Ca' Filissine

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La storia di un’emergenza. Il quadro delle priorità. Il percorso delle soluzioni. La discarica di Ca’ Filissine. Partito Democratico di Verona. Direzione provinciale. Pescantina, 21 dicembre 2015.

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La storia di un’emergenza. Il quadro delle priorità. Il percorso delle soluzioni.

La discarica di Ca’ Filissine.

Partito Democratico di Verona. Direzione provinciale.

Pescantina, 21 dicembre 2015.

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La natura del problema

Ca’ Filissine.

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3 milioni di mc di RSU conferiti dal 1986 fino al 2006.

Un sito sequestrato dal 2006.

Un gestore condannato in primo grado per “dissennata gestione”. 35 metri di percolato dal fondo della discarica. Erano 12 nel 2006.

L’inquinamento che viene dal passato.

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Dispersione continua di percolato. 13 mc al giorno nelle acque di prima falda.

Impermeabilizzazione di superficie tardiva (2010) e inadeguata.

Inquinamento crescente: 72 mila mc di acqua all’anno cadono sulla discarica e diventano percolato.

Un’emergenza. Ogni giorno più grave.

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Movimentazione di 450 mila mc di rifiuti bagnati dal percolato.

Movimentazione prevista per individuare e tappare lesioni. Incertezza sulla realizzabilità e sulla probabilità di riuscita. Il progetto è finanziato dal conferimento di nuovi rifiuti.

Un approccio sbagliato. Il vecchio progetto.

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La latitanza delle istituzioni.

La Regione, competente su discariche e bonifiche:

!  non ha in bilancio risorse proprie per finanziare le attività di bonifica;

!  non ha chiesto di usare fondi europei per questo capitolo;

!  non ha agito sul Governo per richiedere fondi;

!  non ha dato seguito alla risoluzione n. 7 del 08.02.2012 votata all'unanimità in Consiglio regionale.

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Una bonifica costosa, senza fondi.

Allo stato attuale, non ci sono fondi per finanziare una bonifica che costa:

!  7 milioni € solo per l’asportazione del percolato;

!  20 milioni € per ripianare i debiti delle spese sostenute dal sequestro ad oggi.

In tutto:

!  147 milioni € per l’opzione rifiuti speciali non pericolosi (auto­sostenibile in assenza di fondi terzi);

!  65 milioni € per l’opzione rifiuti inerti (non auto­sostenibile, necessità di fondi terzi). non ha in bilancio risorse proprie per finanziare le attività di bonifica.

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In assenza di fondi, la bonifica può essere finanziata solo conferendo nuovi rifiuti, più che raddoppiando i volumi da conferire (da 800 a 1760 mc) e quindi anche i tempi di attività della discarica (13 anni circa).

Una bonifica costosa, senza fondi.

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Contro l’attuale progetto si è mobilitata una parte della cittadinanza: 4mila firme presentate al Comune e alla Regione. Quattro comitati in campo: Movimento Ambiente&Vita, Comitato No Discarica, Comitato referendum, Pescantina Comune Virtuoso. 4 quesiti referendari presentati. Obiettivo azzerare nuovi conferimenti, bonificare e chiudere entro tempi brevi.

La preoccupazione dei cittadini.

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Le scelte del comune.

Ca’ Filissine.

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Dal problema all’azione.

Il Comune aveva e ha obblighi dettati dalla situazione attuale e dalle istituzioni:

! Sentenza

! Protocolli d’intesa

! Contratto in essere con Daneco

! Soprattutto salvaguardia dell'ambiente

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Il Comune ha scelto l’azione.

Si è fatto carico del problema e ha deciso di presentare un nuovo progetto per bonificare Ca’ Filissine.

Migliorativo rispetto al precedente, sostenibile senza risorse di terzi, aperto a possibili migliorie.

Si sta muovendo sin dall'inizio per la ricerca di fondi, per diminuire l’impatto del progetto.

Dal problema all’azione.

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Per la definizione del progetto il Comune si è avvalso della consulenza dell’Università di Trento.

I progettisti sono stati scelti per la loro conoscenza pregressa della situazione per ottimizzare i tempi di presentazione delle soluzioni possibili.

Alla Commissione VIA Regionale sottoposto il progetto principale e 11 varianti (economicamente auto­sostenibili e non).

Dal problema all’azione.

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Un piano nuovo, meno impattante del primo.

Il piano adottato è pensato per arrestare l’inquinamento e rimuoverne le cause in modo stabile.

! Rimuovere il percolato, attraverso la costruzione di 16 pozzi e il suo smaltimento ad altri siti;

!  ricostruire l’impermeabilizzazione di superficie;

! conferire materiali non putrescibili e non pericolosi per dare al sito una conformazione che permetta lo sgrondo delle acque piovane, evitando la formazione di nuovo percolato e coprire icosti, in assenza di contributi.

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Un piano realistico, ma aperto al miglioramento.

Il piano adottato dal Comune considera lo scenario peggiore, cioè la totale mancanza di risorse per la bonifica.

Allo stesso tempo è aperto a migliorie, che sono possibili su 3 fronti:

! Fondi di terzi (finanziamenti da istituzioni, risarcimento danni da privato);

! Migliorie tecnologiche;

! Migliorie economico­finanziarie.

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Un piano migliorabile, con soluzioni condivise.

I miglioramenti al piano possono derivare da una partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti e competenti:

! all’interno di un Tavolo di Lavoro multistakeholder;

!  incaricato di definire le modalità di indagine e attivazione delle migliorie;

! partendo dallo stato del progetto post­VIA (es. definizione bando di gara, ricerca fondi, etc.).

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Quello che ci serve.

Ca’ Filissine.

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Un piano migliorabile, con soluzioni condivise.

Per arrivare alla bonifica di Ca’ Filissine servono:

!  la consapevolezza del problema e dei vincoli che ne determinano la soluzione;

! gli interventi tecnici per risolvere l’impatto ambientale della discarica;

!  i fondi per poter eseguire gli interventi tecnici e ristorare il danno subito;

!  la volontà di agire per risolvere un problema con la migliore delle soluzioni possibile.

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Alla cittadinanza e ai soggetti locali: condividere il percorso per ottimizzare il progetto mitigando l’impatto ambientale e sociale.

Ai Comuni vicini: condividere la battaglia per ottenere maggiore attenzione dagli enti superiori.

Alla Regione e al Governo: impegnarsi sul fronte delle risorse. Al PD: sostenere questa linea in tutte le sedi.

A tutti: proseguire il percorso, impedire che altro tempo sia sprecato a danno di una situazione non stabile da punto di vista ambientale, di salute ma anche sociale.

La nostra proposta.

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