Cap.5

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1 PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE Felice Carugati e Patrizia Selleri Capitolo 5. Le classi Processi di apprendimen to Insegnant i Alunni Saperi

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1PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONEPSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE

Felice Carugati e Patrizia Selleri

Capitolo 5. Le classi

Processi

di apprendimento

Insegnanti

AlunniSaperi

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La classe :La classe :il cuore della relazione educativail cuore della relazione educativa

Contesto entro il quale:Contesto entro il quale:

si realizza l’interazione insegnanti-si realizza l’interazione insegnanti-alunnialunni

elementi di natura psicosociale elementi di natura psicosociale contribuiscono alla costruzione contribuiscono alla costruzione collettiva dei processi di collettiva dei processi di apprendimentoapprendimento

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sapericonoscenze

Nella classe si trasmettono Nella classe si trasmettono conoscenze o saperi? conoscenze o saperi?

- tacita- esplicita - dichiarativa- procedurale- condizionale

Risultato della selezione, effettuata dai sistemi

scolastici, delle conoscenze da trasmettere agli alunni

Influenzatida storia e cultura

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La trasposizione didattica dei saperiLa trasposizione didattica dei saperi

Obiettivi e contenuti ministeriali“oggetti dei saperi”

vengono trasformati dagli insegnanti

“oggetti di insegnamento”

Caratteristiche della classe Pratiche didattiche

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Nella scuola italiana: Nella scuola italiana:

micro-contratti didatticimicro-contratti didattici

Alunno 1

Alunno 2

Alunno 3 Insegnante 3

Insegnante 2

Insegnante 1

Sapere 1 Sapere 3

Sapere 2

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I saperi: la matematica I saperi: la matematica

Tre filoni di ricerca in ambito psicologico si sono

occupati di descrivere la comprensione e

l’apprendimento dei concetti matematici da

parte degli alunni:

- studi sullo studi sullo sviluppo cognitivosviluppo cognitivo

- studi sulle studi sulle attività degli alunniattività degli alunni

- studi studi sull’interazione sociale con soggetti sull’interazione sociale con soggetti esperti esperti

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Studi sullo sviluppo cognitivo

“i bambini devono prima raggiungere un certo livello di sviluppo cognitivo, poi possono comprendere certe nozioni matematiche”

Studi sulle attività degli alunni

“le risposte date dagli alunni ai problemi matematici sono il risultato di una negoziazione fra situazione di interrogazione, ricostruzione degli scopi comuni, conoscenze possedute”

Studi sull’interazione sociale con soggetti esperti

riconducibile all’idea Vygotskiana che introduce “l’importanza della cultura come contesto di apprendimento” (es.: differenze linguistiche; Euro; strada vs. scuola)

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Il caso dell’informatica,Il caso dell’informatica,un nuovo sapere caratterizzato da:un nuovo sapere caratterizzato da:

• Insegnanti “novizi”

• Struttura e organizzazione delle lezione

• Come predisporre le valutazioni

• Gestire un approccio alla materia da parte degli alunni strutturato su strategie per “prove ed errori”

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Per comprendere le dinamiche che Per comprendere le dinamiche che caratterizzano l’introduzione di un caratterizzano l’introduzione di un

nuovo sapere (livelli di Doise): nuovo sapere (livelli di Doise):

- Livello di rappresentazioni (l’importanza dell’informatica)

- Livello posizionale (contrasto tra posizioni)

- Livello interpersonale situazionale (condivisione e confronto vs. ostilità)

- Livello intra-individuale (capacità dell’insegnante)

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L’organizzazione della classe L’organizzazione della classe

influenza la qualità del processo di influenza la qualità del processo di

insegnamento e apprendimentoinsegnamento e apprendimento

Organizzazione modulare

Classi aperte

Orari

Team docente

Compresenze

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- multidimensionalità: accadono molti eventi nel corso di una lezione

- simultaneità: molti eventi accadono contemporaneamente

- immediatezza: c’è poco tempo per pensare a “cosa/come fare”

- imprevedibilità: gli eventi sono spesso inaspettati

- pubblicità: tutto accade sotto gli occhi di tutti

- storicità: condivisione di eventi e regole; si costruisce una “storia in comune”

Le proprietà del contesto di classeLe proprietà del contesto di classe(Doyle, 1986)

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Quali interazioni in classe ?Quali interazioni in classe ?

Insegnanti- Alunni Alunni - Alunni

Relazione tra pari

Socializzazione

La cultura dei pari: 1- partecipazione alla vita sociale2- gestione di aspetti difficili della vita quotidiana3- negoziazione delle regole degli adulti

Relazione asimmetrica

- Obiettivi dell’insegnante

(sulla base di: personalità, valori professionali, modello di alunno, ecc.)

- Obiettivi dell’alunno

(sulla base di: valutazione in pubblico, desiderio di fare bella figura, richieste dei genitori, ecc.)

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Le classi appartengono a una scuola che ha una propria cultura.

Attraverso l’insegnamento vengono veicolati valori,norme, condotte e modalità di comunicazione

tipiche del contesto

Le classi come contesti culturaliLe classi come contesti culturali

Matusov e colleghi (1997):contesti di classe

progressisti (collaborazione insegnanti-genitori-alunni; collaborazione nei compiti)e tradizionali (controllo

sull’esecuzione del compito)

Cobb e colleghi (1991):

ruolo di un insegnante che costruisce la cultura della classe

(ascolto, problem solving, autovalutazione, ecc.)

RICERCHE SU STUDENTI:

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L’attività di insegnamento: L’attività di insegnamento:

creare creare ZopedZoped per gli alunni per gli alunni

• aiuto e assistenza dell’esperto

• autoregolazione

• prestazione autonoma e

consapevole

individuale

sociale

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… saper creare contesti di attività nei quali costruire attraverso le interazioni

(intersoggettività, es: tutoring) la produzione congiunta di contenuti /

azioni dirette a uno scopo

Creare una Creare una ZopedZoped vuol dire per gli vuol dire per gli insegnanti…insegnanti…

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Senza una condivisione qui e ora dei punti di vista reciproci e degli obiettivi di un’attività,

nessun individuo può aiutare efficacemente il partner nella produzione di un risultato;

non può influenzare la costruzione di strutture cognitive e non può neppure essere influenzato dalle

risorse dell’altro o del gruppo

Zoped fra insegnanti

Zoped fra alunni

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ATTENTI AL SINGOLO E ALLA CLASSE DIDATTICA CHIARA E PIANIFICATA ATTENTI AI PROCESSI DI COMPRENSIONE VARIANO LE PROPOSTE, GLI ESERCIZI LAVORANO SUL CONFLITTO SOCIO-COGNITIVO (NEGOZIAZIONE, MESSA IN DISCUSSIONE)

Chi sono gli Chi sono gli insegnanti efficaciinsegnanti efficaci??

coloro che, realizzando una Zoped,…

aspetto della responsabilità dell’apprendimento

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Chi sono gli Chi sono gli insegnanti efficientiinsegnanti efficienti??

coloro che, realizzando una Zoped,…

SANNO GESTIRE LA CLASSE

SONO DISPONIBILI, NON LIMITANO IL LORO IMPEGNO

INSTAURANO RAPPORTI AMICHEVOLI CON I COLLEGHI, CON GLI ALUNNI E CON LE FAMIGLIE

GOVERNANO CON CHIAREZZA LE REGOLE

SI FANNO CARICO DEI PROBLEMI DEGLI ALUNNI

aspetto dell’organizzazione del lavoro

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Il ruolo degli alunniIl ruolo degli alunni

Rappresentazioni della scuola

“dovere/piacere”

Prospettive di studio

“perché studio?”

alunno

successo / insuccessoscolastico

insegnante sapere

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VARIABILI PSICOLOGICHE che influiscono nell’apprendimento

• AUTOSTIMA E AUTOEFFICACIA

• PENSIERI DISFUNZIONALI

• ATTRIBUZIONI DI CAUSA

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AUTOSTIMA

• Percezione complessiva del nostro valore (problemi di autostima = comportamenti inadeguati, distruttivi, disagi di vario genere e disturbi psicotici).

• Circolo vizioso/virtuoso con comportamenti e scelte

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“Sana”

• in pace con se stessi e con gli altri;

• non sentirsi sopraffatti, né sopraffare;

• responsabilità delle proprie scelte, realismo e, al tempo stesso,

fiducia nelle proprie possibilità;

• mettersi in gioco se si tratta di impegni compatibili con i propri

valori e obiettivi;

• accettare le proprie emozioni come una componente

fondamentale della vita;

• modificare gli aspetti della realtà che possono essere modificati

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“Distorta”

• Rinunciatario (non volersi bene, non stimarsi abbastanza; ogni piccolo impegno sembra rappresentare un problema insormontabile;

gli altri vengono considerati sempre più bravi, sicuri, capaci, fortunati. Atteggiamento esteriore docile e remissivo, ma

interiormente arrabbiati con gli altri e con il mondo). PASSIVITÀ RABBIOSA

• Competitivo (esteriore eccesso di sicurezza che sconfina con l’arroganza e con il disprezzo degli altri; dimostrare a se stessi e agli

altri di essere validi, capaci, autorevoli, intelligenti, ma la dimostrazione non è mai definitiva ed i sentimenti di insicurezza sono sempre a portata di mano. Inoltre, poiché spendono molto

tempo a dimostrare il loro valore, queste persone perdono gli aspetti piacevoli della vita.

Gli altri tendono a sviluppare sentimenti negativi nei confronti di chi ha questo atteggiamento perché si sentono svalutati, disprezzati, non

ascoltati. AGGRESSIVITÀ INSICURA

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“l’insieme dei giudizi personali in merito alle proprie capacità di organizzare ed eseguire il

corso di azioni necessario ad ottenere i livelli di prestazioni prefissati” (Bandura, 1995)

• Influenza il livello di impegno impiegato, la costanza e la scelta degli obiettivi da portare a termine.

• Rispecchia le aspettative e le convinzioni, relativamente alla possibilità di realizzare qualcosa in una determinata circostanza (compito e contesto-dipendente).

AUTOEFFICACIA

Scarsa autoefficacia Motivazione

Ansia da prestazione

Risultati negativi 24

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• Modalità distorte di codifica ed interpretazione delle informazioni (Ellis e Dryden, 1987).

• Convinzioni, sistemi di valutazione degli eventi e delle persone che influenzano negativamente la capacità di affrontare situazioni problematiche e/o stressanti, ostacolando un uso adeguato delle risorse mentali.

PENSIERI DISFUNZIONALI

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Pretese eccessive su se stessi (“Io devo riuscire bene a scuola ed ottenere l’approvazione degli altri, altrimenti non valgo niente”);

Pretese eccessive sugli altri (“Gli altri si devono comportare come io ritengo sia conveniente, altrimenti sono ingiusti”);

Pretese eccessive sulle condizioni di vita (“Ciò che mi accade deve essere come io voglio che sia, altrimenti la vita è insopportabile”);

Catastrofizzazioni (ingigantire eventi spiacevoli, vissuti come insopportabili; generalizzare);

Interpretazioni sbagliate (errata attribuzione di intenzioni altrui: “lo ha fatto di proposito; ce l’ha con me”);

Svalutazione di se stessi e degli altri.

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Conseguenze …

• Stati emotivi negativi

• Sconforto e frustrazione

• Evitamento della situazione

• Difficoltà di coping e problem solving

• Problemi relazionali

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• Convinzioni di controllo degli eventi (Weiner, 1986)• Esterne (caso, difficoltà/facilità del compito, aiuto)

vs. interne (bravura, impegno).

Uno studente che, di fronte ad un fallimento, interiorizza l’accaduto come deficit personale (“non sono capace”) è più esposto alla frustrazione rispetto ad un altro che spiega l’insuccesso facendo ricorso a variabili che può controllare come, ad esempio, l’impegno (“mi sono impegnato poco”).

ATTRIBUZIONI DI CAUSA

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Disturbi comportamentali

internalizzantivs.

Disturbi comportamentali esternalizzanti

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Alunni con problemi scolasticiAlunni con problemi scolastici

Brophy (1996)Brophy (1996)

- alunni che faticano ad accettare il loro ruolo

- alunni che faticano nell’apprendimento

- alunni che con il loro comportamento resistono

all’autorità della scuola

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LEARNED HELPLESSNESS (Seligman & Maier, 1967).

Concetto di sé

Pensieri disfunzionali

Attribuzioni di causa

Ansia da prestazione

Effetti negativi a livello motivazionale, cognitivo

e affettivo-emotivo

Stato psicologico di un individuo che si imbatte in eventi ritenuti incontrollabili

Stato di “impotenza appresa”

Comportamento indifferente e incapace di apprendere

Fattori ambientali

Competenze sociali

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