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BOLLETTINO SALESIANO RIVISTA DELLAFAMIGLIASALESIANA FONDATA DA SANGIOVANNIBOSCONEL1877 Cooperatori :continuateavivere ilmeravigliosoidealesalesianonellafamiglia, nellasocietà,sullavoro,nellascuola .. . GiovanniPaolo Il (3settembre1980) 1 .IlVangelo . . . I B S .C C i IlNuovoRegolamento : UNDONODELLOSPIRITOSANTO ALLACHIESADIOGGI Come contributoallostudiodelTemadiquest'annodonFrancescoMaraccani,ispettore sa- lesianonelVenetooccidentale,offreaiCooperatorialcuneconsiderazioni checi sembrano assai lucideedindovinate,equindimeritevolidi attenta lettura . Neriportiamolaprimaparte,rimandandoalprossimonumeroperilseguito . Cidomandiamocos'èunRegolamentodiun'As- sociazionecristiana .Lasempliceparola«regolamento»ci richiamaaspettigiuridici :unaspettononbenaccoltodalla sensibilitàdeigiovanid'oggiedelqualedobbiamosve- stirciperaccettarelaprospettivaevangelicadiognicri- stianocheviveilsuo«seguireCristo»secondolaregola fondamentale :ilVangelo . IlVangelostabiliscecomeseguireCristoecomepra- ticareilcomandamentodell'amorediDioedelprossimoin cuisappiamocheconsistel'essenzadellasantità . QuandonoipensiamoalCristianoeallasuanormadi vitanonpensiamochealVangelo,allaParoladelSignore . ManoisappiamocheloSpiritoSantonelcorsodella storiahavolutoarricchirelasuaChiesadimoltissimidoni propriopromanantidallapromessadelSignorediinviareil suoSpiritodiVeritàediamorepercondurrelaChiesa versolarealizzazionedelRegnodiDio . 2 ._vissutodaDonBosco LoSpiritoSantohaarricchitolaChiesaditanti«ca- rismi»(idonidelloSpirito)passatiattraversol'esperienza concretadiuominimossidalloSpiritochehannocoltoal- Inquestonumero : RelazionesulCongressoNazionale ANNO106N2 2'QU :NDfCtNA 15GENNAIO1982 SPED .ZEONEINABBONAMENTOPOSTALEGRUPPO2°70 : cuniaspettidellaviaindicatadalSignorenelsuoVangelo elihannoincarnatieconcretamentevissuti . LoSpiritoSantohafattosorgeredelleesperienzevive diuominichehannoseguitoCristoehannocoltoalcuni aspettiparticolari,caratteristicidelVangelo,elihannoin- carnatinellorotempoetrasmessiallaChiesaperchédi- ventasseroundonopermanentedellaChiesa . Ebbene :noicrediamocheDonBoscoèstatounodi questiuominisuscitatodalloSpirito . Leggiamodall'Introduzioneal NuovoRegolamento (N .R .) : «Consenso diumilegratitudinecrediamochei Cooperatori sono sortinondasoloprogettoumano,ma periniziativadiDio .LoSpiritoSanto ... suscitòDon Bo- sco... » . LoSpiritoSantohadatoquestodonoallaChiesanella personadiDonBosco . DonBosco,nell'esperienzadelloSpirito,haincarnato concretamenteunmododivivereilVangeloehatra- smessaquestomodoallasuaFamiglia - quellachenoi chiamiamoFamigliaSalesiana . Quandonoiparliamodi«regolamento» intendiamo questaregoladivita(=Vangelo),maunaregoladivita cheèpassataattraversol'esperienzaspiritualediunuo- mosuscitatodalloSpirito,cheèdiventataesperienzadi un gruppodicristianichevoglionoseguireCristo . 3 .UnaCartaCostituzionale IlRegolamentoalloranonèpernoiuninsiemedinor- me(ancheselecontieneperilbisognodiungruppodi PARTICOLARMENTEINDICATOPER I COOPERATORISALESIANI 1

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BOLLETTINO

SALESIANORIVISTA DELLA FAMIGLIA SALESIANA FONDATA DA SAN GIOVANNI BOSCO NEL 1877

Cooperatori: continuate a vivereil meraviglioso ideale salesiano nella famiglia,nella società, sul lavoro, nella scuola . . .

Giovanni Paolo Il(3 settembre 1980)

1 . Il Vangelo . . .

IBS.CC i

Il Nuovo Regolamento :UN DONO DELLO SPIRITO SANTOALLA CHIESA DI OGGI

Come contributo allo studio del Tema di quest'anno don Francesco Maraccani, ispettore sa-lesiano nel Veneto occidentale, offre ai Cooperatori alcune considerazioni che ci sembrano assailucide ed indovinate, e quindi meritevoli di attenta lettura .

Ne riportiamo la prima parte, rimandando al prossimo numero per il seguito .

Ci domandiamo cos'è un Regolamento di un'As-sociazione cristiana. La semplice parola «regolamento» cirichiama aspetti giuridici : un aspetto non ben accolto dallasensibilità dei giovani d'oggi e del quale dobbiamo sve-stirci per accettare la prospettiva evangelica di ogni cri-stiano che vive il suo «seguire Cristo» secondo la regolafondamentale : il Vangelo .

Il Vangelo stabilisce come seguire Cristo e come pra-ticare il comandamento dell'amore di Dio e del prossimo incui sappiamo che consiste l'essenza della santità .

Quando noi pensiamo al Cristiano e alla sua norma divita non pensiamo che al Vangelo, alla Parola del Signore .

Ma noi sappiamo che lo Spirito Santo nel corso dellastoria ha voluto arricchire la sua Chiesa di moltissimi doniproprio promananti dalla promessa del Signore di inviare ilsuo Spirito di Verità e di amore per condurre la Chiesaverso la realizzazione del Regno di Dio .

2. _vissuto da Don Bosco

Lo Spirito Santo ha arricchito la Chiesa di tanti «ca-rismi» (i doni dello Spirito) passati attraverso l'esperienzaconcreta di uomini mossi dallo Spirito che hanno colto al-

In questo numero :Relazione sul Congresso Nazionale

ANNO 106 N 2 • 2' QU :NDfCtNA • 15 GENNAIO 1982SPED.ZEONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° 70 :

cuni aspetti della via indicata dal Signore nel suo Vangeloe li hanno incarnati e concretamente vissuti .

Lo Spirito Santo ha fatto sorgere delle esperienze vivedi uomini che hanno seguito Cristo e hanno colto alcuniaspetti particolari, caratteristici del Vangelo, e li hanno in-carnati nel loro tempo e trasmessi alla Chiesa perché di-ventassero un dono permanente della Chiesa .

Ebbene: noi crediamo che Don Bosco è stato uno diquesti uomini suscitato dallo Spirito .

Leggiamo dall'Introduzione al Nuovo Regolamento(N .R .) : «Con senso di umile gratitudine crediamo che iCooperatori sono sorti non da solo progetto umano, maper iniziativa di Dio. Lo Spirito Santo . . . suscitò Don Bo-sco. . . » .

Lo Spirito Santo ha dato questo dono alla Chiesa nellapersona di Don Bosco .

Don Bosco, nell'esperienza dello Spirito, ha incarnatoconcretamente un modo di vivere il Vangelo e ha tra-smessa questo modo alla sua Famiglia - quella che noichiamiamo Famiglia Salesiana .

Quando noi parliamo di «regolamento» intendiamoquesta regola di vita (= Vangelo), ma una regola di vitache è passata attraverso l'esperienza spirituale di un uo-mo suscitato dallo Spirito, che è diventata esperienza diun gruppo di cristiani che vogliono seguire Cristo .

3. Una Carta Costituzionale

Il Regolamento allora non è per noi un insieme di nor-me (anche se le contiene per il bisogno di un gruppo di

PARTICOLARMENTE INDICATO PER I COOPERATORI SALESIANI

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darsi una struttura), ma è per noi come la carta co-stituzionale in cui è condensato il progetto evangelico edapostolico di Don Bosco e quindi il progetto di coloro chevogliono seguire Cristo imitando Don Bosco .

Allora il Regolamento ci dà la carta d'identità di unavocazione nella Chiesa, di una chiamata che è via di san-tità personale, chiamata che è prima di tutto la chiamata diDon Bosco fattasi esperienza nella sua vita e che diventachiamata di altri gruppi nella Chiesa .

4. Una Missione

Ma insieme il Regolamento è anche l'indicazione diuna missione nella Chiesa . È il mandato dei Cooperatoriricevuto dallo Spirito Santo per essere apostoli nellaChiesa .

Il Regolamento allora è «l'angolatura vocazionale concui il Cooperatore vive il Vangelo» (don Egidio Viganò), è ilmodo concreto con cui noi viviamo il Vangelo .

S. Una ricchezza spirituale

In un Regolamento di un'Associazione spirituale glielementi evangelici e spirituali prevalgono su quelli giu-ridici .

Anche già nel Regolamento scritto da Don Bosco èvero questo, anche se in quel tempo appaiono più ab-bondanti gli elementi giuridici (voluti del resto dal DirittoCanonico anche oggi) per indicare la regola di vita ; èquindi sempre un'azione dello Spirito Santo .

Nel Proemio al N . R . si legge : «Troverai qui contenute lericchezze spirituali della tradizione salesiana sui Coo-peratori e le norme fondamentali per la loro vita» .

Sono messi in evidenza questi due elementi : da unaparte gli elementi spirituali che sono prevalenti, per cui pernoi il Regolamento rappresenta il nostro modo di vivere ilVangelo; dall'altra parte alcune norme giuridiche in cui sistruttura un'associazione .

Esse orientano in forma stabile il senso della vocazionesalesiana e ne illuminano la missione, lo spirito e la fe-deltà .

Il Regolamento è la carta d'identità di una vocazione, cidà il senso profondo, vivo, della vocazione, ma insieme èanche un mandato, una missione .

Inoltre : Ai Cooperatori che vi sono fedeli assicuranol'autenticità della vita evangelica indicata loro da Don Bo-sco e promossa dal Concilio Vaticano Il.

«Assicurano l'autenticità della vita evangelica» : il chesignifica che il Regolamento si rifà al Vangelo, è illuminatodal Vangelo, non solo, ma è il nostro modo di vivere il Van-gelo. Il Vangelo rimane per noi la Regola suprema.

Però «assicurano l'autenticità della vita evangelica» ma inquella prospettiva particolare che lo Spirito Santo ha datoalla Chiesa attraverso Don Bosco. Quindi assicurano l'au-tenticità della vita evangelica indicata loro da Don Bosco.

6. 11 Regolamento

In questo Proemio è davvero condensato cos'è per noiun Regolamento . Il Rettor Maggiore (don Ricceri) nellapresentazione del Regolamento mette in evidenza alcuniaspetti caratteristici . Ne sottolineiamo due :- Anzitutto mette in luce come nel N.R. sono illustrati

lo spirito e la missione salesiana (e parla di autentico spi-rito salesiano e vera missione salesiana) ma illustrati nellachiave che è propria del Cooperatore e quindi nella chiavesecolare, cioè in quello stile particolare di vita che i Coo-peratori adottano, per cui vivono lo spirito di Don Bosco ela missione salesiana vivendo nel secolo .

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GRAZIE:All'attuale ispettore della Sicilia giunsero, poco

dopo la nomina avvenuta nell'estate scorsa, gli au-guri dei Cooperatori dell'isola . La sua risposta nontardò molto .

Vale la pena leggerla .

Carissimi fratelli Cooperatori,mi è di conforto, in un momento così delicato della mia

esistenza, sentirvi vicini sia singolarmente che co-munitariamente .

A voi debbo tanta gratitudine per la forte carica con cuiavete saputo testimoniare il fascino che su di voi esercitala figura di Don Bosco . Campi di lavoro, convegni na-zionali dei GG. CC. incontri e rapporti personali sono di-ventati per me tempi forti di salesianità nei quali mi sonoritrovato discepolo alla vostra scuola, di motivato en-tusiasmo e di speranza . Di qui la mia simpatia per l'As-sociazione CC . che, insieme alle altre componenti dellaFamiglia Salesiana, ma con caratteri del tutto originali, èportatrice delle intenzioni salvifiche di Don Bosco e ne ri-vela esperienzialmente la ricchezza carismatica per l'oggidella Chiesa .

Il vostro grazie rivolto a tutti i Salesiani «per il lavoro diassistenza spirituale e di promozione apostolica» versol'Associazione, oltre che motivo di soddisfazione perquanto si fa, è stimolo ad assolvere con maggior dedizionee preparazione il nostro ruolo di «nucleo animatore diqueste forze apostoliche e spirituali» .

La Vergine Ausiliatrice, Madre della nostra Famiglia,ravvivi costantemente la vostra vocazione apostolico-missionaria, i cui frutti in Sicilia sono già visibili, e vi dia ilcoraggio di osare in sintonia con Don Bosco : «Nelle coseche tornano a vantaggio della pericolante gioventù o ser-vono a guadagnare anime a Dio, io corro avanti fino allatemerità» (MB 14, 662)

Riconoscente e fiducioso della vostra fattiva co-munione di fede e di carisma .

Don Lillo MontantiIspettore

Questa è una caratteristica che illumina tutto il N .R . edè quindi anche la chiave in cui va visto proprio questo stileparticolare di seguire Cristo e di vivere il Vangelo che èproprio dei Cooperatori .

- In un altro punto il Rettor Maggiore dice espres-samente: Il Regolamento è lo strumento efficace perché ilvostro amore a Don Bosco traduca nella vostra vita di ognigiorno il suo grido-preghiera che vuole essere la volontà ela preghiera di ogni Cooperatore salesiano: «Signore,cerco anime, il resto non mi interessa» .

Cioè il N .R. è per il Cooperatore l'incarnazione con-creta della missione che Don Bosco ha vissuto e quindidell'esperienza spirituale di Don Bosco che è tradotta nelsuo motto: «da mihi animas caetera tolle» e che divental'espressione concreta di ogni salesiano, di ogni coo-peratore .

(segue)

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COOPERATORE,DIMMI CHI SEI

J. Aubry

Sorella e fratello carissimo,parecchi oggi si lamentano della confusione delle idee

su tanti problemi anche fondamentali della vita privata,della società e della Chiesa stessa . Ebbene rendiamociconto dello sforzo straordinario che viene fatto proprionella Chiesa per portare luce, ordine, serenità nelle mentie nelle coscienze.

Il nostro infaticabile Papa ci viene incontro in questosenso con il suo ultimo intervento : l'Esortazione Apo-stolica Familiaris Consortio, lanciata il 22 novembre 1981,nella festa di Cristo re dell'universo . Noi, della FamigliaSalesiana, dobbiamo essere tra i primi ad accogliere conimmensa riconoscenza e gioia questo documento che citocca da vicino, e ci invita in modo pressante a vivere me-glio i valori della famiglia e a lavorare con impegno rin-novato per la verità e la felicità delle famiglie del mondo .

Dopo la Gaudium et Spes, questa Esortazione è il testomagistrale più importante sulla famiglia . Non riveste certola stessa autorità, perché non è emanato da un concilioecumenico. Ma in concreto è forse più importante del te-sto conciliare, per due ragioni :- siamo qui in presenza di uno studio teologico-pa-

storale globale, di una specie di trattato sintetico, con 86lunghi numeri;- è emanato dal Papa, ma come espressione esplicita

della riflessione di tutti i vescovi del mondo attraverso iloro 206 rappresentanti al V Sinodo romano (26 settembre- 28 ottobre 1980) . In effetti questo Sinodo aveva ela-borato 43 proposizioni all'esame del Papa, che le ha am-piamente utilizzate nella sua Esortazione (come è statofatto già per i due sinodi precedenti, il cui frutto sono statila Evangelii Nuntiandi di Paolo VI e la Catechesi tradendaedi Giovanni Paolo li) .

Già molto prima di essere Papa, mons . Karol Wojtyla siera specializzato nello studio del problema coniugale efamiliare (ben conosciuto è il suo libro Amore e Re-sponsabilità). La sua Esortazione è da studiare a livellopersonale, a livello coniugale e a livello di gruppo congrandissima cura: è intelligente, fervorosa, autorevole,ricchissima. A tutti i Cooperatori traccia un programmapreciso di azione a favore della famiglia, nella linea degliarticoli 2-3, 8-3 e 10-4 del Nuovo Regolamento .

Delle sue quattro parti (luci e ombre della famiglia, Ildisegno di Dio sul matrimonio e sulla famiglia, 1 compitidella famiglia cristiana, La pastorale familiare), la più si-gnificativa per noi e più sviluppata è la terza parte (nn . 17-64), che espone i quattro compiti della famiglia : 1 . Formareuna comunità di persone . 2. Servire la vita . 3. Partecipareallo sviluppo della società . 4. Partecipare alla vita e allamissione della Chiesa .

Nel suo Messaggio alla famiglia cristiana, il Sinodo af-fermava: «Tutto quanto abbiamo detto sul matrimonio e lafamiglia può essere ricondotto a due parole : amore e vi-ta». E anche la sintesi dell'Esortazione. Ora tante voltenella cultura odierna, l'amore è falsificato e contraffatto inmille modi; la vita è conculcata e soppressa con violenzesovvertitrici o anche legalizzate. Urge rievangelizzare lacultura : i Cooperatori sono chiamati più che mai a con-tribuire coraggiosamente, con tutti gli uomini di buonavolontà, a servire l'amore e la vita, e quindi la loro felicità equella degli uomini e di tanti giovani! (1)

L'IMPEGNO DEI SALESIANIPER I COOPERATORI COME

ATTO DI FEDELTÀA DON BOSCO E AI GIOVANI

Nei giorni 12-17 gennaio dello scorso anno si svolse a Pa-cognano (Napoli) la «Visita d'insieme», cioè una riflessioneaccurata nella quale i Salesiani d'Italia nella persona deimaggiori responsabili della Congregazione : Rettor Maggioree Consiglieri superiori, ispettori e loro delegati, si con-frontarono con la realtà salesiana d'Italia. Al termine i Su-periori maggiori pervennero a delle «conclusioni» offerte poiai Salesiani interessati .

Qui di seguito riportiamo quando riguarda i Cooperatori .

1. Si prende atto del cammino compiuto per rin-novare la figura del Cooperatore Salesiano secondo ilprogetto di Don Bosco rilanciato dal Capitolo GeneraleSpeciale .

2. Per l'ulteriore sviluppo dell'Associazione restanosempre importanti :

a) L'interessamento della comunità ispettoriale elocale per l'Associazione nel programmare l'a-nimazione e nel dare buoni delegati ;

b) L'approfondimento della vera identità del Coo-peratore;

e) Il coinvolgimento reale dei Cooperatori nelle at-tività salesiane attuando quanto prescrive il CapitoloGenerale 21, 79.

3. Nella pastorale vocazionale per i Cooperatori :a) Ci sarà una effettiva collaborazione con la Pa-

storale Giovanile per proporre la vocazione di Coo-peratore nei nostri ambienti educativi e ai leaders deimovimenti giovanili (potenziando così il numero divocazioni maschili) .

b) Si ponga attenzione nel lavoro apostolico agliambienti operai, per favorire le vocazioni di Coo-peratori lavoratori.

c) Non si trascuri l'età media, favorendo l'iniziativadei «Cooperatori nuovi», e gli anziani dell'Associazione.

d) Prima dell'ammissione dei giovani si verifichi laloro maturità, e mentre si dà ai Giovani Cooperatoril'attenzione voluta dalle loro esigenze, si tenga ferma launità dell'associazione.

4. La prassi di Don Bosco, la nostra tradizione e lacomplementarietà della vocazione salesiana dei CC .giustificano l'affermazione che noi non siamo come ilFondatore ci vuole, senza la presenza dei Cooperatori ;si procuri quindi la fondazione di Centri in tutte le no-stre opere, specialmente le Parrocchie e gli Oratori, perun servizio salesiano più qualificato alla chiesa locale(CGS 741) .

5. Ferma restando la volontà di Don Bosco di tenerevincolati strettamente i CC. alla comunità salesiana e aisuoi superiori ai vari livelli, si lasci spazio ai loro lea-ders, dirigenti e consigli per l'esercizio di una effettivaresponsabilità e conveniente autonomia, dando allapresenza salesiana soprattutto il carattere di ani-mazione pastorale .

(1) Ai Delegati ricordo la lettera del Rettor Maggiore sul tema :Appelli del Sinodo, negli Atti del Consiglio Superiore n . 299, gen-naio 1981, pp . 3-30 .

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CONGRESSO NAZIONALE 1981per definire gli «indirizzi dell'Associazione per il triennio 81 .84(Frascati, 6-8 dicembre 1981)

FATTI PIÙ CHE PAROLE

Fratelli e sorelle carissimi,

è difficile sintetizzare a caldo i ri-sultati del nostro Congresso, ancheperché sono stati tre giorni intensi neiquali il binomio preghiera-lavoro haritmato magnificamente l'andamentodel Congresso .Una cosa è certa : tutte le com-

ponenti che hanno caratterizzatoquesta tre-giorni salesiana, hanno mi-rato a dare il senso del concreto aquella che è la missione del Coo-peratore Salesiano .

Ci si è sforzati con santa ossessionedi far comprendere quale è la vignache il Signore ci ha assegnato da col-tivare e Don Bosco ci ha lasciato ineredità ; vigna i cui tralci copiosi sono igiovani scomodi, quelli da cui tutti sitengono alla larga ; i giovani difficili, isenza sorriso, i senza speranza, i sen-za avvenire, perché senza amore, co-me giustamente ha ricordato don Pal-misano nella sua concretissima re-lazione. Relazione nella quale è statatracciata la situazione attuale nelmondo giovanile, tutto sommato nonpoi così distante, anche se con pro-blematiche diverse, da quella in cuioperò Don Bosco .Conseguenza naturale di detta re-

lazione e del dibattito, sono stati gliindirizzi approvati per il triennio 1981-84 che si riassumono nella assai elo-quente espressioni : FATTI PIÙ CHEPAROLE. LA NOSTRA RISPOSTA ADIO: UN PIÙ CORAGGIOSO SERVIZIOSALESIANO, CON IL CUORE DI DONBOSCO, AI GIOVANI IN DIFFICOLTÀ .Due sono perciò gli elementi che

dovranno ancor più caratterizzare lanostra missione tra i giovani che sonochiaramente nostri nello svariatomondo giovanile : il coraggio di spen-derci, di darci spingendoci fino allatemerarietà ; e il cuore di Don Boscocon l'amore più smisurato, la do-nazione più libera e la santa smania disalvare quella particolare gioventù cheil Signore pone lungo la nostra vita .

I Centri e i singoli Cooperatori, deb-bono prendere atto che il Congresso

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ha espresso la necessità di dare con-cretezza di fatti all'Associazione, discuoterla da un certo torpore in cuitalvolta sembra vivere, di richiamarlaall'amore al 'cortile', intendendo conquesto termine gli ambienti dove i ra-gazzi e i giovani sono più soli e in at-tesa di una mano amica .

COSÌ I LAVORI DEL CONGRESSO

6 Dicembre : Celebrazione delleLodi . - In assemblea : significato delCongresso ; Verifica degli «indirizzi»del Congresso 1977 ; Cerini sulla si-tuazione dell'Associazione in Italia :(Paolo Santoni, segretario naz .lecoord .r e ) . - RELAZIONE : «La nostrarisposta a Dio : educatori di giovani indifficoltà, con lo zelo e il coraggio diDon Bosco» (Don Nicola Palmisano). -Eucaristia (presiede Don Luigi Bo-soni) .

Pomeriggio : visita della nuova Su-periora generale FMA Madre R . Mar-chese e della Madre L . Galletti . - In-terventi per un dibattito sulla relazione ;TESTIMONIANZE e «provocazione» amezzo audiovisivi sul tema della re-lazione . - Saluto della presidente della

Esorto quindi ciascun consigliereispettoriale a spronare i Centri affinchégli indirizzi approvati dal Congressosiano fatti conoscere e assimilare dallabase e non restino lettera morta .Coraggio dunque e buon lavoro!

Paolo SantoniSegr. coord. naz.le

Confederazione mondiale ExallieveAnna M . Bonitatibus .Dopocena : Compieta; «Buonanotte»

di D.G. Aubry ; Incontro responsabilidel finanziamento dell'Associazione .

7 Dicembre : Celebrazioni delleLodi; Saluto del presidente della Fe-derazione nazionale Exallievi WaltherSudanese . - Presentazione delle pro-poste per la scelta degli «indirizzi» deltriennio 1981-84 (Domenico Scafati). -GRUPPI DI STUDIO sulla scelta degli«indirizzi . - Eucaristia (presiede Mons .L . Liverzani, Vescovo di Frascati,Cooperatore) .

Pomeriggio: «Il Consiglio ispettorialein funzione»; Comunicazioni di esperti .-

PRESENTAZIONE

e

AP-

PROVAZIONE degli «INDIRIZZI» delCONGRESSO ; Il finanziamento ai varilivelli (Sandro Pistoia) ; Il «ramo gio-vanile» dell'Associazione (Enzo Man-no) .

Dopocena : Compieta; «buonanotte»di M . Laura Baranda ; Fraternità sa-lesiana .

8 Dicembre : Celebrazioni delleLodi ; «Punti fermi» e «rac-comandazioni» (Don A . Buttarelli) ; Vi-sita di Don Luigi Ricceri ; Esame delprogramma 1981-82 . - Testimonianzea caldo sul Congresso . - Parole di DonG . Raineri. - Angelus con il Papa -«Cerchio Mariano» - Eucaristia (pre-siede Don G. Raineri) con offertoriostraordinario per Trelew .

IL CONGRESSO E I SUOI VARI MOMENTIUn po' di cronaca

Domenica 6, ore 9, riuniti in cap-pella, ci siamo incontrati per invocarel'aiuto del Signore su ciò che ini-ziavamo a fare . Animati da Don Ric-cardo Macchioni celebrammo le Lodipresiedute da Don Mario Prina che fe-ce dono di una efficace omelia .Dopo la designazione di Giorgio

Bortolotto a moderatore dell'as-semblea e della segreteria, e dopo idoverosi saluti ai vari gruppi e per-sonalità presenti, Paolo Santoni, se-gretario coordinatore nazionale, iniziòi lavori, chiarendo - specialmente ainumerosi nuovi eletti - il significatodel Congresso, e tentando una verificadegli «indirizzi» fissati nel 1977 .

Seguì poi una sua sintetica relazionesulla situazione dell'Associazione .

Don Nicola Palmisano ci servì quindiil «piatto forte» del Congresso con larelazione sul tema : «La nostra rispostaa Dio: educatori di giovani in difficoltà,con lo zelo e il coraggio di Don Bo-sco» . Dopo la recita dell'Angelus incollegamento con il Papa, l'Eucarestiapresieduta da Don Luigi Bosoni . Lasua omelia fu assai gradita .

II pomeriggio iniziò in clima di gioiaper la visita e il saluto della neo-elettaSuperiora generale FMA Madre Ro-setta Marchese a cui Paolo, a nomedei Cooperatori, offrì in dono un qua-dro assai significativo per una su-periora : la Madonna «annunciatricedel Signore». Simpaticissimo e cor-diale anche il saluto di Madre LetiziaGalletti .Dopo un breve intervento «pro-

vocatore» di Lillina Attanasio che sot-tolineò il pericolo di fermarsi solo allebelle parole, si ebbe una serie di altriinterventi sulla relazione di Don Pal-

misano, che dimostrarono quanto lastessa fosse stata ascoltata e as-similata . Seguirono quattro te-stimonianze veramente toccanti, fruttodi una esperienza vissuta sulla propriapelle : della signora Paola Spada,Cooperatrice di Roma che ha al suoattivo la fondazione e la conduzione diuna casa di accoglienza per ragazzemadri, della signora Pierpaoli Fortuna,una mamma vedova da vari anni, tantoprovata dalla perdita del figlio perdroga; di Bernardino Proietti, reduceda Trelew e di un componente la pic-cola Comunità di Cooperatori di Co-negliano Veneto . Alle testimonianzefece seguito la proiezione di dia-positive commentate, sempre sul temadella giornata. Da ricordare anche lapresenza in quella serata della Pre-sidente della Confederazione mondialedelle Exallieve, Anna M . Bonitatibus,veramente gradita perché assai si-gnificativa per noi e quella di Luis Ulik,giovane cooperatore di Trelew, giuntoproprio quel giorno per una visita inItalia . Dopo la «buonanotte» di DonAubry, un gruppo di consiglieri di-scusse il problema dell'autofinan-ziamento .

La seconda giornata iniziò con lacelebrazione delle Lodi presieduta daDon Buttarelli, e con il saluto del Pre-sidente nazionale degli Exallievi Walt-her Sudanese la cui presenza fu ac-colta con gioia e calore . Seguirono lapresentazione fatta da DomenicoScafati delle proposte della Giuntaesecutiva circa gli indirizzi per il trien-nio 81-84, alcuni interventi e infine igruppi di studio da cui sarebbero sca-turite ulteriori proposte . L'Eucaristia,presieduta da Mons . Liverzani, ve-

scovo di Frascati e cooperatore, con-cluse la mattinata .Al pomeriggio comunicazioni sul

funzionamento dei vari settori di cui sioccupa un Consiglio ispettoriale .Frattanto una Commissione ap-

positamente nominata, composta daSilvio Milia, Gianni Scuri ed EnzoManno, aveva elaborato le «propostedi indirizzi» scaturite in mattinata daigruppi, che vennero presentate in aulaper la votazione . Furono individuatisette punti fondamentali su cui con-centrare l'attenzione e, dopo alcuniinterventi, si passò ad una votazioneper stabilire se si preferiva sceglierequale indirizzo triennale una o piùproposte, di quelle presentate . Con 74voti passò la prima istanza .

Messi ai voti i temi, l'assemblea ac-cordò il favore al primo dei temi pro-posti dalla Giunta : Fatti più che parole.La nostra risposta a Dio : un più co-raggioso servizio salesiano, con ilcuore di Don Bosco, ai giovani in dif-ficoltà .

Ma l'Assemblea tenne anche a rac-comandare all'attenzione del ConsiglioNazionale altri temi ritenuti importanti .

Alla cena seguì la 'buonanotte' di M .Laura Baranda, giovane cooperatriceargentina, e infine l'allegra e mo-vimentata serata fraterna in cui, tral'altro, non mancò il simpatico scambiodei doni stile «Roma-80» .

Con la celebrazione delle Lodi pre-sieduta da Don Cogliandro iniziò lagiornata conclusiva del Congresso .Dopo gli interventi di Sandro Pistoiasull'autofinanziamento, di Enza Mannosulla situazione del ramo giovanile e diM. Pia Onofri sul convegno europeoGG.CC. del luglio 1982, i congressistisalutarono con gioia Don Luigi Ricceridi cui ascoltarono le sempre atteseparole. Don Buttarelli quindi espose gliormai tradizionali «punti fermi» .Dopo alcune testimonianze sulla

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validità o meno del Congresso, donRaineri presentò alcune prospettivesull'Associazione e fece particolariraccomandazioni .

Recitato l'Angelus in collegamento

Anche questa volta, se lo vorremo, ilCongresso avrà segnato una svoltapositiva nella nostra Associazione.

Dibattito ampio, partecipato, apertoa tutte le istanze e proposte quello ri-guardante la scelta degli «indirizzi» .La Giunta esecutiva aveva pre-

cedentemente inviato agli interessatiTRE PROPOSTE come strumento diavvio alla riflessione e alla con-seguente scelta :

1 . FATTI PIÙ CHE PAROLE. LANOSTRA RISPOSTA A DIO: UN PIÙCORAGGIOSO SERVIZIO SA-LESIANO, CON IL CUORE DI DONBOSCO, Al GIOVANI IN DIFFICOLTÀ .

2. NELLA CHIESA LOCALE: UNAPIÙ FORTE PRESENZA SALESIANA .

3. COOPERATORI ED EXAL-LIEVI/E: UN PIÙ INTENSO RAP-PORTO FRATERNO FONDATO SULLAMUTUA CONOSCENZA E LA RE-CIPROCA COLLABORAZIONE .

I Consigli ispettoriali, riuniti in gruppidi studio, elaborarono altre quattroproposte e alcune integrazioni e al-ternative alla prima e alla terza delleproposte della Giunta .L'Assemblea ritenne invece ed ap-

provò con 74 su 83 votanti, di scegliereper il prossimo triennio un solo «in-

con il Papa, si partecipò co-munitariamente al «Cerchio Mariano» .L'Eucarestia, presieduta da Don

Raineri, suggellò il nostro Congresso .Enzo Manno

GLI «INDIRIZZI» APPROVATI DAL CONGRESSOPER IL TRIENNIO 1981-84

dirizzo», e di porre all'attenzione delConsiglio nazionale (marzo 1982) sottoforma di «raccomandazioni» le altreproposte (votanti a favore 56 su 83) .

Susseguentemente pertanto il Con-gresso si pronunciò a favore della pri-ma proposta della Giunta nel me-desimo testo nel quale era stata for-mulata (votanti a favore 74 su 83) :FATTI PIÙ CHE PAROLE. LA NO-

STRA RISPOSTA A DIO: UN PIÙ CO-RAGGIOSO SERVIZIO SALESIANO,CON IL CUORE DI DON BOSCO, AIGIOVANI IN DIFFICOLTÀ .

Gli «indirizzi» posti all'attenzione delConsiglio nazionale sono i seguenti :

Rapporto più intenso con Exallievi/e(voti 69) - Rilancio devozione a M .Ausiliatrice (55) - Sensibilizzazioneall'autofinanziamento (49) - Maggiorepresenza nella chiesa locale (38) -Approfondimento del N . Regolamento(27) - Impegno per i terremotati (24) .

Pertanto ora l'Associazione deve pren .dere atto della scelta fatta dai suoi piùqualificati dirigenti e, attraverso un im-pegno concreto dei Consigli ispettoriali elocali - nel loro ruolo di animatori e pro.positori - e soprattutto dei singoli soci,renderla concreta con gesti molto si-gnificativi .

PUNTI FERMI :RACCOMANDAZIONI

DI FONDO

Il delegato nazionale presentò du-rante il Congresso quelli che sem-brano doversi ritenere punti stabilie irrinunciabili o comunque daraggiungere . L'identità del singoloe quella di un Centro debbonoconfrontarsi con essi.

FORMAZIONESPIRITUALE-SALESIANA

- nessun nuovo Cooperatore sen-za la necessaria formazione- educazione ad acquistare il

cuore e il coraggio di Don Bosco persvolgere la missione

SPIRITUALITÀ SALESIANA

- contemplativi nell'azione ; la li-turgia della vita- più che il Tabor, amare il «corti-

le»- saldatura (o fusione) tra Fede e

opere- la spiritualità salesiana appaga in

pieno il Cooperatore autentico

MISSIONE SALESIANA

- nella direzione ragazzi e giovaniin difficoltà- con gesti concreti, interventi co-

raggiosi anche se modesti, rea-lizzazione di qualche opera in proprionello spirito dell'art . 10,5 del N . Re-golamento

Nella foto, da destra a sinistra: Domenico Scafati, V. segr . Coordinatore naz.le, Paolo San-toni, il regolatore Bortolotto, Don L . Ricceri, Don G . Raineri, Walther Sudanese, presidentenaz .le Exallievi

SECOLARITÀ eCONSEGUENTE AUTONOMIA

- animazione del temporale- santificarsi nel mondo e non

«nonostante» il mondo- Salesiani, ma «esterni»- l'Associazione è retta col-

legialmente dai consigli- autofinanziamento indice di rag-

giunta maturità

Raccomandazione di fondo

Ringiovanimento- «gruppi nuovi» (metodologia par-

ticolare per suscitarli)- giovani Cooperatori (ramo dell'unica

pianta che è l'Associazione)

Crescita- molti Cooperatori (ma molto formati)- reclutamento no, suscitare con co-

raggio molte adesioni sìw

Spirito e senso associativo

- sentirsi Cooperatori, parte viva di unorganismo vivo (salesiano è bello, pur-ché . . .) ; gustare con gratitudine a Dio lavocazione salesiana- conoscersi tra noi e farci conoscere,

Uscire dall'anonimato

LI HO AMATI PRIMA E CONTINUERO AD AMARLI

I/più bel dono della nuova Superiora generale delle FMAai Cooperatori. - Il saluto al Congresso di Madre RosettaMARCHESE.

Porto innanzitutto il saluto della ca-rissima Madre Ersilia che mi ha dettodi interpretarla e di dire che i Coo-peratori restano nel suo cuore e checontinuerà ad essere presente con lapreghiera presso i Cooperatori e leCooperatrici .

Non ho esitato un attimo quando miè arrivato l'invito a venire ; ho detto : sì,sì, un momento lo devo trovare . Equesto perché? Veramente io debbodire un grazie a Don Buttarelli ; è luiche mi ha aiutata a scoprire bene lavocazione del Cooperatore e con luiabbiamo collaborato bene insiemequando ero qui a Roma e veramenteda lui ho imparato a conoscere, adapprezzare e ad amare meglio questavocazione .

Madre Letizia ha illuminato moltobene l'Assemblea del nostro CapitoloGenerale . Gli interventi più ap-passionati li ha fatti sui Cooperatori .Partiremo da esso con le idee moltochiare. Il Capitolo le ha dato il compitodi viaggiare; essa lo aveva già fattoperché aveva aiutato noi povere vi-sitatrici quando non arrivavamo a vi-sitare tutte le Ispettorie . Indubbiamente

sostenerci mutuamente

iLa presidente mondiale delle Exallieve di M .semblea .

in tutte le visite che farà avrà unosguardo particolare nelle attività deiCooperatori e perciò continuerà a so-stenere l'Associazione .Cosa devo dire ora io che comincio

adesso, che non sono ancora convintadi essere Madre Generale? Ho giàscritto qualche riga che mi è stata ri-chiesta per il Bollettino dei Coo-peratori. Certamente non posso chemettermi sulla linea seguita dalla no-stra Madre Ersilia che ha capito anchelei bene la vocazione del Cooperatoree ha sostenuto le sorelle incaricate neivari Centri dei Cooperatori delle nostrecase. Non posso non mettermi in que-sta linea. Mi ci metterei per continuareil lavoro di Madre Ersilia, ma già ci so-no perché i Cooperatori li ho amatiprima e continuerò ad amarli .

Proprio prima di venire in aula, par-lando con le suore qui presenti, ab-biamo esaminato i problemi che lorohanno a livello ispettoriale nel loro la-voro, e ho loro detto di lavorare senzascoraggiarci e di lavorare soprattuttoper ringiovanire i Centri dei Coo-peratori e di avere un occhio par-ticolare per i Cooperatori giovani e di

Ausiliatrice Anna M . Bonitatibus saluta l'as-

- gruppi e singoli in stato di perennericerca : sollecitare una definizione delproprio rapporto con l'Associazione

lavorare in accordo con le delegatedelle Exallieve, là dove l'incarico non èriunito nella stessa persona, perché èproprio dalle migliori exallieve chedovranno venir fuori delle Cooperatricigiovani. Quindi ho lasciato questa pa-rola d'ordine alle suore. Bisogneràrinnovare, fare ancora degli incontritra le delegate delle Exallieve e quelledei Cooperatori a livello ispettoriale,perché ci sia sempre maggiore unionedi lavoro, perché, l'Associazione delleExallieve dovrebbe spontaneamente,se ben condotta, alimentare i Centridei Cooperatori .Questa è la linea secondo la quale

vorrei portare avanti il lavoro, so-stenendo i Centri che già ci sono e fa-cendo in modo che veramente, fin do-ve è possibile, non ci sia Casa delleFiglie di Maria Ausiliatrice dove nonesista un Centro di Cooperatori . Findove è possibile, perché non dap-pertutto abbiamo piena libertà di mo-vimento. Ma anche laddove ci sonoassociazioni parrocchiali e non si puòfare un Centro di Cooperatori, si puòsempre trasmettere lo spirito nostro,arrivando a collaborare con i parroci econ i laici impegnati per far scoprireloro questa vocazione nella Chiesa .Questa è la linea nella quale cer-chiamo di restare, perché già ci siamo,ma migliorando sempre secondo lenostre possibilità il nostro lavoro inquesto ramo della Famiglia salesiana .

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Posso veramente assicurare chel'argomento della Famiglia salesiana equello dei Cooperatori hanno avutoun'attenzione particolarissima nel Ca-pitolo e perciò certamente da essoverrà un impulso nuovo collaborarecon tanto entusiasmo anche in questocampo .Auguro anch'io una bellissima festa

dell'Immacolata : che veramente que-sta «Madonna dell'Annuncio» che oraricevo sia la Madonna di tutti, perchétutti dobbiamo annunciare il Signore,l'unica parola che dobbiamo an-nunciare è proprio Lui . Perciò è l'au-gurio che ricevo e che faccio: che tuttipossiamo diventare annunciatori delSignore Gesù .

Sono molto contento di trovarmi travoi, ed è ovvio, ma sento il bisogno didirlo e di ripeterlo : mi trovo molto benein mezzo a voi e sono contento sen-z'altro di essere venuto anche perchérivivo quella che è stata evidentementela mia passione, più che la mia attività,ben lieto che questa passione e questaattività abbia trovato un erede il qualesi è messo in gara col sottoscritto : DonRaineri .Permettete che mi congratuli con il

Cooperatore che ha parlato, EnzoManno, e in lui con tutti i giovani Coo-peratori, perché ho trovato nelle sueparole, nel suo stile, degli elementi, deivalori spiccatamente salesiani : unsenso di massimalismo, di radicalismo,

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DON LUIGI RICCERI...sempre protesi verso il futuro

cioè volere le cose sul serio e volerle inprofondità; un senso di concretezzaanche, e di salesianità per il fatto che ilsuo riferimento praticamente era alleorigini, e noi, guardate, abbiamo bi-sogno di essere fedeli alle origini masempre protesi verso il futuro .

. . .Per questo nostro spirito di con-cretezza, di praticità, di azione, nonperdiamoci nel misticismo, in unaspecie di narcisismo spirituale ; non sose mi spiego, fermarsi solamente apregare, pregare, pregare . . . Per carità,non fraintendetemi! Ci vuole la pre-ghiera, senza la quale la nostra attivitàdiventa un movimento di un motoreche gira a vuoto; ma, detto questo, civuole anche un senso di praticità . . .

MADRE LETIZIA GALLETTI

Con voi mi sono sempre sentitamolto felice . Adesso non vi lascio, solomi sposto, e questo spostamento nonsignifica una separazione, ma un av-vicinamento più grande perché è unavvicinamento di cuore, di spirito, dipreghiera . Vi lascio un ricordo di que-sta visita che non sarà l'ultima, perchévedrò tanti altri Cooperatori, in quantocomincerò a girare il mondo di nuovo,dal nord al sud e dall'ovest all'est,perché dall'Australia all'Inghilterra edal Giappone alla Terra del Fuoco, horiscontrato Cooperatori e Cooperatrici,continuatori nel mondo della nostrabellissima missione e chiedo per cia-scuno quello che chiedeva Don Boscoper tutti i salesiani, le tre esse : Salute,sapienza e santità . . .

DON GIOVANNI RAINERI. . .che le conclusioni del Congresso

non restino . . . conclusioni

(dal suo intervento)

1 . Ho visto con gioia le tre propostefatte dalla Giunta perché credo che,messe in pratica, possano diventareun programma di attuazione degli in-dirizzi che si è dato lo stesso Con-gresso . «Fatti più che parole» : l'hosentito richiamare anche qui poco fache la spiritualità salesiana è una spi-ritualità di impegno . . . Sottolineare chela messe, la missione sia soprattutto lagioventù in difficoltà, penso sia moltobello e sia una delle tante di-mostrazioni che il rinnovamento a cuitutta la Famiglia salesiana si sta de-dicando, sta raggiungendo i suoi sco-pi. Quindi senz'altro azione . Ma vorreidire: facciamo in modo che le con-clusioni del Congresso non ri-mangano . . . conclusioni, ma che sianoveramente un inizio di un programma,l'inizio soprattutto dell'azione .

2. Avete anche scritto nelle pro-poste : «Una più forte presenza nellachiesa locale», il che vuoi dire che noiche siamo chiamati a compiere lamissione salesiana, dobbiamo cercaredi rendere più efficace questa pre-senza perché sia più efficace anche lamissione. E allora qui viene fuori il te-ma della Famiglia salesiana . PerchéDon Bosco ha inventato la Famigliasalesiana? Perché in momenti di rin-novamento della vocazione salesianasi è parlato della Famiglia salesiana ela si è rilanciata? Perché già al tempodi Don Bosco risposte articolate econcertate alle esigenze dei giovanierano certamente molto importanti, maoggi, mentre le esigenze sono au-mentate, una risposta più articolata macoordinata a queste esigenze è ancorapiù importante. Ed allora vorrei ve-ramente che questa idea della Fa-miglia salesiana venisse sentita comequalcosa che ognuno di noi deve por-tare avanti per rendere più efficace lanostra missione . . .Certamente i Cooperatori qui hanno

forse il maggior merito: perché mentresi discuteva ancora di Famiglia sa-lesiana, per l'antiveggenza di DonRicceri già si faceva F.S . : Figlie di M .A .e Salesiani si trovavano d'accordotramite i Cooperatori .

3. Cooperatori ed Exallievi/e . È ne-cessario, si legge nella proposta dellaGiunta, «un rapporto più intenso» . lovorrei che i Cooperatori si rendesseroconto che la presenza più formidabiledi spirito e di carisma salesiano che

esiste nel mondo, è quella degli Exal-lievi e delle Exallieve delle FMA . È unarealtà questa di cui dobbiamo tenerconto . Se noi riusciamo a mobilitarla,la nostra presenza diventa davveroformidabile .

. . .Allora che cosa bisognerà fare?Credo che sia un cammino da fare in-sieme. Don Bosco aveva già dettoqualche cosa a questo riguardo ; gliExallievi hanno fatto un lungo cam-mino, hanno aperto la strada al-l'appartenenza ai Cooperatori ; semprepiù Exallievi entrano tra i Cooperatori epoi ritornano ad animare con spiritosalesiano le schiere degli Exallievi .Però vorrei mettere i Cooperatori difronte a una constatazione che ognigiorno più diventa per me chiara ed

8 dicembre, «Cerchio Mariano» un ritorno alle origini

LA NOSTRA RISPOSTA A DIO :EDUCATORI DI GIOVANI IN DIFFICOLTÀ

CON LO ZELO E IL CORAGGIO DI DON BOSCO(dalla Relazione di Don Nicola Palmisano)

evidente: gli Exallievi hanno fatto, in unsecolo circa di vita, un lungo cammino,si sono fortemente organizzati, e orastanno facendo un lavoro grandissimo,per esempio per mobilitare i giovaniExallievi. Sono forze grandissime chesono lì a nostra disposizione per unlavoro insieme. Trascurare questoaspetto vuoi dire trascurare una dellepossibilità che Don Bosco ci offre . . .

. . .I Cooperatori si devono rendereconto che nelle Associazioni, o gruppio movimenti giovanili dei Salesiani, visono dei leaders meravigliosi che la-vorano con spirito di vocazione sa-lesiana. Non avranno niente da pro-porre a loro i Cooperatori? Non saràquesto un campo in cui i Cooperatoriinsieme agli Exallievi più sensibili, po-tranno svolgere un magnifico lavoroper la loro vocazione salesiana?Vi lascio questa domanda : cercate di

approfondire il problema perché è ur-gente. Si tratta di inserire veramentenella chiesa locale con maggiore ominore efficacia la missione salesiana .

La condizione giovanileci sfida

Nella società e nella comunità ec-clesiale la condizione giovanile si ponecome sfida e presenta nuove domandedi accoglienza e di responsabilità .Oggi, «davanti ad una realtà gio-

vanile forse meno euforica e menoesuberante, più povera di prospettive,più sola e marginale in molti casi, laChiesa si interroga con fede per par-lare con i giovani al mondo con-temporaneo considerando la com-plessità dei suoi problemi, offrendo atutti il senso di una speranza che puòaggredire anche le sfere più nascoste

di ribellione, di apatia, di chiusura co-me può arricchire ogni ricerca di ve-rità, di senso, di impegno» . (Consultagen. apost . laici, «Comunità ecclesialee condizione giovanile, p. 4) .Che faremo noi come Associazione

dei Cooperatori Salesiani, in Italia, peraccogliere e assumere questi pro-blemi, questa sfida e questa nuovadomanda del mondo giovanile?

Che faremo noi per diventare o es-sere sempre più «credibili», «si-gnificativi», «liberanti» nei riguardi deigiovani d'oggi?

Questi fondamentali interrogativisaranno dinanzi a noi in questi giorni e

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in questa relazione che, più che de-cidere, vuole seminare una sana in-quietudine e concrete esigenze ; piùche concludere con delle risposte benprecise calate dall'alto, vuole aprire undiscorso, critico e sereno, in funzionedi impegni operativi per il futuro, scelticongressualmente .«Con Don Bosco e con i tempi» è

l'impegno di un carisma e non lo slo-gan di una pubblicità, del resto ormaistanca .

Una sintesi da ricomporre : buonsenso e senso del rischio

Va subito detto che è necessarioevitare due opposti eccessi : muoversinella realtà senza un progetto, in ter-mini tradizionalistici e ripetitivi ospontaneistici e alla cieca, e, dall'altraparte, progettare a tavolino, in manieraastratta, senza tener conto del criteriopastorale dell'integrazione tra fede evita, fede e cultura, fede e storia .

Questi due eccessi contraddiconol'unità e l'equilibrio tipico dell'azioneapostolica del nostro Fondatore, DonBosco: la sintesi tra buon senso esenso del rischio, la ricerca costantedella composizione tra sogno e realtà,tra il fascino dell'utopia e la forza del'realismo, tra carisma e istituzione, zeloe pazienza, profezia e pastoralità. In-somma, occhi in avanti e in alto e piediben piantati sulla terra . . .A mio avviso, nel movimento sa-

lesiano, storicamente quella sintesiarmonica di realismo e di utopia è sta-ta infranta a spese dell'utopia, delsenso del rischio . Siamo diventatitroppo laghi del nostro lavoro, troppopieni di «buon senso» e di ras-segnazione apostolica, troppo riversatisu noi stessi, sui nostri gruppi, nellefeste del nostro calendario, quandoaddirittura non abbiamo dato spazio,dentro, ad uno spirito di resa . Sintesiinfranta a spese della nostra re-sistenza, della nostra missionarietà . . .

La nostra identità è la nostra mis-sione: sua attualizzazione

Che i gruppi della Famiglia Sa-lesiana siano «tanto bisognosi di rin-novamento» (Atti Cap . gén 21, 516) èun'affermazione del nostro RettorMaggiore .

E il rinnovamento della missionepotrà partire con il piede giusto se è unfedele e dinamico ritorno alle sorgentidove è chiara la nostra identità di mis-sionari dei giovani .

Riubicarci nelle «Valdocco»d'oggi

«Destinatari» . Brutta parola . Sonocoloro cui il Signore ci invia : sono la

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nostra missione! Sono coloro at-traverso cui il Signore ci fa sentire lasua voce che ci chiama : sono la nostravocazione!Anche qui abbiamo un paradigma :

«Valdocco»! L'«Oratorio» è il nostroconcreto modello evangelico di campodi missione.

«E la prima ora dell'Oratorio di Val-docco non è tanto da concepirsi comel'inizio di questa o quella «istituzione»(anche se non la esclude), ma comel'espressione più chiara e la con-crezione primigenia della carità pa-storale di Don Bosco» dice il RettorMaggiore (Atti Cap . Gen . 21, 567) .

E mi pare di poter dire che questo èil senso dell'intero libro «Memorie del-l'Oratorio», scritte da Don Bosco nelperiodo della sua piena maturità edell'assestamento della sua opera,negli anni '70, con chiari intenti pa-radigmatici di Fondatore .Nostro impegno prospettico è di

riubicarci nelle Valdocco d'oggi : «Lariattualizzazione del sistema Pre-ventivo ci richiede, tra le priorità d'im-pegno, un proposito di riubicazioneconcreta tra i ragazzi e i giovani piùbisognosi del popolo» (E . Viganò, Ilprogetto educativo salesiano) .

Con i giovani in difficoltà

Chi sono i giovani di Valdocco? Igiovani per i quali Maria, per graziadello Spirito di Dio ha suscitato DonBosco e tutti i gruppi della FamigliaSalesiana?

I benpensanti della classe borghese,per certi aspetti privilegiata? Gli stu-denti di estrazione media? I gruppi diélites culturali e religiose? I figli dioperai occupati e quindi per , certiaspetti sicuri?

Don Bosco ama tutti i giovani, manon tutti ugualmente : fare parti ugualifra persone disuguali non è giusto .Don Bosco ha delle preferenze, ha i«suoi» giovani .

La formula notissima «giovani poveri• abbandonati» non va elusa conacrobazie esegetiche e con un al-largamento indebito del campo chesvuota di ogni mordente salesiano laformula stessa rendendola co-modamente generica .

Chi sono dunque i «preferiti» di DonBosco?

Sine glossa . Quelli che hanno poco• niente : i «poveri» . Quelli che nonhanno nessuno: gli «abbandonati» .Quelli che rischiano il carcere o altreesperienze traumatiche (droga . . .) i«pericolanti» (cfr M .B . 14, 662) .Sono i senza-sorriso, i senza-spe-

ranza, i senza-avvenire, perché senzaamore. Ad essi Don Bosco ricostruità ilsorriso e si porrà vicino a loro, a ga-ranzia fattiva .

Don Bosco è il prete dei «Barabba»(cfr M .B. 3, 395) e avrebbe potutoesclamare: «La strada è la mia chie-sa! » .

. . .Pur nell'attuale marginalità com-plessiva della condizione giovanile, igiovani «poveri» «abbandonati», «pe-ricolanti» costituiscono una prioritànella priorità .

E, a titolo esemplificativo, oggi po-trebbero essere- giovani di cui le strutture edu-

cative e pastorali normali, di fatto nonsi occupano o se ne occupano in mi-sura scarsa ; giovani con una in-sufficiente educazione di base, sog-getti alla selezione ed esclusione sco-lastica, all'analfabetismo di ritorno ;- giovani irraggiungibili con i nor-

mali sistemi educativi e pastorali ; dro-gati, tossicodipendenti in genere, ex-carcerati, ragazze-madri, emigrati,terremotati, apprendisti, borgatari,emarginati in genere. Giovani bi-sognosi di tutto: di famiglia, di so-stentamento, di istruzione, di lavoro, ditempo libero adeguato, di Vangelo, disenso della vita, di fede .

In ogni caso «Valdocco» è i giovani«senza famiglia» «senza parrocchia»,,,senza Chiesa» .

Coraggio e dinamismo apostolico :centro dello spirito salesianoCooperatore Salesiano è passione

apostolica, è zelo ardente per il Regnoche viene; è fretta salesiana perchénon sia vanificato il sacrificio di Cristoe non continuino a perdersi nella tri-stezza dei peccato e del non-sensomilioni di vite sbocciate per la gioia eper la festa ; è convinzione profondadel valore della mediazione umananell'opera di salvezza del Padre . Sia-mo Cooperatori di Dio, perché così havoluto Lui .

Congresso Nazionale:proposito di conversione

Ogni Centro e ogni Cooperatore èchiamato a ritrovare il coraggio e lo«zelo» del Fondatore e la sua «amo-revolezza», a rinverdire questo di-namismo nella mitezza e nella gioia, adassumere un atteggiamento profondodi simpatia e di dialogo con i giovanid'oggi, a creare una mentalità d'in-contro con giovani che sembrano osono «lontani» .

È necessario un proposito serio diautocritica, o, meglio, di «conversio-ne» e «ogni conversione è opera del-l'intelligenza della fede, vissuta con ilcoraggio della speranza e attuata conla praticità della carità» (Atti Cap . gen .21, 563) .(La relazione tenuta al Congresso - a richiesta deipartecipanti - è stata pubblicata per intero in fa-scicolo a parte . Richieste presso l'ufficio Ispettorialee quello Nazionale. L . 250 la copia).

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Giornata di spiritualità a Marina di Pisa il 15 novembre u.s .

0 Giornata di studio e di fraternità dei Cooperatori dell'Ispettoria

v Subalpina al Colle Don Bosco l'11 ottobre u .s .

Partecipanti al Corso di esercizi a S . Sal-vatore Monferrato (Alessandria) .

Delegati del Veneto occidentale alla 2"scuola, 23-25 ottobre u.s ., a Monteortone,Padova.

Incontro d'Avvento di GG.CC. ateortone, Padova, il 29 novembre u .s .

Mon-

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Nella direzione del Bollettino Sa-lesiano

Don Enzo Bianco chiamato dai Su-periori ad altro importante incarico lasciala direzione del Bollettino .

I Cooperatori Salesiani esprimono vi-va gratitudine al carissimo Don Biancoper il dono salesianissimo loro offerto perben sei anni . Egli sa bene come il fruttodel suo lavoro era mensilmente atteso,letto e apprezzato nelle famiglie deiCooperatori .

Lo zelo, anzi la passione, unitamentealla rara competenza, con cui egli la-vorava attorno al Bollettino perché di-venisse strumento valido di formazione edi informazione, hanno fatto crescere ilprezioso organo della Famiglia Salesiananella comune estimazione .

La riconoscenza si fa più grande nelricordo di altri preziosi lavori destinati afar conoscere meglio Don Bosco e lanostra Associazione : come non ricordarealmeno il prezioso opuscolo «Coo-peratore Salesiano ossia un modo pra-tico» che ha avuto una ampia diffusione?

A Don Giuseppe Costa che subentral'augurio affettuoso di una efficace efruttuosa presenza nel Bollettino . Ancheegli porta nel nuovo arduo compito pas-sione e competenza . Ma noi Cooperatorigodiamo che la scelta sia caduta su di lui :egli infatti è di casa con noi, avendo la-vorato non poco nell'Associazione neglianni scorsi . Sarà quindi senz'altro sen-sibile alle nostre esigenze e anche perquesto la nostra riconoscenza .

Consiglio Nazionale

Se ne conferma la data e la località : aRoma, presso l'Ateneo Salesiano, dalleore 9 del 27 marzo alle ore 19 del se-guente 28 (si consiglia l'arrivo a Romanella serata del 26) .

Si ricorda che la presenza di tutti imembri del Consiglio è di obbligo anchein vista dello scopo principale del Con-siglio : elaborare il programma as-sociativo 1982-83 .

E possibile e gradita anche la pre-senza di altri consiglieri ispettoriali che lodesiderassero .

La nostra MissioneIl nostro lavoro si sta facendomolto interessante

Trelew, 10.11 .1981

. . .Qui ci si lascia prendere dal ritmo del lavoro e,dal momento che si viene un po' con l'assillo che treanni sono pochi, si cerca di spendere anche l'attimoper il servizio ai fratelli.

Sono già sei mesi che sono qua e mi sembra di es-servi già da tanto tempo, mi trovo veramente bene .Sto frequentando, anzi l'ho quasi concluso, un corso dimaglieria per poter poi aprire un corso nel Centro co-munitario. È stata una cosa che mi ha impegnatomolto, ce l'ho messa tutta perché potessi apprenderebene ed in poco tempo . Inoltre il corso mi ha dato lapossibilità di conoscere altre persone e di esercitarminell'idioma . Per quanto riguarda il Centro stiamo at-traversando un periodo molto delicato, in quanto conla consegna delle nuove case proprio davanti alla«capilla», sono venute a vivere nuove persone nelbarrio, molte delle quali sono state trasferite qui dalbarrio «la laguna», uno dei peggiori barrios di Trelewsoprattutto dal punto di vista morale .

Come spesso avviene tra i giovani di borgata sisono formate bande rivali ; ce n'è particolarmente unache ci sta dando fastidi e mettendo disordine . Il nostrolavoro quindi si sta facendo molto interessante anchese difficile . Abbiamo più volte tentato di instaurare undialogo con loro in qualche momento di tregua; ab-biamo anche tentato di integrarli agli altri, invitandoliad una «fiestita» organizzata dal gruppo giovanile, masono state brevi parentesi che non sono durate molto .Questo problema ci ha portato dei grossi benefici a li-vello nostro comunitario ; infatti essendo un po' con-tinuamente in stato di emergenza, ciò ci porta ad es-sere molto uniti, a parlare tra di noi e discutere in-sieme le norme da adottare o gli atteggiamenti da as-sumere . Nei ragazzi poi che frequentiamo as-siduamente il Centro tutto ciò ha creato uno stimolo adomandarsi cosa deve differenziare un ragazzo checomincia un discorso di impegno cristiano, dagli altriche ancora purtroppo sono succubi del vizio, succubidella strada . Speriamo di poterli col tempo integrare onella peggiore delle ipotesi almeno renderli innocui .Stiamo studiando alcune metodologie insieme al Pa-dre Lucio e alcuni genitori dei ragazzi che stiamo in-cominciando a riunire in commissione per collaborarealle attività del Centro comunitario .

Molto soddisfacente per me il contatto con la gentedel barrio soprattutto il fatto che io guido la ca-mionetta mi dà modo di aiutare tante persone. Misono specializzata in trasporto di gestanti al repartomaternità (! ) . Dopo la nascita del bambino cerchiamodi seguire la famiglia; soprattutto è un'occasionebuona per incominciare il discorso del battesimo e ciòdà buoni risultati . ..

Maria Concetta

di Trelew in Patagonia

Entriamo con voi nel Cerchio Mariano

Trelew, 29 .11 .1981

Carissimi Cooperatori e Cooperatrici di Dio (Salesiani come Don Bosco),

nell'occasione della festività dell'Immacolata, noi, «vostri inviati», che virappresentiamo nell'apostolato in questa missione tanto sognata da DonBosco, ci rendiamo presenti spiritualmente in mezzo a voi grazie a questoscritto e con la recita dell'Ave Maria .

Questa devozione di invocare Lei nel giorno dell'otto dicembre comemadre e aiuto dei cristiani, ci fa ricordare i grandi passi che la FamigliaSalesiana ha fatto fino a oggi, mercé la fiducia che Don Bosco aveva in Lei .

Ricordiamo la partenza dei primi missionari religiosi, e, dopo un secolo,dei primi Giovani Cooperatori . Dal giorno che Don Bosco pregò insieme conBARTOLOMEO Garelli la Vergine Maria, il regno dell'amore entrò di piùnel cuore della gioventù; ogni giorno infatti aumentano le opere salesiane,ed alcuni giovani lasciano tutto per seguire da vicino il Cristo .

Noi che svolgiamo l'apostolato nel Centro «Nuestra Sefiora del Carmen»sentiamo la presenza di Maria e la sua protezione, scopriamo che camminacon noi, che opera nel nostro apostolato e guida i nostri pensieri . Abbiamola certezza che Lei vive in mezzo a noi e desidera la nostra salvezza e quelladi ogni uomo, perché si viva nella pace della propria anima, nella pace fa-miliare e nella pace sociale .

Proprio nel nostro Centro (già vi abbiamo informato) si sta costruendoun santuario dedicato a «Nuestra Senora del Carmen, Reina de la paz» .

L'Argentina e il Cile si stanno mobilitando con la guida dei vescovi perorganizzare marce e per esprimere il desiderio di vivere in pace . Il 12 di di-cembre Argentina e Cile pregheranno per la pace : la nostra parrocchia or-ganizzerà una grande marcia dalla parrocchia fino al nuovo santuario .Unitevi a noi nella preghiera .

Sappiamo che parlate spesso della nostra e vostra missione di Trelew . Vidiciamo: Grandi passi si sono fatti, però nel futuro siamo chiamati a daremolto di più. Abbiamo tanto fiducia nella Provvidenza e nella vostra ge-nerosa collaborazione .

Continuate, senza stancarvi,getto dell'amore .

Fraternamente in Cristo, inlutiamo «con un carino grande» .

Giuseppe, Maria del Carmen, Rosa, Maria Concetta, Olimpia

a portare

Don Bosco e

«EL DIA DE TRELEW» quest'anno èstato celebrato, a leggere' le notizie che cigiungono, con maggiore impegno e in unnumero maggiore di Centri.

La preghiera è stata privilegiata: sianella fase di preparazione che nello svol-gimento.

Sono state preparate alcune bellissimeliturgie della Parola, ad esempio nel Venetoocc., in Sicilia, in Lombardia .

Vi è stato poi tutto un lavoro di sen-sibilizzazione che porterà certamente fruttiin «uomini e soldi» . Ora bisogna proseguiresenza sosta .

Trelew non vuol dire solo «el dia deTrelew», ma ben altro .

avanti nei vostri luoghi il pro-

nella Vergine Maria vi sa-

Offerte dal 1 ° al 3111211981

Altri contributi: Lombardia: acquisto ma-teriale di varia natura e relativa spedizione,per un importo complessivo di circa duemilioni .

«Carissimo Don Gianni, sono venuto aconoscenza che al Congresso nazionale visarà l'offertorio straordinario in favore dellamissione di Trelew . È per questo che ti con-segno un mio oggetto ricordo : un anello . . .Davide Grogolato - Verona» .

Dalla Sicilia : oggettini in argento.

UNA SCHEDAORIGINALEDA TRELEW

(da «Noi e Loro», foglio di collega-mento tra i Centri CC. della Calabria).

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Connotati e contrasseO;ni salienti

Statura.r. .

Occhi

Residenza

Segni particolari Nv-D~.C

1 5

Un Cooperatore di Mon-teortone (PD) L.400 .000

Vardano Pellegrino - Corato 50.000Alunni 41 elementare - RomaDon Bosco 50.000

Raccolta tra amici di due CC .di Roma (V . Togliatti) 97 .500

Denti Oddino - S . Michele diBagnolo 20.000

Offertorio in occasione delCongresso naz .le CC . 401 .000

CC. Vallecrosia 400 .000CC. Napoli - V . Alvino 150 .000CC. Bologna - S. Cuore (in

memoria di Giorgio Nipoti) 100 .000CC. Napoli - S . Cuore 165.000CC. La Spezia - S. Paolo 300.000CC. Sicilia 200 .000N.N . 10 .000CC. Torino - Sassi 60.000Alcune CC . di Cagliari - S .

Paolo (in memoria di ItaliaAchenza) 100.000

Muzi Teresa - Roma 50.000Rimborso spese diapositive

(Novi Ligure) 35.000CC. Civitavecchia 150 .000Moffa Antonio - Roma 12.000Famiglia Fiorentino - Porta(PD) 100 .000

Club amici delle Missioni -Frascati 50 .000

Modugno Anastasia - Bologna 10.000

Totale L. 2 .910.500

Spediz . in abbon . postale - Gruppo 2 0 (70) - 2- quindicina

1 6

MONDO NUOVONuova serie delle

«LETTURE CATTOLICHE»fondate da Don Bosco

Operazione rivendite in corso

Una «rivendita» a domicilio comporta due grandivantaggi : mentre diffonde il bene, offre a chi vuoleimpegnarsi una occasione di fare apostolato ac-cessibile a ognuno e che abitua a smuoversi, arompere il ghiaccio, a penetrare capillarmente nellefamiglie .

In ogni Centro non potranno dunque esserci piùCooperatori che inizino una rivendita al loro in-dirizzo?

Informazioni e condizioni

Il programma per il 1982 prevede 9 libretti e 8posters. Il minimo di ordinazione : 10 copie per ognilibretto ; 5 copie per ogni poster .

Le condizioni, veramente di favore, praticate alle«rivendite», sono le seguenti per il 1982 :

Spedizione e imballo gratis ; sconti: fino a 20 co-pie nessuno ; da 21 a 50 copie di ogni opuscolo eper almeno 10 copie di ogni poster 10% ; per quan-titativi superiori 20% . Detto sconto è sul prezzo difavore praticato alle sole «rivendite» . Infatti nel 1982gli opuscoli saranno ceduti al prezzo di L . 350 (ilprezzo di copertina per la vendita in libreria saràinvece da L. 400 a L. 500), i posters a L . 400 (in li-breria invece a L . 600) .

Si può aprire la «rivendita» anche con i soliopuscoli o con i soli posters .

Il pagamento avverrà a merce ricevuta, mediantemodulo allegato di conto corrente postale N° 8128,direttamente all'Editrice LDC . L'impegno è per ilsolo anno 1982 .

Per iniziare una «rivendita» o confermarla scrivere di-rettamente al seguente indirizzo, con cui si corrisponderàin seguito per ogni occorrenza: Cooperatori Salesiani, Uf-ficio Nazionale - Viale dei Salesiani, 9 - 00175 ROMA.

BOLLETTINO SALESIANOQuindicinale di informazione e di cultura religiosa

L'edizione di metà mese del BS è partico-larmente destinata ai Cooperatori SalesianiDirezione e amministrazione : Via della Pi-sana, 1111 - C.P. 9092 - 00100 Roma-Aurelio -Te! . 69 .31 .341Direttore responsabile: Enzo BiancoRedattore: Armando Buttarelli - Viale dei Sale-siani, 9 - 00175 Roma - Tel . (06) 74.80 .433Autorizz . del Trib . di Torino n . 403 del 16 febbraio 1949C. C . Postale n . 2-1355 intestato a : Direzione GeneraleOpere Don Bosco - TorinoC .C .P. 462002 Intesi. a Dir. Gen. Opere D. Bosco - RomaPer cambio d'indirizzo inviare anche l'indirizzo precedente

GENTE CHE CREDEAL VALORE

DELLA BUONA STAMPA!

Chiediamo che siano inviate :

n- fio

copie degli opuscoli (1 .350)

n .

copie di posters (£ . 400)

W_̂ r`(~ JJJ~~~I~,,,-~~' A. (firma eà"I ~3rroo_ del'DeleA1_ y-` a.. &'buu:, 7 Cooperatori)lL

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n-42-4yB-( r,; re ~~~r,,v

Con la presente confermiamo per il 1982la nostra RIVENDITA di "Mondo Nuovo" .

Chiediamo che siano inviate :

n - Lb 19. copie degli opuscoli (1 .350)

(firma del responsabile del'rivendita')

(firma del PaCooperato

Con la presente confermiamo per il 1982la nostra RIVENDITA di "Mondo Nuovo" .

Chiediamo che siano inviate : '~

., copie degli opuscoli (£ .350)

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copie di posters (£ . 400) 'J -

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