Brunelleschi

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Filippo Filippo Brunelleschi Brunelleschi Powered by Powered by Alberto Bonetto Alberto Bonetto Matteo de Fonzo Matteo de Fonzo Fabrizio Andreotti Fabrizio Andreotti

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Alberto Bonetto-Matteo De Fonzo-Fabrizio Andreotti 2006

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Vita

Prospettiva Monoculare

Opere

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Duomo e Cupola di Santa Maria del Fiore

Basilica di San Lorenzo

Sacrestia Vecchia di San Lorenzo

Spedale degli Innocenti

Chiesa di Santo Spirito

Cappella dei Pazzi

Palazzo Pitti

OPERE

PREFAZIONEPREFAZIONE

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VITA Nato a Firenze nel 1377, Filippo è figlio di Nato a Firenze nel 1377, Filippo è figlio di

un notaio. Poco portato per la legge, il un notaio. Poco portato per la legge, il padre si risolve presto di metterlo a bottega padre si risolve presto di metterlo a bottega come orafo. Le sue prime opere sono, come orafo. Le sue prime opere sono, infatti, d’oreficeria; egli partecipa alla infatti, d’oreficeria; egli partecipa alla realizzazione dell’altare argenteo di San realizzazione dell’altare argenteo di San Jacopo a Pistoia e risulta appartenente alla Jacopo a Pistoia e risulta appartenente alla corporazione degli orafi. I suoi veri corporazione degli orafi. I suoi veri interessi sono, però, rivolti all’architettura. interessi sono, però, rivolti all’architettura. Ne costituisce prova una testimonianza Ne costituisce prova una testimonianza che lo dice piuttosto svogliato presso la che lo dice piuttosto svogliato presso la bottega, mentre si dedica alacremente agli bottega, mentre si dedica alacremente agli studi prospettici, effettuando una serie studi prospettici, effettuando una serie d’esperimenti ottici dal grande valore d’esperimenti ottici dal grande valore scientifico.scientifico.Risale al 1401 la sua partecipazione al Risale al 1401 la sua partecipazione al celebre concorso, indetto a Firenze, per la celebre concorso, indetto a Firenze, per la realizzazione della seconda porta del realizzazione della seconda porta del Battistero, voluto dall’Arte dei mercanti di Battistero, voluto dall’Arte dei mercanti di Calimala. Alcune fonti lo indicano quale Calimala. Alcune fonti lo indicano quale vincitore ex aequo con il Ghiberti, altre lo vincitore ex aequo con il Ghiberti, altre lo dicono secondo: questa sconfitta, se vera, dicono secondo: questa sconfitta, se vera, lo avrebbe indotto a lasciare Roma.lo avrebbe indotto a lasciare Roma. Formella del Sacrificio di Isacco

Battistero di Firenze

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Certo è che Brunelleschi manca dai documenti cittadini nel periodo tra il 1401 e il 1416, mentre esistono alcune testimonianze su di lui e sull’amico Donatello a Roma. E’ nella città eterna che Brunelleschi si avvicina alla classicità e la studia minuziosamente. L’architetto fiorentino è uno studioso appassionato, come dimostra anche la sua cultura universale. Egli, oltre che eccellente architetto, è matematico, esperto di geometria, inventore di macchine per l’edilizia, ingegnere militare e navale, creatore persino di strumenti musicali, studioso della letteratura, in particolare della “Divina Commedia” di Dante Alighieri.La sua affermazione artistica avviene con la Cupola del Duomo di Firenze. Per aggiudicarsene la realizzazione, Brunelleschi nel 1418 partecipa ad un concorso. Pure questa volta gli viene affiancato il Ghiberti, che presto però scompare dalle testimonianze relative alla costruzione e viene unanimemente escluso dai risultati ottenuti sulla splendida cupola. Brunelleschi ultima l’opera nel 1436

Cupola del Duomo di Firenze

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Negli anni di lavoro al Duomo, egli porta avanti altri importanti progetti. Nel 1419 realizza “L’Ospedale degli Innocenti”, nel 1421 la “Sagrestia Vecchia”, nel 1423 la “Chiesa di San Lorenzo”, tra il 1430 e il 1440 attende a “Santa Maria del Fiore”, alla “Cappella de’ Pazzi”, a “Palazzo Pitti”, alla “Chiesa di Santo Spirito”.All’incredibile numero di progetti realizzati, Brunelleschi affianca altre attività. Sono numerosi i suoi viaggi a Roma, Ferrara e Mantova per motivi artistici. Si reca anche a Lucca e Pisa, chiamato per le sue doti d’ingegnere militare. A Firenze, inoltre, realizza impianti di scenotecnica, come quello in San Felice in Piazza, per la discesa dell’Arcangelo Gabriele, durante una rappresentazione. La morte lo coglie nel 1446 mentre attende ad un’opera, intento ad uno dei numerosi progetti lasciati in eredità agli artisti che da lui prenderanno avvio per rinnovare la concezione artistica coeva. Viene sepolto con grandi onori nella navata destra del Duomo.

Facciata dell’Ospedale degli Innocenti

Cappella dei Pazzi

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OPERE Filippo Brunelleschi è tra i massimi esponenti del

primo Rinascimento italiano. La sua attività inizia quando egli è molto giovane: è, infatti, appena 24enne, allorché partecipa al concorso, indetto nel 1401, per la seconda porta bronzea del Battistero di Firenze. Nel contempo, egli ha già alcune attività personali, fuori dalle maestranze di bottega. Perlopiù si occupa di oreficeria, realizza un “Busto di profeta” in argento dorato per il Battistero di Pisa ed alcune sculture in legno. Al periodo giovanile risale il “Crocifisso” ligneo di Santa Maria Novella, celebre per un aneddoto sulla sua disputa poetica con l’amico Donatello. Dopo la partecipazione al concorso, dunque nel primo decennio del Quattrocento, i documenti relativi alla vita del Brunelleschi scompaiono da Firenze. E’ probabile che egli fosse a Roma, con Donatello, a studiare le opere antiche ed a maturare dentro di sé i germi della sua arte successiva. Brunelleschi accoglie, nelle sue meravigliose architetture, elementi dell’arte classica: con questo non s’intende una pedissequa imitazione, ma ispirazione e assimilazione dell’equilibrio e dell’armonia, proprie della classicità. Nel 1418 e nel 1420, l’architetto è ancora a Firenze per partecipare a due nuovi concorsi cittadini. Il primo è per l’erezione della cupola del Duomo, che presenta da tempo un annoso problema di ingegneria.

Crocifisso ligneo di Santa Maria Novella

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Dopo la morte del primo progettista del Duomo, Arnolfo di Cambio, che aveva previsto una cupola a chiusura della chiesa, sembra che nessuno sia più in grado di realizzare questo elemento architettonico, ben diverso dal tiburio medievale. E’ probabile che l’incapacità degli ingegneri sia da attribuire alla peste del 1348, che si portò via gran parte della popolazione e molti dei maestri. Sarà il Brunelleschi ad inventare una nuova tecnica costruttiva, applicandola al Duomo. Egli vince, insieme al Ghiberti, entrambi i concorsi, ma risulta poi tutta sua la costruzione dell’opera: l’artista la porta a termine nel 1436, spingendo molti a gridare al miracolo. La cupola ha forma gotica archiacuta ed aspetto profondamente rinascimentale, con il suo spiccare definito delle forme nello spazio, sottolineate dai costoloni di marmo bianchi, che incorniciano le vele rivestite di materiale povero. Il 25 marzo del ’36, Papa Eugenio IV inaugura l’opera, ma Brunelleschi deve ancora portare a termine alcuni elementi fondamentali: le “tribune morte”, scavate da nicchie intervallate, che

imprimono una plasticità tipica dell’architetto a tutta la costruzione, e la “Lanterna”. Questo elemento, per costruire il quale il Brunelleschi è costretto ancora a passare un concorso, è la conclusione logica della cupola e termina con una sfera, espressione di perfezione geometrica. L’opera brunelleschiana della cupola è, forse, l’espressione più evidente del concetto rinascimentale di dominio dell’uomo sulla natura, sviluppato in modo armonico e senza contrasto. La cupola si erge, difatti, dal centro di Firenze su tutta la città, sovrastando ciò che la circonda, però armonizzandosi con i monti delle valli toscane e la natura che circonda l’area fiorentina.

Cupola del Duomo di Firenze

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Durante i lavori al Duomo, Brunelleschi attende ad altri lavori. Al 1419 risale “L’Ospedale degli Innocenti”. L’edifico ha caratteristiche medievali, ma l’architetto concepisce l’intera struttura secondo una doppia partizione geometrica, tridimensionale nella parte inferiore, bidimensionale in quella superiore. Il Nostro applica un modulo compositivo a tutto l’edificio, che dà unità ed è l’elemento al quale tutti gli altri si proporzionano. Inoltre, egli applica la sua scienza anche alla zona circostante l’Ospedale. Secondo un’innovativa concezione urbanistica, crea una strada che collega il centro cittadino con l’edificio, per sottolineare il suo ruolo sociale di rilevanza. Nello stesso periodo di questi lavori, il maestro progetta la “Basilica di San Lorenzo”. La chiesa sorge su una basilica precedente del IV secolo. Brunelleschi realizza l’opera seguendo una concezione prospettica molto precisa: tutte le linee vanno verso un punto di fuga, non in modo infinito, come nel medioevo, ma in modo finito, a misura d’uomo. Man mano che il fedele avanza, seguendo l’asse principale, gli si rivelano le prospettive laterali delle cappelle e degli archi, che lo accompagnano sino al punto di fuga. La costruzione dello spazio in funzione della presenza umana è ancora più visibile nella “Sagrestia”. Basilica di San Lorenzo

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Lo spazio è cubico, così che tutte le parti abbiano una stessa relazione con il centro, ed è sormontato da una cupola.Tutta la struttura è costruita secondo una proporzione armonica, che si ripete singolarmente o per multipli. E’ in questa composizione architettonica che nasce la polemica di Brunelleschi con Donatello, il quale sovrappone elementi scultorei assolutamente esterni alla razionale composizione dell’autore. L’interno della “Sagrestia” mostra somiglianze con la “Cappella de’ Pazzi”, progettata nel 1430. Vi si ritrova, infatti, il medesimo rapporto tra membrature ed intonaco chiaro. La pianta quadrata della Cappella si dilata grazie alla presenza di due ali, sormontate da volte a botte. La struttura rispecchia la fase matura dell’opera del Brunelleschi, seppur sia stata terminata dopo la sua morte. Le sue ultime opere vieppiù dimostrano questa

Interno della “Sagrestia”

maturità. La “Chiesa di Santo Spirito” è edificata secondo una complessa trama prospettica, che varia a seconda del punto di vista dello spettatore. Purtroppo, dopo la morte del maestro, la direzione dei lavori è nelle mani del Manetti, che stravolge alcuni elementi fondamentali. Ne è chiaro esempio l’esterno dell’edificio, che avrebbe dovuto mostrare le curve convesse delle cappelle interne, armonizzando l’interno con lo spazio esterno e sottolineando la presenza continua della linea curva. Sorte peggiore è toccata al progetto di “Santa Maria degli Angeli”, pensata dal Brunelleschi a pianta poligonale, ma realizzata in tempi recenti in modo arbitrario. Alla sua morte, avvenuta nel 1446, Brunelleschi lascia molte opere, alcune delle quali incomplete, sebbene corredate da progetti. La sua attività è cardinale nella formazione del pensiero rinascimentale e gli attribuisce di diritto il titolo d’iniziatore del Rinascimento.

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Filippo Brunelleschi è considerato dalla critica moderna il padre del Rinascimento italiano e, in quanto tale, il creatore di quella rivoluzionaria concezione artistica che pone l’uomo al centro del mondo. Tutti gli studi del maestro fiorentino in materia di prospettiva sono volti a creare un metodo prospettico che avalli la centralità umana nell’universo. E’ nei primi anni d’attività, quando egli èmolto giovane e non ha ancora creato la celebre Cupola del Duomo, che Brunelleschi dipinge due tavolette in cui illustra questo metodo. All’epoca, egli compie molti esperimenti ottici atti a delineare la

PROSPETTIVA MONOCULARE

prospettiva lineare con un punto di fuga unificato, che sarà alla base di tutte le sue opere e di gran parte dell’architettura rinascimentale. Le due tavolette, oggi perdute ma menzionate da più fonti biografe, rappresentano una veduta di Piazza della Signoria con Palazzo Vecchio e la Loggia, ed una veduta del Battistero attraverso la porta centrale del Duomo. Le fonti dicono che l’architetto avesse praticato un foro nella seconda tavoletta, di dimensioni ridotte sul davanti rispetto al dietro. Lo scopo di quest’apertura sta nel poter porre l’occhio dietro alla tavoletta e vedere, mediante uno specchio posto di fronte, la riflessione dell’immagine in essa rappresentata.In questo modo, Brunelleschi mette in pratica la visione della sua prospettiva unica e monoculare. L’uso dello specchio gli serve per dimostrare la precisione e la matematicità della sua scoperta prospettica. L’impostazione geometrica e perfetta della sua prospettiva monoculare si discosta molto dalla binocularità medievale, nella quale si poteva scorgere “a colpo d’occhio” un ambiente semicircolare, ma con una veduta d’insieme che desse l’idea della veduta fuggevole e momentanea. La visione prospettica del Brunelleschi è perfetta ed equilibrata, armonica ed immutabile, e si basa sul senso del compiuto e della perfezione.

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DUOMO DI SANTA MARIA DEL FIORE

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L'edificio venne cominciato a costruire nel 1296 da Arnolfo di Cambio su richiesta della Repubblica Fiorentina, nel luogo dove esisteva già la chiesa di Santa Reparata (cattedrale di Firenze). Alla morte dell'architetto nel 1302 i lavori vennero interrotti e ripresi nel 1334 da Giotto. Dopo la sua morte i lavori rallentarono e dal 1357 la direzione fu affidata a Lapo Ghini e a Francesco Talenti. Finalmente nel 1366 si ebbe il progetto definitivo presentato da quattro architetti e la costruzione divenne più spedita. Nel 1418 venne bandito un concorso per la costruzione della cupola, vinto da Filippo Brunelleschi che tra il 1420 e il 1434 realizzò l'opera. Nel 1436 Papa Eugenio IV consacrò solennemente il duomo dedicandolo a Santa Maria del Fiore. La lanterna della cupola venne compiuta nel 1461. L'interno è a croce latina diviso in tre navate, vasto e senza decorazioni eccessive.

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CUPOLA DI SANTA MARIA DEL FIORETra il 1420 e il 1446 Brunelleschi realizzò da solo la nuova architettura di cui la cupola è l'esempio più significativo. La cupola assume la dimensione di un'entità figurativa risolutiva di tutta l'organizzazione urbana nel suo territorio. Il primo significato della cupola nasce dall'aver affermato con coerenza che non si trattava soltanto di creare un'altra grande opera ma di avere una nuova dinamica di rapporti, una struttura capace di riassumere e coordinare le forme preesistenti e future. Nella realizzazione della cupola intervengono le idee architettoniche nel modo di concepire un'opera rinascimentale ma anche soltanto tecniche che potevano risolvere i problemi strutturali. Il problema della cupola affannava da anni gli operai del Duomo, da quando cioè era stato costruito il tamburo ottagonale e non restava, per completare la fabbrica, che coprirlo con la grande volta. Ma come costruire e dove appoggiarele enormi centine di legno, le armature che avrebbero dovuto sostenere la cupola fino alla sua chiusura definitiva con la chiave di volta? Brunelleschi trovò una soluzione rivoluzionaria: piuttosto che ricopiare il metodo romano di costruzione a calotta (Pantheon) o quello medioevale delle centine, propose di alzare la cupola senza armature, inventando una nuova tecnica basata sul calcolo, che sarà poi ripresa anche da Michelangelo. L'architetto equilibrò la cupola mediante una doppia calotta, una collegata all'altra ricorrendo per esempio ad un migliore scarico dei pesi e a vari accorgimenti, fra cui quello a "spina di pesce". La cupola ha una forma gotica perchè è ad arco acuto; ciò era necessario forse per ragioni tecniche ma anche per un preciso rapporto con il resto del Duomo che è pur sempre gotico; tuttavia essa è anche rinascimentale per la sua monumentalità e il suo volume che è definito nello spazio. Clicca sulla foto per vedere le immagini

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Nel 1436 finalmente la grande volta era chiusa eppure l'opera non era completa: mancavano le quattro tribune alla base del tamburo che vennero costruite tra il 1439 e il 1445. La lanterna è l'ultimo elemento per il completamento della cupola. La lanterna ha lo scopo di illuminare l'interno della cupola; i lavori iniziarono nel 1446, pochi mesi prima della morte del Brunelleschi e l'esecuzione venne affidata a Michelozzo. La cupola domina il panorama dell'intera città, non solo per l'altezza (oltre 105 metri da terra e 51 metri di diametro), ma anche per il volume. Occupa quasi il centro geografico di Firenze e della sua vallata e ne costituisce il punto di riferimento e il perno. Nella sua imponenza c'è uno straordinario accordo con la città e soprattutto con i monti circostanti: l'opera, pur dominando la natura, non la stravolge ma la esalta mettendosi in relazione con essa. La cupola dunque rappresenta, nel modo più evidente, l'idea rinascimentale dell'uomo, padrone in virtù della ragione, dell'ambiente circostante, non per conquista ma per accordo naturale. E proprio per l' intervento del Brunelleschi

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che Firenze, pur essendo ancora in sostanza medioevale, si propone sempre fino ad oggi come città "rinascimentale". Le realizzazioni e i progetti più importanti del '400 sono legati ai nomi di grandi committenti ( Medici, Montefeltro, Estensi, Gonzaga, Piccolomini) e di grandi architetti (Brunelleschi, Alberti, Michelozzo,Pesellino, Laurana, Rossetti ecc.). Gli interventi sono fortemente caratterizzati dalle esigenze e dalle personalità del committente; si tratta dunque di strutture e di forme nelle quali sono soprattutto gruppi di potere a rispecchiarsi.

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Disegni del Brunelleschi

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Vista dall’alto

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Vista dall’alto

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Pianta della Cupola

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Di origine antichissima, fu eretta sul luogo di una preesistente chiesa consacrata nel 393 da S. Ambrogio, vescovo di Milano. Edificata in stile romanico verso il 1000 fu progettata nell'architettura che vediamo oggi nel 1418 da Filippo Brunelleschi e ricostruita tra il 1421 e il 1446, su commissione di Giovanni Bicci De' Medici, poi continuata dall'allievo Antonio Manetti, che la portò a termine nel 1460.La facciata esterna è rimasta incompiuta. L'interno è classicamente diviso in tre navate divise da colonne corinzie con arcate a tutto sesto con la tipica decorazione brunelleschiana di pietra serena su intonaco bianco. La navata centrale, a copertura piana, è illuminata dalle ampie finestre che si aprono in alto. Le due navate laterali hanno invece volte a vela e sono illuminate da finestre tonde  più piccole; sulle navate si aprono buie cappelle limitate da archi. Le fonti luminose mettono così in risalto la navata centrale. Tutto l'insieme è di serenità e armonia impeccabile. I due pulpiti nelle due ultime campate della navata centrale, a destra e a sinistra, sono le ultime opere di Donatello che morì nel 1466 , lasciandoli così incompiuti. Vennero poi terminati da due suoi allievi. Ai piedi dei gradini dell'altare maggiore, tre grate in bronzo segnano il punto dov'è sepoltoCosimo "il Vecchio" De' Medici. Dall'angolo a sinistra del transetto si accede alla sacrestia vecchia .

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BASILICA DI SAN LORENZO

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Basilica di San Lorenzo

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Interno della Basilica di San Lorenzo

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Interno della Basilica di San Lorenzo

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Planimetria

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Planimetria

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Planimetria Archeologica

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SACRESTIA VECCHIA

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E' situata all'interno della chiesa di San Lorenzo. E' stata architettata dal Brunelleschi (tra il 1420 e il 1429), che vi lasciò l'impronta del suo stile, qui portata al massimo dell'equilibrio e del ritmo armonioso. La pianta è quadrata con cupola emisferica. I medaglioni nei pinnacoli della cupola, rappresentanti alcune storie di San Giovanni, sono opere di Donatello, come anche i quattro evangelisti nelle lunette, il fregio di Cherubini, i due portali in bronzo ai lati dell'altare con figure degli apostoli e dei "dottori" della chiesa e il busto di S. Lorenzo in terracotta sul banco. Nel sarcofago al centro sono sepolti Giovanni Bicci De' Medici e sua moglie Piccarda (genitori di Cosimo De'Medici). Il sarcofago a sinistra sotto l'arco raccoglie invece le salme di Giovanni e Piero De' Medici.

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Sacrestia Vecchia

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Cupola e Planimetria

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SPEDALE DEGLI INNOCENTI Nel 1419 il Brunelleschi venne incaricato

del progetto dello Spedale dalla Repubblica fiorentina, che lo adibì ad orfanotrofio. La costruzione dell'edificio venne seguita dal Brunelleschi dal 1421 al 1424, e terminata da Francesco della Luna nel 1445. L'opera è affacciata sulla piazza della Santissima Annunziata, naturalmente a Firenze. Lo Spedale è in stile rinascimentale (primo rinascimento). L'edificio è costruito in mattoni ed intonaco; è decorato da capitelli corinzi su colonne, finestre timpanate e da tondi con putti in fasce (che rappresentano gli orfani) di Andrea della Robbia. I tondi risalgono al 1463 e sono in terracotta invetriata con sfondo azzurro e putti bianchi. La struttura è simmetrica e racchiude un cortile a portico; all'interno vi è inoltre la Galleria, che raccoglie varie opere d'arte ed è composta da cinque sale. La facciata, di colore bianco, è divisa in due parti, corrispondenti a primo e secondo piano; nella parte inferiore c'è una loggia di nove arcate; la parte superiore è costituita da una parete liscia, dove sono situate le finestre timpanate. Le due parti sono divise da una specie di cornicione. L'edificio dà un senso di calma e una sensazione di equilibrio, data dal fatto che le colonne sulla facciata hanno un'altezza uguale alla distanza tra l'una e l'altra e alla profondità della loggia. Le funzioni dello Spedale non sono più quelle di orfanotrofio, ma , come già detto, sono cambiate in museo (la Galleria).

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Spedale Degli Innocenti

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Spedale Degli Innocenti

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Spedale Degli Innocenti

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Tondi

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CHIESA DI SANTO SPIRITOSorta sul posto dove si trovava una duecentesca chiesetta, la solenne Basilica di Santo Spirito, iniziata nel 1444 e terminate nel 1487, purtroppo, è stata quasi interamente costruita dopo la morte del Brunelleschi e molte modifiche, anche sostanziali, sono state apportate da Antonio Manetti che diresse i lavori assieme a Salvi d'Andrea. All'interno di Santo Spirito le linee, come in San Lorenzo, definiscono longitudinalmente le superfici, ritagliando trasversalmente le linee di fuga perpermettere una più esatta misurazione. L'interno, ha una pianta a croce latina divisa in tre navate; esse, invece di essere limitate al solo corpo principale, proseguono anche nel transetto e nella tribuna, creando una complessa trama prospettica, i cui rapporti variano, variando il punto di vista dello spettatore. Inoltre le cappelle (in tutto 38), lungo tutto il perimetro della chiesa, sono a forma di nicchia, ossia semi circolari con catino sovrastante e fra l'una e l'altra, invece delle paraste, sono poste semicolonne. All'esterno, poi, invece dell'attuale muro rettilineo, si sarebbero dovute vedere le curve connesse delle cappelle; ciò avrebbe generato un movimento continuo delle superfici.

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Chiesa di Santo Spirito

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Interno Chiesa di Santo Spirito

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Planimetria

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CAPPELLA DEI PAZZIFu iniziata nel 1429 dal Brunelleschi e terminata nel 1443, su ordine della famiglia dei Pazzi, ed è situata a destra della chiesa di Santa Croce. La pianta è rettangolare, e il vano centrale di essa è dominato dalla cupola. L'interno, tipicamente brunelleschiano, è in pietra serena su intonaco bianco. L'ingresso interno è delimitato da un arco, a cui si affiancano quattro luminose finestre. L'ingresso esterno è coperto da un portichetto con volta a botte e colonne trabeate.

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Cappella dei Pazzi

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Interno della Cappella

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Interno della Cappella

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PALAZZO PITTIPalazzo Pitti è stato costruito da Filippo Brunelleschi alla metà del XV secolo su ordine di Luca Pitti, ricchissimo mercante antagonista dei Medici. Pitti voleva un palazzo che per grandiosità superasse tutti gli altri esistenti, compreso quello dei Medici. Il Brunelleschi disegnò la parte centrale con equilibrata misura, in forme semplici ma grandiose. L'edificio è a tre piani con rivestimento a bugnato e finestre aperte da arcate. Nel 1465, quando i Pitti caddero in rovina, la costruzione venne interrotta. Nel 1549 il palazzo fu acquistato da Eleonora di Toledo, consorte di Cosimo I, la quale affidò l'incarico a Bartolomeo Ammannati a metà del '500 di eseguire i lavori di completamento. Le due ali laterali, dette   " rondò ", vennero aggiunte tra il 1764 e il 1783. Attualmente vi hanno sede la galleria di Palatina e la galleria d'arte moderna.

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Palazzo Pitti

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Palazzo Pitti

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Interno del Palazzo

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Antica Pianta del Palazzo