Buone Notizie - Agosto 2012 - Speciale Meeting di Rimini

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Haiti Courtesy by Ilaria Di Biagio I n questi anni l’impegno mondiale per lo sviluppo dei Paesi più poveri, per la pro- tezione e per la sicurezza sociale delle fasce più fragili della popolazione ha permesso di costruire una buona infrastruttura di regole, processi, norme, meccanismi e politiche sociali, welfare e principi di aiuto allo sviluppo. Ma nonostante questi avanza- menti nel mondo continua ad esserci sofferenza e povertà. Tuttavia l’esperienza ci dice che l’infra- struttura di per sé non è mai sufficiente: occorre un aggancio, un accesso, tra la singola persona e l’infrastruttura stessa. Poiché questo aggancio dipende inesorabilmente dall’iniziativa personale, è il punto debole per le persone più fragili e che vivono nell’informalità e nella solitudine. Questo compito di una relazione con le per- sone più fragili è sempre stato svolto dalla comu- nità di appartenenza. Oggi la complessità del nostro mondo con il suo solidificarsi di queste regole in infrastruttura sociale richiede che qualcuno provve- da a questa “cucitura”. Il sistema non arriva alla per- sona, e la persona se è fragile non arriva al sistema. Così anche tutti quei supporti, dagli ospedali ai con- tributi economici, dalle borse di studio all’ostetrica per il parto restano lontani e inaccessibili. Questo è il compito che svolgono le organizza- zioni come AVSI: l’ultimo miglio tra i servizi e la persona. La persona, anche la più fragile, si “aggancia” così, attraverso una compagnia umana, all’infra- struttura sociale. Questo compito che AVSI svolge ha un du- plice vantaggio, è un canale di andata e ritorno: non solo ne “guadagna” la persona, ma anche la co- munità. In un momento come quello di oggi, in cui stanno cambiando i paradigmi della società, l’ultimo miglio è anche una grande opportunità per mettere in circolo le energie di fasce della popolazione al- trimenti escluse. Generalmente percepite come un “costo sociale”, un “peso”, le fasce fragili, i popoli in via di sviluppo, le minoranze, si prospettano come la vera risorsa per il futuro. Le capacità che sviluppano bambini abituati a “cavarsela” dai loro primi anni di età, ragazzi che lavorano di giorno e studiano di sera, adulti che fanno crescere i figli senza avere le spalle coperte, giovani che si avventurano in luoghi scono- sciuti alla ricerca di una vita migliore, rappresentano un prezioso contributo per un mondo cristallizzato e bisognoso di grandi cambiamenti. Per questo, immettere le loro abilità nel sistema è qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno. Infrastruttura sociale e Ultimo Miglio La nuova iniziativa con / 7 Uno di famiglia Il Sostegno a distanza / 2 Lavorare insieme per un futuro sostenibile di Josè Graziano da Silva, Direttore Generale della FAO / 4 Intervista “La vera risorsa del pianeta è la persona” / 6 Free Come far nascere bambini sani da madri sieropositive / 8 Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27.02.2004, n°46) art.1, comma 1, LO/MI - Editore: Fondazione AVSI, Padre Vicinio da Sarsina 216 - 47521 Cesena (FC) AVSI è una FONDAZIONE - ONLUS - ONG idonea DM n. 0347 del 5 luglio 1973 - cod. fisc.: 81017180407 Aiutaci a risparmiare inviaci la tua mail a [email protected] LE POSTE sono diventate troppo care! PERIODICO TRIMESTRALE DELLA FONDAZIONE AVSI Direttore responsabile: Roberto Fontolan . Periodico registrato ai sensi della L. 47/48 al Tribunale di Forlì n. 15 del 5 luglio 1995. Stampa: Tiber, Brescia (BS). Grafica Accent on Design , Milano AGOSTO 2012 anno XII n.2 La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito dal 19 al 25 agosto AVSI ti aspetta al

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In questi anni l’impegno mondiale per lo sviluppo dei Paesi più poveri, per la pro-tezione e per la sicurezza sociale delle fasce più

fragili della popolazione ha permesso di costruire una buona infrastruttura di regole, processi, norme, meccanismi e politiche sociali, welfare e principi di aiuto allo sviluppo. Ma nonostante questi avanza-menti nel mondo continua ad esserci sofferenza e povertà. Tuttavia l’esperienza ci dice che l’infra-struttura di per sé non è mai sufficiente: occorre un aggancio, un accesso, tra la singola persona e l’infrastruttura stessa. Poiché questo aggancio dipende inesorabilmente dall’iniziativa personale, è il punto debole per le persone più fragili e che vivono nell’informalità e nella solitudine.

Questo compito di una relazione con le per-sone più fragili è sempre stato svolto dalla comu-nità di appartenenza. Oggi la complessità del nostro mondo con il suo solidificarsi di queste regole in infrastruttura sociale richiede che qualcuno provve-da a questa “cucitura”. Il sistema non arriva alla per-sona, e la persona se è fragile non arriva al sistema. Così anche tutti quei supporti, dagli ospedali ai con-tributi economici, dalle borse di studio all’ostetrica per il parto restano lontani e inaccessibili. Questo è il compito che svolgono le organizza-zioni come AVSI: l’ultimo miglio tra i servizi e la persona.La persona, anche la più fragile, si “aggancia” così, attraverso una compagnia umana, all’infra-struttura sociale.

Questo compito che AVSI svolge ha un du-plice vantaggio, è un canale di andata e ritorno: non solo ne “guadagna” la persona, ma anche la co-munità. In un momento come quello di oggi, in cui stanno cambiando i paradigmi della società, l’ultimo miglio è anche una grande opportunità per mettere in circolo le energie di fasce della popolazione al-trimenti escluse. Generalmente percepite come un “costo sociale”, un “peso”, le fasce fragili, i popoli in via di sviluppo, le minoranze, si prospettano come la vera risorsa per il futuro. Le capacità che sviluppano bambini abituati a “cavarsela” dai loro primi anni di età, ragazzi che lavorano di giorno e studiano di sera, adulti che fanno crescere i figli senza avere le spalle coperte, giovani che si avventurano in luoghi scono-sciuti alla ricerca di una vita migliore, rappresentano un prezioso contributo per un mondo cristallizzato e bisognoso di grandi cambiamenti. Per questo, immettere le loro abilità nel sistema è qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno.

Infrastruttura socialee Ultimo Miglio

La nuova iniziativa con / 7

Uno di famigliaIl Sostegno a distanza / 2

Lavorare insiemeper un futuro

sostenibiledi Josè Graziano da Silva,

Direttore Generaledella FAO / 4

Intervista“La vera risorsa

del pianetaè la persona” / 6

FreeCome far nascere

bambini sani da madri sieropositive / 8

Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27.02.2004, n°46) art.1, comma 1, LO/MI - Editore: Fondazione AVSI, Padre Vicinio da Sarsina 216 - 47521 Cesena (FC) AVSI è una FONDAZIONE - ONLUS - ONG idonea DM n. 0347 del 5 luglio 1973 - cod. fisc.: 81017180407

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AGOSTO 2012anno XII n.2

La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito

dal 19 al 25 agostoAVSI ti aspetta al

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La favoladi Arrigo

Una favola per Maria

Uno di famiglia - il sostegno a distanza

Il cuore sa trovare strade molto speciali per amare. Particolarissima quella tro-vata da Arrigo, che decide di iniziare un

sostegno a distanza e così conosce Maria, una bimba rwandese di tre anni. Lettera dopo lettera, l’assistente sociale che la se-gue racconta la storia di Maria, comune purtroppo a tanti bambini del Rwanda: il genocidio, la perdita della madre…Arrigo pensa di inviarle un regalo, qualco-sa di speciale per lei che possa farla senti-re meno sola, ma cosa prendere per que-sta bimba così piccina? Gli viene un’idea: “Ho sempre avuto davanti a me gli occhi attenti e felici di un bimbo mentre gli viene raccontata una favola”, e così inizia a pensare:“Una favola per Maria, la sua favola… nell’inviarla a Maria in Rwanda, mi sono immaginato i suoi occhioni spalancati e felici mentre la sfogliava”.

La storia è bella e semplice, proprio come quelle che tanto piacciono ai bam-bini: Maria vive in un paese lontano e bello che viene però provato da una cru-dele guerra interna, dove perde il suo affetto più caro. Ma dall’Italia giunge una sorpresa, un’orsetta con un gonnel-lino rosso e un panda che durante la not-te prendono vita e l’accompagnano in un meraviglioso viaggio. Pronta l’idea, Arri-go affida la storia alla brava illustratri-ce Federica Castagnoli che la racconta e

riempie di colori e immagini le pagine. Il risultato è stu-pendo. Insieme a due peluches, un’orsetta con il gonnelli-no rosso e un panda, proprio come nella favola, spedisce il tutto in Rwanda. La felicità di Maria è stata grandissima, continua a mostrare a tutti la bella storia che parla di lei. Davvero un regalo unico e speciale!

Una storia magnificatra un sostenitore

italiano e una bambinain Rwanda che sboccia

con una favola illustrata. Una storia di cuore,resa possibile grazieanche alla presenza

dei partner locali.

BUONENOTIZIE AGOSTO20122Iscriviti alla nostra newsletter: www.avsi.org SI R INGRAZIA

Cerca gli appuntamentiwww.meetingrimini.org

AVSI al

Ad ASSISI peR lA FeSTA deGlI AnGelI. Il 2 ottobre scorso si è tenuta in Assisi, la prima edizione della Festa degli Angeli alla Porziuncola, che ha visto una grande e calorosa partecipazione, soprattutto di bambini e famiglie e ha portato al sostegno a distanzadi 6 bambini del Kenya.L’idea di questa bella iniziativanasce da un’esperienza dolorosa.Due anni fa Marco e Loredana perdono il loro piccolo Gabriele. Accade proprio durante una visita alla Basilica della Porziuncola, in Assisi. Dalla condivisione di un dolore così grande con altri amici che ne avevano fatto esperienza e grazie all’amicizia con i Frati minori della Porziuncola, nasce l’idea: una festa dedicata agli angeli, custodi del nostro cammino, così da poter ricordare anchei piccoli Gabriele, Alessandro ed Emanuele. Nuovo appuntamento peril 30 settembre in Basilica ad Assisi.Per info: [email protected]

BEnEdETTA:LA mIA “nuOvA” SOrELLInA

“Cari Amici ciao, vi voglio racconta-re perché ho iniziato a sostenere una sorellina “a distanza”. Tutto è co-minciato quando mi sono resa con-to che io avevo tutto, una casa, tan-ti giochi, un babbo e una mamma che mi vogliono tanto bene; mentre in Africa e in altri paesi del mondo ci sono bambini che hanno poco o niente. Tante volte ho visto alla tele-visione la pubblicità che diceva “So-stieni un bambino a distanza. Salva la sua vita”. Ho iniziato a tartassa-re i miei genitori chiedendo di so-stenere un fratellino o una sorel-lina; ma loro dicevano: “Aspetta! Ci penseremo”. Io pensavo che non avrebbero mai telefonato, ma loro, furbi, lo hanno fatto mentre io ero a scuola. Così sotto l’albero di Natale ho trovato un delizioso pacco-rega-lo con la lettera che mi informava che avevo iniziato un sostegno a di-stanza. Ero al settimo cielo! La mia “nuova sorellina” si chiama Mihiret, ha quasi nove anni e vive a Meki, una cittadina dell’Etiopia, con i genitori, due zii, una sorel-lina di tre anni, in una casa di le-gno, fango e lamiera. Frequenta la prima elementare, le piace molto studiare e da grande vorrebbe fare il medico. Ho ricevuto la sua foto:

ha un bel sorriso, sem-bra una bambina simpa-tica. Presto riceverò al-tre sue notizie. Non vedo l’ora di scriverle di me e della mia famiglia. Con i soldini che le mando, lei può continuare a studia-re; avrà libri, quaderni, matite, medicine e potrà mangiare alla mensa della scuola. Proviamo a rinunciare ad un pac-chetto di figurine o a un gelato: se mettiamo da parte poco meno di un euro al giorno per un anno, alla fine con questi soldini un bambino potrà andare a scuola, avere cibo, medicine e un amico in più. Sono felice di dare la mia amicizia a Mihiret e aiutarla a cre-scere con la sua famiglia.

Benedetta

LA dISTAnzA nOn ImPOrTASE L’OrIzzOnTE è grAndE

una scuola elementaredi Buccinasco, nel milanese,

sostiene il BrasileIl primo passo fu fatto in prima elementare, a Natale, con la pro-posta da parte di Stefania e Liliana, le maestre, di iniziare un’amicizia molto speciale, volta ad aiutare un bimbo in difficoltà. Un’amici-zia che partisse da loro, in prima persona: “la proposta è stata fatta direttamente ai bambini: non erano i genitori a tassarsi – raccontano gli insegnanti - ma loro a sacrificare piccoli regali o mance. Il motivo è semplice: che loro si accorgessero di appartenere ad un mondo di cui

possono essere pro-tagonisti, un mondo non sempre roseo ma di cui possono cam-biare un pezzetto”.L’incontro è con Alex, brasiliano, di Belo Horizonte del Cen-tro Opere Educative Giussani diretto da

Rosetta Brambilla, poco più pic-colo degli alunni di Buccinasco. Una storia triste di abbandono e violenza, accolta dai bambini con grande affetto. Scrutando le sue foto si accorgevano di ogni piccolo cambiamento, alla ricerca di segni che testimoniassero quella parti-colare amicizia. “Vedi maestra, qui è meno triste dell’altra foto, for-se perché ha ricevuto i nostri re-gali!” dicevano. Ai bambini non mancano semplicità e speranza: con la collaborazione dei loro ge-nitori, per ben tre anni organiz-zano un mercatino di vendita dei giochi usati, per poter sostene-re Alex e inviargli qualche regalo extra. Quando le notizie sulla si-tuazione di Alex iniziano ad esse-re più allarmanti preparano anche una preghiera particolare per Na-tale, affinché potesse essere adot-tato, trovare una famiglia che lo accogliesse e così organizzano un collegamento skype per poterlo salutare e incoraggiare. Quale la sorpresa quando, durante il video collegamento, Alex annuncia che sarebbe venuto in Italia perché era stato davvero adottato, e suc-cessivamente, sorpresa ancor più grande, li va anche a trovare! Che miracolo!Trovarsi davanti quell’amico così lontano ha certamente fatto ca-pire a tutti (più ai grandi che non ai piccoli, che già l’avevano intui-to…) che non si sostiene un sogno, qualcosa di incerto e fumoso, ma una persona, un bambino. Conclu-sosi il sostegno di Alex un nuovo bambino fa capolino: Murillo.

Sono felicedi dare la mia amiciziaa Mihiret e aiutarlaa crescere con la suafamiglia.

Seguici su Facebook e Twitter BUONENOTIZIE AGOSTO20123 Iscriviti alla nostra newsletter

Sostegnoa distanzaun caffè al giorno,

due lettere all’anno eun sorriso per sempre!

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Compila il modulo di adesionedal sito www.avsi.org oppure scrivi:

[email protected] ochiama: tel. 0547 36.08.11

“la natura dell’uomo è rapporto con l’infinito”: questo il titolodel Meeting, cui AVSI sarà presente, dal 19 al 25 agosto 2012 pressola Fiera di Rimini (padiglione C1 della CdO), con un gruppo di giovani dei laboratori artigianali di Haiti. Espressione della tensione alla bellezza innatanel popolo haitiano, gli “atelier” sono anche un luogo in cui diversi giovani trovano nel lavoro un modo per vivere dignitosamente, in alternativa all’illegalitàe come prospettiva di una ricostruzione anzitutto umana. Incontrarli èun’occasione di certo arricchimento umano, di risveglio della tensione all’infinito.

Tra i molti incontri, ne segnaliamo alcuni che coinvolgono AVSI:anzitutto un interessante confronto tra un’impresa come ENI, un attorecome AVSI e un centro di ricerca come la Columbia University, per costruire alleanze per lo sviluppo. Poi un dibattito sulla pandemia del nostro tempo, l’HIV, e l’esperienza di AVSI in Uganda. Infine, un incontro sulla nutrizione come elemento essenziale nella vita della persona e del pianeta, conil coinvolgimento di organismi internazionali come FAO e PAM. Ti aspettiamo per conoscere personalmente i protagonisti del nostro lavoro!

GUARdA e ScARIcAle illustrazioni di Carlo Rossi sul Sostegno a distanza nella sezione “SAD” sul sito di Avsi.org

oltRe Rio +20

Lavorare insiemeper un futuro sostenibile

AVSI consiglia

Venerdì 24 agosto------------------------------nUTRIRe lA peRSOnA, AlIMenTARe lA SpeRAnZA. TRA FAMe, SpRecO e SVIlUppO SOSTenIBIle.------------------------------Ore: 19.00Sala A3Sono stati invitati:Ertharin Cousin, Direttore Esecutivo del WFP (World Food Programme); José Graziano da Silva, Direttore Generale della FAO (Food and Agricolture Organization); Staffande Mistura, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri; Giuseppe Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015. Introduce Alberto Piatti, Segretario Generale Fondazione AVSI.

di José Graziano da Silva, direttore Generale della FAO*

Il testo è un estratto dell’intervento del Direttore Generale della FAO alla conferenza delle Nazioni Unite Rio +20, originariamente pubblicato sul quotidiano brasiliano Valor Economico.

BUONENOTIZIE AGOSTO20124Iscriviti alla nostra newsletter: www.avsi.org SI R INGRAZIA

In apertura myanmar. PadreBenjamin con una famigliacontadina birmana della Bancadel riso. Un programma integrato che, facendo leva sulla solidarietà, aiuta le persone a uscire dalcircolo vizioso dell’usura e dallapovertà con attività di agricolturae sicurezza alimentare e cheAVSI ha sostenuto con le Tendee il sostegno a distanza.

Le dichiarazioni conclusive della Conferenza delle Nazioni Uni-te sull’ambiente del 1972 ed

ECO-92 hanno posto l’essere uma-no al centro dello sviluppo soste-nibile. Tuttavia, ad oggi, più di 900 milioni di persone soffrono ancora la fame. I poveri di tutto il mondo, so-prattutto nelle zone rurali, sono i più colpiti dalla crisi alimentare, climati-ca, finanziaria, economica, sociale ed energetica.Non possiamo parlare di sviluppo so-stenibile quando circa una persona ogni sette è vittima della malnutri-zione. Sarebbe una contraddizione in termini. La fame e la povertà estrema non permettono di parlare di un vero sviluppo sostenibile in quanto i po-veri hanno bisogno di usare le risor-se naturali disponibili per procurarsi il cibo. Per loro l’obiettivo principale di ogni giornata è riuscire a rispon-dere alle necessità primarie, fare piani a lungo termine è un lusso che non si possono permettere.

Paradossalmente, più del 70% del-le persone che soffrono la fame nel mondo, per sopravvivere dipendo-no direttamente da attività come l’agricoltura, la caccia e la pesca. Pertanto, le loro scelte quotidiane contribuiscono a determinare come sono gestite le risorse naturali del mondo (…). La fame mette in moto un circolo vizioso che riduce la pro-duttività, aumenta la povertà, rallen-ta lo sviluppo economico e porta al degrado delle risorse e alla violenza. La fame e la lotta per le risorse natu-rali sono fattori di conflitto che, an-che quando rimangono circoscritti dentro a un paese, creano un impat-to che spesso va al di là dei confini nazionali. Proprio per questo esiste un collegamento diretto tra la sicu-rezza alimentare e la sicurezza nazio-nale e regionale. L’obiettivo comune della sicurezza alimentare può esse-re il filo conduttore che lega le va-rie sfide del mondo e contribuisce a costruire un futuro più sostenibile.

Alla Conferenza delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, Rio +20 (giugno 2012, ndr.), abbiamo una grande occasione per trovare punti in comune sul tema della sicurezza alimentare e della sostenibilità. È im-portante fare modifiche sia nell’ambi-to della produzione che in quello del consumo per rendere entrambi più sostenibili. Per nutrire una popola-zione mondiale che supererà i nove miliardi di persone entro il 2050, la FAO prevede la necessità di aumen-tare la produzione agricola almeno del 60%. Per fare questo abbiamo bisogno di produrre più cibo, ma contemporaneamente, preservare l’ambiente. (…)Tuttavia, anche se riuscissimo ad au-mentare la produzione agricola del 60% entro il 2050, nel mondo ci sa-

rebbero ancora 300 milioni di per-sone che soffrono la fame perché, come le centinaia di milioni di mal-nutriti oggi, queste persone con-tinueranno a non avere i mezzi per l’accesso al cibo di cui hanno biso-gno. Per loro, la sicurezza alimenta-re non è un problema di produzio-ne insufficiente, ma una questione di accesso inadeguato. Per togliere queste 300 milioni di persone da una situazione di insicurezza alimentare dobbiamo investire per la creazione di posti di lavoro migliori, pagare sti-pendi più elevati, dare loro un mag-giore accesso alle attività produttive - soprattutto quelle di terra e acqua - e distribuire il reddito in modo più giusto ed equo. Dobbiamo includerli nella società, considerando il soste-gno ai piccoli agricoltori come op-portunità di generazione di reddito, rafforzamento della rete di sicurez-za sociale e lavoro comune, aspetti che contribuiscono al rafforzamen-to di circuiti ed economie locali. (…)

Sradicare la fame e migliorare l’ali-mentazione, creando sistemi soste-nibili di produzione e di consumo, e costruire una governance più effi-cace dei sistemi agricoli e alimen-tari è essenziale per realizzare un mondo sostenibile. Sappiamo come porre fine alla fame e gestire le ri-sorse del pianeta in modo più soste-nibile. Ma abbiamo bisogno di una volontà politica forte per farlo. Do-vremmo guardare a Rio +20 come all’inizio di un viaggio e non come punto di arrivo. Questo è un cam-mino che non possiamo fare da soli. Come la lotta contro la fame, lo svi-luppo sostenibile è un obiettivo a cui ognuno di noi deve contribuire - cit-tadini, imprese, governi, movimenti sociali, ONG, organizzazioni regio-nali e internazionali. Insieme, lavo-rando a partire dal livello locale fino a quello globale, siamo in grado di costruire il futuro che vogliamo. Ed è necessario che questo futuro co-minci oggi.

da Ministro Straordinario per la sicurezza alimentare e la lotta contro la fame del suo paese, il brasiliano José Graziano da Silva, nato il 17 novembre del 1949,è stato responsabile dell’attuazione del programma “Fame zero” (Fome zero) che ha contribuito in prima persona a formulare. Il programma in cinque anni ha aiutato 24 milioni di brasiliani a uscire dalla povertà estrema e a ridurre la sottonutrizione in Brasile del 25 per cento. Il CREN, centro di recupero nutrizionale partner di AVSI a San Paolo, ha collaborato attivamente al programma. Dal 2004, Da Silva ha ricoperto la carica di vice Direttore Generale dell’organizzazione e di rappresentante Regionale della FAO per l’America Latinae i Caraibi. è l’ottavo Direttore Generale della FAO da quando è stata istituita - il 16 ottobre 1945 a Quebec City, in Canada - e rimarrà in carica fino al 31 luglio 2015.

In Perù, nella regione Amazonas,si trovano condizioni ottimaliper la coltivazione di caffè e cacao. Qui AvSI con la cooperativaCEPrOAA, e insieme al FondoItalo Peruviano, segue oltre400 piccoli produttori conformazione ad hoc, tanto chel’8 luglio a Lima al Salone delcacao e del cioccolato sonorisultati i migliori 10 finalisti.

“riteniamo il progetto di AvSInella Piana di marjayoun, al confine con lsraele, uno degli interventiprioritari del nostro Paese”Hussein Hajj Hassan, Ministrodell’Agricoltura in Libano.

“ACQuA EnErglA PEr LA vlTA.Sradicare la fame e la sete nelmondo è questo l’obiettivo di AQuA-PLuS, il progetto in Haiti istituitoda Expo 2015 e da rotary lnternatio-nal – distretto 2040 all’internodella Fondazione rotary Club milanoper milano - che ha come partner università degli Studi di milano, AvSl, mLFm, unicredit Foundation.”

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costRUendo cattedRali / 2

Haiti... un popolo che dopo avere raggiunto l’indipendenza, dopo avere conquistato la li-bertà si è chiesto: ma a cosa mi serve questa libertà? cosa me ne faccio dell’indipendenza?

E così è andato avanti nel vuoto di una libertà che non è mai diventata volontà, nell’abisso di una indipendenza che non è mai diventata azione.Ed allora accade che la vita è la via, la vita è nella via, la via è tutto: la casa, il negozio, l’ufficio, la famiglia,... la vita. Vivere la vita come una via cercando ciò che ti garantisce il tuo pasto al giorno, il pasto al giorno per tutti i bambini che hai lasciato a casa, il pasto al giorno che signifi-ca “Domani posso andare di nuovo sulla via, domani posso andare di nuovo a vivere”.Passato, Presente e Futuro collassano in un luogo: la via. La via è quell’impossibile equazione che trasforma il tempo in un luogo, in uno spazio, in una dimensione da percorrere, da occupa-re come ospiti che devono andare via presto.La Storia ha bisogno di un Popolo per esistere, per lasciare traccia nel solco del tempo; il Po-polo ha bisogno di Persone per fare la Storia; la Persona ha bisogno di un cuore libero per for-mare un Popolo; il Cuore per essere libero deve avere un Volto da guardare, un Volto che ha lo stesso cuore tuo e che ti dice “Andiamo!”... e la Storia ha inizio!La Storia ha così finalmente inizio!Il Passato illumina il Presente,il Presente da forma al Futuro,il Futuro è adesso!!!L’equazione non ha più soluzio-ni reali, la via adesso è unastrada che ha un inizio ed una meta da raggiungere. Tutto questo non è in Haiti,tutto questo è nel Mondo;Haiti è il Mondo.

http://www.facebook.com/DiarioViaggioHaiti

Le forze che cambiano la storiasono le stesse che cambianoil cuore dell’uomoDiario di un viaggio ad Haiti - pubblicato il 30 aprile 2012 alle ore 17.04 · di Valerio Montalbano

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Costruendo cattedrali: AVSI Point e donatori in viaggio a conoscere le opere costruite insieme.

La cartina di Haiti nell’ufficio di AVSI

Giovani studentesse. Le divise le cuciono le mamme degli atelier professionali

Il personale di AVSI in HaitiLa foto di gruppo. Che amici!

“diario di Haiti. Ricostruirel’umano dopo l’emergenza”Un nuovo libro edito da Mariettiche racconta con parole e immagini le opere avviatedopo il terremoto e inaugurateda AVSI con i suoi partnerlo scorso 26 aprile. Per ordinarlo: www.mariettieditore.it

SI R INGRAZIABUONENOTIZIE AGOSTO20126

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leggere fa bene si rinnovacon questo slogan la collaborazionetra Fondazione AVSI e Itaca che conil suo network di librerie distribuite in tutta Italia, da anni sostiene AVSI destinando una percentuale della vendita di un catalogo di prodotti editorialidi non recente edizione, ma ancora validi. Oltre 100 titoli a partire da1 Euro per promuovere, diffonderee sostenere i progetti AVSI!Leggere fa bene punta a creare e valorizzare il legame e la partnership sul territorio tra gli AVSI Point locali e le librerie Itacanetwork per il loro coinvolgimento nella realizzazione degli oltre 700 eventi che in un anno animano le Campagne di raccolta fondi di AVSI. Leggere fa bene non solo allo spiritodel lettore, ma in questo caso anchea qualcuno dall’altra parte del mondo. Nei prossimi mesi Leggere fa bene sarà finalizzato a promuovere“Uno di Famiglia”, campagnadi sensibilizzazione del Sostegnoa distanza, con cui AVSI attualmentesta aiutando 33.000 bambini in condizioni difficili ad andare a scuola,ad avere alimenti, vestiario, curemediche e ad essere accompagnatinel loro percorso educativo.Per ulteriori informazioni o per portare l’iniziativa nella tua città, al Meeting di Rimini puoi rivolgerti agli stand di AVSI (Pad. C1) e ITACA (Hall sud). I libri Leggere fa bene sarannoin vendita nella Libreria del Meetinge nelle seguenti librerie Itacanetwork:

Bologna, Libreria Bonomo Editrice e Libreria Nautilus; Pesaro, Libreria Antonio Bonali; Cremona (CR), Libreria Al Chiostro; Brugherio (MB), Libreria Parole Nuove; Castel Bolognese (RA), Libreria Itaca; Caravaggio (MI), Libreria Il Campanile; Giulianova Lido (TE), Librerie Federico II; Desenzano del Garda (BS), Libreria Fede & Cultura; Fagnano Olona (VA), Cartolibreria Colombo; Forlì (FC), Libreria il Cenacolo; Busto Arsizio (VA), Libreria della Basilica; Rimini (RN), Libreria Jaca Book; Sesto San Giovanni (MI), Libreria Presenza; Milano (MI), Zot s.a.s.di Davide Ferrari Agenzia Itaca; Maranello (MO), Libri sul Comò;Verona (VR), Libreria Salesiana;Cesena (FC), Libreria Bettini;RHO (MI); Libreria Restelli.

Che emozione Haiti! Un viaggio meraviglioso

I centri nutrizionali per mamme e bambini

Gli atelier. I laboratori artigianali

Le opere educative di AVSI in Haiti. Che ordine!

Gli abbracci e i saluti. Gli amici che si incontrano

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A presto cari amici. Alla prossima!

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Dopo il terremoto del 2010, la FondazioneAVSI in 20 mesi ha portato a termine l’avviodi 16 strutture riabilitate o costruite: 9 scuole,

un centro educativo, 5 centri nutrizionali,atelier artigianali tra cui un ristorante

comunitario. Un lavoro reso possibile da uno staff di circa 180 persone in condizioni difficili e spesso estreme e grazie alla straordinaria collaborazione degli amici di AVSI, dei donatori privati

e istituzionali, del network, deisostenitori a distanza e dei volontari

degli AVSI Point.

“è proprio necessario che le cose cambino…Il vostro (Haiti) e un bel Paese, ricco di risorse umane.

E si può parlare di un sentimento religioso innato egeneroso, della vitalità e del carattere popolare della Chiesa.

Occorre che i“poveri”di tutti i tipi riprendano a sperare.”Affermava Giovanni Paolo II, a Port-au-Princeil 9 marzo 1983. L’esperienza di AVSI di oltre

10 anni di vita, lavoro e legami in Haiti mostrache quella di Giovanni Paolo II è ancorala visione più realistica. Sostenere ogni

persona affinché trovi il proprio compitoè una priorità per ricostruire l’umano.

In missione per conoscere

Reportage fotografico di Marina Lorusso

dieci anni di prevenzione dell’AIdS da madrea figlio. dieci anni di bambini nati senza HIV.

di Valentina Frigerio. Foto Blossoming

nati liBeRi

Uganda.

BUONENOTIZIE AGOSTO20128Iscriviti alla nostra newsletter: www.avsi.org SI R INGRAZIA

AVSI consiglia

Venerdì 24 agosto------------------------------HIV, l’epIdeMIA dIMenTIcATA------------------------------Ore: 11.15Sala Neri General Electric

Sono stati invitati:Gregg Alton, GILEAD Sciencies Executive Vice President Corporate and Medical Affairs; Paul De Lay, UNAIDS Deputy Executive Director, Programme; Carlo Federico Perno, Docente di Virologia all’Università di Roma Tor Vergata; Luis Gomes Sambo, WHO Regional Director for Africa. Introduce Alberto Piatti, Segretario Generale Fondazione AVSI.

un cuore che senti battere dentro di te. Che è già una vita, con tutti i suoi deside-

ri, le sue attitudini, il suo destino. Te lo immagini, a dover affronta-re la vita. E ti chiedi come potrai sopportare il pensiero di saperlo solo davanti a quel gigante che è la realtà, in tutta la sua bellezza e in tutta la profondità delle sfide che impone. Perché tu non sarai sempre al suo fianco. Si perde in questi pensieri Mary, madre ugan-dese sieropositiva, mentre acca-rezza con dolcezza il suo pancione al quinto mese di gravidanza. Sta-volta però non farà lo stesso errore fatto con Ocaya, il primogenito, a cui ha trasmesso il virus dell’HIV proprio nel corso della gravidan-za. Grazie al programma di pre-venzione materno-fetale dell’AIDS (PMTCT), è infatti oggi possibile ridurre al minimo la percentuale di trasmissione della malattia, che avviene in particolare durante il parto e l’allattamento.

La campagna FrEE, lanciata da AvSI durante lo scorso World AIdS day a roma, racconta di dieci anni di figli di donne sieropositive nati sani in Uganda, proprio grazie a questo programma. Descrive an-

sultati. Quelli sostenuti da AVSI in nord Uganda (4 ospedali e 37 cen-tri sanitari, nda), sono tra questi. L’approccio di AVSI alla PMTCT af-fronta infatti in modo globale le sfide lanciate dall’AIDS. Non limi-tandosi ad offrire una cura medi-ca, ma affrontando il problema dal punto di vista dei suoi risvolti nella vita della persona e della comuni-tà. Molte delle attività correlate alla PMTCT e proposte da AVSI pongo-no al centro dell’intervento il mala-to stesso. Considerato però innan-zitutto come una persona, con un valore infinito, nonostante, anzi, dentro la malattia stessa. Ecco al-lora l’ostetrica Sister Betty che va a trovare nei loro villaggi le ma-dri incinte che non riescono a rag-giungere l’ospedale, i volontari del Meeting Point che sensibilizzano i giovani sui rischi dell’AIDS, i grup-pi di sostegno alle famiglie che le aiutano ad affrontare la malattia e la vita: sono le storie descritte nella campagna FREE (www.avsi-free.org), attraverso video, foto e una pubblicazione. Raccontano di questo approccio. Che va oltre la cura medica, che comunque c’è ed è efficace. Ma da sola non basta. Il cuore dell’uomo, malato o meno, chiede di più.

Il successo di Free sbarca a WashingtonIl 22 luglio, all’interno della Conferenza Internazionalesull’AIDS (www.aids2012.org), AVSI organizza un side event, in cui presenta, ai maggiori stakeholders del settore, dieci anni di PMTCT in Uganda, attraverso i materiali di comunicazione realizzati e gli interventi di relatori dal calibro internazionale: oltre al dottor Ojom e a Ketty Opokadall’Uganda in rappresentanza di AVSI, intervieneMay Anyabolu, rappresentante di UNICEF in Uganda, ilDr Esiru, del Ministero della Sanità ugandese e Mons. Vitillo, rappresentante presso l’ONU di Caritas International.L’evento, organizzato in partnership con la World Youth Alliance e Caritas, vuole far conoscere un approccio all’AIDS che supera le barriere del trattamento e guarda ad ogni malato come ad una risorsa. Per sé e per il mondo intero.

Uganda.

la ragazza cheguardava il cielo.di Alberto Reggiori, RizzoliDall’esperienza dell’autore come volontario in Africa per AVSI, la storia vera di una donna malata di Aids che rinasce attraverso l’incontro con Dio. Nata nel 1962, nello stesso giorno in cui l’Uganda ottenne l’indipendenza, Zamu è una donna intelligente e vitale, ma obbligata a 16 anni a sposare un uomo sconosciuto e costretta a fuggire con i suoi bambini negli anni della guerra civile. Vedova due volte e infine malata di Aids, si ritrova completamente sola. Quando la situazione sembra disperata, incontra i volontari del Meeting Pointdi Kampala, gli unici che osano sfidareil flagello che fa centinaia di migliaiadi vittime. Grazie a loro, Zamu scoprela fede cattolica, l’amicizia vera, e il dono disinteressato della propria vita. Riceve il battesimo e nell’esperienzadel volontariato riesce finalmente a soddisfare quella sete di assolutoche ha sempre avvertito.

ci sono anch’io!Un libro perbambini a sostegnodi AVSI

“Ci sono anch’io!”, il libro per bambini scritto da Marco Erbeia per Edizioni Astragalo, sostiene attraverso la sua vendita i progettidi AVSI nel mondo. Il libro, oltre ad essereuna lettura divertente ed educativa, è un testo di grande supporto didattico per la scuola. Con numeri e virgole, con la storia del piccolo Zero e della famiglia Punteggiatura l’autore racconta che ognuno ha un posto e un proprio significato nel mondo. Il volume si inserisce all’interno del progetto “SCRIVERE CONIL CUORE” che nasce da una grande passione per la scrittura e l’editoria con unaparticolare attenzione alla solidarietà.In vendita nelle librerie e sul sitowww.edizioniastragalo.it

è un periodico della Fondazione AVSI, ONG-Onlus,in abbonamento postale gratuito ai donatori.

Direttore: Roberto FontolanRedazione: Maria Teresa Gatti, Elisabetta Ponzone, Dania Tondini, Regina Valdameri, Anna Zamboni. Fondazione AVSI, via Legnone, 420158 Milano - Tel. 02.6749.881 - [email protected]: Accent on Design, Milano

ARReTRATI L’archivio completo è scaricabile dal sito www.avsi.org

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TerzoValore per AVSI Terzo Valore è il portale Internet realizzato da Banca Prossima, la bancadel Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata esclusivamente al mondo non profit dove persone fisiche (residenti in Italia) e giuridiche (aventi sede legale in Italia) possono prestare denaro alle Organizzazioni non profit (ONP) clienti della Banca ad un tasso concordato e con la certezza della restituzione del capitale.AVSI in particolare è presente su Terzo Valore con il progetto “Risposta all’emergenza educativa nei campi profughi di Dadaab, tramite la costruzione di centri educativi.

che di come circa 200 mila ma-dri abbiano avuto accesso a servizi prenatali e di prevenzione dell’HIV, delle 187 mila che si sono testa-te per l’AIDS e delle oltre 6.500 che, negli ultimi dieci anni, hanno aderito alla PMTCT, ricevendo loro stesse servizi educativi e di trat-tamento dell’AIDS. E partorendo 4.000 bambini sani, free. Non è un risultato scontato.

Pochi centri sanitari in Uganda sono riusciti ad ottenere simili ri-

Seguici su Facebook e Twitter BUONENOTIZIE AGOSTO20129 Iscriviti alla nostra newsletter

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Poche settimane fa si è svolta la conferenza mondiale Rio+20, a vent’anni dalla conferenza delle

Nazioni Unite del 1992 a Rio de Janei-ro che ha lanciato per la prima volta a livello mondiale il concetto di svilup-po sostenibile. Al di là delle conclusio-ni della conferenza, il summit è sta-to un’occasione importante per porre all’attenzione dei Governi e dei cittadi-ni la necessità di individuare lo svilup-po possibile per il pianeta. Di svilup-po sostenibile parleranno al Meeting di Rimini Alberto Piatti, Segretario Generale di AVSI, Jeffrey Sachs, diret-tore dell’Earth Institute della Colum-bia University, considerato uno degli esperti di sostenibilità più autorevoli al mondo, e Paolo Scaroni, amministra-tore delegato e direttore generale di Eni. Introduce Bernhard Scholz, Pre-sidente della Compagnia delle Opere.

Alberto Piatti, com’è possibile neu-tralizzare le disuguaglianze tra re-gioni e Paesi?

«La comunità internazionale, nel se-colo scorso, ha espresso il desiderio di uguaglianza e la volontà di diminuire le disuguaglianze attraverso una se-rie di conferenze organizzate dalle Na-zioni Unite. Queste grandi conferenze hanno prodotto gli Obiettivi di svilup-po del Millennio (Millennium Deve-lopment Goals o MDGs, o più sempli-cemente Obiettivi del Millennio) delle Nazioni Unite: otto obiettivi che tutti i 191 stati membri dell’Onu si sono im-pegnati a raggiungere per l’anno 2015. Questi Obiettivi rappresentano l’infra-struttura sociale che la comunità in-ternazionale si è data per diminuire le disuguaglianze ed eliminare la pover-tà. Gli Obiettivi, però, come tutte le grandi infrastrutture, per funzionare

hanno bisogno dell’infrastruttura ba-sica, “dell’ultimo miglio”. Nel caso degli Obiettivi del Millennio, l’infrastruttu-ra dell’ultimo miglio è l’essere umano in tutto il mistero della sua persona. Io penso che la comunità internazio-nale, per diminuire le disuguaglian-ze dovrebbe accelerare il processo di creazione dell’infrastruttura dell’ulti-mo miglio al servizio dell’essere uma-no, della persona. Occorre cioè crea-re un aggancio tra la singola persona e l’infrastruttura stessa. Un concetto ben spiegato nel nostro editoriale, qui in prima pagina. Quest’idea mi è ve-nuta durante un recente colloquio con il mio caro amico Enrique Iglesias, per 18 anni presidente della Banca intera-mericana per lo sviluppo. Egli, all’età di 83 anni, dopo aver passato tutta la vita a realizzare politiche pubbliche per ridurre il divario tra le varie aree

la battaglia per trovare soluzioni durature per sradicare la povertàha avuto il suo culmine al summit mondiale Rio+20. Il nocciolo

della questione, al centro di un incontro al Meeting, è sulle sinergienecessarie per le risorse del pianeta. Il corriere delle Opere

ha intervistato Alberto piatti, Segretario Generale AVSI.di dario Vascellaro.

inteRvista

La vera risorsa del pianetaè la persona

AVSI consiglia

lunedì 20 agosto------------------------------RISORSe del pIAneTA: SpARTIZIOnI O cOndIVISIOne?------------------------------Ore: 19.00Sala C1 Siemens

Partecipano:Alberto Piatti, Segretario Generale della Fondazione AVSI; Jeffrey Sachs, Professore di Sviluppo sostenibile e di Politica e gestione della salute alla Columbia University; Paolo Scaroni, Amministratore Delegato di eni. Introduce Bernhard Scholz, Presidente della Compagnia delle Opere.

BUONENOTIZIE AGOSTO201210Iscriviti alla nostra newsletter: www.avsi.org SI R INGRAZIA

del mondo, si è reso conto che, sen-za un lavoro come quello che svol-giamo noi di AVSI, che arriva fino all’ultimo miglio, tali politiche pub-bliche sono destinate al fallimento».

La politiche adottate finora, ba-sate su aiuti “a pioggia”, non sembrano aver ottenuto i risulta-ti auspicati. Ci vuole, dunque, un nuovo metodo. Quale?

«Bisognerebbe riconoscere la perso-na per quello che è e non per il bi-sogno che la definisce, perché una persona può avere fame o sete, può essere ammalata, ma non è questa condizione che la definisce ultima-mente. Benedetto XVI ha usato una geniale e sintetica espressione per spiegare questo concetto. Il Papa ha parlato di innata o nativa dignità di ogni essere umano, magari coperta dalla miseria, dalla malattia o dal-la fame. Se non si riscopre questa innata dignità che rende la perso-na protagonista unica di fronte al mistero del vivere, non può iniziare lo sviluppo. Per fare ciò, non serve il dirigismo, o lo statalismo a livel-lo internazionale che pretende di ri-solvere tutti i problemi. Bisogna, in-vece, valorizzare le forme libere di associazione, di autorisoluzione dei problemi, le realtà che erogano ser-vizi alla persona o servizi di pubblica utilità. Tali realtà vanno valorizza-te perché sono espressioni del mi-stero dell’essere umano. La tenden-za dell’attuale sistema di erogazione degli aiuti allo sviluppo attraverso il

«La parola “sostenibile” porta in sé delle gravi ambi-guità. Se per sostenibilità si intende quante persone la comunità internazionale, attraverso gli aiuti, deci-de di lasciar vivere, e quindi quante ne devono morire di malaria, tbc o Aids; se si intende, ancora, come e quanto devono potersi riprodurre e avere figli le popo-lazioni povere, questo concetto di sostenibilità non va bene. Se per sostenibilità si intende mettere

al centro la dignità dell’essere umano, nel suo mistero ultimo, allora le politiche sostenibili devono piegarsi a un sano realismo, ora che le ideologie sono cadute, il liberismo ha mostrato i suoi limiti e l’economia pianifi-cata centralizzata e statalista ha mostrato di non poter funzionare. Si può avere uno sviluppo sostenibile solo partendo dall’essere umano per quello che è: desiderio

di felicità, bellezza, giustizia e verità».

La vera risorsa del pianetaè la persona

AVSI a RIO+20 il 19 giugno con un side eventdal titolo: “The human being: the core of a sustainable city”, in cui l’esperienza di oltre 20 anni di AVSI nel settore urbano è stata ripercorsa per arrivare a un presente ricco di sfide: la collaborazione con il Ministero delle Città brasiliano per definire una metodologia di intervento sociale; la collaborazione con Maputo, Mozambico, per un intervento in un’area povera, trasferendo la metodologia applicata in Brasile,

aggregando infrastrutture e sociale; la collaborazione con Cesal, partner spagnolo di AVSI, per la riallocazione di persone che vivono in aree a rischio in Ecuador, insieme al Ministero dello Sviluppo Urbano e dell’Abitazione. Approfondimenti su www.avsi.org

Budget Support - ossia il finanzia-mento diretto agli Stati - non con-sente il supporto di quelle organizza-zioni della società civile che operano efficacemente sul campo. Un ap-proccio sussidiario richiederebbe in-vece alla comunità internazionale di riconoscere la loro presenza come, appunto, quell’ultimo miglio neces-sario affinché la persona sia effetti-vamente origine e scopo dell’intera infrastruttura sociale».

L’equazione economica neces-saria per crescere in modo so-stenibile dovrebbe comprende-re inclusione, cooperazione e responsabilità ambientale. ma com’è possibile farlo in un mon-do come quello attuale, scosso da una delle più gravi crisi eco-nomiche che la storia ricordi?

«Io noto una crescente sensibilità sociale da parte delle imprese. Vor-rei ricordare che molti dei nostri padri e dei nostri nonni hanno vi-sto il mare per la prima volta grazie alle colonie estive organizzate dal-le aziende in cui lavoravano (basti pensare alla Olivetti, alla Ignis, alla

Fiat, alla Bassani Ticino). La sensibi-lità sociale era una dimensione esi-stente nel patrimonio genetico del nostro popolo che ha espresso que-sti imprenditori illuminati. Mi sem-bra che oggi ci sia un ritorno a que-sta sensibilità di Welfare “aziendale”, soprattutto da parte di quelle azien-de che delocalizzano le produzioni o che, a causa di partecipazioni azio-narie o per business proprio, sono presenti nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo. AVSI, ad esempio, ha un’interessante collaborazione con Eni, soprattutto in Africa. La mul-tinazionale dell’energia vuole capire come abbinare la propria presenza imprenditoriale a un beneficio so-ciale per le popolazioni delle aree in cui interviene. Analoghi progetti stiamo realizzando con Enel, mentre con Fiat Brasile abbiamo realizzato il progetto “Árvore da vida” grazie al quale, in una favela degradata e violenta di Belo Horizonte, è stato possibile dare lavoro in fabbrica a migliaia di ragazzi, evitando che fi-nissero a spacciare droga».

ma come si può sviluppare un tessuto economico tale da at-trarre le multinazionali?

«L’uomo educato coltiva e intrapren-de, l’uomo che è cosciente di sé, di questa sua innata dignità, si mette all’opera. Per aiutare lo sviluppo bi-sogna risvegliare questa innata di-gnità e accompagnare le persone non solo con aiuti, ma aiutandole a esse-re protagoniste del proprio sviluppo».

La conferenza rio+20 ha rappresentato una sfida importante per indicare nuovi modelli di svilupposostenibile per un futuro migliore, capace di sradicare la povertà, promuovere una società più equa eassicurare una maggiore protezione dell’ambiente. Con quale proposta AvSI ha partecipato al summit?

leGGI AncHel’InTeRVenTO FAO

A pAG. 4 e 5

AVSIa Rio +20

LA IBOTTEGADI AVSI

La Bottega di AvSIè il nuovo sito per acquistare

e regalare oggetti di artigianatoe accessori moda che nascono

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La Bottega di AVSI si prefigge di promuovere un’economia sostenibile

attraverso la vendita di prodottidi qualità sbocciati dal saper fare

di persone che hanno trovato i propri talenti nel solco delle tradizioni

locali e in rispetto dell’ambiente. Grande attesa per i nuovi modelli di borse in stoffa e collane di carta riciclata delle donne del Meeting Point International di Kampala,

in Uganda, così come le borse ricamate e gli accessori in ferro battuto e in perlage dei ragazzi

e delle donne degli atelier di Haiti. Ma non solo…

Nuove proposte e nuove immagini anche per i biglietti augurali natalizi che, come ogni anno, sostengono, attraverso la loro vendita, le opere di AVSI nel

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7 UNO DI FAMIGLIABUONENOTIZIE agosto 2012

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