Carta dei Linee guida per I valori vedutistici cu-

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1464 5.1.6. Il livello di sensibilità del territorio Sulla scorta del lavoro ricognitivo e interpretativo fin qui svolto, è stata prodotta in ambiente Gis la Carta dei gradi di sensibilità paesaggistica che presenta, secondo le indicazioni contenute nelle “Linee guida per l’esame paesaggistico dei progetti1 , la classificazione necessaria per l’espressione del giudizio di impatto paesistico di tutti i progetti che incidono sullo stato dei luoghi e sull’aspetto esteriore degli edifici. L’analisi delle componenti 2 morfologico – strutturale, vedutistica, simbolica, dell’integrità insediativa e natu- ralistico – ambientale, e delle loro relazioni reciproche (cfr. ad esempio la carta 4.3.: « I valori vedutistici cu- mulativi (percezione, rilevanza simbolica, morfologia»), ha consentito d’individuare “gli ambiti, gli elementi e i sistemi a maggiore o minore sensibilità/vulnerabilità dal punto di vista paesaggistico3 e di procedere all’attribuzione ai singoli luoghi di un giudizio sintetico prevalente in relazione alla loro “sensibilità paesag- gistica”. L’intero territorio comunale è stato quindi classificato secondo cinque livelli di sensibilità, così come indica- to dal documento regionale “Contenuti paesaggistici del Pgt4: e nelle già richiamate “Linee guida”, cui si rimanda per gli aspetti metodologici e la definizione delle seguenti classi: i ) sensibilità molto bassa, ii ) sensi- bilità bassa, iii ) sensibilità media, iv) sensibilità elevata, v) sensibilità molto elevata. Veduta panoramica della convalle dalle pendici del Monte Goi. 1 Dgr. 8 novembre 2002, n. 7/11045, recante “Approvazione «Linee guida per l’esame paesistico dei progetti» […]”, in Burl, 21 no- vembre 2002, 2° supplemento straordinario al n. 47, pp. 10-11. 2 Ibid., nel testo in merito alla “valutazione qualitativa sintetica della classe di sensibilità paesistica del sito” precisa che “ il giudizio complessivo tiene conto delle valutazioni effettuate in riferimento ai tre modi e alle chiavi di lettura considerate esprimendo in modo sintetico il risultato di una valutazione generale sulla sensibilità paesistica complessiva del sito, da definirsi non in modo determini- stico, ma in base alla rilevanza assegnata ai diversi fattori analizzati […]”, p. 7. 3 Dgr. 29 dicembre 2005, n. 8/1681, recante “Modalità per la pianificazione comunale (Lr. 12/2005 art. 7) ”, Allegato A: Contenuti paesaggistici del Pgt , in Burl, 2° suppl. straord. al n. 4 del 26 gennaio 2006, p. 20. 4 Ibid. .

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1464 5.1.6. Il livello di sensibilità del territorio Sulla scorta del lavoro ricognitivo e interpretativo fin qui svolto, è stata prodotta in ambiente Gis la Carta dei gradi di sensibilità paesaggistica che presenta, secondo le indicazioni contenute nelle “Linee guida per l’esame paesaggistico dei progetti”1, la classificazione necessaria per l’espressione del giudizio di impatto paesistico di tutti i progetti che incidono sullo stato dei luoghi e sull’aspetto esteriore degli edifici. L’analisi delle componenti2 morfologico – strutturale, vedutistica, simbolica, dell’integrità insediativa e natu-ralistico – ambientale, e delle loro relazioni reciproche (cfr. ad esempio la carta 4.3.: «I valori vedutistici cu-mulativi (percezione, rilevanza simbolica, morfologia»), ha consentito d’individuare “gli ambiti, gli elementi e i sistemi a maggiore o minore sensibilità/vulnerabilità dal punto di vista paesaggistico”3 e di procedere all’attribuzione ai singoli luoghi di un giudizio sintetico prevalente in relazione alla loro “sensibilità paesag-gistica”. L’intero territorio comunale è stato quindi classificato secondo cinque livelli di sensibilità, così come indica-to dal documento regionale “Contenuti paesaggistici del Pgt”4: e nelle già richiamate “Linee guida”, cui si rimanda per gli aspetti metodologici e la definizione delle seguenti classi: i) sensibilità molto bassa, ii) sensi-bilità bassa, iii ) sensibilità media, iv) sensibilità elevata, v) sensibilità molto elevata.

Veduta panoramica della convalle dalle pendici del Monte Goi.

1 Dgr. 8 novembre 2002, n. 7/11045, recante “Approvazione «Linee guida per l’esame paesistico dei progetti» […]”, in Burl, 21 no-vembre 2002, 2° supplemento straordinario al n. 47, pp. 10-11. 2 Ibid., nel testo in merito alla “valutazione qualitativa sintetica della classe di sensibilità paesistica del sito” precisa che “il giudizio complessivo tiene conto delle valutazioni effettuate in riferimento ai tre modi e alle chiavi di lettura considerate esprimendo in modo sintetico il risultato di una valutazione generale sulla sensibilità paesistica complessiva del sito, da definirsi non in modo determini-stico, ma in base alla rilevanza assegnata ai diversi fattori analizzati […]”, p. 7. 3 Dgr. 29 dicembre 2005, n. 8/1681, recante “Modalità per la pianificazione comunale (Lr. 12/2005 art. 7)”, Allegato A: Contenuti paesaggistici del Pgt, in Burl, 2° suppl. straord. al n. 4 del 26 gennaio 2006, p. 20. 4 Ibid..

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Carta dei gradi di sensibilità paesaggistica

1466 Premesso che la classificazione è da considerarsi relativa alla specifica realtà territoriale comunale, e che in termini generali questa realtà ha complessivamente un elevato pregio paesistico e, pertanto, richiede sempre un alto grado di attenzione, vediamo in breve quali sono le parti del territorio interessate dai vari livelli di sensibilità: � il livello di sensibilità molto elevata interessa le seguenti parti del territorio:

- riva lacustre da Villa Olmo alla Punta di Geno; - Citta murata e Borgo di Via Milano; - versante di Brunate a monte della riva lacustre; - Villa Giulini e parco a Lazzago;

� il livello di sensibilità elevata interessa le seguenti parti del territorio: - riva lacustre da Villa Olmo (esclusa) a villa Flori e in prossimità della foce del torrente Breggia; - Cardina e Bignanico; - aree della Spina Verde; - nucleo storico di Lazzago e fascia lungo il tracciato autostradale; - riva lacustre dalla Punta di Geno (esclusa) al confine comunale, a valle della strada SS583 Lariana; - versante di Brunate a monte di via Crispi e di Garzola; - fascia a monte dell’abitato di Camnago Volta e ambito di Civiglio;

� il livello di sensibilità media interessa le seguenti parti del territorio: - valle del torrente Cosia, località San Martino e ambito dell’ex O.P.P.; - aree dell’ex Ospedale Sant’Anna e della Val Mulini; - area del Bassone a sud della ferrovia Como – Molteno – Lecco, fino al confine comunale; - tessuto urbano consolidato di Prestino e Casate; - porzione della valle del torrente Breggia; - nuclei edificati di Civiglio; - vi ricadono inoltre numerose aree di connessione tra tessuto urbano consolidato e ambiti naturalistici:

la fascia compresa tra la città storica e le pendici della Spina Verde; fascia in corrispondenza delle vie Zezio, Crispi, per Brunate e abitato di Garzola; aree tra il Monte Goi e i nuclei di Albate e Trecal-lo, tra la Spina Verde e i nuclei abitati di Rebbio e Camerlata, tra Cardina e i nuclei di Monte Olim-pino e Sagnino, ecc.;

� il livello di sensibilità bassa interessa le seguenti parti del territorio: - tessuto urbano consolidato di Monte Olimpino, Ponte Chiasso, Sagnino e Tavernola, in particolare

lungo le direttrici principali; - tessuto urbano consolidato di Lora; - tessuto urbano consolidato di Como Borghi, zona Caserme e salita Cappuccini; - tessuto urbano consolidato di Muggiò, Albate e Trecallo, e località Acquanera; - tessuto urbano consolidato di Breccia e Rebbio; - ambito di Lazzago, tra la via Varesina e il tracciato delle F.N.M.;

� il livello di sensibilità molto bassa interessa le seguenti parti del territorio: - aree in località Camerlata, Rebbio, Muggiò, in corrispondenza delle vie Paoli, Giussani, Cecilio,

Scalabrini, del Lavoro, Tentorio, Belvedere, ecc.; - fascia lungo il confine della Confederazione Elvetica a Ponte Chiasso, aree della dogana e insedia-

menti residenziali limitrofi; - aree in località Bassone, in corrispondenza del carcere e della fascia compresa tra via Bassone – via

al Piano e il tracciato ferroviario Como – Molteno – Lecco; - porzione della valle del torrente Breggia lungo via Asiago e parte dell’abitato di Tavernola.

Ai sensi della normativa regionale, per questi ultimi ambiti occorrerà sempre procedere all’esame paesistico dei progetti, in quanto il risultato della valutazione sarà pari o superiore al valore corrispondente alla soglia di rilevanza (= 5)5, qualunque sia l’entità e la tipologia degli interventi e il conseguente grado di incidenza sul sito. Evidentemente gli obiettivi di qualità paesaggistica saranno declinati dalla normativa sulla base dei dif-

5 Cfr. Dgr. 8 novembre 2002, n. 7/11045, recante “Approvazione «Linee guida per l’esame paesistico dei progetti» […]”, cit., p. 10.

1467 ferenti livelli di sensibilità riscontrati, e con un’attenzione alla scala degli interventi, necessitando ad esem-pio, puntuali valutazioni anche delle trasformazioni minute laddove si tratti di ambiti soggetti alla tutela e va-lorizzazione dei caratteri paesaggistici esistenti. Di seguito vengono presentati in dettaglio dei casi campione, corrispondenti a ognuno dei cinque livelli di sensibilità individuati, corredati degli stralci della carte prodotte nella fase di analisi. Per ognuna delle aree individuate vengono quindi presentati: a) Carta dei gradi di sensibilità; b) immagine Terraitaly™ – Pictometry® – © Compagnia Generale Ripreseaeree S.p.A. – Parma; c) I fattori rilevanti morfologico – strutturali del paesaggio; d) Gli elementi di fruizione visiva; e) I valori cumulativi dell’integrità insediativa; f) Carta dei valori simbolici. Inoltre, per le caratteristiche delle aree individuate per rappresentare i gradi di sensibilità elevata, media e bassa, vengono presentati anche gli stralci delle carte relative alla caratterizzazione degli spazi inedificati e dell’assetto agricolo e lo stralcio della carta I valori naturalistico – ambientali. Grado di sensibilità molto elevata – È proprio degli ambiti che presentano rilevanti peculiarità storiche, pa-esaggistico – ambientali ed urbanistiche, che rappresentano “un patrimonio da salvaguardare per il […] va-lore storico e monumentale che si manifesta nelle architetture degli edifici, nelle tessiture degli isolati (stra-de, piazze, edifici) ed infine nel disegno urbano complessivo”6, confermato anche dal lungo elenco dei beni sottoposti a vincolo monumentale, archeologico e dai vari decreti di dichiarazione di notevole interesse pub-blico per la tutela ambientale delle bellezze naturali.

Gianfranco Caniggia, “Como: ricostruzione della mappa catastale rilevata nel 1858”.

Consideriamo in particolare l’ambito della Citta murata e della riva lacustre. La “matrice genetica” di Como è espressa dalla forma urbis che, rimasta sostanzialmente inalterata per due millenni, appare come il risultato della collocazione del castrum romano nella convalle e degli sviluppi suc-cessivi, dovuti all’affermarsi della città quale cerniera tra il territorio lombardo e i paesi d’oltralpe.

6 Piano regolatore urbanistico generale approvato con Dgr. 4 maggio 2001, n. VII/4503, recante «Comune di Como. Proposta di modifiche d’ufficio del Piano Regolatore Generale. Deliberazione consiliare n. 28 del 06.04.1998», in Burl, 16 agosto 2001, n. 33.

1468 L’insieme della Città murata e del lungolago presenta elevati valori panoramici e rilevanti relazioni visive, per la qualità del quadro paesistico percepito da questi luoghi e per l’appartenenza del luogo ad una “veduta” significativa di “non comune bellezza panoramica, godibile da vari punti di vista accessibili al pubblico”7, dovuta alla collocazione in una posizione morfologicamente visibile da un ampio ambito territoriale, in con-tinuità con percorsi panoramici di spiccato valore e di intensa fruizione. Qui troviamo depositato l’insieme più cospicuo dei valori simbolici, in quanto teatro dei più rilevanti avve-nimenti storici e oggetto di celebrazioni letterarie e pittoriche, oltre che ambito di forte richiamo turistico.

Vista dal Colle Baradello: in primo piano il Borgo di via Milano, in secondo e terzo piano la Città murata e la riva lacustre da Sant’Agostino alla Punta di Geno.

7 D.M. 7 giugno 1957 recante “Dichiarazione di notevole interesse pubblico della sponda del Lago di Como, sita nell’ambito del Comune di Como”.

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Grado di sensibilità molto elevata

1470 Grado di sensibilità elevata – Corrisponde in genere alle aree di elevato pregio ambientale, in cui il dato na-turalistico si relaziona all’elemento antropico. Consideriamo in particolare (oltre all’anfiteatro comasco, nell’acquarello sottostante) la collina di Cardina, che costituisce un’area di rilevante valore paesaggistico per la sua collocazione rispetto alla città e allo spec-chio lacustre; si riscontra una ricca vegetazione, caratterizzata da boschi ad alto fusto (latifoglie naturali) e da boscaglie a cedui bassi di latifoglie (il tipo più esteso), dai cespuglieti e dalle praterie; vi troviamo inoltre, e-lementi di fruizione visiva quali percorsi e sentieri panoramici, ed elementi di rilevanza simbolica riconduci-bili all’edificazione storica, tra cui ricordiamo la villa Pisani Dossi e la villa Ravasi; l’integrità naturalistico – ambientale della collina è stata negli ultimi decenni segnata da episodi di edificazione, sia nella parte nord – occidentale che lungo il versante sud – est, non rispondenti ad un equilibrato inserimento.

Veduta della collina di Cardina da Garzola Superiore.

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Grado di sensibilità elevata

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Carta dell’integrità del paesaggio agrario Carta dell’integrità naturalistico – ambientale

Carta del valore ecosistemico Carta della rilevanza delle aree agricole

Grado di sensibilità media – L’area individuata per descrivere questo grado di sensibilità è il territorio della Valle del Cosia, che presenta interessanti relazioni morfologiche e visive. Localizzata nella parte meridionale della zona denominata Triangolo Lariano, la Valle del Cosia interessa l’area del bacino idrografico del medesimo fiume, che attraversa il territorio di Albavilla, di Tavernerio, rag-giunge e attraversa la città di Como per poi sfociare nel Lario. Il torrente Cosia ha numerosi affluenti e rac-coglie le loro acque provenienti dalla Valle di Tavernerio, dalla Val Piattellina, dalla Valle di Ponzate, dalla Val del Frassino e dal versante orientale del Monte Uccellera. Effettuando la bonifica delle paludi del Gerbetto e del Rondineto, i Romani hanno incanalato il torrente per poter costruire le fondazioni di Novum Comum; il torrente Cosia ha, così, conseguito importanza nella eco-nomia dei luoghi favorendo prima, lungo il percorso tra Tavernerio e San Martino, la coltivazione dei campi, la costruzione di mulini per la macina del grano e successivamente la costruzione delle prime fabbriche, tra cui principalmente tintorie e stamperie che utilizzavano per la loro attività l’acqua corrente del torrente.

1473 Gli aspetti vedutistici di particolare rilevanza sono rappresentati dai vari percorsi interessanti dal punto di vi-sta paesaggistico tra cui la “via del tram” che, col “ponte dei bottini”, collega Camnago Volta con Solzago di Tavernerio, regalando visuali su un tratto di paesaggio agrario: campi, gelsi e alberi da frutto. Per quanto riguarda l’integrità si può notare come il territorio ha cambiato aspetto nel corso del del tempo, con la sotituzione di parte dei boschi e dei campi coltivati con insediamenti industriali e con un tessuto urba-no sempre più denso lungo il corso del Cosia. Gli elementi di rilevanza simbolica presenti in questa parte del territorio sono riconducibili alla civiltà conta-dina e alla civiltà industriale, (ex mulini, ex fornace,…), vi sono inoltre architetture religiose e ville storiche, nonché interessanti elementi naturali come le “marmitte dei giganti”, legate all’identità della valle.

Veduta dalla strada che sale da Camnago Volta a Ponzate (via Volta): ai piedi del versante in primo piano la valle del Cosia.

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Grado di sensibilità media

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Carta dell’integrità del paesaggio agrario Carta dell’integrità naturalistico – ambientale

Carta del valore ecosistemico Carta della rilevanza delle aree agricole

Grado di sensibilità basso – L’ambito esemplificativo qui considerato è quello della piana di Lazzago, compresa tra la via Varesina e il tracciato ferroviario delle F.N.M.. Il ruolo di ingresso alla città per chi proviene da Varese o dall’autostrada, è confermato dal prevalere del pae-saggio delle infrastrutture della mobilità sul paesaggio agrario, che un tempo caratterizzava questi luoghi e permane nelle forme del paesaggio dell’agricoltura meccanizzata. La collocazione dell’edificazione lungo via Varesina e via Colombo, consente di poter fruire dal margine meridionale della piana di un’apprezzabile vista sulle Prealpi.

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Vista della piana di Lazzago.

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Grado di sensibilità basso

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Carta dell’integrità del paesaggio agrario Carta dell’integrità naturalistico – ambientale

Carta del valore ecosistemico Carta della rilevanza delle aree agricole

Grado di sensibilità molto basso – Corrisponde in genere ad un tessuto misto residenziale e produttivo, con pochi elementi architettonici di rilievo e pressoché privo di elementi naturalistico – ambientali. L’area presa in considerazione è quella compresa tra Camerlata, Rebbio e la Via Belvedere, dove l’urbanizzazione prevale sulle aree libere che, in questo quadro, assumono carattere residuale. Tratto caratte-rizzante è la progressiva crescita dell’edificato lungo le principali direttrici, caratterizzata da zone residenzia-li, servizi, infrastrutture, impianti produttivi, anche dismessi, che ha cancellato la gran parte delle tracce degli originari paesaggi. Le principali relazioni visive si limitano alle viste prospettiche relative agli assi delle direttrici stradali che convergono su piazza Camerlata, con il traguardo visivo della Fontana di Mario Radice e Cesare Cattaneo. I principali elementi depositari della memoria storica sono gli antichi nuclei edificati, oggi inglobati da que-sto paesaggio urbanizzato.

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Veduta di Camerlata dalle pendici del Monte Goi.

A fianco del percorso metodologico che ha portato alla definizione dei diversi livelli di sensibilità, si è inteso ulteriormente indagare il territorio al fine di individuare degli ambiti di paesaggio rappresentativi di caratteri paesaggistici omogenei, corrispondenti alle diverse vocazioni territoriali consolidatesi nel corso del tempo.

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Grado di sensibilità molto basso

1481 Gli ambiti di paesaggio individuati sono i seguenti: 1. Valle della Breggia; 2. Monte Olimpino – Ponte Chiasso – Sagnino; 3. Cardina; 4. Spina Verde – Baradello; 5. Convalle – Riva lacustre; 6. Versante di Brunate; 7. Civiglio; 8. Valle del Cosia; 9. Ex O.P.P. – Lora; 10. Lazzago – Villa Giulini; 11. Prestino – Breccia – Rebbio – Camerlata; 12. Spina Verde – Monte Goi; 13. Lazzago; 14. Via Scalabrini; 15. Albate – Trecallo; 16. Bassone. Gli ambiti Spina Verde – Baradello, Spina Verde – Monte Goi, Bassone sono caratterizzati da alta qualità na-turalistico – ambientale, ricchezza di elementi naturali di valore paesaggistico ed ecologico, presenza di habitat naturali di interesse comunitario; gli ambiti Cardina, Versante di Brunate, Civiglio presentano una morfologia articolata, rilevanti qualità naturalistico – ambientali e ricchezza di elementi naturali di valore pa-esaggistico. L’ambito fluviale della Valle del Cosia è ricco di elementi storici, naturali e di valore paesaggi-stico; quello della Valle della Breggia presenta rilevanti interventi infrastrutturali e insediamenti di tipo ter-ziario – produttivo lungo il corso d’acqua, alternati a porzioni naturali residuali di connessione con l’ambito naturale di Cardina. Nell’ambito Convalle – Riva lacustre ricade la Città storica, ricca di architetture monu-mentali e depositaria dei valori simbolici e dei caratteri identitari, nonché le espansioni successive che hanno saturato la convalle. Gli ambiti Monte Olimpino – Ponte Chiasso – Sagnino, Prestino – Breccia – Rebbio – Camerlata, Albate – Trecallo raccolgono i nuclei storici dei comuni soppressi e la forte espansione residen-ziale del secondo Novecento. L’Ambito Ex O.P.P. – Lora comprende il vasto complesso dell’ex O.P.P. di San Martino e l’abitato di Lora. L’ambito di Lazzago è caratterizzato dalla presenza di aree destinate alla produzione agricola frammiste a rilevanti interventi infrastrutturali e aree terziarie – produttive; mentre l’ambito Lazzago – Villa Giulini presenta entro una cornice naturalistica, il complesso monumentale della villa seicentesca e l’antico nucleo storico di Lazzago. Infine, l’ambito Via Scalabrini è caratterizzato da un tessuto eterogeneo, a prevalente funzione terziario – produttiva, caratterizzato da forti dinamiche di trasfor-mazione e alterazione del paesaggio, con presenza di infrastrutture di valore strategico. Attraverso un successivo passaggio di lettura interpretativa sono stati individuate all’interno dei singoli ambi-ti o fra ambiti differenti, le relazioni e le connessioni esistenti o potenziali tra i principali elementi generatori di qualità paesaggistica, sia di carattere antropico che naturalistico – ambientale. La carta Rete delle continuità paesaggistiche presenta il risultato di questo lavoro, in cui sono individuati, ol-tre agli ambiti descritti, i principali elementi costitutivi del tessuto relazionale del paesaggio della convalle e del suo intorno: le continuità territoriali di carattere morfologico – strutturale (la dorsale della Spina Verde, i versanti di Brunate e il Lario), gli elementi antropici e naturalistico – ambientali generatori di qualità paesag-gistica, caposaldi del sistema delle relazioni esistenti e delle connessioni da realizzare, e infine gli ambiti flu-viali da riqualificare. Sono stati infine definiti indirizzi e politiche di valorizzazione del paesaggio, classificando l’intero territorio comunale, esclusi il Parco regionale “Spina Verde” e l’Oasi di protezione faunistica “Torbiere di Albate”, già disciplinati da appositi strumenti di gestione e valorizzazione dei peculiari caratteri ambientali, secondo tre

1482 indirizzi di ampio registro, in luoghi della conservazione e del mantenimento8, luoghi della riqualificazione e del recupero9 e urbanizzato da qualificare10.

La rete delle continuità paesaggistiche

8 In questa classe indicativamente troviamo “oggetti, luoghi, visuali che più contribuiscono a definire l’identità del territorio alla sca-la sovralocale e locale e che devono quindi essere oggetto di attenta tutela”,v. Dgr. 29 dicembre 2005, n.8/1681, recante “Modalità per la pianificazione comunale (Lr. 12/2005 art. 7)”, Allegato A: Contenuti paesaggistici del Pgt, cit., p.19. 9 Vi troviamo quindi “i luoghi del degrado e della rifunzionalizzazione necessaria”, v. ibid.. 10 Si tratta del “paesaggio cosiddetto «quotidiano»”, degli “ambiti che denotano una banalizzazione linguistica che ne fa paesaggi non necessariamente «degradati», ma scarsamente caratterizzati e quindi disponibili alla trasformazione, coincidenti di norma con quelli maggiormente coinvolti nelle trasformazioni recenti”, delle “parti del territorio che, pur non avendo un ruolo saliente nella definizione dell’identità locale, costituiscono un tessuto connettivo che si propone complessivamente come risorsa da tutelare e valo-rizzare”, v. ibid..

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Gli indirizzi per la valorizzazione del paesaggio

Indirizzi paesaggistici Luoghi della conservazione e del mantenimento Luoghi della riqualificazione e del recupero Urbanizzato da qualificare