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Centro Studi C.N.I. 14 febbraio 2017

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 14 febbraio 2017

Pagina I

ORDINI PROFESSIONALI

Ordini, mandati più lunghiItalia Oggi 14/02/17 P. 25 Pasquale Quaranta 1

ARCHITETTURA

Concorsi pubblici di architettura, via ai nuovi requisiti professionaliSole 24 Ore 14/02/17 P. 36 2

INFRASTRUTTURE

Alle infrastrutture il 30,5% del budgetSole 24 Ore 14/02/17 P. 7 3

FONDI EUROPEI

Piano Sud innovativo, ma ora correreSole 24 Ore 14/02/17 P. 1 Giorgio Santilli 4

START UP

Start up a crescita record In Italia sono quasi 7milaSole 24 Ore 14/02/17 P. 27 Marzio Bartoloni 6

BANDA LARGA

Banda larga, mappatura delle retiItalia Oggi 14/02/17 P. 31 7

«La burocrazia frena la fibra»Sole 24 Ore 14/02/17 P. 8 Andrea Biondi 8

BREVETTI

C'è il biomedicale italiano 4.0Italia Oggi 14/02/17 P. 10 Carlo Valentini 10

CASSA FORENSE

Rottamazione cartelle anche per gli avvocatiItalia Oggi 14/02/17 P. 25 Simona D'Alessio 11

AVVOCATI

Appelli vincolati all'alboItalia Oggi 14/02/17 P. 26 Antonio CicciaMessina

12

PERMESSI EDILIZI

Su pensiline, gazebo e pergolati la guida del Consiglio di StatoSole 24 Ore 14/02/17 P. 39 Rosario Dolce 13

ACCESSIBILITA

Un «certificato» contro le barriereSole 24 Ore 14/02/17 P. 39 14

EDIFICABILITÀ

Per l'edificabilità del terreno è sufficiente il piano generaleSole 24 Ore 14/02/17 P. 36 Maurizio Bonazzi 15

COMMERCIALISTI

Ultimatum dei commercialistiItalia Oggi 14/02/17 P. 25 Beatrice Migliorini 16

Commercialisti, ultima trattativa sullo scioperoSole 24 Ore 14/02/17 P. 33 Federica Micardi 17

DDL CONCORRENZA

Pitruzzella: liberalizzazioni, avanti con la leggeCorriere Della Sera 14/02/17 P. 37 Rita Querzé 18

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INDICE RASSEGNA STAMPA

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Pagina II

FONDO DI GARANZIA

Prima casa, 14 mila istanzeItalia Oggi 14/02/17 P. 25 19

ILVA

Ilva, slitta il rientro in Italia dei fondi ex RivaSole 24 Ore 14/02/17 P. 7 Domenico Palmiotti 20

OPERE IDRICHE

Garanzia per le opere idricheItalia Oggi 14/02/17 P. 31 21

RICERCA

«La ricerca è investimento Dal 2008 perso un miliardo»Corriere Della Sera 14/02/17 P. 23 Claudia Voltattorni 22

Ricercatori, la fuga non è finitaItalia Oggi 14/02/17 P. 41 Emanuela Micucci 23

ARTIGIANATO WEB

Incentivi all'artigianato webItalia Oggi 14/02/17 P. 31 Cinzia De Stefanis 24

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DL 244/2 016

Ordini,mandatipiù lunghi

DI PASQUALE QUARANTA

Conto alla rovescia per ildecreto Milleproroghe (dl24412016 ) in Senato. Moltigli emendamenti accantonatiprima dell'approvazione dellaCommissione affari costitu-zionali. Tra questi , quattro diArea Popolare , tutti a primafirma Mancuso , puntano allaproroga dei mandati elettividi alcuni ordini professiona-li cioè quelli indicati all'art.1 del dpr 16912005, tra cuiassistenti sociali , architetti,agronomi , biologi , chimici,geologi e ingegneri . Un testoprevede che i consiglieri elet-ti due o più volte consecutivepossano essere eletti per unulteriore mandato , in derogaal dpr. Un altro esplicita lapossibilità di elezione fino aquattro mandati consecutivi(il dpr 16912005 prevedevadue mandati). A questa dispo-sizione si oppone il presiden-te della Commissione AffariCostituzionali di Monteci-torio , Andrea Mazziotti cheha chiesto al Ministro dellaGiustizia Andrea Orlando dibloccare la norma.

Ordini professionali Pagina 1

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Cencorsípubblici dí architettura,`a ' o ' requisiti professionali

Entrerà in vigore il 28 febbraioil decreto del ministero delleInfrastrutture e dei Trasportiche, alla luce del nuovo codicedegli appalti, ridisegna irequisiti per l'affidamento deiservizi di architettura eingegneria e per garantire la«corsa» dei giovaniprofessionisti ai bandi diprogettazione e concorsi. Ildecreto n. 263 del 2 dicembre2016, pubblicato ieri sulla«Gazzetta Ufficiale» (n. 36 del13 febbraio) fissa il requisitodella laurea e dell'abilitazioneprofessionale perlapartecipazione alle gare diaffidamento dei lavori,mentre nel caso di società di

professionisti sarà necessariopossedere un organigrammadettagliato delle funzioniesercitate (con indicazione disoci, amministratori,dipendenti, ecc.). Nellesocietà di igegneria, inoltre, ildirettore tecnico deve esserein possesso della laureaattinente all'attivitàprevalente svolta dallasocietà ed essere abilitatoall'esercizio dellaprofessione. 11 decreto siincarica poi di stabilire tuttigli altri requisiti necessari peri raggruppamentitemporanei, i consorzi,nonchè le procedure diverifica e controllo.

Architettura Pagina 2

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Regioni in ordine sparso nella ripartizione delle risorse, poco spazio ai progetti integrati

lolle infrastrutture ji3Q5%, del budgetUna serie di macro-capi-

Ioli: infrastrutture, ambiente,. sviluppo economico eprodut-

tivo. Su queste tre voci si con-centra l'82° degli oltre 35 mi-liardi di euro dei Pattiregiona-li del Masterplan per il Sud. Ildocumento delle parti socialianalizza la ripartizione dellerisorse. Le infrastrutture, con10,7 miliardi assorbono il

1 30,5° o del totale. In questa ma-croarea il settore strade, con5,2 miliardine assorbe una fet-

ta consistente. A seguire ven-

gono le ferrovie, con 2,3 mi-

liardi, con una distribuzione

che vede differenti scelte re-

gionali. La Campania da sola

ha scelto di investire ben 1,4

miliardi su questavoce (il6oo/o

di quanto investito da tutte le

regioni), mentre la Sicilia non

ha dedicato alcuna risorsa altrasporto su ferro, puntandotutto sulle strade come fa an-che la Basilicata.

Un miliardo è convogliatosugli aeroporti (67°o del totaleper la Campania), 780 milionisui porti (53°o in Calabria).Emerge, dice il testo, una visio-ne d'insieme degli interventicherischia dicogliere solopar-zialmente le esigenze di svi-luppo dei singoli settori pro-duttivi e di mobilità integrata

Previsti 10,7 miliardiper l'ambiente , attenzioneper sistemi idricie dissesto geologicoTurismo e cultura :2 miliardi

di persone e merci, speciequelle legate all'interregiona-lità degli interventi.

Altro settore importante,con altrettante risorse, 10,7 mi-liardi, è l'ambiente: gli inter-venti sono concentrati soprat-tutto nel settore idrico, 3,8 mi-liardi, cioè illo,9oio del totale, enel dissesto idrogeologico, 2,5miliardi, ovvero il 7,4-/<> dei fon-di. Una quota consistente è de-stinata ai rifiuti, 1,5 miliardi, eagli interventi di bonifica, 1,3miliardi. Alla voce sisma sonodiretti 263 milioni distribuititra Calabria e Basilicata (167 e96 milioni). Subase territorialetutte le Regioni, anche se conintensità diverse, hanno punta-to sul settore idrico e, con la so-la eccezione dell'Abruzzo, suldissesto idrogeologico.

Lamacrovoce Sviluppo eco-nomico e produttivo ha la nettapredominanza di interventiclassificabili come incentivi(in particolare credito d'impo-sta per gli investimenti), chemobilitano 5 miliardi su 7,4,con percentuali importantiin Campania (2,8 miliardi) ePuglia (più di i miliardo).

Ci sono poi altri segmenti dispesa: le Politiche sociali rac-colgono 1,7 miliardi; Turismo ecultura 2 miliardi; Edilizia pub-blica 2,4 miliardi. Al turismo ealla cultura dedicano risorseprincipalmente la Puglia, 472milioni, seguita dalla Campa-nia,383 milioni, e Sicilia, 320 mi-lioni. Mentre la Sardegna nonha dedicato risorse.

N.P.

ORiPRCG'uZiOn¡E RI.'.ERV.1 ì 4

Infrastrutture Pagina 3

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Piano Sud innovativo, ma ora correredi Giorgio San#illi liardi integrando fondi Ue, cofi- Rapporto di Confindustria, Cgil,

nanziarnenti nazionali e Fondo CisleUilsuipattiattuatividelMa-a novità forte delMasterplan sviluppo coesione(Fsc).Ediaver- sterplan.Lasfida,però,og-iètuttiSudèessereriuscitoafarepia- lo fatto in tempi rapidi. Dà atto al sull'attuazione.Sfidadivelocitàe

nificazione finanziaria per 35 mi- governo di questa innovazione il qualità.

Fondi europei Pagina 4

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GiorgioSantini

,5-'>'trumentoinnovativo

adessova applicato

fida di qualità e divelocità significa anche

8 . che alla fasedell'attuazione spetta ora ilcompito, delicatissimo, dicorreggere in corsa qualchesfasatura o errore divalutazione che sono staticommessi, soprattutto alivello territoriale, nella primafase. Delicatissimo perchénon si può fermare il mot oredella macchina che invecedeve cominciare a viaggiare apieno ritmo.Altempo stesso,si devono rimuovere queiproblemi che possono portarea un rallentamento successivo(pensiamo a progettazioninon sempre all'altezza) o auno sviluppo che, sul pianoqualitativo, rischia di nonessere sufficentementeinnovativo come nellepremesse strategiche diquesto lavoro. Servono un«monitoraggio rafforzato»,«flessibilità diprogrammazione» checonsenta «rafforzamentimirati, integrazioni erimodulazioni», dice ildocumento che chiede, peresempio, più attenzione a«processi direindustrializzazione di aree esettori oggetto diriconversione otrasformazione e la connessariqualificazione dei lavoratoricoinvolti».

Bene ha fatto il ministro DeVincenti- che tanta partepositiva ha giocato anche daPalazzo Chigi in quellaprogrammazione innovativa e

in quella reggia centrale deimesi scorsi- a offrire unasponda alla richiesta didialogo, lanciando l'idea di untavolo che consenta unraccordo fra la cabina di regiagovernativa e le parti sociali.La richiesta che veniva daimprese e sindacati è di«accompagnare, a livellonazionale e regionale,l'attuazione di ciascunpatto».Senza commistione di ruoliha chiarito il ministro - cheappartengono ad altre fasi e inrealtà nessuno ha chiesto:piuttosto un confronto sullecose da fare, un modo per nonspegnere i riflettori su unpercorso che produrràrisultati davvero positivi sulMezzogiorno se contribuirà asanare i vecchi limitiorganizzativi e progettualisenza bendarsi gli occhi suiritardi di strutture ancheinnovative.

Sono i territori che ancorauna volta hanno dimostrato ilimiti principali nel tradurre inpiani e progetti gli stimolifinanziari e le linee strategichee programmatiche delgoverno. I patti sono statispesso messi a punto sullabase della «progettualitàprevalente», cioè dell o statodella progettazione sulterritorio e del livello difattibilità esistente. Unvecchio vizio, quello diinfilare nei piani i progetti chesi hanno disponibili o neicassetti, che nasce dallamancanza di un parco progettidi qualità. Questa è la sfida chesi può e si deve vincere.

Fondi europei Pagina 5

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La dimensione resta modesta: solo fatturano i' di 500mila curoMarzio Bartoloni

Il boom delle start up in Ita-

lia non si ferma, ormai sono

quasi 7mila, oltre il doppio ri-

spetto a due anni fa. Complice

del fenomeno unanormativa al-

l'avanguardia, fatta di sburo-

cratizzazione e incentivi fiscali

sempre più aggressivi. Ma a ol-

tre 4 anni dallo startup act - in-

trodotto nel 2012 e aggiornato

poi con nuove misure - lafinan-

za, gli investitori istituzionali, le

grandi imprese e anche le Pa

non sembrano essersi accorte

di questo fenomeno imprendi-

toriale: poco ancora il capitale

di rischio investito nelle star-

tup. Gli investimenti sono an-

coramolto "family&friends" (il

700io) nonostante ibonus fiscali

sempre più forti. E non è solo un

problema di venture capital che

in Italia resta molto basso (solo

217 milioni gli investimenti in

Ve nel 2o16, contro i 3,2 miliardi

delRegnoUnito), quanto diuna

difficoltà a trovare mercato e

una domanda, ad esempio tra le

imprese. A rendere poco attra-

enti molte di queste aziende in-

novative è il basso fattura-

to: meno della metà è intorno ai

3omila euro, solo 300 start up

fatturano più di 5oomila euro

con un capitale complessivo

che in media è di 52mila cure.

Luci e ombre sul pianeta

startup arrivano dallaRelazio-ne annuale 2016 sullo statod'attuazione e sull'impattodelle policvmesso a punto dalministero dello Sviluppo eco-nomico e presentata ieri a Ro-ma nella sede dell'accelerato-re Luiss EnLabs in collabora-zione con LVenture.

Al 31 dicembre 2016 sono

6.745 le startup innovative

iscritte al Registro, con una cre-

scita senza sosta: +120o in sei

mesi, +310 o in un anno e ben 112ßó

in più in due anni. Guardando

alla distribuzione sul territorio,

emerge il primato del Nord-

Ovest (3o,7°o), con la Lombar-

dia intesta trale Regioni (22,50/o)

e Milano prima tra le province

05%).1,0 0,42oo> delle società di

capitali italiane, spiega il rap-

porto, è una startup innovati -,

ma in alcuni settori queste rap-

presentano una quota molto

più elevata: il 25,600 tra quelle di

ricerca e sviluppo, l'80io nella

produzione di software e lo

o,6% nel manifatturiero. In ogni

caso, gran parte delle startup

(75%) opera nei servizi, mentre

i1180io è attiva nell'industria.

Anche per quanto riguardalaforza lavoro viene tracciato unquadro dipiena salute: tra soci edipendenti il totale è di pocomeno di 35nlila persone (+440ioinun anno), di questi la maggio-

ranza (25622) sono soci.

Dalla relazione emerge an-che che le startup sono "dure amorire" con un tasso di soprav-vivenza a 3 anni del 95,100 Sem-bra funzionare poila leva finan-

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ziare del Fondo di garanzia il cuiaccesso per le startup è gratui-to: in 1117 ne hanno fatto ricorsoper un valore complessivo dicredito mobilitato di 357 milio-ni. Resta invece molto circo-scritta la platea di chi investenelle startup: si tratta soprat-tutto di persone fisiche vicineallo startupper, anche se il 31%ha almeno una persona giuridi-ca come socio.

«Si è partiti nel 2012 con il de-

creto crescita poi, nel 2015 con

l'investment compact e nell'ul-

tima legge di bilancio c'è stato

un rafforzamento degli incenti-

vi agli investimenti in equity»,

ha spiegato ieri Stefano Firpo,

dg per la politica industriale del

Mise. Che sottolinea come se da

una parte «l'ecosistema delle

startup sta diventando sempre

più visibile grazie a questi stru-

menti che vengono utilizzati in

modo importante dall'altro re-

stano troppi colli di bottiglia

nell'accesso al mercato; credo

ci sia ancora un problema di do-

manda di innovazione». Per

Luigi Capello, fondatore di Lu-

iss Enlabs e ad diLVenture, «bi-

sogna far in modo che anche le

Pa acquistino servizi dalle star-

tup per farle crescere e che si in-

centivinole acquisizionidapar-

te delle imprese».

C E PRO O UZIO NE RISERVATA

Start Up Pagina 6

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CON IL SINFI

Banda larga,mappaturadelle reti

Con il Sinfi (Sistema in-formativo nazionale federatoinfrastrutture) si procede auna mappatura delle reti dicomunicazione elettronica ve-loci esistenti e di ogni altra in-frastruttura fisica funzionalea ospitarle, presente nel terri-torio nazionale, Due i gruppidi oggetti mappati dal catastonazionale infrastrutture: le retidi comunicazione elettronica ele infrastrutture fisiche. Per retedi comunicazione elettronica adalta velocità ci si riferisce a unarete di comunicazione elettroni-ca capace di fornire servizi diaccesso a banda larga ad unavelocità di almeno 30 Mbit/s,Per «infrastruttura fisica» siintendono tubature, piloni,cavidotti, pozzi di ispezione,pozzetti, centraline, edifici oaccessi a edifici, installazionidi 4 antenne, tralicci e pali. Equanto si legge nelle linee guidaper la produzione dei dati Sinfi(catasto nazionale delle infra-strutture) aggiornata al 7 feb-braio scorso. La costituzione del«sistema informativo» rientranelle misure individuate dalpiano nazionale per la bandaultralarga approvato dal con-siglio dei ministri il 3 marzo2015 ed è coerente con la diret-tiva europea 61 del 2014 sullariduzione dei costi di installa-zione di reti ad alta velocità.

Banda larga Pagina 7

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Relazione della Corte dei Conti sui programmi 2007-2015: giudizio positivo sull 'abbattimento del «divide» con la banda larga

«La burocrazïa frena la fibra»Indice puntato sui tempi di rilascio dei permessi da parte degli enti pubblici

Andrea Biondi

Nella diffusione della bandaultralarga c'è un ritardo da colma-re rispetto alla Ue. E se qualcosa sista facendo, è altrettanto vero chesiva avanti app es antiti da zavorre.Il colpevole, segnalato dal Mise, èriportato nero su bianco dallaCorte dei Conti: «I tempi eccessi-vamente lunghi per il rilascio deipermessi da parte degli enti pro-prietari (Comuni, Province,Anase Rete ferroviaria italiana) dellearee interessate dalla realizzazio-ne delle nuove infrastrutture».

La relazione della Corte deiConti, "Il finanziamento degli in-terventi infrastrutturali per labanda larga 2007-2o15", èuna foto-grafiain cui sì notano sprazzi dilu-ce, ma anche ombre.A essere pre-sa a esame èl'attivitàdelmini sterodello Sviluppo economico, e dellasua società Infratel, per le infra-strutture a banda larga nelle zonea fallimento di mercato. Al centrodella valutazioni della Corte sonofiniti anche il Piano e la Strategiaper la banda ultralarga, eredità delgoverno Renzi.

Prendendo a esame un arco ditempo abbastanza ampio, (2007-2015) la relazione evidenzia inevi-tabilmente una duplice situazio-ne: da una parte la copertura so-stanzialmente completa per labanda larga, con l'intervento pub-blico cheha contribuito «aridurreil digital divide» sceso dal15%io del2005 ill'1,03°1<> del 2015; dall'altra iritardi sulla fibra ottica. La Corte

del Conti esprime comunque «un

giudizio positivo» sugliinterventi

per la «banda ultralarga che, sep-

pure iniziati in ritardo, hanno di

recente ricevuto un notevole im-

pulso, essendo statiemanatibandi

di gara per la concessione di co-

struzione e gestione di tali infra-

strutture per 2.200 milioni circa».

Resta il neo di una burocraziache blocca gli ingranaggi, con il ri-tardo sul rilascio delpermessido-ve a incidere, secondo Infratel,«nonsono tanto itempimedidiri-

Giacomelli (Mise): hoscrittoa enti locali e sovrintendenzeper chiedere di interveniree rimuovere gli ostacoliche rallentano il Piano

lascio dei permessi, ma singoli ca-si di durata eccessiva dei procedi-menti che da soli possono com-portare gravi ritardi di realizza-zione di interi tratti di rete». Altriritardi sono poi dovuti «a conten-ziosi instaurati dalle imprese par-tecipanti alle gare d'appalto o daiproprietari delle aree interessatedai lavori di scavo, all'erogazionediscontinuadellerisorse finanzia-rie e, infine, alla realizzazione diopere originariamente non pro-grammate». La Corte raccoman-da dunque «dimettere in atto ogniopportuna misura per stimolare

sia gli enti proprietari sia le impre-se, tenute, per contratto, a curarele richieste dei permessi, affinchésiano ridotti i relativi tempi». Ti-rata d'orecchi invece sul Sinfi, ilcatasto nazionale delleinfrastrut-ture: «Si raccomanda a Infratell'avvio concreto del sistema intempi rapidi e al Mise divigilare».

«Sono molto grato alla Cortedei Conti - commenta il sottose-gretario alle Comunicazioni, An-tonello Giacomelli - per l'inter-vento sugli ostacoli alla banda ul-tralarga.Abbiamo esaminatola si-tuazione nel Cobul di alcunesettimane fa. Il tema è molto serioe riguarda non solo aspetti buro-cratici ma anche la ritrosia ad ac-cettare le norme più recenti chevelocizzano i percorsi. Subito do-po ho scritto a enti locali e sovrin-tendenze per chiedere di interve-nire e rimuovere gli ostacoli cherallentano il Piano. Nelle prossi-me settimane registreremo le ri-sposte evaluteremo tutteleinizia-tive da assumere, in ogni sede».

Nelfrattempo siguarda agli svi-luppi sull e gare Infrat el per laban-da ultralarga nelle aree a fallimen-to di mercato. Nella prima, per seiregioni, si attende la graduatoriadefinitiva, dopo chelaprovvisoriaha visto prevalere OpEn Fiber(Enel-Cdp) con offerte però rite-nute anomale. Il 20 febbraio do-vranno arrivare le offerte per il se-condo bando riguardante io Re-gioni e la Provincia di Trento.

©ßl°RODOZION E /AA

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Sul territorio

La percentuale delle unità abitative raggiunte dalla banda ultralarga (a 30 Mbps e a 100 Mbps) in Italiae nelle varie Regioni a giugno 2016. Dati in %

30 Mpbs

100 Mbps

o% 100

00%

Calabria

Campania.................

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[11,2/

Lazio

Puglia

0% /

Emilia Romagna

Liguria........... .................. ........

o—

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11131G

Lombardia

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Fonte: Mise - Sito web Piano strategico Banda Ultralarga

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Brerettato rzn procedirnerzto che r°rvolrzvioncr il modo cldi tr°attare °Ir organi da trapiantare

C'è il bîomeumi*tcu-l&-Ie italiano 4.0A Mirandola (Mo), una Silicon Valley di questo settore

DI CARLO VALENTINI

no spicchio di bio-medicale d'avan-guardia made inItaly. Mauro Atti

e Stefano Rimondi hannocostituito nel 2013 un'azien-da per concretizzare un'ideamaturata in 28 anni di at-tività nel settore: un pro-cedimento che rivoluzionail modo di trattare gliorgani da trapiantare.La sperimentazione èavvenuta nel centro-trapianti del polmonedell'ospedale Molinettedi Torino , il più impor-tante d 'Italia ( nel nostroPaese si effettuano 150trapianti di polmonel'anno ). I risultati, po-sitivi e documentati,sono stati il passaportoper la diffusione in Eu-ropa . E adesso l'azienda(si chiama Aferetica) vaalla conquista degli Sta-ti Uniti , raro esempio dieccellenza italiana nellatecnologia medica mon-diale. Una vittoria dellamedicina italiana 4.0, in cuisi intrecciano intuizione, in-novazione, ricerca, digitaliz-zazione.

Non a caso la sede è aMirandola , in provinciadi Modena, che vanta unfenomeno unico al mondo,una Silicon Valley del bio-medicale, cioè un distrettospecializzato in apparec-chiature sanitarie assaiavanzate: dalla dialisi allacura della sepsi (presenza

nell'organismo di microrga-nismi infettanti ), ma anchedel diabete e delle patologienefrologiche , e così via.

Oltre cento aziende ubica-te in un fazzoletto di terra,con 5 mila persone occupatee un miliardo di fatturato.Qui vi è pure un polo tec-nologico pubblico-privatospecializzato nel settore.Performance al top, tanto

4,. //- ....:....

Mauro Atti

che sono arrivate le multi-nazionali straniere (Baxter,Pfizer, Medtronic, B.Braunecc.) con rilevanti investi-menti, lasciando però il vec-chio management, chiave divolta del successo di questeaziende. La maggior partecomunque rimangono di pro-prietà di imprenditori localie non a caso Atti e Rimondine hanno tenuta a battesimouna nuova.

Dice Atti: «La scommes-

sa è stata quella di usare lecompetenze acquisite nelladepurazione del sangue eapplicarle alla depurazionedegli organi da trapiantare.Il sistema è quello della per-fusione, per estrarre dall'or-gano le sostanze negative,cioè riusciamo a rimuoverecellule, molecole, tossine inmodo non invasivo.

Un' operazione finora rea-lizzata con una sorta dicentrifugazione dell'or-gano , che subisce unostress. Adesso invececon la perfusione siriescono a salvare an-che organi cosiddettimarginali, cioè com-promessi da complessereazioni biologiche e siriducono drasticamen-te i tempi di interven-to, consentendo unaminore degenza delpaziente. Grazie a que-sto brevetto mondialecontiamo di passare da1,3 milioni di fatturatodello scorso anno a 10milioni tra tre anni. Perora ci siamo concentra-

ti sul polmone ma stiamo giàallargandoci al rene e al fe-gato, entro l'anno vi sarà lasperimentazione in clinica.Si tratta certamente di unpasso avanti nell'ambitodei trapianti (in Italia visono in lista d'attesa 8.500pazienti) e siamo orgogliosiche questa innovazione parliitaliano».

L'azienda ha 10 dipen-denti , tutti laureati e impe-gnati nella ricerca. È entra-

to un nuovo socio, AlbertoSiccardi , a capo di Medacta,gruppo leader nelle protesiortopediche, che con la suarete di distribuzione inter-nazionale faciliterà l'exportdel nuovo macchinario.

Aggiunge Atti: «In Italia cisono le competenze e le ca-pacità per primeggiare neinuovi campi della medicina:la terapia intensiva, le sta-minali, l'aferesi (trattamen-to del sangue), i trapianti.

Il servizio sanitario nedeve tenere conto. Vannobene le gare centralizzateper la fornitura delle sirin-ghe, ma se quelle per gliapparecchi d'avanguardia

punteranno solo al massimoribasso, addio innovazione,con conseguente arretra-mento dei livelli assisten-ziali e l'industria italianasarà impossibilitata a com-petere nel mondo perché inmedicina c'è bisogno di unpresidio nazionale per riu-scire poi a superare i confini.Sia chiaro, non si chiede nes-suna cambiale in bianco daparte del sistema sanitariopubblico. Ma guai a tarparele ali all'innovazione, ci ri-troveremmo fuori dal settorecom'è avvenuto coi computere addio alla medicina italia-na 4.0».

cC Riproduzione risero

Brevetti Pagina 10

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Cassa forense prende atto dell'applicabilità della norma

Rottamazie _M _Wone cartelleanche per gli avvocati

DI SIMONA D'ALESSIO

ottamazione delle cartelle attuabileper le somme iscritte dalla Cassa di

revidenza forense nei ruoli «relativial periodo 2000/2016». E, perciò, i sog-

getti interessati potranno versarle (aderendoalla procedura di definizione agevolata) «entroil 31 marzo 2017 direttamente a Equitalia». Edi ieri la «presa d'atto» del consiglio di ammi-nistrazione dell'Ente sulla «applicabilità» dellanorma del decreto fiscale 193/2016 (converti-to nella legge 225/2016) alle pendenze degliiscritti a partire dal 2000. «Essendo le Cassefondazioni di diritto privato», ha commenta-to a ItaliaOggi il presidente Nunzio Luciano,«prima che vengano emanati simili interventi,visti i risvolti economico-finanziari» che porta-no con sé, «ci farebbe piacere che il Legislatoreci interpellasse. Se ci fosse stata, infatti, unaconsultazione preventiva» in merito alla normasulla «sanatoria» delle somme iscritte a ruolo(come disposto dall'articolo 6 del decreto, si vedaanche ItaliaOggi del 22 novembre 2016), «ciòavrebbe consentito a Cassa forense, e agli altriEnti privati, di individuare una soluzione piùadatta alle nostre esigenze. Quello che desiderosottolineare», ha aggiunto Luciano, è che taledisposizione «crea un'iniquità verso chi, fra gliavvocati iscritti, non è stato moroso e ha pagatoprima», oltre ad aver «leso la nostra autonomiagestionale e organizzativa».

Nella riunione del Cda di ieri, inoltre, l'Istitutoprevidenziale forense ha approvato la circolare

del direttore generale Michele Proietti, che for-nisce le prime indicazioni operative concernen-ti l'applicazione del nuovo istituto del «cumulogratuito» dei contributi pensionistici (previstodalla legge 228/2012 e modificato dal comma195 dell'art. 1 della legge 23212016, che ne haampliato l'operatività, a decorrere dal primogennaio del 2017, anche agli iscritti alle Casseprofessionali). Le caratteristiche della novitànormativa, si legge nel documento, sono ricon-ducibili a modalità operative analoghe a quelledella cosiddetta «totalizzazione» dei periodi as-sicurativi (disciplinata dal decreto legislativo42/2006); a differenza della «ricongiunzione»,pertanto, in linea con quanto avviene per la«totalizzazione», la domanda di cumulo potràesser presentata soltanto «in occasione dellamaturazione dei requisiti per il pensionamen-to, contestualmente all'inoltro della domanda dipensione, presso l'ultima gestione di iscrizione».Quanto alle modalità di computo delle presta-zioni pro-quota di competenza di Cassa forense,«in rapporto ai corrispondenti periodi di iscrizio-ne maturati presso l'Ente», si farà riferimentoalle regole di calcolo previste dall'ordinamentoprevidenziale degli avvocati: per chi raggiungal'anzianità prevista per la pensione di vecchiaia(33 anni nel 2017, 34 anni dal 2019 e 35 annidal 2021 in poi) «si procederà al calcolo retribu-tivo», mentre per chi arriverà ad un'anzianitàcontributiva complessiva inferiore a 33 anni (34dal 2019 e 35 dal 2021) «si procederà al calcolocon il sistema contributivo, e senza previsionedi integrazione al minimo».

Cassa forense Pagina 11

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Cassazione sezioni, unite chiariscono che la sentenza non è de nitiva

Appelli vincolati all'alboAtto nullo se l 'avvocato è stato cancellato

DI ANTONIO CICCIA

MESSINA

nullo (non inesisten-te), quindi sanabile,l'appello notificatoall'avvocato di con-

troparte, che si è cancella-to dall'albo. Ma il gravamecotificato al legale dell'ap-pellato, cancellatosi dall'al-Do, non rende definitiva lasentenza.

Lo hanno le deciso le se-Tioni unite civili della Cas-sazione (sentenza 3702,lepositata il 13 febbraio7017).

Il tema è stato dibattutoin giurisprudenza con treDrientamenti opposti.

II primo sosteneva l'ine-sistenza della notificazione.L'altro, invece, la nullità.Una terza tesi sosteneva lavalidità della notifica.

Le variegate decisioni, che,oprivano tutte le possibili-tà, rispondevano in manieraliversa al quesito sul ruololell'avvocato che si cancel-la volontariamente dall'albo,aventi che poteva anche es-

sere usato strumentalmenteper depistare la contropartee rendergli la vita difficilenella notificazione dell'ap-pello.

Notificazione che deve es-sere fatta presso l'avvocato,e non presso l'interessato:l'obiettivo è di garantire ladifesa in maniera rapida,indirizzando l'appello alprofessionista incaricato nelprimo grado.

La sentenza ha risolto ilcontrasto giurisprudenziale,formulando i seguenti prin-cipi.

La notifica dell'appelloeseguita al difensore dell'ap-pellato che, nel periodo cheva dalla sentenza impugna-ta all'appello, si è cancellatovolontariamente dall'albo, sel'atto comunque è stato con-segnato, non è inesistente,ma solamente nulla.

Nel caso specifico l'atto diappello è stata ricevuta daun avvocato presente nellostudio in cui lavorava l'avvo-cato cancellatosi dall'albo.

L'appello è nullo perchéindirizzato a soggetto non

più abilitato a riceverla.La nullità, salvo sanato-ria, comporta la nullità delprocedimento e della sen-tenza di appello, ma non ilpassaggio in giudicato dellasentenza di primi grado, inquanto tra le cause di inter-ruzione del processo devecomprendersi anche l'ipo-tesi di dell'avvocato che sicancella dall'albo.

A questa conclusione lesezioni giungono attraversouna interpretazione costitu-zionalmente orientata delcodice di procedura civile.

Il termine di impugnazio-ne, spiega la sentenza, nonriprende a decorrere fino alvenir meno della causa diinterruzione o fino alla so-stituzione del difensore vo-lontariamente cancellatosi.

La cassazione propende,dunque, per la tesi della nul-lità che è qualcosa di menodell'inesistenza. L'inesisten-za di un atto non è sanabile;,la nullità invece lo è.

La notifica indirizzataall'avvocato che si è cancella-to volontariamente dall'albo

è suscettibile di sanatoria.La nullità è sanabile con

la costituzione dell'appellatonel secondo grado di giudizio(perché l'atto ha raggiunto ilsuo scopo) o mediante rinno-vazione della notificazione.

La cassazione rimarca chese si fosse usata la postaelettronica certificata conla cessazione dall'albo cessaanche l'operatività della po-sta elettronica e, quindi, lanotifica non può avere luogoed è, quindi, inesistente. Vadetto che chi usa la PEC siaccorge subito che la notifi-ca non è andata a buon finee può provvedere con altrisistemi.

Attenzione, la cassazionenon avalla lassismi: bisognacontrollare dove si mandal'appello e controllare sel'avvocato è ancora iscrittoall'albo.

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Avvocati Pagina 12

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Su terrazzi e balconi

Su pensiline, gazeboe pergolati la guidadel Consiglio dï Stato

Rosario Dolce

Pergolati, gazebo, tettoie,l'nsiline e, più di recente, lepergotende, sono opere, nor-malmente dilimitata consisten-za e/o dilimitato impatto sulter-ritorio, di cui non è sempre age-vole individuare il limite entro ilquale esse possono farsirientra-re nel regime dell'edilizia liberao peri quali è richiesta una co-municazione all'amministra-zione preposta alla tutela delterritorio o addirittura necessi-tano del rilascio di un permessodi costruire.

Spesso sono i regolamentiedilizi comunali che dettano leregole, cui si aggiungono poi,per le aree sottoposte a vincolopaesaggistico o ad altri vincoli,ulteriori limitazioni.

A fare un po' di chiarezzasull'argomento ha recentemen-te pensato il Consiglio di Stato,in sede giurisdizionale con lasentenza 306/2017.V ediamo ca-so per caso le definizioni.

Ilpergolato, per sua natura, èuna struttura aperta su almenotre lati e nella parte superiore.Esso costituisce una strutturarealizzata al fine di adornare eombreggiare giardino terrazzee consiste, quindi, in un'impal-

catura, generalmente di soste-gno di piante rampicanti, costi-tuita da due (o più) file di mon-tanti verticali riuniti superior-mente da elementi orizzontaliposti ad una altezza tale da con-sentire il passaggio delle perso-ne. Normalmente il pergolatonon necessita di titoli abilitativiedilizi. Quando il pergolato vie-ne coperto , nella parte superio-re (anche per una sola porzio-ne) con una struttura non facil-mente amovibile (realizzatacon qualsiasi materiale), è as-soggettata tuttavia alle regoledettate perla realizzazione del-le tettoie.

Il gazebo, invece, nella suaconfigurazione tipica, è unastruttura leggera, non aderentead altro immobile, coperta nellaparte superiore e aperta ai lati,realizzata con una struttura por-tante in ferro battuto, in allumi-nio o in legno strutturale, talvol-ta chiuso ai lati da tende facil-mente rimuovibili. Spesso è uti-lizzato per l'allestimento dieventi all'aperto, anche sul suo-lo pubblico,einquesticasiècon-siderata una struttura tempora-nea. In caso contrario, se infissoal suolo, dovbrebbe essere ri-chiesto il permesso di costruire

La veranda è stata recente-mente definita come un «localeo spazio coperto avente le carat-teristiche di loggiato, balcone,terrazza o portico, chiuso sui latida superfici vetrate o con ele-menti trasparenti e impermea-bili, parzialmente o totalmenteapribili» (si veda l'intesa sotto-scritta il 20 ottobre 2016 tra Go-verno, Regioni e Comuni sul re-golamento edilizio-tipo). La ve-randa, realizzabile su balconi,terrazzi, attici o giardini, è carat-terizzata quindi da ampie su-perfici vetrate che all'occor-renza si aprono tramite finestrescorrevoli o a libro. Per questo laveranda, dal punto di vista edili-zio, determina un aumento dellavolumetria dell'edificio e unamodifica della sua sagoma e ne-cessita quindi del permesso dicostruire.

Infine, la pergotenda è quali-ficabile come mero arredoesterno quando è dimodeste di-mensioni, non modifica la desti-nazione d'uso degli spazi esternied è facilmente ed immediata-mente rimovibile, con la conse-guenza che la sua installazione siva ad inscrivere all'interno dellacategoriadelleattivitàdiedilizialibera e non necessita quindi dialcun permesso (Consiglio diStato, sentenza 1777/2014).

Permessi edilizi Pagina 13

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Il Dd[ di Cosimo Ferri

Un «certificato»contro le barrïere

La popolazione invecchiae il tema dell'accessibilità nonriguarda solo i disabili. Anchela normativa (legge 13/89, Dm236/89 e Dpr 503/96) è invec-chiata e sono emersi da un latouna serie di lacune eclatanti(carenza di indicazioni in rife-rimento alla disabúità senso-percettiva), dall'altro diversidubbi interpretativi che inci-dono sia sui progetti che suaspetti più propriamente giu-ridici (abbattimento delle bar-riere architettoniche in ambi-to condominiale) rispetto aiquali la Cassazione ha cercatodi supplire con interpretazio-ni, soprattutto della legge13'1989, che di fatto, superanola stessa legge.

Tutte queste ragioni moti-vano un riordino/aggiorna-mento normativo, peraltropiù volte tentato dagli inizi de-glianni Duemila ma mai anda-to a buon fine. Ora il sottose-gretario alla Giustizia, CosimoFerri, sta elaborando un pro-getto dì legge quadro perrisol-vere i problemi. Eccone leprincipali articolazioni:

Riordinare e completare inmaniera coerente e organical'intera disciplina;

introdurre, anche comeproposta di tipo socio-cultu-rale, un concetto di accessibi-lità più ampio, non esclusiva-mente legato alle barriere ar-chitettoniche degli edifici, maesteso a qualunque ostacolo

tale da comprimere il pienosviluppo del persona colpitada forme di disabilità (moto-ria, intellettiva o sensoriale,permanente o temporanea),in linea con quanto ricono-sciuto dall'articolo 9 dellaConvenzione delle NazioniUnite;

favorire l'avvio o il recupe-ro di politiche pubbliche fun-zionali alla ripresa del settoreedilizio;

sensibilizzare gli interventiedilizi e manutentivi a un pro-gramma di piena fruibilità de-gli edifici pubblici;

In particolare, suggerisceFerri con particolare riguardoai condomìni, occorre intro-durre una certificazione delgrado di conformità dell'im-mobile alla normativa sull'ac-cessibilità, rilasciato da untecnico abilitato, quale requi-sito per la compravendita de-gli appartamenti (sul modellodellApe). Si può anche - pro-segue Ferri - personalizzarel'intervento di rimozione del-la barriera architettonica e ot-tenere un'applicazione piùflessibile del potere autoriz-zatorio. Peri luoghidilavoro sidovrebbe poi predisporre, daparte dei datori di lavoro(pubblicie privati) diundocu-mento interno di individua-zione e valutazione delle bar-riere (architettoniche, tecno-logiche, informatiche).

m WPROOUZfoN RISERVATA

Accessibilita Pagina 14

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Anche se manca lo strumento attuativo

Per l'edificabilità del terrenoè sufficiente il piano generaleMaurizio Bonazzi

I terreni inseriti nei pianiOwzzstrutturali comunali nell' ambi-to dìnuoviinsedìamenti devonoessere considerati edificabili aifini fiscali, anche in assenza delpiano operativo che regola la re-ale possibilità ditrasformazionedel territorio. Lo ha statuito laCorte di cassazione con la sen-tenza n. 2107 del 27 gennaio 2017.

Ancorché la pronuncia, mol-to attesa da enti impositori econtribuenti considerando ilrilevante contenzioso penden-te presso le commissioni tribu-tarie, abbia riguardato i riflessifiscali dei nuovi strumenti ur-banistici che diversi comunidell'Emilia Romagna hannoadottato in ossequio alla l.r.20/2000, i principi in essa con-tenuta avranno inevitabili ef-fetti, con riguardo a qualsiasitributo, anche nelle altre regio-ni ove sono stati abbandonati itradizionali strumenti urbani-sti in favore di una più modernapianificazione del territorio.

Venendo al caso di specie,due contribuenti avevano im-pugnato cinque avvisi di accer-tamento Ici (per gli anni d'impo-sta dal 2004 al 2008) con il qualeil comune pretendeva l'impostaper un terreno sulla base del va-lore di mercato anziché su quel-lo catastale. I ricorrenti ritene-vano infatti che il terreno doves-se essere considerato agricolo,anche ai fini Ici, in quanto il fattoche il nuovo piano strutturalecomunale (Psc) avesse ricom-

preso il terreno in un ambito de-stinato a nuovi insediamenti re-sidenziali sarebbe stato irrile-vante fino all'adozione del pianooperativo comunale (Poc).

Sia la commissione tributariaprovinciale che quella regionalecondividevano l'assunto deicontribuenti in base al rilievoche l'articolo 28 della l.r.20/2000, definendo il Psc stru-mento di pianificazione urbani-stica generale predisposto dalcomune per delineare le sceltestrategiche di assetto e sviluppo,non gli attribuisce alcuna pote-

La facoltà di costruiresu un'area deve esseredesunta dalla qualificazioneinserita nello strumentourbanistico principale...........................................................................

stà edificatoria, a differenza delPoc che regola invece la realepossibilità di trasformazionedel territorio.

Di diverso avviso è stata in-vece la Cassazione. Secondo igiudici del Palazzaccio l'edifi-cabilità di unterreno aifmidelladeterminazione del suo valorevenale non può, una volta cheessa è riconosciuta da uno stru-mento urbanistico generale, ri-tenersi inficiata dalla eventualemancanza di un piano partico-lareggiato o attuativo. E ciò inossequio all'indirizzo giuri-

sprudenziale di legittimità in-

centrato sull'articolo 36, com-

ma2, del d1223/2006, convertito

dalla legge 248/20o6, secondo il

quale l'edificabilità di un'area ai

fini fiscali deve essere desunta

dalla qualificazione ad essa at-

tribuitanelpiano regolatore ge-

nerale adottato dal comune, in-

dipendentemente dall'appro-

vazione da parte della regione e

dall'adozione di strumenti ur-

banistici attuativi (Cassazione

21156/2016, 11182/2014 ed altre).

Richiamando i principi già

espressi dalle sezioni unite n.

25506/2006, la Corte ha pertan-

to ritenuto che i terreni colloca-

ti dal Psc in un ambito destinato

a nuovi insediamenti residen-

ziali debbano essere considera-

ti edificabili, a nulla rilevando

chelapotestà edificatoria possa

conseguire unicamente dall'in-

clusione del terreno nel Poc

trattandosi, quest'ultimo, di

uno strumento urbanistico che

incide sul mero iaus edificandi.

Nonostante l'articolo 28 della

1.r.20/2000 sia stato modificato

ne12009 con l'introduzione del-

l'inciso che «il Psc nonattribui-

sce innessuncaso potestà edifi-catoria alle aree né conferisce

alle stesse una potenzialità edi-

ficatoria subordinata all'appro-

vazione del Poc», dalla senten-

za 2107/2017 è dato desumere

che ai fini fiscali tale precisazio-

ne sia comunque irrilevante

avendo solo riflessi di natura

urbanistica.

Q RIPRODUZIONI RISERVATA

Edificabilità Pagina 15

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In merito allo sciopero la decisione dei sindacati di categoria arriverò entro giovedìì

Ultimatum dei commercialistiPi tempo a Fisco e governo per CL nuova proposta

DI BEATRICE MIGLIORINI

ltimatum dei dottoricommercialisti a go-verno e amministra-zione finanziaria. Se

le istituzioni non metterannonero su bianco l'impegno adandare incontro alle richiestedella categoria sarà sciopero.Questo l'esito del tavolo diconfronto che si è svolto ieritra le sigle sindacali (Ade,Aidc, Anc, Andoc, Unagraco,Ungdcec, Unico) che hannodato impulso, prima allamanifestazione dello scorso14 dicembre e, successiva-mente, alla programmazionedell'astensione collettiva dal27 febbraio al 7 marzo. E ilconto alla rovescia è iniziato:la decisione finale, infatti, do-vrà arrivare entro e non oltreil 16 febbraio. E tra i nodi dasciogliere resta lo scudo perproteggere i contribuenti dapossibili sanzioni in caso diritardi negli adempimenti le-gati all'astensione. Sul punto,infatti, nei giorni scorsi èarrivato il no da partedi governo e ammini-strazione finanziaria,nonostante il fattoche l'Autorità garan-te avesse dato il suobenestare all'ini-ziativa. Scenarioche lascia apertedue possibili stra-de. Nel caso in cuilo sciopero non fos-se revocato l'am-ministrazionefinanziariaavrà tem-po, comun-que, finoall'inizio

bero provare ad agire in au-totutela di fronte all'Agenziadelle entrate. Solo nel caso incui anche questo ultimo pas-saggio non dovesse andare abuon fine, allora, si aprirebbela strada del contenzioso. Sultavolo, però, non c'è solo ilproblema inerente allo scudoma anche, e non solo, quellolegato allo Spesometro. Se,infatti, per il 2017 le istitu-zioni hanno ceduto sulla pos-sibilità dell'invio semestraledei dati delle dichiarazioniIva nel 2017, per il 2018 laquestione non è stata risolta.Almeno non in termini chia-ri. Al momento, infatti, l'uni-ca garanzia che è stata dataalla categoria è quella che la

questione sarà affrontatanella prossima legge distabilità. A fare da corni-,e al tutto, però, anche il

tema inerente la partecipa-zione dei commercialisti, inquanto categoria in prima li-nea, alla riforma complessivadel sistema fiscale italiano.Se, infatti, nel corso degliincontri che si sono succe-duti durante le settimaneai dottori commercialisti èstata assicurata la parteci-pazione primi tavoli tecni-ci su antiriciclaggio e fiscodigitale, è pur vero che trale richieste che la categoriaaveva avanzato vi erano, trale altre, anche la garanziadi una più corretta regola-mentazione del mercato pro-fessionale e la possibilità diottenere l'assicurazione di-retta delle sanzioni fiscali ela rivisitazione completa delcalendario fiscale (si vedaItaliaOggi del 26 gennaio e9 febbraio 2017).

Luigi C aserrs, vicerr3iasistrOde66'e{:€afFomia e €9elEa_ tisaaraze

Commercialisti Pagina 16

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Vertice dei sindacati

Commercialisti,ultima trattativasullo sciopero

Federica Micardi

Resta aperto il dialogo tra isindacati dei commercialistie il ministero dell'Economiaper trattare stillo sciopero. F.quanto è emerso durante l'in-contro che le sette sigle sinda-cali della categoria hanno avu-toieriperfareilpunto e stabili-re le prossime mosse.

La protesta, annunciata il 14dicembre e proclamata il 12gennaio, almomentoresta con-fermata e prevede otto giorni diastensione dalle ore 24 del 26febbraio alle ore 24del 6 marzo.

La deadline che si sono datiAde, Aide, Anc, Andoc, Una-graco, Ungdcec e Unico per larevoca o la conferma è il i6 feb-braio. In teoria il Codice di au-toregolamentazione, all' irti-Colo2,eomma2,dàtempofincinque giorni prima per lavota; lo stesso Codice, però, al-l'articolo3, stabilisce che i com-mercialisti che aderiscono alliprotesta devono comunica 'eai propri clienti almeno diecigiorni prima: da quilascelta deisindacati dì prendere una deci-sione definitiva sull'astensioneentro questo termine.

Si tratta di aspettare solo tregiorni, un tempo sufficiente.secondo il presidente dell'Ade,Marco Cuehel, «perché ci sia-no sviluppi importanti».

L'ultimo faccia a faccia tsindacati, ministero dell'á o-nomia, rappresentato dal viceministro Luigi Casero, e agen-zia delle Entrate, rappresenta-ta dal direttore, Rossella Or-landi, si è svolto mercoledìscorso. In un incontro prece-dente, il 24 gennaio, i sindacatiavevano presentato a Caseroun documento in cuiriassu ]te-vano le loro richieste (riassun-te nella scheda).

In questi giorni alcu ,ieistanze avanzate dalla catria - che da tempo chiede diavere unruolo nei processi de-cisionali che la riguarda no,-stanno trovando ascolto: do-mani si apre il tavolo sull'anti-riciclaggio,aciti sarà pres( n!anche il Consiglio nazioiii'edei commercialisti. E a breve

pica e il fisco digitale.Nessuna apertura da parte

del Mef, invece, sulla «rimessainterminr» chiesta dai sindaca-ti per evitare che i clienti ven-gano sanzionati per i ritardicausati dallo sciopero. In teoriadovrebbe bastare un ricorsoper annullare l'eventuale san-zione, dato il nullaosta alla pro-testa dato dalla Commissionedi garanzia per lo sciopero neiservizi pubblici essenziali arri-vato il 24 gennaio scorso.

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Commercialisti Pagina 17

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Pitruzzella: liberalizzazioni,avanti con la legge

Italia è sul punto di completare unpercorso importante in materia diliberalizzazioni e concorrenza. Mi

auguro che, dopo un percorso lungo dueanni, la legge sulla concorrenza all'esame delparlamento sia presto approvata». Ieri ilpresidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella.(foto) è intervenuto a Milano a un convegno

in Assolombarda. Titoloche è già un auspicio:«Scateniamo l'Italia, piùconcorrenza, più mercato,più liberalizzazioni».«Forse in prospettivabisognerebbe valutareinterventi settoriali alposto delle leggi omnibus- auspica il presidentedell'Autorità -. 0 anche

lo strumento del decreto legge». PerPitruzzella la concorrenza non deve esserevista soltanto come una leva per abbassare iprezzi ma anche come elemento in grado distimolare l'innovazione. «L'importante - hachiuso il presidente dell'Antitrust - è che iisistema delle regole non sia caotico. Ma, alcontrario, ben chiaro e trasparente per gliattori del mercato».

Rita QuerzéLI RIPROOUZtO NE RISERVATA

DDL Concorrenza Pagina 18

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FONDO GARANZIA

Prima casa,14 milaistanze

Al Fondo garanzia primacasa pervenute 14 milarichieste per un valoredei mutui pari a oltre1,6 miliardi di euro Tragennaio 2015 e dicembre2016 ïl «Fondo di garan-zia prima casa», istitutodal Ministero dell'eco-nomia e delle finanze,reso operativo grazie aun protocollo d'intesacon Abi (Associazionebancaria italiana) e chevede la collaborazionedi 167 banche e interme-diari finanziari aderentiall'iniziativa , ha rice-vuto 14 mila richiestedi accesso alle garanziestatali per un valore deimutui superiore a 1,6miliardi di euro. Di essi,oltre 1 ,2 miliardi sonogià stati concessi e 387milioni sono ïn attesa diessere erogati . Ad oggile richieste sono giuntein prevalenza da giovanidi età inferiore a 35 anni(il 63%), pur se non sus-sistono limiti di età perl'accesso ad esso.

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Bloccati in Svizzera 1,3 miliardi: la Corte di Jersey avrebbe dovuto darei I via libera nei giorni scorsi ma L'udienza è stata rinviata

uva, slitta il rientro ïn Italia dei fondi ex Riva

Domenico Palmiotti

TARANTO

Slitta il rientro in Italia dei sol-di dei Riva (un miliardo e 300 mi-lioni) sequestrati dalla Magistra-tura di Milano e attualmente cu-stoditi in sette trust dell'isola dijersey. Nonessendociancora sta-to lo svincolo da parte della CortedelJersey, la Magistratura svizze-ra ha infatti rinviato il pronuncia-mento sulla questione. La Cortedel jersey avrebbe dovuto dare ilvia libera nei giorni scorsi mal'udienzaèsaltata perl'indisponi-bilità di un giudice. La nuova datanon è stata programmata e così laMagistratura elvetica - alla qualealcuni componenti della famigliaRiva hanno fatto istanza - ha ag-giornato a fine marzo ogni deci-sionein merito.

Dopo l'accordo di dicembrescorsotragruppoRiva,Ilvainam-

La magistratura elveticaha aggiornato afine marzoogni decisione; da verificare lepossibili ripercussionisul processo di Taranto

ministrazione straordinaria, Pro-cure di Milano e Taranto e gover-no, si era definito un percorsotemporale che, nell'ambito dellatransazione raggiunta, prevede-va che in questo mese sarebberoaffluiti all'Ilva un miliardo e 330milioni complessivi, di cui un mi-liardo e ioo per il risanamentoambientale del siderurgico di Ta-ranto e 230 per la gestione corren-te dell'azienda.E proprio inconsi-derazione del fatto che a febbraiosarebbero rientrati in Italia i soldidei Riva, per lungo tempo inse-guiti sia dalla Magistratura italia-na che dalla stessa Uva anche at-traverso leggi, una serie di pas-saggi erano stati rideterminati.

Per esempio, nel processo «Am-bienbte Svenduto» in corso inCorte d'Assise a Taranto con 47imputati rinviati a giudizio, si eradeciso di far scivolare i gatteggia-menti chiesti dalle tre societàcoinvolte (Ilva, Riva Forni Elettri-ci e Riva Fire, ridenominata alla fi-ne del 2016 «Partecipazioni Indu-striali») dalr7gennaioall'imarzo.Questo per tre motivi: consentireal curatore dell'ex Riva Fire dimettere a punto la proposta dipatteggianento da sottoporre allaProcura di Taranto e ottenere nelfrattempoilvialibera del Mise; al-lineare sul piano dei tempi i trepatteggiamenti, visto che Ilva eRiva Forni Elettrici erano in fase

più avanzata (l'Ilva, infatti, ci sta-va già lavorando ed una primaproposta era stata respinta dallaProcura perchè non ritenuta con-grua); mettere in sicurezza latransazione con iR iva facendo ar-rivare i soldi dall'estero. Ora, in-vece, c'è Lino sli ttamento che dallaCorte del jersey si riflette sia suigiudicidiLosanna (che dovrannopronunciarsi) che su quelli di Ta-ranto (competenti per il patteg-giamento dell'ex Riva Fire).

Ma lo slittamento non vadrammatizzato, commentanofonti vicine all'Ilva, le qualiriten-gono che in una vicenda cosìcomplessa può accadere che siverifichi un impedimento del ge-

nere. In ogni caso, si fa notare, ilpercorso tracciato non è in di-scussione. Da vedere, tuttavia,come il fatto che almeno sino atutto marzo il miliardo e 300 mi-lioni non sarà in Italia si impatteràsul processo diTaranto che inve-ce tornerà in aula l'i marzo. Non èescluso chele posizioni delle so-cietà siano stralciate e trasferiteadun altro collegio anche per nonsottoporre il processo ad un ulte-riore rinvio. Anche perchè il col-legio di «Ambiente Svenduto»deve ancora pronunciarsi su unaquestione in sospeso, e cioè se ilprocesso debba proseguire a Ta-ranto oppure trasferirsi a Poten-za per l'eccezione di incompe-tenza funzionale sollevata dagliavvocati di alcuni imputati neiconfronti dei giudici tarantini.

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DPCM IN ARRIVO

Garanziaper le opereidriche

Lo schema di dpcm diattuazione del fondo di ga-ranzia per le opere idricheè pronto. Nei giorni scorsi èstato inviato dal Ministerodelle infrastrutture e tra-sporti ai dicasteri dell'am-biente, dell'economia e del-lo sviluppo economico perl'acquisizione del prescrittoparere di concerto. «Appenaacquisito il concerto, il MiTporrà in essere i successiviadempimenti di cui all'ar-ticolo 58 del collegato am-biente (legge 31 dicembredel 2015 n. 221), necessariall'emanazione del dpem».Questa è la risposta 9 feb-braio in Commissione am-biente della Camera, formu-lata dal sottosegretario perle infrastrutture e i trasporti,Umberto Del Basso De Caroall'interrogazione n. 5-10520di Federica Daga (del Movi-mento 5 stelle) sui tempi diemanazione dello schema didecreto. Il fondo di garanziaper le opere idriche, regola-mentato dall'articolo 58 del«collegato ambientale», hacome obiettivo specifico quel-lo di sostenere «gli interventifinalizzati al potenziamentodelle infrastrutture idriche,ivi comprese le reti di fogna-tura e depurazione».

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«La ricercaè investimentoDal 2008 persoun miliardo»

e spese per laricerca non sono

J_J spese, sonoinvestimenti, moltiplicatoriche portano investimentiall'Italia: la ricerca è unmotore di ricchezza pertutti i Paesi». Solo che ilresto d'Europa investe inmedia il 2,03% del Pil inricerca e sviluppo, l'Italiasta ferma al '1,33. El'obiettivo per i 28 Paesi Ueè di arrivare entro il 2020 al3%. E invece «investire sullaconoscenza è l'unico modoper far crescere un Paese».Lo ribadiscono rettoriuniversitari e presidenti dienti di ricerca che ierimattina si sono ritrovati alCnr a Roma per lanciare unappello per la ricercaitaliana, che rischia nuovitagli e quindi nuoveemorragie di ricercatori,attratti all'estero dove farericerca è meno complicato.Dal 2oo8, spiega GaetanoManfredi, presidente dellaConferenza dei rettori(Crei), «la ricercauniversitaria ha perso unmiliardo di finanziamenti e

iomila posti di ricercatore».Ecco, dice, «se riuscissimoa recuperare queste perdite,potremmo inserire nuovigiovani nel sistema». Oggil'età media è 5o anni. Perogni mille occupati, l'Italiaconta una percentuale diricercatori del 4,73. Lamedia europea è del7,40.Eppure, aggiunge MassimoInguscio, presidente delCnr, «abbiamo la migliorescuola superiore delmondo, l'università italianaprepara i suoi studenti alivello altissimo, mabisogna creare laconsapevolezzadell'importanza dellaricerca e non farsi sfuggire imigliori». Intanto, tra igiovani: «Stiamo lavorandocon le scuole e conl'alternanza scuola-lavoro,centinaia di studentiarrivano al Cnr e scopronol'importanza della scienza».Racconta Eugenio Gaudio,rettore della Sapienza, che«se l'Italia investe ioo perogni abitante sulla ricerca,la Germania investe 300;per il gioco d'azzardoavviene il contrario, e allorami viene da dire: l'Italiainveste nella sorte, laGermania in conoscenza».E Inguscio (Cnr) sottolinea:«Non esistono tesorettidella ricerca, magari: tutti ifondi vengono reinvestiti inricerca. Però bisognasburocratizzare il sistema».

Claudia Voltattorni© RIPRODUZ)ON[ RISERVATA

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Il report della Cui: iuvestitile] zti statali ci, picco, rna la produzione é superiore alla rnedia Ue

Ricercatori, la fuga non è finitaIn 9 anni persi miliardo di risorse e mila addetti-10

DI EMf1NUEI.A Micucci

al 2008 a oggi l'uni-versità ha perso 1miliardo di finan-ziamenti e 10 mila

ricercatori. «Se li recupe-rassimo con un piano plu-riennale, torneremmo allasituazione precedente giàsottodimensionata. Peròavremmo giovani ricercatoriall'università, in cui ora l'etàmedia è 50 anni». GaetanoManfredi , presidente dellaConferenza dei rettori delleuniversità italiane (Crui),fotografa la ricerca italianain un incontro promosso ieria Roma dalla Crui e dallaConsulta dei presidenti deglienti di ricerca pubblici. «Ne-gli ultimi sette anni c'è statoun disinvestimento del 9,9%nell'università», spiega il ret-tore della Sapienza EugenioGaudio : «un dato dramma-tico, perché si partiva già daun finanziamento più bassorispetto a Paesi europei.

L'Italia investe 100 perabitante , la Germania 300.Ma investe 300 nel giocod'azzardo, mentre la Ger-mania 100. Per il futuro laGermania investe sulla co-noscenza, l'Italia sulla sor-te». Ricerca e sviluppo pesano

solo sull'1,33% del pil, ben alsotto della media europea del2,03% e lontano dall'obiettivodel 3% fissato dall'Europa peril 2020. Mancano ricercatori.Nel 2015 la loro percentualeogni 1.000 abitanti era del4,73% contro una media Uedel 7,40%.

Sono mal pagati : all'ini-zio della carriera la metàdei colleghi degli altri Pae-si. Così, fuggono dall'Italia.«Anche perché, a parità diopportunità, fare ricerca quiè troppo complicato dalla bu-rocrazia», osserva Manfredi.Eppure, l'Italia è nella top10 mondiale della ricerca.«Per H-Index siamo settimial mondo per produttivitàscientifica dopo il Giapponee prima dell'Olanda, che de-stinano alla ricerca cifre benpiù consistenti di quelle ita-liane».

La quota delle pubbli-cazioni su riviste eccellenti,invece, è superiore alla mediamondiale. Nel 2011-14 l'im-patto della produzione dellaricerca italiana è superiorea quella Ue e poco sotto gliStati Uniti. «Gli investimentiin ricerca che lo Stato veicolasugli enti e sulle universitàhanno un immediato effettomoltiplicatore grazie alla ca-

pacità di acquisire risorse eu-ropee», sottolinea MassimoInguscio presidente dellaConsulta degli enti pubblicidi ricerca. «Chiediamo piùrisorse per poter essere sem-pre più competitivi, per poteraffrontare le grandi sfide in-ternazionali e per consentirel'inserimento dei giovani ri-cercatori nel sistema».

Non bastano i timidi se-gnali di inversione di ten-denza degli ultimi due anni:risorse aggiuntive e pianostraordinario di reclutamento.Le prime risultato dei mancatitagli lineari, ripetutesi per 10anni, e il secondo dello sbloccodei concorsi, che ha permessonel 2016 di reclutare 250 ricer-catori negli enti e circa 1.000 ditipo B negli atenei.

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Incentivi all artigianato webA partire dal 1 ° marzo 2017 (dalle ore 10,00) e fino al 30

marzo 2017 (alle ore 12,00) è possibile presentare le domandeda parte delle aggregazioni di imprese operanti o che voglionooperare nel campo della manifattura sostenibile e dell'arti-gianato digitale. L'agevolazione consiste in una sovvenzio-ne parzialmente rimborsabile a copertura del 70 percentodell'importo del programma ammesso alle agevolazioni. Lasovvenzione, parzialmente rimborsabile, consiste in un finan-ziamento a tasso zero. Queste le istruzioni del ministero delloSviluppo economico per l'accesso da parte delle reti d'imprese,nuovo bando per l'artigianato digitale (istituito con il decretoministeriale del 21 giugno 2016 pubblicato sulla GazzettaUfficiale del 16 agosto 2016, n. 190). Con decreto direttorialeMise del 16 dicembre 2016 sono state fissate le modalità diaccesso agli incentivi. I programmi devono prevedere speseammissibili, al netto dell'Iva: non inferiori a 100 mila euroe non superiori a 800 mila, una durata non inferiore a 24mesi e non superiore a 36 mesi dalla data di ricezione deldecreto di concessione e forme di collaborazione con istitutidi ricerca pubblici, università, istituzioni scolastiche auto-nome ed enti autonomi, con finzioni di rappresentanza deltessuto produttivo. I soggetti proponenti possono essere le retidi imprese (associazioni temporanee di imprese, e raggruppa-menti temporanei di imprese) o consorzi che siano costituitida almeno 5 imprese e vedano al loro interno la presenza diimprese artigiane, ovvero microimprese in misura almenopari al 50% dei partecipanti.

Programmi ammessi . I programmi devono essere fina-lizzati allo sviluppo o alla creazione di:

- centri per l'artigianato digitale, anche virtuali, in cui sisvolgano attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla crea-zione di nuovi software e hardware a codice sorgente aper-to, in grado di concorrere allo sviluppo delle tecnologie difabbricazione digitale e di modalità commerciali non con-venzionali, nonché alla diffusione delle conoscenze acquisitealle scuole, alla cittadinanza, alle imprese artigiane e allemicroimprese;

- incubatoci in grado di facilitare, attraverso la messa adisposizione di spazi fisici, di dotazioni infrastrutturali e dispecifiche competenze, lo sviluppo innovativo di realtà im-prenditoriali operanti nell'ambito dell'artigianato digitale;

- centri finalizzati all'erogazione di servizi di fabbricazionedigitale come la modellizzazione e la stampa 3D, la prototi-pazione elettronica avanzata, il taglio laser e la fresaturaa controllo numerico, nonché allo svolgimento di attività diricerca e sviluppo centrate sulla fabbricazione digitale.

Cinzia De Stefanis

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