Borland Delphi 1 - Giornalista IT · clude il Visual Ouery Builder verso SOL, poi la versione SOL...

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Borland Delphi 1.0 di Francesco Petroni r:II hi deve realizzare applicazioni in L:Iambiente Windows e deve indivi- duare il tool di sviluppo più adatto alle sue necessità può scegliere nume- rose strade alternative che dipendono da vari fattori. Il primo fattore è costitu- tito dal tipo di applicazione da realizzare, ad esempio una cosa è un 'applicazione con finalità Grafiche una cosa è un 'ap- plicazione orientata al OataBase, il se- condo fattore è costituito dalle sue co- noscenze pregresse, in termini sia di linguaggi tradizionali sia di tool in am- biente Windows. In particolare la categoria Tool in am- biente Windows è caratterizzata da un certo numero di prodotti cosidetti Vi- suali, facili da usare e rapidi, nel senso che, in un tempo relativamente breve, si può realizzare il primo prototipo dell'applicazione già pronto per i primi test. È nato anche il termine programma- zione Visuale, il che significa che l'atti- 232 vità di sviluppo è più vicina a quella svolta da un disegnatore che non a quella svolta da un programmatore clas- sico. Oggi le due soluzioni estreme sono costituite da una parte dall'utilizzo del linguaggio C, in una delle sue numerose varianti (C, C++, Visual C, Borland o Mi- crosoft o altri) e/o aggiunte, linguaggio che permette di realizzare qualsiasi tipo di applicazione, ma essendo molto ((vi- cino alla macchina», è poco adatto per realizzare applicazioni gestionali. L'altro estremo è costituito dall'utilizzo del Vi- sual Basic, della Microsoft, molto più semplice ed immediato, accessibile an- che da parte di un programmatore me- diamente preparato. Il VB è abbastanza dotato, ma non troppo, in materia accesso ai dati. Il suo limite principale è che si tratta tuttora di un linguaggio interprete, per cui il pro- dotto finale, l'eseguibile, non potrà es- sere in nessun caso velocissimo. Ci sono altre alternative intermedie, costituite da prodotti già orientati ai da- ti, come i vari Tools Gupta della Gupta, PowerBuilder della PowerSoft's, e, al li- mite, anche i vari Access della Micro- soft, dBase Ve Paradox della Borland e Object Vision della Computer Associa- tes, che, pur non essendo dei linguaggi in senso tradizionale, possono essere utilizzati per sviluppare applicazioni ge- sUonali. Il nuovissimo Oelphi della Borland si pone come obiettivo quello di essere facile da usare almeno quanto il Visual Basic, ma anche quello di essere molto più potente, in quanto compilatore a tutti gli effetti. Altra differenza sostan- ziale tra i due sta nel fatto che il Visual Basic, per la parte codice si poggia sulla sintassi del vecchio Basic, molto diffuso e conosciuto sin dai tempi degli 8088, mentre il Oelphi usa il Pascal (per l'oc- casione in versione Object Pasca/) me- no diffuso molto usato in ambito di- MCmicrocomputer n. 155 - ottobre 1995

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Borland Delphi 1.0di Francesco Petroni

r:II hi deve realizzare applicazioni inL:Iambiente Windows e deve indivi-duare il tool di sviluppo più adatto

alle sue necessità può scegliere nume-rose strade alternative che dipendonoda vari fattori. Il primo fattore è costitu-tito dal tipo di applicazione da realizzare,ad esempio una cosa è un 'applicazionecon finalità Grafiche una cosa è un 'ap-plicazione orientata al OataBase, il se-condo fattore è costituito dalle sue co-noscenze pregresse, in termini sia dilinguaggi tradizionali sia di tool in am-biente Windows.

In particolare la categoria Tool in am-biente Windows è caratterizzata da uncerto numero di prodotti cosidetti Vi-suali, facili da usare e rapidi, nel sensoche, in un tempo relativamente breve,si può realizzare il primo prototipodell'applicazione già pronto per i primitest.

È nato anche il termine programma-zione Visuale, il che significa che l'atti-

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vità di sviluppo è più vicina a quellasvolta da un disegnatore che non aquella svolta da un programmatore clas-sico.

Oggi le due soluzioni estreme sonocostituite da una parte dall'utilizzo dellinguaggio C, in una delle sue numerosevarianti (C, C++, Visual C, Borland o Mi-crosoft o altri) e/o aggiunte, linguaggioche permette di realizzare qualsiasi tipodi applicazione, ma essendo molto ((vi-cino alla macchina», è poco adatto perrealizzare applicazioni gestionali. L'altroestremo è costituito dall'utilizzo del Vi-sual Basic, della Microsoft, molto piùsemplice ed immediato, accessibile an-che da parte di un programmatore me-diamente preparato.

Il VB è abbastanza dotato, ma nontroppo, in materia accesso ai dati. Il suolimite principale è che si tratta tuttora diun linguaggio interprete, per cui il pro-dotto finale, l'eseguibile, non potrà es-sere in nessun caso velocissimo.

Ci sono altre alternative intermedie,costituite da prodotti già orientati ai da-ti, come i vari Tools Gupta della Gupta,PowerBuilder della PowerSoft's, e, al li-mite, anche i vari Access della Micro-soft, dBase Ve Paradox della Borland eObject Vision della Computer Associa-tes, che, pur non essendo dei linguaggiin senso tradizionale, possono essereutilizzati per sviluppare applicazioni ge-sUonali.

Il nuovissimo Oelphi della Borland sipone come obiettivo quello di esserefacile da usare almeno quanto il VisualBasic, ma anche quello di essere moltopiù potente, in quanto compilatore atutti gli effetti. Altra differenza sostan-ziale tra i due sta nel fatto che il VisualBasic, per la parte codice si poggia sullasintassi del vecchio Basic, molto diffusoe conosciuto sin dai tempi degli 8088,mentre il Oelphi usa il Pascal (per l'oc-casione in versione Object Pasca/) me-no diffuso (è molto usato in ambito di-

MCmicrocomputer n. 155 - ottobre 1995

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PROVA

BORLAND DELPHI 1.0

Application Development, il che si con-cretizza in una serie di caratteristichetutte orientate alla riduzione dei tempidi sviluppo

Le versioni di Delphi, come detto, so-no due: Delphi e Delphi Client/Server.Ouest'ultimo include, oltre a tutto ilDelphi «normale», una serie di DriverSOL Links 2.5, per collegare l'applica-zione a database Oracle, Sybase, MSSOL Server, Informix ed InterBase. In-clude il Visual Ouery Builder verso SOL,poi la versione SOL 2.5 del Report-Smith, ed altro. In pratica permette disviluppare vere applicazioni Client/Ser-ver facilmente ed immediatamenteadattabili a differenti tipi di Server Dati.In questa prova vedremo solo Delphi, laversione base, per cui non parleremo,se non per citarlo, di Client/Server.

dattico), ma molto più evoluto. O 'altrocanto la Borland è tutt'ora legata, con isuoi « Turbo», al Pascal.

Una delle cose da scoprire sarà qualeè la dose di Pascal nel Delphi, ovvero ache livello occorre conoscere tale lin-guaggio per poter sfruttare al meglioDelphi. Lo vedremo.

Una caratteristica particolarmenteevoluta in Delphi è costituita dalla sezio-ne accesso ai dati. Di Delphi ne esisteuna versione Client/Server destinata achi deve sviluppare applicazioni strategi-che in cui i dati risiedano su un Server.Questa modalità di approccio nella rea-lizzazione delle Applicazioni Informatichesi chiama Upsizing: si parte dal basso,dal PC, per arrivare a costruire SistemiInformativi Aziendali distribuiti in Rete.

Nel Delphi normale ci sono una seriedi Componenti specializzati nell'inter-facciamento con i dati. E anche in que-sto Delphi sembrerebbe avere qualchecarta in più rispetto al Visual Basic, chesolo nella attuale versione 3. O Profes-siona/, dispone di un discreto set difunzionalità di accesso ai Dati, peraltroben inferiori a quelle di Delphi. Dovre-mo rifare il confronto a fine anno, quan-do dovrebbe essere uscito il Visual Ba-sic 4.0 a 32 bit.

Borland Delphi:cosa dice la Borland

Delphi è uno strumento di sviluppoche sfrutta la tecnologia RAD, Rapid

Delphi per Windows

Produttore:Borland - FranciaDistributore:15.5.Via Valera, 31/1620020 Arese (MI)Tel. 02/93582260Prezzi (IVA escfusa):Delphi per Windowsversione completaaggiornamento

Lit. 949.000Lit.399000

Le caratteristiche di Delphi, dichiara-te dalla Borland, e che verificheremo,quando possibile, nella prova, sono:- compilatore velocissimo (350.000 li-nee di codice al minuto) e possibilità diricompilazione del solo codice modifi-cato,- eseguibili EXE velocissimi, che non ri-chiedono, se si vuole, librerie DLL allequali accedere dinamicamente, e que-sto migliora le prestazioni (a scapito del-le dimensioni dell'eseguibile),- assembler integrato, per permettereeventuali rifiniture del codice,- esegui bili esenti da royalty,- Two Way Tools, ovvero la possibilitàdi sviluppare nell'ambiente Visuale, conautomatica costruzione delle righe dicodice, e la possibilità contraria di scri-vere direttamente righe di codice e di ri-trovarne gli effetti nelle viste grafiche,- reale Object Orientation con possibi-lità di riutilizzo e di creazione di nuovicomponenti,- tutorial interattivo dedicato alle princi-pali feature.

Borland Delphi:come è fatto

Allora, ricapitolando, Delphi è fatto ditre componenti principali: l'ambiente diprogrammazione Visuale (alla Visual Ba-sic, per chi lo conosce), il «motore» Da-taBase, per il collegamento ai dati, e l'Object Pasca I Language. Ouest'ultimonon è completamente compatibile con

llpzlool Finestra 1

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1). 1). 1). ~ 1). ~Cte~ng Database ""nSi<;< \AI.,SpeetOf SQL AS_SQLlF.lNI'w'mowt Engine H.., H.., Refefente Note;H.., C .. H..,

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Aeactne File Duklop Engine OesklopLoc" CorfllJl.latlOl'l

COI"'Ifiguration

Figura l -Borland Delphi 1.0 -Installazione nella notte.Borland Delphi arriva su un eD nel cui interno troviamo una directory Install che contiene le immagini dei quindici dischetti di installazione. Poi c'è una directoryManuals, poi un'altra con i dischi di installazione del Borland Database Engine e un'altra ancora con il Report5mith (immagini di cinque dischi). Poi c'è la sezioneRunimage che contiene gli eseguibili scompattati ed organizzati in sottodirectory. Infine la sezione Video, con due bei file AVI, di tipo pubblicitario.

Figura 2 - Borland Delphi 1.0 -Il Gruppo Delphi.Questa immagine parla da sé. Oltre a Delphi possono essere installati una serie di programmi accessori, complementari rispetto a Delphi, una serie di procedure diinstallazione e di configurazione dei vari componenti, necessarie per stabilire i collegamenti con i dati, una serie di Help su svariati argomenti e alcuni documentitecnici.

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BORLAND DELPHI 1.0

l'Object Pascal 7.0, per cui ci sono alcu-ne sezioni dei manuali che indicano ledifferenze a beneficio di chi volesse riu-tilizzare preesistenti porzioni di codice.

Oltre al Delphi vero e proprio, il pac-chetto contiene una dozzina di program-mi ausiliari, di programmi per la configu-razione, ecc. Di questa ricchezza ne dàesplicita testimonianza la videata delGruppo Delphi (fig. 2) generato dallaprocedura di installazione.

Anche il Delphi in sé è ricco, nel sen-so che, essendo organizzato in compo-nenti, dispone di una dozzina di finestre

SpeedS.r

Plilette delle PTopriet.'e degli Evonll

FontIl: TForml

l>dwIJridÀoOOSa<lI·-1

biS"""'" IT"••••••••• iT","~Tn.ae___ boS..-

e."oion FoomlClionIH'" 115<CienlWidlh 31SCdoo $lDD'FFF0lD T","e:-. aOoIdENb*I TIUIl

oFonl (TFonl) •

Palette dei Componenti

Edlto, del Codice

UNlTl.~procMtva TFor::::al.But.t.onlCllck(Sendet: TObj:._.

~dit.1.t.e)Ct.:- 'Buong'lorno',

FonDI....:~~,,~'*-'id!t: : .

:: JEd"1 IFonn con due Com onenti

ReportSmlth

dBASE I I P.,od.. I I ASCII

Inter Ne••. Wlndows

Sorgenti di da1llocall

DBlphl - A,chitettu'B di Database

Sorgenti di dati remote

Or.ci.S_.lnformlxInterB •••

•Figura 3 - Borland Oelphi l. O - Ambiente.Vediamo una normale situazione di lavoro con aper-te le finestre principali: la Form su cui si sta lavo-rando, la finestra per l'editazione del Codice,l'Object Inspector che è la finestrella che mostra leProprietà e gli Eventi legati all'oggetto selezionato,nel nostro caso l'intera Form. In alto la zona coman-di con due sezioni, quella di sinistra, che si chiamaSpeedMenu, che contiene una serie di pulsantid'uso generale, e quella di destra, che è la Palette,organizzata a linguette e quindi suddivisa per cate-gorie, dei vari Controlli e Componenti usabili inun'applicazione.

~ Figura 4 - Borland Oelphi l. O - Architettura per l'ac-cesso ai Dati.La specializzazione di Oelphi è l'accesso ai dati, fa-cilitato da una parte dall'abbondanza dei compo-nenti specifici e dall'altra dall'esistenza di una sot-tostante architettura, appoggiata sul motore BOE,che permette l'accesso a qualsiasi tipo di fonte deidati. Tale modalità è condivisa dagli altri prodottidella Borland di categoria OBMS, dal dBase Ve dalParadox.

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Figura 5 - Borland Oelphi 1.0 - OataBase Oesktop (OBO).Tra i vari accessori di cui è dotato Oelphi ce ne sono tanti che riguardano l'accesso dai Dati. Ouesto, che si chiama OataBase Oesktop, è un programma che serveper costruire delle Ouery in un ambiente ObE analogo a quello presente nei prodotti Borland di tipo OBMS (ad esempio nel dBase V visto nel precedente numerodi MC) e che poi scarica in formato «istruzione SOL" facilmente utilizzabile in un Oggetto TOuery dentro una Form Oelphi.

Figura 6 - Borland ReportSmith - Costruzione del Report.Ormai ha preso piede la moda di far svolgere il compito di disegnare i report e di stamparli ad un programma a sé stante, che potrebbe, al limite, anche lavorare inmodalità «stand alone", per conto suo insomma. Borland ha realizzato il ReportSmith, evolutissimo, sia perché dispone di un potente modulo per la costruzione diOuery di accesso ai dati (anche in questo caso il linguaggio è SOL), sia perché permette tutti gli interventi di tipo estetico consentiti dall'ambiente Windows. Michiedo solo perché invece nel dBase V sia stato inserito il Crystal Report, che non è della Borland. Anche in fase di disegno del Report con ReportSmith si vedonodirettamente idati.

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BORLAND DELPHI 1.0

Borland Delphi per WindowsGuida all'Uso (460 pagine)

È diviso in sezioni. La prima descrivegli Elementi Fondamentali di Delphi edel suo ambiente operativo. La secon-da, intitolata Nozioni Fondamentali, inpratica descrive le modalità di costruzio-ne e di utilizzo dei vari componentidell'Applicazione e quindi parla di Sche-de, di Menu, di Codice, di Progetti, ecc.La seconda sezione è dedicata agli Ele-menti di Programmazione. Tratta dellin-guaggio Object Pascal, della program-mazione degli Oggetti e poi dei varistrumenti di supporto alla programma-zione come il Debugger, il Compilatore,ecc.

La quarta sezione descrive una seriedi applicazioni di Esempio che spazianosu svariati argomenti. Vengono anchetrattati argomenti specifici come la ge-stione dei File, l'uso delle tecniche DDEe OLE, ecc.

Borland Delphi eer WindowsGuida per lo SViluppo diapplicazioni di DataBase(210 pagine)

Delphi è particolarmente specializza-to in applicazioni di interfaccia verso iDataBase e questo manuale è specifi-catamente dedicato alle funzionalità diDataBase. Viene descritta l'architetturaattraverso la quale l'applicazione Delphivede i dati, in qualsiasi formato sianoessi disponibili, e vengono descritti icomponenti dell'architettura. Vengonopoi descritti i vari oggetti presenti nellaPalette Component di Delphi nelle duesezioni Data Access e Data Control.Nella prima sezione ci sono i compo-nenti che servono per l'aggancio conDataBase, Tabelle e Ouery, nella secon-da i componenti «sensibili ai dati», chemostrano quindi, direttamente, e nellevarie forme proprie del tipo di compo-nente (semplici caselle di testo, liste, li-ste combinate, check box, picture boxper i campi Blob, ecc.) i dati presentinelle tabelle di origine.

Viene descritto l'uso del linguaggioSOL, che può essere usato direttamen-

cumentazione disponibile, su carta, equindi i manuali, o su CD. Start Here,pur essendo fatto di sole sei pagine,non è stato tradotto. Contiene ancheuna tavola sinottica in cui su due colon-ne sono riportati Argomenti e Sezionidei Manuali in cui gli stessi sono tratta-ti. Le colonne si chiamano For Informa-tion on ... See ...

I manuali, identici nel look, nell'ordi-ne logico di utilizzo sono i seguenti.

••

Figura 8 - Borland Lo-cal InterBase ServerManager e ISOL -Esempio di accesso aidati in locale.Nella versione "norma-le" di Delphi ci sonodue strumenti che con-sentono di sperimenta-re l'accesso ai dati at-traverso i servizi di In-terBase, pur rimanen-do in locale. Vediamosolo le Box "vuote"del Server Manager,con il quale si definisceil tipo di connessione,e deIl'ISOL, InterBaseInteractive SOL, che,una volta stabilito il col-legamento, consentedi costruire ed esegui-re delle Ouery SOL.Abbiamo intenzione diprovare, in un prossi-mo e specifico articolo,le varie funzionalità di-sponibili in Delphi perl'accesso ai dati.

••

legare a quali campi. Anche di questoparleremo un po' più dettagliatamente.

/I materialeLo scatolotto, in perfetto stile Bor-

land, contiene il CD (il cui contenuto to-tale risulta essere di ben 110 megaby-te) e i manuali, tutti in italiano menouno.

Borland ha adottato l'intelligenteprovvedimento di lasciare il prodotto ininglese ma di tradurre in italiano i ma-nuali. Ouesto facilita l'apprendimento el'uso del prodotto da parte di quei moltiche non conoscono benissimo l'inglesema conoscono bene quello strano nuo-vo linguaggio, legato all'uso del compu-ter, zeppo di termini inglesi, lasciati ininglese o italianizzati.

I manuali sono tanti, anche nella ver-sione normale di Delphi. Una prima pa-noramica la facciamo consultando il pie-ghevole «Start Here» che elenca la do-

(5]lBJ~I:EJ~~~~~~~cr •'CLIENTbOIW. 'OlOICEQ.'_ 'CLIENTllIIllr. 'NO"INATIVO', 'CLIENTbOlr. 'SEOE','CLIENTlaOIW:TELEFONO', 'CLIENTbOIW. 'CAPITAlE'. 'CLIENTlaOIr. 'SCUNTO'.'CLIENTlaOIr. 'SOCIETA'. 'CUENTllIIllr. 'OlOICEST'. 'CLIENTllIIllr.1lAT ARE6STR',UIENTllIIllW. 'OlDICECAI'O', UIENTlaOlIr. 'FATTURTOT','CLIENTI.olr. 'FATTURPER'. 'CLIENTI.olr. 'f1'l)ATADA', 'CLIENTI.olr. 'l'fOATAA','ORDINI.oar. 'OMU"ERD'. 'ORDlNllIIlar. 'OlDICEQ.', 'ORDINllIIlar. 'ODATA','ORDlNllIIlar. 'OEVASIDNE', 'ORDINI.oar. 'OTIPOPA6 •••• 'ORDlNllIIlar. 'ODATAEVA',

T_'_"'_ t e-;..n __ o: t S•••••• 1unc6ono: ta.. iat .., [.... • lDWER(dring) - ConYed to loIK>, Nol equoI UPPERlolring) . e-t lo •••n'G •••• 1IYnV"7 6 ••••• thM or ••••••It(yleaa thaft.<., Lea ••••• or equa! •

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i SeMI' SummllY

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_ Type: •• rII8.e/WIrld ••••v •••••••• : ws-Y4,1llI2I

InlerUue __ SQlfile "d" Se.slon ~ew El5Iract l:IelpSQLS_

ISQLOuIpot

operative, apribili, iconizzabili e, in certicasi, chiudibili a seconda delle neces-sità. Oueste si affiancano alla Form sucui si sta lavorando, che è il «foglio dadisegno», in cui si costruisce l'applica-zione. Più tardi descriveremo in detta-glio l'ambiente operativo, potete già ve-derlo in figura 3, e i suoi componenti.

La specializzazione di Delphi è l'ac-cesso ai Dati, accesso che avviene at-traverso un «motore» che si chiamaBorland DataBase Engine (ne vedete lacollocazione in fig. 4) e che fa da inter-faccia tra la nostra applicazione e il Da-taBase, di qualsiasi tipo esso sia, da uninsieme di file DBF disponibili sul PC lo-cale, fino alle complesse sorgenti di datiresidenti, in formato SOL, su un Server.In Delphi esistono una serie di compo-nenti che permettono di definire il Data-Base a cui collegarsi, le tabelle da ri-chiamare, le eventuali query da esegui-re, e poi, scendendo più in basso, di in-dicare quali componenti elementari col-

Figura 7 - Borland Re-portSmith - SOL.Siamo sempre in Re-portSmith e siamo alleprese con una OuerySOL che deve preleva-re i dati da più tabelleper poterli mettere adisposizione del Re-porto È evidente cheReportSmith è in gradodi ,darsi da sé" le inter-rogazioni, anche sequeste sono compIes-se, alleggerendo di unbel po' di lavoro il pro-gramma che lo ospita.In alto vediamo la pul-santiera che mostra lasequenza logica delleoperazioni da compierequando si crea un nuo-vo report.

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PROVA

BORLAND DELPHI 1 O

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Figura 9 - Borland Oelphi 1.0 - Definizione ,dine» delle caratteristiche di una Input Mask.Una pagina interessante nella Palette delle Componenti è quella Additional, che comprende una serie di control un po' meno ... standard di quelli presenti nella pa-gina Standard. Qui vediamo come sia possibile sprofondare nelle varie finestre che permettono la definizione fine delle proprietà di un oggetto di tipo ulnput Ma-sb, ovvero della Casella di Modifica in cui idati digitati devono rispettare un dato formato.

Figura lO - Borland Oelphi 1.0 -Applicazione MOI.Quando si inizia una nuova applicazione si può decidere se creare un'applicazione MOI, Multiple Oocument Interface, come quella di prova che vi stiamo mostran-do, oppure un 'applicazione 501, Single Oocument Interface, oppure un 'applicazione con interfaccl!'J carattere. Sullo sfondo vediamo la finestra Project che mostral'elenco delle varie Form che costituiscono l'applicazione e che può servire come gestore delle Form stesse.

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te da Delphi per creare delle Query suldatabase e quindi produrre delle Tabelle«virtuali». Viene trattato anche l'argo-mento Ctient/Server.

In appendice viene descritto il pro-dotto accessorio DataBase Desktop(fig. 5) che serve per creare e mettere apunto, al di fuori di Delphi, delle Queryda riutilizzare ... da dentro.

Borland Delphi per WindowsGuida alla scrittura dicomponenti (170 pagine)

La programmazione Visuale è basatasull'assemblaggio di componenti preco-struiti. Delphi ne mette a disposizioneparecchie decine, secondo una tecnolo-gia chiamata VCL (Visual Component Li-brary). Ma con Delphi è anche possibilesviluppare propri componenti, che, unavolta realizzati, sono utilizzabili al paridegli altri.

E chiaro che la realizzazione di com-ponenti è un'attività di livello superiore,nel senso che è praticabile solo da unutilizzatore particolarmente esperto oda un programmatore.

Inoltre, e questo avvalora quanto ap-pena detto, lo sviluppo di componentinon si può eseguire con gli strumenti vi-suali.

È possibile usare Delphi per crearenon solo nuovi componenti interni maanche librerie DLL, utilizzabili al di fuoridi Delphi. È anche possibile un comple-to accesso alle API di Windows.

Si pratica la vera programmazioneObject Oriented. Si lavora partendo dauno dei componenti disponibili, varian-done alcune caratteristiche ed ereditan-done delle altre.

Entrano in gioco i concetti alla basedella Object Orientation, classi, eredita-rietà, ecc.

Questo manuale parla quindi di comecreare i nuovi componenti, della pro-grammazione OOP, della creazione del-le proprietà, degli eventi e dei metodi.La seconda parte del manuale, moltoopportunamente, presenta dei significa-tivi esempi pratici.

Figura Il - BorlandOelphi 1.0 - Creazionedi una Nuova Form.Molto comodo lo stru-mento Gallery. Adesempio quando siapre una nuova Form èpossibile sceglierne iltipo, nel campionarioche ne propone inizial-mente otto. CiascunaForm della Gallery ègià riempita con unaserie di Contrai da per-sonalizzare a secondadelle necessità dell'uti-lizzatore.

Borland Reporf5mithper WindowsCreazione di Report(380 pagine)

Il ReportSmith è il generatore di Re-port della Borland. Per generatore diReport si intende un prodotto in gradodi accedere ad una fonte di dati, diestrarli magari eseguendo su di essidelle unioni, delle selezioni, degli ordi-namenti, dei calcoli di nuovi campi, poidi organizzarli, rielaborarli e riprodurli inun stampa.

ReportSmith è molto sofisticato, per-

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PROVA

BORLAND DELPHI 1.0

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Inhet.ance A.ences

Figura 12 - Borland Delphi l. O - Tutorial interattivo.Delphi mette a disposizione numerosi strumenti per imparare ad usarlo. C'è un Help molto sensibile al contesto e agli oggetti dell'ambiente, ci sono, nei manuali.sezioni dedicate all'apprendimento. C'è poi questo Tutorial interattivo, realizzato con la stessa tecnologia con la quale è realizzato quello presente in dBase, chepermette di eseguire una serie di esercizi lavorando in maniera assistita, passo passo, direttamente nel reale ambiente Delphi.

Figura 13 - Borland Delphi l O- Il padre di tutti gli oggetti.L'oggetto TObject è il primo antenato di ogni oggetto e quindi di ogni componente presente in Delphi. Chi sviluppa nuovi oggetti deve partire da un «antenato)), allimite dal TObject, dal quale è possibile ereditare una serie di proprietà e dei metodi.

mette di:- selezionare i dati escludendo quelliche non servono,- combinare dati da più tabelle,- ordinare rispetto ad uno o più campi,e raggruppare i dati,- calcolare somme, medie, ad altro suigruppi creati,- inserire testate e piè di pagina,- formattare i dati, anche ricorrendo astili predefiniti,- inserire nella stampa oggetti OLE, adesempio Grafici, oggetti Blob, ad esem-pio immagini.

Inoltre, per una proceduralizzazionedel processo, è possibile realizzare delleMacro e creare delle Dialog Box per larichiesta di parametri eventualmenteutilizzati dal Report per selezionare i datida stampare.

La lunghezza, in pagine, del manualedel ReportSmith la dice lunga sulla suaricchezza.

Il manuale parla dell'aggancio al DataSource, della organizzazione dei dati,dei possibili interventi di tipo estetico edei vari aspetti evoluti.

Se il Report deve essere distribuito aivari utenti dell'applicazione si può usareil ReportSmith Viewer, anch'esso in do-tazione.

Borland LocallnterBase Serverfor WindowsUser's Guide (210 pagine)

Nella versione base del Borland

MCmicrocomputer n. 155 - ottobre 1995

Delphi è presente anche la versione«single-user» del Borland InterBaseServer. InterBase Server è la tecnologiache permette alle applicazione DBMSdella Borland, e quindi anche a Delphi,di accedere, tramite SOL-Link, a Data-Base in formato SOL.

È chiaro che la versione Local rappre-senta una drastica limitazione rispettoalla versione Remote. Può servire fon-damentalmente in fase di sviluppo diun'applicazione, per verificare la corret-tezza delle modalità di accesso ai datiSOL, prima di convertirla all'uso in retee prima di convertirla in una vera appli-cazione Client/Server. Comunque sel'applicazione deve rimanere solo localeè probabile che non convenga svilup-parla prevedendo basi dati SOL.

Il Local InterBase Server si componedi due moduli: il Windows ISOL e il Ser-ver Manager.

Il primo è un applicativo a sé stanteche consente di collegarsi al Server Ma-nager, di scrivere l'istruzione SOL e diottenerne in un'apposita finestra i datirisultanti (fig. 8).

Le procedure per accedere daDelphi, tramite il Server Manager, ai va-ri tipi DataBase SOL sono descritte nelsecondo manuale, quello dedicatoall'accesso ai dati.

Citiamo per completezza alcune dellecaratteristiche più interessanti di Inter-Base:- conformità con l'SOL ANSI Standard1992,

- accesso simultaneo o DataBase mul-tipli,- ottimizzazione delle Ouery, per miglio-rare le performance,- riconoscimento dei campi BLOB (Bi-nary Large OBjectl.- riconoscimento dell'integrità referen-ziale dei dati, di tipo dichiarativo,- possibilità di utilizzare «Stored Proce-dures», residenti ed eseguite nel Ser-ver,- possibilità di utilizzare «Triggers», chesono moduli di programmi attivati auto-maticamente in fase di gestione del Da-taBase,- riconoscimento dei vari tipi di Join,- gestione degli accessi concorrenti,- ecc.

Ribadiamo che l'utilizzo di base datiSOL, e quindi l'utilizzo dei servizi delServer InterBase, ha senso solo in ap-plicazioni di tipo Client/Server, in cuiDelphi svolge i compiti di Front End ver-so l'utente che accede, in maniera otti-mizzata a seconda del tipo di operazioniche deve compiere, ai DataBase sulServer.

L'ambiente operativo di DelphiNell'analizzare l'ambiente operativo

di Delphi occorrerebbe cosiderare duecasi: che già si conosca il Visual Basicdella Microsoft, che è attualmente ilprodotto di sviluppo visuale più diffuso(o qualche prodotto simile) oppure chenon si conosca nessun prodotto di tale

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PROVA

BORLAND DELPHI 1.0

Figura 15 - Borland Delphi 1.0 - Oggettistica.Abbiamo piazzato in un'unica Form tutti i componenti presenti nella paginaVBX e nella pagina Samples della Palette dei Componenti. Sono degli oggettipreconfezionati di una certa complessità che possono tornare molto comodi,probabilmente mai tutti insieme, in applicazioni particolari

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gere O modificare) le proprietà dell'og-getto selezionato e gli eventi generatidall'oggetto. Le proprietà sono organiz-zate in modo gerarchico per facilitarnela gestione, ad esempio alla voce di pri-mo livello Borderlcons, corrispondonouna serie di voci di secondo livello (Si-stem, Max e Min). In molti casi (lo ve-diamo nella fig. 9, dedicata all'oggettoInput Mask) la definizione di una pro-prietà richiama proprie specifiche fine-stre di dialogo (ad esempio quella perscegliere i Font, quella per scegliere iColori, ecc.);- in secondo piano la finestra con il co-dice. Trattandosi di programmazioneObject Based, il codice è legato al veri-ficarsi di un evento su un oggetto. Nelnostro caso l'evento è il click sul pul-sante e l'azione conseguente è la mo-difica della proprietà Text della casellaEdit.

La sintassi completa è: ~

Forml

ed Thu Frf So.1

2 3 4 5 6.89 lO 11 12 13 14 1516 17 18 19 20 21 2223 24 25 26 27 28 2930 31

!~aCC8SS20g.

OdosOidepl0";n31

Figura 14 - BorlandDelphi l. O - La LibreriaVCL al gran completo.Dal punto di vistadell'utente un compo-nente è qualcosa dascegliere dalla Palettedei Componenti peressere usato nell'appli-cazione, e poi da mani-polare nell'ambiente vi-suale di programmazio-ne oppure attraverso ilcodice. Da un punto divista più tecnico si trat-ta di un discendente,più o meno lontano,del TObject La Palettedei Componenti Basedi Delphi ne presentainizialmente oltre 75.

Memo CheckBox Ustllox scrolllBar Radi1oGrouPi I

MainMenu LabelI

Appli •••zioni accessorie

TFo~ •ButtonlClick (Sender: TObject);

In Visual Basic invece la sintassi sa-rebbe:Sub CO'DIDancUClick O

text1. Text = "Buongiorno"End. Sub

Come si vede, anche se l'esempioindicato è il più semplice possibile, sitratta di due strutture di programmazio-ne identiche, con minime differenze do-vute al fatto che Delphi usa come lin-

:='Buongiorno' ;

procedurebegin

edit1.textend;

destra la Palettedei Componenti,organizzata in pa-gine specializzateper argomento.Le pagine sono seleziona bili tramite lelinguette poste in basso;- in primo piano la Form in lavorazione,che contiene due oggetti: un Pulsante(Button), su cui è stata posta la scrittaPigia, e una Casella di Testo (Edit), nellaquale proveremo a scrivere qualcosa odirettamente da tastiera oppure da pro-cedura;- sulla sinistra la finestra Object Inspec-tor dalla quale si possono gestire (Ieg-

categoria. Nel primo caso si può sicura-mente procedere per analogie, che traDelphi e Visual Basic sono parecchie,nel secondo caso occorre fare una de-scrizione più dettagliata dell'ambiente edei suoi componenti.

Per questo tipo di descrizione faccia-mo riferimento alla figura 3. In tale figu-ra vediamo i principali componentidell'ambiente di sviluppo Delphi:- in alto il pannellone che comprende ilmenu, in alto, e un po' più sotto due al-tri elementi. A sinistra la SpeedBar, pul-santiera con i comandi di tipo generale,che riguardano accesso ai file, organiz-zazione degli oggetti, e così via. Sulla

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PROVA

BORLAND DELPHI 1.0

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Figura 16 - 80rland Delphi 1.0 - Finestra Tabbed e V8X Control.Qui vediamo due cose. La finestra a linguette, nella quale si possono definire numero e caratteristiche delle varie pagine individuate dalle linguette. Poi vediamo ilfenomenale componente ChartFX, che, essendo un V8X che rispetta le specifiche di Microsoft Visual 8asic, si può utilizzare anche al di fuori di Delphi. È quasi unprogramma di Charting a tutti gli effetti, infatti dispone di una pulsantiera operativa che permette di cambiare, anche interattivamente, il tipo di grafico e le varie ca-ratteristiche dei suoi elementi.

Figura 17 - 80rland Delphi 1.0 - Personalizzazione del Pannello VCL.La finestra a linguette Environment Options serve per configurare le varie opzioni che riguardano il modo di lavorare con Oelphi. Sono, tra le altre cose, personaliz-zabili sia la Speed8ar che la Palette dei Componenti. L'operazione si esegue molto semplicemente da questa finestra. A sinistra l'elenco, allungabile, delle Paginedella Palette, a destra ivari componenti inseribili nelle pagine.

guaggio l'Object Pasca I e VB il Basic.Nei due blocchetti di istruzioni le unicherighe che deve scrivere il programmato-re sono quelle che indicano l'azione sul-la casella di testo.

Esistono altre finestre di servizio e diutilità. Ad esempio nella figura 10 vedia-mo, oltre ad un'applicazione MOI, la fi-nestra ProjectManager, che mostral'elenco delle Form che compongonol'applicazione.

Nella figura 11 vediamo la videatadella Gallery che mostra le varie tipolo-gie di Form «pretrattate», tra le qualiscegliere quella desiderata quando si in-serisce, nell'applicazione in corso, unanuova Form. In pratica si tratta di Formcon alcuni oggetti standard già piazzatia bordo.

le Gallery riguardano sia le nuoveApplicazioni, che possono essere di tipoMOI, di tipo SOl, oppure di tipo CRT(orientate alle videate OOS), che le nuo-ve Form.

Per imparareIndichiamo tre possibili metodi per

imparare ad usare Oelphi.Il primo è l'uso del Tutorial Interattivo

che permette di eseguire degli eserciziin maniera guidata ed operando diretta-mente nell'ambiente Oelphi. la tecnolo-gia utilizzata è la stessa del Tutorial deldBase V, provato nel numero scorso diMC. Purtroppo il numero delle lezioni è

esiguo rispetto alla vastità del prodottoe alle tipologie di applicazioni che per-metterebbe di sviluppare. In figura 12vediamo un momento di una lezione ri-guardante applicazioni orientate alla ge-stione dei OataBase.

Il secondo metodo, più approfondito,è quello di eseguire gli esercizi propostinei manuali. Non è un metodo interatti-vo .. e farà storcere il naso a chi nonvuole studiare sui libri.

Il terzo metodo consiste nel ricorsoall'Help di Oelphi, che è molto efficacein quanto è sensibile al contesto ed aglioggetti. Ad esempio se si seleziona unqualsiasi componente, sia sulla Palettedei Componenti sia sulla Form, qualoravi sia già stato piazzato, e si preme F1appare la finestra dell'help che ne de-scrive significato, ne elenca proprietà,eventi e metodi. Sulla finestra ObjectInspector basta selezionare una qualsia-si proprietà e poi premere F1 per averela spiegazione di quella proprietà, a co-sa serve, come settarla, ecc. In fase discrittura del codice basta selezionareuna istruzione, una funzione o quant'al-tro per avere, premendo F1, tutte lespiegazioni del caso.

La libreria dei ComponentiGli oggetti visuali inseribili nelle varie

Form che costituiscono un'applicazioneOelphi si chiamano Control (anche in Vi-sual Basic si chiamano così). Si tratta di

componenti visuali appartenenti ad unaserie di precise categorie. Da qui la si-gla VCl, utilizzata in Oelphi, che èl'acronimo di Visual Component library,nel senso che Oelphi propone una sualibreria di ben 75 componenti preconfe-zionati, che esplicita nell'apposita Palet-te dei Componenti, sempre al suo po-sto in alto a destra della videata, in cuiquesti vengono organizzati per argo-mento.

Esistono due grosse categorie dicomponenti, quelli che si vedono, pos-sono essere attivati, propongono o rice-vono dati, che si chiamano WindowedControl (es. una casella di testo), e glialti, Nonwindowed Control, che si vedo-no e non sono attivabili (es. un'etichet-ta). Altri poi, ad esempio quelli da usareper stabilire gli «agganci» con le Tabelledi un OataBase, scompaiono in fase diesecuzione del programma.

Tutti i Control ereditano una serie diproprietà da un oggetto astratto «padredi tutti gli oggetti» (si chiama TControl).Questo fatto deve essere ben compre-so da chi volesse sviluppare propri Con-trol. Il nuovo Control deve comunquepartire dal TControl o da un suo discen-dente (nella figura 13 vediamo l'ObjectBrowser che mostra tutta la gerarchia).

In figura 14 vediamo un collage contutti i Control standard. la pagina cuiappartengono la potete vedere leggen-done la linguetta. Molto sinteticamenteelenchiamo le varie categorie:

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PROVA

BORLAND DELPHI 1.0

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Figura 18 - Borland Delphi 1.0 - Controlli per la gestione del DataBase.Una delle specialità di Delphi è l'accesso ai dati che viene favorito dalla presenza di una specifica pagina, anzi due, della Palette dei Componenti Icontrolli Data-Source e Table, che vedete nella Form su cui stiamo lavorando, scompaiono quando il programma viene eseguito. Sulla Form si può inserire if controllo DBNaviga-tor che contiene fino ad un massimo di dieci pulsanti, che si possono utilizzare o meno impostando opportune specifiche nefl'Object Inspector.

Figura 19 - Borland Delphi 1.O - Gestione evoluta del DataBase.Questo è un fotomontaggio in cui vediamo sia la Form in lavorazione che la Form in esecuzione. Il particolare che ci interessa è la possibilità di definire unaSubForm indicando la modalità di collegamento con la Form Master. In alto vediamo i vari Control della sezione DataAccess, ai quali vanno aggiunti quelli della se-zione Data Control, in cui troviamo i componenti «sensibili ai dati".

- Standard, ovvero la collezione deglioggetti standard di Windows, menu, ca-selle di modifica, combo box, etichette,pulsanti di opzione, ecc. L'unico proble-ma è decidere in che lingua indicare ivari oggetti, per il resto sono facilissimida usare;- Additional, oggetti Windows.. menostandard, anche se molti di questi sonoabbastanza diffusi. Quindi Pulsanti conimmagini che variano, Caselle di testocon testo formattato, Griglie di due tipi,Immagini e Profili grafici posti sullaForm, Caselle di testo a pagine, poi Cor-nici a linguette, ed altro;- Data Access, per definire tutte le spe-cifiche di collegamento ai dati;- Data Control, una serie di elementi«sensibili ai dati}), in grado di ricevere eprodurre dati;- Dialog, accesso alle Dialog Box stan-dard di Windows. File Apri, Scelta deiColori, dei Font, Dialogo con la Stam-pante, ecc.;- System, accesso a tutte le funzioni eServizi di sistema, File Manager, DDE,OLE, Timer, servizi Multimediali, ecc.

Le ultime due sezioni riguardano icontrolli VBX, e quindi la possibilità diusare librerie VBX che rispettano lostandard Microsoft. Delphi ne porta, emostra nella sezione VBX, una piccolaserie. L'ultima sezione Samples contie-ne esempi di controlli autocostruiti. C'èuna palette per la scelta del colore, uncalendarietto per la scelta della Data, edaltro.

Nella figura 15 vediamo un asse m-blaggio in un'unica Form di tutti i Con-trol presenti nelle due ultime paginedella Palette.

Nella successiva, la 16, vediamo unaForm a linguette e, sulla pagina scelta,un Grafico realizzato con l'eccezionaleVBX ChartFX in dotazione. L'aspettoche più ci ha impressionato di questoComponente VBX è che dispone di unaToolbar con una quindicina di pulsantiattivi che agiscono sul grafico visualizza-to, al limite anche per cambiarne il tipo.Il VBX è standard MS Visual Basic, e in-fatti, lo abbiamo provato, funziona an-che con VB 3.0 Professional.

La VCL risulta ricchissima, contienetutti i componenti che potrebbere esse-re necessari, oppure solamente utili, inun'applicazione Windows. Ci sono an-che quelli più evoluti come l'Outline,per proporre liste di dati organizzati ge-rarchicamente, o il Tabbed, per la crea-zione di finestre a pagine «Iinguettate}).Si tratta di due Control tipici di Win-dows '95. Anche la sua organizzazione(stiamo parlando della VCl) ci sembrarazionale al punto che sembra improba-bile la necessità di dover personalizzarela sua Palette, operazione comunquepossibile (si veda la figura 17).

A proposito di Windows '95 va dettoche Delphi 1,0 utilizza gli stessi oggettitipici del nuovo sistema operativo, Ap-plicazioni sviluppate con Delphi 1.0 po-tranno conseguentemente essere diret-tamente compilate nella prossima ver-

sione '95, senza dover eseguire inter-venti sul codice.

L'Accesso ai DatiLa Borland ha una tradizione consoli-

data nel settore DataBase e quindi è na-turale che anche il nuovo nato, il nostroDelphi, sia specializzato in questa atti-vità così importante.

Delphi dispone di una grande quan-tità di Controlli specializzati nell'accessoai dati. I Controlli sono resi disponibili indue pagine della Palette dei Componen-ti. Nella pagna Data Access troviamo iControlli che servono per stabilire il col-legamento tra l'applicazione e i dati. Oc-corre definire quale è il DataBase (nelcaso utilizzo di file DBF, il nome del Da-taBase è il nome della Subdirectoryl,quali sono le Tabelle, quali sono leQuery. Si possono definire, in caso diapplicazioni Client/Server, le Stored Pro-cedure da lanciare sul Server.

Nel caso in cui si voglia realizzare unaForm con una SubForm occorre inserirepiù controlli e tra le specifiche di questiindicare quale siano i campi di collega-mento tra le due Tabelle e/o Query.

Una volta definiti i collegamenti usan-do i vari Contrai che durante l'esecuzio-ne del programma spariscono, si passaalla sezione Data Contrai in cui troviamouna serie di elementi «sensibili}) ai Dati.Caselle di Modifica, Etichette, Liste eCombo Box, Griglie, Pulsanti di Opzio-ne, Picture Box, ecc., per i quali va defi-

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PROVA

BORLAND DELPHI 1.0

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Figura 20 - Borland Delphi 7.0 - DataBase Form Expert.Per facilitare la predisposizione delle Form necessarie in un'applicazione orientata alla gestione dei datl~ Delphi mette a disposizione un Form Expert, owero unaprocedura di autocomposizione con la quale si possono realizzare alcuni tipi fondamentali di Form. Il tipo più evoluto è quello Multitable che si usa per mostrare inun'unica scheda i dati di due tabelle in relazione Uno a Molti tra di loro.

Figura 21 - Borland Delphi 7.0 - Strumenti ausiliari: Image Editor.Tra gli strumenti accessori troviamo f'lmage Editor, che serve per generare BitMap, Cursori, Icone, ma soprattutto Immagini di Risorse, utili nell'applicazione che sista sviluppando.

nita l'origine dei dati.Lo strumento principale per la naviga-

zione tra i record è il controllo DBNavi-gator che propone un massimo di diecipulsanti per scorrere, per cancellare, in-serire, modificare i record (figg. 18 e 19).

In ogni caso il prototipo della Form,in un'applicazione che interfaccia deidati, può essere costruito con una pro-cedura automatica, tipo autocomposi-zione (fig. 20). Si richiama dal menuHelp e permette anche di realizzare unaForm di tipo Master-Detail, in cui ci siauna testata, una SubForm con i dati incolonna, e una zona dettagli mostrati inuna griglia.

Gli accessoriVediamo di nuovo la figura 2, che

mostra le varie Icone scaricate nel grup-po Delphi, per controllare se abbiamoparlato di tutto. C'è Delphi, si sono ilServerManager e l'ISOL, propri dellaversione locale di InterBase, c'è il Re-portSmith con il suo Viewer, c'è il Data-Base Desktop e l'Icona per la configura-zione del Borland DataBase Engine.Troviamo poi una serie di Help riguar-danti una serie di argomenti, anche di ti-po più tecnico, che non possiamo trat-tare in sede di prova, poi un paio diReadMe.

Ci sono alcuni strumenti evoluti perla diagnostica dell'applicazione, il Win-Spector, o, per l'analisi dei MessaggiWindows, il WinSight. C'è l'lmage Edi-

tor, che serve per preparare, parallela-mente rispetto a Delphi, eventuale ma-teriale grafico, di vario tipo, necessarioall'applicazione (fig. 21)

ConclusioniÈ troppo presto per pronunciarsi in

maniera precisa su un prodotto cosìnuovo, così complesso e così interes-sante. Personalmente conosco bene ilVisual Basic della Microsoft per cui nelvedere Delphi della Borland non ho po-tuto evitare di fare continui confronti.

Le modalità di utilizzo di Delphi sonoabbastanza analoghe a quelle del VisualBasic, anche se, ripetiamolo, il primo èun compilatore ed il secondo un inter-prete. Gli elementi principali in gioco so-no pressappoco gli stessi.

Delphi, che è di due anni più giovanedel VB 3.0, ha molte cose in più. Innan-zitutto molti controlli, tutti subito dispo-nibili, poi molte proprietà in più. Adesempio, tanto per citarne una tra le piùevidenti, ogni oggetto ha la proprietàHint e ShowHint, con le quali è possibi-le definire una spiegazione di ciascunooggetto, spiegazione che appare neipressi dell'oggetto stesso quando ilmouse ci passa sopra. Anche l'ambien-te in cui si opera è molto più evoluto. Èpossibile eseguire selezioni multiple dioggetti per cambiare le proprietà di tutticon un'unica operazione. Sono disponi-bili funzionalità di allineamento degli og-getti nella Form ed altri strumenti che

velocizzano il lavoro.È stata adottata le tecnica «Two Way

Tools» che consiste nella possibilità dilavorare, il più possibile, nell'ambienteVisuale e ottenere il Codice e, vicever-sa, nello scrivere direttamente il codiceed ottenere il risultato sulla Form.

Bisognerà vedere, conducendo spe-cifiche e più approfondite prove, quantopossano essere spinte le funzionalità diaccesso ai dati, che, come detto piùvolte, si avvalgono di un gran numero dicontrolli specifici, e quindi, alla fin fine,se Delphi possa essere utilizzato persviluppare complesse applicazioni ge-stionali, anche in caso di aggancio a Da-taBase SOL su Server e quindi condivisiin rete da molti utilizzatori.

In particolare pensiamo di eseguireuna prova di approfondimento della se-zione accesso ai Dati già dal prossimonumero di Me.

Il linguaggio Object Pasca I non pre-senta difficoltà, nel senso che non oc-corre saperlo prima o impararlo prima,lo si impara via via che, usando Delphi,occorre scrivere del codice.

L'impressione è che Visual Basic, og-gi il più usato strumento di Sviluppo Vi-suale per Windows, abbia trovato un te-mibile concorrente. Vedremo se la pros-sima versione 4.0 di VB offrirà nuovecaratteristiche tali da far riequilibrare ilconfronto, che oggi vede favoritoDelphi. Anche i primi dati relativi allevendite in USA confermano questo giu-dizio. ~

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