Centro Studi C.N.I. - 01 settembre 2014 - Fondazione CNI · SICUREZZA SUL LAVORO Sole 24 Ore -...
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Centro Studi C.N.I. - 01 settembre 2014
INDICE RASSEGNA STAMPA
Indice Rassegna Stampa
Centro Studi C.N.I. - 01 settembre 2014
Pagina I
POS PER PROFESSIONISTI
Il cliente può sempre pagare con il PosSole 24 Ore - L'espertoRisponde
01/09/14 P. 2 AlessandraPacchioni
1
ARCHITETTI
No agli architetti photoshopItalia Oggi Sette 01/09/14 P. I Roberto Miliacca 4
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
Architettura e design in cerca di tutele a livello internazionaleItalia Oggi Sette 01/09/14 P. II Antonio Ranalli 5
STP
Compensi delle Stp, ritenuta d'acconto all'angoloItalia Oggi Sette 01/09/14 P. VI Claudio Della Monica 7
ENERGIA
Ecco l'italia delle trivelle, che può raddoppiare la produzione di petrolioStampa 01/09/14 P. 23 Luigi Grassia 8
FORMAZIONE INGEGNERI
L'elettricità è smartItalia Oggi Sette 01/09/14 P. 40 Filippo Grossi 10
AUTORIZZAZIONI PAESAGGISTICHE
Autorizzazioni paesistiche, arriva l'appello al ministeroSole 24 Ore - Norme ETributi
01/09/14 P. 29 Guido Inzaghi 11
TITOLI ABILITATIVI EDILIZIA
Durata allineata con i titoli abilitativi per il via ai lavoriSole 24 Ore - Norme ETributi
01/09/14 P. 29 Simone Pisani 13
INFRASTRUTTURE
Flussi d'investimenti per l'acquaSole 24 Ore 01/09/14 P. 17 Enrico Netti 14
INGEGNERIA ARCHITETTONICA
Largo ai tecnici eco-sostenibiliSole 24 Ore 01/09/14 P. 12 Andrea Curiat 17
SICUREZZA SUL LAVORO
Corsi sulla sicurezza da «aggiornare» dopo cinque anniSole 24 Ore - Norme ETributi
01/09/14 P. 29 Gabriele Taddia 19
Il cliente può sempre pagare con il PosIl professionista senza apparecchiatura non rischia sanzioni ma la «mora del creditore»
Pagine a cura diAlessandra Pacchiani
Sono un geometra e vorreiconoscere esattamentegli obblighi in materia diPos e lesanzionia cuiandrei incontrose nondovessi dotarmi di questostrumento, previsto danorme recenti. Ho lettoarticoli in cui si sostieneche la normanon èvincolante. Se sonoobbligato a possedere unPos, che cosa succede nelcaso io decida di nonfarlo?Siccome labanca a cui misono rivolto mi ha chiestoil pagamento disommeabbastanza importantiperla strumentazionePos, icosti relativipossoaddebitarli al cliente?Infine, perché, anzichésemplificare l'attività deilavoratori autonomi sirende ancora più difficileriscuotere quantolegittimamente dovutoperilloro lavoro?
T.U.-ANCONA
ecnicamente quel-lo di dotarsi delPos non è un "obbli-go", ma un "one-
re". Nella pratica, significache il cliente può pretende-re di pagare con il banco-mat. Con diverse ricadutea livello operativo. Ma an-diamo con ordine.
Il 30 giugno 2014 - per ef-
fetto dell'articolo 9, comma
15-bis, del DI Milleproroghe
150/2013 - è scattato l'obbli-
go pertutte le imprese e i pro-
fessionisti di accettare paga-
menti effettuati attraverso
carte di debito (Bancomat).
La norma è contenuta nell'ar-
ticolo 15, comma 4, del Dl
179/2012 (convertito dalla
221/2012) e si applica a tutti i
pagamenti superiori a 30 cu-
ro, come previsto dall'artico-
lo 3 del decreto del ministero
dello Sviluppo economico
del 24 gennaio 2014.
Con questa previsione siattribuisce al pagamento ef-fettuato tramite Pos (Pointof sale) la stessa efficacia li-beratoria del pagamento "incontanti" ex articolo 1277 delCodice civile, con la possibi-lità per il consumatore ol'utente di scegliere latipolo-gia di pagamento preferita.Per il destinatario del paga-mento (professionista, arti-giano o impresa), è sortoquindi l'obbligo di attrezzar-si, per garantire al cliente
consumatore questa possibi-lità di scelta. Si tratta, cioè, didotarsi di un terminale Posche consenta di accettare ilpagamento di beni e servizicon carte valide sui principa-li circuiti di debito.
Un punto spesso lamenta-to dai professionisti nelle pri-me settimane di applicazio-ne della norma è quello deicosti, e a proposito è stato at-tivato anche un monitorag-gio ufficiale (si veda la sche-da a lato). Peraltro, è possibi-
1 K,Nulla vieta di concordareper iscritto e in anticipouna modalità alternativadi pagamento con il clientecome assegno o bonifico....................................................................
le anche utilizzare recenti in-novazioni tecnologiche chetrasformano uno smartpho-ne in un lettore Pos. In gene-re si tratta di connettere allosmartphone un piccolo di-spositivo con tastiera digita-le, che permette così di effet-tuare i pagamenti da partedei clienti ed emette una rice-vuta email, oltre allo scontri-no digitale, che può divenireanche cartaceo con una stam-pante wireless. Il vantaggio,per l'esercente, dovrebbe es-sere il risparmio che questetecnologie garantiscono ri-spetto al terminale Pos tradi-zionale fornito dalle banche.
Occorre, in ogni caso,valuta-re attentamente le varie of-ferte dal punto di vista del co-sto, delle garanzie, del sup-porto al cliente, per una scel-te davvero consapevole deipro e dei contro.
È comunque possibile, in
fase di definizione del prez-
zo del bene o servizio forni-
to, che il professionista e il
cliente si accordino preventi-
vamente e per iscritto, sulle
alternative al pagamento tra-
mite Pos, individuando altre
modalità del pagamento (bo-
nifico bancario, assegno o
contanti fino alla soglia di
1.000 curo, come previsto
dall'articolo 49 del Dlgs
231/2007). Questo è anche il
consiglio fornito dal Consi-
glio nazionale degli ingegne-
ri all'indomani dell'entrata
in vigore della normativa in
questione. Anche il Consi-
glio nazionale forense, con
la circolare 10-C-2014, ha af-
fermato la centralità della vo-
lontà della parti del contrat-
to d'opera professionale
(cliente e avvocato) per l'in-
dividuazione delle forme di
pagamento, per cui, «ad
esempio, i clienti che sono
soliti effettuare i pagamenti
tramite assegno o bonifico
bancario potranno continua-
re a farlo».
Nella stessa circolare si af-fronta poi un altro importan-te aspetto: quello della effet-tiva "obbligatorietà" o me-no, per l'esercente, della stru-mentazione Pos. A questo
Pos per professionisti Pagina 1
proposito, sembra ormai ac-certato che non si possa par-lare di obbligo ma di sempli-ce onere. Questa è la posizio-ne assunta per primo dalConsiglio nazionale forensee poi adottata dal ministerodell'Economia e delle finan-ze nella risposta all'interro-gazione parlamentare5-02936, che ha confermatotale interpretazione dell'arti-colo 15, comma 4, del Dl179,11'2012. Essa si fonda sul fat-to che, non essendo previstadalla legge alcuna sanzione acarico dei professionisti chenon dovessero adottare lastrumentazione Pos, non sipuò parlare di un obbligo giu-ridico quanto piuttosto di unonere, che sorge solo nel ca-so in cui il cliente volesse pa-gare tramite carta di debito.
Tale evenienza potrebbeessere evitata, appunto, tra-mite un accordo scritto, pre-ventivo tra l'esercente e ilcliente. In mancanza di ciò, enel caso in cui l'esercentenon sia in possesso del termi-nale necessario per il paga-mento con carta di debito, co-sa succede? Se il cliente chie-de di pagare con il bancomat(e solo con il bancomata), laconseguenza per il professio-nista è la cosiddetta mora delcreditore, in quanto l'offertadi adempimento a mezzo dimoneta elettronica vale co-me seria manifestazione del-la volontà di corrispondereil compenso. In particolare,il cliente-debitore non sarà
tenuto a versare gli interessiper il ritardo nel pagamentodella somma da lui dovuta epotrà sempre chiedere il ri-sarcimento di eventuali dan-ni (naturalmente, i danni an-dranno sempre dimostrati,ed è piuttosto difficile pensa-re che l'impossibilità di salda-re il conto possa dar luogo, diper sé, a un danno). Ad ognimodo, sarà opportuno chel'esercente invii la richiestadi pagamento al domiciliodel cliente e che si concordi-no i termini di pagamentodel suo credito.
E evidente, in ogni caso,che le motivazioni sottostan-ti alla scelta del legislatorenon sono solo quella di ga-rantire al cliente/consuma-tore un maggiore ventagliodi strumenti di pagamento,ma anche di contrastare -sia pure in via indiretta - ladiffusione dell'economiasommersa.
E vero che in molti casi la
tracciabilità è assicurata dal-
le metodologie di pagamen-
to generalmente in uso negli
studi professionali, dove
l'uso del contante risulta di
fatto abbandonato da tem-
po. Il fatto che la nuova dispo-
sizione si applichi anche ad
artigiani e imprese, però, po-
trebbe restringere ulterior-
mente l'area del contante e -
nel contempo - favorire una
riduzione dei costi per il ser-
vizio praticati dagli istituti di
credito.
0 REVRODOZ]ONE RESERVATA
ATTENTIA...
COSTI FISSI E VARIABILIPER L'APPARECCHIATURASecondo quanto emerso altermine dette prime duegiornate di confrontoavviate dal ministero delloSviluppo economico, ilcosto fisso per i terminatipiù innovativi, il cuifunzionamento è basato suun collegamento viainternet o attraverso unarete mobile, si aggira inmedia intorno ai 2-5 euromensili, mentre per teapparecchiature piùtradizionali, collegate altereti interbancarie dedicate,la media è di 10-15 euromensili.I costi variabilisono, invece, legati alnumero e all'ammontaredette transazioni effettuatedalla clientela e dipendonodal tipo di circuito utilizzato(la stima comunicata dalministero si aggira intornoal 1-1,5% rispetto all'entitàdelle transazioni). Spessole due componenti di costosono collegate: a costi fissipiù alti possono essereassociati costi variabili piùbassi, e viceversa.
Pos per professionisti Pagina 2
H quadro
Interessate te impresee i professionistiProfessionista, cono senzaAlbo, artigiano,imprenditore individuale osocietà, qualunquesoggetto che esercitaattività di vendita diprodotti e di prestazioni diservizi: a tutti costoro siapplica la nuova normativain tema di Pos per ipagamenti di importisuperiori ai 30 euro. Illegislatore ha così volutodare la possibilità alcliente-consumatore diutilizzare una carta didebito odi credito comemezzo di pagamento
Quattro soluzionitra cui scegliereDal Pos fisso al Poscordtess,dal Pos Gsm/Gprs, che ha unterminate portatile, abilitatoa una Sim di telefonia mobile,al Pos Mobile (con cui èpossibile pagare tramitecarte di credito/bancomat,connettendoil Posdirettamentea unosmartphone o a un tablet).Perle prime tre tipotogie icosti fissi att'annodovrebbero aggirarsi sui120-180 euro, per t'utti ma su25-60 euro. I costi variabilisono, invece, legati alnumero e all'ammontaredette transazioni effettuate
Quando manca il Posè utile l 'accordo in anticipoIn mancanza dei Pos èpossibile (anzi,consigliabile) chel'esercente si accordipreventivamente con ilcliente in merito allamodalità di pagamento.Tale pattuizione puòavvenire anche oralmente,risultando però(chiaramente) più sempliceprovare i terminidell'accordose è scritto. Ciòè quanto consiglianonumerose organizzazioniprofessionali come ilConsiglio nazionale degliingegneri e la Cna
Rifiuto dei professionistasenza conseguenzeNessuna sanzione èprevista in caso di rifiuto diaccettare il pagamentotramite Pos. Il Consiglionazionale forense haprecisato che la normativa«non stabilisce affatto chetutti i professionistidebbano dotarsi di Pos...ma solo che, nel caso ilcliente voglia pagare conuna carta di debito, ilprofessionista sia tenuto adaccettare tale forma dipagamento».Interpretazione avallataanche dal ministerodell'Economia
Aumento del prezzosempre possibilePer non subire i costi legatialla strumentazione Pos,l'esercente puòlegittimamente aumentareil prezzo dei bene o servizioda lui offerto. Il problema,se mai, è di carattereeconomico e diopportunità. In una fase dicrisi come quella attualenon è consigliabileaumentare il prezzo deiservizi o dette prestazioni,anche per non rischiare diperdere i clienti. Viceversa,la presenza del Pos puòessere pubblicizzata inchiave positiva
Il cliente non pagapiù gli interessiLa richiesta dei cliente dipagare con il Pos vale comeesatto adempimentodell'obbligazionepecuniaria (e non comeesecuzione di una«prestazione diversa»).Pertanto, se ilprofessionista non possiedela strumentazione Pos sicrea la mora del creditore: ilcliente si libera dall'obbligodi pagare gli interessi, maresta obbligato a pagare ilcorrispettivo base, mentrel'esercente è tenuto arisarcire il debitore daeventuali danni
Nuovi obblighi in aggiuntaa quelli del DIgs 231/2007Le previsioni in materia diPos si aggiungono alledisposizioni del Dlgs 21novembre 2007, n. 231, intema di antiriciclaggio, cioèagli obblighi di verifica dellaclientela, di registrazionenonché di segnalazione dioperazioni sospette (consanzioni penati perchi non lerispetta), e al divieto ditrasferire denaro contante otitoli al portatore per sommemaggiori o uguali a 1.000euro (in caso di violazione èprevista una sanzioneamministrativa dall'uno al40% della somma trasferita)
Pos per professionisti Pagina 3
Le nuove fr°ontiere dell attívitèz (lei legczli 1p c /a eorctr°czffzZic}ne (lei pr0 gett1,* architettonici
L E/1h Ar-ilNo agli architetti -3191-I ww
DI ROBERTO MILIACCA
Allarmato dalla riproduzione ormaiquasi gratuita di film e brani musicali,
oltre che dalla contraffazione di griffes diprestigio del mondo della moda, il mondosi è praticamente distratto da un genere dicontraffazione di cui si parla poco: quellacioè delle opere architettoniche. «Varchi-star anglo- irachena Zaha Hadid si è vistacopiare sotto gli occhi il suo celebre proget-to Wangjing Soho di Pechino (nella foto),che è stato riprodotto a Chongqing da ungruppo di architetti anonimi che lo stan-no completando prima dell'inaugurazionedel complesso originale», racconta nell'in-chiesta di questa settimana di Affari Le-gali il professor Cesare Galli, fondatore diuno studio legale specializzato in tutela dimarchi e brevetti . Un tema «nuovo», quello
della proprietà e soprattutto della tuteladei progetti architettonici, tema sul qua-le si è discusso a Roma qualche settima-na fa in occasione di un convegno volutodall'Ordine degli architetti della capita-le. Che hanno lanciato un vero e propriogrido d'allarme: ci sono paesi, come peresempio la Cina, in cui il fenomeno degli«architetti Photoshop» è molto diffuso ela tutela delle opere dell 'ingegno diven-ta molto complessa. Anche perché i tempidi «copiaggio e incollaggio» dei progetti,grazie alle tecnologie, sono talmente velociche anche le tutele legali diventano diffi-coltose: in 24 ore questi soggetti riesconoa stamparelcopiare interi edifici , con costiirrisori che si aggirano talvolta tra i 2.500e i 3 mila euro. Nuove sfide, insomma, peri legali specializzati in Ip.
Architetti Pagina 4
Anche i progetti nel mirino della contraffa.7ione., specie in Cina, Ecco i legali che se ne occupano
Architettura e design in cercadi tu ele a livello internazionale
Pagina a curadi ANTONIO R.ANALLI
rchitettura e designsempre più nel mirinodella contraffazione.Specie di quella cinese.
Non solo prodotti di largo con-sumo, ma anche monumenticome la Sfinge e la Tour Eiffel,fino ad edifici più recenti firmatida architetti del calibro di ZahaHadid, sono sempre più ogget-to di plagio in Cina. E uno deitemi di cui si è discusso a Romain occasione di un convegno su«L'efficacia di design, brevetti emarchi per tutelare le grandiimprese italiane sul mercato piùgrande del mondo», organizza-to dallo Studio legale Ilardi,ospitato dall'Ordine degli archi-tetti, pianificatori, paesaggistie conservatori di Roma e con ilpatrocinio dell'Ordine degli av-vocati di Roma.
«La Cina avanza e si tra-sforma sotto gli occhi di tuttigli interessati ad una velocitàinesorabile»,ha spiegatol'avvocato Ce-sare Galli,fondatore del-lo Studio IPLaw Galli etitolare dellacattedra di Di-ritto industria-le all'Univer-sità di Parma,«le problema-tiche che la tu-tela dei dirittiIp creano sulmercato cine-se sono ognigiorno molto piùnumerose e difficili da affronta-re con gli strumenti classici adisposizione, e ciò si verifica inparticolare nel mondo dell'ar-chitettura e del design. Cometutti sappiamo in Cina la copiadi opere architettoniche è pur-troppo un fenomeno in ampiaespansione e dai contorni sem-pre più eclatanti, basti pensareche l'anno scorso gli abitanti delvillaggio austriaco di Hallstatt(paesino tutelato dall'Unesco)hanno scoperto che alcuni archi-
tetti cinesi avevano fotografatotutte le loro case per costruirnenella Cina del sud una versioneidentica, ma indubbiamente ne-gli anni più recenti il crescenteprogresso tecnologico ha por-tato a conseguenze spavento-se anche sotto il profilo dellacelerità della diffusione di talifenomeni contraffattori, a talpunto che si stanno sempre dipiù diffondendo quelli che ven-gono spesso denominati «archi-tetti Photoshop», che a suon di«copia e incolla» e di stampa a3D riescono addirittura in 24ore a stampare/copiare interiedifici, con costi irrisori che siaggirano talvolta tra i 2.500 e i3 mila euro».
La necessità quindi di esten-dere l'ambito di protezione delmarchio sino a ricomprende-re anche una tutela contro ilmero agganciamento al valore,alla reputazione e in generaleall'appeal dell'altrui marchionotorio, è sempre più sentitain Cina, in particolare in rela-zione ai fenomeni contraffattivi«nuovi» che si manifestano sulmercato e che risultano difficilida ricomprendere in categorietradizionali. «E il caso», prose-gue Galli, «dello shanzhai, checonsiste nella pedissequa imita-zione, sempre in chiave paras-sitaria ma comunque non con-fusoria, della forma esteriore diun prodotto, di norma di largoconsumo (come possono esseretelefoni cellulari a forma di au-tomobile Ferrari o di pacchettodi sigarette Marlboro, o scarpeda ginnastica con improbabi-li marchi «Odidos» o «Hike»),che si presentano come copieapertamente parodistiche deimarchi e dei prodotti originali,
senza creare al-cun dubbio agliocchi del con-sumatore sul-la provenienzadel prodotto daun'impresa di-versa e non col-legata rispettoal titolare delmarchio.
Questo feno-
meno, che fadella parodiail suo cavallodi battagliaper conseguireun vantaggioconcorrenziale
agli occhi del pubblico cinese, èfrutto della generale mancanzain Cina di una «cultura della di-stintività» e della diversificazio-ne, che indubbiamente ha radiciprettamente culturali, e investeormai moltissimi settori, tra iquali quello dell'architettura,basti pensare che l'archistaranglo-irachena Zaha Hadid siè vista copiare sotto gli occhi ilsuo celebre progetto WangjingSoho di Pechino, che è statoriprodotto a Chongqing da ungruppo di architetti anonimiche lo stanno completando pri-ma dell'inaugurazione del com-plesso originale». In Cina si sonopossono trovare riproduzionifedeli di opere artistiche inter-nazionali : l'obiettivo dei cinesiè quello di limitare il turismoall'estero (dove sono presenti leopere originali) e favorire quin-di quello interno.
Attraverso alcune recentiriforme la Cina ha fatto moltipassi avanti nella tutela dei di-ritti di proprietà industriale, maresta comunque ancora un pa-ese «in transizione». La recenteriforma della legge «marchi» of-fre delle aperture in una logicadi bilanciamento tra la protezio-ne dell'interesse del pubblico equella degli interessi dei titolaridei diritti, allo stesso tempo leesigenze di semplificazione chele sono sottese tendono inevita-bilmente ad incrementare l'esi-stente formalismo di fondo e adaccentuare la discrezionalitàdelle autorità amministrativee giudiziarie nell'applicazionedelle nonne sostanziali.
«Nel2012 in Cina sono statedepositate più di 600 mila do-mande di brevetto design», haaffermato l'avvocato Filippo
Calda dell'Università di Mo-dena e Reggio Emilia, «ma soloil2,3% è costituito da domandeprovenienti da soggetti stranie-ri. Emerge chiaramente come,al contrario delle imprese stra-niere, le imprese cinesi stianotraendo vantaggio dalla norma-tiva cinese in materia di design.A chi si stupisce pensando chela Cina da fabbrica di prodot-ti contraffatti sia diventata dipunto in bianco una fabbricadi nuovi designer rampantisuper-creatividevo subito direche, nonostanteun'impressio-nante aumentodi domande in-terne, non è così.Infatti, nella va-lutazione delledomande di bre-vetto per designmanca un esa-me sostanziale(contenuto), fer-mandosi lo Sta-te IntellectualProperty Office(Sipo) ad unmero esame preliminare (for-ma). Ed il più delle volte accadeche le società cinesi non deposi-tano domande per del design diloro ideazione bensì depositanodelle domande di design cor-rispondente a prodotti di im-prese straniere tel quel, ovverocon delle lievi modifiche tali dadifferenziarli leggermente emagari renderli anche più ap-petibili al mercato. A mio avvisosi dovrebbe mettere un freno aquesto fenomeno attraverso laprevisione di un esame sostan-ziale. Infatti, l'esame sostanziale
, , „ , :, ,_ ; ,,; ,di iuk]c u liu llo iuke n eionnlc
Progettazione architettonica Pagina 5
viene effettuato solo nel caso incui venga proposta domanda dinullità del brevetto per designal Patent Re-examination Bo-ard (PRB) e così la valutazionedella novità assoluta che è stataintrodotta dalla legge brevettidel 2009 (prima si aveva unavalutazione in base alla novitàrelativa)».
A livello legislativo la Cina èintervenuta con riforme per ilrafforzamento della tutela deldesign dal 2007, anno in cuisono aumentate notevolmentele domande di brevetto per de-sign. Il primo passo concreto si èpoi avuto con la terza revisionedella legge brevetti (entrata invigore nel 2009) che ha apporta-to delle importanti modifiche intema di design, implementandoil sistema di tutela anche perquanto riguarda il design.
Nella Repubblica popolarecinese, a differenza dell'ordi-namento comunitario (e quindianche di quello nazionale), nonvi è una disciplina per il designdiversa da quella per i brevetti,essendo questa inclusa nellalegge brevetti che comunqueprevede alcune norme ad hoc- fra cui anche la durata di 10anni - riconoscendone quindi laprofonda differenza dai brevettiper invenzione e per modello diutilità.
«Le norme più importanti peril design sono gli artt. 2, comma3 (che definisce il design), e l'art.23 (nella sezione «Condition forGranting Patents») della leggebrevetti», ha proseguito l'avvo-cato Calda, «dalla definizionedi cui all'art. 2 emergono quelleche devono essere i requisitiper la brevettabilità del design:
novità, valo-re estetico eapplicabilitàindustriale.Come notoin Cina staandando dimoda anchela copiaturaintegrale. Uncaso che hafatto moltoparlare è sta-to il depositoda parte diApple deldesign perla struttura
esterna del proprio negozio diShanghai. Da quanto emergedai requisiti di brevettabilitàper il design nulla esclude dibrevettare disegni o immaginidi costruzioni/edifici come de-sign. Ed il database della Sipone è pieno di design di Edificipiù o meno nuovi e originali.Evidentemente è chiara la pos-sibilità di tutelare attraverso il
brevetto per design una costru-zione. Va d'altra parte rilevatocome alcune costruzioni cheraggiungono un certo livello dicarattere creativo ed originalitàpossono essere classificati comeopere dell'architettura Fra leopere dell'ingegno vengo espres-samente indicate le Opere ar-chitettoniche ossia costruzionio forme strutturali che abbianovalore estetico. Rcentementeè stata instaurata una causache farà certamente discute-re da Wangjing SOHO (operadell'architetto Zaha Hadid) neiconfronti di Meiquan».
Dal canto loro gli architettireclamano maggiore attenzio-ne anche da parte delle autori-tà itlaiane. Come ha spiegatoValentina Piscitelli , delegatodell'Ordine degli architetti diRoma per il diritto d'autore «cir-ca 10 anni fa venne presentatoa Palazzo Chigi, dal compiantopresidente del Consiglio Nazio-nale Architetti Raffaele Sirica edall'allora direttore della Dare,Pio Baldi alla presenza del Mi-nistro Urbani, un testo di leggenazionale a tutela della qualitàarchitettonica. Allora venne de-ciso di puntare su un articolatoasciutto, senza capitoli di spesama che sostanzialmente pones-se fine a due gravi mancanzedelle leggi dello Stato: l'assen-za della parola architettura daldiritto e la necessità da partedelle pubbliche amministra-zioni di adottare la pratica delconcorso di progettazione perle opere pubbliche. Il testo èancora fermo al Senato. Abbia-mo pensato come Ordine Pro-vinciale di fare da pungolo alleIstituzioni presentando alla Re-gione Lazio un ddl sulla qualitàarchitettonica, ovvero introdu-cendo una iniziativa «dal basso», pur consapevoli che la materiaandrebbe normata a caratterenazionale. Se diventasse legge ilLazio sarebbe la terza Regioneitaliana ad adottare una leggeper il riconoscimento della qua-lità architettonica».
Se da una parte sono emersepersistenti lacune ed imper-fezioni di una disciplina cheè costretta a rincorrere la piùavanzata normativa interna-zionale, dall'altra è chiaramen-te emerso come la Cina sia unpaese in continua evoluzione ecrescente cambiamento. «Dal1980, anno di ingresso nella
Secare Calli
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Pietro Hard
Progettazione architettonica Pagina 6
Compens i delle Stp, ritenuta d 'acconto all 'angoloInapplicabilità della ritenuta d'ac-conto Irpef ai compensi delle Stp o,in subordine, applicabilità con esclu-sione della quota parte dei compensiin proporzione alla quota di parte-cipazione delle società quali soci diinvestimento. E infatti impensabileipotizzare di imputare la ritenutad'acconto per intero ai soli socipersone fisiche, anche se in propor-zione alla quota sociale, perché ciòcauserebbe agli stessi una posizio-ne fiscale costantemente a credito,aggravata dalle nuove regolepiù stringenti sulle compen-sazioni fiscali. E verrebberocosì vanificati i benefici effet-ti del principio di cassa. Que-sto uno degli elementi che invia interpretativa sembranoemergere in merito al tratta-mento tributario delle socie-tà tra professionisti (decretosulle semplificazioni fiscaliapprovato il 20 giugno scorsodal consiglio dei ministri).
L'antitesiLa questione che però scontal'antitesi tra l'art. 11 dello schema
di dlgs, il quale prevede che «allesocietà costituite ai sensi dell'ar-ticolo 10 della legge 12 novembre2011, n. 183, indipendentementedalla forma giuridica, si applica,anche ai fini dell'imposta regiona-le sulle attività produttive di cuial decreto legislativo 15 dicembre1997, n. 446, il regime fiscale delleassociazioni senza personalità giu-ridica costituite tra persone fisiche
per l'esercizio in forma associatadi arti e professioni (...)» e quantosostenuto la Direzione centrale nor-
mativa dell'Agenzia delle entratecon risposta ad interpello 8 maggio2014 secondo cui <anche per le Stptrovano conferma le previsioni dicui agli articoli 6, ultimo comma, e81 del Tuir, per effetto delle qualiil reddito complessivo delle società
in nome collettivo e in accomanditasemplice, delle società ed enti com-merciali di cui alle lettere a) e b) delcomma 1 dell'art. 73, da qualunquefonte provenga, è considerato red-dito d'impresa>. L'attuale formula-
zione dell'art. 11 necessita dunque
di successivi ulteriori interventilegislativi e/o di prassi per potergarantire la necessaria operativitàalle Società tra professionisti.
i principi civilistici di redazione delbilancio (in particolare l'art. 2423-bis del codice civile) con quelli fiscali«per cassa». L'alternativa alla inne-gabile complicazione della tenutadi una «doppia contabilità» passaquindi attraverso la modifica dellanormativa codicistica. Ancora, comela srl, socio di investimento, parte-ciperà al reddito per trasparenza?Si ritiene che il reddito fiscale attri-buitole costituisca base imponibileIres, naturalmente con esclusione
degli effetti ai finiIrap Dovrà essereconfermato an-che se, per quantoconcerne il contri-buto integrativo daversare alla Cassadi previdenza dacalcolarsi sui com-pensi della Stp, ilcontributo riferitoai soci non pro-fessionisti debbaessere ripartito«pro quota» traquelli professioni-
sti, come autorevolmente sostenutodi recente dall'ordine dei dottoricommercialisti. Considerato chela quota di partecipazione dei sociprofessionisti al capitale sociale siriferisce all'apporto di capitale daglistessi soci investito nella società enon quindi alla loro effettiva attivitàoperativa, posto altresì che l'utile diesercizio ad essi attribuibile è deter-minato solo all'atto della chiusuradell'esercizio di riferimento, qualetrattamento fiscale riservare agliacconti sugli utili percepiti in cor-so d'anno per remunerare l'attività
svolta, in particolare quando que-sti dovessero poi risultare superiorialla partecipazione sociale. E anco-ra, a fronte di deleghe operative sumaterie strettamente professionaliattribuite dal consiglio di ammini-strazione ad ogni singolo professio-nista già membro dello stesso, chetrattamento riservare ai compensideliberati per dette attività. In en-trambe le casistiche, le remunerazio-ni percepite dovrebbero comunquevenire attratte nel reddito professio-nale di ogni singolo professionista,a prescindere dal possesso di unapartita Iva individuale, imponen-do l'assoggettamento del percepitoalla ritenuta d'acconto sull'Irpef dicui all'art. 25 del dpr n. 600/73 edil versamento della stessa entro itermini di legge. Questa soluzioneconsentirebbe di evitare quella chesi potrebbe definire «dispersionecontributiva», in quanto la base dicomputo del contributo previdenzia-le soggettivo dovuto alle rispettiveCasse professionali sarebbe costitu-ita, per ogni singolo professionista,dalla sommatoria della remunera-zione della propria attività, anchein qualità di membro del consiglio diamministrazione, e del reddito del-la Stp ad egli spettante per traspa-renza. Infine, per le Stp già ad oggicostituite (e ad ogni effetto attive),che si sono adeguate all'interpellodell'8 maggio 2014, le nuove regolefiscali dovrebbero essere applicatea partire dall'anno fiscale successi-vo a quello di entrata in vigore deldecreto, così da consentire loro gliopportuni adeguamenti.
Claudio Della Monica-© Riproduzione riservat¢
Qualche caso concretoIn particolare, nel caso ad esempiodi una Stp costituita sotto forma disrl con n. 3 soci professionisti (2/3del capitale sociale), n. 1 socio tecni-co persona fisica non professionistae n. 1 socio di investimento societàdi capitali (srl), occorrerà prima ditutto chiarire in che modo conciliare
Stp Pagina 7
Ecco l'Italia delle trivelle, che puòraddoppiare la produzione di petrolio
E premier Renzi: "Ce n'è tanto in Basilicata, sarebbe assurdo rinunciare"
casoLUIGI GRASSIA
J1 decreto Sblocca-Italia aspiraanche a essere un decretoSblocca-Trivelle: come rivela-to ieri da La Stampa, toglie al-le Regioni il potere di veto sul-
la ricerca e sulla trivellazione di poz-zi di petrolio e di metano. La Strate-gia energetica nazionale (Sen) vuolepiù che raddoppiare entro il 2020l'estrazione di idrocarburi in Italia,fino a 24 milioni di barili equivalenteall'anno (l'unità di misura che omo-geneizza petrolio e gas naturale). Siipotizzano «investimenti per 15 mi-liardi di curo, 25 mila nuovi posti dilavoro e un risparmio sulla fatturaenergetica nazionale di 5 miliardi al-l'anno». Inoltre è atteso un miliardodi euro extra di introiti fiscali annui.
Una manna, in teoria. Ma altropetrolio e altro metano da sfruttarein Italia ci sono? Gli esperti dicono disì, mentre resta in sospeso la volon-tà di trivellare. Ieri Matteo Renzi haribattuto alla richiesta di cambiareil decreto arrivata da Legambiente,che teme gravi rischi: «Abbiamopreso provvedimenti molto seri - hadetto il presidente del Consiglio -.Se c'è il petrolio in Basilicata (la Re-gione più promettente, ndr) sareb-be assurdo, in questo momento, ri-nunciarvi».
Davide Tabarelli, presidente diNomisma Energia, giustifica le spe-ranze: «In Italia c'è una dorsale del
linea i pochi danni che fa all'ambientelo «shale» quando si tratta di petrolio:«Si tratta solo di trivellare orizzontal-mente, con dei robottini, i pozzi giàtrivellati verticalmente e consideratiesauriti. I robot vanno a scovare ilgreggio che si era depositato diversa-mente e quindi non era stato raccoltoal primo passaggio».Più problemi invece per lo «shale
gas», che va estratto con una tecnicadi frantumazione delle rocce con gettid'acqua e additivi chimici inquinanti.I tecnici dicono che l'impatto ambien-tale si può gestire, come si fa negliStati Uniti (peraltro con polemiche)mentre l'Europa è frenata dai divieti.Tabarelli sottolinea che «persino dal-la Polonia, lo Stato europeo più pro-mettente per lo shale gas, l'Exxon,l'Eni e altre compagnie se ne sono giàandate». Massimo Siano, di Etf Secu-rities, sull'Europa non è ottimista: «InAmerica gli idrocarburi "shale" nonsono stati sviluppati dalle grandicompagnie, ma da operatori che diecianni fa erano piccoli come Amazonagli esordi, adesso sono molto cre-sciuti, e fra dieci anni saranno dei gi-ganti. In Europa questo non sta suc-cedendo. E chi farà le infrastruttureper portare lo shale gas dalla Polonia,in concorrenza con le reti degli attualioligopolisti europei? Nessuno. Quindinoi non avremo le Amazon europeedell'energia. E continuerà a crescerelo spread fra il Brent (il petrolio euro-peo, più caro) e il Wti americano. Cosìl'elettricità in Europa costerà di più, equesto frenerà la nostra crescita».
TABARELLI (NO I A ENERGIA)
Una dorsale degli idrocarburida Novara alla Sicilia, e un'altra
lungo la costa dell'Adriatico
NO DAL FRONTE VERDE
Legambiente: gra\Ti rischi,il decreto è da cambiare
Realacci: non è questo il futuro
petrolio e del gas che parte da Nova-ra e poi si distende lungo l'Appenni-no fino in fondo alla Calabria e pro-segue in Sicilia. Nel Mare Adriatico
c'è una dorsale parallela offshore,da Chioggia al Gargano. La produ-zione potrebbe facilmente raddop-piare, proprio come prevede la Stra-tegia energetica nazionale: bastaperforare dove già si sa che gli idro-carburi ci sono. Invece è tutto bloc-cato». Incalza Giulio Sapelli, già nelconsiglio d'amministrazione del-l'Eni: «Per cercare petrolio e gas,una volta in Italia venivano fatte da600 a 700 trivellazioni all'anno.Adesso soltanto 5. Si potrebbe tor-nare a fare molto di più».
Ribatte l'ambientalista ErmeteRealacci: «Ma una volta in Italia sicostruiva anche l'Italsider di Taran-to. So bene che la Saipem italiana èla migliore al mondo nelle trivella-zioni. Ma non mi pare che possa es-sere lì il futuro del nostro Paese».
Un piccolo sceiccato italiano delpetrolio è (o potrebbe essere) la Ba-silicata citata da Renzi. Questa re-gione estrae da sola 5 degli 11 milionidi barili nazionali ma ha risorse nonsfruttate per altri 400 milioni di ba-rili accertati (e i tecnici valutano unpotenziale di un miliardo di barili).Tabarelli si scandalizza perché «inBasilicata è stata bloccata addirit-tura la ricerca dei giacimenti, dico lapura e semplice ricerca».
Ma anche sulla Lucania c'è uncontro-parere ambientalista: «Io holavorato nell'industria petrolifera»dice il geologo Mario Tozzi. «E c'eroanch'io quando in Basilicata è stata
tirata fuori la prima "carota" con ilgreggio. I danni ambientali sono ri-sultati subito evidenti».
Poi c'è il capitolo degli idrocarburinon convenzionali, i cosiddetti «sha-le», cioè da scisto, che in realtà posso-no essere contenuti anche in argille,ma non solo; per esempio è «non con-venzionale» anche il metano che ri-stagna nei giacimenti di carbone, cioèil famigerato e temuto grisù che ri-schia sempre di far esplodere le mi-niere. Se ne trova in Toscana e in Sar-degna, ma sullo sfruttamento delgrisù, che pure è stato ipotizzato, an-che Davide Tabarelli è scettico: «Spe-ro che non se ne faccia niente».
Invece Giulio Sapelli (ex Eni) sotto-
Energia Pagina 8
anero - Carpignano
Chioggia
Salsomaggiore - Sassuolo
'sole Tremiti
Sannio - Irpinia
Basilicata
Gli incassi di oggi e domaniI ricavi dello Stato dagli idrocarburi (royalties+tasse ) Previsione '
miliardidi euro
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2,0Incassi potenzialiIncassi con i pozziattuali
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Centimetri - LA STAMPA
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É la quantità di petrolio e metanoche l'Italia può produrre annualmente
investendo 15 miliardi di euro,come prevede la Strategia energetica
nazionale (Sen). È più del doppiodell'estrazione attuale
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Energia Pagina 9
Al Politecnico di Milano il primo corso di laurea
Leiettricita è smartIngegneri esperti in reti intelligenti
Pagina a curaDI FILIPPO GROSSI
1 via il primo corso dilaurea magistrale iningegneria elettricaorientata alle Smart
grids. Il nuovo indirizzo èfrutto della convenzione fra
specializzata che completinola formazione classica degliingegneri elettrici. In parti-colare, Enel Distribuzione staelaborando nuove modalità diprogettazione e realizzazionedi reti elettriche sempre più«intelligenti», in grado, cioè,di integrare e gestire in modo
delle competenze a favore del-la popolazione universitaria,contribuisce infatti a colmareil gap tra sapere accademicoed esigenze aziendali-produt-tive. In particolare, il percorsodi laurea integrato dalle com-petenze di Enel Distribuzionepartirà nell'autunno 2014, si
il Politecnico di Mi-lano e Enel Distribu-zione nel quadro diun più ampio accor-do di collaborazionescientifica sui temiprincipali legati almondo dell'energia,con particolare at-tenzione alle tecno-logie più idonee asoddisfare le nuoveesigenze della reteelettrica e dellaclientela considerando an-che la diffusione di nuoviutilizzi del vettore elettrico(per esempio per la mobilità)e la diffusione della gene-razione distribuita da fontirinnovabili. Scopo del nuovocorso di laurea magistrale èinfatti quello di promuovereprogrammi di formazione
più flessibile rispetto al pas-sato flussi di energia differen-ti per quantità, qualità, pro-venienza e programmabilità.Investire nello sviluppo delle«reti intelligenti», non solo intermini di progetti infrastrut-ture e asset, ma anche in ter-mini di formazione e conso-lidamento delle conoscenze e
svolgerà interamen-te in lingua inglesee sarà riservato aun massimo di 25studenti. Il primoanno di corso preve-de l'inserimento dinuovi insegnamen-ti opportunamen-te focalizzati sulletematiche tipichedelle reti elettrichedi distribuzione, inpresenza di gene-
razione diffusa, mentre ilsecondo e ultimo anno saràincentrato sui processi tipicidelle imprese distributrici.Un'esperienza innovativa, ri-volta alla formazione di figureprofessionali capaci di gestireil complesso ciclo dell'energia,adottando un approccio inte-grato e multidisciplinare.
Formazione ingegneri Pagina 10
cultura. Riesame a livello centrale per le decisioni delle soprintendenze
Autorizzazioni paesistiche,iva l'appello a1 ministero
Per il primo siritornala conferenzadi servizi
Guido Inzaghi
Perleautorizzazioni pae-saggistiche arriva il giudiziodi appello. Con la conversionein legge del Dl n. 83/2o14 suibe-ni culturali e il turismo nasco-no infatti le commissioni per ilriesame delle autorizzazioninecessarie per interventi edili-zi su beni vincolati.
Il testo del Dl 83, entrato invigore lo scorso 31 luglio, inci-de nuovamente sul procedi-mento di autorizzazione pae-saggistica, stabilito all'artico-lo 146 del Dlgs 42/2004 e, piùin generale, interessa iproce-dimenti in materia dibeni cul-turali e paesaggistici.
Riesame in commissione
Rispetto a quanto previstodall'originario decreto83/2014, la legge di conversio-ne introduce nell'articolo 12del Dl, al comma i-bis, unanuova procedura di riesame alivello centrale dei pareri e de-gli atti resi dagli organi perife-rici del ministero dei Beni edelle attività culturali. La nor-ma, in particolare, prevedeche possano essere riesamina-ti da apposite commissioni digaranzia incaricate della tute-la del patrimonio culturale ipareri, i nulla osta e gli altri at-ti di assenso comunque deno-minati rilasciati dagli organiperiferici del ministero (so-printendenze).
Il riesame potrà avvenire sia
d'ufficio, sia a seguito di segna-lazione da parte delle altre am-ministrazioni coinvolte neiprocedimenti, alle quali è datala facoltà di chiedere la unanuova valutazione dell'attoamministrativo entro tre gior-ni dalla ricezione. Nulla vieta,peraltro, chele amYninistrazio-ni coinvolte si attivino sullaba-se di documenti prodotti daiprivati o da soggetti coinvoltinel procedimento in quantoportatori d'interessi diffusi(ad esempio, associazioni).
Le commissioni di garanzia- previste a livello regionale ointerregionale - potranno rie-saminare la decisione entro iltermine perentorio di diecigiorni dalla ricezione dell'atto,che viene inviato loro per viatelematica contestualmente al-la relativa adozione. Decorsoinfruttuosamente il termine didieci giorni l'atto si intende ta-citamente confermato.
Le commissioni saranno di-sciplinate mediante il nuovoregolamento di organizzazio-ne delMibact (previsto dall'ar-ticolo 14 dello stesso decreto)e saranno costituite da perso-nale appartenente ai ruoli delministero stesso che - per que-sta funzione - non percepirà al-cun compenso, rimborso o get-tone di presenza.
Nelle more dell'adozionedel regolamento, il potere diriesame è attribuito ai comita-ti regionali di coordinamen-to di cui al Dpr 26 novembre2007, n. 233•
Si introduce un meccani-smo di controllo sugli atti chein qualche misura incidonosui beni culturali e paesaggisti-ci. Ma va rilevato che il termi-ne di tre giorni è oggettiva-mente molto stretto e potreb-be in diversi casi impedire la
proposizione del ricorso. Inol-tre, il termine entro cui decide-re ha sì il vantaggio di evitarelungaggini, ma potrebbe tra-dursi in un elevato tasso di si-lenzio-assenso da parte dellecommissioni ministeriali.
Si torna al testo baseLa legge di conversione rivedela scelta iniziale del Dl83/2or4 di eliminare la possi-bilità di indire una conferen-za di servizi nel caso in cui ilsoprintendente non renda ilparere previsto nell'ambitodel procedimento di autoriz-zazione paesaggistica di cuiall'articolo 146 del Codice deibeni culturali entro 45 giornidalla ricezione degli atti.
Sono le cose immobili e mobiliappartenenti allo Stato,alle Regioni, agli altri entipubblici territoriali, nonchéa ogni altro ente ed istitutopubblico e a persone giuridicheprivate senza fine di lucro, chepresentano interesse artistico,storico, archeologico oetnoantropologico. Sono inoltrebeni culturali alcuni archivi eraccolte pubbliche ed, infine,i beni, mobili (compresi archivi,raccolte e collezioni) oimmobili, anche se possedutida privati,se sono stati definiti tali conapposita dichiarazione dellasovrintendenza
Con l'entrata in vigore dellalegge di conversione, è stato ri-pristinato l'originario dettatodei primi tre periodi del com-ma 9 dell'articolo 146: fermo re-stando l'obbligo in capo all'am-ministrazione procedente - disolito, il Comune - di conclu-
dere il procedimento di auto-rizzazione decorsi 6o giornidalla ricezione degli atti dapar-te del soprintendente, l'ammi-nistrazione stessa potrà anco-ra chiamare il soprintendentea esprimersi nell'ambito diuna conferenza di servizi.
Tutti gli atti su internet
Un'altra rilevante novità, fina-lizzata ad assicurare la traspa-renza deiprocedimenti ditute-la e valorizzazione del patri-monio culturale e a favorire lostudio e la ricerca in materia dibeni culturali e paesaggistici, èrappresentata dalla pubblicitàprevista per gli atti assunti dalministero nell'esercizio dellefunzioni di tutela e valorizza-zione previste dal Codice.
Il nuovo comma i-terdell'articolo 12 del Dl 83, intro-dotto dalla legge di conversio-ne, dispone infatti che tutti gliatti aventi rilevanza esterna ei provvedimenti adottati da-gli organi centrali e perifericidel ministero dei Beni e delleattività culturali e del turismonell'esercizio delle funzionidi tutela devono essere pub-blicati integralmente nel sitodel ministero e in quello, oveesistente, dell'organo che haadottato l'atto. L'obbligo dipubblicazione non intacche-rà la riservatezza dei dati per-sonali. La legge di conversio-ne fa infatti salvo il rispettodelle disposizioni del Codicedella privacy.
© RIP RODlJZION E RISERVATA
Autorizzazioni paesaggistiche Pagina 11
Le tappe
L'ottima parolaa Civetto centrateincaricate del riesame scoro lenuove commissioni digaranzia, costituite dapersonale del ministero peniculturali e previste a livelloregionale o interregionale.in attesa del re olarnento diistituzione, il potere di riesameè attribuito ai comitatiregionali di coordinamento
Si parte d 'ufficioo su segnaäazioneil riesame può a•yere adoggetto i pareri, nulla osta oaltri atti coi assenso rilasciatidalle soprintendenze. Puòessere svolto d'ufficio o susegnalazione delle altreamministrazioni coinvoltenel procedimento, chepossono ricÌliederlo entrotre giorni dalla ricezionedell'atto
Dieci giorni di tempoper ii giudizio-bis-e commissioni di garanziapossono riesami na re ladecisione entro ilterrniiEepe. re. ntoriod i dieci giorni dallaricezione dell'atto. trasmessoper via telematica dallesovrintendenze. Decorsoinutilmente il termine di diecigiorni, l'atto si intendeconfermato
Autorizzazioni paesaggistiche Pagina 12
Le altre me - - . Stop allo sfasamento
Dorata allineatacon i titoli abilitativiper il via ai lavoriSimone Pisani
Con il decreto cultura, au-torizzazione paesaggistica etitoli abilitativi per i lavoritornano a viaggiare allineati.La legge n. io6/2014 (di con-versione del Dl 83/2014) hachiarito in modo definitivoche il termine di efficaciadell'autorizzazione paesaggi-stica (articolo 146 del Codicedei beni culturali) decorre dal-la data di efficacia del titoloedilizio eventualmente neces-sario per gli interventi.
L'autorizzazione paesaggi-stica costituisce atto autono-mo e presupposto rispetto alpermesso di costruire o agli al-tri titoli legittimanti l'interven-to edilizio: è efficace per cin-que anni, scaduti i quali l'esecu-zione dei lavori progettati de-ve essere sottoposta a una nuo-va autorizzazione. Finora l'effi-cacia decorreva prima del con-seguimento del titolo edilizioe, dunque, invano, perché sen-zatitolo le opere non risultava-no comunque realizzabili. Orainvece i due procedimenti so-no allineati. Ma l'allineamentoviene meno se ilprovvedimen-to edilizio viene rilasciato in ri-tardo per circostanze imputa-bili all'interessato.
La legge di conversionenon ha appianato il dibattitosugli effetti dell'eventuale si-lenzio della soprintendenzanell'ambito del procedimen-to di autorizzazione paesag-gistica.
L'articolo 146 dispone chesull'istanza di autorizzazionesi pronunci la Regione (o l'en-te delegato), dopo avere acqui-sito il parere del soprintenden-te, che deve pronunciarsi en-tro 45 giorni. La norma preve-de poi che «in ogni caso», do-po 6o giorni dallaricezione de-
gli atti da parte del soprinten-dente, l'amministrazione com-petente provvede sulla do-manda di autorizzazione.
Ebbene, in caso di mancatorispetto del termine perl'espressione del parere, se-condo parte della giurispru-denza il potere della soprin-tendenza continuerebbe asussistere (tanto che un pare-re tardivo resterebbe comun-que vincolante) e all'interes-sato resterebbe solo la possi-bilità di ricorrere al giudiceamministrativo per contesta-
IlI giudici amministrativirestano divisisulle conseguenzedi una eventuale inerzianel corso del procedimento........................................................................
re il silenzio-inadempimentodell'organo statale (Consi-glio di Stato, sezione VI, n.4914 del 30 luglio 2013). Inquest'ottica, la perentorietàdel termine non riguardereb-be la sussistenza del potere ola legittimità del parere, mal'obbligo di concludere la fasedel procedimento.
Un'altra tesi giurispruden-ziale afferma invece che il si-lenzio ha effetto devolutivo ecomporta l'assunzione delpieno potere decisoriosull'istanza di autorizzazionepaesaggistica in capo alla Re-gione o al soggetto da questadelegato (Consiglio di Stato,sezione VI, 15 marzo 2013, n.1561). In assenza di un chiari-mento normativo, spetta an-cora ai giudici amministrati-vi trovare la bussola.
RI PRO D OZIO NE RISERVATA
Titoli abilitativi edilizia Pagina 13
Uno studio di Ref Ricerche sugli interventi previsti nel 2014-2017 ma resta ampio il gap con gli altri Paesi europei
0Flussi d'investimenti per l'acquaGli aumenti tariffari porteranno ai gestori quasi due miliardi di nuove risorse
Enrico Netti
w- Secondo le intenzioni deigestori nel settore idrico è in arri-vo un nuovo flusso d'investimen-ti. Nel periodo 2014-2017 in Italial'investimento pro capite subaseannua dovrebbe passare a 35,5 eu-ro rispetto ai 25 del passato. Lenuove risorse saranno il frutto diuna manovra tariffaria che porte-rà in media a un ritocco all'insùdelle tariffe dell'8,6% quest'annoe del 6,6% il prossimo. E quantorivela il report «Investimenti2014-2017: in Europa si investetre volte tanto» realizzato dal La-boratorio servizi pubblici localidiRefRicerche analizzando iPia-ni economici finanziarie il molti-plicatore tariffario di 35 gestoriche servono quasi 2mila comunicon circa 20 milioni di abitanti.Enti che, al netto dei contributi afondo perduto già stanziati, han-no in programma investimentiper quasi due miliardi.
«Il passaggio delle competen-ze in materia idrica all'Autoritàper l'energia elettrica, H gas e il si-stema idrico è stato sicuramenteun punto di svolta fondamentaleper il settore - osserva SamirTraini, economista senior di RefRicerche -. Le nuove regoledell'Autorità hanno l'obiettivodi rimettere in moto gli investi-menti, sacrificati in passato percontenere le tariffe».
Gli investimenti serviranno acolmare il deficit cronico nelladepurazione delle acque: la capa-cità degli impianti, evidenzia ilre-port, copre l'85°i, dellapopolazio-ne, ma il carico trattato(le acqueche non vengono depurate per-ché la zona non ha fognature o so-no riversate nell'ambiente) è aldi sotto dell'8o per cento. Miglio-re è la situazione degli acquedot-ti, per i quali il deficit è del 4,4°Á ,mentre le fognature sono al disotto del 7 per cento. E lo scottodi avere tariffe tra le più bassed'Europa.
Un nodo su cui intervengono igestori, pronti a ritoccarle. Per il2014 l'incremento massimo è del6,5% e dove servono maggiori in-
vestimenti si può arrivare al 9per cento. Oltre, è necessaria lavalidazione da parte dell'Autori-tà. Nella maggioranza dei casi glienti resteranno al di sotto del tet-to massimo, ma nel Centro-Sudpiù della metà degli enti ha chie-sto un rincaro del 9 per cento. AlSud si arriverà in media a un au-mento delle tariffe del +14,8%,che sarà seguito da un +8,6% perl'anno prossimo. «Sono aumentiprevalentemente legati al recu-pero dei costi operativi, mentrela quota che copre il capitale è mi-noritaria a causa di un lungo peri-odo di bassi investimenti - coni-menta Traini-. In seconda battu-ta, con l'adozione di un un model-lo che incentivi l'efficienza deicosti operativi, la crescita delletariffe dovrebbe riflettere solo icosti dei nuovi investimenti».
Diversala situazione all'este-ro, dove i costi e gli investimen-ti per il servizio idrico (si vedasotto il "Noi e gli altri") sonopiù elevati.
«Non è stato raggiunto l'obiet-tivo di servire con depuratoritut-
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ti gli agglomerati urbani con al-meno 2mila abitanti e per questosono state attivate le proceduredi infrazione della Ue - ricordaRoberto Canziani, professore diingegneria sanitaria-ambientaledel Politecnico di Milano -. Man-cano gli impianti, si devono po-tenziare quelli sottodimensiona-ti e gestirli in modo appropriatoperché i rendimenti di progettonon restino solo sulla carta».
Uno scenario complesso e inevoluzione come evidenziano icommenti degli imprenditoricontattati dal Sole 24 Ore. «Assi-stiamo al risveglio del mercato equest'anno le gare sono triplica-te rispetto a12o13 - spiega Pierlui-gi Piacentini, responsabilemarketing di Evoqua water tech-nologies Italia, centro di eccel-lenza europeo della multinazio-nale Usa-. Le prospettive paionoottime, ma si sanno le condizionidi cassa delle municipalizzate.Inoltre dopo l'esito della gara cisono sempre dei ricorsi che fre-nano il via dei lavori».
«Si tengono molte gare di ma-nutenzione straordinaria - ag-giunge Alessandro Colombo, addella Severa Trent Italia -. Si do-vrebbe seguire un modello dipar-tenariato pubblico-privato perlarealizzazione e ottimizzazionedei queste infrastrutture». Ungiudizio condiviso da PaoloGiandomenico, consigliere dele-gato della VommImpianti e pro-cessi, leader nel trattamento deifanghi di depurazione. «Per iprossimimesi prevedi amo diver-si interventi di ammodernamen-to, oltre alle forniture legate a cin-que appalti della Regione Cam-pania». Cambiano anche le rego-le delle gare, non solo "al massi-mo ribasso", ma «spesso "a pun-teggio", il elle lascia maggior spa-zio alla valutazione delle partitecniche dell'impianto», conclu-de Giovanni Benedetti, ammini-stratore unico della Idrodepura-zione, gruppo che progetta e rea-lizza impianti di depurazione.
enrico. netti@ ilso(e24ore. corn
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Infrastrutture Pagina 14
Il Sud agli sgoccioli
Le intenzioni d'investimento indicate dai gestori e il deficit dei sistemi di depurazione
GLI INVESTIMENTI PRO CAPITE € DEPURAZIONE
Euro per abitante all'annoal netto dei contributi a fondoperduto
NEL 2011 La parte di acque discaricodomestiche e industriali che
PROGRAMMATI non subiscono iltrattamento2014-2017 di depurazione
DEFICIT%SUL CARICOTRATTATO
------------------------------------- ITALIA -------------------------------------
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30,65
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Fonte: Ref Ricerche
Infrastrutture Pagina 15
NOI E GLI ALTRI
Costi e i nvestimenti
ntro il 2017 preaísti in, aestimer,ti per 35 eurol'anrr? pro capite. Neli:entro si arriverà a 4
'L:euro, nn entre aiSud cisferinerà al5euro, nITletlo cube d i a costa ln n?ed lê ci rca 1.5 euro
Per i l servizio i d i ico su ha se annua s i i nvestepiù che il doppio (79 euro) rispetto l'Italia. inmedia Un metro cubo d'acqua costa circa 4,50curo. tre volte il prezzo applicato in Italia
«L'acqua paga l'acqua» t Ma regola seguita e lagestionedÉ l ser•Ji zio e affidata ai ConFuni teliinvestimenti se ri o significa rivi (88 erri) pro
capito). A Parigi un metro culo costa 3 curo
Dopo la privatizzazione il controllo spettaall'Arrthorityche monitora sei vizi e prezzi. Inmedia si investono 102 euro pro capite. ALondra un metro cubo costa poco più di 2 eurci
l.a Danimarca è al top sia per pii investimentipro capite. addirittura 129 euro l'anno,sia per il costodelmetrocubrod'acqua:a Copenaghen si spendono quasi 6,5curo 129 CLI l'o
Infrastrutture Pagina 16
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L'occupazione I posti stabili LostipentiioSecoedoAlmalaumaquasi r859odeidiplomati lidato comprendestalaquota didiptomaticonun 6uadagnonettomeneilsaunannodaltiatodtdeli'areatecìcahaunlavnroaunnrtndaltermìne rontrattoatempoìlldetermtnato{§6%deltotalel r*Maser.4lMbefll5Y'odeidiptomaHdelPareatecnicadelle]e onìdelmastoc siagliataromiaefiet6vi»(2lperce»to) trovalavoreaRnrrternodi9mpresedeisetCOreprivato
I I NUOVISBOCCHI
Largo ai tecnici eco-sostenibiliSpecializzazioni per i neolaureati , ma anche per chi vuole riqualifìcarsí
PAGINAA CURA DIAndrea Curiat
Architettura e ingegneria:due facoltà tecniche, con pro-spettive occupazionali molto di-verse tra loro. In entrambi i casi,però, la specializzazione conse-guita attraverso un master pagasia quando si tratta di entrare nelmondo del lavoro, sia quando cisi vuole riqualificare. L'impor-tante, secondo gli esperti del set-tore risorse umane, è che i corsisiano improntati a ottenere com-petenze pratiche e il più possibi-le vicine a quelle richieste dalleaziende.
Strategie per ricollocarsi
Secondo Marco Guarna, mana-ging director di Euro Enginee-ring, divisione specializzata delGruppo Adecco, frequentare unmaster è particolarmente conve-niente per due tipologie di candi-dati: «Prima di tutto ci sono i neo-laureati in ingegneria. Rilevia-mo in Italia, specie in alcuni ate-nei, una lacuna di formazioneoperativa e di sviluppo prodot-to, derivante da un disallinea-mento tra accademia e indu-stria». Secondo l'esperto, con-verrà scegliere corsi dalla forteconnotazione pratica c industria-le, che prevedano già un coinvol-gimento cospicuo delle aziendee dei vendor.
In secondo luogo, l'esperien-za di un master può giovare a in-gegneri che abbiano l'esigenzadi una riconversione della pro-priaprofessionalità, «finalizzataa una ricollocazione o per darenuovo impulso alla propria car-riera. In questo caso, valgono le
stesse indicazioni sui contenutitecnici, ma abbinate con specia-lizzazioni di tipo manageriale: fi-nance, project management, riskmanagement», aggiunge Guar-na.
Meccatronica al topMa quali sono le professioni e iprofili principali che richiedonouna specializzazione post lau-rea? Nell'esperienza di Ad ecco,un master risulta particolarmen-te proficuo per gli ingegnerimeccanici, elettronici e specia-lizzandi in meccatronica. Tra isettori che offrono il numeromaggiore di sbocchi vi sono sicu-ramente l'automotive, aerospa-zio, oil&gas ma sempre con par-ticolare riguardo all'ingegneriadi produzione, al team/projectmanagement, al risk manage-ment, alle normative per la certi-ficazione in vari ambiti indu-striali. «Ad esempio, un buonprogettista/programmatore sof-tware che frequenti un master le-gato alle normative di sicurezzain ambito ferroviario o avioni-co, completerà in modo fonda-mentale il suo curriculum», di-chiara Guarna.
Per quanto riguarda i neolau-reati in architettura, frequentareun master diviene ancorapiù im-portante. Paolo Citterio, presi-dente Gidp/Hrda, commenta: «Icorsi di laurea in quest'ambito so-no più assimilabili all'area umani-stica, in quanto formano giovaniprofessionisti con una culturaampia c una mente flessibile. Pro-prio per questo, però, il valore diuna specializzazione non è dasottovalutare quando ci si pre-
senta sul mercato del lavoro e sivuole dare un indirizzo ben pre-ciso al proprio curriculum».
Non si sfugge alla gavetta
Attenzione, però: meglio non far-si illusioni circa il reale impattodei master sui primi anni di vitalavorativa. Secondo Citterio, icorsi post-laurea in architetturae in ambito tecnico non devonoessere considerati come unostrumento per avere da subitouno stipendio più alto o posizio-ni di maggiore responsabilità.«Non si sfugge alla gavetta. Ungiovane in possesso di un masterma privo di esperienze lavorati-ve non verrà posto da subito inunruolo che richiede unaseniori-ty, più elevata. Quello che i corsidi specializzazione realmente of-frono è una cartain più dagiocar-si al momento del colloquio, edeventualmente la possibilità diuna carriera più rapida ma senzabruciare le tappe».
Per gli architetti, oltre ai profi-li più tradizionali nei piccoli egrandi studi, ce ne sono alcunipiù innovativi che richiedonouna specializzazione ad hoc, ma-gari proprio attraverso un ma-ster. Tra le professioni che oggisembrano offrire gli sbocchi la-vorativi più interessanti vi sonoinfatti gli architetti paesaggisti especializzati in opere eco-soste-nibili; i digital architect, figurecon competenze ibride di stam-po informatico che disegnano eprogettano spazi virtuali; e pro-fessionisti conunabase di archi-tettura e specializzazioni tecno-logiche o manageriali.
RI P RODUZION E RISE ROATR1
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OLTRECONFINE
Energia e oit&gasQuando si sceglie un masterall'estero in ambito tecnico, qualifattori bisogna prendere inconsiderazione? «Scelto un tipodi percorso - spiega Maria PiaSguaidino, responsabileRandstad professionale Milano-,bisogna analizzare con attenzioneil Paese estero e la vocazioneindustriale capace di esprimere,per orientarsi verso i settori cheoffrono te maggiori opportunità».Ad esempio, aggiunge, «è utileconsiderare i settori trainanti alivello mondiale, che hannotenuto anche durante la crisieconomica, come l'energia e, inparticolare, il nucleare el'oil&gas. Si può considerareallora di muoversi verso Paesiemergenti per questi settori: unmaster in Sud America, Cina oIndia, che rappresenta ancoraun'esperíenza "pioniera"consente di imparare la lingua erendere il profilo appetibile pergrandi realtà internazionali emultinazionali».
I ranking premiano gli UsaAlla luce di tutte questeconsiderazioni, un passofondamentale consiste nellascelta dell'ateneo. Una guida utilearriva dai ranking internazionali,che classificano le università e isingoli master in base a criteriavanzati quali la possibilità ditrovare lavoro e il salario attesoentro un certo periodo di tempodaldiploma.
Ad esempio, in base al rankingmondiale dei migliori ateneielaborato dal periodico «Times»nel 2014, gli istituti tecnologicipiù rinomati al mondo sonosicuramente negli Stati Uniti.Anche se molte posizioni sonooccupate da atenei generalisti,basta scendere al secondo postodella classifica (dopo l'universitàdi Harvard) per trovare ilMassachussetsinstitute oftechnology, e in nona posizionec'è it California institute oftechnology.
La scelta in EuropaRestando in Europa si trovanocomunque istituti tecnologici ditutto rispetto: alsedicesimoposto c'è to Swiss federal i nstituteoftechnologydi Zurigo, mentrenei Paesi Bassi una buonaalternativa è la Delft university oftechnology.Anche «USNews» stila unaclassifica dette migliori scuote diingegneria per studenti laureati,che offrano master e dottorati,relativa però solo agli Stati Uniti.Al primo posto c'è il Mit; alsecondo, la Stanford university eat terzo la Berkeley university ofCalifornia.Attenzione, però, ai costi: oltrealle spese di vitto e alloggiobisogna mettere in conto le tasseuniversitarie, che per leuniversità migliori si aggiranoquasi sempre intorno ai 40miladollari (circa 30mita euro) l'anno.
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. La pianificazione a carico del datore di lavoro
Corsi sulla sicurezzada «aggiornare»dopo cinque anniNecessariealtre sei oresu argomentinon ripetitivi
ACDRADIGabriele Taddia
La formazione sulla sicurez-za obbligatoria per i lavoratori èentrata ormai nella «fase 2». Esau-rita l'emergenza di assicurareuna adeguata formazione a tutti ilavoratori come disposto dall'Ac-cordo del dicembre 2011, ora il da-tore di lavoro deve cominciare apianificare le nuove scadenze. Ilprimo ciclo di formazione per lasicurezza, infatti, rimane valido,per ogni lavoratore cinque annidopo il termine del corso. E dun-que per tutti i soggetti coinvolti -lavoratori, preposti e dirigenti -deve essere effettuato un aggior-namento della formazione giàerogata entro i cinque anni suc-cessivi al completamento del per-corso generale di formazione.
La durata dell'aggiornamen-to è di sei ore complessive, daerogare con le modalità ritenu-te più idonee dal datore di lavo-ro: un'unica sessione di almenosei ore o più moduli nel corso de-gli anni.
Negli aggiornamenti non po-tranno essere riproposti argo-menti o contenuti già sommini-strati nei corsibase ma si dovran-no trattare significative evoluzio-ni e innovazioni riguardanti gliapprofondimenti giuridico-nor-mativi, aggiornamenti tecnici suirischi, organizzazione e gestione
della sicurezza in azienda, fontidi rischio e misure di prevenzio-ne. Nell'aggiornamento non ècompresa la formazione relativaal trasferimento o cambiamentodi mansione e all'introduzione dinuove attrezzature di lavoro.
Per rendere più dinamicol'apprendimento e garantire unmonitoraggio continuo sull'ac-quisizione delle competenze, sipossono prevedere verifiche an-nuali, anche tramite e-learning,sul mantenimento delle compe-tenze acquisite. Le verifiche so-no per il datore di lavoro unostrumento importantissimo, so-prattutto in caso di infortunioper fronteggiare eventuali con-testazioni sull'inefficacia o ca-renza della formazione.
Una volta esaurito l'aggiorna-mento dei lavoratori in azienda,il datore di lavoro ha l'obbligo diprovvedere a formare i nuovi as-sunti che non siano in possesso diadeguati attestati che provinol'avvenuta formazione, e adegua-re la formazione del lavoratore incaso di mutamento di mansioni onel caso in cui il lavoratore pro-venga da un'azienda con fattoridi rischio minori.
Oltre alle scadenze per l'ag-giornamento il datore di lavorodeve monitorare iproblemi prati-ci e applicativi derivanti da alcu-nipassaggi non chiarissimi del te-sto unico sulla sicurezza (Dlgs81/2008). Alcuni chiarimenti so-no arrivati di recente anche dallaCommissione interpelli. Adesempio con una risposta a unquesito di Federfarma data l'u lu-glio scorso la Commissione hachiarito che, terminato il percor-so di formazione sulla salute e sul-la sicurezza nei luoghi di lavoro,
il superamento della prova di ve-rifica obbligatoria è necessariosolo per i corsi dei preposti e deidirigenti e per il datore di lavoroche svolge direttamente i compi-ti del servizio di prevenzione eprotezione. Per i lavoratori, inve-ce, l'accordo Conferenza-StatoRegioni del dicembre 2011 stabili-sce che nel caso in cui il corso diformazione sia erogato con e-le-arning la verifica finale va fatta«in presenza», cioè con la direttasupervisione del docente nel mo-mento del test. Al contrario, se laformazione è erogata in aula nonè obbligatoria la verifica finaleper i lavoratori (mentre lo è perdirigenti e preposti) anche se, aparere di chi scrive, è opportunoche sia effettuato e documentatoun momento di confronto docen-ti-discenti, per dimostrare che laformazione è stata efficace.
Una dimostrazione importan-
te anche per evitare le pesanti
sanzioni: l'articolo 55 del Dlgs
81/2008 prevede la sanzione
dell'arresto da 2 a 4 mesi o l'am-
menda da 1.315,20 a 5.699,20 curo
per il non corretto adempimento
degli obblighi formativi. E non fi-
nisce qui. Infatti, se un infortunio
fosse collegato - come avviene
sovente - alla omessa o carente
formazione, sarebbe contestato
al datore di lavoro (o al suo dele-
gato) e al dirigente anche il delit-
to di lesioni colpose o omicidio
colposo. Inoltre, in caso dilesioni
gravi o gravissime, o omicidio
colposo, all'azienda potrebbe es-
sere contestata la violazione del-
le norme del Dlgs 231/2001, con l'
applicazione delle sanzioni pecu-
niarie o interdittive a carico
dell'azienda.
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In sintesi
Coinvolti tutti i datoriQua lunque soggetto cheimpieghi lavoratori (colliedefiniti dall'articolo 2,comma l del DLgs 81/08 equindi compresi tirocinanti,soci di cooperativa, stagistice oèi via) deve foro iarli inmateria di salute e sicurezzastil lavoro coni contenuti e ledurata declinati dagh Accordidella Conferenza StatoRegioni de121 dicembre2011. Ciascun datore d iOvumo iniljv duo il percorsoforriiativeili la lazloiie, alcodice Ateco dell'azienda perindividuare il Hvello d i rischioappècabile alla situazionespecifica: rischio basso,rischio medio oppure rischioalto
Vietato ripetere i contenutiLa formazione rir,iarie /alidaper cinque anni . Entro questascadenza i lavoratori, iproposti e i dirigenti devonoeffettuare almeno sei mediaggiornamento in relazione aipropri corripitm ili materia disalute e sicurezza sul lavoroeL' aggiorrameritodeverig;ua!'dare argo?3"ritinti diversida gueiii trattati nellaformazione generale: non èpossibile una merarip roposizione degli stessicontenuti.Non può essere q ua lificatacome aggiornamento laformazione erogata in caso dicambiamento d i rnansiorie oderivante dall ' insor senza dinuovi rischi ili azienda
Interazione necessariaà consentita ia formazione
con moda [il 1ccorning (,cioè
con au le virtua li, telematiche.forum o cha/ via imiternet)nelle quale operi unapiattaforma informatica checonsenta l'Interazione tradocente e discenti efradiscenti stessi.La modalità mfearoirg èammessa per la formazionegenerale dei lavoratori, peridirigent epergliaggiorrian"ienti successivi allaformazione obbligatoria.oltre che per progettifori nativi sperimentaliindividuati dalie Regioni eProvince. Per questi corsisono obbligatori i test diverifica dell'apprendimento
Tempistìea legata al rischioPeri lavoratori la Armatonedeve essere di almeno 8 ore.suddivise ili 4 ore diformazione generale piu4diformazione specifica perleaziende a rischio basso: 4 orediformazionegeneralee8diformazione specifica per ilrischio medio; 4 ore piè 12 peril rischio alto. Per i preposti ditutte le aziende sonoabbiigatoï ie altre 8 ore ciformazione specifica per lamamione. Per i u ir i ;enti(come individuati dall'articolo2del Testo diiicoe pertantonoli solo per coloro che hannocontratto dirigenziale) ipercorsi formativi sodiouniformi:16 ore a prescinderedai fattori di rischio
Può scattare anche la «231»Per l'omess a foiiliazione,l'articolo 55 del Dlg-, 81 /2008prevede a carico clel datore dilavoro la sanzione dell'arrestoda due a quattro mesi el'armierida da 1 . 315,20 a5.699,20 emro. Attenzione,pei"ò. Le ricadute penati rion sifermano a questo primo hveliolima Ce n, e. Un se Ce' ndo per rosisire 'indi etto ". Infatti, in casodi infortunio del ìvante daomessa o non correttaformaziorieè prevista anchel'ir:iputaziorie per omicidiocolposo o lesioni colposenonché la l_fossibilecontestazione alfazierlda diviolazionidel Dlgs231 /20í01(respousabihtè amministrativacii enti e aziende)
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