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    C ARATTERI GENERALI

    DEL R OMANTICISMO EUROPEO (E ITALIANO )

    [Materiali tratti con adattamenti da C. Varotti: Il Romanticismo :

    cf. http://www.griseldaonline.it/formazione/testi_summer/Romanticismo.rtf ]

    Quando parliamo di Romanticismo ci riferiamo a una realt estremamente complessa , che non solo interessa

    la letteratura e larte europea (e nordamericana), ma si lega alle manifestazioni del pensiero filosofico, politico e

    scientifico; produce nuove mode e nuovi comportamenti sociali, allinterno di un mu tamento profondo della sensi-

    bilit e della mentalit.

    Il tentativo di definire in maniera complessiva e unitaria il Romanticismo europeo impresa disperata .

    Non solo i movimen ti romantici nazionali si affermano in tempi diversi (una scuola romantica f rancese esplode

    in tutta la sua vitalit nei pieni anni Venti, quando in Germania unesperienza ormai conclusa), ma soprattutto ri -

    velano fisionomie molto differenziate. In realt, dietro lo stesso nome, si nascondono spesso concezioni, poeti-

    che e orientamenti di gusto o del pensiero molto diversi . Il poeta italiano pi vicino alla grande lirica romantica

    europea e allimmaginario che la caratterizza appare ad esempio Leopardi , che sempre si professa per antiro -

    mantico. Un aperto sostenitore del Roman ticismo come Manzoni invece fedele a una letteratura realistica e vi-

    gilata dalla ragione (legata agli ideali morali e civili dellIlluminismo lombardo), polemicamente estr anea ad alcu-

    ne delle manifestazioni pi tipiche del Romanticismo europeo (quel fa scino per il misterioso, lirrazionale e il fan -

    tastico che nutre molta letteratura contemporanea tedesca e inglese).

    Limitandoci a individuare (con necessaria approssimazione) alcuni tratti comuni ai vari movimenti romantici,

    ci troviamo di fronte a sentimenti ed espressioni che si ricollegano direttamente a tendenze gi individuate nel se-

    condo Set tecento. Le scuole romantiche, mentre riprendono temi e forme entrati negli ultimi decenni a far parte

    della sensibilit europea, ne approfondiscono per le implicazioni teoriche, inserendoli in compiute e organiche

    concezioni estetico-letterarie (potremmo anzi parlare di un vero e proprio primato dellestetico ).

    La rivoluzione romantica ci appare in primo luogo come la raggiunta consapevolezza dellaprir si di un

    nuovo mondo e di una nuova epoca: il delinearsi di una modernit sentita dai contemporanei come i l tra-

    monto definitivo di un sistema culturale e poetico che aveva caratterizzato la plurisecolare tradizione euro-

    pea .

    1 - Lesperienza del dis sidio

    1.1 Luomo scisso .

    Un motivo ricorrente negli scritti dei romantici (a partire dal saggio fondamentale di Schiller: Della poesia in- genua e sentimentale , 1795-96 ) lidea che la coscienza della modernit ha portato luomo a una condizione

    consapevole di dissidio e di scissione : scissione tra io e mondo, tra corpo e spirito . Se la letteratura degli anti-

    chi era stata ricerca di armonia e di ordine, la letteratura dei moderni non pu che dare voce a quel dissidio, espri-

    mendo le contraddizioni che caratterizzano il rapporto conflittua le dellindividuo con il mondo, dellio con se stes -

    so (con il profondo della propria interiorit). Da una parte lindividuo si sente pa rte di un Tutto infinito ( cio

    costituito di Spirito, capace di pensare lAssoluto: il principio divino che d movimento alle cose e genera la realt

    sensibile); dallaltra parte egli consapevole dei propri oggettivi limiti umani ( corpo, vive nel tempo, conosce

    la caducit). Perci i Romantici colgono il Tragico come condizione esist enziale dellindividuo: tragica (perch

    votata alla scon fitta) laspirazione a superare i limiti dellumano e del destino, tragico il desiderio delluomo

    per qualcosa che si sa irraggiungibile.

    Allarmonia delle estetiche classicistiche si contrappone perci una letteratura che esprima linafferrabi -

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    le, il continuo trapas sare e tramontare delle cose; una letteratura che dia voce allinstabile mescolarsi di aspirazio -

    ni, nostalgia e disillusioni che vivo no nellanimo delluomo moderno.

    1.2 I limiti della ragione.

    Larte non pu ricorrere alla ragione per esprimere una condizione umana che fatta di contraddizioni e miste -

    ri, che non articolabile razionalmente. La verit delluomo e della sua condizione nel tempo della storia pu esse -

    re solo colta intuitivamen te, cercata nellattivit creatrice dellimmaginazione, trasformata in simboli, in figure. Di

    qui derivano alcuni degli aspetti fondamentali delle poetiche e delle estetiche romantiche: la sfiducia nella ragio-

    ne ; il fascino esercitato dal mist erioso e dallineffabile ; larte come rivelazione intuitiva e per via simbolica di

    ci che si cela sotto lapparenza delle cose.

    2. Lirrazionale collettivo

    2.1 Lincomprensibilit degli eventi .

    Una parte consistente della letteratura e del pensiero romantico esprime una fondamentale sfiducia nella ragio-

    ne e nella possibilit di comprendere razionalmente ogni aspetto della condizione umana (ovviamente laffer -mazione non conclude i tanti aspetti della cultura romantica: si pensi alla concezione della realt e della storia di

    Hegel). Accanto alle zone dombra de lla psiche, alle forme inafferrabili e misteriose della sensibilit individuale

    (che gi avevano interessato scrittori e poeti del tardo Settecento, dagli Strmer und Drnger tedeschi, a Rousseau

    e Alfieri), il Romanticismo attratto dalle molteplici manifestazioni di quel non-razionale collettivo che segna de-

    stini e vicende dei popoli.

    In ci giocarono un ruolo essenziale le terribili esperienze storiche tra la Rivoluzione francese e la caduta di

    Napoleone. Non solo quegli eventi proposero in maniera traumatica lesperienza della violenza, ma soprattutto mi -

    sero in risalto limpotenza de lla Ragione a penetrare e comprendere i meccanismi profondi dellagire collet -

    tivo . Lideale assoluto e astra tto di Giustizia che animava Robespierre e Saint-Just aveva condotto al furore omici-

    da del Terrore. E intere generazioni di giovani erano state sacr ificate nelle guerre napoleoniche. Eppure quelle

    esperienze gi andavano assumendo per i sopravvissuti e per le nuove genera zioni i colori mitici delleroismo, sta -

    gione esaltante di giovinezza e morte: si leggano le fulminanti pagine iniziali delle Confessioni di un figlio del se-

    colo (1836) di Alfred de Musset o i primi capitoli della Certosa di Parma (1839) di Stendhal. In quale zona oscura

    dellanimo umano avevano potuto annidarsi i semi dellorrore? La pretesa illuministica di penetrare le cause dei

    comportamenti collettivi, di neutralizzare alla luce della ragione le follie del fanatismo, appariva impotente di

    fronte alla forza delle fedi, dei sentimenti e delle passioni.

    2.2 La nazione.

    In questa attenzione per le manifestazioni collettive razionalmente inspiegabili si inserisce il concetto di nazio-ne , che tanta parte ebbe nella letteratura (oltre che nel pensiero filosofico e politico) del Romanticismo. Legame

    ancestrale tra individuo e collettivit, tra popolo e terra, la nazione idea che acquista nel Romanticismo un va-

    lore spesso sacrale , fondato sulla potenza di un sentimento misterioso, di fronte al quale apparivano deboli le ar-

    gomentazioni del cosmopolitismo illuminista. E una conc ezione che anima i Discorsi alla nazione tedesca (1807)

    di Fichte, o gli ultimi drammi di Schiller (in particolare il Guglielmo Tell , 1805) e tanta letteratura patriottica ita-

    liana. Talora il concetto di nazione si colora di tratti mistico-religiosi; come ad esempio in Mazzini , che vedeva

    nella nazione una missione sacra di civilizzazione dellumanit, una sorta di anello intermedio tra individuo e Dio.

    Riprendendo suggestioni presenti nel pensiero di Herder (1744-1803), la letteratura romantica tedesca si inte-

    ress cos al folklore , come espressione dello spirito del popolo (Volksgeist ), proiezione dei valori e delle aspi-

    razioni della nazione . Di qui le grandi raccolte di fiabe (famosissima quella dei fratelli Grimm , 1812-1822) e gli

    studi sulle tradizioni popolari , che nel corso del secolo si diffusero in tutti i paesi dellEuropa. Tra i tanti nomi:

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    Claude Fauriel (1772-1844), amico e corrispondente di Manzoni, che studi la cultura popolare francese; e Nicco-

    l Tommaseo (1802- 1874), con limportante raccolta e traduzione dei Canti popolari toscani, corsi, illirici, greci

    (1841-42).

    2.3 La riscoperta del sacro.

    Il Romanticismo ebbe un fortissimo interesse per la Fede e le manifestazioni del sacro . Un recupero che

    talora esalt il ruolo della religiosit tradizionale (anche nelle forme della superstiziosit), sentita come espressio-

    ne dei pi profondi bisogni interiori delluomo e delle sue aspirazioni. Unop era come il Gnie du Christianisme

    ( Il Genio del Cristianesimo ) di Chateaubriand (1802) uno dei testi pi tradotti e letti nel primo Ottocento si

    iscrive in quella riscoperta del sacro e della religiosit che caratterizza molti autori del periodo romantico (vanno

    perlomeno ricordate la famosa conversione di Manzoni , nel 1810, o il misticismo che caratterizza le ultime opere

    dei tedeschi Novalis e Friedrich Schlegel, che si converte al cattolicesimo).

    3. Le zone buie della psiche .

    3.1 Il sogno, la follia, il desiderio.

    Troviamo nella letteratura romantica unacuta attenzione per la soggettivit e per lio . Il tentativo di penetra-

    re nella verit del lindividuo porta lo scrittore romantico a sprofondare negli abissi dellinteriorit, nelle zone

    oscure della psiche.

    Lattenzione per il mondo sentimentale dellindividuo (che gi aveva caratterizzato la sensibilit preromantica)

    si sposa con lattrazione del Romanticismo per lirrazionale e lindeterminabile, per le manifestazioni pi

    imprevedibili e misteriose dellanimo umano . Di qui lo spazio riservato in alcuni autori romantici alloniri -

    co, alla follia, al delirio, a quegli stati mentali in cui il venir meno del controllo razionale sembra aprire im-

    provvise e inedite illuminazioni . Talora i confini tra sogno e realt diventano labili e incerti si pensi ad alcuni

    racconti di Gerard de Nerval (1808-1855) o dello scrittore americano Edgar Allan Poe (1809-1849) e la realtsembra sfuggire ad ogni controllo. Il sogno pu divenire la rivelazione di u na verit misteriosa, e mettere lin -

    dividuo a contatto dellassoluto (come il sogno del fiore azzurro simbolo di unirraggiungibile felicit la cui ri -

    cerca segner il destino di tutta una vita che apre l Enrico di Ofterdingen , romanzo incompiuto di Novalis). Rea-

    le e immaginario spesso si confondono, portando alla deriva della follia e della dissociazione schizofrenica.

    Molte immagini care alla narrativa romantica appartengono alla sfera del doppio : traducono cio narrativa-

    mente limmagine di un u omo dissociato, che guardando dentro se stesso scopre la presenza di un altro (un alter-

    ego , un sosia), un insieme i nquietante di pulsioni e desideri. E la storia delluomo che vende al diavolo la pro -

    pria ombra, simbolo dellidentit individuale, perde ndo quiete e ragione ( Storia meravigliosa di Peter Schlemihl ,

    di Adalbert Von Chamisso); lo scienziato che trova la pozione che libera da ogni inibizione le pulsioni istintive

    ( Lo strano caso del dottor Jekill e del signor Hyde , di Stevenson); specchi o ritratti che riflettono immagini

    dellindividuo dotati di vita propria. Temi di una narrativa fantastica che esprimono linquietudine delluomo di

    fronte a uninteriorit buia e misteriosa, nella quale si annidano possibili mostri.

    A questi temi va aggiunto quel vero e proprio fascino esercitato sulla sensibilit romantica dalla manifestazione

    del male: la crudelt, il dolore voluttuoso, il sangue, la forza devastante della lussuria, le manifestazioni del diabo-

    lico. Prodotti di unesplorazione dellinteri orit colta negli aspetti pi inconfessabili e morbosi.

    3.2 Lauscultazione dellio .

    La sensibilit settecentesca aveva enfatizzato il ruolo del genio, inteso come ci che innato nellindividuo, il

    nucleo pi intimo della sua personalit. Lespressi one del sentimento e delle passioni (e delle sue potenzialit di-struttive) aveva caratterizzato le opere degli Strmer und Drnger in Germania e la sensiblerie settecentesca

    (Rousseau e i suoi epigoni), fondata sulla libera espressione dei sentimenti, in unindagine psicologica attenta alle

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    sottili modulazioni del desiderio, della malinconia e del patetico.

    Questi motivi sono ben presenti nella letteratura romantica dellOttocento, soprattutto francese e italiana. E

    unattitudine allintrospezione psico logica che pone in risalto le sottili contraddizioni dei desideri (si pensi a

    quel piccolo capolavoro che l Adolphe di Constant), lintimo colloquio con se stessi, la contemplazione malinco -

    nica della natura, le forme della passione (spesso nella dolorosa tensione tra abbandoni e pentimenti, tra cadute e

    rinascite). Sono aspetti della letteratura romantica che pi influiranno sui comportamenti sociali, fino a un trito

    sentimentalismo: i languori e gli ardori di tanta letteratura minore ottocentesca (largamente amplificati dal melo-

    dramma e dalla moda) che Flaubert in Madame Bovary (1857) sottoporr a una critica feroce e impietosa.

    3.3 LIo come conoscenza del mondo .

    In altri casi lauscultazione dellio e il soggettivismo acquistano valenza metafisiche , diventano il mezzo per

    accedere allintuizione di Verit, per rivelare limprovviso affiorare dellAssoluto che si cela sotto lapparenza

    della realt.

    E una concezione che troviamo soprattutto nei poeti tedeschi e inglesi, vicina alle suggestioni dell a filosofia

    idealistica po stkantiana (Fichte, Schelling), secondo la quale lIO individuale (che parte dellAssoluto, delloSpirito divino) a costruire il mondo esterno, privo di una sua autonoma oggettivit. Penetrare nelle profondit

    dellIo diviene un percorso anche conosciti vo, che pone il soggetto in contatto con linvisibile. Ne deriva una con-

    cezione della poesia sentita come improvvisa illuminazio ne, intuizione di una realt misteriosa, come esta -

    si , che letteralmente significa uscita da se stessi, dai limiti del corpo e del pe nsiero razionale. E lesperienza tra -

    dotta poeticamente da Novalis negli Inni alla notte (1798): unuscita dai confini tra la morte e la vita, che condu -

    cono il poeta a ritrovare, nellunit dello spirito, la donna ama ta defunta. Oppure si pensi alla particolare avventura

    conoscitiva delle Ballate liriche (1797) di Wordsworth: lo sguardo soggettivo e veggentedel poeta trasforma una

    realt comune in qualcosa che rivela un mistero, una verit sotterranea e insondabile.

    Ma di natura estatica anche lesperienza descritta da Leopardi nell Infinito : un dato sensibile e concreto

    (una siepe che im pedisce allo sguardo di spaziare) che rivela al poeta lintuizione dellinfinito, in un correre dolce

    e vertiginoso del pensiero, solo con se stesso.

    4. Il rifiuto delle regole

    4.1 Contro il classicismo.

    Chiamata a dare voce allimprevedibile e allinsondabile, la letteratura romantica non accetta regole che

    cristallizzino il flui re della fantasia e dellimmaginazione, la lib era creativit del poeta . La lotta contro le re -

    goledella tradizione classicistica, negli scrittori romantici, fa tuttuno con la celebrazione delloriginalit creativa.

    Un motivo presente non solo nei tanti scritti polemici anticlassicisti prodotti dal Romanticismo, ma che si esprime

    anche attraverso suggestive immagini poetiche: come il ricorrere, nella lirica inglese, dellimmagine del vento e

    dellarpa eolia (lo strumento appeso agli alberi che suoni al soffiare del ve nto), simbolo dellispirazione, c he come

    il vento sembra nascere dal nulla, e che nessuna forza pu imbrigliare.

    Lideale di unarte non costretta da regole rigide alimenta la polemica romantica nei confronti dellestetica clas -

    sicistica, con le sue norme vincolanti, la rigorosa divisione dei generi e degli stili. Ne deriva la nascita di un nuovo

    olimpodi autori del pa ssato. E significativa lesaltazione di Shakespeare (gi cominciata nel Settecento, nella

    triade Bibbia-Omero- Shakespeare cara al gusto primitivodel preromanticismo). Assurto a simbolo di unarte pi

    libera, capace di esprimere con intensit anche le antinomie e i paradossi della vita, Shakespeare ha unito il sordi-

    do e il sublime, il tragico e il comico, in una meravigliosa mescolanza che ha soppiantato la rigida divisione dei

    generi e dei temi propri delle poetiche classicistiche. Shakespeare appare romant ico perch uno dei grandi fon-datori della sensibilit moderna; accanto a lui figurano Ariosto e Tasso, Cervantes e Caldern de la Barca: quanti

    hanno rifiutato i modelli classici per dare espressione allo spirito del loro tempo (lo Zeitgeist ), ad una nuova,

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    nascente visione del mondo.

    4.2 Il genere romanzo.

    La rigorosa distinzione dei generi letterari (per cui ad ogni genere devono corrispondere particolari temi, forme

    e ambientazioni) definitivamente soppiantata dal trionfo del Romanzo . Genere ibrido e fuori dalle conven-

    zioni, il romanzo si presenta come la forma ideale di una letteratura capace di rappresentare la vita nella sua com-

    plessit e in tutte le sue tonalit: personaggi del popolo o della borghesia (che secondo la tradizionale distinzione

    dei generi potevano aver posto solo nella commedia, in una dimensione comica o leggera) possono ora divenire

    protagonisti di storie serie o tragiche.

    La libert formale del romanzo concede inoltre al narratore di stabilire con il lettore una variegata molteplici-

    t di piani co municativi. Il narratore pu farsi saggista, commentatore ironico o filosofico, pu abbandonarsi

    allafflato lirico o al realismo.

    4.3 La rappresentazione del reale.

    Il grande romanzo della prima met dellOttocento si lega a un aspetto importante del Romanticismo: il rea-lismo . La dimen sione del sogno, dellirrazionale e del fantastico, non esaurisce infatti le tematiche del Romanti -

    cismo. La vocazione a una rap presentazione rigorosa e precisa della realt del resto riconducibile allesigenza

    romantica della libert creativa e alla ricerca della sincerit. Di qui la rappresentazione accurata degli ambienti

    sociali (il milieu ) e delle esatte circostanze storiche che caratterizzano la narrativa di Stendhal e Balzac (che nel

    centinaio di romanzi e racconti della Comdie humaine ha composto un ritratto grandioso della societ francese

    dellet della Restaurazione). Analoga sensibilit p er la realt storico- sociale caratterizza lopera di Manzoni , il

    cui percorso creativo, dalle tragedie ( Il conte di Carmagnola e Adelchi ) ai Promessi sposi , contrassegnato dal

    principio di una schietta aderenza al vero . Un atteggiamento in linea del resto con quella vocazione realistica

    (dai forti motivi civili ed educativi, di sapore illuministico) che contraddistingue il primo romanticismo italiano.

    4.4 Antica e nuova mitologia.

    Rientra nellmbito del rifiuto delle norme anche la riflessione dei romantici sulla mitologia . In area italiana

    e francese essa si leg essenzialmente a motivi polemici anticlassicistici; un continuo ripetersi di motivi triti: la

    mitologia classica incapace di parlare alla sensibilit degli uomini moderni, appartiene a un a concezione delluo -

    mo e della natura ormai scadute. La mitologia classica costringe inoltre la libera fantasia del poeta a incanalarsi in

    percorsi obbligati (il solito repertorio di immagini, metafore ed emblemi) che limitano il libero svolgersi della fan-

    tasia, quasi constringendolo a pensare il gi pensato, a vedereil gi v isto.

    Di pi alto livello teorico certamente la discussione sulla mitologia in area tedesca, aperta dallimportante Di-

    scorso sulla mitologia di Friedrich Schlegel (apparso sulla rivista Athenum nel 1800). Come la mitologia an-tica aveva dato corpo alle concezioni e alla visione del mondo delluomo antico, cos il Romanticismo deve dare

    vita a una nuova mitologia: un nuovo insieme di immagini ed emblemi (Schlegel cos come il filosofo Schelling

    parlano anche di geroglifici) che esprimano a ttraverso la concretezza sensibile dellimmagine il materiale con -

    fuso dellanima romantica.

    Spunti che ci conducono a quella riflessione sul simbolo che ebbe grande importanza nella cultura romantica.

    Per i romantici il simbolo non un segno che rimanda convenzionalmente a un significato, ma unimmagine che

    possiede in s qualcosa di ci che vuole rappresentare ( dunque legata in forma analogica alla realt). Il sim -

    bolo, traduzio ne in immagine di unintuizione, pu esprimere cos ci che , da un punto di vista razionale, indici -

    bile.

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    L EROE ROMANTICO

    (TRA INSODDISFAZIONE , RIBELLIONE E FUGA )

    1.

    Lisolamento delleroe romantico .Molti aspetti del personaggio nobile e insoddisfat to, dotato di una sensibilit e di unaspirazione alla grandezza

    che gli rende insopportabile la mediocrit contemporanea aspetti riscontrabili in Alfieri, Foscolo e Goethe (il

    modello del Werther e dell Ortis ), o in Schiller permangono nella letteratura del primo Ottocento. Spesso spo-

    gliato delle pose plutarchianeche avevano caratterizzato la letteratura del secondo Settecento, leroe romantico

    avverte dolorosamente il contrasto tra i propri va lori ideali e un mondo dominato dalla logica dellintere sse econo-

    mico e dallutilitarismo (di qui la sua vocazione alla fuga e al rifiuto del mondo contemporaneo). Circola cos

    costante mente nelle opere romantiche lidea che il mondo abbia perduto ogni bellezza, che un diluvio di prosaica

    meschinit abbia sommerso ogni purezza e nobilt.

    Spesso leroe insoddisfatto e infelice coincide con lartista, che persegue ideali di vita e valori incomponibili

    rispetto a quelli dominanti nella societ. Questo atteggiamento di dissidio e rottura tra artista e societ esp rime del

    resto il disagio di molti intel lettuali di fronte ai valori che la borghesia trionfante nellEuropa ottocentesca sta im -

    ponendo. Il disprezzo verso la borghesia si configura allora come risposta polemica del letterato alla constatazione

    della prop ria marginalit sociale. E questo un atteggi amento che percorre tutto il secolo: dalla polemica dei ro-

    mantici tedeschi contro i farisei (il borghese ipocrita e stolidamente soddisfatto di s), passando attraverso lim -

    perativo di Baudelaire di epatr le bourgeois [= scandalizzare il borghese], fino alla malinconica e autoironica

    constatazione di Gozzano ma siamo ormai allinizio del Novecento secondo la quale la poesia non pi tra i

    generi di prima necessit.

    2. Linsoddisfazione come condizione e sistenziale.

    Il contrasto tra individuo e valori collettivi non esaurisce le forme dellinsoddisfazione delleroe romantico, che

    spesso acquista un carattere assoluto, risulta qualcosa che tocca la sostanza profonda della natura umana e la sua

    condizione esistenziale. E lidea che nella natura umana sia insita laspirazione allinfinito, allAssoluto, alleter -

    nit; tale aspirazione convive per con la consapevolezza che luomo moderno ha acquisito della propria finitezza,

    dei propri limiti invalicabili. Luomo moderno ha cio perduto lillusione degli antichi di essere parte integrante e

    armoniosa della natura. Senza riuscire a penetrare nei misteri delluniverso e della creazione, egli ha per intravi -

    sto linfinit delluniverso, labisso del tempo infi nito, in cui la sua stessa esistenza non che un caso, un fortuito

    evento.

    3. Tipologia delleroe romantico .Da questo complesso di motivi derivano molteplici atteggiamenti caratteristici delleroe romantico:

    Titanismo . Lidea di una ribellione estrema dellindividuo al proprio destino di uomo. Pur consapevole

    dei propri li miti, e perci votato alla sconfitta, luomo pu affermare con determinazione la propria ri -

    bellione allordine stesso della natura: come un grido lanciato verso un cielo vuoto o verso u n dio in-

    giusto, un grido inutile ma denso di una tra gica grandezza e di una disperata dignit. E un motivo che

    trova la sua pi alta espressione nel Faust di Goethe, e che ricorre negli eroi di Byron, animati da una

    volont inquieta, da un inappagabile desiderio di affermazione di s.

    Sehnsucht . E un termine tedesco che propriamente significa desiderio (sucht) della nostalgia, o an-

    che desiderio del desiderare. Formula tipica di uninquietudine, un male di vivere che si esprime comeaspirazione a q ualche cosa di inattingibile e misterioso di cui si ignora la sostanza. E lappassionata ri -

    sposta che luomo d allangoscia della v ita, al senso della propria inutilit. Sehnsucht ansia, tensio-

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    ne verso qualcosa che non possibile oggettivare. E una sorta di misticismo deviato che spinge luomo

    verso ci che sta al di l della realt, che abbraccia linfinito senso del tempo e dello spazio. Sehsucht

    il desiderio di ci che necessariamente inappagabile: raggiungerlo significherebbe uscire dai limiti

    dellumano, dalla prigione del corpo e del tempo, significherebbe dissolversi nel nulla.

    4. Lamore romantico .

    Manifestazione tipica della sensibilit romantica, essa configura lamore come esperienza assoluta e totalizzan -

    te, avventura spirituale che trasporta lindividuo al di l della propria stessa finitezza. Lamore pu essere cono -

    scenza profonda di s, scanda glio della propria interiorit. Ma in alcuni poeti romantici lamore sentito come una

    sorta di esperienza mistica, un mezzo attraverso il quale superare i propri limiti e sentire (intuitivamente) lo Spirito

    del mondo. Lesperienza damore si colloca dunque nella tipica tensione romantica tra finito e infinito: ne deriva

    che esso si traduce normalmente in insoddisfazione e infelicit, depositario di promesse e attese destinate a rima-

    nere insoddisfatte.

    5. Il colloquio con la natura.

    Il colloquio con la natura in solitudine resta un aspetto rilevante dellatteggiamento romantico (e accanto alle

    tante espressioni che esso trova in poesia, non si possono non ricordare i paesaggi, sospesi in un silenzio carico di

    mistero, del pittore tedesco Caspar David Friedrich, 1774- 1840). Nella natura leroe romantico proietta le proprie

    aspirazioni a una vita pi sincera, non costretta dalle convenzioni. Anche in questo caso molta poesia romantica si

    collega a temi tipici della sensiblerie tardo settecentesca (il colloquio con la natura di Rousseau; la nuova dimen-

    sione del paesaggio che si fa strada nelle arti figurative).

    Talora la natura acquista per vere e proprie caratteristiche panteistiche (lidea cio che Dio si identifichi con

    la Natura stessa, con la materia stessa e il principio che ad essa d vita). La Natura allora sentita come manife-

    stazione del divino: immergersi e confondersi in essa come superare la propria finitezza di individuo-uomo per

    penetrare in un istante di esaltazione il senso della realt. Motivi che trovano espressione altissima ad esempionelle liriche filosofiche del poeta tedesco Hlderlin, ma che rinviano in generale al recupero soprattutto in area

    tedesca degli aspetti panteistici del pensiero di Spinoza.

    6. La fuga dalla realt.

    Linsoddisfazione romantica per il proprio tempo si esprime spesso in letteratura nel tema della fuga (e nei con -

    nessi topoi dello straniero e dellesule). Fuga da se stessi e dalle proprie inquietudini, dal proprio tempo e dalla

    societ contemporanea, ricerca di paradisi esotici o artificiali: il motivo della fuga dalla propria realt assume nella

    letteratura romantica infinite modulazioni.

    Pu concretizzarsi nellabbandono della citt e di ogni consorzio umano, in una ricerca di se stessi nel diretto

    contatto con la natura. Meta dellinquieto viaggiare pu divenire allora il paesaggio esotico delle foreste vergini

    americane ( il caso dei fortunatissimi racconti Ren e Atala , di Chateaubriand), alla ricerca di un contatto con la

    forza primigenia e misteriosa della natura. E fuga dalla propria realt lattrazione per lesotico, che tanta parte eb -

    be nellimmaginario romantico. Loriente, ad esempio, non solo ispir viaggi reali (si pensi allinquieto viaggiare

    di Byron; o a Grard de Nerval, di cui resta testimonianza nel suo Viaggio in oriente ), ma stimol atmosfere e sug-

    gestioni (Flaubert, Baudelaire).

    Spesso il tema della fuga dalla realt invece viaggio nel tempo, ricerca di un esotismo non geografico ma sto-

    rico. Rientra in questa sensibilit il fascino esercitato nella letteratura romantica dal Medioevo, che ispir i roman-

    zi storici di Walter Scott e una serie infinita di crezioni in prosa e in versi (dal ricordato Enrico di Ofterdingen di

    Novalis; al romanzo Salammb di Flau bert, ambientato nellantica Cartagine; alle molte mediocri novelle in versiscritte in Italia tra il 1820 e il 1840).

    A questi temi va poi connesso linteresse per i paradisi artificiali. Lo stordimento, la dilatazione o lo scon -

  • 7/23/2019 Caratteri_romanticismo

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    volgimento delle facolt percettive prodotte da allucinogeni, ispirarono poeti e letterati, dalle Confessioni di un

    oppiomane , dellinglese Thomas de Quincey, ad alcuni scr itti di Thophile Gautier e degli hasciscins , dedicati alle

    esperienze prodotte dal consumo di droghe.

    L ARTE COME ESPERIENZA DELL ASSOLUTO

    Caratteristico del Romanticismo la celebrazione dellarte come straordinaria avventura conoscitiva. Larte

    non d sempli cemente diletto, ma costituisce un mezzo attraverso il quale luomo pu intuire il senso misterioso

    delle cose, la profonda unit vitale che genera lesistenza: la si chiami Idea, Tutto, Dio, o sia la Natura stessa. La

    riflessione pi coerente di questo atteggia mento teorizzata dal filosofo tedesco Schelling, che ritiene larte (e so -

    prattutto la musica: pura forma svincolata dal significato) il solo mezzo per accedere, per via intuitiva, alle verit

    pi profonde. Questo complesso di atteggiamenti tipico del romanticismo tedesco, ma resta sostanzialmente

    estraneo al Romanticismo italiano, anche se questo complesso di motivi va tenuto presente per affrontare la lettura

    del maggiore lirico dellOttocento italiano, Leopardi.

    Se larte penetrazione di un soprasenso o di un senso nascosto delle cose, allora lartista una sorta di sacer -

    dote, mago o veggente: colui che attraverso larte svela lo Spirito del mondo, penetra nella muta o ingannevole

    apparenza delle cose. Ne deriva un vero e proprio mito dellartista , superiore alluomo comune, del quale non con -

    divide le passioni e gli interessi. Tale motivo si trasforma presto in luogo comune, cristallizzandosi anche in un ve-

    ro e proprio tipo che letteratura popolare e melodramma contribuiranno a diffondere, fino alle grottesche storture

    della moda.

    L IRONIA ROMANTICA

    In quanto esperienza della scissione tra io e mondo, tra reale e ideale, il Romanticismo trov nellironia una

    forma adatta ad esprimere lambiguo rapporto tra il soggetto e la realt. Lironia cio lo sguardo che rivela le

    contraddizioni della realt, consente di intuire quella compresenza di opposti di cui essa costituita.

    Lironia assunse nella letteratura romantica forme diverse. Talora appare come critica dei valori dom inanti di

    unepoca. In questo senso fu impiegata da Manzoni nei Promessi sposi , dai grandi romanzieri realisti francesi, o

    nelle prose corrosive dei Reisebilder di Heinrich Heine. Il commento ironico appare allora come lurto improvviso

    che rivela la possi bilit di considerare le cose sotto unaltra luce, liberando la sguardo dalla prigionia del luogo co -

    mune.

    Ma lironia anche autoironia del poeta, nello stesso tempo consapevolezza dei propri limiti e affermazione di

    libert interiore. Anche quando si abbandona alla contemplazione il poeta infatti consapevole di muoversi nellafinzione e nel gioco, dal quale pu in ogni momento prendere le distanze, affermando linafferrabile e multiforme

    libert dellio rispetto alle cose del mondo.

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