Le cause dello scoppio della Prima guerra mondiale

1. La lotta per la conquista dei mercati: nascita del fenomeno coloniale

Alla fine dell’Ottocento, l’economia mondiale vive un momento assai favorevole. In particolare, aumenta enormemente la produzione industriale nei paesi europei (e negli Stati Uniti). Le industrie vedono crescere le loro dimensioni, il loro peso, così come la quantità di lavoratori che occupano. Le più grandi società industriali finiscono per dominare la vita economica di una nazione intera.

Quando hanno esaurito il mercato interno (cioè ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………), queste società – attraverso l’intervento degli Stati di appartenenza – si gettano alla conquista dei mercati esterni. Si sforzano di accaparrarvi fonti di materie prime e cercano di imporre anche qui i loro prodotti, vanno alla ricerca delle migliori posizioni commerciali e di manodopera locale da sfruttare. Una gara accanita, senza esclusione di colpi, si accende tra i vari Stati europei per conquistare più mercati esterni possibili.

Dove si trovavano questi mercati? I mercati più allettanti si trovano in Africa, in Asia, nel Sudamerica, dove le potenze europee accelerano quindi la creazione di estese colonie, anche a costo di sanguinose repressioni delle popolazioni locali.

Esercizio 1Leggi qui di seguito la dichiarazione fatta nel 1882 dal capo del governo francese J. Ferry e segui le consegne che seguono:

«La politica coloniale s’impone alle nazioni che hanno un’eccedenza di capitali [soldi da investire nell’industria, ad es.], oppure un’eccedenza di prodotti. La Francia, che ha sempre traboccato di capitali, e ne ha esportati all’estero considerevoli quantità, ha interesse a considerare la questione coloniale da questo punto di vista. Ma v’è un altro aspetto molto più importante: la questione coloniale, per i paesi destinati come il nostro a una grande esportazione, è la questione degli sbocchi, cioè della possibilità di vendere i manufatti prodotti. Dove esiste il predominio politico, v’è anche il predominio dei prodotti, il predominio economico. L’Europa è satura di beni di consumo: è essenziale scoprire nuovi consumatori in altre parti del mondo. L’alternativa è dichiarare il fallimento della società moderna e di preparare per l’alba del ventesimo secolo una liquidazione della nostra nazione delle proporzioni di un cataclisma.»

In questa citazione, troviamo alcune importanti caratteristiche del colonialismo del tempo:a) Le nazioni occidentali decidono di seguire una politica coloniale per trovare uno

sbocco ai propri capitali e ai prodotti dei propri monopoli;b) Il dominio politico su una regione diviene controllo economico;

CCOSAOSA VUOLVUOL DIREDIRE??

Colonia:

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c) Politica coloniale come politica di potenza: una politica limitata ai propri confini nazionali condanna la nazione alla decadenza.

Sottolinea con colori diversi i passi della citazione che si riferiscono ai punti a), b) e c).

È in questo clima, che nasce quello che è stato definito l’imperialismo: cioè la tendenza di una nazione a costituirsi un impero, affermando la sua supremazia su territori stranieri, in concorrenza con altre nazioni rivali. La corsa ad accaparrarsi le colonie accentua le rivalità tra le potenze europee, moltiplicando le occasioni di conflitto.

Esercizio 2Osserva le cartine e rispondi alle domande che seguono.

Le conquiste coloniali europee in Asia alla fine del XIX secolo

1. Quali cambiamenti colpiscono l’Africa tra il 1870 e il 1895?…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

2. Quali sono le principali potenze europee che partecipano alla colonizzazione dell’Asia?

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3. Quali sono invece le tre potenze coloniali più importanti in Africa (nel 1895)?…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Le conseguenze della colonizzazione furono tremende. Ecco qui di seguito un fumetto che rende conto del problema.

Prova ad elencare alcune delle conseguenze della colonizzazione:…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

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2. L’ascesa del militarismo e del nazionalismo

Gli eserciti crescono di numero e di potenza. Essi sono indispensabili per poter conquistare le colonie, in previsione di un futuro conflitto con altre potenze: mai come in questi anni si era speso tanto per fabbricare cannoni, navi da guerra, fucili, bombe sempre più micidiali. Mai come in questi anni il militarismo diventa il tratto comune di tutti i principali governi.

Alcune citazioni del tempo:

«La pace è un sogno e per di più un sogno ben lungi dall’essere bello; la guerra è invece un elemento necessario nella vita dell’umanità» (Helmuth Moltke, generale tedesco, 1870)

«Io credo alla guerra, la considero inevitabile... Non faremo nulla per provocarla, ma bisogna tenersi pronti per farla» (George Clemenceau, capo del governo francese)

«Soltanto la guerra ci permette di acquistare quelle qualità virili necessarie per uscire vittoriosi dalla lotta senza quartiere della vita di oggi» (Theodore Roosevelt, presidente degli Stati Uniti)

Commento:…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Spinta economica dei monopoli e programmi bellicosi di riarmo non bastano però a portare i popoli al conflitto. Bisogna convincerli della necessità della guerra. Se ne incarica la propaganda nazionalista, che non tralascia occasione per ripetere che la guerra è l’unico mezzo per creare la grandezza di un popolo. Il nazionalismo del tempo esalta la potenza della nazione, giudicata superiore ad ogni cosa; rifiuta l’uguaglianza, il rispetto degli altri, la solidarietà; tende invece ad esaltare l’eroismo, la vittoria, la brutalità e la prepotenza verso gli avversari; glorifica la guerra, il sangue, la supremazia sull’altro, le crudeltà, descritti come momenti e aspetti esaltanti e sacri di una vita che non deve mai essere grigia e piatta.

3. Le tensioni crescenti sfociano nella Grande GuerraEsercizio 3Leggi il testo che segue, evidenziando con colori differenti i tre tipi di cause della Prima guerra mondiale: un colore per i «fattori generali», uno per le «cause legate a contrasti locali», un terzo per la «causa occasionale». Svolgi quindi gli esercizi che seguono.

a) Completa lo schema sulle cause della Prima guerra mondiale.

b) Sulla cartina distingui con tre colori diversi gli Imperi centrali e alleati, gli stati dell’Intesa e gli stati neutrali.

Germania

Austria-Ungheria

1

2

3

4

1. Romania2. Serbia3. Albania4. Bulgaria