Mi svegliai in preda ad un terrore folle: avevo perso la mia anima, qualcuno o qualcosa, non saprei...

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Mi svegliai in preda ad un terrore folle: avevo perso la mia anima, qualcuno o qualcosa, non saprei dirlo, me l'aveva rubata. Improvvisamente mi trovai completamente solo ad affrontare il giorno nascente, per la prima volta mi sentivo veramente abbandonato. Aprii gli occhi, ma non vidi niente e nessuno.

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Mi svegliai in preda ad un terrore folle: avevoperso la mia anima, qualcuno o qualcosa, non sapreidirlo, me l'aveva rubata. Improvvisamente mi trovai

completamente solo ad affrontare il giorno nascente, per la primavolta mi sentivo veramente abbandonato. Aprii gli

occhi, ma non vidi niente e nessuno.

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Accesi unaluce, ma la luce non c'era, o non la vedevo. Checosa è successo, mi chiesi. Che cosa faccio ora

continuai a domandarmi, la luce non c'è se ne andatainsieme alla mia anima. Provai a chiamare gli amici, ma

neanche loro risposero. Passò del tempo, manon saprei dire quanto perché non c'era più il giorno,

solo notte buia intorno a me.

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Ero senza forze epensai di non poterne più venir fuori e che ormai la

vita, se così si può chiamare senza l'anima, fosse giuntaalla fine: non c'era più una via di uscita. Piansi

lacrime amare, ma ad un tratto, tra le lacrime, misembrò di scorgere una luce. Si era una fioca luce

appena visibile tra la nebbia del dolore, ma c'era, seppurlontanissima: ma c'era.

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Inizia a camminareverso di essa, mi sembrava che più camminassi e

più essa si allontanasse. Passarono ore, poigiorni, poi settimane ma alla fine giunsi di fronte

a quella luce. Altro non era che una piccolacandela posata su di un foglio di carta con su scritto:

SPERANZA.