Giovanni Miccoli (1933 – 2017) Miccoli.pdfsumeva atteggiamenti, nella mi-gliore delle ipotesi,...

10
Giovanni Miccoli (1933 – 2017) Mary B. Tolusso, Giovanni Miccoli. Addio allo storico della Chiesa. Laureato alla Normale di Pisa era stato docente all’università di Trieste. Aveva 86 anni in «il Piccolo» Trieste 29 marzo 2017 Marco Roncalli, La forza civile della storia in «Avvenire» 29 marzo 2017 Redazione, È morto lo storico Giovanni Miccoli in «l’Osservatore romano» 29 mar- zo 2017 Alberto Melloni, Giovanni Miccoli. Studiare la Chiesa con speranza. È morto a Trieste il grande storico. Allievo di Cantimori, fu il primo a parlare delle omissioni di Pio XII in «la Repubblica» 29 marzo 2017 Antonio Carioti, Addio a Miccoli. Un occhio critico sulla Chiesa. Lo storico triestino era nato nel 1933 in «Corriere»29 marzo 2017 Andrea Sarri La Chiesa nell’analisi di Miccoli in «Trentino» 31 marzo 2017 2 4 6 7 8 9

Transcript of Giovanni Miccoli (1933 – 2017) Miccoli.pdfsumeva atteggiamenti, nella mi-gliore delle ipotesi,...

Page 1: Giovanni Miccoli (1933 – 2017) Miccoli.pdfsumeva atteggiamenti, nella mi-gliore delle ipotesi, patemalisti-ci». ... Rivoluzione francese del 1789. All'apostasia dell'umanità da

Giovanni Miccoli (1933 – 2017)

Mary B. Tolusso, Giovanni Miccoli. Addio allo storico della Chiesa. Laureato alla Normale di Pisa era stato docente all’università di Trieste. Aveva 86 anni in «il Piccolo» Trieste 29 marzo 2017 Marco Roncalli, La forza civile della storia in «Avvenire» 29 marzo 2017 Redazione, È morto lo storico Giovanni Miccoli in «l’Osservatore romano» 29 mar-zo 2017 Alberto Melloni, Giovanni Miccoli. Studiare la Chiesa con speranza. È morto a Trieste il grande storico. Allievo di Cantimori, fu il primo a parlare delle omissioni di Pio XII in «la Repubblica» 29 marzo 2017 Antonio Carioti, Addio a Miccoli. Un occhio critico sulla Chiesa. Lo storico triestino era nato nel 1933 in «Corriere»29 marzo 2017 Andrea Sarri La Chiesa nell’analisi di Miccoli in «Trentino» 31 marzo 2017

2

4

6

7

8

9

Page 2: Giovanni Miccoli (1933 – 2017) Miccoli.pdfsumeva atteggiamenti, nella mi-gliore delle ipotesi, patemalisti-ci». ... Rivoluzione francese del 1789. All'apostasia dell'umanità da

0 0 S saLaureato alla Normale di Pisa era stato docente II' iv rsit® i Trieste. Aveva 86 anni

1 TRIESTE

É morto ieri a Trieste lo stori-co Giovanni Miccoli. Conside-rato fra i più importanti stu-diosi italiani di storia dellaChiesa, era nato a Trieste nel1933 e si era laureato allaScuola Normale di Pisa, dove èstato allievo di Ottorino Berto-lini, Delio Cantimori e Arse-nio Frugoni . Dopo periodi distudio in Germania e Inghil-terra, alla fine degli anni '60era stato nominato professoreall'Università di Trieste, doveha insegnato fino al pensiona-mento.

di MARY B. TOLUSSO

veva un istinto naturaleper affrontare la prospet-tiva più inedita rispetto a

una questione, Giovanni Micco-li, il grande storico triestinoscomparso ieri. Un istinto, ap-punto, praticato non solo nelladimensione culturale, ma anchein quella umana. Basti pensareche, come testimoniano alcuniamici, non era certo tipo da assu-mere atteggiamenti baronali,presuntuosi, comportamenti te-si a sottolineare l'assoluto privile-gio di un ruolo: «Nonostante un'epoca - confida l'amico BeppeBattelli, docente di Storia con-temporanea all'Università di Tri-este - dove era piuttosto sconta-to che i professori si sentisseroparte di un élite culturale che as-sumeva atteggiamenti, nella mi-gliore delle ipotesi, patemalisti-ci».

Lui no. Anzi. Lo stesso Battelliricorda proprio il primo incon-tro, durante un convegno a Fi-renze su Don Milani: «Io avevo27 anni - dice - mi separavano daquesto maestro esattamente 20anni. E tuttavia Giovanni michiese immediatamente di darcidel "tu", cosa piuttosto inusualea quei tempi, per non dire total-mente inedita quando a chieder-lo eraunprestigiosoprofessore».Atteggiamento che, in genere, vasotto l'appellativo di: sicurezza.Insomma di chi non ha bisognodi sfoggiare le credenziali delproprio potere per essere autore-vole. E Giovanni Miccoli lo era,

autorevole, per la sua intelligen-za raffinata e per la sua ricercache, appunto, nonostante abbiaincluso temi presenti nell'imma-ginario collettivo, di matrice perlo più cattolica, amava però af-frontare da una prospettiva ine-dita: «È una delle caratteristicheche lo distingueva, individuare fi-loni meno battuti. Così la figuradi San Francesco, che ha moltoamato, non veniva mai indagatadalla prospettiva degli elementipiù classici».

Laureato alla Normale di Pisa,formato nella vivacità culturaledel dopoguerra con maestri d'ec-cellenza come Bertolini, Miccoliha poi insegnato prima a Pisa,poi a Londra, Venezia e Trieste. Il

suo occhio si rivolgeva soprattut-to al Medioevo, ma anche allastoria contemporanea. Le pub-blicazioni sono innumerevoli, li-bri e saggi sostenuti (anche) dal-la disciplina e "sottomissione" aun metodo. Anche questa, cosapiuttosto inusuale per la specie:«La sua caratura di studioso eraeccezionale - continua Battelli -sia dal punto di vista conosciti-

vo, sia per l'insegnamento sulpiano del metodo».

Un lascito che non si trova so-lo nelle sue pubblicazioni scienti-fiche, ma proprio in quel suo ri-tomare sulle questioni del meto-do storico che lo distingue netta-mente da ciò che è il panoramadegli studiosi della sua genera-zione: «È raro trovare nei docentidi quell'epoca, e anche di quellesuccessive, un'attenzione co-stante e meticolosa al "come" oc-corra studiare la storia». Insom-ma sempre un atto di umiltà. LaStoria, appunto, quella con la smaiuscola, quella che si presta aessere interpretata spesso da chinon ritiene necessario esibire ipropri strumenti di lavoro. Men-tre Miccoli nulla dava per sconta-to: «Non solo. Ma poneva deiproblemi. Altro elemento raroda trovare nella storiografia, siadi argomento religioso che lai-co». Lui al contrario spalancava isuoi laboratori, proponeva idee,prospettive che avrebbero dovu-to portare avanti tutto il lavorostoriografico. «L'idea fondamen-tale di Giovanni era che ciascunodi noi, coni propri strumenti, do-vesse concorrere a fare andare

avanti la conoscenza generaledella storia».

Un tipo di sensibilità che esi-ste nelle scienze sperimentali,mentre è più difficile che avven-ga nelle scienze umane. Più faci-le che gli studiosi si concepisca-no come protagonisti delle lororicerche e che, a volte, si sottrag-gono da un confronto diretto deipropri risultati. Ecco perché Gio-vanni Miccoli è sempre stato de-terminato in questo tipo di impe-gno metodologico: «Un impe-gno in fondo faticoso, perché ri-chiede una capacità autocriti-ca». Ma è l'aspetto umano checolpiva soprattutto: «La sempli ci-tà, la schiettezza che lo distingue-vano, erano sorprendenti - conti-nua sempre Battelli - tanto piùquando i professori universitarigodevano ancora di uno statussociale che infine, via via, è venu-to fortunatamente perdendosi».

Miccoli è diventato docentegiovanissimo, raggiungendo infretta il suo successo accademi-co. Molte sono le pubblicazioniper diverse e prestigiose case edi-trici, oltre alla sua collaborazio-ne con Einaudi per la "Storiad'Italia". E molto si è dato su te-

mi ampliamente dibattuti comeil cattolicesimo e l'antisemiti-smo, il servizio e il potere nellachiesa. A chi gli aveva chiestouna definizione di laicità avevarisposto: «Il riconoscimento didiverse ideologie e fedi senza far-ne propria nessuna», una sintesiperfetta. Studioso prima dell'etàmedioevale e successivamentedell'epoca contemporanea. Duegrandi stagioni in cui Miccoli hasempre prestato grande atten-zione alle fonti d'archivio. «Se c'èun filo rosso che può unificare lesue varie tematiche è forse la ri-cerca, non delle cause perse, madelle situazioni non vincenti del-la storia», altro elemento atipico.«Sì perché la storia in genere vie-ne fatta con i materiali delle clas-si dirigenti, mentre Giovannispesso percorreva strade al difuori dei grandi filoni, proprioperché era alla ricerca di ciò chelui chiamava: le possibilità chepoi non si erano date. Ovverotentare di deviare da quel certocrocevia storico che rimarrà an-che quello dei manuali».

Miccoli, invece, si impegnavanell'individuare le piste possibi-li, ma che non erano risultate vin-centi. Rivelando infine, comestorico, ma forse ancora di piùcome uomo, un'assoluta voca-zione al senso della giustizia.

©RI PRODUZ I ON E R I SERVATA

Page 3: Giovanni Miccoli (1933 – 2017) Miccoli.pdfsumeva atteggiamenti, nella mi-gliore delle ipotesi, patemalisti-ci». ... Rivoluzione francese del 1789. All'apostasia dell'umanità da
Page 4: Giovanni Miccoli (1933 – 2017) Miccoli.pdfsumeva atteggiamenti, nella mi-gliore delle ipotesi, patemalisti-ci». ... Rivoluzione francese del 1789. All'apostasia dell'umanità da

29-MAR-2017da pag. 21foglio 1 / 2

Dir. Resp.: Marco Tarquinio www.datastampa.it Lettori Ed. II 2016: 304.000Diffusione 12/2016: 120.029Tiratura 12/2016: 137.738

Quotidiano

Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati

- Ed. nazionale

Page 5: Giovanni Miccoli (1933 – 2017) Miccoli.pdfsumeva atteggiamenti, nella mi-gliore delle ipotesi, patemalisti-ci». ... Rivoluzione francese del 1789. All'apostasia dell'umanità da

29-MAR-2017da pag. 21foglio 2 / 2

Dir. Resp.: Marco Tarquinio www.datastampa.it Lettori Ed. II 2016: 304.000Diffusione 12/2016: 120.029Tiratura 12/2016: 137.738

Quotidiano

Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati

- Ed. nazionale

Page 6: Giovanni Miccoli (1933 – 2017) Miccoli.pdfsumeva atteggiamenti, nella mi-gliore delle ipotesi, patemalisti-ci». ... Rivoluzione francese del 1789. All'apostasia dell'umanità da

29-MAR-2017da pag. 5foglio 1

Dir. Resp.: Giovanni Maria Vian www.datastampa.it Lettori: n.d.Diffusione: n.d.Tiratura 04/2016: 60.000

Quotidiano

Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati

- Ed. nazionale

Page 7: Giovanni Miccoli (1933 – 2017) Miccoli.pdfsumeva atteggiamenti, nella mi-gliore delle ipotesi, patemalisti-ci». ... Rivoluzione francese del 1789. All'apostasia dell'umanità da

29-MAR-2017da pag. 37foglio 1

Dir. Resp.: Mario Calabresi www.datastampa.it Lettori Ed. II 2016: 2.162.000Diffusione 12/2016: 249.022Tiratura 12/2016: 316.086

Quotidiano

Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati

- Ed. nazionale

Page 8: Giovanni Miccoli (1933 – 2017) Miccoli.pdfsumeva atteggiamenti, nella mi-gliore delle ipotesi, patemalisti-ci». ... Rivoluzione francese del 1789. All'apostasia dell'umanità da

30-MAR-2017da pag. 43foglio 1

Dir. Resp.: Luciano Fontana www.datastampa.it Lettori Ed. II 2016: 2.218.000Diffusione 12/2016: 318.217Tiratura 12/2016: 332.759

Quotidiano

Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati

- Ed. nazionale

Page 9: Giovanni Miccoli (1933 – 2017) Miccoli.pdfsumeva atteggiamenti, nella mi-gliore delle ipotesi, patemalisti-ci». ... Rivoluzione francese del 1789. All'apostasia dell'umanità da

C SANELL'ANALISIDI MICCOLId i Andrea Sarri

a comunità degli storicipiange ancorala perdita diun autentico maestro. Do-

po Claudio Pavone e Paolo Pro-di, scomparsi nel2016, nei giorniscorsi è morto nella sua Triesteall'età di ottantaquattro anni lostorico Giovanni Miccoli. Si eralaureato alla Normale di Pisa edera stato allievo di Arsenio Frugo-ni e Delio Cantimori. Aveva ini-ziato la sua carriera accademicainsegnando a Pisa storia medie-vale, passando poi all'insegna-mento di storia della chiesa e delcristianesimo nell'Università diVenezia e soprattutto in quelladella sua città di origine.

E SEGUE APAGINA 11

Page 10: Giovanni Miccoli (1933 – 2017) Miccoli.pdfsumeva atteggiamenti, nella mi-gliore delle ipotesi, patemalisti-ci». ... Rivoluzione francese del 1789. All'apostasia dell'umanità da

C SANELL'ANALISIDIMICCOLIMiccoli era dunque un medie-vista di formazione : si era in-fatti occupato della chiesa dipapa Gregorio VII (XI secolo),applicando in seguito il suonoto rigore scientifico allastraordinaria vicenda di Fran-cesco d 'Assisi e dei movimentifrancescani . Lo storico triesti-no si è poi dedicato a lungo al-lo studio dell'antisemitismopresente nella cultura cattoli-ca. In un volume del 2007 cheraccoglieva i risultati di qua-rant'anni di ricerche sulla ma-teria, si era occupato dei cosid-detti "silenzi" di Pio XII(1939 - 1958 ), il pontefice chenon denunciò pubblicamentel'orrore della Shoah. Nell'in-troduzione del libro GiovanniMiccoli sosteneva che, in par-ticolare su questioni così con-troverse , lo studioso di storia"non lavora per costruire ar-ringhe avvocatesche, né perdare libero corso ai propri sen-timenti o per mostrarsi animabella, ma per offrire a sé e aglialtri strumenti e materiali percapire" . Una vera lezione sulsignificato civile della cono-scenza storica.

Nella sua lunga vita di ricer-catore si era poi progressiva-mente interessato al rapportosviluppatosi tra chiesa e socie-tà nel corso dell 'età contem-poranea , distinguendosi an-che in questo campo per l'at-tenzione costante riservata al-lo studio delle fonti storiche.Su queste , e non su ideologi-che generalizzazioni , fondavainfatti le sue esemplari rico-struzioni dei processi che han-no segnato la nostra epoca. Inuna raccolta di saggi pubblica-ta nel 1985 dall'editore Mariet-

ti (Fra mito della cristianità esecolarizzazione), Miccoli ave-va scandagliato in profonditàla reazione della chiesa di Ro-ma al divorzio tra religione emodernità, iniziato durantel'età dell'Illuminismo e dellaRivoluzione francese del 1789.All'apostasia dell'umanità daDio, ovvero all'emancipazio-ne della società dalle normereligiose, la cultura cattolicaintransigente aveva contrap-posto la necessità di un ritor-no alla "cristianità" medieva-le. Per contrastare la perdita diinfluenza sulla vita degli uomi-ni, ci mostra Miccoli nei suoistudi, la chiesa cattolica otto-centesca e novecentesca ave-va costruito un mito, quelloper l'appunto di un medio evoidealizzato, al quale occorrevafare ritorno per salvarsi dallamodernità "senza Dio". E' unachiave di lettura di lungo peri -odo, quella della restaurazio-ne della "cristianità"; solo conil papato di Giovanni XXIII(1958-1963) e con il ConcilioVaticano II (1962-1965) lachiesa ha avviato un faticosopercorso di revisione del suomodo di porsi nel mondo.

E il percorso non si è affattoconcluso, come Miccoli haavuto modo di mettere in lucededicando un libro ai pontifi-cati di Giovanni Paolo II e Be-nedetto XVI (In difesa della fe-

de, Rizzoli 2007). Papa Wojty-la prima e papa Ratzinger poihanno infatti a suo giudizio ri -proposto un modello di convi-venza tra chiesa e società an-cora caratterizzato dal prima-to dell'immutabile "legge na-turale", custodita dal magiste-ro cattolico come fondamen-to decisivo della legge civile.Ma la scelta di assumere il no-me di Francesco, "con esplici-to richiamo al santo di Assisi",fatta da Jorge Bergoglio nelconclave di quattro anni fache lo elesse papa secondoMiccoli ha segnato una svolta.Ripubblicando in un volumet-to edito da Donzelli nel 2013 isuoi principali saggi di argo-mento francescano, lo storicotriestino notava infatti comela scelta del gesuita argentinoindicasse ai cattolici una via al-ternativa alle nostalgie della"cristianità". Papa Francesco,già soltanto con l'inedita scel-ta del nome, sembra dunqueassegnare alla chiesa, scrivevaal riguardo Miccoli, una"prospettiva di radicale rifor-ma", che dovrà necessaria-mente fondarsi sulla"rinuncia al potere e ai suoisimboli, in una scelta di sem-plicità e condivisione" con gliuomini e le donne del nostrotempo.

Andrea SarriRIPRODUZIONE E RISERVATA