Burumballa #1

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SANGUE DEL MIO SANGUE EROI SULL’ALBERO GENEALOGICO

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Sangue del mio sangue - Eroi sull'albero genealogico Nata da un’idea di Lorenzo Sartori e Salvo D’agostino, Burumballa – una parola sarda di origine valenciana che significa "truciolo, fogliame che vola in cielo" – è una nuova collana di fumetti che dà spazio alle sperimentazioni. Burumballa sarà un'antologia di racconti disegnati, come conferma anche il formato della rivista (14x19 cm), 120 pagine, del tutto simile a un romanzo tascabile. Con uscita semestrale, Burumballa sarà distribuita nelle fumetterie e librerie e conterrà un unico spunto narrativo che legherà le storie e i generi più disparati contenuti nel volume. Il primo numero è dedicato alla memoria di ogni famiglia

Transcript of Burumballa #1

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Sangue del mio Sanguee r o i s u l l’ a l b e r o g e n e a l o g i c o

San

gu

e d

el m

io S

an

gu

eBurumballa è una collana di volumi antologici semestrale. la direzione artistica è “navigata”, ma guida un manipolo redazionale e un equipaggio di autori ai loro primissimi imbarchi. le parole chiave dell’impresa sono: fumetto - esordienti - originalità creativa.la buffa parola sarda di origine valenciana che abbiamo adottato come titolo della collana, significa “truciolo, fogliame che vola in cielo, qualcosa che ha consistenza minima, fisicamente e culturalmente”. Partiamo dunque dal piccolo, dal leggero che è anche volatile, convinti che il valore della creatività sappia emergere da sé, con forza e naturalezza, senza bisogno di gabbie programmatiche... con quel po’ d’ironia che non guasta. Notizie fresche su burumballablog.blogspot.com

€ 12,50

direzione artisticalorenzo sartori - salvo D’agostino

progetto grafico e impaginazioneMauro garofalo - giuseppe rossello

impaginazione e coordinamentocaterina carioti - giovanni garattoni

redazionestefano barresi - Matteo broggi

illustrazione di copertinaDaniele Pasquetti

SANGUE DEL MIO SANGUEeroi sull’albero genealogico

la memoria di ogni famiglia conserva

grandi o piccole storie, vicende buffe e

straordinarie, personaggi romanzeschi.

accedere alla memoria comune, aprire

un’indagine in casa, può essere non

solo l’inizio di una ricerca delle proprie

radici: può disvelare interi universi

narrativi.

gli autori di Burumballa hanno risalito

ciascuno il proprio albero genealogico,

cercando fra le “storie di famiglia” e

componendo un assieme di racconti

assai vari per tono, respiro e stile: a mo’

di benvenuto ai lettori del primo volume

della collana, perché si mettano comodi

come a casa.

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Sangue del mio Sanguee r o i s u l l’ a l b e r o g e n e a l o g i c o

b u r u m b a l l a [ v o l u m e p r i m o ]

s T e Fa n o b a r r e s i

LA CAMICIA

pag 3

c aT e r i n a c a r i o T i

L’ULTIMA CASA PRIMADEL CIMITERO

pag 27

g i a n g i a c o M o P u c c i

L’OMO NERO

pag 15

l u i g i Z e T T i

UNA VOLTAOGNI MILLE MAI

pag 47

T i Z i o 0 . 3 2

OLTRE I FILARIDI PIOPPI

pag 89c H r i s T i a n l aT T u a D a

NIENTERIVINCITA

pag 97

g i o Va n n i g a r aT T o n i

IL CASTELLODI LANDRIANO

pag 127

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ecco a voi i nostri trucioli!Cento anni or sono, per l’esattezza il 27 dicembre del 1908, sbarcava il fumetto nel nostro Paese. Il Corriere dei piccoli

proiettò intere generazioni di piccoli italiani in una dimensione onirica e sognatrice, variopinta e magica come solo il

fumetto – quello vero – sa creare. Burumballa ha l’utopico sogno di balzare con leggerezza dentro al solco tracciato dal

Corriere dei piccoli e contribuire alla rinascita di una nuova generazione di folli autori di fumetti. Lo stesso nome lo dice:

“burumballa” altro non è che un truciolo o una scheggia di legno in dialetto sardo.

E analogamente alla scheggia di legno penetrante e acuminata, le nostre storie vogliono essere frutto del pennino

che, disegnando e scrivendo al tempo stesso, scava sul foglio, fino a scalfire il legno del tavolo da disegno. Ecco, le

storie che compongono questo volume sono forse leggere come dei trucioli prodotti dallo stesso albero. In questo primo

numero, i nostri autori affrontano da varie prospettive la tematica dell’eredità della memoria famigliare. Con il sottotitolo

“Eroi sull’albero genealogico” si vuole sottolineare la lignea straordinarietà di ognuna delle nostre storie, come autori e

come lettori. Perché, per dirla con Svevo, la vita può non essere meravigliosa, ma di certo è incredibilmente originale.

Oggi Burumballa vuole dare spazio proprio a ciò che ancora non si è visto, restituendo ai giovani autori italiani uno spazio

in cui esprimersi liberamente, senza le remore di un mercato sempre timoroso verso ciò che è nuovo e originale.

Noi non crediamo a chi afferma che “tutto è ormai già stato scritto”, e lo dimostreremo ogni sei mesi con l’imprevedibilità

tipica del truciolo, ciascuno con il suo stile, ciascuno con la sua unicità.

Ogni numero sarà raccolto sotto il comune denominatore di uno spunto narrativo che unirà le storie e i generi più disparati

per mostrare le mille sfaccettature della nostra realtà. In ogni numero saranno pubblicati autori nuovi, sempre esordienti,

per non dire mai qualcosa di scontato. In un tempo come il nostro dove la menzogna è liscia come un tavolo da biliardo,

forse cominciare scavando qualche buco qua e là attraverso vergate di pennino può forse portarci più vicini alla realtà.

O almeno dimostrare quanto la superficie liscia possa pure essere scalfita e produrre qualche piccolo truciolo di

imperfezione, di pura umanità. Come burumballa, verrebbe quasi da dire.

Per questo numero abbiamo deciso di presentarci a voi raspando dai nostri alberi genealogici alcuni di questi trucioli.

Storie di famiglia, cadute dalle labbra di nonni e parenti dentro le nostre teste già piene di segatura. Storie strane, storie

diverse, storie che pensiamo possano farvi capire chi siamo e da dove veniamo. Perché in fondo l’importante è partire

dall’inizio.

Dove andremo a parare, con Burumballa e tutto il resto, ancora non lo sappiamo nemmeno noi.

Si vedrà col tempo e con i trucioli dei prossimi numeri. Thomas Villa

Tunué s.r.l.Via Bramante 32 – 04100 Latina – Italytel. 0773 661760 | fax 0773 1875156www.tunue.com | [email protected]

Finito di stampare nel mese di ottobre 2009 presso:Andersen S.p.A.via Brughera IV - 28010 Frazione Piano Rosa - Boca (NO)

© 2009 Tunué S.r.l.© 2009 degli autori.

ISBN-13, GS1 978-88-89613-72-6

Con il patrocinio dellaScuola d’Arte Applicatadel Castello Sforzesco

Grazie a Lucio Iraci, ospite squisito

www.scuolacastellosforzesco.it

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s T e Fa n o b a r r e s iLA CAMICIA

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Esistono camicie d’ogni genere.Camicie pulite, camicie sporche, camicie stirate, camicie spiegazzate.

Camicie dal colletto intonso e polsi gemellati.

Camicie con segni di rossetto e bottoni saltati.

Camicie da gala, camicie importanti, camicie da stagione e camicie

d’occasione.

Camicie che fan difetto e camicie su misura, camicie sartoriali, a righe,

a quadri, camicie esotiche floreali. Camicie di razza e camicie politiche,

camicie da lavoro e da lavori forzati, camicie che raccontano storie e

camicie che le nascondono.

camicie che han ricordi e camicie che invece, i ricordi li vogliono

dimenticare.

Ho diverse camicie, alcune a righe, altre eleganti, molte sono consumate

ma comode. una in particolare la indosso per pasticciare con tempere

e colori vari, non tanto per non sporcarmi, quanto perché mi ricorda i

grandi pittori.

Certo non basta solo la camicia per disegnare bene, ma da qualche

parte si dovrà pur iniziare.

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Sotto il Sole, in mezzo ai campi,

gli uomini grondavano Sudore.

Faceva un gran caldo

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ma toni no, lui non Sudava.

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o meglio, non lo dava a vedere.

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è pronto. mi do una lavata e arrivo. Forza

a tavola.

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g i a n g i a c o M o P u c c iL’OMO NERO

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- Niente. Solo una gran miseria - mi dice mia nonna.

- Si andava per i campi a rimediare da mangiare, il necessario

si scambiava più che comprarlo, ci si faceva tutto da sé, perfino

il sapone.

S’aiuta nella memoria mostrandomi piccole fotografie sbiadite, - la mi’

mamma con me cittina, zi’ Edda, il mi’ cognato... si stava stretti,

ci s’aiutava. La sera dopo mangiato, ci si riuniva tutti intorno al

“caldano”: noi ragazzetti coi chicchi di granturco a fa’ gli “schiocchi”

(pop-corn) e i “torzoletti”, ch’erano la farina dolce di castagne pressata

dentro i ditali per il cucito e abbrustolita, eppoi i grandi col bicchiere

di vinella e ‘nà fumata di pipa.

Si stava a chiacchiera, e c’era sempre qualcuno che ci raccontava

una storia...

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c aT e r i n a c a r i o T iL’ULTIMA CASA PRIMA DEL CIMITERO

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Questa storia nasce dagli innumerevoli racconti di una zia

che amava trascorrere le fresche serate estive narrando aneddoti ed

esperienze da lei vissute. Il suo uditorio non era affascinato tanto dai

fatti narrati, quanto da come venivano enfatizzati e arricchiti dal gusto

della recitazione che questa donna, emancipata e risoluta, riusciva a

imprimere alle proprie avventure. E quando lei iniziava uno dei suoi

leggendari racconti, io ero in prima fila, bambina curiosa che amava

tutte le storie ricche d’avventura e mistero.

Oggi che non sono più una bambina, cerco di serbare tutti questi

ricordi provando a rivivere, nel fumetto, quelli che più hanno lasciato

un segno nella mia memoria. E tra tutte le storie che ascoltai, una in

particolare mi impressionò a tal punto da passare molte notti insonni

e che al solo pensiero ancora mi fa rabbrividire.

La giovane protagonista è originaria della Calabria, luogo che detesta

per la sua arretratezza culturale ma dove rimangono le sue radici

profonde. A cavallo degli anni Sessanta la ragazza emigra a Roma

dove lavora e cerca una vita migliore. Per la vigilia di Natale si sente in

dovere di tornare e festeggiare in famiglia, nel paesino sperduto tra le

montagne.

Il caso vuole che la giovane si ritrovi sola, nel pieno della notte, lungo la

desolata salita che porta al paese, tra i lupi e ombre minacciose…

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roma, 1960

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ciao mamma, Sono io… come Sarebbe chi??! Sono ada,

tua Figlia!

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mamma, come al Solito con te

non Si può parlare!! ora devo andare…

c’è un idiota qui Fuori a cui

non intereSSano le noStre tradi-

zioni… ciao… ho detto

ciao!

no mamma, oggi lavoro e non

poSSo partire… vi raggiungerò per

natale!

uFFa, non dipende da me…

Sì, lo So che la vigilia biSogna

paSSarla inSieme!

maledizionemamma, non

Sono più una bambina!...

e ci Sono coSe più importanti di una vigilia di

natale….

prego... è tutto Suo...

ma ‘nvedi ‘Sta burina!

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buongiorno,Signorina.

ma veramente...

non mi ringrazie buon natale

Signorina!

la giornataè più Fiacca del

previSto, hopenSato di man- darla a caSa!

che Fortunata che Sei!! quindi torni dai tuoi? parti Subito?

… mmm… non credo! il natale,

puah!... avrei preFerito rimanere al lavoro!ho più biSogno di Soldi che di FeSte

con cugini di SeSto grado…

buongiorno

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l u i g i Z e T T iUNA VOLTA OGNI MILLE MAI

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Ubriacarsi con qualcuno può voler dire tanto oppure niente.

Per me ha voluto dire tutto.

È stato come calpestare un riccio, un male cane.

Perché anche se quarant’anni d’età mi separavano dall’uomo che

avevo di fronte, la distanza stava solo all’anagrafe. Lui mi parlò da

uomo a uomo, e mi parlò di un altro uomo. Mio padre. Affrontando

l’argomento in modo spietato e del tutto privo di vie di fuga: uno di fronte

all’altro, a guardarsi negli occhi per dritto, ma anche “per storto”...

E infatti, al punto numero uno, c’era scritto che gira e rigira molte delle

cose si risolvono così... a tavola, uno in faccia all’altro, a sputarsi tutto.

Questo è il metodo degli uomini, (lezione numero due...) e se mio padre

mi ha visto solo piccolo, con l’altro sono diventato uomo. Ed è di uomini

che si parla in questa storia...

Due uomini e punto.

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T i Z i o 0 . 3 2OLTRE I FILARI DI PIOPPI

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La campagna era la tua vita, coi suoi profumi, le sue fatiche.

Ogni stagione aveva il suo gusto e i suoi frutti che nascevano dal sudore.

E a piene mani, ancora sporche di terra, raccoglievi quello che Dio ti

dava e di quello nutrivi te e tutta la tua famiglia.

Non so quasi niente di te, nessuno sa quasi niente di te, è passato tanto

tempo e non c’è più nessuno che riesca a raccontarmi bene come sono

andate le cose.

Mamma dice che eri un genio e che alla casa vecchia c’è ancora

il tuo diploma, in cui ti elogiavano per l’intelligenza e la disciplina...

Forse la mia arte è un po’ anche la tua... Forse è per questo che ho

voluto ricordarti, perché un po’ ti sento parte di me. La vita ha tolto

qualcosa a entrambi, ma insieme siamo più forti e insieme ci rialzeremo

per sopravvivere.

consapevoli che anche il migliore amico è sempre pronto a fotterci.

Pace. Tizio 0.32

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Silvio! dove Sito! vegno o’pa!

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do’ Sito Stà che xé un toco che

te ciamo?

So na’ a rane o’pa!

angelo, voto un poco de tegoline?

Sì grazie, metale vizin al

careto...

un doman te xé ti el paron te tuto quanto.

parmeSo? Se pole?

angeo! varda chi cha x’è vegnu a catarne!

9 2

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madona! a xé un toco ca non te vedo pi’! be’, coSa Feto qua?

Silvio, to’ el capelo e el tabaro de toni,

cha ghemo da parlare de aFari...

alora coSa dito? ... coSa te digo...

Son chi parché go un bagolo da dirte...

9 3

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c i o è : l a l u n g a v i a d e l l a p u b b l i c a z i o n e .

cHi Ti creDi Di essere?

C’è chi cresce dottore e chi manovale, c’è chi

crede di essere votato alla legge e chi al panino,

ma c’è anche, per ultimo, chi sa che nel suo

sangue scorre densa la china.

Se pensi di essere uno dei fortunati eletti ti dico:

bene, Burumballa ti vuole e in questa stessa pagina

ti indica come raggiungere il tuo sogno.

Comprare questo volume è stata già una gran

mossa ma, per esordire con noi, non è certo

sufficiente…

Burumballa vuole ben altro!

Vuole originali, autori strani, gente che,

insomma, abbia le farfalle in testa.

Perché le farfalle sono leggere e volano in

alto come i sogni… e come i trucioli!

Se pensi di essere all’altezza di tutto questo allora

ti dico: bene!

Ma anche questo non basta.

La via che porterà te su queste pagine è lunga e

faticosa e inizia in un blog, il nostro blog, perché

questa paginetta non basta per introdurti ai segreti

dell’editoria.

Che tu sia dottore, manovale o novello autore vieni

a trovarci.

Troverai storyboard, schizzi e studi dei personaggi

delle nostre storie e, se vorrai, le

istruzioni per unirti a noi.

Ti aspettiamo!

burumballablog.blogspot.com

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c H r i s T i a n l aT T u a D aNIENTE RIVINCITA

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Sono del 1986. 23 anni, quest’anno.A questa età è bene già sapere qualcosa sui propri antenati.

Chi erano, cosa facevano, cose così.

se non lo sai è un problema.

Bisogna sapere per capire, per conoscere (e per conoscersi), perché le

mele non cadono mai troppo lontane dall’albero, anche se quell’albero

non lo si è mai conosciuto. Funziona così.

A volte è dura sapere.

Sapere che non tutti possiamo essere degli eroi.

che è più difficile vivere che sopravvivere.

Ma solo una mela che sa può ambire a diventare un albero.

il destino non esiste. Non c’è niente di già scritto, già deciso.

Nessuno decide per tutti.

Troppo facile dire così. Troppo.

I motivi che portano una figlia a non poter conoscere il padre, un nipote

il nonno, possono essere tanti.

Alcuni molto grandi, molto complessi. Per qualcuno molto importanti.

Talmente grandi, complessi e importanti, da apparire immotivati.

Motivazioni senza motivo.

Questo è il caso.

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i voStri maggiori Fratelli combattono, in queSto momento, proprio in queSte ore, con valore Supremo. eSSi Stringono

nel Solido pugno, l’ormai deciSiva e Folgorante vittoria. e Se la patria, domani, vi doveSSe chiamare

al cimento eroico, preparatevi! i muScoli e il cuore!

9 9

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prendete anche quello,

Svelti!

no! no, vi prego!

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vi prego! non potete! Sono i miei

polli!

non lo avete

Sentito?

Sono Suoi,

i polli!

la prego Signor Farina…tenente…ho Solo queSto e

due Figli piccoli.

coSa gli do da mangiare?

1 0 1

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coSa gli puoi dare da mangiare?

puoi… nh…

… dargli …queSte…

robinieee!!!

coSa avete da guardare

voi?!

hai viSto coSa mi hai Fatto

Fare?

e ora SpariSci, prima che mi arrabbi

Sul Serio!

gli dai queSte robinie,

ai tuoi Figli morti di Fame!

hai capito?

eh?

eh? -

1 0 2

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g i o Va n n i g a r aT T o n iIL CASTELLO DI LANDRIANO

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Page 42: Burumballa #1

Se siamo ciò che siamo è perché qualcun altro è venuto prima di noi.Questa è l’idea da cui mi è subito piaciuto partire nel momento in cui

abbiamo scelto il tema per il volume che state sfogliando e che doveva

presentarci a tutti voi.

Se siamo ciò che siamo è perché qualcun altro è venuto prima di noi.

in famiglia c’è sempre stata fantasia e così il mio albero genealogico è

costellato di Giovanni e di Giuseppe, con qualche eccentrico enrico che

sbuca qua e là.

Se mi chiamo come mi chiamo e se ho disegnato ciò che ho disegnato

lo devo così a chi è venuto prima di me, un altro giovanni. Un altro

disegnatore, un altro architetto… un’altra storia.

Se ho scritto ciò che ho scritto quindi è perché non sapevo chi fossi e

quando non sai chi sei ti ritrovi in un’aula universitaria a stupirti nel sentir

pronunciare da un professore il nome di tuo nonno.

Scoprire, ricordare, forse inventare... passato, presente e futuro si

fondono e realtà, storia e folclore si intrecciano nelle vicende di una

rocca lombarda.

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Fate piano!

io non vedo niente…

Shhhhhh!!!

ma ho Sentito che

Se ti Si attaccano ai capelli non ti

laSciano più e… e allora

Stattene zitto, no? cittadino…

la Scuola, al giorno d’oggi,

la Fanno tutti, chi più, chi meno...

e lì Si Sente la Storia, quella

con la S maiuScola.

te la lì la TEGNöLA!

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Page 44: Burumballa #1

ma quando Senti un proF che ti parla di garibaldi e di cavour e che poi paSSa alla

prima e poi direttamente alla Seconda guerra mondiale, perché è giugno e le lezioni

Sono Finite... tutto Si miSchia.

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tutto è conFuSo…

e tu non è che capiSci bene che tra una coSa e l’altra

c’è almeno una vita.

perché è giugno.

perché Stai ringraziando la tua buona Stella Se

non Sei nato nell’anno di grazia milleottocentoerotti,

quando le donne ancora giravano col velo.

perché davanti a te il tanga

della tua compagna di claSSe

Scompare tra le Sue natiche Sode.

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oggi però Solo un regiStratore, niente Scuola.

neSSun proF, neSSun tanga e ForSe per una volta neSSuna

diStrazione...

alura?

ScuSi?

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Sangue del mio Sanguee r o i s u l l’ a l b e r o g e n e a l o g i c o

San

gu

e d

el m

io S

an

gu

eBurumballa è una collana di volumi antologici semestrale. la direzione artistica è “navigata”, ma guida un manipolo redazionale e un equipaggio di autori ai loro primissimi imbarchi. le parole chiave dell’impresa sono: fumetto - esordienti - originalità creativa.la buffa parola sarda di origine valenciana che abbiamo adottato come titolo della collana, significa “truciolo, fogliame che vola in cielo, qualcosa che ha consistenza minima, fisicamente e culturalmente”. Partiamo dunque dal piccolo, dal leggero che è anche volatile, convinti che il valore della creatività sappia emergere da sé, con forza e naturalezza, senza bisogno di gabbie programmatiche... con quel po’ d’ironia che non guasta. Notizie fresche su burumballablog.blogspot.com

€ 12,50

direzione artisticalorenzo sartori - salvo D’agostino

progetto grafico e impaginazioneMauro garofalo - giuseppe rossello

impaginazione e coordinamentocaterina carioti - giovanni garattoni

redazionestefano barresi - Matteo broggi

illustrazione di copertinaDaniele Pasquetti

SANGUE DEL MIO SANGUEeroi sull’albero genealogico

la memoria di ogni famiglia conserva

grandi o piccole storie, vicende buffe e

straordinarie, personaggi romanzeschi.

accedere alla memoria comune, aprire

un’indagine in casa, può essere non

solo l’inizio di una ricerca delle proprie

radici: può disvelare interi universi

narrativi.

gli autori di Burumballa hanno risalito

ciascuno il proprio albero genealogico,

cercando fra le “storie di famiglia” e

componendo un assieme di racconti

assai vari per tono, respiro e stile: a mo’

di benvenuto ai lettori del primo volume

della collana, perché si mettano comodi

come a casa.

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