book_fotografia
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ambulantifotografie effimere
“Uomini e donne avvicinatevi
Accomodatevi,
non ammassatevi!
Spazio ce n’è!
Venite gente i miei articoli
Sono imperdibili
davvero unici
Per tutte le età!
Amici semi nuovi, vecchie arpie
Due lacrime d’amore tre bugie!
Un paio d’ali con la ruggine
Parole frivole e frasi ermetiche
Un bacio che fu!
Un desiderio un’abitudine
Carezze tenere una vertigine
Un sorso di blu!
Corri ad emozionarti pure tu
Un’esclusiva costa un po’ di più
Ci metto il cuore
La mia onestà
Sono nato per questa vita!
Semino tracce di felicità
Anche se non l’ho mai bevuta
Fidati pure di un ambulante
Se tu ci credi ci credo anch’io
E’ così rara un’intesa, amico mio
Questo mestiere finisce con me
L’ultima offerta è per te
Venite fuori dalle macchine
Voglio distinguervi
E riconoscervi
Svelatevi qui
Sono occasioni da non perdere
Assicuratevi in tempo utile un’identità
Riabilitare i sensi è un’idea
Acquistami un sorriso o vado via!
Ci metto il cuore
La mia onestà
E’ la strada la mia palestra
Io grido in piazza la mia verità
Finché non ti vedrò in finestra
sono ambulante per vocazione
Piove o c’è il sole mi trovi lì
Un giro e una canzone e via così
Questo mestiere finisce con me
L’ultima offerta è per te.
Se un paradiso non c’è
Allora torna da me!”
Renato Zero – L’ambulante
fotografia in copertina di Giacomo Palazzi
fotografia di Pierre Martinuzzi
fotografia di Andrea Olivo
ambulanti
fotografia di Francesca Guidetti
fotografia di Mirko Fort
fotografia di Lorenzo Pinna
Come potevamo non inserire un po’ di poesia
che cercasse di rispecchiare ciò che noi con la
fotografia abbiamo immortalato? Quanto
sono veritieri questi versi quando pensiamo
agli occhi dei bimbi o alla miriade di turisti di
tutte le età che si rivelano più estasiati dei
bimbi stessi?
Magie di Venezia.. sì, io oserei dirla così. Il
fascino di questa città sa riversarsi un po’ in
tutto una volta che i visitatori raggiungono le
gradinate della stazione dopo aver varcato
l’ingresso. I loro sguardi restano incantesema-
ti dal primo momento, quello in cui con
ammirazione mirano al Ponte degli Scalzi e
subito dopo ancora gli stessi occhi li serbano
per quei pupazzetti in gomma e farina che si
trovano sopra, una volta contemplato il
panorama che si presenta dall’alto del ponte
e aver ceduto all’impulso di scattare le prime
fotografie con il Canal Grande sottostante. E
ancora meglio sarà quando giungeranno alle
ambulanti dei tipici souvenir, perché è il
tipico che colpisce.. sebbene noi, che siamo
diventati degli abitudinari, non riusciamo più
a considerare tutta questa meraviglia. Anzi,
forse ne siamo persino un tantino infastiditi..
Ecco quindi che comincia la nostra missione:
tornare a svelare il fascino che va dal lenzuolo
bianco steso a terra ad esibire le borse sino
agli acquarelli dei pittori di strada, percorren-
do Strada Nuova sino a Piazza S.Marco e le
Zattere. Tornare a ricercare quella meraviglia
che attira tanto le persone venute da fuori
fino al nostro piccolo mondo lagunare.
Troviamo così, lungo il nostro percorso, le
bancarelle dei gadgets veneziani tipici (t-shirt
Venezia, gondolette, portachiavi e bolle di
vetro con la neve che cade.. proprio così,
quelle che vostra zia prega di non dover
rivedere come souvenir ogni volta che
tornate dai vostri viaggi), bancarelle di
sciarpe, articoli giovanili alternativi-emo-
punk, ombrellini in pizzo, lanterne di carta
arzigogolata, ninnoli, cannoli e mi fermo qui,
la lista sarebbe infinita..
Mi fermo agli artisti dopo S.Marco ad ammi-
rare la loro dote e il Canal Grande che
continua. E voi fermatevi altrettanto per
catturare le nostre fotografie come noi
abbiamo catturato questi retroscena di un
commercio che è l’anima delle calli di
Venezia.
Andrea Olivo
ambulanti
ambulantifotografie effimere
corso di fotografiascuola internazionale di grafica
venezia . ottobre 2009
Progetto a cura di:
Mirko Fort
Francesca Guidetti
Pierre Martinuzzi
Andrea Olivo
Giacomo Palazzi
Lorenzo Pinna