CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile...

29
CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno LXXXI - N°4 Mensile dell’ANA CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002

Transcript of CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile...

Page 1: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

CATANIA:75ª Adunata nazionale11-12 Maggio 2002

Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno LXXXI - N°4 Mensile dell’ANA

CATANIA:75ª Adunata nazionale11-12 Maggio 2002

Page 2: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

Sommario

SommarioLettere al direttore . . . . . . . . . 4-5

Consiglio Direttivo Nazionaledel 23 marzo . . . . . . . . . . . . . . . 6

Bosnia: inaugurata la scuola di Zenica, Di Dato e Cherobin . . . . . . . . . 7-10

Lagazuoi: museo all’apertodella Grande Guerra, Dell’Eva . . . . . . . . . . . . . . . . . 11-12

Vigorelli: tre giorni della solidarietà alpina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

ADUNATA NAZIONALECatania, 11-12 maggio 2002 15-35 Don Gnocchi:

il centenario della nascita. . . . . . 36

In biblioteca . . . . . . . . . . . . . . 40-41

Sport . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42-44

Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . 45-55

2

Va bene, ci vediamo fra poco a Catania perla nostra 75ª Adunata nazionale.

E, per l’ennesima volta, si pone la domanda:ma perché gli alpini vanno all’Adunata e civanno sempre così costantemente numerosi?

E’ un problema sul quale abbiamo dato nonpoco lavoro a sociologi e psicologi, che sisono dati un gran daffare per elaborare inge-gnose spiegazioni.

Ma perché, si chiedono, centinaia di migliaiadi uomini vi partecipano senza che alcuno liforaggi, li alloggi, li trasporti, naturalmentegratis come avviene per tanti incontri sulpiano nazionale, tanto strombazzati da questoe da quello?

Lasciamo ai cervelloni le loro ingegnoseteorie e veniamo a noi. Gli alpini ci vanno pro-prio per il personalissimo e non delegabilepiacere di stare insieme ancora una volta, distarci perché lo vogliono, uniti e compatti manon certo massa amorfa.

Ci vanno per ricordare il passato e perimpegnarsi per il futuro, per continuare quelrispetto del senso del dovere che è l’autenticoeroismo quotidiano degli umili.

Molti ci vanno anche per la civetteria di farvedere, a tutti quanti, che a tanti anni didistanza dalla naja sanno ancora sfilare comesi deve e con il passo giusto.

L’alpino va all’adunata ancheper testimoniare con la presenzafisica un mondo di ideali che ha nell’animo eche, nella naturale semplicità del suo discor-so, non saprebbe esprimere a parole.

Ci va per testimoniare insieme con centinaiadi migliaia di uomini come lui anche il sensodella Patria, non la Patria della retorica e del-l’opportunismo, ma la Patria proprio intesa –come effettivamente è - come la terra deipadri, la terra di sempre, quella Patria che siserve senza chiedere un corrispettivo.

Se è lecito un paragone di questo genere,faccio osservare che anche fisicamente, cioènelle piazze e nelle vie, la nostra Adunata die-tro di se lascia spazi puliti, puliti come siamonoi che vi partecipiamo.

Ho scritto una volta “Per l’alpino che assistein tribuna e quello che sfila nell’ultima riga l’I-talia è la signora Italia, e per salutarla portadevotamente e orgogliosamente la manoferma alla tesa del cappello, del suo onoratocappello alpino: anche per questo va all’Adu-nata”.

Queste cose e altre simili scrivevo, senten-dole intimamente tanti anni fa. Mi sento diriscriverle oggi, ancora convinto di essere nelgiusto.

Grazie al cielo, “L’Alpin l’è semper quel”.Vitaliano Peduzzi

Associazione Nazionale Alpinivia Marsala, 9 - 20121 Milano

Segreteria: tel. 02/62410200fax 02/6592364

Direttore Generale: tel. 02/62410212Segretario Generale: tel. 02/62410212

[email protected]: tel. 02/62410201

[email protected] Protezione Civile: tel. 02/62410205

[email protected] Centro Studi Ana: tel. 02/[email protected] fax 02/62410230

Impaginazione/Fotolito: Adda Officine Grafiche S.p.A.

Stampa: Elcograf - Via Nazionale, 1423883 Beverate di Brivio (Lc)

Chiuso in tipografia il 29 marzo 2002Di questo numero sono state tirate 385.742 copie

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE NUMERO 229

DIRETTORE RESPONSABILECesare Di Dato

COMITATO DI DIREZIONE Sergio Bottinelli (presidente), Mario Baù, Vittorio Brunello, Cesare Di Dato, Carlo Fumi, Gian Paolo Nichele

DIREZIONE E REDAZIONEvia Marsala, 9 - 20121 Milanotel. 02/29013181 - fax 02/29003611

INTERNET E-MAIL www.ana.it [email protected]

ABBONAMENTI E CAMBIO INDIRIZZOtel. 02/[email protected]

per l’Italia: 12 euro (L. 23.235), per l’estero: 14 euro (L. 27.108)sul C.C.P. 23853203 - intestato a: «L’Alpino», via Marsala, 9 20121 Milano

3

In copertina una splendida visione dal mare della città di Catania (lafoto è di Orazio Russo), con sullo sfondo l’Etna ancora innevata e il pen-nacchio bianco. Qui sopra, la facciata del palazzo dell’Università.

Ormai siamo alla vigilia dell’Adunata, un appuntamento che due annifa, quando il CDN decise questa sede, sembrava lontanissimo.

Ci siamo. Tutti a Catania, dunque.

Ieri come oggi, convintidi essere ancora nel giusto

Page 3: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

Figlia di un Caduto, moglie orgogliosa

di alpinoSono moglie da 39 anni di un

alpino, ho alle spalle 36 adunatenazionali e ogni volta provo emo-zione per far parte della grandefamiglia alpina, composta dauomini onesti e altruisti che rendo-no grande l’Italia. Sono orfana diun Caduto in Russia che ho cono-sciuto solo in foto; mi ha trasmessocon i suoi scritti un grande attacca-mento alla Patria e alla Bandierache a 27 anni ha difeso sacrifican-do la sua vita e, indirettamente,quella di mia mamma e mia.

Ringrazio Dio, nel quale credofermamente, per aver conosciutola vostra associazione che mantie-ne in vita sentimenti e valori chetanti hanno dimenticato.

Marisa Giovannetti Binelli Ripa (LU)

Lei prende spunto dall’articolo diVenditti apparso in novembre perinviarci questa autentica lirica. Dun-que ha avuto ragione il nostro artico-lista a dire quello che ha detto delledonne degli alpini. Cosa altroaggiungere? Nulla, perché rovinereil’atmosfera di profonda commozioneche le sue parole suscitano.

Grazie alle donnedegli alpini

I più sinceri complimenti a NinoVenditti per l’articolo di novembresulle donne degli alpini. Quandofui eletto presidente di sezione unodei punti fermi del programma fuuna festa dedicata alle nostremogli, fidanzate, ecc.

Ringrazio dell’opportunità, perfar giungere a tutte le nostre“Donne” il più sincero grazie, per-

ché con il loro atteggiamento essedanno un forte contributo all’Asso-ciazione e alla società.

Gian Luigi Ravera Casale Monferrato

Non posso che sottoscrivere, ricor-dando quale prezioso aiuto e quale pro-digiosa pazienza portano le “ragazze”di tutti noi, a cominciare dalle moglidei presidenti nazionali e da quella ...del direttore di questa rivista.

Devozione o dedizione?Il Parlamento approva a grande

maggioranza la partecipazione dinostre truppe alle operazioni inAfghanistan. Il presidente delConsiglio ha parlato di manifesta-zione di devozione all’interessenazionale. Devozione? A me talevocabolo evoca clima di chiesa.

Forse sarebbe stato più appro-priato l’uso di dedizione unaparola in desuetudine che reclamaa gran voce il suo reintegro affin-ché i giovani la conoscano e neafferrino il significato.

Paolo Matucci Bibbiena (AR)

Da quando, grazie a quasi tutti iparlamentari, si è cominciato a direpaese in luogo di Patria, ho rinuncia-to a capire il loro linguaggio.

Dedizione, se vogliamo, contrastacon il possibilismo tipico del loromodo di pensare.

Solidarietà alpinaVi allego un articolo del Gazzet-

tino, edizione di Treviso, perinformarvi che lo spirito di solida-rietà alpina continua sempre.

Mario Tramarollo Farra di Soligo (TV)

Riporto le prime righe: “Un bic-chiere di vino in meno al giorno perun bimbo adottato in più. Con questomotto gli alpini di Farra di Soligo sisono attivati per l’adozione a distanzadi due bimbi croati di due e di setteanni: Zeljlco e Victor”.

Vivissimi complimenti.

Il 4 novembre e il 25 aprileNon mi trovo d’accordo con il

sig. Basso né con lei per la rispostadata nel numero di dicembre,dove cerca di equiparare il 4novembre al 25 aprile. La primadata segna la vittoria con cui l’Ita-lia ha concluso il Risorgimento, adalto prezzo di soldati Caduti inassurde battaglie volute dacomandanti imbevuti di retorica edi vanità. La seconda segna per

Lettere al direttore

4

L’Adunata a Catania

Se i nostri raduni continuerannoa svolgersi ai capi estremi dellapenisola temo che le partecipazio-ni non saranno più tali da esserecitate sulla stampa nazionale.

Con il crescere dell’età media ela drastica riduzione dell’Esercitosiamo una specie in estinzione.Che gli “alti comandi” tenganopresente ciò, altrimenti dovremofare i nostri raduni nei paesini dimontagna.

Claudio de Pompeis Pescara

Ci interessa certamente che lenostre Adunate nazionali abbiano unriscontro sui media, tuttavia non èquesto il motivo per cui si svolgono.

Ed è anche normale che ci sia mag-giore o minore partecipazione, checomunque è sempre massiccia. Cata-nia è stata una scelta giusta del CDN:vieni anche tu, saremo uno in più asfilare davanti al nostro Labaro.

Le poste e L’Alpino

Il 25 gennaio ho ricevuto L’Alpi-no del mese, il 26 quello di dicem-bre. Il mio non è un caso isolatoma comune a molti soci del nostrogruppo. L’ufficio postale mi haassicurato che non ha giacenze,quindi la mancanza è da ricercarsialtrove.

Strillate, rompete l’anima, pre-tendete delle scuse ma fatevi sen-tire perché tutto questo non siripeta.

Amedeo Rocchini Nembro (BG)

Metti il dito su una piaga che ciaffligge da sempre: la ditta incaricatadelle spedizioni è in regola; i guaicominciano dal centro nodale delleposte a Milano.

Sono stati fatti autorevoli interven-ti negli anni scorsi, e il 6 marzo u.s.il nostro presidente ha interessatodirettamente il senatore Tarolli pereliminare una situazione non piùaccettabile.

noi la riconquista della libertà fon-damentali negate con la forza dalladittatura.

Non si possono mettere sullostesso piano coloro che si sono bat-tuti per quelle libertà e coloro che sisono battuti per negarle.

Giambattista Filippini Rezzato (BS)

La mia preferenza per il 4 novembre èpresto detta: quella data segna la vitto-ria delle armi italiane, l’unica in pro-prio, dal 1848; il 25 aprile, ritorno allelibertà, segna la vittoria delle armialleate che quelle libertà ci hanno offer-to senza nulla chiedere in cambio. Spia-ce dirlo, ma la parte avuta dai nostricombattenti, pur eroica, pur convintanon è stata determinante. Occorreavere l’onestà di riconoscerlo.

Lettere al direttore

Nikolajewka tra i banchi di scuola

Sono una ragazza di 15 anni, figliae nipote di alpini. Mio nonno e suofratello erano del battaglione Val-chiese in Russia. Il professore di lati-no della mia classe, 2° liceo scientifi-co, mi ha dato l’incarico di comme-morare, in classe, Nikolajewka.

Ho perciò spiegato cosa è stata labattaglia, ho letto la lettera ai giova-ni di Prisco, ho proiettato le foto dellibro “Dal Don a Nikolajewka”; hoinfine spiegato il percorso che èstato svolto per raggiungere quellalocalità.

Il tutto alla presenza di una fotodel Labaro nazionale. La riuscita èstata molto buona.

Chiara Giannelli Pavullo nel Frignano (MO)

Dal tuo e-mail deduco tante cose: chehai un professore che coltiva le memoriedella Patria; che sei molto preparata inuna materia purtroppo poco nota fra igiovani; che i tuoi compagni di classehanno capito l’importanza dell’iniziati-va. Inoltre mi è piaciuta la semplicitàcon cui hai chiuso la lettera; tantamodestia sottintende un successo com-pleto. I miei complimenti a tutti voi.

Una brigata di albanesiIl nostro ministro della Difesa ha proposto di arruolare una brigata di

albanesi, visto che il volontariato non è in grado di coprire i posti adisposizione. La misura è colma e trovo condivisibile il giudizio diimmoralità con il quale qualcuno ha bollato la proposta. Ma soldati spe-cializzati e professionisti c’erano già: non occorreva andare tanto distan-ti: bastava restare nell’arco alpino. Ma lui non conosce la Storia: quellacon la ESSE maiuscola, scritta da soldati che hanno compiuto il lorodovere sulla scorta di una cartolina e non di un assegno; un dovere,magari non amato, ma sentito.

Alberto Quagliotto - Maser (TV)

Spero tanto che l’uscita del ministro sia quello che i francesi chiamano un“ballon d’essai”, una notizia buttata là per tastare il polso della gente: prassimolto seguita dai politici. Quanto alla Storia, il ministro, invece ne è perfetta-mente padrone: infatti probabilmente vuole imitare Venezia che nel 1600 reclu-tava molti dei suoi soldati proprio in Albania, i famosi cappelletti. A sentire ilManzoni, però, nei “Promessi sposi”, non sembra che si siano segnalati per ele-ganza di tratto anche all’interno dello Stato.

5

Premio di pittura“Ferruccio Fantin”

I gruppi della sezione di Pordenonehanno indetto il 1° premio di pittura “Alpi-no Ferruccio Fantin”, aperto a tutti gli arti-sti, alpini e non. Le opere a tecnica liberasul tema “Gli alpini e la montagna”,dovranno avere una dimensione minima dicentimetri 100x80 e dovranno pervenireentro il 26 maggio 2002 al seguente indiriz-zo: Gruppo alpini di Castions, PalazzoCostantini, 33080 Zoppola (Pordenone). Laquota di partecipazione è di 10 euro. Lapremiazione si terrà sabato 1° giugno, alle18, a Fiume Veneto. Primo premio 1000euro, 900 al secondo classificato, 800 alterzo, 700 euro al quarto. Per informazioni,contattare Roberto Da Cevraia, telefono0434-978737, cellulare 339-4427806, email:[email protected]

Albignasego: cercansi medaglie delle Adunate Il gruppo di Albignasego (sezione di Padova) con il suo capo-

gruppo Giampietro Casano, cerca le medaglie delle adunate per ilcostituendo locale museo alpino. In particolare le medaglie delleAdunate di Firenze 1937 - Trento 1938 - Trieste 1939 - Torino 1941 -Bassano del Grappa 1948 - Venezia 1960 - Bergamo 1962 - Verona1964 - Treviso 1967 - Brescia 1970 - Torino 1977.

Potete contattare Giampietro Casano, tel. 049-712551.

NUOVI PRESIDENTI DI SEZIONEA Bari il nuovo presidente èVito Francesco Peragine chesostituisce Andrea Marigliano.

A Belluno il nuovo presidenteè Arrigo Cadore che ha sosti-tuito Franco Patriarca.

A Imperia Gianfranco Mariniha sostituito Arrigo Emanuelli.

Giuseppe Demattè è il nuovo

presidente di Trento. Ha sosti-tuito Carlo Margonari.

A Valdobbiadene Paolo Vanzinha sostituito Pietro Longo.

Il nuovo presidente di Palma-nova è Luigi Ronutti al postodi Marco Valditara.

Ottawa: Severino Buffone sosti-tuisce Leo Brun Del Re

Page 4: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

Studiando insieme troveranno

un futuro di pace

7

Concorso letterario“Parole attorno

al fuoco”La sezione di Treviso in collabo-

razione con il gruppo alpini diArcade ha indetto l’ottava edizionedel concorso letterario nazionale“Parole attorno al fuoco” sul tema:“Genti, soldati e amanti della mon-tagna: storie e problemi di ieri e dioggi”.

Gli elaborati (di non più di 6 car-telle standard, in otto copie, possi-bilmente su floppy-disk con eti-chetta anonima e in busta senzaindicazione del mittente) dovrannopervenire entro il 30 settembre2002 alla segreteria del concorsoc/o il gruppo di Arcade, via Monte-nero 10 –31030 Arcade (Treviso).

Per informazioni telefonare al nr. 0422-874088, fax nr. 0422-874053; e-mail: [email protected]

CALENDARIO MANIFESTAZIONI

6

4 maggioTRIESTE – Trofeo Dell’Anese,gara di orientamento tra studentidi scuole intitolate a Caduti Alpini

4/5 maggioBERGAMO – A Ponte San Pietro29° campionato sezionale di tiroa segno con carabina e 18° cam-pionato sezionale di tiro a segnocon pistola

11 maggioTRIESTE – Borse di studio adalunni delle scuole cittadine

12 maggio75ª ADUNATA NAZIONALE A CATANIA

19 maggioCUNEO – Apertura del santuariodella Madonna degli alpini alColle di S. Maurizio di Cervasca

26 maggioASSEMBLEA ORDINARIA DEIDELEGATI A MILANOVALDOBBIADENE – Festa sezio-nale a Col San Martino e inaugu-razione sede del gruppo

1. Interventi del presidente... Marzo, 3, Ceva: rievocazione campagnadi Russia - 9, Esine (Bs): manifestazione intergruppi della Valgrigna - 11,Milano, Teatro Dal Verme: documentario su Don Gnocchi - 17, Catania:incontro con le autorità.

2. ... e dei vice. Balestra: febbraio, 16, S.Stefano d’Aveto (Ge), in vista del-l’assegnazione del premio “Fedeltà alla montagna” a settembre - 21,Verona: visita alla sezione; sentita l’assenza di Baù, consigliere nazionalee attivo operatore in sezione, tuttora convalescente - 23, Feltre, presenta-zione libro sulla P.C. feltrina - 28, Dobbiaco, chiusura Ca.S.T.A.; incontrocon capo di Stato Maggiore Esercito, gen. Ottogalli.

3. Assemblee sezionali. Marzo: Partecipazioni: presidente: il 10 a Trento- Balestra: il 3 a Belluno e il 10 per la Carnica - Vadori: il 10 a Gorizia -Perini: il 10 a Como - Bottinelli: il 16 in Germania - Perona: in Svizzera ein Francia ove è stata singolare la simpatia espressa dalla popolazionealsaziana.

4. Labaro. A Varese il 16 giugno per il raduno del 2° raggruppamento e l’a-dunata ex appartenenti 5° alpini, 2° e 5° artiglieria da montagna - A Biella,il 1° settembre per raduno primo raggruppamento e giuramento VFA.

5. Bilanci. Fumi legge la relazione dei revisori sul progetto dei bilanciconsuntivo 2001 e preventivo 2002 predisposti dal tesoriere Biondo.CDN approva.

6. Rossosch. Commissione per il 2003: Brunello, Cherobin, Francioli,Busnardo, Chies, Favero, Greppi, Poncato.

7. Candidature. Per le votazioni all’assemblea di maggio, sono stati can-didati quali consiglieri: Adriano Rocci, sezione di Torino, per il primoraggruppamento; Silvio Botter, Varese, per il secondo; Aldo Innocente,Trieste; Ivano Gentili, Treviso e Bruno Serafin, Padova, per il terzo.

8. Adunata 2004. Il primo, secondo e quarto Raggruppamento rinuncia-no a presentare una candidatura per la sede dell’Adunata del 2004, afavore di quella proposta dal 3° relativa a Trieste, che nel 2004 celebrerà ilcinquantesimo del ritorno all’Italia.

9. Catania. Vecchio: alloggi collettivi; in arrivo 1500 lettini da campo.Automezzi pesanti: le sezioni che intendono farli viaggiare sulla retestradale nazionale la domenica devono dotarli di regolare autorizzazio-ne: partecipare all’Adunata non esenta dal rispetto delle norme stradali. -Piccin: i muli di Vittorio Veneto ci saranno.

10. Commissioni. Cherobin, Zenica: impiegate 230 giornate lavorative,spesi più di 413mila euro dei 465mila stanziati - Danieli, Costalovara: 12marzo; la commissione ha esaminato il piano dei lavori per le prove dicollaudo delle scale esterne della mansarda. Parazzini propone dilazio-namento del comodato al 30 settembre: CDN approva - Nichele, infor-matica: introdotto - con difficoltà – il nuovo sistema per tesseramento viainternet - Rifondato sito internet che sarà presentato al 6° CISA di Recoa-ro - Martini, sport: ottimi i piazzamenti dei rappresentanti ANA aiCa.S.T.A., collocatisi nei primi dieci sia nel fondo che nello slalom - Pro-pone cambio regolamento “Trofeo Presidente nazionale”, introducendo,per la classifica, un coefficiente che tenga conto del rapporto atleti/socidi ogni sezione, al fine di attutire le attuali disparità. CDN approva -Cherobin, Contrin: ottenuta proroga del finanziamento del depuratoredalla Provincia di Trento - Chiede e ottiene che il CDN del 22 giugno sisvolga al rifugio e non a Canazei come deliberato in febbraio - Sonzogni,Anno internazionale delle montagne: la tavola rotonda delle Scuole mili-tari alpine si terrà ad Aosta il 12-13 ottobre.

Riunione del Consiglio Direttivo Nazionale del 23 febbraio 2002

Promessa fatta, promessamantenuta: l'impegno dell'ANAera che prima della fine dell'in-verno i lavori di ampliamentodella scuola multietnica di Zeni-ca (Bosnia) dovevano esserefiniti e così è stato. Sabato 16febbraio 2002, è stata inaugura-ta alla presenza delle maggioriautorità religiose e civili bosnia-che e italiane. Per l'ANA eranopresenti il presidente nazionaleBeppe Parazzini, i componentidella commissione, LucianoCherobin, Lino Chies, DinoDanieli, Sebastiano Favero,Cesare Poncato, Gianni Carlas-sare, Angelo Greppi (mancava-no Bortolo Busnardo e GiorgioFrancioli, trattenuti in patria),una quarantina di alpini che sierano avvicendati nei lavori e ilcoro ANA Monte Caviojo delgruppo di Arsiero, sezione diVicenza. Completavano il qua-dro alcuni consiglieri nazionali, ilgen. Vecchio segretario ANA,Rossato, presidente di Vicen-

za con vessillo, Dal

Borgo vice presidente di Bellu-no con vessillo, il presidentedella sezione di Pordenone,Gasparet.

Tra i religiosi l'arcivescovo diSarajevo cardinale Vinko Puljice il nunzio apostolico in Bosnia,mons. Giuseppe Laenza; ci hafatto piacere vedere sedutiaccanto a loro l'imam islamico eil parroco ortodosso di Zenica.

Non poteva mancare il vesco-vo ausiliare di Sarajevo, monsi-gnor Pero Sudar, anima dell'ini-ziativa e apostolo della vagheg-giata, sperata, cercata coesionetra le tre religioni della Bosnia,troppo spesso scontratesi dura-mente nel recente passato. Delresto i risultati - negativi - sivedono non appena si esce daZenica, centro di industriepesanti, erede della città roma-

na di Bistua

Nova, custode dei resti di una basilicapaleocristiana in mezzo agli agili steli deiminareti e alle pesanti ciminiere delle fon-derie. Città miracolosamente risparmiatadalla guerra civile, che invece ha imperver-sato a ovest nella non lontana Sarajevo e aest nella repubblica Srbska, entità in bilicotra l'autonomia e la coesistenza nell'ambi-to del tribolato Stato bosniaco.

Unità di intenti volti alla pace: ecco l'o-biettivo di monsignor Sudar, da raggiunge-re attraverso la comunione di interessi cul-turali degli studenti delle tre etnie suglistessi banchi di scuola.

Numerosi i discorsi, citiamo monsignorSudar: “Tutti i nostri desideri sarebberorimasti tali se non avessimo trovato le per-sone e le istituzioni che credono che que-sto Paese debba essere ricostruito

INAUGURATA LA SCUOLA MULTIETNICA DI ZENICA (BOSNIA) RISTRUTTURATA DAGLI ALPINI IN COLLABORAZIONE CON LA CARITAS AMBROSIANA E L’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO TEDESCA RENOVABIS

Studiando insieme troveranno

un futuro di pacedi Cesare Di Dato

Uno scorcio dell’istituto scolastico multiet-nico di Zenica, che gli alpini hanno contri-

buito a restaurare ed ampliare.

I segni lasciati dalla guerra che ha sconvoltola Bosnia sono ancora visibili in tutto ilPaese. Fra le rovine spuntano i primi cartellipubblicitari.

Page 5: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

Gli alpini a Zenica tra umanita’ e concretezza

98

prima di tutto sui fondamentidi una buona educazione dellegiovani generazioni: la Caritasambrosiana, la società Renovabisdei cattolici tedeschi e l'Associa-zione degli alpini italiani.

Gli alpini, che lo spirito di solida-rietà umana porta ovunque ci siada aiutare, hanno contribuito aduna parte significativa di questobell'edificio. A lei, signor presiden-te Parazzini, al signor Cherobin e atutti gli alpini va il mio ringrazia-mento più sincero”.

Monsignor Sudar ha spiegatoche nella scuola l’insegnamentoviene impartito nella lingua madredelle rispettive etnie, che non vi èalcun indottrinamento religioso eche le scuole del “Progetto Euro-pa”, una decina in tutta la Bosnia,“sono e vogliono rimanere unsegno di opposizione verso tutticoloro che hanno parlato o agitocome se la convivenza non fossepossibile. Auguriamo e preghiamo– ha concluso il vescovo – affinchéquesto bel Paese diventi la casa ela patria da cui questa giovanegenerazione ricca di capacità nondebba andar via per poter viveredegnamente. Grazie a tutti”.

Don Josip Lebo, il giovane edinamico preside della scuola,grande amico degli alpini, ne haricordato, raggiante, il motto,significativamente latino in unPaese di etnia slava: “Vivat, floreatet crescat schola nostra (viva, fio-risca e cresca la nostra scuola,n.d.r.), per la vera educazione eformazione dei giovani e per il pro-gresso di tutti i popoli di buonavolontà”.

E Parazzini: “Vedendo questocomplesso così ben riuscito, checi ha trovato a fianco della Caritasitaliana e della Renovabis tedesca,penso che le centinaia di giornatedi lavoro donate dai nostri volon-tari siano state spese bene”.

“Quando due anni fa – ha dettoancora il nostro presidente nazio-nale - il vescovo ausiliare monsi-gnor Pero Sudar venne a farci visi-ta, a Milano, per illustrarci il suoprogetto, ci disse che occorrevadare la precedenza alle scuole da

ricostruire piuttosto che alle chie-se, perché è più importante che igiovani imparino a convivere, ilreciproco rispetto, a cercare ciòche unisce e non ciò che può divi-dere”. Il Consiglio nazionale recepìquesto appello e lo tradusse nel-l’intervento dei nostri volontari”.

“Lo abbiamo anche fatto - haspiegato Parazzini - perché Zenicaè vicina a Sarajevo, dove operanoda due anni i nostri amati repartialpini impegnati nell’operazione disalvaguardia della pace e assi-stenza alla popolazione. Noiabbiamo voluto essere presenticome alpini in congedo per rimar-care lo spirito che ci anima: visi-tando la scuola, vediamo che inostri volontari hanno lavoratodavvero bene”.

“Gli alpini sono felici – grazie aifondi raccolti - di aver potuto farequalcosa per i giovani di questoPaese. E’ un messaggio di pace,una mano tesa di valle in vallelungo il crinale di montagne chenon ci dividono ma ci uniscono”.

Al coro Caviojo l'onore di chiu-dere sia la mattinata, con quattrocante tra le più commoventi delrepertorio alpino, sia la serata conun concerto molto apprezzatodalle autorità e dagli spettatori chenon hanno lesinato applausi aogni esibizione.

Nel pomeriggio, puntata aSarajevo (66 Km), per il doverososaluto alla Bandiera dell'8° Alpini eal comandante, colonnello VilliLenzini. Negli 87 giorni di presidio(fino al 16 febbraio) il reggimentoha distribuito 20.000 tonnellate diviveri e di vestiario, visitato ( cioèaiutato) 37 villaggi sperduti tra imonti, tra i quali un paio dove siparla ancora il dialetto trentino di150 anni fa; effettuato una decinadi interventi ospedalieri; avviati 35contatti con amministrazioni dirilevanza anche internazionale.

E’ stata una giornata moltointensa ma che valeva la pena divivere non foss'altro che percogliere il sorriso degli allievi dellascuola multietnica e per gustare laserenità dei nostri giovani alpini inarmi: il futuro è di entrambi. ■

Gli alpini a Zenica tra umanita’ e concretezza

EMOZIONI E SENTIMENTI ALL’APERTURA DELLA SCUOLA,FINALMENTE SPLENDENTE DOPO TANTE GIORNATE DI LAVORO

di Luciano Cherobin

Ore 9,30 del 15 febbraio 2002: entriamo nellascuola Sv. Pavao di Zenica, in Bosnia Erzegovi-na. Un allegro vociare pervade l’atrio: il freneti-co indaffararsi di insegnanti e genitori ed il viavai dei ragazzi trasmettono un’emozione parti-colare a chi ha lavorato a Zenica: abbiamo rag-giunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati esvolto il compito che l’Associazione NazionaleAlpini ci aveva affidato.Ciò che fino a poco tempo prima era solo uncontenitore fatto di mattoni, ferro, calcestruzzo,ha preso vita sotto i nostri occhi giorno dopogiorno, si è animato, è diventato luogo di rela-zione e di incontro, uno strumento che serviràa questi stupendi ragazzi per crescere, guar-dando al futuro con serenità.Un architetto dovrebbe essere abituato a questesensazioni; un qualsiasi progetto non avrebbesenso se non si completasse così. Ma qui tuttoha un sapore diverso.Sono tanti i pavimenti i serramenti sui qualiLino ha messo il cuore, i pavimenti giunti sinoa qui grazie all’interessamento di Giorgio,posati da Aldo e dal suo gruppo, i muri dipintitra un canto e l’altro da Silvano, Luciano edalla loro squadra. Tutto parla di loro e questevoci si confondono con quelle di chi oggi è pre-sente. Gli alpini hanno lasciato un messaggio,

Le date dei lavori15 04 2000

22 07 2000

24 08 2000

15 12 2000

25 11 200016 06 200116 06 200116 02 2002

- Delibera del CDN esplo-rativa

- Delibera del CDN difinanziamento

- Protocollo d’intesa conmons. Sudar

- Prima erogazione dicontributo diretto

- Primo viaggio volontari

- Ultimo viaggio volontari

- Termine prima fase

- Termine dei lavori einaugurazione

Dopo e prima dellacura: a sinistra l’internodella scuola nel giornodell’inaugurazione uffi-ciale. In primo piano ilvescovo ausiliare mon-signor Sudar si intrat-tiene con gli alpini,sotto gli sguardi deglistudenti affacciati allebalaustre. A destramentre erano in corso ilavori di costruzione,con due alpini all’opera.

Page 6: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

Lagazuoi: un museo all’apertosui sentieri della GrandeGuerra

1110

e che messaggio!Questa scuola parla del loro entusiasmo nel lasciare la

propria casa e partire per un luogo che, comunque, pone-va delle incognite; parla del loro essere alpini quandofaticano con gioia, dividono le difficoltà, pensano chequello che stanno facendo servirà a far crescere unanuova società, sono convinti che in quel momento stannorappresentando un popolo, quello italiano, che è straor-dinariamente apprezzato per la sua capacità di andareall’estero in aiuto di chi ha bisogno, con quella sensibilitàche deriva dalla coscienza che chiunque, anche chi vieneaiutato, ha una dignità che merita rispetto.

Nell’animo rimane una profonda stima per questi alpi-ni che, dell’esperienza della naia, hanno conservato lafiducia reciproca tra chi coordina e chi opera, che è laforza dell’Associazione, perché permette agli alpini diessere concreti e rapidi senza mancare di un pizzico difantasia. Quanto questi ragazzi hanno da insegnare! Loslancio prima di tutto.

Ma per chi, come me, ha avuto la fortuna di fare questaesperienza cosa rimane una volta terminato il lavoro?

Rimane nel cuore il ricordo di lunghi viaggi, le tantediscussioni, le preoccupazioni per le responsabilità; rima-ne anche un grande e prezioso bagaglio di esperienzaumana.

Come definire, ad esempio, la fortuna di poter lavorarecon il gruppo di straordinari alpini che dall’esperienza diRossosch, in Russia - dove è stato costruito un asilo checelebra quest’anno il decimo anniversario - ha creato unsodalizio affiatato, preparato a proiettarsi in avventureche solo la fantasia di un C.D.N. come il nostro potrebbeinventare. Questo gruppo è un tesoro per la nostra Asso-ciazione.

Come si potrà mai dimenticare l’amicizia coltivata condon Luka, Don Josip, suor Bernarda, il geometra Neven-ca e naturalmente monsignor Pero Sudar, il vescovo ausi-liare di Zenica promotore del suo progetto “Scuole perl’Europa”.

Alla fine rimane anche la soddisfazione perché é statoportato a termine un compito che aggiunge una nuovatessera al variegato mosaico delle innumerevoli iniziati-ve della nostra straordinaria Associazione. ■

Il vescovo ausiliare di Zenica mons. Pero Sudar tra il presi-dente nazionale Beppe Parazzini e il responsabile dei lavoriarchitetto Luciano Cherobin, consigliere nazionale, con ungruppo di studenti.

Foto di gruppo prima di lasciare la scuola, al termine dell’i-naugurazione ufficiale.

A Sarajevo, in visita agli alpini dell’8° reggimento. ASarajevo si alternano reparti delle penne nere inviati inmissione di pace. Qui vediamo il nostro presidente nazio-nale Beppe Parazzini mentre riceve il crest dell’8° dalcomandante del reggimento col. Villi Lenzini.

Lagazuoi: un museo all’apertosui sentieri della GrandeGuerra“Notte fonda, tenebrosa. Siamo stati alla

posizione vicina passando per le gallerieche un giorno verranno a vedere da ogniparte del mondo”. Così scriveva nel diarioil ten.Eugenio Baroni il 25 marzo 1917nella sua baracca sulla cengia Martini, affa-scinato dall’incredibile condizione di vitadei combattimenti e dai lavori che gli alpi-ni stavano realizzando sul Lagazuoi. L’in-tuizione del ten. Baroni si è rivelata esatta:oggi le gallerie che lui vide scavare sonometa di moltissimi turisti che ripercorrono,qui, la memoria della grande guerra.

All’inizio del 1996, nella sede del gruppoANA di Cortina d’Ampezzo, vi fu una riu-nione nella quale Luciano Viazzi, allorapresidente della Società Storica per laGuerra Bianca, propose di dar vita a uncomitato per il recupero della Cengia Mar-tini e delle altre postazioni sul Lagazuoi.

Nel corso di quell’estate i volontari delgruppo ANA iniziarono a ripulire le galle-rie. Sì capì subito che sarebbe stata unaimpresa gigantesca. Il Lagazuoi, posto trail Col di Lana e la Tofana, faceva parte diquella linea fortificata predisposta dagli

austro-ungarici che arrestò l’avan-zata delle truppe italiane e impedìl’accesso alla Val Badia e alla ValPusteria nel 1915.

Vista l’inutilità dei combattimentitradizionali contro tali baluardinaturali, qui si sviluppò una guerramolto speciale, la guerra di mina,che con quattro gigantesche esplo-sioni cambiò la faccia della monta-gna. I chilometri costruiti dai dueeserciti formano un groviglio dipercorsi all’interno della montagna,con magazzini, camerate, postazio-ni a picco sul passo Falzarego e sulpasso di Valparola.Quando cominciarono i lavori

CONCLUSI I LAVORI DI RECUPERO E RIPRISTINO

DI CAMMINAMENTI, GALLERIE E POSTAZIONI

ITALO-AUSTRIACHE

La postazione, scavata nellaroccia, di una mitragliatrice.

Un ricovero degli alpini

L’Aula Magna dell’istituto durante l’applauditissimo con-certo tenuto dal coro ANA “Monte Caviojo” del gruppo diArsiero, sezione di Vicenza.

Page 7: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

1312

di restauro, Robert Striffleraveva da poco completato la suaricerca sulla guerra di mine sulLagazuoi, lo studio più accurato epreciso di quell’evento e mise subi-to a disposizione tutta la documen-tazione raccolta in Italia, Austria eGermania. Il “Comitato CengiaMartini-Lagazuoi” raccolse le ade-sioni delle sezioni ANA Cadore,Belluno e Feltre, cui si aggiunseroben presto Treviso, Venezia, Marche(il comandante Martini era marchi-giano di nascita), Firenze, Genova,Valdobbiadene. Con prontezza ade-rirono al progetto il Comune di Cor-tina e la Sovrintendenza ai beniambientali del Veneto orientale.

Il Comitato Cengia Martini pre-parò una guida alle gallerie, grazieal contributo della Fondazione Cari-verona, guida che fu poi tradotta intedesco e inglese, oltre ad un videodocumentario in italiano e tedescoper far conoscere i fatti di cui lamontagna conserva il ricordo.

L’estate successiva ai volontari siaffiancarono gli alpini della brigata

Tridentina. Il gen. Malara ed il suoCapo di S.M. col. Mora compreserosubito lo scopo del progetto e lo spi-rito del Comitato. Il gen. De Salvia,comandante delle Truppe alpine,coinvolse la 23ª Gebirsjägerbrigadetedesca ed il Comando Militare delTirolo. La partecipazione interna-zionale culminò con la grandemanifestazione del luglio 1998 alFalzarego, con la rievocazione deifatti d’arme su quella montagna,alla presenza degli eredi di tutti iCorpi militari che lassù si combatte-rono.

Essenziale fu il contributo delgruppo della Protezione civile del-l’ANA di Treviso, guidato da SergioFurlanetto. Una trentina di volonta-ri trevigiani “conquistò” di nuovo lamontagna nel corso di tre stagionidi lavoro, ripristinando percorsi esentieri, riabilitando gallerie di cuisi era persa la memoria, restauran-do baracche e postazioni con unadeterminazione ed entusiasmo chesono riusciti a superare ogni diffi-coltà ed ogni ostacolo. In totale alpi-

ni e volontari hanno fatto più di4000 giornate di lavoro in alta mon-tagna per rendere visitabili le galle-rie e le postazioni dei due eserciti.

Per diffondere quella storia servi-va ancora di più la ricerca docu-mentale in Italia e in Austria, l’alle-stimento museale delle postazioni,audioguide digitali per i visitatori,cartelli lungo i percorsi in tre lingue,il coinvolgimento degli studenti edegli insegnanti, la creazione dimateriale didattico (CD-Rom evideodocumentari), fissaggio deicordini di sicurezza sui sentieri, lacostruzione di un ponte sospeso peraccedere alla cengia austriaca, ilripristino di trincee, il recupero delForte Tre Sassi al passo di Valparola.

Grazie all’intervento del Comunedi Cortina ed ai contributi dellaSocietà Averau e Lagazuoi, oltre aquello del Comitato promotore delMuseo della Grande Guerra a Cor-tina, i percorsi e le postazioni recu-perate sono stati estesi a Le CinqueTorri, sede del comando dell’arti-glieria italiana.

Ora il museo è completato: alLagazuoi e a Le Cinque Torri sipossono percorrere in perfetta sicu-rezza le gallerie e visitare le barac-che e le postazioni degli alpini e deiKaiserjäger. In molte di esse sonostate ricostruite le situazioni di vitae di lavoro, con gli oggetti e le armiutilizzati ed i suoni dei combatti-menti. Cartelli e audioguide per-mettono al visitatore proveniente“da ogni parte del mondo” di cono-scere la storia delle Truppe di mon-tagna, degli alpini, la nostra storia.

E quanti che hanno prestato laloro opera volontariamente, gli entie le persone che hanno creduto esostenuto il programma del Comi-tato Cengia Martini-Lagazuoi siaspettano una sola soddisfazione:vedere nella buona stagione tantivisitatori, soprattutto giovani e stu-denti, visitare quei percorsi di guer-ra, sui quali uomini ligi al dovere, sifronteggiarono in condizioni estre-me. Eroi della montagna, che oggifortunatamente non conosce nèfrontiere nè nemici.

per il comitato Cengia MartiniMario Dell’Eva

Una delegazione italiana, guidatadall’on. Mirko Tremaglia, ministroper gli Italiani nel Mondo e della

quale faceva parte anche il vice presi-dente vicario della nostra AssociazioneCorrado Perona, si è recata a El Alameinper rendere onore ai soldati italiani cadutinella battaglia che vide contrapposte leforze italo-tedesche a quelle inglesi.

Cosa fu quello scontro, decisivo per laguerra d’Africa, è testimoniato dal nume-ro dei caduti: complessivamente 26mila,dal 23 ottobre al 4 novembre. Gli inglesischierarono mille cannoni, 1500 carriarmati, 1200 aerei; le forze italo-tede-sche potevano contare su 510 carri(quasi tutti tedeschi) 500 cannoni ealtrettanti aerei. Eppure gli italiani si bat-terono con grande eroismo, tanto che aipochi superstiti gli inglesi resero l’onoredelle armi. Dei cinquemila uomini della“Folgore”, non restarono che 32 ufficialie 272 fra sottufficiali e soldati.

Questa pagina di storia ha subìto lostesso destino di tante altre: per tantianni è stata dimenticata, vissuta ancorasoltanto dai superstiti che raccontanoepisodi di eroismo incredibili, compiutidai soldati italiani mal equipaggiati,senza rifornimenti, spesso lasciati solicome se la guerra fosse la “loro” guerra.Eppure, nonostante le deficienze deglistati maggiori, nonostante non avesseronessun’altra motivazione se non quelladel senso del dovere e dell’onore delladivisa che indossavano, combatteronocome leoni, anche quando venneroabbandonati dall’alleato nella ormaidisperata difesa delle posizioni: ce n’eraabbastanza perché i governi dell’imme-

diato dopoguerra, così occupati a racco-gliere consensi in Europa e colti da lun-ghe amnesie, rimuovessero la tragedia diEl Alamein. Tragedia, non sconfitta, per-ché fu la vittoria dell’onore del soldatoitaliano.

Prima di rendere gli onori ai nostriCaduti, la delegazione italiana si è soffer-mata al sacrario dei soldati greci, a quel-lo inglese e a quello tedesco: una coronaè stata deposta dal ministro ai tre sacra-ri, mentre erano resi gli onori e venivasuonato il Silenzio.

Ultima tappa, il sacrario dei soldati ita-liani, la bianca costruzione voluta daPaolo Caccia Dominioni, sulle cui paretisono riportati i nomi dei nostri Caduti.Monsignor Vittorio Mignoloni, cappellanocapo dell’Italia centro-meridionale, haofficiato la S. Messa conclusa con la pre-ghiera dei Caduti letta dal reduce di ElAlamein Antonio Cioci seguita dall’Innonazionale cantato da tutti.

Il ministro Tremaglia ha quindi letto ilmessaggio del presidente della Repubbli-ca Ciampi, che esorta a “considerare lacommemorazione dell’immenso sacrificioumano consumato in questo luogo comeun monito e un impegno a che simili tra-

gedie non abbiano mai più a ripetersinella storia dell’umanità”.

“Sessant’anni fa - ha concluso il mini-stro visibilmente commosso – nella bat-taglia di El Alamein si immolaronomigliaia di giovani. Ognuno lottava per lapropria Patria, per i più alti ideali. Siamoqui perché la loro memoria non vada maiperduta”.

Ed è per rendere loro omaggio, maancor più per sollevare un altro velo sullepagine di una storia troppo spessorimossa, che il presidente della Repubbli-ca Ciampi si recherà a El Alamein nelprossimo mese di ottobre, ripercorrendoquel cammino della memoria che lo portòl’anno scorso in Russia e a Cefalonia.

UNA PAGINA DI STORIA TROPPO A LUNGO RIMOSSA DALLA MEMORIA UFFICIALE

L’omaggio ai Caduti di El Alamein

Uno scorcio del sacrario di El Alamein,dove riposano i 26mila soldati italiani,greci, tedeschi e del Commonwealthcaduti nella storica battaglia.

Il ministro Mirko Tremaglia, con il vicepresidente vicario della nostra Associa-zione Corrado Perona e il generaleMario Gariboldi a Quota 33, sede dellabase italiana che per anni si dedicò alrecupero dei Caduti. (Foto Enrico Para- Impero Fotografico)

A Gianfranco Biasia la Benemerenza del Comune di Milano

Il sindaco di Milano Gabriele Albertini (nella foto) ha conferito il Diplo-ma di Benemerenza della Città di Milano a Gianfranco Biasia, caposettore del nostro Servizio d’ordine nazionale. Biasia, cavaliere ufficia-

le al merito della Repubblica, ha ricevuto il diploma nel corso della ceri-monia delle “Civiche benemerenze” che si svolge tradizionalmente a fineanno. La motivazione dice, fra l’altro: “A Milano e all’Italia GianfrancoBiasia ha dato il meglio di sé con umiltà, lealtà, rettitudine e senso deldovere. …Prima nel Corpo degli Alpini, poi nella Polizia di Stato fino algrado di ispettore ha dedicato la sua vita a servire lo Stato e le istituzioni.La sua azione limpida, tenace e coraggiosa è sempre stata un esempiodi fermezza e rigore contro il crimine”.

Page 8: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

14

SABATO 27, DOMENICA 28 E LUNEDÌ 29 APRILE AL VELODROMO VIGORELLI DI MILANO

Questo che pubblichiamo è ilmanifesto della “tre giorni”che la nostra Associazione

ha organizzato per il 27-28 e 29 apri-le, al velodromo Vigorelli di Mila-no. Si tratta di una manifestazionedi grande interesse per gli alpini,ma vuole essere anche un’occasio-ne per richiamare l’attenzione deicittadini, milanesi, lombardi enon, sull’operato dell’Associazio-ne Nazionale Alpini.

Spesso, infatti, viene poco evidenziatodai media nazionali l’operato delle sezioni e dei gruppi siaper quanto riguarda gli interventi di protezione civile siaper gli innumerevoli interventi che gli alpini svolgonodurante tutto il corso dell’anno.

Questa “Tre giorni”, negli intendimenti della specialeCommissione incaricata dal Consiglio Direttivo Nazionale

di promuovere una maggiorevisibilità dell’ANA, sarà unaspecie di vetrina aperta sullanostra Associazione. Bastainfatti scorrere il programmaper rendersene conto. Da saba-to 27 a lunedì 29 sono in pro-gramma visite guidate ancheper studenti, un dibattito che siinserisce nell’anno internaziona-le delle montagne, esibizione difanfare e dimostrazioni di adde-stramento alpino e di protezionecivile. Lunedì, in particolar modo, alle17,30 ci sarà una conferenza stam-pa con la presentazione di un LibroVerde della solidarietà alpina (cheriporta una parte degli interventi diprotezione civile e interventi di soli-darietà sociale svolti dalle sezioni edai gruppi nell’ultimo anno) e laconsegna del “Premio giornalista del-

l’anno” alla giornalista del Secolo XIX di Genova, per laserie di articoli scritti sugli alpini in occasione dell’Adu-nata dell’anno scorso a Genova.

Questo il programma della manifestazione:

SABATO 27 14-18: visita alla mostra sull’attività dell’Associazione

Nazionale Alpini e della Protezione civile ANA– Mostra storica;

16: dibattito sul tema: “Il volontariato in generale ein zone montane”;

17,30: carosello fanfare.

DOMENICA 2814-18: visita mostre – esibizioni di palestra d’arrampi-

cata, unità cinofile da soccorso, soccorso medicodi primo intervento, antincendio boschivo;

14 e 18: carosello fanfare.

LUNEDI’ 299-13: incontro con gli alunni ed esibizioni didattiche;17,30: Conferenza stampa: presentazione Libro

Verde della solidarietà alpina e Consegna“Premio giornalista dell’anno”;

20,30: partita di calcio, al Vigorelli, fra una rappre-sentativa dei “Giornalisti inviati della solida-rietà” e una formazione dell’ANA. Il ricavatodella partita, che ha avuto l’alto patrocinio delCapo dello Stato, sarà devoluto a beneficio deglialpini d’Argentina particolarmente colpiti dallacrisi economica che ha investito questo Paese,dove vivono migliaia di emigrati italiani.

Si concluderà con una partita dicalcio per beneficenza che vedrà difronte i “Giornalisti inviati dellasolidarietà” e una formazione del-l’ANA - La presentazione del LibroVerde della solidarietà alpina e laconsegna del “Premio giornalistadell’anno 2001”

A Donata Bonometti del “Secolo XIX”

il Premio giornalista dell’anno 2001A Donata Bonometti, redattrice de “Il Secolo XIX”

di Genova, la speciale commissione istituita dalConsiglio direttivo nazionale ANA (presieduta daGian Carlo Romoli e con Romano Brunello, CesareDi Dato, Enzo Grosso e Livio Olivotto) ha attribuito il“Premio giornalista dell’anno 2001”. Ricordiamoche il premio viene assegnato ogni anno a un gior-nalista – di quotidiani, periodici o di un’emittenteradio o televisiva - che abbia messo in risalto neisuoi servizi i valori espressi dagli alpini.

Solitamente, il premio viene consegnato nell’am-bito delle cerimonie dell’Adunata nazionale, maquest’anno la consegna avverrà al velodromo Vigo-relli, la sera di lunedì 29 aprile, al termine di una “tregiorni” alpina, in occasione della conferenza stam-pa per la “Partita della solidarietà” che vedrà difronte una formazione di giornalisti radiotelevisivi -gli “Inviati della solidarietà” – e una formazione del-l’Associazione Nazionale Alpini.

Manifestazione della solidarietà alpina

Page 9: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

La medaglia è opera di DarioMilana, grafico, già carabiniereausiliario, genero di alpino cheabita a Lissone, in provincia diMilano. Suo è stato anche il pro-getto della medaglia dell’adunata

di Brescia, dueanni fa. Ha concentrato nelle

due facce della medagliatutti i simboli della Sicilia ein particolare di Catania.Con un alpino stilizzato esullo sfondo la montagna

che fuma.

… e la medaglia

… e lo Stemma

Il presidente nazionaleCarissimi alpiniquest’anno l’Adunata è un po’ più

lontana del consueto, ma è sicura-mente più vicina al nostro cuore. Damolto tempo la terra di Sicilia ciaspettava. Lo meritano gli alpini diSicilia, quelli delle gloriose “batteriesiciliane” delle quali tutte le pennenere onorano la memoria e alle qualiè eretto lo splendido monumento aMessina. Lo meritano gli alpini sici-liani in armi, che onorano il Tricolorein terra di Bosnia, in missione di pace. Lo meritano i tantieroi siciliani di tutte le armi, che nelle guerre colonialiprima, e nelle due guerre mondiali poi, hanno servito l’I-talia compiendo il loro dovere, versando il loro sangueaccanto ai piemontesi, ai friulani, ai sardi, ai lombardi.

Anche per questo l’Adunata a Catania è conforme allanostra convinzione che l’Italia è una sola. Ritroviamocidunque tutti a Catania, per ribadire che siamo gli eredi deivalori dei nostri padri e dei nostri eroi, valori che si tradu-cono nel rispetto delle istituzioni, nel senso del dovere,nell’amore per la famiglia. E nel servizio alla Patria, intesocome sacro dovere, diritto, privilegio.

C’è chi pensa che non sia più così, che servire la Patria

non sia né un dovere né un diritto e neppure un pri-vilegio. C’è chi pensa che sia più “moderno” e “inlinea con i tempi” rifarsi a modelli diversi. Noi preferiamo guardare al futuro tenendo contodelle nostre origini, delle nostre tradizioni e dellanostra storia. La nostra modernità la manifestiamonella solidarietà e nell’esempio, continuando ad esse-re un preciso punto di riferimento di valori, di volon-tariato sociale e ad un tempo di memoria storica.Veniamo da una formazione che abbiamo acquisitoprima nelle nostre famiglie e nelle nostre vallate, poidurante il servizio di leva, scuola di vita. Questascuola ci ha insegnato che ci sono regole, sacrifici e

doveri: regole, sacrifici e doveri che non sono né una tassa,né un cuneo nella nostra libertà di uomini liberi e tantomeno sono monetizzabili.

A Catania, dunque. Sfileremo davanti al nostro Labaroportando i nostri vessilli e gagliardetti, ma soprattutto ilTricolore, che onoriamo come sacro simbolo dell’Italia eper il quale chiediamo da tempo l’istituzione di una spe-ciale “Giornata”: visti i pessimi esempi di qualche perso-naggio che riveste cariche istituzionali, la Giornata del Tri-colore è quanto mai necessaria e urgente per far recupera-re a tutti l’orgoglio di essere italiani.

Viva gli alpini, viva il Tricolore, viva l’Italia.Beppe Parazzini

17

Sarebbe stato impossibile non met-tere La Montagna nel manifestodell’Adunata nazionale degli alpini.Tanto più che siamo nell’annointernazionale delle montagne. Solo che l’autore del manifesto(Eugenio Ricci, del gruppo diVarese, della omonima sezione)ha trasformato il fumo del gran-de vulcano in una lunga ban-diera tricolore, che si snodacome un ideale nastro bianco,rosso e verde, abbracciandotutta l’Italia.

Il simbolo civico di Catania è l’elefante, che,secondo una antica leggenda, liberò il territoriocatanese da tutti gli animali nocivi. La stessa leg-genda dei Ciclopi nasce dagli elefanti nani dellaSicilia preistorica, perché il foro cen-trale dei loro crani fu interpretatonon come il buco della probosci-de, ma come l’orbita dell’unicoocchio dei Ciclopi.

L’elefante è chiamato Liotru,denominazione che deriva dalnome di un catanese, Eliodoro vis-suto a Catania nell’VIII secolo, eche avrebbe voluto, per la sua cultura, esserenominato vescovo di Catania. Deluso per la nomi-na di Leone II, si vendicò, servendosi dei suoipoteri soprannaturali, turbando le funzioni religio-se con vari prodigi, tra cui c’era anche quello disalire in groppa alla statua dell’Elefante, che è dipietra lavica perché serviva da talismano contro leeruzioni etnee, e di farlo camminare, e perfino cor-rere. Il popolo, allora, ribattezzò il pachidermacome “il cavallo di Eliodoro”, che nella pronunciasiciliana divenne “u cavaddu di Liotru”.

Il Gonfalone del Comune diCatania é costituito da undrappo rettangolare fasciatodi verde, rosso amaranto edazzurro con, nella parte infe-riore, tre bandoni a formairregolare, quello di mezzopiù lungo, ornato con ricamid’oro ed, al centro, lo stem-ma civico con l’elefante congualdrappa d’argento sor-montato da un piedistallo sucui poggia Sant’Agata arma-ta, alla destra, della spadaposta in sbarra, e, alla sini-stra, di uno scudo ovaled’oro con l’effigie di un’aquilad’argento a volo abbassato. In alto l’iscrizione centratain oro “Città di Catania”, la legenda “Castigo rebelles” adestra ed “Invictos supero” a sinistra e sotto lo scudo,su nastro svolazzante il motto: “Catania tutrix regum”(decreto del presidente del consiglio dei Ministri 11 ago-sto 1934, trascritto nei registri della consulta araldica il14 agosto 1934).

La Provincia di Catania ha lo stemma che,come il Gonfalone, fu stabilito daun decreto del Re Umberto I, il 7luglio 1883. Lo stemma è costi-tuito da uno scudo araldicoinquartato. Al primo quarto l’e-lefante in oro su campo azzurro(per Catania); al secondo, unacroce rossa in campo argento(per Caltagirone); al terzo unacroce argento in campo rosso (perNicosia); al quarto, una torre cimata (per AciReale). Lo stemma è cimato da una corona ditorri merlate, tutta d’oro.

Il Gonfalone della Provincia che misu-ra metri 1,10 per 1,80, è tessuto in puraseta di color avorio con il retro di colorazzurro. E’ ornato a giro con ricami amano a rilievo in filato di orofino, comela frangia, i cordoni e i fiocchi. In alto haun nastro tricolore in seta con nappa efrangia d’oro. La fascia superiore delgonfalone è di seta con cinque ricamidistanziati che raffigurano la “trinacria”.Al centro lo stemma della Provincia,ricamato nei modi e nei colori (azzurro,argento e rosso) descritti nel decretoreale del 7 luglio 1883.

16

SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA

Il manifesto dell’Adunata…

I messaggi di saluto

Lo Stemma del Comune… … e il Gonfalone

Il Gonfalone della Provincia …

Il capo di Stato Maggiore dell’EsercitoAnche quest’anno le Penne Nere in congedo ed in ser-

vizio saranno presenti, puntuali e numerose, alla tradi-zionale adunata organizzata dall’Associazione Naziona-le Alpini, ospitata nella splendida cornice della città diCatania.

L’annuale raduno rappresenta una tappa fondamenta-le nel culto di una tradizione che non tramonta mai eche vive nel rispetto del proprio patrimonio storico. Unpatrimonio di fedeltà, onore e amore per le prestigiosePenne.

Dire alpini è come spaziare in un’antica cornice storicaaffollata di fatti d’arme e di uomini che attraversano iltempo. È proprio sul valore e sul sacrificio di questaforza omogenea che si sono decise spesso le sorti delnostro popolo, il cammino della Nazione e l’intreccio difortune e declini: un primato sempre pagato a caro prez-zo ma che ha stabilito quel filo inarrestabile di tradizio-ne eroica arrivata fino a noi.

Questo raduno nasce quindi dal passato e rimane fon-damentale per il futuro per conservare e tramandare letestimonianze che si traducono in storia e cultura.

Si dice che l’eroismo ha la sua retorica, ma nel nostromondo le feste dei reparti alpini costituiscono dimostra-zione di epopea semplice e grande come deve essere lanostra riconoscenza e la nostra memoria.

Il raduno è l’occasione per un confronto proficuo trachi opera oggi nella Forza Armata e chi lo ha preceduto,uniti da quel profondo ed indissolubile legame esistentetra la montagna e l’alpino. Ieri come oggi, infatti, il con-

tinuo operare nei luoghiimpervi e spesso solitariconferisce all’alpino la fie-rezza, la purezza e la forzaper espletare al meglio isuoi compiti e per ben uti-lizzare il suo agire.Questo rigore, da sempreconsiderato scuola di vita eveicolo d’unione e dicameratismo, viene perpe-

trato in questa manifestazione, suscitando quei senti-menti e quelle emozioni che sono la dimostrazione del-l’unanime riconoscimento tributato alle Penne Nere,quali custodi dei più alti valori legati all’onore militareed all’amore di Patria.

E questi sentimenti si rinnovano oggi sul territorionazionale e anche in campo internazionale, dove i nostrialpini, operando con dignità e altissima professionalitànei più diversi teatri, sanno meritare stima e considera-zione a tutti i livelli.

Di qui l’auspicio che le giovani leve sappiano sempreraccogliere l’esempio lasciato dai loro predecessori: patri-monio inestimabile che sarebbe colpevole ignorare odisperdere, in un mondo sempre più bisognoso di sicu-rezza e di quei valori di cui i nostri alpini sono superbiinterpreti.

Viva gli Alpini! Viva l’Esercito Italiano! Viva l’Italia!Ten. gen. Gianfranco Ottogalli

Page 10: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

Il presidente della Provincia regionale di Catania

Benvenuti a Catania: benvenuti in una Terra da sempre prodigadi ospitalità e calore umano. Generosa e semplice, legata alle tra-dizioni ed alla propria identità, proprio come gli alpini che siaccinge ad accogliere.

Gli alpini, con la loro storia, lo spirito ed i valori di cui sono dasempre custodi e ambasciatori nel mondo, con la schiettezza edumanità che li ha resi unici ed inimitabili nel tempo, sapranno

trovare da noi momenti di comunione edelementi da condividere con le nostre comu-nità. Catania, la Sicilia, il loro straordinario patri-monio storico, culturale, ambientale, paesag-gistico, sono certo che costituiranno corniceconsona ad un evento di grande valore esignificato, ad un momento di aggregazione,sintesi dell’impegno dagli alpini, che nonconosce confini di spazio e di tempo. Mi

auguro che al termine di questo breve soggiorno nella nostraTerra possano portare nei loro cuori il ricordo di una esperienzafantastica e la voglia di ritornare.

Nello Musumeci

1918

Il sindaco di Catania“Passan le penne nere, è tutta una gran festa;

belle ragazze perdete la testa…”. Pensando aglialpini, non so come, mi è venuta in mente questavecchia canzone che, sono certo, tutti in Italia cono-scono. Un segno inequivocabile dell’affetto e dellastima che il nostro Paese ha nei confronti degli alpi-ni. E quindi anch’io, come sindaco di Catania,posso dire, con gioia ed orgoglio, che le penne nerepasseranno lungo le strade della mia città in occa-sione della 75ª Adunatanazionale.

Sarà un grande onore perla nostra città ricevere i leg-gendari alpini, che tantegloriose pagine hanno scrit-to della storia della nostraItalia e che, sono sicuro, siuniranno ai catanesi neicomuni valori dell’amicizia,della solidarietà, della fra-tellanza e dell’altruismo. Sono sicuro, inoltre, checom’è nello stile dei nostri cittadini, riceverete unacalda ed affettuosa accoglienza. Come sfondo nonci saranno le vette alpine ma la nostra Etna che,consentitemelo, non offre un minore spettacolo dimaestosità con la sua cima imbiancata di neveanche sotto il sole del Mediterraneo e il suo eternopennacchio di fumo.

Un ulteriore motivo di felicità per l’arrivo dellaGrande Sfilata è che Catania sarà ancora una voltaprotagonista di un evento di eccezionale portata edimportanza, per il quale ha lavorato sodo, prepa-randosi a riceverlo al meglio, curandone i minimidettagli. La nostra città, negli ultimi anni ha cono-sciuto una profonda trasformazione, uno straordi-nario sviluppo economico e sociale. Il raduno deglialpini ci consente di mostrarlo all’intera nazione edi questo sono grato alle “penne nere”. Sono ormailontani per noi i tempi dei tristi primati. La città siè risvegliata dal torpore che l’aveva caratterizzataper troppi anni. Troverete una città meravigliosa,ricca di storia e di cultura, di sole, di vitalità. Avretel’occasione di visitare i nostri beni culturali, diammirare l’eccezionale patrimonio archeologico,secondo per numero di reperti soltanto a quello diRoma. Ma anche di trascorrere momenti di relaxtuffandovi nelle acque del nostro splendido mare,o trascorrendo qualche ora sull’Etna, dove restereteaffascinati dallo straordinario paesaggio lavico.

Nel ringraziarvi quindi per aver scelto di venirea Catania, desidero porgervi il più caloroso benve-nuto a nome mio personale e di tutta la popolazio-ne catanese, ed un augurio che possiate trascorrereuna delle migliori esperienze che durante i vostrisplendidi raduni abbiate vissuto.

Umberto Scapagnini

Il presidente della Sezione SiciliaCarissimi Alpiniè con orgoglio e commozione che in nome degli Alpini siciliani

dico a tutti “Benvenuti a Catania!”.Quest’Adunata nazionale arricchisce la storia della nostra Asso-

ciazione, il cui Labaro - con le sue 207 medaglie d’oro al V.M., anchedi Alpini siciliani - avrà finalmente percorso tutta l’Italia. Fate a garaper essere presenti: sarà un’Adunata storica,che mi auguro possa trasformarsi in unavera invasione di tutta l’Isola.

Il popolo siciliano vi aspetta, ci aspetta,con curiosità ed orgoglio: nessuno in Siciliaavrà mai visto così tante penne nere. Saràl’occasione per rimarcare i valori alpini:solidarietà, amor di Patria, rispetto per laBandiera, la famiglia, la religione, le istitu-zioni. Valori da indicare alle giovani gene-razioni. Valori che si sono rafforzati duran-te il servizio di leva, scuola di vita checaratterizza la nostra esistenza.

Abbiamo sempre dimostrato di partecipare a decine di migliaiaall’Adunata: la lontananza non deve vanificare il desiderio di rive-dere i nostri fratelli, e a Catania ci ritroveremo; abbiamo bisogno dionorare i nostri Caduti, e a Catania li onoreremo; abbiamo bisognodi salutare il Tricolore, e Catania sarà un’unica Bandiera.

Noi, Alpini di Sicilia, faremo di tutto per accogliervi nel miglioredei modi, così come farà tutto il resto del popolo siciliano che colsuo calore saprà esprimervi l’immensa gioia di avere, in questanostra splendida terra, tanti rappresentanti del nostro glorioso eamato Corpo degli Alpini.

Viva l’Italia, viva gli Alpini.Antonio Garraffo

Martedì 30 aprileore 17.00

Venerdì 10 maggioore 17.00

Sabato 11 maggioore 09.00ore 09.10ore 09.30

ore 10.30

ore 12.00

ore 17.00

ore 18.30

ore 21.00

Domenica 12 maggioore 08.00

ore 09.00

a seguire

Conferenza stampa di presentazione della 75ªAdunata Nazionale alla stampa nazionale elocale.Club della Stampa - viale Regina Margherita, 6

Salone Museo Diocesano: incontro presidentenazionale e presidenti delle Sezioni all’estero.Segue buffet

Piazza Dante: alzabandieraDeposizione corona al Sacrario dei CadutiArrivo della Bandiera di Guerra del 9° rgt. Alpi-ni. Onori iniziali e sfilamento da piazza Danteper via Clementi-via Antonio di S. Giuliano- viaCrociferi-piazza San Francesco d’Assisi-via V.Emanuele, piazza del Duomo-Palazzo degliElefanti (sede del Comune di Catania). Onorifinali.Hotel Sheraton Catania (via Antonello da Mes-sina, 5): incontro con i presidenti delle Sezioni

all’estero, le delegazioni I.F.M.S e le autoritàlocali. Segue buffet Stadio Cibali: lancio di parà soci alpini (even-tuale)Duomo: S. Messa in suffragio di tutti i Caduticoncelebrata dal Vescovo di Catania e daiCappellani militari alpini presentiAuditorium Benedettino - piazza Dante: salutodel sindaco, del presidente della Provincia edel presidente dell’Associazione NazionaleAlpini alle autorità, al CDN e ai presidentidelle Sezioni A.N.A.Teatro Massimo, Duomo di Catania ed altrisiti: esibizione di cori e fanfare

Piazza Verga: ammassamento con resa deglionori inizialiSfilamento e resa degli onori a destra sulletribune dislocate in piazza UniversitàScioglimento da piazza San Placido

Programma delle manifestazioni

I messaggi di saluto I messaggi di salutoIl comandante delle Truppe alpine

Sono veramente lieto di porgere il mio salutopiu’ affettuoso come comandante delle Truppealpine e a nome anche di tutti gli alpini in armi,agli amici alpini non più in servizio che si incon-treranno a Catania, per onorare anche quest’an-no il cappello alpino che portano con tanta fie-rezza.

Ogni Adunata nazionale diventa un riferi-mento per le successive e offre occasioni diincontro e di confronto per ricordare le esperien-ze vissute insieme, accomunati dagli stessi ideali, nell’ambitodelle nostre gloriose Unità. E’ ancora vivo in me il ricordodella scorsa Adunata nazionale a Genova, ed eccoci già ad unnuovo appuntamento, a Catania, città lontana dalle nostreAlpi ma vicina ai nostri cuori.

Questa Adunata assume un significato tutto particolareperchè per la prima volta tante penne nere affluiranno tutteinsieme nella calda ed ospitale terra di Sicilia e per la primavolta i siciliani avranno la concreta opportunità di far sentireil loro sostegno e l’apprezzamento per la nostra specialità.

Mi rendo conto che per molti la Sicilia non è proprio “die-tro l’angolo di casa” ed è pertanto con particolare simpatiache sono vicino a tutti coloro che affronteranno viaggi lun-ghissimi per trovarsi a Catania per ribadire la loro fede nellacultura dell’incontro, del sostegno reciproco e della solidarie-ta. Del resto, la fantasia e l’inventiva degli alpini è tradizio-nalmente nota e so che Catania sarà “invasa” da migliaia divolenterosi da terra, dal cielo e dal mare.

Proprio in virtù di queste capacità, gli alpini sono stimatied apprezzati non soltanto quali ottimi soldati, affidabili ecapaci di assolvere compiti delicati e di assoluto valore tecni-co militare, ma anche per la loro umanità e per la predisposi-

zione ad aiutare e sostenere i popoli in cerca di una civile con-vivenza. Questa propensione rimane evidentemen-te impressa indelebilmente nel “DNA” di ogni alpi-no che, una volta terminato il servizio militare,mette volontariamente a disposizione dell’Associa-zione Nazionale Alpini le proprie potenzialità. Nonci sono dubbi sulla bontà della nostra preparazioneprofessionale, nata e potenziata nel culto della mon-tagna che è, e rimane, una insostituibile palestra divita per la formazione del carattere e per fornire lebasi che il soldato moderno, e l’alpino in particola-

re, deve possedere per assolvere tutti i compiti che la società eil mutato panorama geopolitico richiede loro.

Oggi le Forze Armate, e gli alpini con esse, stanno cambian-do per reggere da protagonisti e con riconosciuta professiona-lità il confronto con le altre realtà militari europee. Nei nostrireggimenti affluiscono molti giovani provenienti da regioninon tradizionalmente alpine, come la Sicilia, ma la culturadella nostra specialità è tale da far acquisire anche a loro,come ai colleghi provenienti dalle vallate alpine e prealpine,in tempi relativamente brevi, quelle virtù di dedizione, sacri-ficio generosità, altruismo e spirito di servizio che hanno sem-pre contraddistinto tutti gli alpini.

Sono certo che anche gli alpini di oggi e quelli di domanicontinueranno a confermare, come hanno fatto finora, di esse-re degni custodi delle tradizioni e dei valori che appartengo-no agli alpini da sempre, e che i radunisti che accorreranno aCatania, ed i siciliani che li accoglieranno, sapranno incorag-giare i giovani indecisi a trovare la giusta motivazione perservire le istituzioni con consapevole coinvolgimento nelsolco radicato delle tradizioni scolpite dai nostri predecessori.

Viva l’italia, viva gli alpini, viva Catania.ten. gen. Roberto Scaranari

Page 11: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

Sarà un abbraccio di proporzioni

2120

SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA

ACatania c’è attesa per l’appuntamento di maggiocon gli alpini. Più che attesa, é curiosità per lavalanga delle penne nere in una città tuttomare

che raramente assiste a queste enormi manifestazioni dimassa. Catania non é Genova la Superba, è una città adimensione d’uomo, con poco più di trecentomila abitantidopo l’esodo di molte famiglie sulle propaggini dell’Etna.Per cui quella degli alpini sarà un’onda che sommergeràCatania, s’infilerà nelle sue vie del centro storico, si allar-gherà alla fascia costiera e arriverà sino al più alto vulca-no attivo d’Europa.

Sarà un abbraccio fraterno di proporzioni gigantesche.Maggio é il mese più bello, con il sapore dell’estate alle

porte. E sarà dolce piantare le tende sia in riva al mare,soprattutto sullo spiaggione della Plaja dalla sabbia giàcalda, sia nei civettuoli paesini alle falde dell’Etna.

La sezione di Catania, in collaborazione con il Comune,la Provincia e l’Azienda provinciale del turismo stannocurando i dettagli della complessa organizzazione, sce-gliendo i punti dove sistemare i gruppi e allestendo i ser-vizi necessari, sia pure spartani.

Il presidente della Provincia regionale Nello Musumeci,il sindaco di Catania Umberto Scapagnini, l’arcivescovomonsignor Luigi Bommarito daranno il solenne benvenu-to agli alpini ricordandone i meriti in difesa della Patria e ivalori che rappresentano.

E sarà anche bello assistere all’incontro tra gli alpini diSicilia e i loro fratelli che arrivano dal Nord. Non sarà soloun weekend di manifestazioni e di vacanza, ma ancheuna rappresentazione di buoni sentimenti.

*Consentite al vecchio cronista di parlare di un fatto per-

sonale. Quando facevo l’inviato a tutto campo, dal terrori-smo alla mafia, alle stragi sino ad arrivare alla Guerra delGolfo del ‘91, avevo un amico e un collega carissimo. Si

chiamava Adriano Baglivo, inviato del “Corriere dellasera”. Assieme a lui ho fatto tutto ed era sempre prontoad aiutare amici e colleghi in caso di difficoltà. Beveva efumava come un alpino. Quest’uomo generoso, questogiornalista di valore, quando era in euforia, magari dopoavere scovato una buona notizia, diceva: “Sono del 6°Alpini”. E in questa frase racchiudeva l’essenza di se stes-so e l’orgoglio di appartenere ancora al glorioso Corpoche l’aveva fatto crescere e diventare uomo. Peccato chenon ci sia più. L’ultima volta lo vidi su un elicottero militarea Mogadiscio per l’operazione “Restore Hope”, mi disseche poi sarebbe andato per sei mesi all’Ufficio di corri-spondenza di Mosca. Quando tornò nella sua villetta sulNaviglio, si mise a letto e morì senza dolore. E di lui miricordo ancora.

Ma torniamo all’appuntamento di Catania che hadelle particolarità. La prima é il suo bellissimocentro barocco costruito da esperti mastri d’o-

pera dopo che il terremoto del 1693 aveva distrutto lacittà. Ci sono preziosità architettoniche che meritano diessere apprezzate, così come conviene inoltrarsi per uncentinaio di metri in via Garibaldi (che parte da piazzaDuomo) e poi svoltare a sinistra per ammirare il Castellonormanno, tra i più imponenti e meglio conservati d’Italia.Sotto la superficie delle strade del centro c’è poi, semina-scosto, l’anfiteatro romano, il più grande dopo il Colos-seo. Si entra da piazza Stesicoro, poco distante da piazzaDuomo, in via Etnea, e si scende in quella che era l’arenadei gladiatori e che si estende sino ad arrivare ad un tea-tro romano più piccolo, l’Odeon, utilizzato allora per glispettacoli classici. C’è un pezzo di Roma da visitare.

Ma gli alpini amano soprattutto la natura. E dunquecosa ci può essere di meglio di un tuffo in mare, sotto ilsole di maggio? ■

CATANIA E LA SICILIAATTENDONO LA VALANGA

DI PENNE NERE CHE SI FONDERANNO

CON QUELLE SICI-LIANE NELLA

GRANDE KERMESSE

ALPINA

gigantesche…Sarà un abbraccio di proporzioni

ni per gli alpini nei giorni di sabatoe domenica.

Posti di pronto soccorso – Sonodislocati nei punti di maggiore con-centrazione e in particolare nellazona delle tribune, dell’ammassa-mento e dello scioglimento.

Posti di ristoro - Questi i posti diristoro a prezzi scontati gestiti dal-l’amministrazione comunale diCatania: Giardino Bellini, piazzaManganelli, piazza Borsellino. Almomento di andare in macchinacon questo giornale era allo studioun quarto posto di ristoro gestitodal Comune di Catania in piazzaGrenoble.

Ufficio informazioni Adunata – E’presso la sede ANA di Catania, inpiazza Carlo Alberto 65/67 – Tel. 095-316275 – fax n. 095-316275 e-mail: [email protected]

Ufficio Stampa nazionale - L’ufficiostampa nazionale per l’Adunata, pergiornalisti professionisti, fotografi,teleoperatori e per il rilascio delletessere stampa anche ai corrispon-denti delle testate alpine è pressol’Hotel Excelsior, in piazza Verga 39. Inumeri attivi - solo per i giorni del-l’Adunata (dall’8 all’11 maggio) -sono: 349-2909609 e 349-5952619.Nello stesso albergo c’è anche l’uffi-cio di presidenza nazionale, tel.095-7476111.

Annullo postale - L’ufficio per lospeciale annullo postale Adunata èallestito presso gli uffici della Provin-cia Regionale di Catania, via Etnea67, Ufficio relazioni col pubblico(Urp) – Tel. n. 095-73.08.306

Le direttive del CDN - Labaro - E’ dovere di tutti gli alpini

salutare il Labaro al suo passaggio.Ciò vale sempre, in ogni manifesta-zione alpina, per coloro che sostanoai lati della strada. E vale tanto piùall’Adunata nazionale. Parimenti, èdoveroso salutare i Vessilli sezionali

con medaglie d’Oro al V.M. - Cappello – Il cappello è sacro per

ogni alpino. Nessun altro è autoriz-zato a portarlo. Che sia sobrio, senzafronzoli, addobbi, piumaggi colorati,appesantito di cianfrusaglie. Evitatedi assecondare il sia pur raro vezzodi apporvi penne lunghissime.

- Comportamento – L’Adunata è unmomento di gioia, di incontro, diallegria. Vanno evitati gli schiamazzi,l’uso di trombe e trombette, tamburivari, la circolazione di trabiccoli par-ticolarmente rumorosi e tali da reca-re – in special modo di notte –disturbo alla popolazione.

- Abbigliamento – L’abbigliamentodi chi sfila sia sobrio. E’ vietato sfila-re con i calzoni corti o con un abbi-gliamento poco consono alla solen-nità del momento. Non è possibilefarsi accompagnare da familiari(moglie, figli, fidanzata).

Servizio d’Ordine Nazionale – Gliuomini del Servizio d’Ordine Nazio-nale regoleranno il flusso della sfi-lata, che si svolgerà su file di 9. Trauna sezione e l’altra dovrà essererispettato lo spazio non superiore a50 metri. Tutti sono tenuti a rispetta-re le direttive che saranno impartitedal Servizio d’Ordine, perché questesono funzionali al regolare svolgi-mento della sfilata. Il Servizio d’Ordi-ne è autorizzato anche a non immet-tere nel corteo vessilli e gagliar-detti non previsti dallo Statutodell’A.N.A. ed elementi o simbolinon confacenti all’impostazionedella manifestazione; per lo stessomotivo non sono ammessi alla sfila-ta emblemi di attività sia pur ampia-mente meritorie, quali donatori disangue, di organi, eccetera. A segui-to delle numerose richieste pervenu-te al CDN, in via puramente speri-mentale e solo per questa adunata siconsente che le Sezioni che intendo-no rendere gli onori al proprioVessillo al termine dello sfilamentopossono attuarlo alla imperativacondizione che solo il presidente diSezione ed il Vessillo sezionale siportino a lato per ricevere gli onorimentre tutto il rimanente dellaSezione continui lo sfilamento senzafermarsi. Il personale del Serviziod’Ordine indicherà la zona oveattuare quanto detto.

“I valori della montagna e l’alpi-nità”, è il tema di fondo dell’Adunatanazionale di Catania. E’ un tema inlinea con l’anno internazionale dellemontagne che vede l’Italia in primopiano nella promozione di iniziative disensibilizzazione ai problemi dellamontagna, al suo recupero, alla valo-rizzazione delle sue risorse e della suastoria. Catania ha le carte in regola,con la montagna che domina l’interaisola e che offre spettacoli di indicibilebellezza. La città vive la vigilia dell’in-vasione alpina, che sarà gioiosa epaticolarmente significativa. Eccoalcune “istruzioni per l’uso” per facili-tare il buon svolgimento della grandekermesse alpina.Posti tappa - Arrivando, gli alpini

troveranno i posti tappa alla barrie-ra autostradale di San Gregorio(giovedì dalle 12 alle 22; venerdì esabato dalle 07 alle 22 e domenicadalle 06 alle 10); all’area di par-cheggio di viale Mediterraneo (2chilometri dopo il casello autostra-dale, solo domenica dalle 06 alle 10);e, dalle ore 8 alle 22 da giovedì asabato all’aeroporto, alla Stazioneferroviaria, in piazza Alcalà e inpiazza Stesicoro. Un posto tappa èanche organizzato alla sede dellaSezione ANA , in piazza CarloAlberto. Negli stessi posti tappa saràdistribuita, a cura dell’Azienda diPromozione del Turismo di Catania,una cartina di Catania, comprenden-te la pianta della città, i numeri diemergenza e informazioni utili.

Tende, ruolottes, camper - Per ilparcheggio e la sosta è allestita lazona della Plaja, sul lungomare. E’fornita di servizi igienici, lavatoi eacqua corrente. Non è prevista lafornitura dell’energia elettrica: i cam-peggiatori ne tengano conto. Unconsiglio: poiché il terreno non ècompatto, chi intende piantare tendesarà opportuno che si munisca dipicchetti lunghi.

Parcheggi e servizi pubblici –Parallelamente al lungomare dellaPlaja c’è un’area di parcheggio perpullman ed autovetture: è viale Ken-nedy. Nei giorni di sabato e domeni-ca la zona sarà collegata con il cen-tro da un servizio continuo di busnavetta. Il trasporto è gratuito, comepure per i servizi pubblici cittadi-

di Tony Zermo Catania, istruzioni per l’uso

Page 12: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

GAETANO AMOROSOMaggiore s.p.e. fanteriaRoccalumera (Messina)1° btg. speciale Mortai da 81divisione d’Assalto “Littorio”già Maggiore degli Alpini divisione “Peloritana”Medaglia d’oro al Valor Militare

“Valoroso combattente della grandeguerra, volontario nella campagna etiopica e di Spagna, sidistinse sempre per rara bravura ed eccezionale ardimento.In cruenta lotta per la conquista di un abitato, offertosivolontario, alla testa del suo battaglione arditi, sbaragliò piùvolte l’agguerrito e tenace nemico. Durante circa tre ore diasperrima lotta, colpito successivamente cinque volte agliarti inferiori non abbandonava il suo posto, continuandoimpavido e sereno a combattere, guidare l’azione e infiam-mare i suoi legionari con l’esempio e con la parola. Colpitouna sesta volta e gravemente, rifiutava ancora il ricovero inluogo di cura, che accettava soltanto dopo il personale inter-vento del suo generale comandante. Sprezzante di ognidolore, in gravissimo stato, con mirabile forza d’animo,deplorava soltanto di dover abbandonare la lotta allorchésicura e luminosa già si delineava la completa vittoria”.

O.M.S.: Gerona – Badalona - Tordera, 26 gennaio — 2 febbraio 1939.

2322

SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA

2322

PIERLUIGI DEODATOMaggiore s.p.e.Catania5° rgt. Alpini, VI batt. EritreoMedaglia d’oro al Valor Militare

“Comandante di un battaglionecoloniale in un presidio isolato,attaccato da preponderanti forzeribelli, opponeva resistenza per piùgiorni, e, benché ferito, non lasciavail comando del battaglione. Colreparto decimato e nella impossibilità di tenere la posizione,avendo avuto ordine di ripiegare per ricongiugersi alle altreforze, riusciva con abile manovra a sfuggire alla strettanemica. Attaccato durante la marcia opponeva disperataresistenza e, benché nuovamente e gravemente ferito, gui-dava arditamente i suoi uomini all’assalto. Travolto dal-l’avversario, venti volte superiore, veniva catturato, sotto-posto a giudizio sommario e condannato a morte subivastoicamente la barbara condanna.

Billò Lechemptì (A.0.), 22 maggio - 5 giugno 1941”.

23

GIULIO SIRAGUSATenente cpl.degli alpiniGela (Caltanissetta)4° rgt. artiglieria alpina gr. “Mondovì”Medaglia d’oro al Valor Militare

“Nel corso di estenuante ripiega-mento compiuto sotto costante pres-sione di preponderanti forze nemichesostenute da potenti mezzi corazzati, impegnato in violentocombattimento, portava i pezzi della sua sezione in lineacon reparti alpini e si batteva con indomita tenacia. Cadutii serventi, alimentava l’impari lotta col valoroso esempioazionando personalmente un pezzo.

Esaurite le munizioni, inutilizzata la sezione, quandoormai tutto crollava intorno a lui, benchè ferito, alpino tragli alpini, alla testa di un pugno di eroici superstiti si lan-ciava audacemente in cruento assalto riuscendo a contenerel’irruenza nemica. Nell’estremo impetuoso impeto, colpitomortalmente, cadeva sulla posizione tenacemente contesaperpetuando col sacrificio, le tradizioni dell’arma gloriosanel tempo.

Nowo Postojalowka (Fronte russo), 20 gennaio 1943”.

LE MEDAGLIE D’ORO SUL LABARO NAZIONALE

LE MEDAGLIE D’ORO SUL MEDAGLIERE

ENRICO FRANCOs .p.e.Capitano artiglieria alpinaNiscemi (Caltanissetta)3° rgt. artiglieria alpinaMedaglia d’oro al Valor Militare

“Ufficiale di elette virtù militari,animatore e suscitatore di ogni energiaed eroismo, comandante di batteria alpina in posizioneavanzatissima, per tre giorni consecutivi, noncurante delviolento fuoco di artiglieria e mitragliatrici avversarie, svol-geva ininterrotte ed efficaci azioni di fuoco. Nelle fasi piùcritiche, calmo, sereno, sempre in mezzo ai suoi dove il peri-colo era maggiore, dava esempio fulgidissimo di valore.Spintosi oltre la linea dei pezzi per meglio dirigere il tirodella propria batteria, veniva colpito in pieno da una grana-ta nemica che gli stroncava gli arti inferiori. Noncurantedella terribile mutilazione, si preoccupava solo di impartireprecise disposizioni per la prosecuzione dell’azione di fuoco,che doveva ricacciare l’avversario sulle posizioni di parten-za. Si spegneva dissanguato, dolendosi solo di non poterportare i suoi artiglieri alla immancabile vittoria.

Pendici orientali di Mali Scindeli (Fronte greco), 10 marzo 1941”.

Piazza Duomo Di forma quadrata, nasce dall’anticaplatea magna secondo il piano diricostruzione della città proposto dalDuca di Camastra dopo il disastrosoterremoto del 1693.E’ il centro della vita cittadina vi siaffacciano Il Palazzo degli Elefanti, laCattedrale, il Seminario dei Chierici edue palazzi nobiliari SammartinoPardo e Marletta.

La Cattedrale, costruita sui restidelle romane Terme Achilleane, haun prospetto barocco opera di Gio-vanni Battista Vaccarini che lavoròtra il 1733 e il 1761. La cupola èopera di Antonino Battaglia mentre ilcampanile è di Carmelo Sciuto Patti.L’interno della chiesa contieneimportanti testimonianze della storiacatanese e delladevozione Agatina.Sempre all’internosono conservatealcune opere scul-toree di r i levanteinteresse artisticorisalenti al XV e XVIsecolo. Vi si trovanoanche i monumen-ti funerari di rearagonesi e la tomba di Vincenzo Bellini.

Al centro della piazza, la fontana dell’Elefante che fuinnalzata dal Vaccarini nel 1736 volendo creare un monu-mento che potesse rappresentare la memoria storica diCatania. I pezzi che la compongono riassumono l’armo-nia tra i diversi elementi naturali e le varie culture che sisono avvicendate. L’elefante in pietra lavica, l’obeliscoegiziano in granito di Assuan che l’animale sostiene sullagroppa, nel 1736 furono rimontati da Vaccarini secondo ilmodello dell’elefante berniano della Minerva a Roma, ecompletato dai simboli di Sant’Agata, patrona della città.

Sul lato nord della piazza si trova il palazzo del Munici-pio detto anche “Palazzo degli Elefanti”, realizzato indiversi momenti e grazie alla collaborazione di numerosiarchitetti. La tipologia del palazzo da un lato ripropone il

motivo tradizionale del periodo barocco concortile quadrato, dall’altro presenta un impian-to singolare con i quattro passaggi coperticollegati direttamente con le strade. Nell’atrio

d’ingresso si conservanoun busto quattrocentescodi Sant’Agata e le carroz-ze del Senato, ancorausate il primo giorno deifesteggiamenti abatini.

Tra palazzo Pardo epalazzo dei Chierici si trova la Fontana del-l’Amenano, che raffigura l’antico dio fluvialeAmenànos, realizzata dallo scultore napoleta-no Tito Angelici nel 1867.

La piazza si affaccia sulla via Etnea, la stradaprincipale della città, che inizia dalla vicina

porta Uzeda ,costrui-ta nel ‘500e aperta nel 1696realizzata comes c e n o g r a f i c aapertura dellemura sulla piazzaintitolata al viceréFrancesco Pace-co duca di Uzeda.

Di fronte la Catte-drale, la via Vitto-rio Emanuele sipresenta inizial-mente dominatada edifici sacri: laBadia di San-t’Agata, ➜

Andar per palazzi,chiese,musei

Andar per palazzi,chiese,musei

Page 13: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

2424

SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA

capolavoro del barocco delVaccarini costruita tra il 1735 e il1767, poi i l Monastero deiDomenicani o di Santa Cateri-na al Rosario, oggi sede dell’Ar-chivio di Stato, la Chiesa di SanPlacido e il Palazzo Platamone,in via Landolina. Dell’edificiorestano poche tracce come il log-giato con sopra il frontone di unbalcone risalente al XV secolo.

Proseguendo verso est lungo viaVittorio Emanuele, la strada si faper così dire laica e viene segnatada una successione di palazzi pri-vati: Palazzo Mazza, PalazzoValle, Palazzo Bonajuto,Palazzo Pedagaggi (oggi sededella Facoltà di Scienze Politiche)e Palazzo Serravalle; poi nell’o-monima piazza il Collegio deiNobili (Convitto Cutelli).

In piazza Università si affaccia-no il palazzo dell’Università,che è sede del Rettorato e chefino a qualche anno fa ha ospitatoalcuni istituti dell’ateneo catanese(l’antico “Siculorum Gymnasium”,fondato nel 1434 da Alfonso diAragona) e il palazzo Sangiulia-no progettato dal Vaccarini tra il1738 e il 1745. La facciata del palazzo dell’Uni-versità si deve all’architetto Anto-nino Battaglia, mentre la corte, adue ordini di loggiati, è opera diVaccarini.

Proseguendo verso nord lungovia Etnea si incontra la Chiesadella Collegiata, ricostruita neiprimi anni del ‘700 da AntonioAmato. Il prospetto della “RegiaCappella” è di Stefano Ittar. La facciata, su due ordini, èdecorata con colonne in pietralavica e bianche lesene, all’inter-no sono presenti affreschi delloSciuti e quadri del Sozzi.

Ancora più a nord, all’incrocio convia Sangiuliano, da notare, nell’an-golo nord-ovest, palazzo SanDemetrio: ricchissimo di decora-zioni in pietra bianca è il primopalazzo riedificato dopo il terremo-to del 1693.

Proseguendo verso nord, in piaz-za Stesicoro, si trova l’Anfitea-tro, risalente al II secolo d.C.,attualmente visitabile solo in parte,mentre il resto giace al di sottodegli edifici attorno. Di fronte, iruderi della chiesa di San Biagio.Orario di visita: tutti i giorni dalleore 9.00 alle ore 13.30.

A fianco, Palazzo Tezzano, sedefino al 1953 del Tribunale; sull’an-golo nord-est della piazza l’otto-centesco Palazzo del Toscano,sul lato est il monumento a Vin-cenzo Bellini.

Chi percorre la via Dusmet puòammirare palazzo Biscari, si trat-ta del più grande e decorato palaz-zo della città, costruito nel ‘700lungo i 160 metri della cortina dimura eretta nel ‘500 dal vicerè DeVega su ordine di Carlo V. Di note-vole fattura i fregi della facciata, lagalleria aperta sulla marina ed ilsalone delle feste. L’edificio fucompletato nel 1763 su disegni diFrancesco Battaglia.

Via Crociferi ha conservato ilfascino del Settecento siciliano, sipuò ammirare sulla sinistra, il por-tale d’ingresso di Villa del Princi-pe Cerami dal bel portale conintagli del primo ‘700 che immettein un giardino, oggi sede dellafacoltà Universitaria di Giurispru-denza.

Questa via rappresenta unodegli ambienti più monumentali esignificativi della città barocca. Nel‘700 divenne sede privilegiata difastose chiese e conventi (Chiesadi San Giuliano, Chiesa di SanBenedetto, Collegio dei Gesuiti,Chiesa di San Francesco Bor-gia, Chiesa di San Camillo, Con-vento dei Crociferi).

Assai significativo è il Monasterodei Benedettini, uno dei più gran-di d’Europa, oggi sede della facoltàdi Lettere e Filosofia. Costruito nel1578 e distrutto dal terremoto del1693, fu ricostruito nel 1703. Si possono ammirare i prospettiorientale e meridionale, opera diAntonio Amato, con splendidi intaglibarocchi; lo scalone d’onore d’im-pronta neoclassica; il primo chio-stro, con al centro un chioschetto digusto neogotico; e ancora unsecondo chiostro, la sala circolaredell’antirefettorio e il successivogrande refettorio.

In piazza San Francesco, che sitrova lungo la via Vittorio Emanuele,la casa Natale di Vincenzo Belli-ni e all’interno dello storico palazzoGravina-Cruyllas, il Museo EmilioGreco e il Museo Belliniano. Ora-rio di visita: tutti i giorni dalle ore9.00 alle ore 13.00; martedì e gio-vedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00

Si risale poi verso il Teatro Greco-Romano, costruito nel 415 A.C. (lestrutture odierne sono di età roma-na). Il teatro aveva un diametro dicirca 87 metri e poteva contenere7.000 spettatori. Orario di visita:Tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore13.00; martedì e giovedì dalle ore15.00 alle ore 18.00

Poco più a nord le Terme dellaRotonda, un grande ambiente cir-colare con otto archi, coperto dauna cupola, rimasto a testimonianzadel complesso termale romano.Orario di visita: Tutti i giorni dalle ore9.00 alle ore 13.30

Risalendo su via Vittorio Emanuele,vicino alla via SS.Trinità si trova ilCortile Pantaleone dove abbiamo il

Foro Romano con resti di uncolonnato e di ambienti sotterraneiadibiti alla conservazione delle der-rate.

In piazza Federico di Svevia si trovail Castello Ursino, costruito suordine di Federico II di Svevia tra il1239 e il 1250, divenne nel ‘300residenza dei reali aragonesi. Supianta quadrata, il castello presentaagli angoli quattro torri cilindrichealte 300 metri, e torri semicilindricheaddossate a metà di ogni lato (nerimangono solo due). Nel maniero sono conservati capo-lavori archeologici provenienti dallecollezioni del Principe Biscari, deiBenedettini e del Barone Zappalà-

Asmundo e un patrimonio di opered’arte dal ‘500 all’800. Orario di visita: tutti i giorni dalle ore9.00 alle ore 13.00; martedì e gio-vedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00Lunedì chiuso. Festivi dalle ore 9.00alle ore 13.00

In piazza Bellini si può visitare ilTeatro Massimo, intitolato al cele-bre musicista Vincenzo Bell ini.Inaugurato nel 1890, fu realizzatosu disegni di Andrea Scala. Curaticon grande finezza gli aspetti deco-rativi e funzionali dell’edificio teatra-le, con la magnifica sala con quat-tro ordini di palchi e galleria, ed ilsoffitto decorato da Ernesto Bellan-di. Il sipario è di Giuseppe Sciuti. ■

➜Archivio di Stato, via Vittorio Ema-

nuele, 156 - 095 7159860 - Visi-te: feriali 8.30-13.30.

Casa-museo di Giovanni Verga,via Sant’Anna, 8 - 095 7150598- Visite: feriali 9-13; domenica efestivi chiuso.

Galleria d’Arte Moderna, CentroCulturale “Le Ciminiere”, vialeAfrica – Per nformazioni: Provin-ciamica 800 551485 - AziendaProvinciale Turismo 0957306222.

Museo Civico Belliniano, piazzaSan Francesco d’Assisi, 3 - 0957150535 - Visite: feriali 9-13.30;festivi 9-12.30; ingresso libero.

Museo Civico del CastelloUrsino, piazza Federico di Svevia- 095 345830 - Visite: feriali 9-13 e 15-18; festivi 9-12.30.

Museo Diocesano, via Etnea, 8 -095 281635 - Visite: da martedìa domenica 9-12.30 e 16-19.30;lunedì chiuso.

Museo “Emilio Greco”, piazza SanFrancesco d’Assisi , 3 - 095317654 - Visite: feriali 9-13; festi-vi 9-12; ingresso libero.

Museo del Mare, piazza Ognina,14-17 e via dei Conzari, 18 - Perinformazioni: 095 7128989.

Museo del Rettorato, piazza Uni-versità, 2 - 095 7307111 - Visite:su prenotazione.

Museo di Mineralogia, Paleonto-logia e Vulcanologia, Palazzodelle Scienze, corso Italia, 55 -095 7195767 - Visite: su preno-tazione.

Museo di pietra lavica scolpita“Valenziano Santangelo”, viaSantangelo Fulci, 55 - 0957221642 - Visite: su prenotazio-ne.

Museo di Zoologia, via Androne,81 - 095 7306011.

Orto Botanico , via AntoninoLongo, 19 - 095 430901, 095430902, 095 551120 - Visite:guidate su prenotazione.

Musei

25

I concerti di cori e fanfare sonole “voci” dell’Adunata. Ecco alcuniluoghi in cui si esibiranno sabato11 maggio alle ore 21 a Catania:

1. TEATRO MASSIMO BELLINI -Piazza Bellini “Serata d’onoreper le Autorità”

2. BASILICA CATTEDRALE -Piazza Duomo

3. SANTUARIO “S. Francescod’Assisi all’Immacolata” PiazzaS. Francesco d’Assisi

4. BASILICA “Santuario del Car-mine” - Piazza Carlo Alberto -(CT)

5. CHIESA “S. Miche Arcangelo aiMinoriti” - Via Etnea

6. CHIESA “S. Biagio” - PiazzaStesicoro

Questi i cori che hanno segnalato la loro presenza all’Adunata...1. ANA - Latina2. SOREGHINA di Genova3. ANA - Torino4. STELLA ALPINA - Omegna 5. ALPINO PASSONS - Udine6. EDELWEISS - ANA di Bassano

del Grappa7. ANA - Codroipo8. MALGA di Roma9. ALTE CIME di Brescia

10.STELLE ALPINE - ANA diBari.

... e queste le fanfare:1. MONTE GRAPPA di Bassano

del GrappaSi esibirà nei giorni 10 e 11

nella cittadina di Sant’Alfio (CT)2. ANA di Piacenza - si esibirà la

sera del giorno 11 a Caltagiro-ne (CT)

3. Ex Componenti Fanfara BgtAlpina Julia - Si esibirà neigiorni 9 e 10 a Enna e provin-cia, la sera del giorno 11 aNicolosi (CT)

4. ANA di Feltre - si esibirà neigiorni 10 e 11 a Mascalcia

5. ANA di Pinerolo - si esibirànei giorni 10 e 11 a Bronte(CT)

6. ALPINA VALCHIESE di Bre-scia - si esibirà il giorno 11 adAci Catena (CT)

7. Fanfara Alpina di Mondovì 8. “Monte Zugna” di Lizzana.

N.B. Sabato 11 maggio alle ore19,00, presso il Santuario S.Francesco d’Assisi all’Im-macolata, verrà celebratauna S. Messa in ricordo deiprofughi dall’Istria - Fiume eDalmazia.

Cori e fanfare

Page 14: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

26

SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA

27

• Itinerario n° 1. Giovedì dalle ore 9 alle ore 12(durata visita 3 ore).Letteratura e CinemaLetteratura e cinema hanno eletto molte volte la città diCatania come scenario ineguagliato di indimenticaticapolavori. Tappe: Santuario del Carmine (XVIII secolo), viaEtnea, via dei Crociferi, Chiesa di San Benedetto(dell’inizio del Settecento), Monastero delle Bene-dettine (XVIII secolo), Monastero di San Nicolò l’A-rena (il più grande monastero europeo, dopo Mafrain Portogallo), Chiesa di San Nicolò (la più grandedella Sicilia), Casa-Museo Verga (XVIII secolo),Monastero di Santa Chiara (XVIII secolo), piazzaDuomo,la Pescheria (pittoresco mercato ittico).

• Itinerario n° 2. Venerdì dalle ore 9 alle ore 12(durata visita 3 ore).Omaggio a Vincenzo Bellini L’itinerario ripercorre le tappe più significative di unabreve vita costellata di successi. Nel bicentenario dellanascita del “Cigno catanese”, la città celebra uno deipadri del melodramma italiano. Tappe: Villa Bellini (giardino pubblico), Monumen-to a Vincenzo Bellini (costruito tra il 1880 e il 1882ad opera di Giulio Monteverde), Teatro MassimoBellini (progettato dall’architetto Carlo Sada),Tomba di Bellini (situata all’interno della Cattedra-le), Museo Belliniano, Chiesa di San Francesco

d’Assisi e dell’Immacolata (del XVIII secolo, doveBellini, da bambino, eseguì le prime sonate all’or-gano), Chiesa di San Francesco Borgia (del XVIIIsecolo, fu il tempio in cui venne battezzato il musi-cista).

• Itinerario n° 3. Sabato dalle ore 9 alle ore 13 (dura-ta visita 4 ore).Dalle origini al BaroccoViaggio nella storia attraverso le ricche testimonianzearchitettoniche delle varie epoche presenti sul territorio.Tappe: Anfiteatro romano (II secolo d. C.), Santua-rio di Sant’Agata al Carcere (XVIII secolo), Chiesadei Minoritelli, Teatro Antico e Odéon (I secolo d.C.), Terme della Rotonda (del II-III secolo d. C.),Colonnato di piazza Mazzini, Castello Ursino (1239- 1250), Absidi normanne (XI secolo) e resti delColonnato svevo della Cattedrale (XII secolo),Palazzo Biscari (XVIII secolo), Mura e Porta diCarlo V (XVI secolo), piazza Duomo, fontana del-l’Elefante.

• Itinerario n° 4. Domenica dalle ore 9 alle ore 12(durata visita 3 ore).I percorsi del sacro: la città, la lava, la fedeDistrutta varie volte dal fuoco della lava e rasa al suoloda violenti terremoti, la città di Catania è risorta semprepiù bella grazie alla volontà dei suoi abitanti, animati dauna ferrea devozione verso Sant’Agata.Tappe: Chiesa di San Gaetano alle Grotte (II - IIIsecolo), Santuario di Sant’Agata al Carcere, Chiesadi Sant’Agata la Vetere, Chiesa di San Biagio, Chie-sa di San Michele Arcangelo detta dei Minoriti(1625), Basilica di Santa Maria dell’Elemosina oCollegiata (XVIII secolo), Cattedrale, Badia diSant’Agata (XVIII secolo), Seminario dei Chierici(XVIII secolo), Arciconfraternita dei Bianchi (XVIIIsecolo), Chiesa di San Francesco d’Assisi e dell’Im-macolata (XVIII secolo), Monumento al CardinaleDusmet (1935), piazza Duomo.

Per gruppi numerosi (oltre 25 persone) è necessaria laprenotazione, da effettuarsi, chiamando ai numerisottoindicati, con almeno 48 ore di anticipo. Le visi-te guidate sono offerte gratuitamente dall’AziendaProvinciale Turismo di Catania. Tutti gli itineraripartono da largo Paisiello, di fronte la sede dell’A-zienda Provinciale Turismo.

Per informazioni e prenotazioni telefonare ai numeri:Azienda Provinciale Turismo:Tel.: 095 7306238 - 7306273 – 7306242Fax: 095 316407www.apt.catania.it - e-mail: [email protected]

Associazione Guide Turistiche Catania:Tel.: 333 6558069 - Fax: 333 06558069e-mail: [email protected]

Itinerari di visite guidate gratuitedell’Azienda provinciale Turismo

AD ACI SANT’ANTONIOLA “GIORNATA

DEL CARRETTO SICILIANO”

Una delle immagini caratteristiche della Sicilia è ilcarretto, generalmente tirato da un asinello. Non è,ovviamente, un carretto qualsiasi, ma l’espressionedi un folklore fantasioso che ripropone spesso la sto-ria figurata dell’isola, con i suoi personaggi fiabe-schi. Sabato 11 maggio, ad Aci Sant’Antonio, pro-vincia di Catania, ci sarà la “Giornata del carrettosiciliano”. Alle 9, presso la Pro Loco sarà aperta unamostra dal titolo “Sicilia in vetrina”: esposizione dilavori in pietra lavica, pitture su vetro, tele, stoffe elavori dell’artigianato locale; seguirà per le vie delcentro la sfilata di carri accompagnata da gruppifolkloristici etnei. I carretti saranno in mostra dalle16 alla Villa comunale dove, alle 21, sarà dato unospettacolo di folklore siciliano.

Ulteriori informazioni possono essere assuntetelefonando al nr. 095.7892427; o al 339.5055570.

Catania: proposte viaggio e soggiornoRitenendo di fare cosa utile ai nostri associatiche intendono partecipare all’Adunata naziona-le di Catania, proseguiamo nella pubblicazionedelle proposte dei pacchetti viaggio-soggiornogiunti alla nostra redazione dalle varie agenzie.Sta poi agli interessati l’assunzione di opportu-ne ulteriori informazioni.

A Catania in residenceDynamis offre soggiorno per l’adunata di Catania alresidence di Torre Archirafi, località turistica e balnearesituata ai piedi dell’Etna. Il residence è immerso negliagrumeti, a 400 metri dal mare e a 15 minuti da Catania.Per informazioni più dettagliate contattate Massimo, tel.335-5356404; e-mail: [email protected]

Tappa intermedia a Villapiana LidoIn occasione dell’adunata a Catania, il gruppo diCastrovillari (Cosenza) propone agli alpini che volesserofare tappa intermedia nel viaggio da e per Catania, unasosta al Camping Plingo, gestito da un socio del grup-po. Il camping è in località Villapiana Lido, sul mar Ionio.E’ attrezzato per camper e roulottes, ma è anche possi-bile dormire nei bungalows. Questi i prezzi giornalieri:4,20 euro per gli adulti, 4,30 euro per il posto roulotte otenda; 5,20 euro per il posto camper. Ai soci A.N.A. saràeffettuato uno sconto del 20%.Il camping è raggiungibile dall’autostrada Salerno-Reg-gio Calabria, uscita per Sibari, s.s. 106 in direzione Villa-piana.Per informazioni potete contattare il Camping Plingo,località Lido Villapiana – 87076 Villapiana (Cs) - telefono0981/56452 – 56129.

Viaggio da Brescia in pullmanA Catania in pullman Gran Turismo: é questa la propo-sta di Arnaldo Viaggi a coloro che partono da Brescia edalle zone limitrofe: sette giorni dal 7 al 13 maggio.Il programma prevede partenza di buon mattino da Bre-scia, sosta ad Orvieto e pernottamento a Castel Voltur-no in hotel. Il secondo giorno, dopo la traversata dellostretto, si pernotterà a Milazzo. Nei giorni seguenti visitaa Palermo, Monreale, Siracusa e Taormina. Il sesto gior-no sarà dedicato all’adunata e si partirà per il ritornocon sosta a Scalea. Il rientro a Brescia è previsto per lasera del 13 maggio.La quota di partecipazione individuale è di euro 488,comprensive di assicurazioni, viaggio e traghetto, per-nottamento in hotel 3 stelle, mezza pensione per 6 gior-ni inclusi bevande e pasti, tre pranzi in ristorante eguida locale.Per informazioni: Arnaldo Viaggi, via Milano, 94/G, Bre-scia – telefono 030-3730263 oppure piazza Arnaldo

7/A, Brescia – telefono 030-2808520 oppure via Prato-maggiore, 4, Rivoltella del Garda – telefono 030-9110977.

Soggiorno in hotel a Catania e provinciaSiciliainviaggio propone diverse soluzioni per soggiorni– pernottamento di minimo 3 notti - in hotel o residencea Catania e in altre località dell’isola.A Catania in hotel 4 stelle, l’offerta parte da 295 a 303euro per la camera doppia e da 275 a 285 euro per latripla. A Messina (95 km da Catania) in hotel 3 stelle, incamera tripla a 189 euro. Sono altresì disponibili bilocalidi 4 o 5 posti letto rispettivamente a 174 e 139 euro. Inprovincia di Ragusa (115 km da Catania) sono disponi-bili bilocali di 4 posti letto a 170 euro. E’ inoltre statopredisposto il pacchetto in hotel 3 stelle, mezza pensio-ne, comprensivo di bus da e per Catania (320 euro).Per queste offerte c’è anche la possibilità di noleggiarel’auto (categoria B) con chilometraggio illimitato a 43,90euro al giorno. Tutti i prezzi si intendono per persona.All’atto dell’eventuale conferma è richiesto l’acconto del50%.Per i gruppi Siciliainviaggio ha pensato a due soluzioni:solo hotel-residence 3 stelle a Ragusa a 147,19 europer persona (minimo 25 partecipanti), oppure hotel conservizio bus a 206,58 euro a persona (minimo 45 parte-cipanti). Questi prezzi si intendono al netto.Per informazioni: Siciliainviaggio, via D’Amico, 62 –95131 Catania – telefono 095-7470104, fax 095-533150. Sito internet: www.siciliainviaggio.itemail: [email protected]

Verona-Catania in aereoViaggio in aereo con Meridiana da Verona e soggiorno aCatania al “Jolly Hotel Ognina”: sono ancora disponibili12 camere doppie e una singola. La partenza è fissataper le ore 7,10 dell’11 maggio dall’aeroporto di VeronaVillafranca. Il volo di ritorno Catania-Verona partirà il 14maggio alle ore 9,40.La quota individuale di 557,77 euro è comprensiva divoli, soggiorno in mezza pensione, trasferimenti in bus epolizza assicurativa. E’ escluso il supplemento per lacamera singola: 61,97 euro.Per informazioni: Nicober Viaggi, via Androne, 43/45,Catania – telefono 095-327385 oppure 095-312164, fax095-327936.

Hotel, camere e agriturismo a CaltagironeSoggiorno nelle strutture turistiche ricettive di Caltagiro-ne, a 47 chilometri da Catania. Sono disponibili diversesoluzioni: hotel, affittacamere, bed & breakfast e agritu-rismo.Per informazioni: Assessorato al Turismo - via Duomo,7– Caltagirone - telefono 0933-34191 oppure 0933-351073. Per vedere le foto delle strutture ricettive eavere gli indirizzi, visitate il sito internet di Caltagironenella sezione dedicata al turismo: www.comune.caltagirone.ct.it/alberghi.htm

Page 15: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

1

H

Sfil

amen

to

Sci

oglim

ento

Trib

une

Zon

a fil

tro

Allo

ggia

men

tico

lletti

vi

Uffi

cio

Info

rm. A

.P.T

.

Pos

ti ta

ppa

Pre

side

nza

uffic

io s

tam

pa(H

otel

Exc

elsi

or -

P.za

Ver

ga)

BU

SNA

VETT

A

BU

SNA

VETT

A

BU

SNA

VETT

A

BU

SNA

VETT

A

CASE

RMA

SOM

MAR

UGA

SEZI

ONE

ANA

DI C

ATAN

IA

Hot

el S

hera

ton

CIT

TAD

ELL

AU

NIV

ER

SIT

AR

IA

Aer

opor

to

PP

S. G

rego

rio

A18

Riu

nion

eD

eleg

azio

niEs

tere

Ente

Fier

a

Bos

chet

to d

ella

pla

iaA

REA

ATT

REZ

ZATA

PER

CA

MP

EGG

IO

75a A

DU

NA

TA

NA

ZIO

NA

LE

10-1

1-12

MA

GG

IO✙

Pro

nto

socc

orso

/ in

terv

ento

Par

cheg

gi p

er p

ullm

aned

aut

ovet

ture

ver

rann

oin

dica

ti ai

pos

ti ta

ppa

P

Cam

pegg

i per

tend

e,ro

ulot

tes

e ca

mpe

r

Ser

vizi

o d'

Ord

ine

Naz

iona

leS

.O.N

.

A.P

.T.

Azi

enda

Pro

moz

ione

Turis

tica

A.P

.T.

Bus

nav

etta

Itine

rario

"ba

ndie

ra"

Eve

ntua

li pa

rche

ggi p

er la

gior

nata

di d

omen

ica

Sez

ione

AN

A d

i Cat

ania

A.N

.A.

A.N

.A.

S.O

.N.

P.T.

P.T.

Ann

ullo

Pos

tale

7 6

52

34

MA

R

JO

NI O

1 5 6 72 3 4

1° S

etto

re"R

AP

PR

ESEN

TAN

ZE"

2° S

etto

re"S

EZ. A

LL'E

STE

RO

"3°

Set

tore

" TR

ENTI

NO

A. A

.-FR

IULI

VEN

EZIA

GIU

LIA

-VEN

ETO

"4°

Set

tore

" LO

MB

AR

DIA

-EM

ILIA

RO

MA

GN

A"

5° S

etto

re" V

ALL

E D

'AO

STA

-PIE

MO

NTE

-LI

GU

RIA

"6°

Set

tore

"TO

SC

AN

A-C

ENTR

O S

UD

-S

AR

DEG

NA

"7°

Set

tore

"SEZ

. SIC

ILIA

E 1

30 B

AN

DIE

RE-

SER

VIZ

IO D

'OR

DIN

E N

AZI

ON

ALE

"

ZON

A D

IA

MM

AS

SA

ME

NTO

VIA

LE X

X S

ETTE

MBR

E

VIA

LE R

EGIN

A M

ARG

HER

ITA

VIA

RA

PISA

RDI

PIA

ZZA

VERG

A

-SEZ

. SIC

ILIA

-130

BA

ND

IER

E-S

.O.N

.

SE

ZIO

NE

ALL

'ES

TE

RO

INIZ

IOS

FILA

MEN

TO

VE

NE

TO FRIULI

V.

D'A

OS

TA

TRENTINO A. A.

PR

ESID

ENZA

-U

FFIC

IO S

TAM

PA

LOM

BARD

IA

PIE

MO

NT

E

E.

RO

MA

GN

ATO

SC

AN

A

CE

NT

RO

SU

D

STA

ZIO

NE

CE

NT

RA

LE

SC

IO

GL

IM

EN

TO

DU

OM

O

TR

IBU

NE

CA

ST

ELL

OU

RS

INO

TE

AT

RO

RO

MA

NO

S.N

ICO

PA

LAZ

ZE

TT

OD

. S

PO

RT

PIA

ZZA

PA

PAG

IOVA

NN

I XX

IIIVIALEAFRICA

VIA ETNEAVIA ETNEA

VIA ETNEA

PIA

ZZA

DU

OM

O

VIA

PLEBISCITO

OS

PE

DA

LEV

ITT

OR

IOE

MA

NU

ELE

VIA DELLO STADIO

VIA FORLANINI

VIA ANDRONE

VIA C

IBALI

VIA LONGO

VIA

LEA

ND

REA

DO

RIA

VIA

GALERMO

VIADEL

BOSCO

VIA

MO

NS

ER

RA

TO

VIA

D’A

NN

UN

ZIO

VIA

LE

OPA

RD

I

PIA

ZZA

S.TA

MA

RIA

D. G

UA

RDIA

PIA

ZZA

EURO

PA

CO

RS

O

ITA

LIA

PIA

ZZA

OCE

AN

IA

V IA

LE J

ON

IO

VIALE VITTORIO VENETO

VIA GIUFFRIDA

VIA LIBERTÁ

VIA MONSIGNOR VENTIMIGLIA

PIA

ZZA

CARL

OA

LBER

TOVIA

UM

BER

TO I°

VIA

UM

BER

TO I°

PIA

ZZA

DEL

LARE

PUBB

LICA

PIA

ZZA

MA

RTIR

I

V IACOLOMBO

VIA DEL TEMPIO

VIA

CO

NC

OR

DIA

PIA

ZZA

PALE

STRO

V IA

PLE

BISC

ITO

VIA

GA

RIB

ALD

I

VIA

VIT

TO

RIO

EM

AN

UE

LE I

VIA AQUICELLA

VIA ZIA LISA

VIA

AQ

UIC

ELLA

PO

RTO

PIA

ZZA

CAD

UTI

DEL

MA

RE

VIASAN

GIUSEPPEALLARENA VIA PRIOLO

VIALE PRESIDENTE KENNEDY

VIA

AN

TON

INO

D

I S

AN

GIU

LIA

NO

VIA

VIT

TO

RIO

EM

AN

UE

LE I

PIA

ZZA

MA

JORA

NA

PIA

ZZA

STES

ICO

RO

PIA

ZZA

BOVI

O

VIAL

E RU

GG

ERO

DI L

AURI

A

PIA

ZZA

BEAT

OA

NG

ELIC

O

PIA

ZZA

LAN

ZA

C.S

O M

ART

IRI D

. LIB

ERTÁ

VIA VI A

PRILE

VIA PLAIA

VIA BELFIORE

VIA

BA

RC

ELLO

NA

PIA

ZZA

S.TA

MA

RIA

DEL

GES

Ú

VIAGALERMO

VIA MILOVIA

ING

EGN

ERE

VIA

CA

NFO

RA

PIA

ZZA

DA

NTE

VIA

CLE

MEN

TI

VIA CROCIFERI

PIA

ZZA

S.

FRA

NCE

SCO

D’A

SSIS

I

LARG

OVE

SPRI

PIA

ZZA

UN

IVER

SITÁ PI

AZZ

AS.

PLA

CID

OPI

AZZ

ACU

TELL

I

TR

AG

HE

TT

I

PO

RT

OV

EC

CH

IO

TE

AT

RO

MA

SS

IMO

PR

EFE

TT

UR

A

VIA G

RIMALDI

VIA MULINO A VENTO

VIA POULET

VIA

RO

CCA

ROM

AN

A

VIA S.TA MADDALENA

PIA

ZZA

LEA

SIA

VIA CHIUSE LUNGHE

LARG

OTA

ORM

INA

V IA CARONDA

VIA

ODO

RICO

DA P

ORD

ENO

NE

PIA

ZZA

DU

CAD

I GEN

OVA

V.CIM

ARO

SA

LIG

UR

IA

Ques

to l’

ordi

ne d

i sfil

amen

to d

efin

itivo

del

la 7

5ª A

duna

ta n

azio

nle:

1°SE

TTOR

E: In

izio

sfil

amen

to: o

re 0

8.55

:-

1ª F

anfa

ra m

ilita

re;

- Re

parti

Alp

ini d

i for

maz

ione

con

ban

dier

a;-

Grup

po U

ffici

ali e

Sot

tuffi

cial

i del

le T

T.AA

.in

serv

izio

;-

2ª F

anfa

ra m

ilita

re;

- Go

nfal

oni d

i Reg

ione

,Pro

vinc

ia e

Com

une;

- La

baro

del

l’Ass

ocia

zion

e Na

zion

ale

Alpi

ni;

- Alp

ini d

ecor

ati,

mut

ilati

e in

valid

i su

auto

mez

zo;

- Ra

ppre

sent

anza

I.F.

M.S

.;-

Prot

ezio

ne C

ivile

A.N

.A;

- Os

peda

le d

a Ca

mpo

.2°

SETT

ORE:

Pre

sum

ibile

iniz

io s

filam

ento

: ore

09.

15:

- Alp

ini d

i ZAR

A -

FIUM

E -

POLA

;-

Sezi

oni a

ll’es

tero

:SUD

AFR

ICA

- GE

RMAN

IA -

ARG

ENTI

NA -

AUS

TRAL

IA -

BRA

SILE

- C

ANAD

A -

NEW

YOR

K -

PERU

’ - C

ILE

- UR

UGUA

Y -

VENE

ZUEL

A -

FRAN

CIA

- BE

LGIO

- L

USSE

MBU

RGO

-GR

AN B

RETA

GNA

- NO

RDIC

A -

SVIZ

ZERA

.3°

SETT

ORE:

Pre

sum

ibile

iniz

io s

filam

ento

: ore

09.

30:

- Se

zion

i del

Tre

ntin

o - A

lto A

dige

:BOL

ZANO

- T

RENT

O;-

Sezi

oni d

el F

riuli

- Ven

ezia

Giu

lia:C

ARNI

CA -

TRI

ESTE

- G

EMON

A -

CIVI

DALE

- G

ORIZ

IA -

UDI

NE-

PALM

ANOV

A -

PORD

ENON

E;-

Sezi

oni

del V

enet

o:CA

DO

RE -

BEL

LUN

O -

VAL

DO

BBIA

DEN

E– F

ELTR

E -

VITT

ORI

O V

ENET

O–C

ONEG

LIAN

O –T

REVI

SO -

ASI

AGO

- VE

NEZI

A -

BASS

ANO

- M

AROS

TICA

- P

ADOV

A -

VALD

A-GN

O - V

ICEN

ZA -

VER

ONA.

4°SE

TTOR

E: P

resu

mib

ile in

izio

sfil

amen

to: o

re 1

1.30

:-

Sezi

oni d

ella

Lom

bard

ia:T

IRAN

O -

SOND

RIO

- SA

LO’ -

VAL

LECA

MON

ICA

- BR

ESCI

A -

COLI

CO -

LUIN

O -

LECC

O -

BERG

AMO

- VAR

ESE

- CO

MO

- CR

EMON

A -

MON

ZA -

MIL

ANO

- PA

VIA.

- Se

zion

i de

ll’Em

ilia

- Ro

mag

na:

BOLO

GNES

E RO

MAG

NO

LA -

MO

DEN

A -

REGG

IO E

MIL

IA -

PARM

A -

PI

ACEN

ZA;

5°SE

TTOR

E: P

resu

mib

ile in

izio

sfil

amen

to: o

re 1

2.45

:-

Sezi

oni d

ella

Val

d’A

osta

:AOS

TA;

- Se

zion

i del

Pie

mon

te:D

OMOD

OSSO

LA -

INTR

A -

OMEG

NA -

VAL

SESI

ANA

- BI

ELLA

- S

USA

-IV

REA

- PI

NERO

LO -

TOR

INO

– NO

VARA

–VE

RCEL

LI -

CAS

ALE

M.–

ASTI

–AL

ESSA

NDRI

A -

CEVA

- CU

NEO

- M

ONDO

VI’ -

SAL

UZZO

.-

Sezi

oni d

ella

Lig

uria

:IM

PERI

A -

SAVO

NA -

GEN

OVA

- LA

SPE

ZIA;

6°SE

TTOR

E: P

resu

mib

ile in

izio

sfil

amen

to: o

re 1

4.00

:-

Sezi

oni d

ella

Tos

cana

:FIR

ENZE

- P

ISA,

LUCC

A,LI

VORN

O -

MAS

SA C

ARRA

RA.

- Se

zion

i del

Cen

tro S

ud e

isol

e:SA

RDEG

NA -

BAR

I - N

APOL

I - M

OLIS

E -

ABRU

ZZI -

LAT

INA

-M

ARCH

E -

ROM

A;7°

SETT

ORE:

Pre

sum

ibile

iniz

io s

filam

ento

ore

14.

30-

Sezi

one

SICI

LIA;

- Gr

uppo

di 1

30 b

andi

ere

a ric

ordo

dei

130

ann

i del

Cor

po d

egli

Alpi

ni; R

appr

esen

tanz

a de

l Ser

-vi

zio

d’Or

dine

Naz

iona

le.

OR

DIN

E D

I SF

ILA

MEN

TO

Page 16: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

3130

SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA

Ce l’aveva giàGaribaldi l’arti-glieria da mon-

tagna, non sui Nebrodie le Madonie di Sicilia,ma qualche anno dopoin Trentino, quando fumesso a capo del CorpoVolontari, durante laterza guerra d’indipen-denza, conclusa poi coltelegrafico “Obbedi-sco”. Erano 6 bocche dafuoco da 75, a cannarigata, ad avancarica,peso 92 chili, con lequali i serventi si esibi-vano già a fare il pre-sentat’arm. La chiama-vano “artiglieria legge-ra”, un eufemismo semancavano i muli e sidoveva someggiare aspalla.

Poi nel 1885 ci fu laspedizione in Eritrea,che è sul mare, ma ilretroterra è montuosoe, oltre agli alpini, cimandarono i montagnini. Ilvero connubio fra i due saràcelebrato una decina d’annidopo ad Adua e costerà tantosangue. Non avevano ancorala penna gli artiglieri (aspet-teranno fino al 1910), la nap-pina era gialla e stava sulla destradel casco coloniale. Se ci piovevasopra per un po’ di tempo capitavacome agli stivaletti, accusati di essereopera “non di scarpari, ma di librari”che, quand’era possibile, lasciavanoil posto alle artigianali “cioce” dipelle di bue: ai mandriani dell’alto-piano la trovata non andava peròmolto a fagiolo.

E non ci si poteva nemmenoconfortare con un bicchiere di vino,malamente sostituito, e non troppospesso, con rum o marsala. Scarseg-giavano anche caffè e zucchero. Aitrasporti ci pensava lo zaino, detto“armadio”: quello del soldato italia-no era il più pesante fra tutti gli eser-citi europei: gli indigeni, che gioca-vano in casa, rimanevano doverosa-mente impressionati, ma per i nostrinon costituiva né vanto né privilegio.

Anche i bravi ascari ebbero la lorobatteria da montagna: furono perfinostudiati calibri inferiori, alla portatadei muletti abissini.

Il pezzo, calibro 75, a retrocarica,pesava 250 kg e sparava 8 colpi alminuto: a granata, con gittata massi-ma 3 km, a shrapnel e a mitraglia.

Era servito da 6 muli: tre per ilsomeggio e tre portamunizioni; l’af-fusto, rigido, rinculava da 6 a 8metri. Le batterie indigene erano su 4pezzi, le nazionali o, bianche, su 6.La maggior parte proveniva dal 22°rgt. artiglieria di Palermo, e il perso-nale era costituito da montanari iso-lani: furono perciò battezzate “Batte-rie Siciliane”, e con questo nome pas-seranno alla storia.

Gli abissini di-sponevano di40 cannoni

Hothkiss, ma difettava-no di addestramento. L’atteggiamento difen-sivo era contrario allaloro natura: favoritidalla perfetta conoscen-za del terreno, si scate-navano in improvvisi efuribondi attacchi, pre-ceduti da impetuosecariche di cavalleria suifianchi dell’avversario,frastornato dalle urla edalle fucilate (le armiindividuali erano diprovenienza eteroge-nea: tra di esse, fruttodi chissà quale com-mercio, i fucili Reming-ton in dotazione aglizuavi pontifici, che por-tavano incise sul calciola tiara e le chiavi delpapa-re).

Il 10 marzo 1896 èdomenica e i cristia-ni copti etiopici fe-

steggiano il patrono SanGiorgio: anche ad Adua,dove, in attesa dell’attacco,la messa, presenziata dalNegus Menelik e dalla regi-

na Taitù, è stata anticipata alle quat-tro. “Perché attaccano di domeni-ca?” mormora il celebrante, l’abunaMatteos.

Gli italiani han marciato tutta lanotte, suddivisi in tre colonne paral-lele, ma sfalsate in profondità eseparate da cortine di ambe scosce-se. Albeggia quando la prima, agliordini del generale Albertone, siaffaccia sulla conca di Adua: ne fanparte due batterie indigene e duenazionali, comandate dal maggioreFrancesco De Rosa. Altre due, percomplessivi 12 pezzi, si trovanonella colonna di centro del generaleArimondi e tre a destra col generaleDabormida. Segue la riserva delgenerale Ellena, col btg. di formazio-ne “Alpini d’Africa”, comandato dalten. col. Menini.

Il generalissimo abissino Ras

Maconnen segue il movimento dal-l’alto di un colle e abbozza mental-mente il suo piano d’azione, che vedele formazioni italiane investite, accer-chiate e battute una per una.

Albertone, infatti, dopo essersiincrociato con Arimondi e aver persotempo prezioso a causa delle mappe,sommarie e incomplete, si è spintotroppo in avanti, forse volutamente,per forzare la mano al comandante incapo, il titubante generale Baratieri:ma la scarsa velocità di marcia (15 kmin 8 ore), aveva annullato la sorpresae si accorge che sta mettendosi neiguai quando vede la conca già bruli-cante di abissini.

I 14 pezzi assumono uno schiera-mento affrettato su appena 70 metridi fronte, senza preventiva occupa-zione di alture a protezione dei fian-chi. Un’ora di anticipo e tutto sarebbestato diverso.

Presunzione, arroganza, disprezzodell’avversario avevano diffuso unottimismo ingiustificato: itinerari diripiegamento trascurati, eliografi dasegnalazione lasciati nelle retrovie,

collegamenti con biglietti a mano,ridotte le dotazioni d’arma. “Quattrogranate ed è fatta”: aveva assicuratoDabormida.

La mossa di Albertone ha scombi-nato i piani di Baratieri e l’isolamentolo espone alle manovre avvolgentidella cavalleria Galla, rapidissima nelconcentrarsi e nel dissolversi. Alle7,15 i pezzi aprono il fuoco a shra-pnel, alzo 2000: fra gli assalitori sicreano vuoti paurosi, che non tarda-no però a saturarsi: il rapporto diforza è 5 a 1 e la situazione si capo-volge quando entra in campo la guar-dia personale di Menelik. L’ordine èperentorio: “Sparare fino all’ultimocolpo: soldati e ufficiali si faccianouccidere accanto ai pezzi”. E’ quelloche avverrà.

Il maggiore De Rosa camminaimperturbabile fra i suoi uomini,mani in tasca, come fosse al poligono.Si arresta per indicare una fitta siepeal puntatore siciliano Pasanisi, che lacentra al primo colpo, facendo schiz-zar via uno sciame di abissini: unadecina rimangono al suolo. Le batte-rie continuano imperterrite fino all’e-saurimento delle munizioni. Il capita-

no Bianchini è salito sul cofanoattrezzi di un cannone per gridare gliultimi ordini: cade colpito da unapalla al ventre. Il capitano Masottoaffronta gli scioani a colpi di rivoltel-la: nessuno dei suoi ufficiali si salva.Anche De Rosa scompare in unamischia furibonda.

Il sergente Pannocchia smonta labocca da fuoco, ma è ferito e non puòallontanarsi: scoppia in un piantoconvulso e si abbatte sul pezzo doveviene finito a sciabolate. Sui cannonirimasti in posizione coperti di cada-veri scende il silenzio. Riuscì chissàcome ad allontanarsi il tenente Petti-ni, con le guance orrendamente attra-versate da una lancia (sarà così raffi-gurato da un disegnatore abissino).L’eroico comportamento delle batte-rie siciliane sarà definito “senza pre-cedenti nella storia militare”.

Dabormida viene mandato in aiutodi Albertone, ma sbaglia strada eviene accerchiato e tenuto a bada daridotte forze nemiche, mentre il gros-so si butta a ondate sulla brigata diArimondi e i riservisti di Ellena: ilten. col. Menini farà una morte eroicaincitando fino all’ultimo i suoiLa giornata di Adua volge al termine;

estrema difesa delle batterie.I montagnini

delle batterie sicilianeeroi senza pari

della battaglia di Adua

UNA PAGINA DI STORIA RIEVOCA L’EROISMO DEGLI ISOLANI NELLA GUERRA D’ETIOPIA

di Umberto Pelazza

Messina: monumento alle batterie siciliane.

Page 17: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

Quando il Vulcano si sveglia

3332

SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA

Gli antichi conoscevano giàla natura vulcanica dell’Et-na, che fu indicata come

fucina di Vulcano e dei Ciclopi, ocome la colonna del cielo, sottocui giaceva il gigante Encelado oTifone, che, torcendosi, facevatremare il suolo. Pindaro ed Eschi-lo descrivono in modo meraviglio-so l’eruzione del 475 a.C.

Nell’epoca storica sono statesegnalate circa 135 eruzioni del-l’Etna, delle quali soltanto 21prima dell’era volgare. Questoscarso numero fa ritenere chesiano state ricordate solo quelleche più impressionarono gli anti-chi scrittori. Solo da alcuni annivengono infatti registrati giornal-mente i fenomeni dell’Etna, men-tre prima sfuggivano molte dellemanifestazioni intercrateriche chenello studio generale dei fenomenivulcanici sono molto importanti.

Fra le antiche eruzioni, una dellepiù importanti fu quella del 396a.C., con la lava fino al mare. Piùimponente fra tutte le eruzioni delmedioevo, fu quella iniziata nellavalle del Bove nel 1329 continuatacon nuovi crateri (Monte Rosso)che emisero una triplice colata,

che arrivò con due rami nel maredi fronte ad Acireale e la terzagiunse a minacciare il territorio diCatania, che fu poi invaso dallacolata del 1381, nella quale la lavaraggiunse il mare.

La più famosa tra le eruzionimoderne fu quella del 1669, esat-tamente 500 anni dopo quellamedievale. Preceduta da terremotilocali, l’11 marzo si aprì unosquarcio, che da Nicolosi (689 mt.)si estendeva fin quasi al craterecentrale (al tempo alto circa 2800mt.). Nella parte inferiore si aprìuna bocca effusiva, con diversebocche esplosive, i cui materialicostruirono diverse colline, tra cuigiganteggiano i monti Rossi. Aipiedi di esse, sgorgò un immensotorrente di lava fluida che raggiun-se Catania, distruggendola inparte, e avanzò nel mare per 6-7000 mt.

Nel secolo XVIII si contarono 16eruzioni e 19 nel secolo XIX, tra lequali: quella del 1811, che formòmolte bocche tra le quali quella diM.Simone nella valle del bove;quella del 1843, nota anche per-chè la lava, raggiunto un terrenomolto umido esplose violentemen-

te e uccise molti curiosi; quella del1852 che minacciò Zafferana;quella del 1865, il cui primo tra-bocco lavico molto fluido, inve-stendo i pini ai piedi di M. Frumen-to, li circondò rivestendoli di uncaratteristico astuccio (oggi,abbattuti i pini si osservano lebocche cilindriche, sormontatedagli avanzi degli astucci di lava);quella del 1879, che iniziò con-temporaneamente sui versanti S eN; infine quelle del 1883 e 1886, lacui lava giunse sino a Nicolosi, equella 1892 che formò 4 grandicrateri detti M. Silvestri.

Nell’Aprile 1908 si squarciò ilfianco est del cono, alla sommitàdella valle del Bove, ma i fenomenieffusivi durarono solo 8 ore. Nelmarzo del 1910 si formò un gran-de squarcio lungo più di 2 km dacui fuoriuscì una lava molto fluidache distrusse boschi, frutteti evigne arrivò a minacciare Belpas-so. Nel settembre 1911 una

Una spettacolare visione notturnadell’Etna. (La foto, di Antonio Scara-villi, è tratta per gentile concessioneda “Montagna”, edizione del concor-so fotografico internazionale 2001organizzato dalla Città di Biella).

alpini. Ras Maconnen vede realizzatala situazione che aveva pronosticato e puòdedicarsi ai reparti italiani uno alla volta.

Sparati gli ultimi colpi, tolti gli otturato-ri, alcune bocche da fuoco finiscono per idirupi, altre, arroventate, vengono portatevia avvolte in mantelline: intorno a quellerimaste ufficiali e serventi si battonoall’arma bianca. Il ten. Cavallazzi sale sulcannone, si toglie il copricapo e lo agitagridando: “Salutiamo le palle che arriva-no”. Una lo colpisce e muore abbracciatoalla sua arma.

Il capitano Negretti sputa in faccia ainemici che gli imponevano di arrendersi afuria di percosse. Prima di abbattersi alsuolo, un trombettiere riesce a cacciarel’imboccatura dello strumento nell’occhiodi uno scioano.

Singolare l’avventura di un artigliereche aveva in consegna duecento lire delsuo capitano (circa mezzo stipendio men-sile): ferito e mischiato fra i caduti chevenivano metodicamente spogliati, sep-pellì i soldi per terra: rimasto solo li ricu-però e col favore della notte raggiunse leretrovie, nudo e con i soldi stretti inpugno.

Dabormida, quando vide allontanarsil’ultimo cannone, si fermò ad accendereun sigaro: agli ufficiali che chiedevanoordini rispose: “Andate, giovanotti, ioresto”. Di lui non si saprà più nulla. I suoiocchiali, le decorazioni e il portafoglioinsanguinato compariranno nel mercatodelle pulci di Addis Abeba. ScomparveroArimondi e Galliano, l’eroe di Macallé.Quattro ufficiali artiglieri caduti ad Adua,maggiore De Rosa, capitano Bianchini,capitano Masotto, tenente Grue, sarannodecorati di Medaglia d’Oro.

“Gli italiani si batterono bravamente -scrisse un non sospetto ufficiale inglese - enon devono essere biasimati per gli erroridei loro capi”.

Adua fece crollare ogni illusione discorciatoia africana verso lo status digrande potenza. Cadde il ministeroCrispi.

Il giorno dopo la battaglia sbarcava aMassaua un giovane tenente di frescanomina: si chiamava Pietro Badoglio.

Ventidue anni dopo sarà lui a deciderel’impiego dell’artiglieria sul fronte orien-tale delle Alpi Giulie e dalle rive dell’Ison-zo lo seguirà implacabile il fantasma diCaporetto. Ma sarà assolto… come Bara-tieri.

Quando il Vulcano si sveglia

Concorso fotografico

“Fotografare l’Adunata Catania 2002”

La sezione di Treviso, in occasione dell’Adunata nazionale diCatania, organizza il 12° concorso fotografico “Fotografare l’A-dunata – Catania 2002”.

Il concorso è riservato a tutti i fotoamatori. Il primo classificatovincerà 550 euro, 350 andranno al secondo e 200 al terzo.Dovranno essere spediti al massimo 5 fotogrammi a colori o inbianco e nero formato 20x30 oppure 30x40: non saranno accet-tate foto elaborate digitalmente. La foto sul retro dovrà riportareil nome, il cognome dell’autore e il titolo dell’opera. La quota dipartecipazione è di 2 euro (in francobolli) per ogni foto allegata.Le foto dovranno essere spedite in busta chiusa unitamente aduna scheda che dovrà essere richiesta alla sezione, alla sededella sezione di Treviso, Galleria Bailo 10 – 31100 Treviso, entroil 7 luglio 2002. La premiazione avverrà sabato 7 settembre. Lefoto sarano esposte dal 1° al 15 settembre. Per ulteriori informa-zioni contattare il nr. 0422-542291.

A Catania sfilerà la Ban-diera di guerra del 9° reggi-mento Alpini di stanza a L’A-quila, scortata dal coman-dante col. Antonio Di Vita(nella foto) e da due compa-gnie di alpini. La Bandiera èdecorata con due medaglied’Oro al V.M., una meritatasul fronte greco-albanesel’altra sul fronte russo; quat-tro medaglie d’Argento alV.M. (una delle quali conqui-stata durante la guerra diLiberazione) e due medagliedi Bronzo al Valore dell’E-sercito per i soccorsi allapopolazione in Friuli nel ‘76e in Calabria nel 1980.

E’ una Bandiera gloriosa,che onora la nostra Adunatadi Catania e che vedremosfilare con orgoglio ed unpensiero va agli alpini diquesto glorioso reggimentoche durante la secondaguerra mondiale compren-deva battaglioni come i lVicenza, il Bassano, il Feltre

e il Cividale e, dal 1935, ilbattaglione L’Aquila, uno deipiù gloriosi.

Il 9° reggimento, ha svoltonumerose missioni di pace,in Bosnia, Albania e Kosovo,da dove è rientrato il mesescorso.

Sfilerà la Bandiera di Guerradel 9° reggimento Alpini

Page 18: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

A tavola, meglio se con vista mare…

Lungo il corsodella storia

3534

SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA

serie di scosse sismichesconvolse il lato NE del vul-cano, formando un’ampiafrattura che diede vita a unaduplice colata che arrivò aminacciare il fiume Alcànta-ra. Nella notte del 24 Giugno1917 dalla bocca subtermi-nale di NE si sollevò una fon-tana di lava alta circa 800 mche in pochi minuti riversòcirca 3 milioni di metri cubi dilava fluidissima.

La più violenta eruzionedella prima metà del secolofu nel Novembre 1928; taleeruzione sgorgata da unalunga fenditura che si pro-lungò fino alle Ripe dellaNaca, giunse il 6-7 novem-bre a Màscali, distruggendo-la. Nel Giugno 1942 si veri-ficò dopo un lungo periodouna breve ma violenta eru-zione sul versante SO. L’eru-zione si chiuse con una vio-lentissima fase esplosiva chemodificò il cratere centrale ediede ad esso la formaattuale.

I l 24 Febbraio 1947 siformò una frattura sul ver-sante NE del rilievo e la lavache ne fuoriuscì giunse aminacciare Passopisciaro.

Il 2 dicembre 1949 si veri-ficò un’altra eruzione con lanon comune caratteristica diessere doppia. L’attività dellebocche SO fu breve, mentresul versante opposto duròpiù a lungo sino a giorno 5 ela lava scese fino a quota1460 mt. I l 25 novembre1950 l’attività riprese, stavol-ta sul versante NE del rilievoe dopo una prima faseesplosiva, continuò tranquil-lamente oltre l’ottobre 1951.L’eruzione del ‘50-’51 è lapiù lunga che si fosse maimanifestata sia nell’800 chenel 900. Dal ‘50 al ‘66 poi ilcratere fu continuamenteattraversato da colate lavi-che che si diressero verso lavalle del Bove. Come conse-guenza a questa notevoleattività all’interno del cratere

centrale si sono formati 3coni esplosivi uno dei qualiha superato l’orlo portandol’altezza attuale a 3326.

Dal 5 Aprile al 12 Giugno1971 vi fu un’altra eruzioneche fece parecchi danniminacciando S.Alfio e For-nazzo causando un’ampiadistruzione. Nel 1974 e nel1979 altre eruzioni modifica-rono ulteriormente l’aspettodel vulcano. Già dal 1997 siebbero delle piccole manife-stazioni di ripresa di attività.All’inizio del 1998 si avverti-rono una serie di scosse,che provocarono croll i aBiancavilla e che segnaronol’inizio di una nuova fase atti-va del Mongibello. Le scossesismiche accompagnate daattività dei crateri sommitalisi susseguirono finché unafortissima esplosione diedeinizio alla nuova attività delcratere centrale, il 22 Luglio‘98. A seguito di tale esplo-sione una densa nube diceneri investì Catania e l’ae-roporto di Fontanarossa chefu costretto alla chiusura.

Nei mesi successivi, l’Etnaproseguì nella sua intensaattività fino alla notte del 16luglio 2001 quando si apriro-no una serie di fratture, sulversante di Nicolosi, da cuifuoriuscirono una serie dicolate che portarono, tra glialtri gravi danni, alla quasidistruzione della funivia.Negli stessi giorni unanuova, grandissima nube dipolvere investì l’aeroporto diFontanarossa costringendo-lo alla chiusura per diversigiorni con gravi ripercussionisul flusso turistico. Dopoaver a lungo minacciato icentri abitati di Nicolosi, Bel-passo e Ragalna, l’eruzionesi esaurì definitivamente l’8agosto 2001. Da quel mo-mento ad oggi, oltre al solitopennacchio di fumo, l’Etnanon ha mostrato alcunsegnale di attività particolar-mente intense. ■

Catania, secondo Tucidide, fu fondatadai Calcidesi di Naxos intorno al 729 a.C.

Della Katane greca si conosce moltopoco, non si sa se fosse circondata da murae dove fosse la sua agorà.

Conquistata dai romani nel 263 a.C.,diventa presto il punto di riferimento del-l’intera Sicilia orientale e in essa trovanodimora ricchi patrizi che costruiscono leloro ville nelle vicinanze dell’acropoli.

Nel 353 d.C., Catania rientra nell’orbitadell’impero bizantino che lascia tracciadella sua cultura ed arte in alcuni edificicome la Cappella del Salvatorello, dentro ilpalazzo Bonaiuto. Agli inizi del X secoloanche la città passa stabilmente sotto ildominio islamico del quale rimangonopoche testimonianze.

Nel 1071 la conquistano i Normanni. Sideve a Ruggero la costruzione del più anti-co nucleo dell’attuale cattedrale, oltre adalcune roccaforti a difesa dagli attacchisaraceni.

Con le nozze di Costanza d’Altavilla edEnrico VI, Catania passa sotto la domina-zione sveva, così come tutta la Sicilia.Federico II, a partire dal 1239, fa costruire ilsuo castello su progetto dell’architetto Ric-cardo da Lentini (successivamente chiama-to Ursino).

Con la morte di Martino il Vecchio e l’a-scesa al trono del re Ferdinan-

do d’Aragona, ha inizio in Sicilia lareggenza dei viceré. Nel 1669 Cataniaviene investita dalla lava dell’Etna:una violenta eruzione provoca unacolata che si riversa in mare allun-gando la linea costiera. Il terremotodel 1693 provoca ulteriori e notevolidanni.

Il periodo successivo al terremotoviene identificato dal punto di vistaarchitettonico come quello della“ricostruzione”. La figura di maggiorrilievo è quella di Giovan BattistaVaccarini. Egli riesce a contemperarelo stile barocco con ciò che il terremo-to aveva lasciato in piedi, introducen-do nelle nuove costruzioni elementidel periodo greco e romano.

A metà ‘700 opera a Catania l’archi-tetto Stefano Ittar che dà un’improntaneoclassica alle sue costruzioni.

L’Ottocento vede un notevoleampliamento demografico della cittàe molte famiglie borghesi scelgonovia Etnea come luogo dove costruirele proprie dimore.

Il Novecento registra a Catania unagrande espansione urbanistica. IlLiberty è testimoniato dalla costru-zione di ville tra piazza Santa Mariadi Gesù e piazza Roma, in Corso Ita-lia, in via Androne enel quartiere diPicanello.

Lungo il corsodella storia

A tavola, meglio se con vista mare…

La cucina catanese è fantasiosa,ed è giusto parlarne visto che il turi-smo si coniuga sempre più spessoanche con l’enogastronomia. Cosaconsigliare agli alpini? La pasta clas-sica è quella alla “Norma”, in omag-gio a Vincenzo Bellini, il Cigno cata-nese che per l’appunto compose“Norma”. Rigatoni o spaghetti,pomodoro, melanzane fritte, due-trefoglie di basilico e ricotta salata. Maiparmigiano.

Naturalmente ci sono anche le lin-guine ai frutti di mare o la pasta airicci (deliziosa).

Pesce ce n’è di tutti i tipi perchè ilmare attorno a Catania è pescoso. Ilcapone è di stagione ed è pesceazzurro. Ci sono anche le “mascoli-ne” (alici), le migliori sono quelledella “maglia”, anche queste delcomparto pesce azzurro che allonta-na qualsiasi sospetto di pesce con-gelato. Poi spada, tonno, triglie, oltrealle cernie, alle spigole, ai gamberifritti e ai merluzzi. C’è solo la diffi-coltà della scelta e del prezzo, per-chè aragoste e ostriche non sonoproprio a buon mercato.

Per la carne, a maggio c’è l’agnellodi stagione. La sua “morte” è alforno, con le patate. Piatti particolaridi carne sono “mussi e carcagnola”bolliti, cioè il muso e i piedi del maia-le, oltre alla “meusa” anch’essa bolli-ta, cioè milza del porco. In moltetrattorie, soprattutto nel popolarequartiere di San Cristoforo, anch’es-so abbastanza vicino al centro stori-co, offrono pure carne di cavallo inbistecche e polpette. I contorni clas-sici sono la caponatina, la parmigia-na e le grandi insalate con pomodo-ri e cipolla. Vanno molto forte anchele pizzerie. L’unico problema è che

tutti i giorni, specie nel fine settima-na, ristoranti e pub sono strapieni digiovani che arrivano anche dalle pro-vince vicine, per cui bisogna preno-tare in tempo, altrimenti non si trovaposto.

I vini dell’Etna sono forti e generosi,quelli sfusi costano poco, ma anchequelli in bottiglia non sono cari. Ingenere si mangia bene e i prezzisono bassi rispetto alle altre regioni.Se si cena in trattoria a base dicarne si paga sulle 12-15 euro, con ilpesce si sale a 22-25 euro. Ovvia-mente, se si scelgono i ristoranti dilusso, e ce ne sono di raffinatissimi,si può arrivare tranquillamente a 70-80 euro.

Nel settore dei dolci il re è il canno-lo di ricotta, che è dolcissimo, manon proprio leggerino. Chi ne prendeuno solo non avrà problemi, ma perdue o tre ci vuole lo stomaco diferro, e quindi è consigliabile man-giarli di giorno.

Al di fuori dei pasti c’è la celebregranita, spesso con panna, che èuna delle specialità catanesi. Pergustarla meglio è opportuno cercareun panorama adatto alla ricreazionedello spirito.

Itinerari consigliati: il piccolo esilenzioso borgo marinaro di SanGiovanni Li Cuti, sul lungomare dellacittà dove ci sono due bar e dovetutti i giorni si vedono decine di per-sone prendere il sole e fare il bagnoanche a Capodanno. Oppure ci sipuò spingere più in là sino ad Aci-trezza (10 chilometri) dove ci sonobar con terrazze che non solo dannosul mare, ma offrono l’incomparabilevista dei Faraglioni celebrati ancheda Omero.

Castello Ursino, costruitoda Federico II nel 1239.

Page 19: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

Il libro è arrivato in redazione con altro materialeedito per conto dell’assessorato alla Cultura dallaProvincia regionale di Catania. E’ scritto da PietroNicolosi ed ha per titolo “Eroi di Sicilia – 1935-1945”.In copertina, il disegno, opera di Vittorio Pisani, diun carabiniere lanciato all’assalto stringendo inpugno il Tricolore, episodio reale, tratto dal volumesulla storia dell’Arma dei Carabinieri. E’ rimasto alungo sul tavolo – lo confessiamo non senza imba-razzo – finché abbiamo cominciato a sfogliarlo. E,lentamente, ci ha preso la mano. “Questo libro –spiega il presidente della Provincia Nello Musumecinella prefazione – costituisce un doveroso e sentitoatto di omaggio alla memoria di quei siciliani ingenerale, e catanesi in particolare, che hanno servitola Patria in armi, fino all’estremo sacrificio dellavita”.

La galleria di personaggi si apre sul proscenio diun’Italia spensierata e apparentemente felice: è iltempo degli smoking e dei decolletés, dei salotti ele-ganti e dei treni popolari che portavano centinaia digitanti a fare una scampagnata fuori città, mentresulle strade appena asfaltate sfrecciavano le primeBalilla a quattro marce.

Con la campagna d’Africa – siamo nell’ottobre1935 - sembriamo invincibili. Alida Valli e RossanoBrazzi erano a Ual Ual per girare “Sentinelle di Bron-zo” ed Amedeo Nazzari si preparava ad esse-re “Luciano Serra pilota”, nel film di propa-ganda del regime. Ma non fu solo conquista.Ben presto vennero i primi segnali, i primiCaduti, le prime stragi di soldati italiani.Delle 91 Medaglie d’Oro siciliane nel decen-nio tra il ‘35 e il ‘45, la prima fu quella di unufficiale, Enrico Santoro. Era partito volon-tario nella Grande Guerra, appena diciot-tenne, per raggiungere i suoi sei fratelli giàal fronte, e volontario si era offerto ancheper la guerra d’Africa. Allora partirevolontari era considerato un dovere, unobbligo di coscienza. E a questo doveretenne fede il giovane Santoro quando,accerchiato con i suoi uomini da centinaiadi etiopi ad Amba Tzelleré, senza piùmunizioni, resistette con il suo plotone diascari fino a cadere, spada in pugno, trafit-to da lance e pugnali.

Si susseguono gli episodi, tante storiediverse di Medaglie d’Oro, tanti uomini,spesso giovani, che ci sorridono da sbiaditefotografie d’epoca, che ci guardano con laspavalderia dei vent’anni e la fierezza d’es-sere invincibili. Tanti soldati, graduati, sot-

tufficiali. Tanti ufficiali, come il generale SalvatorePelligra, che a Spalato, l’8 settembre del ‘43 coman-dava l’artiglieria della Divisione “Bergamo”. Nel tur-binìo di ordini e contrordini che gli giungevano dal-l’Italia, decise da solo e comandò il fuoco contro itedeschi. Nei primi combattimenti caddero ottocentosoldati italiani. Anziché inviare rinforzi, i comandiromani imposero il ritiro di tremila soldati, mentrealle truppe tedesche si aggiungevano i reparti delladivisione “Prinz Eugen” (principe Eugenio diSavoia, il condottiero italiano che per ironia dellasorte salvò l’impero asburgico dai turchi) e squadri-glie di Stukas che fecero il vuoto fra le fila italiane.

Gli ufficiali italiani catturati dopo giorni di durissi-ma battaglia, vennero sommaria-mente interrogati nella caserma diSini. Pochi scelsero di obbedire anco-ra a Mussolini. Gli altri vennero fattisalire sui camion. Il generale Pelligraindossò la divisa nuova che avevanello zaino, mise i guanti bianchi e siunì ai suoi ufficiali. Vennero portati sulgreto del fiume Cettine e, a gruppi,mentre gridavano “Viva l’Italia”, fucila-ti. Il generale Pelligra incitò e rincuoròfino alla fine i suoi ufficiali che si miserosull’attenti davanti al plotone d’esecu-zione, e salutarono per l’ultima volta l’I-talia per la quale stavano cadendo condignità. I soldati tedeschi depredarono divolta in volta i morti e li gettarono nelfiume.Questa barbara strage fu l’anteprima diCefalonia e della divisione Acqui, ilprimo atto della Resistenza compiuto daisoldati italiani, seguito da tanti altri neigiorni successiviSì, la meritano, i siciliani, questa Aduna-ta degli Alpini. (g.g.b.)

Officina autorizzata FIATFilippo GaglianoTel.095/354055 – 3337477064(Rif. Sig. Messina) - Via F. Gallo, 24 Catania

ElettrautoCoco Alfio - Tel.095/507494 – 368786476 Largo Taormina, 10 Catania

Ragusa GiuseppeTel.095/203498 - 3385086948C.da Cuba, s.n. Catania

Riparazione pneumaticiLombardo F. - Tel.095/354228 Via Monreale, 24/C Catania

Soccorso stradaleSoccorso EtnaTel.095/355666 – 361619Via Martelli Castaldi, 89 Catania

Officine

SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA

3736 3736

Questura . . . . . . . . . . . . . . . .

Polizia Stradale . . . . . . . . . . Pronto intervento . . . . . . . . . Polizia Municipale . . . . . . . . Pronto intervento . . . . . . . . . CarabinieriComando Provinciale . . . . .

Carabinieri - Pronto intervento . . . . . . . . . . . . . . . . 112

Soccorso Pubblico di Emergenza . . . . . . . . . . . . . . 113

Vigili del Fuoco - Pronto intervento. . . . . . . . . . . . . 115.

Guardia di Finanza - Pronto intervento . . . . . . . . . . 117

Emergenza sanitaria Pronto intervento . . 800.533.223Via Messina 829

A.C.I. – Soccorso stradale . . . . . . . . . . . . . . . . . 803116

CCISS – Viaggiare informati . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1518

Piazza S. Nicolella, 8Tel. n. 095-73.67.111Via Caruso, 38Tel. n. 095-547.212Via Veniero, 7Tel n. 095-531.333

Piazza Verga, 8Tel. n. 095-537.999095-537.840

Numeri utili

SABATO 11 MAGGIOOrario 8,30 - 13,00; 16, - 19,30AQUILEIA, Corso Italia 270; CHINES, Piazza S.Domenico 28;DEL CORSO, Via Gambino 56; FISICHELLA, Via Plebiscito224; LEANZA, V.le M.Rapisardi 349; LOPES, Via Besana 7;MAIONE, Via Nuovaluce 45 (Tremestieri E.); MOLLICA, V.leF.Fontana 3; QUATTRO CANTI, Via Etnea 39; S.AGATA, Vill.S.Agata - Zona A 26; SACRO CUORE, Via E.D’Angiò 43; SICI-LIA, Via Carrubbella 8/C; ZACCO, Via Zacco 27.

APERTE ORE 13 ALLE ORE 16AQUILEIA, Corso Italia 270; FISICHELLA, Via Plebiscito 224;QUATTRO CANTI, Via Etnea 39; S.AGATA, Vill. S.Agata - ZonaA 26; SACRO CUORE, Via E.D’Angiò 43; SICILIA, Via Carrub-bella 8/C.

FARMACIE NOTTURNEBARRIERA, Via Del Bosco 282; CONSOLI, Via Etnea 400;CROCEROSSA, Via Etnea 274; CROCEVERDE, Via G.D’An-nunzio 43; CUTELLI, Via V.Emanuele 54; DEL CENTRO, ViaEtnea 107; EUROPA, C.So Italia 111; FINOCCHIARO, ViaS.G.Battista 74; FISICHELLA, Via Plebiscito 224; GALERMO,Via Galermo 308: LA FALCE, Via Umberto 155; MONCIINO,Via Garibaldi 74; NESIMA, Via Pacinotti 104; PANTANO, ViaC.Beccaria 79; RISORGIMENTO, Via V.Emanuele 631.

DOMENICA 12 MAGGIO Orario 8,30 - 13,00; 16, - 19,30AI CAPPUCCINI, Via Plebiscito 534; CITTA’ SATELLITE, Str.leS.Giorgio 113; DE GAETANI, Via V.Emanuele 114; DI MARCO,Via S.Citelli 39; FARANDA, C.So Indipendenza 225; FARINA-TO, Via Plebiscito 391; ITALIA, Via Duca degli Abruzzi 95; LAFALCE, Via Umberto 155; LA SCOGLIERA, Via Medea 11/B;LANZA, Via Etnea 520; LEONE, Via G.Vagliasindi 25; PELUSO,Viale Ionio 62; TUCCARI, Via P.dell’Ova 123.

APERTE ORE 13 ALLE ORE 16DE GAETANI, Via V.Emanuele 114; FARANDA, C.So Indipen-denza 225; FARINATO, Via Plebiscito 391; LA SCOGLIERA,Via Medea 11/B; LEONE, Via G.Vagliasindi 25; PELUSO, VialeIonio 62; TUCCARI, Via P.dell’Ova 123.

FARMACIE NOTTURNEBARRIERA, Via Del Bosco 282; CONSOLI, Via Etnea 400;CROCEROSSA, Via Etnea 274; CROCEVERDE, Via G.D’An-nunzio 43; CUTELLI, Via V.Emanuele 54; DEL CENTRO, ViaEtnea 107; EUROPA, C.So Italia 111; FINOCCHIARO, ViaS.G.Battista 74; FISICHELLA, Via Plebiscito 224; GALERMO,Via Galermo 308; LA FALCE, Via Umberto 155; MONCIINO,Via Garibaldi 74; NESIMA, Via Pacinotti 104; PANTANO, ViaC.Beccaria 79; RISORGIMENTO, Via V.Emanuele 631.

Farmacie

Il generale di artiglieria Salvatore Pelligra

Il libro può essererichiesto all’Asses-sorato alla culturadella ProvinciaRegionale di Cata-nia – Via Etnea 73– 95100 CataniaTel. 095/7308295 –7153242

APPUNTAMENTI ADUNATA • APPUNTAMENTI ADUNATABTG. SALUZZO, DAL ‘51 AL ‘54

Lillino D’Allocco, tenente veterinario del btg.“Saluzzo” dal ‘51 al ‘54, vorrebbe incontrare a Cataniai commilitoni. Durante l’Adunata alloggerà pressol’Agrituristica di Linguaglossa e sfilerà con la sezionedi Napoli. Contattarlo al nr. 347-7722489.

CASERMA “BERARDI”, BTG. SUSA, NELL’84

Mauro Chiabrando in occasione dell’Adunata vorrebbeincontrare i commilitoni siciliani che nel 1984 erano allacaserma “Berardi” di Pinerolo, btg. “Susa”. Scrivergli allacasella postale n. 23 – 12030 Sanfront (Cuneo); oppureinviargli un e-mail all’indirizzo: [email protected]

EROI DI SICILIA, con l’italia nel cuore

EROI DI SICILIA, con l’italia nel cuore

Page 20: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

3939

LE CELEBRAZIONI PER IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI DON CARLO GNOCCHI

Ciao,san Carlo,cappellano degli alpini

La sera del 28 febbraio 1956ormai in odore di santità sispegneva alla clinica Colum-

bus di Milano don Carlo Gnocchi,cappellano degli alpini della divi-sone “Tridentina” prima in Greciae Albania e poi in Russia. Eraconosciuto da tutti come “il papàdei mutilatini”, degli orfani deglialpini Caduti e dei bambini che ledevastazioni della guerra combat-tuta nel nostro Paese avevano feri-to e segnato per sempre.

A cent’anni dalla nascita di donCarlo, avvenuta a San Colombanoal Lambro il 25 ottobre 1902, laFondazione don Carlo Gnocchi haorganizzato una serie di iniziativeche hanno preso l’avvio a Milanosecondo un calendario presentatoufficialmente il 28 febbraio scorso.Celebrazioni, ricorrenze, feste, con-vegni, giornate di studio si susse-guiranno per tutto l’arco dell’anno,scandite dalla riedizione dei suoilibri primo fra tutti Cristo con glialpini, una cui edizione anastatica èstata pubblicata in collaborazionecon l’ANA. Si può dire che non cisarà manifestazione di un certotenore in Lombardia, dagli avveni-menti sportivi agli incontri cultu-rali, alle manifestazioni del tempo

libero, che non abbia un riferi-mento a don Gnocchi, a questogrande personaggio che ha segna-to il secolo scorso con il suo apo-stolato spirituale e sociale. A Cata-nia, durante l’Adunata, non man-cherà una sua celebrazione.

La terribile esperienza della

guerra ha segnato per sempretanti reduci, ne ha condizionato lavita. Don Carlo, raccolto strematodai suoi alpini ai margini d’unapista durante la ritirata, fu carica-to su una slitta e portato in salvo.

Raccogliendo le ultime paroledegli alpini morenti aveva pro-messo di pensare ai loro figli.Così fu.

Ma non subito, perché per dueanni, girò per le vallate alpinevisitando le famiglie dei “suoi”Caduti, aiutando molti giovani ariparare in Svizzera durante laResistenza, fu catturato dalle SS emesso in carcere a San Vittore. Magià nel ‘45 era direttore dell’istitu-to Grandi invalidi di Arosio, cheaccolse i primi figli mutilati dialpini. Nacquero così, un po’dovunque i collegi della Proinfanzia mutilata, poi gli istituti diricerca, le cliniche specialisticheriabilitative. Oggi ci sono venticentri distribuiti in nove regionid’Italia, ricerca e corsi specialisticivengono tenuti anche in tantiPaesi in via di sviluppo, in ➜

SPECIALE 75ª ADUNATA • SPECIALE 75ª ADUNATA

Nella foto un momento della sfilata a Genova.

di manifestazioni gastronomiche, ma non solo». Sacro eprofano, pesto e salsicce, polenta e vino delle Cinque Terre:anche questo è stato un modo per allacciare un’amiciziadestinata a durare. Tra il Corpo degli alpini e la città che nondimentica.

In questo scorcio di primavera che ricorda un po’ nell’ariacalda e intensamente azzurra (come dimenticare gli alpiniparacadutisti che si stagliavano nel cielo sopra piazza dellaVittoria?) quelle giornate di maggio, gli alpini genovesi sonoappena tornati dal cimitero di Staglieno. Dove hanno sep-pellito l’ultimo figlio reduce dalla Russia, quel GrossoRomualdo alpino eroico che ha lasciato i suoi 26 anni nelgelo della steppa. Le sue ossa sono tornate in patria saluta-te dagli alpini e dai suoi tre fratelli. Così come poche setti-mane prima era ritornato nella sua Sestri Levante un altroragazzo morto lassù.

Molta è l’emozione, ma molti vogliono già parlare con gliocchi ridenti del prossimo incontro di Catania. Vogliono par-teciparvi almeno in cinquecento, i genovesi. Forse manche-ranno i veci (sono almeno una decina le penne nere liguriche hanno superato i novanta) ma gli altri sfideranno il viag-gio lungo e… costoso (sono pur sempre genovesi, anche sealpini!).

Intanto la vita, tra un’Adunata e l’altra, continua nel consue-to impegno. Gli alpini, anche quelli genovesi, sono sempreovunque anche se apparentemente non si vedono. Oggi ven-dono bulbi in piazza per l’associazione Sclerosi Multipla, ierierano con i bambini a carnevale, e ancora per i bambini del-l’Unicef hanno offerto vin brulé a metà febbraio, e poi al fiancodel Banco Alimentare per aiutare i bisognosi di tutta la Liguria.Quelli del gruppo di Sestri Ponente quest’anno accarezzano ilsogno di qualche adozione a distanza in Africa.

E lavorano sodo con la sottoscrizione. «Siamo vecchi, masiamo sempre tutti in attività», ci congeda un alpino dellasezione del ponente cittadino.

In quelle strade, ma anche nel centro della città, due gior-ni dopo la fine dell’adunata, c’era un lungo, eloquente stri-scione: «Grazie alpini, tornate».

Sembrava un congedo affettuosamente formale. Inveceera un’aspirazione che veniva dal cuore.

Genova - La città del dopo G8 era una città disfatta e conl’umore a pezzi. Alcuni esponenti del governo cittadino,autorità politiche e imprenditori, convocarono allora, agliinizi di agosto, Gianni Belgrano, presidente della sezioneANA di Genova. Avevano ancora negli occhi i colori e ilcalore dell’Adunata di maggio, le centinaia di tende che ani-mavano i parchi pubblici, lo sposalizio fra il mare e la mon-tagna con quell’emozionante approdo della Bandiera diguerra nelle luci della prima notte, e sapevano che Genovaaveva beneficiato, in quella splendida occasione, di unaventata di solidale allegria.

Perché non riprovarci dopo un’esperienza così dura einquietante, violenta e carica di misteri, quale era stato ilG8?

Una città segnata che aveva bisogno di ritornare a sorri-dere e a credere negli uomini e in una società civile. Così,chiesero a Giovanni Belgrano se era possibile rifare nei mesiimmediatamente successivi un’altra Adunata. Magari intono minore, comunque necessaria alla città.

Belgrano sorrise, pensando a quanta fatica era costataalle penne nere genovesi l’organizzazione di quella splendidaadunata. E prese tempo. “Comunque - racconta - fu ilsegnale, semmai ce ne fosse stato bisogno, di quanto avevasignificato per la città l’incontro ravvicinato con gli alpini».Quella città solitamente seriosa, di grande cuore ma di pervi-cace timidezza, immersa nella luce marina ma con un certostile grigiofumo di vita inglese, che improvvisamente haconosciuto la cordialità disinibita, il piacere di offrire torte diverdure e focaccia di casa per ricevere in cambio un bicchie-re di vino e un complimento, anche salace.

«Devo dire che in ben poche città abbiamo visto gli abi-tanti resistere fino quasi all’imbrunire, al finire dell’Adunata,come qua a Genova. La gente non riusciva a staccarsi dallasfilata», ricorda oggi il presidente Belgrano che, ancora adistanza di mesi, ha il suo daffare insieme agli altri rappre-sentanti dei 62 gruppi genovesi nell’andare a ringraziaretutta la città per l’ospitalità che ha dimostrato. «L’ammini-strazione comunale in prima fila, ma anche i vari consigli dicircoscrizione che sono stati disponibilissimi ed entusiastinel reperire gli spazi per le decine di corali, e per arricchirle

Genova, un anno dopotra ricordi e nostalgia di Donata Bonometti

Page 21: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

IL FRONTE IMMOBILEFotografie militari italiane

dal monte Baldo al Cimon d’ArsieroNel corso della prima guerra mondiale, le

squadre fotografiche dell’esercito scattaro-no per i comandi militari italiani un grannumero di immagini allo scopo di docu-mentare le prime linee austro-ungariche, ele potenzialità difensive e offensive del-l’esercito nemico. Le foto, fatte da distan-ze considerevoli, risultarono di qualitàstraordinaria.

Il Museo Storico Italiano della Guerra, in collaborazione con le Edi-zioni Osiride, ha pubblicato tredici panorami composti da 71 fotografie,scattate tra il 1917 e il 1918 e provenienti dall’archivio del comandantedella 1ª Armata, generale Guglielmo Pecori Giraldi.

Il territorio compreso nelle immagini copre alcune tra le zone piùduramente contese nella Grande Guerra (monte Zugna e Pasubio), dalmonte Baldo al Cimone d’Arsiero. L’opera è racchiusa in un cofanetto eriproduce in fac-simile i 13 panorami.

Un volume allegato, curato da Tiziano Bertè e Antonio Zandonati, pre-senta due saggi dedicati alla fotografia militare italiana e alla figura delgenerale Pecori Giraldi, e una guida alla lettura delle foto, accompagna-ta da circa novanta ingrandimenti di particolari. Già in passato eranostate pubblicate serie di foto panoramiche, ma questa volta si pone l’ac-cento sul loro carattere militare.

Il libro costituisce anche il catalogo di una mostra allestita al Museodella Guerra di Rovereto, aperta fino al 5 maggio.

IL FRONTE IMMOBILEFotografie militari italiane Dal monte Baldo al Cimon d’ArsieroEdizioni Osiride - Rovereto TN - 44Il libro può essere richiesto a: Museo Storico Italiano della Guerra ONLUSVia Castelbarco 7 - 38068 Rovereto Tel. 0464/438100 - fax 0464/423410e-mail: [email protected]

40

Il Col. Giuseppe MolinariUN SOLDATO DIMENTICATO

Su “L’Alpino” del febbraio 2000apparve un articolo che descrive-va l’inaugurazione di un parcopubblico intitolato a GiuseppeMolinari, avvenuta a Portomag-giore (FE) nel novembre 1999.Fecero seguito l’apposizione diuna lapide al rifugio “5° reggi-mento Artiglieria alpina”(Col. Visentin) e l’inaugura-zione di un busto dello scul-tore Ettore Bona nel Parco dedicatogli dalpaese natale. Non poteva mancare una pubblicazioneche ricordasse la figura dell’ufficiale, Capo di StatoMaggiore della Julia, caduto in Russia nel 1943. A ciòha provveduto il magg. gen. Pier Luigi Cavallari conun opuscolo commemorativo con cui, significativa-mente, si vuol rendere omaggio a “un soldato dimenti-cato” che, d’ora in poi, non sarà più tale.

Mario Gallotta

A cura dell’Associazione Nazionale AlpiniSezione Bolognese-Romagnola - Gruppo di FerraraIl Col. Giuseppe MolinariUN SOLDATO DIMENTICATOPag. 39 – 5,16 (per i soci 4,13) Per l’acquisto rivolgersi al gen. Cavallari - via C. Battisti,13 - Ferrara; tel. 0532-56429

41

CANTI DEGLI ALPINI E DELLA MONTAGNACanzoniere del soldato

L’idea di raccogliere in un volume i testi delle can-zoni degli alpini non è certo nuova, ma in questocaso la novità sta nella quantità dei pezzi – sono 404– e nella varietà dei generi: non solo cante alpine,ma anche di montagna, popolari e militari. Il librovuole anche essere un omaggio a tutti gli alpiniche “ sono andati avanti” e sarà venduto a Cata-nia, su una bancarella situata in centro, a 8 euro.Una parte del ricavato – 1 euro a copia – saràdevoluto all’associazione “Emergency” di GinoStrada: “Aiuto ai bambini mutilati dalle mine”. E’ unlibro che vuole essere una raccolta per non far dimenticare la tradi-zione musicale e corale della canzone popolare. Il volume è suddi-viso in due sezioni: “ Canti degli alpini” e “Canti della montagna”,con un capitolo dedicato ai “ Canti e villotte del Friuli”, e un “ Can-zoniere del soldato”, raccolta di canti militari della 1ª e 2ª guerramondiale e del ventennio. Può essere richiesto direttamente all’auto-re: Franz Sperandio – c/o Sappe – Via Trionfale 79/a – 00136 Romaoppure Circonvallazione Gianicolense 250 – 00152 Roma. Per lesezioni ANA il prezzo è di 8 euro (almeno 10 copie), per la copia sin-gola il prezzo è di 13 euro (spese di spedizione comprese).

Franz SperandioCANTI DEGLI ALPINI E DELLA MONTAGNACanzoniere del soldatoEdizione speciale per la 75ª Adunata di Catania - Pag 264

I libri recensiti in questa rubrica si possono reperire pressola Libreria Militare (Galleria Borella 1 da piazza

S. Ambrogio, 4 Milano tel. 02.89010725) punto vendita gestito da due alpini.

LIBRI RICEVUTI

Mario Pasinetti e Giuseppe MagrinIL CAPPELLANO DEGLI ALPINIDon Giovanni Antonietti 1892-1976 - Soldato di Dio e della PatriaVita ed opere di un cappellano militare (allievo ed amico di AngeloRoncalli poi Papa Giovanni XXIII) figura di grande rilievo durante laguerra bianca e fondatore della “Casa dell’orfano” che ha ospitatofigli di combattenti dei due conflitti mondiali.Pag. 96- 130 foto d’epoca – 15Casa Editrice ALPINIA – tel. 0342/911432 – fax 0342/919336www.alpinia.net/libri/antonietti.html - e-mail: [email protected]

a cura di Gianrodolfo Rotasso e Denise ModonesiL’ONORE DELLE ARMI - La collezione del Museo di CastelvecchioLa pubblicazione, suddivisa in 14 sezioni precedute da saggi di stori-ci ed esperti del settore, è anche il catalogo dell’omonima mostra diCastelvecchio (Verona). A tiratura limitata è un libro da collezione.Pag 300 in carta patinata corredate da altrettante immagini – 38,74Editore Electa Elemond Spa – via Trentacoste 7 – 20134 MilanoTel. 02/215631 – fax. 02/26413121Sito internet: www.electaweb.com

Sabato 18 maggio presso la cattedrale Santa Maria Assunta diMontalto Marche (Ascoli Piceno) si svolgerà il 15° Festival degliAppennini. Parteciperanno alla serata il coro “La Cordata” di Montal-to Marche diretto dal maestro Patrizio Paci, il coro Polifonico“Durantino” di Urbania, diretto da Rosanna Rombaldoni e SimoneSpinaci e il Coro “Monte Cusna” di Reggio Emilia, diretto da Gian-carlo Guidetti.

Verrà proposta una rassegna delle più belle canzoni popolari italia-ne e straniere, dei canti del repertorio montanaro e della SAT. Al ter-mine della serata i cori eseguiranno insieme “La montanara”.

Questa del 2002 è un’edizione particolare, perché si svolge nel-l’anno internazionale della montagna e nel 15° anniversario di fonda-zione del coro “La Cordata”.

Appuntamento a Montaltoper il 15° Festival canoro

degli Appennini

Kosovo, in Zimbabwe, inTibet.

Ormai prossimo alla morte, nelfebbraio del ‘56, chiamò al suoletto l’amico professor CesareGaleazzi. Sorridendo gli disse: “Te la senti di rischiare la prigioneper me?”, e gli chiese di trapian-tare le sue cornee su due bambiniciechi. Era un’operazione vietatain Italia, perché come purtroppospesso accade, il cosiddetto Legi-slatore non aveva provveduto aregolare questa esigenza, giàdiritto altrove, con una normati-va. Il professor Galeazzi trapiantòle cornee di don Gnocchi e queidue bambini di allora che vedonocon gli occhi di don Carlo e nonhanno mai più avuto bisogno dicure. Quel primo trapianto smos-se il Parlamento che, finalmente,varò la prima legge in materia.

Ai funerali Milano si fermò, ilDuomo (s’impose l’allora cardi-nale Montini, perché la Curia nonvoleva che si celebrasse il rito incattedrale) era stracolmo, migliaiadi persone sul sagrato, in silenzio.Alla fine un bambino raggiunse ilmicrofono. “Salutandoti - dissecon voce ferma – ti dicevo: ciao,don Carlo; ma adesso ti dico:ciao, san Carlo…”. I milanesiesplosero in un lunghissimo,incontenibile applauso.

Oggi la Fondazione continual’opera di don Gnocchi. E sta perconcludersi il suo processo dibeatificazione che per chi haconosciuto personalmente donGnocchi sarà soltanto poco piùd’una formalità. Chi oggi ha lafortuna di ricordarlo è concordenel dire che era un uomo minuto,modesto, umile. Ma che dietroquesto aspetto di facciata si senti-va che era semplicemente diver-so, straordinariamente diverso,per quel suo apparente distaccoda tutto quasi vivesse in unacostante levitazione…Un santo.

E di un loro santo in più, pareche gli alpini di questi tempi neabbiano proprio bisogno. ■

➜IL CAPPELLANO

DEL CADOREIl ritrovamento da parte di

un nipote del diario di guerradel vicentino don EmilioCampi, cappellano del batta-glione Pieve di Cadore, bellafigura di uomo e prete, consentedi ricostruire le vicende di guerra del 7° reggimentoalpini a presidio delle vette dolomitiche in quel diAuronzo, in vista del Paterno, delle Tre Cime di Lava-redo, di Cima Undici, luoghi di selvaggia e rude bel-lezza. Attento osservatore dei fatti, don Emilio riportacon sensibile intelligenza sintetici ma efficaci resocontidi quel vivere, sopravvivere e combattere di cui condi-vide con i suoi alpini ogni significativo momento.Oggi, tra queste righe lette non senza tremori di uma-nissima condivisione, specie se si conoscono i luoghi ei riferimenti, possiamo aprire una finestra su quel qua-dro di Guerra.

Giuseppe Magrin – Federico Maria FlorinIL CAPPELLANO DEL CADOREDiario di guerra di don Emilio CampiCappellano del battaglione Pieve di CadoreGaspari Editore – Via Vittorio Veneto 49 – UdineTel. 0432/512567 - Pag. 150 – 13,43

Ciao, san Carlo,cappellano degli alpini

In Biblioteca In Biblioteca

Page 22: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

4342

Al 67° Campionato nazionale A.N.A. sci di fondosulle nevi di Forni Avoltri si sono affrontati oltre 250atleti dello sport bianco. La competizione che si èsvolta su un tracciato di cinque chilometri, reso per-fetto dalla fitta nevicata notturna, è stata ottima-mente organizzata dagli alpini del gruppo di ForniAvoltri, guidato da Romano Romanin. Ha vinto AlfioDi Gregorio, della sezione di Vicenza.La giornata di gare è stata preceduta dalle manife-stazioni del sabato con la sfilata per le vie delpaese, accompagnata dal “Corpo Musicale Federi-co Vidale”, l’alzabandiera al municipio, gli onori aiCaduti con la deposizione di una corona al monu-mento loro dedicato e la S.Messa, celebrata da donGino Job. C’erano i vessilli delle sezioni di Berga-mo, Feltre, Lecco e Salò, numerosi gagliardetti deigruppi e una rappresentativa degli atleti dell’Asso-ciazione sportiva Monte Coglians.Domenica la gara. Campione nazionale del 2002 èrisultato Alfio Di Gregorio della sezione di Vicenzache ha trionfato nella 15 km di fondo individuale,nella categoria riservata a chi ha meno di 150 puntiF.I.S.I. Secondo a tagliare il traguardo è stato LorisMacor, seguito da Gianni Rupil (entrambi dellasezione di Udine).La categoria senjor con più di 150 punti F.I.S.I. èstata vinta da Pietro Filippin (Pordenone) davanti aItalo Refosco (Belluno) e Ugo Pedrotti (Sondrio).Questi i primi tre classificati delle altre categorie.Categoria B5: Fulvio De Lorenzi (sezione di Son-drio), Innocente Del Fabbro (Carnica), Valen-

Si é svolta a Dobbiaco e San Can-dido la 54ª edizione dei CampionatiSciistici delle Truppe alpine. Sei lenazioni partecipanti: oltre all’Italia,presente con le brigate Julia e Tri-dentina, si sono affrontati sulle nevidell’Alta Val Pusteria gli atleti diCile, Gran Bretagna, Stati Uniti,Svizzera e Ungheria.

Nel corso della cerimonia conclu-siva il comandante delle Truppealpine, tenente generale RobertoScaranari, ha tirato le somme diuna competizione che va oltre ilsignificato sportivo, perché questodei campionati che si svolgono ognianno in alta val Pusteria (AltoAdige) è un momento di incontrodi militari delle nazioni impegnatecongiuntamente per il manteni-mento della pace nel mondo. Ed inquesto incontro-confronto, le Trup-pe alpine hanno ancora una voltadimostrato il loro alto grado adde-strativo.

Alla cerimonia é intervenutoanche il capo di Stato maggiore del-l’Esercito, ten. gen. GianfrancoOttogalli e il magg. generale Lobsi-ger, comandante della 9ª divisionesvizzera.

E’ stata un’edizione ricca di risul-tati sportivi di valore, soprattuttonella gara di pattuglia, quella chepiù interessa in ambito militare per-ché premia la bravura di gruppo,su un tracciato di 25 chilometri. Lagara di pattuglia é una competizio-ne che, insieme al biathlon, allo sla-lom gigante e alla gara dei plotoni,é valida per l’assegnazione del Tro-feo Medaglied’Oro, riservatoalle sole Truppealpine, trofeoche é stato vintoper la quintaedizione conse-cutiva dalla rap-presentativa delbattaglione alpi-ni paracadutisti“Monte Cervi-no”.

Per il Trofeo del-

l’Amicizia, nel quale si affrontanogli atleti di tutte le nazioni parteci-panti, è salita sul gradino più altodel podio la rappresentativa italia-na, che ha ottenuto il maggiorepunteggio nelle gare slalom gigan-te, fondo e pattuglia. Secondi gliatleti svizzeri, seguiti da Stati Uniti,Cile, Regno Unito e Ungheria.

Nel Trofeo Buffa, la competizioneper plotoni delle Truppe alpine, si èimposto il 3° reggimento della bri-gata “Taurinense”, seguito dal 7° edal 14° reggimento della “Julia”.

Nel corso della cerimonia di chiu-sura sono stati premiati anche i

campioni militari italiani per cate-goria: alpino Massimiliano Mazodel btg. alpini paracadutisti “MonteCervino”; V.F.A. Hannes Preschern,8° Alpini; maresciallo Franco Pitti-no, btg. alpini paracadutisti “MonteCervino”; maresciallo Alberto Vez-zoli, 5° Alpini; ten. Giordano Brunoe il primo maresciallo Franco Cova,entrambi del btg. alpini paracaduti-sti “Monte Cervino”; ten. col. Leo-poldo Sperotti, comando brigataalpina Julia.

La 54ª edizione dei Ca.STA è statatanto sport ma anche molte manife-stazioni collaterali che hanno coin-volto i cittadini, come il concertoserale dei cori delle brigate Julia eTridentina, con lo splendido reper-torio di canti popolari e alpini. Epoi l’incontro di hockey tra lanazionale militare e le rappresenta-tive del Brunico e del Cortina e laspettacolare gara di ski kjoring: uncavallo che traina un atleta suglisci.

Una serie di iniziative che assu-mono un significato particolare. Il2002, infatti, è stato proclamato dal-l’O.N.U. “Anno internazionale

delle montagne”.Molte istituzioni avari livelli, si sonoattivate per sensibiliz-zare l’opinione pub-blica sui problemidella montagna.

Il professor PiercarloValtorta, direttore delCentro Europeo Risorse Umane, ha presentato l’iniziativaMontagne d’Europa: alte emozioni, in collaborazione con ilComando Truppe alpine, le Guide alpine e altre associazio-ni, compresa l’Associazione Nazionale Alpini. Un camperviaggerà fino all’8 dicembre per le aree montane della peni-sola, di paese in paese, un percorso a tappe per pubbliciz-zare l’evento eper distribuireun questionarionel quale, chivive e lavora inmontagna, potràindicare le pro-prie priorità e leproprie esigenze.

I dati raccoltisaranno poi mes-si a disposizionedella Commissione europea e delle istituzioni italiane.

E’ un’iniziativa a tutto campo, non solo per l’impegnocongiunto di istituzioni militari, civili e delle associazionisostenitrici della montagna, ma soprattutto perché è un’a-zione di sensibilizzazione che ha come obiettivo finalequello di avvicinare la gente alle istituzioni.

Per incentivare quest’azione sono state ideate iniziativecollaterali, comele conferenzetematiche che sisvolgeranno neifine settimana eche avranno ilcompito di foca-lizzare l’atten-zione su proble-mi annosi maanche attuali,quali lo spopo-lamento delle

montagne, l’economia montana e il loro rapporto monta-gne-Comunità europea.

Montagne d’Europa: alte emozioni si inquadra dunque nel-l’importante collaborazione tra il Centro Europeo RisorseUmane, le associazioni e il Comando Truppe alpine, un’inte-sa quest’ultima, iniziata anni fa con l’EURALP, i corsi diaggiornamento sulla montagna per le Truppe alpine, che èstata presa a modello da altri comandi europei e ha portatonegli anni ad una più intensa cooperazione internazionale.■

Le iniziative per celebrare la montagna presentatedal prof. Valtorta “Montagne d’Europa, alte emozioni”.

L’EDIZIONE 2002 DEI CAMPIONATI SCIISTICI DELLE TRUPPE ALPINE, CON L’INTERVENTO DI 6 NAZIONI

di Matteo Martin I CaSTA nell’Anno Internazionaledelle Montagne

I CaSTA nell’Anno Internazionaledelle Montagne

L’EDIZIONE 2002 DEL CAMPIONATO NAZIONALE ANA

SULLE NEVI DI FORNI AVOLTRI

Sci di fondo: il campione è

Alfio Di GregorioNella classifica per sezioni, Udine precede

la squadra di Bergamo e Carnica

Il consigliere nazionale Romagnoli, il sindaco LorisBrunasso e il presidente della sezione CarnicaSaldari rendono gli onori ai Caduti.

Page 23: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

Belle famiglie

� Tutti riuniti per festeggiare il 60°di matrimonio di Zeno BELTRAMI,cl. 1912 con Maria. Sono i figliPaolo, cl. ‘45, 92ª compagnia a Bru-nico e Graziano, cl. ‘54, btg. Trento aMonguelfo. Con loro ci sono anche inipoti Bruno GIACOMETTI, cl. ‘66,IV Corpo d’Armata a Bolzano eCandido RINALDI, cl. ‘72, btg.Vicenza in Friuli. Sono tutti iscrittial gruppo di Darzo (Trento).

� La splendida cinquina dei fratelliCARRARA, del gruppo di Zorzone(sezione di Bergamo). Sono, dadestra, Ilario, cl. ‘34, Oreste, cl. ‘35,entrambi del btg. “Edolo”, Evaristo,cl. ‘37, btg. “Morbegno”, Silvio, cl.‘44, artigliere del gruppo Vestone ePier Antonio, cl. 51, artigliere del 3°rgt. Bravi!

� Ecco una bella famiglia del grup-po di Ceres (sezione di Torino).Sono l’alpino e primo cittadino diCeres, Sergio EBOLI, cl. ‘49, btg.“Susa” con i figli Davide, cl. ‘74,SMALP Aosta e Luca, cl. ‘78, 1° rgt.manovra “Monviso”.

� Ecco la bella famiglia PERUCCAdal gruppo di Benevagienna (sezio-ne di Mondovì). Nonno Maurizio,cl. 1912, artigliere reduce della Ger-mania e dell’Albania è con il figlioGiuseppe, cl. ‘49, del 2° Alpini e inipoti Gianmauro, cl. ‘71, btg.“Mondovì”, Roberto, cl. ‘75 e Mas-simo, cl. ‘78, entrambi della fanfaradella brigata alpina Taurinense.

� Albert Joseph Bétemps, cl. ‘80, ilgiorno del suo giuramento a Mera-no è con nonno Osvaldo Roux, cl.1924 del btg. Aosta, che tiene il ves-sillo della sezione Valdostana.

� Il bocia Luca BOVIO, cl. ‘81, com-pagnia alpieri alla caserma MonteBianco a La Thuile è con lo zioClaudio MIGLIO, cl. ‘54, sottote-nente del 101° AUC e capogruppodi Bellinzago Novarese.

� Papà Oreste MEUCCI del gruppodi Dervio (Lecco), abbraccia orgo-glioso il figlio Daniele nel giornodel giuramento a Vipiteno.

Dal gruppo di Bregazzo (Como),l’artigliere Erminio PALMI, cl. ‘50,della 37ª batteria, “La Nobile”, conil figlio Ivan artigliere del 2° rgt.

gruppo Vicenza, 19ª batteria. Dal gruppo di Carcare (Savona),Renato PATETTA, cl. ‘48, naja neglianni ‘70 al quartier generale del IVCorpo d’Armata a Bolzano, è consuo figlio Davide, cl. ‘77, caporalescelto istruttore al 16° Alpini di Bel-luno.

� Ecco la bella famiglia CALLEGA-RI. Papà Ettore, cl. 1922, sergenteaiutante di sanità della “Julia” ereduce di Russia è con i figli Giusep-pe, cl. ‘56, artigliere della brigata Tri-dentina e Giovanni, cl. ‘54, capitanoal btg. Cividale, brigata “Julia” esegretario del gruppo alpini diCosenza.

Belle famiglie

1

44 45

tino Doriguzzi (Cadore). Categoria B4: Gaeta-no Di Centa (Carnica), Renato Rossi (Biella), MarioSlaviero (Asiago). Categoria B3: Carlo Rovisi (Tren-to), Valentino Stella (Aosta), Vincenzo Perret(Aosta). Categoria B2: Matteo Sonna (Trento), Enri-co Morisi (Luino), Egidio Spreafico (Lecco). Cate-goria B1: Sergio Endrizzi (Trento), Gianangelo Lon-ghini (Asiago), Gervasio Puntel (Carnica). Catego-ria A4: Sabino Maffei (Varese), Camillo Rosani(Trento), Valerio Baritussio (Carnica). Categoria A3:Battista Rossi (Sondrio), Andrea Rottigni (Berga-mo), Ennio Savio (Vicenza). Categoria A2: DiegoMagnabosco (Asiago), Marcello Gionta (Trento),Franco Rigoni (Asiago). Categoria A1: Stefano DeMartin (Cadore), Valentino De Martin (Cadore),Walter Vallazza (Cadore).Per gli alpini in armi, nella 15 km di fondo indivi-duale si è imposto Nicola Scrignaro davanti aAlessio Cortese e Hannes Preschern, tutte pennenere della brigata Julia. Sul podio più alto nella 10km è invece salito Remo Fuccaro dell’8° reggi-mento alpini, battaglione Cividale.Passiamo ai trofei, per i quali viene calcolato ilmiglior piazzamento degli atleti suddivisi per sezio-ni di appartenenza. Il Trofeo “Carlo Crosa” difondo 10 km è stato alzato dalla sezione Cadorecon il trio d’oro Stefano e Valentino De Martin eWalter Vallazza, seguita dalla sezione Carnica e daSondrio. Nel Trofeo “Fillietroz” di fondo 5 km si èimposta Trento davanti a Udine e alla sezione Car-nica. L’ambito Trofeo “A.N.A.” è stato conquistato dallasezione di Udine con Macor, Rupil e AlessandroPiccoli, che hanno ottenuto la miglior somma deitempi nella 15 km. Seconda la sezione di Vicenza,terza Belluno.Udine si è imposta con 1718 punti anche nellacombinata 5, 10, 15 km, valevole per il Trofeo“Colonnello Tardiani”, seguita a breve distanza daibergamaschi e dalla sezione Carnica. Gli atletisono stati premiati nella sala del teatro comunaledal presidente della sezione Carnica Pietro Saldari,dal presidente della commissione Sport FabioPasini e dal consigliere nazionale Giorgio Sonzo-gni. Presenti tra gli altri, i consiglieri nazionaliMauro Romagnoli e Dante Soravito De Franceschie il sindaco Loris Brunasso.

Il consigliere nazionale Fabio Pasinipremia i campioni A.N.A. 2002.

4

5

3

6

2

9

10

7

118

� Tre baldi alpini di Caoria (Trento)ritratti davanti al museo della Gran-de Guerra, costruito dalle pennenere del gruppo. Sono il caporalescelto Andrea CASER, cl. ‘82, VFAdel 7° Alpini, suo padre Mirco, cl.‘49, SMALP Aosta, 56° A.C.S. e lo zioLuigi, cl. ‘51, compagnia genio pio-nieri della Tridentina e capogruppodi Caoria.

Page 24: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

GRUPPO “LANZO”, 16ª BTR. , SUL MONTE SORAPIS

Nel numero di settembre abbiamo citato un’impresadel gruppo “Lanzo”, 16ª btr. sul monte Sorapis (nonSoratis come erroneamente scritto). Ora il gen. Ludovi-co Lombardi, allora capitano, ci ha inviato questa fotorelativa a un’altra impresa della 16ª btr. impegnata inun’impresa ardita, del 18 luglio 1958 sempre sul monteSorapis. Nella fotografia sono ritratti, da sinistra, Cesa-re Meano comandante del reparto comando, FrancoAndreis comandante del 6° da montagna e LudovicoLombardi, comandante della 16ª batteria. Chi ha parte-cipato a questa impresa può scrivere al gen. Lombardi,2 rue du Fort Wallis, L – 2714 Luxembourg.

GIULIANO GROSSIPietro Vitalini cerca Giuliano Grossi (fiorentino) che

fornì notizie del capitano Del Grande. Chi lo ricordassepuò scrivere a Vitalini in via Diaz 3 – 67039 Sulmona;tel. nr. 0864-31189.

ADUNATA DEL 13° CORSO ASCE’ fissato per domenica 28 aprile, presso il ristorante

“Al fornello” di Valeggio sul Mincio (Verona), il pran-zo annuale degli allievi del 13° corso ASC di Aosta(sono gradite anche le consorti). Per informazioni eprenotazioni telefonare a Neukirch, al nr. 0471-952332.

DAL DON A NIKOLAJEWKAChicco Tettamanti insieme ad altri 9 alpini del grup-

po ANA di Erba (Como), una decina di anni fa haripercorso con gli sci l’itinerario dei nostri alpini, dalDon a Nikolajewka, nello stesso periodo dell’inverno eattraverso le stesse località, documentando il tutto con300 immagini. E’ stato un modo per rendere omaggioall’eroismo di tutti quegli eroi senza medaglia di cuinoi, e purtroppo solo noi, conserviamo geloso ricordo.

Chi fosse interessato a queste immagini può prende-re contatto con Chicco Tettamanti, via Canturina 191 –22100 Como.

ADUNATA DEL 107° CORSO AUCChiamata per gli alpini del 107° corso AUC della

SMALP, che nel 1982 erano ad Aosta e che si ritrove-ranno a Parigi, il prossimo autunno 2002.

Chi volesse partecipare può contattare Jean-ClaudePasserin d’Entrèves al nr. 0033-147457117; oppure scri-vere all’indirizzo di posta elettronica [email protected]

RITROVO A RONCADELLE, DOPO CATANIA

Mario Vinati invita tutti i soci della sezione di Bre-scia, che saranno impossibilitati a partecipare all’Adu-nata di Catania, a ritrovarsi il 9 giugno a Roncadelle(Brescia) sede dell’Adunata sezionale. Per l’occasionesarà allestita una mostra storica di cartoline a soggettoalpino. Per informazioni scrivere a Vinati, in via Volta44 – 25030 Roncadelle (Brescia).

CHI SI RICORDA DI COSTANTINO DE FELICE?

Costantino De Felice vorrebbe incontrare i commili-toni che nel ‘65 erano alla “Monte Grappa” di Torino epoi al btg. “Val Cismon” della “Cadore”.

Inoltre incontrerebbe volentieri anche i “fratelli dinaja” che nel ‘66 erano alla SMALP di Aosta durante ilcorso per subalterni di armi accompagnamento emontagnini. Chi si ricordasse di lui può telefonargli alnr. 070-490252.

GIORGIO CORRADINI, DOVE SEI?Romano Milani cerca Giorgio Corradini di Trento,

classe 1940 che ha svolto il servizio militare a MallesVenosta negli anni ‘62/63, 49ª compagnia. Chiunqueavesse sue notizie può telefonare al nr. 035-319128.

ANTONINO BARONE

Francesco Barone cercanotizie del fratello Antoni-no nato a Linguaglossa(Catania) il 28/01/1915 edeceduto il 07/03/1941,sul fronte greco-albanese,in seguito a un combatti-mento avvenuto tra Tepe-lemi, Clissura e Gianina edichiarato disperso.

Era nel btg. “L’Aquila”,7° rgt., divisione Julia. Chi fosse in grado di fornirenotizie su Antonino può telefonare al fratello France-sco Barone, al nr. 095-372859.

Alpino chiama Alpino

46

Alpino chiama Alpino

47

▼▼

▼▼Chi si riconosce? Incontriamoci • Chi si riconosce? Incontriamoci Alpino chiama Alpino • Alpino chiama Alpino • Alpino chiama Alpino

MALLES VENOSTA, NEL ‘43Malles Venosta, 87ª cp. cannoni, 5° Alpini, nel ‘43. Telefonare a Giorgio Tanaro, 02-48019920.

PLOTONE GUASTATORI, NEL ‘62Plotone guastatori, 2°/’39 a Bressanone, nel ‘62. Telefonare a

William Del Nero, 0342-613462; oppure al nr. 347-4654294.

BRESSANONE, NEL ‘65Quartier generale della Tridentina, caser-

ma “Schenone” di Bressanone, nel ‘65.Telefonare a Gianni Fabbri, 0545-49031.

BELLUNO, NEL ‘70Caserma “D’Angelo”, a Belluno nel ‘70,

16ª btr., 6° art. da montagna. Sono, da sini-stra, Lorenzo Girardi che ha partecipato a 2turni di lavoro nell’asilo di Rossosch, Gaeta-no Lunardo e Romolo Costenaro. Seduti,Gino Moresco e Orfeo Costacurta. LorenzoGirardi, che cerca anche gli altri commilito-ni, risponde al nr. 0424-780613.

PALUZZA(UDINE),

ANNI ‘62/63Alpini d’arresto,

11° raggruppamen-to, distaccamentopasso Carnico, aPaluzza (Udine),negli anni ‘62/63.Telefonare a SilvanoZucca, 011-3583174.

▼▼

Page 25: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

4948

Incontri’Incontri

In occasione del raduno diColle di Nava si sono rivi-sti, a 40 anni dal congedo,il colonnello Arrigo Ema-nuelli (allora tenente allaSMALP di Aosta) ex presi-dente della sezione Impe-ria, e il caporale LuigiD’Oria.

In occasione dell’inaugurazione della nuova sede del gruppo alpi-ni di Bedizzole (Brescia), Giorgio Gaza (al centro della foto con gliocchiali scuri), comandante della 253ª cp., btg. “Valchiese”, in Rus-sia, ha incontrato alcuni commilitoni reduci della campagna.

Diego Santolini, classe 1911 e Mario Vil-lani, classe 1913, nel ‘35 si erano cono-sciuti a Chatillon quando erano nel btg.“Aosta”. Sandolini dopo la guerra si ètrasferito a Torricella Verzate (Pavia), apochi chilometri da Barbaniello, doveabita Villani, ma ci sono voluti ben 63anni per potersi rincontrare.

Grazie alla nostra rubrica “Alpino chia-ma Alpino” Oreste Ferro ha potutoincontrare dopo 47 anni il commilitoneBeniamino Battistella di Conegliano,ora residente in Canada. Negli anni‘54/55 erano a Udine nella brigata“Julia”. Per riconoscersi, all’arrivoall’aeroporto di Ottawa, si sono messi ilcappello alpino.

Vigilio Marchiori, classe 1920 e RinoMichelini del 1914 posano per la fotoricordo. Nel ‘41 erano nel 5° genio alpi-ni a Plevljia, in Montenegro.

Quattro reduci della campagna di Russiasi sono incontrati in Val di Rabbi, con l’as-sessore regionale Panizza. Sono: LuigiNones di Mezzolombardo, Mario Bernardidi Cogolo, Aldo Da Prà di Dimaro e BrunoDevigili di Mezzolombardo.

Gli artiglieri da montagna Pio Ciman diCastel d’Azzano (Verona) e GiuseppeGuerra di Alpo (Verona), si sono incontratidopo 43 anni all’inaugurazione della baitadi Castel d’Azzano. Nel ‘57 erano a Bressa-none, 2° reggimento artiglieria da monta-gna, gruppo “Verona”.

Paolo Barcellone, Luigi Ferri, Mauro Cagnacci, Nello Boni, CarloZanini e Renato De Lucchi si sono ritrovati in occasione del pranzosociale organizzato dal gruppo di Brugnato (La Spezia). Quarantadue anni fa erano nel corso mortaisti alla caserma di Tar-cento, brigata “Julia”.

Mario Gazzano di Bordighera(Imperia) e Rinaldo Bergero diBruzolo (Torino) si sono incon-trati a Bra in occasione del ven-ticinquennale dello scioglimen-to del btg. addestramento. Nel‘55 erano a Torino, alla caserma“Monte Grappa”, cp. comando,squadra minuto mantenimento.

Erano insieme al 12° CAR diMontorio Veronese, 42 anni fa.Si sono ritrovati in occasionedel raduno alpini di Montese(Modena): sono Giuseppe Masi-ni, del gruppo di Casalec-chio/Sasso e Mario Betti, delgruppo di Montese.

Guido Santilli, del gruppo AbruzziSydney Australia, in occasione diun viaggio in Italia ha potuto riab-bracciare il caporal maggiore Clau-dio Pio del gruppo di Rivisondoli(L’Aquila). Cinquantatré anni faerano al CAR di Munigo.

Ernesto Savoia di Campoformido(Udine) e Renato Prade di Bellunoerano nel btg. “Val Cismon” (latana dei lupi), 2°/’66. Si sono riab-bracciati dopo 34 anni davanti allasede del gruppo di Campoformido.

Sergio Perani e Fulvio Allas negli anni‘56/57 erano artiglieri da montagna nelgruppo “Susa”. Eccoli mentre posano sor-ridenti all’incontro, avvenuto dopo 43anni.

Foto di gruppo degli alpini dell’11° d’Arresto della 113ª cp., 3° sca-glione del ‘39, che hanno prestato servizio alla caserma di Ponteb-ba. Si sono ritrovati a Corbanese di Tarzo (Treviso) a 38 anni dalcongedo. Chi desiderasse partecipare ai prossimi incontri puòtelefonare a Dalle Crode al nr. 0438-584778.

Page 26: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

50

Zona franca

VERCELLIGli alpini di Ciglianofesteggiano i 70 anni del Gruppo

Gli alpini del gruppo di Cigliano festeg-geranno questo mese il 70° anniversariodella costituzione del gruppo alpini. Il pro-gramma prevede quattro giorni di manife-stazioni, che si apriranno giovedì 18 aprilenel salone dell’ex asilo di corso D’Annun-zio, con una serie di mostre di foto, cartoli-ne e disegni degli alunni delle elementari estudenti delle medie. Alle 21, presso la sededel gruppo e in collaborazione con il CAI diChivasso, proiezione di diapositive.

Venerdì 19, serata in discoteca al Padi-glione di piazza don Ferraris. Sabato 20,cena alpina al Padiglione, con spettacoli dimusica e danza. Domenica, dalle 8,30annullo postale su cartoline commemorati-ve, alzabandiera, sfilata per le vie del paese,celebrazione della S. Messa in suffragio deiCaduti e infine pranzo alpino. Parteciperàla fanfara ANA della Sezione di Ivrea, diret-ta dal maestro Sergio Boneggio.

51

Dalle nostre sezioni

SAVONACengio: restaurato il monumento ai Caduti

Durante la celebrazione dell’anniversario della Vittoria, a Cengioè stato inaugurato il monumento ai Caduti di tutte le guerre,restaurato dagli alpini del gruppo locale, su progetto dell’architet-to Giancarlo Benzi. Il monumento, raffigurante un alpino, risaleagli anni Venti e si trovava in condizioni pessime.

I lavori di restauro e consolidamento del basamento sono statifinanziati quasi per intero dal Comune, che ha accolto con entusia-smo la proposta delle penne nere cengesi.

Ha quindi preso parola Giusep-pe Bedeschi, fratello di Giulio, cheha ringraziato gli alpini anche peril loro interessamento presso ilComune di Vicenza per dedicare

una strada a Giulio Bedeschi.

Giulio Bedeschi, l’autore di Cen-tomila gavette di ghiaccio, è statocommemorato dagli alpini vicenti-ni nel decennale della morte conuna serata al centro congressi dellafiera di Vicenza. Erano presenti ilsindaco di Vicenza Enrico Hül-lweck, il vescovo, mons. Nonis, ilpresidente della sezione di VicenzaRuggero Rossato e tanti alpini. DonEnelio Franzoni, cappellano reducedi Russia, medaglia d’Oro al V.M.ha rievocato i tragici eventi delfronte russo.

Al termine dei discorsi si è svoltoil concerto del coro A.N.A. diLumignano ed è stato proiettato unfilmato girato dal ten. Ucelli, cineo-peratore della Julia durante laguerra. Il filmato, trovato da Gian-ni Periz e conservato dalla figliadell’autore, è stato commentato daCarlo Vicentini, tenente del batta-glione “Monte Cervino”, autore dellibro Noi soli vivi, che narra levicende della prigionia in Russia edel rientro al termine della guerra.

La sala del centro congressi gremitain ogni ordine di posti per la comme-morazione di Giulio Bedeschi.

VICENZA Commemorato Giulio Bedeschinel decennale della scomparsa

Commemorato Giulio Bedeschinel decennale della scomparsa

Penne nere a GorazdeAvete letto “Centomila gavette di

ghiaccio”? Parla di uomini, di muli,di coraggio, freddo e sofferenza ealla fine di salvezza. Parla di alpini!

In Kosovo, a Gorazdevac, sonomancati i muli, il freddo, e la soffe-renza sta piano piano lasciando ilposto ad una lenta rinascita. Quelloche non è mancato è stata la solita“penna nera”. Molti ci hanno chie-sto perché ci tenevamo tanto a dise-gnare il nostro cappello su tutto ciòche riuscivamo a fare per risanare leferite lasciate dalla guerra: se aves-sero letto il racconto di Bedeschi...

Ci sono due pagine che parlanodel cappello portato dagli “uominidella leggenda” (cosi l’autorechiamò gli alpini), due pagine cosìcariche e dense di ogni sentimentoche ogni alpino che si senta tale nonpuò leggerle senza avvertire un bri-vido.

Il cappello con la penna è diventa-to il simbolo della forza e del corag-gio capaci di sopraffare guerra e tor-mente. Sui muri di Gorazdevac, inambulatorio, all’autolavaggiocostruito dal gruppo “Aosta”, allaBase della Task Force, il cappello e lapenna hanno assunto il significatodella rinascita, del coraggio di rico-minciare tutto da capo, di riprende-re il sentiero dopo che la bufera si ècalmata.

Molti dei nostri ragazzi, nei loroservizi hanno perso o rotto la pennadell’elmetto e tante volte mi è capi-tato di vedere i bambini dell’enclaveinseguire galli dalla lunga coda neraper strappargli una penna da regala-re al loro amico alpino rimastosenza. I più piccoli, entrando inambulatorio, spesso indicano il cap-pello disegnato sul muro e dicono“Paninari!” (che in serbo vuoi direappunto “alpini”).

In quelle due famose pagine, siparla delle penne che ad ogni colpodel nemico rispuntavano dalla trin-cea a far vedere che l’alpino c’eraancora, a vegliare: spero che lepenne che abbiamo lasciato quiricordino alla gente di Gorazdevacche gli alpini ci sono stati, che hanno

fatto del loro meglio, e che finché cisarà bisogno di loro torneranno,preannunciati dallo spuntare diqualche “lunga penna nera” da die-tro una cresta o più profanamentedal finestrino di un veicolo.

Ten. medicoDiego OlivariCuneo

Ricordiamo, per imparareCarissimi amici,è la prima volta che vi scrivo, ma

dopo l’ennesima affermazione diriconoscimento dei Caduti dellaRepubblica di Salò da parte delnostro presidente (Ciampi) e il con-seguente dibattito acceso per lo piùda una parte dello schieramentopolitico ho avuto il consueto travasodi bile.

Premetto che ho 30 anni e per miafortuna non ho avuto occasione divivere quei tragici momenti, macome italiano devo fare appello chesi chiuda una volta per sempre que-sta maledetta ferita che sanguinaogni volte che se ne parla.

Credo che noi alpini, fieri dellanostra appartenenza nonchè dellanostra italianità, dovremmo in qual-che modo porre fine a quella che fuuna tragedia tutta italiana.

Ogni volta che mi fermo davantia un monumento dei Caduti e pensoai volti di quei ragazzi che cadderoper noi sui fronti del mondo, por-tando nel cuore la nostra bandiera eil nostro onore, sento forte il senti-mento che mi lega ad ognuno diquegli eroi che fecero il loro dovereanche quando sapevano che tuttoera perduto. Non faccio distinguotra alpini o fanti o paracadutisti enutro la stessa gratitudine versochiunque, anche verso coloro checaddero ad Adua o in Libia o suifronti delle guerre di indipendenzadella metà dell’Ottocento.

Ogni volta provo un certo senso dirammarico per non poter leggere danessuna parte i nomi di coloro chemorirono a Nettuno o in Sicilia osulle Alpi. Non posso vedere i loroocchi, sentire le loro voci o immagi-nare le loro speranze. Sono i ragazzidel Monterosa del Barbarigo e della

X mas. Chissà quanti ne ho dimenti-cati!!

Perchè anche loro avevano le spe-ranze, coltivavano gli stessi sogni diche stava dalla parte cosiddetta“giusta”. E paragono alle mie spe-ranze e ai miei sogni i loro pensieri:tutti volevano un Italia diversa.L’abbiamo avuta, anche con il sacri-ficio di quei ragazzi. Vogliamoammetterlo?

Certo riconoscere quei morti signi-ficherebbe riconoscere un’apparte-nenza e dichiarare al mondo chemolti italiani erano fascisti. Ma, perla miseria, non era forse così? Nonera forse un esercito del regimefascista quello che combattè conimpegno e onore sui fronti greco,russo, francese e africano. Non era-vamo forse noi un esercito invasoree, per la storia, dalla parte “sbaglia-ta”, a fianco di Hitler, e contro Fran-cia, Inghilterra e Stati Uniti eU.R.S.S.?

Quei morti li ricordiamo e li osan-niamo per il loro eroismo in batta-glia: come dimenticare “quota 33”nel deserto di El Alamein o il frontedel Don o l’ultimo assalto del SavoiaCavalleria contro i blindati russi?

Invece abbiamo dimenticato queiragazzi, sepolti chissà dove senzaneanche il supporto del ricordo pertenere viva una pagina dolorosa cheaiutasse i giovani a venire a capirecosa poteva portare la guerra: fratel-lo contro fratello.

Quante madri hanno pianto il loroaddio, quante ragazze hanno aspet-tato il loro ritorno, quanti figli sonocresciuti nella vergogna? Questopeso sulla coscienza italiana deveessere rimosso dando un nome, unvolto e possibilmente una preghieraanche a quei ragazzi.

Da un paese che ha dimenticatoanche la divisione Acqui forse que-sta speranza sarà vana!

Ogni volta che vedo un fumo sali-re verso l’alto ricorderò quei ragazziaffinchè sappiano che non sono statidimenticati almeno da me!

Caporal Maggiore in congedoPiero CARAMELLO

Battaglione Alpini “EDOLO”

Page 27: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

BRESCIAA Polaveno il giuramento dei volontari del 2° genio guastatori

In Valtrompia, a Polaveno, sono tornati gli alpini del2° genio guastatori per giurare fedeltà alla Patria.

E’ stata una giornata fortemente voluta dai gruppi diGombio, San Giovanni e Polaveno, una splendida unio-ne tra le penne nere in congedo e i “bocia” in armi.

La manifestazione ha avuto un prologo il venerdì conl’incontro in municipio tra le autorità civili e militariche, poco dopo, hanno reso gli onori aiCaduti. C’erano tra gli altri il sindaco diPolaveno Aristide Peli, il comandantedelle Truppe alpine, ten. gen. Scaranari,colonnello Musso, comandante del 2°genio e una folta rappresentanza dellanostra Associazione con il Labaro nazio-nale, il vicepresidente vicario CorradoPerona, il presidente sezionale Alessan-dro Rossi, i consiglieri nazionali GiulianoPerini e Giorgio Sonzogni.

Il sindaco Peli ha sottolineato la preoc-cupazione per il ridimensionamentodelle Truppe alpine, mentre il generaleScaranari ha parlato della costante pre-

senza degli alpini in armi tra la gente, con i giuramentifatti fuori dalle caserme e altri eventi, come il concertodella Fanfara della Julia, che ha chiuso la giornata tragli applausi. La mattina, al termine della Messa celebra-ta dal cappellano militare don Giampaolo, si è levato ilgrido: “Lo giuro!”.

53

Dalle nostre sezioni

ALESSANDRIASeicento alpini al 4° raduno del 1° Raggruppamento

Si è svolto ad Alessandria il 4° radunodel 1° Raggruppamento, una tre giornifitta di impegni, una manifestazione allaquale hanno partecipato circa 600 pennenere, autorità civili ma anche molti citta-dini. C’erano, tra gli altri, il vicepresi-dente vicario Corrado Perona, il presi-dente sezionale Paolo Gobello, il sinda-co di Alessandria, Francesca Calvo.Accanto alle tradizionali cerimonie,come la deposizione della corona almonumento ai Caduti, i momenti piùbelli sono stati la fiaccolata per le viedella città in tributo dell’anno del volon-tario e la mostra fotografica “Noi alpi-ni”, curata dal sottotenente Isaia.

Particolarmente applauditi anche ilcoro “Montenero” e la fanfara “Genera-le Ricagno” della sezione di Alessan-dria. Ma il più bel gesto è stato il “gra-zie” degli alunni di Bovio, incontrati inoccasione della visita alla scuola che lepenne nere della sezione hanno ristrut-turato dopo i gravi danni dell’alluvionedel 1994.

Sopra: Alpini e autorità al monumento ai Caduti.

La sfilata per le vie della città. Aprono il corteo il sindaco Francesca Calvoe il presidente sezionale Gobello.

Gli onori al Labaro nazionale, scortato dalcol. Musso, dal vicepresidente vicario Perona

e dai consiglieri Perini e Sonzogni.

52

Dalle nostre sezioni

VALDAGNOUn altare votivo sul sentiero nr. 33

C’era una volta un vecchio gra-naio nel quale fu trovata una sta-tuetta della Vergine. Fu raccoltadalle mani di un alpino della sezio-ne di Valdagno che la portò in casa.Poi ne parlò ad altri alpini e insie-me decisero di collocare la statua inmontagna.

Costruirono un capitello sopraun altare di pietre, lungo il sentierodel Cai numero 33, che collegaCampogrosso al rifugio Cesare Bat-tisti, un sentiero molto battuto,specialmente d’estate nei fine setti-mana. Sistemarono anche il muric-ciolo di sostegno e infine organiz-zarono una cerimonia per la consa-

crazione di quel luogo, dedicatoalla “Signora dei sentieri”, allego-ria del sentiero della vita.

Un anno dopo, gli alpini …chefecero l’impresa sono saliti in pel-legrinaggio.

Li vediamo, raccolti quasi in unabbraccio, attorno alla “loro”Signora dei sentieri. Al tronco diun larice hanno posto un piccolotricolore con la figura d’un alpino:il programma d’una vita.

TRENTORiva del Garda: festa per gli 80 annie 6° raduno sezionale

Il 4 novembre 1918 il Tricolore veniva issato su Rivadel Garda, una città che fino ad allora era stata l’a-vamposto della linea austriaca. Tre anni dopo, nel1921, un gruppo di ex combattenti cappeggiato daItalo Maroni, fondava il gruppo alpini di Riva delGarda, il primo della zona del Benaco.

Le celebrazioni per l’80° anniversario, organizzatedal gruppo guidato da Giovanni Omezzolli, sono stateconcomitanti al 6° raduno della sezione Trento. Erano

presenti una folla di alpini provenienti da tutta laregione, 130 gagliardetti, il consigliere nazionale Atti-lio Martini, il vessillo della sezione Trento con il presi-dente Carlo Margonari e i vessilli delle sezioni di Bol-zano e Salò. Ospiti d’onore il primo cittadino dellacittà gardesana Cesare Malossini e i generali CarloFrigo e Natalino Vivaldi.

Alpini e autorità si sono raccolti in corteo, apertodalle fanfare dei gruppi di Riva, della Valle dei Laghie quella della sezione di Trento.

Dopo l’omaggio ai Caduti al monumento con ladeposizione delle corone d’alloro, il cappellano sezio-nale don Augusto Covi ha celebrato la Messa nel piaz-

zale antistante il palazzoCongressi.Le manifestazioni sono stateprecedute il sabato da unasplendida rassegna filatelicasul tema: “Le truppe alpinenel mondo”, curata da Gior-gio Sini e dalla mostra foto-grafica che riunisce gli scattidell’allora tenente GiuseppeCippelli, capo di una sezionedi mitraglieri che operò suimonti della Valle di Ledrodurante la Grande Guerra.

L’intervento del presidentesezionale Margonari.Alle sue spalle le autoritàcivili e militari.

Page 28: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

55

Dalle nostre sezioni all’estero

GRAN BRETAGNAIncontro con gli alpini della Julia

Le penne nere della sezione Gran Bretagnacon il presidente Bruno Roncarati hanno incon-trato gli alpini in armi della brigata Julia vitto-riosi nella Cumbrian Patrol March, la gara diorientamento, tiro e soppravvivenza organizza-ta dall’esercito britannico.

La rappresentativa italiana era comandata dalcapitano Antonio Scarano, coadiuvato daitenenti Diamanti e Cabigiosu.

Nei giorni seguenti la competizione, gli alpiniin armi e in congedo hanno reso gli onori aiCaduti italiani al cimitero militare diBrookwood, nei pressi di Londra.

Erano presenti anche l’ambasciatore d’ItaliaLuigi Amaduzzi, il console Enrico Padula el’addetto militare, generale Vito De Ventura.

LUSSEMBURGOA Esch-Sur-Alzette celebrato il 4 Novembre

La comunità italiana del Granducato di Lussem-burgo ha celebrato quest’anno con particolare solen-nità la ricorrenza del 4 Novembre, giornata dell’u-nità nazionale e festa delle Forze Armate italiane.

Le manifestazioni si sono svolte a Esch-Sur-Alzet-te, alla presenza dell’am-basciatore d’Italia RaffaeleCampanella e del consoleRomano Rocci.

Una Messa in memoriadei soldati Caduti in tuttele guerre è stata celebratada padre Carlo Marzoli,nella cappella della Mis-sione cattolica italiana. E’seguita la deposizione difiori al “Monumento del-l’Abbraccio”, che ricordal’immigrazione italiana nelGranducato e simboleggial’amicizia italo-lussembur-ghese, e al “Monumentaux Morts”, dove Il Silen-zio è stato suonato dallabanda musicale militaredel Granducato.

Alle commoventi mani-festazioni erano presenti

alcune associazioni regionali italiane, un folto pub-blico italiano e lussemburghese e una nutrita rap-presentanza di alpini della sezione ANA del Gran-ducato, con il vessillo.

Il ricevimento nei saloni del Consolato italiano haconcluso le celebrazioni.

Il reparto della Julia schierato al cimitero di Brookwood.

Le penne nere della sezione con gli alpiniin armi, il presidente Roncarati e il gene-rale De Ventura (al centro) durante unaserata conviviale.

54

Dalle nostre sezioni

CONEGLIANOUna nuova sede per il gruppo di Barbisano

Ai soci del gruppo di Barbisano (sezioneConegliano) ci sono voluti tre anni di durolavoro per ristrutturare la loro nuova sede.Eccoli mentre posano soddisfatti per la fotoricordo.

TORINOCelebrato il 58° anniversariodella battaglia di Montelungo

A Torino, nella caserma Morelli, èstato commemorato il 58° anniversariodella battaglia di Montelungo. AllaMessa, officiata dal cappellano militaredon Michele, erano presenti una rap-presentanza della sezione A.N.A. diTorino e delle altre Associazioni com-battentistiche e d’Arma con i rispettivivessilli, il Gonfalone del Comune diTorino decorato con medaglia d’Oro alV.M., l’assessore Anna Maria Sestero, ilquestore PierLuigi Leone e il vice pre-fetto Guido Vulpetti. Numerose anchele rappresentanze militari: il brig. gen.Guglielmo Zavattaro Ardizzi, alpino,comandante delle forze di completa-mento interregionale del Nord Italia, ilmaggiore Giuseppe Coppolicchia dellabrigata “Taurinense” e il maggiore deicarabinieri Lucio Pelizza.

Nei primi banchi della chiesac’erano anche i reduci dell’Asso-ciazione Nazionale Combattentidella Guerra di Liberazione conil generale di Corpo d’ArmataAlberto Li Gobbi, medagliad’Oro al V.M. e presidente ono-rario dell’Associazione.

Al termine della funzione edopo la lettura della preghiera

del combattente da parte delsegretario della sezione torinesedei reduci combattenti, AldoArmand Pilon, si è proceduti alladeposizione di una corona d’al-loro al monumento ai Caduti.

Al suono del Silenzio, un pic-chetto armato del battaglionetrasmissioni “Frejus” ha reso glionori militari.

CARNICATolmezzo: inaugurato il monumento all’Alpino

Il monumento all’Alpinodomina piazza Vittorio Veneto,a Tolmezzo.

E’ una splendida opera bron-zea dello scultore Renzo Lazza-rini, inaugurata dalle pennenere locali, guidate dal capo-gruppo Renzo Marcon.

Alla cerimonia erano presenti

tanti alpini provenienti da tuttala regione, i gagliardetti e i ves-silli delle sezioni di Parma edella sezione Carnica con ilpresidente Pietro Saldari e ilprimo cittadino di Tolmezzo,Sergio Cuzzi. Il monumentodedicato ai Caduti di tutte leguerre è stato benedetto da donAlbino, cappellano del 3° reggi-mento artiglieria da montagna.

L’intervento del brig. gen. Zavattaro Ardizzi. Primo da sinistra il gen. LiGobbi e, alla destra del generale Zavattaro Ardizzi, il segretario ArmandPilon e il Gonfalone di Torino.

Nella foto: La deposizione della corona di fiori alla presenza dell’Ambasciatore edel Console d’Italia, insieme a rappresentanze militari italiane e alpini della sezio-ne ANA del Granducato. (Foto Lucien Wolff – La Voix)

Page 29: CATANIA - Associazione Nazionale Alpini...CATANIA: 75ª Adunata nazionale 11-12 Maggio 2002 Aprile 2002 - Sped. in a.p. - art. 2, comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno

Questa splendida fotografia scattata nella controluced’un pomeriggio inoltrato lungo una pista di fondo, trai boschi di Pian dei Buoi, nel territorio di Lozzo diCadore, ci mostra tutta la bellezza della montagna,quando gioca con l’incanto delle sue magìe. L’autoredella foto è Guido Frescura, di Grea di Cadore.

Obiettivo sulla montagna

Obiettivo sulla montagna