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Pillola di Vita Belga Da dove cominciare: sopravvivere al primo anno in Belgio 1. La libera circolazione: cosa sapere prima di partire La libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea è una delle 4 libertà di movimento sui cui si fonda l’Unione Europea: libertà di circolazione di merci, capitali, servizi e persone. Quest’ultima viene sancita e regolamentata fin da subito con il Regolamento europeo 1612/68, aggiornato e sostituito dalla Direttiva europea 2004/38. Contrariamente a quanto comunemente si crede, non basta essere cittadino di uno Stato membro dell’Unione europea per circolare, risiedere e stanziarsi liberamente in un altro Stato membro e acquisire immediatamente e automaticamente i diritti legati alla cittadinanza europea. La libera circolazione delle persone nasce come un diritto pensato per i lavoratori, estendendosi nel tempo a studenti, pensionati, disoccupati, inattivi e così via con la Direttiva 2004/38. Restano tuttavia dei tratti nelle disposizioni applicabili ai cittadini europei in materia di libera circolazione che rimandano profondamente al fatto che il diritto alla libera circolazione sia nato e si sia evoluto a partire dalla figura del lavoratore. La cittadinanza europea, che si aggiunge a quella nazionale, si acquisisce quando si verificano contemporaneamente due requisiti: essere cittadino di uno Stato membro dell’Unione; aver usufruito della libertà di circolazione, ossia aver soggiornato in un altro Stato membro diverso da quello di origine per più di 3 mesi (essendo regolarmente registrati, come previsto dalla direttiva 2004/38, dopo 3 mesi di soggiorno). In Belgio, come negli altri Stati membri UE, non vi è obbligo di registrazione per i primi 3 mesi di soggiorno. Dopo 3 mesi, il cittadino di un altro Stato membro UE è tenuto a registrarsi alle autorità competenti. Il cittadino UE non necessita di un permesso di soggiorno, bensì di un attestato di registrazione, titolo di soggiorno che attesti la sua presenza Pillola di Vita Belga 1 [email protected] www.lacomunedelbelgio.altervista.org Carta dei valori de La Comune del Belgio La Comune del Belgio è un’associazione senza scopo di lucro i cui valori imprescindibili sono: giustizia sociale, uguaglianza e solidarietà. Questi principi permeano l’impegno e il pensiero di ciascuno dei suoi membri e militanti e ne sostengono l’azione di mutuo soccorso, strumento essenziale per realizzare una società internazionalista e laica, fondata sulla pratica della solidarietà, dell’antirazzismo e dell’antifascismo. La Comune del Belgio è dunque aperta a tutte le aspirazioni, collaborazioni, visioni, attività e dialoghi portati da individui e/o soggetti istituzionali, politici, sindacali e associativi che ne condividano inderogabilmente, seppur con modi e in misura diversa, i valori fondamentali. Ufficio presso Colectivo Garcia Lorca Collectif Société coopérative à finalité sociale 47/49, Rue des Foulons,1000 Bruxelles Tram 3,4 fermata Anneessens - Tram 51, 82 fermata Bodeghem Cercaci su FB, Twitter e Google+ !

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Pillola di Vita Belga Da dove cominciare: sopravvivere al primo anno in Belgio

1. La libera circolazione: cosa sapere prima di partire

La libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea è una delle 4 libertà di movimento sui cui si fonda l’Unione Europea: libertà di circolazione di merci, capitali, servizi e persone. Quest’ultima viene sancita e regolamentata fin da subito con il Regolamento europeo 1612/68, aggiornato e sostituito dalla Direttiva europea 2004/38. Contrariamente a quanto comunemente si crede, non basta essere cittadino di uno Stato membro dell’Unione europea per circolare, risiedere e stanziarsi liberamente in un altro Stato membro e acquisire immediatamente e automaticamente i diritti legati alla cittadinanza europea. La libera circolazione delle persone nasce come un diritto pensato per i lavoratori, estendendosi nel tempo a studenti, pensionati, disoccupati, inattivi e così via con la Direttiva 2004/38. Restano tuttavia dei tratti nelle disposizioni applicabili ai cittadini europei in materia di libera circolazione che rimandano profondamente al fatto che il diritto alla libera circolazione sia nato e si sia evoluto a partire dalla figura del lavoratore. La cittadinanza europea, che si aggiunge a quella nazionale, si acquisisce quando si verificano contemporaneamente due requisiti:

• essere cittadino di uno Stato membro dell’Unione; • aver usufruito della libertà di circolazione, ossia aver soggiornato in un altro Stato

membro diverso da quello di origine per più di 3 mesi (essendo regolarmente registrati, come previsto dalla direttiva 2004/38, dopo 3 mesi di soggiorno).

In Belgio, come negli altri Stati membri UE, non vi è obbligo di registrazione per i primi 3 mesi di soggiorno. Dopo 3 mesi, il cittadino di un altro Stato membro UE è tenuto a registrarsi alle autorità competenti. Il cittadino UE non necessita di un permesso di soggiorno, bensì di un attestato di registrazione, titolo di soggiorno che attesti la sua presenza

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Carta dei valori de La Comune del Belgio La Comune del Belgio è un’associazione senza scopo di lucro i cui valori imprescindibili sono: giustizia sociale, uguaglianza e solidarietà. Questi principi permeano l’impegno e il pensiero di ciascuno dei suoi membri e militanti e ne sostengono l’azione di mutuo soccorso, strumento essenziale per realizzare una società internazionalista e laica, fondata sulla pratica della solidarietà, dell’antirazzismo e dell’antifascismo. La Comune del Belgio è dunque aperta a tutte le aspirazioni, collaborazioni, visioni, attività e dialoghi portati da individui e/o soggetti istituzionali, politici, sindacali e associativi che ne condividano inderogabilmente, seppur con modi e in misura diversa, i valori fondamentali.

Ufficio presso Colectivo Garcia Lorca Collectif

Société coopérative à finalité sociale 47/49, Rue des Foulons,1000 Bruxelles

Tram 3,4 fermata Anneessens - Tram 51, 82 fermata Bodeghem Cercaci su FB, Twitter e Google+ !

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nel paese di destinazione. Tuttavia, gli Stati membri non si sono completamente aperti al soggiorno di cittadini provenienti da altri paesi UE. Per proteggersi dal temuto e paventato “turismo del welfare” (migrazione per usufruire dei benefici sociali di un paese con standard di welfare più alti di quello d’origine), essi si sono riservati il diritto di garantire il soggiorno ai cittadini provenienti da altri Stati membri “che non rappresentino un onere eccessivo” per il proprio sistema di welfare. In seguito, spiegheremo come questa disposizione sia applicata in Belgio. Ma andiamo per gradi e cronologia. Dopo 3 mesi di soggiorno in Belgio, il cittadino europeo si iscrive al Comune di residenza. Quest’ultimo rilascia generalmente (vedere sotto: chi la ottiene), dopo il controllo della residenza da parte della polizia, un attestato di registrazione/titolo di soggiorno, ovvero la Carta E.

Per mantenere il titolo di soggiorno (Carta E) il cittadino europeo deve successivamente dimostrare di mantenere le condizioni che sono state necessarie per il suo ottenimento. Nel caso di un lavoratore attivo, egli dovrà dunque dimostrare di avere un lavoro. Nel caso di un cittadino inattivo, egli dovrà invece dimostrare di soddisfare tre condizioni contemporaneamente:

• essere attivamente alla ricerca di un posto di lavoro (prove di richiesta di lavoro, colloqui, etc.);

• avere “buone possibilità” di trovare lavoro (prove di corsi di formazione, di lingua, etc.); • avere risorse sufficienti per non essere considerato un onere eccessivo per lo Stato

sociale. NB: Durante i primi 5 anni di registrazione, l’Ufficio degli Stranieri (“Office des Étrangers”) può ritirare al cittadino europeo iscritto con Carta E il diritto al soggiorno se non viene soddisfatta anche una sola delle 3 condizioni di cui sopra, oppure se viene considerato un onere eccessivo per il sistema di assistenza sociale del paese (ricorso all’assistenza sociale). Dopo 5 anni di residenza continuativa con la Carta E, può essere inoltrata al Comune la richiesta per la Carta E+.

Infine, si hanno dei diritti specifici da conoscere prima di partire. Si tratta dei diritti legati al lavoro e ai contributi sociali versati durante gli anni di lavoro in un altro Stato membro dell’UE: i diritti di Sicurezza Sociale.

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Carta E: titolo di soggiorno/attestato di registrazione che vale per i cittadini europei, accerta l’iscrizione al Registro degli stranieri. Chi la ottiene?

• Il cittadino europeo, salariato o non salariato • Il cittadino europeo che dimostra di avere risorse sufficienti e una assicurazione di

malattia • Il cittadino europeo che ha ottenuto il ricongiungimento familiare con un altro

cittadino europeo residente in Belgio • Lo studente regolarmente iscritto

Carta E+: titolo di soggiorno permanente, apre il diritto alla parità di trattamento con in cittadini belgi. Dal momento dell’acquisizione della Carta E+, l’iscrizione del cittadino europeo passa dal Registro degli stranieri, al Registro della popolazione.

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2. Mantenimento dei diritti di sicurezza sociale quando ci si sposta all’interno dell’UE

Questo diritto è proprio del cittadino europeo: ovunque egli si sposti in Europa, gode della portabilità dei diritti acquisiti in un altro Stato Membro. Questo principio è regolato dal Regolamento 883/2004 sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale in Europa. Con questo si è voluto, fin dalla nascita della CE, agevolare la mobilità dei lavoratori. Gli stessi principi (riconoscimento dei diritti e mantenimento degli stessi/portabilità) non valgono infatti per l’assistenza sociale, finanziata spesso dalla tassazione generale di ogni Stato membro e non dai contributi dei lavoratori. Il Regolamento 883/2004 fissa delle regole di cooperazione tra Stati membri per permettere al cittadino che si sposta da uno Stato all’altro di non perdere i diritti acquisiti, sulla base di 4 principi: ✓ Unicità della legislazione applicabile: la persona è soggetta alla legislazione di un

solo paese per volta, generalmente si tratta del paese in cui questa lavora. Vi sono tuttavia alcune eccezioni che riguardano i lavoratori distaccati, i cosiddetti “lavoratori frontalieri”, etc.

✓ Parità di trattamento: la persona gode dello stesso trattamento e degli stessi diritti di sicurezza sociale dei cittadini dello Stato in cui si sposta.

✓ Conservazione dei diritti acquisiti: ogni persona assicurata nel regime di uno Stato membro può esportare le prestazioni per le quali ha già aperto il diritto nel paese di provenienza quando si sposta. Esempio: le prestazioni di disoccupazione percepite nel paese d’origine sono esportabili in un altro Stato membro per un periodo di 3 mesi, prolungabile fino a 6 mesi.

✓ Totalizzazione dei periodi contributivi: i periodi di assicurazione/lavoro maturati in un altro Stato membro vengono presi in considerazione ai fini della determinazione di un diritto in un altro Stato membro. Esempio: l’accesso alla disoccupazione nel paese di destinazione in cui si è svolta attività lavorativa regolarmente assicurata ma per un periodo non sufficiente ad aprire il diritto alla disoccupazione. In questo caso, l’ufficio competente belga è tenuto a totalizzare i giorni di lavoro prestati in Belgio (l’ultimo paese di occupazione) con i giorni prestati in un altro Stato membro - nei limiti di quanto previsto dalla legislazione belga. Come funziona in pratica? Assumiamo che per aprire il diritto alla disoccupazione la legislazione belga richieda di aver lavorato 312 giorni nell’arco degli ultimi 2 anni. Se negli ultimi due anni si è lavorato 150 giorni in Belgio questi non sono sufficienti ad aprire il diritto. L’ufficio competente è allora tenuto a sommare i giorni lavorati in Belgio con quelli lavorati regolarmente – nel periodo di riferimento – in altri paesi europei, per raggiungere il totale previsto dalla sua legislazione (ex. 150 in BE + 15 in DE + 150 in IT).

A quali prestazioni si applicano i 4 principi? Questi principi si applicano alle seguenti prestazioni di sicurezza sociale (contributive):

• Malattia. • Maternità/paternità. • Pensioni/prepensionamenti. • Invalidità. • Disoccupazione. • Assegni familiari. • Infortuni sul lavoro. • Malattie professionali.

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Questi principi, invece, non si applicano alle prestazioni assistenziali (non-contributive): • Assegni e pensioni sociali. • Reddito di cittadinanza, etc.

A chi si applicano? • A tutti i cittadini assicurati, loro familiari, superstiti, studenti, ecc. • Dal 2003, anche a tutti i cittadini provenienti da paesi terzi (non-UE) che abbiano

risieduto e lavorato in almeno due Stati membri (!). Attenzione però, il diritto alla libera circolazione per i cittadini non-UE è molto più complesso e difficile da aprire rispetto a quanto non lo sia per i cittadini europei.

• Ai lavoratori atipici e precari, soltanto in teoria. Purtroppo questi lavoratori si trovano in condizioni di occupazione spesso non assicurate, senza contribuzione (mini-job, stage, apprendistati), o senza corrispondenza contributiva in altri Stati membri (contratti a progetto). Infine, questi lavoratori spesso riescono ad aprire prestazioni ‘speciali’/non standard (ad esempio le indennità assistenziali a tutele crescenti, l’ASPI, ecc.) che – poiché considerate assistenziali e non contributive – non sono esportabili in un altro Stato membro. Di conseguenza, le prestazioni e i diritti previsti per i lavoratori standard (contratto a tempo indeterminato/determinato/part-time con regolari contribuzioni sociali) dal Regolamento 883/2004 sul coordinamento degli schemi di sicurezza sociale non sono, di fatto, applicabili ai lavoratori atipici e precari.

Vedremo in seguito e più in dettaglio, in un dossier appositamente dedicato, come le disposizioni generali qui enunciate si traducano nella pratica quando si arriva in Belgio (Pillole di Vita Belga, “I miei diritti sociali”).

3. Informazioni generali sul Belgio

Il Belgio può essere definito un vero e proprio rompicapo dal punto di vista istituzionale. Si tratta di uno stato federale retto da una monarchia costituzionale. La storia del Belgio e dunque la costruzione del suo apparato istituzionale e amministrativo, è passata per sei riforme dello stato, l’ultima delle quali nel 2011; queste si sono sviluppate intorno e a partire da una serie di “clivage”, ovvero fratture interne al paese e alla società più in generale. Uno dei clivage più conosciuti è certamente quello che divide i due gruppi linguistici, quello francofono e quello nederlandese (i primi più legati ad un approccio che dividesse il paese basandosi sul territorio, i secondi sulla base linguistica/comunitaria). Oggi in Belgio si ritrovano due entità sub-statali:

• Le regioni, che si occupano delle materie territoriali: la regione Vallonia a sud, la regione Fiandre a nord e la regione di Bruxelles Capitale al centro, l’unica bilingue. • Le comunità, competenti in materie “personalizzabili”: La comunità fiamminga (presente maggiormente nella regione Fiandre e in parte nella regione di Bruxelles capitale), la comunità francese (presente nella regione Vallonia e in parte nella Regione di Bruxelles capitale), la comunità germanofona (presente nella regione Vallonia).

Ognuna di queste istituzioni è dotata di un suo parlamento regolarmente eletto, tranne nel caso della comunità fiamminga e della regione Fiandre che hanno fuso le due entità in un solo parlamento. A causa della complessità del sistema, seppur esista un’esclusività nell’attribuzione delle competenze (nessuno può operare nella materia spettante ad un altro), si è stabilita, oltre ad una mobilità di competenze verticale (lo stato federale che delega alle regioni e alle comunità

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parte delle sue competenze), anche una mobilità di competenze orizzontale (casi in cui regioni e comunità si scambiano tra loro ambiti di competenza), o ancora casi in cui regioni e comunità si sovrappongono (es. regione Vallonia con la comunità francese). A questo assetto istituzionale si aggiungono 10 province e 589 municipalità. Senza scendere troppo in dettaglio in questa sede, è importante sapere che l’intera organizzazione e l’intero apparato istituzionale devono garantire un sistema di equilibro tra le due maggiori comunità linguistiche, francese e olandese. Negli anni, questo processo è stato portato avanti, a volte, a scapito della capitale che in effetti è stata a lungo trascurata, fino a conoscere una rinascita anche grazie alla creazione delle regione di Bruxelles Capitale, che vedrà la luce come regione gestita in maniera indipendente solo dal 1989.

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4. Arrivati in Belgio

Una volta arrivati in un nuovo paese con l’intenzione di installarvisi, che sia per sei mesi o qualche anno, le cose da fare e le pratiche da sbrigare sono molte, tanto che ci si può sentire disorientati. Quello che vorremmo fare qui, per facilitare il vostro percorso, è aiutarvi fare un po’ di ordine focalizzandoci su quelli che sono i primi importanti passi da fare per cominciare la nostra vostra nuova esperienza in Belgio. In particolare, in questa sezione vedremo insieme come: cercare casa, iscriversi al Comune, cercare un corso di lingua locale. Anche la ricerca del lavoro (qualora ci si trasferisca a questo scopo) rientra senz’altro tra le priorità di cui occuparsi una volta arrivati: abbiamo pertanto preferito, data la complessità dell’argomento, inserirla nel capitolo successivo, “Lavorare in Belgio”.

4.1 Cercare casa Trovare un alloggio dove ci si senta a casa è il primo fondamentale obiettivo da raggiungere ogniqualvolta si arrivi in un posto nuovo. Al vostro arrivo in Belgio, vi si presentano diverse opzioni. Per i primissimi giorni di ambientamento, a meno che non abbiate trovato ospitalità da qualche amico o parente, potrebbe essere utile cercare una sistemazione in qualche Bed & Breakfast, affittacamere od ostello. Questa sarà la vostra base ideale da dove muovervi per cercare un alloggio più stabile. Trovare un appartamento o una camera in affitto in Belgio potrebbe richiedere un po’ di tempo e perseveranza: il nostro consiglio è dunque, quando vi siano le possibilità (soprattutto economiche e di tempo), di venire qua con un po’ di anticipo per effettuare la vostra ricerca direttamente “sul campo”, anziché a distanza. In generale, gli affitti in Belgio ed a Bruxelles sono un po’ più bassi se comparati ad altri paesi e capitali europee. Naturalmente, esistono variazioni notevoli all’interno di una stessa città, in base sia ai quartieri prescelti che al tipo di sistemazione, che sia un appartamento, una stanza, uno “studio” o ancora un “kot”, il tipico monolocale per studenti. Nelle grandi città come Anversa e Bruxelles, un affitto tra i 300 ed i 500 euro al mese (spese escluse) è il prezzo medio per una stanza, mentre per un appartamento i prezzi possono variare molto, a partire dai 600 euro, fino a superare i mille euro mensili. Gli affitti si abbassano considerevolmente nelle zone periferiche e nei piccoli centri. E’ piuttosto comune trovare appartamenti e stanze già ammobiliati (generalmente, cucina e bagno sono quasi sempre attrezzati). Altrimenti, non è difficile reperire mobili a prezzi ragionevoli, anche usati e in ottimo stato. In Belgio l’economia di “seconda mano” è molto florida ed esiste una fitta rete di mercati o negozi ben forniti, come ad esempio la cooperativa sociale “Les Petits Riens” (www.petitsriens.be). Esiste anche un mercato immobiliare molto ricco e fluido. La strada più classica da percorrere (ma anche la più costosa!) è quella di rivolgersi ad un’agenzia immobiliare. In Belgio ce ne sono veramente molte e non è difficile trovarle, basta farsi un giro nel centro di qualsiasi città o su internet e ne troverete di svariate. Da notare che le agenzie immobiliari, nel caso optaste per questa scelta, richiedono il pagamento di una mensilità come provvigione al proprietario di casa (locatore) e non all’affittuario (inquilino). Un’altra via, sicuramente più battuta, è quella di cercare gli annunci " particulier à particulier", ovvero gli annunci privati. Lo strumento più utilizzato ed efficace per accedervi e consultarli, sono i siti internet. Moltissimi sono i siti web dove poter cercare una soluzione che faccia al caso vostro:

• www.appartager.be • www.immoweb.be • www.immovlan.be • www.logic-immo.be • www.immo-particulier.be

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• o anche, nelle sezioni apposite • www.infor-jeunes.be • www.quefaire.be.

Un altro strumento che, suo malgrado, può rivelarsi molto utile è Facebook: qui potrete trovare numerosissimi gruppi appositi per la ricerca di stanze o appartamenti in affitto, come ad esempio "BXL à louer" o “Appart à Bruxelles” e magari già in giornata avrete un appuntamento per visitare un appartamento. Infine, non dimentichiamoci il classico annuncio sulle porte ancora è molto diffuso, perciò delle belle passeggiate non possono guastare. In merito al contratto di locazione, vale la pena sottolineare che ne esistono svariate tipologie. Normalmente i contratti di affitto più diffusi e flessibili hanno durata da 3 a 9 anni. Vediamo insieme qualche dettaglio. Questi contratti cessano, rispettivamente, dopo un periodo di 3, 6, o 9 anni, a condizione che l’inquilino o il proprietario risolvano il contratto con un preavviso di sei mesi. Se nessuna delle parti pone fine al contratto, lo stesso è esteso, alle stesse condizioni, ogni tre anni. Ciascuna delle due parti ha la facoltà di risolvere il contratto di locazione esteso con preavviso di sei mesi ogni tre anni, senza motivo e senza indennizzo. Per tutta la durata del contratto, il locatore ha il diritto di recedere, dando sei mesi di preavviso:

• quando prevede di occupare la proprietà per se stesso o per dei suoi parenti; • in caso di modifiche consistenti all’appartamento, ma solo alla fine di ogni periodo di tre

anni; • senza causa e dietro pagamento di un importo pari a 9 mesi dell’affitto al termine dei

primi 3 anni e 6 mesi di contratto. L’inquilino può recedere dal contratto, dando tre mesi di preavviso. Si dovrà pagare un risarcimento solo per i primi tre anni. In caso di recessione nel corso del primo anno, l’importo del risarcimento è pari a tre mesi di affitto, due mesi durante il secondo anno e un mese durante il terzo. Se il contratto di locazione non è stato registrato, o se non lo è stato entro il termine legale di due mesi, l’inquilino può, anche dopo molto tempo, risolvere il contratto senza rispettare il preavviso di 3 mesi e senza indennizzo. Spesso, ma non è la regola, può capitare che l’affittuario vi richieda una cauzione (“garantie locative”), la quale comunque per legge non può superare due mensilità dell’affitto. Di solito, inquilino e proprietario si accordano per versarla su un conto corrente cointestato a doppia firma, aperto da quest’ultimo presso la sua banca. Le modalità di gestione della garanzia possono essere svariate, in ogni caso vi consigliamo di informarvi sempre molto bene e di non versarla se non quando siete assolutamente sicuri che tutto sia fatto secondo le regole. Guardatevi bene, ad esempio, da chi vi chieda di versare una cauzione tramite bonifico prima di aver firmato il contratto di affitto o, addirittura, prima ancora di aver visto la casa, magari dopo solamente uno scambio di e-mail: in questi casi è assai probabile trovarsi difronte ad una truffa. Infine, il proprietario può richiedere di effettuare un sopralluogo per definire lo stato dell’immobile (“état de lieu”), prima dell’installazione dei nuovi inquilini (specie nei casi in cui si affitti un appartamento intero e non solo una camera). L’état de lieu può essere effettuato da un esperto, la cui prestazione viene generalmente pagata per metà dal proprietario e per l’altra metà dal locatario. Altrimenti, se si trova un accordo, può essere effettuato e sottoscritto anche dalle sole parti. La stessa cosa vale quando, al termine del contratto, si lascia l’appartamento e la verifica si compie congiuntamente. Nel caso di danni accertati le somme

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per le riparazione potranno essere detratte dalla cauzione (informatevi sempre molto bene al riguardo e leggete sempre con attenzione ogni parte del contratto che firmate).

4.2 Iscriversi al Comune 1

La prima cosa da fare una volta arrivati in Belgio è iscriversi al registro degli stranieri presso il Comune di residenza. Le modalità sono diverse in base alla durata del soggiorno (inferiore o superiore a 3 mesi) e al proprio status (lavoratore, persona in cerca di lavoro, ricongiungimento familiare, studente o persona che ha le risorse sufficienti per mantenersi). Vediamo insieme i diversi casi. Soggiorno di breve periodo (inferiore a tre mesi) ➡ Tutti i cittadini UE, SEE (Spazio Economico Europeo) e Svizzeri: entro 10 giorni dall’arrivo in Belgio, possono (ma non sono obbligati a farlo!) presentarsi al Comune (quello in cui si trova il loro alloggio, anche temporaneo), muniti di carta d’identità o passaporto in corso di validità, per notificare la loro presenza sul territorio. Qui riceveranno l’Annexe3ter (dichiarazione di presenza), documento valido per tutta la durata del soggiorno e che non potrà essere prorogato. ➡ Cittadini di Stati terzi (non membri dell’UE, dello SEE o Svizzeri): entro 3 giorni dall’arrivo in Belgio, i cittadini non membri dell’UE hanno l’obbligo di presentarsi al Comune muniti di passaporto in corso di validità e di visto Schengen (per maggiori info su visto Schengen, www.blbe.be/fr/sejour-courte-duree), per ricevere l’Annexe3 (dichiarazione d’arrivo) valido per tutta la durata del soggiorno. Questo documento può essere prorogato in casi eccezionali (malattia, visite di famiglia, ecc.). Tale obbligo scompare se durante il suo soggiorno, il cittadino non membro dell’UE risiede in hotel, ospedale, in un rifugio o in prigione. Soggiorno di lungo periodo (superiore a tre mesi) I cittadini dell’UE, della Svizzera e dell’EEE e i loro familiari che soggiornano o che hanno intenzione di soggiornare per più di tre mesi in Belgio, sono tenuti ad iscriversi entro tre mesi dal loro arrivo in Belgio presso il Comune belga di residenza (registro della popolazione straniera residente). Concretamente, occorre recarsi presso il Comune in cui si abita, al fine di inoltrare la domanda di registrazione (vi consigliamo di verificare gli orari di apertura del “Service Population” del vostro Comune e, nel caso, di prendere un appuntamento). Ci si può registrare in qualità di:

• lavoratore (dipendenti o indipendenti); • persona in cerca di lavoro; • titolare di mezzi di sussistenza sufficienti: pensionati, lavoratori in un Paese

transfrontaliero, ma residenti in Belgio, persone dipendenti finanziariamente da terzi, etc.;

• studente; • membro della famiglia di un altro cittadino UE (ricongiungimento familiare): coniuge o

partner nel quadro di un istituto giuridico equivalente al matrimonio; partner, nel quadro di una relazione duratura (i coniugi o partner devono avere più di 21 anni); familiari discendenti/ascendenti; genitori di un minore belga.

Quali documenti servono per registrarsi? Per tutte le categorie:

Per cittadini membri dell’UE e dello Spazio Economico Europeo (EEE).1

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• carta d’identità o passaporto in corso di validità; • 3 fotografie formato tessera; • spese amministrative, che variano da Comune a Comune (intorno ai 20 euro)

Per completare la registrazione, vengono richiesti documenti aggiuntivi, che variano in base alla categoria di appartenenza della persona che effettua l’iscrizione. Lavoratore dipendente

• una lettera di intenti in cui il futuro datore di lavoro dichiara che si impegna ad assumervi, o

• un contratto di lavoro, o • un’attestazione da parte del datore di lavoro;

Lavoratore indipendente • certificato dell’iscrizione alla "Banque Carrefour des Entreprises" riportante il numero

dell’impresa; Persona in cerca di impiego (“demandeur-euse d’emploi”)

• un documento che prova l’avvenuta iscrizione all’ufficio dell’impiego (Forem, Actiris o VDAB);

• copie delle lettere di candidatura inviate; • la prova di avere una reale possibilità di trovare un lavoro. Quest’ultimo essendo un

concetto molto vago e volutamente non ben definito, è suscettibile di interpretazioni altrettanto soggettive. Per “buone possibilità” si intende tutto ciò che contribuisce a fare di voi un individuo atto al lavoro, dunque si suggerisce di aggiornare costantemente il vostro dossier presso il Comune con qualsiasi documento che aiuti a dimostrare le vostre buone possibilità: qualifiche ottenute prima dell’arrivo in Belgio (laurea, diploma, dottorato, etc.), conoscenza o studio delle lingue parlate nel paese (certificati di lingua o attestati di partecipazione a corsi di lingua in Belgio), formazione professionale intrapresa o programmata, esperienze lavorative pregresse sia in Belgio che altrove in Europa.

Studente • certificato di iscrizione a un istituto di insegnamento (non necessariamente universitario:

qualsiasi formazione che copra un monte non inferiore a 17 ore settimanali); • prova della copertura sanitaria (in genere la carta sanitaria europea è sufficiente); • certificato di impegno di una persona che vi manterrà o dichiarazione giurata che

certifichi i vostri mezzi di sostentamento e sussistenza (a discrezione dei Comune). Titolare dei mezzi si sostentamento sufficienti

• prova che si dispone di tali mezzi (pensione di invalidità, pensionamento anticipato, pensione di vecchiaia, o altre pensioni, anche provenienti da persone terze);

• un’assicurazione sanitaria; Familiari (ricongiungimenti) Coniugi/Partner

• un atto di matrimonio o di un istituto giuridico equivalente (riconosciuto in Belgio); oppure

• la prova di un istituto giuridico non equivalente al matrimonio ma che provi che la relazione sia duratura: ciò può essere provato dal fatto di aver vissuto insieme prima della domanda, conoscersi da più di due ani, avere un figlio insieme (un atto di nascita o tutti i documenti attestanti il legame di filiazione).

Ascendente o da un discendente di più di 21 anni di età

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• la prova che il richiedente il ricongiungimento dipenda dalla famiglia, essendo senza risorse, al momento della domanda. Se il cittadino UE richiedente il diritto al ricongiungimento familiare dispone di un soggiorno in Belgio in qualità di titolare di risorse sufficienti al suo mantenimento, dovrà presentare: la prova di tali risorse e un’assicurazione sanitaria.

NB: Possono esserci leggere variazioni in base ai Comuni in cui ci si registra! Assicuratevi ogni volta di disporre di tutte le informazioni necessarie. Nei giorni successivi alla richiesta di registrazione presso il Comune (le tempistiche variano notevolmente da Comuni a Comuni, possono oscillare tra alcuni giorni e alcune settimane) un ufficiale di polizia verrà a controllare l’effettiva domiciliazione all'indirizzo che avete fornito (importante: non scordate di mettere il vostro nome sul campanello!). In caso non foste presenti al momento della visita, l’ufficiale generalmente lascerà un documento che attesta il suo passaggio e vi invita a ricontattarlo o a ripresentarvi direttamente in Comune. Una volta verificato il vostro indirizzo tramite questa procedura, verrete riconvocati in Comune dove, se non manca nessun documento necessario a finalizzare la vostra iscrizione, si ottiene l’Annexe8 o la carta d’identità elettronica chiamata “Carta E” per i cittadini dell'UE: essi hanno valore giuridico equivalente e rappresentano l’attestato di registrazione. Siete dunque regolarmente iscritti al registro della popolazione straniera residente. Annexe8 e Carta E hanno una validità di 5 anni. In caso contrario, ovvero se non siete riusciti a fornire tutti i documenti per completare la vostra registrazione, il Comune vi iscriverà al registro di attesa e vi rilascerà l’Annex19, che è un attestato di domanda di registrazione valido 3 mesi: questo significa che avete 3 mesi di tempo, a partire dalla richiesta della domanda, per inviare al Comune tutti i documenti richiesti che sono riportati sull’Annex19. NB: Sull'Annex19 è già presente il vostro numero di registro nazionale che è il vostro numero identificativo per l'amministrazione belga (importante per la maggior parte delle pratiche amministrative che dovrete fare, ad esempio per l'iscrizione ai centri per l’impiego, l'assicurazione sanitaria, l’apertura di un conto bancario, etc.). Esistono dunque tre scenari possibili:

1. Avete prodotto tutti i documenti richiesti per il soggiorno e rientrate in una delle seguenti categorie:

• lavoratori salariati, • lavoratori indipendenti • studenti • familiari

In tal caso, l’amministrazione comunale può approvare immediatamente il vostro soggiorno (senza che sia necessario un intervento dell’Ufficio per gli stranieri) e dunque può rilasciare immediatamente l'attestato di registrazione Annexe8 della validità di 5 anni e/o della Carta E. Se il controllo dell’indirizzo è già avvenuto ed è andato a buon fine, la persona interessata è già inscritta al registro degli stranieri. Al contrario, se il controllo è negativo o non ha ancora avuto luogo, l’attestato di registrazione riporterà che siete ancora iscritti nel registro di attesa.

2. Avete trasmesso tutti i documenti ma appartenete a una delle seguenti categorie: • richiedenti impiego, • detentori dei mezzi di sussistenza sufficienti, • familiari che non possono provare la loro discendenza familiare.

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In questo caso, l’amministrazione comunale non è abilitata a prendere una decisione riguardo il vostro soggiorno e trasmetterà la vostra domanda all’Office des Étrangers. Vi verrà dunque rilasciato l’Annexe19 in attesa della decisione dell’Ufficio degli Stranieri. Persone in cerca di lavoro: ricordiamo che, se dopo 3 mesi dalla loro iscrizione non hanno ancora trovato un impiego, è auspicabile che si rechino nuovamente al Comune per presentare nuove prove del fatto che:

• stanno attivamente cercando lavoro (copie delle candidature, ecc.); • hanno sempre migliori possibilità di trovarlo (formazioni seguite, certificati di lingua,

ecc. ecc.) L'Annexe19 verrà così prolungato per un ulteriore mese. In generale, più il dossier è completo e ben fatto, maggiori sono le possibilità che l'Office des Étrangers darà un parere positivo sulla vostra richiesta di registrazione.

3. A prescindere dalla categoria a cui appartenete, non avete trasmesso tutti i documenti richiesti entro i 3 mesi a partire dalla data della vostra domanda iscrizione.

In questo caso il Comune vi rilascerà (convocandovi o inviandovi una lettera) l’Annexe20, che vi concede un mese in più per completare la vostra domanda. Se, allo scadere di tale periodo avrete trasmesso i documenti richiesti, l’amministrazione può rilasciarvi automaticamente l’Annexe8 o richiederlo all’ufficio stranieri (in base a quanto detto sopra). Se invece non avrete provveduto alla trasmissione dei documenti, riceverete un secondo Annexe20, questa volta accompagnato da un da un rifiuto di soggiorno (“refus de séjour”) senza ordine di lasciare il territorio belga: non si tratta di un'espulsione, ma di un rifiuto della domanda di soggiorno. Questo rifiuto non vi preclude una nuova re-iscrizione al Comune, magari facendo più attenzione a produrre i documenti necessari in tempo. Spesso, questa incapacità non dipende dal fatto che abbiate fatto o meno attenzione, o che siate stati negligenti: soprattutto per la categoria di persone che si iscrivono al Comune come “chercheur-euse d’emploi”, purtroppo, il fatto di non riuscire a trovare un lavoro con regolare contratto entro i 3+1 mesi che la legislazione europea (applicata dal Belgio) prevede, significa che non si riuscirà a presentare al Comune un contratto o una promessa di lavoro e che dunque ci si ritroverà davanti ad un rifiuto del soggiorno. Importante: qualora vi trovaste in questa situazione e dunque doveste ricevere un refus de séjour, vi invitiamo a non scoraggiarvi, e, nel peggiore dei casi, a ricominciare da capo la vostra procedura d’iscrizione (si tratta di una procedura normale, per quanto fastidiosamente complessa in termini burocratici). NB: Questa procedura non si applica ai cittadini svizzeri. Quest’ultimi effettuano la registrazione al Comune mediante un altro iter da chiedere direttamente all’amministrazione comunale. Ricordiamo che durante il vostro soggiorno in Belgio è obbligatorio informare il Comune in caso di cambiamento di indirizzo o di Comune, anche nel caso in cui si intenda trasferirsi in un altro Paese o città. Soggiorno permanente Il soggiorno permanente si ottiene automaticamente (ma va richiesto espressamente presso il Comune di residenza) dopo un soggiorno ininterrotto di cinque anni a decorrere dalla domanda di iscrizione al Comune (pertanto dopo il rilascio dell’Annexe19 o, nel caso in cui venga ottenuto subito, dell’Annexe8).

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Concretamente, avere un soggiorno permanente significa ottenere una Carta E+, cioè un titolo di soggiorno permanente che apre il diritto alla parità di trattamento con i cittadini belgi. Dal momento dell’acquisizione della Carta E+, l’iscrizione del cittadino europeo passa dal Registro degli stranieri al Registro della popolazione, il che implica che il vostro soggiorno non può più essere revocato: non potrete mai ricevere un'espulsione (“ordre de quitter le territoire”) e non dovrete più provare allo stato belga che non siete un peso eccessivo per il sistema sociale, o che avete buona chance di trovare lavoro etc. In casi eccezionali, la Carta E+ può anche essere ottenuta prima dei 5 anni previsti, se il cittadino si trova in uno dei seguenti casi:

• Il lavoratore salariato che cessa di esercitare un’attività lavorativa a seguito di una inabilità permanente di lavoro e soddisfa una delle seguenti condizioni:

1. ha soggiornato in maniera continuativa in Belgio per più di due anni; 2. l’inabilità permanente al lavoro è dovuta ad un incidente sul posto di lavoro o ad una

malattia professionale che da diritto a delle prestazioni a carico di una istituzione belga;

3. il coniuge del cittadino è belga • Il lavoratore salariato che ha smesso di lavorare a seguito del raggiungimento dell’età

pensionabile o a seguito di un prepensionamento, a condizione che il coniuge o il partner sia belga.

Importante: per ottenere il titolo di soggiorno permanente, il soggiorno durante i primi cinque anni in Belgio deve essere continuato. Tuttavia, assenze per periodi che non ammontano a più di sei mesi consecutivi possono essere valutate individualmente (o assenze più lunghe in caso di leva militare obbligatoria, o ancora assenze fino a 12 mesi per ragioni mediche, formazione o distacco professionale). Quali documenti vanno presentati al Comune? ✓ La prova di un soggiorno ininterrotto per 5 anni in Belgio; in genere questa prova è la

vostra carta di identità belga (Carta E) scaduta o in procinto di scadere. ✓ Nei casi particolari in cui si soggiorna da meno di 5 anni in Belgio, è necessario

presentare i documenti che attestino che: • si è lavorato in Belgio o come lavoratori indipendenti o subordinati e che si ha una

inabilità permanente di lavoro; • si beneficia di una pensione anticipata o di una pensione di vecchiaia.

✓ Se presenterete tutti i documenti richiesti, la domanda di soggiorno permanente sarà accolta e vi sarà rilasciato l’Annexe22.

✓ In caso contrario, il Comune dichiara irricevibile la domanda, rilasciandovi invece l’Annexe23.

Nel caso in cui il Comune accolga la vostra domanda, questo trasmette il vostro dossier all’Office des Étrangers, il quale prende una decisione entro 5 mesi dal rilascio dell’Annexe22. ✓ Se l'Office des Etrangers verifica che le condizioni per il soggiorno permanente

non sussistono, chiede al Comune di notificarlo tramite l’Annexe24. ✓ Se l’Office des Étrangers riconosce che vi sono i presupposti per il soggiorno

permanente o se non si pronuncia entro 5 mesi dal rilascio dell’Annexe22, verrà fornito dall’amministrazione l’Annex8bis che certifica il soggiorno permanente. Tale documento può essere fornito in versione cartacea con validità illimitata o in formato digitale (Carte E+), rinnovabile ogni 5 anni.

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I familiari di cittadini europei, provenienti da Paesi terzi, che devono riunirsi ai parenti, riceveranno l’Annexe9bis, disponibile in formato elettronico (Carte F+) e rinnovabile ogni 5 anni. NB: il soggiorno permanente NON equivale all'ottenimento della nazionalità belga. Il soggiorno permanente si perde:

• Per un’assenza di più di due anni consecutivi; • In caso di frode.

4.3 Corsi di lingua

Come abbiamo visto, le lingue ufficiali in Belgio sono tre: francese, olandese (fiammingo) e tedesco. Se siete arrivati in Belgio senza ancora conoscere alcuna di esse, è sicuramente il caso di rimboccarsi le maniche, ma non disperate. Soprattutto nell'area di Bruxelles è possibile trovare lavoro anche conoscendo solo l'inglese o addirittura, ma in misura molto minore, con l'italiano. Naturalmente molto dipenderà dalla vostra “area di competenza” e dal tipo di lavoro che cercate. In ogni caso, vi raccomandiamo vivamente di cominciare a studiare il francese oppure il fiammingo, sia per aumentare notevolmente le possibilità di trovare un impiego, sia per favorire la vostra piena integrazione in terra belga. A seconda della regione in cui vi installerete e, dunque, della lingua che vi è parlata, vi converrà dunque scegliere l’una o l’altra lingua. Certamente, per noi italiani il francese è molto più semplice da apprendere rispetto al fiammingo, ma soprattutto se deciderete di installarvi in determinate zone delle Fiandre, questa lingua potrebbe ad un certo momento rivelarsi necessaria (in particolare per l’accesso al lavoro). Dunque, valutate bene anche questo aspetto prima di decidere dove trasferirvi. In tutto il Belgio le possibilità di apprendere le lingue nazionali (e non solo) sono molto ampie. A seconda che siate debuttanti, oppure che conosciate già la lingua ma abbiate semplicemente bisogno di darle una rispolverata, potrete scegliere tra diverse opzioni, che vanno da veri e propri corsi di lingua, più o meno intensivi, alle semplici “tavole di conversazione” (queste ultime sono appuntamenti piuttosto informali, generalmente a basso costo, mirati a fare conversazione con altre persone che come voi hanno bisogno di praticare la lingua). A Bruxelles, le scuole di lingua sono estremamente numerose e l’offerta è davvero ampia e variegata, ciascuno può facilmente trovare un corso adatto alle proprie esigenze (sia in termini di livello, che di portafoglio). Ad esempio la scuola EPFC (“Enseignement de Promotion et de Formation Continue”, www.epfc.eu) propone corsi di varie lingue, tra cui francese, fiammingo, inglese e spagnolo. Collegata all'ULB (Université libre de Bruxelles), questa scuola è particolarmente indicata anche poiché offre corsi a prezzi molto più accessibili rispetto alla maggior parte delle altre scuole di lingua, grazie alle sovvenzioni che riceve da enti pubblici e dal Fondo Sociale Europeo. Inoltre, prevede dei corsi anche in orari serali, per consentirne l'accesso ai lavoratori. Se si è iscritti al centro per l’impiego della propria regione (Actiris, Forem, VDAB o ADG) come “demandeur-euse d’emploi”, si ha generalmente diritto ad una riduzione dei costi d’iscrizione ai corsi di lingua, così come a molti altri corsi di formazione. Vi consigliamo di consultare i rispettivi siti per maggiori informazioni (vedere la sezione “Lavorare in Belgio” per saperne di più sui Servizi pubblici per l’impiego). Per reperire un elenco completo delle scuole di francese nell’area di Bruxelles è possibile consultare il sito www.maisondelafrancite.be, nella sezione “Répertoire des cours de français” che si trova in basso a destra della homepage. Inoltre, sul sito www.dorifor.be, motore di ricerca ufficiale per le formazioni a Bruxelles, è possibile tenersi aggiornati su corsi di lingua finanziati (in tutto in parte) da vari enti. Per quanto riguarda lo studio del fiammingo, vi

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consigliamo di recarvi alla “Maison du Néerlandais” (www.huisnederlandsbrussel.be), dove, in seguito ad un colloquio preliminare e ad un piccolo test, sarete indirizzati verso il corso che più fa al caso vostro.Inoltre, vi consigliamo di consultare sempre il sito del vostro Comune di residenza, poiché i vari Comuni spesso organizzano corsi di lingua (a costi agevolati per i residenti). Qui di seguito, troverete infine un breve elenco di istituti e scuole di lingua di vario genere. ★ Alliance Française: www.alliancefr.be ★ Berlitz: www.berlitz.com ★ Call International: www.callinter.com  ★ CERAN Lingua International: www.ceran.com  ★ CLL language centres: www.cll.be  ★ Cours Soir langues: www.cslangues.be  ★ Europa Language School: www.elsb.be ★ F9 Languages in Brussels: www.fondation9.be  ★ Institut Fernand Cocq: www.ifcxl.be ★ Willemsfonds: www.willemsfonds.be

5. Lavorare in Belgio

In quanto cittadini dell’UE non avete bisogno di un permesso di lavoro per lavorare in Belgio, ma dovete essere in possesso di una carta d’identità o di un passaporto in corso di validità. Vale la pena ricordare quanto già detto precedentemente: se intendete lavorare per più di tre mesi occorre registrarsi al Comune secondo le modalità descritte sopra. Nota bene: se si lavora in Belgio per un periodo di corta durata, ovvero inferiore ai 3 mesi, e se non si risiede in un hotel, ma ci si stabilisce in casa di privati o si affitta a proprio nome una stanza o un appartamento, in linea di principio, occorrerebbe registrarsi al Comune di residenza belga entro i 3 giorni lavorativi. Se arrivate e trovate subito lavoro, il datore di lavoro può registrare il vostro contratto di lavoro con carta d’identità italiana e l’indirizzo al quale siete ospitati o temporaneamente residenti in quel momento. Quando troverete una sistemazione abitativa stabile, potrete andare al Comune dove si trova la vostra casa ed effettuare la registrazione. Il datore di lavoro non deve infatti iscrivervi al registro degli stranieri comunale, ma registrare il vostro contatto alla sicurezza sociale (ONSS) che vi darà un regolare numero di iscrizione nazionale. Questo vi verrà poi confermato dal Comune dove andrete ad iscrivervi. Se siete in cerca di un lavoro munitevi di un buon CV in lingua francese e/o inglese. Non ci sono regole generali, semplicità e chiarezza sono consigliabili, su internet si trovano molti siti che aiutano a redigerne uno, per esempio per il curriculum di tipo europeo potete andare a www.europass.cedefop.europa.eu/it/documents/curriculum-vitae . È importante sapere che esistono diversi enti e servizi che possono aiutarvi a trovare un impiego. Vi riportiamo di seguito alcune informazioni importanti: EURES www.ec.europa.eu/eures/public/it/homepage Questa rete, presente in tutta l’area EEE e in Svizzera, vi orienta e vi informa efficacemente su tutte le procedure da fare per lavorare all’estero, raccogliendo e mettendo in rete quotidianamente sul suo sito internet, tutte le offerte di lavoro presenti nei paesi membri dell’EEE e in Svizzera. Potete anche inserire il vostro CV. Servizio pubblico federale per l’impiego www.emploi.belgique.be È competente per tutto ciò che riguarda l’equilibrio tra lavoratori e datori di lavoro nella loro relazione di lavoro regolamentazione del lavoro, contratti di lavoro, remunerazione, non

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discriminazione e diversità, lavoro distaccato, ristrutturazione, concertazione sociale, congedi, impiego, benessere sul posto di lavoro, disoccupazione e disoccupazione con complemento dell’impresa. Esistono 4 servizi pubblici di impiego indipendenti in funzione delle regioni e delle comunità a cui ci si può iscrivere anche solo con la carta d’identità italiana: ACTIRIS www.actiris.be Ente preposto al sostegno della ricerca del lavoro della Regione di Bruxelles Capitale (lingue parlate: francese e olandese). Sul sito vi si trovano anche le informazioni per i lavoratori provenienti da Paesi non membri dell’UE. Per accedervi occorre comunque avere un numero di registro nazionale, quindi essere iscritti come residenti in un Comune belga (in questo caso nella regione di Bruxelles capitale). Enti simili sono i seguenti: ADG www.adg.be Per la comunità germanofona (lingua parlata: tedesco). FOREM www.leforem.be Per la regione Vallonia (lingua parlata: francese e vallone. VDAB www.vdab.be Per la regione Fiandre (lingua parlata: olandese). Per chi si iscrive al Comune come “chercheur-euse d’emploi” è obbligatorio, e conveniente, iscriversi ad uno di questi centri, dato che offrono:

• accesso alle offerte di lavoro; • possibilità di seguire corsi di lingua a prezzo agevolato; • possibilità di seguire corsi di formazione professionale di vario tipo

SITI UTILI PER CERCARE LAVORO ★ www.alterjob.be ★ www.jobsregions.be ★ www.inforjeunes.be ★ www.jobat.be ★ www.jobscareer.be ★ www.megajobs.be ★ www.mindworks.be ★ www.monster.be ★ www.officeteam.be ★ www.pagepersonnel.be ★ www.references.be ★ www.secretary-plus.be ★ www.stepstone.be ★ www.toptalent.be ★ www.vacature.be ★ www.jobs.euractiv.com ★ www.eurobrussels.com

I GIORNALI I giornali nazionali, soprattutto nel fine settimana, sono una buona fonte di annunci di lavoro. I principali giornali olandesi sono: De Morgen, De Standaard, Het Nieuwsbad, De Tijd, Het Laaste Nieuws. Sul versante francofono: La Dernière Heures, Le Soir, La Libre Belgique, Le Meuse, L’Echo. Sul versante germanofono: Grenzecho.

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Puoi trovare l’elenco completo di tutti i giornali belgi on line su wikipedia, http://fr.wikipedia.org/wiki/Liste_de_journaux_en_Belgique . AGENZIE INTERINALI – AGENZIE DI RECLUTAMENTO Possono essere pubbliche o private. È bene sapere che queste agenzie richiedono di avere un numero nazionale, quindi non sono l'ideale per una prima ricerca di lavoro per chi è appena arrivato. Di seguito troverete l’elenco delle principali agenzie:

• T-Interim (www.t-interim.be) : agenzie interinali per la regione delle Fiandre. Raggruppa una quarantina di agenzie interinali private presenti sul territorio;

• Trace (www.tracegroup.be): agenzie interinali per la Regione della Vallonia. E’ un’agenzia a partecipazione pubblica di lavoro interinale, di reclutamento e selezione del personale per il territorio vallone;

• Federgon (www.federgon.be): agenzie interinali per tutto il Belgio. Riunisce una settantina di agenzie interinali private di tutto il paese.

Altre agenzie di lavoro interinale sono: ★ www.adecco.be ★ www.manpower.be ★ www.unique.be ★ www.tempo-team.be

Se siete lavoratori distaccati, allora è contratto italiano che determina la vostra relazione con il datore di lavoro che però è obbligato à rispettare le condizioni generale di impiego previste dalla legge belga limitatamente alle prestazioni che devono essere svolte sul territorio. Queste condizioni riguardano la durata del lavoro (limiti e tempi di riposo), i giorni di ferie, la sicurezza, la tempistica e le modalità di pagamento, le categorie salariali etc etc. Ognuna di queste voci è dettagliatamente descritta sul sito del ministero del lavoro belga, www.emploi.belgique.be/defaultTab.aspx?id=6224 . È importante ricordare che se un datore di lavoro non belga intende distaccare uno o più lavoratori sul territorio belga deve introdurre una domanda di lavoro obbligatorio sul sistema detto limosa www.limosa.be . Alcune categorie di lavoratori non sono obbligate a questa procedura per la natura del lavoro o per la sua corta durata, questo è il caso degli artisti, dei diplomatici, dei lavoratori nel settore del trasporto internazionale, per la partecipazione a congressi scentifici. Quindi: dubbi? Mi iscrivo prima al Comune o prima ad Actiris? Prima al Comune. Come accennato, sul sito di Actiris mancano informazioni precise circa l’iscrizione di un cittadino dell’UE. Iscrivendosi al Comune come persona alla ricerca di un impiego (chercheur-euse d’emploi), l'iscrizione ad Actiris diventa automaticamente un requisito necessario per poterla completare. Quindi, ottenendo un Annex 19, si hanno le carte in regola per andare ad iscriversi ad Actiris. In teoria, sarebbe possibile anche iscriversi prima ad Actiris (!). Difatti, è teoricamente possibile iscriversi ad Actiris anche solo presentando la carta d’identità italiana, anche se in genere negli ultimi anni Actiris richiede in automatico il numero nazionale belga, e, quindi l’iscrizione al Comune. Sedi e contatti Actiris - Office régional bruxellois pour l'Emploi Boulevard Anspach, 65 à 1000 Bruxelles (et 17 agences régionales) Tél. : +32 (0)2 800 42 42 (Centre d'appels pour demandeurs d'emploi) Site web : www.actiris.be

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Office national de l'Emploi (ONEM) - Bureau de chômage de Bruxelles Place Marcel Broodthaers, 4 à 1060 Bruxelles Tél. : +32 (0)2 542 1611 Site web : www.onem.be 5.1 Sicurezza sociale

Da ora in Belgio per poter avere una risposta immediata a domande relative alla sicurezza sociale (disoccupazione, pensione, incidenti sul lavoro, …) per soggiorni di media e lunga durata, per intenderci tutti quelli che NON sono vacanze o soggiorni inferiori ai 3 mesi, c’è il sito ufficiale dello stato www.socialsecurity.be, in particolare la sezione coming2belgium (clicca qua sul documento pdf o cerca coming2belgium su un motore di ricerca qualsiasi). In qualche clic viene detto se la data condizione lavorativa (e di provenienza) permette di accedere alla data condizione prevista dall’assistenza sociale belga. In caso positivo si viene rinviati sul sito ufficiale. Ulteriori informazioni, dalla ricerca del lavoro, al tipo di contratti, dalla disoccupazione a tutta la questione dell'assistenza sociale per lavoratori salariati e/o indipendenti, sono disponibili in francese nella sezione lavoro sul portale officiale belga di servizi e informazioni www.belgium.be/fr/emploi che ovviamente per informazioni più dettagliate vi rimanderà al già menzionato sito del servizio pubblico federale belga.

6. Sanità e sistema mutualistico

6.1 Mutuelle e CAAMI

L’assistenza sanitaria in Belgio è molto diversa da quella italiana. In Italia siamo iscritti al SSN (servizio sanitario nazionale) di diritto dalla nascita, ci sembra di non pagare nulla se non i ticket ed i farmaci non esenti, ma in realtà i costi vengono sostenuti sia attraverso la fiscalità generale sia attraverso una tassazione mirata per i percettori di reddito (in poche parole, siamo sovvenzionati grazie alle tasse nostre e altrui). In Belgio vige un sistema di contribuzione diretta, ciò significa che la somma da destinare alla sicurezza sociale sarà trattenuta direttamente dal vostro stipendio. Se si ha un contratto di lavoro belga i contributi obbligatori sono versati insieme con gli altri oneri sociali, per cui il lavoratore risulta “coperto” a partire dalla data di inizio dell’attività lavorativa. Dal 1° gennaio 2008 i lavoratori autonomi hanno la stessa copertura sanitaria dei lavoratori dipendenti, per cui non è più necessario stipulare un’assicurazione volontaria per la copertura dei “piccoli rischi” es. consultazioni mediche, cure dentarie, fisioterapia etc. Il vostro datore di lavoro avvierà le procedure necessarie alla vostra affiliazione al sistema di sicurezza sociale, salvo per l’assicurazione malattia per la quale dovete scegliere una Mutuelle (in francese) / Ziekenfonds (in olandese) o iscrivervi alla CAAMI. Infatti dal momento in cui siete titolari di un reddito (ad es. lavorate, percepite la disoccupazione, ecc), siete obbligati a iscrivervi a una Mutuelle (cassa mutua) o alla CAAMI (“Caisse Auxiliarie d’Assurance Maladie Invalidité”). Una volta iscritti, riceverete delle “vignettes” (adesivi rosa fornitevi dalla vostra mutua e che riportano i vostri dati personali e che servono per chiedere i rimborsi delle spese mediche) e, fino al 01/01/2014, una carta SIS (“carte d’identité sociale”) che è stata ora incorporata nella carta d'identità elettronica. Questi documenti sono molto importanti per il rimborso di una parte delle spese mediche effettuate. Quali sono le condizioni per iscriversi?

• Avere un numero nazionale belga (essere dunque iscritti al Comune o avere firmato un contratto di lavoro belga registrato all'ONSS, “Office national de Sécurité sociale”).

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• Avere almeno 18 anni. • Risiedere in Belgio. • Avere i documenti di soggiorno in regola. • Avere accesso al mercato dell’impiego belga o avere i requisiti per potervi accedere ( ad

es. dimostrare che si stanno frequentando corsi di formazione, di lingua, ecc..). • Avere un indirizzo e-mail.

L’iscrizione a una Mutuelle o alla CAAMI permetterà il rimborso parziale o totale delle prestazioni sanitarie a cui si ha diritto (tali enti vi rimborseranno sotto il controllo dell’INAMI, “Institut National de l’assurance maladie invalidité”). I loro servizi sono principalmente:

• Il rimborso delle spese mediche. • L’indennità in caso di assenza dal lavoro per malattia. • L’indennità di maternità. • L’indennità per le spese funerarie. • L’intervento diretto nell’acquisto di medicinali.

La quota mensile richiesta come base varia tra i 5 e gli 8 euro, e garantisce rimborsi sino al 70%. Ci sono ovviamente categorie di persone che hanno diritto ad una percentuale di rimborso superiore, come per esempio i malati cronici, i portatori di handicap, i vedovi, gli orfani, le persone già in carico a CPAS e dintorni. Esistono circa una cinquantina di casse mutue in Belgio, che sono raggruppate nelle seguenti unioni :

• Alliance nationale des mutualités chrétiennes 579 chaussée de Hecht, boîte 40 – 1031 Bruxelles T. 02 246 41 11, sito: www.mc.be

• Union nationale des mutualités socialistes 32-38 rue Saint Jean, 1000 Bruxelles T. 02 515 02 11, sito: www.mutsoc.be

• Union nationale des mutualités neutres 145 chaussée de Charleroi, 1060 Bruxelles T. 02 538 83 00, sito: www.mutualites-neutres.be

• Union nationale des mutualités libérales 25 rue de Livourne, 1050 Bruxelles T. 02 542 86 00, sito: www.mut400.be

• Union nationale des mutualités libre 19 rue Saint-Hubert, 1150 Bruxelles T. 02 778 92 11, sito: www.mloz.be

NB: Potete consultare la lista completa delle mutue in Belgio all’indirizzo www.riziv.be/citizen/fr/insurers/contacts/index.htm . Oltre all’assicurazione obbligatoria c’è in genere una quota corrispondente a quella “complementare” che permette di ottenere dei vantaggi quali il rimborso delle terapie non convenzionali, l’intervento per una parte della spese sostenute per l’iscrizione in palestra (ovviamente la quota rimborsata è sempre la stessa, per cui non pensate di fare i furbi iscrivendovi nel club più esclusivo della città…) e molto altro: ogni mutuelle ha la propria lista dettagliata, in quanto è con i servizi complementari che si differenzia dalle “concorrenti”. Alcune Mutuelles (come la Chrétienne, per esempio) offrono molti servizi inerenti la famiglia ed il bambino, altre (come Euromut) sono più attente alla dietetica ed alle cure naturali… Vi

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sono poi delle assicurazioni aggiuntive che si pagano a parte (per esempio: quella dentistica per gli interventi di “manutenzione straordinaria”), e in genere –per evitare abusi- prevedono un periodo di “stage” di sei mesi dalla stipula. 6.1 Il medico curante

In Belgio si può scegliere liberamente il medico curante, senza vincoli di residenza o di quantità di pazienti già da lui presi in carico. Inoltre, si può cambiare in qualsiasi momento senza nessuna burocrazia aggiuntiva. I medici, alla fine di ogni visita, rilasciano una ricevuta (“attestation des soins”) che bisogna inviare o portare alla propria mutua per ricevere il rimborso, aggiungendo la propria vignette. Quelli convenzionati applicano le tariffe fissate dall’Institut National de l’assurance maladie invalidité), mentre gli altri fissano liberamente le tariffe e spetta al paziente l’onere di pagare il surplus. Attenzione: molti medici possono applicare tariffe in convenzione per certi orari di ricevimenti e tariffe non in convenzione per certi altri orari di ricevimento. Per quanto riguarda gli specialisti, così come avviene in Italia, si può optare per la visita in ospedale o nello studio privato. In entrambi i casi le spese mediche sono rimborsate con l’applicazione delle stesse regole. In poche parole, per la maggior parte dei servizi sanitari dovete pagare le fatture subito e tenere le ricevute, che devono essere consegnate alla mutua per ottenere il rimborso. Le ricevute sono di colore verde o bianco ed hanno una forma rettangolare. Sulla ricevuta dovete incollare le vignette. I rimborsi sono di solito inferiori ai costi. La percentuale rimborsata varia a seconda del medico (convenzionato o no), del tipo di cura, dello status dell’assicurato. Esistono categorie di persone che hanno diritto ad una percentuale di rimborso superiore, come per esempio i vedovi, gli orfani e i ciechi. Il Consolato fornisce una lista dei medici che parlano Italiano a Bruxelles. Altra differenza rispetto all’Italia è che in Belgio gli esiti degli esami o visite non devono essere ritirati in ospedale o in laboratorio, ma vengono inviati a domicilio e/o presso il proprio medico curante. 6.2 Il sistema delle Maisons Médicales Esistono una serie di ambulatori chiamati Maison Médicale formati da una équipe multidisciplinare che fornisce una serie di cure di base. L’azione della Maison Médicale è un approccio olistico alla salute, considerata nelle sue dimensioni fisica, psicologica e sociale. Fa parte di un approccio di promozione della salute e integra la cura alla prevenzione. La Maison Médicale si basa su una dinamica di partecipazione diretta della comunità: esso valorizza le risorse dei residenti e del quartiere. Lavora in collaborazione con la rete locale. I sui valori sono quelli della giustizia sociale, dell’equità e della solidarietà, di cittadinanza, del rispetto per gli altri e se stessi. Iscrivendosi a questa rete di ambulatori le visite avranno un costo minore o nessun costo aggiuntivo. Esistono comunque due modalità di pagamento:

• al momento: il paziente paga l’importo della consultazione o della visita secondo le tariffe stabilite con il medico della mutua e, in seguito, viene rimborsato da quest’ultima;

• nel pacchetto: questo sistema è praticato in quasi tutte le maisons médicales. Nel quadro di un accordo firmato tra il paziente, la sua Mutuelle e la Maison Médicale, l’INAMI, per mezzo della Mutuelle, paga alla Maison Médicale, ogni mese, una tariffa fissa (forfait) per ogni iscritto. Tale somma viene elargita sia che il paziente utilizzi o non

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utilizzi il servizio della Maison Médicale. Il paziente iscritto non paga più dunque le consultazioni o le visite. Il forfait copre le cure di base, l’assistenza infermieristica e di fisioterapia.

Per maggiori informazioni sulle Maisons Médicales visitate il sito www.maisonmedicale.org . Qui invece troverete l’elenco completo di tutte le Maisons Médicales presenti in Belgio www.maisonmedicale.org/-Trouver-une-maison-medicale-en-.html . 6.3 Le farmacie

In Belgio, come accade anche in altri paesi tra i quali l’Italia, le insegne delle farmacie sono rappresentate da una croce verde. Sono aperte dal lunedì al sabato mattina (chiusura ore 12:00). Il sabato pomeriggio lavorano solo quelle di turno. L’elenco di quelle aperte è esposto accanto alla porta di ogni farmacia e per un elenco online potete consultare la pagina upb-avb.be/pharmacies-de-garde . All’acquisto di un medicinale il farmacista chiede di solito se si è iscritti presso una mutua belga. Se la risposta è positiva, vi chiederà la vostra carta SIS o la vostra carte d'identité belge che verrà introdotta nell’apposito lettore e permetterà di computare direttamente la quota parte dello scontrino che, in quanto rimborsata dalla mutuelle, non dovete pagare. Questo non si applica però a tutti i farmaci: quelli omeopatici e quelli da banco sono a prezzo pieno e non sono rimborsabili a meno che non abbiate stipulato un’assicurazione extra. Attenzione: non è detto che lo stesso farmaco che in Italia è in vendita libera lo sia anche in Belgio. Potrebbero chiedervi una prescrizione anche per quella medicina che prendete da anni. 6.4 La (EX) carta SIS Chi beneficia della sicurezza sociale belga ha diritto alla carta SIS (personale e non cedibile) o alla carte d'identità belga (nel caso degli italiani, carte E o E+). La carta SIS veniva rilasciata dalla mutua fino al 30/12/2013 ma, come già detto, è stata rimpiazzata dalla carte d'identità e non è più rilasciata. Alla fine del 2016 la carta SIS dovrebbe sparire completamente. La carta SIS/ID possiede un microchip sul quale sono registrate numerose informazioni: cognome, nome, data di nascita, sesso, numero di sicurezza sociale, nome della cassa mutua del titolare della carta, numero di affiliazione, etc . La carta SIS deve essere presentata in farmacia al momento dell’acquisto di medicinali rimborsabili, nel caso di ricovero o cure in ospedale, quando ci si presenta presso la propria mutua per richiedere informazioni o rimborsi. La carta SIS/ID permette l’applicazione del sistema del “tiers payant”: questo vuol dire che invece di pagare l’intera prestazione e poi chiedere il rimborso alla mutua, sarà possibile pagare solo quella parte della prestazione che è a carico del paziente. L’ospedale o la farmacia si occuperà di chiedere il rimborso alla cassa mutua. La carta SIS deve essere aggiornata ogni qual volta la mutua lo richiede, perché ciò consente il corretto calcolo dei rimborsi. 6.5 In ospedale

L’assicurazione obbligatoria copre solo una parte delle spese relative ad un ricovero in ospedale. Per tale ragione è consigliato sottoscrivere un’assicurazione per le cure ospedaliere (assurance hospitalisation). Prima di farlo assicuratevi che il vostro datore di lavoro non ne abbia già sottoscritto una collettiva per il personale. Le casse mutue e le compagnie private di assicurazione propongono numerose formule di assicurazione a prezzi che variano anche in base all’età dell’assicurato.

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Pronto soccorso Se vi dovesse capitare di ricorrere al Pronto Soccorso (Service d’Urgences), questo funziona come le visite in ospedale: la vostra carta SIS/ID verrà passata nel lettore, e vi si richiederà il saldo della parte a vostro carico, o verrà inviata la richiesta di pagamento a casa. In ogni caso, contrariamente a quanto ancora accade in certi Paesi, se non siete titolari di un’assicurazione nessuno vi lascerà certo per strada o senza cure. 6.6 Tessera europea di assicurazione malattia

Se viaggiate negli Stati membri dell’UE, in Svizzera, Norvegia, Islanda o Liechtenstein, e avete bisogno di cure mediche, potete riceverle presentando la “Tessera europea di assicurazione malattia”. E’ una tessera gratuita (rinnovabile ogni 2 anni) che da diritto all’assistenza statale in caso di permanenza temporanea, alle stesse condizioni e allo stesso costo (gratuitamente in certi paesi) degli assistiti del paese in cui ci si trova. Le tessere sono emesse dall’ente assicurativo del paese di residenza. La presentazione di tale carta alla struttura sanitaria di cui avete bisogno, vi permetterà un rimborso totale o parziale delle spese mediche sostenute secondo le tariffe in vigore del Paese in cui si ci trova. La mancata presentazione della carta può comportare l’applicazione di una tariffa privata maggiore, non rimborsabile. La tessera sanitaria è

• Individuale; • limitata a soggiorni temporanei; • riservata a cure impreviste ( non copre pertanto cure che avete programmato di

effettuare in un altro Paese). Si ricordi dunque che:

• non è un'alternativa all'assicurazione di viaggio. Non copre l'assistenza sanitaria privata né costi come quelli del volo di ritorno al proprio paese di provenienza o relativi a beni persi o rubati;

• non copre i costi se si viaggia al solo scopo di ottenere cure mediche; • non garantisce servizi gratuiti. I sistemi sanitari dei vari paesi sono diversi: determinati

servizi che nel proprio paese sono gratuiti potrebbero non esserlo in un altro stato. Per i casi medici specifici, come l'ospedalizzazione o il rimpatrio, una copertura assicurativa complementare vi tutelerà maggiormente. Attenzione: se si trasferisce la residenza abituale in un altro paese, occorre utilizzare il modulo S1 invece della tessera TEAM (info sul modulo S1 al sito www.kvg.org/stream/it/download---0--0--0--73.pdf) per ricevere l’assistenza medica nel nuovo paese di residenza abituale. Per maggiori informazioni sul sistema di mobilità sanitaria internazionale nei Paesi UE e negli Stati in convenzione visita il sito www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=957&area=Assistenza%20sanitaria&menu=italiani .

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