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Classe V^A “Tifoni” - 27 gennaio 2013, Giornata della Memoria Secondo me i campi di concentramento non erano giusti perchè vi venivano ammazzate delle persone inno- centi uguali a noi, cambiava solo il colore della pelle o altri particolari. Sull’ ipad di Saul abbiamo visto un filmato, l' intervista al suo bisnonno Romolo Michelini che raccontava la sua vita nel campo di concentramento. Lavorava e non mangiava mai e ci ha fatto vedere anche il tesserino che gli avevano dato quando era usci- to dal campo. Io spero che non ricostruiscano questi campi e che mai si ripetano questi fatti. Il bisnonno di Saul nel filmato ci ha spiegato tutta la sua vita laggiù , dove alcune volte per mangiare pren- deva perfino le lumache vive e le mangiava, e pure le bucce di patate e altre cose . Ha anche raccontato che li prendevano in giro dandogli i soldi finti, era proprio una cattiveria per le perso- ne che morivano ogni giorno. Il bisnonno di Saul è sopravvissuto ai campi di concentramento e si ricorda tutto come se fosse accaduto ieri. Romolo è stato premiato con una medaglia per quello che ha fatto. Io ho visto un film,”Il bambino con il pigiama a righe” però è stato molto più interessante vedere e sentire raccontare una vera storia. Ieri era il 27 gennaio e celebriamo con la preghiera le vittime di tutti i campi di concentramento che esisto- no. Davide Fugacci Periodico dell’Istituto Comprensivo “G. Tifoni” Pontremoli A.S. 2012/13 n°2 Marzo 2013 ANNO XV BUM! KINEMOVE CENTER di Bisciotti Nicola PONTREMOLI - Tf. 0187/832581 Corsi per bambini ed adulti; aerobica; step; judo Ju Jitsu; Full Contact; danza classica e moderna; sala pesi; corpo libero; recupero infortunati; gin- nastica dolce per anziani. Il 27 Gennaio viene celebrata la “Giornata della Memoria” per ricordare i sei milioni di persone innocenti che durante la Se- conda Guerra Mondiale sono morte per colpa della pazzia di un uomo. Le persone che quest’uomo riteneva di razza inferio- re (come ebrei, zingari, omosessuali ecc, ecc) venivano fatte prigioniere in questi campi di concentramento e, se non erano abbastanza forti per lavorare, venivano uccise nei forni o con altre forme di tortu- ra. La maestra stamattina ci ha mostrato un’intervista a Romolo Michelini, bisnon- no di Saul e superstite di un campo di concentramento in Germania. Romolo era un soldato e ci ha raccontato che quando era nei campi di concentra- mento ha visto molte persone morire e, una volta, ha provato a mettere tre pata- te sul fuoco e i tedeschi lo hanno schiaffeggiato e gli hanno dato del “fannullone”!!! Oltretutto li svegliavano di notte per pic- chiarli. Fortunatamente, dopo anni di di- savventure, è tornato finalmente a casa. La “Giornata della Memoria” si celebra il 27 Gennaio perché nel 1945, in quel gior- no, le truppe sovietiche “scoprirono” il campo di concentramento di Auschwitz e liberarono i pochi sopravvissuti. E’ molto triste sapere che molte persone innocenti , accusati per la loro nazionali- tà, sono morte ingiustamente e spero vi- vamente che non tornino persone pazze, tan- to come quelle di allora, da riaprire dei campi di concentra- mento. Irene Magnavacca Continua in ultima pagina...

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Classe V^A “Tifoni” - 27 gennaio 2013, Giornata della Memoria

Secondo me i campi di concentramento non erano giusti perchè vi venivano ammazzate delle persone inno-

centi uguali a noi, cambiava solo il colore della pelle o altri particolari.

Sull’ ipad di Saul abbiamo visto un filmato, l' intervista al suo bisnonno Romolo Michelini che raccontava

la sua vita nel campo di concentramento.

Lavorava e non mangiava mai e ci ha fatto vedere anche il tesserino che gli avevano dato quando era usci-

to dal campo.

Io spero che non ricostruiscano questi campi e che mai si ripetano questi fatti.

Il bisnonno di Saul nel filmato ci ha spiegato tutta la sua vita laggiù , dove alcune volte per mangiare pren-

deva perfino le lumache vive e le mangiava, e pure le bucce di patate e altre cose .

Ha anche raccontato che li prendevano in giro dandogli i soldi finti, era proprio una cattiveria per le perso-

ne che morivano ogni giorno.

Il bisnonno di Saul è sopravvissuto ai campi di concentramento e si ricorda tutto come se fosse accaduto

ieri.

Romolo è stato premiato con una medaglia per quello che ha fatto.

Io ho visto un film,”Il bambino con il pigiama a righe” però è stato molto più interessante vedere e sentire

raccontare una vera storia.

Ieri era il 27 gennaio e celebriamo con la preghiera le vittime di tutti i campi di concentramento che esisto-

no. Davide Fugacci

Periodico dell’Istituto Comprensivo “G. Tifoni” Pontremoli A.S. 2012/13 n°2 Marzo 2013 ANNO XV

BUM! KINEMOVE CENTER

di Bisciotti Nicola PONTREMOLI - Tf. 0187/832581

Corsi per bambini ed adulti; aerobica; step; judo Ju Jitsu; Full Contact; danza classica e moderna; sala pesi; corpo libero; recupero infortunati; gin-nastica dolce per anziani.

Il 27 Gennaio viene celebrata la “Giornata

della Memoria” per ricordare i sei milioni

di persone innocenti che durante la Se-

conda Guerra Mondiale sono morte per

colpa della pazzia di un uomo. Le persone

che quest’uomo riteneva di razza inferio-

re (come ebrei, zingari, omosessuali ecc,

ecc) venivano fatte prigioniere in questi

campi di concentramento e, se non erano

abbastanza forti per lavorare, venivano

uccise nei forni o con altre forme di tortu-

ra.

La maestra stamattina ci ha mostrato

un’intervista a Romolo Michelini, bisnon-

no di Saul e superstite di un campo di

concentramento in Germania.

Romolo era un soldato e ci ha raccontato

che quando era nei campi di concentra-

mento ha visto molte persone morire e,

una volta, ha provato a mettere tre pata-

te sul fuoco e i tedeschi lo hanno

schiaffeggiato e gli hanno dato del

“fannullone”!!!

Oltretutto li svegliavano di notte per pic-

chiarli. Fortunatamente, dopo anni di di-

savventure, è tornato finalmente a casa.

La “Giornata della Memoria” si celebra il

27 Gennaio perché nel 1945, in quel gior-

no, le truppe sovietiche “scoprirono” il

campo di concentramento di Auschwitz e

liberarono i pochi sopravvissuti.

E’ molto triste sapere che molte persone

innocenti , accusati per la loro nazionali-

tà, sono morte ingiustamente e spero vi-

vamente che non tornino

persone

pazze, tan-

to come

quelle di

allora, da

riaprire dei

campi di

concentra-

mento.

Irene Magnavacca

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Una mattina di dicembre siamo stati invitati al Teatro della Rosa per ascoltare la let-

tura animata di un bellissimo libro intitolato “La giraffina

dal collo corto”.

La storia racconta che nella savana un giorno nacque una

giraffa con il collo corto. La giraffa cresceva felice, ma i suoi

genitori a poco a poco si accorsero che tutti iniziavano a

prenderla in giro. Inoltre alla giraffina risultavano difficili

molte cose che per le altre giraffe erano facili. Tutti si erano

perfino dimenticati del suo nome e la chiamavano “la giraf-

fa col collo corto”.

Il collo corto però le dava anche dei vantaggi: per esempio era

l’unica che riusciva ad attraversare il fiume saltando da un sasso

all’altro senza bagnarsi, riusciva a vedere i predatori nascosti e ad avvertire gli altri salvan-

doli. Ma le altre giraffe non apprezzavano le abilità della giraffina e la escludevano sempre

di più. I genitori delle altre giraffe non volevano che le loro figlie giocassero con lei e la

situazione diventava sempre più critica. Così i genitori della giraffina decisero di chiedere

aiuto al vecchio leone, capo del consiglio dei saggi. Il leone spiegò alle giraffe che avevano

sbagliato a trattare male la giraffina per la sua diversità e diede ad ogni giraffa un fagiolo

da seminare, così sarebbero nate delle piante di altezza giusta per la giraffina col collo cor-

to. Tutte le giraffe compresero i loro errori e seminarono i fagioli. Passarono i giorni, ma le

piante non crescevano. Ad un tratto ad una giraffa, che era stata indifferente al problema,

cadde il fagiolo che non aveva piantato. Il vecchio leone la obbligò a farsi un nodo al collo

per ricordarsi di piantare il più velocemente possibile il fagiolo. La giraffa fu costretta a

seminarlo e così nacquero delle tenere piante di fagiolo a cui poteva arrivare anche la giraf-

fina dal collo corto.

Da quel giorno le giraffe impararono che non è importante l’aspetto degli altri e divennero

gentili con la giraffina dal collo corto.

Invece si dice che la giraffa indifferente giri ancora nella savana con il collo annodato.

Terminata la lettura abbiamo discusso con l’autrice sul

significato di questo libro, abbiamo raccontato se a

qualcuno di noi è capitato di essersi sentito qualche vol-

ta un po’ giraffina dal collo corto ed abbiamo capito

anche noi, come le giraffe, che non bisogna giudicare

gli altri dalle apparenze.

Al termine ad ognuno è stato regalato il libro, che ab-

biamo riletto in classe e portato a casa.

Questa esperienza è stata molto stimolante e consiglia-

mo a tutti voi di leggere questa interessante storia.

Classe 4^C - Plesso G. Tifoni

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Leggere per me è una specie di passatempo, quando leggo un

libro mi sembra di entrare magicamente nella storia e di viverla

realmente. Mi sembra proprio una magia! (Giacomo)

Mi piace leggere a scuola con i miei compagni, mi immagino

sempre nuove storie. (Wei Zhen)

Leggere mi rilassa e mi piace molto leggere vicino al camino.

(Jennifer)

Posso definirmi una lettrice accanita: mi piacciono da impazzire i libri di avventura perché anche

se sono chiusa nella mia stanza posso ritrovarmi alla ricerca di un tesoro o combattere per proteg-

gere il mio regno. (Giulia)

Mi piace leggere perché immagino le storie come voglio io. (Giorgio)

Quando leggo mi sembra di navigare e volare nel futuro perché leggo libri di avventura. (Sofia)

Quando leggo provo le emozioni del protagonista.

(Fabio)

Mi piace leggere libri sull’Egitto e a volte mi sembra di

essere anch’io in Egitto. (Alessio)

Quando leggo sono impegnata a fantasticare e non sento

più nessuno. (Giulia)

Mi piace leggere perché mi emoziono. (Mattia)

Leggendo scopro cose che non so. (Manuele)

Mi piace leggere prestissimo, prima di andare a scuola, nel mio letto con la porta chiusa e la luce

della lampada accesa. (Aurora)

Mi piace leggere da sola perché mi concentro meglio e se

non capisco la storia mi innervosisco così tanto che non

parlo più con nessuno. (Annalisa)

Mi piace leggere libri di mistero e comici. (Giacomo)

Io e la lettura non andiamo molto d’accordo, ma a volte tro-

vo dei libri che mi piacciono. (Omar)

Io e la lettura non andiamo molto d’accordo, soprattutto se

il libro è lungo e senza immagini, ma ci vado d’accordo se sono libri con figure o parlano dei pia-

neti. (Simone)

Mi piace leggere perché immagino le storie e mi sembra che diventino reali. (Ghassan)

Mi piace leggere perché è un passatempo divertente (Lorenzo)

Mi piace leggere con le mie amiche a scuola. (Naomi)

Classe 4^C - Plesso G. Tifoni

Alla biblioteca

Cesare Pavese di Parma

Alla biblioteca

C. Cimati di Pontremoli

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BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 4

Un tappo, un amico Un’iniziativa di solidarietà che ci piace molto è

quella della raccolta dei tappini. Consiste nel

conservare tutti i tappi di plastica delle bottiglie

vuote e di raccoglierli in un contenitore. I tap-

pini vengono venduti per essere riciclati e con i

soldi ricavati si acquistano beni di prima neces-

sità per le famiglie più bisognose.

Il calore del Natale. Ogni anno noi bambini delle quarte, nel

periodo natalizio, ci rechiamo dagli anziani

dell’Isituto Cabrini per porgere loro gli

auguri con canti e poesie. A volte li vedia-

mo commuoversi, perché forse si ricordano

quanto erano piccoli e quando parliamo

con loro ci danno tanti baci, ci accarezzano

e ci abbracciano. Noi ci sentiamo molto

felici e pensiamo che organizzare questo

bellissimo regalo sia stupendo per noi e per

loro.

Missione Francesca

L’iniziativa di solidarietà che ci ha

coinvolto tantissimo è stata quella a

favore di Francesca Reggiani, una

signora pontremolese che svolge la

sua opera missionaria in Tanzania

nel cuore dell’Africa.

A noi è piaciuto raccogliere denaro

per lei perché pensiamo che in que-

sto modo possiamo aiutare i bambi-

ni che vivono in quel paese lontano

con libri e medicine. Partecipando a

questo progetto abbiamo capito

quante cose sprechiamo e quante

cose inutili acquistiamo.

Gli ingredienti

per la solidarietà

Nel periodo pasquale i nostri genitori si

impegnano molto a preparare squisiti

dolcetti pieni di fantasia. Noi bambini ci

rechiamo in piazza della Repubblica per

venderli. Le torte sono molto apprezzate e

le offerte sono generose. I soldi ricavati

sono destinati alla missione di

Wantiguera in Africa. In questi anni sap-

piamo di aver contribuito per la realizza-

zione di importanti progetti per i nostri

compagni meno fortunati di noi.

Un libro per il Cuore Lo scorso mese di dicembre abbiamo

partecipato all’iniziativa “ Un cuore,

un mondo, un libro”.

Abbiamo acquistato libri per racco-

gliere fondi destinati all’Ospedale

O.P.A. di Massa che è un importante

struttura ospedaliera specializzata

nelle malattie cardiache anche per i

bambini.

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BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 5

Gli alunni della classe terza “L.Galanti” di

Arpiola vi presentano…

“La magia dell’inverno”

L’inverno arriva alle por-te, un inverno polare e buio ……. La neve danza, canta con il vento e crea un’atmosfera triste… Quando la neve ricopre tutto, ogni cosa si riposa, tace, dorme. Gli animali, con le loro impronte, raccontano la “sua strada”, come un testo poetico. Anna Livia

L’inverno sembra un signore triste, tutto coper-to di neve e di meringhe

L’inverno è bello …..

Nella neve, nella

felicità dei bambi-

ni, che sembrano

candele accese e

sciolgono il ghiac-

cio ….

Alexandru

…….L’inverno sembra

che non finisca

mai….è silenzioso,

sembra che tutto dor-

ma…….

Che strano l’inverno,

sembra triste e malin-

conico, poi ti sorpren-

de,

diventa colorato e di-

vertente. Veronica

Gli alberi spogli e ad-

dormentati, i campi

innevati, la terra dor-

me.

E sulla neve si vedono

le orme, chi è passato?

I bimbi giocano nel

prato, per loro l’inverno

è una festa,

se di fare un pupazzo

si mettono in testa.

Gli mettono sciarpa e

cappello e poi anche

l’ombrello, i bottoni per

occhi e poi si bagnano

fino ai ginocchi.

Ora coi nasi rossi e

ghiacciati,

a casa son tornati.

Gemma

L’inverno, talvolta, di bianco si dipinge; ogni luogo imbiancato sembra un candido gelato. I bimbi, tutti allegri, fan ritorno dalla scuo-la, si riuniscon al focolare e, ad occhi aperti, so-gnano di correre per le strade e di ruzzolare. E così fanno. Poi, a sera tarda, ormai sfiniti, fanno ritorno al loro casolare, pensando al giorno dopo, per poter ricominciare. Sofia

L’inverno sembra proprio un uccello Con il manto bianco e bello, quando il manto scuote la neve cade in forme im-mote. Si posa e tutto ricopre come una coperta, lieve, lieve. Pieno di giornate per sciare, non per andare al mare. Gli animali vogliono scap-pare, senza lasciare Il minimo segnale. Freddo e gelido l’inverno, l’estate sembrava un infer-no!!! Gioele

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BUM! Marzo 2013 Scuola dell’Infanzia Pag. 6

Quest’anno Scolastico filo conduttore delle attività didattiche, sarà “Il Fuoco”,

un elemento molto attraente per le sue caratteristi- che e per il fatto che diffi-

cilmente viene consentito ai bambini di av- vicinarvisi e di avere un

contatto diretto a causa degl i effetti che può

produrre e dei pericoli che rap-

presenta.

Tuttavia scoprire- mo quanto il calo-

re e la luce siano importanti

per la vita dell’uomo, esse

sono, una grande forza della natura.

Osserveremo e conosce-

remo caratteristiche, c o m p o r t a -

menti e pericoli dell’elemento fuoco.

IL FUOCO

Ricerca di immagini sull’elemento fuoco.

I bambini si divertono a creare il fuoco con le mani.

Sono rosso e un po’ arancione

Ma con me fai attenzione

Sono sempre in movimento

Se mi guardi sei contento

Non mi toccare mai per gioco

Io ti avviso sono il …………( fuoco) Scuola dell’Infanzia - Arpiola

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BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 7

UNA MASCHERA PER MULAZZO

Cara gente di Mulazzo, vorremmo regalarvi una maschera, è un vero

pazzo! E’ nuova e originale, si chiama Carnevalazzo. E’ piccolo e min-

gherlino come un bambino, il suo viso è rotondello e sul capo ha un

cappello, ha un cestello in mano. Beh lui è Carnevalazzo, possiede tutto

il bello del comune di Mulazzo, quindi tutti i particolari narrerò, a rac-

contare dal principio comincerò. Calza gli scarponi, per i suoi grossi

piedoni. Una cosa è certa, lui è un vero Hippy, perché ora si innamora

della vecchia moda, ancora ora. Infatti sfoggia con orgoglio calzoni a

zampa di elefante che brillano come un enorme diamante. Nel cestello

ha colto molti funghi e castagne con cui ha imbottito le lasagne. Molto

buone e leggere, da gustare per giornate intere. All’interno brilla un

cuore di onestà come i soldati che difendevano questa città. La sua maglia è lunga assai, la sua maglia è molto

vecchia ed ha molti pois rossi, gialli e blu come il cielo che sta lassù. Il suo cappello è largo e floscio è ornato

con il verde dell’ulivo e macchie d’olio, sottostante sta un viso sorri-

dente che non pensa proprio a niente, anzi, no, immagina solo ogni

cosa divertente e poi fa una risata sonora che raggiunge tutto il mon-

do che fa un girotondo. Ha capelli crespi e rossi, occhi acquosi e

celesti, la carnagione pallidina e una frenesia birichina di correre e

saltare, lui sa come trascorrere il Carnevale! E’ più osservare ogni

cosa dalla sua maschera rosa.

Un Carnevale speciale

Tante maschere per tutto il mondo,

Che sorridono belle facendo un giroton-

do.

Tutti i bambini con i denti cariati

grazie a un vassoio di dolci zuccherati.

Ci son molti modi per festeggiare il Car-

nevale,

ma uno dei tanti è mangiar dolci fino a

star male.

Vari colori si riflettono nei nostri occhi,

e tutti stanno svegli fino ai dodici rintoc-

chi.

Su di noi a Carnevale,

scende la grinta di un giullare maschera-

to,

simpatico, scherzoso e colorato.

Il carnevale brillerà solo in compagnia,

cosi sarà la festa più movimentata che ci

sia.

Carnevale

Il carnevale sta per inizia

re

e siamo pronti a festeggiare

con chiacchiere e bugie da mangiare.

Mentre stiamo per portare un giocoliere ci fa

fermare

e ci dice di ballare.

Balla balla e ci divertiamo

Mentre i carri passan piano piano,

mentre noi mangiamo il dolce tipico italiano.

La festa più bella del mondo

La festa più bella del mondo.

La festa più carina di tutte è Carnevale

proprio perché ogni scherzo vale.

A Carnevale

più brave sono le persone

che si stringono forte in un abbraccione!

Carnevale è una festa

che dimostra molta felicità e allegria

ma anche molta fantasia.

Nei negozi ci sono maschere di tutti i tipi

che fan diventare i bambini da tristi a

felici!

Carnevale

Il carnevale finalmente si è avvicinato,

ma sfortunatamente non è ancora

iniziato,

ma io sono pronta,

sono pronta a partire,

e andare sui carri a gioire.

Carnevale è divertente,

è andare in giro a far ridere la gente.

Carnevale è molto carino ,

ed è arrivato con un regalino:

tanti dolci e tante chiacchiere

per festeggiare con le maschere.

Scuola Primaria “L. Galanti” Arpiola

Classe 4^

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BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 8

ECCO ANTONIOTTI CHE MANGIA I BISCOTTI,

AXENTE CHE HA MALE AL DENTE,

LA BARDINI CHE MANGIA I CIOCCOLATINI,

SOFIA CHE E’ ANDATA VIA,

CAPITANI DAI DENTI SANI,

LA CAVALIERI CON I PANTALONI NERI,

LA CORSINI CHE GIOCA CON I BAMBINI,

FERRARI DAGLI OCCHI CHIARI,

MARIA LUISA CHE ABITA A PISA,

LIPPI CHE GUARDA SEMPRE PIPPI,

ELISA CHE SEMPRE AVVISA,

SAMANTA CHE ADESSO CANTA,

NICOLA CHE IN CIELO VOLA,

MARTINO CHE DORME COL PIUMINO,

GIOELE CHE MANGIA IL MIELE,

PRETI CHE SI GUSTA I SOTTACETI,

AURORA CHE RACCOGLIE UNA MORA,

MELISSA CHE IN VISO TI FISSA,

ANNA CHE AMA LA PANNA,

TAMAGNA CHE VA IN CAMPAGNA,

ANDREA CHE MILLE COSE CREA,

TONDANI CHE PORTA A SPASSO I CANI,

ISABELLA CHE PRENDE UNA CARAMELLA! Classe 2^B “Tifoni”

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BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 9

Una leggenda narra che un pettirosso in un giorno d’inverno, stanco e assiderato, cercò un ramo che gli permettesse di riposare prima di riprendere il volo. Molti furono gli alberi che si rifiutarono, solo il Cali-canto, impietosito, lo ospitò sotto le ultime foglie av-vizzite per riscaldarlo. La madre dei cieli volle ricompensarlo facendo cadere sui rami una pioggia di stelle splendenti e profumate. E’ tempo di Calicanti: le loro fioriture profumano l’aria invernale lasciando presagire che la primavera non è più lontana. I piccoli fiori gialli, quasi di ce-ra, emanano un’essenza che inebria, basta coglierne un rametto e metterlo in casa per rendersene conto. Dice un poeta: “Come potrò dimenticare l’odore del Calicanto nelle notti di febbraio. La volatile gioia - traboccante

nel buio - nella strada deserta”. Il Calicanto è originario della Cina. Il suo nome deriva dal greco e significa “Fiore d’inverno”. E’ una pianta ornamentale da giardino. Fiorisce in pieno inverno tra gennaio e febbraio, incurante del freddo gelo, ha fiorellini di color giallo pallido con petali rosso scuro nell’interno, ema-na un intensissimo profumo che sa di va-niglia. Sarebbe buona norma strofinare mattino e sera polsi e caviglie con essenza di Calicanto per rinforzare ossa e fasci di nervi che vi confluiscono. Se guardate da vicino questo fiore, potre-te osservare come sono belle e profuma-te le sue stelline gialle. E’ poco conosciu-to e fa parte della famiglia delle Calycan-thaceae. “La sua bellezza - scrive nel 1799 Lord Coventry, il primo europeo a posse-dere questa pianta - supera ogni descri-zione”.

CALICANTO Dell’Inverno

tu Calicanto sei

il primo profumo

che risveglia

i sogni miei

e che rende l’anima

leggera.

Rosso dentro

su adagiate gialle

corolle

comparse quasi

per un soffio

di magia...

Comincia il lungo addio

al tempo ingrato

è già dall’aria

nel nostro cuore sospira

la Primavera.

“NOI POETI”

Classe IV A Tifoni

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BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 10

L'alfabeto

della natura

A COME ALBERO, SUL RAMO C'È UN NIDO

B COME BOSCO, DOV'È NASCOSTO IL LUPO

C COME CESPUGLIO, ATTORNO AL MIO GIARDI-

NO

D COME DATTERO, È UN FRUTTO PICCOLINO

E COME ERBA, AMICA DEI FIORI

F COME FOGLIA, C'È SOPRA UNA FORMICA

G COME GIUNGLA, SI SENTE LA PANTERA

I COME INVERDIRE, SUCCEDE A PRIMAVERA

L COME LUNA, DI NOTTE PUOI VEDERE

M COME MENTA, È BUONA ANCHE DA BERE

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BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 11

N NATURA, SCOMMETTO CHE TI PIACE

O COME OLIVO, È SIMBOLO DI PACE

P COME PRATO, STENDI UNA COPERTA

Q COME QUERCIA, RIPOSA AI SUOI PIEDI

R RISPETTA IL VERDE CHE C'È ATTORNO

S COME SOLE, CHE BRILLA OGNI GIOR

NO

T TULIPANI DAI MILLE COLORI

U COME UVA, CON TANTI CHICCOLINI

V COME VERDE, EVVIVA LA NATURA

Z COME ZEBRA, LÀ SULLA PIANURA.

Classe 1^C

Scuola Primaria “G. Tifoni”

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Il 27 Gennaio si ricorda “La Giornata della Memoria”cioè quando sono stati liberati gli Ebrei dai

campi di concentramento dei tedeschi.

Stamattina abbiamo ascoltato sull’ipad il bisnonno del nostro amico Saul. Il suo bisnonno, che si

chiama Romolo Michelini, ci ha raccontato di quando è stato nei campi di concentramento durante

la guerra. Ci ha detto che lui ha visto molte persone morire e ha detto che molte volte li svegliavano

di notte per picchiarli. Una volta aveva preso tre patate a numero e le aveva messe vicino al fuoco

per scaldarle e mangiarle, ma i tedeschi l’avevano visto e quindi lo avevano picchiato e gli avevano

detto che era un fannullone. Poi li portarono in una campagna isolata e loro si trovarono lì senza

mangiare e senza un posto per dormire. Allora dalla fame che avevano, presero delle lumache, gli

levarono la bava e le mangiarono. Dopo tanto tempo e tanta sofferenza ritornarono a casa!

A me queste cose fanno molto riflettere e ho molta paura che questi brutti momenti ritornino. Anche

quando, a casa, vedo un film come “La vita è bella” mi commuovo sempre. Spero che i campi di

concentramento non ritornino più! AGNESE NECCHI GHIRI

BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 12

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Ieri era la Giornata della Memoria e, come tutto il mondo sa, ricordiamo tutte le vittime che i

tedeschi hanno sterminato perché dicevano che erano inferiori a loro o, come diremo oggi, si

credevano perfetti.

Noi oggi abbiamo ascoltato un video di una persona sopravissuta ai Campi di Concentramento:

il bisnonno di Saul. Il bisnonno di Saul ha detto che quando sono arrivati "in quell'inferno" erano

divisi in cinque gruppi. Alla domenica sera non gli davano da mangiare perché non lavoravano e

comunque anche gli altri giorni gliene davano pochissimo infatti al rientro pesava 48 chili!

Solo in alcuni giorni i prigionieri potevano lavare i loro panni, non si potevano tagliare i capelli

che diventavano sempre più lunghi, allora il bisnonno di Saul ha preso una forbice qualunque e

ha cominciato a tagliare i capelli degli altri che in cambio gli lavavano i panni. Dopo qualche

tempo sono arrivati gli americani che li hanno liberati e lui si ricorda quando hanno mangiato i

loro biscotti. Pensate a come deve essere bello poter tornare in Italia e riabbracciare i propri cari.

Io penso che l'amore, la pace, la libertà, la tranquillità, la speranza, la felicità, la diversità e la

gioia devono dominare su tutto, soprattutto sul male! BEATRICE LEONCINI

M° ZUCCOTTI

PAOLO

Insegnante di

Musica

Licciana Nardi