Classe V^A “Tifoni” - 27 gennaio 2013, Giornata della Memoria
Secondo me i campi di concentramento non erano giusti perchè vi venivano ammazzate delle persone inno-
centi uguali a noi, cambiava solo il colore della pelle o altri particolari.
Sull’ ipad di Saul abbiamo visto un filmato, l' intervista al suo bisnonno Romolo Michelini che raccontava
la sua vita nel campo di concentramento.
Lavorava e non mangiava mai e ci ha fatto vedere anche il tesserino che gli avevano dato quando era usci-
to dal campo.
Io spero che non ricostruiscano questi campi e che mai si ripetano questi fatti.
Il bisnonno di Saul nel filmato ci ha spiegato tutta la sua vita laggiù , dove alcune volte per mangiare pren-
deva perfino le lumache vive e le mangiava, e pure le bucce di patate e altre cose .
Ha anche raccontato che li prendevano in giro dandogli i soldi finti, era proprio una cattiveria per le perso-
ne che morivano ogni giorno.
Il bisnonno di Saul è sopravvissuto ai campi di concentramento e si ricorda tutto come se fosse accaduto
ieri.
Romolo è stato premiato con una medaglia per quello che ha fatto.
Io ho visto un film,”Il bambino con il pigiama a righe” però è stato molto più interessante vedere e sentire
raccontare una vera storia.
Ieri era il 27 gennaio e celebriamo con la preghiera le vittime di tutti i campi di concentramento che esisto-
no. Davide Fugacci
Periodico dell’Istituto Comprensivo “G. Tifoni” Pontremoli A.S. 2012/13 n°2 Marzo 2013 ANNO XV
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Il 27 Gennaio viene celebrata la “Giornata
della Memoria” per ricordare i sei milioni
di persone innocenti che durante la Se-
conda Guerra Mondiale sono morte per
colpa della pazzia di un uomo. Le persone
che quest’uomo riteneva di razza inferio-
re (come ebrei, zingari, omosessuali ecc,
ecc) venivano fatte prigioniere in questi
campi di concentramento e, se non erano
abbastanza forti per lavorare, venivano
uccise nei forni o con altre forme di tortu-
ra.
La maestra stamattina ci ha mostrato
un’intervista a Romolo Michelini, bisnon-
no di Saul e superstite di un campo di
concentramento in Germania.
Romolo era un soldato e ci ha raccontato
che quando era nei campi di concentra-
mento ha visto molte persone morire e,
una volta, ha provato a mettere tre pata-
te sul fuoco e i tedeschi lo hanno
schiaffeggiato e gli hanno dato del
“fannullone”!!!
Oltretutto li svegliavano di notte per pic-
chiarli. Fortunatamente, dopo anni di di-
savventure, è tornato finalmente a casa.
La “Giornata della Memoria” si celebra il
27 Gennaio perché nel 1945, in quel gior-
no, le truppe sovietiche “scoprirono” il
campo di concentramento di Auschwitz e
liberarono i pochi sopravvissuti.
E’ molto triste sapere che molte persone
innocenti , accusati per la loro nazionali-
tà, sono morte ingiustamente e spero vi-
vamente che non tornino
persone
pazze, tan-
to come
quelle di
allora, da
riaprire dei
campi di
concentra-
mento.
Irene Magnavacca
Continua in ultima pagina...
BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 2
Una mattina di dicembre siamo stati invitati al Teatro della Rosa per ascoltare la let-
tura animata di un bellissimo libro intitolato “La giraffina
dal collo corto”.
La storia racconta che nella savana un giorno nacque una
giraffa con il collo corto. La giraffa cresceva felice, ma i suoi
genitori a poco a poco si accorsero che tutti iniziavano a
prenderla in giro. Inoltre alla giraffina risultavano difficili
molte cose che per le altre giraffe erano facili. Tutti si erano
perfino dimenticati del suo nome e la chiamavano “la giraf-
fa col collo corto”.
Il collo corto però le dava anche dei vantaggi: per esempio era
l’unica che riusciva ad attraversare il fiume saltando da un sasso
all’altro senza bagnarsi, riusciva a vedere i predatori nascosti e ad avvertire gli altri salvan-
doli. Ma le altre giraffe non apprezzavano le abilità della giraffina e la escludevano sempre
di più. I genitori delle altre giraffe non volevano che le loro figlie giocassero con lei e la
situazione diventava sempre più critica. Così i genitori della giraffina decisero di chiedere
aiuto al vecchio leone, capo del consiglio dei saggi. Il leone spiegò alle giraffe che avevano
sbagliato a trattare male la giraffina per la sua diversità e diede ad ogni giraffa un fagiolo
da seminare, così sarebbero nate delle piante di altezza giusta per la giraffina col collo cor-
to. Tutte le giraffe compresero i loro errori e seminarono i fagioli. Passarono i giorni, ma le
piante non crescevano. Ad un tratto ad una giraffa, che era stata indifferente al problema,
cadde il fagiolo che non aveva piantato. Il vecchio leone la obbligò a farsi un nodo al collo
per ricordarsi di piantare il più velocemente possibile il fagiolo. La giraffa fu costretta a
seminarlo e così nacquero delle tenere piante di fagiolo a cui poteva arrivare anche la giraf-
fina dal collo corto.
Da quel giorno le giraffe impararono che non è importante l’aspetto degli altri e divennero
gentili con la giraffina dal collo corto.
Invece si dice che la giraffa indifferente giri ancora nella savana con il collo annodato.
Terminata la lettura abbiamo discusso con l’autrice sul
significato di questo libro, abbiamo raccontato se a
qualcuno di noi è capitato di essersi sentito qualche vol-
ta un po’ giraffina dal collo corto ed abbiamo capito
anche noi, come le giraffe, che non bisogna giudicare
gli altri dalle apparenze.
Al termine ad ognuno è stato regalato il libro, che ab-
biamo riletto in classe e portato a casa.
Questa esperienza è stata molto stimolante e consiglia-
mo a tutti voi di leggere questa interessante storia.
Classe 4^C - Plesso G. Tifoni
BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 3
Leggere per me è una specie di passatempo, quando leggo un
libro mi sembra di entrare magicamente nella storia e di viverla
realmente. Mi sembra proprio una magia! (Giacomo)
Mi piace leggere a scuola con i miei compagni, mi immagino
sempre nuove storie. (Wei Zhen)
Leggere mi rilassa e mi piace molto leggere vicino al camino.
(Jennifer)
Posso definirmi una lettrice accanita: mi piacciono da impazzire i libri di avventura perché anche
se sono chiusa nella mia stanza posso ritrovarmi alla ricerca di un tesoro o combattere per proteg-
gere il mio regno. (Giulia)
Mi piace leggere perché immagino le storie come voglio io. (Giorgio)
Quando leggo mi sembra di navigare e volare nel futuro perché leggo libri di avventura. (Sofia)
Quando leggo provo le emozioni del protagonista.
(Fabio)
Mi piace leggere libri sull’Egitto e a volte mi sembra di
essere anch’io in Egitto. (Alessio)
Quando leggo sono impegnata a fantasticare e non sento
più nessuno. (Giulia)
Mi piace leggere perché mi emoziono. (Mattia)
Leggendo scopro cose che non so. (Manuele)
Mi piace leggere prestissimo, prima di andare a scuola, nel mio letto con la porta chiusa e la luce
della lampada accesa. (Aurora)
Mi piace leggere da sola perché mi concentro meglio e se
non capisco la storia mi innervosisco così tanto che non
parlo più con nessuno. (Annalisa)
Mi piace leggere libri di mistero e comici. (Giacomo)
Io e la lettura non andiamo molto d’accordo, ma a volte tro-
vo dei libri che mi piacciono. (Omar)
Io e la lettura non andiamo molto d’accordo, soprattutto se
il libro è lungo e senza immagini, ma ci vado d’accordo se sono libri con figure o parlano dei pia-
neti. (Simone)
Mi piace leggere perché immagino le storie e mi sembra che diventino reali. (Ghassan)
Mi piace leggere perché è un passatempo divertente (Lorenzo)
Mi piace leggere con le mie amiche a scuola. (Naomi)
Classe 4^C - Plesso G. Tifoni
Alla biblioteca
Cesare Pavese di Parma
Alla biblioteca
C. Cimati di Pontremoli
BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 4
Un tappo, un amico Un’iniziativa di solidarietà che ci piace molto è
quella della raccolta dei tappini. Consiste nel
conservare tutti i tappi di plastica delle bottiglie
vuote e di raccoglierli in un contenitore. I tap-
pini vengono venduti per essere riciclati e con i
soldi ricavati si acquistano beni di prima neces-
sità per le famiglie più bisognose.
Il calore del Natale. Ogni anno noi bambini delle quarte, nel
periodo natalizio, ci rechiamo dagli anziani
dell’Isituto Cabrini per porgere loro gli
auguri con canti e poesie. A volte li vedia-
mo commuoversi, perché forse si ricordano
quanto erano piccoli e quando parliamo
con loro ci danno tanti baci, ci accarezzano
e ci abbracciano. Noi ci sentiamo molto
felici e pensiamo che organizzare questo
bellissimo regalo sia stupendo per noi e per
loro.
Missione Francesca
L’iniziativa di solidarietà che ci ha
coinvolto tantissimo è stata quella a
favore di Francesca Reggiani, una
signora pontremolese che svolge la
sua opera missionaria in Tanzania
nel cuore dell’Africa.
A noi è piaciuto raccogliere denaro
per lei perché pensiamo che in que-
sto modo possiamo aiutare i bambi-
ni che vivono in quel paese lontano
con libri e medicine. Partecipando a
questo progetto abbiamo capito
quante cose sprechiamo e quante
cose inutili acquistiamo.
Gli ingredienti
per la solidarietà
Nel periodo pasquale i nostri genitori si
impegnano molto a preparare squisiti
dolcetti pieni di fantasia. Noi bambini ci
rechiamo in piazza della Repubblica per
venderli. Le torte sono molto apprezzate e
le offerte sono generose. I soldi ricavati
sono destinati alla missione di
Wantiguera in Africa. In questi anni sap-
piamo di aver contribuito per la realizza-
zione di importanti progetti per i nostri
compagni meno fortunati di noi.
Un libro per il Cuore Lo scorso mese di dicembre abbiamo
partecipato all’iniziativa “ Un cuore,
un mondo, un libro”.
Abbiamo acquistato libri per racco-
gliere fondi destinati all’Ospedale
O.P.A. di Massa che è un importante
struttura ospedaliera specializzata
nelle malattie cardiache anche per i
bambini.
BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 5
Gli alunni della classe terza “L.Galanti” di
Arpiola vi presentano…
“La magia dell’inverno”
L’inverno arriva alle por-te, un inverno polare e buio ……. La neve danza, canta con il vento e crea un’atmosfera triste… Quando la neve ricopre tutto, ogni cosa si riposa, tace, dorme. Gli animali, con le loro impronte, raccontano la “sua strada”, come un testo poetico. Anna Livia
L’inverno sembra un signore triste, tutto coper-to di neve e di meringhe
L’inverno è bello …..
Nella neve, nella
felicità dei bambi-
ni, che sembrano
candele accese e
sciolgono il ghiac-
cio ….
Alexandru
…….L’inverno sembra
che non finisca
mai….è silenzioso,
sembra che tutto dor-
ma…….
Che strano l’inverno,
sembra triste e malin-
conico, poi ti sorpren-
de,
diventa colorato e di-
vertente. Veronica
Gli alberi spogli e ad-
dormentati, i campi
innevati, la terra dor-
me.
E sulla neve si vedono
le orme, chi è passato?
I bimbi giocano nel
prato, per loro l’inverno
è una festa,
se di fare un pupazzo
si mettono in testa.
Gli mettono sciarpa e
cappello e poi anche
l’ombrello, i bottoni per
occhi e poi si bagnano
fino ai ginocchi.
Ora coi nasi rossi e
ghiacciati,
a casa son tornati.
Gemma
L’inverno, talvolta, di bianco si dipinge; ogni luogo imbiancato sembra un candido gelato. I bimbi, tutti allegri, fan ritorno dalla scuo-la, si riuniscon al focolare e, ad occhi aperti, so-gnano di correre per le strade e di ruzzolare. E così fanno. Poi, a sera tarda, ormai sfiniti, fanno ritorno al loro casolare, pensando al giorno dopo, per poter ricominciare. Sofia
L’inverno sembra proprio un uccello Con il manto bianco e bello, quando il manto scuote la neve cade in forme im-mote. Si posa e tutto ricopre come una coperta, lieve, lieve. Pieno di giornate per sciare, non per andare al mare. Gli animali vogliono scap-pare, senza lasciare Il minimo segnale. Freddo e gelido l’inverno, l’estate sembrava un infer-no!!! Gioele
BUM! Marzo 2013 Scuola dell’Infanzia Pag. 6
Quest’anno Scolastico filo conduttore delle attività didattiche, sarà “Il Fuoco”,
un elemento molto attraente per le sue caratteristi- che e per il fatto che diffi-
cilmente viene consentito ai bambini di av- vicinarvisi e di avere un
contatto diretto a causa degl i effetti che può
produrre e dei pericoli che rap-
presenta.
Tuttavia scoprire- mo quanto il calo-
re e la luce siano importanti
per la vita dell’uomo, esse
sono, una grande forza della natura.
Osserveremo e conosce-
remo caratteristiche, c o m p o r t a -
menti e pericoli dell’elemento fuoco.
IL FUOCO
Ricerca di immagini sull’elemento fuoco.
I bambini si divertono a creare il fuoco con le mani.
Sono rosso e un po’ arancione
Ma con me fai attenzione
Sono sempre in movimento
Se mi guardi sei contento
Non mi toccare mai per gioco
Io ti avviso sono il …………( fuoco) Scuola dell’Infanzia - Arpiola
7
BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 7
UNA MASCHERA PER MULAZZO
Cara gente di Mulazzo, vorremmo regalarvi una maschera, è un vero
pazzo! E’ nuova e originale, si chiama Carnevalazzo. E’ piccolo e min-
gherlino come un bambino, il suo viso è rotondello e sul capo ha un
cappello, ha un cestello in mano. Beh lui è Carnevalazzo, possiede tutto
il bello del comune di Mulazzo, quindi tutti i particolari narrerò, a rac-
contare dal principio comincerò. Calza gli scarponi, per i suoi grossi
piedoni. Una cosa è certa, lui è un vero Hippy, perché ora si innamora
della vecchia moda, ancora ora. Infatti sfoggia con orgoglio calzoni a
zampa di elefante che brillano come un enorme diamante. Nel cestello
ha colto molti funghi e castagne con cui ha imbottito le lasagne. Molto
buone e leggere, da gustare per giornate intere. All’interno brilla un
cuore di onestà come i soldati che difendevano questa città. La sua maglia è lunga assai, la sua maglia è molto
vecchia ed ha molti pois rossi, gialli e blu come il cielo che sta lassù. Il suo cappello è largo e floscio è ornato
con il verde dell’ulivo e macchie d’olio, sottostante sta un viso sorri-
dente che non pensa proprio a niente, anzi, no, immagina solo ogni
cosa divertente e poi fa una risata sonora che raggiunge tutto il mon-
do che fa un girotondo. Ha capelli crespi e rossi, occhi acquosi e
celesti, la carnagione pallidina e una frenesia birichina di correre e
saltare, lui sa come trascorrere il Carnevale! E’ più osservare ogni
cosa dalla sua maschera rosa.
Un Carnevale speciale
Tante maschere per tutto il mondo,
Che sorridono belle facendo un giroton-
do.
Tutti i bambini con i denti cariati
grazie a un vassoio di dolci zuccherati.
Ci son molti modi per festeggiare il Car-
nevale,
ma uno dei tanti è mangiar dolci fino a
star male.
Vari colori si riflettono nei nostri occhi,
e tutti stanno svegli fino ai dodici rintoc-
chi.
Su di noi a Carnevale,
scende la grinta di un giullare maschera-
to,
simpatico, scherzoso e colorato.
Il carnevale brillerà solo in compagnia,
cosi sarà la festa più movimentata che ci
sia.
Carnevale
Il carnevale sta per inizia
re
e siamo pronti a festeggiare
con chiacchiere e bugie da mangiare.
Mentre stiamo per portare un giocoliere ci fa
fermare
e ci dice di ballare.
Balla balla e ci divertiamo
Mentre i carri passan piano piano,
mentre noi mangiamo il dolce tipico italiano.
La festa più bella del mondo
La festa più bella del mondo.
La festa più carina di tutte è Carnevale
proprio perché ogni scherzo vale.
A Carnevale
più brave sono le persone
che si stringono forte in un abbraccione!
Carnevale è una festa
che dimostra molta felicità e allegria
ma anche molta fantasia.
Nei negozi ci sono maschere di tutti i tipi
che fan diventare i bambini da tristi a
felici!
Carnevale
Il carnevale finalmente si è avvicinato,
ma sfortunatamente non è ancora
iniziato,
ma io sono pronta,
sono pronta a partire,
e andare sui carri a gioire.
Carnevale è divertente,
è andare in giro a far ridere la gente.
Carnevale è molto carino ,
ed è arrivato con un regalino:
tanti dolci e tante chiacchiere
per festeggiare con le maschere.
Scuola Primaria “L. Galanti” Arpiola
Classe 4^
BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 8
ECCO ANTONIOTTI CHE MANGIA I BISCOTTI,
AXENTE CHE HA MALE AL DENTE,
LA BARDINI CHE MANGIA I CIOCCOLATINI,
SOFIA CHE E’ ANDATA VIA,
CAPITANI DAI DENTI SANI,
LA CAVALIERI CON I PANTALONI NERI,
LA CORSINI CHE GIOCA CON I BAMBINI,
FERRARI DAGLI OCCHI CHIARI,
MARIA LUISA CHE ABITA A PISA,
LIPPI CHE GUARDA SEMPRE PIPPI,
ELISA CHE SEMPRE AVVISA,
SAMANTA CHE ADESSO CANTA,
NICOLA CHE IN CIELO VOLA,
MARTINO CHE DORME COL PIUMINO,
GIOELE CHE MANGIA IL MIELE,
PRETI CHE SI GUSTA I SOTTACETI,
AURORA CHE RACCOGLIE UNA MORA,
MELISSA CHE IN VISO TI FISSA,
ANNA CHE AMA LA PANNA,
TAMAGNA CHE VA IN CAMPAGNA,
ANDREA CHE MILLE COSE CREA,
TONDANI CHE PORTA A SPASSO I CANI,
ISABELLA CHE PRENDE UNA CARAMELLA! Classe 2^B “Tifoni”
BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 9
Una leggenda narra che un pettirosso in un giorno d’inverno, stanco e assiderato, cercò un ramo che gli permettesse di riposare prima di riprendere il volo. Molti furono gli alberi che si rifiutarono, solo il Cali-canto, impietosito, lo ospitò sotto le ultime foglie av-vizzite per riscaldarlo. La madre dei cieli volle ricompensarlo facendo cadere sui rami una pioggia di stelle splendenti e profumate. E’ tempo di Calicanti: le loro fioriture profumano l’aria invernale lasciando presagire che la primavera non è più lontana. I piccoli fiori gialli, quasi di ce-ra, emanano un’essenza che inebria, basta coglierne un rametto e metterlo in casa per rendersene conto. Dice un poeta: “Come potrò dimenticare l’odore del Calicanto nelle notti di febbraio. La volatile gioia - traboccante
nel buio - nella strada deserta”. Il Calicanto è originario della Cina. Il suo nome deriva dal greco e significa “Fiore d’inverno”. E’ una pianta ornamentale da giardino. Fiorisce in pieno inverno tra gennaio e febbraio, incurante del freddo gelo, ha fiorellini di color giallo pallido con petali rosso scuro nell’interno, ema-na un intensissimo profumo che sa di va-niglia. Sarebbe buona norma strofinare mattino e sera polsi e caviglie con essenza di Calicanto per rinforzare ossa e fasci di nervi che vi confluiscono. Se guardate da vicino questo fiore, potre-te osservare come sono belle e profuma-te le sue stelline gialle. E’ poco conosciu-to e fa parte della famiglia delle Calycan-thaceae. “La sua bellezza - scrive nel 1799 Lord Coventry, il primo europeo a posse-dere questa pianta - supera ogni descri-zione”.
CALICANTO Dell’Inverno
tu Calicanto sei
il primo profumo
che risveglia
i sogni miei
e che rende l’anima
leggera.
Rosso dentro
su adagiate gialle
corolle
comparse quasi
per un soffio
di magia...
Comincia il lungo addio
al tempo ingrato
è già dall’aria
nel nostro cuore sospira
la Primavera.
“NOI POETI”
Classe IV A Tifoni
.
BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 10
L'alfabeto
della natura
A COME ALBERO, SUL RAMO C'È UN NIDO
B COME BOSCO, DOV'È NASCOSTO IL LUPO
C COME CESPUGLIO, ATTORNO AL MIO GIARDI-
NO
D COME DATTERO, È UN FRUTTO PICCOLINO
E COME ERBA, AMICA DEI FIORI
F COME FOGLIA, C'È SOPRA UNA FORMICA
G COME GIUNGLA, SI SENTE LA PANTERA
I COME INVERDIRE, SUCCEDE A PRIMAVERA
L COME LUNA, DI NOTTE PUOI VEDERE
M COME MENTA, È BUONA ANCHE DA BERE
11
BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 11
N NATURA, SCOMMETTO CHE TI PIACE
O COME OLIVO, È SIMBOLO DI PACE
P COME PRATO, STENDI UNA COPERTA
Q COME QUERCIA, RIPOSA AI SUOI PIEDI
R RISPETTA IL VERDE CHE C'È ATTORNO
S COME SOLE, CHE BRILLA OGNI GIOR
NO
T TULIPANI DAI MILLE COLORI
U COME UVA, CON TANTI CHICCOLINI
V COME VERDE, EVVIVA LA NATURA
Z COME ZEBRA, LÀ SULLA PIANURA.
Classe 1^C
Scuola Primaria “G. Tifoni”
Il 27 Gennaio si ricorda “La Giornata della Memoria”cioè quando sono stati liberati gli Ebrei dai
campi di concentramento dei tedeschi.
Stamattina abbiamo ascoltato sull’ipad il bisnonno del nostro amico Saul. Il suo bisnonno, che si
chiama Romolo Michelini, ci ha raccontato di quando è stato nei campi di concentramento durante
la guerra. Ci ha detto che lui ha visto molte persone morire e ha detto che molte volte li svegliavano
di notte per picchiarli. Una volta aveva preso tre patate a numero e le aveva messe vicino al fuoco
per scaldarle e mangiarle, ma i tedeschi l’avevano visto e quindi lo avevano picchiato e gli avevano
detto che era un fannullone. Poi li portarono in una campagna isolata e loro si trovarono lì senza
mangiare e senza un posto per dormire. Allora dalla fame che avevano, presero delle lumache, gli
levarono la bava e le mangiarono. Dopo tanto tempo e tanta sofferenza ritornarono a casa!
A me queste cose fanno molto riflettere e ho molta paura che questi brutti momenti ritornino. Anche
quando, a casa, vedo un film come “La vita è bella” mi commuovo sempre. Spero che i campi di
concentramento non ritornino più! AGNESE NECCHI GHIRI
BUM! Marzo 2013 Scuola Primaria Pag. 12
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Ieri era la Giornata della Memoria e, come tutto il mondo sa, ricordiamo tutte le vittime che i
tedeschi hanno sterminato perché dicevano che erano inferiori a loro o, come diremo oggi, si
credevano perfetti.
Noi oggi abbiamo ascoltato un video di una persona sopravissuta ai Campi di Concentramento:
il bisnonno di Saul. Il bisnonno di Saul ha detto che quando sono arrivati "in quell'inferno" erano
divisi in cinque gruppi. Alla domenica sera non gli davano da mangiare perché non lavoravano e
comunque anche gli altri giorni gliene davano pochissimo infatti al rientro pesava 48 chili!
Solo in alcuni giorni i prigionieri potevano lavare i loro panni, non si potevano tagliare i capelli
che diventavano sempre più lunghi, allora il bisnonno di Saul ha preso una forbice qualunque e
ha cominciato a tagliare i capelli degli altri che in cambio gli lavavano i panni. Dopo qualche
tempo sono arrivati gli americani che li hanno liberati e lui si ricorda quando hanno mangiato i
loro biscotti. Pensate a come deve essere bello poter tornare in Italia e riabbracciare i propri cari.
Io penso che l'amore, la pace, la libertà, la tranquillità, la speranza, la felicità, la diversità e la
gioia devono dominare su tutto, soprattutto sul male! BEATRICE LEONCINI
M° ZUCCOTTI
PAOLO
Insegnante di
Musica
Licciana Nardi
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