Capo Rama1

11
Capo Rama

description

Capo Rama Riserva Naturale Orientata Capo Rama Riserva Naturale Orientata Capo Rama La Geologia La Geologia La Flora La Flora La Fauna La Fauna I manufatti storici I manufatti storici

Transcript of Capo Rama1

Page 1: Capo Rama1

Capo Rama

Page 2: Capo Rama1

Riserva Naturale OrientataCapo RamaL’area di Capo Rama è stata oggetto di tutela fin dal 1968da parte del Comune di Terrasini come “Biotopo diinestimabile valore”. In attuazione del Piano Regionale deiParchi e delle Riserve della Regione Siciliana (L.R. n.14/88),l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, “al fine disalvaguardare il territorio di ragguardevole interessescientifico (geologico, floristico e faunistico), distinto dalterritorio circostante fortemente degradato, per lapresenza di macchia a Sparzio e Olivastro, nonché diinteressante vegetazione rupestre lungo la costa rocciosa”,con Decreto Assessoriale n° 274/44 del 23 Giugno 2000, haistituito la Riserva Naturale Orientata Capo Ramaaffidandone la gestione al WWF Italia onlus.

Page 3: Capo Rama1

Riserva Naturale OrientataCapo Rama

Oltre al promontorio di Capo Rama, il vincolo diRiserva Naturale si estende anche sulle areecostiere limitrofe, per un’estensione complessivadi 57 ettari di superficie protetta distinti in zonaA e zona B. La Riserva ricade integralmenteall’interno del più ampio Sito di ImportanzaComunitaria (S.I.C.), denominato “Cala Rossa eCapo Rama”, codice ITA020009, individuato aisensi della “Direttiva 92/43/CEE” (Dir. “Habitat”),ed è censita tra le aree protette europee con ilcodice EUAP1101.

Page 4: Capo Rama1

La Geologia

La Riserva Capo Rama sorge su una piattaforma di abrasione sommitaleche si è formata a seguito dell'azione di erosione legata alle variazionidel livello del mare che si sono verificate durante il Quaternario.Nell’area affiorano rocce calcaree di età mesozoica (Trias sup. - Lias inf.),risalenti a circa 200 milioni di anni fa che si sono depositate sul fondodel mare, in un ambiente di piattaforma carbonatica e di laguna, e sonosuccessivamente emerse a seguito delle spinte orogenetiche che hannoportato alla formazione della Sicilia.Le rocce sono ricche di fossili, fra i quali prevalgono i gusci deiMegalodonti, Lamellibranchi di grandi dimensioni e tipici fossili guidadel Triassico, oltre a resti di gasteropodi marini, di coralli e di altriorganismi incrostanti che popolavano i fondali marini.In queste rocce è stata individuata una ciclica successione stratigrafica,in cui si sono alternati periodi di emersione e di immersione e variambienti di deposizione. La spianata è interessata da morfologiecarsiche dovute ai processi di dissoluzione del carbonato di calciooperati dalle acque arricchite di anidride carbonica.

Page 5: Capo Rama1

La Geologia

Tali processi carsici hanno dato origine ai campi solcati e ai depositi diterre rosse che caratterizzano la superficie topografica e in cui sonocementati resti di molluschi terrestri, denti e frammenti di ossaappartenuti a grandi animali. La costa è alta e rocciosa (falesia); in essasi aprono alcune grotte dovute alla concomitante azione dell'erosionemarina e della dissoluzione carsica.Il promontorio di Capo Rama è stato inserito nell’esclusivo elenco dei“Geositi” italiani. I “geositi” sono località di rilevante interesse geologicodi alto valore naturalistico ed importanti testimoni della storia dellaTerra. Essi rendono “peculiari” i luoghi e le aree territoriali in cui sonoinseriti per i loro specifici fattori fisici, morfologici, climatici e strutturali.Il geosito Capo Rama è stato dichiarato, dall’Istituto Superiore per laProtezione e la Ricerca Ambientale (ex APAT) del Ministerodell’Ambiente, meritevole di tale riconoscimento per la presenza diun’importante facies geologica utile alla ricostruzione della geologiadella Sicilia di circa 200 milioni di anni fa.

Page 6: Capo Rama1

La Flora

La Riserva è caratterizzata da una vegetazione naturale,arbustiva ed erbacea, costituita da specie adattate a condizionidi insolazione, aridità, vento costante e aerosol marino tipichedi questa piattaforma carbonatica. La scogliera è colonizzatada associazioni vegetali alofile tra cui predominano alcunespecie di Limonio (Limonium sp. pl.), Salicornia fruticosa(Arthrocnemum fruticosum), Finocchio di mare (Crithmummaritimum), Papavero cornuto (Glaucium flavum).Sul pianoroche si sviluppa a ridosso della linea di costa domina la macchiaa Palma nana (Chamaerops humilis), unica palma autoctonad’Europa. Questa pianta è legata alle tradizioni popolari perl'uso che le comunità costiere del Mediterraneo facevano dialcune sue parti: intrecciando le foglie mature, ben asciutte, siottenevano scope, da cui deriva l’appellativo dialettale di“scupazzu”, mentre con le foglie più giovani si realizzavanocesti, cappelli, ventagli, borse e altri manufatti artigianali.

Page 7: Capo Rama1

La Flora

La macchia è formata anche da esemplari di Olivastro (Oleaeuropea var. sylvetris), Lentisco (Pistacia lentiscus),Camedrio femmina (Teucrium fruticans), Tè siciliano(Prasium majus), Asparago pungente (Asparagusacutifolius), varie specie di Asparagi (Asparagus sp. pl.),Asparago bianco (Asparagus albus), Ilatro (Phillyrealatifolia). Nelle zone più interne prevale l’associazione aOlivastro (Olea europea var. sylvestris), Euforbia fruticosa(Euphorbia dendroides), Palma nana (Chamaerops humilis),Efedra (Ephedra fragilis), Asparago selvatico (Asparagusstipularis), Quercia spinosa (Quercus calliprinos); diquest’ultima specie, divenuta rara in Sicilia, all’internodella Riserva è presente un solo esemplare.

Page 8: Capo Rama1

La FaunaL’area di Capo Rama ospita la fauna tipica degli ambienticostieri. Lungo i sentieri, tra le pietraie e i muretti a secco èfacile avvistare rettili quali la Lucertola di Wagler (Podarciswagleriana), endemica della Sicilia, la Lucertola campestre(Podarcis sicula), il Geco (Tarentola mauritanica), l’Emidattilo(Hemidactylus turcicus) e, più raramente, il Biacco (Hierophisviridiflavus), innocuo e schivo serpente di colore nero.Di particolare interesse sono le specie stanziali che nidificanonegli anfratti delle falesie: il Gabbiano reale (Larus cachinnans),il Passero solitario (Monticola solitarius), il Gheppio (Falcotinnunculus), il Falco pellegrino (Falco peregrinus), il Martinpescatore (Alcedo atthis); tra la vegetazione cespugliosa,invece, trovano riparo la Cappellaccia (Galerida cristata), ilMerlo (Turdus merula), l’Occhiocotto (Sylvia melanocephala), ilCardellino (Carduelis carduelis), il Saltimpalo (Saxicolatorquata), la Cinciallegra (Parus major), il Codirossospazzacamino (Phoenicurus ochruros).

Page 9: Capo Rama1

La FaunaLa Riserva “Capo Rama” si trova lungo le rotte migratorie e durante i periodicispostamenti alcune specie, tra cui l’Airone cinerino (Ardea cinerea) e la Garzetta(Egretta garzetta) sostano indisturbati sulla scogliera: in primavera prima diraggiungere le aree di nidificazione e in autunno quando tornano nelle zone disvernamento.Stormi di Anatidi e Gru (Grus grus) in formazione passano in volo sulla Riserva,mentre nel periodo primaverile–estivo alcune specie si fermano nell’area:l’Upupa (Upupa epops), la Rondine (Hirundo rustica), il Balestruccio (Delichonurbica), il Rondone (Apus apus), il Rondone maggiore (Apus melba), il Culbianco(Oenanthe oenanthe).Tramite avvistamenti diretti o il ritrovamento di tracce, è accertata la presenzadi mammiferi quali la Volpe (Vulpes vulpes), il Coniglio selvatico (Oryctolaguscuniculus), il Riccio (Erinaceus europaeus), alcune specie di Pipistrello(Pipistrellus pipistrellus, Rhinolophus ferrumequinum).La Riserva è popolata da una grande moltitudine di specie di insetti, tra cui laMantide religiosa (Mantis religiosa) che si mimetizza tra le foglie e i rami dellavegetazione. Farfalle variopinte svolazzano da marzo a novembre, alcunegrandi come il Macaone (Papilio machaon), la Podalirio (Iphiclides podalirius), laCleopatra (Gonepteryx cleopatra var. cleopatra), altre di dimensioni minoricome la Zigena (Zigaena filipendulae), l’Icaro (Polyommatus icarus) o l’Argobronzeo (Lycaena phlaeas).

Page 10: Capo Rama1

I manufatti storiciA Capo Rama si ritrovano vestigia che attestano la presenza dell'uomo el'utilizzo che nei secoli è stato fatto di questo promontorio: muretti a secco chetracciano geometrie tra la vegetazione arbustiva, resti di vetusti ripari chedimostrano un’antica frequentazione del sito, i segni più recenti di una cava dipietra, di una probabile calcara, della presenza di pagliericci, di attività agricolee pastorali. Un fortino militare e una casetta in pietra e malta risalenti alsecondo grande conflitto tramandano la memoria di un triste passato. Ilmanufatto più vistoso, divenuto il simbolo della Riserva, è rappresentato dallatorre di avvistamento che si innalza all’estremità di Capo Rama.La torre, che dal promontorio ha ereditato la denominazione, è stata una delleprime a sorgere sul litorale siciliano e rappresenta il manufatto più anticoesistente nel territorio comunale di Terrasini. Fu Martino il Giovane nel 1405 aprevederne la costruzione in questo luogo che lo stesso Re di Sicilia individuòper la valenza strategica. La pianta circolare, le dimensioni modeste dellastruttura e la semplicità delle forme sono, infatti, caratteristiche architettonichein uso nel XV secolo. La torre venne costruita per avvistare le imbarcazionipirata e segnalarne la presenza attraverso i fani e risulta inserita in tutti glielenchi ufficiali delle torri che costituivano il complesso e articolato sistema diavvistamento costiero. La torre di Capo Rama faceva parte delle 11 torricontrollate dal Senato della Città di Palermo, di cui rappresentava anche la piùoccidentale.

Page 11: Capo Rama1

I manufatti storici

Al suo interno prestavano servizio due guardiani otorrari, ma in alcuni periodi vi erano tre uomini, chesi avvicendavano nella vigilanza. Anche separzialmente diroccata, la torre conserva intatto ilsuo fascino e il suo valore storico e architettonico.La Torre è stata oggetto di due interventi diconsolidamento, i cui progetti sono stati realizzatidalla Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientalidi Palermo: il primo nel 2005 al fine di mettere insicurezza il manufatto (finanziato da Cepima ePanormedil), il secondo, iniziato nel 2007 eterminato nel 2008, ha reso possibile il recuperodella volta e di tutta la struttura (finanziato tramite ilprogetto interregionale " Turismo Verde ") .