Candidosi vulvovaginale Candida spp. può costituire parte della flora vaginale saprofita Anche se:...

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Candidosi vulvovaginale Candida spp. può costituire parte della flora vaginale saprofita Anche se: la colonizzazione da Candida spp. frequentemente si associa a disturbi clinici, sebbene di lieve entità EZIOLOGIA: Candida albicans 80% dei casi di vaginite Candida non albicans 20% dei casi di vaginite (in aumento): -C.tropicalis 1%-5% -C.glabrata 10% Le forme da Candida non albicans si associano più frequentemente a recidive e all’infezione da HIV Selezione operata dai trattamenti profilattici o topici di breve durata con imidazoli, cui le specie non albicans sono meno suscettibili

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Candidosi vulvovaginale

• Candida spp. può costituire parte della flora vaginale saprofita• Anche se: la colonizzazione da Candida spp. frequentemente si

associa a disturbi clinici, sebbene di lieve entitàEZIOLOGIA:• Candida albicans 80% dei casi di vaginite• Candida non albicans 20% dei casi di vaginite (in

aumento):-C.tropicalis 1%-5%-C.glabrata 10%

Le forme da Candida non albicans si associano più frequentemente a recidive e all’infezione da HIV

Selezione operata dai trattamenti profilattici o topici di breve durata con imidazoli, cui le specie non albicans sono meno suscettibili

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Candidosi vulvovaginale: fattori di rischio

• Terapie antibiotiche: dismicrobismi• Contraccettivi orali: la crescita di Candida

sembra favorita da alti livelli di estrogeni• Diabete mellito scarsamente controllato:

iperglicemia• Deficit della fagocitosi e dell’immunità

cellulo-mediata: HIV, chemioterapia, trapianto

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Candidosi vulvovaginale: patogenesi

Aumentata virulenza (diabete mellito)

Colonizzazione Infezione

asintomatica sintomatica

Perdita sistemi locali di difesa (antibiotici)

Ipersensibilità acquisita

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Candidosi vulvovaginale: infezione sessualmente trasmessa?

• PRO

l’incidenza aumenta con l’inizio dell’attività sessuale

• CONTRO

-l’incidenza aumenta con l’impiego di contraccettivi orali/intra-uterini

-l’avere multipli partner sessuali NON si associa alla maggiore incidenza di infezione da Candida

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Candidosi vulvovaginale: manifestazioni cliniche

• Prurito vulvo-vaginale (escoriazioni da grattamento)

• Disuria

• Dispareunia

• Secrezioni vaginali atipiche: cremose e tenacemente adese alla mucosa arrossata

• Ulcere lineari a livello perineale (talvolta)

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Candidosi vulvo-vaginale

Les da grattamento

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Candidosi vulvo-vaginale

Ulcera lineare

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Candidosi vulvo-vaginale: diagnosi

• Colposcopia ed esame obiettivo• Test del pH: solitamente normale• Striscio delle secrezioni vaginali ed esame

microscopico diretto a fresco: miceli e blastospore• Striscio delle secrezioni vaginali e colorazione di

Gram

Se le indagini microscopiche sono positive, la coltura NON è necessaria

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Candidosi vulvo-vaginale

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Candidosi vulvo-vaginale: terapia

Forme NON complicate• Caso sporadico• Disturbi lievi-moderati• Non patologie di base

sottostanti• Non in gravidanza• Candida albicans

Forme complicate• Casi recidivanti (> 4

casi/anno)• Disturbi severi• Patologie di base

(diabete, HIV)• Gravidanza• Candida non albicans

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Candidosi vulvo-vaginale: terapia

Forme NON complicate

Trattamento antimicotico sistemico o topico di breve durata

Es: fluconazolo 150 mg in dose singola

PS: in queste forme non sembra che vi siano differenze nell’efficacia del trattamento in relazione alla forma farmaceutica e alla durata del trattamento

Forme complicateEseguire SEMPRE la coltura:• Identifica i negativi,

indirizzando diversamente la diagnostica

• Permette di tipizzare la Candida

Necessari cicli di terapia prolungati (7-14 gg)

Nella gravida 7-14 gg di trattamento topico: NO azolici per via sistemica

Trattamento del partner sessuale SOLO per le forme recidivanti