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  • 7/25/2019 effemeridi nautiche Capitol o 08

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    Capitolo 8 - Accuratezza della posizione

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    Capitolo 8

    Accuratezza della posizione

    8.0 Generalit

    La retta di altezza, come gi studiato nei capitoli precedenti, definita

    dai parametri ( )sAzh, e si determina osservando laltezza di un astro.La misura angolare affetta da errori contenuti negli elementi che

    servono a calcolarla per cui il suo utilizzo nella determinazione della

    posizione anche legato agli errori sia di misura che di calcolo dei due

    parametri di cui essa definita.

    Nella differenza di altezza h entrano laltezza osservata e corretta vh e

    laltezza calcolata sh . La prima, elemento osservato, si misura con ilsestante, perci rimane affetta dagli eventuali errori che pu commettere

    losservatore, dagli errori dello strumento di misura (sestante); infine,

    dagli errori che dipendono dallambiente circostante (depressione

    dellorizzonte, scarsa visibilit , rifrazione astronomica, ecc.); la seconda,

    elemento calcolato, insieme con lazimut stimato ( )ss ZAz , si determinain funzione delle coordinate stimate e del tempo del cronometro cT .

    Occorre sottolineare, per, che il punto stimato non introduce degli

    errori nel calcolo della sh a meno che non si commettono errori di

    calcolo; in effetti, nella teoria della linearizzazione dei luoghi diposizione, la misura calcolata una misura esatta perch essa calcolata

    per un ben determinato punto della superficie della terra supposta sferica.

    Un eventuale errore potrebbe essere introdotto se il punto stimato fosse

    molto lontano dal punto reale; in questo caso la sostituzione dellarco di

    circonferenza massima tangente alla circonferenza daltezza sul piano di

    Mercatore con la circonferenza di altezza linearizzata porta ad un errore;

    occorre sottolineare che esso di natura grafica perch sulla carta di

    Mercatore si traccia una retta tangente alla c.m. tangente alla curva di

    altezza.

    Rimane, allora, solo da considerare un eventuale errore sul cronometro,che ha per effetto, di variare le coordinate orarie dellastro osservato.

    Inoltre, se le osservazioni usate per la determinazione della posizione

    non sono simultanee o considerate tali, occorre anche considerare gli

    errori di trasporto legati alla stima del cammino e della rotta della nave.

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    Mario Vultaggio

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    8.1 Classificazione degli errori

    Quando si procede alla misura di una grandezza di qualsiasi specie

    (distanza, angolo, tempo, area,ecc.) la grandezza misurata sempreaffetta da errori che possono essere raggruppati in due distinte classi:

    classe di errori che nella misura influiscono sempre nello stessomodo (errori sistematici);

    classe di errori che con uguale probabilit possono essere positivio negativi; questi errori sono detti accidentali o aleatori(casuali).

    Nel nostro caso, le rette di altezze devono essere considerate affette sia

    da errori accidentali che da quelli sistematici.

    8.2. Punto astronomico ed incertezza della posizione con rette di

    altezza

    Nella figura 8.1 sono riportate due rette di altezza ( )21 , rr che siintersecano nel punto O; nellipotesi che le rette sono esenti da errori il

    punto Orappresenta, nel sistema di riferimento cartesiano, la posizione

    astronomica ottenuta per mezzo delle due osservazioni.

    Figura 8.1 Intersezione di due rette di altezza incertezza dellaposizione

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    Capitolo 8 - Accuratezza della posizione

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    Siano 21 , ss gli errori massimi di cui sono affette le due rette. La

    posizione dellosservatore va ricercata allinterno del parallelogrammo

    ABCD, delimitato dalle rette parallele alle due rette di altezza distanti daesse degli errori massimi 21 , ss ; larea delimitata definisce larea di

    certezza o di incertezza e fornisce lincertezza della posizione Oche pu

    essere anche rappresentata dalla semidiagonale dello stesso

    parallelogrammo (la semidiagonale fornisce il raggio della circonferenza

    di centro O). Calcolando larea del parallelogramma si ha:

    CFABS = (8.1)

    2

    1

    2

    cos2cos,sin

    sCF

    ecsecAEABABAE

    =

    === (8.2)

    per cui

    sin

    4 21 ssS= (8.3)

    Lincertezza della posizione anche data dalla circonferenza di raggio

    pari alla diagonale massima del parallelogrammo. La semidiagonale,

    applicando il teorema di Carnot al triangolo OKC, data da:

    ( )

    cos2

    180cos222

    222

    OKCKOKCKd

    OKCKOKCKd

    ++=+= (8.4)

    Nella seconda delle (8.4), ponendo = 90 , si ha la minima incertezza;in questo caso le due rette di altezza si intersecano perpendicolarmente:

    2

    2

    2

    1min

    21min 4

    +=

    =

    sd

    ssS (8.5)

    Quando le due rette di altezza sono affette da errore sistematico (v.figura 8.2) ( )sess == 21 , losservatore si trova sulla bisettrice dellacoppia di angoli definita dalla seguente relazione:

    zA=180 (8.6)

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    Mario Vultaggio

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    Figura 8.2 Errore sistematico bisettrice di altezza

    con Az la differenza di azimut dei due astri osservati. Questa bisettrice denominata bisettrice di altezza; essa si identifica con la retta

    iperbolica relativa alla differenza di altezza delle due misure; la coppia

    di angoli interessata dalla bisettrice pu essere individuata dalla

    convergenza o divergenza delle freccette di cui vengono munite le rette

    di altezza indicanti le direzioni azimutale dei due astri osservati.

    Figura 8.3 Errori accidentali incertezza della bisettrice di altezza

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    La bisettrice di altezza diventa un luogo di posizione e sostituisce le due

    rette di altezza. La bisettrice, pur essendo esente da errori sistematici,

    affetta dagli errori accidentali presenti nelle misure degli astri. La suaincertezza data dalla seguente relazione:

    ( )2

    cos2

    1 Zechs

    = (8.7)

    con'

    2

    '

    1 hhh = (8.8)

    (ben nota in navigazione iperbolica); in effetti, i due astri possono essere

    considerati due stazioni iperboliche e la loro bisettrice luogo di

    posizione definito dalle differenze di altezza (differenze di distanze)esenti da errore sistematico. Nella Appendice del capitolo riportata la

    trattazione statistica dellincertezza della bisettrice la cui equazione :

    2cos

    2

    Zecb

    =

    (8.9)

    Per comprendere lincertezza della bisettrice supponiamo che le rette

    espresse da 21 , hh siano affette da errore sistematico sh e da errori

    casuali21

    ,aa

    hh dove il pedice aha il significato di errore accidentale;

    in questo modo il secondo membro della (8.8) si esprime:

    2

    1

    '

    2

    '

    1

    as

    as

    hhh

    hhh

    +=

    +=

    (8.10)

    Lincertezza della bisettrice risulta pertanto:

    ( )2

    cos

    2

    1121

    Zechhs aa

    = (8.11)

    funzione della differenza dazimut tra i due astri e della differenza degli

    errori accidentali presenti nelle due misure. A parit di errori,

    lincertezza minima si ha quando = 180Z ; in questo caso la bisettricesi dice ottima.

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    Mario Vultaggio

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    Figura 8.4 Incertezza della bisettrice di altezza

    Nella figura 8.4 gli errori accidentali21

    , aa hh sono stati indicati

    semplicemente con ( )21 , ee . Pertanto, se le rette di altezza sono affettesoltanto da errori sistematici ( )se , esse forniscono un sicuro luogo di

    posizione ma non permettono di determinare la grandezza di questo

    errore presente nelle misure. Per ottenere lentit di questo errore

    sistematico occorre una terza misura come riportato nelle figure 8.5 e

    8.6, nelle quali sono state anche riportate, nel punto stimato sZ , ledirezioni degli astri osservati.

    Figura 8.5 Area di certezza ed errore sistematico

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    Capitolo 8 - Accuratezza della posizione

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    Figura 8.6Area di certezza ed errore sistematico

    Nelle figure 8.5 e 8.6 le rette 321 ,, rrr relative a tre osservazioni di astri

    danno luogo ad un triangolo(triangolo di certezza) e le bisettrici

    associate alle coppie di rette determinano la posizione dellosservatore.

    La distanza di questo punto dalle rette di altezza fornisce lerrore

    sistematico ( )ss eh = . Lerrore sistematico positivo se dal centro deltriangolo il verso rivolto allastro altrimenti negativo. Il punto Ocade

    allinterno del triangolo di certezza se la somma delle tre differenze

    dazimut ( )321 ,, ZZZ maggiore di 180,caso di figura 8.5,altrimenti capita allesterno (caso di figura 8.6). Risulta abbastanza

    evidente che, quando il punto cade fuori dellarea di certezza, occorre

    dare poca fiducia al punto ottenuto con le tre bisettrici che si incontrano

    allesterno. Nella pratica di bordo, quando si verifica la geometria delle

    rette di altezza rappresentate in figura 8.6, si d fiducia alle rette ( )31 , rr e

    la posizione si determina con lintersezione con la terza retta ( )2r . Inquesto caso, comunque, sempre losservatore che da fiducia alle rette

    perch conosce le condizioni di osservazione delle misure di altezza

    degli astri. Larea di certezza o di incertezza pu essere miglioratacalcolando la posizione astronomica con 4 o pi rette di altezza (v.

    figura 8.7).

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    Figura 8.7Area di certezza con 4 rette di altezza

    Nel caso specifico di punto astronomico con 4 rette di altezza affette da

    errore sistematico possibile ottenere il punto con lintersezione di due

    bisettrici ottimali considerando quelle ottenute da rette di altezza che

    differiscono di una differenza dazimut circa 180 (rette opposte) . Con

    questa configurazione, supposto che le due bisettrici sono affette da due

    differenti varianze, la statistica ci fornisce lincertezza del punto

    astronomico.

    e

    sin

    2

    sin

    2

    2

    2

    1 +

    = (8.12)

    La relazione (8.12) calcolata nellipotesi che si conoscono le varianze

    per le singole coppie oppure che tutti gli errori sulle rette possano essere

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    immaginate appartenenti ad un ambiente di errori casuali indipendenti

    ed espresse dalla varianza 222

    1

    2 ==e .

    Se le zone di certezza delimitate dalle due coppie di rette di altezzarispetto alle quale sono tracciate le bisettrici hanno uguale ampiezza, la

    distanza del punto ottenuto dallincontro delle due bisettrici da una delle

    quattro rette fornisce lerrore sistematico di cui sono affette le bisettrici.

    Figura 8.8Errori e1ed e2delle bisettrici

    Se le zone di certezza delimitate dalle coppie di rette non hanno la stessa

    ampiezza, lerrore sistematico pu essere considerato come ottenuto

    dalla media delle due distanze minime del punto di incontro delle

    bisettrici da una retta di ciascuna coppia. Se indichiamo con ( )21 ,ee ledistanze considerate come errori, lerrore sistematico delle bisettrici :

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    212121

    22ee

    eeeee

    +=

    += (8.13)

    con la deviazione standard degli errori (v. relazione 8.A.8).

    La (8.13) fornisce un errore accidentale piccolo quando gli errori hanno

    lo stesso segno; nel caso contrario lerrore accidentale grande.

    Questultima situazione si verifica quando lerrore di una coppia ha

    segno contrario dellaltra coppia. In questo caso consigliabile di non

    considerare il punto con le bisettrici ma di considerare larea di certezza

    delimitata dalle due coppie di rette di altezza. Questo caso si ottimizza

    applicando la tecnica dellottimizzazione degli errori (metodo dei

    minimi quadrati).

    8.3 Punto pi probabile (PPP) con rette di altezza

    Abbiamo visto che nelle misure di altezze, la conoscenza del punto

    stimato permette di associare alla misura di altezza vh , lequazione della

    circonferenza di altezza e di calcolare la distanza sh , per mezzo delle

    ben note relazioni trigonometriche sferiche applicate al triangolo stimato

    di posizione (vedi figura 8.9):

    Pn

    cA

    dA

    AG

    O

    Ps

    Os

    Figura 8.9 Triangoli sferici associati agli osservatori Z(O)ed Zs(Os)

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    ( )

    ( ) ( )

    ( ) ( ) ( )

    dL

    dL

    LddLL

    ecZ

    ssss

    ASsASAss

    ASsAsAs

    +

    +=++=

    =

    +=

    ,,,

    cotsincostancoscot

    coscoscossinsinsinh

    per cui applicando lo sviluppo in serie di Taylor alla prima delle

    relazioni (8.14) ed arrestandosi ai termini del I ordine si ha:

    ( ) ( )

    ( ) ( )( )

    +++

    ++=++==

    dd

    dddfLh

    sAAs

    As

    sscoscos,cos

    sin,sinsin, 1

    Dopo lo sviluppo, si ottiene la seguente linearizzazione della curva di

    altezza:

    21 hhl += (8.14)

    i cui coefficienti 21 heh hanno il seguente significato:

    ( ) ( )ssLLl ,, = , sss

    Zf

    h sincos1

    =

    =

    s

    s

    Zf

    h cos2 =

    =

    Questi coefficienti sostituiti nella (8.14) , permettono di scrivere

    lequazione della retta di altezza sulla carta:

    ssssv ZZhh cossincos += (8.15)

    Dalla (8.15) si possono ricavare lequazione della retta di altezza per il

    piano di Mercatore e quella per il piano nautico per mezzo delle

    relazioni di corrispondenza con le quali sono costruite le carte.

    Per il piano nautico si ha:

    s

    sssv

    x

    y

    yZxZhhh

    cos

    cossin

    =

    =

    +==

    (8.16)

    per il piano di Mercatore si ha:

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    ==

    +=

    x

    y

    yZxZh

    s

    sss

    sec

    cossinsec

    (8.17)

    il primo membro rappresenta limporto della differenza tra la distanza

    calcolata e quella misurata valutato sulla scala delle latitudini del piano

    di Mercatore. Allora, tenendo presente questa ultima propriet,

    lequazione (8.17) si generalizza nella seguente:

    s

    ss

    hH

    HyZxZ

    sec

    0cossin

    =

    =+

    (8.18)

    Nel caso di nosservazioni di astri, la loro linearizzazione porta al

    seguente sistema di nequazione in due incognite:

    =+

    =+

    =+

    =+

    =+

    +++

    0cossin

    0cossin

    0cossin

    0cossin

    0cossin

    111

    222

    111

    nnn

    iii

    iii

    HyAzxAz

    HyAzxAz

    HyAzxAz

    HyAzxAz

    HyAzxAz

    (8.19)

    In questo sistema ogni equazione rappresenta un retta di altezza; i

    coefficienti che dipendono dallazimut Az rappresentano i coseni

    direttori della retta rappresentata sul piano nautico o sul piano di

    mercatore, i valori iH contengono gli errori di misura.

    Il sistema (8.19) sovradimensionato dato che sono sufficienti dueequazioni per determinare la soluzione ma comunque questa affetta da

    errori di misura; infatti scegliendo altre due generiche equazioni la

    soluzione sar sicuramente diversa dalla precedente dato che gli errori di

    tipo accidentali, pur appartenendo alla famiglia degli errori aleatori,

    sicuramente non sono gli stessi di quelli delle due precedenti equazioni.

    In effetti il sistema compatibile ma ammette n-2soluzioni.

    Se indichiamo con eiil generico errore di cui affetta la misura iH il

    sistema (8.19) diventa:

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    =+

    =+

    =+

    =+

    =+

    ++++

    nnnn

    iiii

    iiii

    eHyAzxAz

    eHyAzxAz

    eHyAzxAz

    eHyAzxAz

    eHyAzxAz

    cossin

    cossin

    cossin

    cossin

    cossin

    1111

    2222

    1111

    (8.20)

    In questo caso il sistema diventa compatibile ma indeterminato dato che

    nel sistema n equazioni sono contenuti n+2 incognite. Per la sua

    soluzione si ricorre al principio dei minimi quadrati supponendo che il

    punto pi probabile ( ) ( ),, yx tra le infinite soluzioni abbia lacaratteristica di corrispondere alla condizione:

    minimovalore1

    2 ==

    n

    i

    ie (8.21)

    Figura 8.10 Rette di altezza - PPP con 8 osservazioni di altezza

    Gli errori accidentali, come gi precedentemente visto nel caso di punto

    con 2,3 e 4 rette di altezza, rappresentano spostamenti paralleli per ogni

    corrispondente retta iH il principio equivale a dire che il punto pi

    probabile di incontro delle rette in assenza di errori quello per cui la

    somma dei quadrati delle distanze dalle rette errate minima.

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    Mario Vultaggio

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    eHHx += (8.22)

    =

    =

    =

    =

    ++++

    n

    i

    i

    n

    i

    i

    nn

    ii

    ii

    e

    e

    e

    e

    e

    e

    H

    H

    H

    H

    H

    H

    ba

    ba

    ba

    ba

    ba

    Hx

    1

    2

    1

    1

    2

    1

    11

    22

    11

    ,,,

    (8.23)

    Nella quali i coefficienti ( )ii ba , indicano i coseni direttori presenti nelsistema (8.20),xil vettore posizione, H il vettore misura ed eil vettorecolonna degli errori.

    Si potrebbe allora pensare che il punto pi probabile debba coincidere

    con il baricentro della figura geometrica riportata in figura 8.10. In realt

    ci non sempre si verifica. Per esempio, nel caso di tre rette di altezza,

    (v. figura 8.5) il baricentro dato dallincontro delle tre mediane, mentre,

    come si vedr pi avanti, il punto pi probabile si trova nellintersezione

    delle tre simediane (rette simmetriche alle mediane rispetto alle

    bisettrici). La figura (8.6) mostra, al contrario di quanto appena detto,invece un caso particolare dato che in questo caso il punto ottenuto con

    lintersezione delle bisettrici si trova allesterno della figura geometrica

    il cui baricentro sicuramente si trova allinterno della stessa. La tecnica

    dei minimi quadrati assicura sempre che il punto pi probabile sta

    sempre allinterno della figura geometria delimitata dalle n rette di

    altezza. Il principio dei minimi quadrati pu dunque essere applicato

    quando si suppongono trascurabili gli errori sistematici rispetto a quelli

    accidentali. Nel caso contrario, quando si ritengono preoccupanti

    entrambe le categorie di errori, bisogner operare in modo da tener conto

    degli errori sistematici e successivamente, dopo averli eliminati,applicare il metodo dei minimi quadrati.

    Dopo questa ampia discussione, passiamo ora alla trattazione

    matematica del problema. Il sistema (8.20), in forma matriciale si pu

    scrivere nella seguente forma vettoriale:

    [ ]HHxe = (8.24)

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    Capitolo 8 - Accuratezza della posizione

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    dove e il vettore degli errori, H la matrice di misura, x il vettore

    posizione e H il vettore di misura.

    Se indichiamo con

    [ ]

    [ ]

    ==

    ==

    +=

    +=

    n

    i

    iiii

    n

    i

    i

    n

    i

    iii

    n

    i

    i

    Hdbxawe

    Hdbxae

    1

    2

    1

    2

    1

    2

    1

    2

    pesomatrice10 iw (8.25)

    nella quale wi una matrice peso che ottimizza le misure. Allora la

    (8.25) pu esprimersi anche nella seguente forma vettoriale:

    ( ) ( )

    0)(

    )(

    =

    =

    dx

    xdF

    HHxwhHxxFT

    (8.26)

    [ ]

    [ ]HwHwHxHHwHxwAHxdx

    d

    HwHwHxHHwHxwAxHxdx

    d

    dx

    xdF

    TTTTT

    TTTTTT

    +=

    +=

    2

    )(

    HwHwHxH

    HwHwAxH

    TT

    TT

    =

    ==

    2

    022

    ( ) HwHwHHx TT = 1 (8.27)

    La equazione vettoriale (8.27) trovata fornisce le coordinate del punto

    pi probabile rispetto al punto stimato Os.

    8.4 Punto pi probabile (PPP) con 3 rette di altezza

    Nel caso generale di n osservazioni, il sistema (8.27) fornisce la

    soluzione del punto astronomico in forma matriciale. Lo stesso risultato

    si pu ottenere graficamente tracciando le rette sulla carta e siano note i

    lati e gli angoli della figura geometrica formata dalle rette di altezza.

    Questo metodo grafico permette, nel caso di tre rette di altezza, di

    trovare il punto pi probabile con lintersezione delle tre simediane.

    Sia ABC il triangolo definito da tre osservazioni di astri i cui lati

    rappresentano tre rette di altezza. Per semplificare la geometria

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    Mario Vultaggio

    312

    introduciamo un sistema di riferimento il cui asse orizzontale sia

    parallelo al lato AB. Siano ( ) ,, i tre angoli corrispondenti ai vertici.

    Sia ( )yxO , il punto considerato allinterno del triangolo ABC e siano( )321 ,, eee le distanze minime del punto Odai latiAC,BC,AB.

    Figura 8.11 PPPcon 3 rette di altezza

    Dalla geometria del triangolo di figura 8.11 si ottengono le seguenti

    relazioni:

    ( ) yc-xFBFLyFMxNFGOFFOMBAyOFxcBxAFcAB

    eOFeOQeOD

    cosOG,sinsin,cos,sin

    ,,,,,,,

    ,, 321

    =====

    ========

    ===

    )))

    Per essere Oil punto pi probabile, la somma dei quadrati delle distanze

    ( )321 ,, eee dovr essere minima:

    minimovalore

    3

    1

    2

    ==iie (8.28)

    Per soddisfare questa condizione occorre per prima trovare le

    espressioni analitiche di ( )321 ,, eee in termini dei lati e degli angoli deltriangoloABCsupposti noti. Dalla geometria di figura 8.11 si ha:

    ( )

    cossin

    cossin

    2

    1

    3

    yxOGFNe

    yxcMOFLMOMDe

    yOFe

    ==

    ===

    ==

    (8.29)

  • 7/25/2019 effemeridi nautiche Capitol o 08

    17/24

    Capitolo 8 - Accuratezza della posizione

    297

    La (8.28), esplicitata, fornisce le seguenti condizioni:

    02

    02

    33

    22

    11

    3

    1

    33

    22

    11

    3

    1

    =

    +

    +

    =

    =+

    +

    =

    =

    =

    y

    ee

    y

    ee

    y

    ee

    y

    ee

    xee

    xee

    xee

    xee

    i i

    ii

    i i

    ii

    (8.30)

    Le derivate, presenti nelle (8.30), si calcolano per mezzo delle relazioni

    geometriche trovate per il punto O:

    1,cos,cos

    0,sin,sin

    321

    321

    ===

    =

    =

    =

    ye

    ye

    ye

    x

    e

    x

    e

    x

    e

    (8.31)

    Cosicch, applicando le condizioni (8.30) per mezzo delle (8.29) e

    (8.31), si ha:

    ( )[ ] [ ]( )[ ] [ ] 0coscossincoscossin

    0sincossinsincossin

    =+

    =+

    yyxyxc

    yxyxc

    Dal quale si ricavano le condizioni poste dal principio dei minimi

    quadrati per il caso delle tre rette di altezza:

    [ ] [ ][ ] [ ]

    =+++

    =

    cossin1coscoscossincossin

    sincossincossinsinsin22

    222

    cyx

    cyx (8.32)

    La soluzione del sistema (8.32) fornisce le coordinate del punto che

    soddisfa la condizione (8.28); inoltre, le relazioni (8.30) e (8.31)

    permettono di trovare una importante propriet.

    Sostituendo le (8.31) nelle (8.30) si ha:

    0coscos

    0sinsin

    321

    21

    =+

    =+

    eee

    ee

    (8.33)

    Le due equazioni trovate rappresentano:

    la prima il teorema dei seni; la seconda il teorema delle proiezioni.

  • 7/25/2019 effemeridi nautiche Capitol o 08

    18/24

    Mario Vultaggio

    314

    Osservando che ai seni degli angoli possibile sostituire i lati opposti, si

    trova limportante propriet che le minime distanze che definiscono il

    punto pi probabile sono proporzionali ai lati del triangolo delimitatodalle tre rette di altezza:

    c

    e

    b

    e

    a

    e 321 == (8.34)

    8.5 Punto pi probabile (PPP) con le simediane

    Le propriet trovate nel paragrafo precedente permettono di determinare

    graficamente il punto pi probabile come intersezione delle tre

    simediane. Per definizione, la simediana una retta simmetria alla

    mediana rispetto alla bisettrice.

    Per dimostrare questa propriet, consideriamo il triangolo di figura 8.12

    nel quale, a partire dal verticeAal BC, oppostoA, sono state tracciate la

    mediana (AM), la bisettrice (Ab) e la simediana (AS).

    Figura 8.12 PPP con le simediane

    Dai triangoli AMC e AMB con il lato in comune AM, indichiamo con

    21 , i due angoli nel vertice A e sia L un generico punto posto sulla

    simediana con 32 , eLTeLQ == .

  • 7/25/2019 effemeridi nautiche Capitol o 08

    19/24

    Capitolo 8 - Accuratezza della posizione

    297

    Applicando il teorema dei seni al triangoloABC,AMCeAMBsi ha:

    12 sinsin,

    sinsin,

    sinsin

    CMAMBMAMcb===

    12

    1

    2

    sin

    sin

    sin

    sinBM,CM,

    sin

    sin

    sin

    sin

    ,sin

    sin

    ==

    =

    =

    =CMAM

    BMAM

    b

    c

    2

    1

    sin

    sin

    sin

    sin

    ==

    b

    c (8.35)

    e richiamando la propriet (8.34) si ha:

    2

    1

    2

    3

    sin

    sin

    ==

    e

    e

    b

    c

    (8.36)

    Inoltre, dai triangoli rettangoliALTeALQsi ottengono le due relazioni:

    3

    4

    2

    33243

    sin

    sin,sin,sin

    ===

    e

    eALeALe (8.37)

    Infine, dal confronto tra (8.36) e (8.37):

    3

    4

    2

    1

    2

    3

    sin

    sin

    sin

    sin

    ==

    e

    e (8.38)

    si ricava limportante propriet:

    e 3241 == (8.39)

    essendo il punto L individuato dalle simediane e soddisfacendo alla

    condizione (8.34), esso rappresenta un punto che soddisfa la condizione

    di punto pi probabile. Dopo di che, tracciando una seconda simediana

  • 7/25/2019 effemeridi nautiche Capitol o 08

    20/24

    Mario Vultaggio

    316

    possibile definire il punto pi probabile allinterno del triangolo

    delimitato dalle tre rette di altezza.

    La figura 8.13 fornisce la differenza tra punto pi probabile trovato permezzo delle tre simediane ed il punto definito con le tre bisettrici.

    Figura 8.13 Punto astronomico (PPP) con intersezione delle tre

    simediane

  • 7/25/2019 effemeridi nautiche Capitol o 08

    21/24

    Capitolo 8 - Accuratezza della posizione

    297

    Capito 8 - Appendice A

    8.A.1 Calcolo dellincertezza della bisettrice di altezza.

    In figura 8.A.1 sono rappresentate le rette r1e r2affette rispettivamente

    degli errori e1e e2relativamente alle osservazioni degli astri A1e A2di

    azimut Z1(Az1)e Z2(Az2). Le rette sono state tracciate dispetto ad un

    ipotetico punto stimato Zsriportato in figura. La bisettrice b tracciata

    sia passante per lintersezione delle due rette (r1, r2) che per il punto di

    intersezione delle due rette affette dagli errori e1 ,e2. il vettore e

    rappresenta lincertezza della bisettrice di altezza da calcolare.

    Figura 8.A.1Geometria dellincertezza della bisettrice di altezza

    I due astri osservati sono indicati dai due versori (i, j) rispettivamente

    per gli astriA1eA2.

  • 7/25/2019 effemeridi nautiche Capitol o 08

    22/24

    Mario Vultaggio

    318

    Gli errori e1 e e2,(considerati positivi nella figura), possono essere

    espressi per mezzo della distanzaPP2, con i due seguenti prodotti scalari:

    jPPe

    iPPe

    =

    =

    22

    21 (8.A.1)

    La loro differenza fornisce il vettore e:

    ( )jiPPee = 221 (8.A.2)

    Il modulo del vettore ( )ji si ricava applicando la relazione di Carnot:

    ( )

    2sin2

    2sin4

    2sin22

    )cos1(2cos211

    cos2

    222

    12

    222

    Zji

    ZZji

    ZZ

    ZZjijiji

    =

    =

    =

    =+=

    =+=

    (8.A.3)

    Il modulo del vettore differenza, dato dalla (8.A.3), ha per versore

    langolo formato tra la perpendicolare alla bisettrice e la congiungentePcon P2. Dopo queste considerazioni vettoriali, la (8.A.2) pu essere

    espressa dalla seguente relazione:

    2sin2 221

    ZkPPee

    = (8.A.4)

    nella quale stato introdotto il versore k perpendicolare alla bisettrice.

    Dalla figura (8.A.1) , si pu allora osservare che lincertezza della

    bisettrice proprio kPPe = 2 , per cui dopo la sostituzione nella (8.A.4)

    si ha:

    ( )2

    cos2

    121

    Zeceee

    = (8.A.5)

    La relazione trovata fornisce lincertezza della bisettrice prodotta dagli

    errori accidentali elementari ( )21 ,ee di cui sono affette le due rette dialtezza considerate ( )21 , rr .

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    23/24

    Capitolo 8 - Accuratezza della posizione

    297

    Lincertezza trovata pu essere valutata in termini probabilistici

    considerando la teoria statistica degli errori aleatori dato che ogni errore

    elementare pu essere considerato probabilistico ed appartenente ad unafamiglia di errori casuali ed indipendenti. In questo caso, considerando

    infiniti gli errori, allerrore elementare pu sostituirsi , la corrispondente

    varianza degli errori.

    Richiamando la teoria probabilistica sugli errori casuali che stabilisce

    che per ogni variabile casuale combinazione lineare di variabili casuali

    indipendenti assegna la sua appartenenza alla legge normale

    (distribuzione gaussiana), allora alla (8.A.4), nellipotesi che le due rette

    siano affette da infiniti errori casuali:

    ( ) ( ) ( )2

    cos24

    1 2

    1

    21

    1

    22

    1

    21

    1

    2 Zec

    n

    ee

    n

    e

    n

    e

    n

    e n

    i

    in

    i

    in

    i

    in

    i

    i

    += ====

    (8.A.6)

    Per la natura degli errori, le sommatorie nella (8.A.6) hanno il seguente

    significato:

    ( ) ( ) ( )0,,,

    1

    21

    1

    2

    22

    1

    2

    12

    1

    22

    21====

    ====

    n

    i

    in

    i

    ie

    n

    i

    ie

    n

    i

    ie

    n

    ee

    n

    e

    n

    e

    n

    e

    Essendo nullo il prodotto 21ee perch entrambi gli errori hanno la stessa

    probabilit di essere errori positivi e negativi per cui per n

    sufficientemente grande la somma finale dei prodotti nulla. Lerrore

    della bisettrice, dovuta agli errori accidentali presenti nelle due rette di

    altezze, pu essere espressa dalla seguente relazione:

    2cos

    2

    22

    11 Zec

    ee

    e

    +=

    (8.A.7)

    E da ricordare che la deviazione standard per gli errori casuali :

    ( ) ( )[ ]

    ( )21

    212

    2

    2

    12

    con2

    1

    ee

    eeeeeee mmm

    =

    +=+=

    (8.A.8)

    con la deviazione standard.

    Una ulteriore semplificazione della (8.A.7) pu essere ottenuta

    considerando che le due rette di altezza affette da errori sono state

  • 7/25/2019 effemeridi nautiche Capitol o 08

    24/24

    Mario Vultaggio

    osservate dallo stesso osservatore . In queste condizioni si pu osservare

    che le condizioni di osservazione non sono cambiate per cui le due

    varianze posso essere pensate appartenenti allo stessa famiglia di erroricasuali e possono essere considerate uguali. Dopo queste semplici

    considerazioni statistiche, lincertezza della bisettrice di altezza

    espressa dalla seguente relazione:

    2cos

    22cos

    2

    2 Zec

    Zecb

    =

    =

    (8.A.8)

    con b scarto quadratico medio della bisettrice di altezza e scarto

    quadratico medio delle misure. Si pu osservare che oltre alla varianza

    degli errori di misura, lerrore della bisettrice dipende dalla differenza di

    azimut tra le due rette di altezza. Da questa considerazione si ottengono

    le due seguenti importanti relazioni:

    =

    bZ

    bZ

    0lim

    2

    2lim

    (8.A.9)

    La bisettrice gode della massima accuratezza quando la differenza

    dazimut a tende a 180 ( rette di altezza opposte). La bisettrice di

    altezza perde di significato (incertezza massima) quando la differenza di

    azimut nulla.

    Figura 8.A.2Bisettrice di altezza per differenti valori di Z