CAPITOLO XVII Il Fondo Monetario Internazionale (FMI...

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[email protected] Economia Internazionale (ECCInt) Adattamento K.A.Reinert CUP 2012 CAPITOLO XVII Il Fondo Monetario Internazionale (FMI – IMF) Promuovere la cooperazione monetaria internazionale crescita commercio internazionale Stabilità cambi e sistema pagamenti internazionali Garantire risorse finanziarie per squilibri temporanei delle bilance dei pagamenti

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CAPITOLO XVII

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI – IMF)

Promuovere la cooperazione monetaria internazionale crescita commercio internazionale

Stabilità cambi e sistema pagamenti internazionali

Garantire risorse finanziarie per squilibri temporanei delle bilance dei pagamenti

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Capitolo XVII – FMI

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Capitolo XVII – Introduzione

Rappresenta una delle istituzioni sulle quali si regge il sistema internazionale:

Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (poi, Banca Mondiale)

Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO)

Rappresenta l’evoluzione di due istituzioni proposte a metà anni ‘40:

International Clearing Union – proposta da J. M. Keynes

International Stabilization Fund – proposto da H. D. White

Queste proposte confluirono in una proposta congiunta formalizzata durante la Conferenza di Bretton Woods (1944)

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Capitolo XVII – Sistema dei pagamenti – cenni storici

Nel XIX e XX secolo l’economia mondiale era molto integrata

Gold Standard (1870 – 1914)

Ogni paese definiva il valore della propria valuta in termini di oro

La maggior parte dei paesi deteneva anche oro come riserva ufficiale

Poiché il valore di ogni valuta era definito in termini di oro, i tassi di cambio tra tutte le valute era fisso

All’inizio della I Guerra Mondiale, i paesi sospesero la convertibilità in oro delle loro valute

Al termine della guerra, però, fallirono diversi tentativi per ripristinare la convertibilità (causa la scarsità delle riserve aurifere)

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Capitolo XVII – Sistema dei pagamenti – cenni storici / 2

Gold Exchange Standard (1922)

Non disponendo di sufficienti riserve aurifere, paesi che non rappresentavano importanti piazze finanziarie detenevano come riserve delle valute convertibili in oro

I tassi di cambio delle principali valute vennero definiti in termini di oro, senza preoccuparsi della compatibilità dei tassi di cambio incrociati

Intorno al 1930 quasi tutti i paesi aderirono al GES

Questo sistema di pagamenti però determinava problemi non irrilevanti per i c.d. paesi periferici

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Capitolo XVII – Sistema dei pagamenti – cenni storici / 3

Supponiamo che un paese periferico si aspetti un deprezzamento rispetto all’oro di una delle valute detenuta come riserva ufficiale (valuta centrale)

Il paese periferico ha un forte incentivo a vendere questa valuta, ben prima che il deprezzamento effettivamente si realizzi

Questa vendita accentua l’eccesso di offerta e mette ancora più pressione sulla valuta centrale

Nel 1931 la GB fissò una parità della Sterlina nei confronti dell’oro troppo elevata

Iniziò una corsa a vendere la sterlina

La GB dovette abbandonare la convertibilità in oro, ben presto seguita anche da altri paesi che emettevano valuta centrale (USA)

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Capitolo XVII – Sistema dei pagamenti – cenni storici / 4

Il GES terminò nel 1937 e secondo alcuni economisti fu una delle cause della Grande Recessione (post crisi 1928)

Durante il crollo del sistema, molte nazioni tentarono di conseguire maggiore competitività della propria produzione usando le «svalutazioni competitive» (beggar-thy-neighbour)

La fine della cooperazione internazionale favorì l’ascesa dei movimenti nazionalisti, del fascismo e del nazismo

Inizio della II Guerra Mondiale

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Capitolo XVII – Bretton Woods

Durante la guerra, USA e GB iniziarono a ragionare sull’asseto da dare al sistema dei pagamenti internazionali, consapevoli che il collasso del sistema economico internazionale fosse stata una delle cause della guerra

Alla Conferenza di Bretton Woods (1944) parteciparono i delegati di circa 45 paesi

Si stabilì che ciascun paese avrebbe vincolato la propria valuta con un cambio fisso modificabile rispetto all’oro

Gli USA agganciavano il $ all’oro con una quotazione di 35$US/oncia

Gli altri paesi si sarebbero agganciati al $US o direttamente all’oro

Variazioni della parità sarebbero state ammesse solo in caso di squilibri fondamentali

$US diventa la valuta centrale

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Capitolo XVII – Bretton Woods - 2

Il Sistema entrò in crisi per almeno due motivi

Gli USA aumentarono considerevolmente la spesa pubblica (guerre in Indiocina e Vietnam)

Le esigenze di finanziamento del deficit pubblico spinsero gli USA a creare moneta

Gli USA, in quanto paese centrale, doveva assicurare la necessaria liquidità al sistema economico internazionale

Venne creata una massa di $US che mise in crisi la convertibilità rispetto all’oro alla parità stabilita

Nel 1971 Nixon sospese unilateralmente la convertibilità in oro dell’$US

Dilemma di Triffin: per assicurare sufficiente liquidità internazionale, si crea una tale quantità di valuta di riserva da minarne la convertibilità

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Capitolo XVII – FMI

Istituito nel 1975 per dare stabilità al sistema dei pagamenti internazionali a seguito della fine di Bretton Woods

I compiti principali attribuiti furono:

1. Promuovere la cooperazione monetaria internazionale

2. Facilitare l’espansione del commercio internazionale

3. Promuovere la stabilità dei cambi e un sistema multilaterale dei pagamenti

4. Rendere disponibili ai paesi membri risorse finanziarie dietro «opportune garanzie»

5. Ridurre la durata e l’intensità degli squilibri nei pagamenti internazionali

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Capitolo XVII – FMI

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Capitolo XVII – FMI - 2

Il FMI può essere assimilato ad un istituto bancario cooperativo

Ciascun paese detiene una quota che è proporzionale alle rispettive sottoscrizioni e alle dimensioni di ciascun paese nell’economia mondiale

Maggiore è la quota, maggiore è la quantità di prestiti che ciascun paese può stipulare e il suo potere di voto relativo

Un quarto della quota è versato in valute internazionalmente accettate come riserve ($US, Lst, €, ¥, CHR Yuan) o DSP (diritti speciali di prelievo – unità di misura introdotta nel 1969 come media ponderata delle principali 4 valute)

I restanti tre quarti della quota sono versati nella propria valuta

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Capitolo XVII – FMI - 3

Il DSP non è una valuta né un credito nei confronti del FMI

E’ un titolo di credito ad usare liberamente le valute dei paesi membri

I possessori di DSP possono ottenere le valute attraverso due canali:

Attraverso scambi volontari con altri paesi membri

Vendendoli a paesi membri con una forte posizione estera

I DSP circolano solo nel circuito ufficiale (Governi, BC, FMI) e non possono essere usati in transazioni normali

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Capitolo XVII – FMI - 4

Il FMI concede prestiti ai paesi membri secondo un articolato processo:

Una quota di riserva (reserve tranche – pari al 25% della quota)

E’ parte integrante delle riserve del paese membro e quindi è concessa liberamente

Una quota di credito (credit tranche – pari al 25% della quota) a cui si accede con SBA – Stand by arrangements (linee di credito a disposizione)

Lower credit tranche (primo 25% della credit tranche)

Upper credit tranche – accesso condizionato (Lettera di intenti)

Strumenti speciali e ampliati (variano a seconda del contesto internazionale)

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Capitolo XVII – FMI - 5

La lettera di intenti delinea le azioni preliminari, i criteri quantitativi di performance (CQP) e i benchmark strutturali che devono rispettare i paesi che vogliono accedere ai prestiti

Azioni preliminari

Eliminazione dei controlli sui prezzi, liberalizzazione mercato dei capitali, riforme pensionistiche

CQP - Requisiti misurabili che devono essere rispettati

Crescita di aggregati monetari e creditizi, crescita dei salari, adeguatezza riserve valutarie, dimensione dei saldi di finanza pubblica o indebitamento estero

Benchmark strutturali

Gestione finanza pubblica, privatizzazioni

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Capitolo XVII – FMI - 6h

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Capitolo XVII – FMI

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Capitolo XVII – L’economia politica dei prestiti FMI

L

C

Contrattazione dura

Contrattazione flessibile

• L – ammontare di prestiti

• C – numero e rigidità delle condizioni poste (perdita di sovranità)

• Contrattazione dura - a parità di C, l’ammontare di prestiti concessi è inferiore al caso di contrattazione flessibile

A B

• I paesi membri dovrebbero posizionarsi lungo la traiettoria A

• La traiettoria B è scelta da quei paesi che vogliono imporre riforme impopolari al proprio interno attribuendo la responsabilità al FMI

• Costi e benefici per un paese possono cambiare nel tempo

Problemi di implementazione possono essere confusi con mancanza di volontà politica o assenza di governabilità

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Capitolo XVII – FMI

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Capitolo XVII – Una sintesi

• Il FMI è nato a supporto del Sistema di Bretton Woods, e non è quindi attrezzato per l’attuale sistema

• Molto spesso la liquidità a disposizione del FMI non è stata sufficiente per contribuire a garantire la liquidità globale

• Essendo obbligato a imporre condizioni solo ai paesi debitori (e non anche a quelli creditori) il FMI ha avuto ridotta efficacia nel promuovere l’aggiustamento degli squilibri

• Proposte di riforma

Riconversione in una vera e propria BC

Riaffermare DSP come attività di riserva

Attribuire ruolo di Prestatore di Ultima Istanza nei confronti del sistema globale

Obbligare all’aggiustamento non solo i paesi debitori ma anche quelli creditori ( = piano di Keynes del 1941)