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Cento anni di presenza 1 Una presenza “provvidenziale” Una presenza “provvidenziale” Una presenza “provvidenziale” Una presenza “provvidenziale” il primo centenario della presenza delle il primo centenario della presenza delle il primo centenario della presenza delle il primo centenario della presenza delle Su Su Su Suore della Carità ore della Carità ore della Carità ore della Carità a Poggiomarino a Poggiomarino a Poggiomarino a Poggiomarino Settembre 2009 Settembre 2009 Settembre 2009 Settembre 2009

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Una presenza “provvidenziale”Una presenza “provvidenziale”Una presenza “provvidenziale”Una presenza “provvidenziale”

il primo centenario della presenza delle il primo centenario della presenza delle il primo centenario della presenza delle il primo centenario della presenza delle

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Chiamate da un commissario “straordinario” L’inizio del 1900 reca a Poggiomarino tre avvenimenti importanti che segnano anche la sua storia civile e religiosa..

1. Il 1906 una terribile eruzione del Vesuvio semina morti e distruzione in tutta l’area circumvesuviana, ma Poggiomarino è salvata per la fede i n s. Antonio di Padova

2. Proprio per questa particolare protezione, la cittadina ottiene da san Pio X il 21 agosto 1906, che s. Antonio di Padova sia dichiarato Patrono di Poggiomarino

3. La comunità parrocchiale delle “Anime Purganti” cresceva di numero e di importanza attorno alla devozione del Santo di Padova, e per questo il Parroco doveva essere coadiuvato nel suo ministero da una comunità religiosa femminile.

A questa ultima “necessità” venne in aiuto una splendida richiesta del luglio 1909 fatta dal Regio Commissario del Comune di Poggiomarino, marchese Sebastiano Pignatelli, alle Suore della Carità di Napoli, fondate da santa Giovanna Antida Thouret. Infatti in data 23 agosto 1909 c’è questa risposta da parte di una segretaria della Provinciale: “Illustrissimo Signor Commissario, mi dò premura comunicare alla S. V. Ill. ma la risposta della Rev. ma Madre Generale in ordine all’accettazione o meno dell’Asilo infantile di codesto Comune. La medesima scrive di pregare la S. V. a pazientare una quindicina di giorni, dopo i quali, venendo Essa in Napoli, tratterà positivamente quest’affare, e magari si recherà costì per vedere la possibile attuazione del progetto in parola. Tanto mi onoro partecipare alla S. V. per opportuna intelligenza, mentre le porgo mille distinti ossequi anche da parte di suor Tecla”( archivio Regina coeli – Napoli) Certamente la Madre Generale fu felice di acconsentire alla richiesta del Marchese Pignatelli, poiché le Suore giunsero a Poggiomarino accolte con entusiasmo. Infatti una lettera da Regina coeli in data 30 settembre 1909 al Vescovo di Cava e Sarno, mons. Giuseppe Izzo, descrive già l’inizio di una attività in loco. “Eccellenza Reverendissima, chiamate dalla fiducia del Regio Commissario di Poggiomarino, signor Marchese Sebastiano Pignatelli, a dirigere l’Asilo infantile di quel Comune non abbiamo potuto assolutamente esimerci nonostante la penuria di soggetti che ora sperimentiamo. Le tre Suore destinate a tale ufficio assumeranno i loro impegni non appena il sullodato R. o (Regio) Commissario potrà stabilire l’inaugurazione di detto Asilo. Frattanto nel raccomandare la piccola comunità alle paterne cure ed alta protezione dell’E.V. la prego voler loro destinare un buon confessore così ordinario come straordinario, onde possano essere confortate nella loro vita di sacrificio. Mi è grato l’incontro per confermare all’E.V. Rev.ma i sentimenti della mia profonda venerazione e baciandole rispettosamente il sacro Anello, imploro la pastorale benedizione. Dell’E. V. Rev.ma Umil. ma Serva (senza firma)» ( archivio Regina coeli – Napoli) Il Vescovo da Cava dopo alcuni giorni scrive alla Superiora a Napoli in data 5 ottobre 1909: “Riverita Suora, sono contentissimo che le Suore di codesto Pio Istituto prendano la direzione del nuovo Asilo nel comune di Poggiomarino. Da parte mia darò tutto l’appoggio a favore della pia opera, e le tre Suore, destinate all’ufficio di dirigere il suddetto asilo, ritroveranno in me un padre e un protettore.

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Disporrò per i confessori quando avranno preso possesso. Di cuore benedico la Provinciale e Lei”(archivio Regina coeli – Napoli)

Servire i bambini poveri ed educarli Le Suore nel loro “servizio” all’Asilo infantile “Maria Pia di Savoia” eretto come ente morale con regio decreto del 17 ottobre 1909 perseguono la finalità di “accogliere e custodire nei giorni feriali, i bambini poveri del Comune e provvedere alla loro educazione fisica, morale, intellettuale”. E non passano molti giorni del mese di ottobre che in data del giorno 16 un invito arriva alla Curia Provinciale di Napoli da parte del Comune di Poggiomarino. “Prego la S. V. Ill. ma di voler intervenire alla cerimonia ufficiale per l’inaugurazione dell’ACQUA POTABILE e dell’ASILO INFANTILE, che avrà luogo in questo Comune il giorno 21 andante alle ore 13. Con stima Il Regio Commissario Pignatelli” ( archivio Regina coeli – Napoli) Ma i primi giorni, dopo l’arrivo festoso, sono di privazioni, rinunce, sacrifici, poiché molte delle cose promesse erano soltanto nelle “parole” e non nei “fatti”. Questa situazione provoca una lettera “amara” della Superiora Provinciale al commissario Pignatelli, ormai prossimo alla fine del suo mandato, in data 27 ottobre 1909. “Illustrissimo Signor Marchese, prima che l’importante missione della S. V. di Regio Commissario di Poggiomarino volga al termine sento l’obbligo di sottoporre alla sua saggezza quanto indispensabilmente occorre tuttavia (=ancora) alle Suore di codest’Asilo acciò la loro sistemazione possa dirsi stabile e completa.

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E qui mi permetto far notare alla S. V. che il mobilio già acquistato per uso delle Suore, cioè una tavola, due comò, uno scrittoio, tre lettini di ferro, sono usati e molto meschini; le coperte di lana molto ordinarie e tre sole; la biancheria da letto, da mano e da tavola in numero scarsissimo; quella della cucina non ce n’è nemmeno un capo; sono buoni soltanto i materassi, i pagliericci e le sedie. Come la S. V. comprenderà di leggieri (=subito), le povere Suore mancano ancora di molte cose per potere essere corredate del puro necessario. Codesto egregio signor Direttore didattico e Presidente dell’Asilo avrebbe piacere che noi provvedessimo tutto ciò che manca a completare l’arredamento delle Suore” (archivio Regina coeli – Napoli) Nonostante le difficoltà, le Suore riescono a portare avanti l’Asilo infantile e sono capaci di attirare sempre più l’attenzione sul loro lavoro a tal punto che alla fine dell’anno sono richieste di un altro servizio. Infatti in data 18 luglio 1910 il presidente dell’Asilo, prof. Antonio Jossa, fa questa richiesta alla Madre Provinciale: “Ill. ma Signora Provinciale di Napoli Il sottoscritto, in nome dell’Amministrazione di questo Asilo infantile, si permette chiedere alla S.

V. Ill. ma un’altra Suora per una scoletta di lavori. Essendo però l’asilo di nuova istituzione e non potendosi aggravare il bilancio, per ora, con una nuova spesa, V. S. Ill. ma dovrebbe in considerazione di quanto sopra, fornire, almeno per un anno, gratuitamente all’Asilo la nuova Suora. Sicuro che la S. V. Ill. ma non vorrà negare quanto si chiede, si abbia i sensi della più profonda devozione. Il Presidente Antonio Jossa” ( archivio Regina coeli – Napoli) Purtroppo questa richiesta per intanto rimase evasa per mancanza di personale, ma viene suggerito: “…Potrebbe una delle tre addette all’Asilo dare un avviamento al laboratorio, sintantoché si possa provvedere definitivamente col destinarvi una quarta Suora” (archivio Regina coeli – Napoli).

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La vita interna della comunità La vita della comunità religiosa trascorre all’insegna del lavoro nell’Asilo e nell’impegno di vita religiosa. E la Provinciale chiede al Vescovo in data 24 luglio 1910: “Eccellenza Reverendissima, essendosi stabilito a Poggiomarino il reverendo sac. Don Ferdinando Perrini, cugino dell’ottimo sacerdote Perrini don Ferdinando, confessore ordinario di quelle nostre Suore, esse desidererebbero avere il primo in sostituzione del secondo per potersi confessare ogni otto giorni come prescrive la nostra santa Regola. L’attuale loro confessore ordinario non può ascoltare la confessione se non ogni quindici giorni, perché dimora in Sarno. Se l’E. V. Rev. ma si benignasse destinare il primo come confessore ordinario di quelle Suore ed il secondo come straordinario, le sarei gratissima, per non avere esse altro conforto se non quello che loro deriva dai santi sacramenti della Confessione e Comunione. Nella piena fiducia di ottenere dalla paterna bontà dell’E. V. un tanto favore, ne le rendo vivissime, anticipate grazie, mentre le bacio rispettosamente il sacro Anello anche da parte delle mie segretarie” (archivio Regina coeli – Napoli) La presenza delle Suore e l’attività che svolgono a servizio della popolazione vengono apprezzate molto e quando la Superiora Provinciale, suor Maria Ester Giovanna, vorrebbe trasferire la Superiora locale, c’è quasi una sommossa, fino a quando non si recede dal trasferimento. Infatti il Sindaco, G. Jervolino, in data 5 ottobre 1914 ringrazia per il “provvedimento molto saggio della revoca del trasloco della Madre Superiora reggente l’Asilo infantile “Savoia” in questo Comune è riuscito molto gradito alla popolazione, la quale apprezza al loro giusto merito le doti di mente e di cuore della Rev.da Madre Superiora. A nome dell’Amministrazione Comunale da me presieduta, ho il piacere di rendergliene grazie perché effettivamente i bambini di questo Comune traggono il maggior profitto dell’assistenza della detta Suora” (archivio Regina coeli – Napoli) Il nuovo Vescovo di Sarno, mons. Luigi Lavitrano, il 25 novembre 1914 si presentò a Poggiomarino in visita ufficiale e tra l’altro visitò “l’Asilo Infantile, in cui si dette una piccola accademia, e dove il Direttore Jossa Antonio, Direttore Didattico, profonde tutte le sue energie» ( p. 3, giornale “L’azione”… Anno IV, n. 22, 25 novembre 1914) La sede della Comunità religiosa il 9 marzo 1915 si arricchisce dell’Ospite Divino nella cappella interna, benedetta dal Vescovo Lavitrano, come una cronaca locale ci riferisce: “Martedì scorso 9 c. m. nel locale dell’Asilo Infantile tenuto dalle Suore, mons. Vescovo benedisse un Oratorio privato, che era quanto di più gentile ed elegante si fosse potuto immaginare per ricchezza di arredi e semplicità di addobbi. Gli invitati, che furono numerosissimi, restarono immensamente compiaciuti del progresso che fa l’Asilo e del bene che si reca al popolo. Le nostre congratulazioni alla Commissione, che, con a capo il Direttore Jossa, provvede, senza punto lesinare, a tutte le spese occorrenti, ed alle benemerite Suore» (p. 4, giornale “L’azione”… anno V, n. 5, 10 marzo 1915) L’attività delle Suore si svolge anche nel campo pastorale e nell’evangelizzazione. Infatti nel questionario del 1916 per la visita pastorale del Vescovo, mons. Luigi Lavitrano, il parroco don Arcangelo Jervolino afferma che “il catechismo si fa in tutte le domeniche ai fanciulli, i quali sono divisi per classe, ed hanno per maestre le Suore…Vi sono scuole comunali ed asilo infantile. Questo asilo è diretto dalle Suore di s. Vincenzo. In Parrocchia vi sono tre Oratori privati: …il terzo presso le Suore di s. Vincenzo» (archivio visita pastorale del 1916)

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La visita pastorale del 1916: una data importantissima L’occasione della visita pastorale di mons. Luigi Lavitrano nel 1916 offre la possibilità di entrare nel “sacrario” della Comunità e di conoscere analiticamente il luogo della “Forza” della vita religiosa: l’Eucaristia e la Cappella o Oratorio privato. «Oratorio privato delle Suore della Carità dell’asilo infantile di Poggiomarino 1) - Da chi fu eretto l’Oratorio privato? Quando? Dietro domanda della Superiora e delle Suore dell’asilo infantile Sua Eccellenza Reverendissima Mons. D. Luigi Lavitrano benamato Vescovo Diocesano si compiacque benedire l’Oratorio il giorno 8 marzo 1915 2) - Con quale autorizzazione ecclesiastica? Perpetua o temporanea? La prima domanda risponde alla seconda. È perpetuo 3) - A quali persone fu concesso l’indulto? Sono esse ancora tutte viventi? Si ottenne forse estensione dell’indulto ad altre persone? A quali? Quando? E’ per le Suore e persone di servizio dell’asilo medesimo 4) - Nell’indulto sono eccettuati alcuni giorni? Quanti? Quali? Nell’indulto comune a tutto l’Istituto delle Suore della Carità si parla fra i giorni privilegiati anche delle tre Messe del Santo Natale, non si fa menzione della Pasqua di Risurrezione vuol dire che è vietato 5) - Gli indultari godono qualche altro privilegio circa l’uso dell’Oratorio per funzioni, o per

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indulgenze? (Si presenteranno al Visitatore i documenti autentici dell’indulto e dei privilegi) V’ha il privilegio di conservare nella pisside il SS. Sacramento, ed ogni settimana vengono rinnovate le S. Specie 6) - L’Oratorio fu mai visitato? Quando? Da chi? (si presenterà l’atto di visita) Non è un anno che l’Oratorio fu eretto e la benedizione come la prima Messa fu fatta da S. Eccellenza monsignor Vescovo Diocesano 7) - Ove trovasi l’Oratorio? È in una camera appartata, nobile e decente? Serve essa di passaggio? Serve anche talvolta per altro uso domestico? L’Oratorio è in una camera appartata e fatta recentissima Cappella; non serve ad altro uso 8) - Sopra l’Oratorio vi sono altre stanze? A quale uso servono? Vi sono delle stanze, e quella soprastante la Cappella sospettiamo si usi a dormitorio, ecco perché sull’altare vi ha un nobile baldacchino in panno verde (NB. Questo ci dice che l’alloggio delle Suore nel palazzo del Principe in piazza De Marinis, era come in condominio con altre persone o famiglie) 9) - Le pareti, il soffitto, il pavimento dell’Oratorio sono puliti e decenti? Se vi sono affreschi, o anche quadri mobili, bassorilievi o altre figure in stucco o in marmo rappresentano tutti qualche soggetto sacro? Che cosa rappresentano? Tutto è pulito e decente. Non vi sono affreschi. Vi sono quadri mobili, cioè: Il Sacro Cuore di Gesù, s. Giuseppe, s. Antonio di Padova e il B. (beato) Gabriele dell’Addolorata, passionista. Vi è poi istallata la Via Crucis 10) - L’altare a chi è dedicato? Vi è in esso l’immagine del Titolare in pittura o in scultura? L’altare è dedicato alla Vergine SS. del Rosario di Pompei. Sull’altare pendente dal muro v’è l’Immagine della Titolare in bellissima oleografia su tela 11) - Di che materia è l’Altare? Ha esso gradini o almeno la sua predella? (L’altare delle Cappelle private può servire per armadio solamente per le sacre suppellettili, e per le reliquie) L’altare è di legno verniciato a smalto bianco uso marmo e cornici d’oro. V’ha la predella fissa 12) - Sovra l’altare vi è il baldacchino? (Questo è prescritto se sopra l’Oratorio vi è un altro appartamento) Vedi risposta 5 (nb. La risposta esatta è n. 8) 13) - L’altare fu consacrato? Quando? Da chi? L’altare non è consacrato 14) - Se non è consacrato. Ha la pietra sacra ben conservata? Quando misurano i suoi lati? Non ne fu mai aperto il sepolcrino? È dessa inserita nella mensa debitamente così: (al centro dell’altare in una buca centrale) V’ha la pietra sacra ben incastrata e conservata di cent. 26x26. Nessuno ardisce toccare la pietra sacra coperta di tela cerata, il sepolcrino quindi è intatto 15) - Quale l’altezza dell’altare misurandolo dal piano della predella? (Non dovrebbe essere minore di c. 95, né maggiore di m. 1,05) Quale la lunghezza della mensa? (Non dovrebbe essere minore di m. 1.50) Dal piano della predella l’altare misura cent. 95; la lunghezza poi è di m. 1,97

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16) - La fronte dell’altare è bene adornata? Se no: ha il paliotto decente? Ottima è la fronte dell’altare 17) - L’altare ha le tre tovaglie di lino? La superiore pende dai lati sino alla predella? (Se l’altare è ben ornato anche ai lati, oppure al di sotto è tutto vuoto e aperto, la tovaglia superiore è tollerata se breve ai lati come sul davanti). Sopra le tre tovaglie di lino vi è la copertura per conservarle pulite? Tutto secondo la rubrica prescrive. Sopra le tre tovaglie v’ha una copertura di panno a permanenza 18) - Sull’altare vi è il Crocifisso ben visibile? È della grandezza necessaria? (L’asta maggiore della croce deve essere lunga almeno cm 40, e la minore cm 20; però nelle piccole Cappelle private si può tollerare il Crocifisso di misura alquanto minore) Crocifisso visibile del medesimo parato dei candelieri e tavolette, tutto di ottone lucido simil’oro 19) - Vi sono i candelieri e le tavolette in buono stato? Vedi risposta 18 20) - Vi è forse anche un sottoquadro? Che cosa rappresenta? Non v’ha sottoquadro 21) - Vi è il leggile pel Messale? Il Messale è ben conservato? Contiene tutte le Messe anche concesse recentemente? Bellissimo leggile. Ottimo e recentissimo Messale 22) - Il calice ha la coppa d’argento internamente dorata? La patena è pulita e ben dorata? Patena e calice sono conservati nella loro custodia? (Se nell’Oratorio, o anche nella casa, si avessero altre suppellettili in argento sarebbe sconvenientissima cosa che per il santo sacrificio si usasse il calice e la patena di metallo meno nobile) Il calice come la patena sono d’argento indorato, che vengono conservati in un apposito astuccio 23) - Ha l’Oratorio un armadio destinato per custodirvi esclusivamente i sacri arredi? I paramenti ed arredi sacri sono custoditi diligentemente in apposito armadio 24) - Vi ha una conveniente provvista di corporali, di purificatoi e di palle?(devono essere di lino). Chi ne fa la prima lavatura innanzi che siano messi in bucato? L’Oratorio è provvisto di 10 corporali, 14 palle. Vi sono 38 purificatoi tutti di lino. La prima lavatura viene fatta dalla Suora Sacrestana come dall’indulto 25) - Vi ha parimenti una conveniente provvista di camici, amitti e cingoli? (Il camice e l’amitto devono essere di lino; il cingolo può essere di lino, oppure di seta del colore bianco, o concordante colla pianeta) Vi sono 3 camici finissimi di lino con 6 amitti e 3 cingoli 10 tovaglie di lino 26) - Vi hanno le pianete colla rispettiva stola, manipolo, velo pel calice e borsa pel corporale? (Tutti questi oggetti devono essere di seta). Ve ne sono nei cinque colori liturgici, bianco, rosso, violaceo, verde e nero? Sono tutte in buono stato? Le pianete nei colori liturgici sono in ottimo stato. Ogni pianeta ha la rispettiva stola, manipolo, velo pel calice e borsa pel corporale 27) - Vi sono le ampolline di cristallo ben terse, col rispettivo piattello (Non sono più ammesse quelle di metallo)

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Vi sono due paia di ampolline di cristallo tersissimo con relativo piattello 28) - Chi sorveglia alla provvista delle Ostie e del vino per la Santa Messa? Quale diligenza si usa perché queste materie del sacrificio siano genuine? La Superiora ne fa provvedere direttamente dal M. R. Parroco 29) - In luogo opportuno vi è il lavabo col suo manutergio pel celebrante? Non manca il lavabo con la necessaria tovaglia asciugamano 30) - L’Oratorio ha delle reliquie dei Santi? (Si presenteranno al Visitatore insieme colla nota di esse e coi documenti di autenticità) Non vi sono reliquie 31) - Quante volte al mese si celebra la Messa nell’Oratorio? Vi ha un cappellano fisso? Chi è? Una volta la settimana. Non si ha cappellano fisso per deficienza di sacerdoti 32) - Nel tempo della celebrazione della Messa si ha cura che dagli appartamenti vicini, e sovra o sottoposti non si rechi disturbo alla sacra azione? Nessun disturbo ci viene da alcuno 33) - Havvi legati di Messe da celebrarsi nell’Oratorio? (Se sì, l’Indultario dovrà richiedere alla Rev. ma Segreteria della Sacra Visita due copie del questionario per i legati: rispondere a ciascun quesito, e presentare le due copie firmate al Visitatore) Non vi sono legati di messe La Superiora dell’asilo infantile di Poggiomarino Suor Evelina Toriello Suora di Carità» (Archivio diocesano di Sarno, visite pastorali vol. 6) Nella stessa visita del 1916 quando si parla della Cappella di sant’Antonio in piazza, si viene a sapere che le chiavi delle porte sono custodite dalle Suore: “Tiene porte sicure le cui chiavi sono affidate alle Suore dell’asilo infantile. Essa tiene 3 finestre abbastanza alte dal suolo e chiuse con forti lastre e ferriate”.

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Momenti di dolore e sofferenza Il lavoro, il clima, l’ambiente che abitano, non sono favorevoli alla salute di alcune Suore e quando il presidente, Antonio Jossa, afferma che suor Clarice Maddaloni è ammalata e bisogna cambiarla, la Superiora Provinciale da Napoli in data 8 gennaio 1918 scrive una lettera che ci fa conoscere la seria difficoltà che incontrano le Suore: “Certamente appena la Suora sarà in grado di viaggiare, la ritirerò subito; ma le assicuro che ne sono dolentissima; sono già tre giovani Suore che mando in codesto Asilo le quali dopo un po’ di tempo vengono via abbastanza ammalate: traslocate altrove, riprendono l’antica loro salute ed energia, ciò mi dà motivo di pensare che codest’aria non sia confacente alla salute. Basta vedrò il da farsi. Con ossequio” (archivio Regina coeli- Napoli) La richiesta di una nuova Suora in data 18.2.1919 da parte del Presidente Jossa è “perché l’attuale Direttrice, a giudizio del medico ha bisogno di una lunghissima convalescenza”( archivio Regina coeli – Napoli) Laboratorio per le ragazze La Superiora Evelina Toriello (dal 1909 al 1919) istituì la scuola di ricamo per giovanette dai dodici ai sedici anni. La scuola fu molto frequentata e con eccellenti risultati. Si dedicò con ammirevole zelo all’insegnamento del catechismo alle ragazze di questo Comune. A fin d’anno presero parte alla gara indetta da S. E. il Vescovo di Sarno e Cava, riuscendo a vincerne il premio assegnato. Inoltrò istanza a S. E. la Regina d’Italia e ottenne una macchina da cucire per la scuola di lavoro, che è gelosamente custodita. Con una seconda istanza diretta pure a S. E. la Regina Elena ebbe per l’Asilo una certa somma che servì a comprare la stoffa per la divisa ai bambini dell’Asilo.

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Il desiderio di aprire una scuola di lavoro (laboratorio di cucito e di ricamo) che era stato all’inizio della presenza delle Suore, viene ripreso nel 1919 con questa lettera (27 ottobre) del Presidente Jossa: “Da varie famiglie si sollecita il sottoscritto perché a quest’Asilo venga annessa una scuola di lavoro per signorine. Comprendendo appieno la grande utilità che tale istituzione arreca alla popolazione, prego V. a Rev. a a voler mandare altra Suora adatta allo scopo. Sono sicuro che vorrà prendere in benigna considerazione la presente, e La ringrazio anticipatamente. In attesa” ( archivio Regina coeli – Napoli) Ma anche ora la riposta è negativa per mancanza di personale. La vita continua normalmente con i suoi vari impegni e la visita pastorale del 1922 ci fa conoscere che a Poggiomarino ci sono “Le Suore di s. Vincenzo dei Paoli in numero di 3, addette all’Asilo Infantile: Superiora: Suor Angela Puglia… Oratorio privato delle Suore di s. Vincenzo». Le Suore nel loro lavoro dipendono dall’Amministrazione dell’Asilo Infantile “Savoia” e la loro prestazione non è sempre adeguatamente rimunerata. Per questo, ad una lamentela della Madre Provinciale, il Presidente risponde: “In risposta alla nota della S. V. Ill. ma del 9 gennaio 1925 n. 2349 mi pregio significarle che riunitosi quest’oggi il Consiglio di Amministrazione ha deliberato che l’onorario delle Suore di quest’Asilo sia elevato dal 1° gennaio c. a. (corrente anno) a lire 125 mensili per ciascuna Suora, aumentando a lire 150 col primo ottobre 1925. E ciò unicamente perché le condizioni del bilancio non permettono di aderire subito alla proposta fatta dalla S. V. Ill. ma. Pertanto chiedo sentite scuse alla S. V. del ritardo nel rispondere alla nota soprindicata, non essendo stato possibile riunire prima il Consiglio di Amministrazione. Con perfetta osservanza” (archivio Regina coeli – Napoli)

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Stima e reciproca comprensione tra Presidente e Superiora Provinciale Tra Curia Provinciale ed Amministrazione dell’Asilo c’è anche un rapporto di fiducia e di stima reciproca ed i vari cambiamenti/avvicendamenti sono anche nel clima di cortesia e di collaborazione, come si evince da alcune lettere. La Superiora Provinciale in data 10 settembre 1925 scrive: “Speciali circostanze della Provincia mi obbligano a ritirare la buona Suor Agata Puglia dalla direzione di codesto Asilo Infantile. Essa però verrà surrogata da una bravissima Superiora, praticissima dell’insegnamento e rispondente in tutto ai desideri di codesta Spettabile Amministrazione. Nel preavvisare la S. V. Ill. ma com’è di dovere, Le invio copia delle convenzioni, facendo notare che nei rapporti dell’assegno dovuto alle Suore non posso derogare minimamente a quanto richiesi. Con ossequi distinti” (archivio Regina coeli – Napoli) Il clima di collaborazione si trasferisce anche nel chiedere il permesso che le Suore possano visitare la Mostra didattica regionale degli Asili infantili a Napoli, su suggerimento del Presidente Raffaele Casotti: “…Quest’amministrazione aderendo all’invito del R. Provveditore, desidererebbe che la Superiora e le due Suore di questo Asilo in un giorno del corrente mese visitino detta mostra. Prego, perciò, la M. V. a voler dare il suo nulla osta. Ringraziandola sentitamente” (archivio Regina coeli – Napoli). La Superiora Provinciale volentieri acconsente. Nello stesso spirito di collaborazione il Presidente, Raffaele Casotti, si rivolge alla Provinciale, suor Maria Francesca Voltolini, in data 16 novembre 1928: “…mi pregio pregare la Maternità Vostra per l’invio della Suora al più presto possibile, poiché dato il crescente numero di bambini non è

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possibile funzionare l’Asilo con due Suore. Con la speranza che voglia immedesimarsi della condizione del sottoscritto, ne anticipa sentiti ringraziamenti. Ossequiandola» (archivio Regina coeli – Napoli) Quando l’Europa conobbe migliaia di morti a causa della “febbre spagnola” (anno 1919) a Poggiomarino le Suore mostrano tutta la loro dedizione nell’assistenza ai malati e furono veri “angeli di consolazione”. La Superiora dell’Asilo, suor Lina Grassi, rispondendo al questionario per la visita pastorale del 1932 (compilato nel 1931) ci fa conoscere qualche altra notizia che riguarda l’aspetto religioso della Comunità. Infatti esse “godono il privilegio di conservare nella Sacra Pisside il SS. mo Sacramento ed ogni quindici giorni vengono rinnovate le Sacre specie…L’Oratorio possiede la reliquia della Beata Giovanna Antida Thouret ed è autentica… Il Cappellano è fisso ed è il Rev. do Can. Don Pasqualino Terralavoro egli celebra in detto oratorio ogni 15 giorni” (archivio diocesano di Sarno, visite pastorali, volume 7) Il podestà Antonio Jossa…ritorna come Presidente dell’Asilo “Savoia” Dopo alcuni anni di presidenza di Raffaele Casotti, ritorna di nuovo come presidente dell’Asilo infantile “Savoia” e come podestà di Poggiomarino, il prof. Antonio Jossa che torna alla carica per avere una Suora per il laboratorio di lavoro. Lettera del presidente A. Jossa alla Superiora Provinciale in data 19.8.1931 IX° (era fascista) «Comune di Poggiomarino 19.8.1931 IX° Gabinetto del podestà Prot. n. 59 Oggetto: richiesta Suora laboratorio Non poche mamme di qui mi fanno viva, continua premura di istituire per le loro figliuole una scuola di taglio e ricamo, presso questo Asilo Infantile. Ritengo l’apertura di una tale scuola, diretta da una Suora, molto importante per la sua parte educativa. Ed è perciò che, con fiducia, mi rivolgo alla S. V. Ill. ma, perché voglia concedere a questo Asilo una Suora diplomata nel taglio per iniziare la scuola nel nuovo anno scolastico. Con profonda osservanza. Il presidente A. Jossa (a penna: con l’occasione la prego per una buona Suora per l’Asilo)» (archivio Regina coeli – Napoli) Ma la Provinciale risponde negativamente in data 22 agosto 1931 “…perché non ho personale disponibile pel momento; la richiesta è stata fatta con molto ritardo! D’altra parte parmi che la scuola di lavoro non sia tanto adatta in codesto centro! Ad ogni modo per ora conviene desistere sempre per mancanza di personale. Con ossequi” (archivio Regina coeli – Napoli) Serie difficoltà…all’orizzonte La presenza delle Suore a Poggiomarino è a rischio continuo causa l’abitazione che diventa sempre più fatiscente. L’alloggio nelle case del Principe in piazza è sempre più inadatto. Allora la Superiora Provinciale in data 27 luglio 1933 dà quasi un ultimatum: “Al termine di quest’anno scolastico

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1932-33 Anno XI°, rinnovo la disdetta di codesto Asilo, non potendo più tollerare che le mie Suore restino in codesta Casa per nulla adatta a un Istituto religioso. La prego provvedere perché al termine stabilito dalle Convenzioni ritirerò le Suore, pronta a farlo anche subito se ciò a Lei fa comodo. Con ogni osservanza” (archivio Regina coeli – Napoli). Il podestà risponde in data 22 agosto 1933 promettendo un’abitazione più dignitosa e la Superiora desiste dalla minaccia di ritirare le Suore. Le Suore così continuano il loro impegno nell’Asilo infantile e nell’evangelizzazione come afferma il parroco don Alfonso Annunziata nel questionario della visita pastorale del 1935: “…Il Parroco nei giorni festivi spiega il Vangelo al popolo e fa impartire dalle Suore e dalle giovanette dell’Azione Cattolica l’insegnamento del catechismo ai fanciulli ed alla sera fa l’istruzione al popolo sempre che interviene… Vi sono solo le Scuole Comunali ed un Asilo diretto da 3 Suore di san Vincenzo de’ Paoli” (archivio diocesano di Sarno, visite pastorali volume 8) Così conferma pure la Superiora locale suor Nicolina De Pisapiu nelle risposte al questionario. La guerra, la distruzione, i disagi che scuotono il Meridione e l’Italia si percepiscono anche a Poggiomarino ed in questo tempo le Suore nel silenzio e nell’umiltà sono accanto alle famiglie e ai sofferenti. Dopo la guerra l’alloggio delle Suore è quasi fatiscente e nel maggio 1945 la Superiora Provinciale manda una “delegata” a Poggiomarino: “Giorni or sono ho mandato una Suora di mia fiducia per visitare codesto Asilo Infantile e assicurarmi dell’alloggio delle Suore. L’ha trovato molto malandato e direi quasi inabitabile. Avrei voluto ritirare subito le Suore dandone disdetta alla S. V. Ill. ma, ma non l’ho fatto p er non nuocere ai bimbi ed al paese, ed ho deciso di pazientare fino al termine dell’anno scolastico. Ma fin d’ora avviso la S. V. che se i locali dell’Asilo e quelli dell’ alloggio delle Suore non saranno ripristinati per il principio del nuovo anno scolastico, io ritirerò le Suore dall’Asilo e questa mia varrà per disdetta del contratto tra codesta Amministrazione e il nostro Istituto. Con ossequi” (archivio Regina coeli – Napoli) Ma a stretto giro di posta il Presidente A. Jossa chiarisce il malinteso perché la Delegata ha visitato il vecchio stabile e non il nuovo: “…devo con vivo rincrescimento, significarle che la Superiora di questo Asilo non fece presente alla Incaricata che il locale dell’Asilo appositamente costruito è in corso di restauro. I lavori potranno essere portati a termine fra un mese e mezzo circa. Rivolgo, pertanto, alla S. V. Reverendissima viva preghiera perché si compiaccia dare incarico – preavvisandomene – a una Suora di sua fiducia di recarsi subito ad accertare sui lavori in corso al nuovo edificio per conto dello Stato, si da poter dare in tempo eventuali suggerimenti. Con distinti ossequi” (archivio Regina coeli – Napoli) La storia della ricostruzione scorre veloce e la nuova sistemazione dell’Asilo e l’impegno reciproco fa stimare sempre di più l’Amministrazione dell’Asilo e la Curia Provinciale come si evince da questa lettera del 26 luglio 1953: “Illustrissimo Signor Presidente, compio il dovere di comunicare alla S. V. Ill. ma che in seguito alla mia partenza da Napoli, per assumere il nuovo incarico affidatomi a ROMA di SUPERIORA GENERALE, è stata nominata a surrogarmi SUOR MARIA FILOMENA CASTAGNARI. Alla medesima direttamente, avrà la bontà di rivolgersi codesta on. le Presidenza, per tutto ciò che può riguardare la Pia Opera alla quale le Suore sono proposte. Mentre La ringrazio sentitamente per la benevolenza che la S. V. Ill. ma, mi ha dimostrato, agevolando il mio lavoro a vantaggio dell’Opera, sono certa vorrà continuare la Sua preziosa efficace collaborazione alla nuova eletta, la quale meco unita, La prega gradire i sensi della più alta

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considerazione. La Superiora Generale” (archivio Regina coeli – Napoli). C ‘è anche la relativa lettera di augurio per la nuova Superiora Provinciale del 9 agosto 1953 “ Nel prendere atto della Sua nomina a Provinciale delle Suore della Carità cui questo Asilo è retto, Le invio a nome dell’Amministrazione tutta, i sensi delle più vive congratulazioni ed auguri. Sperando in quella reciproca comprensione che per tanti anni ha esistito nell’interesse delle istituzioni che si rappresenta. Distintamente la ossequio” (archivio Regina coeli – Napoli) Arrivo dei Padri Stimmatini (1951) Con l’arrivo dei Padri Stimmatini a Poggiomarino nel 1951 si instaura un nuovo filone di collaborazione e di stima, come è raccontato spesso negli avvisi domenicali come accade ad esempio il 12 luglio 1959: “Questa sera all’asilo delle Suore si terrà un saggio per la chiusura dell’anno. Un plauso alle brave Suore che si prodigano per l’educazione dei nostri bambini” (archivio parrocchiale, quaderno avvisi) Nel 1961 il parroco “… di Poggiomarino desidererebbe una maggiore partecipazione delle Suore alla vita parrocchiale e questo sia per il loro bene spirituale sia per dare buon esempio” (archivio Regina coeli – Napoli) La Superiora Provinciale scrivendo al Vescovo, mons. Alfredo Vozzi, lo sottolinea e si impegna: “mi interesserò da vicino perché le Suore partecipino alla vita parrocchiale com’è loro dovere” (archivio Regina coeli – Napoli)

Il parroco per la visita pastorale del 1963 pur lamentando che le “…Suore non partecipano abitualmente alla vita comunitaria della Parrocchia, il che un po’ dispiace; non si prestano per l’Azione Cattolica Femminile, ma si prestano per la Dottrina domenicale…Esiste un Asilo condotto

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dalle Suore; eretto ad Ente autonomo sotto la vigilanza della Prefettura” (archivio parrocchiale, visita pastorale del 1963). Perciò veniamo a conoscere che a Poggiomarino le Suore dipendono dall’autorità civile nel loro lavoro all’Asilo. Nel settembre 1964 la Superiora locale, suor Sofia Caputo, viene trasferita “ …dall’Asilo di Poggiomarino ad altra sede, avendo ella terminato il suo tempo di permanenza in quella Casa. La nuova Superiora che la sostituirà si farà un dovere di venire ad ossequiare V. Ecc. prima di dare inizio al suo lavoro” (archivio Regina coeli – Napoli) L’attività delle Suore continua nei vari ambiti dell’Asilo, del laboratorio di cucito, dell’evangelizzazione, come sottolinea il questionario per la visita pastorale del 1978. “In parrocchia abbiamo una sola comunità di religiose (=4 Suore della Carità). Gestiscono un asilo privato (dell’Ente Savoia) e una piccola scuola di cucito. Due suore si prestano anche per il catechismo” (archivio parrocchiale, visita pastorale 1978) Continuo servizio alla comunità parrocchiale e civile Proprio per questa disponibilità della Comunità intera, anche quando ci sono avvicendamenti, si sottolinea l’impegno di lavorare per il bene della popolazione. Così avverte il parroco negli avvisi di domenica 23 settembre 1979: “Sappiamo che due suore “nuove” sono venute a far parte della nostra comunità parrocchiale: la superiora (suor Amalia) e suor Luisa che si prende cura, in modo particolare del laboratorio. Tutte le ragazze che hanno intenzione di imparare bene il lavoro di cucito ecc. sono invitate a interessarsi presso le suore, tutti i giorni (eccetto il sabato) dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17” ( archivio parrocchiale, quaderno Avvisi, A) Per sottolineare ancor di più la presenza “religiosa” due Suore (la Madre superiora suor Adriana) il 25 ottobre 1981 ricevono dal Vescovo il ministero straordinario dell’Eucaristia. Il 30 ottobre 1982 il cortile dell’Asilo delle Suore è pieno di Sacerdoti Stimmatini, di Autorità religiose e civili e di una rappresentanza di cittadini poiché c’è l’agape fraterna per i 30 anni di presenza della Comunità Stimmatina in Poggiomarino. Le Suore si inseriscono sempre di più nella vita parrocchiale e la festa di santa Giovanna Antida Thouret il 23 maggio viene celebrata spesso con solennità da tutta la comunità parrocchiale: “Venerdì prossimo, 23 maggio sarà la festa delle nostre Suore che ricorderanno la loro santa Fondatrice s. Giovanna Antida Thouret. La sera ci sarà la santa messa, nella chiesa di s. Antonio alle ore 19” (archivio parrocchiale, quaderno Avvisi, A). Dopo l’avviso viene descritta anche la celebrazione: “ Per la prima volta (il 23 maggio 1983) celebriamo in forma solenne e per tutta la Comunità Parrocchiale la festa di s. Giovanna An tida Thouret, fondatrice delle nostre Suore della Carità: buona la partecipazione nella Messa della sera. Tutto è stato preparato da un triduo di preparazione tenuto dalla °REv . da Superiora sulla vita della Santa Fondatrice”(idem) La visita pastorale di Gioacchino Illiano nel 1992 La cronaca scritta da p. Silvano Controne, sulla settimana di visita pastorale di mons. Gioacchino Illiano nel gennaio 1992 ha una pagina “luminosa” anche dell’incontro del Vescovo con la Comunità delle Suore. “Martedì 28 gennaio 1992 La giornata prevede solo due incontri poiché il Vescovo ha incontrato recentemente, a Pagani, i ministri straordinari dell’Eucaristia. Alle ore 18,30, prelevato a Nocera Inferiore dall’avv. Antonio Giugliano, il Vescovo si incontra con

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la Comunità delle Suore della Carità nella struttura dell’Asilo. La comunità composta dalla Superiora suor Adriana, da suo Michelina, suor Teresa e suor Maria, ha la possibilità per oltre 3 quarti d’ora di parlare, dialogare, esporre al Vescovo tutta la sua vita ed esperienza. Il Vescovo si interessa di molte cose…e alla fine alla luce delle lampadine tascabili, visita i nuovi locali, del tutto ultimati, dell’Asilo che appartiene al Comune di Poggiomarino. Alle 19,30 il Parroco, p. Silvano, dopo aver salutato le Suore accompagna il Vescovo all’incontro con le 6 Comunità Neocatecumenali, già riunite in Chiesa presso i Santi Sposi”(archivio parrocchiale, visita del 1992)

Anni difficili…e decisivi Il settembre 1992 si apre con una notizia “gravissima” poiché dopo tanti anni di lavoro, di sacrifici, di rinunce, di “promesse” dopo aver avuto in giro per casa ed Asilo i muratori per oltre 5 anni, ora che l’edificio è “nuovo”, “sistemato” le Suore sono minacciate di essere allontanate. C’è un dossier/carteggio numeroso tra Curia Vescovile, Parrocchia, Curia provinciale delle Suore, Comune di Poggiomarino che descrive questi giorni di apprensione, di stress, di “spada di Damocle” pendente sulla Comunità delle Suore. Non voglio riferire tutti i passaggi di questo dossier, le promesse, le ingiunzioni, le prese di posizione, i pro ed i contro per la permanenza delle Suore, i giuramenti e le bugie ecc. che si sono perpetrati in circa due mesi di “carte” ed “ordini” a danno delle Suore. Alla fine la politica, la presa di posizione di un gruppo di potere ecc. ha avuto la meglio sulla “storia” e sulla “volontà popolare”, e le Suore sono state estromesse dall’incarico dell’Asilo Infantile “Savoia” che così ha visto la sua fine inglobato nel Secondo Circolo Didattico di Poggiomarino. Prima della soluzione finale alla vicenda voglio riportare la lettera scritta da una giovane, Cirillo Iside, a nome dei giovani della Parrocchia, al commissario straordinario del Comune, dott. Mario

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Savoia. «Le invio questa lettera a nome dei giovani di Poggiomarino per metterla al corrente e protestare per la situazione che si sta verificando. C’è da precisare che il nostro paese (come ben sapete) è povero di strutture sociali, noi giovani abbiamo come solo riferimento la Parrocchia dove ci incontriamo per momenti di preghiera comunitaria e varie altre iniziative e poi le Suore. Ed è proprio per le nostre Suore che siamo preoccupati e abbiamo voluto scriverLe. Le Suore a Poggiomarino sono presenti ormai da 90 anni ed esercitano il loro apostolato sotto vari aspetti, uno di questi è quello di gestire un asilo (l’unico a Poggiomarino in quanto gli altri sono arrangiati in dei seminterrati privati) che offre una solida base morale e cristiana, che la maggior parte di noi giovani, ringrazia di aver avuto ( e che soprattutto è completo di palestra ed ampio giardino). Vorremmo fosse lo stesso anche per i nostri fratelli minori, ma pare che l’amministrazione comunale, non sia dello stesso parere. Purtroppo oggi le nostre Suore si vedono calare sul capo una spada di Damocle che intima loro di andare via dagli alloggi ove attualmente risiedono dopo aver lottato tanto per la ristrutturazione dello stabile danneggiato dal terremoto dell’80 e dopo essere riuscite a dare un servizio sociale completo ai bambini, ed una speranza a noi giovani, che sognavamo di utilizzare il complesso oltre come asilo, anche come punto di incontro, oratorio, unitamente alle attività della Parrocchia, adesso siamo amareggiati e sfiduciati. Credevamo che una volta tanto a Poggiomarino ci fosse stata una struttura in perfette condizioni, e invece come sempre succede anche stavolta, uno stabile costruito solo ed esclusivamente per essere utilizzato dalle Suore, lo si vuole adibire a tutt’altra cosa. Noi come popolazione ci siamo mobilitati e stiamo raccogliendo delle firme, ma siamo decisi ad ostacolare la decisione dell’amministrazione che vuole confinare le Suore in qualche appartamento umido, buio e piccolo sito in periferia e difficilmente raggiungibile. Testimoniamo che con la partenza delle Suore da Poggiomarino, viene a mancare non solo una istituzione, un servizio alla società, ma anche un punto fermo dove rivolgersi, che sia un giovane, una mamma, un papà, per una parola di conforto, speranza ed incoraggiamento in quei momenti difficili che la vita sia pur bella ci offre. Sperando in un vostro sia pur minimo interessamento, la lasciamo momentaneamente con i nostri più cordiali saluti» (archivio parrocchiale, 1990) Si mobilitano alcune persone, si cerca di creare anche un’Associazione chiamata “S. Giovanna Antida Thouret” che difende le Suore; associazione organizzata insieme alla Parrocchia e alle Suore. Passano alcuni anni di malintesi, di proposte, di indecisioni…di gioco a “scaricabarile”…ed anche l’Amministrazione di Roberto Aprea si impegna ed “ è determinata a creare le condizioni richieste perché le Suore della Carità continuino a svolgere la loro preziosa attività a favore dell’infanzia, apprezzata dall’intera collettività e particolarmente dai genitori degli alunni che hanno frequentato e frequentano le sezioni della scuola materna “Maria Pia di Savoia”, considerando perdita grave per Poggiomarino, il ritiro della Comunità delle Suore dopo circa 90 anni di proficuo lavoro sul nostro territorio. A tal fine questa Amministrazione è intenzionata a ripresentare al Consiglio Comunale, nella prossima seduta utile, tale atto deliberativo per proporre di apportarvi le modifiche da Voi richieste. Nella speranza che il tutto possa risolversi positivamente, anche in presenza delle pressanti sollecitudini che ci sono pervenute da innumerevoli cittadini, porgiamo i nostri deferenti saluti» (Archivio parrocchiale, 1990) Le Suore a completo servizio della parrocchia Ma al 30 marzo 1995 la Superiora Provinciale, suor Clementina Caracciolo, da Napoli, scrive al parroco, p. Silvano Controne: « Rev. do Parroco, mi sembra doveroso comunicare a Lei, in qualità

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di Parroco e promotore della costituita Associazione “s. Giovanna Antida Thouret”, le conclusioni emerse dalla riflessione di questo Consiglio Provinciale circa la Convenzione propostaci dal Comune di Poggiomarino. Apprezziamo la volontà degli Amministratori comunali di cercare un accordo, ma non siamo del parere di sottoscrivere la Convenzione per i motivi più volte loro esposti sia per iscritto che verbalmente. Considerato ciò e tenendo presente l’esigenza della continuità didattica della Scuola, abbiamo deciso di ritirare le Suore dalla Scuola Materna Comunale di Poggiomarino a conclusione dell’anno scolastico in corso. Questa decisione comporta, di conseguenza, la necessità di dissociarsi da parte delle Suore che sono entrate nell’Associazione. Provvederemo che lo facciano quanto prima. Ringrazio Lei e il signor Filosi per la stima e l’apprezzamento che hanno sempre dimostrato verso le nostre Suore e in particolare per l’interesse con cui si sono lasciati coinvolgere, in quest’ultimo periodo, nella ricerca di un accordo tra noi e l’Amministrazione Comunale. Certa della sua comprensione, Le invio distinti saluti e colgo l’occasione per esprimerLe gli auguri di Buona Pasqua» (archivio parrocchiale, 1990)

Allora il parroco, aiutato da alcuni laici e soprattutto dal desiderio di non perdere la presenza di una comunità religiosa femminile in parrocchia, propone alla Provinciale che le Suore rimangano soltanto per l’impegno pastorale a Poggiomarino. Finalmente il 7 novembre 1996 si può stipulare la convenzione tra la Parrocchia di sant’Antonio in Poggiomarino, e la Curia Provinciale di Napoli, con la firma tra il parroco p. Silvano Controne e la provinciale, suor Carmela Palamaro. «PREMESSA Le Suore della Carità di s. Giovanna Antida Thouret, presenti a Poggiomarino da quasi cento anni, costituiscono un arricchimento notevole per la comunità ecclesiale ed esprimono una testimonianza

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piena della Chiesa-comunione con il loro carisma e con la loro vita fraterna. Quanto più le Suore della Carità fanno brillare il loro carisma, tanto più la comunità ecclesiale di Poggiomarino, può vivere “il volto molteplice” del Cristo Signore, presente nella sua Chiesa. Dovendo esse lasciare l’attività della scuola materna, svolta finora, e volendo la Comunità ecclesiale la continuità della loro presenza, TRA la Parrocchia di s. Antonio di Padova, in Poggiomarino, retta dai Padri Stimmatini e la Congregazione delle Suore della Carità si stipula questa Convenzione: Il Parroco pro-tempore, padre Silvano Controne, nato a Montecorvino Rovella (SA), il 14.07.1943, e la Superiora Provinciale pro-tempore, suor Maria Carmela Palamaro, nata a Cessaniti (CZ) il 26.08.1945, firmano questa Convenzione, dopo aver ottenuto il rispettivo assenso sia del Consiglio per gli Affari Economici della Parrocchia, sia del Consiglio Provinciale della Congregazione delle Suore della Carità. La Comunità Parrocchiale di s. Antonio per contribuire al sostentamento della Comunità delle Suore si impegna a: ottenere l’incarico dell’insegnamento della religione presso la Scuola Media per una Suora con almeno nove ore di insegnamento; concedere per tutte le attività delle Suore un contributo mensile di lire 500.000 (cinquecentomila); sostenere l’onere del fitto e del condominio per l’alloggio della Comunità religiosa. La provincia religiosa delle Suore della Carità si impegna a mantenere a Poggiomarino almeno tre suore per: l’insegnamento nella Scuola Media, le attività giovanili, l’impegno nella Caritas, le varie attività catechistiche e pastorali. Le Suore svolgeranno i servizi loro affidati in comunione e in dialogo costante con il Parroco, che coordina tutte le attività parrocchiali secondo le direttive dell’Ordinario Diocesano. La comunità religiosa avrà tutta la autonomia necessaria alla propria vita interna ed avrà anche spazio per le attività proprie della Congregazione (cfr. impegno vocazionale, impegno missionario) La presente Convenzione ha decorrenza dal 1 settembre 1996 ed è a tempo indeterminato. Potrà essere disdetta da una delle due parti con preavviso di un anno. Si riterrà automaticamente rinnovata a meno che non avvenga una esplicita dichiarazione in contrario. La presente Convenzione può essere modificata in qualsiasi momento con il consenso delle due parti» (archivio parrocchiale, 1990) Le figlie di santa Giovanna Antida pur non avendo più la direzione dell’Asilo, possono esprimere il loro carisma soprattutto a servizio dei poveri, degli ammalati, dell’evangelizzazione poiché si impegnano in particolare per la caritas parrocchiale, per la visita agli ammalati e per la catechesi. Quasi a ringraziare la Madre Fondatrice e per impetrare nuove grazie il 2 febbraio 1997 la parrocchia di sant’Antonio con tre pullman si reca alla tomba di santa Giovanna Antida Thouretg a Regina coeli a Napoli. Questo pellegrinaggio è anche in vista della grande missione popolare che inizia alla fine del mese di febbraio. Dopo il 1996 le Suore abitano in un condominio di via XXIV maggio ed offrono il loro costante e continuo servizio. Nel 2008 la statua della loro Fondatrice, in pietra irpina, riluce sulla facciata della chiesa di sant’Antonio, insieme a quella del Fondatore degli Stimmatini, san Gaspare Bertoni. Proprio in questo settembre 2009 la superiora suor Teresa, lascia il suo incarico ed arriva suor

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Michelina, per una nuova avventura in questo di Poggiomarino, e per prendere parte insieme a tutti noi alle celebrazioni del primo centenario della presenza delle Suore della Carità a Poggiomarino Elenco delle Superiori di Poggiomarino

1) Suor Evelina Toriello 1909-1919 2) Suor Maria Celeste Rossi 1919-1922 3) Suor Agata Puglia 1923-1926 (altrove si trova suor Angela Puglia) 4) Suor Lina Grassi 1927-1931 5) Suor Felicita Grandville 1931-1933 6) Suor Nicolina da Pisapia 1933--- ( nel 1935 è ancora lei) (altro suor Nicolina De Pisapiu) 7) Suor Laura D’Antonio ? - 1947 8) Suor Evelina De Rosa 1947-1954 9) Suor Sofia Caputo 1954-1964 10) Suor Amedea Baiocchi 1964-1966 11) Suor Vincenza De Luca 1966-1970 12) Suor Maria Romano 1970-1971 13) Suor Evelina De Rosa 1971-1977 14) Suor Amalia Di Marmo 1977-1985 15) Suor Adriana Fonte 1985-1996 16) Suor Maria Pacifico 1996-1999 17) Suor Teresa Mele 1999-2009 18) Suor Michelina Ronca 2009