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96 maggio/giugno 2008 - n.71 L ive c oncert 97 www.soundlite.it Lucio Dalla - Il Contrario di Me Tour La data bolognese de “Il contrario di me tour 2007” mi è sembrata l’occasione migliore per vedere il nuovo show teatrale di uno dei personaggi più importanti della musica italiana. Lucio gioca in casa e ha scelto la sua Bologna anche per la registrazione del DVD live. Un solerte Luca Gnudi, stage manager nonché vero factotum del cantautore bolognese, mi apre le porte del Palacongressi. Mi spiega come per l’ennesima volta Dalla abbia voluto stupire il proprio pubblico proponendo uno spettacolo insolito, a metà tra la musica e la rappresentazione teatrale. Lo spettacolo, infatti, assume un gusto particolarmente profondo grazie al coinvolgimento di Marco Alemanno, attore e cantante che, interagendo con le canzoni, riesce a proporre una drammaturgia dello spettacolo molto rara nei concerti di musica pop che siamo abituati a vedere. Una cosa sospesa, a metà strada tra la terra e la luna, come direbbe Lucio. Poi Luca mi fa da cicerone e mi presenta uno per uno i protagonisti tecnici di questo tour, anche se, a dir la verità, lavorando con Lucio da moltissimi anni praticamente conosco tutti e quindi gioco in casa anch’io; ma in questo momento il mio ruolo è quello di rigoroso cronista... La produzione Ph.D. è l’agenzia che segue l’artista da moltissimi anni, ed Enzo Milani è il direttore di produzione per Ph.D. “Lucio Dalla è sicuramente l’artista più poliedrico col quale abbia mai lavorato e, nonostante l’ultimo tour ufficiale sia stato ‘Luna Matana’ nel 2001, in questi 7 anni non è mai stato assente dalla scena live, con diversi progetti, come ‘Tosca’. Così nel 2007 è tornato a suo modo al tour teatrale, con uno spettacolo ‘diverso’, giocato sull’integrazione tra musica e teatro. E non solo dal punto di vista rappresentativo, ma anche per quel che riguarda l’aspetto scenografico e tecnico. Le tecnologie utilizzate per portare in scena lo spettacolo sono infatti un connubio tra quelle utilizzate oggigiorno sui palchi musicali di tutta Italia e quelle più tradizionali, artigianali, usate da sempre nel mondo del teatro. Quindi fari motorizzati e tecnologie video ma anche cose dal sapore romantico come tulle, quinte armate, fondali ed elementi scenografici tradizionali. Per questo motivo ci portiamo a seguito un macchinista che in prima persona, con corde, legno e martello, esegue movimenti di scena nel rispetto della più antica tradizione teatrale. Dal punto di vista tecnico ed organizzativo abbiamo scelto di avere un fornitore unico per luci, audio, video e trasporti: Alibi Music Service di Guidocarlo Quattrocolo”. La scena Emanuele Broccardo è il macchinista in tour. “Tutto il progetto scenico è opera dello scenografo Italo Grassi. In realtà non si può pensare puramente all’aspetto scenico senza considerare la tecnologia video impiegata che è parte integrante del progetto stesso. Ho 4 quinte armate, non verniciate ma rivestite in lamine dorate per aumentare il potere cangiante sotto l’effetto delle luci. Utilizziamo un tulle che sale e scende e che fa da sipario sottolineando le parti recitate: è l’assoluto protagonista dell’inizio dello spettacolo perché permette un efficace mascheramento del palcoscenico con un sottile gioco di trasparenze. Altri movimenti riguardano un sipario di piccole dimensioni, anch’esso rivestito in lamina dorata, che va a coprire parte del pedinamento dei musicisti durante la performance acustica. Molto emotivo risulta anche l’allestimento, sul brano ‘Malinconia di ottobre’, di uno scarno salotto dove Lucio siede e fuma cantando e giocando con una lampada da tavolo”. Cristiano Blandin Savoia è l’operatore video. “L’allestimento video è piuttosto minimalista: si tratta di 12 pannelli LED a bassa risoluzione, Martin serie LS, che assemblati formano uno screen di 12 x 2 metri con 300 x 50 pixel. La risoluzione è così bassa perché il display non deve riprodurre filmati, bensì grafiche animate con un puro scopo emozionale. Piloto tutto con il Martin Maxedia, che sostanzialmente è un media server unito ad un sistema di mixing ed editing video in tempo reale. La possibilità di mixare immagini in tempo reale mi permette una certa libertà interpretativa e riesco così ad apportare un’impronta personale allo spettacolo, non necessariamente identico di volta in volta”. Ivo Iacovelli è lighting designer ed operatore luci. “Il progetto luci, che ho curato personalmente, prevede l’integrazione tra fari a incandescenza tradizionali e fari motorizzati con lampade a scarica. In questa situazione la difficoltà maggiore è stata l’integrazione di un disegno luci convenzionale con la presenza scenica del ledwall. C’è infatti da considerare che ho a che fare con 24 metri quadrati di LED che a piena luminosità sono in grado di annullare qualsiasi disegno luci, soprattutto in un ambiente intimo come il palcoscenico teatrale. Fortunatamente c’è stata una forte collaborazione tra me e Italo Grassi, sia in fase di pre-produzione che di allestimento, in modo da ottenere un risultato fortemente sinergico”. Il suono Valerio Quaresima è P.A. manager e system engineer. “Tutto il sistema audio, a parte il monitoraggio di palco, è un progetto di Arturo Pacini, che è anche direttore tecnico del tour. Il sistema si basa su tecnologie relativamente nuove ma con un approccio assolutamente innovativo. Utilizziamo due consolle Yamaha PM5D, per la sala ed il palco, e tutto il routing audio ruota attorno al sistema di trasporto digitale su fibra ottica Optocore. Possiamo parlare quindi di un ‘Full Digital System’ che per di più sposa in pieno il concetto più stretto di network, nel senso inteso dalle reti informatiche basate su server. Una batteria di 7 Yamaha AD8HR – preamplificatori da 8 canali ciascuno e convertitori a 48 kHz / 24 bit – converte il segnale, poi messo a disposizione delle due console senza splitter o sistemi di distribuzione digitale grazie ad un’interfaccia Optocore DD32 che preleva il segnale convertito in AES-EBU e, attraverso un trasporto in fibra ottica, lo porta a disposizione di qualsiasi utilizzatore. Quindi, allestendo la registrazione audio e video per il DVD del tour, è bastato aggiungere in rete una singola unità Optocore DD32 per entrare direttamente nelle interfacce digitali del sistema di hard‑disk recording Pro Tools. La gestione del guadagno sui preamplificatori microfonici è volutamente svincolata dalle due console: gestiti indipendentemente, i preamplificatori hanno un livello di guadagno in funzione dello sfruttamento del massimo bit- rate con un conseguente ed udibile innalzamento della qualità audio. La gestione dei livelli sulle consolle viene poi effettuata con gli attenuatori digitali presenti su ogni PM5D. Anche i pochi insert sulla consolle di sala sono cablati in digitale. Tutta la catena audio è quindi in un unico formato, dalla sorgente fino al P.A. Il PA è composto da sistemi d&b Audiotechnik serie Q in configurazione LR: sulla prima americana sono appesi sia gli speaker medio‑alti, nella fattispecie Q1, sia i Q-SUB. Appendere i sub dà molti vantaggi sia sulla coerenza della fase rispetto ai medio-alti, sia per la riduzione della pressione sonora ed il conseguente innalzamento dell’omogeneità sull’intera area di ascolto”. di Maurizio Biancani

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Lucio Dalla - Il Contrario di Me TourLa data bolognese de “Il contrario di me tour 2007” mi è sembrata l’occasione migliore per vedere il nuovo show teatrale di uno dei personaggi più importanti della musica italiana.

Lucio gioca in casa e ha scelto la sua Bologna anche per la registrazione del DVD live. Un solerte Luca Gnudi, stage manager nonché vero factotum del cantautore bolognese, mi apre le porte del Palacongressi. Mi spiega come per l’ennesima volta Dalla abbia voluto stupire il proprio pubblico proponendo

uno spettacolo insolito, a metà tra la musica e la rappresentazione teatrale. Lo spettacolo, infatti, assume un gusto particolarmente profondo grazie al coinvolgimento di Marco Alemanno, attore e cantante che, interagendo con le canzoni, riesce a proporre una drammaturgia dello spettacolo molto rara nei concerti di musica pop che siamo abituati a vedere.Una cosa sospesa, a metà strada tra la terra e la luna, come direbbe Lucio.Poi Luca mi fa da cicerone e mi presenta uno per uno i protagonisti tecnici di questo tour, anche se, a dir la verità, lavorando con Lucio da moltissimi anni praticamente conosco tutti e quindi gioco in casa anch’io; ma in questo momento il mio ruolo è quello di rigoroso cronista...

La produzionePh.D. è l’agenzia che segue l’artista da moltissimi anni, ed Enzo Milani è il direttore di produzione per Ph.D.“Lucio Dalla è sicuramente l’artista più poliedrico col quale abbia mai lavorato e, nonostante l’ultimo tour ufficiale sia stato ‘Luna Matana’ nel 2001, in questi 7 anni non è mai stato assente dalla scena live, con diversi progetti, come ‘Tosca’. Così nel 2007 è tornato a suo modo al tour teatrale, con uno spettacolo ‘diverso’, giocato sull’integrazione tra musica e teatro. E non solo dal punto di vista rappresentativo, ma anche per quel che riguarda l’aspetto scenografico e tecnico. Le tecnologie utilizzate per portare in scena lo spettacolo sono infatti un connubio tra quelle utilizzate oggigiorno sui palchi musicali di tutta Italia e quelle più tradizionali, artigianali, usate da sempre nel mondo del teatro. Quindi fari motorizzati e tecnologie video ma anche cose dal sapore romantico come tulle, quinte armate, fondali ed elementi scenografici tradizionali. Per questo motivo ci portiamo a seguito un macchinista che in prima persona, con corde, legno e martello, esegue movimenti di scena nel rispetto della più antica tradizione teatrale.Dal punto di vista tecnico ed organizzativo abbiamo scelto di avere un fornitore unico per luci, audio, video e trasporti: Alibi Music Service di Guidocarlo Quattrocolo”.

La scenaEmanuele Broccardo è il macchinista in tour.“Tutto il progetto scenico è opera dello scenografo Italo Grassi.In realtà non si può pensare puramente all’aspetto scenico senza considerare la tecnologia video impiegata che è parte integrante del progetto stesso. Ho 4 quinte armate, non verniciate ma rivestite in lamine dorate per aumentare il potere cangiante sotto l’effetto delle luci. Utilizziamo un tulle che sale e scende e che fa da sipario sottolineando le parti recitate: è l’assoluto protagonista dell’inizio dello spettacolo perché permette un efficace mascheramento del palcoscenico con un sottile gioco di trasparenze. Altri movimenti riguardano un sipario di piccole dimensioni, anch’esso rivestito in lamina dorata, che va a coprire parte

del pedinamento dei musicisti durante la performance acustica.Molto emotivo risulta anche l’allestimento, sul brano ‘Malinconia di ottobre’, di uno scarno salotto dove Lucio siede e fuma cantando e giocando con una lampada da tavolo”.

Cristiano Blandin Savoia è l’operatore video.“L’allestimento video è piuttosto minimalista: si tratta di 12 pannelli LED a bassa risoluzione, Martin serie LS, che assemblati formano uno screen di 12 x 2 metri con 300 x 50 pixel. La risoluzione è così bassa perché il display non deve riprodurre filmati, bensì grafiche animate con un puro scopo emozionale. Piloto tutto con il Martin Maxedia, che sostanzialmente è un media server unito ad un sistema di mixing ed editing video in tempo reale. La possibilità di mixare immagini in tempo reale mi permette una certa libertà interpretativa e riesco così ad apportare un’impronta personale allo spettacolo, non necessariamente identico di volta in volta”.

Ivo Iacovelli è lighting designer ed operatore luci.“Il progetto luci, che ho curato personalmente, prevede l’integrazione tra fari a incandescenza tradizionali e fari motorizzati con lampade a scarica.In questa situazione la difficoltà maggiore è stata l’integrazione di un disegno luci convenzionale con la presenza scenica del ledwall. C’è infatti da considerare che ho a che fare con 24 metri quadrati di LED che a piena luminosità sono in grado di annullare qualsiasi disegno luci, soprattutto in un ambiente intimo come il palcoscenico teatrale. Fortunatamente c’è stata una forte collaborazione tra me e Italo Grassi, sia in fase di pre-produzione che di allestimento, in modo da ottenere un risultato fortemente sinergico”.

Il suonoValerio Quaresima è P.A. manager e system engineer.“Tutto il sistema audio, a parte il monitoraggio di palco, è un progetto di Arturo Pacini, che è anche direttore tecnico del tour. Il sistema si basa su tecnologie relativamente nuove ma con un approccio assolutamente innovativo. Utilizziamo due consolle Yamaha PM5D, per la sala ed il palco, e tutto il routing audio ruota attorno al sistema di trasporto digitale su fibra ottica Optocore. Possiamo parlare quindi di un ‘Full Digital System’ che per di più sposa in pieno il concetto più stretto di network, nel senso inteso dalle reti informatiche basate su server. Una batteria di 7 Yamaha AD8HR – preamplificatori da 8 canali ciascuno e convertitori a 48 kHz / 24 bit – converte il segnale, poi messo a disposizione delle due console senza splitter o sistemi di distribuzione digitale grazie ad un’interfaccia Optocore DD32 che preleva il segnale convertito in AES-EBU e, attraverso un trasporto in fibra ottica, lo porta a disposizione di qualsiasi utilizzatore. Quindi, allestendo la registrazione audio e video per il DVD del tour, è bastato aggiungere in rete una singola unità Optocore DD32 per entrare direttamente nelle interfacce digitali del sistema di hard‑disk recording Pro Tools.La gestione del guadagno sui preamplificatori microfonici è volutamente svincolata dalle due console: gestiti indipendentemente, i preamplificatori hanno un livello di guadagno in funzione dello sfruttamento del massimo bit-

rate con un conseguente ed udibile innalzamento della qualità audio. La gestione dei livelli sulle consolle viene poi effettuata con gli attenuatori digitali presenti su ogni PM5D. Anche i pochi insert sulla consolle di sala sono cablati in digitale.Tutta la catena audio è quindi in un unico formato, dalla sorgente fino al P.A.Il PA è composto da sistemi d&b Audiotechnik serie Q in configurazione LR: sulla prima americana sono appesi sia gli speaker medio‑alti, nella fattispecie Q1, sia i Q-SUB. Appendere i sub dà molti vantaggi sia sulla coerenza della fase rispetto ai medio-alti, sia per la riduzione della pressione sonora ed il conseguente innalzamento dell’omogeneità sull’intera area di ascolto”.

di Maurizio Biancani

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98 maggio/giugno 2008 - n.71

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Marco Dallago è il fonico FoH di fiducia dell’artista.“Pur avvezzo al digitale, ero perplesso soprattutto per il fatto di non avere sotto controllo la gestione dei guadagni microfonici: sono infatti abituato a lavorare con i fader di canale a 0 dB e l’idea che i gain sarebbero stati gestiti da una terza persona mi lasciava dubbioso. In realtà, grazie agli attenuatori digitali sul banco, nella gestione del mixaggio non c’è una reale differenza; in compenso mi rendo conto di avere a disposizione una qualità audio superiore. Il segnale convertito sul palco al massimo numero di bit possibili risulta di una silenziosità totale e di una dinamica a dir poco sorprendente.Utilizzo pochissime macchine outboard, semplicemente un TC System 6000 e 4 canali di equalizzazione dinamica XTA D2 in insert sulle voci di Lucio e di Marco Alemanno, macchine che meglio di un qualsiasi equalizzatore riescono a plasmare l’equilibrio timbrico e dinamico senza mai snaturare la voce anche in condizione di controllo estremo.

Il microfonaggio è abbastanza standard: Beyer Opus 65 sulla cassa, di cui apprezzo la profondità ed il punch, dati dall’effetto prossimità molto pronunciato, Neumann KMS10 sulla voce di Lucio, ed una capsula cardioide DPA montata su archetto per il recitato di Marco Alemanno”.

Andrea “Otto” Salvato è il fonico di palco.“Il monitoraggio è per tutti intrauricolare. La postazione del percussionista, quella del batterista e quella del tastierista sono cablate via cavo ed il segnale per le cuffie è distribuito con tre appositi ampli. I due chitarristi, il bassista, la corista, Lucio e Marco invece si sono affidati a dei sistemi IEM radio Shure PSM700, che io stesso uso come riferimento.Il palco è totalmente silenzioso, non ci sono monitor di nessun genere, batteria e percussioni sono schermati con plexiglass da 1,5 cm, gli ampli da chitarra sono rinchiusi in appositi silent case posizionati fuori dal palcoscenico. Anche il basso è in linea. L’unica cosa che suona sul palco è il subwoofer di rinforzo al batterista. Utilizzo pochissimo outboard: un Lexicon 480 per i riverberi e due Avalon 737 sulle 2 voci principali”.

Arturo Pacini è il direttore tecnico.“Ho scelto di puntare sul networking perché questa tecnologia consente la condivisione della stessa informazione ad un numero infinito di utenti. In qualsiasi momento, in qualsiasi modalità e in qualsiasi ordine. Questo significa: nessuna compressione audio, campionamento a 24 bit / 48 kHz, nessun ground loop, facile collegamento grazie a cavi normalmente reperibili sul mercato, numero virtualmente illimitato di dispositivi utilizzabili in rete, lunghe distanze tra i dispositivi del sistema, illimitato splittaggio del segnale audio, normogramma del sistema audio a guadagno unitario”.(“Normogramma del sistema a guadagno unitario” significa che il segnale audio, una volta digitalizzato, è disponibile ad ogni utilizzatore a pari livello. Qualsiasi sia il numero degli utilizzatori, qualsiasi sia il loro grado all’interno del network, qualsiasi sia la macchina interfacciata. Quindi mai più “a me arriva basso”... “a te come arriva?”. Mai più errori di interfacciamento, catene di guadagni da impostare con tutti gli errori che ne possono derivare. Il segnale è quello e unico per tutti. ndr.)”

Lo showRingraziati tutti gli amici per la loro disponibilità, non mi rimane che parlare dello spettacolo.Premesso che il Palacongressi di Bologna non ha proprio un’impostazione teatrale classica, devo riconoscere a Lucio Dalla l’originalità della proposta. Raramente in uno

Da sx:Cristiano Blandin, operatore video.

Marco Dallago, fonico FoH.

In basso:il tulle utilizzato durante la scena.

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100 maggio/giugno 2008 - n.71

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show musicale ho riscontrato una tale sinergia tra musica e rappresentazione: le canzoni, spiegate a suo modo dall’artista prima di ogni esecuzione, risultano quasi vissute e il risultato è, a mio modesto parere, assolutamente coinvolgente. Lucio, coadiuvato dalla band che lo segue ormai da molti anni, riesce ad incantare la platea con la sua voce ancora intatta e con arrangiamenti che vestono perfettamente le sue bellissime canzoni. Dal punto di vista squisitamente tecnico, devo ammettere che il suono è risultato di una nitidezza notevole; specialmente la timbrica della voce di Dalla, che conosco

molto bene, era riprodotta con una fedeltà da studio di registrazione. Molto belle anche le profondità dei singoli strumenti, risultato sicuramente da attribuire all’idea iniziale di avere un palco completamente silenziato. Sicuramente apprezzato dal pubblico teatrale, notoriamente diverso da quello di un concerto rock, il fatto di poter ascoltare il concerto senza i tappi nelle orecchie...! (Anche se so che Dallago avrebbe preferito usare un differente volume dell’impianto). Sulle luci ho fatto i miei personali complimenti a Ivo Iacovelli per le ottime scelte di colore e per aver saputo realizzare un connubio veramente emozionale tra LED e luci a incandescenza, che davano allo show un’atmosfera da vero spettacolo teatrale. Che dire quindi? ancora una volta Lucio Dalla, nonostante sia sulle scene da ormai 40 anni, ha dimostrato come l’arte, e in particolare la musica, non hanno età e come si possa tentare di fare uno spettacolo “diverso” anche nel 2008, senza usare solamente i famosi “effetti speciali” ma semplicemente delle idee...

[ SchedaTecnica] Il Contrario di Me Tour

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personale in tourItalo Grassi ScenografieIvo Iacovelli Light designArturo Pacini Progetto audioPersonale in tour per Ph.Ddirettore di produzione Enzo Milanitour manager Luca Gnudilighting designer & operatore luci Ivo Iacovellifonico FoH Marco Dallagofonico di palco Andrea Salvato

Personale in tour per Alibi Music Servicedirettore tecnico Arturo Pacinisystem engineer Valerio Quaresimaassistente di palco Guido Lachellibackliner Loris Dosebackliner Alessandro Fabridimmerista Filippo Rispolielettricista Francesco Rispolielettricista Flavio Garinooperatore video Cristiano Blandin Savoiamacchinista Emanuele Broccardo

materiale audio

P.A.12 d&b audiotechnik Q112 d&b audiotechnik Q sub02 d&b audiotechnik Q703 d&b audiotechnik B1 infrabass

regia FoH01 Yamaha PM5D01 t.c. electronic System 600002 xta D2

regia monitor01 Yamaha PM5D02 Avalon 737 Lexicon 480 Behringer Power Play08 Shure PSM700

materiale luci10 Martin 50010 Martin 70010 Martin 25036 Par 100006 Barre ACL06 Sagomatori ETC 750 Blinder01 mixer Avolites Pearl 200401 Dimmer Avolites ART2000

materiale video01 Martin Maxedia12 pannelli LED Martin LS01 distributore DVI

materiale rigging12 motori Lodestar 500 kg72 metri lineari di americana LITEC QX3001 motor controller

Per maggiori informazioni www.sisme.comRichiedi il catalogo a [email protected]

Il sistema KUDO è stato aggiornato con il controller amplificato LA8 per fornire un nuovo livello di prestazioni. Questa architettura, accoppiata ad una evoluta tecnologia di filtraggio ed al limitatore di potenza L-DRIVE del nostro nuovo motore di gestione, permette un innovativo approccio del voicing del diffusore (library version 3). Inoltre, con l’introduzione del controllo e del monitoraggio remoto tramite l’intuitivo LA NETWORK MANAGER, il completo sistema KUDO fornisce l’intero potenziale del DOSC in dotazione e dell’esclusiva tecnologia a direttività variabile K-LOUVER. www.l-acoustics.com

Da sx: pannello Optocore per la distribuzione del segnale audio digitale.

Particolare dello snodo del rig a trapezio utilizzato sul palco.