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    Se la quintessenza dellinsegnamentobuddhista la conoscenza della mente edel suo stato naturale, allora ricostruirnela storia praticamente impossibile!Infatti questa conoscenza primordiale,antica quanto la mente degli esseriviventi, connaturata a questa. La mentedegli esseri viventi, a sua volta, senzainizio, completamente al di l deiconcetti ordinari di sorgere e cessare.Sono i fenomeni fisici come il corpo

    degli individui, le civilt, i continenti, ipianeti, i sistemi solari e gli universi interi ad essere soggetti a nascita,cambiamento e cessazione; ma la mente(che la capacit di conoscere e fareesperienza) senza inizio e senza fine.Anche la natura di buddha la condizionefondamentalmente illuminata di tutti gliesseri viventi viene chiamata statoprimordiale non nel senso che sia

    presente fin dallinizio, ma nel sensoche presente fin da un tempo senzainizio: per il semplice fatto che un iniziodi tutte le cose, dal punto di vistabuddhista, non c mai stato.

    Se affermassimo lidea di unorigine odi una creazione, questo equivarrebbe adaffermare che c stata unepoca in cui lecose non esistevano, e questo va controogni logica; anche la scienza

    contemporanea vede nel Big Bang non uninizio dal nulla, ma una trasformazionecritica, una rottura di un equilibrioprecedente, una forte esplosione seguita

    a una potente implosione. Ancora,secondo la scienza contemporanea illogico pensare che possa esistere unpassaggio dalla nonesistenza allaesistenza: piuttosto queste due(esistenza e nonesistenza) vengonoconsiderate simultaneamente presenti,come due facce della stessa medaglia.Esattamente come insegnava il Buddha550 anni a.C., parlando di forma evacuit inseparabili, dellindivisibilit fra

    le apparenze e la loro mancanza disostanza reale.

    Nel Buddhismo, cos come in tutte leforme moderne di scienza e conoscenza,si attribuisce una giusta importanza allalogica: se qualcosa contraddice la logica,devessere come minimo esaminata pida vicino. La logica ci dice che tutte lecose sorgono a partire da causeprecedenti(cause che abbiano una natura

    in qualche modo simile agli effetti); nullasorge senza le proprie cause e dunque, seripercorriamo questo processo a ritroso,non riusciremo mai a trovare un inizio dalnulla, e neppure una causa prima cheesista senza essere a sua volta causata.Questo, naturalmente, vale anche per lamente degli esseri viventi: ecco perch,nel Buddhismo, diciamo che tutti ifenomeni, sia animati che inanimati,

    esistono fin da un tempo senza inizio; inun incalcolabile numero di successiveepoche, ere cosmiche, luoghi, mondi euniversi...

    3 : Bu d d h a e i l Bu d d h i sm o

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    Questo insegnamento pienamenteconfermato dalle odierne conoscenzescientifiche, che parlano anche di diversedimensioni dellesistenza, parallelamenteesistenti in uno stesso luogo e in uno

    stesso tempo.1Quindi dobbiamo espandere la nostra

    visuale e lasciare che includa pezzisempre pi ampi della realt. Gli esseriviventi in infiniti luoghi, tempi e forme hanno sempre convissuto con dueaspetti della propria mente: un aspetto diignoranza (labituale coscienza dualisticadi noialtri esseri nonilluminati) e unaspetto di saggezza (la natura di buddha,

    lo stato naturale primordiale). Laconfusione dualistica sempre esistita, ela conoscenza della mente sempreesistita: anche lignoranza

    1Laffermazione di un tempo senza inizio

    sembra di solito un po difficile da afferrareconcettualmente; al tempo stesso, per, se si indagacon maggiore attenzione, si potr constatare comequesta affermazione sia infinitamente pi logica (escientifica) rispetto a tante altre ipotesi sullorigine

    dei tempi, come quella portata avanti dalle grandireligioni monoteiste nate nel Medio Oriente dellacreazione. Se affermiamo che ci sia stato un tempoin cui le cose non esistevanoe poi a un certopunto sono state create, questo innesca una serieinterminabile di domande senza risposta e dicontraddizioni logiche.

    In favore della tesi della creazione, viene spessousato come argomento lo stupefacente grado diorganizzazione biologica di tutti gli esseri viventi come se questo dovesse implicare la presenza di unGrande Architetto. Anche questo argomento stato superato dalle scienze e dalla conoscenza

    contemporanee; gli atomi di sostanze inorganichetendono spontaneamente ad aggregarsi eorganizzarsi in molecole organiche, cellule ed esseripluricellulari. Le teorie di Darwin hanno chiarito ledinamiche della tendenza alla vita e della crescentecomplessit degli esseri viventi. Dal punto di vistabuddhista, dietro tutto questo c sempre la mente:il continuumdi coscienza degli individui che,ovunque si presentino le condizioni minime perlesperienza, crea nuovi esseri e nuovi mondi daabitare, in forme pressoch infinite.

    Tutto questo nonsignifica che non esistanoforze o poteri superiori, in grado di offrire

    protezione e guida agli esseri viventi (questi nelBuddhismo esistono e sono proprio i Buddha, ciogliesseri illuminati),ma semplicemente che questipoteri non sono responsabili della creazione di mondie/o fenomeni e/o esseri viventi.

    primordiale, come la saggezza. Inunalternanza di cicli lunghissimi esuccessivi, gli esseri viventi da sempreattraversano periodi di luce e di oscurit,di civilt e di barbarie, di relativa

    conoscenza e di ignoranza, di complessitorganizzativa (biologica, emotiva,mentale e sociale) e di elementaresemplicit. Sistemi solari e interi universinascono e si distruggono continuamente;il nostro sole, dicono i fisici, ha gisuperato la met del suo ciclo di vita e, inbase alle sue dimensioni, si calcola cheentro cinque miliardi di anni ogni forma divita verr cancellata da questo sistema

    solare, che collasser implodendo.Ogniqualvolta gli esseri raggiungono unlivello di relativa maturitmentale/spirituale, uno o pi Buddha(esseri illuminati) vengono al mondo,nascono come individui ordinari,rinunciano alle preoccupazioni mondanesuperficiali, si dedicano alla pratica di unsentiero spirituale, ne realizzano i risultatie trasmettono il loro insegnamento

    instancabilmente agli altri. Questoinsegnamento, la via per raggiungere lostato naturalee la piena illuminazione, senza tempo; adesso lo chiamiamoconvenzionalmente Buddhismo, ma sempre esistito e la sua essenza sempre la stessa: ottenere la gioia e lalibert pi alte non attraverso lamanipolazione del mondo esterno e deglialtri (il che impossibile), ma attraverso

    la pratica di un metodo interiore e lascoperta della vera natura della mente edi tutte le cose allo scopo di aiutareanche gli altri a realizzare la stessa meta.

    Lattuale ciclo di insegnamentiliberatori stato inaugurato dal Buddhadella nostra epoca, Siddharta Gautama,vissuto nel sesto secolo a.C. nellIndiaSettentrionale. Infiniti Buddha sonovenuti prima di lui, e infiniti ne verrannodopo; le profezie contenute nelle scritturebuddhiste indicano che ci troviamo avivere in unera particolarmente

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    fortunata: durante lesistenza di questoparticolare universo si manifesterannoben mille Buddha, dei quali il nostroBuddha Shakyamuni appena il quarto.

    Nato e cresciuto come il PrincipeSiddharta, trascorse i primi 29 anni dellasua vita nella cittadellacapitale delpiccolo stato di cui suo padre era il re.Conobbe quindi tutte le gioie, i piaceri ele ricchezze che unesistenza nonilluminata pu offrire; ricevetteunistruzione completa nelle pi svariatearti e scienze della sua epoca e si dicefosse sano, forte, atletico ed eccellentenegli sport e discipline fisiche. I pi

    raffinati piaceri sessuali coltivati allora inOriente non dovevano avere misteri perlui, e di certo il suo desiderio di dedicarsia una vita spirituale non aveva nulla ache fare col bigottismo o il moralismoordinari. Allet di 29 anni i suoi profondiinterrogativi sul senso della vitascatenarono unirrequietezza ancoramaggiore, allorch in tre giorniconsecutivi in cui gli fu permesso di uscire

    dal palazzo reale incontr per la primavolta un vecchio, gente gravementemalata e una persona morta. Limpattocon la vecchiaia, la malattia e la mortesuscit in lui un senso ancora pi vivodellimpermanenza e della superficialitdellesistenza ordinaria; incontrando ilquarto giorno uno yogi che praticava lameditazione, prov la certezza interiore dinon desiderare nullaltro che dedicarsi alla

    conoscenza della natura della mente e ditutte le cose. Essendogli stato negato ilpermesso di abbandonare la vita a corteper la ricerca spirituale, fugg un giorno poco prima dellalba per portare acompimento ci a cui era destinato.

    Per sei anni visse nelle forestedellIndia settentrionale dove, nella suaricerca dello stato assoluto, frequent ipi eccellenti maestri di meditazionericevendone i pi raffinati e avanzatiinsegnamenti; bench la sua maturitinteriore spingesse molti insegnanti aproclamarlo figlio spirituale ed erede dei

    loro Ashram2, egli non era maisoddisfatto del livello che di volta involta raggiungeva. Non esistevaapproccio yogico, filosofico e spiritualeche fosse sconosciuto nellIndia

    (induista) di quellepoca, e non ceraapproccio che Siddharta Gautama nonavesse sperimentato in prima personacon grande applicazione e diligenza. Nellafase finale della sua ricerca, si vot allepi austere discipline ascetiche,rinunciando a tutto perfino a nutrirsi pur di realizzare la metadellilluminazione, lo stato assoluto in cuiogni ricerca cessa per lasciare il posto alla

    beatitudine ininterrotta. Grazie allenergiaspirituale che aveva accumulato fino aquel momento, bast una semplice frase pronunciata a distanza da due uominiche attraversavano il fiume in barca perprodurre in lui una profonda intuizione eun radicale punto di svolta: uno dei duebarcaioli diceva allaltro: Se non tendi asufficienza le corde del t uo strumento

    musicale, non si produrr alcun suono; se

    invece le tendi t roppo, si spezzeranno!.Avendo compreso che la foga della suaricerca era innaturale, e che lossessioneera in s un ostacolo, il Buddha si rilass,accett del cibo in dono, si lav, indossuna veste pulita e tenendo la mentelontana da ogni estremo e da ognifissazione sedette sotto un grandealbero di Pipal. Sentendo che il sorgeredella realizzazione ultima era vicino, fece

    voto di non alzarsi finch la sua mentenon fosse entrata stabilmente nello statonaturale. Nella notte di luna piena delquarto mese del calendario lunare (checade in Maggio o in Giugno lo stessogiorno in cui egli era nato) dovetteaffrontare gli ultimi fantasmi del sensodellio, le proiezioni create da speranze epaure, attaccamenti, rabbia e confusione.Nei racconti tradizionali, questi ostacolisono descritti come demoni malevoli eirrazionali, che scatenano i desideri pisfrenati e il terrore pi paralizzante.2 Comunit spirituali.

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    Restando impassibilmente assorto inmeditazione libero dai concettidualistici, nellunione di saggezza ecompassione verso tutti gli esseri viventi sent crescere in s una chiarezza

    perfetta e senza limiti; in quella lunganotte, la natura della mente e di tutte lecose gli si rivel con la forza del sorgeredi mille soli.

    Riconobbe i cosiddetti dodici anellidella produzione dipendente, lordine cheimplicitamente governa e spiega tutto ciche appare ed esiste. Il samsara, lacondizione nonilluminata, insieme a tutti

    i problemi e alle sofferenze che gli esseriviventi incontrano, sono causati dalla:

    1) I gnoranza fondamentale, cio lanonconoscenza dello stato naturale dellamente; questultimo la nostra natura dibuddha, la condizione primordiale che,per essere compresa, devesseresperimentata direttamente. un livellorisvegliato di esperienza che sempre

    presente, ma non viene mai riconosciuto;una volta realizzato, conduceallilluminazione totale. Da questo nonriconoscimento scaturisce la:

    2) Produzionedellesperienza, cio delkarma, che laccumulazione di tendenzee predisposizioni abituali: dallignoranzafondamentale (nonilluminazione)sorgono ulteriori momenti di non

    riconoscimento dello stato naturale; siforma lillusione della continuit fra unprimae un dopo, lo scorrere del tempoordinario. Da qui sorge la:

    3) Coscienza, lillusione di un io,soggetto permanente delle esperienze,punto di riferimento interno, come sequesto esistesse per davvero in quantotale; e lillusione della solidit di unmondo esterno, indipendente dalla menteche ne fa esperienza. Questa laconsapevolezza di un soggettoinrelazione a un oggetto, unita al pensiero

    discorsivo che etichetta incessantementele esperienze, sia esterne che interne. Daquesta nascono:

    4) Nome e forma, cio i diversi aspetti

    dellesperienza mentale(chiamaticollettivamente nome) e fisicacorporea(chiamati forma) che costituisconolindividuo, la persona. Da questiscaturiscono le:

    5) Sei sorgenti, cio i sei sensi:cinque fisici pi uno mentale, che lafacolt di immaginare, ricordare e cosvia. Dalle facolt sensoriali deriva il:

    6) Contattocon i corrispondentioggetti sensoriali (i suoni per ludito,forme e colori per la vista, gli odori perlolfatto, ecc.) che, in base allepredisposizioni karmiche, vengonoidentificaticome piacevoli, spiacevoli oindifferenti. Queste tre qualit sembranointrinsecamente presenti negli oggetti,mentre in realt sono proiettate dalla

    mente che li percepisce. Cos sorge la:

    7) Sensazione, attraverso cui glioggetti vengono non solo identificati, maanche sperimentaticome piacevoli,spiacevoli o neutrali: in questo modosorgono la felicit, la sofferenza elindifferenza. A causa di queste tresensazioni, gli esseri nonilluminativengono chiamati esseri senzienti (i

    Buddha non hanno sensazioni piacevoli,spiacevoli o neutrali: per loro ogniesperienza ha lunico saporedellabeatitudine spontanea). Dalla sensazionenasce lo:

    8) Attaccamento, che desideriosperanza nei confronti della felicit eavversionepaura nei confronti dellasofferenza. Da questo scaturisce la:

    9) Bramosia, il protendersi verso glioggetti giudicati cause di felicit e

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    levitare gli oggetti giudicati cause disofferenza. Da questa sorge la:

    10) Esistenza, intesa come la totalitdelle azioni individuali: fisiche, verbali e

    mentali, destinate a condizionare tutta lafelicit o la sofferenza che siincontreranno in futuro. da questeazioni che deriva la:

    11) Nascita; intesa come rinascita,coincide con il momento delconcepimento, quando il continuummentale precedente si unisce al semepaterno e allovulo materno. Alla nascita

    seguono inevitabilmente:

    12) I nvecchiamento e morteche,attraverso nuove esperienze difrustrazione e insoddisfazione(lincapacit di realizzare una felicitautentica e duratura) conducononuovamente allinizio del circolo viziosochiamato samsara: lignoranza dello statonaturale della mente, a causa della quale

    tutto era iniziato.3

    In quella lunghissima notte, SiddhartaGautama riconobbe limmensa forza delleQuattro Nobili Verit, che sono ancoraoggi il sigillo di tutti gli insegnamentibuddhisti:

    1) La nobile verit della sofferenza:tutti gli esseri desiderano la felicit

    eppure bench le loro condizioni di vitasiano molto diverse non sembranoriuscire a raggiungerla veramente. Tuttigli esseri cercano di evitare la sofferenzaeppure dal primo allultimo dei lorogiorni di vita non sembrano riuscire a3 Ovviamente come abbiamo gi visto non cun inizio, poich lignoranza fondamentale primordiale: una possibilit presentecontemporaneamente alla natura di buddha il

    potenziale illuminato fin da un tempo senzainizio. Gli esseri senzienti sono coloro in cui ilpotenziale illuminato (lo stato naturale) non stato ancora realizzato, mentre ha sempreprevalso lillusione dualistica.

    proteggersene veramente. Questa verit sotto gli occhi di tutti: sembra semplicee ovvia, e infatti lo .

    2) La nobile verit delle cause della

    sofferenza: questa sofferenza o assenzadi vera felicit non tragicamenteinspiegabile, ma ha delle cause benprecise. Dalla pi profonda alla pisuperficiale:

    a) il nonriconoscim ento dello stato

    naturale della mente(ignoranzafondamentale) uno spesso strato diinconsapevolezza e ottusit: unafortissima tendenza abituale, in cui si d

    per scontata lesistenza reale di un io(soggetto interno) e di un mondoesterno, esistente oggettivamente coscome appare. Da questa onnipresenteillusione dualistica sorgono:

    b) il pensiero discorsivo elattaccamento alle idee; da questinascono:

    c) le emozioni perturbatrici(rabbia,attaccamento, confusione, invidia e

    orgoglio), capaci di agitare la mente a talpunto da rendere la felicit impossibileperfino in un paradiso terrestre; daqueste scaturiscono:

    d) le azioni del corpo, della parola edella mente; chiamate in sanscritokarma, sono destinate a determinaretutta la felicit e la sofferenza future che gli esseri senzienti puntualmenteattribuiscono alle circostanze esterne.

    Se queste quattro cause (velioscuratori) sono presenti, linfelicitcontinua inevitabilmente a prodursi, e lavera gioia destinata a rimanere unmiraggio.

    3) La nobile verit della cessazione

    della sofferenza: poich linfelicit laconseguenza di cause ben precise, assolutamente certo che, rimuovendo lecause, la conseguenza cesser diesistere; questa la buona novellatrasmessa dal Buddha che egli non silimitava a predicare, ma personificava

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    grazie alla perfetta beatitudine, saggezzae amore che si irradiavano da lui. Questarealizzazione, che permanente, vienechiamata illuminazione.

    4) La nobile verit del sentiero checonduce alla cessazione della sofferenza;seconda buona notizia: non sololilluminazione esiste, ma c anche unavia per raggiungerla, che tutti possonopercorrere. Questa via linsieme deimetodi chiamati meditazione, trasmessidal Buddha e dai grandi maestri realizzatiche lo hanno seguito. Grazie alla praticadella meditazione, i quattro veli

    oscuratori del karma, delle emozioniperturbatrici, del pensiero discorsivo edelle tendenze abituali si dissolvono. Cosla natura di buddha, lo stato naturaledella m ente, pu emergerespontaneamente senza alcun bisogno dicreare qualcosa di nuovo, che non fossegi presente.

    Allalba del giorno successivo,

    Siddharta Gautama era diventato ilBuddha, il Risvegliato.4 La sua mentedimorava stabilmente nellaconsapevolezza nonduale (in tibetanoRigpa) e lo splendore della sua semplicepresenza era gi, di per s, uninsegnamento per tutti coloro cheavevano la fortuna di incontrarlo. Aveva35 anni e, nei successivi 45, dedic lapropria vita a trasmettere innumerevoli

    metodi per realizzare la liberazione e lapiena illuminazione. Quando a 80 anniabbandon il corpo, il seguito dei suoistudenti e discepoli era vastissimo; dopoaver chiesto ai presenti se avesseroancora dubbi o domande da porgli, liesort a proseguire nella pratica e ad4 Secondo il Buddhismo dei Sutra, in quelmomento Siddharta Gautama complet unpercorso di purificazione che proseguiva da

    innumerevoli vite. Secondo il Buddhismo deiTantra, egli era gi un essere illuminato;manifestla sua realizzazione in quel modo, inquel luogo e in quel tempo per trasmettere unbuon esempio ai futuri praticanti.

    essere luce e guida a loro stessi.Sdraiatosi sul fianco destro, entr nelParinirvana, lo stato primordiale in cui lamente (liberatasi dallillusione di un io) inseparabile dallo spazio stesso, conosce

    ogni cosa senza ostacoli di spazio otempo, e pu esprimersi attraversoinfinite forme per il beneficio di tutti gliesseri senzienti.

    Durante i primi cinque secolisuccessivi al Buddha (cio, allincirca, frail 500 a.C. e la nascita di Cristo), nellacomunit dei praticanti prevalselinterpretazione dei suoi insegnamenti

    definita Buddhismo ortodosso, latradizione Theravada(lett. deglianziani) ancora oggi praticata in SriLanka, Birmania, Tailandia, Cambogia eLaos. Questo approccio chiamato anchePiccolo veicolo(in sanscrito Hinayana),perch attribuisce la massima importanzaalla rinuncia, alla disciplina delle azionifisiche e verbali, e al raggiungimentodella liberazione individuale attraverso il

    superamento delle emozioni perturbatrici.Durante i primi 500 anni dopo Cristo,divenne invece prevalentelinterpretazione definita Buddhismoavanzato, conosciuta col nome di Grandeveicolo (in sanscrito Mahayana) epraticata in Nepal, Cina, Tibet, Corea,Giava, Sumatra, Giappone, Bhutan,Sikkim e Mongolia. In questo approccio siseguono metodi che non conducono alla

    pura e semplice pace personale, ma allosviluppo di innumerevoli qualit esaggezze allo scopo di poterefficacemente aiutare tutti gli esseri araggiungere la stessa meta. La liberazione individualericercata nelPiccolo veicoloderiva dallaver superatosoltanto il karma e le emozioniperturbatrici, che sono i pi superficialifra i quattro veli oscuratori (vedi sopra,seconda nobile verit); la pienailluminazione(o stato di Buddhacompleto) realizzata nel Grande veicoloinclude anche la liberazione dalle

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    elaborazioni concettuali e dalle tendenzeabituali il sottile senso di separazionefra un io e un mondo esterno.

    Fra il 500 e il 1000 d.C. emersero insuperficie gli insegnamenti del cosiddettoBuddhism o esoterico, conosciuto anchecome Veicolo adamant ino(in sanscritoVajrayana), Mant ra segreto o Tantra;5

    questo, bench abbia raggiunto anche ilGiappone, stato preservato soprattuttonellarea himalayana, da dove si stadiffondendo rapidamente in tutto ilmondo occidentale. Mentre il Mahayanadominava incontrastato nelle grandiuniversit monastiche dellIndia, il

    Vajrayanasi propag al di fuori di ogniistituzione organizzata; mentre il Grandeveicoloera ormai basato su una granmole di informazioni e conoscenzeintellettualifilosofiche, il Veicoloadamantinodava la precedenza assolutaallesperienza dir ett a attraversopotentissimi metodi di meditazione capacidi suggerire il gusto dello statorisvegliatoperfino a un principiante. La

    forza di questo approccio diretto (lascorciatoia per lilluminazione) fin perconquistare anche le grandi istituzionimonastiche; praticato originariamente insegreto, divenne la forma pi seguita diBuddhismo allepoca in cuilinsegnamento raggiunse il Tibet e laregione himalayana.

    Questo passaggio del testimone, fra

    India e Tibet, avvenne proprio quandouna lunga serie di invasioni musulmane,piuttosto cruente e sanguinose (unita allanatura fondamentalmente nonviolentadel Buddhismo) stava cancellando lapratica del Dharma dalla sua Terra diorigine.

    Ottocento anni d.C., il Re TrisongDetsen invit in Tibet alcuni fra i pigrandi insegnanti buddhisti indianidellepoca, come lerudito Shantarakshita(esponente del Mahayana) e i maestri5 Meglio ancora Tantra buddhista, per distinguerlodal diversissimo Tantradella tradizione ind.

    illuminati Padmasambhava e Vimalamitra,rappresentanti del Vajrayana. Questi,aiutati da pi di cento interpreti etraduttori, introdussero nel Paese delleNevi lintera gamma di metodi liberatori

    dei Veicoli piccolo, grandee adamantino senza che nulla andasse perduto. IlTibet divenne cos un luogo distraordinaria fioritura di tutti gliinsegnamenti buddhisti conosciuti;lisolamento naturale di quel Paese hafatto il resto: quando linvasione cinesedel 1959 ha messo sei milioni di Tibetanidi fronte allalternativa fuga o morte, ilresto del mondo ha avuto la possibilit di

    conoscere un tesoro di saggezza rimastointatto per pi di mille anni.

    Per oltre due secoli, in Tibet ci fuununica tradizione Buddhista, chiamatain seguito Nyingma cio antica perdistinguerla dalle diverse scuole Sarmacio nuove che raggiunsero il Paesedopo lanno 1000 d.C. Queste ultimeintrodussero nuovi insegnamenti e stili di

    pratica, che rispecchiano alcunemutazioni verificatesi nel frattempo nelBuddhismo Vajrayana in India. Le Nuovescuole in ordine di apparizione sonochiamate:

    1) Kagyu, fondata dal grande yogi etraduttore Marpa; si distinta per le alterealizzazioni ottenute dai suoi praticanti,come Milarepa. Il suo insegnamento piprofondo chiamato Mahamudra

    ( Grande sigillo) .2) Sakya, fondata dalleccellenteinsegnante Konchog Gyalpo; si distintaper la profonda erudizione dei suoimaestri, come Sakya Pandita. Il suospecifico insegnamento chiamato LamDre (Sentiero e frutt o) .

    3) Gelug, fondata da Je Tsongkhapa,maestro di conoscenze e realizzazionivastissime; si distinta per lalto livello dipreparazione negli studi filosofici, e per lapurezza della condotta etica dei suoiseguaci, come il Dalai Lama.Linsegnamento chiamato Lam Rim

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    (Stadi del sentiero) si accostagradualmente ai Tantrausandocontemplazioni appartenenti ai Sutra.

    Le scuole principali sono dunque

    quattro. Tutte, senza distinzioni,praticano sia il Mahayanache ilVajrayana: il Grande veicolo rappresentail contenitore, il quadro di riferimento incui tutta la pratica spirituale si svolge; ilVeicolo adamantinocostituisce ilcontenuto, i veri e propri sistemi dimeditazione utilizzati.

    Le tre scuole Sarmaseguono icosiddetti Nuovi Tantra, introdotti in

    epoca pi tarda; secondo i loro seguaci,questi conterrebbero insegnamentiimpartiti dal Buddha storico. La scuolaNyingmasegue invece i cosiddetti AntichiTantra, e afferma che questi siano statirivelati da grandi maestri realizzati,durante profonde esperienze visionariedi meditazione.

    Le tre scuole Sarmaattribuiscono unaspeciale importanza al Sangha6

    monastico; i laici non ricevono alcunaordinazione o investitura spirituale, marestano un gradino al di sotto dei monaci.Nella scuola Nyingmaesistonotradizionalmente due tipi di Sangha,dotati di pari dignit:

    a) il Sangha dei monaci dalle vesticolor rosso zafferano vive in luoghiritirati, come i monasteri, e pratica ilcelibato e la povert; il non

    coinvolgimento nelle abituali attivitmondane ha la funzione di focalizzarelattenzione sulla pratica spirituale;

    b) il Sangha dei praticanti t antricidalle vesti color bianco non celibe, maconduce uno stile di vita familiare; nonrinuncia n si isola dalle normalicircostanze della vita quotidiana, ma leutilizza trasformandole nel sentieroVajrayana. Questi praticanti ricevono unaspeciale investitura spirituale(lordinazione tantrica), che li rendediversi dai puri e semplici laici. Eppure6 Comunit spirituale in sanscrito.

    non ostentano alcun segno o differenzaesteriore, n si afferrano a unaparticolare identit spirituale, facendolaoggetto di una qualche forma dipubblicit. Al tempo stesso, non si

    conformano allordinaria routine casa elavoro, poich in realt dedicano lapropria vita alla realizzazione dello statoassoluto. Quotidianamente, combinanoabilmente gli impegni lavorativi con lapratica della meditazione; appenapossono, intraprendono periodi di ritiroper progredire pi rapidamente nellapropria pratica.

    Le scuole Sakya, Kagyue Gelug in

    questordine cronologico hanno permolti secoli esercitato funzioni di controllopolitico in Tibet; storicamente, latradizione Nyingmasi sempre tenutaalla larga da questo genere di contese. INyingmapanon hanno mai dedicatotempo ed energie alla creazione distrutture centralizzate od organizzazionigerarchiche; ogni Lama lavoraindividualmente con i propri studenti,

    guidandoli per mano lungo il sentierodella pratica. Lapproccio Nyingmaanche poco interessato agli aspetti pispeculativi, dottrinari o intellettualidellinsegnamento buddhista lacosiddetta via dei Pandit7; piuttosto,privilegia la via dei Kusali8, coloro cheseguono uno stile di vita semplice enaturale, basato sul mettere in pratica leistruzioni ricevute e sul riconoscere lo

    stato naturale della mente in ognicircostanza della vita quotidiana.

    La tradizione Nyingmaclassificalintero corpusdegli insegnamentibuddhisti in nove livelli, o veicoli(insanscrito yana) di pratica:

    7 Dottori in filosofia, eruditi o sapienti in sanscrito.8 Letteralmente mendicanti; gli umili praticanti,spesso girovaghi, delle discipline esoteriche.

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    Tre veicoli appartenenti ai Sutra, cioagli insegnamenti Hinayana e Mahayana:

    1) Shravakayana9 [Hinayana]2) Pratyekabuddhayana10 [Hinayana]3) Bodhisattvayana11 [Mahayana]

    Sei veicoli appartenenti ai Tantra, oVajrayana:

    Tre Tantra esterni:4) Kriyayoga5) Charyayoga (o Upa-yoga)6) Yogatantra

    Tre Tantra interiori:7) Mahayoga8) Anuyoga9) Atiyoga

    I primi due veicoli appartengono alBuddhismo ortodossoe privilegiano larinuncia alle circostanze ordinariedellesistenza samsarica, la disciplinamorale e le meditazioni che producono

    quiete mentale.Il terzo veicolo appartiene alBuddhism o avanzatoe privilegia lo stile divita laico, la motivazione altruistica diliberare tutti gli esseri e le meditazionianalitiche che producono in una sortadi cortocircuito mentale la cessazione diogni analisi ed elaborazione intellettuale.

    I veicoli dal quarto al nonorappresentano livelli progressivi di

    avanzamento nelle pratiche,straordinariamente profonde, delBuddhism o esoterico; privilegiano lo stiledi vita del praticante tantrico, uno strettorapporto di fiducia fra insegnante e

    9 Veicolo degli Shravaka, cio degli ascoltatorio studenti del Buddha storico.10 Veicolo dei Pratyekabuddha, cio deiRealizzati solitari coloro che non si affidano aun maestro nella loro pratica, n insegnano agli

    altri una volta raggiunta la realizzazione.11 Veicolo dei Bodhisattva, cio i praticanti cherinunciano alla liberazione individuale pur dirinascere nel samsara, allo scopo di aiutare tuttigli esseri a raggiungere lilluminazione.

    studente, e le meditazioni che portanonel sentiero (cio aiutano a sperimentarequieora) le qualit dello stato assoluto,lesperienza del risveglio.

    In particolare, per quanto riguarda iTre Tant ra interiori:

    il Mahayoga comprende specialimetodi per superare le ordinarieconcezioni limitanti su se stessi; infattinon si diventer mai illuminati se ci siconsidera pieni di difetti e non si ha ilcoraggio di vedersi come un Buddha. Aquesto scopo, si medita su se stessinellaspetto di una certa forma di Buddha,

    che pu essere pacifica, gioiosa o irata; sirecita lo speciale mantradi questa formadi Buddha per collegarsi alla sua energiailluminata; si visualizza comeperfettamente puro (non samsarico, mailluminato) tutto lambiente circostante,inclusi gli altri esseri viventi; si suscita ilcosiddetto orgoglio adam antino, lacertezza che le qualit illuminate sono gipresenti spontaneamente e

    primordialmente; si realizza lindivisibilitfra tutto ci che appare e la vacuit(mancanza di esistenza reale). I dettaglidi questa pratica sono segreti, e hannoun senso soltanto se vengono rivelati almomento opportuno da un insegnantequalificato (maestro tantrico) a unostudente che ha fiducia.

    LAnuyoga include gli esercizi persviluppare la padronanza del respiro e

    degli aspetti pi sottili e impalpabilidellorganismo umano: i canali (sanscr.nadi) in cui scorrono le energie(sanscr.prana) vitali e mentali, e le cosiddetteessenze(sanscr. bindu),che sono le pipiccole unit di coscienza. Si pulavorare anche sulla temperaturacorporea (Yoga del calore interiore), sulrealizzare la consapevolezza nondualedurante lo stato di sogno (Yoga delsogno), sullo stato di vacuit simile a unsonno profondo (Yoga del corpoillusorio), sulla beatitudine sperimentatadurante lunione sessuale (Yoga della

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    luminosit) e sul dirigere laconsapevolezza durante il processo dellamorte (Yoga del trasferimento dellacoscienza). Anche queste istruzioni sonosegrete; non si trovano sui libri, e solo un

    maestro pu decidere se qualcuna diqueste pratiche pu essere utile allostudente, e quale.

    LAtiyoga, chiamato anche Dzogchen(Grande perfezione), rappresenta lavetta pi alta di tutto linsegnamentobuddhista, ed il pi prezioso tesorospirituale custodito dalla tradizioneNyingma. una collezione di straordinarisistemi di meditazione naturali, capaci di

    introdurre direttamente il praticanteallesperienza della consapevolezza nonduale (tib. Rigpa); non fa uso dielaborazioni concettuali n di sforzo, maconduce allo stato assoluto assecondandole tendenze naturali, gi presenti nellamente ordinaria. Lo Dzogchen Nyingthig(Essenza del cuore della Grandeperfezione) costituito da una sequenzadi speciali esercizi esoterici che

    rappresentano i preliminarispecifici delloDzogchen e dalle pratiche principalichiamate Trekche Tgal. Si dice che,applicandosi con diligenza a questimetodi, una persona dotata di grandeintelligenza possa realizzare lo statoassoluto in tre anni; una persona dimedia intelligenza in sei anni; e una diintelligenza mediocre in dodici anni.

    Oltre ad essere il pi elevato e rapido

    fra i nove veicoli, lo Dzogchen anche ilpi esoterico; la sua forza deriva dallastretta relazione che si instaura framaestro e discepolo, e le istruzioniquintessenziali vengono rivelate soltantoquando lo studente abbia raggiunto uncerto grado di preparazione. Per quantoriguarda le pratiche vere e proprie, non sitrover una sola spiegazione cercando suilibri e sulle fonti scritte.

    Tale la potenza della GrandePerfezione Naturale, che questo veicoloviene spesso classificato come a sstante: bench sia incluso nel Vajrayana

    in senso lato, si possono anchedifferenziare Sutra, Tantrae Dzogchencome se questi fossero veicoli distinti eseparati. In questo caso ci si riferisce aiTantra(i veicoli dal quarto allottavo)

    come via della trasformazione, e alloDzogchen(il nono e supremo veicolo)come via dellautoliberazione.

    Riassumendo le caratteristicheprincipali dei diversi veicoli, DudjomRinpoche un maestro Dzogchencompletamente realizzato diceva:

    La differenza fra la visione e lapratica dei vari sentieri, spesso

    illustrat a con limm agine di un campo incui sia germogliata una pianta velenosa.Le persone di poco coraggio, dalla

    mentalit ristretta e dalle risorse limitate,sono completamente sicure che se

    mangiano quella pianta velenosa nemoriranno; perci tagliano la pianta e la

    scagliano il pi lontano possibile. Anzi,temendo che dalla sua radice possano

    scaturire dei nuovi germogli, la sradicano

    completamente; questo ci che fa lagente senza grande coraggio. I n questo

    esempio della pianta, il velenorappresenta lignoranza e le emozioni

    perturbatrici. Dal momento che anche ilpi minuscolo frammento della radice

    velenosa deve essere r imosso dal t errenoe gettato lontano, evidente che queste

    persone devono fare m olti sforzi perestirpare la pianta. Questo approccio pu

    essere paragonato al modo in cui siraggiunge il frutt o della liberazione,praticando secondo lo stile e il punto di

    vista degli Shravaka e deiPratyekabuddha, i seguaci dei primi due

    veicoli ( Hinayana).Adesso imm aginate che entr i in

    scena un individuo ingegnoso ecoraggioso, e che domandi alle altre

    persone cosa st iano facendo;naturalmente queste risponderanno che,se si permette alla pianta di crescere,

    diventer senza dubbio molto pericolosa.Quindi non solo va tagliata, ma anche

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    sradicata in modo tale che non nerim anga neppure un pezzetto nel terreno.

    Quale sar allora la reazione dellapersona intelligente? Egli ovviamente

    sar daccordo che sia necessario disfarsi

    completamente della pianta, m a capirche non c affatto bisogno di sprecaretant o tem po e tante energie per far s chela pianta smetta di crescere. Osserver

    che si pu far morire la pianta con unsistema molto pi semplice e veloce,

    versando dellacqua bollente sulle radici.Questo approccio somiglia al modo in cui

    si affront ano le emozioni perturbatrici nelveicolo dei Bodhisattva, nel Mahayana.

    Per sconfiggere le emozioni perturbatrici,non c bisogno di applicarsi con tantosforzo come fanno gli Shravaka nella

    pratica di evitare certi comport ament i e diadottarne altri, al livello delle azioni

    fisiche e verbali.12 Nonostante questo, nelveicolo dei Bodhisatt va sempre

    necessario applicare degli antidoti:m editare sullamore, ad esempio,

    lantidoto contro la rabbia. Si fa uso di

    diversi antidot i, con lidea che questisiano qualcosa di totalmente distinto e

    separato dalle afflizioni che si voglionocurare.

    Cosa succederebbe, invece, se pocodopo entrasse in scena un dottore e

    chiedesse a tutti i presenti cosa stianofacendo? Una volta ascoltate le diverse

    spiegazioni, sui loro sforzi per liberarsidella pianta pericolosa, egli direbbe: Ah,

    ma io sono un dottore! Conosco unsistema per estr arre una m edicina, daquesta pianta. Posso usarla per ricavarne

    un eccellente rimedio, proprio contro ilveleno che essa contiene. Anzi, la stavo

    cercando da moltissimo t empo! Datela ame: me ne occuper io. Questo dott ore

    com e un prat icante dei Tant ra, la via

    12 Nel Mahayana si lavora prevalentemente sulla

    trasformazione del pensiero, ciosulladdestramento mentale nelle qualitdellaltruismo e della saggezza; questo lavorointeriore trasforma automaticamente e senzasforzo il livello delle azioni fisiche e verbali.

    del mantra segreto; capace dipreparare potenti medicine, a partire da

    quel veleno. Un praticante cos, non habisogno di affrontare tant e difficolt per

    sforzarsi di evitare le emozioni

    perturbatrici pensando che queste sianodiverse dal rimedio: di fatto sono propriole emozioni perturbatrici ad esseretrasformate nella pi alta saggezza.

    Questo il sentiero del mantra segreto.Infine, immaginate che un pavone

    vada a posarsi sulla stessa piantavelenosa. Senza un solo istante di

    esitazione, la manger con grande gustoe le sue piume diventeranno ancora pi

    incantevoli.13 Per il pavone, cherappresenta il praticante della GrandePerfezione, le piante velenose non sono

    affatto qualcosa da evitare. I praticantidella Grande Perfezione sanno che non

    esistono em ozioni perturbatrici realmenteesistenti in s e per s, dotate di una

    qualche sostanza reale, che siano darifiutare o da abbandonare. Proprio come

    il pavone si nutre di sostanze velenose,

    col risultato che le sue piume diventanosempre pi belle, cos i praticanti della

    Grande Perfezione non r ifiutano leemozioni perturbatr ici, m a perfezionano

    le qualit illuminate dei Kaya14 e delleSaggezze15. Questo ci d unidea delle

    13 Si ritiene che i pavoni si nutrano di sostanzevelenose, e che siano proprio queste a produrregli incantevoli colori del loro piumaggio.14 I tre Kayao stati di un Buddha: lo stato di

    verit (o Dharmakaya), cio la mente illuminata non pi identificata con lillusione di un io einseparabile dallo spazio stesso; lo stato di gioia(o Sambhogakaya), cio la parola di un essereilluminato insieme alla sua capacit di mostrarsiin un corpo estremamente sottile, fatto dienergia e luce; e lo stato di manifestazione (oNirmanakaya), cio il corpo fisico in cui unBuddha pu nascere allo scopo di guidare gliesseri verso la liberazione e lilluminazione. Nelcontesto di questa frase, significa sviluppare lequalit illuminate del corpo, della parola e della

    mente di un Buddha.15 Le cinqu e saggezze sono il frutto dellatrasformazione delle cinque emozioni perturbatricifondamentali nelle corrispondenti saggezze, ecostituiscono la Buddhit stessa.

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    differenze che esistono fra i sentierisuperiori e quelli inferiori. Soltanto un

    pavone capace di nutrirsi di veleno; allostesso modo, gli insegnamenti della

    Grande Perfezione non si trovano in

    nessunaltra tradizione spirituale.16

    I praticanti Dzogchensi distinguonoper la loro semplicit, naturalezza esobriet; sono persone normali esolitamente di piacevole compagnia. Altempo stesso, il loro addestramento liporta a sviluppare qualit e realizzazioninoncomuni; spesso la loro presenzatrasmette agli altri un senso di ispirazione

    e buon esempio. Durante i secoli, fino aigiorni nostri, innumerevoli praticanti dellaGrande Perfezione hanno dimostrato illoro grado di realizzazione al momentodella morte, manifestando comportamentio segni straordinari. Per approfondirequesto aspetto, molto istruttivo leggerei racconti contenuti nelle biografie deigrandi maestri che hanno propagatoquesto lignaggio.17 Alcuni praticanti

    avendo realizzato che la natura delleapparenze esterne non diversa dallanatura della mente al momento dellamorte hanno letteralmente dissolto ilproprio corpo fisico, trasformandone lamateria grossolana in puri fenomeni dienergia e luce, come raggi e sferemulticolori. Questa realizzazione chiamata corpo di arcobaleno ed esisteveramente: in tempi recentissimi ne

    hanno parlato perfino le agenzie distampa della Cina, riferendo di episodiverificatisi nel Tibet occupato.

    Dai tempi del Buddha Shakyamuni ilBuddha storico della nostra epoca finoai giorni nostri, questi insegnamenti digioia, saggezza e liberazione sono stati

    16 Da un discorso di Dudjom Rinpoche ai suoi

    studenti occidentali, edito da ShambalaPublications(2002, Counsels from My Heart);traduzione di Italo Cillo.17 Nel sito www.vajrayana.it, sotto la voce"Lignaggio".

    trasmessi da generazioni di maestri agenerazioni di studenti, senzainterruzioni. Questi metodi sono non solopreservati, ma quotidianamente praticatida individui che ne hanno una completa

    esperienza personale. Questi praticantisono non solo esperti, ma anchecompassionevoli e ben disposti a spiegareagli altri ci che loro stessi hannoimparato. La nostra fortuna non potrebbeessere pi grande: avendo avutolopportunit di incontrare in questa vitagli insegnamenti del Dharma e diconoscerne lesistenza, abbiamo anche lapossibilit di stabilire una connessione

    con autentici insegnanti, di riceverne latrasmissione dei metodi di realizzazione,di metterli in pratica e di compiere ilbeneficio sia nostro che di tutti gli esseriviventi. Che gioia!

    Fra i quattro modi di imparare,

    scrivere quello migliore.

    Quindi io, che ho ricevuto il nome di Chnyi Dorje,

    ho scritt o queste cose

    riprendendo a destra e a manca

    le parole dei grandi esseri realizzati,

    senza alcun merito da parte mia,

    nella speranza di riuscire io stesso ad impararle.

    Grazie alla forza ispiratrice

    del Lama e dei Tre Gioielli,

    possa questo lavoro

    essere di beneficio anche per gli altri!

    * Dzogchen Nyingthig *www.vajrayana.it