È necessario aggiornare la mappa delle crisi aziendali presso il Governo

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L’Abruzzo contro la crisi

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È necessario aggiornare la mappa delle crisi aziendali presso il Governo. L’Unità di crisi deve occuparsi anche delle crisi aziendali e non solo delle aree di crisi. Risultati: Aver aperto il confronto con il Governo Lo sblocco del FAS Il mantenimento della sovranità regionale sul FAS - PowerPoint PPT Presentation

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L’Abruzzo contro la crisi

L’Abruzzo e la crisi

500.000 occupati (2.000 in più che nel 2011) e 73.000 disoccupati in cerca di lavoro (25.000 in più che nel 2011) dati Istat I trimestre 2012

Il balzo in avanti del numero dei disoccupati (12,8%: erano l’8,8 nel 2011)

PIL: -2,1 nel 2012; +0,5 nel 2013 previsioni Svimez

Produzione industriale -3,5%; fatturato -5,6%; ordini interni -6,2%; export: +1,3 (Cresa – I trimestre 2012)

Due commenti sulla crisi in Abruzzo

•L’aumento dei disoccupati non è (per ora) causato dal crollo degli occupati, ma dall’aumento del numero di persone in cerca di lavoro (che non trovano). Potrebbe essere un segno di crescente sofferenza sociale e reddituale (da cig etc), che spinge più persone a presentarsi, invano, sul mercato del lavoro.

•C’è una divaricazione tra l’export, che nonostante tutto sale, e i consumi interni, che scendono: si conferma ancora una volta che dalla crisi non si esce senza il rilancio dei consumi interni, e quindi del potere d’acquisto.

La mappa in movimento delle crisi aziendali

Indagine Uil Abruzzo

maggio 2012: 97

casi esaminati;

20.000 occupati; posti a rischio 6.000

Crisi risolte da allora: Golden Lady

Crisi peggiorate da allora: Honda; Burgo;

Pilkinton

Le dinamica delle

imprese nella regione Abruzzo nel I

semestre 2012: le imprese

abruzzesi, dopo due

anni di crescita elevata (2010 e

2011), nel primo

semestre 2012 hanno realizzato

una flessione di

ben 343 unità che segna il risultato peggiore

degli ultimi dieci anni (studio di Aldo

Ronci)

È necessario aggiornare la mappa delle

crisi aziendali presso il Governo

L’Unità di crisi deve occuparsi anche delle crisi aziendali e non solo delle aree di crisi

Le risorse che abbiamoFAS: 607,7 + 5 = 611,7 milioni (+ 110 da recuperare con la dismissione del patrimonio immobiliare regionale)

FESR: 345,3 milioni

FSE: 316,5 milioni

FEASR (AGRICOLTURA): 175 milioni

FEP (PESCA): 13,8 milioni

Ex-OBIETTIVI di SERVIZIO: 50,7 milioni

Ex-PAIN: 48,9 milioni

BONIFICA BUSSI: 50 milioni

Co-finanziamento nazionale per il Gran Sasso Institute: 16 milioni

IPA: dipende dai progetti approvati (290 milioni disponibili; per ora, ottenuti dall’Abruzzo con il primo bando 5,7 milioni)MIUR: 25 milioni circa (verificare se per le 8 regioni del Mezzogiorno o solo per le 4 non convergenza)

TOTALE: 1 miliardo 633 milioni (+Miur; +ripristino FAS)

IL FAS

FESR 2007-2013

Risorse: 345,3 milioniAssi:

I R&ST, Innovazione e competitività: 90,9 milioni

II Sostenibilità ambientale: 35,2 milioni

III Società dell’Informazione: 49,4 milioni

IV Sviluppo territoriale: 72,7 milioni

V Assistenza tecnica: 13,5 milioni

VI Recupero e rivitalizzazione economica sociale del territorio colpito dal sisma: 83,4 milioni

Rimodulazione fatta: trasferimento di 4,5 milioni dalla bonifica siti inquinati ai PISU (sviluppo urbano)Riprogrammazione in corso: ridurre l’Asse III dai 49,4 milioni a massimo 9-10, assegnando circa 30 milioni al’asse IV (sviluppo territoriale) e circa 10 milioni all’asse VI (terremoto)

FSE 2007-2013

Risorse: 316,5

Assi:

I Adattabilità: 63,3 milioni

II Occupabilità: 126,6 milioni

III Inclusione sociale: 41,1 milioni

IV Capitale umano: 56,9 milioni

V Transnazionalità/interregion

alità: 15,8 milioni

VI Assisitenza tecnica: 12,6 milioni

L’ultima programmazione (2012-2013): 23 progetti per 69,9 milioni, tra cui: inclusione sociale (12,8 milioni); Fare impresa 2

(8,5 milioni); credito d’imposta occupazione (4

milioni).

Fondi strutturali: dal rischio disimpegno al raggiungimento degli obiettivi quantitativi di impegno e spesa

Fondi strutturali: il ruolo delle parti sociali

Il Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo

Risultati: Aver aperto il confronto con il Governo Lo sblocco del FAS Il mantenimento della sovranità regionale sul FAS I 50 milioni per la bonifica e reindustrializzazione di Bussi I 16 milioni di co-finanziamento per il Gran Sasso Institute e

il suo elevamento al rango nazionale Lo sblocco con chiave di riparto rafforzata dei 100 milioni “di

Barca” L’istituzione dell’unità di crisi

Prossimi obiettivi: Il pacchetto regionale anti-crisi e pro-occupazione L’accelerazione della ricostruzione dell’Aquila La ripresa del confronto con il Governo Impostare una politica di recupero degli svantaggi

infrastrutturali

Il Master Plan (Art.10 D. Leg. Terremoto Abruzzo 39/2009)

Un documento da 1 miliardo e 873 milioni, di cui 1 miliardo e 70 milioni dal D.Leg. 39/2009.

Linea Programmatica 1: azioni di sostegno e di sistema: 1.557 milioni. Tra cui: ricerca, sviluppo, innovazione; Valle Peligna; miglioramento dell’accesso al credito; distretti; liquidazione dei consorzi industriali (SIC!); automotive; edilizia sostenibile; energie rinnovabili; bonifica e reindustrializzazione Avezzano, Bussi, Pile.

Linea Programmatica 2: azioni di contesto: 316 milioni. Tra cui: TLC e digitalizzazione; infrastrutture aree industriali e artigianali; centri commerciali naturali; siti minerari.

Il punto debole dell’Abruzzo: le infrastrutture

La Bari-Bologna-Milano si rafforza passando per Napoli; la strategia “balcanica” dell’Abruzzo è rimasta un enunciato: il porto è insabbiato e il collegamento Pescara-Roma è debole su strada e su ferro; altri ponti vengono gettati tra i due mari, come l’accelerazione della Fano-Grosseto.

I 100 milioni “di Barca”

Frutto del confronto con il Ministro Fabrizio Barca e delle relative

delibere CIPE, non sono risorse nuove ma

lo sblocco di risorse nazionali/interregionali

, ex-Obiettivi di Servizio ed ex-Pain.

Ex-Obiettivi di Servizio (istruzione; servizi di cura per l’infanzia e

per gli anziani; rifiuti; acqua): 20,49 milioni

riconosciuti fino al 2010 come premialità per il raggiungimento degli obiettivi + 30,23

ripartiti dal residuo nazionale = 50,7

milioni. Da programmare entro

ottobre 2012.

Ex-Pain:: 48,9 milioni (si attendono le

indicazioni del Governo per la loro

programmazione)

Obiettivi della Uil Abruzzo: utilizzare

queste risorse prioritariamente per le

politiche sociali e l’obbligo formativo

Le risorse ci sono: usiamole bene!

Non rinunciamo alla ricerca di ulteriori risorse. In particolare, all’applicazione piena del Decreto Terremoto del 2009, nella parte sulla ricostruzione e in quella sullo sviluppo (Master Plan). Ma le risorse europee + quelle nazionali che siamo riusciti a sbloccare

sono ingenti. La priorità diventa spenderle bene. Ciò significa:

Recuperare l’unitarietà della programmazione (per quanto possibile)

Attualizzare la programmazione, che fu impostata prima della crisi e che ora deve aiutare a

fronteggiare la crisi

Rimodulando e riprogrammando le risorse a questo fine (considerando che l’Abruzzo ha conservato la sovranità sul suo

FAS e ora può programmare i 100 milioni “di Barca”)

Mobilitando le risorse che abbiamo

Aggiungendo strumenti e politiche che mancano: non solo fondi

strutturali (così come il Documento di Cgil, Cisl, Uil e Confindustria

nazionali del 17 luglio 2012 chiede non solo Piano Azione Coesione per

il Mezzogiorno)

FISCO: breve storia dell’Addizionale regionale Irpef in Abruzzo

Originariamente, tutte le Regioni avevano lo 0,9.

Nel giugno 2006, alcune Regioni hanno cominciato a superare i deficit sanitari ammissibili, e sono scattati aumenti

dell’addizionale regionale Irpef dello 0,5 (oltre a quello dell’Irap) insieme con

l’obbligo di sottoscrivere con il Governo un Piano Operativo (fase finale del

Governo Prodi; in Abruzzo, Giunta Del Turco). L’Abruzzo faceva parte del gruppo delle 6 Regioni (le Regioni “canaglia”) che per prime hanno

sforato e sono andate in extra-deficit sanitario, e di conseguenza

l’addizionale regionale Irpef ha raggiunto quello che allora era il

massimale, 1,4 (0,9 + 0,5).

Quando l’Abruzzo non è riuscito a rispettare le tappe di rientro del deficit previste nel Piano Operativo, la nuova Giunta Chiodi da poco insediata è stata trattata con una qualche attenzione dal

Governo Berlusconi: non ha subito l’ulteriore aumento delle tasse (Irpef ed

Irap), ma è stata commissariata (Commissario Redigolo) e ha dovuto

concordare un nuovo Piano di Rientro. Successivamente, altre Regioni hanno

splafonato i deficit previsti, e, a differenza del’Abruzzo, hanno subito un

aumento dell’addizionale Irpef dello 0,3. Si tratta di Calabria, Campania e

Molise.

La manovra Monti ha aumentato l’addizionale regionale Irpef di un

ulteriore 0,33. L’Abruzzo è così passato dall’1,4 all’1,73.

Riassumendo. Calabria, Campania e Molise hanno l’addizionale regionale

Irpef più alta, al 2,03 (0,9 + 0,5 + 0,3 + 0,33). L’Abruzzo, insieme a Emilia

Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia e Sicilia è all’1,73 (0,9 + 0,5 +

0,33). Le altre regioni sono sotto questi livelli. Marche e Lombardia hanno

modulato l’addizionale regionale Irpef (le Marche per scaglioni, la Lombardia per classi di reddito): i redditi più alti

pagano di più, i più bassi, meno.

FISCO: ABBASSARE LE TASSE SUL LAVORO!

La proposta di modulazione dell’Addizionale Regionale Irpef per scaglioni di reddito elaborata dal gruppo tecnico della Consulta del Patto per lo Sviluppo dell’Abruzzo:

NON SOLO PERCHÉ È GIUSTO MA PER RILANCIARE I CONSUMI INTERNI, VIA OBBLIGATA PER TORNARE A CRESCERE

Addizionale Regionale Irpef Scaglione

1,73 Oltre 75.000 €

1,63 Da 55.001 a 75.000 €

1,43 Da 28.001 a 55.000 €

1,33 Da 15.001 a 28.000 €

1,23 Fino a 15.000 €

Credito per le PMI: trovare una soluzione che risponda positivamente alle istanze di CNA, Confartigianato e

Confesercenti

CNA, Confartigianato e

Confesercenti hanno proposto

una rimodulazione del FAS di 24 milioni

per il reperimento di

risorse finanziarie da destinare al

rafforzamento dei Fondi di Garanzia

dei Confidi.

La Uil Abruzzo è consapevole che la dimensione del

problema del credito è

nell’ordine di diversi miliardi.

Ciononostante, è favorevole a verificare la possibilità di

utilizzare risorse FAS per costruire uno strumento in grado di aiutare

l’accesso al credito per le

PMI.

Il tutto nell’ambito di un più complessivo

pacchetto regionale per la

crescita e l’occupazione, che preveda

anche la rimodulazione del’addizionale regionale Irpef.

Costi della Politica: ci vuole un piano regionale di rientro

I dati del 2° rapporto Uil nazionale sui costi della politica (luglio 2012) dicono che i costi per contribuente di funzionamento di Giunta Regionale e Consiglio Regionale Abruzzo sono pari a 44 €: più della media nazionale (38), più della Campania (41), della Toscana (34), delle Marche e del Veneto (25) e molto più dell’Emilia (14) e della Lombardia (12). Chiediamo di condividere nella Consulta del Patto per lo Sviluppo un piano regionale di rientro.

La razionalizzazione delle Province è un’occasione importante, non solo per ridurre i costi, ma per organizzare meglio le istituzioni. Il dibattito è partito malissimo, anche per colpa di diversi esponenti delle stesse istituzioni.

La proposta Uil Abruzzo per un pacchetto regionale di misure anti-

crisi e pro-occupazione

Abbassare le tasse sul lavoro modulando l’addizionale regionale Irpef Rimodulare il FAS per finanziare i piani di rilancio d’area delle aree di crisi Rimodulare il FAS per finanziare uno strumento di facilitazione dell’accesso al credito per

le PMI Attivare l’unità di crisi non solo per le aree di crisi ma anche per le crisi aziendali Confermare la rimodulazione del FAS per l’automotive e attivare il confronto presso il

Governo con la casa madre Honda Portare a livello regionale il Protocollo Idrocarburi Chieti Condividere un piano regionale di rientro dai costi della Politica regionale Programmare i 100 milioni “di Barca” privilegiando il sociale (anziani e infanzia) e

l’obbligo formativo Sostenere l’occupazione (credito d’imposta occupazione) Varare la legge quadro sul Welfare Varare la legge quadro sullo Sviluppo (correggendo lo scempio dei consorzi

industriali) Investimenti: evidenziare la programmazione unitaria delle risorse spendibili nel 2012 e

nel 2013 (Fondi Strutturali, FAS, Obiettivi di Servizio, etc) Prevedere nell’ambito della riforma della pubblica amministrazione regionale il

rafforzamento della macchina per l’impiego degli investimenti pubblici Definire contenuto e tempi della riforma del TPL, con unico bacino ferro-gomma Far coincidere i tempi di scadenza del piano sanitario e di quello sociale per costruire un

nuovo Piano Socio-Sanitario

L’Abruzzo contro la crisi

Meno Tasse sul Lavoro

Credito alle PMI

Occupazione

Riforme

Aree di crisi e crisi aziendali

Istruzione

Costi della Politica contenuti

Politiche Sociali

Investimenti

Cronoprogramma

Prima delle ferie: definire e approvare il

pacchetto regionale per la crescita, anti-crisi e

pro-occupazione.

Settembre:

mobilitazione per

accelerare la

ricostruzione

dell’Aquila.

Riprendere il confronto con il Governo (sul Master Plan, sulle

Infrastrutture, sulle risorse del MIUR, ma anche sui temi del

documento Cgil, Cisl, Uil e Confindustria

nazionali del 17 luglio 2012: per esempio, sulla

richiesta di finanziamento nazionale dei contratti di sviluppo

anche per le regioni dell’obiettivo

competitività).

In caso la Regione non sia

disponibile a un

accordo per la

crescita, il contrasto alla crisi, l’occupazi

one, la riduzione

delle tasse sul lavoro,

etc, la mobilitazio

ne sarà anche

contro la Regione.