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  • TUTTI I BIT PASSANO PER IL TRASPORTO

    Giuseppe Ferraris, Stefano Mariani, Pasquale Mercadante

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    Le reti di Trasporto sono, e sempre saranno, le fondamenta dei servizi di TLC; tutti i bit fissi e mobili - passano per il Trasporto. quindi imprescindibile unevoluzione continua della rete di Trasporto, con la missione di accelerare la Semplificazione e il Rinnovamento, e cos ovviare alla stratificazione storica delle reti nazionali e regionali.

    Nellarticolo si tratta levoluzione tecnologica del Trasporto, le tattiche operative per superare lobsolescenza della rete e i benefici indotti nei processi di Sviluppo e Gestione della rete.Quali le reti di Trasporto?: OPB (Optical Packet Backbone), Backbone IP/MPLS carrier-class in continua evoluzione a par-

    tire dalla vecchia Interbusiness e fino alla prossima OPB3;: kaeidon, nuova rete fotonica flessibile, magliata, a lunga gittata con i nodi ROADM che per-

    mettono instradamento e protezione delle lambda;: lOTN, matrici elettriche su kaeidon per unefficiente aggregazione di flussi eterogenei;: WDM MetroRegionale, rete ottica quasi camaleontica, da quasi rete nazionale stile kaeidon

    a quasi rete di accesso;: PTN (Packet Transport Network), il matrimonio del secolo tra trame Ethernet e trame SDH

    per servizi innovativi e legacy.

    Da OPB a OPB3, come sta cambiando la rete per il nuovo decennio1

    LOptical Packet Backbone rappresen-ta il punto di riferimento sia a livello di cambio tecnologico verso piattafor-me di classe superiore (da gigarouter a terarouter) che per il cambio filosofico che impone anche per la rete IP, richia-mando laffidabilit e la esercibilit di tipo carrier-class.Dal 2005, poi sono iniziate a pieno re-gime le attivit di ingegnerizzazione della nuova rete con un programma triennale denominato OPB2.OPB2 in pratica si proponeva di intro-durre i nuovi paradigmi per il backbo-ne per le sezioni pi importanti di rete: linner core e louter core principale. A questo programma imponente sta se-

    guendo dal 2008 la naturale estensione a tutto il resto della rete (20 PoP di outer core secondari), denominato OPB2+.

    Figura 1 - Il Trasporto: le fondamenta dei nostri servizi

    OPB3, la crescita sostenibile1.1Il nuovo decennio iniziato con la con-sapevolezza che la rete OPB, seguendo i cospicui aumenti di traffico traspor-tato, stava crescendo con velocit e dimensioni tali che nuovi paradigmi andavano adottati per assicurare uno sviluppo organico per gli anni a seguire. Perci a partire dal 2010 sono sta-te gettate le basi per una rivoluzione dolce della rete, articolata su tre assi paradigmatici principali: la robustez-za, la semplicit, la differenziazione.

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    In sintesi:: robustezza, cio rafforzare ulte-

    riormente le parti pi interne della rete, focalizzata di nuovo sui servizi premium, spingendo il concetto di qualit carrier-grade ad un nuovo estremo;

    : semplicit, cio ridurre numeri e complessit topologica di rete per vincere gli effetti di congestione an-che in caso di grossi disastri;

    : differenziazione, cio separare com-pletamente il traffico best effort da quello a priorit dei servizi pi pregiati. Lo snodo fondamentale in questo senso unarchitettura so-vrapposta denominata di IP Offlo-ading.

    1995-2000IBS

    2001-2004OPB

    2005-2007OPB2

    2008-2012OPB2+

    OPB3da IBS a OPB3

    Figura 2 - Da IBS a OPB3

    Levoluzione per la rete di Trasporto a lunga distanza2

    Levoluzione a breve/medio termine, la nuova Rete Fotonica kaeidon2.1

    Ad inizio 2011 partita la realizza-zione della nuova piattaforma di tra-sporto nazionale di TI: la nuova rete kaeidon, una rete completamente fotonica in grado di trasportare 80 ca-

    nali ottici a 40 Gbit/s con meccanismi di protezione e restoration a livello fo-tonico.Con la rete kaeidon vengono intro-dotte in Telecom Italia le principali innovazioni tecnologiche riguardanti il trasporto di lunga distanza e la re-alizzazione di backbone nazionali. In particolare i due elementi evolutivi di-stintivi sono laumento della velocit di linea da 80 canali @ 10Gbit/s a 80 canali @ 40Gbit/s, con possibilit di evoluzione al 100Gbit/s e lintroduzio-ne del concetto di flessibilit della rete a livello fotonico, tramite i nodi RO-ADM Multidegree ed il Control Plane.Fino ad oggi i sistemi DWDM nazio-nali (sistemi LH, Long Haul) sono stati realizzati in modalit punto punto, in configurazione tipica OLT (termi-nale di linea) nei nodi di terminazio-ne del sistema, OLA (amplificatore di linea) nei nodi intermedi ai soli fini di amplificazione ottica del segnale, e FOADM (OADM fisso) eventualmente presente nei nodi intermedi del siste-ma, in cui necessario effettuare ladd and drop di un sottoinsieme determi-nato e fisso di canali ottici.La nuova rete prevede invece unar-chitettura a maglia, in cui i nodi del-

    la maglia sono equipaggiati con nodi Multidegree ROADM, ovvero apparati riconfigurabili da remoto in grado di realizzare lo switch ed il rerouting di canali ottici su un numero di direzioni variabile (fino ad un massimo di nove) ed in grado di abilitare lintroduzione di meccanismi di intelligenza (Piani di controllo, come ad oggi utilizzati nelle reti IP e SDH), che consentono di implementare meccanismi di prote-zione e restoration a livello ottico. Con kaeidon si introduce per la prima volta in TI a livello Fotonico il concetto di Rete, fino ad oggi tipico delle ap-plicazioni SDH e IP.Lelemento chiave dei nodi ROADM Multidegree costituito dalla matrice ottica1 denominata WSS (Wavelength Selective Switch), che lelemento in grado di effettuare lo switch selettivo delle lunghezze donda e di reinstra-darle in base ai comandi ricevuti.Larchitettura dei nodi di tipo di-stribuito; per ciascuna delle direzioni afferenti al nodo (incluse le direzioni destinate ad utilizzo come catena di add-drop locale) prevista linstalla-zione di una matrice WSS dedicata (su un telaio dedicato a quella direzione stessa); tutte le matrici WSS sono in-terconnesse tra di loro tramite cablag-gi ottici. Da un punto di vista gestio-nale, linsieme dei telai e delle matrici WSS afferenti ad un nodo visto come un unico NE Network Element.Unarchitettura di questo tipo, in cui un canale ottico afferente ad un nodo pu essere instradato da remoto in maniera automatica su una qualsiasi delle altre direzioni si definisce direc-tionless.Laltro elemento di novit rispetto alla soluzione DWDM tradizionale costi-tuito dagli elementi di multiplazione e demultiplazione sintonizzabili in lunghezza donda (MUX/DEMUX Tu-nabili), ovvero da filtri che a differen-za di quelli comunemente usati (de-finiti fissi) sono in grado di scegliere la lunghezza donda. Larchitettura di

    1: La tecnologia con cui sono implementati i moduli WSS tipicamente di tipo MEMS (Micro Electro Mechanical Systems basati su specchi) o LC (Liquid Crystal)

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    Fibra verso Nord

    Fibra verso Est

    Il piano di controllo inviacomandi a ciascun WSSaprendo o chiudento le porte delle singole lunghezze donda

    Fibra verso Ovest

    WSS

    WSS

    WSS

    Splitter

    Figura 3 - Schema di funzionamento di un nodo ROADM ( rappresentato un verso di trasmissione)

    un nodo che oltre alle caratteristiche prima descritte anche equipaggiato (per la sola sezione di add-drop) con filtri tunabili si definisce directionless e colorless.In una rete delle dimensioni di quella italiana basata su ROADM Multide-gree, la maggior parte delle relazioni di traffico tra una qualsiasi coppia di nodi realizzata da una coppia di tran-sponder installati nei due end point del servizio: lattraversamento dei nodi ROADM intermedi, eventualmente presenti lungo il percorso, effettuato tramite opportuni switch delle matrici ottiche attraversate, senza la necessit di installare ulteriori transponder: si evita quindi la rigenerazione back to back necessaria quando si transita da un sistema punto-punto ad un altro sistema punto-punto. La rigenerazio-ne del segnale ottico eventualmente necessaria solo per superare eventuali limiti fisici di collegamenti particolar-mente lunghi o numero di nodi attra-versati troppo elevato.In sintesi le caratteristiche principali del nuovo backbone kaeidon (in figu-ra la topologia target della rete) sono:: 44 nodi ROADM Multidegree (fino a

    9 degree) in tecnologia WSS;: 70 sistemi DWDM ULH (per un to-

    tale di 12000 km f.o.) equipaggiati con 80 canali @ 40Gbit/s

    : Ready for il 100G;: Possibilit di implementare vari

    schemi di resilience.

    Figura 4 - Topologia di kaeidon

    Da un punto di vista del Cliente, la nuova rete permetter di ottenere pre-stazioni ancora migliori rispetto alle attuali in termini di:: ulteriore riduzione dei tempi di la-

    tenza dei servizi;: possibilit di una maggiore variet

    di schemi di protezione applicabili ai flussi a livello fotonico;

    : possibilit di richiedere circuiti con capacit pari a 40Gbit/s e, in un se-condo step, a 100Gbit/s.

    Levoluzione a medio/lungo termine, lintroduzione dellOTN2.2

    La rete kaeidon per sua natura una rete nata per il trasporto efficiente del traffico ad alta velocit (>10G); evi-dente quindi come sia necessario pia-nificare uno step evolutivo successivo per il backbone, che preveda lintrodu-zione di un layer elettrico, dedicato al

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    grooming ed alla gestione del traffico a velocit inferiori (VC4 nativo e conca-tenato e tutti i segnali VC4 like con velocit minore del 10Gbit/s).Tale layer, che da un punto di vista lo-gico pu essere visto come levoluzione dellattuale rete Phoenix, verr realiz-zato con ladozione della tecnologia OTN (Optical Transport Network).Fondamentalmente quindi allo stra-to di trasporto fotonico, dotato dei meccanismi di protezione ottica ed ottimizzato per flussi a 10/40 Gbit/s, verr integrato uno strato elettrico (matrici OTN) in grado di implemen-tare in modo flessibile la multipla-zione dei flussi a velocit pi bassa di 10 Gbit/s (Figura 5).

    Path set up from A to B

    Kaeidon - Electronic switching (ODU*)

    Kaeidon - Photonic switching (canale ottico)

    client Lineside

    ROADM

    OTNMatrix

    OTULineCard

    OTULineCard

    ROADM

    A Z

    Matrice OTN

    Figura 5 - Il piano fotonico e il piano elettrico

    * ODU Optical Data Unit, struttura digitale su cui si caricano in modo trasparente i segnali cliente. ODU di gerarchia bassa possono condividere lo stesso canale ottico di gerarchia pi elevata.

    Limplementazione sar possibile tra-mite matrici OTN integrabili diretta-mente nei nodi kaeidon.Ciascun nodo kaeidon sar quindi equipaggiato con una matrice OTN ed il networking OTN sar fatto su esi-genze sub lambda (STM-16 e GbE) con aggregazione e grooming inter-media per usare al meglio la capacit trasmissiva dei canali ottici; in questo modo si aumenta inoltre lefficienza spettrale dei canali ottici.I vantaggi derivanti dallintroduzione dellOTN sono i seguenti:: migliore efficienza spettrale: riempi-

    mento ottimo dei canali ottici a 40G (e in futuro a 100G) e conseguente mi-nore numero di canali ottici in rete;

    : migliore scalabilit di rete: ridotta probabilit di saturazione dei nodi critici;

    : possibilit di abilitare la restoration anche a livello elettrico con vantaggi sulla velocit di intervento dei mec-canismi di protezione.

    Per flussi sublambda rispetto alluso dei muxponder: pianificazione sem-plificata, migliore gestibilit, fast pro-visioning.LOTN permette infine di gestire i ser-vizi end to end anche su piattaforme ottiche di fornitori diversi e sar esten-dibile anche alle piattaforme WDM re-gionali per avere una gestione end-to-end del singolo flusso ottico.

    La strategia per le reti regionali e metropolitane 3

    In questa sezione di rete il trasporto si trover nei prossimi anni a dover gesti-re un traffico in prevalenza a pacchetto di tipo Ethernet ed allo stesso tempo e per un periodo non facilmente pre-vedibile, dovr continuare a garantire lofferta attuale di servizi legacy TDM e di servizi SAN. Le richieste di servi-zi sincroni su rete SDH sono previste in calo, ma rappresenteranno ancora a lungo termine una quota consistente di mercato, mentre per i servizi SAN non si prevede alcuna riduzione. Ormai tutti i principali fornitori di ap-parati di trasporto SDH e WDM hanno reso disponibili nei loro listini linee di prodotto che realizzano il paradigma di integrazione in un solo sistema delle funzionalit di trasporto e di switching e forwarding del traffico di livello 2. Lelaborazione dei pacchetti affidato al nuovo strato di rete, fisicamente rea-lizzato con matrici di switching elettri-che definite universali o agnostiche che oggi possono coesistere con quelle tradizionali SDH: le matrici universali dovranno a tendere permettere di so-stituire completamente le matrici in grado di processare solo entit logiche

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    come i VC4 e garantire la possibilit di gestire indifferentemente e contempo-raneamente strutture logiche di tipo pacchetto oltre a VC4 e ODU-n G.709. Le interfacce cliente dei nodi, solita-mente ottiche, possono essere confi-gurate per accettare una grande variet di protocolli, da quelli sincroni a quelli asincroni Ethernet, ATM e SAN, e tutte le velocit di cifra (da qualche Mbit/s sino a decine di Gbit/s); la trasmissio-ne avviene su fibra ottica e le interfacce aggregate di linea sono quelle definite nella OTN, ossia strutture di trama de-finite nella Raccomandazione ITU-T G.709, sulle quali la matrice provve-de a multiplare il traffico di pacchetti a valle delle operazioni di switching e forwarding. Ladozione dei dispositivi WSS (Wavelenght Selective Switch) e ROADM (Reconfigurable Optical Add Drop Multiplexer) permette la realiz-zazione di reti con topologie a maglia che ben si adattano alle esigenze di connessione del mondo dati.

    E/FE

    SHDSL

    BUSINESSE/FE

    DSLAM IP

    PoP OPM

    xWD

    M

    Traffico non su OPM

    Sede bacino raccolta

    STM-n1/10 GbE

    FE

    FE

    ATM

    2Mb

    2Mb

    2Mb

    2Mb

    Mini/DSLAM IP

    2MbCDN/ATM

    GbE

    GbE

    GbE

    GbE

    GbE

    FEGbE

    GbE

    GbE

    GbE

    PT

    PT

    PT

    PT

    PT

    MobileATM

    Figura 6 - Raccolta di traffico via PTN

    La crescita ed evoluzione dei servizi Ethernet: Packet Transport Network3.1

    La tecnologia Packet Transport Net-work rappresenta la soluzione tecno-logica per la costituzione della rete di trasporto metro/regionale per la raccolta diretta di diverse tipologie di traffico, quali DSLAM IP, Node B ATM/Ethernet, Circuiti legacy (fino al 155 Mb/s) e Clientela business/OLO con accessi CDN, ATM, Ethernet (E/FE).I principali vantaggi che lutilizzo del-la tecnologia PTN permetter di otte-nere sono i seguenti:Ottimizzazione di rete per il trasporto di traffico a pacchetto. In tal senso, il trasporto del traffico a pacchetto avr prestazioni analoghe a quelle ottenute con la tecnologia SDH, ma senza le li-mitazioni che tale tecnologia impone in termini di banda prefissata, con la possibilit di costruire circuiti a pac-chetto a banda flessibile a granularit

    molto fine, con meccanismi di gestio-ne efficiente dellextra-traffico tramite multiplazione statistica e con adegua-te politiche di QoS e con la possibilit di offrire flussi con banda garantita.Forte affidabilit della rete. I meccani-smi di protezione implementati dagli apparati PTN sono del tutto equiva-lenti a quelli di apparati SDH, garan-tendo medesimi risultati in termini di affidabilit e protezione del traffico della rete.Possibilit di continuare a gestire traf-fico TDM. Gli apparati PTN consento-no di continuare trasportare traffico a circuito con elevati requisiti di qualit (circuiti privati E1, E3, STM-1). Esi-stono inoltre tecnologie che consento-no un adeguato trasporto della sincro-nizzazione anche su interfacce di linea a pacchetto (Synchronous Ethnernet e IEEE 1588).Continuit con tecnologie, processi e metodologie di gestione tipiche delle reti di trasporto. La tecnologia PTN offre strumenti di gestione (element e network manager) del tutto analoghi a quelli attualmente utilizzati per la rete di trasporto. I meccanismi di OAM della tecnologia PTN sono stati defi-niti al fine di rendere la rete di nuova generazione del tutto simile alle reti di trasporto.Efficientamento nel dimensionamento della rete. La capacit di aggregare il traffico Ethernet negli Stadi di Linea prima di andare verso le sedi OPM permetter di dimensionare la rete in maniera pi precisa, evitando sovradi-mensionamenti o sprechi in termini di risorse anche nelle zone pi perife-riche.Da un punto di vista del Cliente, la nuova rete tecnologia garantir i se-guenti vantaggi: disponibilit di interfacce a circuito

    ed a pacchetto equipaggiate su un unico apparato installato presso sede cliente;

    possibilit di garantire elevati livelli di affidabilit e meccanismi di pro-

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    tezione per servizi a pacchetto ana-loghi a quelli utilizzati per le reti a circuito;

    maggiore flessibilit negli upgrade di impianto e di banda al crescere delle esigenze del cliente, con la pos-sibilit di offrire servizi di connet-tivit Ethernet a banda modulare e con ridotte esigenze di upgrade HW di apparato.

    I cambiamenti possibili4Con il passare del tempo, levoluzione tecnologica ha consentito di realizza-re nuove reti in grado di trasportare quantit di traffico sempre maggiori in modo sempre pi efficiente, ma le vec-chie reti sono rimaste in esercizio per-ch il ribaltamento dei flussi trasmissi-vi da una rete allaltra unoperazione lunga e costosa.Se si considera, ad esempio, la Rete di Trasporto Nazionale, cio il backbone trasmissivo, sono attualmente in eser-cizio una serie di reti realizzate in epo-che diverse:: La rete dei RED 4/4, detta anche SGF

    dal nome del suo sistema di gestio-ne, la prima rete SDH realizzata in Italia agli inizi degli anni 90 ed costituita da una maglia di cross-connect collegati da sistemi di linea punto-punto.

    : La rete Arianna, realizzata a partire dal 1999, costituita da un insieme di anelli SDH interconnessi.

    : La rete Phoenix, realizzata a partire dal 2005, una rete SDH maglia-ta dotata di un piano di controllo ASON per il reinstradamento dei flussi in seguito ai guasti.

    Arianna e Phoenix sfruttano una serie di sistemi DWDM punto-punto per ri-durre i costi legati alla trasmissione di lunga distanza. Anche questi sistemi sono stati installati in epoche diverse e possono essere suddivisi in tre genera-zioni distinte.

    Figura 7 - Il gioco del 15

    Questa situazione cos articolata ha una significativa complessit dal punto di vista operativo; per questo motivo, si ritiene utile sfruttare lintroduzione della nuova rete kaeidon per sempli-ficare la RTN spegnendo i sistemi pi vecchi.La rete kaeidon stata progettata fin dallinizio per consentire una sempli-ce dismissione dei sistemi DWDM di prima e seconda generazione e per tra-sportare quelle dorsali di Arianna che, non appoggiandosi su sistemi DWDM, sono realizzate con lunghe catene di rigeneratori.Introducendo ora anche funzionalit OTN, si rende kaeidon adatta anche a gestire flussi con velocit compresa fra 1 Gbit/s e 10 Gbit/s, aprendo la possi-bilit ad alcune semplificazioni anche su Phoenix. quindi stato elaborato un piano di riordino complessivo delle diverse reti che compongono la RTN con lobiettivo di spegnere definitiva-mente SGF.Questo piano stato chiamato gioco del 15 perch si basa su un insieme di spostamenti di flussi da una rete allal-tra che ricorda questo gioco.Si spostano su kaeidon i flussi a velo-cit compresa fra 1 Gbit/s e 10 Gbit/s che oggi sono trasportati su Phoenix, unicamente perch richiedono una protezione contro i guasti, e si utilizza-

    no le risorse liberate per ospitare flussi a 155Mbit/s provenienti da Arianna e SGF secondo lo schema di Figura 7.Al termine di questo piano, la rete SGF sar vuota e potr essere dimessa.La situazione diversa sulla rete re-gionale. Anche qui coesistono sistemi trasmissivi installati in epoche diverse, ma non siamo in presenza di una rete unitaria, bens di tante isole costitu-ite da singoli anelli o sistemi punto-punto.La scelta di sostituire la tecnologia SDH nelle nuove installazioni con la tecnologia PTN, che offre un trasporto ottimizzato di ethernet, ma garantisce anche un trasporto nativo dei flussi legacy TDM ci consente di sostituire in modo semplice sistemi PDH e SDH obsoleti.Analogamente, nelle zone in cui vi sia scarsit di fibra e siano presenti siste-mi WDM di vecchia generazione, lin-stallazione di un sistema metro WDM di nuova generazione loccasione per dismettere i sistemi obsoleti.

    Evolvere per semplificare5 opportuno rimarcare i benefici ap-portabili dalle nuove tecnologie di Tra-sporto ai processi di operations.

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    RTN: creation e maintenanceLa rete kaeidon con la configurazio-ne da remoto dei trasponder e la loro attivazione da sistema di gestione, con addendum opportuni (bacino dinami-co o pre-installazione di transponder) consente di contrarre i tempi di attiva-zione e2e di un canale ottico. Con le stesse funzionalit potrebbero anche essere internalizzate completamente le attivit di installazione e collaudo dei Transponder.La funzionalit di reinstradamento da remoto di kaeidon consente di ese-guire movimentazioni di canali ottici da sistema di gestione, riducendo sia gli effort operativi e sia i tempi di in-terruzione o degrado per i clienti, su-perando il modus operandi attuale, in cui lunica possibilit di eseguire i reinstradamenti in manuale in caso di fault o degrado.Integrando la nuova rete nel sistema di gestione qualit si potranno eseguire attivit preventiva e di conseguenza interventi in proattivit.In conclusione, mediante: la protezione dei servizi trasportati; lattivazione e il reinstradamento da

    remoto; la prevenzione proattiva attraverso

    campagne di misure.

    Kaeidon pu essere gestita alla stregua della rete SDH, seppure con capacit trasmissiva enormemente superiore.Se kaeidon la rete per il trasporto dei canali ottici ad alta velocit (>10G), la rete OTN la soluzione per il trasporto dei servizi trasmissivi a velocit inferio-ri; lOTN, se opportunamente integra-ta anche con le piattaforme regionali, introduce, oltre ai vantaggi descritti inizialmente, efficienza operativa nelle fasi di pianificazione e provisioning dei servizi di trasporto end-to-end.

    La Manageability su OPBLa mission: crediamo che lunica possi-bilit per un Service Provider di fronteg-giare la complessit dellattuale scenario sia quella di evolvere verso un paradig-ma di Rete True IP Carrier Class: ci rappresenta lultimo sforzo necessario a completare il percorso che ha condotto le reti IP a dimenticare il proprio passato Internet per essere delle vere e proprie reti di servizio e contenuti.Il concetto di Carrier Class e di Mana-geability quindi un approccio cul-turale, non una singola prestazione o singolo prodotto che si sta portando avanti come filosofia in Telecom Italia.Un frame work di esempio il tema di EMMA, (Enhanced Man Machine Ap-

    Il concetto di Carrier Class un approccio culturale,non una singola prestazione o un singolo prodotto

    Servizi Carrier Class

    Reti Carrier Class

    Piattaforme Carrier Class

    Hardware Software ProcessiMan

    agea

    bilit

    y

    ... n

    Figura 8 - Il frame work della Manageability

    plication), che si pone come livello di controllo intermedio tra i sistemi che attuano e gestiscono i servizi sulla rete e i comandi da lanciare direttamente sui nodi OPB.EMMA consente: di acquisire una vista integrata dei

    parametri/indicatori dei Network Element;

    di validare le configurazioni dei nodi attraverso il confronto con dei templa-te o con quelle di Network Element;

    di confrontare anche la topologia della rete in campo con quella prece-dente.

    Nella medesima direzione va il poten-ziamento del sistema STM-Visual, che rende agevole eseguire trend analysis sulle lambda e manutenzione pre-ventiva, limitando anche il ricorso ai report manuali su STM-Traffic per le analisi per singolo parametro e per singolo apparato.

    PTN, Creation e MaintenanceNella rete regionale il confine tra rete dati e rete di trasporto sta diventando sempre pi labile e di conseguenza la segmentazione dei relativi processi. Nella rete PTN infatti la stessa macchi-na pu essere vista sia come prolunga-mento della rete OPM sia come anello della rete regionale.Nella PTN, la gestione integrata (Tras-porto+Dati) oltre allottimizzazione dellutilizzo della banda e alla flessibi-lit nellutilizzo delle porte - comporta: attivazione e provisioning con lo stes-

    so sistema utilizzato per la rete SDH, evitando di aggiungere un nuovo si-stema di Network Management;

    disponibilit di tool di O&M da si-stema di gestione unificato per la componente a pacchetto;

    monitoring direttamente del servi-zio, avvicinando la misura delle pre-stazioni al percepito Cliente;

    semplificazione delle operations, evitando il passaggio di attivit tra personale con competenza D e com-petenza T.

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    Le nuove frontiere del trasporto ve-dono il consolidamento della realt di kaeidon con le la possibilit di tra-sportare capacit fino al 100Gbs, ma con prestazioni che supportano nuove modalit operative, rendendo la rete ottica gestibile come una rete SDH.Levoluzione della rete nazionale sar completata dallOTN, estendibile an-che alle reti regionali, che garantir migliore efficienza spettrale e mecca-nismi di protezione pi rapidi.Come tutti i bit passano per il Traspor-to, tutto lIP passa per OPB, che sta evolvendo con OPB3 verso il true IP Carrier Class, in modo da essere una rete sempre pi robusta, semplice e con differenziazione sui servizi tra-sportati.Sul segmento di rete trasporto metro/regionale, la tecnologia Packet Tran-sport Network rappresenta la soluzio-ne tecnologica che avendo caratteri-stiche integrate di rete di trasporto e rete dati, potr eseguire il grooming di tradizionali servizi legacy e di quelli di nuova generazione con caratteristiche di affidabilit e gestibilit analoghe a quelle tradizionali.Con tali scenari tecnologici si pu me-glio gestire lobsolescenza delle reti

    Conclusioni

    [email protected]@telecomitalia.it

    [email protected]

    AcronimiASON: Automatic Switched Optical

    NetworkATM: Asynchronous Transfer

    ModeCDN: Circuito Diretto NumericoCWDM: Coarse Wavelength Division

    MultiplexingDEMUX: DemultiplexerDSLAM: Digital Subscriber Loop

    Access MultiplexerDWDM: Dense Wavelength Division

    MultiplexingDXC: Digital Cross-ConnectEMMA: Enhanced Man Machine

    ApplicationFE: Fast EthernetFOADM:Fixed Optical Add-Drop

    MultiplexerGbE: Gigabit EthernetHW: HardwareIP: Internet ProtocolKPI: Key Performance IndicatorKPO: Key Performance ObjectiveLC: Liquid CrystalLH: Long HaulMEMS: Micro Electro Mechanical

    SysytemsMPLS: Multi-Protocol Label SwitchMUX: MultiplexerNE: Network ElementNM: Network ManagerOADM: Optical Add-Drop

    MultiplexerOAM: Operation Administration

    and MaintenanceODU: Optical Data UnitOLA: Optical Line AmplifierOLO: Other Licensed OperatorOLT: Optical Line TerminalOPB: Optical Packet BackboneOPM: Optical Packet MetroOSI: Open Systems

    InterconnectionOSNCP: Optical Sub-Network

    Connection ProtectionOTN: Optical Transport NetworkPDH: Plesyochronous Digital

    NetworkPoP: Point of Presence

    Figura 9 - PTN, il matrimonio del secolo?

    di Trasporto ed possibile ipotizzare il superamento di alcune tecnologie, contribuendo anche alla semplifica-zione operativa. Se aggiungiamo opportuni mix di ade-guamenti sistemistici e nuove modali-t processive, allora la semplificazione e ottimizzazione delle operativit di-venta piena, contribuendo alla ridu-zione degli specialismi per la gestione delle rete e allaumento dellefficienza delle funzioni di operations

    Gli autori ringraziano Valentina Brizi, Nicola Iorio, Federico Morabito, Piergiorgio Pagnan, Paolo Semenzato, Antonio Soldati e Alberto

    Maria Langellotti per il contributo alla realizza-zione dell'articolo.

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    PasqualeMercadanteIngegnere, in Telecom Italia dal 1996, dopo una breve esperienza in esercizio commutazione, passa in ambito trasmissioni, seguendo le tematiche di inserimento in rete dei sistemi DWDM, e successivamente, per diventare responsabile del Centro Backbone Trasmissivo, presidiando lesercizio della rete di Trasporto Nazionale. Dal 2004 opera in ambito Provisioning Center Management, di cui responsabile dal 2008, assicurando le attivit di provisioning per la realizzazione e attivazione di circuiti trasmissivi infrastrutturali di Telecom Italia.

    Stefano MarianiIngegnere elettronico, entrato in Azienda nel 1985 ha partecipato alla messa in esercizio del servizio pilota ISDN. Nel corso della sua carriera ha ricoperto varie posizioni di responsabilit sulle Architetture per le reti delle partecipate allestero, sulla Rete Dati di DATACOM, Nodi di Accesso, Terminali.Attualmente responsabile della funzione che cura lEngineering della rete di trasporto sia lunga distanza che metro e della rete di core IP (OPB Optical Packet Backbone), di cui assicura anche lo sviluppo.Ha partecipato alle attivit di standardizzazione in ITU-T ed ETSI su vari temi, ricoprendo anche cariche di responsabilit e coordinamento.

    Giuseppe Ferraris Ingegnere elettronico, entrato in Azienda nel 1989 come ricercatore nel campo delle reti di trasporto.Ha partecipato alle attivit di standardizzazione in ITU-T ed ETSI e a diversi progetti di ricerca finanziati dalla Comunit Europea, riguardanti le reti ottiche, occupando varie posizioni di responsabilit.Ha proseguito la sua attivit nel campo della gestione dei progetti di ricerca e poi del testing.Attualmente responsabile del settore che si occupa dellinnovazione della rete di trasporto.

    PRC: Protection and Restoration Combined

    PTN: Packet Transport NetworkQoS: Quality of ServiceRED: Ripartitore Elettronico

    DigitaleROADM:Reconfigurable Optical

    Add-Drop MultiplexerRTN: Rete di Trasporto NazionaleSAN: Storage Area NetworkSBR: dynamic restoration Source

    Based RoutingSDH: Synchronous Digital

    HierarchySGF: Sistema di Gestione FlussiSG-SDH: Sistema di Gestione SDHSSQ: Sotto-Sistema QualitSTM: Synchronous Transport

    ModuleTDM: Time Division MultiplexingULH: Ultra Lung HaulVC: Virtual ContainerVLAN: Virtual Local Area NetworkVoIP: Voice over IPVPN: Virtual Private NetworkWDM: Wavelength Division

    MultiplexingWSS: Wavelength Selective Switch