Business2.0LAB
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BRETON S.p.A.di Castello di Godego, 540 addetti, èleader mondiale negli impianti per lalavorazione della pietra composita enaturale e centri di lavoro per l’alta ve-locità, per i settori Aerospace, Auto-motive e Meccanica in generale. Datele peculiarità dei prodotti/servizi ilmercato al quale l’azienda si rivolge èBusiness to Business. Breton basa il suovantaggio competitivo su qualità, af-fidabilità, assistenza post vendita,esperienza e innovazione.
Presenza on line: sito web www.breton.it, 10 canali You-tube, 8 blog, newsletter mensile, grup-pi su LinkedIn. “Avevamo bisogno di affinare le armi,trovare degli spunti per cercare di ot-tenere il massimo. Ci mancava il know-how per trovare scorciatoie e strumen-ti validi per affrontare il mercato neivari canali. Già avevamo percepito chel’utente ha bisogno di contenuti e chia-rezze, non slogan. Adesso creiamo del-le storie con i nostri prodotti e le no-stre macchine”.
DE NARDI S.p.A.di san Fior produce e commercializ-za porte basculanti, porte sezionali,porte multiuso, serrande e cancellet-ti, con poco meno di 100 dipenden-ti. Nel corso degli anni ha trovato ilsuo core business nella fornitura e posadelle porte basculanti nel mercato na-zionale. Opera nel mercato B2B eB2C, e ha scelto di differenziarsi daicompetitor per la qualità e la varietàdei prodotti offerti, e per la comple-
tezza del servizio che va dalla conse-gna con mezzi propri, alla posa del ba-sculante con eventuale ritiro del-l’usato, all’assistenza post-acquisto. Ènota anche per le iniziative di spon-sorizzazione nel ciclismo e per il suocalendario.
Presenza online: sito web www.denardi.it “Siamo riusciti a comprendere un mi-glior utilizzo degli strumenti Web e a farcomprendere all’azienda l’importanzadi questo strumento. Siamo riusciti a di-minuire l’investimento aumentando ilnumero di contatti. Non è importanteesserci, bisogna saper gestire ed esseretempestivi nella gestione delle criticità”.
FOVALÈ un’azienda di Valdobbiadene natanel 1996 e specializzata nella commer-cializzazione di montature da vista eda sole. Opera nel B2B, avendo cometarget di riferimento gli ottici e riven-ditori di occhiali. Foval ha distributo-ri anche in Germania, Svizzera, Giap-pone e Malesia. Il core business del-l’azienda è rappresentato dal brand Ar-quò. Si tratta di un prodotto dotato dibrevetto, molto innovativo e conun’ampia gamma di forme e coloriadatti alle più varie esigenze.
Presenza online: sito web www.foval.it, pagina Facebo-ok, canale YouTube, Flickr.
TEGOLA CANADESE S.p.A.(azienda del gruppo IWIS Holding) ha
sede a Vittorio Veneto. Con un fattu-rato tra i 35 e i 40 milioni di euro e 120dipendenti, Tegola Canadese è leadereuropeo per la produzione di tegolebituminose, fornisce: sistemi tettocompleti, tegole bituminose, copertu-re metalliche in rame, zinco-titanio ealluminio, membrane impermeabi-lizzanti e materiali per l’isolamento deltetto, accessori per il tetto. Produce an-che le tegole fotovoltaiche Tegosolar.Il canale di vendita è diretto sia adaziende (imprese edili, progettisti, ri-vendite) che a privati, grazie ad una co-pertura capillare del territorio nazio-nale con i propri agenti. Inoltre ven-de in tutto il mondo grazie a propriesocietà commerciali ed importantipartnership con distributori locali.
Presenza on line: sito web www.tegolacanadese.com, pa-gina Facebook. “L’esperienza del Business 2.0 Lab èstata senza dubbio positiva per una se-rie di ragioni. Abbiamo imparato unanuova metodologia di approccio alweb ed alle sue potenzialità e miglio-rato il nostro modo di lavorare in teamgrazie alla collaborazione con tantepersone di Unindustria, i colleghi-stu-denti, i vari professori e tutti i relato-ri intervenuti. Inoltre abbiamo appro-fondito vari argomenti relativi al web,tutti ugualmente importanti e strate-gici per lo sviluppo di una comunica-zione integrata 2.0”.
SILCA S.p.A.di Vittorio Veneto, 460 dipendenti, pro-duce chiavi, duplicatrici meccaniche,duplicatrici elettroniche, dispositividi incisione, transponder e software de-
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Unindustria Treviso Servizi & Forma-zione ha organizzato lo scorso 24Maggio, presso la sede di rappresentan-za di Palazzo Giacomelli, il seminario‘Social Media, puoi non esserci?’, ap-puntamento conclusivo della primaedizione del Business 2.0 Lab, il per-corso di formazione realizzato in col-laborazione con l’Università di Milanoe che ha permesso a un gruppo diaziende del territorio di sperimentare
le molteplici opportunità e curiositàaperte dall’online. Protagoniste dell’in-contro sono state le aziende coinvol-te nel progetto, che hanno raccontatola loro esperienza e i risultati raggiun-ti, confrontandosi anche con gli esper-ti di Facebook, per capire quando, comee cosa fare per realizzare una correttastrategia di presenza web e social.
I lavori sono stati aperti da Alberto Mer-curio, referente di Unindustria TrevisoServizi & Formazione per i progettisulle nuove tecnologie comunicative.Sono seguite le relazioni degli esper-ti dell’Università di Milano: CristianoNordio, ricercatore ed esperto di mar-keting, Andrea Ganzaroli, docente diEconomia e Gestione.Ampio spazio è stato dato alla testi-monianza delle imprese partecipanti
al laboratorio: Breton S.p.A., De Nar-di S.p.A., Foval S.r.l., Silca S.p.A., Te-gola Canadese S.p.A., WorkstationS.r.l. A seguire gli interventi del refe-rente dello sviluppo per il mercato del-le Piccole e Medie Imprese e dell'Ac-count Manager di Facebook. Ecco una sintesi delle testimonianzeaziendali:
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dicati alla duplicazione. L’azienda oc-cupa una posizione importante a livel-lo internazionale, sia con clienti profes-sionisti (BtoB) che con aziende dell’au-tomotive e costruttori di serrande. Il set-tore di riferimento è maturo ed inno-vativo, poiché basato sullo sviluppo tec-nologico ed elettronico. La maggior par-te delle vendite (all’incirca il 76%) av-viene tramite intermediari (duplicato-ri e aziende) mentre un canale divendita diretto è attivo nei Paesi in cuiha una realtà operativa.
Presenza on-line:sito web www.silca.biz. “Abbiamo ottenuto un significativo mi-glioramento della conoscenza e consa-pevolezza nell’utilizzo degli strumen-ti di monitoraggio e nel miglioramen-to delle iniziative già in essere ed au-mentato la conoscenza di strumentinon ancora presi in considerazione osperimentati dall’azienda. Il Lab ci hadato la possibilità di incontrare testi-monial interessanti e stimolanti”.
WORKSTATION di Farra di Soligo è general contractordi allestimenti professionali, eseguechiavi in mano progetti di allestimen-ti ex novo e ampliamenti e riorganiz-zazioni di lay-out esistenti per uffici,negozi, stand, studi dentistici, scuole edenti, farmacie e parafarmacie.L’azienda fornisce anche il servizio postvendita e la manutenzione. Work Sta-tion lavora in ambito nazionale e i ca-nali di vendita sono prevalentementediretti attraverso la rete relazionale eil passaparola. Nel mercato di riferi-mento i competitor sono sia altri con-
tractor che aziende di produzione. Ivantaggi competitivi dell’azienda sonola velocità nella realizzazione del pro-getto e l’accesso a fornitori importan-ti selezionati in base alle esigenze diprogetto.
Presenza online: sito web w-station.com, Facebook eTwitter.“Il corso ci ha dato un ottimo livello diinformazione e consapevolezza sull’uti-lizzo degli strumenti di interazione ela percezione delle potenzialità delweb 2.0. Un’esperienza di base ma checi ha aperto la visione su un mondo va-stissimo come lo è la rete. Capirne imeccanismi e misurarne direzione edintensità ci permette di orientare almeglio risorse e strategie disponibili,e di avere la capacità di essere flessi-bili e aperti a nuove prospettive. Inol-tre è stato piacevolissimo per l’atmo-sfera stimolante e per la preparazionedegli attori coinvolti”.
Unindustria Treviso Servizi & Formazio-ne sta raccogliendo adesioni per la se-conda edizione del percorso dedicato alweb marketing con il laboratorio ope-rativo di Business 2.0 Lab, sempre in col-laborazione con l’Università di Milano. Gli strumenti del web 2.0 rappresen-tano un cambiamento nel modo in cuila gente apprende, legge e condivideinformazioni e contenuti. In essi si ve-rifica una fusione tra sociologia e tec-nologia, che crea dialogo. Essere pre-senti sul web permette alle aziende dipresentare i propri prodotti e servizi,dal marketing, alla vendita, all’assisten-za post-vendita, raggiungendo unpubblico globale, 24x7. In tal modo è
possibile fornire informazioni aggior-nate in tempo reale, mantenere la cre-dibilità e gestire in modo più tempe-stivo eventuali situazioni critiche, raf-forzare l’immagine e il branding.La metodologia formativa utilizzata nelcorso del Lab 2.0 è quella tipica del-l’action learning, imparare facendo, fi-nalizzata a facilitare e ottimizzare ilfunzionamento di gruppi di personeche si uniscono per affrontare sfide rea-li e allo stesso tempo per imparare dal-l’esperienza attraverso la riflessione el’azione. La partecipazione al Lab 2.0permetterà di avvicinarsi a nuovi stru-menti di marketing potenzialmente at-traenti per consumatori sempre più “di-gitali” e aumentare il traffico e le visi-te del sito coerentemente con le stra-tegie di ricerca del consumatore. Il percorso formativo, di durata annua-le, sarà articolato in 72 ore comples-sive di formazione, suddivise in: pre-sentazione interaziendale del proget-to (4 ore), incontro tra aziende-studen-ti-tutor (4 ore), sei seminari (48 orecomplessive), condivisione dei report(8 ore in due mezze giornate), reporte Incontro finale (8 ore). Per tutta la durata del progetto le im-prese saranno supportate dai docentie dagli studenti universitari per l’im-plementazione dei progetti aziendalidi visibilità on-line. I partecipanti saranno inoltre invitatia far parte della community del Lab2.0, uno spazio riservato dove relazio-narsi costantemente sulle tematichedella visibilità on-line direttamente congli esperti e i docenti del laboratorio. Le aziende iscritte a Fondimpresa pos-sono finanziare la partecipazione al Labsecondo le modalità previste dal fon-do interprofessionale con il supportodi Unindustria Treviso Servizi & For-mazione. www.unisef.it
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la formazione e del rapporto universi-tà-impresa, dove le tecnologie ICT han-no ancora un ruolo scarso e limitato allosola ottimizzazione del processo. Inquesto quadro di riferimento, perciò,il progetto Business Lab 2.0, che coin-volge Unis&f e un gruppo di ricerca-tori dell’Università di Milano, ha un ca-rattere fortemente innovativo. Obiettivo del progetto è trasferire amanager e studenti le conoscenze e lecompetenze necessarie a mobilitare edappropriare il potenziale creativo e re-lazionale disponibile nei social media.Si è scelto quindi, anche alla luce del-la finalità del progetto, di seguire unpercorso unconventional orientato a co-struire un tessuto relazionale cheunisse manager, ricercatori e studen-ti attorno ad un progetto di definizio-ne e realizzazione di una campagna diposizionamento sui social media. Ilpercorso è stato strutturato in due aree.La prima area è dedicata alla costru-zione del campo da gioco entro cui ipartecipanti sono chiamati ad intera-gire nella progettazione e realizzazio-ne della campagna. Questo è realizza-to attraverso un ciclo di sei incontri contestimonial provenienti prevalente-mente dal modo professionale a cui èstato affidato il compito di mobilita-re la discussione al fine di fare emer-gere le criticità a cui i gruppi dovran-no far fronte, durante tutto l’anno, nel-la progettazione e realizzazione dellacampagna. La seconda area, della du-rata di un anno, sarà invece dedicataalla progettazione e alla gestione del-la campagna da parte di un gruppo dilavoro che comprende il referenteaziendale, il referente universitario euno o più studenti. In questo periodoi membri del gruppo saranno chiama-ti a relazionarsi tra loro con frequen-za settimanale, mediante l’utilizzo di
piattaforme conversazionali, e trime-strali, in incontri face-to-face di checkup strategico.La realizzazione di un percorso forma-tivo di questo tipo presenta moltepli-ci vantaggi. Innanzitutto consente aglistudenti di confrontarsi quotidiana-mente con una realtà aziendale nellarealizzazione di un progetto comple-to sotto la supervisione di un tutoraziendale ed uno universitario. Que-sto avviene o dovrebbe avvenire anchenel caso degli stage. Molto spessoperò il coinvolgimento dei tutor azien-dale e universitario è debole e, soprat-tutto, manca una chiara definizione delprogetto formativo e degli obiettivi daraggiungere. Inoltre, per come avvie-ne il processo di selezione, questa at-tività è vista come un’opportunità edun premio piuttosto che come un ob-bligo universitario da portare a termi-ne. È un’opportunità per l’impresa eper il manager, che hanno la possibi-lità di sperimentare a basso costo le po-tenzialità di una tecnologia e/o di unametodologia nonché di confrontarsiquotidianamente con gli studenti edil mondo universitario in generalenella soluzione di specifici problemi.È un opportunità anche per l’univer-sità, che può sviluppare dei legami piùstretti con le imprese migliorando, dauna parte, la capacità di formare stu-denti con un saper fare più adatto edin linea con le esigenze delle imprese,e, dall’altra, di sperimentare, con l’aiu-to dell’impresa, il significato ed il va-lore delle proprie conoscenze. (A. G.)
La maggior parte delle aziende di pic-cole e medie dimensioni affida granparte della promozione dei propri pro-dotti o servizi ai mass media: giorna-li, televisioni, radio locali, affissioni cheripetono un unico messaggio a gran-
di masse di destinatari. Abbiamo par-lato di questo e di altri aspetti della co-municazione aziendale con CristianoNordio, ricercatore universitario econsulente di marketing.
Lei che è uomo di marketing, cosa pen-sa di questa abitudine delle nostre im-prese?Le teorie e le tecniche finora utilizza-te nel marketing sono ormai inadegua-te a cogliere individui ormai insensi-bili ai messaggi pubblicitari. Tutti i gior-ni le persone sono bombardate da mes-saggi che arrivano dai vari media equindi raggiungere l’attenzione deiconsumatori è sempre più difficile.
Eppure le tecniche tradizionali hanno fun-zionato fino adesso. Cosa è cambiato?Il consumatore oggi assume un nuo-vo ruolo passando dallo stato di “con-sumer” a quello di prosumer divenen-do così parte integrante del processodi produzione e distribuzione di pro-dotti e servizi. Emerge quindi il pro-filo di un nuovo consumatore: auto-nomo, non più subordinato alla mar-ca, competente, selettivo, esigente,con maggiori conoscenze sui prodot-ti e che chiede sempre di più qualitàe servizi.
Cosa deve fare il marketing per approc-ciare una clientela che ha cambiato cosìprofondamente le sue abitudini?Deve fare leva su elementi diversi.Creatività, trasgressione, innovazione,sorpresa sono i punti di forza del mar-keting non-convenzionale. È una for-ma di comunicazione che fa leva sul-le emozioni e sul passaparola. Gli stru-menti e le tecniche da utilizzare sonomolteplici, ma le aziende devonomettersi in gioco se vogliono rag-giungere i consumatori.
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Le piattaforme tecnologiche per la col-laborazione di massa, comunementedette 2.0, stanno cambiando profon-damente il modo di fare business. Lagestione di processi strategici quali laricerca e sviluppo e il branding è sem-
pre più condivisa con una moltitudi-ne (crowd) di persone che comparte-cipano - mettendo a disposizione il lorotempo, la loro capacità ed esperienza- alla creazione del valore. Lo stesso nonsi può dire stia accadendo nel caso del-
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di ANDREA GANZAROLI
e CRISTIANO NORDIO
Università di Milano
Lab 2.0un nuovo modo di fare formazionee avvicinare università e impresa