Brochure Notte Bianca dello Sport

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VILLA COMUNALE ARZANO 21 SETTEMBRE 2012 - ore 20,00 SPECIALISTI IN QUALITA’ SKATING ORCHIDEA La Notte Bianca dello Sport QUOTIDIANO D’INFORMAZIONE ONLINE FARMACIA MANDANICI Dott.ssa Maglione FARMACIA EUROPEA Dott. R. Cantone A.S.D. FRIENDS ARZANO

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Brochure Notte Bianca dello Sport

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VILLA COMUNALE ARZANO

21 SETTEMBRE 2012 - ore 20,00

SPECIALISTI IN QUALITA’

SKATING ORCHIDEA

La Notte Biancadello Sport

QUOTIDIANO D’INFORMAZIONEONLINE

FARMACIA

MANDANICI

Dott.ssa Maglione

FARMACIA

EUROPEA

Dott. R. Cantone

A.S.D. FRIENDS ARZANO

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Questo semplice libro ha lo scopo di ringraziarechi ha saputo e voluto credere nel progetto e nei valori

di quattro amici che hanno voluto dimostrare con i fatti,LA NOTTE BIANCA DELLO SPORT,

che se anche in un momento difficile come questoviene data fiducia ai GIOVANI,

i risultati non possono che essere meravigliosi.

A.S.D. FRIENDS ARZANO

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Grazie...- Dott.ssa Rossana Tassara

- Dott.ssa Francesca De Blasio

- Dott.ssa Gesy Sardelli

- Dott. Santo Carlea

- Dott.ssa Giuseppina Ruggiero

- Dott.ssa Annalisa Alterio

- Dott.ssa Giusy Somma

- Dott. Gennaro Fusco

- Dott.ssa Valentina Bovio

Scienze Infermieristiche

Podologo

Podologo

Specialista in Ortopedia e Traumatologia

Fisioterapista

Biologa Nutrizionista

Dietista

Farmacista

Psicologa

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L’importanza del paramedico nello sport

Dedicarsi al benessere psico-fisico e adottare manovre di prevenzione atte apreservare la propria salute, in una societa' che segue talvolta dei ritmi alienanti, èdiventato oramai un imperativo categorico sinonimo di intelligenza ed amore per sestessi.

La medicina dello sport con il suo impegno e lo svolgimento dell’attività dicertificazione dell’idoneità sportiva, contribuisce enormemente a diffonderel’importanza del binomio sport/benessere ed è in questo campo che assume sempremaggiore rilievo la professionalità della figura dell’operatore sanitario.

L’attività ambulatoriale, nella quale il “nostro infermiere” svolge il proprio compito,ha il copito di una attenta opera di analisi clinico/olistica delle condizioni di salutedello sportivo, una accurata indagine sulle abitudini e lo stile di vita del paziente,modificando talvolta comportamenti sbagliati causa ancora oggi di malattia perma-nente e morte.

Le tecniche di indagine eseguite in ambulatorio sono svariate, si passa da semplicielettrocardiogrammi, a ECG da asporto al cicloergometro e/o dopo step test, spirome-tria, ECG dinamico Holter, ecocardiogramma, ecocardiografia da sforzo, monitoraggiodella pressione arteriosa nelle 24h.

La figura del tecnico infermiere svolge un ruolo fondamentale nella fase prepara-toria ed introduttiva alla disciplina sportiva, instaurando con lo sportivo un rapportototalitario che tiene conto degli aspetti relazionali e di fiducia, delle misure educativesanitarie e quindi preventive e delle esecuzioni degli esami tecnici di cui prima.

Rendere l’ambiente rilassato ed accogliente, trasmette allo sportivo, potenzialepaziente, uno stato d’animo sereno, aperto dunque al confronto con il personalesanitario, alla raccolta dei dati anamnestici utili allo studio delle relazioni tra salute estile di vita, alla esecuzione dei controlli medici necessari e alle eventuali patologieriscontrate fino ad allora sconosciute, in seguito agli esami.

L’infermiere trascorrerà dunque gran parte del suo tempo con lo sportivo durantel’attività di certificazione all’idoneità, preparerà il paziente per il montaggio deglielettrodi, valuterà la validità dell’esecuzione pratica dell’esame di spirometria,spiegherà al paziente l’importanza di un sano stile di vita, si farà promotore dellecorrette abitudini, si concentrerà a sottolineare l’importanza di un esercizio fisicoregolare, una nutrizione corretta, un coping efficace allo stress e una definitivaeliminazione del fumo, valutando il grado di dipendenza e la propensione a smettere.

Alla fase esecutiva degli esami, in un ambiente rilassato e familiareseguirà il confronto tra l’infermiere esecutore ed il medico specialista ed infine tramedico e paziente.

Da quanto brevemente descritto si deduce che in un settore in forte crescita comequello sportivo, l’infermiere abbia oramai raggiunto un ruolo di elevata responsabilitàe professionalità contribuendo attivamente al miglioramento della qualità di vitadell’uomo moderno.

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Il podologo dello sport

Il Podologo è un Professionista Sanitario in possesso di Laurea Universitaria,specializzato nell’esame, nella diagnosi, nel trattamento e nella prevenzione deidisturbi del piede in età adulta, pediatrica e geriatrica. Tratta direttamente attraversoterapie ortesiche e riabilitative ad indirizzo funzionale, biomeccanico e posturale il“piede doloroso”.

Il Podologo tratta, sia direttamente che su prescrizione medica, le seguenti patolo-gie dermatologiche dei piedi: ipercheratosi cutanee, cheratosi, discheratosi e lesioniconseguenti unghie incarnite, ipertrofiche, micotiche, deformate e lesioni periunguea-li, verruche plantari.

Il Podologo è in grado di integrare l’intervento medico, sul piano della prevenzione,cura e riabilitazione in numerose situazioni: alterazioni biomeccaniche strutturali efunzionali, trattamenti pre e post-operatori, ulcerazioni trofiche.

In particolare il Podologo è in grado di attuare una prevenzione primaria ed èquindi la figura professionale che collabora con il medico nella prevenzione e curadelle patologie dei piedi in special modo di pazienti: diabetici, reumatici, arteriopaticie neuropatici.

Nell’ambito della podologia italiana si sta sviluppando una nuova figura specializ-zata ovvero il “Podologo dello Sport”.

I principali obiettivi terapeutici di tale professione sono quelli di individuare etrattare le numerose patologie biomeccaniche e posturali dello sportivo ed inoltrestudiare la funzionalità del piede in ogni specifico gesto sportivo avvalendosi di esamispecifici per lo studio del timing e delle pressioni dinamiche del piede e la lorocorrelazione con patologie precedentemente elencate.

Inoltre la presenza all’interno di un team medico-sportivo del podologo dello sportè risultato di notevole importanza in quanto il piede nella pratica sportiva è soggettoa continue sollecitazioni che possono provocare semplici vesciche cutanee oppuretraumi distorsivi della caviglia fino a poter giungere in casi molto gravi a fratture dastress.

Lo studio del movimento che in ogni singolo sport il piede compie ha permessoanche la nascita e lo sviluppo di realizzazioni di ortesi plantari e ortoplastie in siliconepersonalizzate finalizzate a favorire la deambulazione, o la prevenzione di complican-ze locali per i portatori di malattia a rischio e/o di alterazioni strutturali e funzionalidei piedi.

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Traumi sportivi

Per trauma s’intende un “colpo” ad una parte del corpo che può essere più o menograve.

Distorsioni alla caviglia o al ginocchio, ossa rotte, strappi e stiramenti muscolarirappresentano una serie di traumi ricorrenti in ambito sportivo e possono interessaresia l’atleta professionista sia lo sportivo amatoriale. Le cause possono essere diverse; laripetizione di movimenti errati durante lo sport ad esempio causa il cosiddetto“gomito da tennista”. Inoltre l’imperfetta preparazione o il mancato riscaldamento deimuscoli possono provocare lesioni muscolari. I traumi e le lesioni sono più comuni diquanto si possa pensare.

Nell’ambito della traumatologia sportiva la lesione muscolare rappresenta l’eventotraumatico acuto più comune, con un’incidenza tra il 10% e il 30% di tutte le lesioni dasport. Frequenti possono essere anche episodi traumatici quali lussazioni, microfrattu-re e fratture a carico dell’apparato osteo-articolare. In questi eventi sono coinvoltianche altri sistemi fisiologici quali la rete fluida (sistema venoso e linfatico), il sistemaconnettivale ed il sistema neuro-endocrino.

Le soluzioni che si possono adottare in caso di trauma che possa portare ad uncorretto e rapido recupero funzionale è necessario un approccio terapeutico checonsideri il corpo umano nel suo insieme, al fine di portare beneficio a tutti i sistemifisiologici coinvolti nel trauma.

Nell’ambito della traumatologia nel corso degli anni ha acquistato un ruolo semprepiù importante l’utilizzo di ortesi usati per migliorare tecniche obsolete che nongarantiscono più la guarigione. Un semplice esempio può essere la pronazioneeccessiva del piede, quanto il piede si piega verso l’interno, dove oggi con un sempli-ce plantare nelle scarpe il problema è completamente risolto.

Qualsiasi sia la causa di un trauma in ambito sportivo questo necessita di un esamescrupoloso e obiettivo da parte dello specialista che dovrà poi in relazione al traumascegliere che tipo di riabilitazione sia migliore per un totale recupero, dovrà valutarese sia necessario un periodo di astensione dall’attività sportiva oppure l’utilizzo ditecniche fisiche come laser o ultrasuoni perché solo in questo modo si potrà riuscirenel ridurre i tempi di recupero ma soprattutto evitare danni permanenti.

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Lo Sport aiuta a vivere meglio!

Ma talvolta può essere dannoso!

Impariamo quindi a capire quando dobbiamo rivolgerci ad un medico.

Per riabilitazione sportiva intendiamo una terapia mirata alla risoluzione dellapatologia, (sia essa traumatica acuta, come distorsioni, distrazioni muscolari, fratture,ecc., o da sovraccarico funzionale, come tendiniti, borsiti, ecc.), che consenta il ritornoall’attività sportiva, (agonistica e non), dell’atleta, in tempi e modi adeguati.

Iniziamo quindi dicendo che molto spesso quando si parla di: gomito del tennista,ginocchio del saltatore e tallone del corridore in genere ci si riferisce a lesioni che siriscontrano frequentemente in ambito sportivo anche se spesso e volentieri similiproblematiche accadono anche al di fuori dall’ambiente sportivo. Le lesioni più gravie più facilmente riscontrabili in ambito sportivo sono:

- Distorsioni: sono lesioni ad unità muscolo tendinea. Viene trattata inizialmentecon una steccatura che immobilizza la parte e contribuisce ad alleviare il dolore in unsecondo momento si procede ad effettuare esercizi per il recupero funzionaledell’articolarità.

- Strappi: ogni punto del sistema muscolo-tendineo può subire uno strappo. Spessol’allungamento eccessivo del muscolo può essere luogo di questo tipo di lesione.Altrettanto spesso la causa è l’improvvisa tensione all’interno del gruppo muscolo-tendineo, l’aumento di tensione è causato dalla contrazione improvvisa del muscoloantagonista pertanto il muscolo leso si lacera prima di allungarsi.

Modificazioni del corpo dell’atleta ad esempio la sua crescita e la non sospensionedell’attività sportiva al momento dell’insorgere di sintomi riconducibili ad altralesione. L’esempio più appropriato è l’utilizzo della spalla in modo diverso al momen-to dell’insorgenza di un’infiammazione del tendine del gomito. A causa del dolore almomento del lancio lo sportivo altererà il movimento dando luogo ad una ulteriorelesione alla spalla. Per attenuare i sintomi si ricorre al riposo della parte lesa, applica-zione di ghiaccio, ultrasuoni e stimolazione galvanica ad alta intensità e assunzione diantinfiammatori non steroidei. E il trattamento di riabilitazione, si definirà conclusonel momento in cui verrà riconosciuta e completamente curata la lesione originale inmodo da non incorrere in un circolo vizioso e quindi di una ricaduta. Alla scomparsadel dolore si riprenderà gradualmente l’attività sportiva. Il recupero funzionale è l’iterguidato dal fisioterapista atto al conseguimento della riabilitazione del paziente acondurre la propria vita sportiva (e non) prima dell’infortunio... In pratica accompa-gnare l’infortunato verso la piena guarigione e quindi permettergli di compiere glistessi movimenti che erano usuali prima dell’infortunio, con la stessa intensitàristabilendo pertanto la “normalità” motoria del paziente.

Lesioni da usura e cause principali

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Le linee guida per una sana alimentazione

Sempre più numerosi oggi sono gli individui, appartenenti a tutte le fasce d’età,che dedicano parte del loro tempo libero all’attività fisica: ciò è estremamente utile siaper lo stress, sia per il mantenimento del peso forma in pieno benessere sia per laprevenzione di tante patologie anche cronico-degenerative.

Sicuramente un’attività fisica corretta costituisce uno degli elementi fondamentalidel percorso che conduce alla salute.

E’ però altrettanto indispensabile, per raggiungere tale obiettivo, anche unanutrizione bilanciata, rappresentata da tutti i gruppi alimentari, costituiti da carboi-drati, proteine e lipidi.

Vi è necessità, inoltre, di assumere vitamine e minerali, oligoelementi necessari peruna corretta funzionalità cellulare, in quantità ideali giornaliere. Essi sono presentisoprattutto in frutta, verdura di stagione cotta e cruda e, se ciò risultasse in praticadifficile è utile ricorrere ad un’integrazione di minerali, vitamine ed oligoelementi.

Per poter seguire una dieta equilibrata occorre avere alcune nozioni di base; qui diseguito alcuni concetti chiave utili per riuscire a mettere in pratica i consigli degliesperti.

I CARBOIDRATI o zuccheri sono contenuti in tutte le cellule viventi, svolgono unafunzione principalmente energetica, quindi sono nutrienti particolarmente importan-te durante l’esercizio fisico e lo sport. Tra i cibi a più altro contenuto di carboidraticomplessi ricordiamo i cereali ed i derivati, mentre frutta fresca, miele e dolci apporta-no zuccheri semplici, ossia energia pronta all’uso.

Le PROTEINE nel nostro corpo svolgono una funzione plastica, sono le basi per lasintesi e per la riparazione dei diversi tessuti corporei. Esse hanno anche un ruoloenergetico cioè possono essere degradate per fornire energia soprattutto durantel’esercizio prolungato, quando le riserve di glicogeno scarseggiano. Per questo motivo,a tutti gli atleti che si allenano intensamente, si consiglia di mantenere alti livelli diglicogeno epatico e muscolare attraverso un’alimentazione ricca di carboidrati.

I LIPIDI o grassi hanno sia una funzione plastica che energetica, infatti entrano nellacostituzione della membrana cellulare e sono il carburante ideale sia in condizioni dirisposo che durante l’esercizio fisico. Tra gli alimenti ricchi di grassi saturi ricordiamo ilburro, il formaggio, il tuorlo d’uovo e la carne. Tra quelli invece ricchi di grassi insaturie quindi buoni per la salute, ricordiamo: l’olio d'oliva, l’olio d’arachidi, il pesce azzurro,le noci, le mandorle ed i semi.

Tutti gli alimenti oltre all’apporto di nutrienti ed energia si caratterizzano anche perl’apporto di vitamine e sali minerali. Vogliamo ricordare, che un’alimentazione sanadeve essere integrata ogni giorno con porzioni abbondanti di verdura di stagione,alimenti ricchissimi di acqua e quindi fondamentali per l’idratazione dell’atleta. Leverdure rappresentano dei veri concentrati di sostanze antiossidanti e di fibrealimentari che nel nostro corpo assolvono molteplici funzioni importanti per ilbenessere.

L’ABC del nutrizionista: l’alimentazione nell’attività sportiva

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La piramide alimentare italiana

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Al fine di orientare la popolazione verso comportamenti alimentari più salutari, ilMinistero della Salute ha affidato ad un gruppo di esperti (D.M. del 1.09.2003) ilcompito di elaborare un modello di dieta di riferimento che sia coerente con lo stile divita attuale e con la tradizione alimentare del nostro Paese.

Nasce così la piramide settimanale dello stile di vita italiana che si basa sulladefinizione di Quantità Benessere (QB) sia per il cibo che per l’attività fisica. Da questomodello di dieta scaturisce la piramide alimentare italiana, che elaborata dall’Istitutodi Scienza dell’Alimentazione dell'Università di Roma “La Sapienza”, indica i consumialimentari giornalieri consigliati.

La piramide giornaliera si articola in 6 piani in cui sono disposti in modo scalare ivari gruppi di alimenti con colori diversi per sottolineare che ciascuno è caratterizzatoda un differente contenuto di nutrienti e richiede differenti frequenze di consumo.All’interno dello stesso gruppo è importante variare allo scopo di ottenereun’alimentazione completa. Iniziando dalla base della piramide si trovano gli alimentidi origine vegetale che sono caratteristici della “dieta mediterranea” per la loroabbondanza in nutrienti non energetici (vitamine, sali minerali, acqua) e di compostiprotettivi (fibra e fitochimici). Salendo da un piano all’altro si trovano gli alimenti amaggiore densità energetica e pertanto da consumare in minore quantità, al fine diridurre il sovrappeso e prevenire l’obesità e le patologie metaboliche.

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Il fabbisogno energetico durante l’attività fisica

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Il quantitativo di calorie da aggiungere al fabbisogno energetico giornaliero delsoggetto, viene definito in base al tipo ed alla durata dell’attività fisica svolta:

E’ da ricordare che nello sportivo un Indice di Massa Corpore (IMC) superiore alrange di normalità non indica sovrappeso perché in tali soggetti l’aumento del pesocorporeo è legato ad un aumento della massa muscolare. La pecentuale di grassocorporeo, invece, si colloca al limite inferiore del range previsto per la popolazionegenerale.

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Impostazione dello schema dietetico

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E’ preferibile ripartire le calorie della dieta in 4-5 pasti giornalieri, inserendo piccolispuntini (10-15% delle calorie totali della dieta) durante e/o subito dopol’allenamento costituiti principalmente da carboidrati sia a rapido che a lento assorbi-mento.

APPORTO DI PROTEINE: (1,2 - 1,6 g/kg peso corporeo/ giorno)

Il fabbisogno proteico dipende da molteplici variabili tra le quali sesso, età, condi-zione atletica, caratteristiche del programma di allenamento. Il fabbisogno proteico vaincrementato durante le fasi di potenziamento muscolare e quando l’attività sportivaviene praticata a lungo, quotidianamente e con elevato impegno. Il deposito diproteine nell’organismo è predefinito e quote superiori vengono escrete nelle urinecon effetti di sovraccarico renale.

APPORTO DI CARBOIDRATI: complessi (60-65% delle calorie totali della dieta)semplici (20%)

Il glucosio è il principale combustibile sia per gli esercizi anaerobici intensi e dibreve durata sia per l’attività protratte nel tempo. L’assunzione di una quantitàadeguata permette di prevenire il completo esaurimento delle riserve di glicogeno edevitare la sensazione di fatica. Al contrario, una dieta a basso contenuto di carboidraticompromette rapidamente le riserve energetiche necessarie per un’attività fisicaintensa e porta all’utilizzo di proteine come riserva energetica. Pertanto, prima di unagara (3 ore) è consigliabile il consumo di un pasto ricco di carboidrati complessimentre immediatamente prima, durante e subito dopo, è fondamentale il consumo diglucosio o saccarosio (sciolti in liquidi) per ridurre il completo depauperamento delleriserve di glicogeno.

APPORTO DI LIPIDI: (25-30% delle calorie totali della dieta)

I grassi, sono un’importante fonte di calorie tuttavia hanno tempi di utilizzazionepiù lunghi rispetto ai carboidrati. Essi vengono ossidati per ottenere energia durantegli sforzi costanti, moderati e prolungati. Le cellule iniziano a rilasciare acidi grassidopo circa 20' dall’inizio dell’esercizio. Il muscolo non allenato utilizza principalmentele riserve di glicogeno e produce più acido lattico, mentre il muscolo più allenato hamaggiore capacità di ossidazione degli acidi grassi.

APPORTO DI LIQUIDI, SALI MINERALI E VITAMINE

Il fabbisogno di liquidi deve essere ricoperto sia durante l’allenamento sia durantela gara. Con la sudorazione si posso perdere da 1,5 a 3 L/ora, perdendo essenzialmen-te acqua e solo in minima misura Sali minerali. Quindi, durante un’attività sportiva,soprattutto di lunga durata, è importante compensare in modo adeguato il quantita-tivo di acqua, sali minerali e zuccheri. E’ importante che l’assunzione di liquidi avvengaprima di avvertire il senso di sete.

Il fabbisogno vitaminico dello sportivo è in pratica uguale a chi non pratica sport.

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Dimagrire

Qualunque sia la motivazione per la quale si vuole dimagrire, salutistica o estetica, ilcompito non è semplice e richiede qualche sacrificio. Ancora più difficile è mantenereil peso ideale una volta che lo si è raggiunto. Come fare? Una delle nostre convinzioniè che l’educazione alimentare sia fondamentale: per dimagrire non basta seguire allalettera una dieta senza capirne le basi. Il risultato sarebbe soltanto un dimagrimentoestremamente faticoso, seguito poi da un ritorno veloce al sovrappeso una voltaterminata la dieta (il classico effetto yo-yo di cui si parla spesso).

Un errore grave, ma purtroppo molto comune, è quello di dimagrire velocemente.Vuoi perché sta per iniziare l’estate, vuoi perché si è deciso di arrivare magari ad unevento importante della propria vita, la tentazione di seguire una dieta moltorestrittiva per dimagrire il più in fretta possibile potrebbe essere forte. Bisognasforzarsi di ragionare a lungo termine e considerare che se si dimagrisce lentamente esi investe un po’ di tempo per imparare qualcosa in più sull’alimentazione, potrebbeessere più semplice mantenere il peso forma e potrebbe non essere necessarioripetere periodicamente gli stessi sacrifici.

Il modo migliore per dimagrire è quello di scegliere da soli la propria dieta (eccoperché è necessaria la formazione), possibilmente abbinandola ad uno stile di vitaattivo. Lo sport è fondamentale, sia per dimagrire, ma soprattutto per mantenere ilpeso ideale e non vanificare i sacrifici fatti durante la fase di dimagrimento.

E’ possibile dimagrire una volta per tutte? Certamente sì, ma l’esperienza di moltiinsegna che non è semplice! Quasi sempre si riesce a dimagrire, a volte anchevelocemente, seguendo una dieta dimagrante qualsiasi; anche le diete peggiori, nelbreve periodo, funzionano! Per i più fortunati non serve neppure una dieta: un po’ diesercizio fisico può essere sufficiente per perdere i chili di troppo. Il problema vero èun altro: una volta raggiunto il peso forma, come mantenerlo?

E’ il tipico problema di chi non riesce ad uscire definitivamente dalla condizione disovrappeso. Generalmente si alternano periodi durante i quali si segue una dieta (edeffettivamente si dimagrisce) con periodi durante i quali ci si lascia andare, acquistan-do, magari con gli interessi, i chili persi precedentemente. Il ciclo segue uno schemaclassico.

- Inizia la dieta: entusiasmo iniziale, i primi chili si perdono velocemente.

- Ci si avvicina al peso forma: qui “il gioco si fa duro”! Gli ultimi chili sono i più difficilida perdere, qualcuno molla, i più tenaci resistono sino al raggiungimento del pesoideale.

- Obiettivo raggiunto, o quasi: dopo tanti sacrifici, ci si sente in diritto (quasi indovere) di rilassarsi, dimenticando finalmente la dieta, il calcolo delle calorie, labilancia, e via dicendo.

Dieta e dimagrimento

Effetto yo-yo

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- Si torna alle vecchie abitudini e si ingrassa: quasi senza accorgersene, si iniziano ariprendere chili: all’inizio non ci si fa neanche caso, tanto “ormai siamo magri, un chiloin più non ci spaventa”! E poi “non si può mica passare tutta la vita a dieta, no?”.

- Si sono ripresi tutti i chili persi, ricomincia il ciclo: ormai si è tornati al pesoprecedente l’inizio della dieta (o forse lo si è superato). E’ giunto il momento di iniziareuna nuova dieta!

Purtroppo le continue variazioni di peso non sono affatto salutari: chi segue questoschema, purtroppo molto diffuso, si espone a dei rischi di salute che potrebberoessere tranquillamente evitati mantenendosi in peso forma.

Come vedremo nel seguito la soluzione c’è, ma per comprenderla fino in fondo emetterla in pratica abbiamo bisogno di trovare la risposta alla domanda fondamentale:

Per mantenere il peso senza ingrassare né dimagrire, le calorie introdotte con ladieta devono essere pari a quelle consumate. Quando le calorie assunte con la dietasono inferiori rispetto a quelle consumate (come quando si segue una dieta dima-grante) allora si dimagrisce.

Si ingrassa quando le calorie introdotte con la dieta sono superiori rispetto a quelleconsumate.

Bisogna capire che la regola precedente vale per tutti, anche se i numeri in giocopossono variare da persona a persona. Uno sportivo consumerà più calorie rispetto aun sedentario, ma la regola vale per entrambi: non si può mantenere il peso forma sesi mangia di più rispetto al proprio fabbisogno energetico.

Come pareggiare i conti? Come sempre, quando si vuole gestire al meglio unvalore (fabbisogno energetico, consumo energetico), si deve prima comprenderlo afondo e imparare a misurarlo. Nel seguito della pagina vedremo appunto da cosasono composti i valori in gioco e come possono essere misurati.

Il nostro corpo consuma energia (calorie) con continuità, per il solo fine di mante-nerci in vita:

- per mantenere la temperatura corporea costante;

- per mantenere in funzione gli organi interni (ad esempio per far battere il cuore, eper mantenere il cervello in funzione);

- per il metabolismo cellulare: ogni singola cellula del nostro corpo consumaenergia (sotto forma di trasformazioni chimiche) per le proprie funzioni vitali.

Il valore del metabolismo basale corrisponde alle calorie spese in una giornata dicompleto riposo, durante la quale non si esegue nessuna attività fisica (senza maialzarsi dal letto). Il valore del metabolismo basale varia da persona a persona edipende da diversi fattori, vediamo i più importanti:

Perché si ingrassa?

Il bilancio energetico

Il metabolismo basale

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- : all’aumentare del peso aumenta il metabolismo basale; per essere piùprecisi, il metabolismo basale dipende quasi completamente dalla massa magramuscolare. Abbiamo precisato muscolare in quanto la massa magra è composta datutto ciò che non è grasso, e comprende quindi anche elementi metabolicamenteinattivi, come ad esempio l’acqua.

L’innalzamento del metabolismo basale dovuto all’aumento della massa grassanon è particolarmente rilevante, in quanto è provocato dall’accumulo di lipidi(metabolicamente inattivi) all’interno degli adipociti: le cellule adipose non aumenta-no di numero, semplicemente si riempiono di grasso.

Durante una dieta dimagrante si perde sia massa grassa sia massa muscolare.Questo è uno dei tanti motivi per cui gli ultimi chili sono i più difficili da perdere:all’inizio della dieta il nostro corpo possiede più muscoli e consuma quindi maggiorienergie. Man mano che si perdono chili il fabbisogno energetico diminuisce e lecalorie introdotte con l’alimentazione dovrebbero diminuire di conseguenza.Continuando sempre la stessa dieta senza variazioni (e senza aumentare l’attivitàfisica), ci si stabilizza su di un peso che non è quello ideale. Per non dovermorire dallafame si può praticare uno sport aerobico (per consumare più calorie rispetto almetabolismo basale), ma si può anche praticare uno sport di potenza in modo daaumentare la massa muscolare e recuperare quella persa durante la dieta.

con l’avanzare degli anni, in parte a causa della diminuzione della massamuscolare, il metabolismo basale diminuisce; ecco perché dopo una certa età siiniziano ad accumulare con maggiore facilità gli eccessi di grasso (la classica pancettadi molti uomini non più ventenni).

: il metabolismo basale dell’uomo è più alto rispetto a quello di una donnadello stesso peso. Per un uomo adulto, in media, è di circa 25 kcal per kg di peso. Peruna donna adulta il metabolismo basale è di circa 22 kcal per kg di peso. La differenzaè dovuta alla diversa composizione corporea tra uomo e donna. Le donne hannoinfatti una percentuale di tessuto adiposo superiore rispetto agli uomini e unaquantità di massa muscolare inferiore.

Il peso

- L’età:

- Il sesso

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Doping

Il doping è l’uso (o abuso) di sostanze o medicinali con lo scopo di aumentareartificialmente il rendimento fisico e le prestazioni dell’atleta. II ricorso al doping èun’infrazione sia all’etica dello sport, sia a quella della scienza medica.

I regolamenti sportivi vietano il doping, specificando strettamente le tipologie e ledosi dei farmaci consentiti, e mettono per iscritto l’obbligo per gli atleti di sottoporsiai controlli antidoping, che si effettuano mediante l’analisi delle urine e in alcuni casianche del sangue (controlli incrociati). Gli atleti che risultano positivi alle analisi (negliultimi anni si preferisce l’espressione non negativi) vengono squalificati per unperiodo più o meno lungo; nei casi di recidiva si può arrivare alla squalifica a vita. IlComitato Olimpico Internazionale (COI) ha istituito un’apposita agenzia, la WADA, chesi occupa della lotta al doping. Negli ultimi anni in Italia e altri paesi il doping èdiventato un reato, sotto la fattispecie della frode sportiva.

E’ del 14 dicembre 2000 la legge n. 376 “Disciplina della tutela sanitaria delle attivitàsportive e della lotta contro il doping" che consente un’individuazione più precisa delfenomeno doping e permette di colpire più efficacemente una pratica che in prece-denza era sanzionabile solo sul piano sportivo. E’ punibile sia l’atleta che fa uso disostanze dopanti, sia il medico che le prescrive o somministra, sia chi fa commerciodei farmaci vietati.

Le sostanze vietate della classe (A) includono i seguenti esempi: amineptina,amifenazolo, amfetamina, bromantan, caffeina, carfedon, cocaina, efedrina, formotero-lo, fencamfamina, mesocarbo, pentetrazolo, pipradolo, salbutamolo, salmeterolo,terbutalina, e sostanze affini.

Per quanto attiene alla caffeina, un campione viene ritenuto positivo se la concen-trazione nell'urina risulta superiore ai 12 microgrammi per millilitro.

Buprenorfina, destromoramide, diamorfina (eroina), metadone, morfina, pentazoci-na, petidina e sostanze affini.

Nota: E’ consentito l’impiego di codeina, destrometorfano, destropropossifene,diidrocodeina, difenossilato, etilmorfina, folcodina , propossifene e tramadolo.

Le sostanze vietate della classe (C) includono i seguenti esempi:

a) clostebol, fluossimesterone, metandienone, metenolone, nandrolone, norandro-stenedione, ossandrolone, stanozololo e sostanze affini.

Elenco sostanze dopanti

- Classi di sostanze vietate

Stimolanti

Narcotici

Agenti anabolizzanti

1. Steroidi anabolizzanti androgeni

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b) androstenediolo, androstenedione, deidroepiandrosterone (DHEA), diidrotesto-sterone, testosterone e sostanze affini

Le informazioni risultanti dall'esecuzione di profili metabolici e/o le misurazioni deirapporti isotopici possono essere utilizzate per pervenire a conclusioni definitive.

La presenza di un rapporto Testosterone (T) / Epitestosterone (E) superiore a sei (6)a uno (1), nel campione di urina di un atleta costituisce violazione, salvo nel caso in cuiesistano le prove che tale rapporto sia dovuto a condizioni fisiologiche o patologiche,quali la bassa escrezione di epitestosterone, la presenza di tumori producenti andro-geni, deficit enzimatici.

Qualora il rapporto T/E risulti superiore a 6, le autorità competenti hanno l’obbligodi condurre degli accertamenti prima che il campione venga dichiarato positivo. Atale proposito verrà redatta una relazione scritta completa che comprenda un’analisidei tests precedenti, di quelli successivi ed eventuali risultati di indagini endocrine.Nel caso in cui non siano disponibili i risultati dei tests precedenti, l’atleta interessatosarà sottoposto ad un esame senza preavviso almeno una volta al mese per unperiodo di tre mesi. I risultati di questi esami svolti dovranno essere inseriti nellarelazione. In assenza di collaborazione all’esecuzione di tali accertamenti, il risultatoverrà considerato positivo.

Le sostanze vietate della classe (E) includono gli esempi seguenti ed i relativianaloghi, nonché le sostanze ad azione mimetica:

1. Gonadotropina corionica (hCG) esclusivamente per gli uomini;

2. Gonadotropine ipofisarie e di sintesi esclusivamente per gli uomini;

3. Corticotropine (ACTH, tetracosactide)

4. Ormone della crescita (hGH)

5. Fattore di crescita insulino-simile (IGF-1) e tutti i rispettivi “fattori di rilascio” eloro analoghi

6. Eritropoietina (EPO)

7. Insulina: uso consentito soltanto per il trattamento di atleti affetti da forme,dichiarate, di diabete insulino-dipendente. E’ necessaria la comunicazione scrittarilasciata da un endocrinologo o da un medico di squadra attestante la condizione didiabete insulino-dipendente da trasmettere secondo le modalità stabilite da ciascunaFederazione e nel rispetto della normativa sulla riservatezza dei dati personali allaautorità federale competente.

La presenza di una concentrazione anomala di ormone endogeno appartenentealla classe (E) o dei suoi marcatori diagnostici nelle urine di un atleta costituisceun’infrazione, a meno che non sia stato comprovato in via definitiva che il fenomeno èdovuto esclusivamente ad una condizione fisiologica o patologica.

Diuretici

Ormoni peptidici, sostanze ad azione mimetica e analoghi

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Classi di sostanze vietate in determinate condizioni

Alcool

Cannabinoidi

Anestetici locali

Glicocorticoidi

Beta-bloccanti

Le Federazioni Sportive indicheranno nella Convenzione da stipulare con la FMSI larichiesta eventuale di condurre analisi per l’individuazione dell’etanolo. Le analisi perl’individuazione dell’etanolo dovranno essere obbligatoriamente condotte se cosìprevisto dalla Federazione Sportiva Internazionale di appartenenza.

Saranno condotte analisi per l’individuazione di cannabinoidi (ad es. Marijuana,Hashish). In occasione dei Giochi Olimpici, saranno svolti controlli per il rilevamento dicannabinoidi. La concentrazione nelle urine di 11-nor-delta-9-tetraidrocannabinolo-9-acido carbossilico (carbossi-THC), in misura maggiore di 15 nanogrammi per millilitro,configura un caso di doping.

L’uso di anestetici locali tramite iniezione è consentito nel rispetto delle seguenticondizioni:

a) possibilità di somministrare bupivacaina, lidocaina, mepivacaina, procaina, esostanze affini ma non cocaina. Gli agenti vasocostrittori (ad es. adrenalina) potrannoessere utilizzati unitamente ad anestetici locali;

b) possibilità di effettuare soltanto iniezioni locali od intra-articolari;

c) soltanto quando esista una giustificazione medica.

Ove la Federazione non sancisca l’obbligo di deposito della notifica preventiva, copiadella idonea giustificazione medica dovrà essere consegnata all’ispettore medicoincaricato del prelievo perché sia inserita nella busta contenente il verbale di prelievo,in conformità alle vigenti disposizioni regolamentari. In mancanza, gli accertamenti delcaso saranno svolti dall’Ufficio di Procura Antidoping del CONI.

L’uso sistemico dei glicocorticoidi è vietato nei casi in cui questi ultimi venganosomministrati per via orale, rettale o attraverso iniezione endovenosa o intramuscolare.In caso di necessità medica, sono consentite iniezioni locali ed intra-articolari diglicocorticoidi.

Ove la Federazione non sancisca l’obbligo di deposito della notifica preventiva, copiadella idonea giustificazione medica dovrà essere consegnata all’ispettore medicoincaricato del prelievo perché sia inserita nella busta contenente il verbale di prelievo,in conformità alle vigenti disposizioni regolamentari. In mancanza, gli accertamenti delcaso saranno svolti dall'Ufficio di Procura Antidoping del CONI.

Le sostanze vietate della classe (E) includono i seguenti esempi: acebutololo,alprenololo, atenololo, labetalolo, metoprololo, nadololo, oxprenololo, propranololo,sotalolo e sostanze affini.

Le Federazioni Sportive indicheranno nella Convenzione da stipulare con la FMSI larichiesta eventuale di condurre analisi per l’individuazione di Beta-bloccanti. Le analisiper l’individuazione dei Beta-bloccanti dovranno essere obbligatoriamente condotte secosì previsto dalla Federazione Sportiva Internazionale di appartenenza.

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Psicologia dello sport: quando, come e perché.

La psicologia dello sport studia i fattori psicologici che “influenzano e sonoinfluenzati dalla partecipazione e dalla prestazione nello sport” [AAASP – 1985] e neapplica i risultati.

La psicologia dello sport è una branca multidisciplinare, che integra competenzepsicologiche, comunicative e sportive, e che in Italia ha cominciato ad affermarsi inmodo più diffuso circa 20 anni fa. Agli inizi gli obiettivi erano principalmente lo studiodella psicologia del singolo atleta e la definizione dell’atleta ideale. Tuttavia, lo sport cifornisce molti esempi di atleti eccellenti ma con caratteristiche personali diversissime,dunque in un secondo momento l’interesse si è spostato sulle cosiddette qualitàpsicologiche, valutate in relazione alla specifica disciplina sportiva, come la capacità didefinire obiettivi chiari, di gestire lo stress, di mantenere impegno e concentrazioneanche dopo un errore etc. Oggi, la psicologia dello sport è maggiormente focalizzatasullo sviluppo del top performer, considera le caratteristiche utili per quella particola-re disciplina, tiene conto dell’ambiente sociale e professionale in cui l’atleta vive,analizza le peculiari modalità di apprendimento e reazione emotiva dell’atleta, elavora per sviluppare le qualità adeguate a raggiungere l’eccellenza. Inoltre, lemetodologie di lavoro dello psicologo sportivo differiscono a seconda del tipo disport, se individuale o di squadra, se di potenza o di precisione, se open skill o closedskill etc.

Dunque, la psicologia dello sport rappresenta un campo di studi e di applicazionemolto complesso, poiché non si focalizza solo sulla performance del momento, bensìprivilegia “i diritti e le peculiarità dell’uomo-atleta piuttosto che del solo atletautilizzato come mero strumento di risultato”, [P. Gargiulo – 2005] a tutte le età e a tuttii livelli. A tal proposito, spesso si pensa erroneamente che lo psicologo dello sport siautile solo ad alti livelli agonistici, invece gli ambiti di applicazione sono molto vari.L’impiego dello psicologo dello sport può essere infatti utilissimo in ambito educativoe preventivo, dunque con i bambini e i ragazzi, soprattutto in un ottica task-oriented,ovvero non orientata al risultato a tutti i costi ma allo sviluppo e al mantenimento dicompiti, ruoli e fair play all’interno di una squadra o di un’organizzazione sportiva.

Allo stesso modo, è importante l’intervento dello psicologo sportivo in ambitoriabilitativo, sia esso inteso come utilizzo della psicologia nella riabilitazione di unatleta dopo un infortunio, sia esso inteso come utilizzo dello sport in un percorsoriabilitativo-sociale.

Quella dello psicologo dello sport è una figura ancora giovane e poco conosciutain Italia, ma gradualmente l’utilità e la qualità del suo lavoro stanno cominciando adaffermarsi. In passato, l’allenatore faceva tutto: era preparatore atletico, mentore emotivatore, in una commistione di ruoli poco proficua per la salute e la resa degliatleti, dunque lo psicologo non era ben visto e accolto. Oggi, invece, lo psicologo èuna figura che affianca l’allenatore, integrando il proprio lavoro con il suo nellosviluppo fisico-psicologico degli atleti.

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In sintesi, gli obiettivi generali che lo psicologo dello sport si pone, e che rendonoquesta figura professionale utile e importante, sono i seguenti: focalizzarsi sullaperformance e non sul risultato; introdurre il concetto di meta realistica; sviluppare ilsenso di responsabilità per le proprie azioni; sviluppare il senso di coesione e diidentità con la squadra o il team organizzativo.

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FARMACIA

MANDANICI

Dott.ssa Maglione

FARMACIA

EUROPEA

Dott. R. Cantone