Santa Candida Ortiz

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..L a ch iesadi S anta Candida.. ITCL “MarcoPolo” Bari . . 2008/09 AS 3 – 3 Classi Gl Hl . . Prof ssa R Ortiz

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..L a chiesa di Santa Candida..

– ITCL “MarcoPolo”Bari

. . 2008/09AS 3 – 3Classi Gl Hl

. . ProfssaR Ortiz

IL RESTAURO:Ripristino e conservazione “ Dobbiamo sorvegliare il nostro patrimonio culturale con

ansiosa premura; dobbiamo custodirlo al meglio delle nostre possibilità e a ogni costo, e proteggerlo dal deterioramento …… e così le molte generazioni che nasceranno ancora potranno sostare sotto la sua ombra”

John Ruskin 1849

L’ Indagine

Indagini preliminari: Raccolta informazioni Indagini in campo: prelievo dei campioni Indagini in laboratorio: studio mineralogico, chimico, fisico

e biologico

Fattori di degrado della Chiesa rupestre Il restauro del materiale lapideo del complesso

architettonico, parte dallo studio delle cause principali del degrado:

Fattori fisici Fattori chimici Fattori biologici

Fattori fisici Gelività della pietra: Tendenza ad assorbire acqua nelle

cavità e a fratturarsi quando quest’ultima si trasforma in ghiaccio.

Imbibizione: assorbimento di acqua (elevata nelle rocce molto porose , come il tufo, che provoca lesioni e crepe entro il materiale)

I S ali: assorbiti dalla pietra ne portano ad una rapida disgregazione

Fattori chimici

Corrosione: formazione di acidi che solubilizzano le rocce di composizione calcarea

Metasomatismo: Trasformazione della pietra in gesso che, in presenza di umidità, tende a gonfiarsi e a sbriciolarsi

Fattori biologici

Organismi autotrofi: alghe e licheni Organismi eterotrofi: batteri e muffe

A lterazioni cromatiche e alveolizzazione per produzione di metaboliti acidi.

Prelievo del materiale lapideo da esaminare in laboratorio

Prelievo in superficie del materiale incoerente

Prelievo della microflora superficiale

Roccia sedimentaria con fossile

Materiale da esaminare

In laboratorio

Esame allo stereoscopio: è evidente la porosità del tufo

Effervescenza durante la reazione con acido cloridrico

Presenza di carbonato di calcio

Reazione con Bario cloruro per la ricerca dei solfati: c’è la presenza del precipitato

Presenza di solfato di bario

Esame al microscopio della microflora

Conclusioni Dagli esami effettuati si riscontra un grave degrado della

struttura lapidea per la presenza di alveolizzazioni, microfratture, elevata porosità, infragilimento del tufo calcareo (carbonato di calcio)per trasformazione in gesso (solfato di calcio).

Proposte per il restauro Trattamento con sostanze idrorepellenti che diminuiscono

la porosità Lavaggio con sostanze biocide e alghicide per eliminare la

patina biologica Desalinizzazione dei muri con attapulgite

Bibliografia Chimica e tecnologia dei materiali per l’arte – C.

Quaglierini e L. A morosi - Ed. Zanichelli Chimica per l’arte – L. Campanella e altri – Ed. Zanichelli La chimica nel restauro – M. Matteini e A . Moles – Ed.

Nardini Chimica applicata ai materiali da costruzione – V . B usetto

Paglino – Ed. S ei