CALA NEWS - IISS Piero Calamandrei - Torino ma non saprei di-re se si tratta di cosa mi-gliore o...

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Redazione Classe I L Anno Scolastico 2013/14 Quando ha deciso di intra- prendere la carriera di preside? Nel 2005 ero già vicepreside in una scuola e avevo im- parato a gestire la buro- crazia. Si tratta di un ruo- lo meno piacevole rispetto a quello di docente perché si è meno in contatto coi ragazzi. Quando uscì il concorso io e una mia a- mica decidemmo di af- frontarlo insieme. Era dif- ficile, prevedeva due scrit- ti e due orali oltre alla va- lutazione dei titoli e a un anno di formazione. I po- sti erano cinquantaquattro e i partecipanti milledue- cento. È andata bene (anche per la mia amica!) è così ho iniziato una nuo- va avventura che per me era diversa dalle prece- denti perché prevedeva anche l’assunzione di quelle responsabilità che da docente non ero tenuta ad assumermi. La mia vi- cenda è cominciata quasi per gioco e sono qui dal 2007. Ricordate però, ra- gazzi, che spesso insieme allo studio e alla prepara- zione, nella vita, è necessa- rio anche un pizzico di for- tuna! Come è cambiata la scuola nel tempo, come l'ha vista cambiare Lei? Insegno ormai da quasi trent’anni, dal 1986, e la scuola è cambiata molto perché sono diminuite le risorse economiche e quin- di anche quelle umane. Il personale si è notevolmente ridotto sia per quel che ri- guarda il personale ATA che per il personale docen- te. Alcuni anni fa erano molti i laboratori pomeri- diani completamente gra- tuiti. La pagina delle Scienze Pag. 3 Un mito da scoprire Pag. 4 L’angolo del poeta solitario Pag. 5 Speciale: ”Progetto Comenius” Pagg. 6 e 7 La posta del cuore di Danilo Pag. 8 Il piacere di narra- re: “Alla ricerca del professore perduto” Pag.9 City Camps Pag.10 Sommario: LA PAROLA AL DIRIGENTE SCOLASTICO La Preside Laura Arossa, nel nostro Istituto dal 2007 , ha risposto alle nostre curiosità sul suo ruolo, sui rapporti con i docenti e gli allievi e sul futuro della “Piero Calamandrei”. "CALA" N EWS Calama ndrino Data 16 aprile 2014 Numero 1 Sport: Il ping pong Pag.11 Sport Pag.12 Le nostre ricette Pag.13 Colmi e barzellette Pag.14 Giochi Pag.15

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Redazione

Classe I L

Anno Scolastico

2013/14

Quando ha deciso di intra-

prendere la carriera di

preside?

Nel 2005 ero già vicepreside in una scuola e avevo im-parato a gestire la buro-crazia. Si tratta di un ruo-lo meno piacevole rispetto a quello di docente perché si è meno in contatto coi ragazzi. Quando uscì il concorso io e una mia a-mica decidemmo di af-frontarlo insieme. Era dif-ficile, prevedeva due scrit-ti e due orali oltre alla va-lutazione dei titoli e a un anno di formazione. I po-sti erano cinquantaquattro e i partecipanti milledue-cento. È andata bene (anche per la mia amica!) è così ho iniziato una nuo-va avventura che per me era diversa dalle prece-denti perché prevedeva anche l’assunzione di quelle responsabilità che da docente non ero tenuta ad assumermi. La mia vi-cenda è cominciata quasi per gioco e sono qui dal

2007. Ricordate però, ra-gazzi, che spesso insieme allo studio e alla prepara-zione, nella vita, è necessa-rio anche un pizzico di for-tuna!

Come è cambiata la scuola nel

tempo, come l'ha vista

cambiare Lei?

Insegno ormai da quasi trent’anni, dal 1986, e la scuola è cambiata molto perché sono diminuite le risorse economiche e quin-di anche quelle umane. Il personale si è notevolmente ridotto sia per quel che ri-guarda il personale ATA che per il personale docen-te. Alcuni anni fa erano molti i laboratori pomeri-diani completamente gra-tuiti.

La pagina delle Scienze

Pag. 3

Un mito da scoprire Pag. 4

L’angolo del poeta solitario

Pag. 5

Speciale: ”Progetto Comenius”

Pagg. 6 e 7

La posta del cuore di Danilo

Pag. 8

Il piacere di narra-re: “Alla ricerca del professore perduto”

Pag.9

City Camps Pag.10

Sommario:

LA PAROLA AL DIRIGENTE SCOLASTICO

La Preside Laura Arossa, nel nostro Istituto dal 2007 , ha risposto alle nostre curiosità sul

suo ruolo, sui rapporti con i docenti e gli allievi e sul futuro della “Piero Calamandrei”.

"CALA" NEWS Calamandrino

Data 16 aprile 2014 Numero 1

Sport: Il ping pong Pag.11

Sport Pag.12

Le nostre ricette Pag.13

Colmi e barzellette Pag.14

Giochi Pag.15

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cavo a far l’insegnante e avevo un quaderno, che ho recentemente ritrovato, su cui annotavo tutto; era il mio registro e vi segnavo voti e assenti della mia classe immaginaria. È una passione nata fin dall’infanzia quella per la scuola e spesso le mie ami-che, che invece desiderava-no diventare modelle o ho-stess, mi prendevano in giro. E ho realizzato il mio sogno di bambina.

Le piacerebbe poter girare un

po' di più per le classi?

Assolutamente sì! Ma lo faccio già. Ciò che più mi spiace e non avere una classe, così

appena posso, quando manca qualcuno, vado a sostituire.

Perché la scuola ha cambiato

nome da Giovanni XXIII a

Piero Calamandrei?

Questa scuola si è unita alla “Antonio Fontanesi” di corso Benedetto Croce. Non avrebbe avuto senso unire il nome di un pittore e quello di un papa e così il Collegio dei Docenti ha de-

ciso di intitolare la scuola a Piero Calamandrei.

Quando è stata fondata?

La Giovanni XXIII esisteva dal 1962, la Antonio Fontanesi dal 1972. La Calamandrei invece nasce formalmente nel 2001 ma il decreto di intitolazione risale al 2007.

Quali sono i progetti futuri

per la scuola?

Spero di proseguire nella dire-zione intrapresa da qual-che anno e cioè di trasfor-mare l’ambiente di appren-dimento attraverso le nuo-ve tecnologie. L’idea è di rendere digitale tutta la scuola. In ogni caso entro il 2014 tutte le classi avranno una lavagna interattiva multimediale (LIM).

Come vede il progetto del

giornalino della scuola?

Magnifico! Idea grandiosa. Vi invito però ad andare a-vanti e a continuare il lavo-ro anche nei prossimi anni.

Federica Bellone Mattia Ferrara Sofia Licitra

Niccolò Tevez Alessandra Venturini

Da questo punto di vista la scuola è peggiorata perché le riforme degli ultimi dieci anni in realtà sono state soltanto dei veri e propri tagli.

Come sono cambiati i ragazzi

da quando Lei andava a

scuola?

I ragazzi sono gli stessi perché sono le stesse le emozioni e gli stessi i sentimenti. Nel passato forse erano più semplici ma non saprei di-re se si tratta di cosa mi-gliore o peggiore. Di sicuro ai miei tempi c’era meno scuola e trascorrevamo molto più tempo libero all’aperto rispetto a oggi.

Cosa ne pensa dei professori

che insegnano nella sua

scuola?

È difficile generalizzare ma in questa scuola si lavora molto bene. Le difficoltà ci sono come in ogni ambien-te di lavoro ma in genere gli insegnanti, quando arri-vano in questa scuola, vi rimangono fino alla pen-sione. Questo lascia ragio-nevolmente pensare che il clima è buono e il gruppo stabile.

Quando Lei era adolescente

quali erano le sue aspira-

zioni, i suoi sogni?

Desideravo fare la maestra. Fin dall’età di sei anni gio-

LA PAROLA AL DIRIGENTE SCOLASTICO

Dalla prima pagina

Pagina 2 "CALA" NEWS Calamandrino

“Fin dall’età di sei anni

giocavo a far l’insegnante.”

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Scomposizione della luce

Molte sorgenti luminose, compresi il Sole e la torcia elettrica, emanano luce bianca. Questo nome deriva dal fatto che la luce sembra non avere colore. In realtà la luce bianca ha più colori di ogni altra. La luce bianca è il risultato di un mix di colori, dal rosso al blu. In alcune situazioni i colori si dividono per creare una sequenza continua chiamata “spettro di luce bianca”. L’arcobaleno si for-ma, per esempio, quando le goccioli-ne di pioggia scompongono la luce in uno spettro.

Vogliamo proporvi un piccolo espe-rimento da provare a casa vostra.

Occorrente

• un Cdrom;

• una torcia;

• un foglio di carta da cucina.

Procedimento

• Fare un buco di circa 0,5 cm al centro del foglio di carta da cucina. Mettere il foglio sopra la torcia fa-cendo attenzione che sia proprio nel mezzo.

• Porre il Cdrom sul tavolo con la parte scritta verso il basso.

• Puntare la torcia verso il Cdrom in modo che la luce si rifletta negli occhi. È necessario che il Cdrom si trovi tra chi esegue l’esperimento e la torcia e che il fascio di luce arrivi in diagonale.

Cosa accade?

La superficie del Cdrom è composta

di tanti piccoli forellini chiamati poz-zetti. Questi ultimi riflettono la luce con angolazioni diverse creando lo spettro arcobaleno.

Ricomposizione della luce

Ora svolgeremo l’esperimento oppo-sto, costruendo il “Disco di Newton”.

Occorrente

• il Cdrom utilizzato nell’esperimento precedente;

• un pennarello rosso, uno blu e uno verde,uno giallo,uno arancio-ne,un viola scuro e chiaro;

• un foglio;

• un paio di forbici;

• colla;

una matita.

Procedimento

• posizionare il Cdrom sul foglio e con la matita trac-ciarne il bordo esterno e interno;

• ritagliare il cerchio otte-nuto con il buco interno;

• incollare il cerchio di car-ta sul lato superiore del Cdrom;

• dividere il Cdrom in sette spicchi e colorarli alter-nando in sequenza il ros-so, viola chiaro, viola scu-ro, blu, verde, giallo, aran-cione;

• infilare la matita nel buco del Cdrom;

• far girare velocemente il Cdrom.

Cosa succede?

Se l’esperimento è eseguito corretta-mente il cdrom dovrebbe diventare bianco

Arcobaleno

L’arcobaleno è formato da sette colo-ri:

rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto.

Come si forma l’arcobaleno?

L’arcobaleno si forma quando la luce bianca del sole passa attraverso goc-cioline d’acqua in sospensione e si divide nei sette colori. Questa situa-zione si può verificare quando fini-sce di piovere e sta per uscire il sole. Le poche goccioline che rimangono vengono attraversate dalla luce del sole formando così l’arcobaleno.

La seconda situazione è quando sia-mo vicino a una cascata e l’acqua produce un forte schizzo contro una roccia; mentre l’acqua è sospesa nell’aria il sole la attraversa e forma l’arcobaleno.

Greta Meregalli

Mandresy Morra di Cella

Giulia Riccadonna

Axel Osvaldo

La pagina delle Scienze

ESPERIMENTI La luceLa luceLa luceLa luce

Numero 1

Disco di Newton

Pagina 3

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Un re e una regina avevano

tre figlie, una delle quali si chiamava Psiche. Ella era tal-mente bella che alcuni pensa-vano fosse l’incarnazione di Afrodite e l’adoravano come una dea. Afrodite, invidiosa di Psiche, chiese a suo figlio A-more di far sì che si innamo-rasse dell’uomo più brutto del mondo per ricoprirla di vergo-gna.

Amore però, appena vide Psi-che, rimase incantato dalla sua bellezza e lasciò cadere la frec-cia preparata per lei nel suo stesso piede, così che lui si in-namorò perdutamente di Psi-che. Non poté più stare lonta-no da lei e, con l’aiuto di Zefi-ro, Psiche fu portata nel mera-viglioso palazzo di Amore. Ogni notte Amore andava da Psiche senza mai farsi vedere in volto perché si voleva na-scondere onde evitare la colle-ra della madre Afrodite. Amo-re aveva detto alla sua amata che era il suo sposo e che lei non avrebbe dovuto chiedergli chi fosse e non nemmeno a-vrebbe potuto vederlo. Un

giorno le sorelle di Psiche le consigliarono di scoprire il volto del suo amato. Allora Psiche, dopo aver preso una lampada a olio e una spada, raggiunse Amore mentre dor-miva e avvicinò la lampada al suo volto. Rimase così incanta-ta dalla sua bellezza che se ne innamorò.

Stava per baciarlo quando lui si accorse di quello che era successo e lasciò Psiche da so-la. Afrodite, appena seppe

dell’accaduto, scatenò la sua ira su Psiche. La sottopose a diverse prove difficili che lei superò brillantemente. Tutta-via la dea, non contenta, le diede la prova più difficile di tutte: scendere negli inferi e chiedere a Proserpina un po’ della sua bellezza. Psiche scese dunque negli inferi come le era stato ordinato e ricevette un dono dalla dea Proserpina: un’ampolla che non avrebbe dovuto mai essere aperta. Ma Psiche, incuriosita dal conte-nuto, l’aprì e scoprì che dentro non c’era la bellezza bensì il sonno più profondo e vi spro-fondò perdutamente.

Zeus, colpito dalla storia dei due amanti, fece in modo che Amore riuscisse a risvegliare Psiche. Così Psiche e Amore si sposarono e dalla loro unione nacque un figlio di nome Pia-cere.

Giorgia Rabuano

Alessandra Venturini

Alessio Svetlano

Perché il mito?

La mitologia è un mondo senza confini nel quale regna la fantasia, ci si imbatte in avventure, si esplorano nuove terre e si assiste al coraggio di dèi ed eroi come Zeus, Poseidone, Afrodite, Era, Achille, Ulisse, Paride, Patroclo, Ecuba, Ettore, Aiace, Diomede, Andromaca.

Un mito da scoprire.

Amore e Psiche

Pagina 4 "CALA" NEWS Calamandrino

“Afrodite sottopose

Psiche a diverse

prove difficili”.

Amore e Psiche - Antonio Canova Museo del Louvre

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L’ANGOLO DEL POETA SOLITARIO

Numero 1 Pagina 5

ALLA MIGLIORE

La prima volta che ti ho vista mi sono innamorato di te e ora non saprei cosa fare senza la tua esistenza,

con quegli splendidi occhi che assomigliano a stelle nel cielo

rendi l’universo più bello e con quel tuo sorriso

rendi il mondo più grande ma niente è più grande

dell’amore che provo per te. MATTIA FERRARA

IL MIGLIORE AMICO

Il migliore amico è

una delle persone

di cui ti puoi fidare d

i più

ed è sempre al tuo fia

nco

anche se lui non è con

te.

È lui che condivide

tutto quello che provi:

se stai male

lui sta male,

se stai bene

lui sta bene.

Ma non cambierà mai

l’ Amicizia

che ci sarà tra voi due

-

Diventerà ancora più

grande.

MATTIA FERRARA

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Il progetto Comenius cui ha aderito la nostra scuo-la è stato un vero e proprio scambio culturale tra ragaz-zi di diverse nazio-nalità. Abbiamo mostrato ai nostri ospiti usi, costumi, cibi e danze del no-stro paese.

Il giorno 14 marzo, all’aeroporto di Ca-selle, sono arrivati i ragazzi stranieri. Essi provenivano da diversi luoghi: Nor-vegia, Irlanda, Australia e isole Canarie (Spagna).

Noi ragazzi della Scuola Media Statale Calaman-

drei abbiamo fatto visita-re loro il nostro Istituto e abbiamo ballato per loro delle danze tipiche del Piemonte.

La 1°L insieme alla 1°E e ai ragazzi stranieri, hanno ballato nel cortile della scuola. La danza è

stata chiamata “Circolo Circasso”. I ragazzi si sono

allenati grazie al valido a-iuto e ai consigli della pro-fessoressa Del Col, l’insegnante di musica, e dalla professoressa Rullo, insegnante di sostegno.

Per diversi giorni gli ospiti sono venuti nelle nostre classi e così abbiamo avuto occasione di comunicare con loro in lingua inglese.

Venerdì 21 marzo c’è stata una festa per scambiarsi i saluti.

Il giorno dopo i ragazzi stranieri sono ripartiti per

i loro paesi, tutti cre-diamo che si siano divertiti molto.

I ragazzi inoltre hanno visitato i principali monu-menti della città.

Ci siamo divertiti moltissimo anche perché è stata un’esperienza nuo-va.

Lorenzo Forzese

Abdù Gzady

Greta Meregalli

Niccolò Tevez

SPECIALE

Pagina 6 "CALA" NEWS Calamandrino

Il gruppo al completo

Il programma settoriale “Comenius” riguarda tutto l'arco dell'istruzione scolastica, dalla scuola dell'in-

fanzia fino al termine degli studi secondari superiori: risponde alle esigenze didattiche e di apprendi-

mento di tutte le persone, gli istituti e le organizzazioni coinvolte in questo tipo di istruzione.

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Greta, Andrea e Abdù, inviati

speciali, intervistano Giorgia e

Alessio, i ragazzi che hanno ospi-

tato a casa loro gli studenti del

“Progetto Comenius”.

Qual è stata la vostra pri-

ma reazione quando

avete incontrato i ra-

gazzi del “Progetto Co-

menius”?

All’inizio eravamo intimi-diti ed emozionati, poi abbiamo fatto subito amicizia.

Una volta arrivati a casa

che cosa avete fatto?

Abbiamo parlato dei due paesi, delle nostre scuo-le e dei nostri amici; ci siamo confrontati su vari aspetti. La comuni-cazione non è stata sempre facile ma ci sia-mo aiutati spesso coi gesti e addirittura con Google Traduttore!

Che cosa ne pensavano

degli orari dei pasti?

Erano un po’ scombussola-ti, noi siamo abituati a mangiare in orari diver-si mentre loro anticipa-no il pranzo e la cena di almeno un’ora e mezza.

Che cosa avete mostrato

loro della città di Tori-

no?

Abbiamo visitato il centro in pullman, in particolare ci siamo recati al Museo del Cinema e alla Mole Antonelliana, al Museo dell’Auto, al Museo E-gizio, allo Juventus Sta-dium e presso la Basili-ca di Superga. Pensia-mo si siano un po’ stan-cati per questo tour, ci è sembrato che non fosse-ro molto abituati a con-centrare le visite a tanti monumenti in poco tempo.

Quali differenze hanno

riscontrato tra Torino e

la Norvegia?

Non molte, a parte gli ora-ri e il clima diverso!

Cos’hanno ricevuto in do-

no?

Un barattolo di Nutella, delle calamite colorate e vari dolciumi tipici.

Come hanno trovato la

cucina italiana?

Conoscevano già alcuni piatti. Ne sono stati, na-turalmente, entusiasti!

Con quali propositi vi sie-

te salutati?

Abbiamo rinnovato la pro-messa di scambio e spe-riamo presto di poterli incontrare nel loro pae-se.

Greta Meregalli

Andrea Link

Abdù Gzady

INTERVISTA AGLI OSPITI

Greta, Andrea e Abdù, inviati speciali, intervistano Giorgia e Alessio, i ragazzi che hanno ospitato a casa loro gli

studenti del “Progetto Comenius”.

La festa finale

Numero 1 Pagina 7

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Lui è già impegnatoLui è già impegnatoLui è già impegnatoLui è già impegnato Caro Danilo, ho un pro-blema di cuore: a me pia-ce una persona che è già fidanzata. Ho provato a non pensarci, ma non rie-sco a levarmelo dalla te-sta. Cosa mi consigli?

Martina Risposta: Cara Martina, devi dirgli tutto quello che provi per lui; magari ca-pisce che senza di te non può vivere.

Sono troppo timida.

-Caro Danilo, mi piace un

ragazzo ma non riesco a

dirgli ciò che provo per-

ché mi vergogno. Non so

proprio come comportar-

mi, anche perché non so

se io gli piaccio.

Chiara

Risposta: Cara Chiara,

confessagli i tuoi senti-

menti, così ti sentirai mol-

to meglio. Poi, magari, vi

fidanzerete.

Incidente d’amore

-Caro Danilo, il mio ragazzo

mi ha lasciata, perché stavo

cadendo e il suo migliore

amico mi ha preso tra le sue

braccia ( ma a me lui non

piace e poi è bruttissimo !!!).

Come mi devo comportare?

Giulia

Risposta: Cara Giulia, ti con-

siglio di raccontargli come

sono andate veramente le

cose e vedrai che con la ve-

rità si aggiusta tutto. Se

non ti crede vuol dire che

non ha fiducia nella vostra

relazione e quindi ti convie-

ne trovartene un altro.

Non riesco a Non riesco a Non riesco a Non riesco a

dimenticarladimenticarladimenticarladimenticarla.

Caro Danilo , ho

un problema di

cuore: la mia ra-

gazza mi ha lascia-

to , ho provato a

dimenticarla ma

non riesco a vivere

senza di lei,come

faccio a riconqui-

starla ?

Luca

Risposta: Caro Lu-

ca, prova a farle un

regalo o a scriverle

una poesia in cui

riveli i tuoi veri

sentimenti e se ti

ama dirà certa-

mente di sì, sennò

chiedile se almeno

potete rimanere

amici. Buona for-

tuna !

LA POSTA DEL CUORE

di Danilo

Pagina 8

Se hai un problema di cuore scrivi

a

La posta del cuore di Danilo

E-mail

[email protected]

"CALA" News Calamandrino

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Un giorno tre fratelli, Niccolò, Federica e Sofia, decisero di andare a tro-vare il loro vecchio pro-fessore di scienze.

Chiamarono la loro ex scuola e chiesero del pro-fessore. Egli disse loro che avrebbero potuto an-dare a trovarlo il giorno dopo.

I fratelli accettarono la proposta.

Quando arrivarono, i suoi allievi dissero loro che il professore era scomparso mentre stava svolgendo un esperimen-to molto complicato.

I tre fratelli, allarmati, si misero subito alla ricerca del professore partendo dal giardino della scuola.

A un certo punto Sofia inciampò in una radice di un albero e urtò il mu-ro a fianco a esso.

Durante l’urto si aprì u-na voragine nel terreno e i tre fratelli vi caddero dentro.

Arrivati in fondo trova-

rono un bosco in-cantato; si incam-minarono e scorse-ro il professore ad-dormentato dietro un abete. Egli era circondato da tutti gli animali del bo-sco.

Ben presto scopri-rono che gli animali sapevano parlare. Essi dissero ai tre fratelli che per svegliarlo era neces-sario andare a tagliare tutte le foglie marce del bosco. A questo punto i tre fratelli si misero subi-to al lavoro; pensavano di avere eliminato tutte le foglie marce del bosco tutte ma il professore non si era ancora sveglia-to! Allora si rivolsero all’elfo del. grande ippo-castano il quale li con-dusse presso un cespu-glio con foglie secche e lo tagliarono immediata-

mente.

A questo punto videro che il professore inizia-va a svegliarsi lenta-mente. Quando fu del tutto sveglio, arrivarono tutti gli animali del bo-sco e organizzarono un gustoso pic nic.

Quando risalirono in su-perficie, tutti gli allievi chiesero al professore cosa gli fosse successo e furono molto lieti di ri-vederlo e di ascoltare l’incredibile avventura che i tre ragazzi aveva-no vissuto insieme a lui!

Sofia Licitra

Greta Meregalli

Alberto Pizzicato

Niccolò Tevez

Il piacere di narrare

ALLA RICERCA DEL PROFESSORE PERDUTO

Numero 1

Se vuoi vedere pubblicato il tuo racconto invialo a

[email protected]

( in formato word, con la firma,

l’indicazione della classe e un

massimo di 270 parole)

Pagina 9

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Il city camps è un ritrovo estivo per ragazzi che han-no dai nove ai quindici anni in cui si parla inglese. Si

svolgerà presso la sede della scuola Calamandrei di corso

Benedetto Croce, 17 e si potrà frequentare dal trenta giugno all’undici luglio dalle 9,00 alle 17,00 dal lunedì al ve-nerdì. Gli animatori gui-deranno i bambini in giochi, attività didatti-che e sport. È bello so-prattutto perché ci sono relazioni tra bambini

delle scuole elementari e ra-gazzi della scuola media e tutti insieme partecipano

alle iniziative proposte dagli educatori. Gli alunni che hanno partecipato gli anni scorsi hanno raccontato che per loro è stato bellissimo, anche se faceva molto caldo, perché si giocava e si parla-va sempre in inglese. Tutti i ragazzi che hanno provato questa esperienza non ve-dono l’ora di ripeterla l’anno successivo. È propo-sto per migliorare la pro-nuncia dell’ inglese.

Andrea Link

Yugi Scarfeys

Pagina 10 "CALA" News Calamandrino

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Nel ping pong o tennis da tavolo la par-

tita inizia quando la pallina lascia la

mano del giocatore che gioca il primo

s e r v i z i o ( l a b a t t u t a ) .

Un incontro standard secondo le regole

internazionali si svolge in cinque set (o

partite). Vince l'incontro chi si aggiudica

tre partite su cinque, con un risultato

quindi che va da 3-0, a 3-1, e a 3-2. La

singola partita invece si chiude a 11

punti, quando l'avversario ne ha totaliz-

zati meno di 10. Se invece ci si trova

all'interno della partita con un punteggio

di 10 a 10, si va a oltranza finché uno

dei due giocatori riesce per primo ad

andare sopra di due punti dall'altro gio-

catore (13-11, 15-13 ecc...).

La battuta o il servizio.

Prima dell'inizio dell'incontro di ping

pong viene effettuato il sorteggio con

monetina per chi effettuerà la prima bat-

tuta (o servizio). Il giocatore che batte

per primo effettua due battute consecuti-

ve e poi cederà il servizio all'altro gioca-

tore. Così si prosegue fino al termine

della partita, due servizi ciascuno. Nel

caso in cui ci si trovi con un punteggio

di 10 a 10, e per tutte le battute successi-

ve fino al termine della partita, le battute

s a r a n n o u n a a t e s t a .

Per battuta, o servizio, si intende il col-

pire la pallina con la propria racchetta da

ping pong, facendola rimbalzare una

sola volta nel proprio

campo e facendole su-

perare la rete e toccan-

do il tavolo avversario,

una o più volte. Se la

pallina sfiora la rete

durante la battuta, pri-

ma che essa tocchi il

campo avversario, av-

viene il fallo e si ripete

la battuta, senza che vengano aggiudicati

punti a nessuno. Anche se la pallina col-

pisce i supporti in ferro o plastica, sarà

da ritenersi fallo e il servizio dovrà esse-

r e r i p e t u t o .

I falli che si possono commettere sono i

seguenti:

• il giocatore (o la sua racchetta) toc-

cano la rete

• il giocatore appoggia la mano libera

(quella che non impugna la racchetta)

sul tavolo

• il giocatore sposta anche inavverti-

tamente il tavolo di gioco

la pallina è toccata con una parte del

corpo diversa della racchetta del gioca-

tore o dalla mano dello stesso che la

impugna.

I punti e la loro assegnazione durante

la partita.

Un giocatore guada-

gna un punto in uno

dei casi seguenti:

• l'avversario ef-

fettua un servizio che

n o n è v a l i d o

(secondo quanto de-

scritto sopra in meri-

to alla battuta)

• l'avversario manca la palla con la

racchetta durante un rinvio

• l'avversario colpisce la palla con la

racchetta durante un rinvio ma la manda

fuori dal tavolo

• l'avversario commette un fallo (vedi

la sezione falli)

• la pallina rimbalza due o più volte

nel campo avversario

la pallina viene colpita dall'avversario

due volte consecutivamente.

E' consentito colpire la pallina senza che

essa abbia rimbalzato neanche una volta

nel proprio campo (con il cosiddetto

"colpo al volo"), a patto che il colpo sia

eseguito con la mano all'interno del peri-

metro del tavolo (in questo caso è il giu-

dice di gara a validare l'azione).

giato tra loro. Alla fine il pro-fessore ha premiato i primi otto con una maglietta con su scritto Scuola Calamandrei ma, visto che quel giorno pioveva, ha deciso di donare la magliet-ta anche agli altri. I primi otto vincitori hanno poi incontrato le altre scuole il venticinque marzo.

La Calamandrei ha gareggiato con tre squadre: III H, III L e I

Il torneo di tennis da tavolo organizzato dal professor Le-onardo si è svolto presso la scuola Calamandrei in due tranche. Il giorno ventisei feb-braio 2014 hanno gareggiato sedici ragazzi di classi diverse che si sono impegnati molto e si sono anche divertiti.

Sono stati divisi in gruppi; le prime hanno incontrato le se-conde e le terze hanno gareg-

L. I ragazzi si sono impegnati e hanno raggiunto un buon risultato: quinti nella classifica generale

Andrea Link

Axel Osvaldo

Niccolò Tevez

Sofia Licitra

Andrea Link

Federica Bellone

Il tennis da tavolo o ping pong

TORNEO DI TENNIS DA TAVOLO

Numero 1 Pagina 11

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Pagina 12 "CALA" News Calamandrino

Premiazione gara regionale di corsa

campestre. Alunni partecipanti: Tam-

burro, II H; Gay, III B; Retta IIIG, Par-

retta, II A.

Premiazione gara provinciale di tennis da tavolo

Emanuele Furno Terza H

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MUFFIN AL CIOCCOLATO

Ingredienti:

• 100g di cioccolato al latte

• 300g di farina,

• 2 cucchiaini di lievito in polvere

• 1 cucchiaino di bicarbonato

• 1 pizzico di sale

• 2 uova

• 150 g di burro

• 80g zucchero

• 250ml di latte

PREPARAZIONE

Grattugiare il cioccolato grossolanamente. Mescolare la farina, il lievito, il bicarbonato, il sale e il cioccolato in una ciotola. In un'altra ciotola amalgamare uova, burro, zucchero e latte. Alla fine uni-re il tutto, versare negli stampini e mettere in forno a 180 °C per circa 20 minuti; spegnere il forno, lasciare riposare 5 minuti e lasciarli raffreddare lentamente prima di gustarli.

STRUDEL DI MELE

Ingredienti:

• pasta sfoglia rettangolare

• marmellate secondo il proprio gusto

• mele

• frutta secca (mandorle, noccioline, pinoli, noci)

• tuorlo d’uovo

• zucchero a velo

PREPARAZIONE

Prendere la pasta sfoglia e stenderla sulla carta da forno lasciando due margini rettangolari ai lati. Spal-mare la marmellata sulla parte centrale della pasta sfoglia. Aggiungere la frutta secca finemente tritata e le mele tagliate a dadini. Praticare dei tagli orizzontali sui due margini e intrecciare i lembi laterali; chiu-dere gli altri due lati e spennellare il tuorlo sulla superficie del dolce. Infornare per venti minuti a 180°, lasciare raffreddare a temperatura ambiente. Per finire spolverizzare di zucchero a velo.

Federica Bellone Andrea Link

Lorenz Monem Mandresy Morra di Cella

Yugi Scarfeys Gigi De Santa

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Pagina 14 "CALA" NEWS Calamandrino

Qual è il colmo per un

alieno?

Essere verde di invidia.

Qual è il colmo per un orologiaio?

Perdere tempo.

Qual è il colmo per

un elefante? Avere

gli orecchioni.

Qual è la frutta

più bas-

sa? La ba-nana.

Al ristorante

C’è un signore che ordina degli spaghetti al pomodoro. Dopo che ha finito passa il cameriere e chiede: “Com’erano gli spaghetti?” E il signore: “Buoni ma ho trovato un capello” E il cameriere: “È

impossibile abbiamo usato i pelati!”

Perché l’arancia non va

mai a fare la spesa? Pe

rché

manda-Rino.

In famiglia

Un giorno in una casa ci sono marito e moglie che guardano la tv che trasmette il telegiornale. Questa la notizia:” Ragazza stufa scappa di casa, i genitori muoiono dal freddo.”

"CALA" News Calamandrino

Gabriele Cociglio

Ilenia Scagnolari

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Numero 1

Qual è il colmo per un tennista?

A ognuno dei simboli dello schema in alto è associata una lettera nello schema in basso. Con-

frontando i due schemi si scoprono le corrispondenze per completare le parole. Al termine si

legge la risposta alla domanda

PAROLE

IN RIMA Quando è grande

non fa stare nella

pelle. Che cosa?

ANONIMO

DAMISTA

DISEGNI

GIRETTI

ISIDORO

MODERNI

STRETTO

SUDARIO

ORIZZONTALI

IMPEGNI

QUADERNI

COLLETTO

SINONIMO

VERTICALI

SCAFISTA

LEGGENDARIO

BAFFETTI

POMODORO

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Riccardo Francabandiera

Lorenz Monem

Giulia Riccadonna

Niccolò Tevez

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Abdù Gzady

Alberto Pizzicato

Alessandra Venturini

Alessio Svetlano

Andrea Link

Axel Osvaldo

Federica Bellone

Gabriele Cociglio

Gigi De Santa

Giorgia Rabuano

Giulia Riccadonna

Ilenia Scagnolari

Lorenz Monem

Lorenzo Forzese

Mandresy Morra di Cella

Mattia Ferrara

Niccolò Tevez

Riccardo Francabandiera

Sofia Licitra

Yugi Scarfeis

Via Nichelino, 7

TORINO

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