Capo del Capo 2009

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Kiteboard n.44

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foto PAOLO CARTA

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CAPO MANNU 20-21 giugno 2009di Enrico Giordano

La vita è alle volte beffarda e prima si im-para ad accettare tutto, ma veramente tutto ciò che ti riserva e meglio è!Quando il periodo di stand-by si spostava da aprile a maggio, il pensiero che il Nis-san Wave Master Capo del Capo 2009, la gara più attesa e ambita dell’anno, po-tesse coincidere con il giorno del nostro matrimonio era solo una brutta battuta tra la mia fidanzata ed io. Poi l’organizzazio-ne, in seguito ad un incredibile periodo di assenza di condizioni serie, decide di uti-lizzare anche Giugno. Dai primi del mese ogni telefonata o incontro con amici sur-fisti, windsurfisti, kiter e non, alla fine cade lì: “ Lo sai che succede vero?”oppure “Ma se dovesse … tu che fai?” oppure “A che ora è la cerimonia, alle 18 … bene allora si può fare… ahahah”. E’ la barzelletta del momento, qualcuno poi esagera metten-do in secondo piano il matrimonio stesso, insomma una tortura. Poi arriva la doccia fredda, il 17 giugno di mattina, a tre gior-ni dal matrimonio, in mezzo a preparativi, ritardi, lavoro che si accavallava, arrivo di parenti e amici, strizza da matrimonio e incontri con il Parroco, il comunicato uffi-ciale CDC09 recita: “ POSSIBILE SABATO 20 … Le previsioni propongono Sabato 20 quale unica giornata valida per lo svol-gimento del Nissan Sport Adventure Wa-veMaster Capo del Capo 2009 verifiche-remo nelle ultime ore lo stato del mare per assicurarci che anche il moto ondoso

Da ingegnere in uno dei più prestigiosi studi di Bologna

mi sono dimesso,ho caricato la macchina fino

a farla scoppiare,ho litigato con tutti quelli che mi criticavano ed hoinseguito il mio sogno.

Chiunque dovrebbe farlo.E se stai pensando che è tardi, credimi; non è vero.

HEROES

&GHOSTS

CAPO MANNUCAPODELCAPO

foto LUCA PIANA

foto IGOR BELLINI

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foto LUCA PIANA

foto PAOLO CARTA

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sia presente all’appuntamento. Tenetevi pronti nel caso di conferma meteo”, sul sito www.capodelcapo.com, l’annuncio è ancora lì.E’ una vita che rincorro il desiderio di vi-vere per il mare, poi 4 anni fa alla bellezza di 33 anni ho deciso di trasferirmi in Sar-degna.Da ingegnere in uno dei più prestigiosi studi di Bologna mi sono dimesso, ho caricato la macchina fino a farla scop-piare, ho litigato con tutti quelli che mi criticavano ed ho inseguito il mio sogno. Chiunque dovrebbe farlo. E se stai pen-sando che è tardi, credimi non è vero, ogni istante di questa vita va goduto e rispettato, e la vita ti mette alla prova … sempre.Dopo mille sacrifici sono riuscito a trova-re un nuovo lavoro, ad allenarmi, a mi-gliorare, a partecipare alle gare, a riusci-re a qualificarmi per il Capo del Capo, la gara delle gare, con i più forti d’Italia nelle condizioni più radicali. Nel frattempo ho incontrato mia moglie Daniela e da più di un anno abbiamo deciso di sposarci. Possibile che le due date possano coin-cidere ? Sì. I preparativi erano troppi e quindi decido di non partecipare perché ovviamente non c’è paragone su cosa sia più im-portante, se la vita mi ha riservato que-sto sono disposto ad accettarlo (anche se ci credo solo io). Poi il 18 giugno, un repentino cambio delle condizioni meteo fa decidere all’organizzazione di ritornare ad un stato di stand-by e si riprende fiato. Giusto il tempo di sognare un matrimonio ed una piccola Luna di Miele rilassante senza l’ansia della gara , quando le previ-sioni cambiano nuovamente e il 19 arriva il semaforo giallo per la gara nel giorno Domenica 21. La telefonata di conferma alla partecipa-zione di Sergio Cantagalli sancisce che la mattina dopo il matrimonio a poche ore dal Sì e a pochissime dai festeggiamenti sarò in gara al CDC 09 assieme a tutti i migliori rider d’Italia tra i quali tre amici, ov-vero Davide Calatri, Luca Marcis, Matteo Spanu che saranno seduti in Chiesa e al ricevimento a condividere tutto insieme a me (questo mi ha confortato, grazie), insieme al giudice windsurf e “grosso” atleta Mauro Riccieri, detto Fiasco, il leg-gendario Benigno e sua moglie Helena e mezza “Kite Family”, l’associazione kite di Oristano, di cui faccio parte.Allora ho capito cosa mi stava riservando la vita, quella che sembrava una sventura era in realtà un regalo immenso e se non ci credete provate ad immedesimarvi e a pensare che insieme alla tua bellissima moglie ai tuoi parenti e amici più stretti, si è riuniti in una Chiesa suggestiva sul-le sponde della Laguna di Cabras, con il Sole d’estate e un vento fresco ed inten-so di Maestrale e persino la Liturgia del giorno narra di Gesù con i suoi discepo-li in mezzo alla tempesta che ordina al mare e alle onde di calmarsi.Egli è testimone anche del fatto che se sono uscito in mare a San Giovanni di Si-nis prima di recarmi alla messa era solo per dare libero sfogo alle emozioni e per ringraziarlo di quanto mi ha donato... Di ritorno dalle foto scattate nei pressi

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foto PAOLO CARTA della Torre di Capo Mannu con raffiche di 25 nodi e le onde già disposte in bar-re alte un paio di metri, alcuni invitati mi chiedevano delle condizioni: “ Sta già la-vorando? “ (Il Capo ndr). Non posso de-scrivere meglio tutte le emozioni, perdo-natemi.Ore 3:00 gli inviati sono quasi tutti andati, i surfisti, quelli che di solito fanno più ca-sino, sono stati tra i primi, annoverando scuse strette in un sorriso e una espres-sione beffarda che recitava chiaro: “io vado che domani …”. Top secret su quel-lo che è accaduto dopo, ma credetemi la sveglia delle 8:00 è stata veramente durissima. Il programmino della notte in albergo di lusso con ri-partenza in tarda mattinata verso una località del Nord Sardegna do-tata di centri benessere è rinviato. Non si fa in tempo neanche a tornare a casa per preparare le valige con la roba da mare e quindi via ad iscriversi alla gara con il pan-talone da sposo, la camicia bianca e le ciabattine di riserva (il costume era anco-ra bagnato).La macchina sbanda in carreggiata … benissimo !Skipper’s meeting con partenza dei kiter per primi alle ore 12:30, mi tremano le gambe dalla stanchezza.12:15 temporalone della durata di 5 mi-nuti, cosa gonfiare? La partenza è spo-stata alle ore 13:00 … Dietro le nuvole alla velocità del suono arriva il chiaro dalla di-rezione giusta … allora sarà ventone ! Gonfio la Slingshot 6 RPM e prendo la mia Ben Wilson 6’2”. Non ho neanche visto che onde ci sono, ma se dentro la baia di Putzu Idu ci sono i surfisti che sur-fano un paio di metri davanti al bar allora è una roba SERIA!Arrivo sul spot e sembra di entrare diret-tamente in un filmato hawaiano. Onde enormi, sui 4 metri e passa, raffiche sui 30 nodi, acqua turchese e bianca, caldo e una folla inusuale sulla parete di roccia (almeno un terzo sono miei invitati).Mancano 10 minuti sto surfando alcune bombe per riscaldarmi, una di queste sta chiudendo ed è ancora troppo presto per rischiare decido di volare dietro il lip. La raffica mi sorprende e sono veramen-te alto, atterrò malissimo, spiattellando e sento un CROC. Non può essere che ho rotto!Ma nell’onda dopo in pieno bottom i due piedi si separano : la mia tavola è rotta in 2 pezzi ! Nooooooooooooo !! Si può dire che è una vita che aspetto questo momento ed ecco cosa c’era in serbo per me !Tutti i sacrifici … mi hanno portato sin qui: fuori dal campo di gara in body-drag ver-so la direzione opposta, con il troncone di tavola attaccata al leash e Fabio An-nigoni del team K38 sulla moto d’acqua che mi chiede come può aiutarmi.Passano gli anni ed ho sempre la stessa conferma: NON MOLLARE MAI !Cosa avranno pensato i surfisti del Mi-nicapo quando hanno visto una moto d’acqua sfrecciare a 40 nodi verso la baia con un individuo sulla barella che abbracciava un kite sgonfio arrotolato tra i cavi ?Ore 13:00 sento la sirena, la gara è co-

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foto NADIA GUIDA

minciata e sto per partire dalla baia sot-tovento di Putzu Idu, nel giro di pochi mi-nuti grazie all’aiuto di mia moglie (ci sarà un motivo perché l’ho sposata), la miti-ca Helena, Tore e GianPaolo amici della Kite Family, siamo riusciti a rigonfiare il 6 RPM, stendere un’altra barra e prendere la SRT 5’11” Quad.Mentre risalgo di bolina vedo già le altre 9 ali surfare i mostri del Capo e penso che comunque arriverò 15 minuti dopo e che quindi ne avrò altri 45 per esprimermi . Mi ripeto che quello che conta è la qualità non la quantità e che l’allenamento paga e la tenacia è sempre premiata .Ero solo felice di avercela fatta a par-tecipare, immaginate cosa ho provato quando mi hanno detto che avevo vinto. E così gli ostacoli che hai trovato nel rag-giungere il risultato si sono trasformati nel condimento più saporito. Poco prima gridavi alla sfortuna ora ti rendi conto di quanto sei fortunato. In più tutto è avve-nuto agli occhi di parenti e amici che non avevano mai visto onde così. Che emo-zioni !Di ritorno dalla gara in spiaggia a Putzu Idu, mia moglie ed io ci siamo baciati commossi, quasi come il giorno prima; i miei due fratelli Giovanni e Giacomo ave-vano espressioni felici, nell’abbracciarli stavo per scoppiare in lacrime, gli amici e parenti che per anni non sapevano cosa stessi combinando in quel di Oristano, entusiasti per lo spettacolo ora hanno capito.Tutti loro si erano precipitati dall’arena del Capo per salutarmi e complimentarsi.Ho avuto un giorno di 48 ore come quel-lo più bello della mia vita.E così la gara successiva: il Capo del Capo, la finale assieme ai windsurf, la gara delle gare, è stata per me un diver-timento unico, pensavo solo a surfare senza tattiche, prendevo tutto ciò che mi passava sotto la tavola, salutavo i miei rivali con un sorriso stampato fisso in vol-to, il risultato non contava più, ero già al massimo della felicità.1° Capo del Capo Kiteboard, 5° al Capo del Capo e il tutto con l’anello al dito, questi risultati sono la prova che biso-gna credere in quello che si fa e lottare per questo, perché se veramente si per-corre la strada giusta tutto, prima o poi, andrà al posto giusto. Assieme alla tua forza di volontà c’è il sostegno e la forza delle persone che credono veramente in te e questo è indispensabile. Queste persone sono sempre al mio fianco, io so che posso contare in loro e loro in me, ed io li adoro per questo, sempre… GRAZIE.Vorrei ringraziare tutta l’organizzazio-ne del Nissan WaveMaster da Sergio Cantagalli in cima alla collina agli uomini rana, giù tra le onde, ogni anno l’evento è sempre più ricco ed emozionante. Du-rante i preparativi, l’attesa e tutti i giorni di gara si respira pura aria di SURF. Senza loro il waveriding in Italia non esistereb-be e i giovani non avrebbero stimoli .... GRAZIE.