Vademecum per la valutazione di studenti CNI

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Vademecum per una valutazione condivisa degli studenti e delle studentesse non italiani/e.Progetto di formazione linguistica per adolescenti stranieri inseriti nei percorsi dell’istruzione secondaria superiore e nella formazione professionale della provincia di Cremona (2009)

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Vademecum per una valutazione condivisa

degli studenti e delle studentesse non italiani/e

Progetto di formazione linguisticaper adolescenti stranieri inseriti

nei percorsi dell’istruzione secondaria superiore e nella

formazione professionale della provincia di Cremona

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Coordinatore del progetto Wilma BoghettaDocente esperta di italiano L2 Giovanna Facchini

Assessore Pietro Morini Provincia di CremonaAssessore Daniela Polenghi Comune di CremonaDirettore Settore Politiche Educative Comune di Cremona Silvia Toninelli

Staff di progetto Cremona:Coordinatore operativo Laura Maiavacca Comune di CremonaReferente Provincia di Cremona Chiara VailatiReferenti Scuole secondarie di secondo grado e Centri di formazione professionale:ITIS Torriani Antonella CinquettiBeltrami Orietta MalobertiAselli Paola TrombiniManin Marco GhiringhelliAnguissola Nunzia ScopazzoVacchelli-Ghisleri Cristiana Zelioli LanziniEinaudi Florisa PiazziStanga Antonella CapelliAPC Giancarlo AllegriMunari Paola ZambiniReferente FP Cristina TorresaniDocenti alfabetizzatori: Anna Alquati, Mariarosa Bignami, Michela Corno, Simona Delfini, Chiara Devoti, Silvia Galli, Nadia Moretti, Paolo Pinardi, Sara Pisani, Guido Regonelli, Ramona Rivolta, Claudia Telò.

Staff di progetto CremaCoordinatore operativo Elisabetta Marianile insegnanti referenti: IPSSCT “Sraffa” Canciani LauraITIS “Galilei” Matelloni NicolettaITCG PACLE “Pacioli” Renzi NaylaCR FORMA Guerini Rocco CarlaISPE Zovanni GraziaScuola Edile Cremonese Pozzi BarbaraLiceo Scientifico “L. da Vinci” Martinotti DanielaDirigente scolastico Roberta MozziIPIA “Marazzi” Donati Marialuisa

Docenti alfabetizzatori: Memelli Silvia, Dossena Giuseppina, Lorenzetti Elisa, Capellini Silvia, Cisbani Luciana.

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IndicePag. 8 Cap. 1 Conoscenza, consapevolezza e interiorizzazione delle norme - Inserimento: • Procedure di iscrizione • Pratiche di accoglienza nell’area amministrativa - Programmazione educativa e didattica - ValutazionePag. 18 Cap. 2 Un’accoglienza competente - I tratti caratteristici di un’accoglienza competente • Azioni e procedure • Condizioni organizzative • Strumenti • RisorsePag. 30 Cap. 3 Criteri per una programmazione educativa e didattica condivisa - I tratti caratteristici di una programmazione educativa e didattica condivisa • Le azioni • Gli strumenti • Condizioni organizzative • Risorse • Un possibile percorsoPag. 34 Cap. 4 Una valutazione condivisa - I tratti caratteristici di una valutazione condivisa • L’itinerario: iniziale - in itinere – finale • Cosa valutare e come esprimere la valutazione. • Gli strumenti * Cap. 5 Proposta di protocollo provinciale per la valutazione degli studenti e delle studentesse non italiani - La normativa di riferimento - Azioni da mettere in atto nell’ambito delle procedure per l’accoglienza, codificate nel protocollo di accoglienza delle istituzioni scolastiche - Azioni da mettere in atto all’interno delle procedure per una programmazione educativa e didattica condivisa - Criteri generali da deliberare a cura dei Collegi Docenti sulla base delle norme di riferimento * Appendice – Materiali di approfondimento Allegato 1 Le Mappe: l’ambiente di provenienza del ragazzo/a non italiano/a Che cosa influisce sullo sviluppo del ragazzo/a non italiano/a Allegato 2 Fonti per il reperimento della modulistica in più lingue Allegato 3 Fonti per il reperimento dei materiali per la conoscenza dei percorsi scolastici dei paesi d’origine degli studenti Allegato 4 Traccia per la conduzione del colloquio con la famiglia Allegato 5 Modello di patto formativo con la famiglia e lo studente Allegato 6 Prove logiche e matematiche Allegato 7 Scheda dello/a studente/studentessa Allegato 8 Progetto ponte con la scuola secondaria di 1° grado Allegato 9 Modello di Piano di studi personalizzato Allegato 10 Il Fascicolo dello studente non italiano Allegato 11 Obiettivi minimi delle diverse aree disciplinari rapportati al livello di competenza in lingua italiana

* Queste sezioni saranno trattate in una pubblicazione successiva.

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PremessaIl problema della valutazione in tutte le sue dimensioni, rappresenta per la scuola un nodo fondamentale. E’ necessario che le istituzioni scolastiche dedichino un tempo di formazione a questo tema con lo scopo di condividere un pensiero sulla valutazione, recuperando il senso di una valutazione formativa che sembra essersi perso in questi ultimi tempi. Ogni istituzione scolastica dovrebbe costruirsi un proprio patrimonio culturale sulla valutazione per giungere poi alla definizione di un proprio modello.

Costruire una cultura della valutazione significa Avere la consapevolezza che l’atto del valutare: • appartiene a tutti i momenti della nostra vita, sia professionale che no • appartiene a tutti i soggetti che interagiscono nell’istituzione scolastica • include la dimensione autovalutativa • comporta il sapere “rendere conto” alla comunità del proprio operato • è solo l’epilogo di un processo che ha origine nella progettazione educativa dell’istituzione scolastica • Connota e definisce la relazione educativa Conoscere i modelli teorici sulla valutazione Avere la consapevolezza che Valutazione e Misurazione non sono la stessa cosa Avere la consapevolezza che Valutazione formativa e Valutazione sommativa sono due concetti distinti Avere la consapevolezza che il modello di valutazione è in stretto rapporto con il tipo di apprendimento che la scuola vuole favorire. Costruire un modello scolastico di valutazione significa

Definire le caratteristiche di una valutazione che abbia fondamenti pedagogici Scegliere gli obiettivi della valutazione in rapporto alle finalità del progetto Definire le funzioni attribuite alla valutazione Individuare un modello valutativo di riferimento Riflettere sul rapporto tra valutazione e relazione educativa Definire il rapporto tra valutazione e apprendimento Riflettere sulla comunicazione della valutazione Definire tecniche e strumenti della valutazione Definire nodi critici e punti di attenzione sulla valutazione

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Perché l’atto del valutare risulti significativo e mantenga la sua connotazione formativa è necessario che a monte ci siano una serie di azioni che ne costituiscano le fondamenta. Se ciò vale per tutti gli studenti, a maggior ragione è di fondamentale importanza per gli studenti non italiani per i quali è necessario che, all’interno delle istituzioni scolastiche, vengano condivise alcune prassi e procedure relative a:

1. Conoscenza, consapevolezza e interiorizzazione delle norme 2. Procedure per un’accoglienza competente 3. Criteri condivisi della programmazione educativa e didattica 4. Criteri condivisi per una valutazione efficace e formativa

Ci è sembrato pertanto utile fornire alle istituzioni scolastiche un vademecum da condividere relativo ai 4 nodi fondamentali sopra indicati.Il vademecum si compone di due parti, una parte di agile lettura composta di schede, l’altra parte contenente i materiali di approfondimento cui si fa riferimento nelle schede di sintesi.

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Capitolo 1Conoscere e interiorizzare le norme al fine di utilizzarle come risorsa

Le norme concernenti le procedure di iscrizioneDispositivi Testo

1 - I minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. Essi sono soggetti all’obbligo scolastico secondo le disposizioni vigenti in materia.L’iscrizione avviene nelle scuole italiane di ogni ordine e grado nei modi nelle condizioni previsti per i minori italiani. Essa può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico. I minori stranieri privi di documentazione anagrafica , ovvero in possesso di documentazione irregolare o incompleta sono iscritti con riserva.2 - La riserva di cui sopra non pregiudica il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di studio delle scuole di ogni ordine e gradoin mancanza di accertamenti negativi sull’identità dichiarata dall’alunno, il titolo viene rilasciato all’interessato con i dati anagrafici acquisiti al momento dell’iscrizione3 - I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa tenendo conto:- dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare l’iscrizione ad una classe, immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica;- dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;- del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza;- del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno.Al momento dell’iscrizione all’alunno straniero e alla sua famiglia vengono richiesti documenti o autocertificazione di situazioni anagrafiche, sanitarie, scolastiche, relative al percorso scolastico unicamente precedente, fiscali (in ordine alla possibilità dell’uso di mense, trasporti...ecc.)

DPR 394/99 Art.45 Commi 1-2

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Riprende quanto affermato nel DPR 394/99 specificando gli adempimenti dell’area amministrativa in ordine ai documenti da richiedere.

Nel tracciare i tratti culturali caratteristici delle pratiche di accoglienza e di inserimento attuate in Italia, dando vita ad un vero e proprio progetto culturale nazionale per l’inserimento degli studenti non italiani, richiama tutte le norme precedenti già citate in relazione a: Iscrizione e inserimento, accoglienza e programmazione educativa e didattica

In materia di iscrizione si richiamano le norme contenute nel DPR 394/99.La Carta dei valori della cittadinanza e della integrazione ribadisce che “I bambini e i ragazzi hanno il diritto e il dovere di frequentare la scuola dell’obbligo, per inserirsi a parità di diritti nella società e divenirne soggetti attivi. Si richiama, pertanto, l’attenzione non solo sul diritto dei minori non cittadini italiani di accedere all’istruzione fornita dalle scuole italiane e al conse-guente obbligo delle stesse di accoglierli, anche in corso d’anno, indipen-dentemente dalla regolarità della loro posizione.

Assegnazione alle classiIn via ordinaria gli alunni con cittadinanza non italiana soggetti all’obbligo di istruzione sono iscritti d’ufficio alla classe corrispondente all’età anagra-fica. I collegi dei docenti possono definire, comunque, le modalità generali dell’assegnazione dell’alunno straniero alla classe inferiore o superiore a quella corrispondente all’età, tenendo conto, come espressamente previsto dall’art. 45, comma 2 del DPR n.394/1999, dei criteri di seguito riportati:a) ordinamento scolastico del Paese di provenienza;b) accertamento delle competenze, abilità e livelli di preparazione posse-duti;c) corso di studi eventualmente seguito;d) titolo di studio eventualmente posseduto, accompagnato da traduzione in lingua italiana.Per gli alunni stranieri non soggetti all’obbligo di istruzione valgono le disposizioni contenute nell’art. 192, comma 3, del Testo unico delle disposi-zioni legislative in materia di istruzione, di cui al Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297, che così recita: “subordinatamente al requisito dell’età, che non può essere inferiore a quella di chi abbia seguito normalmente gli

CM 24/2006Linee guida Miur

La via Italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri Ottobre 2007

CM n.4/2009 Iscrizioni

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Dispositivi Testo

studi negli istituti e scuole statali del territorio nazionale a partire dai dieci anni, il consiglio di classe può consentire l’iscrizione di giovani provenienti dall’estero, i quali provino, anche mediante l’eventuale esperimento nelle materie e prove indicate dallo stesso consiglio di classe, sulla base dei titoli di studio conseguiti in scuole estere aventi riconoscimento legale, di possedere adeguata preparazione sull’intero programma prescritto per l’idoneità alla classe cui aspirano”. I collegi dei docenti possono valutare la possibilità che l’assegnazione definitiva alla classe sia preceduta da una fase di alfabetizzazione strumentale e di conoscenza linguistica anche all’interno di specifici gruppi temporanei di apprendimento, finalizzata a favorire un efficace e produttivo inserimento, utilizzando le eventuali ulteriori disponibilità dell’organico di istituto. Occorre comunque che l’inserimento scolastico degli alunni con cittadinanza non italiana, per la sua delicatezza e complessità, sia gestito in termini interistituzionali che, per quanto riguar-da l’istruzione, prendano in considerazione ogni momento del processo formativo degli allievi stessi, dal loro ingresso a scuola al termine del loro itinerario scolastico o formativo. Infine, con riferimento alle iscrizioni degli alunni con cittadinanza straniera, effettuate in corso d’anno, come previsto dal comma 1 dell’art. 45 del citato Regolamento n. 394/1999, si raccomanda l’adozione di particolari forme di accoglienza che possano facilitare, fin dai primi contatti con l’istituzione scolastica, un’efficace azione di integrazio-ne. La scuola potrà, altresì, favorire, anche d’intesa con soggetti del privato sociale, situazioni di relazioni, socializzazioni, esperienze extracurricolari in cui i minori stranieri potranno sviluppare in ambiente non formale e con coetanei la conoscenza e l’uso della lingua italiana. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della disponibilità di bilancio del fondo dell’istituto, favoriran-no iniziative rivolte a migliorare la conoscenza e l’approfondimento della lingua italiana e a diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza (vedi anche DPR n. 394/1999, art. 45, comma 4).

Come si può riscontrare nel testo delle norme non si prevede alcuna ipotesi di “non accoglienza” qualsiasi sia il periodo in cui uno studente non italiano chieda l’iscrizione ad un istituto statale sia esso di primo o secondo grado. Tutta la normativa fornisce ampie indicazioni alle scuole circa la progettualità da esercitare per la realizzazione di un’accoglienza competente.Certamente si possono verificare situazioni problematiche che rendono difficili per le istituzioni scolastiche le scelte ottimali di inserimento degli studenti non italiani. Si veda in proposito al capitolo 2° l’apposita scheda.

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Capitolo 1 - Conoscere e interiorizzare le norme al fine di utilizzarle come risorsa

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Le norme relative alle pratiche di accoglienzaDispositivi Testo

“Al momento dell’ingresso nella scuola italiana, si pone l’esigenza di una ricognizione della situazione di partenza dell’alunno straniero ad un duplice fine:

a) determinazione della classe d’iscrizione;b) elaborazione di un percorso formativo personalizzato.

Fin da questo primo momento i capi d’istituto promuoveranno la collaborazione della scuola con le famiglie e con le comunità interes-sate.Come già suggerito con la C.M. n. 301/1989 (punto 1, V comma) “si dovranno distinguere i soggetti di recente immigrazione da quelli il cui arrivo nel nostro paese è più remoto: i primi avranno non solo problemi di integrazione linguistica, ma manifesteranno problemi di adattamento alle nuove condizioni di vita. I secondi, di regola, do-vrebbero in qualche misura possedere i rudimenti della nostra lingua e dovrebbero non più subire problemi acuti di adattamento ai nuovi costumi”. Si presterà altresì attenzione al tipo di immigrazione e alle condizioni delle famiglie (vedi sopra, paragr. II, penultimo comma).La necessaria specificazione non deve tuttavia far dimenticare che gli alunni stranieri sono prima di tutto alunni: bambini e bambine, ra-gazzi e ragazze, con le loro individualità e differenze, fra le quali l’ap-partenenza ad una diversa etnia si colloca come una delle variabili da prendere in considerazione, senza tuttavia escludere gli opportuni accertamenti sul piano motorio, cognitivo e socio-affettivo che sono alla base di una corretta azione programmatoria per tutti gli alunni.

CM 26/07/90 Strategie

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Capitolo 1 - Conoscere e interiorizzare le norme al fine di utilizzarle come risorsa

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Dispositivi Testo

Il Dialogo interculturale come base per un’accoglienza competente“Alla luce del principio della ‘valorizzazione della diversità’, il model-lo di ‘integrazione’ si svolge in quello di ‘interazione’, che implica il coinvolgimento degli alunni italiani e stranieri in progetti interculturali comuni.”

Le linee guida distinguono le pratiche di accoglienza nelle tre aree: amministrativa, comunicativo-relazionale e didattico educativa. Con riferimento all’area comunicativo-relazionale sollecita la costituzio-ne della Commissione accoglienza con un ruolo di facilitazione del rapporto scuola famiglia, valutando anche l’opportunità di utilizzare mediatori linguistici e culturali stranieri“La gestione dell’accoglienza implica all’interno dell’istituto un lavoro costante di formazione del personale, attraverso gli strumenti che la scuola nella sua autonomia riterrà di adottare. Potrebbe essere utile, come risulta da molte esperienze, una commissione di lavoro formata da un gruppo ristretto di docenti. I genitori sono la risorsa fondamen-tale per il raggiungimento del successo scolastico: pertanto le diverse culture di appartenenza richiedono alla scuola di individuare gli stru-menti migliori di dialogo. Di particolare importanza risulta la capacità della scuola di facilitare la comunicazione con la famiglia dell’alunno, prestando attenzione anche agli aspetti non verbali, facendo ricor-so, ove possibile a mediatori culturali o ad interpreti, per superare le difficoltà linguistiche ed anche per facilitare la comprensione delle scelte educative della scuola. Utile a tal proposito potrebbe essere un foglio informativo, tradotto nelle diverse lingue, che spieghi l’orga-nizzazione della scuola e le diverse opzioni educative; riporti il calen-dario degli incontri scuola-famiglia ed una breve sintesi delle modali-tà di valutazione delle competenze. Rileviamo altresì l’importanza del ruolo facilitatore vicendevole che le famiglie possono svolgere, l’una a supporto delle altre, come dimostrano alcune esperienze significa-tive in atto.”

CM 74/94 Il dialogo interculturale e la convivenza democratica

CM 24/2006Linee guida Miur

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Capitolo 1 - Conoscere e interiorizzare le norme al fine di utilizzarle come risorsa

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Le norme relative alla programmazione educativa e didatticaDispositivi Testo

E’ pertanto opportuno che ogni scuola, alla quale confluiranno im-migrati, esperisca - direttamente o in collaborazione con enti, asso-ciazioni- iniziative di sensibilizzazione delle comunità e dei gruppi di immigrazione. Orientamenti per l’attività didattica: … Ove nella clas-se siano presenti alunni appartenenti a diversa etnia, la program-mazione didattica generale sarà integrata con progetti specifici che disegnino percorsi individuali di apprendimento, definiti sulla base delle condizioni di partenza e degli obiettivi che si ritiene possano essere conseguiti da ciascuno di quegli alunni …

- Il collegio dei docenti formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi: la ripartizione è effettuata evitando co-munque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presen-za di alunni stranieri. - Il collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei program-mi di insegnamento, allo scopo possono essere, adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare l’ap-prendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. Il consolidamento della conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere realizzata altresì mediante l’attivazione di cor-si intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti, anche nell’ambito delle attività aggiuntive di insegnamento per l’arricchi-mento dell’offerta formativa. - Il collegio dei docenti formula proposte in ordine ai criteri e alle modalità per la comunicazione tra la scuola e le famiglie degli alunni stranieri. Ove necessario, anche attraverso intese con l’ente locale, l’istituzione scolastica si avvale dell’opera di mediatori culturali quali-ficati.

Viene valorizzata l’importanza del colloquio con la famiglia succes-sivo all’atto di iscrizione, se necessario alla presenza del mediatore. Sollecita l’opportunità di dotarsi di una traccia tipo di colloquio che faciliti la raccolta delle informazioni necessarie per un proficuo inseri-mento dello studente non italiano“Per un pieno inserimento è necessario che l’alunno trascorra tutto il

CM 301/89

DPR 394/99 ART. 45 COMMI 3-4

CM 24/2006 Linee guida Miur

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Capitolo 1 - Conoscere e interiorizzare le norme al fine di utilizzarle come risorsa

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Dispositivi Testo

tempo scuola nel gruppo classe, fatta eccezione per progetti didattici speci-fici, ad esempio l’apprendimento della lingua italiana, previsti dal piano di studi personalizzato. L’immersione in un contesto di seconda lingua parlata da adulti e compagni facilita l’apprendimento del linguaggio funzionale.”

Suggerisce strategie per facilitare il conseguimento del titolo della licenza media da parte degli studenti di età compresa tra i 15 e i 18 anni auspicando intese tra le istituzioni scolastiche e formative ed i Centri Territoriali permanenti. Ciò perché “Il decreto legislativo n.226/2005, relativo al II ciclo sancisce l’obbli-go del conseguimento del titolo di scuola secondaria di I grado ai fini della prosecuzione del percorso formativo nel secondo ciclo.”

Indica come obiettivo prioritario quello di “promuovere l’acquisizione di una buona competenza nell’italiano scritto e parlato… per assicurare uno dei principali fattori di successo scolastico e di inclusione sociale”

Sollecita le istituzioni scolastiche a garantire anche agli studenti stranieri un percorso orientativo completo e continuativo, richiamando la responsabilità della scuola secondaria di primo grado, ciò al fine di contenere il rischio di dispersione o abbandono scolastico.

Nel tracciare i tratti culturali caratteristici delle pratiche di accoglienza e di in-serimento attuate in Italia, dando vita ad un vero e proprio progetto culturale nazionale per l’inserimento degli studenti non italiani, richiama tutte le norme precedenti già citate in relazione a: Iscrizione e inserimento, accoglienza e programmazione educativa e didattica

I collegi dei docenti possono valutare la possibilità che l’assegnazione defi-nitiva alla classe sia preceduta da una fase di alfabetizzazione strumentale e di conoscenza linguistica anche all’interno di specifici gruppi temporanei di apprendimento, finalizzata a favorire un efficace e produttivo inserimento, utilizzando le eventuali ulteriori disponibilità dell’organico di istituto.Occorre comunque che l’inserimento scolastico degli alunni con cittadinanza non italiana, per la sua delicatezza e complessità, sia gestita in termini interi-stituzionali che, per quanto riguarda l’istruzione, prendano in considerazione ogni momento del processo formativo degli allievi stessi, dal loro ingresso a scuola al termine del loro itinerario scolastico o formativo.

Ottobre 2007La via italiana

CM n.4/2009 Iscrizioni 09/10

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Capitolo 1 - Conoscere e interiorizzare le norme al fine di utilizzarle come risorsa

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DPR 394/99 art. 45

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Le norme concernenti la valutazione degli studenti non italianiDispositivi Testo

Il collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento, allo scopo possono essere, adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare l’apprendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola.

La valutazione degli alunni stranieri, in particolare di coloro che si possono definire neoarrivati, pone diversi ordini di problemi, dalle modalità di valutazione a quelle di certificazione, alla necessità di tener conto del singolo percorso di apprendimento. La pur significativa normativa esistente sugli alunni con cittadinanza non italiana non fornisce indicazioni specifiche a proposito della valutazione degli stessi.Dall’emanazione della legge n. 517 del 4 agosto 1977 ad oggi, l’approccio alla valutazione nella scuola è positivamente cambiato. Accanto alla funzione certificativa si è andata sempre più affermando la funzione regolativa in grado di consentire, sulla base delle informazioni via via raccolte, un continuo adeguamento delle proposte di formazione alle reali esigenze degli alunni e ai traguardi programmati per il miglioramento dei processi e dei risultati, sollecitando, altresì, la partecipazione degli alunni e delle famiglie al processo di apprendimento. L’art. 4 del DPR n. 275/1999, relativo all’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, assegna alle stesse la responsabilità di individuare le modalità e i criteri di valutazione degli alunni, prevedendo altresì che esse operino “nel rispetto della normativa nazionale”.Il riferimento più congruo a questo tema lo si ritrova nell’art. 45, comma 4, del DPR n 394 del 31 agosto 1999 che così recita “il collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento …”. Benché la norma non accenni alla valutazione, ne consegue che il possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni comporti un adattamento della valutazione, anche in considerazione degli orientamenti generali su questo tema, espressi in circolari e direttive, che sottolineano fortemente l’attenzione ai percorsi personali degli alunni. Questa norma va ora inquadrata nel nuovo assetto ordinamentale ed educativo esplicitato dalle

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Capitolo 1 - Conoscere e interiorizzare le norme al fine di utilizzarle come risorsa

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Dispositivi Testo

“Indicazioni Nazionali per i piani di studio personalizzati” e con le finalità del “Profilo educativo dello studente” che costituiscono il nuovo impianto pedagogico, didattico ed organizzativo della scuola italiana, basato sulla L 53/03, art. 3, relativi in particolare alla valutazione.

Per il consiglio di classe che deve valutare alunni stranieri inseriti nel corso dell’anno scolastico – per i quali i piani individualizzati prevedono interventi di educazione linguistica e di messa a punto curricolare - diventa fondamentale conoscere, per quanto possibile, la storia scolastica precedente, gli esiti raggiunti, le caratteristiche delle scuole frequentate, le abilità e le competenze essenziali acquisite. In questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella “certificativa” si prendono in considerazione il percorso dell’alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e l’impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate. In particolare, nel momento in cui si decide il passaggio o meno da una classe all’altra o daun grado scolastico al successivo, occorre far riferimento a una pluralità di elementi fra cui non può mancare una previsione di sviluppo dell’alunno. Emerge chiaramente come nell’attuale contesto normativo vengono rafforzati il ruolo e la responsabilità delle istituzioni scolastiche autonome e dei docenti nella valutazione degli alunni.

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Capitolo 1 - Conoscere e interiorizzare le norme al fine di utilizzarle come risorsa

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Capitolo 2I tratti caratteristici di un’accoglienza competente

PremessaL’accoglienza di uno studente sia esso italiano o non italiano è una questione che riguarda tutti i soggetti presenti nell’ istituzione scolastica: • Dirigente scolastico • Personale ATA • Docenti • FamigliePer quanto riguarda gli studenti non italiani tutti gli operatori della scuola dovrebbero in primo luogo avere la consapevolezza che lo sviluppo della personalità del ragazzo/a non italiano/a non potrà seguire le stesse tappe o avere le stesse caratteristiche di quelle di un italiano/a.Infatti avere lo sguardo sulle caratteristiche dell’ambiente familiare nella migrazione, ci fa interpretare più correttamente i bisogni formativi (in senso lato) dell’alunno migrante. Ci fa essere più precisi/e sia nello strutturare i percorsi educativi, sia nella valutazione dei loro esiti.Per un approfondimento si vedano le 2 mappe riportate in appendice:Mappa 1 - L’ambiente di provenienza del ragazzo/a non italiano/a.Mappa 2 – Che cosa influisce sullo sviluppo del ragazzo/a non italiano/a (Materiali di approfondimento- Allegato 1)

Le fasi dell’accoglienza

Per realizzare un’accoglienza competente nella fase di iscrizione dopo aver interiorizzato quanto detto in premessa è necessario predisporre le condizioni che facilitano il primo approccio.Va tuttavia fatta una distinzione tra il percorso da attivare per gli/le studenti neo-arrivati ed il percorso per coloro che provengono dalla frequenza della scuola media in Italia

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Il percorso per gli studenti neo arrivati

Fase di iscrizione - Persone coinvolte: Dirigente scolastico Personale ATA della segreteria

- Azioni e Strumenti Predisporre la modulistica in più lingue. Predisporre un vademecum tradotto in più lingue con le caratteristiche dell’istituzione scolastica. Fissare, a cura della segreteria o del Dirigente Scolastico l’appuntamento con il/ la docente referente e/o la commissione accoglienza/intercultura

- Condizioni organizzative I materiali tradotti ed i materiali sui percorsi scolastici dei paesi d’origine sono ormai reperibili in molti siti internet. (Materiali di approfondimento- Allegati 2-3) E’ importante che all’interno della segreteria venga individuata una persona che si occupi nello specifico dell’iscrizione degli studenti non italiani.

- Risorse economiche Eventuale riconoscimento di prestazioni aggiuntive per il personale ATA incaricato di seguire le iscrizioni degli studenti non italiani.

Fase di prima conoscenza e assegnazione alla classe

- Persone coinvolte: Dirigente scolastico Docente referente per l’intercultura Commissione accoglienza/intercultura. E’ opportuno che nella commissione sia presente anche una rappresentanza del personale ATA.

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Azioni- Raccolta di informazioni sulla storia personale e scolastica, sulla situazione familiare, sulle abilità e competenze possedute non strettamente legate alla padronanza della lingua attraverso i colloqui con la famiglia e lo studente - Predisporre materiali e prove utili alla verifica delle competenze possedute. - Predisporre un progetto di riorientamento a breve termine prevedendo eventualmente un periodo di temporanea di presenza nell’istituto - Porre le basi per la costruzione di un piano di studi personalizzato indirizzando da subito lo studente verso i percorsi di apprendimento della lingua italiana previsti dall’accordo di programma tra la rete delle scuole e dagli Enti Locali di Cremona-Crema-Casalmaggiore - Determinazione della classe

Strumenti - Traccia per la conduzione del colloquio con la famiglia e lo studente (Materiali di approfondimento- Allegato 4) - Patto formativo con la famiglia e lo studente (Materiali di approfondimento – Allegato 5) - Materiale iconico - Prove logiche e matematiche graduate per livelli. (Materiali di approfondimento. Allegato 6) - Prove di conoscenza di una lingua straniera - Accertare eventuali conoscenze pregresse nel caso in cui la padronanza della lingua italiana lo permetta - Progetto di eventuale riorientamento che preveda una presenza temporanea nell’istituto per un periodo di circa 15 giorni dall’inizio dell’anno scolastico. - Strumenti per la registrazione delle osservazioni e/o degli accertamenti effettuati. Scheda dello studente (Materiali di approfondimento - Allegato 7)

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Capitolo 2 - I tratti caratteristici di un’accoglienza competente

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Condizioni organizzativeIl collegio docenti dovrà prevedere l’istituzione della commissione accoglienza e le relative funzioni, la nomina del docente referente e le relative funzioni, dovrà inoltre definire i criteri di assegnazione alle classi secondo il DPR 394/99.

Indicazioni per la composizione della CommissioneDovrebbe essere composta da un gruppo di docenti rappresentativi delle aree disciplinari e da una rappresentanza del personale ATA con i seguenti compiti:- tenere i contatti con la segreteria in caso di prima iscrizione di alunni non italiani- realizzare i colloqui con i genitori e gli alunni sulla base di tracce predisposte - fornire indicazioni al Dirigente Scolastico per l’assegnazione degli alunni alle classi- fornire le informazioni ottenute al consiglio di classe - definire il livello linguistico dell’alunno straniero- predisporre insieme al C.d.Cl. un eventuale percorso linguistico di Italiano L2: primo livello - Italiano come Lingua della comunicazione; secondo livello - Italiano come Lingua dello studio- contattare,eventualmente, le associazioni che operano sul territorio- predisporre progetti di intercultura da proporre ai consigli di classe- stabilire incontri annuali per favorire lo scambio di conoscenze e per affrontare tematiche concrete:• si potrebbero prevedere dai 4 ai 6 incontri, o pacchetti di ore a commissione costituita• si potrebbero prevedere ulteriori incontri nel caso di inserimenti di studenti non italiani

Il Collegio Docenti dovrà in seguito definire i parametri di riconoscimento economico delle funzioni svolte dal docente referente e dalla commissione accoglienza ai fini della contrattazione di istituto

Andranno previsti momenti di incontro per i dipartimenti disciplinari con il compito di predisporre prove condivise per l’accertamento di eventuali competenze pregresse in relazione al percorso di studi seguito nel paese d’origine da utilizzare nel colloquio con lo studente.

Risorse economiche • I docenti componenti la Commissione accoglienza/intercultura: Fondo di istituto secondo i parametri fissati dal collegio docenti e dalla contrattazione di istituto • Il docente referente: Fondo di istituto secondo i parametri fissati dal collegio docenti e dalla contrattazione di istituto

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Capitolo 2 - I tratti caratteristici di un’accoglienza competente

Page 22: Vademecum per la valutazione di studenti CNI

Un’ipotesi di percorso

Colloquio con la famigliaObiettivo:• Raccogliere informazioni sulla situazione familiare, sulla storia dell’alunno e sul progetto migratorio della famiglia• Dare informazioni sul funzionamento della scuola

Cosa chiedere:• informazioni sulla biografia e sul percorso linguistico dello studente (si vedano i materiali di approfondimento allegati al presente vademecum)Cosa consegnare:• orari funzionamento scuola (meglio se tradotto)• libretto giustificazione assenze scuola • elenco richieste della scuola (puntualità, compiti a casa, colloqui con i genitori : patto formativo tradotto se serve)

Il patto formativo con la famiglia

Durante il colloquio con i genitori sarà compito degli insegnanti rendere esplicito ciò che la scuola in Italia richiede ad uno studente

• Si stabilisce un patto formativo con lo studente e la sua famiglia dove si richiede l’acquisizione della lingua italiana come un obiettivo fondamentale.• Si prospetta una buona acquisizione della lingua italiana nell’arco di almeno 3 anni, con frequenza obbligatoria dei corsi attivati dalla scuola.

• Si richiede l’esecuzione dei compiti a casa.• Si richiede la gestione del materiale scolastico.• Si richiede il rispetto della disciplina, pur considerando che la partecipazione dell’alunno durante le lezioni è sollecitata ed è considerata positiva.• Si informa che è necessario che la famiglia firmi avvisi, consensi per uscite didattiche e comunicazioni di assenze.• Rapporto scuola-famiglia: si richiede la partecipazione dei genitori alla vita scolastica.

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Capitolo 2 - I tratti caratteristici di un’accoglienza competente

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Colloquio con lo studenteIl colloquio è svolto dal docente referente affiancato da un docente della commissione intercultura e da un mediatore linguistico.

Obiettivo• Rilevare il livello di conoscenza dell’italiano in base al quadro comune europeo• Rilevare le abilità di lettura in lingua madre• Rilevare le abilità logiche-matematiche

I colloqui si svolgeranno preferibilmente PRIMA dell’inizio delle lezioni e comunque entro 2/3 giorni dall’entrata a scuola. Si può prevedere, in caso di iscrizione in corso d’anno, che l’alunno non frequenti la scuola finchè non saranno espletate le prime fasi del protocollo d’accoglienza (iscrizione, colloquio, determinazione della classe).

Determinazione della classe(soggetti coinvolti: dirigente scolastico, docente referente)• L’individuazione della classe è determinata dal Dirigente Scolastico e deve avvenire sulla base dell’età anagrafica e della scolarità pregressa nel Paese di provenienza. • Una volta scelta la classe, il Dirigente, in collaborazione con il Referente dell’intercultura, procederà all’individuazione della sezione in cui inserire l’alunno straniero in base ad alcuni indici di complessità. (vedi scheda per la determinazione di complessità della classe)• Una volta determinata la classe comunicherà immediatamente il nuovo inserimento all’insegnante coordinatore e al Consiglio di Classe che predisporranno il percorso di accoglienza.

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Capitolo 2 - I tratti caratteristici di un’accoglienza competente

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Il percorso dello/a studente non italiano che proviene da una frequenza della scuola media in Italia

Fase di prima conoscenza e assegnazione della classe

Persone coinvolte: • Docenti referenti della scuola media • Docenti referenti della scuola secondaria superiore • Commissione accoglienza/intercultura • Dirigente scolastico • Personale ATA della segreteria

Azioni • Prendere contatti con la scuola media al fine di raccogliere i dati utili all’inserimento nella scuola secondaria superiore • Predisporre a tal fine un progetto ponte con lo scopo di raccogliere dati utili ai fini dell’inserimento ma anche al fine di realizzare un corretto orientamento degli studenti. • Raccolta delle schede provenienti dalla scuole medie • Con la collaborazione della segreteria avere cura di conservare le schede e inserirle nel fascicolo personale dello studente • Colloquio con la famiglia e lo studente • Predisporre materiali e prove utili alla verifica delle competenze possedute. • Porre le basi per la costruzione di un piano di studi personalizzato se si tratta di studente di recente immigrazione indirizzando da subito lo studente verso i percorsi di apprendimento della lingua italiana previsti dall’accordo di programma tra la rete delle scuole e dagli Enti Locali di Cremona-Crema-Casalmaggiore, nel caso in cui si tratti di uno studente che ha iniziato a frequentare la scuola media in Italia solo verso la fine del percorso. • Assegnazione della classe

Strumenti • Schede di raccolta dati per il passaggio da un ordine di scuola all’altro. (Materiali di approfondimento - Allegato 7) • Stesura del Progetto Ponte (Materiali di approfondimento – Allegato 8) • Patto formativo con la famiglia e lo studente

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Capitolo 2 - I tratti caratteristici di un’accoglienza competente

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Condizioni organizzative • Avviare i raccordi con la scuola media nel periodo immediatamente dopo le iscrizioni (Febbraio-Maggio) • Colloqui con le famiglie e lo studente possibilmente nel periodo marzo- giugno.

Risorse economiche • Rientrano nei parametri stabiliti dal Collegio docenti per le funzioni della commissione accoglienza/intercultura e del docente referente ai fini del riconoscimento all’interno della contrattazione di istituto

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Capitolo 2 - I tratti caratteristici di un’accoglienza competente

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Alcune specificitàIpotesi di percorso per gli studenti che si iscrivono nella fase finale dell’anno scolastico (maggio/giugno) o nel periodo estivo

Fase finale dell’anno scolastico

Si può in tal caso prevedere l’iscrizione a tutti gli effetti senza tuttavia procedere ad una assegnazione definitiva della classe che invece avverrà al termine dell’anno scolastico con decorrenza da settembre. Si può procedere: - Alla fase di accertamento delle competenze linguistiche - Alla fase di analisi del percorso di studi seguito nel paese d’origine - Ad effettuare i colloqui necessari con la famiglia e lo studente con finalità orientative - Indirizzare lo studente verso i laboratori di Italiano L2 presenti nell’istituzione scolastica o sul territorio nel caso in cui non fosse possibile all’interno della scuola avendo cura di prendere stretti contatti con l’istituzione verso la quale lo studente viene indirizzato per controllarne la frequenza e raccogliere in seguito tutte le informazioni necessarie ad un proficuo definitivo inserimento.

In tal modo si evita che lo studente passi un periodo di “vacanza” di rapporto con l’istituzione scolastica nel rispetto di quanto affermato nella circolare sulle iscrizioni per il 2009/2010:Infine, con riferimento alle iscrizioni degli alunni con cittadinanza straniera, effettuate in corso d’anno, come previsto dal comma 1 dell’art. 45 del citato Regolamento n. 394/1999, si raccomanda l’adozione di particolari forme di accoglienza che possano facilitare, fin dai primi contatti con l’istituzione scolastica, un’efficace azione di integrazione. La scuola potrà, altresì, favorire, anche d’intesa con soggetti del privato sociale, situazioni di relazioni, socializzazioni, esperienze extracurricolari in cui i minori stranieri potranno sviluppare in ambiente non formale e con coetanei la conoscenza e l’uso della lingua italiana.

Periodo estivoNel caso di studenti con scarsa o nulla competenza nella lingua italiana il Dirigente scolastico o chi per esso, dopo aver effettuato un colloquio con la famiglia (se necessario alla presenza del mediatore linguistico) indirizzerà lo studente verso la frequenza di uno dei laboratori estivi presenti sul territorio o verso le iniziative del privato sociale stipulando intese con i soggetti interessati finalizzate al controllo della

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Capitolo 2 - I tratti caratteristici di un’accoglienza competente

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frequenza e a garantire il necessario passaggio delle informazioni sulle competenze acquisite al termine del corso. La frequenza del corso sarà obbligatoria e farà parte integrante del Piano di studi dello studente.Se necessario a settembre potrà essere prevista un’assegnazione provvisoria alla classe in attesa di confermare o meno la scelta effettuata: • sulla base del percorso di studio • sulla base delle competenze accertate • sulla base dei colloqui effettuati con scopo orientativo Nel caso in cui si rendesse necessaria la scelta di un’istituzione scolastica diversa, sarà cura della scuola, dirigente scolastico e docente referente, prendere i contatti con un’altra istituzione scolastica ritenuta più idonea accompagnando quindi lo studente e la famiglia verso una scelta diversa.

Indicazioni per risolvere eventuali dubbi sull’età in rapporto agli anni di frequenza nel paese d’originePer poter accedere all’iscrizione alla scuola secondaria superiore è necessario aver frequentato almeno otto anni di scuola legalmente riconosciuta nel paese d’origine.

• Nel caso di studenti che abbiano 14 o 15 anni ma abbiano frequentato nel paese d’origine un numero di anni pari a 7 o inferiore, si devono iscrivere alla scuola secondaria di primo grado. • Nel caso in cui gli studenti abbiano compiuto i 16 anni ed abbiano frequentato nel paese d’origine un numero di anni pari a 7 o inferiore, si possono iscrivere al Centro Territoriale per istruzione degli adulti.E’ comunque importante che ogni caso venga valutato attentamente, soprattutto quando si tratta di studenti quindicenni, nei confronti dei quali si potrebbe prevedere comunque un’iscrizione alla secondaria superiore costruendo un percorso ponte che consenta loro di acquisire il titolo di scuola secondaria di primo grado nell’arco del biennio attraverso accordi con la scuola secondaria di primo grado del territorio e/o con il Centro Territoriale per l’istruzione degli adulti.

• Nel caso di studenti non soggetti all’obbligo di istruzione la CM n. 4 /2009 relativa alle iscrizioni per il 2009/2010 recita: “ subordinatamente al requisito dell’età, che non può essere inferiore a quella di chi abbia seguito normalmente gli studi negli istituti e scuole statali del territorio nazionale a partire dai dieci anni, il consiglio di classe può consentire l’iscrizione di giovani provenienti dall’estero, i quali provino, anche mediante l’eventuale esperimento nelle materie e prove indicate dallo stesso consiglio di classe,

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Capitolo 2 - I tratti caratteristici di un’accoglienza competente

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sulla base dei titoli di studio conseguiti in scuole estere aventi riconoscimento legale, di possedere adeguata preparazione sull’intero programma prescritto per l’idoneità alla classe cui aspirano”. I collegi dei docenti possono valutare la possibilità che l’assegnazione definitiva alla classe sia preceduta da una fase di alfabetizzazione strumentale e di conoscenza linguistica anche all’interno di specifici gruppi temporanei di apprendimento, finalizzata a favorire un efficace e produttivo inserimento, utilizzando le eventuali ulteriori disponibilità dell’organico di istituto.”

Si evince che, coloro che hanno compiuto i 16 anni di età e che abbiano frequentato almeno 10 anni di scuola nel paese d’origine, previo esame, possano essere inseriti nella classe cui aspirano, prescindendo dal possesso del titolo di scuola secondaria di primo grado acquisito in Italia.

NB: tutte le procedure indicate nel presente capitolo dovrebbero essere codificate nel protocollo di accoglienza che il collegio docenti deliberera’

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Capitolo 2 - I tratti caratteristici di un’accoglienza competente

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Capitolo 3Criteri per una programmazione educativa e didattica condivisa

La programmazione educativa e didattica prende il via con la fase di inserimento nella classe

Persone coinvolte: • Collegio docenti • Consigli di classe • Dipartimenti disciplinari Azioni Collegio docenti: • Individuazione dei criteri per la stesura del piano individualizzato • Individuazione dei criteri di valutazione e delle modalità di comunicazione della valutazione Dipartimenti disciplinari • Individuazione di obiettivi minimi con riferimento ai nuclei fondanti delle discipline condivisi per gli studenti non italiani, in particolare se neo arrivati. Periodo: Inizio settembre Consigli di classe • Esame modulistica contenente le informazioni raccolte nella fase di accoglienza • Conoscenza alunna/o (relazione a cura dei docenti che hanno seguito colloqui ed eventualmente del docente alfabetizzatore se ha già svolto il corso) • Individuazione docente tutor • Individuazione di uno o due alunni tutor che affianchino lo studente straniero con semplici attività di conoscenza e scoperta della scuola e che lo aiutino nell’organizzazione scolastica (compiti, orario). • Predisposizione del piano di studi individualizzato tenendo conto della frequenza obbligatoria del corsi di Italiano L2. • Individuazione degli obiettivi minimi sia relativi alle competenze sociali che alle competenze cognitive trasversali. • Individuare i criteri di valutazione tenendo conto delle indicazioni di ordine generale stabilite dal collegio docenti

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Strumenti • Modello per la stesura del piano di studi individualizzato (Materiali di approfondimento Allegato 9) • Griglie per la rilevazione della valutazione • Il fascicolo dello studente non italiano (Materiali di approfondimento - Allegato 10)

Condizioni organizzative • Porre all’ordine del giorno del Collegio docenti di Giugno o di Settembre la delibera in ordine al protocollo di accoglienza se non ancora previsto dall’istituto o sua eventuale verifica • Prevedere momenti di incontro a settembre dei dipartimenti disciplinari con il compito di individuare gli obiettivi minimi • Porre all’ordine del giorno dei consigli di classe di settembre la stesura del piano di studi individualizzato dello studente non italiano e l’assunzione di progetti di intercultura all’interno della programmazione del Consiglio di Classe.

Risorse Le ore del collegio docenti e dei consigli di classe rientrano nella pianificazione annuale delle ore di non insegnamento Fonti di finanziamento per l’istituzione dei laboratori di Italiano L2 potranno essere: • Gli Enti Locali grazie all’accordo di programma provinciale che vede tutte le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado di Cremona in rete tra loro e con gli Enti. • La presentazione di progetti con riferimento alle disposizioni ministeriali per le aree a forte processo immigratorio Fonti di finanziamento per la realizzazione dei progetti di intercultura potranno essere: • Accordi particolari con gli Enti Locali • La presentazione di progetti con riferimento alle disposizioni ministeriali per le aree a forte processo immigratorio • La presentazione di progetti con riferimento alle disposizioni ministeriali per le scuole aperte.

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Il percorso possibile

A. Definizione di due obiettivi in ambito linguistico

• il diritto alla lingua italiana • il diritto alla lingua dello studio

Si prevede l’elaborazione di due percorsi diversi per il raggiungimento dei sopraindicati obiettivi che coinvolgono sia gli insegnanti alfabetizzatori che gli insegnanti disciplinari.

• il diritto alla lingua italiana si raggiunge con corsi di alfabetizzazione di primo livello tenuti da un docente specializzato.Per gli studenti di prima immigrazione, con scarse o nulle conoscenze di italiano, il corso di Italiano L2 riveste un ruolo di primaria importanza per acquisire le competenze necessarie per affrontare le situazioni comunicative e i contenuti delle discipline. Per questi motivi esso sarà considerato prioritario e i docenti dovranno cercare di evitare di far svolgere verifiche scritte o orali durante le ore del corso. Ove questo non sia possibile gli studenti potranno recuperare la verifica in altro momento tenendo presente l’orario del corso, allegato al registro di classe

Tempi: Attivazione di un primo corso dopo il colloquio che ha stabilito le conoscenze pregresse (estate per gli alunni provenienti dalle scuole medie o iscritti in fine anno scolastico o arrivati dopo il termine dell’anno scolastico, inizio settembre per coloro che non hanno potuto avvalersi del corso estivo)

• il diritto allo studio vede coinvolti sia insegnanti alfabetizzatori che insegnanti curriculari.

Fondamentale è la definizione da parte degli insegnanti curriculari degli obiettivi fondanti e dei nuclei tematici irrinunciabili delle rispettive discipline.

Tempi: Durante il 1° CdC, metà settembre

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Capitolo 3 - Criteri per una programmazione educativa e didattica condivisa

Page 33: Vademecum per la valutazione di studenti CNI

B. Predisposizione dei pep (piani di studio individualizzati)

C. Individuazione degli spazi educativi • Laboratori di L2 strutturati durante l’intero anno nei momenti strategici: inizio, fine 1°/ inizio 2°Q., giugno, estate… • Spazio sostegno da organizzare a cura della commissione intercultura ( almeno un docente a disposizione sulle aree individuate dalla scuola come “nodali”) • Peer education

D. Formazione del consiglio di classe sulle problematiche degli alunni stranieri Progetto da inserire nel piano di formazione dell’istituto a cura del Dirigente Scolastico

E. Progetto di educazione interculturale (a cura della Commissione Accoglienza/Intercultura)Si dovrebbero prevedere percorsi di educazione interculturale in collegamento con le associazioni e i mediatori culturali presenti nel territorio

F. Riunioni dei consigli di classe che prevedano l’intervento del docente alfabetizzatore, se possibile, o quello del tutor individuato (che a sua volta si relaziona con l’alfabetizzatore, per tenere aggiornato il CdC sui progressi, problemi, situazione alunna/o non italiano)

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Capitolo 3 - Criteri per una programmazione educativa e didattica condivisa

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Capitolo 4La valutazione

Si è detto in premessa che a monte dell’atto valutativo ci sono azioni che ne costituiscono le fondamenta. Riepiloghiamo ora sinteticamente le azioni descritte nei 3 capitoli precedenti, estrapolando quelle che sono più significative per la realizzazione di una valutazione condivisa.

Conoscere e interiorizzare le norme che regolano il processo valutativo degli studenti non italiani All’interno delle procedure per un’accoglienza competente assumono particolare importanza ai fini della valutazione le azioni tese a: • Ricostruire il percorso scolastico pregresso • Valutare le competenze linguistiche in ingresso • Valutare le competenze cognitive trasversali se possibile • Valutare, se le competenze linguistiche lo consentono, le eventuali conoscenze disciplinari connesse al l’indirizzo scelto. Ci si può avvalere in questo caso di un mediatore linguistico.Queste azioni pongono le basi per la stesura del PEP (Piano educativo Personalizzato a cura dei consiglio di classe) All’interno delle procedure per una programmazione educativa e didattica condivisa assumono particolare importanza ai fini della valutazione le azioni tese a: • Individuare degli obiettivi minimi con riferimento ai nuclei fondanti delle discipline a cura dei dipartimenti disciplinari. Obiettivi che dovranno poi essere adattati alla realtà dei singoli studenti nel PEP • Individuare degli obiettivi minimi con riferimento alle competenze sociali e cognitive trasversali. • L’inserimento nel PEP della frequenza obbligatoria dei corsi di Italiano L2.

La costruzione del PEP è quindi condizione inderogabile per poter procedere ad una valutazione reale, formativa e utile sia agli studenti che ai docenti. Ad esso dovranno fare riferimento tutte le decisioni in ordine alla valutazione.

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Page 35: Vademecum per la valutazione di studenti CNI

Le azioni

Il Collegio docenti fisserà i criteri generali che saranno codificati nel protocollo di accoglienza • Individuerà le norme di riferimento DPR 394/99 Il collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento, allo scopo possono essere, adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare l’apprendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. CM n.24/Linee guida MIUR: Vedi scheda al cap.1 • Individuerà il Piano Educativo Personalizzato come strumento indispensabile che i C.d.C dovranno elaborare. • Fisserà il vincolo della frequenza dei laboratori di Italiano L2 • Stabilirà che gli esiti della frequenza dei laboratori concorrano alla valutazione disciplinare. • Indicherà il vincolo dell’individuazione degli obiettivi minimi con riferimento ai nuclei fondanti delle discipline, a cura dei dipartimenti disciplinari.

Premesso che alcuni elementi del lessico fondamentale delle discipline possono essere veicolati anche nelle fasi di primissima alfabetizzazione nella lingua italiana, con riferimento alla lingua per studiare sarà opportuno distinguere in linea di massima due fasi: - La fase di apprendimento del lessico fondamentale di ogni disciplina che potrà avvenire solo dopo che gli studenti avranno raggiunto almeno il livello A2 del QCE(quadro comune europeo delle lingue) - La fase di utilizzo del lessico fondamentale per la comprensione di semplici testi che potrà avvenire solo dopo che gli studenti avranno raggiunto il livello B1 del QCE (Quadro Comune Europeo delle lingue) • Fisserà il criterio del raggiungimento degli obiettivi minimi anche nell’arco di un biennio.

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Page 36: Vademecum per la valutazione di studenti CNI

• Fisserà le modalità operative per l’espressione della valutazione in relazione ai diversi casi che si potranno presentare: - Se al termine del primo quadrimestre/trimestre mancassero, in alcune discipline, (non nella totalità), reali elementi di valutazione sarà possibile sospendere la valutazione ricorrendo alla dicitura NON VALUTATO esplicitando la seguente motivazione: “La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana e mancano sufficienti elementi di valutazione disciplinare”. E’ il caso degli studenti che si inseriscono con una competenza di livello 0 in Italiano e/o degli studenti che si inseriscono in corso d’anno in prossimità delle scadenze per la valutazione.

- Al termine dell’anno scolastico tutti i docenti dovranno esprimere una valutazione in decimi avendo come riferimento il PEP. La dicitura che andrà verbalizzata in caso di passaggio alla classe successiva potrà essere la seguente: “La valutazione espressa fa riferimento al P.E.P. (Piano Educativo Personalizzato). Il Consiglio decide di ammettere lo studente alla classe successiva al fine di permettere la prosecuzione del processo formativo all’interno dello stesso gruppo classe anche se in varie discipline non sono stati raggiunti gli obiettivi minimi disciplinari. Considerata la programmazione biennale del percorso formativo personalizzato, il raggiungimento dei suddetti obiettivi minimi costituirà un vincolo imprescindibile per la promozione nel prossimo anno scolastico

I Consigli di classe

In un contesto che privilegia la valutazione formativa i Consigli di classe prenderanno in considerazione i seguenti indicatori:

• Il percorso scolastico pregresso • Gli obiettivi minimi rispetto alla situazione di partenza • I risultati ottenuti nell’apprendimento dell’italiano L2

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Capitolo 4 - La valutazione

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• I risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati con riferimento al PEP • La motivazione • La partecipazione • L’impegno • La progressione e le potenzialità d’apprendimento

Strumenti

• Il piano di studi personalizzato (Materiali di approfondimento – Allegato 9) • Obiettivi minimi delle diverse aree disciplinari rapportati al livello di competenza in lingua italiana dei singoli studenti. (Materiali di approfondimento – Allegato 11) • Il Fascicolo personale dello studente non italiano (Materiali di approfondimento – allegato 10)

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Capitolo 4 - La valutazione

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Proposta di protocollo provinciale sulla valutazione degli studenti non italiani inseriti negli istituti secondari superiori della Provincia di Cremona

Normativa di riferimento

Dispositivi Testo

Il collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento, allo scopo possono essere, adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare l’apprendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola.

La valutazione degli alunni stranieri, in particolare di coloro che si possono definire neoarrivati, pone diversi ordini di problemi, dalle modalità di valutazione a quelle di certificazione, alla necessità di tener conto del singolo percorso di apprendimento. La pur significativa normativa esistente sugli alunni con cittadinanza non italiana non fornisce indicazioni specifiche a proposito della valutazione degli stessi. Dall’emanazione della legge n. 517 del 4 agosto 1977 ad oggi, l’approccio alla valutazione nella scuola è positivamente cambiato. Accanto alla funzione certificativa si è andata sempre più affermando la funzione regolativa in grado di consentire, sulla base delle informazioni via via raccolte, un continuo adeguamento delle proposte di formazione alle reali esigenze degli alunni e ai traguardi programmati per il miglioramento dei processi e dei risultati, sollecitando, altresì, la partecipazione degli alunni e delle famiglie al processo di apprendimento. L’art. 4 del DPR n. 275/1999, relativo all’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, assegna alle stesse la responsabilità di individuare le modalità e i criteri di valutazione degli alunni, prevedendo altresì che esse operino “nel rispetto della normativa nazionale”. Il riferimento più congruo a questo tema lo si ritrova nell’art. 45, comma 4, del DPR n 394 del 31 agosto 1999 che così recita “il collegio

DPR 394/99 art. 45

CM 24/2006Linee guida Miur38

Capitolo 4 - La valutazione

Page 39: Vademecum per la valutazione di studenti CNI

Dispositivi Testo

dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento …”. Benché la norma non accenni alla valutazione, ne consegue che il possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni comporti un adattamento della valutazione, anche in considerazione degli orientamenti generali su questo tema, espressi in circolari e direttive, che sottolineano fortemente l’attenzione ai percorsi personali degli alunni. Per il consiglio di classe che deve valutare alunni stranieri inseriti nel corso dell’anno scolastico – per i quali i piani individualizzati prevedono interventi di educazione linguistica e di messa a punto curricolare - diventa fondamentale conoscere, per quanto possibile, la storia scolastica precedente, gli esiti raggiunti, le caratteristiche delle scuole frequentate, le abilità e le competenze essenziali acquisite. In questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella “certificativa” si prendono in considerazione il percorso dell’alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e l’impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate. In particolare, nel momento in cui si decide il passaggio o meno da una classe all’altra o da un grado scolastico al successivo, occorre far riferimento a una pluralità di elementi fra cui non può mancare una previsione di sviluppo dell’alunno. Emerge chiaramente come nell’attuale contesto normativo vengono rafforzati il ruolo e la responsabilità delle istituzioni scolastiche autonome e dei docenti nella valutazione degli alunni.

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Capitolo 4 - La valutazione

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Azioni da mettere in atto nell’ambito delle procedure per l’accoglienza codificate nel protocollo di accoglienza delle istituzioni scolastiche

A cura della Commissione accoglienza/intercultura • Ricostruire il percorso scolastico pregresso • Valutare le competenze linguistiche in ingresso • Valutare le competenze cognitive trasversali se possibile • Valutare, se le competenze linguistiche lo consentono, le eventuali conoscenze disciplinari connesse al l’indirizzo scelto. Ci si può avvalere in questo caso di un mediatore linguistico.Queste azioni pongono le basi per la stesura del PEP (Piano educativo Personalizzato a cura dei consiglio di classe)

Azioni da mettere in atto all’interno delle procedure per una programmazione educativa e didattica condivisa

• Individuazione degli obiettivi minimi con riferimento ai nuclei fondanti delle discipline a cura dei dipartimenti disciplinari. Obiettivi che dovranno poi essere adattati alla realtà dei singoli studenti nel PEP • Individuazione degli obiettivi minimi con riferimento alle competenze sociali e cognitive trasversali. • L’inserimento nel PEP della frequenza obbligatoria dei corsi di Italiano L2.

Il PEP è condizione inderogabile per procedere ad una valutazione reale e formativa, utile agli studenti e ai docenti. Ad esso dovranno fare riferimento tutte le decisioni valutative.

Criteri generali da deliberare a cura dei Collegi Docenti sulla base delle norme di riferimento

• Elaborazione del Piano Educativo Personalizzato a cura dei C.d.C • Frequenza obbligatoria dei laboratori di Italiano L2 che vengono inseriti nel POF. • Gli esiti della frequenza dei laboratori concorrono alla valutazione disciplinare. • Individuazione degli obiettivi minimi con riferimento ai nuclei fondanti delle discipline, a cura dei dipartimenti disciplinari, premesso che alcuni elementi del lessico fondamentale delle discipline possono essere veicolati anche nelle fasi di primissima alfabetizzazione nella lingua italiana

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Capitolo 4 - La valutazione

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Con riferimento alla lingua per studiare sarà opportuno distinguere in linea di massima due fasi:

• La fase di apprendimento del lessico fondamentale di ogni disciplina che potrà avvenire solo dopo che gli studenti avranno raggiunto almeno il livello A2 del QCE(quadro comune europeo delle lingue) • La fase di utilizzo del lessico fondamentale per la comprensione di semplici testi che potrà avvenire solo dopo che gli studenti avranno raggiunto il livello B1 del QCE (Quadro Comune Europeo delle lingue)

•Il raggiungimento degli obiettivi minimi potrà essere verificato anche nell’arco di un biennio. •Modalità operative per l’espressione della valutazione in relazione ai diversi casi che si possono presentare:

• Se al termine del primo quadrimestre/trimestre mancassero, in alcune discipline, (non nella totalità), reali elementi di valutazione sarà possibile sospendere la valutazione ricorrendo alla dicitura NON VALUTATO esplicitando la seguente motivazione: “La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana e mancano sufficienti elementi di valutazione disciplinare. E’ il caso degli studenti che si inseriscono con una competenza di livello 0 in Italiano e/o degli studenti che si inseriscono in corso d’anno in prossimità delle scadenze per la valutazione.

• Al termine dell’anno scolastico tutti i docenti dovranno esprimere una valutazione in decimi avendo come riferimento il PEP. La dicitura che andrà verbalizzata in caso di passaggio alla classe successiva potrà essere la seguente: “La valutazione espressa fa riferimento al P.E.P. (Piano Educativo Personalizzato). Il Consiglio decide di ammettere lo studente alla classe successiva al fine di permettere la prosecuzione del processo formativo all’interno dello stesso gruppo classe anche se in varie discipline non sono stati raggiunti gli obiettivi minimi disciplinari. Considerata la programmazione biennale del percorso formativo personalizzato, il raggiungimento dei suddetti obiettivi minimi costituirà un vincolo imprescindibile per la promozione nel prossimo anno scolastico

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Capitolo 4 - La valutazione

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• Indicazioni per i Consigli di Classe: in un contesto che privilegia la valutazione formativa gli indicatori da tenere presente sono: - Il percorso scolastico pregresso - Gli obiettivi minimi rispetto alla situazione di partenza - I risultati ottenuti nell’apprendimento dell’italiano L2 - I risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati con riferimento al PEP - La motivazione - La partecipazione - L’impegno - La progressione e le potenzialità d’apprendimento

I collegi docenti degli istituti aderenti alla rete di Cremona, Crema e Casalmaggiore, sottoscrivono il presente protocollo e si impegnano a renderlo operativo.

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Capitolo 4 - La valutazione

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