CAPITOLO X IDE e commercio intrasettoriale - RM -...

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[email protected] Economia Internazionale (ECCInt) Adattamento K.A.Reinert CUP 2012 CAPITOLO X IDE e commercio intrasettoriale Introdurre i concetti di «catena del valore» e «rete globale di produzione» Comprendere il ruolo delle attività specifiche per una impresa e della internalizzazione Spiegare lo schema O.L.I.

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[email protected] Economia Internazionale (ECCInt) Adattamento K.A.Reinert CUP 2012

CAPITOLO X

IDE e commercio intrasettoriale

Introdurre i concetti di «catena del valore» e «rete globale di produzione»Comprendere il ruolo delle attività specifiche per una impresa e della internalizzazioneSpiegare lo schema O.L.I.

Capitolo X – IDE e il commercio intrasettoriale

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Capitolo X – La catena del valore

Per catena del valore si intende una serie di processi che creano valore-aggiunto nell’ambito della produzione di un certo prodotto o servizio

Nel caso dei semiconduttori:

• Ricerca, sviluppo e design

Delineano i dettagli dei circuiti del chip che deve essere stampato sul silicio

• Fabbricazione

Processo avanzato per il quale i circuiti sono stampati sulla sfoglia di silicio che contiene molti blocchi di semiconduttori

• Assemblaggio e test

I blocchi sono tagliati dalla sfoglia di silicio e montati in uno strumento funzionante, con i dovuti contatti elettrici

• Incorporazione finale

Il semiconduttore è incorporato nell’apparecchiatura definitiva (PC, telefono cellulare, forno elettrico etc.)

Capitolo X – IDE e il commercio intrasettoriale

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Capitolo X – La catena del valore - 2

• Un compito altrettanto importante è quello della disponibilità di attrezzature e materiali avanzati per la fabbricazione

• Non è necessario che una azienda sia attiva in tutte la fasi della produzione del semiconduttore

• Ogni azienda attua un processo decisionale per decidere quale fase ricoprire all’interno della catena del valore• Intel occupa le prime tre fasi: ricerca, sviluppo e design + fabbricazione +

assemblaggio e test

• Non trascurabili sono anche alcuni servizi quali la contabilità, la logistica e i trasporti, servizi legali e la gestione delle risorse umane

Capitolo X – IDE e il commercio intrasettoriale

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Capitolo X – Le reti globali di produzione

• Potenzialmente le catene del valore sono distribuite tra paesi

• Quando queste catene del valore a livello internazionale sono tenute insieme da potenziali relazioni tipo compratore – fornitore, parliamo di reti globali di produzione

La produzione di un semiconduttore impone una duplice decisione quale parte della catena del valore

occupare e in quale paese

La scelta dunque è sia sul compito da assumere sia sulla localizzazione

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Capitolo X – Le reti globali di produzione - 2

• Lungo una rete globale di produzione gli spostamenti possono essere in verticale o in orizzontale

• Sono in verticale quando ci si muove tra diversi compiti lungo la catena del valore all’interno di uno stesso paese Movimenti in avanti quando ci sposta in basso lungo la catena del valore

Movimenti all’indietro quando ci si sposta verso l’alto della catena del valore

• Sono in orizzontale quando invece ci si sposta dalla catena del valore di un paese a quella di un altro

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Capitolo X – Attività specifiche

Una impresa può assumere differenti decisioni circa quali compiti assumere e dove nell’ambito della catena del valore dei semiconduttori • I riquadri tratteggiati

mostrano le aree potenziali dove Intel ha deciso di non operare

• Intel sceglie di operare lì dove pensa di essere competitiva

• Gli elementi di competitività di una azienda sono chiamati anche attività specifiche di una azienda

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Capitolo X – Attività specifiche - 2

Le attività specifiche possono essere• Tangibili

Accesso al silicio o altri materiali avanzati

• Intangibili Conoscenza specialistica, brevetti, abilità organizzative etc.

• Quando una azienda (Intel) assume ulteriori compiti lungo la verticale di una rete globale di produzione, sperimenta dei guadagni di efficienza

Distribuisce i costi che deve fronteggiare per acquisire le sue attività specifiche su più stadi della catena del valore

• Questi guadagni di efficienza sono noti come economie a livello di impresa

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Capitolo X – Economie a livello di impresa

• Le economie a livello di impresa tuttavia non sono sufficienti a spiegare il processo di integrazione lungo le reti di produzione globale

• Infatti, le aziende hanno sempre l’opzione di concedere in licenza ad altre imprese le proprie attività specifiche. Se non lo fa e decide di internalizzarlequesto si deve ad un fallimento del mercato

• Diversi e vari possono essere i motivi per i quali una azienda incontra difficoltà nel vendere con un accordo contrattuale le proprie attività specifiche

• Questa difficoltà è particolarmente avvertita per le attività intangibili

• Nel caso di attività quali la reputazione o le pratiche di management, che sono evidentemente inseparabili dalle risorse umane e da quelle organizzative, è difficile concederle in licenza

• Nel caso di attività tangibili, invece, ci può essere qualche resistenza per evitare di sopportare i rischi di appropriazione da parte di altri (rischio di disseminazione)

• In presenza di questi fallimenti del mercato l’impresa può essere spinta ad internalizzare queste attività specifiche, procedendo nell’integrazione verticale (in avanti o all’indietro) lungo la catena del valore

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Capitolo X – Attività intangibili – il caso Toyota

Toyota è diventata il sinonimo di successo dovuto alla produzione flessibile

Punto focale è il concetto di miglioramento continuo (kaizen) che si è in pieno manifestato nella produzione della Toyota Lexus

• Nel 1985 decise di aprire uno stabilimento in Kentucky (IDE – Greenfield)

• Alla base di questo progetto c’era una attività intangibile molto importante

Una cultura organizzativa basata sull’appartenenza al gruppo

I livelli qualitativi del nuovo impianto venivano garantiti incentivando i componenti dei gruppi a svolgere un ruolo attivo nel controllo di qualità ed a praticare il kaizen

Esistevano tre gruppi: work team, company team e corporate team

Il corporate team includeva –oltre ai produttori in USA e J- anche i fornitori, varie sussidiarie ed anche gruppi semi-indipendenti che si occupavano del marketing e delle vendite

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Capitolo X – Attività intangibili – il caso Toyota - 2

• I metodi di lavoro negli stabilimenti Toyota sono molto stressanti, tanto che non sono infrequenti abbandoni da parte di lavoratori che lamentano condizioni di lavoro schiaviste o manager che denunciano pratiche di management fondate sullo stress

• Nel 2001 la Toyota introdusse il c.d. «Metodo Toyota», che consta di 14 principi, tra i quali il kaizen ed il lavoro di gruppo

• Questi principi venivano insegnati in J presso la Toyota Technical SkillsAcademy

• Tuttavia sono emerse difficoltà, perché questi principi non si sono diffusi uniformemente lungo la rete globale di produzione

Toyota ha incontrato difficoltà a trapiantare la propria cultura in mercati esteri

La decisione da parte dell’azienda di aumentare la propria quota di mercato mondiale dal 11% al 15% ha spinto Toyota ad affidarsi a fornitori con i quali non avevano ancora stabilito relazioni di lungo periodo e che non potevano assicurare gli usuali standard di qualità

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Capitolo X – Il commercio intrasettoriale

• Nel 1996 Intel decise di aprire un sito per l’assemblaggio ed il test in Costarica

A quel tempo, le vendite di Intel erano pari a circa il doppio del PIL del Costarica

• Intel era alla ricerca di forza lavoro a basso costo ma che fosse anche facilmente addestrabile sotto il profilo tecnico

• Anziché procedere ad un accordo contrattuale con una impresa del Costarica (transazione di mercato che sarebbe avvenuta ai prezzi di mercato), Intel ha optato per un IDE Greenfield (transazione commerciale all’interno di Intel avvenuta al prezzo stabilito da Intel stessa)

Ricorda: in presenza di attività specifiche che possono essere appropriate o che sono intangibili, gli accordi contrattuali sono difficili

Difficoltà nel controllo di qualità e nella formazione dei dipendenti dell’impresa estera in modo da assicurare la stessa reputazione della casa madre

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Capitolo X – Il commercio intrasettoriale - 2

Abbiamo due distinte tipologie di commercio• Inter-aziendale piuttosto che Intra-aziendale• Inter-settoriale piuttosto che Intra-settoriale

Dimensione settoriale

Dimensione aziendale Inter-settoriale Intra-settoriale

Inter-aziendale Il commercio avviene tra due diverse aziende e due diversi settori

Il commercio avviene tra due diverse aziende ma nello stesso settore

Intra-aziendale Il commercio avviene all’interno di una singola azienda e tra due diversi settori

Il commercio avviene all’interno di una singola azienda e di un singolo settore

Commercio intersettoriale che può avvenire sia all’interno che tra differenti industrie (cap. 3 e 4)

Commercio intrasettoriale che può avvenire sia all’interno che tra differenti industrie (cap. 10)

Capitolo X – IDE e il commercio intrasettoriale

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Capitolo X – Il commercio intrasettoriale - 3

• Se ci riferiamo all’industria dei computer, allora parliamo di commercio intra-aziendale e intra-settoriale

• Se invece ci riferiamo a due distinte industrie (e.g. fabbricazione di semiconduttori e assemblaggio di semiconduttori), allora parliamo di commercio intra-aziendale e inter-settoriale

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Capitolo X – La scelta della internalizzazione

La scelta se internalizzare o meno può essere presa sulla base di un’analisi dei costi

Ricorda: un’impresa fronteggia costi fissi e costi variabili

• Supponiamo che un’impresa fronteggi un costo fisso pari a FPj per impiantare uno stabilimento di produzione

• Supponiamo che il costo fisso per stabilire una relazione contrattuale sia più piccolo e pari a FCj

• Le due differenti opzioni hanno anche costi variabili diversi, pari a VPj e VCj

I costi variabili della relazione contrattuale sono maggiori di quelli associati alla decisione di produrre direttamente, a causa dell’esistenza di un’attività specifica per l’azienda che le attribuisce un vantaggio rispetto al potenziale partner contrattuale

L’impresa sa come produrre il bene molto più facilmente di altre imprese

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Capitolo X – La scelta della internalizzazione - 2

• Le linee continue hanno una intercetta pari al costo fisso (FPj > FCj)

• La pendenza invece corrisponde ai costi variabili (VCj > VPj)

• Le due linee continue si incontrano nel punto di breakeven che stabilisce il confine (in termini di quantità) tra la convenienza ad impegnarsi in una relazione contrattuale piuttosto che impegnarsi direttamente nella produzione

• La decisione tra le due opzioni dipende dalla quantità di output che l’impresa ha in mente di produrre

• I rischi di appropriazione insiti nella scelta contrattuale aumentano i costi fissi e quindi la linea continua si sposta verso l’alto

Il punto di breakeven si sposta a sinistra e riduce l’area di convenienza della scelta contrattuale

Capitolo X – IDE e il commercio intrasettoriale

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Capitolo X – Lo schema O.L.I.

Se una impresa multinazionale intraprende un IDE all’estero è probabile che soffra qualche svantaggio rispetto alle imprese locali

Costi addizionali che possono includere costi di trasporto, di comunicazione e di coordinamento

Per attivare gli IDE con successo, devono esserci altri vantaggi che servano a bilanciare questi costi addizionali

Dunning (2008) ha evidenziato tre differenti possibili vantaggi

O – Ownership

Spiega perché è una impresa multinazionale ad intraprendere una produzione sul mercato estero anziché ricorrere a una impresa estera

Il possesso di attività tangibili e intangibili (utilizzate su una gamma più estesa di attività – economie a livello di impresa) consente di superare i costi addizionali

L – Location

Vantaggi associati con il paese estero – Spiega perché si produce all’estero anziché nel paese di origine

Costi di approvvigionamento materie prime, restrizioni alle importazioni, costi trasporto, accesso al mercato estero

I – Internalization

Questi vantaggi sono legati ai vari motivi per i quali una scelta contrattuale non è desiderabile e spiega perciò perché un’impresa decide di produrre sul mercato estero piuttosto che nel paese domestico

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Capitolo X – Il modello gravitazionale

• Questo modello usa il concetto di forza gravitazionale come analogia per spiegare il volume del commercio o IDE tra i paesi del mondo

• Per esempio, questi modelli prevedono che il sentiero di base dei flussi commerciali o degli IDE sia in qualche modo determinato dal PIL, dalla popolazione e dalla distanza

• L’impatto di scelte di policy sul commercio e gli IDE può essere valutato aggiungendo le variabili di policy in una equazione che stimi le deviazioni rispetto a questo sentiero di base

• I modelli sono in genere stimati in forma logaritmica (simbolo «ln»)

• Spiegano i flussi commerciali o IDE dal paese i verso il paese j (Fij) in base al PIL ed alla distanza

lnFij = + 1 lnPILi + 2 lnPILj + 3 lnDij

1 > 0; 2 > 0; 3 < 0