Bruxelles,1 settembre09Programma di Riequilibrio Mercato del latte .

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L’EMB è un organizzazione composta da associazioni di produttori latte provenienti da 14 paesi. Sono in atto numerosi accordi di cooperazioni con altri paesi Europei.L’ufficio si trova ad Hamm/Wesphalia è nato nel settembre 2006. Attualmente gestito da tre persone, concentrate al rafforzamento della rete e nel mettere in contatto tra loro tutte le associazioni aderenti all’EMB, di organizzare rapidamente azioni a livello europeo al fine di trovare una strategia comune che possa garantire un prezzo del latte proficuo per i produttori.

Bruxelles, 1 settembre 09 European Milk Board - Buono e Onesto

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Il comitato direttivo dell’EMB è composto da sette rappresentanti delle associazioni aderenti. Si riunisce ogni 6-8 settimane in una località dell’Europa, mantenendosi in contatto tramite E-mail e Telefono.

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Il presente progetto si propone di riequilibrare il mercato del latte, a livello europeo, nel segno di riportare maggior vantaggio ai produttori in termini di prezzo alla stalla.

a cura di:

“Il programma che vi illustreremo nelle pagine successive, è stato concordato in un vertice lo scorso 9 luglio a Kappel in Svizzera all’ultimo congresso dell’European Milk Board, la maggiore organizzazione di produttori di latte europei con più di 100.000 associati, a cui aderiscono i nostri allevatori, ed approvato lo scorso 4 agosto dal direttivo dell?EMB a Colonia”  

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Visone del problemaIl sistema del settore latte europeo da oramai 2 anni verte in una crisi profondissima, il prezzo del latte in Europa mediamente pagato ai produttori da 18-26 cent. per litro di latte, contro un costo di produzione di 40 centesimi. Senza correttivi immediati rischiano il fallimento la quasi totalitá dei produttorI

1) troppa manipolazione chimica nel settore recentemente aggravata dall’approvazione del Reg. CE 548 del 26 giugno 2009, sull’utilizzo dei caseinati,

2) accordi e veri e propri di alcuni soggetti per non acquistare latte da alcuni operatori vedi, dalle cooperative, e quindi sgretolare ulteriormente l’offerta,

3) scarsità di controlli, su tutta la filiera, sull’origine e sulla sicurezza delle materie prime utilizzate

4) gestione delle quote latte abnorme, dopo 25 anni la maggior parte dei paesi non produce la propria quota, pur avendo un disavanzo nel rapporto produzione consumo anche del 200%,  contro alcuni che producono poco più del 50%,

5) politica comunitaria miope, dopo 25 anni sostiene finanziando ancora lo stoccaggio di latte in polvere e burro, prodotti che da decenni si sono rilevati i responsabili da sempre delle distorsioni del mercato, causando l’introduzione del sistema quote che non si è mai rivelato efficace sulla tutela dei prezzi all’origine 

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• Per analizzare la situazione di mercato occorrre l´istituzione di un ente di controllo europeo, costituito da produttori, industria, commercio, grande distribuzione, e consumatori ed istituzioni. Questo ente controllera l´andamento del mercato, valuterá i costi di produzione, e deciderá gli interventi da adottare per il sistema in modo da pianificare una equa ripartizione economica all´interno di tutta la filiera.

• Maggiore democrazia economica nel settore con la politica del prezzo giusto per tutti.

• Riorganizzazione di tutti i produttori in O.P.

PROPOSTA ORGANIZZATIVA

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CAMBIO DEL SISTEMA

• Occorre immediatamente superare l´attuale sistema dell´OCM latte, e come precedentemente introdotto, definire un ente europeo di PROGRAMMAZIONE DEL MERCATO

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Visone del problemaIl sistema del settore latte europeo da oramai 2 anni verte in una crisi profondissima, il prezzo del latte in Europa mediamente pagato ai produttori da 18-26 cent. per litro di latte, contro un costo di produzione di 40 centesimi. Senza correttivi immediati rischiano il fallimento la quasi totalitá dei produttor

1) troppa manipolazione chimica nel settore recentemente aggravata dall’approvazione del Reg. CE 548 del 26 giugno 2009, sull’utilizzo dei caseinati,

2) accordi e veri e propri dell’industria per non acquistare latte da alcuni soggetti vedi, dalle cooperative, e quindi sgretolare ulteriormente l’offerta,

3) scarsità di controlli, su tutta la filiera, sull’origine e sulla sicurezza delle materie prime utilizzate

4) gestione delle quote latte abnorme, dopo 25 anni la maggior parte dei paesi non produce la propria quota, pur avendo un disavanzo nel rapporto produzione consumo anche del 200%,  contro alcuni che producono poco più del 50%,

5) politica comunitaria miope, dopo 25 anni sostiene finanziando ancora lo stoccaggio di latte in polvere e burro, prodotti che da decenni si sono rilevati i responsabili da sempre delle distorsioni del mercato, causando l’introduzione del sistema quote che non si è mai rivelato efficace sulla tutela dei prezzi all’origine 

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PROPOSTA DA FORMULARE IN SENO UEUtilizzando lo stanziamento che il Commissario Europeo M. F. Boel vorrebbe stanziare, per l’ennesima volta, destinando € 600 milioni per lo stoccaggio del latte in polvere e burro l´EMB ritiene si possa elaborare la seguente proposta.

Derogare il regolamento comunitario 1788/03 e 72/09 che stabiliscono il limite minimo di utilizzo della  quota del 70% e dell’85%, in modo che ogni produttore possa, senza incorre nella revoca della quota, liberamente sospendere o ridurre la produzione

L’allevatore per ogni kg. di latte prodotto in meno rispetto alla produzione 2007/08, percepirà 5 centesimi di euro di indennizzo dalla stato tramite la Ue, sotto forma di integrazione straordinaria agli aiuti, questi aiuti saranno riconosciuti tramite le O.P. Insomma denaro vero direttamente ai produttori che, in europa , perderanno rispetto all’anno scorso, più di 14 miliardi di Euro.

La quota non utilizzata non potrà, né essere venduta, e né essere affittata, neppure con ramo d’azienda fino alla fine del periodo di autolimitazione. Non potrà essere usata nemmeno dagli stati per la compensazione nazionale Per l’adesione al piano volontario di limitazione della produzione, il produttore dovrà obbligatoriamente aderire ad una O.P. al fine di riorganizzare l’offerta, e quindi trarne maggiori benefici in futuro in termini di maggior potere contrattuale.  

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VANTAGGI E RISULTATIMaggior potere contrattuale, in quanto il produttore senza perdere il diritto di produrre “quota”, quindi mantenendo inalterato il proprio valore economico aziendale, può decidere “per norma” di sospendere la produzione. Questo in futuro potrebbe riportare anche maggior valore alle quote, nel momento che vorrà cessare l’attività.

Maggior forza contrattuale non solo per i produttori, ma per tutto il sistema che gioverebbe della politica del prezzo giusto con il sostegno del territorio e dell´ambiente.

Riorganizzazione e concentrazione della offerta ed incentivo allo sviluppo delle O.P:, oggi ancora troppo insufficiente. Da dove si può collegare tutto il progetto sull’etichettatura e l’origine dei prodotti, nonché sostenere i progetti di filiera corta O.P. – consumatori 

Intervento certo a controllo della produzione, qualsiasi piano di abbandono totale calcolato sulle quote, avrebbe solo effetti dove le quote non sono comunque prodotte, e quindi non inciderebbe nell’immediato sul mercato del latte. Stessa cosa vale per i contributi all’ammasso di formaggi, burro, latte in polvere, sarebbe l’ennesima contribuzione al sistema, senza un ritorno reale per i produttori.

Indirizzando l’intervento di 600 milioni di euro con il progetto suddetto, si potrebbe coinvolgere, quindi sospendere una produzione di 12 milioni di tonnellate in tutta Europa, circa il 10% del totale della produzione, proprio il quantitativo che dalle stime UE, oggi risulterebbe in eccesso.

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