Bozza DVR - AFP 2_2012.doc · Web viewCRITERI ADOTTATI PER LA VALUTAZIONE. Per la valutazione dei...
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Mittente Azienda Formazione Professionale soc.cons. a r.lVia Meucci 2 12025 Dronero
Destinatario:TERZI RICHIEDENTItrattasi di documento che ai sensi del D.Lgs.n. 81/2008 deve avere data certa ,conservato agli atti presso il Destinatario.
“Si richiede l’apposizione del timbro postale per la data certa”. Il Direttore Generale : Dr. Giancarlo Marengo.Dronero, li 26/01/2012
(Il presente documento si compone di n. 31 pagine (compresa la presente).
Documento di valutazione del rischio di cui all’art.28 d.lgs. 81/2008- Versione 2 del 03/01/2012
INDICE
INDICE...........................................................................................2PREMESSA.....................................................................................3PARTE I : INFORMAZIONI GENERALI.................................................4
1. DATI GENERALI IDENTIFICATIVI DELL'AZIENDA........................................................................................................................................ 4
2. ATTIVITA’ SVOLTA......................................................................................................................................................................................... 4
3. SETTORI DI INTERVENTO:............................................................................................................................................................................ 4
4. SITUAZIONE COMPLESSIVA DEL PERSONALE :........................................................................................................................................ 4
5. I LOCALI........................................................................................................................................................................................................... 5
6. DESCRIZIONE DELL'ATTIVITÀ..................................................................................................................................................................... 8
7. ORGANIGRAMMA FUNZIONALE DELL’AFP.................................................................................................................................................. 9
8. ELENCO LAVORI APPALTATI........................................................................................................................................................................ 9
9. ELENCO LAVORI EFFETTUATI IN QUALITA’ DI APPALTATORE................................................................................................................ 9
10. SOGGETTI COINVOLTI NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI.................................................................................................................... 10PARTE II : PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO..............11
1. CRITERI ADOTTATI PER LA VALUTAZIONE............................................................................................................................................... 11
2. PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE........................................................................................................................................................ 11
3. RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI......................................................................................................................................................... 12
4. INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI E DELLE FONTI DI PERICOLO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI DELLA SEDE : ANALISI PER AREE DI LAVORO...................................................................................................................................................................... 12
5. INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI E DELLE FONTI DI PERICOLO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI DI CUNEO: ANALISI PER AREE DI LAVORO...................................................................................................................................................................... 12
6.INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI E DELLE FONTI DI PERICOLO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI DI DRONERO : ANALISI PER AREE DI LAVORO...................................................................................................................................................................... 14
7. INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI E DELLE FONTI DI PERICOLO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI DI VERZUOLO : ANALISI PER AREE DI LAVORO...................................................................................................................................................................... 15
8. INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI E DELLE FONTI DI PERICOLO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI : ANALISI PER MANSIONI.......................................................................................................................................................................................................... 16
9. INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI CORRELATI AI RISCHI RILEVATI......................................................................................................... 18
10. INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI E DELLE FONTI DI PERICOLO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI : analisi di categorie particolari di lavoratori........................................................................................................................................................................ 19
11. SPECIFICAZIONE DEI CRITERI E METODI PER LA STIMA DELL’ESPOSIZIONE IN RIFERIMENTO ALLE FONTI DI PERICOLO......19
12. QUANTIFICAZIONE DEL GRADO DEL RISCHIO E GESTIONE DEI RISCHI INDIVIDUATI.....................................................................20
13. INDIVIDUAZIONE /DESCRIZIONE DELLE PROCEDURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PROGRAMMATE IN RELAZIONE AI RISCHI............................................................................................................................................................................................................... 21
TEMPI DI ATTUAZIONE DELLE MISURE DI CUI AL PUNTO 13..................................................................................................................... 27
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Documento di valutazione del rischio di cui all’art.28 d.lgs. 81/2008- Versione 2 del 03/01/2012
PREMESSAA oltre tre anni dall’entrata in vigore luce del d.lgs. n. 81/2008 ,AFP ritiene utile riesaminare la politica aziendale in materia di sicurezza ispirata a criteri di massima condivisione dei concetti di prevenzione e protezione e alla diffusione di una cultura “sulla sicurezza” che diventa momento essenziale e costitutivo di ogni intervento formativo.
Il documento principe da cui traspare tale filosofia è il Documento di Valutazione dei Rischi. Esso deve essere idoneo a svolgere le seguenti funzioni:
- strumento di pianificazione della prevenzione;- mezzo per favorire l’interazione tra i soggetti incaricati dell'attività di prevenzione e
le funzioni aziendali;- mezzo per l’esplicitazione, da parte del datore di lavoro nei confronti degli organi di
vigilanza, delle misure di prevenzione adottate e/o previste per l'azienda in relazione ai rischi individuati.
In tale contesto di obiettivi ed azioni, si ritiene utile insistere sui seguenti punti:I Il documento non deve essere generico: deve indicare criteri e metodi adottati per l'analisi di ogni tipologia di rischio, contestualizzando tale analisi alle fasi di lavorazione, alle mansioni ed ai lavoratori esposti ai rischi; deve considerare i rischi specifici per le lavoratrici ed i lavoratori;deve contenere riferimenti alle specifiche valutazioni previste dalle norme (quali ad esempio lavoratrici gestanti, agenti chimici, agenti cancerogeni e mutageni, rischio incendio), in rapporto anche ad eventuali disposizioni contenute nel piano sanitario redatto dal medico competente.
II Il documento indica gli "attori" coinvolti nel processo di valutazione; indica cioè come sono stati coinvolti i responsabili, i preposti, i lavoratori, R.S.P.P., R.L.S., Medico Competente; in quali fasi e con quali modalità queste figure hanno partecipato al processo di valutazione.
III E’ importante che il documento di valutazione descriva l'organizzazione aziendale per la gestione delle attività di prevenzione.
IV Nella fase di stima dell’esposizione ai rischi individuati, il documento considera l’efficacia e l’efficienza delle misure di prevenzione e protezione già introdotte dal datore di lavoro. Si analizzeranno le cause e circostanze di ciascuno dei rischi indicando le misure tecniche, organizzative e procedurali per contenerli al livello più basso possibile e/o ridurli con interventi programmabili nel tempo, in una logica di miglioramento continuo della sicurezza e salute dei lavoratori.
V Il documento di valutazione deve indicare le azioni che il datore di lavoro intende attuare per migliorare i livelli di prevenzione in azienda in riferimento ai rischi individuati.
VI Il documento deve contenere il programma di miglioramento, indicando i tempi di attuazione degli interventi programmati.
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Documento di valutazione del rischio di cui all’art.28 d.lgs. 81/2008- Versione 2 del 03/01/2012
PARTE I : INFORMAZIONI GENERALI
1. DATI GENERALI IDENTIFICATIVI DELL'AZIENDAAzienda : AZIENDA FORMAZIONE PROFESSIONALE Sede sociale : Dronero(CN) –Via Meucci 2Datore di lavoro/Rappresentante Legale: Presidente : dr. Pier Giorgio GHISOLFI
2. ATTIVITA’ SVOLTAOggetto sociale:…(omissis)…Organizzare e gestire Centri di Formazione Professionale.Svolgere attività di formazione, specializzazione, aggiornamento e perfezionamento professionale.Promuovere e realizzare Studi e ricerche, nonché partecipare a progetti di ricerca attinenti il proprio settore di attivitàPromuovere, organizzare e gestire organismi attinenti alla politica attiva del lavoro…(omissis)
3. SETTORI DI INTERVENTO:Formazione professionale indirizzata a giovani in uscita dalla Scuola dell’obbligo:
Corsi di primo livello (rilascio di qualifica professionale)Corsi di secondo livello (rilascio di specializzazione professionale)
Formazione professionale indirizzata a giovani diplomati (post-diploma)Formazione professionale indirizzata agli studenti degli Istituti Professionali di StatoFormazione permanente per lavoratori occupati:
ConvenzionataNon convenzionata (a pagamento)
Formazione indirizzata a disoccupati a rischio di disoccupazione di lunga durataFormazione per l’Apprendistato
Unità operative (Centri)Centro Formazione Professionale di Dronero – Via Meucci n° 2 DroneroCentro Formazione Professionale di Cuneo – Via Santa Croce n° 6 - CuneoCentro Formazione Professionale di Verzuolo – Via Don Orione n° 41 – Verzuolo
4. SITUAZIONE COMPLESSIVA DEL PERSONALE :
AFP nel complesso :Numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato : n° 45 (di cui 29 donne)di cui part time : n° 12 (tutte donne)di cui con contratto regionale : n° 3 (di cui donna 1)
Numero degli altri lavoratori presenti (collaboratori professionali, collaboratori a progetto, docenti di Istituti di Stato, collaborazioni occasionali, altre modalità): n° 89
Numero allievi stabilmente presenti : 550Numero stimato allievi corsi brevi : 1518AFP –CUNEO
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Numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato : n°.7 (di cui 6 donne);di cui part time : n° 1 (donna)di cui con contratto regionale : n° 1 (donna )
Numero degli altri lavoratori presenti (collaboratori professionali, collaboratori a progetto, docenti di Istituti di Stato, collaborazioni occasionali, altre modalità): n° 9
Numero allievi stabilmente presenti : 140Numero stimato allievi corsi brevi : 410
AFP – DRONERONumero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato : n°. 30 (di cui 18 donne);di cui part time : n° 7 ( tutte donne)di cui con contratto regionale : nessuno
Numero degli altri lavoratori presenti (collaboratori professionali, collaboratori a progetto, docenti di Istituti di Stato, collaborazioni occasionali, altre modalità): n° 8
Numero allievi stabilmente presenti : 144Numero stimato allievi corsi brevi : 545
AFP –VERZUOLONumero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato : n°.8 (di cui 6 donne);di cui part time : n° 2 ( donne)di cui con contratto regionale : n° 2 ( uomini )
Numero degli altri lavoratori presenti (collaboratori professionali, collaboratori a progetto, docenti di Istituti di Stato, collaborazioni occasionali, altre modalità): n° 23
Numero allievi stabilmente presenti : 168Numero stimato allievi corsi brevi: 563
5. I LOCALIAFP Cuneo occupa parte di n°3 piani dell’edificio di tipo civile,sito in Via s. Croce 6 , così disposti:
Piano terreno- ingresso scuola, accesso ad ascensori- scalone monumentale
Piano primo- vano ascensori- servizi- infermeria- laboratorio elettrotecnico- hall aula docenti- segreteria e ufficio- sala conferenze- aula 6- piccolo archivio- n° 2 uffici progettazione- laboratorio di estetica - servizi- una aula didattica (accesso da laboratorio estetista)- una aula didattica (da via santa croce 6 )
Piano secondo
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- bidelleria-S.I.- servizi donne - servizi uomini e disabili- vano ascensori- n° 2 laboratori informatica- direzione- n° 6 aule didattiche- laboratorio acconciatura- un disimpegno- un aula insegnanti
Piano terzo- lab acconciatura - un servizio uomini- un servizio donne - 5 aule in Comodato al Conservatorio - un deposito materiale per acconciatura/estetista- locale caldaia
Locali piano interrato
Afp DRONEROI fabbricati in cui l’azienda svolge la sua attività sono 2 , situati in Via Meucci, 2 – Dronero (CN):
o il primo (edifico vecchio) è una costruzione in cls con aule, laboratori con annessi i locali servizi, spogliatoi ed uffici.
o il secondo (edificio nuovo) anno di costruzione (1994) è adibito a laboratori ed aule didattiche.
Edificio vecchio:Piano terreno
- laboratorio meccanico – officina; - locali di servizio e aule - archivio- servizi allievi
Piano primo- n° 3 aule, didattiche- segreteria didattica, - ufficio direttore,- archivio segreteria- sala insegnati, - servizi docenti uomo/donna .
Piano secondo- ufficio di revisione - ufficio DG- ufficio Segreteria Didattica e Assicurazione Qualità- aula riunioni - ufficio DLA- ufficio legale - ufficio SI- ced (centro elaborazione dati)- ufficio DA- ufficio Rendicontazione- ufficio Contabilità- ufficio Personale - servizi allieve - servizi personale
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Edificio nuovo :Piano interrato
- laboratorio oleopneumatica- aula didattica per domotica- locale archivio- centrale termica –(gas metano separata dall’edificio)- locale pompe caldaia
Piano terreno - aule didattiche 2- servizi allievi e servizi docenti- aula insegnanti- laboratorio automazione - locale compressore
Piano primo - laboratori di informatica - laboratorio di impiantistica civile- laboratorio di impiantistica industriale- laboratorio di elettronica-informatica- un locale deposito materiale didattico- aula insegnanti e servizi allievi e docenti
Afp VERZUOLOL’ AFP Verzuolo occupa edifici di tipo civile e artigianale, sufficientemente ben disposti:
- Il corpo A è composto da palazzina uffici ,laboratori meccanico ,officina auto, aule didattiche.- Il corpo B è costituito aule e laboratori computer
* Corpo A:Piano terreno
- ricezione, archivio sottoscala,servizi WC ed infermeria,3 aule nuove - laboratori: meccanica generale, elettrotecnica; saldocarpenteria, 2 laboratori di saldatura,
meccanico auto, termoidraulico,laboratorio CNC.- aule e servizi igienici .
* Corpo BPiano terreno
- ex Centrale termica a gas metano (dismessa) - 2 laboratori computers - servizi igienici- aula 8- deposito esterno(vicino locale caldaia)
* Corpo Apiano primo
- segreteria- Ufficio direzione- ufficio orientamento - ufficio integrazione HCP- ufficio a disposizione- ufficio tutor , - servizi igienici uomo- servizi igienici donna- deposito per materiale pulizia- locale server- aula docenti- servizi igienici insegnanti
* Corpo B
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piano primo- ufficio lato aula magna - aula magna- n° 7 aule - ufficio progettazione- 2 locali deposito- servizi igienici
Al piano seminterrato del Corpo A sono ubicati locali non utilizzati. Al piano seminterrato del Corpo B sono ubicati locali non utilizzati e locale sifone .Lo stato generale di conservazione degli stabili e dei locali è buono.Risultano ultimati i lavori di manutenzione straordinaria ; in attesa di “dichiarazione di fine lavori”.
6. DESCRIZIONE DELL'ATTIVITÀ
L’attività di AFP si sostanzia nell’erogazione di corsi di formazione . La parte più consistente del servizio/attività è costituita da lezioni frontali in aule didattiche . La parte professionalizzante viene svolta nei vari laboratori attrezzati. Ogni CFP, ha ,poi una importante parte della propria attività rappresentata da Uffici e Direzione. La sede svolge principalmente funzioni di staff (Uffici): Direzione Generale, Amministrazione e rendicontazione, Sicurezza, legale e Comunicazione, Sistema informativo e Progettazione .
CUNEO :- laboratori di acconciatura- laboratorio di estetica- laboratori di informatica
DRONERO- laboratorio di MU- laboratori elettrotecnica- laboratorio elettrico- laboratori di oleopneumatica- laboratorio di automazione- laboratori di informatica
VERZUOLO - laboratorio di MU- laboratorio di elettrotecnica- laboratorio di carpenteria,- laboratorio di saldatura- laboratorio di meccanico auto,- laboratorio termoidraulico- laboratorio a controllo numerico
7. ORGANIGRAMMA FUNZIONALE DELL’AFP
Si fa riferimento al DO 500102 aggiornato , allegato alla presente edizione (che comprende : l’organigramma di Ente, dei 3 CFP, del SPP).
Il servizio di Prevenzione e Protezione si interfaccia con le funzioni aziendali con le seguenti modalità :
Il Dirigente incaricato si interfaccia con l’RSPP almeno con cadenza quindicinale.
Dirigente e RSPP pianificano annualmente:- Interventi di formazione ed informazione ed aggiornamento
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- Sopralluoghi periodici nei CFP al fine di valutare le condizioni di sicurezza ed igiene - Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria - Rapporti con i Enti PP competenti in materia : (Spresal. Inail)- Aggiornamento del DVR- Attuazione delle procedure delle misure da realizzare
Dirigente e Medico competente pianificano annualmente :- Visite mediche periodiche ordinarie e indicate nel protocollo sanitario- Partecipazione alla valutazione del rischio- Partecipazione alla Riunione annuale della sicurezza
RLS si interfaccia con la funzione aziendale mediante:- Visite di monitoraggio- Richieste da parte dei lavoratori - Vigilanza sull’attività- Esigenze specifiche
Di ogni riunione viene redatto apposito verbale, conservato agli atti presso l’Ufficio Legale.
8. ELENCO LAVORI APPALTATI
Presso il CFP di Cuneo vengono appaltati i seguenti lavori :- Manutenzione ordinaria impianto elettrico (Clm)- Manutenzione ordinaria Impianto termico (Ditta Saretti)- Attività ordinaria di docenza delegata a liberi professionisti, collaboratori a progetto,
collaboratori professionali.
Presso il CFP di Dronero vengono appaltati i seguenti lavori:- Manutenzione ordinaria impianto elettrico (Ditta Marino F.lli)- Manutenzione ordinaria Impianto termico ( Ditta Saretti)- Attività ordinaria di docenza delegata a liberi professionisti, collaboratori a progetto,
collaboratori professionali.
Presso il CFP di Verzuolo vengono appaltati i seguenti lavori:- Pulizie (Impresa Futura)- Manutenzione ordinaria impianto elettrico (Clm)- Piccola manutenzione idraulica (Ditta Andreis)- Attività ordinaria di docenza delegata a Liberi professionisti, collaboratori a progetto,
collaboratori professionali - Derattizzazione (ditta SIAD)- Manutenzione ponte elevatore officina meccanica ( Ditta Attrezzato)- Fornitura Bombole (Ditta SOL)
Ad ogni impresa viene chiesto di esibire il POS (non per l’attività di docenza, né per quella di fornitura) e viene nel contempo consegnato il DUVR a carico della parte committente.
9. ELENCO LAVORI EFFETTUATI IN QUALITA’ DI APPALTATORE
Il CFP di Cuneo svolge i seguenti lavori in qualità di appaltatore per PfA 2011:
1. Attività di docenza presso Michelin - stabilimento di Cuneo 2. Attività di docenza presso ditta Giordano impianti di Boves 3. Attività di docenza presso ditta SILO di Madonna dell’ Olmo4. Attività di docenza presso ditta Sprae di Borgo San Dalmazzo5. Attività di docenza presso ditta MOMENTIVE di Sant’Albano Stura6. Attività di docenza presso ditta AMBROGIO di Roata Canale7. Attività di docenza presso ditta CM di TARICCO di Roata Canale
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Il CFP di Dronero svolge i seguenti lavori in qualità di appaltatore :
1. Attività di docenza presso Michelin – stabilimenti di Cuneo e Fossano
Il CFP di Verzuolo svolge attività di docenza in sedi diverse per Polis, PFS e PfA 20111. Scuola media di Saluzzo 2. IIS Soleri-Bertoni di Saluzzo 3. IIS Denina di Saluzzo –4. Attività di docenza presso Ditta T&G di Lagnasco5. Attività di docenza presso ditta D2Ponteggi di Saluzzo 6. Attività di docenza presso ditta SILO di Madonna dell’ Olmo
10. SOGGETTI COINVOLTI NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Nel processo di valutazione dei rischi sono stati coinvolti :- Il Direttore Generale ( DG)- Il Dirigente aziendale delegato alla sicurezza (DL)- Il RSPP- Il Medico competente - Il RSL - I direttori dei 3 CFP- I lavoratori preposti in relazione a categorie di rischi specifici
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PARTE II : PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
1. CRITERI ADOTTATI PER LA VALUTAZIONE
Per la valutazione dei rischi nelle attività lavorative si fa riferimento alle indicazioni contenute nel D. Lgs. 81/2008 ,nel documento predisposto dalla Commissione della U.E. – Guida per le Piccole e Medie Imprese e nelle linee guida ISPSEL (linee Guida per la valutazione del rischio nella piccola e media impresa)Si è anche tenuto conto delle indicazioni di contenuto generale e di buona tecnica, riportate nella Circolare del Ministero del Lavoro 102/95, del Min. dell’Interno del 29.08.95 e dei metodi di lavoro già sperimentati in altri paesi della UE dove la Direttiva 89/391 è già da tempo recepita ed applicata.Si è inoltre tenuto conto del DM 10.03.98 che stabilisce i criteri per la valutazione del rischio d’incendio.
L’identificazione dei rischi presenti nei vari posti di lavoro è condotta facendo riferimento ad un elenco standardizzato che identifica i seguenti fattori di rischio:
ச Locali di lavoroச Impianti elettriciச Illuminazioneச Incendio ed esplosioneச Impianto termicoசMicroclimaசAttrezzature di lavoroசMovimentazione manuale dei carichiசRumoreசVibrazioniசAgenti chimici சAgenti biologiciசRadiazioni ionizzantiசRadiazioni non ionizzantiசVideoterminaliசRischio da dipendenza சRischio da incomprensione linguisticaசRischio comportamentale சRischi per categorie determinate di persone
La valutazione condotta sulla base di queste tipologie di rischio, non esclude la presenza di altri pericoli e quindi la valutazione di eventuali altri rischi rilevati in particolari situazioni presenti in specifiche attività svolte.
2. PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE
La procedura seguita si articola nei seguenti momenti:
a) Individualizzazione dei pericoli, facendo riferimento alle usuali condizioni di lavoro, considerando eventuali ipotesi di anomalie, ragionevolmente prevedibili, al fine di ricercare i concreti livelli di rischio.
b) Identificazione dei lavoratori esposti, per mansioni comparabili.c) Classificazione qualitativa dei pericoli, suddividendoli in funzione del danno possibile in
pericoli d’ordine: meccanico, elettrico, chimico, fisico, biologico, ecc.Valutazione qualitativa del rischio, stimata in termini di rispondenza alle vigenti norme dei luoghi, attrezzature e dei prodotti impiegati. Per quegli aspetti ove non esista norma di riferimento si sviluppa un’analisi di rischio secondo criteri di buona tecnica.
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In ogni situazione i rischi si stimano in:
VALUTAZIONE SIGNIFICATO PRIORITA’
Trascurabile Non sono richieste azioni di mitigazione per i rischi identificati.
Lieve Sono da valutare azioni di mitigazione in fase di programmazione. Non si ravvisano interventi urgenti. 1
Sensibile Mantenere sotto controllo i rischi valutando ipotesi di interventi mitigativi. 2
Elevato Monitorare costantemente i rischi valutando la necessità di interventi mitigativi nel breve/medio periodo. 3
Grave Intervenire con urgenza per individuare ed attuare gli interventi di prevenzione e protezione che riducano il rischio ad una CRITICITA’ inferiore.
4
Molto grave Intervenire immediatamente per eliminare/ridurre il periodo e comunque ridurre il rischio ad una CRITICITA’ inferiore.
4
3. RIFERIMENTI NORMATIVI ADOTTATI
Come termini di riferimento sono stati considerati i testi di legge relativi alla sicurezza ed all’igiene sul lavoro attualmente in vigore(D. Lgs 81/2008), integrati per le parti necessarie, dalle norme tecniche (UNI, CEI, ecc.) e di quelle di esecuzione “a regola d’arte”.In particolare si fa riferimento alle norme sulle misurazioni tecniche citate del D. Lgs.
4. INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI E DELLE FONTI DI PERICOLO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI DELLA SEDE : ANALISI PER AREE DI LAVORO
UFFICI Personale amministrativo Docenti dipendenti e consulentiAllievi /ePersonale ausiliarioVisitatori /terzi
Rischio elettrico VDT
CED Personale addetto al sistema informativo
Rischio elettrico VDTRischio incendio
SERVIZI IGIENICI Personale amministrativo DirigentiDirettoriPersonale ausiliario
Rischio biologico
SPAZI COMUNI Personale amministrativo Docenti dipendenti e consulentiAllievi /ePersonale ausiliarioVisitatori /terzi
Rischio ambiente di lavoroRischio comportamentale
ARCHIVIO Personale autorizzato Rischio incendio
5. INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI E DELLE FONTI DI PERICOLO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI DI CUNEO: ANALISI PER AREE DI LAVORO
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LABORATORIO ACCONCIATURA
Docenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale Amministrativo Commissari esamiCollaudatori
Rischio elettrico Rischio biologicoRischio chimico Rischio comportamentale
LABORATORIO DI ESTETICA
Docenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale amministrativoCommissari esami Collaudatori
Rischio elettricoRischio biologicoRischio comportamentale
LABORATORI INFORMATICA
Docenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale amministrativoCommissari esami
Rischio elettrico Rischio comportamentale
UFFICI Personale amministrativo Docenti dipendenti e consulentiAllievi /ePersonale ausiliarioCommissari esami Utenti esterniVisitatori /terzi
Rischio elettrico VDT
AULE Docenti dipendenti e consulentiAllievi/e Personale ausiliarioPersonale amministrativoCommissari esami
Rischio comportamentale Rischio elettrico
SERVIZI IGIENICI Personale amministrativo Docenti dipendenti e consulentiAllievi /ePersonale ausiliarioCommissari esami Utenti esterniVisitatori /terzi
Rischio biologico
SPAZI COMUNI Personale amministrativo Docenti dipendenti e consulentiAllievi /ePersonale ausiliarioCommissari esami Utenti esterniVisitatori /terzi Tutti
Rischio comportamentale
ARCHIVIO Personale amministrativo incaricato
Rischio MMCIncendio Elettrico
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6.INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI E DELLE FONTI DI PERICOLO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI DI DRONERO : ANALISI PER AREE DI LAVORO
LABORATORIO M.U
Docenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale Amministrativo Commissari esamiCollaudatori
Rischio elettrico Rischio meccanico Rischio MMC Rischio chimico Rischio rumore Rischio comportamentale
LABORATORIO DI AUTOMAZIONE
PrepostoDocenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale amministrativoCommissari esami Collaudatori
Rischio elettricoRischio meccanico Rischio comportamentale
LABORATORI INFORMATICA
PrepostoDocenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale amministrativoCommissari esami
Rischio elettrico Rischio comportamentale
LABORATORIO ELETTRO -TECNICO
PrepostoDocenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale amministrativoCommissari esami Collaudatori
Rischio elettricoRischio elettromagneticoRischio comportamentale
UFFICI Personale amministrativo Docenti dipendenti e consulentiAllievi /ePersonale ausiliarioCommissari esami Utenti esterniVisitatori /terzi
Rischio elettrico VDT
AULE Docenti dipendenti e consulentiAllievi/e Personale ausiliarioPersonale amministrativoCommissari esami
Rischio comportamentale Rischio elettrico
SERVIZI IGIENICI Personale amministrativo Docenti dipendenti e consulentiAllievi /ePersonale ausiliarioCommissari esami Utenti esterniVisitatori /terzi Tutti
Rischio biologico
SPAZI COMUNI Personale amministrativo Docenti dipendenti e consulentiAllievi /ePersonale ausiliarioCommissari esami Utenti esterniVisitatori /terzi Tutti
Rischio comportamentale
ARCHIVIO Personale amministrativo incaricato
Rischio MMCIncendio
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Elettrico
7. INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI E DELLE FONTI DI PERICOLO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI DI VERZUOLO : ANALISI PER AREE DI LAVORO
LABORATORIO M.U Docenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale Amministrativo Commissari esamiCollaudatori
Rischio elettrico Rischio meccanico Rischio MMC Rischio chimico Rumore Rischio comportamentale
LABORATORIO DI SALDATURA e TAGLIO
Docenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale Amministrativo Commissari esamiCollaudatori
Rischio elettricoRischio meccanico Rischio MMC Rischio chimico Rumore Rischio fisicoRischio comportamentale Rischio incendio
LABORATORIO DI CARPENTERIA
Docenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale Amministrativo Commissari esamiCollaudatori
Rischio elettricoRischio meccanico Rumore Rischio comportamentaleRischio MMCRischio Chimico Rischio Incendio
LABORATORIO DI MECCANICO AUTO
Docenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale Amministrativo Commissari esamiCollaudatori
Rischio elettricoRischio meccanico Rumore Rischio comportamentaleRischio MMC Rischio IncendioRischio Chimico
LABORATORIO TERMOIDRAULICO
Docenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale Amministrativo Commissari esamiCollaudatori
Rischio meccanico Rischio comportamentaleRischio MMC
LABORATORI INFORMATICA
Docenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale amministrativoCommissari esami
Rischio elettrico VDT Rischio comportamentale
LABORATORIO CNC Docenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale amministrativoCommissari esami
Rischio elettricoRischio VDT Rischio meccanico Rischio comportamentaleRischio Chimico Rischio MMC
LABORATORIO SERRAMENTISTICA
Docenti dipendenti e consulentiAllievi/ePersonale ausiliarioPersonale amministrativoCommissari esami
Rischio meccanico Rischio comportamentaleRischio MMCRumore
LABORATORIO Docenti dipendenti e consulenti Rischio Elettrico
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ELETTROTECNICA Allievi/ePersonale ausiliarioPersonale amministrativoCommissari esami
Rischio elettromagnetico Rischio comportamentale
UFFICI Personale amministrativo Docenti dipendenti e consulentiAllievi /ePersonale ausiliarioCommissari esami Utenti esterniVisitatori /terzi
Rischio elettrico VDT
AULE Docenti dipendenti e consulentiAllievi/e Personale ausiliarioPersonale amministrativoCommissari esami
Rischio comportamentale Rischio elettrico
SERVIZI IGIENICI Personale amministrativo Docenti dipendenti e consulentiAllievi /ePersonale ausiliarioCommissari esami Utenti esterniVisitatori /terzi
Rischio biologico
SPAZI COMUNI Personale amministrativo Docenti dipendenti e consulentiAllievi /ePersonale ausiliarioCommissari esami Utenti esterniVisitatori /terzi
Rischio comportamentale
ARCHIVIO Personale amministrativo incaricato
Rischio MMCIncendio Elettrico
8. INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI E DELLE FONTI DI PERICOLO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI : ANALISI PER MANSIONI
MANSIONI RISCHIO CORRELATOPersonale ausiliario MMC :
ChimicoBiologico Rischio trasferta
Operatore/trice Acconciatore Elettrico Chimico Biologico FisicoFattori ambientali
Operatore/trice di saldocarpenteria Rischio elettricoRischio meccanico Rischio MMC Rischio chimico Rischio fisicoRischio incendioRischio comportamentale
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Operatore di saldatura Rischio elettricoRischio meccanico Rischio MMC Rischio chimico Rischio fisicoRischio incendioRischio comportamentale
Addetto/a MU Rischio elettrico Rischio meccanico Rischio MMC Rischio chimico Rischio fisico Rischio comportamentale
Operatore CNC Rischio elettrico Rischio meccanicoRischio fisico Rischio comportamentale
Operatore elettrico Rischio elettrico Rischio comportamentale
Operatore elettro-meccanico Rischio elettrico Rischio comportamentale
Operatore/trice meccanico d’auto Rischio elettricoRischio meccanico Rischio MMC Rischio RumoreRischio comportamentale Rischio Incendio Rischio Chimico
Operatore/trice Termoidraulico Rischio meccanico MMC
Operatore/trice estetico Rischio elettrico Rischio biologico Rischio chimico Rischio fisicoFattori ambientali
Personale amministrativo Rischio elettrico VDTFattori ambientali Fattori ambientaliPsicosocialeRischio trasferta
Docente Rischio comportamentale Psicosociale Rischio trasferta
Direttore/trice – Dirigenti PsicosocialeFattori ambientaliVDTRischio trasferta
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9. INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI CORRELATI AI RISCHI RILEVATIRISCHIO PERICOLO CORRELATOMOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Pesi da sollevare anche occasionalmente, rischio di torsioni lombari, mal di schiena, stiramenti.
RISCHIO CHIMICO Intossicazione cutanea o delle vie respiratorie dovuta a manipolazione di sostanze corrosive o sensibilizzanti.
RISCHIO BILOGICO Esposizione non intenzionale a infezioni causate da microrganismi,virus,batteri.
RISCHIO TRASFERTA Incidente automobilistico, lesioni personali, danni a persone o cose.RISCHIO ELETTRICO Impiego di attrezzi elettrici portatili; circuiti di alimentazione e
illuminazione; attrezzature a comando elettrico,cavi elettrici sospesi, ciabatte elettriche.
RISCHIO FISICO Esposizione a radiazioni elettromagnetiche Esposizione a rumoreEsposizione a mezzi /sostanze ad alta temperaturaInciampare e scivolare su superfici bagnate e scivoloseVibrazione meccanica
RISCHIO CORRELATO AL FATTORE AMBIENTALE
Illuminazione non adeguataTemperatura,umidità,ventilazione non adeguate
RISCHIO MECCANICO-UTILIZZO DI MU
La presenza di elementi in movimento rotatorio/traslatorio può provocare i seguenti pericoli:
o schiacciamenti, tagli, perforazioni, urti (dovuti a Bordi acuminati,spigoli, superfici abrasive,parti protendenti)
o agganciamenti, trazioni, oscillazioni, intrappolamento, proiezione di schegge o di altro materiale pericoloso.
RISCHIO SPECIFICO SALDATURA
Inalazione,ingestione,assorbimento cutaneo di polveri e fumo.Impiego di materiali infiammabili esplosiviSaturazione ariaPresenza di fluidi compressi Esposizione a vibrazione meccanica
RISCHIO SPECIFICO LABORATORIO MECCANICO D’AUTO
Elementi in movimento rotatorio/traslatorio:o schiacciamenti, tagli, perforazioni, urti, agganciamenti, trazioni;
oscillazioni, intrappolamento.o Movimenti di macchinari e veicolio Pericolo di incendio ed esplosione o Ribaltamento, oscillazioni, caduta da carro-ponteo Pesi da sollevare anche occasionalmenteo Esposizione a rumoreo Esposizione a vibrazione meccanicao Sensibilizzazione da impiego di sostanze corrosive/infiammabili
RISCHIO PSICO-SOCIALE
Affaticamento fisico, scarsa motivazione, difficoltà di aggiornamento, incapacità di affrontare il carico di lavoro; incapacità di gestire il conflitto; ambiguità del ruolo.; incapacità di gestione della responsabilità; difficoltà di lavorare in gruppo.Incapacità di esercizio della delega .
RISCHIO COMPORTAMENTALE
Difficoltà di gestione della classe;difficoltà di ottenere attenzione, scarsa disciplina, scarsa educazione; scarsa motivazione degli allievi; situazioni soggettive problematiche; numero elevato di allievi mettono in pericolo il buon esito della lezione anche dal pdv della sicurezza. Rapporto macchine-allievo nei laboratori non adeguato. Abbassamento soglia di sorveglianza.
VDT Stress oculare,cattiva postura, dolori arti superiori e spalle dovuti a
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arredi/posture non ergonomici o non conformi.RISCHIO DA DIPENDENZA
Scarsa lucidità, mancanza di prontezza di riflessi, aggressività,incapacità di autocontrollo.
10. INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI E DELLE FONTI DI PERICOLO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI : analisi di categorie particolari di lavoratori
Categoria di lavoratore RISCHIO CORRELATOMinori Struttura fisica-psicologica in formazione .
Scarsa resistenza psico-fisica Donne in gravidanza Rischio postura o affaticamento Extracomunitari Incomprensione della lingua, e di conseguenza delle
indicazioni/istruzioni in materia di igiene e sicurezza.Stress emotivo da non coinvolgimento nel gruppo classe.
Appartenenti al genere femminile In relazioni a certe tipologie di mansioni : MMC.Necessità di stabilire un peso inferiore
Criteri :Nella valutazione di tutti i rischi presenti in AFP sono stati adottati i seguenti criteri :
1. Analisi del processo produttivo e l’organizzazione del lavoro .2. Esame storico del registro infortuni (analisi degli ultimi 5 anni) e relativa mappatura degli
infortuni.3. Compilazione di Check list sui rischi presenti ed i pericoli connessi 4. Esame delle Procedure di lavoro 5. Sk di sicurezza di sostanze, prodotti, apparecchiature , impianti.6. Tipologia di attività : scolastica 7. Tempi di esposizione al rischio (attiv. di laboratorio max. 12 ore /sett attività di aula max. 26
ore/sett)8. Analisi in loco con i Direttori preposti9. Condivisione dell’analisi e forum in plenaria 10. Confronto diretto fra DL- Medico competente – Rspp – RSL 11. Brainstorming sui criteri da adottare e sulle priorità d attribuire
11. SPECIFICAZIONE DEI CRITERI E METODI PER LA STIMA DELL’ESPOSIZIONE IN RIFERIMENTO ALLE FONTI DI PERICOLO
TIPO DI RISCHIO METODO DI STIMAVDT – Rischio specifico Misurazione dei tempi di esposizione al rischio, applicazione
dell’allegato e verifica dei requisiti di cui al All. XXXIV del D. Lgs . 81/08Autocertificazione da parte del lavoratoredella qualità di videoterminalista
Rischio da Agente chimico in Saldocarpenteria
Misurazione tecnica : valore limite di esposizione professionale all’ agentechimico ( All. XXXVIII del D. Lgs. 81/08).
Rischio da Agente Chimico in laboratorio Acconciatura
Misurazione tecnica : valore limite di esposizione professionale all’ agentechimico ( All. XXXVIII del D. Lgs. 81/08)
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Rischio esplosione gas compresso
Analisi organizzativa – Frequenza della mansione
Rumore Misurazione tecnica dei parametri di rischio in applicazione del Titolo VII,capo II (Ex D. Lgs. 81/2008 D.Lgs 277/81)
Rischio elettrico Sopralluoghi , verifiche agli impianti in applicazione del titolo III, capo III del Dlg. 81/2008 e dell’ allegato IX
Rischio biologico Analisi dettagliata delle mansioni e analisi organizzativa –frequenza della mansione
Rischio meccanico Sopralluogo periodico e certificazione MUMMC Analisi dettagliata delle mansioni
Misurazione tempi di esposizione Applicazione Titolo VI- Capo I del Dlg. 81/2008 e allegato XXXIII
Locali di lavoro Verifica dell’applicazione Titolo II –capo I –art.62 e seg.Allegato IV del D. Lgs. 81/2008
Illuminazione Verifica dell’applicazione allegato IV del D. Lgs. 81/2008
Agente chimico Analisi dettagliata delle mansioni ed analisi organizzativa
Rischio impianto termico Analisi potenzialità e applicazione Legge 10/91Comportamentale Analisi dell’organizzazione e della gestione
delle classiRischio psico-sociale Check-list, analisi delle mansioni Rischio incomprensione linguistica
Verifica alfabetizzazione italiana
Rischio Vibrazioni Analisi dettagliata delle mansioniRischio genere Analisi dettagliata delle mansioni ed
analisi organizzativa Rischio gravidanza Analisi dettagliata delle mansioni ed
analisi organizzativa Rischio lavoratori minori Verifica organizzativa –programmazione scolastica Radiazioni ionizzanti Non rilevatoRadiazioni non ionizzanti Non rilevatoRischio da dipendenza Analisi delle mansioni-
Analisi organizzativa-Applicazione standard normativo: legge 125/2001 e conferenza Stato-Regioni 16/03/2006
Rischio INCENDIO Verifica applicazione D.M 10/03/1998(prevenzione incendi), D. Lgs 139/2006 eart.46 D. Lgs 81/2008
12. QUANTIFICAZIONE DEL GRADO DEL RISCHIO E GESTIONE DEI RISCHI INDIVIDUATI
RISCHIO INDIVIDUATO
CRITERIO-METODO UTILIZZATO PER LA VALUTAZIONE
QUANTIFICAZIONE DEL GRADO DI RISCHIO
VDT e postura Misura del tempo di esposizione Verifica dell’ergonomia degli arredi e delle apparecchiature
LIEVE
Rischio da agente chimico in laboratorio saldatura
Misurazione tecnica LIEVE
Rischio da agente Misurazione tecnica LIEVE
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chimico in laboratorio Acconciatura Rischio esplosione gas compressi
Applicazione standard normativo LIEVE
Rumore Misurazione tecnica SENSIBILE Rischio elettrico Applicazione standard normativo SENSIBILE Rischio biologico Verifica mansioni-CHECK LIST TRASCURABILE Rischio meccanico-Attrezzature da lavoro
Applicazione standard normativo LIEVE
MMC Applicazione standard normativo NON RILEVATORischio elettromagnetico
Applicazione standard normativo NON RILEVATO
Rischio incendio Applicazione standard normativo SENSIBILELocali di lavoro Applicazione standard normativo SENSIBILE Illuminazione Applicazione standard normativo SENSIBILEAgente chimico Applicazione standard normativo SENSIBILE Rischio impianto termico
Applicazione standard normativo SENSIBILE
Comportamentale Analisi organizzativa ELEVATO Rischio psico-sociale Analisi organizzativa LIEVERischio incomprensione linguistica
Analisi iscrizioni e verifica alfabetizzazione lingua italiana
LIEVE
Rischio da dipendenza Analisi organizzativa LIEVE Rischio vibrazioni Verifica mansioni –CHECK LIST NON RILEVATORischio genere Verifica mansioni –CHECK LIST NON RILEVATO Rischio gravidanza Verifica mansioni –CHECK LIST NON RILEVATORischio minori Applicazione normativa FP NON RILEVATORadiazioni ionizzanti Analisi mansioni –CHECK LIST NON RILEVATORadiazioni ionizzanti Analisi mansioni CHECK LIST NON RILEVATORischio INCENDIO Applicazione standard normativo ex DPR 37/98 E DM 10/03/98
CUNEO : Rischio bassoDRONERO :Rischio medioVERZUOLO: Rischio Medio
13. INDIVIDUAZIONE /DESCRIZIONE DELLE PROCEDURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PROGRAMMATE IN RELAZIONE AI RISCHI
RISCHIO INDIVIDUATO
MISUREORGANIZZATI
VE
MISURETECNICHE
MISUREPROCEDURALI
VDT e postura Programma periodico di formazione e informazione
Rispettare le pause di riposo Utilizzare arredi ergonomiciRispettare le regole di utilizzo delle attrezzature (distanza-posizione monitor) tastiera) e le norme posturali
Sorveglianza sanitaria
Rischio da agente chimico in laboratorio saldatura
Programma periodico di formazione e informazione
Utilizzo di DPICertificazione impiantiManutenzione periodica .SK tecniche dei prodotti utilizzati
Sorveglianza sanitariaProgrammi di controllo e verifica dell’applicazione
Rischio da agente chimico in
Programma periodico di
Utilizzo di DPICertificazione impianti
Sorveglianza sanitaria
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laboratorio Acconciatura
formazione e informazione
Manutenzione periodica Programmi di controllo e verifica dell’applicazione
Rischio esplosione gas compressi lab. saldatura.
Programma periodico di formazione e informazione
Controllo bombole Programmi di controllo e verifica dell’applicazione Procedura interna di sicurezza
Rischio da agente chimico in laboratorio Estetista
Programma periodico di formazione e informazione
Controlloapparecchiature elettromedicali Utilizzo DPI
Procedura interna di sicurezza
Rumore Programma periodico di formazione e informazione
Misurazione strumentale con fonometro certificato sul livello di rumorosità delle macchine in movimento :Laboratori :meccanico auto, saldatura, saldocarpenteria, MU.Utilizzo DPI
Rischio elettrico Programma periodico di formazione e informazione
Presenza di un quadro elettrico generale per ogni edificio,per ogni piano e per ogni laboratorio.Certificazione di conformità degli impianti .Verifiche biennali di messa a terra.
Programma di revisioni periodiche degli per garantire l’efficienza di tutte le sezioni degli impianti.
Rischio biologico Programma periodico di formazione e informazione
In azienda non si svolgono attività che comportino l’uso di agenti biologici.I servizi igienici, i pavimenti, i locali ,le aule e gli uffici vengono regolarmente puliti e disinfettati.Per il CFP di VE è previsto un periodico servizio di derattizzazione (bedale adiacente).Sostituzione olio delle m.u USO di DPI
Procedura aziendale di pulizia locali
Rischio meccanico-Attrezzature da lavoro
Programma periodico di formazione e informazione
Verifica della sicurezza : marchio CE per le attrezzature acquistate post 1997 ; oppure protezioni conformi alla Direttiva Macchine (avviamento-arresto-emergenza-protezione organi in movimento). Manutenzione periodica delle macchine dell’equipaggiamento elettrico e meccanico.Protezione contro i fluidi lubrorefrigeranti.Utilizzo DPI
Procedura interna di sicurezza.
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MMC Programma periodico di formazione e informazione
Divieto di movimentazione manuale di pesi superiore ai 20Kg per le donne e ai 25kgper gli uomini.
Programmi di controllo e verifica dell’applicazione
Locali di lavoro Programma informazione
Garantire una temperatura adeguata. In casi-sporadici- di temperatura troppo elevata-umida o troppo bassa predisporre l’utilizzo di misure tecniche localizzate (ventilatori o stufette portatili a norma).
Programmi di controllo e verifica dell’applicazione
Illuminazione Programma informazione
Mantenere integro il grado di illuminazione naturale (idonee procedure di pulizia vetri) e garantire la corretta manutenzione degli apparati illuminanti artificiali
Programmi di controllo e verifica dell’applicazione
Rischio impianto termico
Programma periodico di formazione e informazione
Controlli periodici sulle Condizioni di resa –fumi
Agente chimico Programma periodico di formazione e informazione
Ogni prodotto utilizzato è corredato da SK tecnica tossicologica (con i vari punti norma).Osservanza delle norme in materia di : stoccaggio, conservazione.Divieto di diluizione, miscela o smaltimento non autorizzato.Stoccaggio in contenitori originali e conformi all’uso Utilizzo di DPI
Comportamentale Programma periodico di formazione e informazione
Divieti di:o fumareo indossare cappellini in
classe o portare catene, piercing,
anelli e bracciali in laboratorio
o correre nei corridoi o bere e mangiare in classe o ingombrare i corridoi ed
ostruire le vie di esodo. PRESCRIZIONI:
o non sbattere le porteo lavarsi le mani dopo le
attività di laboratorioo rispettare gli arredi e o le struttureo Usare i servizi o igienici con educazione
o Non compiere atti
Procedura interna di sicurezza .Presidio dell’intervalloda parte di personale Presidio del trasferimento d’aula .
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vandalici o distruttivio Non compiere atti lesivi
della persona o Non bestemmiareo Salvaguardare la propria
sicurezzao Rispettare insegnanti e
compagni
Rischio Psico-sociale
Informazione Programmi di formazione.
Definizione dei profili di ruolo. Assegnazione chiara di compiti.
Condivisione della cultura organizzativaAdozione di un codice etico.
Rischio da incomprensionelinguistica
Informazione e formazione
Traduzione dell’informazione in lingua in lingua originale .Adeguamento della cartellonistica
Addestramento mirato sui temi specifici della sicurezza
Rischio da dipendenza
Analisi organizzativa
Supervisione del responsabile .Segnalazione al responsabile
Applicazione procedura disciplinare
IL RISCHIO INCENDIOIl rischio d’incendio può essere presente nei locali scolastici, generato ad esempio dall’incuria dell’impianto elettrico. Si raccomanda di non usare prolunghe o prese volanti negli uffici. Un altro elemento di pericolo è rappresentato dalle materie plastiche presenti nei laboratori, dotati estintori, impianto idrico antincendio e la compartimentazione dei locali. Un rischio specifico si ravvisa nel laboratorio meccanico d’auto (VE) e nel laboratorio di saldatura rispettivamente per la presenza di benzina (materiale altamente infiammabile) e per l’innesco di scintille da operazioni di saldatura. Oltre al rispetto delle norme relative ai presidi antincendio , il responsabile di tale laboratorio deve attenersi alle istruzioni impartite dalla procedura di sicurezza in materia di stoccaggio, quantità max prevista e supervisione del lavoro degli allievi.
L’azienda ai sensi del D.P.R. 151/11 è classificabile :Cuneo : attività in categoria A (semplice)Dronero : attività in categoria A (semplice) (sia edificio nuovo che edificio vecchio) Verzuolo : attività a rischio in categoria B (mediamente complessa)
ANALISI DEI RISCHI SPECIFICI
Considerata l’attività svolta, il rischio di natura energetica è assai limitato per le persone a motivo della bassa velocità di propagazione della combustione e per la limitata energia liberata nell’unità di tempo ditali prodotti.
In sé il rischio dell’incendio non desta particolari preoccupazioni in quanto i fabbricati sono isolato da insediamenti ad alto rischio di incendio, la cui vicinanza farebbe temere l’eventuale propagazione; inoltre, il personale normalmente impiegato in azienda, non avrebbe problemi a mettersi in salvo sia per la breve distanza necessaria al raggiungimento delle uscite all’esterno, sia perché l’attività comporta la movimentazione degli allievi nelle aule e nei laboratori e quindi favorisce la capacità di ricognizione e di decisione a fronte di ogni eventualità.
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Nei laboratori le altezze del soffitti (oltre 4 mt 4-4,5 )implica che la stratificazione del fumo non rappresenta sicuramente una condizione insidiosa, ma offre, anzi, in assenza di alti ostacoli, un visivo allertamento per il personale addetto.
L’eventualità di esplosioni è da escludersi.( vedi laboratorio meccanico d’auto)
SCENARI INCIDENTALI
Gli scenari incidentali possibili presi in considerazione per l’adozione delle necessarie misure di prevenzione sono i seguenti:
A) INCENDIO PROVENIENTE DALL’ESTERNO DEI FABBRICATI
B) INCENDIO INTERNO DELLE AULE E LABORATORI
Come si può rilevare dagli allegati elaborati grafici, essendo gli edifici isolati sui quattro lati del perimetro con distanze di sicurezza esterna non inferiori a 5 m., l'incendio dall'esterno potrebbe immaginarsi proveniente da eventuali materia’i combustibili stoccati lungo le murature esterne dei singoli fabbricati, oppure si potrebbe pensare eventualmente all'incendio di un veicolo parcheggiato in prossimità.
C) INCENDIO INTERNO AI LUOGHI DI LAVORO
I prodotti presenti nell'attività saranno costituiti da materie plastiche, ferro, circuiti elettrici, altre sostanze quali: oli,sostanze chimiche lubrificanti,indumenti. A motivazione di quanto sopra, per tali attività si riconoscono sussistere le seguenti possibili problematiche:
a. difficoltà di spegnimento dell'incendio in fase di sviluppo avanzato, con la conseguente necessità d’ poter intervenire in tempi molto rapidi;
b. esigenza di arrivare con i getti delle lance in ogni parte sia per spegnere che per raffreddare;
c. esigenza di disporre di corridoi che permettano l'accessibilità ai mezzi che effettuano la rimozione eventuale dei prodotti, necessaria in caso di incendio.
MISURE DI PREVENZIONE ADOTTATE
Considerato quanto sopra esposto, si è riconosciuta una sostanziale maggior pericolosità per l'incendio dei materiali in deposito, per il medio carico di incendio prevista e per la difficoltà di contrastarlo quando assuma proporzioni troppo estese che rendono difficoltoso lo spegnimento (pur considerando la relativamente ridotta superficie di ogni comparto).
Il medesimo riconoscimento di pericolosità, pur in presenza di carichi di incendio compresi tra 5 kg/mq e 25 kg/mq, e quindi a favore della sicurezza.
Inoltre le superfici vetrate esistenti, facilmente frangibili con il calore, favoriranno ulteriormente l'evacuazione del calore e diminuiranno la durata dell'incendio regimandolo i’ eccesso di comburente.
All'interno dei locali di lavoro sono collocati idranti a cassetta UNI 45, in posizioni tali da permetterne in ogni area l'impiego ed in grado di erogare contemporaneamente ognuno almeno 120 l/min a’la pressione dinamica residua minima di 2 bar.
Esternamente ai fabbricati è stata sistemata colonnina idranti con attacchi UNI 70, in grado di erogare almeno 300 - 120 l/min alla pressione dinamica residua minima di 4 - 2 bar.
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Per quanto concerne l'attività, tra le possibili e più probabili cause d'incendio si sono considerate:
a) incendi di depositi di materiali combusti’ili esterni in prossimità dei fabbricati;b) guasti di origine elettrica interni al fabbricato;c) deposito di modeste quantità di sostanze infiammabili;d) uso di fiamme libere (non permesso)e) mozzicone di sigaretta (vietato vedi procedura applicata);f) fulminazione;g) sovratemperature localizzate;h) azione dolosa.
Poiché solamente queste paiono le più probabili cause da cui difendersi, saranno adottati, in relazione ad esse, i seguenti accorgimenti di natura preventiva:
a) sarà fatto divieto di depositare materiale combustibile o materiale che costituisca comunque intralcio ad eventuali operazioni di soccorso;
b) l'impianto elettrico è progettato e realizzato secondo i disposti della regola dell'arte (norme CEI) considerando le specifiche destinazioni d'uso. Saranno inoltre effettuate verifiche periodiche del medesimo al fine d’ garantirne il corretto mantenimento;
c) i depositi di sostanze infiammabili anche in modeste quantità.
d) è vietato l'uso di fiamme libere ed ogni operazione di manutenzione che ne a) comporterà ’'uso dovrà essere preventivamente autorizzata dal Responsabile del
Servizio’di Prevenzione e Protezione per iscritto e dal medesimo a suo compimento b) attentamente valutata al fine di scongiurare eventuali possibili conseguenze;
e) il divieto di fumare all'interno di tutti gli ambienti sarà oggetto di procedura aziendale ed indica’o in loco mediante l'apposizione di visibile segnaletica conforme ai disposti del comma 3 art. ’1 legge n. 3/2003 e s.m.i.
f) anche se non previsto dalla vigente regolamentazione in materia, sono in ogni caso osservati i criteri dettati dalla nonna CEI 81-1 :4 in materia di protezione contro le scariche atmosferiche per l'edificio;
USCITE DI SICUREZZA
In ottemperanza a quanto disposto dal D. Lgs. 81/2008 sono state previste adeguate uscite di sicurezza, visibilmente indicate in modo da poter convogliare, in caso di incendio, i lavoratori verso un luogo sicuro.
La posizione delle suddette uscite, che risultano raggiungibili con percorsi mai superiori a 30 m.
Le vie di fuga adottate hanno larghezza non inferiore a m. 1,20 ± 5%.
Le vie di uscita sono state verificate in fase di progetto secondo le disposizioni di cui all'allegato III al D.M. 10 Marzo 1998 ("MISURE RELA TIVE ALLE VIE DI USCITA IN CASO DI INCENDIO"), ed in particolare:1. tenendo conto della probabile insorgenza di un incendio, il sistema di vie di uscita è stato progettato in modo tale da garantire che le persone possano, senza assistenza esterna, utilizzare in sicurezza un percorso senza ostacoli e chiaramente riconoscibile fino ad un luogo sicuro;2. ai fini progettuali è stato considerato:
a. il numero di persone presenti,
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b. la loro conoscenza del luogo di lavoroc. la loro capacità di muoversi senza assistenza.d. dove si trovano le persone quando un incendio accade;e. i pericoli di incendio presenti nel luogo di lavoro;f. il numero delle vie di uscita alternative disponibili.
La larghezza complessiva delle uscite non è mai inferiore a: A
L (metri) = 0,6 x ------ 50
dove:
"A" rappresenta il numero delle persone presenti al piano (affollamento);
ll valore 0,60 costituisce la larghezza (espressa in metri) sufficiente al transito di una persona (modulo unitario di passaggio);50 indica il numero massimo delle persone che possono defluire attraverso un modulo unitario di passaggio, tenendo conto del tempo di evacuazione.
Il valore del rapporto A/50, se non intero, è stato arrotondato al valore intero superiore.
L'affollamento previsto complessivamente per ogni fabbricato più significati’o è decisamente contenuto.Rimane infatti ampiamente verificata la capacità di deflusso in funzione del numero e della posizione delle uscite di sicurezza in quanto la densità di affollamento, sicuramente e sempre inferiore a 0,1 persone/mq, è estremamente bassa e consente quindi un ordinato sfollamento dei locali in caso di emergenza.
Le vie di fuga sboccano direttamente all'esterno mediante apertura di porte dotate di "maniglione antipanico" e garantiscono in caso di sfollamento percorsi non superiori a m. 30 per i” raggiungimento delle uscite.
DIVIETI DA OSSERVARE LUNGO LE VIE DI USCITA
Lungo le vie di uscita, i corridoi e le scale sarà sempre vietata l'installazione di attrezzature che possono costituire pericoli potenziali di’incendio o ostruzione delle stesse, quali:
apparecchi di riscaldamento fissi alimentati direttamente da combustibili gassosi liquidi e solidi;apparecchi di cottura;depositi temporanei di arredi;sistemi di illuminazione a fiamma libera;deposito di rifiuti.
DRONERO L’Azienda è soggetta al D.P.R. 151/2011 ed è in possesso di denuncia di inizio attività sia per l’edificio nuovo che per l’edificio vecchio.VERZUOLO : Attività soggetta a D.P.R. 151/2011 (categoria B)In corso i lavori previsti dall’ esame progetto dei VVFFCUNEO Essendo il n° allievi inferiore a 100 , non è richiesto il CPI ma occorre in CPI unico per l’intero complesso + attività nello stesso stabile come richiesto alla Committenza (Comune di Cuneo)
TEMPI DI ATTUAZIONE DELLE MISURE DI CUI AL PUNTO 13
MISURA TEMPO
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Formazione neoassunti atto dell’assunzioneFormazione - informazione ai dipendenti
triennale
Formazione - informazione allievi
annuale
Attuazione protocollo sanitario da prescrizioni medico competenteVisite mediche dipendenti =Visite mediche allievi =Misurazione tecnica rumore triennaleMisurazione tecnica fumi saldatura triennale (D.Lgs 25/02)Verifica apparecchiature elettromedicali
annuale
Distribuzione DPI annuale Verifica stato DPI annualeProcedura Laboratorio SaldaturaProcedura lab. AcconciaturaProcedura lab. EstetistaProcedura lab. MUProcedura lab. meccanico d'autoProcedura Sala CEDProcedura Pulizie Procedura sul rischio comportamentaleProcedura disciplinare perrischio da dipendenza Verifica cassetta PS semestrale Verifica presidi antincendio semestrale Procedura rischioincomprensione linguaManutenzione impianti termici annuale Manutenzione impianti elettrici da norme tecniche Verifica di messa a terra quinquennaleVerifica impianti luci di emergenza semestrale Derattizzazione trimestrale
PROTOCOLLO SANITARIO
L’attività aziendale in considerazione dei rischi specifici :VDT, Chimico in Laboratorio di Saldatura e Chimico in Laboratorio di Acconciatura è soggetta a sorveglianza sanitaria.E’stato nominato il medico competente : Dr. GIRAUDO GIORGIO ai sensi del art. 38 e ss del D.lgs. 81/2008 il quale ha redatto il seguente protocollo sanitario in relazione alla valutazione congiunta dei rischi effettuata da RSPP e DL.
MANSIONE RISCHIO Visita medica Visita oculistica APPROFONDIMENTOImpiegato con uso di VDT >20ore sett.
VDTPostura
ogni 2 o 5 anni ogni 2 o 5 anni Le visite mediche aziendale ed oculistica vanno sempre fatte contemporaneamente.Se il dipendente ha gli
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Documento di valutazione del rischio di cui all’art.28 d.lgs. 81/2008- Versione 2 del 03/01/2012
occhiali o se ha più di 50 anni sempre ogni 2 anni.
Docente con uso di VDT >20ore sett.
VDTPostura
ogni 2 o 5 anni ogni 2 o 5 anni Come sopra
Docente laboratorio MU
Oli minerali Annuale
Docente saldatura
Fumi saldatura
Annuale
Docenti laboratorioacconciatura
ChimicoAllergico
Annuale Test epicutanei
Docenti laboratorio estetico...
ChimicoAllergico
Annuale Test epicutanei
Allievi/e classe 1° acconciatura
ChimicoAllergico
1° anno
Allievi/e classe 1° estetista
ChimicoAllergico
1° anno
Allievi/e classe 1°Lab. MU (DRONERO)
Chimico 1° anno
Allievi/e classe 1°Lab. Saldocarp. (VE)
Chimico 1° anno
EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO
E’ stato predisposto un piano d’ evacuazione .Le esercitazioni alle quali partecipano- ogni dodici mesi- il servizio di prevenzione e protezione , tutti i lavoratori presenti e gli allievi –vengono debitamente documentate e copia del piano è consultabile sul sito aziendale e in bacheca presso ogni CFP.
Tali prove hanno gli scopi di evidenziare eventuali anomalie nel rispettare le indicazioni teoriche e di esercitare i lavoratori ad uno stato di emergenza.L’azienda è provvista di squadra di antincendio e primo soccorso e di una cassetta di pronto soccorso conforme al D.M. 388/03 visto che l’azienda ai sensi del decreto appena citato rientra nella categoria di tipo B, in quanto non sono presenti più di 5 lavoratori che hanno un codice di inabilità permanente superiore a 4.
Nel 2008 è stato effettuato con un medico abilitato, il corso di formazione aziendale di addetti al primo soccorso in conformità al D.M. 388/03. Il corso è stato articolato in due parti: la prima teorica con prova di esame scritta, la seconda pratica con esercitazioni di tutti i partecipanti sul manichino. Per quanto si attiene le prove pratiche il corso verrà ripetuto ogni 3 anni. Alla luce della formazione eseguita ,sono state nominate le squadre antincendio e primo soccorso :
Per il CFP di Cuneo Bordiga GianlucaBonarelli Alessandra*
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Blangetti Flavia*Comba Sara*Garnerone ValentinaFranca Socco
Per la Sede e il CFP di Dronero Paola Brignone Renato ChiapelloPaola ForlinBruna GauteroMassimo GiantiBruna GirardoLara Reineri
Per il CFP di Verzuolo Antonella BernardiMarco DessìRaffaella GramagliaIvo MorelloGemma Pagliero
Solo dal gennaio 2012
RIUNIONE PERIODICA ANNUALE Ogni anno lavorativo (nel corso del mese di gennaio)viene indetta dal datore di lavoro una riunione sullo stato della sicurezza e prevenzione. A tale incontro partecipano: il responsabile della sicurezza, il rappresentante dei lavoratori ,il DL ed eventuali consulenti. I contenuti, le osservazioni, le decisioni assunte saranno verbalizzate e firmate dai partecipanti, e, dovranno rimanere agli atti in apposito libro “verbale riunione periodica”. GESTIONE E REVISIONE DEL DVRIl DVR viene periodicamente revisionato . In caso di introduzione di nuove attività, attrezzature, tipologie di mansioni il DVR viene aggiornato alla luce dei cambiamenti .
In data 25/01/2012 : viene redatta la revisione 2 del documento.
Dronero : 25/01/2012
Il Datore di lavoroDr. Ghisolfi Pier Giorgio
rappresentato da Dr. Marengo Giancarlo ___________________
Il Dirigente Incaricato Dr. I. Brizio ___________________
Il R.S.P.Pp.i F. Giraudo ___________________
Il Medico CompetenteDr. G. Giraudo ___________________
Il R.S.L Dr. A. Devoto ___________________
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ALLEGATI :
o Tavole planimetriche dei 3 C.F.P. con indicazione delle vie di esodo, dei presidi antincendio e dei punti di raccordo
o Autocertificazione della qualifica soggettiva di videoterminalistao Procedura Laboratorio Saldaturao Procedura Laboratorio Acconciaturao Procedura Laboratorio Estetistao Procedura Laboratorio MUo Procedura RISCHIO COMPORTAMENTALEo Procedura CEDo Procedura Pulizie (aggiornamento in data gennaio 2012)o Procedura Laboratorio MECCANICO D'AUTOo Procedura disciplinare per rischio da dipendenzao Procedura per il rischio chimico (da adottare nel 2012)
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