Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER...

28
Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro CENTRO C.O.R.A. TORINO

Transcript of Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER...

Page 1: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro

CENTRO C.O.R.A. TORINO

Page 2: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

� Analisi della vulnerabilità ( e delle risorse)

� Elementi di innovazione dell’offerta orientativa

� Individuazione di buone prassi

Page 3: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

I cambiamenti nella struttura socio-demografica della popolazione

⇒ la speranza di vita e la natalità

Si stima che la popolazione anziana, over 65, nel 2050 sarà

numericamente il triplo della popolazione giovane, under 14. L’indice

di dipendenza degli anziani [1] (ovvero il rapporto tra anziani e

persone in età da lavoro) è cresciuto dal 23% al 28 % nell’ultimo

decennio e si prevede possa raddoppiare entro il 2040.

[1] Rapporto di monitoraggio del Piano di Azione Nazionale per

l ’Inclusione Sociale 2003-2005 MINISTERO DEL LAVORO E

DELLE POLITICHE SOCIALI

Page 4: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Fonte: Istat “L’ITALIA IN CIFRE 2009”

Page 5: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

under 24

over 65

NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA

2,41

1,6

1,25 1,281,41

2,4

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

1961 1981 2001 2007 2008

(s tima)

popolazione femminile

donne straniere

Fonte: Is tat “L’ITALIA IN CIFRE 2009”

A causa della caduta del tasso di

natalità in Europa, entro il 2050 vi saranno 48 milioni di lavoratori in

meno e la relazione di “4 lavoratori per 1 pensionato” passerà a “2 a 1”.

Tra il 2005 ed il 2050 gli over 65 in

Europa arriveranno a rappresentare il 30% della popolazione residente,

mentre i giovani sotto i 24 anni

vedranno scendere il loro peso percentuale dal 30% al 23% del

totale.

Previsione anno 2050

Page 6: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Fonte: Istat “L’ITALIA IN CIFRE 2009”

Page 7: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

PRINCIPALI TIPOLOGIE FAMILIARI ANNI 2006-2007

39%

26%

20%

8%

7%

0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45%

coppie con figli

persone sole

coppie senza figli

genitore solo con figli

al tro

� diminuzione dei tassi di nuzialità, � tendenza alla posticipazione delle nozze e incremento della quota di matrimoni celebrati con rito civile

� scarsa natalità e aumento della quota di nascite fuori dal matrimonio� ritardo nel passaggio alla vita adulta, con conseguente rinvio dell’acquisizione di autonomia

(formazione della famiglia ricerca abitazione ecc), subordinate alla sicurezza o continuità del lavoro, alla stabilità del reddito

� emancipazione femminile (doppio ruolo)� maggiori possibilità di spostamenti e di contatti sociali� affermarsi di una mentalità maggiormente individualistica rispetto al passato� aumento dell’instabilità coniugale.

Fonte: Istat “L’ITALIA IN CIFRE 2009”

Page 8: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

STRANIERI RESIDENTI IN ITALIA

62.780210.937

1.334.889

1.990.159

2.670.514

3.432.651

0

500.000

1.000.000

1.500.000

2.000.000

2.500.000

3.000.000

3.500.000

4.000.000

Censimento

1961

Censimento

1981

Censimento

2001

1° gennaio

2004

1° gennaio

2006

1° gennaio

2008

Fonte: Istat “L’ITALIA IN CIFRE 2009”

Nel corso del 2008 la popolazione residente sul territorio italiano ha superato, per la prima volta nella storia, la soglia dei 60 milioni (stime al 1° gennaio

2009).[1] La crescita della popolazione residente, pari a 434 mila unità nel 2008, con un tasso d’incremento del 7,3 per mille, si deve interamente alla popolazione immigrata.

[1] Rapporto annuale. La situazione del Paese nel 2008 ISTAT

Page 9: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

LAVOROLAVORO

SISTEMI

DI WELFARESISTEMI

DI WELFAREFAMIGLIAFAMIGLIA

La collocazione sociale di una persona non dipende solo o prevalentemente dalla sua collocazione nel mercato del lavoro ma anche dal sistema di welfare, dalla sua

collocazione nel sistema familiare e dal modo in cui questo sistema si è organizzato

nonché dall’ampiezza e dalla solidità delle reti nelle quali è inserita.

PRECARIZZAZIONE DEL

LAVORO

INSTABILITA’ DEI REDDITI

FRAGILITA’ DEI SUPPORTI DI

PROSSIMITA’DIFFICOLTA’ DI TRASFORMAZIONE

DEI SISTEMI DI WELFARE

Page 10: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Nell’analisi di Ranci (2007) sul contesto europeo vengono ben

descritte le quattro tipologie di nuovi rischi sociali:

•la diffusione della povertà integrata (situazioni temporanee e

sporadiche di povertà relativa)

•la diffusione di posizioni occupazionali precarie o temporanee (che

investono ceti sociali tradizionalmente al riparo dai rischi di

precarietà lavorativa)

•la conciliazione tra lavoro di mercato e lavoro di cura (working and

mothering), necessità di dual earner, vale a dire di disporre di due

stipendi per mantenere un reddito familiare soddisfacente

•l’ampliarsi del numero di persone non autosufficienti che richiedono

un’assistenza a lungo termine (long term care)

Page 11: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

INGRESSO VITA ADULTA

TRANSIZIONI CRITICHE

INVECCHIAMENTO

SOSTEGNO

INTEGRAZIONE

EMPOWERMENT

SPECIFICHE

ATTENZIONE

ALLE

DIFFERENZE

DI GENERE

Page 12: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Modello familiare monoreddito

Modello familiare

doppio reddito

forme intermedie (reddito femminile

“integrativo”)

Nodo irrisolto: prob lema del “care”

L’efficienza delle strategie dual earner e ancor di più dual

career dipende dall’implementazione di un ampio spettro

di policies innovative del lavoro, dei servizi, abitative e

urbane.

Ad esempio:

• politiche per il sostegno della crescita di posti nei

servizi qualificati e “identificanti” che, indipendentemente

dalla retribuzione, garantiscano la progressione di

carriera (Paci, 2005);

• politiche per l’incremento dei salari percepiti dai

lavoratori a bassa qualifica dei servizi privati, attraverso

la fiscalizzazione degli oneri sociali (Paci , 2005);

• politiche per lo sviluppo di un mercato sociale dei

servizi (Ranci, 2001; Paci, 2005);

• politiche per l’introduzione delle nuove tecnologie nei

servizi alle persone, per la fluidificazione dell’accessibilità

ai servizi attraverso la riorganizzazione degli orari, per il

contenimento dei costi per la mobilità spaziale attraverso

interventi infrastrutturali e di riequilibrio delle

localizzazioni delle abitazioni e delle imprese (Barbera e

Negri, 2005)

Page 13: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

“Il cuore delle politiche sociali per una società che vuole essere attiva è costituito dalla ricomposizione delle politiche di Welfare to Work. E’ il lavoro che garantisce la possibilità di

sviluppare le capacità personali incrementando la competitività del Paese e, con essa,

anche le risorse che affluiscono allo Stato sociale: i bassi tassi di occupazione di cui abbiamo detto corrispondono, infatti, ad altrettanto bassi livelli di sostegno del sistema

previdenziale e degli ammortizzatori sociali e della fiscalità generale.L’obiettivo è un drastico innalzamento dei tassi di occupazione regolare – soprattutto di

donne, giovani e over 50 – avvicinando così l ’Italia ai Paesi, come il Regno Unito e l’Olanda, che attraverso robuste politiche per l ’occupabilità si sono da tempo attestati su alti livelli di

partecipazione al mercato del lavoro.Proprio un mercato del lavoro con queste caratteristiche costituisce la migliore tutela per il

lavoratore: egli non è più abbandonato a se stesso, può conoscere tempestivamente tutte le opportunità corrispondenti alle sue competenze, è immediatamente individuato quando il

periodo di disoccupazione involontaria o di occupazione temporanea dura troppo a lungo, è accompagnato al lavoro da servizi efficienti, primi tra tutti quelli di formazione e

orientamento.”

Dal Libro Verde pubblicato dal Ministero del Lavoro della salute e delle Politiche Sociali Luglio 2008.

Page 14: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Il sistema di protezione sociale denominato welfare to work, concepito e adottato per la

prima volta nel Regno Unito per ridurre gli effetti collaterali negativi del welfare sul mercato del lavoro, propone un nuovo patto sociale: un sistema di diritti e doveri all’interno del quale il disoccupato viene aiutato con un mix di elementi (sussidio economico, orientamento, formazione professionale, programma di tecniche di ricerca

attiva). In cambio gli si richiede una sua partecipazione attiva e l’accettazione del/dei posti di lavoro che gli verranno offerti. In caso di non rispetto dell’accordo il sussidio potrà venir ridotto o soppresso.

Il modello del welfare to work almeno da un punto di vista teorico sembrerebbe “spalancare” le porte alle azioni orientative “pure”. Infatti esso si pone come obiettivo ultimo l’autonomia della persona raggiungibile attraverso un “crescendo” di partecipazione del soggetto.

… ma come ottenere tale partecipazione e trasformarla in progettualità se non passando dalla presa di consapevolezza della propria situazione e accompagnando il

soggetto in tale processo?

Page 15: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Le politiche di reddito minimo

“politiche di attivazione del soggetto in una condizione di autonomia e libertà o politiche di capacitazione”[1] che

contribuiscono a creare un contesto economico

favorevole allo sviluppo,

trasformandosi quindi in un bene collettivo. [1] Nussbaum M.C.

Page 16: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Il reddito minimo funziona piuttosto bene in Europa ed esperienze più che decennali vanno a contrastare

l’obiezione del problema della dipendenza (la

cosiddetta “trappola assistenziale”).

Page 17: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Il reddito minimo è una delle ragioni che emancipa molto presto i figli dalle loro

famiglie in molti paesi europei. In Germania, come in Svezia, il 50% di coloro che ricevono il reddito minimo

sono giovani sotto i 21 anni .

In Gran Bretagna a partire dai 18 anni chi non ha un lavoro e non ha risparmi per più di 12.775 euro ha diritto all' Income-based Jobseeker's Allowance, a

circa 300-350 euro mensili per un periodo di tempo illimitato .

A questa cifra si devono aggiungere l'affitto dell'alloggio (Housing Benefit) e tutta una serie di assegni per i figli.

In Spagna Zapatero progetta di innalzare il salario minimo interprofessionale a 600 euro per 14 mensilità.

In Francia dove forme di reddito minimo esistono fin dal 1988, dal 1 luglio 2009 è

entrato in vigore una nuova forma di sussidio pubblico il Reddito di Solidarietàattiva (Revenu de Solidarité Active - Rsa). Si tratta di un sistema di sussidio

“misto” che da una parte garantisce un livello decente di sussistenza, dall'altra

evita la “trappola della povertà”. E’ infatti pensato sia per i disoccupati (reddito minimo per chi non lavora) sia per i “lavoratori poveri” (complemento al reddito

per chi ha un’occupazione retribuita)

Page 18: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

In anni passati si sono realizzate in Italia alcune sperimentazioni[1] limitate nel

tempo e dal punto di vista geografico

In italia oggi: l’iniziativa del Lazio

Il 4 marzo 2009 , il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato la legge istitutiva del reddito minimo garantito per disoccupati, inoccupati e precari.

Un provvedimento che prevede l’erogazione di una somma di denaro (fino a

7.000 euro l’anno ossia 530 al mese per i circa 4000 disoccupati, inoccupati e precari che siano residenti nel Lazio da almeno 24 mesi) e una serie di

prestazioni indirette (ad es. contributi per il canone d’affitto e per l’utilizzo gratuito dei mezzi pubblici locali).

[1] Nella cintura di Torino citiamo l’esperienza di Nichelino

Page 19: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Asset building“Si può senz’altro affermare che i risparmi aumentano

di pari passo con il reddito, ma vi sono anche prove tangibili che dimostrano che i tassi di risparmio sono

superiori tra i poveri “Sherraden et al., 2002, Duran, 2002

Microcredito

“Quando oggi qualcuno mi chiede come mi sono venute tutte quelle idee

innovative ... Io rispondo che abbiamo

guardato come funzionano le altre banche e abbiamo fatto il contrario”

Muhammad Yunus”

Cohousing: una politica innovativa relativa all’ “abitare”

Page 20: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Cohousing: una politica innovativa relativa all’ “abitare”

La situazione abitativa è risultata essere in studi realizzati a livello nazionale un fattore specifico di

vulnerabilità sociale, che accomuna diverse tipologie di

famiglie intervistate.

Alcuni esempi:I nuclei composti da una persona sola (single, soprattutto donne anziane

rimaste sole dopo la morte del coniuge ma anche giovani o adulti che “scelgono” di vivere da soli), le famiglie monoreddito (come le donne

separate, capofamiglia, con figli minori), le famiglie numerose, in particolare

quelle immigrate che devono affrontare troppo spesso anche le difficoltà legate alla diffidenza di proprietari di abitazioni che richiedono loro garanzie

finanziarie più elevate che per gli italiani.

Page 21: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

WELFARE TO WORK

REDDITO MINIMO

ASSET BUILDING

MICROCREDITO

COHOUSING

ORIENTAMENTO

� �� ����� �� �� ����� �� �� ����� �� �� ����� ��

��� � ��� � ��� � ��� � � �� ����� �� ����� �� ����� �� �����

�� � ���� �� � ���� �� � ���� �� � ���� � ������� �� � ������� �� � ������� �� � ������� ��

������ � ������ � ������ � ������ � ����� ������ ������ ������ �

� ��� �� ������ ��� �� ������ ��� �� ������ ��� �� ������ �� ���� ����� �� ���� ����� �� ���� ����� �� ���� �����

��������������������� ����� ����� ����� �����

���� � �� ���� � �� ���� � �� ���� � �� �� �� � �� �� �� � �� �� �� � �� �� �� � ��

�� ���� ���� �� ���� ���� �� ���� ���� �� ���� ���� ��� �� ���� ��� �� ���� ��� �� ���� ��� �� ���� ���� ������ ������ ������ ��

� �� ����� ����� �� ����� ����� �� ����� ����� �� ����� �����

�� ������ ��� ������ ��� ������ ��� ������ �� ���� �� ���� ���� �� ���� ���� �� ���� ���� �� ����

� ����� ��� � ����� ��� � ����� ��� � ����� ��� ������� �� �� ������� �� �� ������� �� �� ������� �� ��

����� � �� ����� � �� ����� � �� ����� � �� ����� � �� ��� ����� � �� ��� ����� � �� ��� ����� � �� ��� � ����� � � ����� � � ����� � � ����� �

Page 22: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

L’Orientamento svolge una funzione sociale di primaria importanza attraverso l’azione su quattro livelli di intervento:

il primo aiuta i soggetti a individuare punti di riferimento stabili in un contesto caratterizzato per i continui cambiamenti in ogni sfera della vita professionale, sociale, personale

il secondo sostiene e rafforza donne e uomini che hanno incontrato difficoltà nell’affrontare tali cambiamenti lavorativi, fino ad essere o sentirsi esclusi dalla partecipazione attiva alla vita sociale

il terzo accompagna l’adattamento dei soggetti ai nuovi elementi dell’organizzazione del lavoro e del mercato del lavoro

il quarto riguarda il collegamento che l’orientamento svolge tra i diversi sistemi (istruzione, formazione, mondo del lavoro e territori) nei quali le persone si muovono per sviluppare una progettualità personale e professionale.

Page 23: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

SERVIZIO INTEGRATO DI ORIENTAMENTO E INSERIMENTO

LAVORATIVO IN UN’OTTICA DI GENERE

Soggetti coinvolti ne l

processoIstituzioni:

•Regione Piemonte•Comune di Torino•Provincia di Torino•crspo•Istituzioni di parità•Università•Sistema Istruzione •Formazione Prof.le•Privati

ATTUATORI

- Agenzie accreditate all’orientamento e all’accompagnamento al lavoro – Centri per l’impiego - Organizzazioni datoriali – Universita’-

Servizi per l’accompagnamento alla creazione di impresa

LE RISORSE:

•Fondazioni•Banca etica•Fondi strutturali

BACINI DI UTENZA:•Sportelli lavoro •Circoscrizioni•CPI•Servizi sociali•Terzo settore•Sistema Istruzione•Centri di Form. Prof.le•Agenzie di sviluppo locale•Altri

1° accoglienza colloquio individuale

Rimando ad altri servizi

Formazione specifica

Colloqui individualidi accompagnamento

Orientamento di gruppo e/o consulenza orientativa

Bilanci di competenze

Gruppi autogestiti Job club

Orientamento alla scelta

imprenditoriale

Tirocini formativi

InformazioneDocumentazione

ORIENTAMENTO

Sostegnoalla

progettualità

Microcredito per imprese sociali

Tutor aziendaliTutor d’accompagnamento

MERCATO

DEL LAVORO

Page 24: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Questo modo di intendere l’orientamento, insieme allo scenario descritto e ai rischi di vulnerabilità, solleva dal punto di vista della pratica e della metodologia una serie di

interrogativi/riflessioni. Ne riportiamo alcuni:

Quali sono gli ambiti di competenza della consulenza/formazione orientativa? Abbiamo gli strumenti adatti? Quali sono questi strumenti?

Quali sono le competenze necessarie all’orientatore? Qual lavoro di rete/interdisciplinare si configura?

DUPLICE

OBIETTIVO

Sviluppo identità sociale dell’individuo

Riduzione costi della flessibilità

Page 25: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Sviluppo identità sociale dell’individuo

Fino a pochi decenni fa: Fino a pochi decenni fa: riti di passaggio precisi,

l’ingresso nel mondo del lavoroassunzione di un ruolo (abbastanza stabile).

Oggi i paradigmi di riferimento sono mutati:Oggi i paradigmi di riferimento sono mutati:

come si costruisce allora l’identità sociale e professionale della persona adulta in questo scenario ambivalente dove da una parte sono aumentate in modo esponenziale le opportunità e le risorse di cui il soggetto può avvalersi per fare esperienza, e dall’altra parte sembra facile “perdersi” in questa rete

complessa, farsi assorbire da un senso di incertezza e precarietà?

� occorre partire dall’esperienza - non intesa come semplice accumulo di fatti esperienziali e acquisizione di dati, bensì la “rielaborazione” dei

fatti vissuti.

Page 26: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Riduzione costi della flessibilità

“Gli oneri personali prodotti dai lavori flessibili sono riconducibili fondamentalmente a tre tipi di precarietà.

1) limitata o nulla possibilità di formulare previsioni e progetti sia di lunga che di breve portata riguardo al futuro – quello professionale ma spetto anche

quello esistenziale e familiare.[…]

2) al di fuori delle professioni comportanti qualifiche molto elevate, che sono sempre spendibili agevolmente sul mercato del lavoro, la maggior parte dei

lavori flessibili non consentono di accumulare alcuna significativa esperienza

professionale, trasferibile con successo da un datore di lavoro all’altro. (carriera.)

3) la destrutturazione, e sovente la rimozione, operate da vari tipi di lavoro flessibile, di aspetti spaziali e relazionali del lavoro che sono alla base

dell’identità e dell’integrazione sociale della persona. (avere uno spazio fisico

identificabile in cui lavorare, degli strumenti di lavoro che sono sotto il proprio esclusivo controllo, delle relazioni stabili con altri membri dell’organizzazione.”

Page 27: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Aspetti psicologici

cultura

Rete sociale

salute

patrimonio

lavoro

Alcuni criteri:

� centratura sulle strategie di coping

� centratura sulle competenze

� centratura sull’empowerment

� centratura sulle rappresentazioni dei soggetti per modificare/ampliare/modernizzare

alcune idee relative al lavoro

� centratura sulle rappresentazioni/stereotipi che conducono a differenze nei costi di

sostenibilità della flessibilità per alcuni sottogruppi

� approccio multidimensionale, che tenga conto di tutte le componenti della vita di un

soggetto e non soltanto la sfera professionale

Page 28: Centro Risorse Servizi - P.O. Mercato del Lavoro · under 24 over 65 NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA 2,41 1,6 1,25 1,28 1,41 2,4 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1961 1981 2001 2007 2008 (stima)

Aspetti psicologici

cultura

lavoro

patrimonio

salute

Rete sociale

istituzioni

dualwinner

Cultura della

condiv isione

tra i generi

Div ersificazione entrate

Casa: f onte di sicurezza ma anche tensione economica (muto , spese ecc)

Inv estimenti/risparmi

Stile di vita

consumi

Titolo di studio

Forme contrattuali

Tipologie

Rete amicale

Accesso ai servizi socio/sanitari

Accesso ai servizi di tipo informativ o

Credito ai

consumi

Formazione continua

Partecipazione civile

prev enzione

Accesso ai servizi

Nucleo famigliare

Locus of control

Identità sociale

Strategie di coping

Rappresentazioni e stereotipi (sul

Mdl, genere, famiglia, comunità)

Gruppi di acquisto

solidali

cure

competenze

Comunità

Sicurezza

carriera

Competenza sociale

L’APPROCCIO MULTIDIMENSIONALE

DELL’ORIENTAMENTO