Capacity building interno

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dall'organigramma...

Le unità di CSR nelle grandi imprese italiane (2015)

L'organigramma di ENEL

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...alla cultura aziendale

“Un risultato nuovo ha valore, se ne ha, nel caso in cui stabilendo un legame tra elementi noti da tempo, ma fino ad allora sparsi e in apparenza estranei gli uni agli altri, mette ordine, immediatamente, là dove sembrava regnare il disordine [...]. Inventare consiste proprio nel non costruire le combinazioni inutili e nel costruire unicamente quelle utili [...] Soltanto alcune di esse sono armoniose, ossia utili e belle insieme”.

Henry Poincaré

La creatività e l'innovazione nascono dall’attenta osservazione dell’esistente.L'adozione di un approccio al business responsabile e sostenibile ci permette di integrare nei processi decisionali le istanze sociale e ambientali, per cui ci dà una chiave di lettura sui bisogni della società, espressi ed inespressi.

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L'approccio distribuito e la responsabilità diffusa

Per distribuire a tutta la cultura aziendale questa prospettiva, è importante avere una struttura organizzativa che permetta tutto ciò.

Le aziende oggi possono optare per modelli di gestione del lavoro, delle responsabilità e dei ruoli definiti in base al capacity building relazionale (che mette insieme allineamento valoriale, competenze e attitudini)

La prospettiva? Verso un approccio bossless e un sistema di leadership situazionale. Non esiste un leader per tutto, ma il management è organizzato in base alle attitudini e a gruppi di lavoro per fare fronte a una progettualità specifica

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L'approccio distribuito e la responsabilità diffusa

Come si fa?> strumenti di co-design e di design relazionale interni all’azienda (es: Morning Star usa Collaborative Letter of Understanding tra dipendenti; ma anche Netflix e le vacanze illimitate)

> rinegoziare i bisogni interni con i bisogni esterni

> IBRIDARSI! sia da un punto di vista di governance che di target

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cosa intendiamo con capacity building

Capacity building (clicca qui per approfondire) significa per noi valorizzare le competenze e le attitudini di un gruppo di lavoro, per renderlo più efficiente ma anche più allineato alla proposta di valore di un’impresa.

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quando si applica

Il capacity building è ottimo strumento in momenti di riallineamento di un’organizzazione, riorganizzazione aziendale o sviluppo di nuovi servizi/prodotti, in particolare quando:

- si avviano nuove attività (e quindi quando si creano gruppi di lavoro per obiettivo)

- si fondono o accorpano realtà già esistenti - in generale, quando si lavora per la prima volta insieme- si vuole condividere e diffondere un’immagine condivisa dell’organizzazione

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da dove viene il capacity building

Il capacity building nasce con la messa a punto dell’approccio di lavoro “lean”, nato per efficientare le dinamiche di decisione e progettazione aziendali, si è sviluppato nel contesto di organizzazioni con approccio “bossless” (clicca qui per approfondire) e si è affermato molto oggi nel mondo delle startup e delll’innovazione disruptive.

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Quali approcci utilizziamo

Il nostro capacity building mixa diversi approcci, strumenti e metodologie affermate, che abbiamo internalizzato e riletto costruendo un metodo nostro.Alla base c’è l’unione di alcuni strumenti di lavoro di gruppo del design dei servizi nord-europeo (clicca qui per approfondire) con approccio denominato cultural probes (clicca qui per approfondire), con quelli provenienti dalla co-creation methodology (clicca qui per approfondire) proveniente dall’arte relazionale.

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da dove viene il capacity building

La prima organizzazione bossless della storia è Gore-tex.

Bossless non vuol dire non avere una gerarchia aziendale. Significa creare un sistema decisionale e progettuale altamente efficace, dove non esiste un “leader” unico per tutto, ma dove il management è organizzato in base alle attitudini, reali e riconosciute dal gruppo, e in gruppi di lavoro per fare fronte a una progettualità specifica.

clicca qui per approfondire

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le fasi di realizzazione del capacity building

1. condivisione della proposta di valore dell’azienda (o del prodotto/servizio che si vuole realizzare), attraverso lo strumento del value proposition canvas sviluppato dalla Business Model Canvas organization, per fare emergere la relazione tra i valori della vision dell’organizzazione e il valore potenzialmente percepito sul mercato;

2. utilizzo degli strumenti del lean approach (per approfondire clicca qui) per stabilire una to do list o un gantt condiviso

3. capacity building vero e proprio, serve a costruire l’intelaiatura della distribuzione delle cosiddette “leadership situazionali”, ossia la distribuzione dei ruoli in base alle attitudini e alle competenze di tutte le persone che fanno parte del gruppo di lavoro

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gli output del capacity building di Kilowatt

- lavoro di riconoscimento reciproco di talenti e competenze, quel valore intangibile che rende un gruppo di lavoro o un’organizzazione snella e fluida

- mappatura delle competenze del team

- mappatura dei talenti

- Condivisione di fattori di stress e ANTIDOTI!

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Alcuni riferimenti

> sui tipi psicologici: l’enneagramma di Claudio Naranjo (vedi Claudio Naranjo, Caratteri e nevrosi: l’enneagramma dei tipi psicologici)

> approccio sistemico di Palo Alto (vedi Gregory Bateson, tra gli altri) ma anche gli studi sulla sistemica africana (intanto: Serge Latouche, L’altra Africa. Tra dono e mercato; ancora prima: il Saggio sul dono di Mauss)

> approccio di osservazione dei loop comportamentali (su questo c’è l’antipsichiatria di R. D. Laing: anche il divertentissimo Nodi)

> l’arte relazionale e la co-creation methodology (vedi il lavoro di artway of thinking, già pluri-citato)

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Gli strumenti

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Gli strumenti

nome competenze talenti stress antidoto ruolo