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La ripresa dopo l’anno Mille 1. Il rinnovamento delle campagne Ci occuperemo, in questo paragrafo, dei cambiamenti avvenuti nelle zone rurali dell’Europa occidentale nel Basso Medioevo. Per capire cosa avvenne nelle campagne dopo l’anno Mille, proviamo a interpretare le due carte qui sotto riprodotte. Inizio medioevo (VI - VII secolo d.C.) Basso medioevo Pag.

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La ripresa dopo l’anno Mille

1. Il rinnovamento delle campagneCi occuperemo, in questo paragrafo, dei cambiamenti avvenuti nelle zone rurali dell’Europa occidentale nel Basso Medioevo. Per capire cosa avvenne nelle campagne dopo l’anno Mille, proviamo a interpretare le due carte qui sotto riprodotte.

Inizio medioevo (VI - VII secolo d.C.)

Basso medioevo (XI - XIV sec. d.C.)

Cosa è avvenuto?................................................................................................................................................................................................

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Proviamo a formulare qualche ipotesi sui motivi di un tale cambiamento:................................................................................................................................................................................................

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Ora, per verificare se le ipotesi da noi formulate sono fondate, dobbiamo confrontarci con la realtà storica.Ci confronteremo con un testo e con delle immagini che ci parlano di un importante fatto storico. Esso ci aiuterà a capire cosa è avvenuto esattamente.

Esercizio 1Scopo dell’esercizio è quello di preparare una breve presentazione da fare davanti alla classe.Ogni allievo osserva le immagini e legge il testo assegnato. Cerca di cogliere il senso del testo.Suddividete quindi il testo in quattro o cinque parti e riassumetene l’essenziale negli spazi qui sotto riportati. Pensate infine a come sfruttare le immagini nel corso della presentazione (tutte le immagini devono obbligatoriamente essere utilizzate e illustrate durante la presentazione).

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Presentazione ………

TITOLO: ………………………………………………………………………….

1) ..............................................................................................................................................

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2) ..............................................................................................................................................

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3) ..............................................................................................................................................

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4) ..............................................................................................................................................

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5) ..............................................................................................................................................

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La crescita demografica e l’ampliamento delle terre coltivate

Dall’XI al XII secolo, durante la prima fase del cosiddetto Basso Medioevo (periodo compreso tra gli inizi dell’XI e la fine del XV secolo), si ebbe in Europa un forte aumento della popolazione. All’inizio del Trecento gli Europei erano diventati più di 70 milioni, quasi il doppio della popolazione che il nostro continente aveva tre secoli prima.La crescita demografica fu favorita da un’altrettanto forte crescita della produzione agricola; poiché i campi producevano di più, il cibo era più abbondante e quindi morivano meno persone. L’aumento della produzione agricola dell’Europa dopo il Mille fu, innanzitutto, il risultato dell’ampliamento delle terre coltivate. Infatti vennero dissodate (cioè lavorate e messe a coltura) numerose

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terre incolte, ma soprattutto vennero recuperate numerose foreste che coprivano vaste regioni dell’Europa continentale (si avviò un’opera di “deforestazione”) e si prosciugarono intere regioni paludose (si avviò un’opera di “bonifica”). Olandesi e Fiamminghi, a partire dall’XI secolo, iniziarono addirittura a strappare le terre al mare e a formare i polder, terreni destinati a colture difesi con grandi dighe di terra battuta. Anche nell’Italia settentrionale gli agricoltori conquistarono nuovi campi coltivati, distruggendo vasti lembi della foresta padana e prosciugando le terre paludose della bassa pianura.

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Evoluzione della popolazione europea

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L’introduzione della rotazione triennale

Già i primi agricoltori della storia verificarono che, continuando tutti gli anni a coltivare la stessa pianta sul medesimo terreno, la terra perdeva gradualmente in fertilità e i raccolti si riducevano. Fu così che per secoli e secoli gli agricoltori divisero i propri campi in due parti: in un anno una parte era coltivata e un’altra era lasciata a riposo (si dice «a maggese»), diventando un prato su cui gli animali potevano pascolare; l’anno successivo la parte coltivata era lasciata libera, mentre la parte libera era lavorata. Questo metodo di coltivazione era denominato «rotazione biennale».

A partire dal XI secolo, si iniziò ad organizzare l’agricoltura in modo diverso. I contadini cominciarono a dividere non più in due, ma in tre parti i propri campi. Una di queste era coltivata con cereali che prevedevano la semina autunnale (ad esempio il frumento, più comunemente chiamato grano), una seconda era coltivata con legumi o cereali che prevedevano invece la semina in primavera (ad esempio piselli o ceci o avena), una terza era infine lasciata a maggese. Facendo ruotare ogni anno le colture sul terreno (seminando cioè grano dove il terreno era a riposo, legumi o avena dove l'anno prima c'era il grano e lasciando incolta la parte in cui era stato coltivato il grano), i contadini riportavano in tre anni il terreno alla situazione di partenza: da ciò il nome di «rotazione triennale».

Il risultato fu assai positivo:- Aumentò la produzione agricola poiché la superficie coltivata era più ampia (la superficie lasciata a

riposo non era più la metà ma un terzo dei campi). Vi era così più cibo a disposizione per gli uomini e per gli animali.

- Poté migliorare la qualità della dieta dei contadini: i legumi (piselli, ceci, lenticchie e fave, ricchi di proteine) andarono infatti a compensare la povertà di carne della dieta delle persone.

- Alternando coltivazioni a semina autunnale con quelle a semina primaverile, si aveva una migliore distribuzione dei momenti di lavoro sull’arco dell’anno.

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Dall’aratro mediterraneo all’aratro pesante

Nell’Alto Medioevo il ferro era quasi scomparso dalla circolazione e molti strumenti agricoli venivano costruiti quasi interamente in legno. Tra questi c’era anche l’aratro, uno strumento fondamentale per l’agricoltura, che serviva a preparare il terreno per la semina. Esso smuoveva la terra e permetteva di gettare i semi un poco in profondità (se fossero rimasti in superficie, facilmente gli uccelli li avrebbero in gran parte mangiati). L’aratro più diffuso era quello utilizzato già dai Romani: interamente in legno, esso aveva una punta (chiamata vomere, l’unica parte dell’attrezzo che a volte era fatta in metallo), che scalfiva la terra superficialmente, ma non la rivoltava. Esso è chiamato “aratro mediterraneo” perché adatto ai paesi che si affacciano su quel mare, dove la terra è soffice e sabbiosa e si rimuove facilmente.Quando cominciarono ad essere aperte nuove miniere di ferro, attorno all’anno Mille, nel Nord Europa, dove il terreno era bagnato e pesante, comparve un nuovo tipo di aratro: l’aratro pesante. Questo nuovo aratro era decisamente più pesante (aveva il vomere in metallo e per questo spesso era fornito di ruote) e aveva un “pezzo” prima sconosciuto: il versoio, una specie di lama ricurva in ferro che serviva a rovesciare la zolla rotta dal vomere.L’aratro pesante permetteva di lavorare la terra più in profondità e di rompere zolle molto dure. Per questo era adatto anche in terreni che non erano mai stati coltivati. Grazie all’aratro pesante i contadini riuscirono a conquistare ogni anno nuove terre all’agricoltura.

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Dall’aratro mediterraneo all’aratro pesante

Particolare da un dipinto del XII secolo

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L’uso del cavallo, la ferratura e il collare a spalla

Fino all’anno Mille gli attrezzi agricoli più importanti (prima di tutto l’aratro, che serviva per preparare il terreno per la semina) erano trainati quasi ovunque da buoi. Essi erano però animali lenti, che inoltre avevano una forza limitata.La soluzione del problema si trovò quando i buoi furono sostituiti dai cavalli, che in un giorno facevano il doppio del lavoro. Ma ciò si realizzò solo dopo l’anno Mille, quando l’uso del cavallo diventò conveniente perché erano state risolte due grandi difficoltà tecniche.La prima era collegata al fatto che gli zoccoli del cavallo si consumavano assai più di quelli del bue, soprattutto sui terreni sassosi, rendendo l’animale inservibile. Si superò questo inconveniente con la ferratura degli zoccoli dell’animale.La seconda difficoltà era più complessa. L’animale era attaccato all’aratro o ai carri con un collare detto “tracheale” perché poggiava sulla trachea: ciò permetteva al cavallo di sviluppare solo una piccola parte della sua forza, in quanto il collare lo strozzava. Importantissima fu dunque l’invenzione del collare a spalla. Poggiando sulla scapola del cavallo, esso ne consentiva una regolare respirazione e un’ottimale sfruttamento della forza. Così bardati, i cavalli potevano trascinare un peso dieci volte maggiore di prima.

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Dal collare tracheale al collare a spalla

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La diffusione dei mulini ad acqua e a vento

Nel Medioevo le principali fonti di energia utilizzate nei lavori agricoli erano la forza degli uomini e quella degli animali. Attorno all’anno Mille ci si accorse che, per risparmiare fatica e animali, era possibile sfruttare due fonti di energia che la Natura offriva spontaneamente: la forza dell’acqua e quella del vento.Nelle zone dove scorrevano corsi d’acqua sufficientemente impetuosi, i signori feudali e i monaci dei conventi costruirono mulini ad acqua, apparecchiature già conosciute dagli antichi Romani ma poco diffuse nell’Alto Medioevo. Nelle zone pianeggianti, in cui i fiumi scorrevano troppo lenti per muovere le pale del mulino (ad esempio in Olanda), o nelle regioni troppo povere di corsi d’acqua (ad esempio in Spagna e in Grecia) si costruirono invece mulini a vento, un’invenzione che pare sia arrivata in Europa tramite gli Arabi.Il mulino inizialmente serviva a scopi soprattutto agricoli: permetteva di macinare il grano per produrre la farina o di schiacciare le olive per produrre l’olio. Poi però i mulini trovarono applicazione anche in impieghi diversi da quelli agricoli. La loro energia poteva essere utilizzata per azionare macchine per segare il legno, fare la carta, produrre la birra, lavorare la carta; magli per frantumare pietre e minerali estratti dalle miniere; mantici che soffiavano aria nei forni, facendone aumentare la temperatura e permettendo di fondere meglio i metalli.Grazie ai mulini si riuscì a produrre di più e in tempi minori, utilizzando meno manodopera.

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Una miniatura del XII secolo

Un mulino ad acqua

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Sintesi«Il rinnovamento nelle campagne»

Aumento demografico

Rotazione triennale

Diffusione dei mulini

Diffusione dell’aratro pesante

Uso del cavallo da tiro

2. Spinta all’innovazione tecnica

Più cibo e risorse a disposizione della società

1. Aumento delle terre coltivate tramite la deforestazione e le bonifiche

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2. …………………………………………………………………………………………… [la rinascita delle città]

Ciò che avvenne nelle campagne non fu l’unica novità che segnò la vita europea nel passaggio dall’Alto al Basso Medioevo. Per cogliere l’importanza di un altro importante cambiamento dell’epoca, proviamo a svolgere il prossimo esercizio.

Esercizio 2Osserva la cartina, leggi il testo che l’accompagna e poi rispondi alle domande.

1. In quale periodo la città ebbe la minore estensione?................................................................................................................................................................................................

2. Quante porte aveva la cerchia del VI secolo e quante quella del XIV?................................................................................................................................................................................................

3. A cosa servivano le aree ad orto sorte all’interno della cerchia di mura?................................................................................................................................................................................................

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4. Cosa è successo dunque a tuo avviso nel Basso Medioevo?

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Per sapere nel dettaglio cosa avvenne, eccovi una lettura che cade a pennello.

Esercizio 3Leggi il testo che segue e osserva l’illustrazione della pagina successiva, assegnando ai tre paragrafi il titolo adatto, scelto tra quelli riportati in calce al testo.Prova quindi a riempire lo schema di sintesi finale.

Titoli proposti:Le città si popolano di artigiani e mercanti;

Dalle campagne alla città: un'occasione per cambiare;Le città si ampliano rapidamente

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………………………………………………………………………………………….Nell'XI e XII secolo molti centri antichi si ripopolarono e ne nacquero di nuovi, soprattutto lungo le più importanti vie commerciali.La causa principale fu l'inurbamento dalle campagne, cioè il trasferimento nelle città degli abitanti della campagna. Infatti, con la crescita della popolazione le famiglie contadine in certi casi erano diventate troppo numerose per poter vivere dei prodotti della terra che avevano a disposizione e non era sempre possibile disboscare e colonizzare nuovi terreni.Di conseguenza parte dei giovani si trasferiva in città per cercare un'alternativa. Si presentavano dunque, anche per chi nasceva contadino, occasioni per cambiare il proprio destino e diventare magari artigiano o mercante.

………………………………………………………………………………………….Il continuo arrivo di nuovi abitanti riempì velocemente l'area entro le mura cittadine. Gli immigrati provenienti dalle campagne si sistemarono perciò subito fuori dalle città, lungo le strade che conducevano alle porte delle vecchie mura. Questi insediamenti furono chiamati borghi (1) e ospitavano le botteghe, i magazzini e le abitazioni dei nuovi arrivati. Gli abitanti dei borghi presero il nome di .borghesi (2). Questi nuovi quartieri crebbero in fretta e presto furono inglobati nelle città: così, in quel tempo, fu spesso necessario allargare l'area cittadina con nuove cerchie di mura (3).

………………………………………………………………………………………….Nell’Alto Medioevo, le città di origine romana erano soprattutto centri religiosi, retti sulla figura del vescovo, che vi svolgeva anche funzioni di governo. All’interno delle mura di queste città, le aree vescovili (4), cioè le cattedrali e gli edifici a disposizione del vescovo, erano diventate i nuovi centri cittadini.A partire dall’XI secolo, lo sviluppo dei centri urbani fu legato soprattutto all'intensificarsi dei commerci. I nuovi arrivati dalle campagne, infatti, avevano aperto botteghe in città, specializzandosi nella produzione di utensili, abiti e altri beni: essi erano destinati per la maggior parte alle dimore dei proprietari terrieri, arricchitisi in conseguenza della ripresa dell'agricoltura.I mercati cittadini, dove si commerciavano soprattutto grano, vino, olio e bestiame, consentirono a molti artigiani e mercanti di arricchirsi . Le città si popolarono allora di nuove figure sociali: oltre agli artigiani e ai mercanti, che furono il motore dello sviluppo cittadino, operai, garzoni, muratori impegnati nella costruzione delle case o fornai nei forni che si moltiplicavano per sfamare una popolazione in crescita. Non tutte queste persone riuscironoa fare fortuna, ma i centri urbani si trasformarono in luoghi dove sempre più era possibile migliorare le proprie condizioni di vita.

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Schema di sintesi finale

Cause

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Crescita delle città

Conseguenze

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3. La rinascita dei commerci in Europa occidentaleNel Basso Medioevo non finì il pericolo di annate cattive e di carestie mortali. Tuttavia la produzione agricola aumentò e fu possibile accumulare riserve alimentari e venderne una parte.Sappiamo da documenti del tempo che i mercati si moltiplicarono. Si tenevano vicino ai castelli e soprattutto vicino alle città, sotto le loro mura. Qui i mercanti avevano i loro depositi, le botteghe, le case per trascorrere la stagione invernale, quando i viaggi e i trasporti erano più difficili. La ripresa dei commerci coinvolse a partire dal XI secolo un numero di mercanzie crescente, che viaggiavano lungo l’intero continente e nell’area dei paesi che si affacciavano sul mar Mediterraneo. Per cogliere le dimensioni del nuovo fenomeno, svolgiamo i due esercizi che seguono.

Esercizio 4Sulla base del testo, tratto dal libro dei conti di un mercante dei Paesi Bassi del XIII secolo, completa la tabella.

Dal Regno d’Inghilterra arrivano lana, cuoio, piombo, stagno, carbon fossile. Dal Regno di Norvegia arrivano falchi, legname da costruzione, cuoio, burro. Dal Regno di Germania arrivano i vini del Reno, la pece, legname da costruzione, grano, ferro e acciaio. Dal Regno di Bulgaria vengono pellicce. Dal Regno di Castiglia vengono le erbe scarlatte per tingere i tessuti, cera, cuoio, lana, oggetti fatti in pelle, mandorle e ferro. Dai Regni del Marocco e di Tunisi vengono cera, cuoio e allume per tingere i tessuti. Dal Regno della Tartaria vengono i drappi d’oro e la seta.

Prodotti alimentari Materie prime Altro

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CCOSAOSA VUOLVUOL DIREDIRE??Materie prime:Materie prime:Sono considerate materie prime tutti quei materiali che, dopo esser stati lavorati, permettono la fabbricazione di altri beni (chiamati prodotti finiti).

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Esercizio 5Osserva la cartina e quindi completa il testo di commento.

Commento:La cartina permette di cogliere con un colpo d’occhio l’importanza che i commerci assunsero in Europa occidentale nel Basso Medioevo. Furono due in particolare le regioni europee che guidarono la ripresa dei commerci:

1) La regione i…………………………, con quattro importanti città poste sul mare, chiamate «repubbliche marinare» (……………………………………, ……………………………………, ……………………………………, ……………………………………), e alcuni centri dell’entroterra che si specializzarono

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nella produzione artigianale (tra questi, i più importanti furono quelli di M………………………… e F…………………………) . Queste città controllavano i commerci che si svolgevano con l’Impero ………………………………………, con gli Arabi e con l’ Estremo Oriente attraverso il mar M………………………………………… e il mar N…………………………… . I mercanti di queste città navigavano anche oltre la cittadina di Ceuta fino all’Oceano Atlantico, raggiungendo i porti del P………………………………… e della F……………………… .

2) La regione del N…………… Europa. Qui, tra le tante città che si arricchirono grazie ai commerci, le due più importanti erano An……………………………… (situata nelle Fiandre, l’attuale Belgio) e L……………………………… (posta nel nord della Germania, vicino alla Danimarca). I mercanti di questa regione controllavano i traffici con paesi quali la P……………………………, la L………………………………, la S……………………… o la N………………………………, ricchi di prodotti agricoli e materie prime (g…………………, p…………………………, l………………………, metalli) di cui cresceva in Europa la richiesta.

In questa situazione, assunsero in Europa un’importanza sempre più grande le fiere. Esse erano enormi mercati che si svolgevano solitamente una volta all’anno alle porte di alcune importanti città e che attiravano mercanti da tutto il continente. Le fiere più importanti si tenevano nella regione francese della ……………………………………… (regione che diventerà qualche secolo dopo famosa per il particolare vino che lì verrà prodotto).

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Una nuova figura, il mercante: l’esempio di Marco Polo

Nelle città l’attività commerciale aumentò decisamente di importanza. Se ne occupavano in molti casi piccoli artigiani e commercianti che vendevano merci in piccole quantità e difficilmente si allontanavano dalla loro bottega. Cominciarono però a circolare anche nuove figure di grandi mercanti, pronti ad affrontare i disagi di interminabili viaggi per procurarsi le merci dove erano disponibili, per poi rivenderle dove erano necessarie.Il loro mestiere era difficile e rischioso. Le strade erano cattive; i trasporti lenti; i pedaggi, cioè le tasse da pagare per passare un ponte o una strada, erano elevati. C’era poi il pericolo dei briganti, pronti a rapinare ed uccidere, e, nel mare, si rischiava il naufragio o di essere depredati dai pirati.Fra i mercanti avventurosi che si spinsero in terre lontane e sconosciute, ci fu anche il veneziano Marco Polo, che arrivò fino in Cina. Vediamo di meglio conoscere questo celebre personaggio.

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Esercizio 6Leggi il testo della pagina seguente e quindi rispondi alle domande.

Marco Polo nacque a Venezia nel 1254 da una famiglia di mercanti molto ricchi e molto intraprendenti.Suo padre Niccolò e suo zio Matteo si erano spinti per affari fino alla lontana Cina, mossi dal desiderio di arricchirsi, ma forse anche dalla curiosità per le cose nuove e dallo spirito di avventura. Quando, nel 1271, Niccolò e Matteo decisero di compiere un secondo viaggio in Oriente, portarono con sé anche Marco, che aveva allora diciassette anni.La prima parte dei viaggio si svolse per mare. Giunti però nell’oceano Indiano, i Polo giudicarono troppo fragili le imbarcazioni con cui avrebbero dovuto proseguire il viaggio e preferirono la via di terra, forse aggregandosi a una delle tante carovane che andavano ad est, lungo la cosiddetta “via della seta”.La maggior parte del continente asiatico apparteneva allora al grande impero dei Mongoli. Questo popolo di pastori nomadi si era mosso alla conquista del mondo sul finire del XII secolo, sotto la guida del grande Temugin, detto Gengis Khan. L'avanzata dei Mongoli fu rapida. Intorno al 1250 quasi tutta l'Asia, dalla Siberia all'oceano Indiano, dalla Cina fino alla Persia, si trovava sotto il loro dominio o sotto il loro controllo. Quando i Polo, dopo un avventuroso viaggio durato tre anni, giunsero in Cina, il re dei Mongoli era Kubilay Khan. Il giovane Marco riuscì presto a farsi apprezzare dal re per la sua pronta intelligenza. Kubilay gli affidò alcuni importanti incarichi, inviandolo in varie località dell'impero con il compito di osservare tutto e di fargli poi una relazione. Così Marco ebbe modo di girare in lungo e in largo l'impero mongolo, di

impararne i dialetti e di raccogliere informazioni sui costumi di quei popoli. Il giovane veneziano si comportò così bene che Kubilay lo tenne al suo servizio per diciassette anni. Infine, nel 1291, i Polo lasciarono la Cina ed iniziarono per mare il viaggio che li avrebbe riportati a Venezia. Vi giunsero nel 1295, dopo ventiquattro anni d’assenza, e furono accolti con grandi onori. Forse le esperienze di Marco sarebbero rimaste sconosciute se egli, mentre viaggiava per i suoi commerci nel mar Mediterraneo, non fosse caduto prigioniero dei Genovesi, in quel tempo

Pag.I Polo al cospetto dell’imperatore mongolo Kubilay Khan

Marco Polo

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nemici di Venezia. In carcere Marco dettò le sue avventure ad un compagno di prigionia, un autore di romanzi di nome Rustichello da Pisa, che le mise per iscritto in francese, lingua allora molto diffusa. Nacque così Il libro delle meraviglie, detto il Milione da un soprannome della famiglia Polo (Emilione). In genere Marco racconta con preci-sione le sue esperienze ed evita esage-razioni e giudizi frettolosi. Tuttavia du-rante i suoi viaggi egli aveva visto cose tanto straordinarie che per molto tempo i lettori le considerarono frutto di una sbrigliata fantasia. Marco narra ad esempio di aver osservato una pietra nera che bruciava come legna (era

carbon fossile) e pozzi da cui sgorgava, anziché acqua, un olio che poteva ardere (era evidentemente petrolio). Un'altra meraviglia era un materiale che si poteva tessere e non bruciava neanche sul fuoco (l'amianto). Del tutto sconosciuta in occidente era anche la carta moneta, usata in Cina addirittura dal X secolo. Il Milione divenne subito famoso in tutta Europa, fu letto per secoli e anche oggi è un libro affascinante. Quanto a Marco, di viaggi non ne fece più. Uscito di prigione e tornato a Venezia, vi condusse una vita tranquilla da ricco mercante fino al 1324, anno in cui morì.

Domande

1. Di dove era originario Marco Polo?.....................................................................................................................................................................

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2. In che secoli visse Marco Polo?.....................................................................................................................................................................

3. Come veniva chiamata la via che dall’Occidente portava verso est (verso la Cina)?.....................................................................................................................................................................

4. Chi è che dominava la Cina quando Marco Polo vi giunse?..................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................

5. Come passò Marco Polo la maggior parte del tempo trascorso in Cina?..................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

6. Quanti anni durò il viaggio di Marco Polo in Cina?.....................................................................................................................................................................

7. Come si chiama il libro che ha scritto Marco Polo? Di cosa parla?..................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

8. Marco Polo dice di aver osservato in Cina cose sconosciute agli europei. Quali?...............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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4. Nelle città bassomedievali nascono le banche e le corporazioniCon la rinascita dei commerci e il diffondersi delle attività artigianali, le città europee nel Medioevo si riempirono nuovamente di vita. Certo, è bene ricordare che la grande maggioranza della popolazione continuava a vivere in campagna dedicandosi al mestiere del contadino, ma comunque nelle città in espansione si affermarono nuovi mestieri e nuove organizzazioni. Tra queste ultime ve n’erano due che acquisirono una grande importanza: le banche e le corporazioni.

Le banche nascono per aiutare l’attività commercialeLo sviluppo dei commerci non poteva fare a meno delle monete, che tornarono a circolare con una certa diffusione. I grandi mercanti che commerciavano a livello internazionale presero a usare inizialmente le monete degli imperi più sviluppati (il denaro d’oro musulmano o il soldo d’oro bizantino), poi – quando i mercanti europei si erano guadagnati una solida posizione – in Europa occidentale cominciarono a coniare loro monete d’oro. Le più famose furono i fiorini d’oro, prodotti nella città italiana di Firenze.

Ma la possibilità di avere a disposizione della moneta non risolveva i problemi dei mercanti che, per fare i loro acquisti, avrebbero dovuto portare con sé quintali di monete.Fondamentale fu l’invenzione della nota di banca, che permetteva di fare molte operazioni risparmiando l’uso e il trasporto della moneta. Funzionava così: se un mercante di Firenze voleva fare grandi acquisti ad una fiera della Champagne, ma non voleva portarsi dietro un ingombrante sacco di monete con il rischio di farselo rubare dai briganti per strada, poteva depositare la somma necessaria presso un

banchiere fiorentino; questi gli consegnava una nota indirizzata a un banchiere della Champagne dove stava scritto: «Pagate a questo signore la tale somma»; il mercante genovese, giunto alla fiera, si presentava dal banchiere in questione, gli consegnava la nota di banca e ritirava la somma richiesta. A loro volta, le banche della Champagne avrebbero potuto scrivere delle note di banca per i mercanti delle loro città indirizzate ai banchieri fiorentini: così i conti si pareggiavano, senza che una sola delle preziose monete si fossero spostate dai forzieri delle banche. Questa specie di lettera con il tempo modificò di un poco il suo nome: divenne la ……………………………… .I mercanti avevano anche un altro problema: quello di trovare tutti i soldi necessari ad avviare le loro imprese e a fare i loro acquisti. Non sempre infatti erano Pag.

Fiorino d’oro del 1329

Una banca del XIV secolo

Page 21: CAPITOLO O - didanote.it€¦ · Web viewPoté migliorare la qualità della dieta dei contadini: i legumi (piselli, ceci, lenticchie e fave, ricchi di proteine) andarono infatti a

sufficientemente ricchi da possedere tutte le risorse necessarie per finanziare un lungo viaggio e comprare merci in gran quantità.

Nei porti di Genova e Venezia nacque così l’abitudine da parte dei mercanti di presentarsi, prima di intraprendere un viaggio, al porto accompagnato da un banchiere, cercando chi volesse prestargli denaro per affrontare l’impresa. Se questa fosse andata male, i soldi non sarebbero stati restituiti, ma se avesse avuto successo, chi aveva prestato il denaro avrebbe condiviso i guadagni in proporzione ai soldi impegnati. Persone che non avrebbero mai avuto abbastanza denaro

per fare i mercanti potevano investire i loro risparmi nella speranza di arricchirsi, mentre il mercante si trovava a disposizione un capitale consistente. Con il passar del tempo, le banche si specializzarono in questa attività: raccogliere denaro per metterlo a disposizione delle attività commerciali.

Perché nacquero le banche nel Basso Medioevo?

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2. ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Pag.

CCOSAOSA VUOLVUOL DIREDIRE??Investire:Investire:Prestare i propri soldi a qualcuno o usarli per comprare qualcosa, con l’obiettivo poi, in un secondo momento, di guadagnarci.

CCOSAOSA VUOLVUOL DIREDIRE??Capitale:Capitale:Le risorse necessarie per avviare un’attività economica.

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Le corporazioni nascono per organizzare l’attività artigianaleGli artigiani nelle città bassomedievali si specializzarono sempre più e si organizzarono nelle corporazioni. Esse erano delle associazioni di tutte le persone che esercitavano la stessa «arte», cioè lo stesso mestiere. Esercizio 7Per cogliere il grado di specializzazione degli artigiani delle città bassomedievali, leggi l’elenco delle corporazioni della città di Venezia e raggruppale compilando la tabella che segue. Barcaioli del traghetto; Pittori; Specchieri; Sartori (sarti); Botteri (costruttoti di botti); Testori di pannilani (tessitori di panni di lana); Fritoleri (producevano frittelle e cibi cotti); Finestrieri; Barbieri; Tintori di panni; Mercanti; Tessitori di seta; Fruttaroli, erbaioli e naranzeri (venditori di

frutta, verdura e arance); Marzeri (negozianti di tessuti); Marinai; Linaioli (lavoravano lino e canapa); Casselleri (fabbricanti di casse); Cappelleri (fabbricavano cappelli); Pescatori; Tiraoro (riducevano oro e argento in fili per la

tessitura); Vendipesce; Varoteri (lavoravano uno speciale tipo di

pelliccia); Luganegheri (salsicciai); Mercanti di legna; Laneri (preparavano la lana per la filatura); Petteneri (producevano pettini); Fabbri; Scalettieri (producevano scale); Fabbricatori di calze; Spaderi; Mureri (muratori);

Marangoni (costruttori di navi e barche); Pistori e forieri (panettieri); Corteleri (fabbricanti di coltelli); Remeri (fabbricanti di remi); Fustagneri e coltreri (fabbricanti di fustagni e

panni pesanti); Stagneri (riparatori di pentole di rame); Carboneri (producevano il carbone); Segadori (preparavano i pezzi di legno per la

costruzione delle navi); Caldereri (producevano bracieri e caldaie per

riscaldare le case); Calegheri (calzolai); Boccaleri (fabbricanti di vasi e stoviglie in

ceramica); Spezieri (farmacisti); Acquaviteri (produttori di grappe); Oresi (orefici); Cimatori di panni (rifinivano i panni); Mercanti di vini; Tagliapietra (preparavano pietre da

costruzione); Venditori di farina; Baccai (macellai); Scorzeri (trasformavano le pelli in cuoio); Vagineri (producevano astucci e borse); Giupponeri (sarti da giacche); Barileri (fabbricanti di barili); Strazzaroli (raccoglievano stracci e oggetti che

non servivano più).

Pag.

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In tutte le città medievali ogni corporazione aveva il suo stemma. Qui sopra sono riprodotti gli stemmi delle corporazioni dei calzolai (calzolaio = Schumacher), dei fabbri (fabbro = Schmied) e dei pescatori (pescatore = Fischer) della città di Sciaffusa.

Stoffe e abiti ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Casalinghi e arredamento ..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Alimentazione ....................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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Costruzione case ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Costruzione navi e barche

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Altro ..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Le corporazioni proteggevano i propri associati dalla concorrenza e dalle imitazioni, controllavano la qualità delle merci e regolavano i prezzi (stabilivano cioè il prezzo dei vari prodotti per evitare differenze troppo grosse fra le varie botteghe artigiane).Inoltre si occupavano di controllare la formazione dei giovani artigiani. Per diventare artigiano bisognava prima diventare garzone in una bottega, poi apprendista e solo in seguito si poteva diventare artigiano a tutti gli effetti, cioè maestro.Infine le corporazioni avevano un compito assistenziale, che consisteva nel soccorrere gli orfani e le vedove degli artigiani e nel mantenere i colleghi malati.In molte città le corporazioni divennero molto potenti, al punto che le loro decisioni avevano spesso valore di legge.

Pag.

Bottega di un lanaiolo (XIV secolo)

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Esercizio 8Ogni corporazione aveva un proprio regolamento (chiamato anche «statuto»), che valeva come una legge. Qui sotto sono riprodotti alcuni brani dello Statuto dell’Arte della lana di Firenze. Leggilo e rispondi alle domande.

È ordinato che nessuno possa vendere o far vendere nessun tipo di lana a chi non appartenga a quest’Arte. Chi denuncia i contravventori abbia la quarta parte della multa.

Stabiliamo che i panni forestieri, prodotti e fabbricati fuori dalla città di Firenze, non si possano vendere, né lavorare da parte di nessuno che sia membro dell’Arte della Lana, e che nessun appartenente a quest’Arte possa marcare alcuno dei panni predetti col proprio marchio di fabbrica.

Se un maestro di quest’Arte avrà sporto un reclamo contro un suo apprendista o un suo operaio, accusandolo di aver percepito o sottratto una certa quantità di denaro furtivamente o in qualsiasi altro modo illecito e senza permesso suo; o se il predetto maestro sosterrà che il suo apprendista od operaio gli debba rendere ragione di qualche affare, [la corporazione] è tenuta a fare arrestare, imprigionare e detenere il detto apprendista od operaio a discrezione dello stesso maestro.

1. Per quale motivo a tuo avviso la corporazione ha preso le prime due decisioni?..................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

2. Come trovi la terza regola? Cosa ti colpisce?..................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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SINTESILa ripresa dopo l’anno Mille

Pag.

Aumenta la popolazione

La sovrappopolazione spinge molti giovani contadini a

migrare verso le città

Si migliorano le tecniche agricole e aumenta la superficie coltivata

Ci sono più risorse a disposizione della società

Si formano nelle città nuovi quartieri (i borghi): le città tornano a crescere

I nuovi venuti cominciano a svolgere nuovi mestieri, soprattutto

l’artigiano e il mercante

Ricompare la moneta

Nascono e si diffondono le banche

Il commercio e l’artigianato tornano a diffondersi in Europa

Nascono le corporazioni: esse diventano in parecchie

città molto potenti

Le città dell’Italia e del Nord Europa (Fiandre e Germania) diventano le regioni economicamente dominanti

I “ricchi e i potenti” non sono più solo nobili o uomini di

chiesa: molti borghesi (mercanti, artigiani, banchieri) diventano a

loro volta ricchi e potenti