Centri di Cultura per l’Infanzia e l’Adolescenza · Elogio della lentezza Se partiamo dal...

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Centri di Cultura per l’Infanzia e l’Adolescenza

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Centri di Cultura per l’Infanzia e l’Adolescenza

a cura diSilvana Alberti, Valeria Anfossi, Flavia Manente

Centri di Cultura per l’Infanzia e l’Adolescenza

Il posto delle storieesperienze di lettura con i bambini dei nidi torinesi

Città di TorinoITER - Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile

PresidenteLuigi Saragnese Assessore alle Risorse Educative

Direttore Umberto Magnoni

Centro di Cultura per l’Arte e la CreativitàResponsabile pedagogicoValeria Anfossi

Pubblicazione a cura diSilvana Alberti - Laboratorio di lettura Villino CaprifoglioFlavia Manente - Laboratorio di lettura Pinocchio

Si ringrazia il pedagogista Gianluca Giachery che ha arricchito Il posto delle storie con passione e competenza

Si ringraziano tutti i bambini e le insegnanti che hanno frequentato e frequentano i laboratori di lettura

Cura redazionaleRosella Fonsato

Progetto grafico e impaginazioneGiuseppe Filosa

StampaMariogros Industrie Grafiche Spa

InfoCentro di Cultura per l’Arte e la Creativitàvia Manin 20 - 10153 Torinotelefono 011 4432001 [email protected]

www.comune.torino.it/iter

© Città di Torino, ITER 2009edizione fuori commerciopubblicazione a supporto dell’azione pedagogica dei docenti e libera consultazione degli allievi e dei familiari

Indice

Umberto MagnoniElogio della lentezza ----------------------- 5

Valeria AnfossiLa strada della lettura ----------------------- 7

Perché leggere ai piccoli ----------------------- 11

La lettura è per tutti ----------------------- 15

Il piacere della lettura ----------------------- 19

Il posto delle storieAccoglienza e rituali ----------------------- 25Leggere ad alta voce ----------------------- 26

Lettura Racconto Lettura dialogica Lettura di immagini

Spazio ----------------------- 31Tempo ----------------------- 33Scelta delle storie ----------------------- 34

Leggere con mamma e papà ----------------------- 37

Allegati1 - Linee guida per elaborare il progetto lettura ----------------------- 452 - Progetti di lettura dei nidi d’infanzia ----------------------- 49

I trichechi I puffi Il Melograno

3 - Schema di lavoro per l’analisi delle storie ----------------------- 65

Gianluca GiacheryUn amico prezioso (postfazione) ----------------------- 71

Indicazioni bibliografiche ----------------------- 73

Elogio della lentezza

Se partiamo dal presupposto che “leggere è bello” dobbiamo anche domandarci se cisono strategie, modi, suggerimenti per aiutare i bambini, i genitori, gli insegnanti acreare condizioni per favorire la lettura.Proprio per rispondere a questa domanda sono nati i laboratori di lettura di ITER chesi caratterizzano come luoghi di ricerca, di formazione e che hanno un obiettivo benpreciso: far nascere e consolidare il piacere della lettura, anche nei bambini che nonsono in grado di leggere autonomamente ma che assaporano la narrazione letta avoce alta, attraverso un “gioco” che li vede complici con il lettore adulto.Il progetto dei laboratori di lettura tende alla preparazione e formazione degli adultiper raggiungere l'immaginario dei bambini e trasmettere loro il piacere del leggere, ilgusto della narrazione ad alta voce, il desiderio di ascoltare fiabe e racconti, disfogliare e leggere libri. Anche l’attenzione nel creare l’atmosfera giusta all’ascolto eal racconto, lo spazio accogliente e creato su misura, sono elementi importantidell’attività di lettura con i più piccoli.Letteratura di genere, poesia, fiabe e racconti in musica, arte e letteratura dell’infanziasono parte dei territori attraverso i quali i laboratori di lettura offrono una mappa peresplorare il mondo e poter vivere le proprie emozioni intorno al tema del leggere persé e per gli altri.Gli adulti, siano essi educatori, insegnanti o genitori, trovano nelle offerte deilaboratori ricerca, formazione e nuove idee per avvicinare i bambini al testo,suscitare curiosità ed emozioni, far amare i libri prima ancora che imparino aleggere.Seminari e percorsi di approfondimento si aggiungono alle molte proposteprogrammate che comprendono - oltre ai percorsi didattici annuali, alle consulenzeper le scuole e ai gruppi di lavoro – anche numerose proposte per le famiglie chepossono trovare, nello spazio del laboratorio, un’occasione per condividere lascoperta e il piacere della lettura con i propri figli.

All’interno dell’attuale panorama che, non dimentichiamolo, vede la letturacompetere con concorrenti più accattivanti nella conquista del tempo libero(televisione, giochi elettronici), diventa importante sensibilizzare i bambini allascoperta della lettura ed al piacere di ascoltare un testo raccontato a voce alta.Gli organi di informazione, a cadenza ciclica, evidenziano come i giovani sempremeno si dedicano alla lettura, tanto da essere paragonati a dei veri e propri “buchineri”. Occorre ricercare le cause che generano la mancanza di abitudine ad aprire un libro,in un momento storico in cui vi è la massima disponibilità di testi scritti.Una possibile risposta a questa domanda può venire dal fatto che si ritiene cheleggere non sia più di moda nei bambini, che il libro sia stato sostituito da sistemi dicomunicazione più evoluti e più interessanti, in poche parole più al passo con i tempi.

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Questa osservazione, però, sembra più un tentativo di rimuovere un senso di colpada parte degli adulti ed, in particolare, di coloro che rispetto alla lettura hanno unavisione che prevede o la noia o la passione, senza possibilità di strade che connettanoi due estremi.Una visione che risente della difficoltà di far piacere la lettura, quando la si intendecome pura forma e riconoscimento di segni, tra loro associati, tralasciando tutto ilmessaggio che è presente all’interno di una pagina scritta.Dall’altra parte i dati sull’editoria per ragazzi confermano l’interesse dei bambini e deigiovani per la lettura, sta alla famiglia ed alla scuola evitare che questa attenzione siperda nel corso degli anni, a causa di obiettivi didattici, anche nobili, che intendonocontrastare la difficoltà a padroneggiare la lingua, costringendo i bambini a doverleggere testi privi di qualsiasi contenuto interessante.La lettura presuppone l’interesse per quello che si legge; il contenuto determinal’attenzione rispetto al libro e proprio il contenuto aiuta a comprendere la parola e ilsuo uso.A sentire i ragazzi si direbbe che avviene il contrario, sui banchi di scuola vengonoletti libri che sono anni-luce distanti dagli interessi degli allievi e, soprattutto, nonsono in grado di generare né interesse né stupore.Forse è opportuno ricordarci che la lettura richiede tempo e disponibilità, l’elogiodella lentezza che non è proprio della scuola. La lettura consente di percorrere vissuti,di stimolare emozioni e contribuisce alla costruzione dell’identità. Ogni qualvolta sioffre un libro ad un bambino, a casa come a scuola, dovremmo considerare questiaspetti.

Nelle pagine che seguono si sottolinea l’importanza di avvicinare i bambini, fin dallaprima infanzia, alla lettura. Crescere con i libri diventa uno strumento per un correttosviluppo educativo. Un libro da leggere ad alta voce ai bambini piccolissimi, quelli che non sanno ancorané parlare né camminare. Un libro per il benessere del proprio bambino, daaccompagnare alla pappa e alla nanna, un libro come strumento terapeutico e comebuona pratica.Questa è la nuova sfida a cui i laboratori di lettura di ITER sono chiamati arispondere, potendo contate su una strada già tracciata, con un lavoro, più cheventennale, che ha permesso di incentivare la lettura attraverso azioni specifiche e direte, con l’elaborazione di progetti anche a valenza nazionale.Un servizio che si è adeguato nel tempo e continua con entusiasmo ad avvicinare ibambini e i loro genitori al mondo dei libri che costituiscono, al di là delle mode delmomento, un elemento fondamentale per la cultura di ognuno di noi.

Umberto MagnoniDirettore ITER

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La strada della lettura

I laboratori di lettura della Città di Torino da molti anni cercano di diffondere tra gliinsegnanti l’amore per i libri e la cultura, la capacità di trasmettere ai bambini la curiositàe il fascino dell’ascolto, soprattutto ora che i libri hanno potenti e prorompenti rivali nellaTV e nei videogiochi. Le immagini in movimento sono in apparenza più semplici dacogliere e da decifrare e possiedono caratteristiche intrinseche che facilmente catturanol’attenzione dei bambini.

Per accendere il televisore non servono le capacità di apprendimento necessarie perleggere un libro. Alla TV viene spesso rimproverato, essendo la forma di svago piùeconomica, di diventare una baby-sitter e in molti casi di sostituire i genitori stessi.Conosciamo bene i dibattiti, le discussioni, i mille interrogativi e i fiumi d’inchiostroversati sull’argomento.Nonostante le parole degli esperti, i campanelli d’allarme lanciati, i consigli e le piùdisparate indicazioni, la televisione costituisce per i bambini europei la prima forma disvago e la terza attività, in termini di economia del tempo, dopo il sonno e la scuola. Perché allora dovremmo continuare a leggere libri e tentare d’infettare con il “virus” dellalettura chi ci sta attorno? Le storie possono essere raccontate facilmente anche dagli altrimedia, dalla televisione, dal cinema.Però… c’è qualcosa che solo i libri riescono a darci: una sorta di “ricomposizionedell’esperienza” insostituibile in un’epoca di pensiero interrotto e di caos comunicativo.L’esigenza vera dei bambini, che fin da piccolissimi tentano di dare un senso a sé e almondo che li circonda, sta proprio lì: trovare il significato profondo delle cose, prendereposizione nei confronti della realtà quotidiana – confermandola, negandola o alterandola– pensare in modo differente il mondo dell’esperienza e diventare capaci di immaginare.Come trovare allora le strategie per diffondere il “virus” della lettura? Come trasmettereai bambini l’amore per i libri prima che imparino a leggere? Cosa fare affinché i bambininon smettano di leggere? Come trasmettere loro la curiosità e la voglia di scoprire checosa si nasconde dentro a un libro?Tutto ciò, probabilmente, è più facile di quanto si creda, ma occorrono tempo eattenzione da dedicare ai bambini, proprio quel tempo e quell’attenzione che troppe volteviene delegato alla televisione e ai videogiochi.

Il lavoro affrontato in questi ultimi anni dai laboratori di lettura, soprattutto da quandohanno iniziato a collaborare strettamente con i nidi d’infanzia, risulta essere totalmentein sintonia con la filosofia del progetto Nati per Leggere, diffusosi in Italia a partire dal2000 sulla base di due progetti di matrice statunitense Born to Read e Ror.Tutte le ricerche condotte in questi ultimi anni negli Stati Uniti e in Europa hannodimostrato come la presenza dei libri nelle case migliori il rapporto tra genitori e figli,creando in famiglia uno strumento positivo di relazione, sviluppando nel bambino laqualità del linguaggio e la capacità di lettura e di scrittura.

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Come per gli altri processi di sviluppo, le abilità fondamentali non vengono insegnate inmaniera formale, ma crescono naturalmente in un ambiente ricco di stimoli. Leesperienze in tenera età, per quanto riguarda il linguaggio, i libri e la lettura, vanno aformare la struttura delle future abilità scolastiche.Negli ultimi anni lo sviluppo delle neuroscienze ha permesso di conoscere molto piùdettagliatamente la complessità dello sviluppo cerebrale. Sappiamo ora che l’architetturadel cervello viene fortemente influenzata dalle esperienze fatte da piccoli, che molte viedi comunicazione fra i neuroni si costruiscono nella prima infanzia e che quelle che nonvengono usate finiscono per scomparire. Avvicinandosi ai libri nella prima infanzia, ibambini imparano le convenzioni della lingua scritta, imparano a comprenderesituazioni, accrescono il loro immaginario, imparano nuovi vocaboli, soprattuttoscoprono che i libri sono interessanti e divertenti. In questo modo arrivano a scuola giàcon un certo tipo di conoscenza e di motivazione per iniziare ad imparare a leggere.

Il lavoro intrapreso con le educatrici dei nidi d’infanzia torinesi ha permesso ai laboratoridi lettura di aderire nel 2004 al progetto piemontese Nati per Leggere, individuando ungruppo di medici pediatri sensibili, attenti e disponibili.Ci si è resi conto da subito che, se i soggetti principali del progetto devono essere ipediatri, in quanto figure professionali autorevoli che possono influenzare i genitori sulleazioni da percorrere per lo sviluppo e il benessere del loro bambino, è altresìfondamentale che accanto a queste figure ci sia una forte e diffusa rete formata daprofessionalità diverse.È importante, cioè, che i genitori possano ritrovare le informazioni e le indicazioni relativealle letture per i propri bambini in tanti luoghi differenti, frequentati da loro e dai loro figli:i nidi, le scuole dell’infanzia, le biblioteche, i laboratori di lettura, le librerie specializzate,i punti famiglia, i consultori e i reparti degli ospedali pediatrici.

Contribuire alla creazione di questa rete di soggetti esperti – insegnanti, educatori,bibliotecari, ma anche infermieri dei consultori pediatrici e ostetriche – è stato unimportante compito svolto dai laboratori di lettura in questi ultimi anni, attraverso unacapillare organizzazione di stage e di momenti formativi e informativi per gli operatori delsettore. Anche la formazione di lettori volontari, che ha coinvolto e coinvolge gli studentidegli istituti superiori, ha permesso di sostenere e incrementare il progetto.

Pensiamo che sia importante affiancare i genitori dando loro indicazioni sul significatodella lettura ai bambini molto piccoli, su cosa leggere loro, su come leggere ad alta vocee come usare un libro nella relazione con i figli.Per questo nei laboratori di lettura si organizzano anche incontri dedicati ai genitori e ailibri, si programmano con le scuole e con i nidi progetti mirati al coinvolgimento deigenitori, si allestiscono spazi per i bambini piccoli e piccolissimi, si coinvolgono i genitorinell’organizzazione di eventi cittadini, come ad esempio Storie piccine, una interasettimana dedicata alla lettura ad alta voce ai più piccoli, rivolta a tutti i bambini della cittàdi Torino.Ma non ci fermiamo qui. Proprio perché crediamo che sia fondamentale riconoscere un

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buon libro (e tra le mille proposte editoriali questo non è un compito semplice),cerchiamo di dare qualche suggerimento sulla scelta dei libri, suggerimenti costruitisull’esperienza e la competenza di chi sa di libri e di lettori. Libri di qualità, libri un po’speciali, che ogni anno entrano a far parte di un pieghevole con consigli per gli acquisti peri bambini da zero a sei anni.

Pensiamo che un libro serva soprattutto per stare insieme, per condividere emozioni erituali, per ritrovarsi nelle pagine illustrate, per ridere insieme, per iniziare a contare… perscoprire, insomma, le incredibili potenzialità di un bambino piccolo, che magari non saancora parlare, ma riesce ugualmente a comunicare le sue gioie, le sue preferenze, i suoidesideri.I genitori che leggono abitualmente ai loro bambini conoscono il potere delle parole, dellestorie e intuiscono la funzione “terapeutica” che un libro può assumere nella storiapersonale di ognuno.Un adulto che legge una storia a un bambino, oltre a dedicargli tempo e attenzione, entracon lui in un altro mondo, fuori dal tempo. Condivide con lui le avventure, i sogni e leallegrie racchiuse nel libro. Così i libri diventano oggetti speciali, unici. Oggetti che sipossono prendere e riprendere in mano, anche se non si sa ancora leggere, per ritrovarequel momento magico, per leggere le figure e riascoltare la voce narrante, cercando cosìdi dare un senso al mondo.

Valeria AnfossiResponsabile pedagogico

Centro di Cultura per l’Arte e la CreativitàCoordinatrice e referente progetto Nati per Leggere a Torino

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Perché leggere ai piccoli

L’attività di lettura con i piccoli da zero a tre anni non ha il fine di ren-dere i bambini più intelligenti, più capaci di parlare (e poi di scrivere)come può lasciare intendere una certa pedagogia che fa della praticadell’anticipare il proprio cardine.La lettura è, in primo luogo, una piacevole attività, che contribuisce albenessere psicofisico immediato sia del bambino sia dell’adulto chelegge con lui.

Ascoltare una storia letta ad alta voce, sfogliare un albo illustrato, gio-care con una filastrocca, sono tutte attività che hanno lo scopo di farstare bene i bambini, grazie al contatto, alla vicinanza, all’intimità e allacomplicità che adulti attenti e disponibili creano attorno a loro.La lettura precoce è un potente mezzo per rinnovare e rafforzare la rela-zione tra adulto e bambino. La qualità della relazione è fondamentale per lo sviluppo del bambino,come afferma il più recente pensiero psico-pedagogico, perché già dallanascita il bambino è un essere sociale e simbolico ricco di competen-ze, con capacità cognitive di autoapprendimento.L’approccio relazionale è il principio metodologico proposto dai labora-tori di lettura e sperimentato nel lavoro con le educatrici dei nidi cittadi-ni. Essere capaci di costruire una relazione quotidiana tra i bambini e ilibri è un’operazione che richiede attenzione, curiosità, voglia di misurar-si con le proprie capacità di lettore, consapevolezza delle proprie scelte.

Proprio per le sue caratteristiche, il nido è un luogo privilegiato per pro-porre libri e letture, perché predispone contesti dinamici e aperti,sostenendo le fasi di apprendimento del bambino legate ad emozionidi carattere positivo.

Accanto a queste ragioni emotive, affettive e cognitive, ve ne sono cer-tamente altre di tipo squisitamente evolutivo, che caratterizzano il rap-porto tra il bambino e il libro.Con i bambini molto piccoli è la voce narrante che sostiene ed accom-pagna l’importante processo di simbolizzazione che essi avvianomolto presto.Operare con e attraverso i simboli significa, per il bambino, acquisire lacapacità di rappresentarsi cose, oggetti, persone, situazioni, anche inloro assenza, imparando a sostituirli con segni e immagini che li evo-chino.

Le storie narrate, lette o inventate e le immagini contenute nei libricostituiscono il materiale simbolico più ricco di possibilità ed espe-rienze indirette che si possa offrire ai piccoli.Nello spazio simbolico creato dalla lettura ad alta voce e dalla visionedelle immagini, i bambini possono muoversi con sicurezza, sperimen-tando sentimenti e pensieri, riconoscendo emozioni (ad esempio rab-bia e paura), che non colpevolizzano e non feriscono gli altri; simulan-do conflitti e tensioni che si risolvono senza drammi, entrando in con-tatto con situazioni complesse che attivano nuovi pensieri e nuoverisposte.Il processo di simbolizzazione è fondamentale per i bambini, perchétrasformare la realtà in simboli dà loro il controllo sulle proprie emo-zioni, aumentando la capacità di assimilare conoscenze e di fare gene-ralizzazioni.In altre parole, simbolizzare permette di costruire, nell’interazione conaltri bambini e adulti, la propria personale enciclopedia di parole,immagini e funzioni cognitive.Inoltre, è proprio questo processo che fa sì, ad esempio, che il bambi-no stia “nella pancia del lupo”, entri “nel bosco” o uccida “la strega”,intuendo che tutto ciò avviene su un piano altro, immaginario, dovenon accade nulla di pericoloso!I primi libri svolgono in modo eccellente la funzione di avviare la sim-

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bolizzazione, perché costruiscono immagini mentali che sono l’effica-ce rappresentazione narrativa dell’oggetto.

La lettura offre ai bambini modelli di vita e stili di comportamento, rela-zioni sociali con cui confrontarsi, analogie con problemi di vita quoti-diana, possibili soluzioni o mediazioni rispetto ad emozioni forti o asituazioni ed eventi conflittuali.

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La lettura è per tutti

Quanto detto in precedenza sembrerebbe escludere i neonati da zero asei-otto mesi, perché nei primi mesi di vita i bambini sono autocentra-ti, sintonizzati prevalentemente sul proprio io interno e non sul mondoesterno. In realtà, se intendiamo la lettura come uno dei percorsi che il bambi-no compie per dare significato al mondo che lo circonda, tale percorsopuò avere inizio sin dalla nascita. Il bambino piccolissimo, infatti, legge il viso della mamma e le sueespressioni, esplora oggetti e ambienti, inizia a collegare ciò chevede/sente/annusa/tocca a ciò che già sa, prova emozioni legate aibisogni, è sensibile ai ritmi, ai contatti, ai rituali, ai suoni.Quindi, per i bambini in questa fascia d’età, i libri che scricchiolano,suonano, galleggiano, che si lasciano mordere e annusare, rappresen-tano un mondo nuovo e una modalità percettiva inedita, che riusciran-no ad apprezzare pienamente man mano che le loro facoltà sensorialisi affineranno. Ma prima ancora che dai libri, il neonato deve essere circondato dallavoce dell’adulto, voce calda che lo tocca, lo avvolge, lo accarezza e lorassicura, trasmettendogli la sensazione di essere in un luogo conteni-tivo e protetto, di essere accudito ed amato.

La prima forma di lettura per i piccoli è costituita da suoni, onomato-pee, canti, ninne nanne, filastrocche, conte, nonsense, indovinelli erime.

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Ninna nanna, mamma, tienimi con te,nel tuo letto grande solo per un po’…

La polenta sicilianafatta con l’acqua di fontanamescolata col pennello:esci tu che sei il più bello!

Un vastissimo repertorio, la cui importanza è rappresentata non tantodal significato verbale, quanto dal suono, dal ritmo, dalla melodia,capaci di trasmettere ai piccoli l’unicità della lingua materna.

Aru barucatiru catarosette figli aveva nu baroaru baru catiru cataro…

Brutto sognaccio pauroso e tremendoTe ne approfitti che stavo dormendo,ma ora son sveglio e ho aperto gli occhivediamo se adesso mi tocchi.

(Tognolini B., Mal di pancia calabrone. Formule magiche per tutti i giorni, Salani, Milano

1995)

La lingua materna è la lingua dell’abbraccio, della culla, degli odori, deisentimenti, dell’accudimento: è la prima traccia culturale che si tra-smette ai bambini. Crediamo che una forte esperienza di lingua parlata possa far deside-rare di trovare quel linguaggio trasformato in scrittura e in immagini,che permettono a loro volta il rinnovarsi della meraviglia del libro edella sua scoperta.

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… A caccia dell’orso andiamodi un orso grande e grosso…ma che bella giornatapaura non abbiamo(Rosen M., Oxemburg H., A caccia dell’Orso, Mondadori, Milano 2001)

Tante riflessioni sulla lettura e sulla sua importanza per i piccoli sonostate discusse con le educatrici e, una volta divenute idee condivise, sisono trasformate nelle linee guida per allestire, o migliorare dove giàesisteva, il posto delle storie al nido.

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Il piacere della lettura

Il progetto Il posto delle storie è stato realizzato dai laboratori di lettura,ricercando modalità di approccio alla lettura adatte ai bambini più piccoli.I laboratori di lettura della città di Torino, nel tempo, hanno lavoratoprevalentemente con gli insegnanti della scuola dell’infanzia e delleprime classi della scuola primaria. Con le iniziative rivolte alle famiglie,e in special modo con Leggere insieme, la fascia di utenti coinvolti nellaboratorio, di fatto, non è più stata solo quella compresa fra i tre gliotto anni. Infatti, hanno iniziato a fruire di tali iniziative anche i bambi-ni di pochi mesi, che accompagnavano fratelli e sorelle, ai quali l’attivi-tà era direttamente rivolta.

L’osservazione, la ricerca e l’individuazione di percorsi mirati ad ognisingolo gruppo, l’azione didattica quotidiana, la valutazione analiticadell’andamento delle attività, hanno reso il lavoro nei laboratori di let-tura un’opera in evoluzione, in continuo fermento. Tutto ciò ha svilup-pato un atteggiamento sempre più teso a suggerire nuovi strumenticon l’obiettivo di far nascere il piacere della lettura negli insegnanti enei genitori. In particolare, con maggior frequenza gli educatori si sono rivolti ailaboratori con richieste di formazione e di consulenza per la scelta deilibri da acquistare, e per le modalità di lettura espressiva.Il bisogno di formazione degli educatori, unito all’esperienza delle inse-gnanti dei laboratori, ha dato il via, negli ultimi anni, al nuovo percorsodi studio sulla metodologia della lettura rivolta ai più piccoli, denomi-nato Il posto delle storie, frutto della collaborazione fra i laboratoriPinocchio, Villino Caprifoglio e gli educatori dei nidi torinesi. Il progetto è iniziato con un’indagine condotta dai laboratori su uncampione di venti nidi, scelti in base ad alcuni criteri: dimensioni, col-

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locazione nelle diverse aree della città, presenza di metodi didattici dif-ferenti. Le osservazioni raccolte hanno riguardato:

- l’organizzazione del nido in relazione al numero dei bambini- il rapporto numerico educatori – bambini- il progetto educativo complessivo e il ruolo della lettura- la presenza o meno di uno spazio di lettura- gli spazi e gli arredi- la quantità, la disposizione, l’utilizzo dei libri- la disponibilità degli educatori alla formazione sulla lettura ai bambini.

Il risultato dell’indagine ha messo in evidenza pratiche differenti e alcu-ne problematiche. In alcuni nidi era già avviata un’attività che prevedeva l’uso del libro edel racconto per stimolare il piacere della lettura. In molti casi, invece,non si sono riscontrati segni di un’attività sistematica.In qualche nido, i libri erano mescolati a riviste e giornali: i bambini limaneggiavano come fossero giornali usati, strappandone le pagine. A volte i libri erano posti in luoghi non accessibili, da prendere solo inpresenza di un adulto, in momenti eccezionali. Per questo il libro veni-va visto dai bambini come oggetto “sacro” piuttosto che “amico”.In alcuni casi si leggeva in luoghi inadatti, rumorosi, disturbati da adul-ti e bambini, in momenti inopportuni.La scarsa disponibilità di fondi spesso costringeva ad acquistare libri,privilegiando la quantità sulla qualità dei testi, trascurando così sia ilvalore estetico delle immagini e delle storie, sia i destinatari del libro,cioè i bambini.Venivano lette fiabe ridotte o semplificate, da cui trapelava la convin-zione che un bambino piccolo non potesse cogliere il significato di sto-rie complesse.Alcune educatrici dichiaravano di sentirsi impreparate alla lettura adalta voce, preferendo raccontare piuttosto che leggere il libro, conside-rando il racconto di più facile esecuzione.Le letture ad alta voce, infine, erano improvvisate su libri scelti a caso

o portati dai bambini senza un precedente lavoro di analisi e di prepa-razione della lettura stessa. Per questo, l’esecuzione risultava sgrade-vole sia per il lettore che per i bambini.

La proposta dei laboratori di lettura di una collaborazione con i nidi, peraffrontare e discutere i problemi emersi dall’indagine preliminare, hatrovato un riscontro favorevole da parte delle educatrici. La loro disponibilità, l’entusiasmo e la capacità di mettere in relazionela personale competenza professionale con l’esperienza metodologicadei laboratori di lettura, ha aperto una nuova ricerca dedicata esclusi-vamente ai bambini del nido.Lo sguardo meravigliato con cui i bambini ascoltano le sto-rie o osservano le immagini e il volto della narratrice, evi-denzia come la lettura sia contemporaneamente un’espe-rienza emotiva e cognitiva, che accompagna il bambinonel suo diventare grande.

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Il posto delle storieun metodo di lavoro nei nidi d’infanzia

Accoglienza e rituali

Nelle attività di lettura ai bambini del nido, l’accoglienza ha una fun-zione fondamentale, poiché è il momento che predispone i bambiniall’ascolto.Si deve considerare importante il primo contatto con i bambini, ilmomento in cui li si va a prendere nella sezione o li si suddivide neigruppi che andranno a leggere nel posto delle storie.La modalità più efficace per accogliere i bambini molto piccoli consistein azioni rituali, che rendono l’attività di lettura qualcosa di straordina-rio, un avvenimento che attira la loro immaginazione, li prepara a rece-pire e a farsi coinvolgere.Abbiamo sperimentato, ad esempio, che si è avuto un effetto positivo,in qualche modo magico, quando ci si è recati a prendere i bambini insezione, guidandoli verso il posto delle storie con un pupazzo, una lan-terna o un carillon. Altre volte si è utilizzato un serpentone di stoffa, alquale i bambini si attaccavano; oppure, ancora, si iniziava recitandouna filastrocca o seguendo l’invito di un burattino o altro ancora.

I rituali possono essere molti altri, ad esempio si può far indossare aciascun bambino una spilla, un cappello, un palloncino colorato, qualesimbolo di appartenenza al gruppo.Si possono invitare i bambini a depositare fuori dal posto delle storiequalcosa, come le pantofole o le scarpine, per segnare (proprio come

si racconta in alcune fiabe) il passaggiodall’ambiente ordinario del nido

allo spazio “straordinario”dedicato alla lettura.

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Leggere ad alta voce

La definizione usuale di “lettura ad alta voce” è comprensiva di formecomunicative diverse, ognuna delle quali possiede caratteristiche epotenzialità proprie. Le diverse forme sono:

• la lettura• il racconto• la lettura dialogica• la lettura di immagini

Lettura

La lettura ad alta voce, espressiva e colorata, permette ai piccoli diascoltare, fantasticare, formarsi immagini mentali personali, scoprire egustare forme narrative strutturate ed essere soggetti partecipi di unrito di trasmissione culturale.Noi lettori ricopriamo il ruolo di mediatori tra l’autore e il bambino.Siamo coloro che “svolgono” il filo della narrazione tesa tra un inizio avolte difficile (perdersi nel bosco, incontrare il “grande tonno”) e losvolgimento della trama, che deve lasciare sempre al bambino la pos-sibilità di essere ripresa e rielaborata. Leggendo, accompagniamo il bambino, condividendo le sue emozionie i suoi timori, verso il lieto fine che deve essere inevitabilmente rassi-curante e consolatorio.La lettura ad alta voce può essere proposta ad un piccolo gruppo, pos-sibilmente di età omogenea, procedendo con gradualità da storie brevia storie più articolate e complesse.

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Racconto

“Mi racconti una storia?” è la richiesta più frequente che i piccoli rivol-gono ai grandi. Raccontare è un’esperienza antica legata alla trasmis-sione orale. Proprio per questo motivo è anche un’esperienza attualis-sima, perché i bambini hanno bisogno di narrazioni: nello svolgersi delracconto, essi possono intervenire sul narratore, chiedendogli concuriosità di ampliare una fase della storia, di esaltare la caratterizzazio-ne di un personaggio o di sfumare i tratti che disturbano. Con le loroespressioni facciali e corporee, con i segnali non-verbali, con una fraseo un’esclamazione, i bambini danno il segno della loro presenza nellastoria e della costante attenzione sulla voce e sulla fisionomia del nar-ratore. Attraverso il racconto si crea una strana alchimia tra narratore e ascol-tatore, che diventano co-autori di una storia, perché la relazione tra loromodifica continuamente i tempi, i personaggi e i luoghi, che non sonomai definiti in partenza ma si creano e prendono vita mentre si rac-conta.

Il narratore si “svela”, fa sapere qual è la sua interpretazione di unacerta storia. Sollecita nel piccolo ascoltatore, con la gestualità, la pre-senza e la capacità di immedesimazione nei personaggi, quella curiosi-tà e quell’attenzione costanti che tengono insieme tutta la narrazione.Il racconto prende colore e spessore durante la narrazione ma, proprioper questo, deve essere preparato con cura e non lasciato all’improvvi-sazione. Come durante una rappresentazione teatrale, l’adulto deve predisporrela scena, stabilire i tempi, dare una scansione precisa, fermarsi adincrociare lo sguardo dei bambini, cogliere i segnali della loro attenzio-ne, coinvolgerli e suscitare in loro la meraviglia.

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Lettura dialogica

Il bambino e l’adulto sono co-protagonisti di questo tipo di lettura.Sedendo vicini con il libro nel mezzo, lo esplorano insieme per parlaree riflettere su di sé e sulle cose del mondo. Osservano le immagini,incrociando sguardi e parole; indagano e scoprono il significato delleillustrazioni e, contemporaneamente, condividono e comunicano ilproprio stato emotivo e cognitivo.Il bambino che osserva le illustrazioni insieme all’adulto, è invitato acompiere le seguenti azioni:

Nominarechi è, che cos’è?

Descriverecosa fa, dov’è, ti piace come è vestito il papà? Il tuo papà come si veste?

Stabilire relazioni di tempo e di luogo dove è stato? Che cosa ha fatto in ufficio? Che gioco sta facendo con ilsuo bambino? Che giochi fai con il tuo papà?

Iniziare a comprendere le emozioni come si sente il bimbo che gioca con il suo papà?

Sollecitare l’identificazionetu che cosa avresti fatto?

Nel laboratorio Il posto delle storie la lettura dialogata può essere unmomento previsto e organizzato oppure può svolgersi come seguitodella lettura ad alta voce, quando i bambini si suddividono in piccoligruppi per ritrovare i libri che più amano.In questo tipo di lettura prevalgono il gioco e il divertimento. Pertantopuò essere proposto con grande facilità in famiglia ma anche inmomenti di animazione, in eventi pubblici, in ambulatori e consultori

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pediatrici quando i bambini sono invitati a leggere con gli adulti in con-testi non particolarmente adatti a concentrarsi su una storia coinvol-gente, ma adatti invece ad una esperienza diversa, di lettura condivisain cui ci si diverte insieme.

Lettura di immagini

In questo tipo di lettura il protagonista è il bambino: egli può leggere lefigure da solo o chiedere aiuto all’adulto ma è lui il narratore o comun-que “l’esploratore” delle immagini. L’adulto ascolta attento e intervienerispecchiando, raccogliendo ed evidenziando le parole del bambino,per dare ad esse un significato particolare.

Il lupo era monello perché ha mangiato il coniglio.Ha le unghie, lunghe!Voglio trovare il lupo nero…Questo fa miao...

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Spazio

Nella scelta dello spazio da utilizzare per la lettura all’interno del nidoe per l’allestimento del posto delle storie, è necessario agire con cura eattenzione.Fare scelte condivise e non lasciare che le decisioni avvengano per casoè forse la regola di comportamento più efficace. Per questo è utile tener conto di alcuni criteri.Conviene scegliere un locale facilmente accessibile a tutti i bambini delnido e ai genitori. Deve essere un punto strategico per gli spostamentiall’interno del nido, ma anche un punto visibile alle famiglie per incu-riosire e stimolare l’attenzione verso la lettura.Una buona scelta è quella di uno spazio che possa essere isolato acu-sticamente, affinché la lettura non venga disturbata da richiami fra lepersone e da rumori vari.Una stanza con grandi finestre, dove possa entrare la luce naturale, èpreferibile ad una illuminata artificialmente.Si possono trovare, inoltre, delle soluzioni per il passaggio dallo spazionido al posto delle storie: aggiungere un tappeto, un divano, una pan-chetta davanti all’ingresso, su cui i bambini possono sedersi per toglie-re le pantofole e recitare una filastrocca, cantare una canzoncina, direuna conta.

Per arredare il posto delle storie bisogna fare attenzione ad ogni detta-glio, dai colori delle pareti agli arredi. L’ambiente deve trasmettere quie-te e rilassamento, dando risalto al libro e facilitando la relazione. Stendere un tappeto sul pavimento consente di delimitare lo spaziodove i bambini e l’educatore leggono. Può essere ancora più conforte-vole aggiungere dei cuscini che assicurino a ciascuno un posto nelgruppo.

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Si possono aggiungere cuscini a forma di animale per abbellire lo spa-zio in modo fantasioso oppure si possono aggiungere delle poltronci-ne o divanetti per rendere lo spazio accogliente e informale. Gli scaffali, le librerie, i carrelli contenitori devono essere bassi, affinchéi libri, esposti preferibilmente di copertina, siano liberamente accessi-bili ai bambini. Non è necessario aggiungere ulteriori arredi, perché i bambini devonopotersi muovere liberamente nello spazio, gattonare, sdraiarsi, leggerecomodi.Alle pareti si possono affiggere poster e immagini di qualità, ma inquantità limitata: è bene, infatti, che il posto delle storie non venga carat-terizzato con immagini stereotipate. Se i soffitti del locale sono molto alti, si possono “abbassare” con tes-suti per creare un ambiente raccolto, una sorta di “tana”.

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Tempo

Le letture che si realizzano nel laboratorio Il posto delle storie si svolgo-no in modo sistematico, hanno cioè orari definiti, secondo il calenda-rio e l’organizzazione prevista dal Progetto lettura del singolo nido. Il Progetto lettura può anche prevedere percorsi su temi particolari orassegne su temi d’occasione, in specifici periodi di tempo.Per la lettura si deve scegliere la parte della giornata più propizia: lon-tana dalla stanchezza, dall’appetito, dall’ingresso e dall’uscita dal nido,quando cioè i bambini sono più rilassati e disponibili, come per qual-siasi altra attività che richieda un certo impegno. È necessario che l’educatore tenga conto dei tempi dell’accoglienza,della lettura, del dialogo che deve seguire all’ascolto e del tempo neces-sario ai bambini per “leggere” autonomamente, secondo preferenze etempi individuali, liberi fra i libri.Agli adulti che conducono l’attività è necessario un tempo per organiz-zare l’attività stessa, preparare la lettura espressiva, prevedere le tracceper conversare con i bambini, pensare alle reazioni dei bambini, verifi-care il gradimento, la comprensione, il coinvolgimento, gli effetti e leemozioni che hanno caratterizzato l’incontro di lettura nei singoli e nelgruppo.Il Progetto lettura deve prevedere incontri con i colleghi del gruppo dilavoro per condividere le finalità dell’organizzazione, gli obiettivi amedio e lungo termine, e il funzionamento complessivo dell’attività dilettura ad alta voce all’interno del nido.

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Scelta delle storie

La scelta delle storie per i bambini è uno dei temi su cui devono esse-re sempre attivi gruppi di lavoro tra educatrici e laboratori. Nei gruppidi lavoro si esaminano i libri che l’editoria mette a disposizione per laprima infanzia. Viene utilizzato uno strumento, una scheda (vedi alle-gato 3) che permette di soffermarsi su caratteristiche molteplici.Si riflette sugli aspetti formali (progetto grafico, formato, qualità dicarta, stampa, gradevolezza o meno di tali elementi, rapporto testo-immagini), sul contenuto delle storie (temi presenti, caratteristichedella narrazione come ripetizioni, inserti in rima, qualità della scrittura,possibilità di identificazione da parte dei bambini, simboli) sulle possi-bilità di conversazione con i bambini.La scelta e l’analisi delle storie vengono riportate nella scheda, che halo scopo di custodire la memoria del lavoro svolto, costruendo così ilrepertorio personale dell’educatrice.Al termine di questo lavoro, le storie “passate al setaccio” sono partedella cultura, delle emozioni e del repertorio del gruppo e possonoessere utilizzate in relazione agli elementi considerati, alla formazione,all’età dei bambini, alla modalità più adatta di intervento (lettura ad altavoce, lettura di immagini...).In generale, si preferisce leggere ai bambini i libri che non hanno comeobiettivo principale una particolare finalità pedagogica o moralistica, inquanto si pensa che la “faticosa ricerca del significato” – come ha scrit-to Bettelheim – debba avvenire con la riflessione personale, attraversoil dialogo con i compagni e con l’adulto.Si tratta di scegliere storie che lasciano al piccolo lettore la libertà dipensare, identificarsi, porsi domande, fare scelte personali e non, inve-ce, storie “costruite” appositamente sui grandi o piccoli temi della vita,suggerendo soluzioni giuste o modelli da imitare.

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La capacità di scrivere “storie da amare” e non “storie per insegnare” èpropria di quegli scrittori ed illustratori, che fanno riferimento a Calvinoe al suo concetto di “leggerezza”, inteso come “un alleggerimento dellinguaggio per cui i significati vengono convogliati su un tessuto ver-bale come senza peso”.(Calvino I., Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio, Mondadori, Milano

1993, pagg. 20-21)

L’arte della leggerezza, del linguaggio artistico, dello stile curato, delleillustrazioni di qualità permette al lettore di indagare, fantasticare,esplorare, spingere un po’ più in là i propri confini.

Altre risorse con cui i laboratori supportano i nidi nella scelta delle sto-rie e dei libri sono:

• l’aggiornamento sulle novità editoriali alla Fiera del Libro di Torino,in libreria o in biblioteca;

• il dono dei libri vincitori del premio letterario annuale Città di Torino- Crescere con i libri per il miglior libro nella fascia tre-sei anni;

• l’acquisto di libri della bibliografia nazionale Nati per Leggere;• la pubblicazione del pieghevole Buone letture per crescere, con indi-

cazioni bibliografiche per la fascia uno-tre anni (sono piccolissimo) ela fascia tre-cinque anni (sto diventando grande). Sono presenti indi-cazioni di libri la cui validità nasce dalla sperimentazione quotidia-na con i bambini nei laboratori di lettura.

Il suggerimento è, comunque, quello di lavorare molto sulla varietà deigeneri e delle illustrazioni delle storie.Per questo suggeriamo di proporre:

• storie per la voce, senza immagini, nelle quali il fascino della storia èaffidato all’azione, al ritmo, al suono delle parole, alle rime;

C’era una gallina bianca, contenta di essere bianca, che faceva bellissimeuova bianche: le covava contenta, comoda, cocoo, cocoo… Immaginatecome rimase, cosa pensò, cosa disse, cosa coccò, quando una mattina guar-

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dò l’uovo appena fatto, e vide che era nero.– E questo, coo cos’è? – strillava correndogli intorno. – Ma cooo… comepuò essermi venuto un uovo così buio?…(Bianco e nero in Piumini R., C’era una volta, ascolta, Einaudi Ragazzi, 2000)

Io son la ciambellina mi ha fatta la nonninaraschiando,grattando,la crema impastando,il burro friggendo.Per farmi raffreddaremi ha messa sul davanzale.Dalla vecchia sono scappata,dal vecchio sono scappata,dalla lepre sono scappata,dal lupo sono scappata, dall’orso sono scappata,scapperò anche da te,uno, due… e tre!(La ciambella che andò a passeggiare in Rodari G. (a cura di) Enciclopedia della favola.

Fiabe di tutto il mondo per 365 giorni, Editori Riuniti, Roma 2002)

• libri illustrati, dove gli illustratori danno la loro particolare e originaleinterpretazione della storia, aggiungendo informazioni e suggestio-ni al testo scritto;

• albi illustrati, nei quali la lettura di parole e figure deve avvenire con-temporaneamente, poiché i due elementi non rappresentano unasomma di significati ma il codice iconografico moltiplica, varia,rende ironico, amplifica il senso delle parole, lasciando libero spa-zio alla fantasia dei bambini.

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Leggere con mamma e papà

Filastrocca del bambino futuro

Sono un bambino, sono il tuo donoPrima non c’ero e adesso ci sonoSono il domani, dalle tue maniDevi difendermi con le tue maniSono il futuro, sono arrivatoE sono qui perché tu mi hai chiamatoCome sarà l’orizzonte che tracciDipende da come mi abbracci.(Tognolini B., filastrocca pubblicata sul sito www.tognolini.com)

Le mamme e i papà sono le tessere più importanti del “mosaico” diadulti - educatori che circondano i bambini e, quindi, sono alleati pre-ziosi per far gustare le storie ai loro piccoli.Essi possono arricchire la lettura di contatto, intimità, affettività,abbracci che rassicurano, contengono e permettono di affrontare isogni, le paure, le avventure che il libro fa vivere. Allora, sul divano abbracciati al papà, a letto con la mamma accanto oa casa con i nonni, il bambino può aprire un libro e sapere che un adul-to è disponibile a leggere con lui.Il libro può diventare così importante per il bambino che lo porteràsempre con sé: nello zainetto delle vacanze per affrontare le novità, dalpediatra per trascorrere il tempo, al nido per condividerlo con gli amici,attaccato al passeggino o in automobile per rendere più gradevole unviaggio.A casa mamma e papà possono osservare le preferenze dei bambini,soddisfare il loro bisogno di ri-lettura, conoscere i gusti personali dei

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loro figli e accompagnarli ad affrontare letture via via più complesse.Il naturale sbocco di questo percorso è la lettura a puntate che, oltrealla gioia immediata dell’ascoltare una parte di storia, abitua ancheall’attesa, al fare previsioni, ad intuire le azioni, le reazioni ed emozio-ni che i personaggi potrebbero compiere o provare.

Molti dei nidi torinesi sostengono e affiancano i genitori nel loro ruolodi “lettori domestici” con varie iniziative:

• organizzano incontri di lettura ad alta voce (ad esempio i giovedì let-terari), per far conoscere libri e storie nuove ai genitori

• prestano libri dal nido a casa• invitano mamme, papà e nonni a raccontare al nido storie della loro

infanzia• accolgono genitori stranieri che leggono, raccontano, cantano nella

loro lingua• invitano le famiglie a partecipare alle iniziative di lettura all’interno

dei laboratori, nelle biblioteche o in città.

Tante iniziative, tante idee, ognuna della quali concorre a dare cuore egambe al progetto Nati per Leggere, la cui filosofia, “leggere come gestod’amore”, è pienamente attuata nei nidi cittadini e con le famiglie.

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Allegati

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Allegato 1

I laboratori di lettura propongono alcune linee-guida per elaborare il Progetto lettura nei nidi

Nei gruppi di lavoro con le educatrici, coordinati dai laboratori di lettu-ra Villino e Pinocchio, si sono esaminati con attenzione i vari aspetti chepotevano concorrere a far diventare il Progetto lettura una scelta peda-gogica, un valore aggiunto, una caratteristica importante dell’offertaformativa del nido.I problemi dello spazio, del metodo, del tempo, della scelta dei testi,dell’organizzazione, della formazione dei gruppi, sono stati affrontaticon il metodo della ricerca, del confronto, della costruzione cooperati-va di punti di riferimento. Ne è scaturito uno schema sintetico, che qui presentiamo. Esso puòdiventare una guida per altri nidi, per facilitare la stesura del Progettolettura, e per ricordare a ciascuno quali sono i cardini attorno ai qualiruota un efficace lavoro che punta a motivare nuovi piccoli lettori.

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IL POSTO DELLE STORIESpunti per la stesura del progetto

VERIFICA PROGETTO ANNO PRECEDENTE

• Quali strategie per rafforzare gli elementi positivi?• Come correggere i punti deboli?• Quali elementi si sono rivelati superflui o da modificare?

PROGETTO LETTURA

Obiettivi per gli adulti• motivare la scelta dell’inserimento della lettura e del raccon-

to nella programmazione delle attività al nido• individuare quale obiettivo si intenda privilegiare nel progetto

dell’anno in corso (esempi possibili: continuità con la scuoladell’infanzia, coinvolgimento delle colleghe, cura per l’allesti-mento dello spazio, rinnovo del patrimonio librario)

Obiettivi per i bambini• far diventare i libri oggetti familiari ed amici, attraverso la let-

tura quotidiana• coltivare il piacere per la lettura e l’ascolto• abituare alla condivisione con gli altri di un momento specia-

le, dove la voce è protagonista• favorire l’autonomia nella scelta dei libri e nella lettura perso-

nale• sollecitare forme di dialogo ed espressione verbale con l’a-

dulto e tra bambini

Metodo• accoglienza• rituali, giochi anticipatori• lettura ad alta voce, racconto, lettura dialogica

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• conversazione• lettura individuale dei bambini• progettazione precisa dei vari momenti

Tempi• tempi da dedicare alle varie fasi del metodo• tempi di gestione dell’attività nel posto delle storie• tempi di organizzazione di spazi e materiali• tempi di scelta e preparazione delle letture• tempi per la verifica dell’attività e del progetto nel nido con le

colleghe e con i laboratori di lettura

Spazi• funzionalità dello spazio rispetto agli obiettivi prescelti• funzionalità rispetto all’uso individuale o di gruppo• valutazione della funzionalità degli arredi che si possiedono ed

eventuali nuovi acquisti• nel caso non vi sia già un posto delle storie, si procederà alla scel-

ta e all’allestimento di uno spazio in base ai criteri suddetti

Organizzazione• calendario, orario, gruppi omogenei o eterogenei di bambini• educatrici coinvolte• bambini coinvolti

Libri• valutazione e censimento di ciò che si possiede• analisi delle storie• scelta di nuovi libri• aggiornamento sulle novità editoriali in collaborazione con i

laboratori, alla Fiera del Libro, nelle librerie e nelle bibliotecheciviche

• nuove risorse da destinare agli acquisti

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GENITORI

• partecipazione al progetto Nati per Leggere, per le iniziativerivolte ai genitori.Coinvolgimento dei genitori nella lettura a scuola. Adesione aStorie Piccine (una settimana dedicata alla lettura ad alta vocein tutti i luoghi frequentati dai bambini e dalle famiglie)

• quali forme di partecipazione dei genitori nel Progetto lettura(attività strutturate, interventi occasionali, …)?

• quali iniziative del nido, per la sensibilizzazione dei genitorialla lettura ad alta voce (eventuale riunione dei genitori, incollaborazione con i laboratori di lettura)?

• è previsto l’utilizzo del posto delle storie come biblioteca per lefamiglie?

• eventuali collaborazioni con altri soggetti (biblioteche, libre-rie, enti o cooperative).

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Allegato 2

Progetti di lettura dei nidi d’infanzia

I nidi torinesi che collaborano con i laboratori di lettura si sono dotati,ognuno con tempi propri, di un progetto il cui scopo è fare della lettu-ra una piacevole consuetudine, un dono – come afferma la filosofia delprogetto Nati per Leggere – di cui possono godere contemporanea-mente bambini e adulti.La convinzione che leggere sia un momento speciale, importante per lavita personale e sociale, ha fatto sì che ogni nido abbia intrapreso conimpegno un cammino, percorrendo alcune strade e tralasciandonealtre, privilegiando aspetti e contesti diversi.La scelta dei progetti da presentare è stata quindi difficile, e quelli scel-ti sono importanti tanto quanto quelli non scelti.Abbiamo infine individuato dei progetti “originali” per alcuni aspetti.Non sono modelli da seguire o da copiare, ma piuttosto sono esempidi come ogni gruppo di lavoro elabori e progetti secondo caratteristicheproprie.

Il progetto del nido d’infanzia I Trichechi di via Delleani ha come carat-teristica l’impegno sull’organizzazione dei libri, la loro collocazione ecatalogazione, che rende possibile un uso condiviso dello spazio lettu-ra.Il progetto del nido Il Melograno di via Santa Chiara privilegia, per ragio-ni di appartenenza ad un territorio di forte immigrazione, l’aspettointerculturale.Il progetto del nido I Puffi di via Fleming è il primo progetto che il nidofece qualche anno fa ed è un buon esempio di chiarezza rispetto adobiettivi e metodo di lavoro.

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Progetto di lettura del nido d’infanzia I Trichechivia Delleani 25 Torino

Anno scolastico 2006/07

realizzato da Elena Goriain collaborazione con Vittoria Cugliari, Graziella Iasparro,Margherita Mascagna e Margherita Vai

direttrice Maria Luisa Puccini

Il posto delle storie e l’utilizzo dei libri nella programmazione delleattività al nido

È ormai quinquennale la nostra esperienza ne Il posto delle storie.Il corso organizzato dai laboratori di lettura della Città di Torinoha costituito l’elemento di svolta decisivo per quanto riguardal’utilizzo dei libri al nido e ha significato l’avvio del percorso cheabbiamo intrapreso nel mondo meraviglioso dei libri per laprima infanzia.La teoria e la pratica acquisite si sono tradotte nell’uso semprepiù professionalmente consapevole del libri, nell’esercizio dellalettura e della narrazione come strumento privilegiato di rela-zione con i piccoli.A settembre, con la riapertura del nido, riprendono puntuali leiniziative didattiche quotidiane e i laboratori che ruotano intornoal posto delle storie. È, questo, un ambiente confortevole in cuinulla, dalla disposizione degli arredi alla collocazione dei libri, èlasciato al caso.La stanza è luminosa, ma all’occorrenza può diventare più rac-colta facendo scorrere le tende blu. Le pareti sono arancione e

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giallo: insieme al grande tappeto di moquette, al divanetto e aicuscini colorati concorrono a creare un ambiente accogliente ecaldo.Alle pareti ci sono poster colorati che ritraggono scene di alcunilibri illustrati, protagonisti di storie che i bambini conoscono. Imobili sono nuovi, conformati all’altezza dei piccoli esploratori,solo una libreria è più alta delle altre ed espone i libri più delica-ti, con le pagine sottili, da scoprire insieme agli educatori. Le duelibrerie, girevoli con tanti scomparti, contengono invece i libriche i bambini consultano autonomamente. I libri di stoffa, di pla-stica, le riviste e i cartonati piccoli sono disposti in carrelli con leruote. Quando è nato il posto delle storie abbiamo unificato i libri in pos-sesso delle tre sezioni e negli anni si sono aggiunti nuovi acqui-sti, che progressivamente vanno a rimpiazzare i vecchi, ormailogori, libri. La nostra biblioteca è ora ben fornita e ultimamentesi è arricchita di molti volumi, grazie al contributo dellaConfesercenti, ottenuto in seguito alla presentazione delle attivi-tà didattiche relative allo scorso anno scolastico.

Per una migliore fruizione del materiale abbiamo catalogato ilibri per argomento suddividendoli in sottogruppi, con etichettecolorate:

• giochi e divertimenti• conquiste dei piccoli• gli animali• fiabe, filastrocche e storie

da ascoltare e guardare con l’educatore-narratore:• gli ambienti• elementi naturali

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• intercultura• la famiglia• fiabe, filastrocche e storie • il Natale• le emozioni

È in via di realizzazione un archivio informatico che, utilizzandole possibilità offerte dal software Access, consente di svolgerericerche anche molto complesse sui libri del laboratorio e puòessere in ogni momento velocemente aggiornato.A disposizione degli educatori ci sono i cataloghi delle case edi-trici per l’infanzia, le schede di alcuni libri, l’archivio cartaceo einformatico dei progetti degli scorsi anni, l’elenco di tutti i libriche ci sono nel posto delle storie, gli indirizzi utili e le locandine.Il posto delle storie vive quotidianamente, inserito nella program-mazione annuale con l’integrazione ogni volta di laboratori conobiettivi didattici. Si alternano momenti di ascolto di storie letteo narrate dagli educatori a momenti di libero approccio.Vengono riprese sia storie già conosciute e raccontate sia storienuove, per accontentare il bisogno di continuità e il bisogno dinovità. All’ascolto fa seguito la rielaborazione, guardando e com-mentando le immagini, calando la storia nell’esperienza di vitaquotidiana dei piccoli. A volte le storie diventano spunto percreare eventi teatrali, giocando con le ombre, i pupazzi e la reci-tazione. Tra gli ultimi arrivi ci sono anche alcuni divertenti libriillustrati con un CD musicale allegato: la canzone accompagna lastoria e si aggiungono le nostre voci, un modo nuovo di utilizza-re i libri che ha entusiasmato i bambini. La riprova è nella lororichiesta frequente di ascoltare e vedere i libri di questa collana.

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Coinvolgimento dei genitori

Riteniamo importante sensibilizzare i genitori sui vantaggi dellalettura, del racconto e dell’ascolto fin dai primi mesi di vita delloro bimbo e, per il terzo anno consecutivo, partecipiamo attiva-mente al progetto Nati per Leggere. Sia le iniziative rivolte ai geni-tori che quelle dedicate ai bambini stanno dando positivi e inco-raggianti risultati. Le azioni di coinvolgimento dei genitori pos-sono essere così riassunte:

• all’inizio delle riunioni proponiamo brevi filastrocche e sto-rielle, lette da educatori e genitori volontari.

• Durante gli inserimenti i genitori inventano e realizzano libriadatti ai piccoli rivelando grande fantasia e passione.Quest’attività favorisce anche l’instaurarsi di un rapporto dicollaborazione fra i genitori, diminuendo l’ansia provata, avolte, per il distacco dal bambino.

• Nelle bacheche delle tre sezioni sono reperibili le iniziative delnido per genitori e bambini riguardanti la lettura, un elenco dilibri consigliati per i più piccoli, le iniziative dei laboratori dilettura e delle librerie cittadine.

• Per festeggiare il compleanno del loro bambino, i genitoripossono portare in dono un libro che rimarrà a testimonian-za dell’evento. Le dediche scritte dai genitori nella primapagina sono molto belle e denotano una grande sensibilità.

• Organizziamo un ciclo di quattro incontri aperti ai genitori, aibambini iscritti e ai loro fratellini e sorelline, la cui fascia d’etàsia compresa tra zero e sei anni. Dopo le letture bambini egenitori possono liberamente utilizzare i volumi messi a lorodisposizione e relazionarsi con gli educatori.

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Laboratorio al Villino Caprifoglio

Quest’anno abbiamo aderito ad un interessante opportunitàofferta dal laboratorio di lettura Villino Caprifoglio. Si tratta diquattro appuntamenti settimanali, nel mese di marzo, per ungruppo di dodici bambini grandi: il pullman verrà a prenderci perandare ad ascoltare le storie nell’incantevole Villino delValentino.Sono anche previsti due incontri di preparazione e verifica per glieducatori che partecipano.

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Progetto di lettura del nido d’infanzia I Puffivia Fleming 20 Torino

Anno scolastico 2005/06

realizzato da Antonella Giustetto, Raffaella Novo, Matilde Perrone

direttore Ugo Segalini

Il progetto

Tra le molteplici attività proposte il laboratorio di lettura è un’e-sperienza ormai consolidata nel corso degli ultimi anni.Le competenze da noi acquisite durante la partecipazione ai varicorsi di preparazione a tale attività ci hanno stimolate ad attri-buire sempre più importanza a tutto ciò che riguarda la lettura ela narrazione.Riteniamo inoltre fondamentale la cura nel preparare un ambien-te accogliente per i piccoli lettori.

Obiettivi per gli educatori

Da quattordici anni lavoriamo col sistema delle sezioni verticaliche consiste nella divisione dei 95 bambini (15 lattanti e 80 bimbitra i 13 e 16 mesi) in due soli gruppi, rivoluzionando la tradizio-nale suddivisione lattanti, divezzini e divezzi.Il vantaggio è quello di accelerare l’apprendimento dei lattantigrazie al contatto diretto coi più grandi che imparano invece arispettare e proteggere i più piccoli.

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Obiettivi per i bambini

Aiutiamo i bambini a raggiungere nel posto delle storie obiettivisemplici ma estremamente importanti, che variano in base allaloro età.

Vorremmo che• si abituassero ad ascoltare• si avvicinassero alla lettura imparando ad avere rispetto del

libro • venisse stimolato il loro sviluppo linguistico attraverso la pre-

sentazione di immagini e la lettura dialogica• si creasse un ambiente ideale nel quale i bambini si possano

rilassare• imparassero a prendere i libri dagli scaffali e a riporli sugli

stessi dopo averli letti• si instaurasse una buona relazione tra le educatrici e i bam-

bini

Sosteniamo vivamente che la lettura deve essere un piacere, unmomento molto importante che l’adulto deve preparare congrande attenzione.

Nati per Leggere

Il nido di via Fleming quest’anno aderisce, per la prima volta, alprogetto Nati per Leggere cogliendo l’occasione per avviare unacollaborazione periodica con i genitori.Si è pensato di invitare il gruppo di genitori con i propri figli unpomeriggio di marzo e con loro leggere, raccontare e ascoltarestorie e filastrocche.

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L’incontro durerà circa un’ora, nella quale inviteremo i genitori aconoscere il nostro posto delle storie, a sedersi con i propri figli ea vivere con noi la piacevole avventura del racconto.Concluderemo l’incontro con lo spiegare i metodi che utilizzere-mo per leggere con i bambini, come gestiamo l’attività al matti-no. Daremo la filastrocca letta come regalo ad ogni bambino.

Obiettivi

• Avvicinare i genitori al piacere del leggere facendo un’accura-ta scelta del libro

• imparare insieme come leggere le storie• far capire quali sono i parametri giusti per scegliere i libri• rendere noto ai genitori cosa facciamo con i loro figli al mat-

tino nel posto delle storie

Educatrici coinvolte: 3 responsabili della letturaNumero di genitori: 5Periodicità dell’incontro: un incontro al mese di pomeriggio conorario 15.30 - 16.30 circa.

I libri

Il patrimonio di libri si aggira intorno alle 220 unità.Ogni anno con una parte di soldi regalatici dai genitori, si acqui-stano libri di diverso tipo (cartonati, sonori, libri di stoffa).I libri vengono scelti dalle educatrici con molta attenzione, inquanto ogni storia fa sempre riferimento al vissuto del bambinostesso, al suo passato, alle sue esperienze.Il libro diventa fonte di profonde emozioni.

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Progetto di lettura del nido d’infanzia Il Melogranovia Santa Chiara 1 Torino

realizzato da Laura Carli e Tina De Crescenzocon il sostegno e la partecipazione del collettivo educatori

stesura del progetto a cura di Alice Brino e Laura Carli

responsabile Giuseppina Marrella

Il posto delle storie

Obiettivi per gli adulti... di necessità virtù

Per le peculiarità sia organizzative e strutturali che storiche delnostro nido, l’attenzione crescente e mirata verso l’attività di let-tura e la sua successiva programmazione in un vero laboratorio,sono partite più che da una riflessione intellettuale sull’impor-tanza di tale attività, dall’esigenza pratica di avvalersi di un pre-zioso strumento di lavoro.La lettura è vista come strumento trasversale, utile cioè sia per larisoluzione quotidiana delle situazioni critiche del nostro lavoro(ad esempio, il contenimento dei momenti di difficoltà e turba-mento dei singoli bambini), sia come espediente per coinvolgerele famiglie e favorire un clima di comunicazione e di scambio.Il punto di partenza di tali considerazioni è stata la progressivatrasformazione della nostra percezione della realtà multicultura-le del nido, da emergenza da affrontare a risorsa a cui attingere.Da qui, l’idea che la narrazione potesse diventare il filo condut-

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tore intorno al quale costruire un nuovo percorso di lavoro, sianella gestione del quotidiano che nella più complessa progettua-lità del percorso formativo.Ci siamo trovati a dover inventare da zero il nostro posto delle sto-rie, tanto come luogo fisico nel quale proporre l’attività di lettu-ra, quanto come scelta progettuale dei materiali da offrire e dellestrategie, dei tempi e dei modi con cui presentarli.Infatti, l’opportunità di conciliare da un lato l’idea della narrazio-ne come passaggio di emozioni e affettività tra adulto e bambi-no, dall’altro la ricchezza del patrimonio multiculturale delnostro nido e della società in generale, ha dato vita a momenti digrande coinvolgimento e di intensa gratificazione professionale.Grazie all’ausilio della drammatizzazione, della musica o dellascenografia la lettura di storie provenienti da Paesi lontani èdiventata patrimonio comune. L’ascolto dei racconti nella linguadi origine, lungi dall’essere un ostacolo alla comprensione, èdiventato strumento non solo di trasmissione di culture, maanche di passaggio e condivisione di emozioni e affettività.Seppure attraverso un percorso, per così dire, inverso, partendocioè dall’urgenza pratica di avvalerci di un prezioso strumento dilavoro, siamo giunte oggi, come équipe educativa, a riconoscerenell’attività di lettura e in tutto ciò che da essa può scaturire, unagrossa potenzialità di rinnovamento per trovare nuovi spunti eper rimettere in gioco ancora una volta le nostre professionalità.

Obiettivi per i bambini... il silenzio è d’oro. Ovvero l’ascolto

Attraverso l’attività di lettura proponiamo al bambino una seriedi situazioni ed una gamma di sentimenti e sensazioni, che glipermettono di sperimentare e di esternare le proprie emozioni in

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maniera molto personale all’interno di un clima dove ognuno sipossa sentire ascoltato e sostenuto, grazie alla condivisione del-l’esperienza con il gruppo dei coetanei e al supporto dell’adulto.Questo contesto dà al bambino la possibilità di vivere ripetuta-mente una condizione piacevole, da cui deriva un rapporto grati-ficante con i compagni, la costruzione di un legame positivo conl’educatore, l’interesse verso ciò che egli presenta e, probabil-mente, una naturale propensione futura verso il libro, le storie, lalettura.Nello specifico il laboratorio di lettura si propone di far conosce-re ai bambini la preziosità del libro, la magia delle storie, il fasci-no del racconto, la ricchezza delle illustrazioni, il mistero dellaparola scritta.La scoperta del libro non solo come oggetto da toccare e mani-polare ma soprattutto come contenitore di storie, amico chetiene compagnia, offre comprensione e conforto, divertimento egioco.Una voce che racconta, che dà corpo ad una storia, che incurio-sisce, che fa ridere, che mette paura, che coccola o che fa arrab-biare. Contemplare un’illustrazione, soffermarsi su un particola-re, riconoscere un’immagine, immergersi in un paesaggio, toc-care una superficie con gli occhi, sentire un’emozione con losguardo, vedere i colori, e toccare con mano il mistero di queisegni che diventano parole, di questa strana magia che solo igrandi sanno fare quando un bambino gli domanda: “Cosa c’èscritto qui?”.Questo percorso di scoperta e conoscenza si realizza al nido ingruppo abituandosi a condividerlo con i compagni, stando soliquando si desidera uno spazio di autonomia e di quiete, in unrapporto diretto con l’adulto in momenti di intimità, in cui siricerca comprensione e conforto; sempre con particolare atten-

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zione all’interscambio con le famiglie.

Libri... è arrivato un bastimento carico di...

Grazie alle competenze acquisite, abbiamo investito parte deifondi per il materiale didattico nell’acquisto di libri, seguendospecifici criteri di scelta:

• qualità di forma espressiva e modalità di esposizione del con-tenuto

• varietà e validità degli argomenti trattati• pregio e diversificazione delle tecniche grafico pittoriche delle

illustrazioni e del lettering• materiale, consistenza e maneggevolezza dell’oggetto• differenti età dei fruitori dei libri.

Attualmente una parte dei libri, selezionata oltre che perrobustezza dell’oggetto anche per idoneità ad una letturaindividuale da parte del bambino, è raccolta in una cassetta conrotelle che viene messa a disposizione dei bambini durante lagiornata.Nel posto delle storie la libreria è stata organizzata in modo chetutte le copertine siano visibili: nella parte bassa si trovano prin-cipalmente i cartonati, i libri realizzati in gomma, stoffa, plastica,dal contenuto facile per tipo di immagini e di argomenti trattati;mentre nei ripiani più alti ci sono le storie vere e proprie per cuiè utile la vicinanza fisica, pratica ed emotiva dell’adulto.Un settore a parte è costituito da alcune raccolte di storie brevi efilastrocche.Il posto delle storie ha ora in dotazione un’ottantina di titoli, piùtrenta libri della biblioteca itinerante.Possediamo pochi libri in lingua straniera (spagnolo, francese,

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tedesco), settore che ci siamo riproposte di incrementare, consi-derando le diverse lingue di appartenenza delle famiglie presen-ti al nido.

Tempi... pronti, partenza... via!

L’attività con i bambini nel posto delle storie prevede una durata dicirca 45-60 minuti, fra accoglienza e preparazione se ne spendo-no in media una decina, come pure nel riordino e nell’appron-tarsi a lasciare lo spazio. Il tempo rimanente si suddivide in tremomenti la cui durata può variare, di volta in volta, a seconda delclima del gruppo e della situazione che si viene a creare: letturaindividuale, lettura in gruppo, conversazione.

Organizzazione... ambarabà ciccì coccò, tre...

Il posto delle storie apre i battenti terminato il periodo degli inse-rimenti (dicembre, gennaio) e chiude ufficialmente a maggio,anche se ovviamente non si smette mai di leggere.Il laboratorio si tiene mediamente due volte a settimana, duran-te la mattinata, e viene proposto da un’educatrice ad un gruppodi sei-otto bambini, (il numero varia in relazione all’età dei bam-bini che vi partecipano e alle presenze totali al nido).L’attività viene proposta sia ai bambini grandi che ai piccoli e sisvolge in un gruppo misto od omogeneo, secondo il programmadell’incontro.

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Attività parallele ... tu leggi a me, io leggo a te

Ormai da diversi anni abbiamo colto l’opportunità di parteciparead una serie di incontri alla biblioteca civica Centrale nel periododa marzo a maggio con cadenza quindicinale.Abbiamo deciso di dare a tutti i bambini grandi la possibilità divisitare la biblioteca organizzando piccoli gruppi di quattro-seibambini per ogni incontro.Per il futuro stiamo valutando la possibilità di effettuare incontridi lettura presso la Libreria dei Ragazzi, per poter ampliare l’of-ferta di proposte legate al mondo dei libri e rivolte ai nostri pic-coli lettori.Sempre con un gruppo ristretto di bambini grandi (otto-dieci pervolta) si è partecipato in questi anni, presso il laboratorio A CavalTeatro... ad alcuni incontri di laboratorio teatrale, dove i bambinihanno sperimentato un’ulteriore forma di narrazione e di ascolto.

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Allegato 3

Schema di lavoro per l’analisi delle storie

Alleghiamo due schede che riguardano la stessa storia. La diversità trale due è dovuta alla diversa sintonia che le educatrici hanno avuto conla storia. Tutte e due le analisi sono valide ed interessanti, perchèsono l’espressione del lavoro e delle riflessioni digruppi diversi.Esse rappresentano inoltreuno strumento per individua-re un repertorio di letture.

Quando avevo paura del buioAutore/Illustratore: Mireille d’Allancé

Traduttore: Anna Morpurgo

Editore: Babalibri, Milano 2002

Genere letterario: albo illustrato

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Scheda di analisi del libro Quando avevo paura del buioCompilata da Antonia e Lucia, nido d’infanzia piazza Cavour Pina e Erika, nido d’infanzia via Lugaro

Tempo di lettura ad alta voce

sei-sette minuti

Come appare

Il libro ci è piaciuto molto sia per il testo che per le immagini.Si nota l’uso dei colori caldi e solari (ad esempio il giallo e l’a-rancio) per descrivere i momenti tranquilli e quello di colori fred-di (il blu e il verde) per rappresentare e dar colore alla paura. Èapprezzabile la scelta di rappresentare la camera del protagoni-sta, Roberto, in modo essenziale, senza particolari inutili: in essasono messi in evidenza solo quegli elementi (armadio, sedie,ecc.) che si trasformano nel buio, diventando terrificanti e gene-rando paura. Il libro sembra rappresentare bene ciò che fa pauraal buio, cioè che anche le cose conosciute possono trasformarsi,diventando mostruose. In ultimo, ciò che ci ha colpito è il fattoche sia proprio Roberto da solo ad affrontare e superare la suapaura. Infatti, davanti a certi avvenimenti tutti siamo soli e dob-biamo trovare in noi le risorse per affrontare i nostri timori.

Difficile per…

Il libro è sembrato non presentare difficoltà.L’immagine della mamma e di Roberto per le scale ha generatotra i bambini qualche dubbio e divergenza di opinioni tra le edu-catrici. A qualcuno è sembrato quasi che sia la mamma a trasci-nare Roberto, mentre ad altri che lo accompagni solamente.

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L’affermazione della mamma “Non c’è motivo…” è stata lettacon tono di fastidio o di condiscendenza, a seconda di come cia-scuno del gruppo ha vissuto questa mamma.

Altre osservazioni

La quarta di copertina presenta una piccola incongruenza. Il librosi intitola Quando avevo paura del buio ma il retro del libro pre-senta un bambino ancora visibilmente terrorizzato. Si può risol-vere l’impasse parlando ai bambini che ascoltano la storia delfatto che la paura a volte si sconfigge, ma qualche volta puòanche tornare.

Parliamone

Domande, spunti e… appunti per conversare con i bambiniIl libro, sia per l’argomento sia per le illustrazioni, presenta mol-teplici spunti di dialogo con i bambini. Si presta ad uno scambiomolto intimo e sul piano affettivo è coinvolgente, perché ponel’attenzione sia sulla paura del buio sia sulle abitudini che prece-dono il sonno (chi accompagna il bambino a dormire? com’è illettino? come è la camera?). Il bambino può così esprimere lesue preferenze, parlare, se ne ha desiderio, delle sue relazionifamiliari, e rivelare se usa un pupazzo come oggetto transizio-nale, che lo aiuta a superare l’assenza della madre o la paura delbuio. Il letto può essere, con la vicinanza del giocattolo amato,una sorta di tana, di luogo protetto che aiuta a vincere, alla fine,la paura del buio, abbandonandosi finalmente al sonno.

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Scheda di analisi del libro Quando avevo paura del buioCompilata daRosa Maria, Gabriella, Elena Valentina, nido d’infanzia via Ala diStura

Tempo di lettura ad alta voce

cinque minuti

Come appare

Il testo è apprezzabile per le immagini che riteniamo necessarie:rispecchiano il testo, sono semplici e chiare.

Cosa nasconde

Temi prevalenti, simboli, interpretazioni

Sequenze

Funzioni - simboli - temiInterpretazioniRoberto viene accompagnato dalla mamma a letto e lasciatosolo nella stanza.

Roberto vorrebbe dormire ma via via vede i mobili e le tendeassumere forme paurose: lo schienale diventa lupo, i cordonidelle tende diventano serpenti, ecc.

Roberto vede il suo orsacchiotto sopra un mobile e da soloaffronta il tragitto tra letto e mobile per prenderlo.Insieme faranno la nanna. Distacco dalle attività diurne.

Ansia, paura, solitudine, inquietudine crescente;uso di una strategia adeguata per risolvere il problema.

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Imparare a dominare le proprie ansie e paure.Incapacità di controllare la propria immaginazione e la paura.Valore positivo nell’essere capaci di risolvere un problema dasoli.Fiducia in sé e rassicurazione sulle proprie capacità.

Parliamone

Domande, spunti e… appunti per conversare con i bambiniIl libro è stato proposto più volte allo stesso gruppo di bambinicome libera consultazione. Ha suscitato subito interesse e curio-sità e, successivamente, il desiderio di leggerlo più volte.I bambini sono rimasti attirati dalle pagine in cui i mobili assu-mono le sembianze di mostri. Non ha suscitato paura.

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Un amico prezioso

I materiali contenuti in questo opuscolo sono il frutto di un amore appassionato peri libri, per la lettura e per tutto ciò che concerne la creazione di storie, di fiabe, diracconti. Vi si trovano indicazioni preziose per chi è attento a quel genere,considerato erroneamente “minore”, che va sotto il titolo di “letteratura perl’infanzia”. Indicazioni che segnano un passaggio fondamentale nella comprensionedi come grandi (o piccoli) scrittori, bibliofili, scienziati, poeti e filosofi siano diventatitali, per completa (o quasi) dedizione verso quell’oggetto (e tutto il suo contenuto)che si chiama libro.Storie illustrate, fiabe condite di trame succulenti e di disegni (meglio se a colori) chelasciano col fiato sospeso, racconti dai grandi caratteri, ognuno dei quali fa traspariredalla propria fisionomia una contorsione di infinite altre storie.I bambini amano osservare qualcuno che legge per loro: rimangono silenziosi con labocca semiaperta e gli occhi sgranati, ascoltando ogni minimo cambiamento dellavoce narrante, modulando il proprio respiro con quello di chi legge. I bambini adorano guardare i libri illustrati: li aprono, toccano le figure, le fanno viverecon la propria fantasia, proprio mentre – magari – chiedono con uno sguardo o unasemplice domanda la conferma all’adulto del proprio infantile stupore. Fantasticanodi terre da scoprire, abitate da uomini giganti o da gnomi e popolate di strane eflorescenti piante, che con le loro foglie enormi riparano tanto dal sole quanto dallapioggia.Tutto comincia con una frase: “Ora ti racconto una storia…”. È una frase, questa, cheattraversa i tempi, sin da quando Esopo scriveva (quasi per accattivarsi i propriascoltatori): “questa storia racconta di…”.Quelle immagini catturano un tempo, lo trattengono, dando la dimensione di unpassaggio essenziale nel processo di crescita, fornendo la cifra di un mondo (quellodell’infanzia) che dischiude altri mondi. Incardinato in questi mondi che s’incontrano,s’incrociano, si sfiorano, sta il libro, amico prezioso di significati ancora da scoprire.Spesso si dice che i bambini “non amano leggere” ma preferiscono passare il lorotempo a giocare alla “play station”, in una società che – indubbiamente – dallascrittura è passata alla digitalizzazione delle forme e delle immagini. Tutto ciò è verosolo in parte. Il lavoro qui presentato, con le sue articolazioni e l’impegno delleinsegnanti, delle educatrici, dei genitori e dei bambini, sta a dimostrare – lungi dalvoler fare inappropriate e spicciole considerazioni sociologiche – che ai bambini deveessere data la possibilità di un’attenzione. E quest’attenzione si rivela proprio nellapartecipazione alla lettura, nella scoperta del libro.L’infanzia, che nasconde lo stupore continuo del mondo, esige che si rompal’incantesimo della illetterarietà, di quei rituali che la relegano nelle stanze dorate digiochi ipertecnologici ma spesso privi, ahimè, di poiesis, di creazione. I bambini, perquesto, conoscono i ritardi degli adulti, sanno bene il significato di espressioni come“non ho tempo per…” o l’imbarazzo (sempre dell’adulto) di una lettura frettolosa,

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impacciata. Tutto ciò ch’essi chiedono è quell’attenzione che li rende quel che sono,soggetti unici di un universo sempre più autocentrato.Un famoso bibliofilo, Aby Warburg, antropologo e storico dell’arte, che in vita avevamesso insieme una biblioteca di circa centocinquantamila volumi, sosteneva cheesiste una “sopravvivenza” delle immagini collettive, sociali, che si trasmette neltempo. Questa stessa “sopravvivenza”, a mio avviso, viene trasferita nelle immaginidi cui fruiscono i bambini dei Laboratori di lettura: la trama sottile che esse creano –l’amore per il libro e per la lettura – è una dimostrazione tangibile dell’intelligenza diun lavoro che si fa nell’esperienza, attraverso l’attenzione costante per lo sviluppoemotivo, affettivo e cognitivo del bambino.

Gianluca GiacheryPedagogista

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Indicazioni bibliografiche

I bambini e il loro sviluppo

Bowlby J., Attaccamento e perdita. L’attaccamento alla madre, vol. 1, Boringhieri, Torino1969Id., Attaccamento e perdita. La separazione dalla madre, vol, 2, Boringhieri, Torino 1972Id., Attaccamento e perdita. La perdita della madre, vol. 3, Bollati Boringhieri, Torino1980Bruner J., La mente a più dimensioni, Laterza, Roma-Bari 2005Edwards C., Gandini L., Forman G. (a cura di), I cento linguaggi dei bambini, Ed. Junior,Bergamo 1995Gardner H., Educare al comprendere, Feltrinelli, Milano 2002

La lettura

Baresani C., Il piacere tra le righe. Le seduzioni della lettura, Bompiani, Milano 2003Beseghi E. (a cura di), Infanzia e racconto. Il libro le figure la voce e lo sguardo, BononiaUniversity Press, Bologna 2003Chambers A., Il piacere di leggere e come non ucciderlo, Sonda, Casale Monferrato 2006Denti R., Lasciamoli leggere. Il piacere e l’interesse per la lettura nei bambini e nei ragaz-zi, Einaudi, Torino 1999Ongini V. (a cura di), Chi vuole fiabe, chi vuole? Voci e narrazioni di qui e d’altrove, Idest,Campi Bisenzio 2002Pontremoli G., Elogio delle azioni spregevoli, L’ancora del mediterraneo, Napoli 2004Scarzello A. (a cura di), Il bello del leggere. I laboratori di lettura della Città di Torino,Città di Torino, Torino 2002Valentino Merletti R., Libri e lettura da 0 a 6 anni, Mondadori, Milano 2001Id., Raccontar storie, Mondadori, Milano 1998

Libri ed albi illustrati

AA.VV., Picture book – Raccontare per parole e immagini, in “Liber”, n. 61 gennaio-marzo 2004, Idest, Campi Bisenzio

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Fochesato W., Libri illustrati: come sceglierli?, Mondadori, Milano 2000“Hamelin” Associazione Culturale, Diogini M. (a cura di), L’Isola del tempo perso.Promuovere il libro e l’illustrazione per ragazzi, Unione dei Comuni Pian del Bruscolo,2006Spitz H., Libri con le figure. Un viaggio tra parole e immagini, Mondadori, Milano 2001

Libri e nido d’infanzia

Catarsi E., Leggere le figure. Il libro nell’asilo nido e nella scuola dell’infanzia, Edizioni delCerro, Tirrenia 2004Centro Studi “Bruno Ciari”, Catarsi E. (a cura di), Lettura e narrazione nell’asilo nido,Edizioni Junior, Bergamo 2001

Libri e genitori

Pennac D., Come un romanzo, Feltrinelli, Milano 1993 Trinci M., Microbi. Tutti i bambini nascono piccini, Baldini eCastoldi, Roma 2003Valentino Merletti R., Leggere ad alta voce, Mondadori,Milano 1996Valentino Merletti R., Tognolini B., Leggimiforte. Accompagnare i bambini nel grande uni-verso della lettura, Salani, Milano 2006Van Genechten G., Caro papà, Ape Junior,Milano 1999Vretenar N., Leggere per crescere. Come aiu-tare i figli ad amare la lettura, ArmandoEditore, Roma 2003Zahler K., Ai bambini piace leggere, TEA,Milano 1997

finito di stamparenel mese di maggio 2009

Ascoltare una storia letta a voce alta daun adulto, giocare con filastrocche e

indovinelli, sfogliare un libro illustratosono attività che forniscono al

bambino, anche piccolo, un’esperienzaemotiva e cognitiva che lo

accompagna nel suo diventare grande.Il progetto Il posto delle storie è stato

realizzato dai laboratori di letturaPinocchio e Villino Caprifoglio del

Centro di Cultura per l’Arte el’Espressività, in collaborazione con gli

educatori dei nidi torinesi. Delinea un percorso di studio sullemodalità di approccio alla lettura

adatte ai bambini più piccoli.

con il sostegno di