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ANNOXVII - N .3. Esceunavoltaalmese . MARZO1893 BOLLETTINO SALESIANO DIREZIONE nell'OratorioSalesiano-ViaCottolengo,N .32,TORINO SOMM ARIO . NuovapartenzadiMissionarii. FesteGiubilaridiS .S .LeoneXIII - In SanPietroedai SacroCuordiGesù,Roma . Associazioneestampa. NotiziedeinostriMissionari - D . AngeloSavio . - DalChu- but. - UnfattoluttuosonellaPatagonia . - Equatore-Ve- nezuela . GraziediMariaAusiliatrice . UnamicodiD .Boscodefunto. Perl'OperaSalesiana . -ConferenzeaTorino,Modena,Pavia eGorizia. Beneficiocentuplicato, Festadellastampacattolicaedunamicodellonostre Letture Cattoliche . Altrenotizievarie . - I FiglidiD.BoscoaMarsala . -Ibam- binidiCataniapelPapa- IlprincipinoGonzagadiMilano . GlioperaicattolicidiSpezia . - L'anniversariodiunmira- colo . SulLAICISMO,pastoraledell'ArcivescovodiTorino,dadiffon- dersitrailpopolo . LeCantatedelDramma« CristoforoColombo»delSac. G .B .Lemoyne . Cooperatoridefunti . NUOVA PARTENZA DI M ISSIONARII Ilgiorno3aprileprossimo,altritrenta MissionariidallaChiesadiMariaAusi- liatriceinTorinopartirannoallavolta dellaPatagonia,eandrannoaraggiun- gereiloroconfratellichelihannopre- cedutiinquelleterrelontane .Lamesse èmolta,eglioperaisonosemprepochi, poichèquellepopolazionisonodivisele unedallealtreesparseinregioniva- stissime .Maciònonsaràdiostacolo aprocedereperquellaviacheD .Bosco cihadesignata .Icoraggiosinonman- cherannomaiarispondereall'appellodi D . Rua,edabbiamocertacaparrache laProvvidenzali guiderà ailorodestini Dobbiamointantounaparoladigra- titudinepertuttiinostriCooperatori edaltriBenefattori,iqualiconvarii mezzihannoconcorsoalsostenimento dellegrandispeseoccasionatedaquesta spedizione . Leconferenzetenuteinvariecittà dellaPenisoladaMons .GiovanniCagliero dalsacerdoteD .LuigiLasagnaedal missionarioD.DomenicoMilanesiohanno suscitatounveroentusiasmoperlemis - sioniSalesiane .Emolticooperaronocon mandareoggettidibiancheria,vestiari pergliIndii,paramenti,vasisacri ed altriornamentidiChiesa .Edobbiamo poispecialericonoscenza ai signorifar

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ANNO XVII - N . 3.

Esce una volta al mese .

MARZO 1893

BOLLETTINO SALESIANO

DIREZIONE nell'Oratorio Salesiano -Via Cottolengo, N . 32, TORINO

SOMM ARIO.

Nuova partenza di Missionarii.Feste Giubilari di S . S . Leone XIII - In San Pietro ed aiSacro Cuor di Gesù, Roma .

Associazione e stampa.Notizie dei nostri Missionari - D . Angelo Savio . - Dal Chu-but. - Un fatto luttuoso nella Patagonia . - Equatore - Ve-nezuela .

Grazie di Maria Ausiliatrice .Un amico di D . Bosco defunto.Per l'Opera Salesiana . - Conferenze a Torino, Modena, Paviae Gorizia.

Beneficio centuplicato,Festa della stampa cattolica ed un amico dello nostre Letture

Cattoliche .Altre notizie varie . - I Figli di D. Bosco a Marsala . - I bam-bini di Catania pel Papa - Il principino Gonzaga di Milano .Gli operai cattolici di Spezia . - L' anniversario di un mira-colo .

Sul LAICISMO, pastorale dell'Arcivescovo di Torino, da diffon-dersi tra il popolo .

Le Cantate del Dramma « Cristoforo Colombo » del Sac.G . B. Lemoyne .

Cooperatori defunti .

NUOVA PARTENZA DI M ISSIONARII

Il giorno 3 aprile prossimo, altri trentaMissionarii dalla Chiesa di Maria Ausi-liatrice in Torino partiranno alla voltadella Patagonia, e andranno a raggiun-gere i loro confratelli che li hanno pre-ceduti in quelle terre lontane . La messe

è molta, e gli operai sono sempre pochi,poichè quelle popolazioni sono divise leune dalle altre e sparse in regioni va-stissime. Ma ciò non sarà di ostacoloa procedere per quella via che D. Boscoci ha designata . I coraggiosi non man-cheranno mai a rispondere all'appello diD. Rua,ed abbiamo certa caparra chela Provvidenza li guiderà ai loro destini

Dobbiamo intanto una parola di gra-titudine per tutti i nostri Cooperatoried altri Benefattori, i quali con variimezzi hanno concorso al sostenimentodelle grandi spese occasionate da questaspedizione .

Le conferenze tenute in varie cittàdella Penisola da Mons . Giovanni Caglierodal sacerdote D . Luigi Lasagna e dalmissionario D. Domenico Milanesio hannosuscitato un vero entusiasmo per le mis

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sioni Salesiane. E molti cooperarono conmandare oggetti di biancheria, vestiariper gli Indii, paramenti, vasi sacri edaltri ornamenti di Chiesa. E dobbiamopoi speciale riconoscenza ai signori far

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macisti fratelli Belmonte di Torino, aglispecialisti Carlo Erba e Bertelli di Mi-lano ed al Conte Mattei di Bologna, iq uali con vera larghezza e carità cri-stiana hanno provveduto le Missioni dellaP atagonia e Terra del Fuoco di preziosimedicinali e rare specialità loro in fa-vore delle Farmacie ed Ospedali Salesianidi quelle Terre.

E noi siamo ben lieti di poter segna-lare alla pubblica ammirazione la bontàe carità dei prelodati benefattori, i qualial semplice annunzio vollero concorrerecon rara generosità al bene della Uma-nità sofferente in quelle lontane regioni .Colà non solo il selvaggio e l'Indio, maun numero grandissimo dei nostri stessiconnazionali ricevono beneficio nelle lorosofferenze fisiche e morali dai MissionariiSalesiani .

FESTE GIUBILARIDI

SUA SANTITÀ LEONE XIII

TUTTO il mondo, cattolico e scismatico,credente ed infedele, tutto in questi

giorni si? commosse per il Giubileo Epi-scopale di S . S. Leone XIII. Mentre ogninazione applaude al Papa, ogni paesecon doni e monumenti inneggia al Papa,a Roma, sede del Papato e centro deiCattolicismo, s' organizzarono feste gran-diosissime, non più vedute, pel GiubileoEpiscopale del Papa ed a migliaia a mi-gliaia affluirono i fedeli da ogni parteper vedere il Papa, venerare il Papa edassistere alla Messa Giubilare del Papa .E questa davvero riuscì una funzione im-ponente , solennissima e commoventequanto si può dire .

In San Pietro .

Il 19 febbraio 1893 sarà per certo unadata memoranda nella storia della Chiesae di una dolcissima, indelebile impressionenei cuori di tutti i cattolici e specialmente

di quanti ebbero la fortuna di trovarsiin quel faustissimo giorno a Roma .La città santa, la città eterna quel

mattino pareva elettrizzata. Le campanedi tutte le chiese suonavano a festa, levie, le piazze rigurgitavano di cittadinie di forestieri tutti diretti a San Pietro ;un entusiasmo indescrivibile .

Alle 6 1/2 s'apriva la gran Basilica Va-ticana riccamente parata a festa, ed afrotte vi si spingeva dentro l' immensamoltitudine sin dalla mezzanotte raccol-tasi nella vasta piazza e vie circostanti .Alle 8 si dovettero chiudere i cancelli epiù di ventimila persone ne rimaserofuori .

Nella Basilica, oltre ai ricchi damaschi,ond'era tutta adorna, s'ammirava pure lastatua del Principe degli Apostoli cogliabiti pontificali ed il triregno in capo, ela balaustrata davanti la Confessione ri-splendente di lumi e di fiori . Tutta lanavata destra, dalla Cappella del SS. Sa-crarnento a quella della Pietà, a dirittadi chi entra , era chiusa da tendoni didamasco. È là che il S . Padre, scendendoda' suoi appartamenti, doveva andare avestire gli abiti pontificali. Da questaCappella fino presso la Confessione v'eradisposto un doppio steccato destinato alasciar libero il passaggio al corteggio .

Il colpo.d'occhio era stupendo : un maredi teste, un scintillio di decorazioni, un'iridedi colori. Nel centro dell'abside prendevaposto l' Episcopato, più avanti il SacroCollegio ; verso l'altare v'erano gli Invitatistraordinari, gli Ambasciatori ed i Mi-nistri residenti ; vicino all' altare dellaConfessione notavansi le rappresentanzedelle Università cattoliche tedesche nelloro pittoresco costume, con spada e cap-pello piumato. Il Capitolo di S . Pietro,con a capo S. E. il Card. Ricci Parac-ciani, Arciprete della Basilica, tutti ingran tenuta, stavano schierati nella Cap-pella del SS . Sacramento ad attendere ilS. Padre, il quale giunse colà in portan-tina verso le 9 1/4, preceduto dalla suanobile Corte .Fatta orazione al SS. Sacramento e in-

dossata la mitra e la pianeta bianca, donodelle dame romane, il S . Padre saliva insedia gestatoria co' flabelli ed incomin-ciava lo sfilamento .Intanto una doppia fila di guardie no-

bili, in tenuta di gala, attraversando lagrande navata della Basilica ed andandoa prender posto ai due lati dell' altare

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della Confessione, annunziava che nonmolto avrebbe tardato ad arrivare il Papa .Tra la folla già si notava un movimento,un bisbiglio generale : si era impazientidi vedere la veneranda ed amabile figuradi Leone XIII .

Comparvero tosto i bussolanti in vesterosa e cappuccio di raso, i cappellani echierici segreti in veste rossa e cappucciod'armellino, i camerieri di cappa e spadan el loro splendido costume spagnuolo, icamerieri segreti ecclesiastici, la Crocepontificia portata da Mons. Crocifero conai lati due mazzieri, i Cardinali in por-pora, il Card. Camerlengo, i Principi as-sistenti al Soglio, il Prefetto, i Maestridi cerimonie ...finalmente ecco il SantoPadre, tutto raggiante in volto, sorri-dente, portato in alto nella sedia gesta-toria, circondato dagli Ufficiali ed Esentidella Guardia Nobile e della GuardiaSvizzera, dal Maestro di Camera, dal Forie-re e Cavallerizzo Maggiore . Scoppia unimmenso uragano d'applausi e di : Evvivaal Papa! che dura continuo, altissimo perben dieci minuti. Sventolano i fazzolettie le bandiere, squillano le trombe dallacupola, suonano le campane : è un mo-mento di paradiso! - Tutti hanno gliocchi molli di pianto per la commozione ;anche il Papa ne è visibilmente com-mosso . - I cantori intuonano il mottetto :Ecce Sacerdos magnus, mentre il S. Padreín mezzo alle più entusiastiche acclama-zioni giunge all'altare ed incomincia laS. Messa. Erano le 9, 50 .

Servivano all'altare come ministri dueCanonici di S . Pietro. Gli occhi di tuttierano rivolti al Sommo Pontefice . Per laBasilica regnava profondo silenzio, tuttipregavano col Pontefice . Un coro di 200voci riempiva la Basilica di sublimi ar-monie : era il mottetto composto dal M° Mu-stafà per la solenne occasione. In rispostaun incantevole coro di fanciulli facevapiovere celesti melodie dalla cupolamolti piangevano di commozione . Fu so-lenne poi il momento dell' elevazione ;mentre tutti erano profondamente inchi-nati ed un perfetto silenzio regnava pelvasto tempio, sotto la volta echeggiòcome musica angelica il suono delle trombedi argento .

Finìta la S. Messa alle 10 1/2, il SantoPadre scese dall'altare, e recitate le precid'uso, intonò il Te Deum, a cui risposeroprima i cantori e poi le ottantamila per-sone accolte in quell' immensa Basilica .

Alle 11 precise il S. Padre in triregno epiviale montò nuovamente nella sediagestatoria, e processionalmente portatoinnanzi alla Confessione, dove eravi erettouna specie di podio, fermossi e levatosiin piedi intuonò le preci che precedonola benedizione Urbi et orbi . Quindi ritornòper tutta la Basilica un silenzio rigoroso,ed il Papa, elevando la voce ed aprendole braccia al cielo, a note chiare e vibrateimpartì a tutti l'Apostolica Benedizione.Scoppiò quindi un nuovo indescrivibileuragano d' applausi, che non cessaronoche molto dopo la scomparsa del Papa .La mirabile funzione era finita. Eranole 11,20 .

S' apersero allora le porte del grantempio e solo allora si potè giudicaredell' immenso numero di persone che a-veva assistito alla Messa Giubilare delPapa. Impossibile descrivere lo spettacolodel defluvio di quasi centomila persone :vi erano parecchie migliaia di equipaggie vetture : piazza S . Pietro, piazza Ru-sticucci, i borghi Pio, Nuovo, Vecchio,fino al ponte S. Angelo, non erano cheun mare di teste. Eppure quanta compo-stezza, quanta divozione durante la sacracerimonia !Alla sera per tutta Roma vi fu una

splendida luminaria ad onore del S . Padre .Oltre a tre quarti delle case private, glistabilimenti cattolici, le chiese, erano illu-minati moltissimi alberghi e tutte le Am-basciate presso il Vaticano, cosa non piùvista in Roma da una lunga serie di anni .

Questo è appena qualche cosa dellefeste straordinarie celebratesi in Roma peril Giubileo Episcopale di Leone XIII . Sesi aggiungono a queste tutte le feste ce-lebrate in tutto il mondo, se all'omaggìod'ottantamila persone in S . Pietro siaggiunge quello pervenuto sulle ali deltelegrafo da tutte le parti della terra,ben si vede come il 19 febbraio 1893 fuun vero e mirabile trionfo di Leone XIII,del Papato e della Chiesa .

Sì, da un simile trionfo di fede ben si vederisplendere di luce sfolgorantissima lavita immortale del Papato, nuova provafra le mille altre dell'indefettibilità dellepromesse di Gesù Cristo a San Pietro, equindi l'arra sicura per i deboli nella fededei futuri trionfi della Chiesa Cattolica .Adunque stringiamoci sempre più intorno

al Romano Pontefice, come i figli intornoal pare, se vogliamo sicurezza, pace,

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felicità in questa vita e trionfo nell'altra ;o ricordiamo e ripetiamo sempre nel no-stro cuore quelle solenni profetiche pa-role, colle quali Isacco benediceva a Gia-cobbe, rappresentante e capo del popolodi Dio : Qui maledixerit tibi, sit ille male-dictus ; et qui benedixerit tibi, benedictionibusrepleatur . Chi ti maledirà, sia egli male-detto, e chi ti benedirà, sia di benedizioniricolmo (Gen. XXVII, v . 29) ; mantenen-doci continuamente fedeli a quella pro-fessione di fede che ci unisce al Vicariodi Gesù Cristo .

Al Sacro Cuore di Gesù .

Le feste salesiane a Roma in onore del Papa,che noi annunziammo già nel numero precedente,si celebrano i giorni 7 , 8 e 9 del correntemese e con quest' ordine

Martedì 7 .

Alle ore 7 1/2 ant., Messa letta con comu-nione generale .

Alle 10, Messa solenne Pontificale .Alle 12, Solenne Benedizione dell'Ospizio del S .

Cuore di Gesù, fatta da S . Em . R.ma ilCard . M. Lucido Parocchi, vicario di S . San-tità e nostro amatissimo Protettore .

Alle 3 pom ., Accademia musico-letteraria .Si chiuderà la giornata colla Benedizione del

SS . Sacramento .Mercoledì 8 .

Alle 7 1/2 ant ., Messa letta con Comunionegenerale .

Alle 10, Messa solenne da Requiem in suffra-gio culle anime dei defunti Cooperatori eCooperatrici Salesiane, degli Oblatori e Bene-fattori dell'Ospizio e del tempio annesso .

Alle 3 pom ., Conferenza dei Cooperatori eCooperatrici Salesiane ; quindi Benedizionecol SS . Sacramento .

Giovedì 9 .

Alle 7 1/2 ant ., Messa letta con Comunionegenerale .

Alle 10, Messa Pontificale .Alle 3 pom., rappresentazione del dramma la-

tino « Leo I . » del Sac. Prof. D. Francesia .Alla sera , canto solenne del Te Deum e

Benedizione col Santissimo impartita da S .Em. R.ma il Card . Parocchi .Così avran fine le solenni feste che i Sale-

siani celebrano a Roma in onor di S. S .Leone XIII .

In questi giorni faustissimi noiSalesiani abbiamo un motivo spe-ciale per festeggiare il GiubileoEpiscopale di Leone XIII.Nella sua paterna bontà il

Santo Padre si è degnato di ri-volgere a noi il suo sguardo espedire a D . Michele Rua il de-creto dell'erezione del Vicariatodi Mendez e Gualaquiza nell'E-quatore, affidato ai figli di DonBosco. Copia di questo decretofu mandato ai Vescovi limitrofidel nuovo Vicariato e all'Amba-sciatore dell'Equatore presso laS. Sede .

ASSOCIAZIONE E STAMPA

Bisogna coraggiosamente uscire in campo . .,opponendo stampa a stampa, scuola a scuola,associazione ad associazione , congresso acongresso, azione ad azione (Lettera del SS.Papa Leone XIII al popolo italiano . =8 dicembre 1892) .

CIRCULUS ET CALAMUS FECERUNT ME.

È questo il notissimo detto di S . Ago-stino. Queste parole, che furono mai semprecome una provvida rivelazione nel campodell' azione cattolica, non risplendono diminor fulgore ai giorni nostri . Anche oggihanno un altissimo significato e additanoal mondo cattolico i mezzi più efficaci perla santa lotta che tuttodì si deve soste-nere . Circulus et calamus , associazione estampa, ecco i mezzi onnipotenti che vantail nostro secolo , associazione e stampa,ecco per gli uomini e pei popoli i dueprimi fattori d'ogni impresa e d'ogni suc-cesso .

I nemici della Chiesa non ignorano talverità e con ansia febbrile adoperano as-sociazione e stampa a' loro malvagi in-tenti . Chi non conosce la loro attivitànel valersi di tali mezzi? I figli delletenebre tentano per tal via di superareed abbattere i figli della luce . Ma vivail cielo ! L'associazione e la stampa nonsono incognite per noi . Sono anche oggiarmi notissime e poderose nel campo cat-tolico .

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Il nemico cresce di energia e di au-dacia ? Non verrà meno la nostra attività !A questo c' invita l' amore che abbiamopel trionfo della Chiesa, a questo ci ani-ma il Sapientissimo Papa Leone XIII colforte grido di lottare indefessi opponendo as-sociazione ad associazione, stampa a stampa .La traduzione della ben nota frase di

Agostino ce la offre quindi il Papa stesso .Ecco il circulus et calamus del cattoliconel secolo XIX .

Don Bosco, cui nulla sfuggiva di quantopotrebbe provvedere ai bisogni dei tempinostri, poneva mano potente a questi duemezzi di lotta e trionfo . Fondava associa-zioni e tipografie, nè risparmiava sacrificioalcuno in affare di tanta importanza . Sottoil suo sguardo di apostolo sorsero comeper incanto la Pia Società Salesiana, leSuore di Maria Ausiliatrice, i Coopera-tori e le Cooperatrici Salesiane e l'insigneArciconfraternita di Maria Ausiliatrice .Fondava tipografie e librerie in variecittà d'Italia ed all'estero, e per la buonastampa suscitò un movimento più unìcoche raro .

Che tocca ora a noi, o Benemerìti Coo-peratori e Benemerite Cooperatrici?Provvedere ai bisogni dei nostri tempi

ed ubbidire alla voce del Papa, perpe-tuando ed ampliando l'opera di D . Bosco .E per venire in particolare alla nostraPia Unione ed alla stampa nostra, dob-biamo raddoppiare il nostro zelo e studioper farle rifiorire di sempre maggior vita,ed ampliarne le benefiche tende fino aipiù vasti confini .

Movimento consolante .Grazie a Dio, si è già lavorato e si

lavora assai in questi due rami di azione .La Pia Unione dei Cooperatori e delleCooperatrici Salesiane va progredendoogni giorno per zelo, operosità e forza .

Oltre ai Bollettini Italiano, Francese, eSpagnuolo, fin dall'anno scorso si dovettepubblicare anche l'Inglese .

Si fondarono in molte città d'Italia ap-positi Comit ati Diocesani promotori delleopere nostre, i quali con l'aiuto dei Coo-peratori e delle Cooperatrici svilupparonogià solerte attività .In questi ultimi mesi si organizzò un

gran numero di conferenze, molte dellequali furono tenute con esito felicissimodal nostro Eccellentissimo Mons .Cagliero,dal Dott. Don Luigi Lasagna, IspettoreSalesiano dell' Uruguay e del Brasile e

dal Missionario della Patagonia D. Do-menico Milanesio .

Non si tralasciò di fare pervenire aquando a quando la parola d'ordine, oraa tutti i Cooperatori per mezzo del Bol-lettino o di lettere circolari, ora ai De-curioni , ai Direttori e Comitati Dioce-sani.

Per la buona stampa si ampliò l'atti-vità delle nostre tipografie in Italia edall'estero e se ne fondarono delle nuove,coll'aiuto dei Cooperatori e delle Coope-ratrici, come ad esempio quella di Mar-siglia in Francia e quella di Quito nel-l'Equatore .

Non basta.Ma ciò non basta. Occorre che i nostri

cari Cooperatori e pie Cooperatrici ci aiu-tino a far di più .

Ogni Cooperatore e Cooperatrice si ria-nimi nella pratica del Regolamento dellanostra Pia Unione . (Per chi ne volessecopia gli sarà spedita gratis a semplicerichiesta) .

Si legga da tutti il Bollettino Salesiano,ove mese per mese non solo diamo contoper edificazione comune di quanto, col-l'aiuto di Dio, si va operando dai Sale-siani, dalle Suore di Maria Ausiliatrice edalla Pia Unione dei Cooperatori e Coo-peratrici Salesiane, ma comunichiamo an-cora opportune istruzioni e suggerimenti .

Adoperiamoci per far inscrivere allanostra Pia Unione nuovi, ma zelanti edoperosi Cooperatori e Cooperatrici, checolla preghiera, coll'opera e colla elemo-sina siano in grado di porgerci aiuto .Si promuovano Conferenze Salesiane

pubbliche e private .Si lavori per la fondazione di Comitati

Salesiani in quelle Diocesi, in cui nonesistessero ancora, e di Sotto-Comitati diCooperatrici .

In quelle parrocchie, in cui il Parroconon potesse fare da Decurione, lo si preghiche deleghi a ciò uno tra i Cooperatori .Ci si dia comunicazione di quanto si vafacendo di bene nella nostra Pia Unione,per essere sempre più in grado di sa-perla dirigere allo scopo pel quale fu daD. Bosco istituita .

Si moltiplichino i mezzi per otteneredalla carità dei fedeli sempre maggioriaiuti, indispensabili per le ingenti impreseche abbiamo a sostenere .

E per la stampa? Anche per questamaggiore studio ed operosità.

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Si facciano conoscere le innumerevoliopere di nostra edizione, specialmente perle scuole e pel popolo .Chi è in grado, si serva a tale scopo

dei giornali cattolici con la pubblicazionedi frequenti articoli bibliografici .Adoperiamoci per mettere in relazione

zolla nostra libreria collegi, seminari, edu-catorii, scuole pubbliche e private . Pro-curiamo nuovi associati alle Letture Cat-toliche ed alle altre nostre pubblicazioniperiodiche .Studiamoci insomma di usare quanti

buoni mezzi possiamo avere, per un'operatanto benefica quanto è quella della buonastampa .Benemeriti Cooperatori e Benemerite

Cooperatrici, lavoriamo ! lavoriamo!Il nostro venerando D . Bosco, già sfi-

nito di forze, giacente sul letto dell'ultimasua infermità e vicìno a morte , andavaancora esclamando : Lavoro! Lavoro! Echi non sa che la bandiera di D . Boscoporta scolpito a grandi caratteri questedivine parole : Preghiera e lavoro?

Oh! adunque siamo degni continuatorie validi sostenitori dello spirito e delleopere di questo caro nostro fondatore epadre. Ad imitazione di D . Bosco uniamoalla preghiera il lavoro .Due vie, due grandi mezzi ci si parano

innanzi : Circulus et calamus : L' associa-zione e la stampa .

Sappiamcene valere e grande sarà ilnostro frutto e la nostra consolazione .

NOTIZIE DEI NOSTRI MISSIONARI

DON ANGELO SAVIO.

Pur troppo è vera la dolorosa notiziache ci portava il telegrafo dall'Equatore!Il nostro missionario Don Angelo Savio sene è volato al Cielo prima di giungereal campo che l'ubbidienza gli aveva ul-timamente assegnato .In seguito al telegramma che ci comu-

nicava l'infausta notizia, ricevemmo leseguenti corrispondenze che noi pubbli-chiamo a soddisfazione dei nostri lettorie Cooperatori . Una è scritta da D . EvasioRabagliati, capo della squadra diretta a

Colombia, che fino a Sebanilla accompa-gnò D. Savio e gli altri diretti all'Equa-tore ; l'altra è di D. Luigi Calcagno, checi conferma il triste annunzio : le altresono di D. Savio stesso, che ci dava disè buone notizie. Erano le ultime chevergava la penna di quest' Apostolo Sa-lesiano. Eccole :

REV.MO SiG . DON RUA,

La Guaira, 26 dicembre 1892 .Siamo arrivati qui ieri, 25, alle 7 an-

timeridiano, e ci diedero libera pratica, adifferenza della Martinica, dove, consideran-doci come infetti e sospetti di coléra ci tira-rono fuori del porto e senza comunicazioniquelli che discesero furono condotti al Laz-zaretto .D. Rabagliati ieri scese a terra coi Co-

lombiani e non tornò f ino alle 3 di quest'oggi,.essendo andato a Carácas .

Sac . ANGELO SAVIO .

MOLTO REV. SiG. D . RUA,Sabanilla, 29 dicembre 1892.

Ci siamo ; cioè siamo in terra dopo ventigiorni di mare. Questa mane ci separammodai fratelli che seguono a Panama . I pove-rini temono con fondamento di perdere ilvapore del Pacifico per essere il nostro inritardo ; in questo caso avrebbero parecchigiorni di fermata in Panama, il che non èmolto aggradevole . Noi seguiremo col primovapore che parta, per evitare così le febbried i forti calori della costa .

Il viaggio di mare non poteva essere mi-gliore ; passato il male dei primi giorni , ilresto fu magnifico . Deo gratias . Speriamocontinuar bene prima per il fiume e poi perle montagne .

In Caràcas potei riverire l' Ecc .m° Arci-vescovo ed il D . Arteaga. Ad ogni costovogliono i Salesianì nei primi mesi dell'en-trante anno. L'indomani del mio passaggio eb-bero conferenza col nuovo Presidente Crespo,animatissimo per questa fondazione .

Il D . Monteverde della Guaira fu genti-lissimo con tutti noi ; è un vero e caro amicodei Salesiani . Il giorno di Natale lo pas-sammo con lui ; ma la Messa solenne si cantòa bordo alle 12 di notte, con ogni solennità .Tutti quelli del vapore furono cortesissimicoi Salesiani.Tutti i confratelli dell'Equatore stavanobene in salute ; il vapore è ancora nel porto,e si vede di qui dal posto in che scrivo .

Verso il 15 di gennaio arriveremo gli uni egli altri . Riverisca per me e per tutti codestiSuperiori, alle cui preghiere ci raccoman-

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diamo. In particolare preghi lei, carissimoPadre, e benedica tutti questi suoi figlie specialmente il sottoscritto

D . EVASIO RABAGLIATI .

R.m°. SIG. D. RUA,30 dicembre 1892 .

Siamo in vista di Colon , dove penso im-postare il presente biglietto . A Sabanilladiscese D. Ra-bagliati con glialtri destinatialla Colombia .Sprovvisti dilingeria per es-ser i bauli rima-sti forse ancorain Francia, ab-biamo dovutodar loro l'occor-rente della no-stra. Pazienza!

Di sanità tut-ti bene. Preghiper noi e ci be-nedica tutti .Sac. A . SAVIO .

di giorno e di notte, nel bere e nel mangiare .Noi finora abbiamo sofferto Poco ; io poinulla affatto, essendo già duro e stagionato.Deo gratias .

Forse partiremo il 5, ma più probabilmenteil 7 ; quindi il viaggio resta lungo e noioso .Ho spedito un dispaccio a D . Calcagno, pre-gandolo di mandarci buone mule con selleper noi e basti pei bagagli. Tal breve di-spaccio mi costò otto scudi e mezzo d'ar-gento, cioè centesimi ottanta per parola . In

questi viaggi ,quando si è inmolti , bisognasempre avere lamano alla borsa,

o ra pel trasportodei bagagli, oraper una bibitatonica, altra vol-ta per una me-dicina e che soio ; quante mi-serie ! quantemiserie!

Panama,3 gennaio 1893 .Il 30 dicembre

ultimo sulla se

-

ra, il nostro va

-

pore Amériq uegiunse a Coloncon un giornodi ritardo; per-ciò , come teme

-

vamo, perdem

-

mo la coinciden

-

za del vaporesul Pacifico .Ora siamo in.Panama, ospita-ti fraternamen-te nella Casadella Missionedegli ottimi Laz-zaristi, versocui io personal

-

mente ho molteobbligazioni .Sua Eccellenzail Vescovo diocesano , a cui mi sono presen

-

tato, come di dovere, ha per noi un'affezionetutta particolare, e si proferì di aiutarci inogni nostro bisogno .

La, città pel momento non ha attrattive, acagione della mancanza di lavoro e del ca

-

lore soffocante . V'è pericolo d'insolazione edi febbre gialla, specialmente per gli stra

-

nieri, ai quali si raccomandano molti riguardi

4 gennaio .

È arrivato ilvapore Cocha -poal che deveportarci a Gua-yaquil e domanisera andremo abordo. Se a Gua-yaquil dovessi-mo far altra lun-ga fermata , te-

mo che qualche-duno si ammalia cagione delclima niente ag-gradevole per

noi dell'AltaItalia .

Ci raccoman-diamo alle pre-ghiere dei com-pagni e Supe-riori e preghia-mo l'amato Don

Rua a volercibenedire .

Mi creda sem-pre suo

Aff.mo figlioSac . ANGELO SAVIO .

REV.MO E CAR.MOSiG.DON RUA,

Quito, 21 gennaio 1893 .Fiat voluntas Dei ! Il giorno 17 gennaio,

alle ore 2 1/2 pom ., moriva il nostro caro

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D. Savio in una capanna, situata alle faldedel Chimborazo, nell'azienda di Ganguis ap-partenente ad un tal sig. Chiriboga .Era partito cogli altri confratelli da Gua-

randa sul mezzogiorno; arrivarono a Gan-guis verso le 4 pom . ; dovettero dormire sulsuolo e con quel freddo . . . D. Savio ebbe unforte catarro durante la notte, una fortefebbre, e il dì seguente non potè continuareil viaggio . Restò in quella capanna col con-fratello Pancheri : gli altri andarono alla no-stra Casa di Riobamba .Saputo della malattia di D . Savio, par-

tirono per Ganguis D . Bruzzone ed il ch .Ghiglione con medicine, coperte, alimenti,ecc . Io, appena seppi della situazione diD . Savio, pregai il Presidente della Repub-blica, D. Luis Cordero, che telegrafasse alGovernatore di Guaranda affinchè mandassetosto un medico a Ganguis . Così si fece ;con una cura veramente paterna il Presi-dente ordinò attendessero al nostro DonSavio. Partì il medico da Guaranda, ed ilGovernatore mise a sua disposizione 10 uo-mini per condurre, se fosse stato conveniente,l'infermo alla città . Disgraziatamente nongiunsero in tempo! Mentre il medico stavanella capanna di Ganguis preparando le me-dicina, D . Savio spirava .

La triste notizia corse per telegrafo daGuaranda a Quito , impressionando profon-damente Salesiani ed amici .

Afflitto, S . E . il Presidente mandò un uf-ficiale a manifestarci la sua pena. L'Arci-vescovo pure ci scrisse parole di rassegna-zione e conforto .

Si trasportò il cadavere a Guaranda, edai solennissimi funerali, vi assistette il Gover-natore ed il Municipio : il cadavere fu col-locato in una nicchia del cimitero della città .Il nostro carissimo Dott . Matovelle, ri-

spondendo al telegramma con cui S . E. ilPresidente gli comunicava la mesta notizia,lamenta profondamente la perdita che hafatto Cuenca e manda a nome di tutta lacittà sincere condoglianze ai Salesiani .

Lunedì prossimo, 23, pensiamo di fare ifunerali nella cappella del Collegio e sperovi assisterà S . E . il Presidente, i mini

-

stri, ecc ., ecc .Oh ! voglia il Signore accettare la morte

dell'invitto missionario come tributo che iSalesiani gli offrono per la salvezza eternadelle tribù selvagge di Mendez e Gualaquiza!

Caro Padre, raccomandi alle orazioni ditutti i confratelli e Cooperatori l'anima delcaro defunto .

Ci benedica tutti e preghi pel suoAff.mo figlio in G. e M.

L. CALCAGNO .

DAL CHUBUT.Nello scorso mese abbiamo parlato dei no-

stri Missionarii al Chubut . Diremo ora comeper territorio del Chubut (così detto dal granfiume di tal nome), s'intende quella partedella Patagonia centrale che è compresa tra ilgrado 41° al 46° di latitudine e tra il 65° al71° di longitudine . Dipende dal GovernoArgentino, il quale vi tiene colà un suorappresentante o governatore del territorio .

L'opera del Missionario è specialmente ne-cessaria lungo le sponde del gran fiumeChubut, a Balcheta, Rawson, Villegas, sullerive del Rio Chico, del Tecà ed in altripunti, ove sonvi tolderie di Indii Tehuelches .

Alcuni di questi paesi già sono stati piùvolte visitati dai nostri Missionarii nei pas-sati anni ; ma per assicurare i frutti di questeMissioni e per estenderli anche agli altripunti necessitosi faceva d'uopo stabilirvi colàuna residenza di Missionarii . Or finalmentesi è potuto mandar ad effetto questo pro-getto che era un vero bisogno, ed ecco chegià di là riceviamo la lettera seguente

REV.MO SIGNOR DoN RUA,

Missione Cattolica de N . S . de los Dolores(Chubut), Dicembre 1892 .

Eccoci in Rawson, microscopica capitaledella Patagonia centrale. Vi siamo giuntidopo diciotto giorni di molestissima naviga-zione a vela . La bonaccia ci tenne per cinquegiorni inchiodati sul Rio de la Plata, ed unafuriosa tempesta ci procurò per trentasei orespaventi ed agonie sulle coste meridionalidell'Atlantico, alla latitudine di Bahia Blanca .Il padrone del Pailebot, che viaggiava connoi, e che da dodici anni fa questa carriera,ci assicurò che due sole volte in tanto temposi ebbe un mare sì brutto e sì pericoloso .Come a Dio piacque, per altro, la tempestacessò, e sia benedetta e sempre ringraziatala dolce ed amabile Stella del Mare, che in-tervenne per placare i marosi e calmare iventi . Ne la avevamo pregata tutti e coninsistenza ; anzi, prima di discendere in ca-mera, io aveva gettate in mare alcune me-daglie di quelle chiamate miracolose perplacarne le ire .

La nostra accoglienza nel Chubut fu freddafredda, anzi ancor attualmente spira per noiun'aria poco favorevole . Oltre a questo, lepenalità del lungo viaggio, ci hanno un pocoprostrati . Il catechista Marini , appenagiunto, dovette mettersi a letto per bencinque giorni, e, dopo, il primo giorno in cuisi potè occupare, cadde da cavallo e si slogòla gamba sinistra in due punti pericolosi edifficili, e temo ne avrà per più di un mese .È un gran contrattempo ; ma Dio sia bene-detto, che distingue l'umile nostra Missionecoi segni delle opere sue, la contraddizione .

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La nostra povertà è somma . Se non aves-simo portato con noi un po' di biancheria equalche piccola provvisione di commestibili,direi che è apostolica . Ci avevano detto chele case della Missione erano decentementeammobigliate, e le trovammo quasi saccheg-giate. La casa che vorremmo destinata perle Suore è per loro molto atta, ma bisogneràpagare i debiti di chi l'ha fatta, che ascen-dono a quattro mila lire cogli interessi alsei per cento, valendo la casa coi terreniadiacenti un sei o sette mila lire . Quest'af-fare e l'avvenire della Missione mi tengonoun po' preoccupato .Frattanto preghiamo giornalmente il buon

S . Giuseppe, che chiarisca le cose e faccialoro prendere un buon avviamento : speroche ci ascolterà, come ha sempre fatto . Neho già avuto una prova nella deferenza delGiudice, che sbrigò subito certe mie que-stioni, e mi offerse aiuto nelle presenti stret-tezze con generosità e cuore .Abbiamo già incominciato l'opera dell'e-

vangelizzazione . Si dicono ogni giorno fe-stivo due Messe, si predica tre volte, e si fala dottrina a' ragazzi e ragazze . La popola-zione frequenta le funzioni con piacere edascolta con. avidità la parola di Dio . Finoranessuna confessione , nè comunione . Inco-mincieremo da' ragazzi ad aprirci la stradae vedremo . Il Sacratissimo Cuore di Gesùdeve procurarsi questo trionfo .Ho già preparato il terreno per le Suore,

che potrebbero molto aiutare la Missionematerialmente e moralmente . Per ora potreb-bero bastare tre o quattro . Ma bisognerebbeche venissero presto e prima che ci arrivil'unica maestra del paese, che dicono siaprotestante .Ed a questo proposito debbo aggiungere

che, eccetto il Governatore, che non ci èmai, ed il Giudice, i quali sono cattolici, tuttele altre Autorità sono protestanti, molto ze-lanti della loro setta , e da cui ci è poco onulla da sperare . Hanno quattrini e potere,e fanno la pioggia ed il bel tempo . In tuttoil territorio vi hanno duemila cinquecentodissidenti in otto o nove sètte colle lorochiese, scuole e ministri largamente stipen -diati, e noi... Basta ; Iddio ce la mandibuona!Gli Indii si trovano a sessantacinque leghe

di qui sulle sponde del Chubut e formanola tribù più numerosa della Patagonia . Stopensando, domandando e consigliandomi seconvenga fare le pratiche col Governo fede-rale per ottenere la trasmissione della co-lonia che la Missione anteriore fondò per gliIndii. Ha sedici leghe di estensione, di cuiotto in proprietà e popolate . Vi ha pure unachiesa ed una casa di pietra per due pretie varii impiegati . Quest'ultima senza tetto.Credo sia necessario fare qualche cosa anchesubito, perchè qui vicino si è stabilita unasuccursale della colonia Galense protestante,

con cui gli Indii hanno commercio attivis-simo di pelli o penne di struzzo . Per tuttoquesto aspettiamo l'arrivo pronto di Monsi-gnore. Il Governo federale è cattolico e Mon-signore è al medesimo persona grata . MariaAusiliatrice ci inspiri e ci spiani ogni diffi-coltà ! Ma la fondazione e sostenimento didetta colonia agricola dovrà certo costaremolto .

Prima della mia partenza da Buenos Airesho scritto a S . E. Monsignor Cagliero edal Rev.mo D. Belmonte , Prefetto generaledella nostra Pia Società . Prego la bontà suaad intercedere per me e per la Missionepresso di loro . Abbiamo bisogno di tutto,e meno di tutti abbiamo comodità di ot-tenere . Non vi ha posta regolare, non viha telegrafo . Solamente ci visita ogni cin-quanta giorni un bastimento a vele, su cuianche non possiamo troppo contare per tantimotivi. Il sacerdote che eravi prima, per a-vere i mezzi necessarìi di sussistenza, do-veva lasciare abbandonata la Missione metàdell'anno , il che non è conveniente pernessun conto nè decoroso per la Chiesa cat-tolica .

Aspetto anche un prete . Ella, sig . D. Rua,sa che dovetti partire solo di preti . Ognipiccolo ritardo mi parrà sempre lungo e pe-noso. Se il prete fosse inglese tornerebbeassai utile . Anche i protestanti vengonoqualche volta alla nostra chiesa e quelli checi intendono piangono di tenerezza . Noi siamotutti contenti ed allegri . Il chierico Diazm'aiuta con molta buona volontà, e mentrenoi attendiamo a' nostri ministeri od ai lavorimanuali di cucina, pulizia, ecc ., Marini dalletto prega per noi o ci guida nella recitadel S. Rosario . La grazia di Dio condiscetutte le nostre privazioni, facendole a noigrate ed amabili .

Si degni salutare da parte nostra Monsi-gnor Cagliero e gli altri veneratissimi Supe-riori. Mi creda

Di V. S. R .maDev .mo obbl.mo figlio

Sac . BERNARDO VACCHINA.

PATAGONIA.Un fatto luttuoso .

Da una residenza dei nostri Missionariadella Patagonia ci scrivono il seguente fatto,che noi pubblichiamo perchè serva di avvisoe di ammaestramento a tanti sgraziati geni-tori. La triste esperienza altrui valga a noid'esempio, per non incorrer noi stessi nellemedesime sventure

Patagonia, dicembre 1892 .

Nel luglio scorso, in una località distantequattro leghe da questa nostra residenza ,accadde un fatto luttuosissimo per questipaesi, che lasciò in tutti una triste impres-

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sione , voglio dire il suicidio d'una poveragiovane sui quindici anni . Mentre tutta lafamiglia si stava pranzando in compagniadi varii amici, si ode un colpo di rivoltellanella camera della ragazza. Si accorre e lasi trova boccheggiante a terra coll'arma mi-cidiale ancor nella mano .La palla, penetrando nel petto, l'aveva

passata per un fianco, ed uscita era andataa penetrare in una parete della camera .

La giovane però non perdette i sensi : ilsuo angelo era con lei. Dimandò subito delprete, ed un uomo insella tosto due cavallie percorre a gran galoppo le quattro leghe .Giunto in questo paese, chiede del Mis-

sionario in una osteria, raccontando il lu-gubre caso . Per ignoranza gli vien detto cheprima di tutto bisogna avvertire il Commis-sario di polizia, ed egli corre da questo . Mauna buona signora, appena saputo il fatto,corse essa dal Missionario, il quale in tuttafretta si preparò a partire .Mentre montava a cavallo , ecco arrivare

il Presidente del Municipio pure a cavallo ,proponendosi di accompagnarlo anch'egli.Se non che il Missionario dalle parole si ac-corge che costui è venuto piuttosto per in-trattenerlo che per farglì compagnia . Nongli dà perciò retta, sprona il suo cavallo evia al galoppo . Quel signore tenta di impe-dirgli la via mettendosi a lui innanzi ; mail Missionario da bravo cavaliere, raccoman-dandosi pure a Maria Santissima, spronandovieppiù il suo destriero, guadagna cammìno,giunge a liberarsi da quell'importuno ed inmen di quaranta minuti divora un tratto divia che su diligenza non si farebbe in mendi un'ora e mezzo .Giunse ancora in tempo. La giovane mo-

rente non può quasi più parlare ; ma tenen-dole una mano alla ferita, perchè non escail sangue, e l'altra alla testa, per tenerlasollevata e ferma, può ancor farsi capire .Essa compie la sua confessione, ed alla pre-senza di tutti i parenti desolatissimi ricevel'Estrema Unzione e poi entra in agonia .

Aveva appena finito di amministrarle questiSacramenti il Missionario, quando giunsesul luogo il Commissario di polizia con duesoldati, e non potendo aver alcuna soddisfa-zione dalla giovane agonizzante, se la prendecol Missionario, perchè ha esercitato il sacroministero senza suo permesso, che egli, fossegiunto in tempo, glielo avrebbe impedito ,che ora, giacchè la giovane non può piùparlare, egli, il Missionario, deve dire ciòche ella gli ha confidato, e vìa di questo passo,tentando e minacciando il sacerdote . Maquesti rispose che egli è il ministro, il rap-presentante di Dio , che l' autorità di Dioè superiore ad ogni autorità umana, che egliha solamente fatto il suo dovere e che sanient'altro . Quell'ufficiale s'infuriò viemmag-giormente vedendo che le sue pretese e mi-naccie a nulla approdavano ; ma poi si calmò,

e si congratulò col sacerdote , alla presenzadei suoi soldati, dicendo : Costui è davveroun bravo soldato !

Varie sono le versioni che qui corrono sullacausa di questo suicidio . La vita di questafigliuola era quella di un angelo . Quindicigiorni prima aveva ricevuto con tanto fer-vore la S. Comunione accanto al letto dellamadre morente . Già aveva manifestato ildesiderio di rendersi religiosa tra le Figliedi Maria Ausiliatrice ; e celebrandosi il fu-nerale di sua madre, erasi recata da questeSuore, perchè la volessero accettare tra loro .Poi aveva supplicato i Missionarii, perchépersuadessero il padre a lasciarla partir dicasa, ma non ci fu verso : il padre, nono-stanti i consigli , le suppliche e le lagrime,non volle mai acconsentire . Questa si credesia la ragione più verosimile dell'attentato .Iddio però usò misericordia alla povera fi-

gliuola e si spera l'abbia tirata con sè incielo .I funerali che le si fecero furono solenni

con un accompagnamento straordinario dipopolo .

EQUATORE.Ricaviamo dai giornali che gli stabilimenti

salesiani dell'Equatore sono una vera prov-videnza per quella Repubblica . - All'Espo-sizione nazionale dì Quito los Talleres delSacro Cuore di quella città si meritaronouna medaglia d'oro (fabbri e falegnami), dued'argento (fabbri) e tre di bronzo (sarti ,calzolai e sellai) . - Ora gli stessi labora-torii prenderanno pur parte all'Esposizionedi Chicago con armi, intarsi, selle, scarpe,abiti, ecc ., ecc . - Ai suddetti laboratoriisappiam che ultimamente se ne aggiunserotre altri, tipografia, legatoria e fabbrica dicarrozze .

A VINCES, pure nell'Equatore, sull'esempio deiSalesiani si è aperto sin dallo scorso anno unOratorio festivo . Là vi è scuola di canto, scuoladi musica, un teatrino ed altri svariati diverti-menti, e nei giorni festivi vi accorre un numeroimmenso di giovani di quel villaggio e deglialtri circostanti . Tutto questo si deve all'ardentezelo di quell'ottimo parroco, il sig . Don AntonioMetalli, il quale seppe anche formarsi intorno ase dei buoni secolari che lo coadiuvano mirabil-mente in quell'opera santa. Voglia Iddio bene-dire le loro fatiche e prosperare quell'Oratorio abene di tanta gioventù .

VENEZUELA.Col primo del corrente anno a San Raphael

de Maracaibo nella Venezuela, tra i Coope-ratori Salesiani si è fatta una santa lega per ve-nire in aiuto della gioventù povera ed abbando-nata di quei paesi . A tal uopo, nella speranza diaver presto tra di loro i figli di Don Bosco, in-cominciarono un Oratorio-Collegio, sul modellodei nostri, raccogliendovi sin d'allora 22 giovanie 14 bambini più necessitosi . - Noi non abbima

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parole sufficienti per encomiare tanto zelo ; augu-riamo all'opera incominciata prosperità e lungavita ed imploriamo dal Cielo copiose benedizionisopra di quei Cooperatori e di quelle Coopera-trici Salesiane. Essi poi preghino il padron dellamesse, perchè mandi operai alla Pia Società Sa-lesiana , e noi allora con premura ci porteremoanche tra i Venezuelani .

GRAZIE DI MARIA SS . AUSILIATRICE

Pregammo assai e fummo esauditi!

Viva Maria Ausiliatrice ! Ecco l'inno chedal nostro cuore riconoscente s'alza, a lodarla Regina del Cielo .

L'anno scorso, al nostro bambino s'era ma-nifestato nella stagione invernale sul labbroinferiore un così detto tumor bianco, che,per giudizio del medico, gli avrebbe recatosfregio e fastidio. Il medico volle aspettarla primavera per far l'operazione, che pelcaso credeva indispensabile. Intanto losfregio ed il fastidio s'eran manifestati inmodo sempre più doloroso . All'operazionedovevasi venire : quale però? Al certodolorosa ! Allora con divota novena ricor-remmo a Maria, Aiuto de' Cristiani, e poicol bambino ci recammo a Torino per attin-gere la grazia proprio alla fonte . Fatto lenostre divozioni, chiedemmo d'un medico, dalquale avemmo per risposta : Il labbro de-v'esser tagliato . Povero bambino! LasciammoTorino e venimmo a Milano : ancor qui larisposta di due medici fu : Bisogna tagliare .- Oh Madonna, Aiuto de' Cristiani, dicemmoallora, deh, fateci trovar miglior fortuna !E la Madonna ci fe'trovar in Milano unaltro medico, coi suggerimenti del quale ilnostro caro infermo in termine di pochi mesifu completamente guarito senza taglio alcuno .

GIACOMO e CATTERINA RizzoLI .Io sottoscritto attesto la verità di quanto

sopra .Borgnone, 5 febbraio 1893 .

Sac . ENRlco PISoNi Curato .

Potenza della fiducia in Maria .REV.MO SiG. D . RUA,

Il signor Bergaglio Giambattista, coope-ratore salesiano e dilettissimo mio parroc-chiano, mi consegnò 200 lire da spedirsi allaS. V. Rev.ma, in segno di riconoscenza allaVergine Santissima invocata sotto il titolo

di Maria Ausiliatrice, per una grazia straor-dinaria ricevuta .

Sul principio dello scorso anno 1892 caddeinfermo d'una malattia seria e pericolosa .Vedendo l'addolorata sua madre che in . casanon gli si potevano usare tutte le necessariecure, pensò di mandarlo all'ospedale di Ales-sandria, ove l'infermo si fermò alcuni mesi,senza provare nessuu miglioramento ; anzinegli ultimi mesi andò talmente peggio-rando, che la povera madre deliberò di farloritornare a casa, per non avere, oltre l'af-fanno di dover perdere l'amato figlio, anchequello di non potergli recare conforti, spe-cialmente negli ultimi istanti della sua vita .Eccolo adunque ricondotto a casa nel mesedi ottobre del medesimo anno 1892 .

Pertanto la dolente madre e l'infermo, permezzo mio, fecero spedire alla S. V. Rev.macinque lire, pregandola di far celebrare unaMessa all'altare di Maria Ausiliatrice e difar pregare i giovanetti dell' Oratorio perla sospirata guarigione . Ben presto se neottenne meraviglioso effetto, perchè l'infermoin breve ebbe a guarire, ed ora sta tantobene, da potersi dire che non fu mai vistonel corso dei suoi 30 anni di età, così pro-speroso come al presente .Evviva adunque Maria Ausiliatrice !S . Cristoforo (Alessandria), 14 gennaio 1893.

LuiGi PE RUCCHIO, parroco .

Fede e costanza . - Da diciotto mesiio mi trovava affetto da epatite e da unatosse catarrale che non mi permetteva piùriposare nè giorno nè notte ; anzi tenni illetto per qualche tempo, nè era più atto adisimpegnare le sacre funzioni del mio par-rocchiale ministero .Mi rivolsi subito al caro D . Rua per averun consiglio, ed ci mi rispose di ricorrerea Maria SS . Ausiliatrice con tre Salve Re-gina, tre P ater e le giaculatorie solite checonsigliava già il suo antecessore D . Bosco .Feci queste preghiere per una novena io coni miei della parrocchia e vi aggiunsi un'al-tra particolare divozione a S . Anna . Ma nonmigliorai punto . Spedii allora una piccolaofferta a Don Rua ed egli mi consigliò al-tra volta le medesime preghiere . Fatte lequali, il mio male parve che peggiorasse .Ricevetti i conforti religiosi e mi disponevagià per morire, rassegnato ai divini voleri .Ma intanto io era sempre più fiducioso inMaria SS. Ausiliatrice ed in S . Anna, e con-tinuai anche mentalmente come poteva lomie preghiere, facendo voto, se guariva dapoter almeno adempiere ai mìei doveri par-rocchiali , che avrei spedito nuova offertaal Santuario di Torino. Incominciai alloraa migliorare con meraviglia di tutti che micredevano già perduto . Ed in breve mì riebbi,

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tanto che ora posso compiere ogni mio do-vere di parroco senza alcuna fatica .Mentre adempio la promessa fatta, mani-

festo pubblicamente la mia profonda ricono-scenza per la grazia ricevuta .

Fornolasa-Locana, 18 novembre 1892 .ALLONO D . DOMENICO, Prevosto .

Dolore e gaudio! - Nella piena dellagioia penso alle passate angoscie, alla bontàdi Maria che si degnò esaudire le mie pre-ghiere, e vorrei che ogni cuore s'unisse a meper ringraziarla e benedirla .Una mia diletta sorella era caduta grave-

mente ammalata ed i medici le davano pocasperanza di perfetta guarigione .Rìcorsi a Maria ! A Lei, Regina dei mesti,

presentai le lacrime di mia madre e le mie,a Lei parlai del dolore della mia famiglia edi tutti i miei cari . Fui esaudita. Oh! MariaAusiliatrice, quanto sei buona e potente !Possa io in questa e nell'altra vita lodarti eringraziarti quanto meriti !Maria, in Te ripongo ogni mia speranza ;

sei tanto misericordiosa, che da Te attendograzie maggiori .

Nizza-Monferrato, 8 gennaio 1893 .SILVIA N .

Varazze. - La mia famiglia era in preda asommo dolore e costernazione per la gravissimainfermità d'una mia bambina . L'arte salutare nonpoteva più offrire alcun sollievo alla piccola in-ferma. Invitammo allora un sacerdote salesianoperchè venisse a benedirla e ci rivolgemmo aMaria Ausiliatrice con un triduo di preghiere .Dapprima il male s'aggravò, ma avanti che il triduofosse terminato l'inferma entrava in convalescenza .Ora gode perfetta salute . Ne sia eterna lode aMaria SS . Ausiliatrice .

10 gennaio 1893 .ALESSANDRO CERRUTI .

Bassano . - Maria SS. Ausiliatrice mi ri-donò alla mia famiglia col guarirmi da gravis-sima infermità . Ottenni inoltre, mediante la suaceleste protezione, altre grazie, che da me e dallamia famiglia erano desideratissime ; perciò, saràperenne in noi la più viva riconoscenza versoquesta celeste nostra Benefattrice .

1° dicembre 1892 .FRANCESCO VANZOex-Garibaldino .

Verona . - M isericordias Mariae in aeter-num cantabo . Oppresso da infermità, mi rivolsial successore di D. Bosco, perchè facesse pregareper me nel santuario di Maria Ausiliatrice. Ap-pena ricevetti la desideratissima di lui risposta,mi cessò il male come per miracolo . In segno diriconoscenza mando tenue offerta .

31 gennaio 1893 .Sac. GIUSEPPE BOCCINI .

Torino. - A Maria SS. Ausiliatrice debbola mia guarigione da lunga malattia . Riconoscenteadempio la promessa fatta di far pubblicare dettagrazia nel benemerito Bollettino Salesiano .

M. CESaRE LOVERA .

Ci duole di non poter pubblicare le altre rela-zioni pervenuteci, tra le quali ve ne sono delle in-teressanti assai. Lo spazio concessoci non ci per-mette di pubblicarne che pochissime e compendiate .Tuttavia ci raccomandiamo a quanti ottengonograzie da Maria SS. Ausiliatrice, che ce ne mandinoampia relazione . Se non potremo pubblicare neiBollettino le loro lettere, le conserveremo come pre-zioso documento nell'archivio del santuario ed unbuon numero delle medesime sarà pubblicato nelleLetture Cattoliche .

Dalle relazioni scritte in lingua francese, spa-gnuola od inglese si fa cenno nei Bollettini scrittiin tali lingue .

Mandarono altre relazioni di grazie ricevute ericonoscenti ne ringraziano la Celeste Benefattricecon offerta al suo santuario di Torino od alleMissioni Salesiane :Can. Pietro Dompè, Bene-Vagienna - Sabina Tos

Azeglio - Angela Torelli, Racconigi - Ch. TommasoMazzoglio, Foglizzo - Ermelinda Capuzzo nata Ferraris, Castagnole Monferrato - Domenica FlorettaCloz - E. Maddalena, Bellinzona - Candida RoccaMontelupo Fiorentino - Stefano ed Onorina Soldini,Bellinzona - Suor Serafina Facelli, Priora delle Teresiane, Mondovì Piazza - Dottor Daniele Amerio .Borgo San Siro (Garlasco) - Barbarina Ferrazzi, SanGervasio Bresciano - N . M ., Trino Vercellese - D. Pasquale Ronchi, -Omegna - D . Michele Bncci del Pon .tificio Seminario Pio, Roma - Cristina Bocca Ravelli, S. Giuliano Nuovo - Suor Ernesta Farina, Collegio di Maria Ausiliatrice, Moron (Repubblica Argentira) - Domenica Pederzini, Nave (Brescia) - SuorCherubina, Superiora delle Piccole Suore del BuonConsiglio, Torino - Rosina Collio, Nave (Brescia) -Pagliero Rosa, Settimo Torinese - Mangiarda Agostino,Alpignano -- Martini Angela, Quero (Belluno), - Gemin Catterina, Quero (Belluno) - Feira Domenico,Ponti Canav„sc - Baccano Michele - Pepato Dome-nico, Torino - Rticca Maria - Bussi Agata, Torino- Luccocastello Maddalena, Alpignano - MoriondoFrancesco, Torino - Armando Elisa, Nizza di Mare- Curvi Antonio Maria - Sergnotti Lucia, Torino -Peretti Clementina - Orso Milietta, Vercelli-GattiDomenico - Boggio Emilia Cesare - Garetto Anna,Moncalieri - Reviglio D . Michele, Reaglie (Torino) -Massa Giovanni, Vercelli - Fumasoli Adelaide, Tes-serete (Svizzera) - Craveri Felicita, Cirasca - Mar-rone-Pollo Giovanni e Carolina, Biella -Sac . AntonioBruno, Mondovì .Dalle Cordigliere tra il Chilì e la Patagonia per-

corse dai nostri Missionari : - Giovanni Tilleria -Gricelda Riquelmi - Clarizo Reyes - Darila Ortiz --Ramon Meu .reira - Maria del Rosario Beltran - ZoilaBorros - Dolores Osez - Pietro Nolasco Alarcon -Giovanni Paolo Villar - Felice Jaque - Alessio Ca-stillo - Pasquale Lifuente - Luca Becerra - Ema-nuele Jaque .

UN AMICO DI D. BOSCO DEFUNTO .

A Sassi presso Torino, il giorno 13 Feb-braio moriva il teologo Pietro Abbondioli,curato da oltre quarant' anni di quella par-rocchia . Fu sacerdote piissimo e di granzelo, che non si restrinse a promuovere lagloria di Dio e la salute delle anime nel li-mite della sua parrocchia . Fu indefesso neldettar missioni ed esercizi spirituali alle po-polazioni del Piemonte e ne riportò frutti

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consolantissimi . Era amico di Don Bosco .Nel 1846 lo ospitò nella sua casa parroc-chiale, quando la sua salute deteriorata daltroppo lavoro aveva assoluta necessità dirinfrancarsi . È là dove gli allievi dei Fra-telli delle Scuole Cristiane corsero da Torinoper confessarsi da Don Bosco, come ci narrala storia dei primi venticinque anni dell'O-ratorio, scritta dall'aurea penna di D . Gio-vanni Bonetti . Rare volte Don Abbondiolivenne all'Oratorio, occupato continuamentenelle sue apostoliche fatiche, ma lo vedemmocomparire e passare un giorno intiero conDon Bosco quando compieva il cinquante-simo anniversario della sua prima Messa .La parrocchia di Sassi ed i Salesiani pian-

gono la perdita di sì benemerito pastore edamico e noi ne raccomandiamo l' anima ge-nerosa alle preghiere dei nostri Cooperatori .

CONFERENZE PER L'OPERA SALESIANA

TORINO .

La Conferenza salesiana, temutasi nella chiesadi S. Giovanni Evangelista in Torino verso le 3pom . del 2 febbraio scorso, è riuscita una cara edimponente funzione . Nell' ampia chiesa era tuttauna folla di Cooperatori, attirati anche dal nomedell'oratore D. Luigi Lasagna, che essi conosconoper fama, come uno dei più benemeriti fra queimissionari che da molti anni nella lontana Ame-rica gloriosamente si affaticano per la causa dellareligione e della civiltà.

Ogni volta che assistiamo a queste Conferenzenon possiamo trattenerci dal riguardare commossied ammirati il pubblico pietoso che vi accorre . Làaccanto alla dama illustre ed al nobile gentiluomovedi l' umile operaio e la povera donna del po-polo, tutti uniti in un solo pensiero , in un me-desimo intento, tutti lieti ed orgogliosi di coope-rare, secondo le proprie forze, ad una fra le piùmeravigliose imprese del nostro secolo . Là è lavera democrazia cristiana .

Si vedono là dei giovani, i quali anelano di ap-portare il loro aiuto ad un'opera che desta in essiun generoso entusiasmo ; e ci sono altresì dei vec-chi che da più lustri si adoperano per le MissioniSalesiane. Questi ascoltano la parola del confe-renziere con un dolce sorriso di compiacenza sullabbro, ma pur senza meraviglia . Qual cosa in-fatti potrebbe ancora sorprenderli ? Forse cheessi non hanno veduto D . Bosco, nel nome diDio e della Vergine , accingersi ad un'opera chepareva follia il tentare ? Forse che loro non fudato essere spettatori della sua vittoria controdifficoltà ed ostacoli d'ogni genere? Ah, essi ri-corrono col pensiero ai tempi in cui la Congre-gazione Salesiana nasceva nel silenzio e nell'o-scurità, come il seme che l' agricoltore getta neisolchi fecondi ; e , misurando colla mente l'im-menso cammino percorso nello spazio di pochi

lustri, benedicono la Provvidenza che li ha vo-luti partecipi e strumenti di quella che è per ec-cellenza opera di Lei !

L'illustre e venerando conferenziere, che è unodei veterani della falange salesiana, ha nella fi-sonomia e nei modi qualche cosa che rammentail compianto D . Bosco . Parla con facilità e conuna semplicità che non è priva di espressione .Egli ha riassunto i lavori ed i mirabili progressicompiuti dai missionari in America con la com-petenza e l'affetto di chi in quelle remote regioniha passato lungo tempo e fu gran parte di quantosi è compiuto . Descrisse con vivaci colori la do-lorosa esistenza che traggono laggiù, sia tantisventurati indigeni , sia quei nostri connazionaliche di continuo vi emigrano, tanto che, in menodi venticinque anni, il loro numero vi raggiungel'enorme cifra di 2,500,000! Ricordò come il Su-periore della Congregazione, volendo parteciparealle feste di tutta la cattolicità per il quarto cen-tenario dello scoprimento dell'America, abbia sta-bilita la partenza di un nuovo e folto drappellodi missionarii , dei quali alcuni già sono partitied altri non tarderanno a raggiungerli . E dopoaver tributato un meritato elogio alla carità nonmai esausta dei Torinesi, che si vantano di averefra le loro mura la culla e la sede principale del-l'Opera di D. Bosco, fece appello ancora una voltaall'aiuto di tutte le anime buone e pietose .

L' appello , non v'ha dubbio, sarà ascoltato . Enoi affrettiamo col desiderio il giorno in cui unanuova e dolce festa di famiglia raccolga ancora iCooperatori Salesiani per udire il racconto di al-tre imprese, di altre gesta benefiche e civilizza-trici che i nostri missionari avran compiuto col-l'aiuto di Dio e mercé l'obolo generoso dei lorobenefattori .

(Dall'Italia Reale del 3 febbraio).

MODENA .

Dal Diritto Cattolico di Modena ricaviamoquanto segue : - La Conferenza dei Cooperatorisalesiani per la festa del loro santo Patrono tenutail 29 dello scorso gennaio nella chiesa di S . Seba-stiano, rende splendida testimonianza del comevada prendendo piede tra i Modenesi tale sodalizioe com' esso sia destinato dalla Provvidenza a faredel gran bue ad una società che sgraziatamenteva ogni dì più allontanandosi da Dio, per le artiornai troppo palesi dei nemici del nome cristiano .

All'ora indicata pertanto, davanti a un uditorioscelto e numeroso ed al benemerito Comitato Sa-lesiano, che in presbiterio aveva ricevuto postodistinto, il zelante Sac . Prof. D. Sante Ferrarivice-Direttore del Comitato stesso, prese a svol-gere l' importante argomento della necessità del-l'azione cattolica a vantaggio della società presente .

Esordì accennando come Dio provvidentissimo,se permette gravi assalti contro la sua Chiesa, lafornisce ancora di validissimi difensori, suscitandouomini eccelsi ed opere di carità grandi e mera-vigliose . Perciò anche nelle odierne angustie dellaChiesa ha suscitato le opere di D . Bosco a difesa .Ricorda che tali opere furono da un figlio di DonBosco fatte largamente conoscere nella conferenzadel decorso anno, e che egli si limiterà a compro-varne la necessità, o come debbasi da tutti ope-rare per sostenerle .

Entrando in argomento disse che tutti debbonopreoccuparsi seriamente dell'avvenire della Chiesae della società, visto lo spirito che ora regna di

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ribellione a Dio . I settari palesemente e attiva-niente tentano corrompere la gioventù, educan-dola all'odio alla religione ed al sacerdozio . Quindine derivano danni gravissimi, specialmente lascarsità delle vocazioni al sacerdozio, le quali nonpossono svilupparsi o restano soffocate dalla edu-cazione anticristiana . Le opere di D . Bosco hannoquesto scopo, educare la gioventù cristianamentee favorire così anche le vocazioni ecclesiastiche,condurre al santuario i figli del popolo, quasi i solia cui oggidì Dio faccia sentir la sua voce . Le ge-nerazioni che crescono senza Dio formeranno unpericolo permanente per la società .I settari sono operosi nel porre in pratica ognimezzo per conseguire il loro intento, nè indie-treggiano innanzi ai mezzi più disastrosi ed im-morali. Tutto ciò si vede dai buoni , si deplora,ma si opera con lentezza. Epperciò il SommoPontefice coll'ultima Enciclica al popolo italianoha parlato chiaramente della necessità di con-trapporre azione ad azione nello singole manife-stazioni . L'oratore riporta qui un passo della stu-penda Enciclica. Poscia parla della carità, in forzadella quale si dee soccorrere coll'opera chi di soc-corso abbisogna .Concluse invocando la protezione del Salesio,

pregando che Egli, esemplare di questo spirito diazione e di sacrifizio , impetri ai Cattolici tuttiquesto doppio suo spirito .

Il dotto conferenziere ebbe momenti felicissimi .Il suo discorso fu quanto dir si possa interessantee tale da scuotere anche i più indifferenti ; co-sicchè è a sperare che quanti trovavansi presentisi saranno persuasi della necessità dell'azione cat-tolica in tempi nei quali lo spirito anticristianoha tutto invaso, tutto corrotto, e che quindi nonsi rifiuteranno in avvenire a prestare il loro ap-poggio a quelle Opere, che da D . Bosco fondate,ora ricevono incremento e sviluppo per lo zeloilluminato del suo degnissimo successore il Sac .Michele Rua .

Il canto a voci bianche dell'Iste confessor, delTantum ergo e la Benedizione col Sano Sacra-mento chiusero la divota e ben riuscita fun-zione, la quale speriamo non sarà rimasta infrut-tuosa per le opere salesiane eminentemente civi-lizzatrici e tutte di carità .

PAVIA.

Per iniziativa del R.mo Canonico D . FrancescoMariani, direttore del Comitato Salesiano di Pavia,celebrossi in detta città con pompa solenne e granconcorso di fedeli la festa di s. Francesco di Sa-les, il 29 dello scorso gennaio, preceduta da undivoto triduo .Prima di dar principio al triduo il sullodato

Canonico radunava a conferenza tutti quei nostricari Cooperatori e Cooperatrici, i quali volleromandarci altre generose offerte, non inferiori aquelle che pochi giorni innanzi con esimia caritàavevano consegnate al nostro missionario D. La-sagna, che era di là passato a parlar loro dellemissioni nostre d'America .

La Vergine Ausiliatrice ne li ricompensi larga-mente ed i benefici Pavesi ci continuino il loroaffetto .

GORIZIA.

I Cooperatori e le Cooperatrici salesiane di Go-rizia, la sera del 29 gennaio scorso, si radunaronoinsieme ad altre ottime persone, nella sala delleSignore cattoliche di quella città, ove campeg-giava la bella immagine di S. Francesco di Salesilluminata da gran numero di fiammelle .

Il Rev.m° Mons . Alpi, Direttore di quel Comi-tato, dopo aver accennato alla relazione che unìl'opera di Don Bosco a S . Francesco di Sales,sicchè volle chiamare l'opera sua Salesiana, vennea parlare di quello che, mediante l'aiuto di Dioe la carità dei Cooperatori e Cooperatrici, hannooperato i Salesiani nell'anno decorso, e di ciòche D. Rua propone per il corrente anno 1893allo zelo degli stessi Cooperatori e CooperatriciSalesiane .Accennò poi al quinto anniversario della morte

del compianto D . Bosco, che cadeva appunto l'in-domani, 31 gennaio .

Dipoi parlò dell'Opera Salesiana nel Litorale,della prima radunanza che quei Cooperatori ten-nero il 25 ottobre p . p., nella quale fu costituitoanche il Comitato Salesiano ; disse che giunserorelazioni dei diversi Cooperatori della Provinciae del Litorale ; e annunziò con speciale soddisfa-zione come a Gradisca si sieno aggiunti in queigiorni_ quindici nuovi Cooperatori.

Riflettendo alle opere pratiche che possono queiCooperatori promuovere maggiormente tra di loro,due ne propose, e sono la gioventù e la stampaquella da aiutarsi cogli Oratorii, e fece voti chealtri se ne aggiungessero ai tre esistenti nellacittà di Gorizia ; questa col mezzo specialmentedella biblioteca circolante cattolica .Il baron Somaruga, membro di quel Comitato

Salesiano, lesse una lettera di D . Rua, nella qualequesti ringrazia vivamente i Cooperatori del Li-torale dei sussidii inviati per le Opere Salesiane .

Parlò anche il chiar . Dr. Faidutti sulla festaricorrente di S . Francesco di Sales, e riflettendoopportunamente a certi tratti della vita del granSanto, rilevò la sua viva carità, che lo fece ve-ramente tutto a tutti, vittima consumata di zelo,raffinata anche al crogiuolo delle persecuzioni edelle calunnie - esempio sublime dei Cooperatorie Cooperatrici Salesiani, come debbano essi puresacrificarsi pel bene specialmente della gioventùtanto insidiata, affrontare le beffe del mondo,professare francamente la fede e in tal modo por-tare davvero in sè lo spirito del Salesio .

Qual chiusa consolante della Conferenza fu l'a-scrizione di undici nuovi membri all'Opera Sale-siana .

BENEFIZIO CENTUPLICATO .

Nel supplemento, «La Domenica» dell'Ecod'Italia (giornale genovese tanto apprezzatodai buoni per la santa causa che sostiene ,i robusti articoli , le accurate notizie , gliinteressanti racconti e le spiritose vignette),abbiamo letto un commovente fatto che cre-

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diamo bene di presentare ai nostri lettori .È una prova di quanto assicurava D . Bosco,cioè che la Misericordia di Dio ricompensain modo generosissimo chiunque aiuta ungiovanetto a percorrere la carriera ecclesia-stica .

Il sacerdote è la pupilla dell'occhio diDio, ed è il ministro suo nella salute delleanime. Quindi. un benefattore che soccorrealla povertà di un giovanetto, che senza dilui non potrebbe pervenire a tale altissimadignità, è amato da Dio con amore inenar-rabile, ed a lui restano eziandio attribuiti imeriti dei sacrifizi delle opere di salvazioneche il giovanetto fatto sacerdote acquistanel campo evangelico . E non è questo unpensiero consolante in mezzo ai travaglidella vita di avere un Dio infinitamentebuono nostro debitore?Il Sangue della Vittima immacolata of-

ferto tutti i giorni sull'ara santa, le animeliberate dal Purgatorio , quelle tolte dallaschiavitù del peccato e guidate alla gloriadel cielo, il frutto delle virtù seminato collepredicazioni, le grazie dei Sacramenti checome limpido e fecondante fiume innonde-ranno la terra, staranno sempre alla pre-senza di Dio intercedendo per noi, e le be-nedizioni celesti saranno sempre preparatein tempo opportuno per noi , per le nostrefamiglie, pei nostri cari in vita, in morte edopo morte .

Ed ora veniamo al fatto:

Il signor Steiner era un uomo molto ricco . Egliabitava una magnifica casa in una grande cittàdella Germania.Benchè colmato di tutti i beni della terra, non

lo era guari di quelli del cielo . Cattolico di nome,da molto tempo non aveva adempiuto ai doveridi ogni buon cristiano .Vicino all'abitazione del ricco trovavasi una

misera casupola con un giardinetto . Un falegnamel'abitava con tutta la sua numerosa famiglia .Maestro Sturm era un bravo e pio operaio, cheinsegnava ai suoi fanciulli il modo convenientedi praticare la virtù .I due giardini non erano separati che da una

siepe ; ciò che permetteva al signor Steiner diintrattenersi spesse volte coi figli del vicino .Alfonso, il maggiore, un gentil biondino dagli

otto ai nove anni, diventò bentosto il suo predi-letto.

Sovente lo richiamava in casa sua, si compia-ceva di sentirlo chiaccherare, e non lo rinviavamai senza dargli qualche segno della sua bene-volenza.

Alfonso intanto cresceva e faceva così rapidiprogressi nella scuola, che tutti consigliavano igenitori di fargli continuare gli studi . Questo erapure il desiderio ardentissimo di Alfonso ; macome fare?

Egli vedeva, con dolore, che suo padre potevaappena con gran stento sovvenire ai bisogni piùurgenti della famiglia .

Ma un giorno il signor Steiner, accorgendosidella tristezza del suo protetto, ne domandò lacagione, e Alfonso gli confidò il suo dispiacere .

In un subitaneo slancio di generosità, il riccosignore decise di incaricarsi della sua educa-zione .Alfonso, compiuti con onore i suoi studi al

collegio, divenne un fervente sacerdote e posciaun zelante missionario .

Trascorse molti anni in paesi stranieri, por-tando ovunque la stia parola consolatrice .

Ma in quei paesi, per le dure fatiche dell'apo-stolato, essendosi a poco a poco indebolita la suasalute, i superiori lo richiamarono in patria, edegli ritornato andò a passare alcune settimanenella città nativa .

Tuttociò che venne allora a sapere del suo be-nefattore, l'afflisse profondamente .

Il signor Steiner si era del tutto allontanatoda Dio ; anzi si era affigliato ad una di quelleempie società, il cui scopo non è altro che di-struggere nelle anime la vera, la santa reli-gioneEd ora, gravemente ammalato, stava per mo-

rire, come un reprobo : i suoi complici, veri sa-telliti di Satana, facevano la guardia attorno almoribondo per impedire al prete di avvicinarlo .

Situazione veramente dolorosa, che angustiava ilcuore del riconoscente e zelante missionario !

Cercò ogni mezzo per entrare nella camera delmalato ; supplicò, pregò ; ma invano! . . .

Scherni, insulti : ecco tutto ciò che egli otte-neva ! Che fare? . . .Si rivolse al Cielo, e scongiurò l'Onnipotente

ad aver pietà dell'anima del suo benefattoreDio esaudì la sua fervida preghiera .Era una bella e tiepida notte d'estate . Il prete

si trovava nel piccolo giardino attiguo alla casadi suo padre .

Triste, pensieroso, egli rivolgeva lo sguardoaddolorato alla finestra della camera ove giacevail povero malato .Il muro era tappezzato di una vite selvatica, econtemplandola, egli tutto ad un tratto si ricordò

come negli anni della sua gioventù si era arram-picato una volta lungo quei rami con pericolodella sua vita, ed era entrato da una finestra, .presentandosi all'improvviso al signor Steiner,offrendogli un mazzo di fiori per il suo onoma-stico .

Ciò che per divertimento aveva fatto altra volta,non poteva farlo ora per procurare al moribondole ultime, le supreme consolazioni?Il suo corpo, è vero, ha perduto l'agilità della

gioventù, ma si tratta di salvare un'anima, e,pieno di confidenza in Dio, il missionario intra-prende la pericolosa scalata .Raggiunge senza disgrazie la finestra socchiusa,

penetra nella camera, si avvicina lentamente alletto del malato . . .Il signor Steiner sonnecchiava e sembrava molto

agitato .Si svegliò con sussulto , ed esclamò gemendo

« Un prete! un prete! ... Ah! se avessi unprete !...»

Il sacerdote , prendendogli la mano : « Calma-tevi, gli disse, calmatevi, amico mio, padre mio ;un prete è presso di voi ! »

Il malato si solleva penosamente, fissando unmomento il prete senza pr offerire parola,poiesclama : « Alfonso, sei tu ? È forse per sollevareil mio cuore dal suo pesante fardello, che sei ve-nuto? Ma sai tu da quali infernali catene io siaavvinto ? Sai tu ch'io non sono più padrone dellamia volontà ? »

« Coraggio, amico mio, soggiunse il prete, so,

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tutto ! ma pensiamo a ciò che più urge, regolareil vostro conto col Cielo . . . : •L'ammalato ubbidì, ed il prete gl'impartì in

nome di Dio la santa assoluzione . . .Come dipingere la rabbia dei settarii, allorchè,

giunti al mattino nella camera , videro il prete,il quale notificò loro che il malato si era ricon-ciliato con Dio, e rinunziava alla loro infernalesocietà ? ...

Si allontanarono incolleriti, irritati della lorosconfitta, per non ritornare mai più! . . .

Il signor Steiner , aiutato dal prete, potè pre-pararsi, come si conveniva, al supremo passaggioe ricevette con esemplare pietà gli estremi Sa-cramenti. Dio gli accordò il tempo necessarioper riparare alle sue colpe .

Contro ogni previsione la sua malattia si pro-trasse a lungo. In testimonianza della sua grati-tudine verso Dio consacrò la maggior parte dellasua fortuna in fondazioni per i giovani poveriche si dedicavano al sacerdozio .Dopo aver così soddisfatta la giustizia di Dio ,

il signor Steiner si addormentò . . . per non risve-gliarsi che nell'altra vita . . .La Provvidenza, in quella conversione del be-

nefattore di Alfonso Sturm, si era visibilmentefatta conoscere .

Eppure il signor Steiner aiutando la vocazioned'un prete non l'aveva fatto con quella inten-zione soprannaturale, la quale sola può renderemeritorie le nostre azioni innanzi a Dio .Quale ricca rimunerazione non devono allora

aspettarsi quei generosi cristiani, i quali donandoalla Chiesa dei santi sacerdoti, non operano cheper la fede, non ricercano che la gloria di Dioe la salvezza delle anime?

A. P .

LA FESTA DELLA STAMPA CATTOLICA

Il giorno 5 febbraio, nella nostra chiesadi S. Giovanni Evangelista in Torino ebbeluogo l'annuale funzione, solita a celebrarsiin onore di S. Francesco di Sales, patronodella stampa cattolica . Le funzioni del mat-tino e della sera furono compiuto da S . E .Rev.ma Monsig. Giovanni Cagliero, Vescovotitolare di Magida e Vicario Apostolico dellaPatagonia . Erano convenuti i rappresentantidella buona stampa di questa città . Il cano-nico Vincenzo Papa dopo i Vespri solennirecitò uno splendido panegirico dal granSanto, mostrandolo come l' antesignano diquella stampa cattolica, che nel nostro se-colo è chiamata all'alto ufficio di diffonderee difendere la verità assalita dalla stampamalvagia, quella stampa venduta che vacontinuamente minando le fondamenta di

ogni ordine religioso e sociale . In sul finirerivolgevasi alla Pia Società Salesiana, dellaquale tesseva l' elogio, che per verità nonriguarda noi come noi, ma tutto ridonda agloria di quel Grande che seppe creare econdurre a termine opere meravigliose pelbene della società .

Esclamava dunque l'illustre oratore : - Quantobene hanno inteso lo spirito di s . Francesco diSales i tigli di D . Bosco, i figli di quell'uomo checonobbe i tempi e seppe provvedere a tutti i bi-sogni . Recatevi all'Oratorio Salesiano e là voi tro

-verete un' accademia simile a quella fondata das. Francesco di Sales, il cui motto era fl ores etfructus, fiori eletti di sapere e frutti di virtù . Làtroverete un' accademia di zelanti operai intentia diffondere il bene, un' accademia di professorioccupati ad insegnarlo, un'accademia di sacerdotiindefessi nel promulgarlo, un'accademia di scrit-tori diligenti nel farlo conoscere, un' accademiadi oratori instancabili nel procurarlo .Entrate in quella tipografia, dove la figura di

s. Francesco di Sales con mille diverse tinte parediriga Egli l'azione molteplice degli operai, e voivedete i torchi consecrati il 1° a s . Tommaso, il2° a s . Alfonso, il 3° a s . Teresa ecc.

Da quella tipografia escono le Letture cattoliche,compendio di dottrine popolari, di filosofia, dilettere istruttive ed amene, che presentano sottoumili sembianze le verità salutari e sante dellanostra religione .

Alle Letture cattoliche s'associano i Classici ita-liani e latini, dei quali può fornirsi ogni biblio-teca, ogni famiglia e procurarsi quelle cognizioniscientifiche e letterarie di che abbisogna senzadanno dell'anima .

Viene per ultimo il Bollettino Salesiano, ottimoperiodico per lo spirito che lo informa, pel beneche opera : e mentre reca le notizie, delle qualisi è avidi, ne presenta insieme bellamente unitil'antico ed il nuovo mondo a dilatare il regno diG. C ., le tende della Cattolica Chiesa : ci dà no-tizie dei missionari nostri fratelli, di quei carifigli di D. Bosco, cresciuti, allevati in mezzo dinoi, di cui oggi Mons . Cagliero è degno rappre-sentante, come indefesso apostolo di quei lontanipopoli e tra' primi figli di D. Bosco .Amate adunque, promovete, coadiuvate come

potete meglio la stampa cattolica e farete cosagrata al Sommo Gerarca, al regnante PonteficeLeone XIII e festeggierete degnamente il suo epi-scopale Giubileo, al quale a gran passi ci avvici-niamo .

Un amico delle LETTURE CATTOLICHE

Un nostro insigne benefattore , il m . R.Don Paolo Taroni , Direttore spirituale delSeminario vescovile di Faenza , in data del15 febbraio ora decorso scriveva ad un suoantico allievo, che ora è con noi, quanto se-gue : « Ho letto ieri che trovandosi S. Fran-cesco di Sales in Parigi nel 1619, vi fece365 prediche . La mia associazione, alle Let-

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ture Cattoliche è di copie 360, converrà quindi.aumentarla di 5 copie . Così spargeremo inquesta quaresima non più 360, ma 365 Let-ture Cattoliche, in memoria delle dette pre-diche del carissimo Patrono dei Salesiani . »

Serva questo esempio di tenerissimo zelo perla buona stampa ad ottenerci molte altrenuove associazioni alle Letture Cattoliche edalle altre nostre pubblicazioni .

ALTRE NOTIZIE VARIE

I figli di D . Bosco a Marsala .Rev. Sig. D. Rua,

Ci troviamo in Marsala dal 25 ottobre dell'annoora decorso e siamo stati ricevuti dai tanti affe-zionati Cooperatori con quell'affetto che avrà po-tuto conoscere nella sua ultima venuta in Sicilia .

Il pio ed infaticabile P . Alagnaaveva fatto ditutto per farci trovare la casa provvista di quantoera necessario per aprire un convitto ; ed infattiil 16 novembre s'incominciarono le accettazionidei convittori e di non pochi artigianelli, i qualiora sono giunti al bel numero di 32 .

Tutti i principii sono difficili e richiedono sa-crifizii, ma è però consolante il vedere come inpochi mesi questi giovanetti si siano uniformatiallo spirito dalie nostre case, e come si mostrinoinsaziabili di notizie delle opere e della vita del-l'indimenticabile Don Bosco . Bisogna vederli poicon quanta divozione pregano davanti alla nostrabuona Madre Maria SS . Ausiliatrice e con quantofervore si accostano ai santi Sacramenti .

Lo spettacolo però che mi ha riempito il cuoredi santa allegrezza è stato la solennità del nostroamabile protettore s . Francesco di ,Sales, che ce-lebrammo il 29 dello scorso gennaio . Per meglioprepararci alla festa si fesa precedere una novena,e in essa i giovanetti con santa emulazione ga-reggiavano per mettere in pratica quel fiorettoche, dopo breve notizia di qualche punto dellavita di s . Francesco, si dava ogni sera .La solennità riuscì proprio splendida . Tutti i

giovanetti s'erano accostati al Sacramento dellaPenitenza, e verso le otto del mattino in numerodi più di quaranta facevano corona all'altare perricevere il Pane degli Angioli .

L'amatissimo nostro direttore, Prof . D. GiacomoRuffino, prima di comunicarli rivolse loro la suaaffettuosa parola, tutta unzione e spirante amordi Dio. Affettuoso più di quanto saprei dirle, fuil punto in cui si rivolse agli otto giovanetti cheper la prima volta ricevevano l'Agnello Divino .

Alle 10 1/2 fu cantata Messa solenne .Alla seraprima dei vespri saliva, il pulpito il M. R. cano-nico Carlo Barbera, parroco di S . Matteo . L'elo-quente oratore esordì col dire che, come Gesù C.diede tutto se stesso per noi, così s . Francesco diSales, vero imitatore del Divin Redentore, spe-cialmente nella dolcezza, diede tutto se stesso pelprossimo . Il valente oratore dimostrò quindi ilsuo argomento , trattando maestrevolmente comeil Santo cominciò a lasciar tutto quanto il mondogli offriva in ricchezze ed onori per seguire il di-

vin Maestro ; espose sopra tutto l'offerta che fecedi se stesso per la pericolosa e difficile missionedel Chiablese e i suoi patimenti e disagi, che fu-rono coronati col ritorno di ben 72 mila ereticinella Chiesa di Gesù Cristo . Nella seconda partel'oratore instituì il confronto tra Elia ed Eliseoe il santo Dottore e Don Bosco. Siccome Eliseocol retaggio del suo maestro operò prodigi, si-milmente Don Bosco, novello Eliseo e discepolo dis. Francesco di Sales, collo spirito del santo Ve-scovo di Ginevra opera in pieno secolo XIX pro-digi strepitosi e in Italia, in Francia e nelle lon-tane Americhe . Accennò al bene che fanno gliistituti salesiani col strappare dal vizio, dal di-sonore migliaia e migliaia di giovanetti ; quindiponeva fine al suo dire con fervide parole di rin-graziamento a Don Bosco, che dal Cielo avevarivolto i suoi occhi su questo estremo lembo dellabella Italia, e invocando dal nostro dolcissimosan Francesco la sua protezione sopra di tutta laPia Società Salesiana e specialmente sopra diquest'incipiente istituto, lasciava il numeroso udi-torio col cuore pieno di santoentusiasmo.

Quindi si cantarono i vespri e poco dopo chiu-deva la religiosa funzione la benedizione col San-tissimo .A compire la festa la sera vi fu bella rappre-

sentazione sul nostro piccolo teatrino, per l' im-pianto del quale il P . Giovanni Livigni ci avevaregalati tutti i lavori necessari di pittura .

Maria Ausiliatrice voglia ricompensare coi suoicelesti favori questi e tanti altri nostri ottimiBenefattori .

Marsala, li 2 febbraio 1893 .D. G. B. G .

I bambini di Catania pel Papa.La domenica 8 gennaio i bambini di Catania

s' univano in ispirito ai bambini romani per of-frire al Papa il loro omaggio pel suo GiubileoEpiscopale . Un quattrocento di essi, ben prepa-rati, si accostarono per la prima volta al Ban-chetto degli Angioli . Un centinaio di essi eranodell' Oratorio Salesiano di S. Filippo . La Messaed il fervorino furono detti dal nostro sacerdoteD. Piccollo . Tra tutto riuscì una funzione bella,commovente, che piacque assai a quell'Arcive-scovo, il cardinal Dusmet, il quale poscia vollerivolgere affettuose parole di lode e di incorag-giamento e distribuire di sua mano a ciascunoun bel ricordo .

Il principino Gonzaga di Milano .Il 15 gennaio scorso, quando Mons . Cagliero fu

a Milano, nella chiesa di S . Sofia presso le Suoredella Visitazione amministrava la Confermazioneal giovanetto Carlo, figlio del principe Gonzaga,discendente dalla illustre famiglia di san Luigi.Mons. Cagliero, dopo la cerimonia, rivolse al prin-cipino belle parole sul Sacramento amministra-togli e lo esortò a volersi sempre mostrare fer-vido e coraggioso cristiano, come lo fu quel suoantenato, che ora venerasi sugli altari .

Gli operai cattolici di Spezia .Si diede precedentemente contezza dell'andata

di S. E. Monsignor Cagliero alla nostra Casa diSpezia. Vogliamo ora dare qualchecenno di unatra le visite fatte in tale occasione all'amatissimoMonsignore che recò vivissima consolazione al suocuore, quella cioè della Società Operaia Cattolica

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di detta città, nella persona del suo degno Pre-sidente, sig . Francesco Drovandi, farmacista, dellozelante assistente ecclesiastico Rev .mo Can. VicarioForaneo Don G . B. D'Isengard e di 14 soci .Quella Società conta varii anni di florida esi-

stenza e, per l'opera indefessa del Consiglio di-rettivo, prende ognor parte alle imponenti dimo-strazioni di fede che segnalano il trionfo del sen-timento religioso in seno alle popolazioni dellacattolica Liguria. Monsignore, dopo aver ripetu-tamente ringraziato per l'atto di affettuoso osse-quio adempiuto con quella visita, rivolse specialiinterrogazioni al Presidente sullo sviluppo ed an-damento della Società, ascoltò benignamente larelazione dell'operato, delle difficoltà passate epresenti, raccomandò poscia di tenersi fermi allavoce del proprio Vescovo, ubbidienti ai rispettiviparroci, aiutandoli anzi in tutto ciò che è possi-bile, di palesarsi esemplari padri di famiglia,perchè certamente solo da una educazione impar-tita secondo le massime del Vangelo e della mo-rale cristiana devesi attendere il miglioramentodel mondo . - Siate pur fieri, così Monsignore,siate pur fieri della vostra fede e francamenteprofessatevi devoti figli della Chiesa cattolica ;non badate ai giudizi, alle derisioni degli stoltie di quei disgraziati che hanno fatto getto delcostume e della fede . - Aggiunse che si cercassed'ingrossare le file, senza che però debba soffrirnelo spirito della Società e l'unione che ne è laforza Vis unita fortior . Accennò che egli stessocaldeggia grandemente simile istituzione in Ame-rica, dove pur troppo da anni assai spiegano laprecoce azione loro le società di Satana, e che col-l'opera dei Missionarii Salesiani lavora a tutt'uomoper impedirne il proselitismo .Valgano questi cenni un encomio ed un inco-

raggiamento a quei bravi operai ed un plauso al-l'opera solerte del Presidente ed Assistente eccle-siastico .

L'anniversario di un miracolo .

Anni sono, il giorno 27 febbraio, nellacittà di Torino, cadde fragorosamente la tet-toia del mercato in piazza Bodoni, senzache, miracolosamente, nessuno fosse vittimadella catastrofe . Da allora le devote popo-lane vollero solennizzare l'anniversario, tuttigli anni, davanti ad un altarino da essefatto erigere nel serraglio stesso. Ed il 27febbraio ora, scorso, dopo pranzo, venne ce-lebrato appunto la festa della grazia rice-vuta, con grandissimo concorso di popolo .La banda del nostro Oratorio eseguì sceltipezzi di Gounod, Listz , Ponchielli e Bur-gmein, ed i nostri giovanetti cantarono alcunimottetti riscuotendo calorosi applausi . IlRev.mo Parroco della Madonna degli Angeli,n ella cui circoscrizione trovasi detto serra-glio, pronunciò un elevatissimo e commo-vente discorso sui benefizi di Maria . La festariuscì ín tutto degna del sentimento religiosocosì profondo del popolo torinese .

Quantunque non ci sia possibile per la ristret-tezza dello spazio segnalare ai pietosi suffragi deinostri buoni Cooperatori le care e benemeritepersone cui la morte, tra le lor file istesse, vienmietendo, e, come vedono i nostri lettori, dob-biamo quasi sempre limitarci all'elenco mensilein fine del periodico , questa volta nondimenoaderiamo di cuore alla preghiera che ci vien fattaannunziando la morte del Rev .mo sig. can . Gio-vanni Panizzi da Montalcino avvenuta in Ge-nova il giorno di Natale dello scorso anno . Loraccomandiamo alle preghiere dei nostri Coope-ratori, affinchè resti lenito il dolore che per talperdita provò la famiglia coi parenti tutti, fracui il nipote del defunto , prof. A. Vincenzo Pa-nizzi, modesto quanto valente ispettore scolasticodel circondario di Spezia .

DA DIFFONDERE IN MEZZO AL POPOLO

Con felice pensiero la no-stra Tipografia ha pubbli-cato un'edizione economicadella interessante Pastoralesul Laicismo, che l'Eccel. Ar-civescovo di Torino, Mons .Davide de' Conti Riccardi,dirigeva a' suoi diocesaniper questa Quaresima .

In questa edizione si èmesso il titolo a ciascunodei punti principali in cuiè divisa, e sono : - L'influen-za del prete anche fuori del sacroministero - Il prete negli affaricivili e pubblici - Perchè non sivuole il prete? - Nuovo sistema:il Laicismo - I doveri dei cat-tolici ai tempi nostri, ecc .

Questa Pastorale, comedissero varii giornali, fu lo-data moltissimo dal SantoPadre. Meriterebbe di esse-re ampiamente diffusa trail popolo, per il gran beneche è destinata a produrre .Noi la raccomandiamo spe-cialmente ai Rev. Parroci .

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L'edizione non è senzagusto artistico e proprietà .Contiene inoltre un finissi-mo ritratto dell'illustre scrit-tore. Si vende al prezzo diL. 4,25 per 100 copie .

LE CANTATE DEL DRAMMA «CRISTOFORO COLOMBO»del sac . G. B. Lemoyne .

Musica del maestro Dogliani .

Quando il Sac. Salesiano Don Le-moyne pubblicò il . suo dramma Cri-stoforo Colombo diede incarico dimusicare i cori al maestro Dogliani .Il dramma fu rappresentato all' O-

spizio di S . Giovanni Evangelista perla numerosa partenza dei missionariail 6 dicembre. Furono applauditis-simi si il sacerdote Lemoyne, che ilmaestro Dogliani. Però, mentre tuttiavevano in mano il libretto deldramma, nessuno aveva le cantate .Ora cedendo alle istanze dei moltiamici, il Maestro le ha pubblicatecoi tipi della Calcografia Salesiana .Sono un vero gioiello. Notiamo di voloun coro caratteristico di selvaggi in

1 Abbene Suor Maria - Torino.2 Adolasio Nobile Margherita vedova

Bertuletti - Bergamo .3 Amedeo D . Giuseppe Maestro - Grin-

zana (Cuneo).4 Androis Bernardo - Saluzzo (Cuneo) .5 Armissoglio Giuseppina ved . Bacchia-

l oni - Torino .6 Avogadro Nobile P.O Vincenzo -

Brescia.7 Bargnoni Nob . Marianna Belluzzi-

S. Marino (Repubblica) .8 Bocca Don Carlo Parroco - Torre

Garofoli (Alessandria) .9 Bononcini Pasquale-Ranocchio (Mo-

dena) .10 Buscelferri D . Teodoro Canonico -

Esanatoglia (Macerata) .11 Calvi Angela - Fiera di Primiera

(Austria) .12 Castellani Fantoni Contessa di Ca-

stelnuovo Lanzo - Torino .13 Castelli D . Giuseppe Parroco - San

Giacom,, (Alessandria) .14 Cocconi Catterina- Antognano (Mas-

sa Carrara) .15 Chiatellino-Ferrero Anna - Cari-

gnano (Torino) .16 Comini D . Pietro Parroco - Car-

cina (Bresciao .17 Costa Angolo -Alpignano (Torino) .18 Dall'Olio D . Federico Parroco - Ba-

ragazza (Bologna) .19 Della Savia D . Francesco Parroco -

Palmanova (Udine) .

Cooperatori defunti nel Gennaio e Febbraio 1893

20 Delle Piane Carlo - Genova .21 Do Gorenzi Prof. Canonico Carlo -

Intra (Novara) .22 Desenzani Luigia - Esenta di Lo-

nato (Brescia).23 Engelfred Avv. Enrico - Torino.24 Eula Giuseppe fu Giov . Batt . Ass .

Comunale - Villanova _Mondovì(Cuneo) .

25 Forrar; Canonico Nicola fu Carlo -Porto Maurizio .

26 Gallo Gio . Battista - Torino .27 Ghè Avv. Soralìuo Segretario all'In-

tendenza di Finanza - Cuneo .28 Ghiselli Suor Adriana - Ravenna .29 Gilardi Giuseppe - Pino Torinese

(Torino) .30 Giona Santo - Baone (Padova) .31 Giustiniani Marcb . Anna nata Acqui-

etapace - Roma .32 Gottero Ghial cedo -Cavou.r)Torino) .33 Maneschi D . Benedetto - Siena .34 Maren ;Do Luigia - Carina posta (To-

rino) .35 Masotti Filomena - Peschiera (Ve-

rona.37 Matis Giuseppina - Torino .37 Mazzotti Don Lorenzo - Sartina

(Ferii) .38 Mengozzi D . Edoardo Parroco - Ri-

mini (Ravenna) .39 Mondino Barbara - Cavour (Torino) .40 Montanari Giacomo - Camerlata

(Como).

si b ed una Salve Regina in sol bche rivelano ad oltranza lo squisitosentimento musicale del noto artista.

Si vendono nella Libreria Salesianaal prezzo di L. 1,00 la copia .

41 Moretto Giuseppe fu Paolo - S. Be-nigno (Torino).42 Muratorio Clementina vod . Novara

- Diano Marina (P . Maurizio) .43 P . Illario da Alassio Cappuccino -

Genova .44 Pesce Cav . Ing . Luigi - Genova .45 Pez Marianna vedova Cantarutti -

Castions di Strada (Udine)46 Placereani D . Leonardo Parroco -

Castions di Strada (Udine) .47 Raffaele D . Antonio Canonico - Bar-

letta (Bari).48 Rey Commendatore Luigi - Torino.49 Rossi Paolo - Lesmo (Milano) .50 Sallier do la Tour Conto Carlo Po-

lice Marchese di Cordon-- Torino .51 Sanginliano Giuseppe - Lanciane

(Chieti) .52 Scarrone Cav. Federico - Torino .53 Sigaloti D . Silvio Parroco - Cor-

denons (Udine) .54 Siliano Don Felice Canonico - Che-

rasco (Cuneo) .55 Sottocasa Conte Luigi - Pedrengo

(Bergamo) .56 Stenghel D . Luigi - Vigolo Vottaro

(Trento).57 Timorelli Don Francesco - Fermo

(Ascoli Piceno .)58 Toschi Nobile Alfonsi - Reggio E-

milia .59 Trucco Genesia - Torino.