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Catanzaro CITTÀ DELL’ACCOGLIENZA DELLA CONOSCENZA E DELL’INNOVAZIONE ALLEGATO II VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

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CatanzaroCittà dell’aCCoglienza della ConosCenza e dell’innovazione

AllegAto IIVAlutAzIone AmbIentAle StrAtegIcA

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CatanzaroCittà dell’accoglienza

della conoscenza e dell’innovazione

Allegato II

Valutazione Ambientale Strategica

Rapporto Ambientale

Catanzaro, novembre 2008

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Catanzaro. Città dell’accoglienza, della conoscenza e dell’innovazione • Valutazione Ambientale Strategica

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Sommario1 Introduzione e note metodologiche .............................. 3 1.1 La VAS nella pianificazione strategica ................................. 3 1.2 La definizione dell’ambito d’influenza – scoping ........... 4 1.3 La stima degli effetti .................................................................. 62 Il Rapporto Ambientale ................................................... 9 2.1 Contenuti e obiettivi principali del Piano Strategico

(punto a) Allegato VI D.Lgs. 4/08) ............................................9 2.2 Stato attuale dell’ambiente e scenario di riferimento

(punto b), c) e d) Allegato VI D.Lgs. 4/08) ...........................13 2.2.1 Analisi del contesto ambientale – scoping ..........13 2.2.2 Scenario di Riferimento Sr .........................................22 2.3 Obiettivi di protezione ambientale (punto e) Allegato

VI D.Lgs. 4/08) ...............................................................................22 2.4 Stima degli effetti e misure per impedire, ridurre e com-

pensare gli effetti negativi (punto f ) e g) Allegato VI D.Lgs. 4/08) 22

2.4.1 Scenario di Piano (Sp) ...................................................22 2.5 Scenario Alternativo (Sa) (punto h) Allegato VI D.Lgs.

4/08) 25 2.6 Monitoraggio (punto i) Allegato VI D.Lgs. 4/08) ...........26ANNESSO 1: QUADRO AMBIENTALE ...............................................27ANNESSO 2: SELEZIONE DEGLI ELEMENTI STRATEGICI ............34ANNESSO 3: MATRICE DI COMPATIBILITA’ .....................................49ANNESSO 4: MAPPE DEGLI EFFETTI ................................................52

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1 Introduzione e note metodologicheIl processo di costruzione del piano strategico della Città di Ca-tanzaro è stato condotto in piena integrazione con la valuta-zione ambientale strategica che ha accompagnato il piano in tutte le sue fasi caratterizzandosi come uno strumento di aiuto alle decisioni e quindi di formazione del piano stesso. La VAS, oltre che interessarsi della valutazione degli effetti del-le trasformazioni territoriali sull’ambiente ha inciso decisamen-te sulle scelte di piano introducendo le tematiche ambientali, sin dalle prime fasi, all’interno delle strategie di sviluppo, in modo tale da divenire esse stesse le principali discriminanti delle scelte di piano. Il presente documento, relativo a quanto disposto dall’art. 13 del Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 “Ulteriori dispo-sizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale”, rende sol-tanto una parte del lavoro di forte integrazione degli aspetti ambientali nel Piano Strategico della Città di Catanzaro (PS), lavoro che ritrova riscontro in tutti gli altri elaborati del PS.I contenuti della valutazione sono riferiti in particolare:1. allo Scenario Iniziale So che descrive lo stato ambientale del

territorio comunale, evidenziandone le criticità;2. allo Scenario di Piano Sp che rappresenta le previsioni di

piano;3. allo Scenario Alternativo Sa che, sulla scorta delle criticità

emerse dalla valutazione degli effetti dello scenario di pia-no, integra le azioni di piano con una serie di azioni di mi-tigazione e/o compensazione atte a riportare gli effetti nel campo della sostenibilità.

Il presente documento costituisce il RA complessivo che è par-te integrante del Piano e ne accompagna l’intero processo di elaborazione ed approvazione (art. 13.5) redatto secondo l’Al-legato VI del D.Lgs. 4/08.

1.1 La VAS nella pianificazione strategicaCon l’adozione della Direttiva 01/42/CE, meglio nota come Di-

rettiva VAS (valutazione ambientale strategica), il Parlamento ed il Consiglio dell’unione Europea istituiscono l’obbligo per gli Stati membri, entro tre anni dalla sua entrata in vigore (os-sia dal 21 luglio 2004), di sottoporre a valutazione ambientale tutti i piani e programmi che possono avere effetti significati-vi sull’ambiente o che definiscano il quadro di riferimento per l’autorizzazione di progetti da sottoporre a valutazione d’Im-patto ambientale (VIA). La direttiva stabilisce una serie di con-dizioni che devono essere integrate nelle procedure in vigore negli stati membri per l’adozione dei piani o dei programmi. Gli aspetti salienti possono essere così elencati:• la valutazione ambientale deve essere effettuata durante la

fase preparatoria del piano o del programma ed anterior-mente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura legislativa (art. 4);

• essa comporta la redazione di un “rapporto ambientale” e di una “sintesi non tecnica” del medesimo, dove siano indi-viduati, descritti e valutati gli effetti significativi che l’attua-zione del piano potrebbe avere sull’ambiente (art.5);

• la valutazione deve porre a confronto le possibili ragione-voli alternative (art.5);

• la procedura di valutazione deve basarsi sulla consultazio-ne pubblica per la quale va predisposta un’adeguata diffu-sione dell’informazione (art.6);

• deve essere apprestato un sistema di monitoraggio e valu-tazione ambientale del processo di attuazione e revisione del piano (art.10).

In Italia l’iter di adozione della Direttiva è abbastanza sofferto. L’atto conclusivo, che sancisce la definitiva adozione della Di-rettiva 01/42/CE, si ha con il DECRETO LEGISLATIVO 16 gennaio 2008, n.4 recante “Ulteriori disposizioni correttive ed integrati-ve del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 24 del 29.01.2008 entrato in vigore il 13 febbraio 2008.Tale provvedimento apporta ulteriori modifiche al Codice dell’Ambiente (il D.Lgs 152/06), in particolare per le disposizio-

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ni relative alla VAS. A livello regionale l’inserimento della Valutazione di Sosteni-bilità nel processo di pianificazione è sancita dall’art. 10 del-la Legge Regionale della Calabria n.19/02, secondo la struttura indicata nel capitolo 4 delle Linee Guida approvate nel novem-bre 2006: “il Piano deve essere elaborato prevedendo conte-stualmente una valutazione di sostenibilità (Val Sost) che valu-ti preventivamente gli effetti derivanti dall’attuazione dei pro-getti, attraverso due tipi di valutazione: valutazione di compa-tibilità e valutazione di coerenza”.Attraverso questo percorso normativo si possono delineare i principali elementi caratterizzanti la procedura di VAS all’inter-no del contenuto strategico di un Piano:• definizione dell’ambito d’influenza (scoping) In questa fase del Piano sono strategicamente rilevanti: la

costruzione del quadro conoscitivo, l’analisi alla macroscala delle risorse ambientali, territoriali e socio-economiche, la ricognizione dei riferimenti di tipo programmatico, l’indivi-duazione degli attori coinvolti e/o da coinvolgere nel pro-cesso di piano;

• valutazione di compatibilità e valutazione di coerenza La preparazione e lo sviluppo della strategia di un piano

sono spesso trascurati a favore degli aspetti strutturali e at-tuativi, che hanno una maggiore visibilità e sono più facil-mente comprensibili. In realtà, la tematizzatone strategica consente di consolidare le finalità del piano e incrementa-re la sua efficacia nel raggiungimento degli obiettivi scelti. In questa prospettiva è importante che gli aspetti strategici vengano sottoposti fin dalle prime fasi del processo di pia-nificazione ad una adeguata valutazione di compatibilità e di coerenza.

• Per una reale efficacia della valutazione di compatibilità è importante mettere a punto strumenti valutativi effettiva-mente percorribili. Un esempio consolidato in questo senso è costituito da analisi basate sulla costruzione di una matri-ce di compatibilità, in cui si confrontano da un lato obiettivi

e strategie di piano e dall’altro criteri generali di sostenibili-tà ambientale.

• Con la coerenza interna si valutano a) la corrispondenza tra la indicazioni emerse nella fase di scoping e gli elementi strategici del piano e b) eventuali incoerenze nella struttura stessa degli elementi strategici. Il livello di coerenza ester-na, invece, si ottiene attraverso una meticolosa verifica tra la pianificazione sovraordinata, sia verticale che orizzonta-le, e gli indirizzi del piano strategico. Questa fase si conclu-de con la redazione del Rapporto Ambientale.

Il processo tecnico-amministrativo previsto per la VAS secondo il D.Lgs. 152/06 (modificato dal D.Lgs. 4/08) è avviato dall’Auto-rità Procedente contestualmente al processo di formazione del piano e comprende:a) lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità;b) l’elaborazione di un Rapporto Ambientale (RA);c) lo svolgimento di consultazioni; d) la valutazione del RA e gli esiti delle consultazioni;e) la decisione;f ) l’informazione sulla decisione;g) il monitoraggio.Gli elaborati previsti nella VAS dal D.Lgs. 152/06 (modificato dal D.Lgs. 4/08) sono:− un Rapporto Preliminare (art. 13.1);− il RA complessivo che costituisce parte integrante del Piano

e ne accompagna l’intero processo di elaborazione ed ap-provazione (art. 13.5);

− una Sintesi non Tecnica del RA (art. 13.5);− una Dichiarazione di Sintesi (art. 17.1 b);− una relazione che indichi le misure adottate in merito al

monitoraggio prevista dall’articolo 18.

1.2 La definizione dell’ambito d’influenza – scoping

La definizione dell’ambito di influenza del piano (scoping) ha l’obiettivo di porre in evidenza il contesto del piano, gli ambiti

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di analisi, le interrelazioni, gli attori, le sensibilità, gli elementi critici, i rischi e le opportunità: in una parola tutti gli elemen-ti fondamentali della base di conoscenza necessari per con-seguire gli obiettivi generali del piano. Le condizioni minime dell’attività di scoping sono richiamate esplicitamente dall’arti-colo 5, comma 4 della Direttiva, laddove si prevede che: “Le au-torità di cui all’articolo 6, paragrafo 3 devono essere consultate al momento della decisione sulla portata delle informazioni da includere nel rapporto ambientale e sul loro livello di detta-glio”. Nel riquadro successivo si definiscono schematicamente i contenuti principali che vengono considerati nella definizione dell’ambito di influenza del piano.

Tematiche da considerare per la definizione dell’ambito di in-fluenza:

Costruzione del quadro pianificatorio e programmatico:• analisidell’influenzasualtripianiodelladipendenzada

altri piani;• quadrostrutturatodegliobiettiviambientaliedelledeci-

sioni presenti nei piani che interessano l’area o il settore;

Identificazione dei soggetti da coinvolgere:• Stato,Regioni,Province,Comuni;• altrientiterritorialmentecompetenti;• autoritàcompetentiinmateriaambientale;• eventualialtrisoggetti.

Identificazione dell’ambito spazio temporale del piano:• definizione della scala di lavoro, delimitazione spazio-

temporale dell’area interessata;

Analisi di contesto:• aspettiambientalichiave:sfide,potenzialità,sensibilitàe

criticità dell’ambito del piano;• aspettisocio-economicideterminanti;• aspettiterritorialichiave.

La costruzione del quadro pianificatorio e programmaticoL’insieme dei piani e programmi che governano il settore e/o il territorio oggetto del piano costituiscono il quadro pianificato-rio e programmatico del piano considerato. L’esame della natu-ra del piano e della sua collocazione in tale quadro è finalizza-ta a stabilire la rilevanza del piano stesso e la sua relazione di coerenza con gli altri piani. Dal punto di vista delle tematiche ambientali, al fine di costruire in maniera completa ed efficace tale quadro occorrerà considerare:

- la pianificazione ambientale di settore esistente (per es. ac-qua, aria, sviluppo sostenibile, ecc.);

- la pianificazione/programmazione di altri enti con compe-tenze sul medesimo territorio (Regione, Provincia, Comuni-tà Montane, Autorità di Bacino, Parchi, ecc.);

- i programmi di sviluppo socio-economico dell’area;- le politiche e gli orientamenti finanziari;- gli eventuali piani di azione per la biodiversità, piani di azio-

ne per le specie di fauna e flora selvatiche, e piani di azione per gli habitat, così come altri piani di attuazione relativi a tematiche ambientali.

Identificazione dell’ambito spazio-temporale del P/PL’identificazione dell’ambito spazio-temporale d’intervento del piano si concentra su una prima previsione sulla identificazio-

ne delle aree che potrebbero esserne interessate e sulla deter-minazione della scala temporale dei potenziali effetti. L’ambito spazio-temporale consente una prudenziale perimetrazione dell’area di studio, che di regola non coincide con l’area pianifi-cata, ma con l’area nella quale potranno manifestarsi gli effetti delle opere e delle attività rese autorizzabili dal piano. Occorre sottolineare che nella Valutazione Ambientale di un piano la stima di tali effetti non si limita a considerare gli impatti dovuti alle singole opere, ma deve individuare i possibili effetti cumu-

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lativi nello spazio e nel tempo prodotti dalla realizzazione di interventi diversi su uno stesso territorio.

Identificazione dei soggetti da coinvolgere (Stakeholders)Il processo di elaborazione del piano richiede il coinvolgimen-to “mirato” di soggetti diversi dall’amministrazione responsa-bile della elaborazione del piano. Tali soggetti comprendono amministrazioni esterne e il pubblico nelle sue diverse artico-lazioni. Ciascun soggetto apporta al processo complessivo un contributo di conoscenza e di identificazione dei problemi e delle potenzialità. Il riconoscimento dei soggetti da coinvolge-re è finalizzato all’attivazione:- delle autorità competenti per le tematiche ambientali e de-

gli altri soggetti/agenti che possono contribuire alla cono-scenza delle questioni ambientali;

- della partecipazione dei soggetti rilevanti e del pubblico;- della concertazione/negoziazione con amministrazioni di

livello diverso al fine di definire l’eventuale responsabilità del piano per il raggiungimento degli obiettivi ambientali;

- della concertazione con amministrazioni di pari livello al fine di identificare le possibili soluzioni dei problemi comu-ni.

L’analisi di contestoUna componente essenziale della fase di scoping è l’analisi di contesto, ovvero una prima analisi ad ampio spettro delle que-stioni ambientali, socioeconomiche e territoriali che formano il contesto del piano valutata all’atto della redazione del piano (Qualità Ambientale Iniziale). Tale analisi persegue le seguenti finalità:- identificare le questioni ambientali rilevanti per il piano e

definire il livello di approfondimento con il quale occorre trattarle;

- definire gli aspetti territoriali chiave, come l’assetto inse-diativo dell’area di studio, le grandi tendenze e le probabili modificazioni d’uso del suolo, ecc.

Le autorità con competenze ambientali che dovranno essere consultate (ARPACAL, ASP, Assessorati ambientali Provinciali e Comunali, ecc), indicheranno le questioni ambientali rilevan-ti del territorio, contribuendo così alla costruzione del quadro conoscitivo circa lo stato delle diverse componenti ambientali, le tendenze rilevanti e le criticità in atto.La ricostruzione del quadro ambientale consentirà:- di evidenziare una serie di problemi ambientali rilevanti ai

fini dell’elaborazione del piano;- di riconoscere le caratteristiche delle diverse componen-

ti ambientali che possono offrire, nell’economia del piano, potenzialità di migliore utilizzo e/o di valorizzazione.

1.3 La stima degli effettiLo strumento con il quale si effettua la valutazione di compati-bilità è la “matrice di compatibilità ambientale”, in cui i citati ele-menti strategici ed ambientali vengono ricondotti ad un unico schema di confronto. E’ su questa base che vengono espres-si giudizi di compatibilità, di natura generalmente qualitativa. Questo tipo di matrice viene adottata, seppure con varianti ed approcci lievemente diversi, nella gran parte delle esperienze di applicazione della VAS alla pianificazione strategica in Italia.

Va precisato che il quadro ambientale, pur essendo inizialmen-te definito fino al livello degli indicatori, viene qui utilizzato nel confronto con gli elementi strategici ad un livello più genera-lizzato, che è quello che porta a definire, per ogni fattore, criteri di compatibilità (o sostenibilità) ambientale. Ciò non significa che per arrivare ad esprimere questo giudizio non si faccia rife-rimento anche al dettaglio dei singoli indicatori. Ad ogni inter-sezione tra azioni strategiche e fattori ambientali corrisponde un effetto, ossia la valutazione di come l’azione modifica lo sta-to ambientale iniziale dello stesso fattore. Per ogni cella della matrice viene specificato, con apposita colorazione, se l’effetto è di natura negativa o positiva.

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Segue la valutazione degli effetti secondo due possibili letture della matrice di compatibilità. Una prima valutazione viene effettuata con riferimento agli elementi strategici del piano analizzando l’insieme degli effetti attesi per ogni linea strategica ed obiettivo. Una seconda lettura parte dal quadro ambientale iniziale, met-tendo in luce le criticità ambientali emerse in fase di scoping ed analizzandole (per ogni fattore o componente ambientale) rispetto agli effetti determinati dal piano, giungendo a formu-lare un giudizio sulla qualità ambientale che si determina per effetto della realizzazione del piano stesso.

Nella Matrice di compatibilità (ANNESSO 3) sono riportati gli effetti negativi (peggiorativi dello stato iniziale) in colore rosso (se molto rilevanti) o arancio (se abbastanza rilevanti) e gli ef-fetti positivi (migliorativi) in colore verde scuro (molto rilevan-ti) o chiaro (abbastanza rilevanti). In caso di effetti non rilevan-ti, la cella non viene evidenziata:

LEGENDA EFFETTI AMBIENTALI:

L'effetto modifica lo stato ambientale…

molto abbastanza

positivamente

negativamente

Le componenti che entrano nella matrice di compatibilità, ini-zialmente molto articolate sia in termini di elementi strategi-ci (linee d’azione, obiettivi, azioni) che di elementi del quadro ambientale (sistemi ambientali, componenti, fattori, indicatori) sono state semplificate in modo da poter esprimere dei giudizi di natura sintetica, di più facile lettura (vedere ANNESSO 3).

La sintesi della valutazione consiste in un giudizio sullo stato ambientale finale relativo ai diversi fattori, ed è espresso nella stessa scala dello stato ambientale iniziale. Questo giudizio tie-ne conto del fatto che, alle criticità iniziali, abbiano corrisposto o meno specifiche ipotesi di Piano e con quali effetti. Peggiora-menti rispetto allo stato iniziale sono evidenziati in rosso, men-tre i miglioramenti sono colorati in verde.

Nello schema che segue viene fornito un esempio di come si arriva al giudizio conclusivo. Viene considerato il fattore am-bientale “Quantità ed efficienza dei prelievi idrici”. In questo caso il giudizio espresso in fase di scoping indica un cattivo stato di partenza della risorsa in questione. A fronte di questo stato iniziale il Piano prevede alcune azioni mirate al migliora-mento della condizione iniziale ma prevede al contempo azio-ni (sviluppo turistico nelle zone collinari e sulla costa) che in prospettiva determinano accresciuti fabbisogni idrici. Il giudi-zio conclusivo, sempre tratto dall’analisi di scoping, tiene conto del fatto che nel territorio sono previste opere infrastruttura-li importanti (realizzazione d’invasi) tali da migliorare lo stato complessivo della risorsa. Ma segnala anche quando le azioni in questione non sono state sufficientemente “prese in carico” dal Piano:

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1.3.5 Quantità ed efficienza dei prelievi idrici

LL

Elementi strategici descrizione dell'effetto

Obiettivo 1.6 Recupero e valorizzazione del Centro Storico

il Piano di Recupero del centro storico prevede azioni volte al risparmio idrico

Obiettivo 1.7 Il territorio collinare e costiero Sviluppo dell'offerta turistica (agriturismi, etc.) con conseguente aumento dei fabbisogni idrici

Obiettivo 4.4

Garantire la qualità, la continuità e l'innovazione dell’offerta turistica

Incentivazione offerta turistica con conseguente aumento dei fabbisogni idrici

Obiettivo 4.5Proteggere l’ambiente per migliorare la qualità della vita

Azioni volte a prevenire i rischi di siccità, migliorare i servizi idrici e gestione integrata del sistema idrico

Realizzazione e completamento di invasi

KLEGENDA STATO

AMBIENTALE: LEGENDA EFFETTI AMBIENTALI: L'effetto modifica lo stato ambientale…

Pessimo LL molto abbastanza

Cattivo L positivamente

Medio K negativamente

Buono JNon noto Azioni non contemplate dal Piano

STATO AMBIENTALE ATTUALE (crf. Scoping)

GIUDIZIO FINALE (STATO AMBIENTALE MODIFICATO)

Fattore ambientale

Sono previste altre azioni pertinenti non contemplate nel Piano ?

A questa valutazione di tipo qualitativo, è seguita una valuta-zione di tipo quantitativo. Il primo passo è stata l’individuazione della Mappa Master nel-la quale il territorio è stato preventivamente suddiviso in unità ambientali-territoriali utili alle finalità ed alla scala della valuta-zione (unità di valutazione). Nel caso del Piano strategico della

città di Catanzaro sono state scelte come unità di valutazione le zone censuarie aggregate secondo la suddivisione della cit-tà in quartieri.La valutazione viene effettuata assegnando un punteggio che corrisponde allo stato ambientale finale, ovvero modificato a seguito delle azioni di piano. Nel nostro caso il punteggio vie-

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ne ricavato dalla “matrice di compatibilità”. Per ogni cella, corri-spondente all’intersezione tra obiettivo strategico e indicatore ambientale, sono stati valutati i valori corrispondenti del’indi-catore per ogni unità di valutazione. Tali valori sono stati clas-sificati secondo cinque classi per descrivere gli effetti attesi at-tribuendo -2 per effetti negativi, -1 per effetti negativi mitiga-bili, 0 per effetti irrilevanti, 1 per effetti positivi e 2 per positivi rilevanti. Il giudizio letto per indicatore, e per ogni unità di valutazione, viene poi aggregato per fattore ambientale e poi per compo-nente attribuendo dei pesi di importanza relativa. Tale risulta-to è stato quindi rappresentato con delle mappe (Mappe degli effetti – ANNESSO 4) Il risultato è la base per una analisi conclusiva. Analisi che evi-denzia le tendenze principali (peggiorative o migliorative) che si manifestano per effetto delle azioni previste dal Piano e che fornisce elementi utili a delineare eventuali azioni di mitigazio-ne o correzione.

2 Il Rapporto Ambientale

2.1 Contenuti e obiettivi principali del Piano Strategico (punto a) Allegato VI D.Lgs. 4/08)

Il Piano Strategico di Catanzaro è un prodotto frutto di un pro-cesso di larga scala tanto territoriale, quanto metodologica. Lungo il primo versante, la città intende proiettarsi, sotto nuo-va luce, dal contesto di area vasta già indicato in diversi docu-menti all’intera realtà regionale.L’impostazione di area vasta è inoltre insita nella prima indivi-duazione degli Enti territoriali con cui intende condividere la visione strategica per lo sviluppo del sistema urbano e terri-toriale della Calabria centrale, tra cui ricordiamo: a) il Comune di Lamezia Terme, fondamentale snodo infrastrutturale di sup-porto all’asse dei due mari; b) i Comuni della Provincia di Ca-tanzaro direttamente interessati alla realizzazione del sistema

infrastrutturale Catanzaro-Lamezia, lungo le valli dell’Amato e del Corace, nonché quelli della Sila e della Costa ionica, che possono trarre importanti benefici dal potenziamento dell’as-se; c) gli Enti gestori delle principali infrastrutture dell’area (Porto di Gioia Tauro, Aeroporto e Interporto di Lamezia Ter-me, RFI e FCL); d) i Comuni di Crotone e Vibo Valentia, che pos-sono essere nuovamente interessati al rafforzamento dell’asse economico produttivo dell’istmo. Naturalmente si tratta di una prima ipotesi da ampliare e innovare nella continuità delle di-namiche storiche della città di Catanzaro.Un prodotto innovativo e di ampio respiro. Per questi motivi, il Comune di Catanzaro con un’operazione complessa ed ambi-ziosa – e probabilmente inedita a livello nazionale – ha messo a sistema risorse finanziarie regionali e statali per dotarsi di tre strumenti programmatici in maniera tra loro integrata ed in-terdipendente. Sotto il profilo metodologico, pertanto, è d’in-teresse evidenziare nuovamente il carattere innovatore della città che, per questo, si presenta come costruttrice e porta-trice di nuove esperienze di pianificazione integrata, spendi-bili nell’intera area del Mezzogiorno, inquadrate in tre step: 1. orientamento e impostazione del Piano Strategico territoriale, del PMS e del PUM; 2. elaborazione e redazione; 3. adozione e pubblicizzazione. Conseguentemente il Piano Strategico è un prodotto che in-dica la descrizione della visione dell’area, le linee strategiche, gli obiettivi e le azioni che, in un’ottica temporale di dieci anni, gli attori pubblici e privati intendono promuovere e realizzare, ognuno per la propria parte di competenza, integrato da due documenti costruiti in maniera parallela ad esso quali il Piano Urbano della Mobilità, realizzato da Sintagma e il Piano di Mar-keting Strategico realizzato da Nomisma.

Ai due documenti di Piano citati si aggiunge il “Rapporto Am-bientale” che illustra la procedura e i risultati della Valutazio-ne di Sostenibilità e una sintesi non tecnica, che riassume gli aspetti salienti della valutazione.

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Attraverso il Piano Strategico, Catanzaro, anche superando i limiti territoriali degli strumenti di pianificazione urbanistica legati al perimetro comunale, si dota di strategie per assolve-re al loro ruolo di nodi di eccellenza delle reti materiali ed im-materiali considerando i fattori, le funzioni e le interrelazioni metropolitane, extra-regionali e, se pertinente, internazionali. Si pone pertanto come prioritaria l’esigenza di un riposiziona-mento complessivo – locale, regionale, nazionale e comunita-rio – della Città di Catanzaro e del suo territorio di riferimento, individuando quelle alleanze che possano risultare strategiche nella creazione di una piattaforma territoriale strategica della Calabria centrale, economicamente consistente ed infrastrut-turalmente attrezzata.La solidità tecnica e il consenso istituzionale costruito intorno alla proposta strategica rafforzano in misura importante la po-sizione e il potere di proposta delle città nei confronti del part-ner regionale, dell’investitore pubblico nazionale (nel processo decisionale e di selezione di interventi con il Fondo Aree Sot-toutilizzate), comunitario (nella programmazione 2007-2013) e di operatori economici e finanziari nei mercati di capitali priva-ti. Per queste ragioni il Piano Strategico di Catanzaro si rivolge ai cittadini e alle associazioni, alle istituzioni e all’amministra-zione pubblica, in primo luogo Comuni, Provincia e Regione, ai portatori di interessi locali, italiani e stranieri, agli imprenditori locali, motore economico della città, alla comunità internazio-nale come l’Unione Europea, ma anche a singole città, prime fra tutte le città gemellate, con cui Catanzaro intende appro-fondire o ampliare rapporti di collaborazione funzionali e coe-renti con il proprio sviluppo, alle componenti della società che si trovano o che nel futuro rischiano di essere in condizioni di marginalità sociale ed economica.

La visioneCoerentemente con quanto previsto nell’impianto di pianifi-cazione strategica di “Catanzaro città dell’accoglienza, della conoscenza e dell’innovazione” 2008-2018, la formulazione

della visione è basata sul metodo inclusivo dei principali deci-sori pubblici e privati che si sviluppa attraverso le tre seguenti fasi:- la visione strategica come intuizione, caratterizzata dalle

iniziative di coinvolgimento delle componenti attive della città per dar forma ad una iniziale idea;

- la visione strategica in bozza, base del dialogo intorno ai risultati emersi dalle analisi contesto, dalla Piattaforma Stra-tegica e del lavoro comune di elaborazione del Piano;

- la visione strategica formalizzata, mediante la sottoscrizio-ne del Patto per lo sviluppo dell’area da parte dei compo-nenti del Forum dello sviluppo, che in quanto approvazio-ne formale del Piano consente l’avvio della sua attuazione e della sua comunicazione .

La visione di Catanzaro è pertanto ancorata, da un lato, all’ana-lisi diagnostica, frutto di un lavoro interdisciplinare di analisti qualificati e della partecipazione pubblica e privata, e dall’al-tro, ad un’analisi politico-amministrativa, risultato di sintesi di un dialogo tra i più rilevanti decisori pubblici e privati dell’area in questione.

Le linee StrategicheLa presente sezione frutto del lavoro decisionale, partecipato e condiviso, preliminare all’avvio del processo di pianificazione strategica e dei successivi forum tematici contiene la descrizio-ne delle linee strategiche, degli obiettivi e delle azioni del Pia-no. I momenti partecipativi e soprattutto decisionali sono stati arricchiti dai contributi illustrati dagli attori pubblici e privati di Catanzaro che hanno anche integrato e valutato le propo-ste di linee, obiettivi e azioni presentate nei vari documenti di supporto presentati durante le giornate di lavoro. Le linee stra-tegiche per lo sviluppo dell’area del Piano per i prossimo dieci anni sono articolate in una serie di obiettivi e azioni. Tra que-ste alcune assumono una rilevanza tale da essere considerati come “progetti bandiera”, a cui è specificamente dedicato il ca-pitolo del documento. Alla descrizione delle linee strategiche

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Catanzaro. Città dell’accoglienza, della conoscenza e dell’innovazione • Valutazione Ambientale Strategica

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si affianca una sintesi dei risultati emersi con la valutazione di sostenibilità ambientale.Sembra opportuno evidenziare, in sintesi, che In base a quan-to fino ad oggi programmato e praticato e dall’Amministra-zione Comunale, la meta obiettivo “Catanzaro città dell’acco-glienza, della conoscenza e dell’innovazione” viene perseguita, anche, attraverso:• la condivisione della visione strategica di Catanzaro come

città capoluogo di regione. Si tratta del primo passo da com-piere per giungere alla coerenza tra gli obiettivi e le risorse in campo per assicurare le condizioni di successo delle ini-ziative intraprese. In tale ottica la qualità delle relazioni isti-tuzionali rafforza l’area urbana, per la quale sono previste azioni integrate di riequilibrio urbanistico, l’individuazio-ne di nuove attività e di servizi comuni, maggiori occasioni di sviluppo e nuove opportunità per la rivitalizzazione dei centri storici, nonché la realizzazione di idonee infrastruttu-re per la mobilità delle persone e delle merci, a partire dal recupero e dalla riconversione di strutture già esistenti.

• la qualità dell’informazione e della comunicazione, che fa-vorisce lo sviluppo della partecipazione e della comunica-zione istituzionale;

• la qualità dell’immagine del territorio, in grado di accresce-re la “visibilità” fuori dal contesto locale attraverso poli at-trattori e specificità locali;

• la qualità urbana, volta ad aumentare la fruizione dello spa-zio urbano e delle eccellenze architettoniche;

• la qualità dell’ambiente e del paesaggio, per la quale è ne-cessario un monitoraggio costante e capillare e la riduzio-ne dei fattori di rischio ambientale, promuovendo iniziative sostenibili di recupero e valorizzazione dei valori semantici, naturali e paesaggistici locali;

• la qualità dell’offerta turistica, necessaria a potenziare il si-stema di offerta turistica integrata che valorizza il patrimo-nio culturale, storico , ambientale, naturalistico ed enogra-stronomico;

• la qualità del tessuto sociale determinate per la riduzione di fenomeni di disagio, povertà ed emarginazione, dando ri-sposta ai problemi della città multietnica del XXI secolo, fa-vorendo il recupero della fiducia sociale “decentrando” nel-le zone a rischio nuove funzioni sociali, innescando percorsi di socializzazione e di riappropriazione di identità collettive che rischiano di smarrirsi.

In tale ottica sono individuate e proposte 5 linee strategiche, 37 obiettivi e 181 azioni.Linea strategica 1: La città in rete, Centro, periferia, area vastacomposta da 4 obiettivi e 16 azioniLinea strategica 2: Cultura e creativitàcomposta da 7 obiettivi e 39 azioniLinea strategica 3: Mobilità, infrastrutture e cultura del mezzo pubblico composta da 6 obiettivi e 40 azioniLinea strategica 4: Turismo e sostenibilità ambientalecomposta da 6 obiettivi e 36 azioniLinea strategica 5: Innovare le istituzioni e i servizi ai cittadini e alle impresecomposta da 6 obiettivi e 35 azioni

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Le interconnessioni con altri livelli di pianificazione Il Piano Strategico è perfettamente interconnesso e congruen-te agli strumenti di pianificazione economica e territoriale atti-vi in questi ultimi anni a livello Europeo, regionale e locale. Nel particolare questi strumenti aiutano a ridefinire e rilancia-re il salto di qualità che il comune di Catanzaro si prefigge di affrontare per divenire città dell’accoglienza e della qualità, al-largando il cono focale dell’analisi conoscitiva e strategica del territorio in base alle proprie risorse, necessità e carenze e alla ricollocazione nelle linee direttive suggerite a livello comuni-tario, convogliando in questo modo le azioni di intervento in base ad uno studio che vada dal globale al locale, dal passato al presente e futuro del territorio stesso. Il fine è quindi quello di evidenziare in maniera chiara e nitida la visione degli interventi principali, le priorità e le azioni se-condo le esigenze degli attori pubblici e privati non solo per quello che riguarda lo start up, ma soprattutto per la sosteni-bilità e la gestione delle azioni strategiche che si andranno a sfidare.

Studio dello strumentoL’insieme di tutti gli elementi strategici inizialmente identificati nel Piano Strategico è stato sottoposto ad una selezione pre-liminare. Lo scopo della selezione è di procedere con la valu-tazione di compatibilità solo per gli elementi (Linee d’azione, Obiettivi, azioni) che, a giudizio del valutatore, determinano ef-fetti significativi dal punto di vista della sostenibilità ambienta-le e per i quali è più evidente il nesso causa-effetto. In linea generale risultano viceversa esclusi gli elementi del Piano per i quali non si prevedono effetti significativi o laddo-ve si ipotizza che essi abbiano natura prevalentemente imma-teriale e indiretta. L’ANNESSO 2 contiene i risultati di questa selezione, compresa una indicazione sintetica dei criteri che l’ hanno guidata.A seguito di questa selezione tutte le linee strategiche (LS), an-che se in ragione di una sola d’azione, verranno sottoposte alla

successiva valutazione di compatibilità. D’altra parte, all’inter-no di ogni LS solo le azioni selezionate influiranno nelle succes-sive valutazioni.Le linee strategiche e gli obiettivi selezionati vengono richia-mati nella tabella che segue:

Obiettivo 1.4

L'integrazione policentrica e la prospettiva trans-regionale - (rete ecologica regionale)

Obiettivo 1.5

Favorire la qualità urbanaObiettivo 1.6 Recupero e la valorizzazione del Centro Storico

Obiettivo 1.7 Il territorio collinare e costiero

Obiettivo 2.2 Qualificare e valorizzare il patrimonio culturale e le strutture a valenza culturale (Valorizzazione Parco di Scolacium)

Obiettivo 3.1Catanzaro cerniera tra Jonio e Tirreno

Obiettivo 3.2Riorganizzare la viabilità di accesso alla zona e relativi servizi

Obiettivo 3.3

I collegamenti metropolitano-ferroviariObiettivo 3.4

I servizi di trasporto pubblicoObiettivo 3.5

Catanzaro città della mobilità alternativaObiettivo 3.6

Il sistema della sosta nella città

Obiettivo 4.1Valorizzare e promuovere l'identità dei territori

Obiettivo 4.4 Garantire la qualità, la continuità e l'innovazione dell’offerta turistica

Obiettivo 4.5

Proteggere l’ambiente per migliorare la qualità della vitaObiettivo 4.6

Energia e territorio

Obiettivo 5.5Università e distretto produttivo

Obiettivo 5.7Incentivare i servizi alle imprese

Linea strategica 3: Mobilità, infrastrutture e cultura dell'utilizzo del mezzo pubblico

Linea strategica 2: Cultura e creatività

ELEMENTI STRATEGICI

Linea strategica 1: La città in rete

Linea strategica 5: Innovare le istituzioni e i servizi ai cittadini e alle imprese

Linea strategica 4: Turismo e sostenibilità ambientale

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2.2 Stato attuale dell’ambiente e scenario di riferimento (punto b), c) e d) Allegato VI D.Lgs. 4/08)

2.2.1 Analisi del contesto ambientale – scopingCostruzione del quadro pianificatorio e programmaticoL’insieme dei piani e programmi che governano il settore e/o il territorio oggetto del piano costituiscono il quadro pianifica-torio e programmatico del piano considerato. Il quadro pianifi-catorio che interessa il territorio della Città di Catanzaro è sta-to costruito considerando la pianificazione ambientale di set-tore esistente; la pianificazione/programmazione di altri enti con competenze sul medesimo territorio (Regione, Province, Autorità di Bacino); il programma di sviluppo socio-economico dell’area. La costruzione del quadro pianificatorio doveva assicurare la considerazione degli obiettivi ambientali fissati e le decisioni già assunte dalle politiche e dagli altri P/P territoriali o setto-riali. Garantire il riconoscimento delle questioni già valutate in P/P di diverso ordine e assumerle come risultato in maniera tale da evitare il ripetersi di azioni.Molte scelte di piano avvengono nel solco delle previsioni so-vraordinate, dovendosi confrontare con logiche e razionalità ambientali e territoriali elaborate alla scala appropriata (soli-tamente regionale o provinciale, ma talvolta anche nazionale e comunitaria). Si sono allora presi in considerazione strumenti di pianificazione e programmazione di livello comunitario, re-gionale e provinciale.I piani considerati riguardano:1. il Programma Operativo Regione Calabria FESR 2007-2013

(CCI N° 2007 IT 161 PO 008) Decisione della Commissione Europea C(2007) 6322 del 07/12/2007 (coerenza verticale);

2. il Documento Preliminare del Piano Territoriale di Coordina-mento Provinciale (coerenza verticale).

Identificazione dell’ambito spazio-temporale del PianoSecondo le previsioni stabilite nel Piano, gli obiettivi e le azioni

strategiche dovranno essere realizzate nell’arco del decennio 2008-2018. Dall’esame dei possibili effetti diretti e cumulativi generabili dal Piano si stima che i potenziali effetti potranno manifestarsi nel decennio successivo a quello previsto per la completa attuazione del Piano.Circa l’ambito spaziale, gli effetti del piano avranno influenza su un territorio che comprenderà non solo il territorio della Cit-tà di Catanzaro ma anche i comuni con esso confinanti. Identificazione degli StakeholdersComune di CatanzaroProvincia di Catanzaro Regione CalabriaACLIAeroportoCONIARCIARPAASL CatanzaroATOBancheCarabinieriCatanzaro Servizi Confederazione Italiana AgricoltoriCCIAA CGILCISLCNAColdirettiConfagricolturaConfapiConfartigianatoConfindustriaConfcommercio Confcooperative ConfesercentiCuria ArcivescovileGuardia di Finanza

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LegambienteOrdini professionaliPitPrefetturaQuesturaSoprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della CalabriaTeatro Stabile di CalabriaUILUniversità della Magna GreciaL’analisi di contesto (Scenario Iniziale S0)In questo paragrafo vengono descritte le principali questioni ambientali, socioeconomiche e territoriali che concorrono a descrivere lo stato ambientale iniziale. Le indicazioni emerse in fase di scoping sono state utilizzate per descrivere quello che viene definito lo Scenario iniziale (S0) che ha permesso di individuare alcuni temi “chiave” (o cri-ticità ambientali) ed una loro valutazione in termini di stato o qualità ambientale attuale. A questo scopo sono stati espressi dei giudizi in una scala da buono a pessimo, utilizzando una simbologia (smiles) spesso utilizzata nel reporting ambientale. Tali giudizi sono stati riportati nella Matrice di compatibilità in corrispondenza di ogni fattore ambientale. La scala dello stato ambientale di partenza è rappresentata di seguito:

LEGENDA STATO AMBIENTALE:

Pessimo LLCattivo LMedio KBuono J

Non noto

Inquadramento territorialeCatanzaro (98.671 abitanti, censimento provvisorio 2006) è la Città Capoluogo della Regione Calabria. Si trova in posizione centrale rispetto alla regione Calabria. Situata strategicamente nell’omonimo istmo – la striscia di terra più stretta d’Italia, ap-pena 35 chilometri dalla costa jonica a quella tirrenica - si affac-cia sul golfo di Squillace, nel mar Ionio.Il territorio comunale si estende dal mare fino a un’altezza di circa 600 metri. Comprende una zona costiera sul mar Ionio che ospita 8 km di spiaggia e un porto turistico, le colline retro-stanti solcate dalla valle della Fiumarella sede di un forte svi-luppo urbanistico, infine i tre colli: del Vescovado, di San Tri-fone (o di San Rocco) e di San Giovanni (o del Castello) su cui sorge il centro storico della città.A causa della situazione orografica l’espansione urbanistica della città si è avuta soprattutto dopo la seconda guerra mon-diale: verso nord sono sorti i quartieri San Leonardo, Bellamena e Stadio, e quindi, lungo la strada per la Sila, quelli di Ponte-piccolo, Pontegrande, Piterà e Sant’Elia. L’espansione urbana si è sviluppata, mediante la costruzione di nuovi ponti verso est con i quartieri Siano, Campagnella e Cava e verso ovest con il quartiere Gagliano.Negli ultimi 20 anni l’abitato si è espanso verso la costa, lungo la valle della Fiumarella e del Corace, verso i quartieri di Sala, Santa Maria, Pistoia, Corvo, Lido e Giovino e intorno a pree-sistenti piccole frazioni che sono state inglobate nella città, come il quartiere Mater Domini.Con il recente sviluppo urbanistico si sta delineando un model-lo di città “tripolare” organizzata per funzionalità, in cui il cen-tro cittadino rimarrà polo d’indirizzo politico e organizzativo, il quartiere Lido centro turistico e il nuovo quartiere Germaneto centro universitario e direzionale.Per la sua particolare posizione geografica il territorio comuna-le è bagnato dal mare, ma soggetto a costanti fenomeni nevosi d’inverno. I corsi d’acqua principali sono il torrente Fiumarella (nel dialetto locale Hjiumareddha), nel quale confluisce il tor-

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rente Musofalo, il torrente Corace (anticamente detto Crotalo) il maggiore in termini di portata d’acqua che delimita il confi-ne comunale a sud e il torrente Alli che delimita il confine co-munale a nord. Per loro natura i corsi d’acqua sono a carattere torrentizio ed hanno una scarsa portata nella maggior parte dell’anno, mentre si gonfiano dopo le piogge.Il territorio della provincia di Catanzaro registra una presenza ampia e diversificata di risorse naturali, paesaggistiche e stori-che. Tuttavia, questo patrimonio, di particolare pregio ambien-tale, è stato oggetto di un’antropizzazione incontrollata (di-sboscamenti, modifica del tracciato dei corsi d’acqua, restrin-gimento degli alvei) che ha modificano il paesaggio causando spesso prevedibili e disastrose conseguenze e alla quale, pur-troppo, non si è contrapposta una reazione sistematica capace di generare azioni di tutela, conservazione e valorizzazione.

RifiutiIl servizio integrale di N.U. viene effettuato, per conto dell’Am-ministrazione Comunale, dalla Società Mista “Ambiente e Ser-vizi Catanzaro S.p.A”. Il sistema principale di smaltimento risul-ta la discarica con l’impianto consortile Alli funzionante come impianto di selezione S/U con produzione di compost “grigio”. L’impianto a seguito dell’intervento della struttura commissa-riale è stato ampliato, potenziato e adeguato ai nuovi standard normativi anche se si ritiene necessaria l’attivazione di un si-stema di abbattimento degli odori. La linea di selezione sec-co-umido è stata portata a 20.000 tonnellate per anno, quel-la della valorizzazione della RD a 40.000 tonnellate per anno. Nel 1997 sono state trattate nell’impianto circa 50.000 tonnel-late di rifiuti. L’adiacente discarica di Rsu asservita all’impian-to di compostaggio non ha tuttavia grandi capacità residue di stoccaggio, tant’è che, per evitare un suo rapido esaurimento, già nel 1998 una delibera regionale imponeva che non fosse-ro conferiti alcuni materiali quali quelli provenienti dalla tritu-razione del legno ed altri ancora per non occupare eccessivi spazi. Nell’impianto si realizza la selezione, il compostaggio e

l’ottenimento di RDF. Inizialmente era previsto che i sovvalli andassero alla termodistruzione nell’inceneritore di Lametia Terme per evitare eccessivi accumuli nella discarica asservita all’impianto di Alli. Ciò non si è poi realizzato a causa della ina-deguatezza dell’inceneritore di Lametia agli standard ambien-tali vigenti. Essendo già stata avviata la raccolta differenziata dei Rsu nella città di Catanzaro, , è presumibile che la discarica di Alli, se oculatamente gestita, possa ancora per qualche tem-po assolvere al compito di «discarica di servizio» dell’impianto di compostaggio senza eccessivi sovraccarichi. E’ attivo un Centro di Multiraccolta, dove i cittadini possono li-beramente e gratuitamente conferire i rifiuti ingombranti (pol-trone, materassi, reti per letti, elettrodomestici, mobili usati, taniche, specchi, cassette di legno o di plastica). Tale servizio viene anche effettuato a domicilio su appuntamento telefoni-co e dietro pagamento di un diritto di chiamata. Il Comune di Catanzaro ha aderito al progetto regionale per la raccolta dif-ferenziata “porta a porta” e dal 5 aprile 2007 è attivo il progetto “Arriva la raccolta differenziata porta a porta”. In considerazio-ne dell’ampiezza del territorio e del numero di utenze, il nuo-vo sistema di gestione dei rifiuti differenziati è stato attivato in maniera sperimentale nel Centro Storico, prima, e succes-sivamente nei quartieri marinari di Catanzaro Lido, Casciolino e Giovino. Il servizio è stato attentamente monitorato per ve-rificare la qualità e la quantità dei materiali raccolti, oltre che evidenziare e risolvere eventuali disagi per la popolazione ser-vita. Tale servizio viene effettuato con frequenza giornaliera, sei giorni su sette. Esso prevede, oltre alla raccolta differenziata porta a porta delle frazioni secche, costituite da rifiuti di imbal-laggi in vetro, plastica, acciaio e alluminio, anche la raccolta dei rifiuti biodegradabili di cucine, mense, bar, ecc. E’ stato dato av-vio anche, dall’aprile scorso, alla raccolta “per scrivanie” della frazione cartacea dei rifiuti prodotti in tutti gli uffici pubblici e privati, mediante l’impiego di lavoro di una Cooperativa So-ciale.

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Qualità delle acque superficialiDal punto di vista idrografico nel territorio non si hanno cor-si d’acqua significativi e solo l’Amato supera, di poco, i 50 Km di lunghezza (56,2Km) con superficie di bacino pari a 566Kmq, mentre i fiumi Corace e Alli si attestano sui 46 Km di lunghezza, e bacini rispettivamente pari a 293 e 129 Kmq. Il territorio è sol-cato da corsi d’acqua di breve lunghezza ed elevata pendenza iniziale che sboccano nelle pianure costiere con alvei larghi e solcati dai canali di magra. Le caratteristiche morfologiche e la presenza di estese formazioni argillose e poco permeabili lega-no strettamente lo smaltimento delle acque meteoriche all’an-damento delle piogge e tutti i corsi d’acqua hanno carattere torrentizio.Per quanto concerne le risorse idriche, le modeste portate di sorgenti comunali costituiscono solo integrazione delle risorse idriche fornite dalla Regione Calabria, tramite il Settore nato dalla cessata CASMEZ, che, con gli impianti di potabilizzazione “S.Domenica” di Catanzaro, “Alaco” di Serra San Bruno,“Crocchio” di Sersale e con diffusi campi pozzi ubicati nei terreni alluvio-nali in prossimità delle coste, garantisce la fornitura ai Comuni dell’ambito ATO 2. La città di Catanzaro, al pari di numerosi altre aree del territorio regionale, necessita di opere di ammodernamento e potenzia-mento della rete idrica, soprattutto per superare il problema delle notevoli perdite di acqua.Sono tuttavia in previsione il completamento dell’invaso dell’Alaco, nella zona di Serra San Bruno e la realizzazione dell’invaso del Melito, nell’area del comune di Gimigliano, ope-re che permetteranno di ridurre il ricorso allo sfruttamento dei subalvei ed il loro rinascimento specie nell’area jonico-sovera-tese.Il Comune è provvisto di un impianto di depurazione sito in località Verghello. Codesto impianto, peraltro non gestito dal Comune, risulta assolutamente inadeguato sotto il profilo tec-nologico e la sua stessa localizzazione provoca notevoli disagi al quartiere Lido per l’emanazione di cattivi odori.

Per eliminare tale criticità la Regione Calabria con decreto n. 9209 dello scorso 10 luglio ha messo a disposizione del Co-mune di Catanzaro sette milioni di euro per la realizzazione di un nuovo depuratore. Il costo complessivo dell’intervento ammonta a 13 milioni di euro. Il nuovo impianto consentirà di risolvere al meglio tutta la problematica della depurazione e servirà anche tutte le nuove realtà direzionali della valle del Co-race.

Qualità dell’aria I criteri per effettuare la valutazione della qualità dell’aria al fine di garantire la tutela della salute della popolazione e la protezione degli ecosistemi sono contenuti nel Decreto Mini-steriale n. 60 del 2.04.2002 e nel Decreto Legislativo n. 183 del 21.05.04. In Calabria non esiste una rete strutturata di monito-raggio della qualità dell’aria, pertanto persiste su tutto il terri-torio regionale una conoscenza parziale dei livelli di concentra-zione degli impianti in atmosfera. Uno dei problemi più sentiti dai cittadini è l’inquinamento at-mosferico. Le sostanze inquinanti emesse in atmosfera sono in gran parte d’origine antropica (attività industriali, centrali ter-moelettriche, riscaldamento domestico, trasporti). Fin dagli anni ’70 sono state adottate politiche per la riduzione degli agenti chimici diffusi nell’aria, le quali hanno dato buoni risultati, permettendo significative riduzioni sia del biossido di Zolfo (SO2) che del monossido di Carbonio (CO). Molto si sta facendo per affrontare i problemi connessi con l’inquinamen-to da biossido di azoto (NO2), l’articolato delle polveri sottili (PM10) e l’ozono (O3).Nella Provincia di Catanzaro ( Simeri Crichi) sono state istalla-te due centraline industriali di cui una anche meteo, della rete Edison. Anche la città di Catanzaro si sta dotando della rete di monitoraggio della qualità dell’aria, attraverso l’installazio-ne di 5 stazioni ambientali, in grado di monitorare i dati rela-tivi all’inquinamento atmosferico, connessi al traffico automo-bilistico. Alle 5 stazioni ambientali andranno ad aggiungersi 5

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stazioni di conteggio, classificazione e rilevazione delle code e 5 pannelli a messaggio variabile, che daranno, in tempo reale, notizie sull’entità del traffico. Il tutto coordinato e controllato da una Centrale Operativa, ubicata presso il Comando dei Vigili Urbani. I dati a disposizione riguardano le stazioni di Sant’An-tonio e Santa Maria che hanno rilevato per l’anno 2007 che le emissioni (NOx, NO, NO2, CO) non hanno oltrepassato la soglia dei superamenti autorizzati (13/35 e 12/35).

RumoreLa città di Catanzaro, come ogni realtà ad elevato tasso di mo-torizzazione, è esposta ad un fattore di pressione rappresenta-to dal rumore ambientale, la cui sorgente principale è il traffico veicolare, oltre alle manifestazioni in luogo pubblico, alle atti-vità di cantieri edili o di manutenzione stradale. La legge quadro sull’inquinamento acustico, 26 ottobre 1995, n. 447, ed i successivi Decreti normativi stabiliscono un limi-te massimo di emissione per i rumori ambientali, oltre il quale vi è inquinamento acustico dal quale è possibile difendersi. Il tema del rumore urbano è presente nelle politiche ambienta-li dell’Amministrazione Comunale di Catanzaro, sia in termini di strumenti di analisi che di azione amministrativa. Infatti, Il Consiglio Comunale, con Delibera n. 7 del 13 febbraio 2003 ha approvato il Piano di Zonizzazione Acustica della Città di Ca-tanzaro e le relative Norme di attuazione.L’adozione della Zonizzazione acustica costituisce l’atto attra-verso cui trovano pieno recepimento nella prassi amministra-tiva del Comune di Catanzaro i principi di tutela dall’inquina-mento acustico espressi dalla Legge quadro. L’ambito di tutela viene esercitato su tutto il territorio comuna-le, che è stato suddiviso in zone corrispondenti alle classi de-finite nella tabella A – Classificazione del territorio comunale di cui al D.P.C.M. 14.11.1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”.

Siti inquinati Per sito inquinato è da intendersi ogni area in cui si registrano livelli di contaminazione del suolo o del sottosuolo delle acque superficiali e sotterranee superiori ai valori di concentrazioni limite accettabili tali da determinare pericolo per la salute pub-blica o l’ambiente naturale.Pertanto è da intendersi per bonifica di un sito inquinato tutto quell’insieme di misure ed interventi volti ad eliminare sia le sostanze inquinanti che le fonti d’inquinamento.Il Comune di Catanzaro e la provincia (Comune di Davoli Vasì) sono interessati da interventi di bonifica, ripristino ambientale e messa in sicurezza permanente, secondo i criteri, le procedu-re e le modalità individuate dal D.M. 471/99 delle aree definite ad alto rischio individuate, nel Piano Gestione Rifiuti contenen-te anche il Piano delle Bonifiche. Interventi che fanno parte di una progettazione regionale di risanamento ambientale che ha già consentito di ripulire in Calabria circa mille microdiscari-che con il progetto ‘Puliamo la Calabria’, e bonificare e risanare circa cento fiumare.

Ambiente marino e costieroCatanzaro Marina, comunemente detta Catanzaro Lido, è il quartiere costiero del Comune di Catanzaro; l’insediamento, si-tuato a sud rispetto al centro cittadino, si estende per circa 6 km lungo la costa ionica. Insieme ai quartieri Aranceto, Corvo, Fortuna, Casciolino, Giovino e Barone forma la 4a Circoscrizio-ne territoriale di Catanzaro, dal cui centro urbano dista circa 8 km. Più che periferia viene considerato dai cittadini catanzare-si come un vero e proprio secondo centro, il “centro turistico-balneare” della città.Catanzaro lido è sede di un piccolo porto turistico (in fase di ampliamento-adeguamento) ed è attraversato dalla strada sta-tale jonica (SS106/E90), importante arteria di comunicazione che unisce Reggio di Calabria a Taranto, costeggiando il Mar Jonio e passando da Crotone.Il litorale presenta due tipologie di spiaggia: di tipo sabbioso o

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di tipo sabbioso-ciottoloso.Per quanto riguarda lo stato delle acque marine, i circa 8 Km di costa appartenenti al Comune di Catanzaro sono influenza-ti dalla presenza dei numerosi corpi idrici, oggetto di scarichi abusivi, che scaricano le proprie acque in mare e dagli agglo-merati urbani. All’apertura della stagione balneare 2008, il Co-mune di Catanzaro è stato interessato, come altri comuni della regione Calabria, da divieti di balneazione: il porto di Catanza-ro Lido 200 m, la Foce F. Corace, 556 m e la Foce T. Fiumarella 421m..

ElettromagnetismoNel territorio comunale, la principale fonte di onde elettroma-gnetiche non ionizzati, e quindi di esposizione a rischio per la popolazione, è costituita dalle diverse stazioni di radiofrequen-ze per la telefonia mobile. Malgrado non si siano accertate situazioni di “inquinamento elettromagnetico”, tuttavia , si registrano un’elevata sensibili-tà e la preoccupazione della popolazione per il moltiplicarsi di antenne e di ripetitori al servizio della telefonia mobile

Rischi ambientaliCatanzaro è una città che nel tempo ha subito forti processi di urbanizzazione, spesso anche incontrollata, e dai fragili equili-bri costituzionali che hanno determinato una situazione am-bientale ad elevata problematicità, caratterizzata da rischi di dissesto idrogeologico (frane, alluvioni ed erosione costiera) da rischi sismici e da rischio incendi. Nel trasferimento dei centri storici collinari verso la pianura ed il mare causato da una richiesta di modernizzazione dello spa-zio fisico abitativo, dall’uso turistico e dal sovradimensiona-mento degli strumenti urbanistici comunali che alla pari del diffuso abusivismo edilizio hanno causato la crescita delle città e dei centri minori attraverso periferie urbane prive di ogni ca-ratterizzazione antropica ed antropologica.Insediamenti abitativi e infrastrutture realizzate negli anni sen-

za tenere conto dei vincoli ambientali comportano per il futuro rischi concreti se non si avvieranno interventi di adeguamento strutturale e inserimento paesistico-ambientale. Infatti, la pres-sione antropica, l’urbanizzazione turistica e residenziale, l’in-tervento agricolo, attività svolte anche in prossimità di fiumi, coste e aree umide, con relativa riduzione della fascia litoranea e dei corsi d’acqua superficiali, così come la poco attenzione alla tutela delle risorse naturali, pongono sotto seria minaccia l’integrità degli ambiti naturali soggetti a valorizzazione e con-servazione. Nelle aree a maggiore pressione antropica, come quelle costie-re e fluviali, si può verificare una possibile perdita degli ultimi ambiti naturali esistenti, con il rischio di crescita di fenomeni di inquinamento. Da sottolineare ancora che la sostenibilità ambientale nel periodo estivo raggiunge punte allarmanti: la stagione balneare comporta per il territorio un aumento verti-ginoso della popolazione, accentuando una serie di problema-tiche connesse alla rete idrica e fognaria che in alcune zone si riversano direttamente in mare.Per quanto riguarda il rischio frane il PAI Calabria ha censito, e valutato la pericolosità ed il rischio, di fenomeni franosi in-teressanti gli insediamenti collinari e montani soggetti ripe-tutamente a tali fenomeni in funzione del contesto geologico e morfologico, delle peculiarità del sistema insediativi e del-la presenza di strade di terminazione con funzione di accesso unico agli abitati. Per il territorio del Comune di Catanzaro, nel-la tabella che segue, sono specificate le estensioni delle aree in frana rilevate e delle superfici considerate a rischio e pertanto soggette a specifiche misure di salvaguardia:

Tabella – Rischio frane

AREA IN FRANA (MQ)

CLASSE DI RISCHIO R1

(MQ)

CLASSE DI RISCHIO R2

(MQ)

CLASSE DI RISCHIO R3

(MQ)

CLASSE DI RISCHIO R4

(MQ)

8660875,2540 4261,983 2680,550 978,082 208505,434

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La valutazione del rischio idraulico è stata conseguita, per i tratti di foce relativi a fiumi e torrenti considerati particolar-mente a rischio considerata la presenza elevata di popolazione e di opere infrastrutturali, mediante la determinazione di mo-delli idrologico-idraulici, che hanno permesso di individuare le sezioni di esondazione per portate di piena con assegnati tem-pi di ritorno, usualmente pari a T=20÷50, 100÷200 e 300÷500 anni. Per tutti gli altri corsi d’acqua si sono utilizzati 1. criteri geomorfologici, per tener conto dell’andamento plano-altime-trico degli alvei fluviali e delle evidenze relative ai depositi allu-vionali conseguenti a fenomeni di trasporto dei materiali soli-di; 2. le informazioni storiche, da cui si è dedotto per i vari even-ti alluvionali in quali località si siano verificate le inondazioni; 3. le aerofotogrammetrie, utili per l’osservazione delle tracce di piena. Per il territorio del Comune di Catanzaro, nella tabella che segue, sono specificate le estensioni delle aree considera-te a rischio idraulico e pertanto soggette a specifiche misure di salvaguardia:

Nell’Ambito del PAI è stato realizzato un primo dossier sul ri-schio di erosione costiera che ha alla sua base la definizione qualitativa delle matrici di pericolosità, dedotta dall’analisi dell’evoluzione della linea di riva, e di vulnerabilità, sulla base delle informazioni relative ai danni arrecati dalle mareggiate ed alla loro frequenza. La valutazione quantitativa delle modi-ficazioni delle aree costiere è stata condotta attraverso l’analisi delle variazioni della linea di riva espresse in termini di avanza-mento/arretramento nell’arco arco temporale 1954 -1998. La

ricostruzione geometrica della linea di riva è stata dedotta dal-la cartografia a scala 1:10.000 CASMEZ, 1956 (volo IGM 1954), dalle ortoimmagini digitali a colori della CGRA del 1998, non-ché dalla levata aerea SCAME 1978 realizzata dalla Regione Ca-labria. Per il territorio del Comune di Catanzaro, è specificato il livello di rischio di erosione costiera R2.Per quanto riguarda la prevenzione antincendi, ha dunque preso atto con soddisfazione della predisposizione del cosid-detto “catasto incendi”, vale a dire della mappa delle aree dove si sono verificati fenomeni di combustione o che, comunque, presentano situazioni di forte rischio. Tutti i cittadini titolari del-le particelle catastali inserite nella mappa sono stati raggiunti da una comunicazione del Comune che li ha invitati a ripulire le aree in questione, precisando che in caso di inadempienza l’Amministrazione sarebbe intervenuta a danno.

Valori ambientaliAccanto a questo quadro ambientale caratterizzato da ele-menti di criticità non eccessivamente impattanti sul territorio ma, comunque, meritevoli di grande attenzione, si registrano elementi di elevato valore ambientale e naturalistico, stretta-mente collegati ad aspetti storici e archeologici. La descrizione dei valori ambientali riguarda il territorio provinciale in consi-derazione del fatto che le azioni previste dal Piano interessano un territorio che va al di là dei confini comunali.Il territorio provinciale è dotato di un ricco patrimonio cultura-le, storico, architettonico e artistico, che, per una fruibilità inte-grata, richiede la costruzione di una rete connettiva da realiz-

Tabella – Rischio idraulico

AREA ATTENZIONE mq PUNTI ATTENZIONE ZONE ATTENZIONE CLASSE DI RISCHIO R1 mq

CLASSE DI RISCHIO R2 mq

CLASSE DI RISCHIO R3 mq

CLASSE DI RISCHIO R4 mq

5266289,654 1 2963,138 1026268,310 942426,460 230477,890 582648,370

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zarsi intorno a itinerari capaci di soddisfare l’attuale rilevante domanda di “turismo eco-culturale”.Il parco della biodiversità Mediterranea si estende per 610.000 mq. ed è situato per 114.200 mq all’interno dell’area della Scuola Agraria di Catanzaro. Al suo interno sono state rea-lizzate sia aree a prato, sia un giardino botanico all’italiana (co-stituito da 20.000 nuove piante da siepi e tappezzanti, 2.000 piante d’alto fusto e 200 specie arboree) e due laghetti. Il Campus universitario di Germaneto, che ora si estenderà su una superficie totale di circa 200 ettari. Nella nuova area asse-gnata, il progetto dell’Università prevede la realizzazione di un “Bioparco Scientifico e Tecnologico”, dove verranno dislocate tutte le funzioni più strettamente legate alla ricerca avanzata e al trasferimento tecnologico, integrate ad aree verdi, orti bo-tanici, coltivazioni di ricerca e di sperimentazione, capaci cosi’ di concorrere alla tutela e valorizzazione dell’area e alla inter-connessione con i tessuti urbani esistenti e con i centri urbani dell’hinterland catanzarese. Ricordiamo i giardini Nicholas Green, e San Leonardo, le aree verdi tra cui “Pino Longo” e la pineta del lungo mare ( località Giovino) , le Ville Florestano Pepe, Pangea e Margherita.Sul territorio sono presenti consistenti siti archeologici: l’area di Terina, importante avamposto commerciale e politico dei Crotoniati, sulla costa tirrenica e il parco della Roccelletta sul-la costa ionica. Il parco della Roccelletta unisce testimonianze greco-romane (l’antica città di Skylletion-Scolacium) a quelle bizantino-normanne (la Basilica di Santa Maria della Roccella); ai luoghi cassiodorei (Squillace, Stalettì). L’età medievale è te-stimoniata dai ruderi in località Terravecchia di Sant’Eufemia Vetere dell’Abbazia Benedettina di Santa Maria (più tardi di Sant’Eufemia) sorta nel 1060 sui resti di un antico cenobio ba-siliano, e anche da numerosi castelli e postazioni fortificate, po-ste a tutela e controllo del territorio, che uniscono alle valenze storico-artistiche un elevato grado di panoramicità. Si pensi al territorio di Tiriolo, che conserva la testimonianza del castrum bizantino, posto in uno dei luoghi più affascinante della Cala-

bria, da dove è possibile godere la piena veduta sia del Golfo di Squillace sia di quello di Sant’Eufemia, al castrum di Squillace che domina sul golfo di Squillace, al castello normanno di Ni-castro ristrutturato da Federico II di Svevia di cui restano oggi i ruderi delle quattro torri cilindriche, un bastione pentagona-le, un contrafforte quadrangolare e la cinta muraria. Infine vi sono, sparsi in maniera equilibrata e diffusa sul territorio e su-scettibili di collegamento, testimonianze di epoche successive, dalle tardo-quattrocentesche Collegiate di Cropani e Zagari-se, al Bastione di Malta, poderoso torrione quadrato risalente al XVI secolo, di Gizzeria Lido, fino alle città pianificate dopo il terremoto del 1783, come, ad esempio, Borgia o Petrizzi, nel cui impianto è ancora leggibile l’ideologia illuminista che le ha prodotte.Ancora l’area SIC “Oasi di Scolacium” (2 ha), (IT9330098) di notevole interesse naturalistico sia in quanto sito riproduttivo della caretta caretta sia per la presenza di centaurea deusta ol-tre che della ephedra distachia e dell’Hypecoum imberbe.In località Roccelletta di Borgia a poche centinaia di metri da Catanzaro ricordiamo il parco archeologico di Scolacium. Dell’abitato preromano rimane poco; i resti visibili nel sito di-mostrano l’impianto della colonia romana con i monumenti più importanti: gli avanzi delle strade lastricate, degli acque-dotti, dei mausolei, di altri impianti sepolcrali, della basilica e di un impianto termale. Il teatro poggia sul pendio naturale della collina e poteva ospitare ca. 5000 spettatori. Fu costruito nel corso del I secolo d.C. e fu dotato di una nuova scena in occa-sione della fondazione della colonia da parte di Nerva, in con-comitanza con il notevole sviluppo monumentale della città e con l’ampliamento dell’intero abitato; fu peraltro oggetto di numerosi rifacimenti successivi, fino al IV secolo d.C. Dal teatro, da rilevare, proviene la maggior parte del materiale recuperato durante gli scavi, tra cui spiccano i pregevoli frammenti archi-tettonici e gruppi scultorei. Poco distante dal teatro si trovano i resti dell’anfiteatro, la cui costruzione risale all’epoca dell’im-peratore Nerva.

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Il Monte Gariglione è coperto di una selva con alberi di alto fusto in cui predominano faggi e pini larici. Per l’alto grado di naturalità il Gariglione è stato inserito nei siti del progetto Bioitaly, aree protette di interesse comunitario con codice SIC IT9330114. L’interesse per la foresta del Gariglione aumentata di recente anche da parte del mondo scientifico in quanto pare che la varietà locale di Abies alba abbia proprietà che induco-no maggiore resistenza alle piogge acide.Le Valli Cupe sono uno dei siti più interessanti dell’Italia del Sud, sia per l’aspetto naturalistico che per l’equilibrio ambien-tale che presentano. I caratteristici crepacci, scavati nelle pare-ti composte di materiali sabbiosi, hanno origine naturale, ma sono stati dilatati e allungati dagli uccelli, tra cui rapaci, che scelgono questo posto indisturbato e tranquillo per la nidifica-zione. Risalendo la fiumara Fegato, le pareti nascondono, fino ad una distanza di dieci metri dalla loro base, l’ingresso di un meraviglioso canyon. Il Canyon, con le sue cascate e le pareti tortuose che tendono ad incontrasi in alto, oscurano il cielo, creando un habitat ideale per le specie animali e vegetali pro-tette e rare. La sorgente della fiumara Fegato, che per millenni ha scavato il canyon, è situata a quattro ore di cammino all’in-gresso quindi offre una buona opportunità, a chi ama il trek-king, di risalirlo fino all’inizio. Tra le specie animali, segnaliamo il gufo reale, la salamandrina dagli occhiali, il nibbio, il gheppio e l’avvoltoio egiziano.

EnergiaPer andare verso un modello energetico più sostenibile, è ne-cessario procedere lungo tre direzioni: - una maggiore efficien-za e razionalità negli usi finali dell’energia; - modi innovativi, più puliti e più efficienti, di utilizzo e trasformazione dei com-bustibili fossili, che rimarranno necessariamente per i prossimi 50 anni la fonte energetica prevalente; - un crescente ricorso alle fonti rinnovabili di energia.La Regione Calabria si è dotato di un Piano Energetico Ambien-tale (Pear) nel dicembre 2004. L’energia ha assunto, infatti, una

posizione centrale nella problematica dello Sviluppo Sostenibi-le: prima di tutto perché l’energia (o più esattamente l’insieme di servizi che l’energia fornisce) è una componente essenziale dello sviluppo; in secondo luogo perché il sistema energetico è responsabile di una parte importante degli effetti negativi delle attività umane sull’ambiente (a scala locale, regionale e globale) e sulla stabilità del clima.Tre gli obiettivi principali: fonti rinnovabili, risparmio energeti-co e riduzione dell’emissione di sostanze inquinanti.Le prescrizioni dettate dal piano: divieto assoluto su tutto il ter-ritorio regionale dell’utilizzo del carbone per alimentare cen-trali per la produzione di energia elettrica; obbligo dell’inter-ramento dei cavi elettrici per le tratte sovrastanti le aree antro-pizzate; obbligo, a carico delle società produttrici, di fatturare in Calabria l’energia elettrica destinata al resto del paese; limi-tazione del numero di centrali.Saranno autorizzati soltanto impianti alimentati attraverso il solare termico, fotovoltaico, eolico, idrogeno, biomasse e bio-gas. Diventa obbligatorio l’adeguamento per le centrali ter-moelettriche già in funzione, per le quali è prevista, in caso contrario, la chiusura. Il PEAR prevede, inoltre, una serie di bandi per incentivare la produzione di energia rinnovabile; si tratta di bandi che fanno riferimento alla leggi nazionali, ma sono previsti anche altri fi-nanziabili tramite il Por Calabria. In relazione alle iniziative di realizzazione e attivazione di impianti di produzione di ener-gia elettrica da biomasse nella Regione Calabria, in provincia di Catanzaro e precisamente nel Comune di San Floro, la so-cietà Biozenit avrebbe dovuto realizzare la costruzione di serre (su una superficie di circa 10 ha) destinate alla produzione di rose ed alimentate dall’impianto di cogenerazione attivato dal-la centrale a biomasse. Tuttavia, in seguito ad evento alluvio-nale che ha comportato la distruzione del ponte che costituiva l’unica via di accesso per l’area destinata all’investimento nel comune di San Floro (CZ) il contratto tra la Regione Calabria e la società Biozenit è stato revocato.

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Altre iniziative di impianti di produzione di energia rinnovabile riguardano la realizzazione di parchi eolici che ha interessato il territorio del Comune di Catanzaro e dei comuni limitrofi.

2.2.2 Scenario di Riferimento Sr

Lo Scenario di Riferimento, che rappresenta l’evoluzione dello stato ambientale probabile senza l’attuazione del piano, viene ipotizzato uguale alla Scenario Iniziale. Tale condizione deriva dalla considerazione che l’assenza di programmazione o piani-ficazione sul territorio non apporterà cambiamenti significativi dello stato ambientale iniziale.

2.3 Obiettivi di protezione ambientale (punto e) Allegato VI D.Lgs. 4/08)

La VAS assume come modello di riferimento per le sue analisi e valutazioni la prospettiva dello sviluppo sostenibile. In Italia il riferimento nazionale principale in materia di sviluppo soste-nibile è dato dalla deliberazione n. 57 del 2 agosto 2002 del CIPE “Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibi-le in Italia, promossa a seguito della Prima Strategia dell’UE in materia di sviluppo sostenibile adottata dal Consiglio Europeo di Goteborg (2001), e completata dal Consiglio Europeo di Bar-cellona del 2002”. Per la redazione del presente Rapporto Am-bientale si è fatto riferimento a tale deliberazione.

2.4 Stima degli effetti e misure per impedire, ridurre e compensare gli effetti negativi (punto f ) e g) Allegato VI D.Lgs. 4/08)

La valutazione degli effetti è stata condotta, secondo la meto-dologia descritta nel par. 1.3, sul quadro strategico descritto nel par. 2.1 che definisce lo scenario di piano. Dai risultati della valutazione emergono:− effetti negativi evidenziati per fattore ambientale nella ma-

trice di compatibilità (ANNESSO 3) e rappresentati sulle uni-tà di valutazione per componente ambientale (ANNESSO 4);

− criticità, già evidenziate in fase di scoping per ciascun fatto-re ambientale, non risolte dal piano;

descritti e rappresentati nello Scenario di Piano (Sp).Nella descrizione della valutazione degli effetti dello scenario Sp vengono individuate le azioni di mitigazione e/o compen-sazione per ridurre gli effetti negativi e le criticità.Tali azioni hanno integrato il quadro strategico di piano confi-gurando un nuovo scenario i cui effetti sono descritti nel par. 2.5 Scenario Alternativo (Sa).

2.4.1 Scenario di Piano (Sp)Lo Scenario di Piano (Sp) viene di seguito descritto secondo le due chiavi di lettura:− con riferimento agli elementi strategici del piano analizzan-

do l’insieme degli effetti attesi per ogni linea strategica ed obiettivo;

− con riferimento alle criticità ambientali emerse in fase di scoping ed analizzandole (per ogni fattore o componente ambientale) rispetto agli effetti determinati dal piano, giun-gendo a formulare un giudizio sulla qualità ambientale che si determina per effetto della realizzazione del piano stes-so.

Nel caso in cui il giudizio sulla qualità ambientale risulta nega-tivo vengono prospettate azioni di mitigazione e/o compen-sazione.Per quanto riguarda la Linea strategica 1: La città in rete, è necessario distinguere tra gli obiettivi di Piano. Per l’Obiettivo 1.4 e in particolare l’azione a cui si lega il progetto di Rete Eco-logica Regionale (Azione 1.4.2), sono attesi effetti positivi sia in termini di “Biodiversità e paesaggio naturale”, che di “Conti-nuità territoriale”, che infine, anche se in misura minore/meno diretta, di beneficio alle attività turistiche e quindi economiche del territorio e di tutela dei valori culturali e naturalistici. Vi è poi un insieme di azioni comprese nell’Obiettivo 1.5 (Favo-rire la qualità urbana) e nell’Obiettivo 1.6 (Recupero e la valo-rizzazione del Centro Storico) per i quali, pur se con localizza-

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zione diversa (il solo centro storico, le nuove centralità, l’insie-me delle aree urbanizzate) sono ipotizzabili effetti di natura e livello di importanza diversi. Sono attesi in particolare effetti positivi significativi in termini di miglioramento della qualità urbana e dell’assetto insediativo in generale, ed ancora in ter-mini di mobilità, servizi alla persona, condizioni d’igiene, estesi a tutte le aree urbanizzate comprese negli interventi. Si ipotiz-zano inoltre effetti positivi nel centro storico per interventi mi-rati su qualità urbana, risparmio energetico ed idrico, mobilità, disagio sociale, valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale. Per l’Obiettivo 1.7 (Il territorio collinare e costiero) sono attesi effetti positivi significativi in termini di sviluppo dell’economia locale e delle attività produttive (agrituristiche in particolare) e quindi, indirettamente, di organizzazione dell’assetto inse-diativo e di ricchezza territoriale. Sono prevedibili anche effet-ti negativi significativi legati allo sviluppo dell’offerta turistica ed in particolare alla necessità di nuovi prelievi idro-potabili, estensione della rete fognaria, etc. Vanno considerati anche ef-fetti negativi, seppure relativamente meno significativi, legati all’aumentata fruizione e quindi al disturbo arrecato nelle aree di pregio naturalistico. Si tratta comunque di effetti che, se cor-rettamente gestiti, possono essere adeguatamente mitigati.Per quanto riguarda la Linea strategica 2: Cultura e creati-vità, il solo obiettivo-azione selezionato per la valutazione di compatibilità è quello relativo al potenziamento del Parco ar-cheologico di Scolacium (di notevole interesse storico ed eco-logico) e di altre emergenze storico-paesaggistiche (ad es. i molini ad acqua), per il quale sono attesi effetti positivi signifi-cativi in termini di valorizzazione dei beni culturali, offerta mu-seale e in subordine, di “Economia locale ed attività produtti-ve”. La Linea strategica 3: Mobilità, infrastrutture e cultura dell’utilizzo del mezzo pubblico, prevede una serie di obiet-tivi ed azioni relative a diversi sistemi di trasporto ed operanti a diversa scala geografica: dalla connessione tra la linea tirreni-

ca e quella ionica (e con essa ai corridoi trans-europei I ed VIII), al piano urbano della mobilità (PUM), ai collegamenti tra la SS 280 e la SS 106 e con i centri della provincia, alla riorganizzazio-ne della viabilità di accesso ed alla intermodalità locale, ai col-legamenti metropolitano-ferroviari, agli interventi di mobilità alternativa. Si tratta da un lato di azioni di natura fisico-spaziale e dall’altro di azioni a carattere più immateriale. Gli effetti atte-si presentano relazioni particolarmente complesse, anche per la notevole articolazione degli elementi strategici proposti. Le azioni previste determinano tutte un miglioramento significa-tivo in termini di decongestionamento del traffico veicolare ur-bano ed extra-urbano. Effetti positivi rilevanti sono ipotizzabili in termini di miglioramento della viabilità e del sistema dei tra-sporti e della mobilità in genere, oltre che per la diminuzione della incidentalità stradale. In maniera meno diretta si ipotizza-no effetti positivi sull’intero sistema economico locale. D’altro canto la realizzazione di nuovi collegamenti stradali, ferroviari e parcheggi, determina effetti negativi rilevanti in termini di consumo di aree agricole e naturali, artificializzazione-imper-meabilizzazione, qualità dell’aria e, per il solo sistema stradale, di inquinamento acustico e qualità del paesaggio, ad esempio per perdita di connessione ecologica. Con riferimento ad altre azioni (trasporto pubblico, mobilità alternativa) l’effetto in ter-mini di qualità dell’aria, inquinamento acustico, qualità urbana in genere ed anche dal punto di vista dei consumi energetici, è viceversa positivo. La Linea strategica 4: Turismo e sostenibilità ambientale prevede, con l’Obiettivo 4.1 (Valorizzare e promuovere l’iden-tità dei territori) interventi a livello di verde urbano oltre che la realizzazione di sentieri escursionistici extraurbani con effetti positivi attesi in termini di “Qualità urbana” e in subordine, di “Economia locale ed attività produttive”, per effetto della valo-rizzazione di siti d’interesse storico e naturalistico. Pur essen-do comprese azioni a tutela della biodiversità, oltre agli effet-ti positivi è prevedibile un potenziale effetto negativo dovuto all’accresciuta fruizione, mitigabile in ogni caso attraverso una

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corretta localizzazione e gestione. Con l’Obiettivo 4.4 (Garanti-re la qualità, la continuità e l’innovazione dell’offerta turistica) ed in particolare con il rilancio di Catanzaro Marina, sono ipo-tizzabili effetti positivi per l’economia locale e per le attività turistiche e produttive in genere; mentre si ipotizzano effetti negativi dovuti a maggiori fabbisogni idrici e di servizi di de-purazione, maggiore inquinamento luminoso l’accresciuta ar-tificializzazione, il rischio di erosione costiera. Si tratta di effetti parzialmente mitigabili e compensabili con interventi specifici e tecniche ecocompatibili, come peraltro già previsto dal Piano (ad es. per la sistemazione degli arenili). Con l’Obiettivo 4.5 (Proteggere l’ambiente per migliorare la qualità della vita) si hanno una serie di azioni chiaramente orientate verso la compatibilità ambientale: per le attività di protezione civile finalizzate alla gestione dei rischi (sismico, idrogeologico, incendi, di siccità), si ipotizzano effetti positivi significativi. Per le ulteriori azioni previste, a carattere di pre-venzione e mitigazione (aumento di dotazioni ed efficienza dei servizi idrici, gestione integrata del sistema idrico e dei rifiuti, bonifiche ambientali) si prefigurano effetti positivi rilevanti. L’Obiettivo 4.6 (Energia e territorio) prevede una serie articola-ta di azioni di natura immateriale legate all’energia ed agli in-quinanti (pianificazione a livello di area vasta e comunale, pro-mozione, monitoraggio), tali da prefigurare effetti positivi an-che se dispiegati in un orizzonte temporale non prossimo. Infine per quanto riguarda la Linea strategica 5: Innovare le istituzioni e i servizi ai cittadini e alle imprese, ai fini della valutazione di compatibilità sono state individuate alcune azio-ni che hanno caratteristiche e compatibilità ambientali diverse tra loro. Alcune, quali la realizzazione del Bioparco di Germa-neto e lo sviluppo di tecnologie nel campo della bioarchitettu-ra e dell’ingegneria naturalistica, sono comprese nell’Obiettivo 5.5 (Università e distretto produttivo). Gli effetti sono di natu-ra indiretta ma comunque positiva in termini di acquisizione di tecnologie e di promozione economica oltre che di tutela della biodiversità. Per quanto attiene l’Obiettivo 5.7 (Incenti-

vare i servizi alle imprese) sono previste azioni differenziate tra loro: dallo sviluppo della logistica, alla promozione di sistemi di agricoltura compatibile, al sostegno al porto di Catanzaro. Si tratta di interventi che prefigurano effetti positivi soprattutto in termini di economia del territorio, con qualche cautela dal punto di vista dell’artificializzazione legata alla realizzazione di eventuali infrastrutture (logistiche, etc.).Come anticipato, una seconda lettura possibile è quella che parte dal quadro ambientale ed in particolare dalle criticità ambientali delineate in fase di scoping. La valutazione è stata effettuata sulla matrice di compatibili-tà (vedere ANNESSO 3), analizzando i diversi fattori ambienta-li. Quella che segue è una sintesi dei risultati, a volte necessa-riamente condotta per componenti ambientali, più aggregate che non il singolo fattore: - come sottolineato in fase di scoping il territorio catanzarese

presenta delle peculiarità in termini di aggressività climati-ca: il ricorrere di eventi siccitosi si prefigura come una cri-ticità ambientale importante, senz’altro soggetta ad acuirsi nel prossimo futuro per effetto dei cambiamenti climatici. La cronicizzazione della siccità, quando non adeguatamen-te contrastata, ha come sbocco processi di aridità, se non di desertificazione, con effetti negativi quali la degradazione dei suoli. Le azioni previste dal Piano (Azione 4.5.5) in ter-mini di prevenzione e di miglioramento dell’efficienza del sistema idrico, sono senz’altro positive.

- per quanto riguarda la qualità dell’aria, alcune delle azio-ni previste (es. sviluppo della rete stradale) determinano in prospettiva effetti negativi altre viceversa tendono ad un miglioramento dello stato ambientale (ad es. trasporto fer-roviario e pubblico, mobilità alternativa, monitoraggio in-quinanti) i cui effetti determinano uno stato ambientale complessivo positivo.

- considerando il comparto delle acque e delle risorse idri-che, a fronte di fabbisogni sempre crescenti soprattutto in stagione estiva, in fase di scoping sono stati evidenziati una

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serie di interventi già in atto o previsti a breve, sopratutto in termini di incremento delle dotazioni idriche (con com-pletamento e creazione di nuovi invasi) e realizzazione di nuovi impianti di depurazione. A queste problematiche si aggiungono quelle legate alle carenze nella rete di distribu-zione idro-potabile (con conseguenti forti perdite). Il Piano prevede una serie di azioni puntuali (nel centro storico) o sistemiche (nuovi invasi, miglioramenti servizi idrici, gestio-ne integrata del sistema, riduzione dei consumi etc.) i cui effetti risultano positivi.

Una trattazione specifica merita la qualità delle acque mari-ne, influenzata negativamente da scarichi abusivi che han-no recentemente determinato divieti di balneazione. Lo stato finale delle acque viene indicato come in via di peg-gioramento: il tema dovrebbe essere oggetto di riflessioni specifiche nel Piano, anche alla luce della prevista valorizza-zione degli ambiti costieri.

Per compensare tale criticità si tiene conto della realizzazio-ne di un nuovo impianto di depurazione, finanziato dalla Regione Calabria, così come evidenziato nello scoping.

- per quanto riguarda i rischi ambientali (dissesto idrogeo-logico, sismico, incendi, erosione costiera) il documento di scoping evidenzia come siano stati fatti importanti pas-si avanti in termini di conoscenze (ad es. zonizzazione dei rischi, catasto incendi). Il piano prevede il potenziamento delle attività di protezione civile e gestione del rischio di Germaneto.

- come evidenziato in fase di scoping l’artificializzazione e la perdita di territorio (agricolo, forestale) dovuta ai fenomeni di urbanizzazione più o meno recenti ed incontrollati, co-stituisce una criticità ambientale importante nell’area alla quale il Piano cerca di rispondere con azioni specifiche, pro-babilmente insufficienti rispetto alle dimensioni del proble-ma. D’altra parte alcuni degli interventi previsti determina-no un ulteriore rischio di artificializzazione che andrà ac-compagnato da misure di mitigazione e compensazione.

Lo stato finale viene indicato come in via di peggioramento. Occorre pertanto prevedere azioni di mitigazione finalizza-te al recupero di aree degradate.

- per quanto riguarda la contaminazione dei suoli in fase di scoping sono stati evidenziati alcuni siti, peraltro già og-getto di bonifica e ripristino. Lo stato finale viene indicato come in via di miglioramento.

- il Piano non contiene indicazioni specifiche relativamente all’inquinamento acustico. Si tratta generalmente di rischi destinati a crescere anche per effetto di alcune tra le azioni previste dal Piano, e per i quali vanno previste specifiche misure di controllo e di mitigazione. L’azione di mitigazione possibile è l’attuazione del Piano di Zonizzazione Acustica della Città di Catanzaro peraltro già approvato nel 2003, at-traverso una serie di interventi attivi e passivi.

- il Piano prevede una serie di azioni di tutela e di valorizzazio-ne dei valori ambientali presenti nel territorio con evidenti ricadute positive sia in termini ambientali che dell’econo-mia locale, se accompagnate da un’adeguata gestione della fruizione. Altre azioni previste dal Piano, sopratutto quelle legate allo sviluppo della viabilità, richiedono azioni di miti-gazione e compensazione per evitare perdita di connettivi-tà ecologica e quindi di valore dei sistemi esistenti.

- è sul fronte della mobilità, della viabilità e della qualità ur-bana e dell’assetto territoriale che si prevedono i migliora-menti più significativi in ragione delle articolate azioni pre-viste dal Piano.

2.5 Scenario Alternativo (Sa) (punto h) Allegato VI D.Lgs. 4/08)

Lo Scenario Alternativo, che rappresenta lo stato ambientale modificato, recepisce le azioni di mitigazione e/o compensa-zione integrandole nel quadro strategico del Piano. Gli effet-ti ambientali sulle diverse componenti del quadro ambientale sono rappresentati nelle mappe degli effetti (ANNESSO 4).Rispetto alla situazione attuale migliorano, anche se in maniera

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più indiretta, le condizioni di sviluppo dell’economia locale, della salute pubblica (ad es. in ragione di una riduzione degli inquinan-ti atmosferici), dei servizi, della gestione dei rifiuti, del contrasto al disagio sociale, della valorizzazione del patrimonio culturale in genere. Rispetto allo Scenario di Piano e per effetto delle azioni di miti-gazione e/o compensazione migliora lo stato delle componen-ti rumore, suolo/sottosuolo e acqua/ambiente idrico.

2.6 Monitoraggio (punto i) Allegato VI D.Lgs. 4/08)

Nel corso dell’attuazione del piano sono strategicamente ri-levanti la verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi posti e l’eventuale determinazione di modificare il piano qua-lora gli obiettivi non siano raggiunti. A tal fine nella matrice ambientale (ANNESSO 1) sono stati individuati un coreset di fattori e relativi indicatori ambientali da utilizzare anche nella fase di monitoraggio ambientale per la futura valutazione de-gli effetti generati dal piano. Qualora tali effetti si discostino lievemente dalle previsioni del rapporto ambientale sarà suf-ficiente intervenire con azioni di mitigazione o compensazio-ne. Se, viceversa, gli effetti generati (negativi) dovessero essere di gran lunga superiori a quelli attesi dovrà essere predisposta una nuova variante al piano.

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ANNESSO 1: QUADRO AMBIENTALEQuadro ambientale - Catanzaro aggiornamento: 9/19/2012

Parte ASistema Componente Fattore Indicatori (esempi di riferimento):Abiotico

Clima

Precipitazioni Precipitazioni P media annua e mensile

Temperature Temperature T media max e min annua e media

Siccità Siccità Periodi secchi (dry spels) , Indice di siccità

Aridità Aridità Indice di aridità climatica (UNEP)

Eventi estremi Temperature estreme (ondate di calore) Giorni con T > 35 ° nell’anno

Politiche ed interventi di mitigazione e compensaz. del cambiamen-to climatico

AriaQualità dell’aria

Particelle sospese inalabili-particolato (PM10) Concentrazione media annua di PM10

Biossido d’azoto (NO2) Concentrazione media annua di NO2

Anidride solforosa (SO2) Concentrazione media annua di SO2

Monossido di carbonio (CO) Concentrazione media giornal. di CO

Ozono (O3) Giorni di superamento della media

Benzene Benzene

benzolo e altri composti organici volatili (COV), muffe, pollini

Bioaccumulo di metalli pesanti (Pb, Cu, Me, Zn) Concentrazione metalli pesanti

Emissioni di CO2 Emissioni totali/anno, IPA o IAP (Index of atmospheric purity)

Politiche ed interventi di risposta-mitigazione al deterioramento qualità aria Presenza/assenza, tipologia, numero, tempi di realizzazione

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Acqua/ambiente idrico

Qualità acque per consumo umano Qualità dell’acqua (vari parametri) Controlli periodici “C3” pevisti dal D.Lgs. 31/01

Qualità acque superficiali (interne) - stato ecologico della acque su-perficiali

Qualità chimica: ammoniaca, nitrati, fosforo, metalli pesanti Concentrazioni e presenza (metalli p.)

Qualità bio-chimica: COD, BOD Concentrazioni

Qualità microbiologica e biologica:presenza di coli-fecali (Esche-richia coli), Concentrazione colifecali, Indice IBE

Qualità acque di falda e dei sedimentiQualità chimica Classi chimiche dei corpi idrici

Metalli pesanti Presenza/assenza

Qualità acque balneazioneQualità dell’acqua (chimico-fisica, microbiologica) Concentrazioni, presenza/assenza

Collettamento scarichi, impianti depurazione Tipologia, numero, funzionalità

Quantità ed efficienza dei prelievi idrici

Distribuzione delle captazioni autonome %

Efficienza della rete % di perdite della rete

Consumi idrici Consumi procapite

Qualità servizio di depurazione Popolazione servita da impianti depurazione, tipologia impianti % pop. servita, tipologia ed efficienza dei sistemi di de-purazione

Politiche/ interventi su qualità e dotazioni idriche Presenza/assenza, tipologia, numero, tempi di realizzazione

Rischio idraulico Aree a rischio idraulico (esondazione), sup.urbanizzata ricadente nelle stesse aree estensione per classe di rischio

Politiche/ interventi prevenzione rischio idraulico Presenza/assenza, tipologia, numero, tempi di realizzazione

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Suolo/sottosuolo

Rischio sismico Aree a rischio, sup.urbanizzata ricadente nelle stesse aree estensione per classe di rischio

Rischio idro-geologico Aree a rischio (frane), sup.urbanizzata ricadente nelle stesse aree estensione per classe di rischio

Erosione costiera Aree litoranee a rischio di erosione costiera

Subsidenza Valori di subsidenza dati geognostici, stratigrafici, idrogeologici, quote, etc.

Salinizzazione e degrado dei suoli Suoli affetti da salinizzazione primaria e secondaria e da altre for-me di degrado (sterilità, erosione)

estensione, profond. falda, indicatori salinizzazione, con-duttività suoli, indici di erosione

Uso e consumo di suolo Estensione e sottrazione di suolo agricolo/forestale estensione e variaz.temporale

Artificializzazione-impermeabilizzazione Estensione delle sup. urbanizzate o artificializzate estensione

Aree percorse da incendi Sup. percorsa da incendi estensione

Efficienza uso suolo urbanizzato Intensità uso urbano Densità abitanti/sup.urbanizzata

Contaminazione suoli Estensione delle aree interessate da contaminazione n. di aree, estensione

Attività estrattive Estensione, incidenza aree non ricomposte estensione

Politiche / interventi su rischio sismico, idro-geologico, degrado co-stiero e suoli Presenza/assenza, tipologia, numero, tempi di realizzazione estensione, erosione attuale e potenziale

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Caratterizzazioni fisiche

RumoreZonizzazione acustica

Popolazione esposta % di popolazione esposta > valori limite per classe di de-stinazione d’uso (zonizzazione)

Livello sonoro equivalente (LeqA) % di superamento per classePolitiche/interventi di mitigazione dell’inquinamento acustico Presenza/assenza, tipologia, numero, tempi realizzazione

Radiazioni

Radiazioni ionizzanti (radioattività) % di popolazione esposta % di popolazione esposta

Inquinamento elettromagnetico (rad. non ionizzanti) % di popolazione esposta a campi a basse frequenze (elettrodotti ad alta tensione) e ad alte frequenze (ripetitori di radiofrequenze) % di popolazione esposta

Inquinamento luminoso % di popolazione esposta Politiche e interventi di prevenzione/mitigazione radiazioni Presenza/assenza, tipologia, numero, tempi realizzazione

Parte BSistema Componente Fattore Indicatori (esempi di riferimento):Biotico

Biodiversità e pae-saggio naturale

Ecosistemi chiave

Aree ecosistemiche di pregio (terrestri) estensione, tipologiaAree ecosistemiche di pregio (marine) estensione, tipologiaAree protette estensione, tipologiaConnessione ecosistemi estensione, tipologia, funzionalità

Consistenza specie rilevanti Fauna, Flora presenza/assenza o consist. delle specie

Qualità ecologica del paesaggio

Indicatori di paesaggio diversità e connessione ecologica

Indice di qualità territoriale, ambientale, naturaleincidenza della Superficie di Valore Ambientale (SVA), della Superficie Naturale Equivalente (SNE) e rapporto SNE/SVA

Politiche e interventi di protezione e rinaturalizzazione Presenza/assenza, tipologia, numero, tempi realizzazione

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Socio-economico ed an-tropico

Contesto economi-co/beni materiali

Ricchezza del territorioReddito disponibile pro capite Reddito in euro/abitanteTasso di occupazione % popolazione occupata / totale

Economia locale ed attività produttive

TurismoN. imprese turistiche, agri-turisticheN. presenze turistiche per mese

Agricoltura e zootecnia n. imprese agricole, tipologiaSilvicotura n. imprese professionali, tipologia

PLV comunale

altri settori… n. imprese, tipologia

Energia

Consumi energia elettrica (privati, industriali) quantità (MWh/anno per abitante)

Consumi gas naturale (privati, uso domestico) quantità (mc)

Utilizzo fonti rinnovabili numero, tipologia impianti e installazioni, incidenza %

Viabilità e trasporti Estensione, tipologia, stato

Politiche / interventi su consumi e fonti energetiche, sviluppo eco-nomico, trasporti Presenza/assenza, tipologia, numero, tempi realizzazione

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Contesto sociale

Popolazione

Densità popolazione n. ab. /km2Età mediaIndice di dipendenza N. attivi/non attiviIndice di dipendenza N° anziani e giovanissimi/tot.popolazione

Salute pubblica e sanitàEtà media di morte

Offerta medica N. abitanti /medicoOfferta di farmacie N° abitanti per farmacie

Servizi alla persona numero, tipologia, persone serviteIstruzione numero, tipologia, n. studenti

Rifiuti

Produzione procapite di RSU kg RSU/abitanteDiscariche numero, capacità, condizioniInceneritori-termovalorizzatori numero, tipologia, capacità di lavoroRaccolta differenziata % rifiuti differenziati (destinati al recupero/riciclo)Rifiuti speciali origine industriale quantità, tipologia, siti per raccolta/trattamento

Politiche / interventi su servizi alla persona, salute, istruzione Presenza/assenza, tipologia, numero, tempi realizzazione

Mobilità e traffico

Indice di motorizzazione totale N° di veicoli/100 abitantiMobilità sistematica % lavoratori che utilizzano veicoli per recarsi al lavoroIncidentalita’ n. incidenti per 1000 abitanti

Assetto insediativo

TipologieQualitàGrado di consolidamento/frammentazioneServizi

Qualità urbana

Superficie insediata superficie utilizzata per le attività insediative / pop. Re-sidente

Densità abitativa

Standard a servizi pubblici quantità, in termini di superficie, di standard disponibili per abitante

Livello di accesso ai serviziDensità di verde urbanoDotazione di verde urbanoPiste ciclabili, aree pedonaliEstensione aree degradate estensione

Disagio socialeTasso di disoccupazioneQuota di disoccupazione giovanile

Sicurezza Tassi di criminalità, delinquenza numero / 1000 ab., per tipologia di reatoPolitiche / interventi su qualità urbana, disagio sociale Presenza/assenza, tipologia, numero, tempi realizzazione

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Patrimonio cultu-rale

Beni di interesse storico-architettonico Numero edifici di interesse storico-architettonicoElementi archeologici Numero aree archeologicheOfferta museale, biblioteche, teatri, etc. Numero, tipologia, servizi accessori, etc.Politiche / interventi su beni culturali Presenza/assenza, tipologia, numero, tempi realizzazione

Paesaggio antro-pico

Continuità territoriale Indice di frammentazione da infrastrutturaIndice di continuità territorialeIndice di permeabilità delle barriere

Indici di qualità paesaggistica quantità (in termini di superficie) e qualità delle compo-nenti significative

Politiche / interventi di tutela del paesaggio Presenza/assenza, tipologia, numero, tempi realizzazione

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ANNESSO 2: SELEZIONE DEGLI ELEMENTI STRATEGICI

LINEA STRATEGICA 1La città in rete AZIONI Effetti ambien-

tali significativi e chiaro nesso

causale ?

Commenti

Obiettivo 1.1 Azione 1.1.1Promuovere Catanzaro come cit-tà capoluogo regionale

Predisporre il piano di marketing strategico per la promozione nazionale internazionale della città e delle sue risorse, tramite l’Urban Center di Catanzaro

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 1.1.2Inserire Catanzaro nella rete delle città strategiche-Recs e individuare città capoluogo di Regione (ad es. Bari - Fiera del Levante, Napoli - Centri di ricerca Ismat e Alenia, Perugia -Eventi artistici,culturali e di intrattenimento) con cui definire e s

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 1.1.3Promuovere iniziative politiche per gettare le basi del piano strategico intercomunale di Catanzaro, Aspromonte, Cosenza, Corigliano, Rossano, Crotone, Gioa Tauro, Lamezia Terme, Vibo Valentia ............

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 1.1.4Costruire un sistema di relazioni regionali e interregionali che a partire dall’asse Tirreno-Ionio consentano di integrare i porti e gli aero-porti della Calabria, con quelli della Puglia e della Sicilia con i principali nodi dell’area Mediterranea (dal Po

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 1.2 Azione 1.2.1Sviluppare l’e-government Promuovere gli strumenti di base dell’e-government (carta d’identità elettronica, firma digitale, e-mail certificata) nel settore pubblico

e privatoNO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 1.2.2Coordinare le iniziative dedicate all’ICT tra le Pubbliche Amministrazioni centrali e periferiche NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 1.2.3Promuovere e coordinare progetti di dematerializzazione delle procedure burocratiche, di interconnessione e interoperabilità fra le Am-ministrazioni locali e le imprese dell’area vasta

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 1.2.4Progettare e realizzare assieme alla Regione Calabria e l’Università della Magna Grecia gli internet social point ad uso gratuito dei citta-diniAzione 1.2.5Realizzare policies concordate a livello nazionale ed europeo e mettere a punto a livello di area vasta progetti e quadri comuni di riferi-mento per superare ogni barriera digitale

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 1.3 Azione 1.3.1Progetto “Reti amiche” Sensibilizzare la cittadinanza sull’avvio del progetto “Reti amiche” NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 1.3.2Realizzare infrastrutture e diffondere dell’uso di nuove tecnologie infotelematiche (Banda larga senza fili) nella città e nell’area vasta ad uso dei cittadini e delle imprese

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

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Azione 1.3.3Espandere i servizi della Pubblica Amministrazione attraverso una rete di uffici pubblici virtuali coinvolgendo la grande distribuzione, Ferrovie, Farmacie, Banche, Tabaccai, Poste italiane, Forze dell’ordine.

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 1.3.4Promuovere la filosofia e le tecnologie open-source quale volano per l’innovazione, l’alfabetizzazione telematica, e per nuove forme di economia, di lavoro e di coesione sociale

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 1.4 Azione 1.4.1 L’integrazione policentrica e la prospettiva trans-regionale

Realizzare attuare politiche condivise tra gli attori dell’area vasta (lettera di intenti, manifestazione di interessi, patti territoriali, proto-colli d’intesa, ecc.) per una politica di sviluppo sostenibile

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 1.4.2Valorizzare il progetto integrato strategico “rete ecologica regionale” per la tutela degli ambiti caratterizzati dalla presenza di valori na-turali e culturali come risorsa per lo sviluppo locale

SI

Azione 1.4.3Realizzare (titolo proposto ll diamante Mediterraneo) o aderire (ad esempio Eurotowns, Medcities, ecc.) ad una rete di città internazio-nale, per avviare forme di cooperazione transfrontaliera, volte a realizzare una integrazione nei campi del turismo, de

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 1.5 Azione 1.5.1Favorire la qualità urbana Avviare un Programma di politica residenziale unitario del territorio, promuovendo il recupero del patrimonio edilizio esistente secondo

standard progettuali e soluzioni abitative adeguati ad un target variegato: accoglienza/emergenza, disabili, anziani SI approfondire

Azione 1.5.2Avviare, attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente e di aree degradate e/o sottoutilizzate, azioni integrate per la riqualifica-zione urbana e rigenerazione sociale, migliorando la dotazione di: • servizi e strutture ai residenti (asili nido

SI

Azione 1.5.3Individuare gli immobili da destinare alla realizzazione di residenze universitarie e avviare la loro realizzazione NO prevalentemente effetti indirettiAzione 1.5.4Definizione e attuazione del piano operativo per l’arredo urbano della città e dei territori contermini anche attraverso la definizione di percorsi turistici corredati da una opportuna cartellonistica.

NO prevalentemente effetti indiretti

Azione 1.5.5Progettazione di interventi manutentivi e di servizi di igiene urbana nel centro antico e nelle nuove centralità (i quartieri Case arse, La grecia o Porta marina)

SI

Azione 1.5.6Realizzazione di un sistema di parcheggi, anche pertinenziali, e mobilità alternativa per l’accessibilità al centro storico SI Azione 1.5.7Progettare e realizzare un sistema di illuminazione pubblica razionale e anti-inquinamento luminoso ad uso degli spazi urbani e degli edifici monumentali

SI

Azione 1.5.8Valorizzare, attraverso il recupero e la messa in rete, gli edifici stortici del Centro Storico, destinandoli ad attività culturali, alle funzioni della cittadella municipale, ai servizi di ricezione della rete dell’ ospitalità diffusa.

NO prevalentemente effetti indiretti

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Obiettivo 1.6 Azione 1.6.1Recupero e la valorizzazione del Centro Storico

Dotarsi di uno strumento attuativo ecosostenibile (Piano di Recupero) per il Centro Storico rapportato anche a criteri per: incentivare interventi di recupero attraverso l’erogazione di incentivi urbanistici; recuperare e rigenerare il tessuto storico con

SI

Azione 1.6.2Migliorare la qualità insediativa del centro storico: • migliorando il decoro urbano di piazze, vie, spazi pubblici. ricomponendo il sistema degli spazi aperti e interstiziali secondo criteri di ecosostenibilità; • riqualificando le infrastrutture per

SI

Azione 1.6.3Creare un fondo economico finanziario pubblico/privato finalizzato all’abbattimento degli interessi attivi sui mutui fatti dai residenti che decidono di restaurare le proprie abitazioni nel centro storico.

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti: approfondire

Azione 1.6.4Favorire la conoscenza e l’economia della “cultura dell’identità storica”: • realizzando attività di ricerca, documentazione ed eventi culturali anche con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche; • Sostenendo la nascita di imprese ed attività che

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 1.6.5Incrementare e diversificare l’offerta turistico-culturale, attraverso azioni integrate di valorizzazione del patrimonio architettonico e naturale del centro storico e di promozione di eventi culturali ambientati in aree naturali o in contenitori di preg

SI per l’azione di valorizzazione ma anche per un eventuale accresciuto disturbo alle aree nat. di pregio: approfondire

Azione 1.6.6Promuovere lo sviluppo di un percorso turistico che si snodi lungo i quartieri storici, legato al recupero degli antichi e nuovi mestieri con conseguente realizzazione di un museo dei tessuti locali e l’attivazione di laboratori sperimentali di tessuti in

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 1.7 Azione 1.7.1Il territorio collinare e costiero Destagionalizzare e diversificare l’offerta turistica delle aree collinari e costiere: • attivando per circuiti turistici enogastronomici;

• sviluppando attività sportive ecocompatibili, da svolgersi all’aria aperta, quali: escursionismo, arrampicata, treSI per l’azione di valorizzazione ma anche per un

eventuale accresciuto disturbo alle aree nat. di pregio e costa

Azione 1.7.2Diffondere la qualità architettonica anche negli edifici di nuova costruzione (ERP) stimolando interventi di recupero e rinnovo edilizio NO prevalentemente effetti indirettiAzione 1.7.3Migliorare la dotazione di infrastrutture e strutture di servizio all’offerta turistica, anche attraverso la riqualificazione di aree sottoutiliz-zate ed il recupero di strutture esistenti:servizi turistici (es. servizi di informazione, promozione, etcc);

SI per l’azione di valorizzazione ma anche per un eventuale accresciuto disturbo alle aree nat. di pregio

Azione 1.7.4Favorire la specializzazione dell’offerta di prodotti identitari in grado di garantire la qualità dei servizi offerti e la loro coerenza con i va-lori culturali che s’intende tutelare e promuovere.

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 1.7.5Valorizzare il patrimonio edilizio rurale esistente (case cantoniere, fabbricati rurali, masserie, etcc) attraverso il recupero ai fini della rea-lizzazione di agriturismi ed altre strutture di accoglienza.

SI approfondire

Azione 1.7.6Dotarsi di uno strumento attuativo normativo ecosostenibile (Regolamento Comunale Edilizio) rapportato a criteri per: riqualificare l’or-ganizzazione estetico-funzionale del lungomare realizzando un asse attrezzato ecosostenibile; garantire attraverso inte

SI

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Obiettivo 1.8 Azione 1.8.1Il sistema territoriale dell’Istmo Rafforzare il sistema di strutture ricettive turistiche di qualità nel centro storico:

• Valorizzando e mettendo a sistema il patrimonio residenziale pubblico/privato; • organizzando un piano complessivo della rete dell’ospitalità diffusa e dei servizi tu

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 1.8.2Intraprendere la cooperazione fra Amministrazioni, imprenditori e Università per lo sviluppo produttivo e l’innovazione tecnologica d’area vasta

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 1.8.3Mettere a sistema la rete infrastrutturale e dei trasporti d’area vasta NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti:

approfondire Azione 1.8.4Organizzare i servizi di welfare mediante un piano sociale di zona d’area vasta NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

LINEA STRATEGICA 2

Cultura e creatività AZIONIEffetti ambien-tali significativi e chiaro nesso

causale ? Commenti

Obiettivo 2.1 Azione 2.1.1Potenziare l’offerta dei servizi culturali

Realizzare il distretto culturale urbano, (musica, teatro, arte, ecc.) per evitare la polverizzazione delle qualità culturale e promuovere la conoscenza del centro di Catanzaro e dei centri catanzaresi

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 2.1.2Realizzare la rete delle biblioteche, dei musei e degli archivi attraverso la collaborazione della Diocesi, del Comune e delle Fondazioni bancarie

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 2.1.3Realizzare reti culturali a tema (ambiente, paesaggio, storia locale, fantasia, espressività, arte ecc.) fra le diverse scuole primarie del territorio anche al fine di realizzare gemellaggi e scambi con altre scuole italiane

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 2.1.4Allargare la presenza di iniziative culturali nei quartieri periferici NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 2.1.5Concentrarsi sulla formazione professionale degli operatori culturali e sulla capacità gestionale dei progetti e delle associazioni NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 2.2 Azione 2.2.1Qualificare e valorizzare il patri-monio culturale e le strutture a valenza culturale

Realizzazione della via dei Molini ad Acqua del territorio, anche attraverso interventi di recupero degli stessi NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 2.2.2Recupero delle architetture barocche rurali e definizione di itinerari di visita NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 2.2.3Realizzare all’interno dell’area vasta gli itinerari delle antiche strade di Calabria NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

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Azione 2.2.4Interventi di valorizzazione e comunicazione del Museo della arti di Catanzaro - MARCA NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 2.2.5Valorizzare e comunicare la Gipsoteca NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 2.2.6Potenziare il parco archeologico di Scolacium SI per l’azione di valorizzazione ma anche per un

eventuale accresciuto disturbo alle aree nat. di pregio: approfondire

Obiettivo 2.3 Azione 2.3.1Promuovere gli eventi e le inizia-tive culturali

Mettere a sistema gli aspetti e le testimonianze culturali all’interno dell’area vasta NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 2.3.2Aggiornare il sistema normativo e burocratico comunale per migliorare i servizi al terzo settore impegnato nell’organizzazione di eventi e attività culturali

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 2.3.3Garantire visibilità e continuità agli eventi (Armonie d’Arte, Madonna del Carmine, la notte piccante, arte nel borgo, la festa dell’Uva, la festa del Pane, la festa di SanVito, Carnevale d’A...mare, Catanzaro Jazz Fest, CatanzaroRock, Festival d’Autunno,

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 2.3.4 Associare gli eventi ai prodotti agro-alimentari tipici del catanzarese, attivando pacchetti turistici ad offerta integrata. NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 2.3.6Recuperare e mettere a sistema le torri costiere anche in funzione di un eventuale evento territoriale costruito attorno alla storia e alle immagini dei corsari e dei pirati delle coste calabresi

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti: approfondire

Obiettivo 2.4 Azione 2.4.1Riutilizzare gli spazi pubblici e le aree dismesse in funzione della cultura e della creatività

Realizzare una mappatura degli immobili pubblici da destinare a funzioni culturali e ricreative NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 2.4.2Recuperare l’Educantato come sede della Casa della cultura di Catanzaro e dell’area Vasta NO prevalentemente effetti indirettiAzione 2.4.3Completare il progetto per l’affidamento dell’area dell’Italgas ad associazioni giovanili NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 2.4.4Recuperare il teatro Masciari per le associazioni teatrali NO prevalentemente effetti indirettiAzione 2.4.5Recupero della Galleria di San Giovanni e della zona Grecia e Carmine, per la realizzazione di spazi da destinare alla produzione ed al consumo culturale

NO prevalentemente effetti indiretti

Azione 2.4.6Garantire sedi attrezzate e accessibili delle diverse realtà del terzo settore sulla base dei programmi culturali, delle iniziative di promo-zione urbana e territoriale e delle attività previste per rafforzare la coesione sociale

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 2.5 Azione 2.5.1Razionalizzare e potenziare le strutture universitarie, le eccel-lenze e l’alta formazione

Promuovere l’alta formazione a Catanzaro (Accademia, Conservatorio, Università, Ospedale, centri di ricerca, ecc.) NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

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Azione 2.5.2Realizzazione del progetto “Città degli Studi: Servizi integrati e infrastrutture per gli studenti universitari del Comune di Catanzaro” an-che nella prospettiva d’integrazione dei servizi per gli studenti dell’Accademia, del Conservatorio, dei centri di r

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 2.5.3Avviare iniziative per riequilibrare le funzioni del centro storico a favore dell’Università (servizi basilari per studenti, residenze, sedi per l’insediamento delle Facoltà di lettere e filosofia)

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 2.5.4Creazione della cittadella della scienza e della tecnica all’interno del ex cementificio di Catanzaro Sala, e renderlo luogo privilegiato per l’incubazione delle imprese

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti: approfondire

Azione 2.5.5Realizzare il polo delle arti di Catanzaro composto dal Conservatorio Musicale, la Fondazione Politeama, l’Accademia delle Belle Arti NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 2.6 Azione 2.6.1L’innovazione organizzativa e la sperimentazione tecnologica nel sistema culturale

Valorizzare la capacità d’iniziativa della rete degli studenti calabresi in Italia e nel mondo, anche al fine di acquisire le migliori esperien-ze culturali esterne consolidate al fine di generare un trasferimento di conoscenze e competenze per creare e co

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 2.6.2Ripensare la struttura organizzativa ( dotazione personale, risorse, funzioni, ecc.) per rendere l’Assessorato alla cultura del Comune effi-ciente propulsore delle attività culturali della città e dell’area vasta

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 2.6.3Avviare l’applicazione sperimentale e/o dimostrativa nel settore dei servizi culturali (Musealizzazione virtuale) NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 2.6.4Mettere in rete (web) e rendere fruibile il patrimonio, materiale e immateriale della città e dell’area vasta, anche d’intesa con l’Accade-mia delle belle Arti di Catanzaro (catalogo dei culturali)

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 2.6.5Promuovere iniziative economiche mediante partenariati pubblico privato per trasformare le attività di ricerca promosse dalle Universi-tà del territorio in nuove iniziative imprenditoriali da dislocare nella cittadella della scienza e della tecnica

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 2.7 Azione 2.7.1La creatività dei giovani Promuovere la cultura e la creatività giovanile attraverso l’uso della procedura concorsuale dedicata alla rigenerazione urbana, (riuso

spazi pubblici in funzione di attività artigiane, teatrali, dello spettacolo in genere e dell’innovazione, inserimento NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 2.7.2Integrare la Mappa dei Luoghi della cultura strumento provvisorio e aperto che ridefinisce gli spazi e i luoghi destinati alla cultura, con quella delle associazioni culturali, ai fini di una maggiore integrazione, coordinamento e definizione di itinerari

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 2.7.3Recupero dell’ex Gasometro e dell’immediata periferia di Catanzaro, come contenitore della creatività NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 2.7.4Creazione di un Atelier musicale giovanile presso l’Istituto Rossi/Conservatorio Musicale NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 2.7.5Valorizzare il ruolo del Conservatorio e dei Teatri al fine di incrementare l’espressività artistica NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 2.7.6Un pass per i giovani NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

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Catanzaro. Città dell’accoglienza, della conoscenza e dell’innovazione • Valutazione Ambientale Strategica

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LINEA STRATEGICA 3

Mobilità, infrastrutture e cultura dell’utilizzo del mezzo pubblico AZIONI

Effetti ambien-tali significativi e chiaro nesso cau-

sale ?

Commenti

Obiettivo 3.1 Azione 3.1.1Catanzaro cerniera tra Jonio e Tirreno

Realizzare il PUM per il miglioramento delle condizioni e il soddisfacimento dei bisogni di mobilità e di accessibilità urbana mediante, la qualità, la sicurezza, l’efficienza, l’economicità e rispetto delle condizioni di sostenibilità ambientale

SI

Azione 3.1.2Mantenere l’interconnessione tra la linea tirrenica e quella ionica, attraverso cui può essere garantito l’allaccio del Corridoio VIII° al Cor-ridoio I°

SI

Azione 3.1.3Mantenere l’interconnessione tra la linea tirrenica e quella ionica, attraverso cui può essere garantito l’allaccio del Corridoio VIII° al Cor-ridoio I°

SI

Azione 3.1.4Completare l’ammodernamento della SS. 106 anche in funzione di un collegamento con il Corridoio I° SI Azione 3.1.5Realizzare la superstrada di collegamento tra la SS 280 e la SS 106 SI Azione 3.1.6Potenziamento dell’asse stradale Catanzaro Lido-Lamezia Terme mediante la con la variante alla SS 106, a monte di Catanzaro Lido. SI

Obiettivo 3.2 Azione 3.2.1Riorganizzare la viabilità di ac-cesso alla zona e relativi servizi

Completare l’ammodernamento dei progetti infrastrutturali per determinare un maggiore equilibrio di accessibilità al territorio SI approfondire Azione 3.2.2Variante alla SS 106 con innesto a Squillace e Simeri Crichi SI Azione 3.2.3Variante alla SS 106 gli svincoli di S. Maria e Germaneto SI Azione 3.2.4Variante alla SS 109 (106?) con svincoli Anas Viadotto del Musofalo SI Azione 3.2.5Promozione di un concorso internazionale di idee per la riorganizzazione della “Grande rotatoria di Catanzaro” NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 3.2.6Realizzare il nuovo terminal bus per garantire una contiguità tra autobus e treno e soluzioni di intermodalità tra autobus e ferro-gom-ma utile anche per lo scambio di merci

SI

Azione 3.2.7Costituzione della società per lo sviluppo di sistemi di logistica di prossimità a favore della razionalizzazione e lo smistamento delle merci destinate ai centri storici di Catanzaro e del Catanzarese

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti: da approfondire

Obiettivo 3.3 Azione 3.3.1I collegamenti metropolitano-ferroviari

Realizzare collegamenti ferroviari veloci e funzionali per il trasporto persone (shuttle aeroporto) e merci nel tratto dell’area metropoli-tana Catanzaro-Settignano -Lamezia Terme

SI

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Azione 3.3.2Riutilizzo della linea RFI Catanzaro-Lamezia Terme a servizio dei centri collinari e del trasporto locale con ipotesi di integrazione funzio-nale con le tratte delle Ferrovie di Calabria che raggiungono la Sila e il “pendolo”.

SI

Azione 3.3.3Progettare e realizzare la metropolitana di Catanzaro tratta Catanzaro città- Catanzaro Lido SI Azione 3.3.4Riallacciare il nodo di Germaneto alla linea ionica presso Catanzaro Lido SI Azione 3.3.5Potenziare la stazione di Catanzaro Lido per la connessione con la linea ionica SI Azione 3.3.6Progetto pendolo: riammagliare il tracciato dalla nuova stazione di Germaneto(Fermata Campus universitario)-Sala-centro storico, va-lorizzando la sua integrabilità e funzionalità (FdC – funicolare urbana) onde evitare un numero eccessivo di cambi di vettor

SI

Obiettivo 3.4 Azione 3.4.1I servizi di trasporto pubblico Attuare politiche per incrementare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico (informazione capillare all’utenza, coerenti politiche di ta-

riffazione, omologazione funzionale degli elementi di informazione al viaggiatore: bacheche, tabelloni, simbologia, gSI approfondire

Azione 3.4.2Introdurre sistemi ITS (Intelligent Transportation Systems), capaci di raccogliere, elaborare e distribuire informazioni location based per supportare le esigenze del trasporto pubblico locale

SI approfondire

Azione 3.4.3Realizzare una efficiente rete di trasporto pubblico su gomma per l’accesso alle grandi polarità urbane SI Azione 3.4.4Coinvolgere le società di trasporto pubblico (FdC, AMC, FFSS,ecc) per la gestione delle nuove tratte locali nelle aree periferiche SI approfondire Azione 3.4.5Realizzare d’intesa con l’AMC il rinnovamento del parco automezzi SI

Obiettivo 3.5 Azione 3.5.1Catanzaro città della mobilità al-ternativa

Riduzione del traffico carrabile di attraversamento con progressivo allargamento delle zone a traffico limitato e/o pedonali nel centro storico

SI

Azione 3.5.2Sistema delle scale mobili: 1. collegamento lungo la valle del gazometro, fino ad arrivare a Bellavista 2. collegamento tra la fermata FdC di Pratica a via Carlo V e a via Turco 3. collegamento tra la terza via Fontana vecchia a S. Leonardo 4.

SI

Azione 3.5.3Sistema ascensori inclinati a servizio: 1. del parcheggio del Teatro Politeama 2. della stazione di Sala con l’area del Gasometro 3. dell’ampio nuovo parco pubblico e il Belvedere

SI

Azione 3.5.4Sistema ettometrico tra la fermata F.C. di Piazza Matteotti Tribunale e il parcheggio di scambio ai piedi della tangenziale est SI Azione 3.5.5Sistema dei collegamenti pedonali parzialmente meccanizzati: 1. tra il parcheggio di scambio di via Lucrezia della Valle e la fermata di S.Maria Nord 2. tra la fermata del campus universitario e le polarità 3. tra Sala e la partenza del

SI

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Azione 3.5.6Sistema dei collegamenti pedonali: - parcheggio della fermata della cittadella regionale e la metropolitana di superficie - fermate di Pratica, le scuole e la città -stazione centrale di via Milano con via Piave e via Veneto - parcheggio di S.Maria e la

SI

Azione 3.5.7Facilitare l’accesso dalla valle della Fiumarella al centro storico puntando su collegamenti meccanizzati, integrati con quelli pedonali e ciclabili

SI

Azione 3.5.8Fornire continuità sistemica ai sistemi meccanizzati, pedonali e ciclabili in modo da consentire il collegamento pedonale tra le diverse aree insediate a cavallo delle ferrovie, della SS 19 e della Fiumarella

SI

Azione 3.5.9Recuperare e rifunzionalizzare il tracciato dell’antico sistema tramviario della centralità del nodo di Sala SI Azione 3.5.10 Il sistema della funicolare per il collegamento alla stazione delle Ferrovie di Calabria di Sala e parcheggio di scambio SI

Obiettivo 3.6 Azione 3.6.1Il sistema della sosta nella città Realizzare il coordinamento dei parcheggi di attestamento urbano atti a facilitare la pedonalizzazione del Centro Storico (Sistema par-

cheggi Catanzaro)SI

Azione 3.6.2 Migliorare razionalizzando l’offerta di sosta nel centro storico SI

Azione 3.6.3Parcheggio in via Lucrezia dalla Valle SI Azione 3.6.4Parcheggio S.Maria SI Azione 3.6.5Parcheggio area Germaneto SI Azione 3.6.6Dismissione delle linee e dei volumi di R.F.I. per creazione di parcheggi di scambio e nuove porte della città in via dei Normanni a Catan-zaro Lido

SI

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LINEA STRATEGICA 4

Turismo e sostenibilità am-bientale AZIONI

Effetti ambien-tali significativi e chiaro nesso

causale ? Commenti

Obiettivo 4.1 Azione 4.1.1Valorizzare e promuovere l’iden-tità dei territori

Promuovere iniziative per la messa in rete del sistema dei beni ambientali e agroalimentari della collina, della montagna e del mare NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti: da approfondire

Azione 4.1.2Potenziare il complesso di San Giovanni al fine di renderlo un attrattore di culturale e turismo della città e del territorio, valorizzando le capacità organizzative di mostre ed eventi

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 4.1.3Migliorare le attrezzature e formare personale qualificato per lo sviluppo del turismo da diporto e sportivo NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 4.1.4Realizzare i percorsi nel verde urbano (giardini Nicholas Green, e San Leonardo, le aree verdi tra cui “Pino Longo” e del lungo mare, le Ville Florestano Pepe, Pangea e Margherita, il parco della biodiversità Mediterranea)

SI

Azione 4.1.5Mettere in rete i sentieri escursionistici extraurbani (Sentiero Italia, Le valli Cupe, l’anello del monte Gariglione, i percorsi del touring)e realizzare la cartellonisitica per i circuiti e gli itinerari urbani

SI

Obiettivo 4.2 Azione 4.2.1Incrementare i benefici economi-ci e sociali del turismo

Progettare e realizzare un sistema integrato di informazione turistica lungo l’asse infrastrutturale principale ed in corrispondenza dei principali nodi d’interconnessione

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 4.2.2Potenziare i settori dell’Amministrazione Comunale dedicati al turismo e all’ambiente per garantire una offerta turistica integrata e so-stenibile

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 4.2.3Realizzare insieme alla Camera di Commercio e alle scuole professionali il laboratorio di alta formazione per l’artigianato artistico anti-co e moderno (ferro battuto, ceramica, vetro artistico, tappeti, coperte, arazzi, sete, terrecotte, cesti, mobili ec

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 4.2.4Favorire l’insediamento di attività e funzioni legate alla cultura, all’artigianato artistico ai beni di nicchia (club di prodotto, cultura in rete, via della seta, vie storiche della Magna Grecia)

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 4.2.5Promuovere assieme alla Regione della Calabria la realizzazione di una guida turistica di Catanzaro e della sua area vasta, coinvolgendo fotografi nazionali e internazionali al fine di sviluppare il senso di appartenenza e trasmettere una nuova immagine d

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 4.3 Azione 4.3.1L’orientamento al mercato Comunicare in maniera unitaria il marchio del territorio in modo da valorizzare gli specifici vantaggi competitivi locali (risorse enoga-

stronomiche, naturali e culturali) NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 4.3.2Orientare il piano di marketing di Catanzaro allo sviluppo del turismo NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

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Azione 4.3.3Adeguare l’offerta turistica alle diverse tipologie di turismo (congressuale/scientifico, paesaggistico, culturale, musicale, artistico, medi-co, vitivinicolo, gastronomico, escursionistico, camperistico ecc.)

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 4.3.4Predisporre pacchetti di offerta turistici integrati (turismo, ambiente,cultura, eventi) relazionati con le altre Regioni del Mezzogiorno NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 4.3.5Attivare contatti con operatori internazionali per incrementare la competitività delle destinazioni turistiche regionali NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 4.4 Azione 4.4.1Garantire la qualità, la continu-ità e l’innovazione dell’offerta turistica

Rilanciare in maniera coerente e sostenibile Catanzaro Marina per sviluppare pienamente il turismo di mare SI approfondire

Azione 4.4.2Qualificare il sistema dell’accoglienza e della ricettività con la formazione continua degli operatori NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 4.4.3Formare guide turistiche per diffondere la conoscenza del patrimonio culturale attraverso la valorizzazione di percorsi turistici-culturali NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 4.4.4Realizzare l’albergo diffuso nelle zone collinari e montane NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 4.4.5Promuovere la ristorazione di qualità che utilizza le eccellenze del territorio NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 4.4.6Incentivare l’apertura di bed and breakfast, agriturismi e residenze d’epoca nel centro storico e nel territorio, NO

Obiettivo 4.5 Azione 4.5.1Proteggere l’ambiente per mi-gliorare la qualità della vita

Promuovere lo sviluppo di attività innovative nel terziario avanzato (e-democracy, società dell’informazione, risorse umane ed educa-zione, prevenzione dei rischi)

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 4.5.2Sostenere, con incentivi finanziari, lo start-up di attività commerciali e artigianali create da soggetti svantaggiati (donne, giovani e im-migrati), e localizzate per rafforzare specifici percorsi del centro storico.

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 4.5.3Innescare misure rivolte all’attivazione dell’imprenditorialità privata come fattore trainante per giungere al recupero edilizio degli allog-gi attraverso la ripresa di attività commerciali e artigianali, al fine di sviluppare nuovi flussi turistici.

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 4.5.4Favorire la specializzazione dell’offerta di prodotti identitari in grado di garantire la qualità dei servizi offerti e la loro coerenza con i va-lori culturali che s’intende tutelare e promuovere.

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 4.5.5Potenziare le attività di protezione civile e gestione del rischio di Germaneto. Prevenire e mitigare i rischi di siccità ed idrogeologici per garantire la tutela delle risorse naturali

SI

Azione 4.5.6Aumentare la dotazione, l’efficenza e l’efficacia dei segmenti del servizi idrico e di gestione integrata del sistema idrico. Accrescere i ser-vizi di gestione dei rifiuti e sviluppare le filiere ad essi collegate

SI

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Obiettivo 4.6 Azione 4.6.1Energia e territorio Attuare il piano di azione d’area vasta di Agenda 21 SI approfondire

Azione 4.6.2Attuare il piano energetico e ambientale comunale e avviarne la realizzazione SI approfondire Azione 4.6.3Promuovere e sostenere l’attivazione di filiere produttive connesse alla diversificazione delle fonti energetiche SI approfondire Azione 4.6.4Aumentare la quota di energia prodotta con fonti rinnovabili SI approfondire Azione 4.6.5Realizzare lo sportello Energia rivolto alle imprese e ai cittadini SI approfondire Azione 4.6.6Promuovere iniziative per il monitoraggio e la riduzione degli inquinamenti SI approfondire

LINEA STRATEGICA 5

Innovare le istituzioni e i ser-vizi ai cittadini e alle imprese AZIONI

Effetti ambien-tali significativi e chiaro nesso

causale ? Commenti

Obiettivo 5.1 Azione 5.1.1Il progetto “Sistema di welfare della città”

Monitorare la qualità sociale della città e individuare le migliori politiche di prevenzione e di intervento economico e sociale per i disabi-li, gli anziani ed i minori ed adolescenti.

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.1.2Welfare delle famiglie, per un progetto educativo globale finalizzato al benessere dei bambini, dei giovani e dei genitori NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 5.1.3 Welfare della solidarietà, per collaborare con le associazioni e il volontariato alla coesione del tessuto sociale e al contrasto di situazione di temporanea o permanente difficoltà

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 5.2 Azione 5.2.1Innovazione sistema sanitario Introduzione della cartella sanitaria elettronica, che possa consentire al personale medico una conoscenza completa e dettagliata dello

storico del pazienteAzione 5.2.2Realizzazione di servizi di teleconsulto cardiologico, oncologico, pneumologico, che consentano l’attivazione di ambulatori multidisci-plinari, virtualiAzione 5.2.3Migliorare la gestione degli interventi di emergenza sanitaria, con particolare riferimento ai servizi di monitoraggio a distanza dei para-metri cardiologiciAzione 5.2.4Realizzare servizi ambulatoriali remotizzati, con accesso a servizi specialistici da parte di centri periferici

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Azione 5.2.5Educazione sociosanitaria continua con tecniche di teledidattica per l’aggiornamento a distanzaAzione 5.2.6Studio di forme di integrazione territoriale fra servizi di interesse pubblico in ambito socio-sanitario

Obiettivo 5.3 Azione 5.3.1Promuovere la cultura della le-galità

Combattere la concorrenza sleale tra gli imprenditori (esercizio abusivo delle attività protette, contraffazione e uso abusivo di segni distintivi, pubblicità ingannevole, violazione della normativa a tutela dei lavoratori e degli standard produttivi)

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.3.2Prevenire il fenomeno delle frodi a danno dei consumatori NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 5.3.3Costituire la Commissione provinciale per la cultura della legalità e della sicurezza a cui potrebbero aderire i Comuni della provincia, la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, la Associazione industriali, il Provveditorato agli stud

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.3.4 Strumenti di sensibilizzazione sull’educazione alla legalità, elaborati con i ragazzi in contesti scolastici ed extra-scolastici e diffusione

degli stessi attraverso iniziative realizzate in collaborazione con le Amministrazioni localiNO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.3.5Finanziare iniziative di creazione di microimprese da parte dei disoccupati della regione NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 5.4 Azione 5.4.1Valorizzare la cultura d’impresa Rafforzare la cooperazione fra le piccole e medie imprese per sostenere la competitività e la crescita economica NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.4.2Stabilire connessioni di sistema tra le attività produttive (agricole e industriali), le attività distributive e le attività terziarie specializzate NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 5.4.3Sostenere la formazione di partenariati tra imprese e tra imprese e pubblico, anche a livello nazionale, per favorire la costituzione di nuove attività imprenditoriali, la cooperazione tecnica industriale e l’internazionalizzazione

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.4.4Utilizzare gli appositi fondi della Regione Calabria per finanziare i piani di investimenti produttivi, i piani integrati di servizi reali, i piani di innovazione aziendale e i piani di formazione aziendale delle imprese che operano nei settori dell’indus

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.4.5Incrementare l’occupazione e la formazione dei neoassunti, incentivando iniziative imprenditoriali per la realizzazione di nuovi prodotti aggiuntivi o il cambiamento del processo produttivo complessivo

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 5.5 Azione 5.5.1Università e distretto produttivo Realizzare lo sportello tecnologico delle imprese per promuovere il trasferimento tecnologico. NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.5.2Progettare e avviare all’interno dell’Università l’attività dell’Industrial Liaison Office come strumento di raccordo permanente tra do-manda e offerta di tecnologia

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.5.3Organizzare stages e tirocini aziendali (anche in sedi all’estero) per l’esecuzione di ricerche o studi correlate alla didattica universitaria NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

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Azione 5.5.4Favorire l’uso di attrezzature e servizi logistici extra-universitari per lo svolgimento di attività didattiche integrative e reciproca disponi-bilità di laboratori, strumenti e materiali didattici e scientifici

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.5.5Creare sinergie ed interazioni tra l’Università della Magna Græcia, Università calabresi, italiane ed estere, enti nazionali di ricerca pubbli-ca (ENEA, CNR, Università) e privata (Aziende energetiche, di telecomunicazioni, ecc.), puntando alla formazione

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.5.6Promuovere il ruolo dell’Università della Magna Graecia nel settore delle bio-tecnologie, attraverso la sua internazionalizzazione finaliz-zata alla creazione del polo tecnologico delle biotecnologie

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.5.7Il Bioparco di Germaneto come elemento di promozione e sviluppo dell’economia, della formazione e del trasferimento tecnologico dell’area

SI ? approfondire

Azione 5.5.8Valorizzare lo sviluppo delle tecnologie più appropriate nel campo della bioarchitettura (settore edilizio) e dell’ingegneria naturalistica (settore ambientale), promuovendo iniziative integrate Amministrazioni imprese e Università per lo sviluppo di inte

SI ? approfondire

Azione 5.5.9Realizzare la rete dei distretti tecnologici della Calabria NO ? prevalentemente effetti immateriali e indiretti:

approfondireObiettivo 5.6 Azione 5.6.1Incrementare la competitività della pubblica amministrazione

Promuovere e sostenere iniziative congiunte per togliere la Calabria dall’Obiettivo 1 NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 5.6.2impostare, coordinare e gestire iniziative volte sensibilizzare sulle concrete possibilità di generare un processo di defiscalizzazione del sistema imprenditoriale loclae

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.6.3Riorganizzare la direzionalità pubblica e privata mediante un sistema informativo interistituzionale unificato e di un portale per cittadi-ni e nuclei familiari

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.6.4Migliorare la qualità delle strutture e dei servizi scolastici nell’area vasta NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 5.6.5Centro coordinamento servizi e integrazione territoriale NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 5.6.6Avviare la presentazione annuale in apposite iniziative pubbliche del bilancio delle attività amministrative dell’Ente Locale NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Obiettivo 5.7 Azione 5.7.1Incentivare i servizi alle imprese Attrezzare l’asse Catanzaro-Lamezia Terme in funzione dello sviluppo di imprese commerciali e industriali NO ? prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.7.2Realizzare all’interno del distretto produttivo aree di stoccaggio, condizionamento e prima lavorazione delle merci, aree retroportuali e servizi logistici integrati

SI

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Azione 5.7.3Sostenere le imprese nei processi di sviluppo aziendale,i innovazione tecnologica, organizzativa e di produzione, anche mediante la cre-azione dei Bussines innovation Centre-BIC con ruolo di interfaccia tra i bisogni delle PMI e l’offerta di servizi specia

NO prevalentemente effetti immateriali e indiretti

Azione 5.7.4Creare lo sportello unico per le attività produttive e per l’edilizia connesso ad un sistema informativo i unificato per le imprese NO prevalentemente effetti immateriali e indirettiAzione 5.7.5Promuovere un’agricoltura compatibile con la salvaguardia dell’ambiente e capace di conservare l’identità del paesaggio agendo sulle tecniche colturali, sulla formazione professionale degli operatori agricoli e sulle abitudini dei consumatori

SI

Azione 5.7.6Attribuire al porto di Catanzaro una chiara vocazione nei settori della pesca e del diportismo, da correlare al mercato ittico e all’industria cantieristica

SI

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Catanzaro. Città dell’accoglienza, della conoscenza e dell’innovazione • Valutazione Ambientale Strategica

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ANNESSO 3: MATRICE DI COMPATIBILITA’

Scenario di PianoPARTE 1

Componenti ambientali e territoriali

Sistemi ambientali 1. AbioticoComponenti 1.1 Clima 1.2 Aria 1.3 Acqua/ambiente idrico 1.4 Suolo/sottosuolo

Fattori

1.1 .1

Prec

ipita

zioni

1.1.2

Tem

pera

ture

1.1.3

Siccit

à

1.1.4

Aridi

1.1.5

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trem

i

1.2.1

Quali

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ll’aria

1.3.1

Quali

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o

1.3.2

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1.3.3

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Risch

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1.4.1

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1.4.2

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1.4.3

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Subs

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a

1.4.5

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1.4.6

Uso e

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1.4.

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1.4.9

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1.4.10

Ince

ndi

1.4. 1

1 Atti

vità e

strat

tive

STATO AMBIENTALE ATTUALE (crf. Scoping) L K L L L L L L L L L LL L L L L L L LELEMENTI STRATEGICI DEL PIANOLinea strategica 1: La città in reteObiettivo 1.4 L’integrazione policentrica e la prospettiva trans-regionale - (rete ecologica regionale)Obiettivo 1.5 Favorire la qualità urbanaObiettivo 1.6 Recupero e la valorizzazione del Centro StoricoObiettivo 1.7 Il territorio collinare e costieroLinea strategica 2: Cultura e creativitàObiettivo 2.2 Qualificare e valorizzare il patrimonio culturale e le strutture a valenza culturale (Valo-

rizzazione Parco di Scolacium)Linea strategica 3: Mobilità, infrastrutture e cultura dell’utilizzo del mezzo pubblicoObiettivo 3.1 Catanzaro cerniera tra Jonio e Tirreno Obiettivo 3.2 Riorganizzare la viabilità di accesso alla zona e relativi servizi Obiettivo 3.3 I collegamenti metropolitano-ferroviariObiettivo 3.4 I servizi di trasporto pubblicoObiettivo 3.5 Catanzaro città della mobilità alternativaObiettivo 3.6 Il sistema della sosta nella città Linea strategica 4: Turismo e sostenibilità ambientaleObiettivo 4.1 Valorizzare e promuovere l’identità dei territoriObiettivo 4.4 Garantire la qualità, la continuità e l’innovazione dell’offerta turisticaObiettivo 4.5 Proteggere l’ambiente per migliorare la qualità della vitaObiettivo 4.6 Energia e territorioLinea strategica 5: Innovare le istituzioni e i servizi ai cittadini e alle impreseObiettivo 5.5 Università e distretto produttivoObiettivo 5.7 Incentivare i servizi alle imprese

GIUDIZIO FINALE (STATO AMBIENTALE MODIFICATO) L L K L L LL L L L L L LL L LL LL K K K L

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Scenario di PianoMatrice di compatibilità (tra componenti strategiche ed ambientali) P.S. Catanzaro

PARTE 2

Componenti am-bientali e terri-toriali

Sistemi ambientali 2. Caratterizzazioni fisiche 3. Biotico 4. Socio-economico ed antropico

Componenti 2.1 Ru-more 2.2 Radiazioni 3.1 Biodiversità e pa-

esaggio naturale4.1 Contesto economico/beni materiali 4.2 Contesto sociale 4.3 Patrimonio culturale

4.4 Paesag-gio antro-pico

Fattori

2.1.1

Inqu

inam

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o

2.2.1

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zioni

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2.2.3

Inqu

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4.1.1

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ritor

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4.1.2

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omia

locale

ed

attiv

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odut

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4.1.3

Ener

gia

4.1.4

Viabil

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trasp

orti

4.2.1

Popo

lazion

e

4.2.2

Salut

e pub

blica

e s

anità

4.2.3

Serv

izi al

la pe

rsona

4.2.4

Istru

zione

4.2.5

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ti

4.2.7

Mob

ilità e

traffi

co

4.2.8

Asse

tto in

sedia

tivo

4.2.9

Quali

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4.2.1

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gio so

ciale

4.2.11

Sicu

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4.3.1

Beni

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eres

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storic

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chite

ttonic

o

4.3.2

Elem

enti

arch

e-olo

gici

4.3.3

Offer

ta m

usea

le,

biblio

tech

e, te

atri,

etc.

4.4.1

Cont

inuità

terri

-to

riale

STATO AMBIENTALE ATTUALE (crf. Scoping) K K L L L L LL LL K L L K K LL L LL LL LL L K K L

ELEMENTI STRATEGICI DEL PIANO

Linea strategica 1: La città in rete

Obiettivo 1.4 L’integrazione policentrica e la prospettiva trans-regionale - (rete ecologica re-gionale)

Obiettivo 1.5 Favorire la qualità urbana

Obiettivo 1.6 Recupero e la valorizzazione del Centro Storico

Obiettivo 1.7 Il territorio collinare e costiero

Linea strategica 2: Cultura e creatività

Obiettivo 2.2 Qualificare e valorizzare il patrimonio culturale e le strutture a valenza culturale (Valorizzazione Parco di Scolacium)

Linea strategica 3: Mobilità, infrastrutture e cultura dell’utilizzo del mezzo pubblico

Obiettivo 3.1 Catanzaro cerniera tra Jonio e Tirreno

Obiettivo 3.2 Riorganizzare la viabilità di accesso alla zona e relativi servizi

Obiettivo 3.3 I collegamenti metropolitano-ferroviari

Obiettivo 3.4 I servizi di trasporto pubblico

Obiettivo 3.5 Catanzaro città della mobilità alternativa

Obiettivo 3.6 Il sistema della sosta nella città

Linea strategica 4: Turismo e sostenibilità ambientale

Obiettivo 4.1 Valorizzare e promuovere l’identità dei territori

Obiettivo 4.4 Garantire la qualità, la continuità e l’innovazione dell’offerta turistica

Obiettivo 4.5 Proteggere l’ambiente per migliorare la qualità della vita

Obiettivo 4.6 Energia e territorio

Linea strategica 5: Innovare le istituzioni e i servizi ai cittadini e alle imprese

Obiettivo 5.5 Università e distretto produttivo

Obiettivo 5.7 Incentivare i servizi alle imprese

GIUDIZIO FINALE (STATO AMBIENTALE MODIFICATO) L L L J J L K J L JJ J J J JJ J JJ L LL J J J J

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Scenario alternativo

PARTE 1

Componenti ambientali e territoriali

Sistemi ambientali 1. AbioticoComponenti 1.1 Clima 1.2 Aria 1.3 Acqua/ambiente idrico 1.4 Suolo/sottosuolo

Fattori

1.1 .1

Prec

ipita

zioni

1.1.2

Tem

pera

ture

1.1.3

Siccit

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1.1.4

Aridi

1.1.5

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1.3.3

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tà ac

que d

i falda

e d

ei se

dimen

ti

1.3.4

Quali

tà ac

que m

ari-

ne- d

i baln

eazio

ne

1.3.5

Quan

tità e

d effi

cienz

a de

i pre

lievi

idrici

1.3. 6

Qua

lità s

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1.3.8

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Risch

io sis

mico

1.4.2

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1.4.5

Salin

izzaz

ione e

de

grad

o dei

suoli

1.4.6

Uso e

cons

umo d

i suo

-lo

(es.

fore

stale,

agric

olo)

1.4. 7

Artifi

cializ

zazio

ne-

impe

rmea

bilizz

azion

e

1.4.8

Efficie

nza u

so su

olo

urba

nizza

to

1.4.9

Cont

amina

zione

suoli

1.4.10

Ince

ndi

1.4. 1

1 Atti

vità e

strat

tive

STATO AMBIENTALE ATTUALE (crf. Scoping) L K L L L L L L L L LL L L L L L L L LELEMENTI STRATEGICI DEL PIANOLinea strategica 1: La città in reteObiettivo 1.4 L’integrazione policentrica e la prospettiva trans-regionale - (rete ecologica regionale)Obiettivo 1.5 Favorire la qualità urbanaObiettivo 1.6 Recupero e la valorizzazione del Centro StoricoObiettivo 1.7 Il territorio collinare e costieroLinea strategica 2: Cultura e creativitàObiettivo 2.2 Qualificare e valorizzare il patrimonio culturale e le strutture a valenza culturale (Valorizzazio-

ne Parco di Scolacium)Linea strategica 3: Mobilità, infrastrutture e cultura dell’utilizzo del mezzo pubblicoObiettivo 3.1 Catanzaro cerniera tra Jonio e Tirreno Obiettivo 3.2 Riorganizzare la viabilità di accesso alla zona e relativi servizi Obiettivo 3.3 I collegamenti metropolitano-ferroviariObiettivo 3.4 I servizi di trasporto pubblicoObiettivo 3.5 Catanzaro città della mobilità alternativaObiettivo 3.6 Il sistema della sosta nella città Linea strategica 4: Turismo e sostenibilità ambientaleObiettivo 4.1 Valorizzare e promuovere l’identità dei territoriObiettivo 4.4 Garantire la qualità, la continuità e l’innovazione dell’offerta turisticaObiettivo 4.5 Proteggere l’ambiente per migliorare la qualità della vitaObiettivo 4.6 Energia e territorioLinea strategica 5: Innovare le istituzioni e i servizi ai cittadini e alle impreseObiettivo 5.5 Università e distretto produttivoObiettivo 5.7 Incentivare i servizi alle imprese

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ANNESSO 4: MAPPE DEGLI EFFETTI

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