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ollettinoSalesiano SOMMARIO DI LUGLIO 1899 PROMULGAZIONEDELGIUBILEOUNIVERSALEDELL'ANNO SANTO1900 . pag . 165 ENCICLICADELS .PADRELEONE silisullaconsacrazione degliuominialS .CuorediGesù , »169 LEFESTEDIROMA perlaconsacrazionealSS .Cuore diGesù »172 IL24GIUGNOAVALDOCCO ,,» 175 LAMADONNAAUSILIATRICEEDI CooPERATORI SALE- SIANI »177 ELENCODEIRELATORIDI G RA ZIE . OTTENUTE DAMARIA AUSILIATRICE . 185 NECROLOGIA : D .LuigiCalcagno,MissionarioSalesiano - IlCav.LorenzoRocca - IlCan .D .Domenico Tinetti »186 NOTIZIEVARIE : - EserciziSpiritualiperMaestreed altrepieSignoreCooperatrici - L'inaugurazione solennedell'IstitutoSalesianodiBologna - Il50° annodilaureadelCav.Albertotti »187 RIVISTABIBLIOGRAFICA »189 COOPERATORIDEFUNTI . . »191 ILLUSTRAZIONI : - LaChiesaMonumentaledelSS .Cuore diGesùinRoma,pag .173--QuadrodelS .Cuoreche siveneranellaChiesaSalesianainRoma175 - Col- legioConvittoGiustoMorgandoinCuorgnè(Torino) 180 - IlCav.LorenzoRocca, 186 -«FigurineperAlbum» Larisoluzione, 188 ; ildelirioelavillettadelProf. Vincenzo, 190 .

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Bollettino SalesianoSOMMARIO

DI

LUGLIO 1899PROMULGAZIONE DEL GIUBILEO UNIVERSALE DELL'ANNO

SANTO 1900

. pag . 165ENCICLICA DEL S . PADRE LEONE sili sulla consacrazione

degli uomini al S . Cuore di Gesù

, » 169LE FESTE DI ROMA per la consacrazione al SS . Cuore

di Gesù » 172IL 24 GIUGNO A VALDOCCO , , » 175LA MADONNA AUSILIATRICE ED I CooPERATORI SALE-

SIANI » 177ELENCO DEI RELATORI DI GRA ZIE . OTTENUTE DA MARIA

AUSILIATRICE

.

. » 185NECROLOGIA : D. Luigi Calcagno, Missionario Salesiano

- Il Cav. Lorenzo Rocca - Il Can . D. DomenicoTinetti

» 186NOTIZIE VARIE : - Esercizi Spirituali per Maestre ed

altre pie Signore Cooperatrici - L'inaugurazionesolenne dell'Istituto Salesiano di Bologna - Il 50°anno di laurea del Cav. Albertotti » 187

RIVISTA BIBLIOGRAFICA » 189COOPERATORI DEFUNTI

.

. » 191ILLUSTRAZIONI : - La Chiesa Monumentale del SS . Cuore

di Gesù in Roma, pag. 173 --Quadro del S . Cuore chesi venera nella Chiesa Salesiana in Roma 175 - Col-legio Convitto Giusto Morgando in Cuorgnè (Torino) 180- Il Cav. Lorenzo Rocca, 186 -« Figurine per Album»La risoluzione, 188 ; il delirio e la villetta del Prof.Vincenzo, 190 .

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PROMULGAZIONE DEL GIUBILEO UNIVERSALE

DELL'ANNO SANTO MILLE NOVECENTO

LEONE, VESCOVO, SERVO DEI SERVI DI DIO,A TUTTI I FEDELI CRISTIANI CHE LEGGERANNO LE PRESENTI LETTERE

SALUTE E APOSTOLICA BENEDIZIONE .

AFFRETTANDOSI al SUO termine ilsecolo, che Noi stessi la Diomercè abbiamo nella Nostra vitaquasi interamente percorso, benvolentieri Ci siamo indotti, se-condo le istituzioni dei mag-giori, ad ordinar cosa che ri-donda a salute del popolo

cristiano, e che segnerà forse l'ultimo vestigiodelle Nostre cure, quali esse sieno state nel

governo del Sommo Pontificato . Intendiamoparlare del GIUBILEO MAGGIORE, introdotto datempi antichissimi nelle consuetudini cri-stiane e provvidamente sancito dai Nostripredecessori ; consuetudine venutaci dai pa-dri col nome di Anno Santo, sia perchèsuole essere accompagnato da un maggiornumero di santissime cerimonie, sia princi-palmente perchè fornisce maggior copia diaiuti a correggere i costumi e informare gli

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animi a santità . Già Noi stessi potemmovedere coi nostri occhi con quanti frutticooperasse a salute l'ultimo che venne so-lennemente celebrato, quando eravamo ancoraadolescenti, sotto il pontificato di Leone XII :nel qual tempo , veramente grandioso e fi-dato campo trovarono in Roma le manife-stazioni religiose. Rammentiamo non solo,ma quasi Ci par d'averla ancora dinanzi,la calca dei pellegrini : la gran moltitudineche incedeva processionalmente per i templipiù augusti : i sacri oratori che sermona-vano in pubblico : i più frequentati luoghidella città che risonavano delle lodi divinee lo stesso Pontefice con seguito numerosodi Cardinali che al cospetto di tutti davanobilissimi esempi di pietà e di carità . Epur troppo a siffatte memorie il pensiero sitrasporta con più dolore da quei tempi aquelli che or corrono . Perchè tali pratiche,che, ove senza nessun impedimento si com-piano sotto gli occhi della cittadinanza, so-gliono mirabilmente alimentare e infervorarela pietà del popolo, ora, per essersi mutate lecondizioni di Roma, o non è possibile rin-novarle, o dipendono in tutto dall'arbitrioaltrui .

Ma comunque sia, Iddio, che suol bene-dire i salutari consigli, vorrà concedere,come speriamo, un successo prosperevole esenza contrasti a questa Nostra deliberazione,intrapresa soltanto per riguardo a Lui e agloria sua . In effetto a che miriamo, o checosa vogliamo? Non altro davvero, se nonagevolare la salute eterna a quanti più coiNostri sforzi potremo, e a tal fine sommi-nistrare alle malattie dello spirito quei ri-medi appunto che Gesù Cristo volle metterenelle Nostre mani. Il che non solo Cisembra un dovere del Nostro ufficio apo-stolico, ma evidentemente anche un bisognodei tempi. Non già che questo secolo sidebba dire sterile di buone opere e di cri-stiane virtù ; anzi mercè il divino aiuton'abbiamo illustri esempi e in abbondanza,nè vi è specie alcuna di virtù, per eccelsae ardua che sia, in cui molti non si vegganosegnalarsi : poichè è potere proprio della

religione cristiana, divinamente insito, ine-sausto e perpetuo, quello di generare e ali-mentar le virtù.

Tuttavia se, girando intorno lo sguardo,si miri all'opposto lato, che cecità, quali tra-viamenti, quanta gente che corre a sempiternarovina! Ci si stringe amaramente il cuore,sempre che Ci torna in mente quanti cri-stiani, allettati dalla licenza del sentire edel pensare, sorbito avidamente il tossico diree dottrine, vadano tutto giorno sciagura-tamente dissipando il gran dono della fede .Viene di qui la ripugnanza a vivere cri-stianamente e la immoralità che dilaga : diqui l'appetito acutissimo e insaziabile deibeni sensibili, e le cure e i pensieri tuttidilungati da Dio e radicati alla terra. Ap-pena si può esprimere a parole quantodanno da una fonte cotanto inquinata giàderivò alle stesse fondamenta della civilcompagnia. Perchè gli animi or comune-mente ribelli, le bieche tendenze delle po-polari cupidigie, i pericoli nascosi, i tragicimisfatti, non son altro infine, chi vuol cer-carne le cause, se non una lotta sfrenatae senza legge per impossessarsi dei beni delm ondo e goderli .

Pertanto importa alla vita pubblica eprivata ammonire gli uomini intorno ai lorodoveri, scuotere gli animi assopiti dall'oblio,e richiamare al pensiero della propria salutetutti quegli improvvidi, che si può dir adogn'ora corrono rischio di perire e di per-dere, per incuria o per orgoglio, quei beniimmutabili e celesti, ai quali infine siamnati. E mira pur qui l'Anno Santo ; essendoche la Chiesa, memore soltanto della nativabenignità e misericordia, qual tenera madre,si studia in tutto questo tempo con amoree con ogni mezzo che può, a ricondurre amiglior consiglio le umane menti, e a pro-muovere in ciascuno l'espiazione, mediantela penitenza, emendatrice della vita . Consiffatto proposito ella, moltiplicando le pre-ghiere ed aumentandone l'ardore, si sforzadi placare l'oltraggiata maestà di Dio e diderivar copia di doni celesti : e largamenteaperti i tesori delle indulgenze, di cui fu

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fatta dispensiera, invita tutta quanta la cri-stianità alla speranza del perdono, puramenteintenta a vincere con l'esuberanza dell'amoree della dolcezza anche le volontà più ribelli .Laonde e perché non ne attenderemo Noi,se piaccia a Dio, frutti ubertosi e qualis'addicono al bisogno ?

Tanto più che n'accrescono l'opportunitàalcune solennità straordinarie, la cui notiziacrediamo bastantemente diffusa e che servi-ranno in certo modo a consacrare la finedel secolo decimonono e il principio del vi-gesimo. S'intende parlar degli onori, che inquesto mezzo vorranno tributarsi in ogniparte del mondo a Gesù Cristo Redentore .Perciò fummo larghi di approvazione e dilode a sì bel consiglio vagheggiato dallapietà di privati . In effetto che potrebbesifare di più santo e salutare? Tutto ciò chel'uomo deve in sostanza desiderare, amare,sperare e cercare, è riposto nell'UnigenitoFiglio di Dio, egli essendo la salute, lavita e la risurrezione nostra : volerlo ab-bandonare è un voler andare totalmente inperdizione. Laonde ancorchè non taccianomai le adorazioni, le lodi, gli onori, i ren-dimenti di grazie che si devono a NostroSignor Gesù Cristo, anzi senza intermissionesi ripetano ovunque ; tuttavia niun rendi-mento di grazie, niun onore potrà esserecosì grande, che più altri ancora non gliese ne debbano e maggiori. E poi son forsepochi gli uomini che l'età nostra produsseobliosi ed ingrati, i quali hanno ordinaria-mente risposto alla misericordia del loroDivin Salvatore col disprezzo e ai suoi be-nefizi colle ingiurie? Certo la vita di mol-tissimi, così difforme dalle sue leggi e da'suoi precetti, fa segno ella stessa di animoingratissimo e malvagio . E che dire, se sipensi che . questi ultimi tempi videro rinno-vato, e non una volta sola , il blasfemaariano intorno alla divinità di Gesù Cristo?Coraggio adunque e all'opera, o voi tutti,che con questo nuovo e bellissimo propositoporgeste incitamento alla pietà del popolo ;ciò che però vorrà farsi in modo che nonne venga alcun impedimento al corso del

Giubileo e alle stabilite solennità . Si ag-giungerà pertanto nella prossima manifesta-zione di fede e di religione dei cattoliciquesto intendimento, di detestare tutto ciòche a memoria nostra fu empiamente dettoe compiuto, specie contro la divina maestàdi Gesti Cristo, e di soddisfar pubblicamentealle ingiurie pubblicamente fatte contro dilui. Ora andando al fondo, ognun sa chepentirsi del malfatto, e dopo aver imploratopace e perdono da Dio, esercitarsi con piùdiligenza nei doveri dalla virtù imposti, oriassumerli se smessi, è il modo di soddi-sfazione più desiderabile e sodo e chiaro eche porta impressi i contrassegni della ve-rità. Al che l'Anno Santo offrendo tutte leagevolezze che da principio abbiamo toccato,appare di bel nuovo quanto convenga e sianecessario che il popolo cristiano si accingaall'opera pieno di coraggio e di speranza .

Per la qual cosa, sollevando gli occhi alcielo e pregando di gran -cuore Iddio riccodi misericordia, affinchè si degni di favorirebenignamente i voti e l'opera Nostra, e diilluminare con la sua virtù le menti e dimuovere altresì gli animi conforme alla suabontà; Noi, seguendo gli esempi dei RomaniPontefici Nostri predecessori, con l'assensodei Cardinali di S . R. C . Nostri venerabilifratelli, in virtù di queste lettere ordiniamocon l'autorità di Dio Onnipotente, dei beatiPietro e Paolo e colla Nostra, e promul-ghiamo, e vogliamo che s'abbia fin da que-st'ora come ordinato e promulgato, il Giu-bileo massimo e universale, che comincieràin questa sacra Roma dai primi vesperidella Natività del Signore dell'anno milleottocento novantanove, e si chiuderà ai primivesperi della Natività dell'anno mille e no-vecento ; e tutto torni a gloria di Dio, asalute delle anime , ad incremento dellaChiesa .

E durante quest'anno del Giubileo, Noiconcediamo e impartiamo misericordiosamentenel Signore pienissima indulgenza, remissionee perdono dei peccati a tutti i fedeli cri-stiani dell'uno e dell'altro sesso veramentepentiti, confessati e comunicati, i quali ab-

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biano devotamente visitato le Basiliche diRoma dei beati Pietro e Paolo, di S . Gio-vanni in Laterano e di Santa Maria Maggiorealmeno una volta al giorno per venti giornicontinui o interrotti, sia naturali sia eccle-siastici, da computarsi cioè dai primi ve-speri di ciascun giorno a tutto il crepuscolovespertino del giorno seguente, se i fedeliabbiano domicilio in Roma, siano essi Ro-mani, o no : se poi vi saranno venuti comepellegrini, almeno per dieci di siffatti giorni,pregando gli uni e gli altri devotamenteIddio per la esaltazione della Chiesa, per laestirpazione delle eresie, per la concordia deiPrincipi cattolici e per la salute del popolocristiano .

E perchè può accadere a molti che, con tuttala loro buona volontà, o punto non possanoo possano soltanto in parte eseguire le so-pradette prescrizioni, per esserne o in Romao durante il viaggio impediti da malattia oda altra legittima causa ; Noi, stante il lorobuon volere, per quanto nel Signore possiamo,quando e' siano veramente pentiti e neldebito modo confessati e comunicati, conce-diamo che partecipino della sopràdetta in-dulgenza e remissione dei peccati, come seavessero realmente visitato le rammentatebasiliche nei giorni da Noi definiti .

Roma adunque v'invita amorosamente alsuo seno, o diletti figliuoli, quanti sietenel mondo, che avete modo di visitarla .Sappiate però che ad un buon cattolico inquesto sacro tempo s'addice, se vuol man-tenersi coerente a sè stesso, di aggirarsi perRoma guidato puramente dalla fede cristiana .Conviene quindi segnatamente rinunziareagl'intempestivi spettacoli di cose futili oprofane, rivolgendo piuttosto l'animo a quelleche predispongono a religione e pietà. Alche da prima predispone, se ben si guardiaddentro, l'indole naturale della città e uncerto qual carattere in lei divinamente im-presso e non mutabile nè per accorgimentiumani nè per alcuna violenza .

Perchè Gesù Cristo, il Salvatore delmondo, trascelse, sola fra tutte, la cittàdi Roma ad esser centro di un'azione ec-

celsa e più che terrena, consecrandola a sè .Qui ei pose, e non senza una lunga ed ar-cana preparazione, la stanza del proprioimpero ; cui comandò che reggesse incrolla-bile nella perpetuità dei tempi la sede delsuo Vicario ; qui volle che inviolato si cu-stodisse gelosamente i l lume della veritàrivelata, e che di qui, come da principioed augustissima fonte, quel lume si propa-gasse in tutta quanta la terra, di guisa ches'allontana da Cristo chiunque s'allontanadalla fede di Roma . E servono ad accre-scerne la santità i monumenti religiosi redatidagli avi, la singolare maestà dei templi,l'urne sepolcrali dei Principi degli Apostoli,le catacombe di fortissimi martiri . Chi sapràdi siffatti monumenti ben ascoltare la voce,sentirà di essere, non già pellegrino in cittàstraniera, ma piuttosto cittadino nella pro-pria, e con l'aiuto di Dio nella sua partenzasi riconoscerà migliore che nella venuta .

Vogliamo poi, affinchè le presenti letterevengano più facilmente a notizia di tutti,che ai loro esemplari, anche a stampa, pur-chè sottoscritti da qualche notaio pubblicoe muniti del sigillo di persona costituitain dignità ecclesiastica si presti in tuttoquella medesima fede che s'avrebbe, se nefosse stato presentato e mostrato l'originale .A niuno dunque sia lecito di alterar paroladi questa Nostra disposizione, promulgazione .concessione e volontà o di temerariamente op-porvisi. Che se alcuno avesse la presunzionedi un tale attentato, sappia che incorrerebbel'indegnazione di Dio Onnipotente e de' suoiApostoli Pietro e Paolo .

Dato a Roma presso San Pietro agli 11di Maggio dell'anno dell' Incarnazione diNostro Signore mille ottocento novantanove,vigesimo secondo del Nostro Pontificato .

G. Card . ALoISI MASELLAPro. Dat.

L. Card . MACCHI.VISTO

DE CURIA G. DELL'AQUILA VISCONTI

Luogo + del SigilloRegistr . nella Segret . de' Brévi

I . CUGNONI .

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L'anno della Natività del Signore milleottocento novantanove, il giorno undecimodi Maggio, festa dell'Ascensione del SignorNostro Gesù Cristo , anno ventiduesimodel Pontificato del Santissimo in CristoPadre e Signore Leone per divina provvi-

denza Papa XIII, lessi e solennemente pro-mulgai le presenti Lettere Apostoliche allapresenza del popolo nell'atrio della sacro-santa patriarcale Basilica Vaticana .

Ai Venerabili Fratelli, Patriarchi, Primati,Arcivescovi e Vescovi, e agli altri Ordinariiaventi pace e comunione con la Sede Apo-stolica

LEONE P .P. XIII.

Venerabili Fratelli, Salute e Benedizione Apo-stolica.

ABBIAMO testè promulgato, come ben sa-pete, con Lettere Apostoliche l'AnnoSanto, da celebrarsi tra breve in que-st'alma Roma secondo le istituzioni

dei maggiori . Oggi poi, come auspicio e nellasperanza dì compiere pìù santamente la religio-sissima solennità, proponiamo e raccomandiamoun altr'atto insigne, dal quale, se tutti l'adem-piranno di cuore e con unanime e spontaneavolontà, Ci attendiamo e non senza ragionefrutti singolari e duraturi a vantaggio del nomecristiano e poi di tutta quanta l'umana famiglia .

Già più volte Ci siamo adoperati, sull'ormedei Nostri Predecessori Innocenzo XII, Bene-detto XIII, Clemente XIII, Pio VI e VII e IX,a mantenere gelosamente e a mettere in mag-gior lume quella forma debitamente sancita direligiosa pietà, che consìste nel culto del Sacra-tìssimo Cuor di Gesù ; cìò che facemmo princi-palmente col Decreto del 28 giugno 1888, in-nalzando a rito di prima classe sotto un tal titolola detta solennità. Ed ora andiamo rivolgendo inmente una forma di ossequio anche più splendida,che riguardiamo quasi come compimento e coronadi quante onoranze furono rese sinora al Sacra-tissimo Cuore e che confidiamo tornì gratissimaa Gesù Cristo Redentore . Sì, il pensiero non ènuovo ; perchè, già sono quasi cinque lustrì,all'approssimarsi del secondo centenario da che labeata Maria Margherita di Alacoque aveva prodi-

giosamente ricevuto l'ordine di propagare il cultodel divin Cuore, furono inviate da tutte le partie non solo da persone private, ma anche daVescovi, lettere supplichevoli a Pio IX, perchèei consentisse di consacrare all'augustissimo Cuordi Gesù tutto il consorzìo umano . Piacque alloradifferirne la deliberazione per maturarla meglio :intanto si consecrassero pure le singole diocesi,che volessero farlo, e ne fu loro espressamenteprescritta la formola . Or Noi gìudichiamo, pernuove cause sopravvenute, maturo il tempo dieffettuare il disegno.

IO GIUSEPPE DELL ' AQUILA VISCONTI

Abbreviatore di Curia .

Certo siffatto tributo amplissimo e sommo diossequio e di pietà si addìce pienamente a GesùCrìsto, siccome a principe e signore che Eglì èdì tutte le cose . Stante che il suo impero nonsi estende soltanto sopra i popoli cattolici, o sol-tanto sopra coloro che, rigeneratì nella dovutamaniera col santo battesimo, appartengono bensìdi diritto alla Chìesa, ancorchè seguaci di dottrineerronee o disgiunti dal vincolo della carità ; maabbraccia inoltre quanti vivono fuori del grembodella fede cristiana, di guisa che dalla divinapotestà di Gesù Cristo dipende indubbiamentetutto il genere umano . Perche fa d'uopo chetutto abbia comune col Padre, e perciò ancheil sommo impero su tutte le cose Colui che dìDio Padre è l'Unigenito ed ha con esso unamedesima sostanza, « splendore della gloria e fi-gura della sostanza di lui » (1) . Laonde ìl Fi-glio dì Dio così parla di sè presso il Profeta« Ma io da lui sono stato costituito re sopraSionne il monte santo di lui . - Il Signoredisse a me : Tu sei mio Figliuolo : io oggi tiho generato. Chiedìmi, e io ti darò in tuo re-taggìo le genti, ed in tuo dominio gli ultimiconfini del mondo » (2) . Con le quali parole ei

(1) Hebr . I, 3 .(2) Ps . II .

SULLA CONSACRAZIONE DEGLI UOMINI AL SS. CUORE DI GESU'

ENCICLICA DEL SANTO PADRE LEONE XIII

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dichiara di aver ricevuto il potere non tanto sututta la Chiesa, che va intesa nel monte diSionne, quanto ancora sul rimanente della terra,ovunque in lungo e in largo si estendono i suoiconfinì . Già il detto « Tu sei mio Figliuolo »significa abbastanza chiaro su qual fondamentopoggì cotesta somma potestà . Per essere infattiil Figlio del Re di tutte le cose, egli è in-sieme l'erede dì tutto il suo dominìo : onde sìaggiunge : « Io ti darò in tuo retaggio legenti. » Parole che rispondono alle altre dell'A-postolo Paolo : « Cui egli costituì erede di tuttequante le cose » (1) .

Senonchè vuolsi riflettere principalmente suciò che Gesù Cristo medesimo affermò intornoal suo ìmpero, non già per bocca degli Apostolìo dei Profeti, ma con le sue stesse parole . Infatti chiedendogli il preside romano : « dunquesei tu re ? » (2) senza restarsi punto perplessorispose : « tu dici che io son re . » Pur quellasentenza che in modo più esplìcito rivolse agliApostolì : « è stata data a me tutta la potestàin cielo e in terra » (3), torna a conferma diuna signorìa così ampia, e dì un regno che nonconosce confini. Se ogni potestà fu data a Cristo,ne segue dì necessìtà che ìl suo ìmpero deveessere sommo, assoluto, indipendente, cosicchèin altri non trova riscontro alcuno ; e perche fudata e in cielo e in terra, deve avere e il cieloe la terra ossequenti . In effetto egli esercitòun tal potere veramente singolare e proprio dilui, comandando agli Apostoli dì divulgare lasua dottrina, dì condurre, per mezzo del batte-simo, gli uomini a formare un sol corpo nellaChiesa, e finalmente di ìmpor leggi, a cui nessunpuò sottrarsi senza esporre a pericolo la propriaeterna salute .

Nè tutto sta qui . Gesù Cristo impera nonsolo per diritto dì generazione, essendo Eglì Uni-genito di Dio, ma anche per diritto acquìsito .Conciossiachè e' ci ha tratti « dalla potestà delletenebre » (4), e parimenti « diede sè stesso inredenzione per tutti » (5). Diventarono adunqueper luì « un popolo di acquisto » (6) i cattolicie quanti rìcevettero nel debìto modo il batte-sìmo e inoltre tutti ìn generale e in particolareglì uomini. Su di che acconcìamente così di-scorre Sant'Agostino : « Cercate che cosa abbiaredento? Ponete mente a ciò ch'ei diede e ap-parirà che cosa abbia redento . Abbiamo comeprezzo il sangue di Cristo . Ora che è, che valgatanto? che, se non tutto il mondo? e tuttì ìn-

(1) Hebr . I, 2 .(2) Ioan . XVIII, 37 .(3) Matt. XXVIII, 18 .(4) Coloss . I, 13 .(5) I Tim. II, 6 .(6) 1 Petr . II, 9 .

sieme i popoli ? perchè quanto ci diede, lo diedeper tuttì » (1) .

E S. Tommaso, ragionando di ciò, addita lacausa e il modo onde vengono a cader sottola podestà e la giurisdizione di Gesù Cristo glistessi infedeli : perchè, esaminando se il suo po-tere di giudìce si estendesse a tutti quanti gliuomìni, e avendo affermato che « il poteregiudiziario è incluso nella regia potestà » , nerende l'ovvia conclusione, « che quanto alla po-testà, tutto è soggetto a Gesù Cristo, ancorchèessa potestà non ancora si estenda dì fatto sututti » (2) . Tal potestà e tale impero di Cristosì esercita sopra gli uomini per mezzo dellaverìtà, della giustizia e principalmente dellacarità .

Egli però benignamente lascia che a questoduplice titolo di potestà e di signoria si ag-giunga da parte nostra, se piace, il titolo di unaconsecrazione volontaria . Certo che Gesù Crìsto,Dio ad un tempo e Redentore, è infinitamentericco, perchè son sue tutte le cose ; laddove noisiam tanto poveri e bisognosi, che non abbiamoproprio nulla da potergli offrire che sia veramentenostro. Nondimeno nella sua infinita bontà e ca-rità non rìcusa che ciò, che è suo, glie lo pre-sentiamo tuttavia e cediamo come se apparte-nesse a noi : anzì non solo non ricusa, ma ce nerichiede e prega : « o figliuolo, porgimi il tuocuore » . Possiamo adunque ben fargli cosa gratacon la buona volontà e con la disposizione dell'a-nimo. Imperocche facendogli offerta di noi mede-simi, non solo riconosciamo ed accettiamo fran-camente e volentieri il suo impero, ma col fattoattestiamo che, se il dono fosse proprio nostro,noi l'offriremmo a lui di gran cuore ; e cheumilmente domandiamo che non gli spìaccia diricevere da noì ciò che pur gli appartiene .

Così va inteso l'atto, di cui ragioniamo ; e talesi è il sìgnificato delle Nostre parole . E poichèva riconosciuto nel Sacro Cuore un simbolo eun' evidente immagìne della carità infinita dìGesù Cristo che ci sprona a riamarlo, vìene daper sè la convenienza di offrirsi al suo augu-stissimo Cuore ; ciò che non vuol dir altro, senon che dedicarsi e vie più stringersi a GesùCrìsto, perchè ogni atto dì onore, di ossequio,dì pietà rivolto a quel Cuore divino, è diretto,veramente e propriamente parlando, alla personastessa di Cristo .

Eccitiamo pertanto ed esortiamo a compierespontaneamente quest'atto di consecrazione quanticonoscono ed amano il divinissimo Cuore ; e vi-vamente desideriamo che ciò si faccìa da tuttiin un medesimo giorno, di guisa che le mani-

(1) Tract. 120 in Joan .(2) 3 . p . q . 59, a . 4 .

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festazioni dì tante migliaia di cuori, che fannola medesima offerta, ascendano tutte nel mede-simo tempo al trono dì Dio .

Se non che potremo Noi dimenticare mai tuttiquegli infelìci, cui non rìfulse ancora la dottrìnadi Cristo? Ma Noi rappresentiamo la personadi Colui, che venne a salvare quanti andavanoperduti e che diede il suo sangue per la salutedel genere umano . Laonde come Ci adoperiamosenza tregua, mandando quai maestri in tuttele parti del inondo i missionari di Cristo, affin-chè anche coloro che ancor siedono nell'ombradella morte siano chiamatì alla vera vita ; cosìora, commiserando laloro sorte, li offeriamo,quanto è da Noi, e li rac-comandiamo con tuttal'anima al santissimoCuore di Gesù .

In tal manìera, que-sta consecrazione, a cuitutti esortiamo, potràtornare di giovamento atutti. Perchè nel com-piere quest'atto, ognunocho conosce ed ama GesùCristo, sentìrà facilmen-te un aumento di fedee d'amore . E quelli che,pur conoscendo Cristo,ne trascurano i precettie la legge, avranno mo-do di attingere da quelSacro Cuore la fiammadella carità . Per colorofinalmente che sono piùdegli altri infelici , peressere ancora avvoltinelle tenebre della super-stizione, tuttì noi chiede-remo unanimi il celestesoccorso, onde Gesù Cristo, che li tiene già sog-getti « quanto alla potestà », li sottometta a sèfinalmente anche in effetto, e non soltanto « nelsecolo futuro, quando egli eseguirà pienamentesu tutti la sua volontà, altri destinando al pre-mio, altri al castigo » (1), ma anche in questavita mortale, col dono della fede e della santi-ficazione ; in modo che, illuminatì e santificati,possano onorare debitamente Iddio ed avviarsialla celeste ed eterna felicità .

Una tale consecrazione arreca anche speranzadi vita più prosperosa alle nazioni, appunto per-chè vale a ristabilire e a ravvalorare i vincoliche per legge di natura congìungono anche gliStati a Dìo . Pur troppo nei moderni tempi sifece di tutto per innalzarci un muro di divi-

(1), S. Thom. I c.

Formola di Consecrazione da recitarsì

al Sacratissimo Cuore di Gesù

O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano,riguardate a noi umilmente prostesi dinanzi al vo-stro altare . Noi siamo vostri, e vostri vogliamo es-sere ; e per poter vivere a voi più strettamente con-giunti, ecco che ognuno di noi oggi spontaneamentesi consacra al vostro Sacratissimo Cuore .Molti purtroppo non vi conobbero mai i molti,

disprezzando i vostri comandamenti, vi ripudia-rono. O benignissimo Gesù, abbiate misericordiae degli uni e degli altri ; e tutti quanti attirate alvostro Cuore santissimo . O Signore, siate il re nonsolo dei fedeli che non si allontanarono mai davoi, ma anche di quei figli prodighi che vi abban-donarono : fate che questi quanto prima ritorninoalla casa paterna, per non morire di miseria e difame . Siate il re di coloro che vivono nell'ingannodell'errore o per discordia da voi separati ; richia-mateli al porto della verità e all'unità della fede,affinchè in breve si faccia un solo ovile sotto unsolo pastore . Siate il re finalmente di tutti quelliche sono avvolti nelle superstizioni del gentilesimo,e non ricusate di trarli dalle tenebre al lume e alregno di Dio.Largite, o Signore, incolumità e libertà sicur

alla vostra Chiesa, largite a tutti i popoli la tran-quillità dell'ordine : fate che da un capo all'altrodella terra risuoni quest' unica voce : sia lode aquel Cuore Divino, da cui venne la nostra salute :a lui si canti gloria e onore nei secoli : Così sia.

sione tra la Chiesa e gli ordini civili . Nell'orga-namento, e nel governo degli Stati non si tienein nessun conto l'autorità del diritto sacro e di-vino, col reo divisamento che l'azione religìosanon abbia ad avere influsso alcuno sulla civileconvivenza . Ciò che al trar deì conti non è altroche un soppìantare la fede di Cristo, e se fossepossìbile sbandeggiar dalla terra perfino Iddìo .Con tanta oltracotanza degli animi, che meravi-glia se una sì gran parte degli Stati fu travoltain tale scompiglio e in sì fortunose vicende, dadover vìvere ognuno in trepidazione e pericolo ?Col disprezzo della relìgione si scalzano di ne-

cessità le basi più sal-de della prosperità pub-blica. E la punitrice giu-stìzia di Dio abbandonai ribelli a sè stessi siffat-tamente che si rendonoschiavi delle propriecupidigie e vittime dellalicenza .

Di qui viene quellacolluvie dì mali, che dalungo tempo incombonoe che più che mai cispingono a ricercare l'a-iuto di tale, per cuimezzo vengano rimossi .E chi potrà essere questìall'infuori di Gesù Cri-sto Unìgenito di Dio?« Imperocchè non avvisotto del cielo altro nomedato agli uomini, mercèdì cui abbiamo noi adessere salvati » (1) .

Bisogna dunque ri-correre a lui che è « via,verità e vita . » Si errò?fa duopo tornar sul ret-

to cammino ; si ottenebrarono le menti? con-vìen rimuovere le caligini con la luce della ve-rità ; la morte invade? forz'è appigliarsi allavita. Allora finalmente ci sarà dato di sanartante ferite, allora ogni buon diritto potrà sperardi rivestire l'antica autorità, e sarà ristabilita inonore la pace, e si rimetteranno nella vagina lespade e cadranno le armi dalle mani, quandotutti con unanime volontà riconosceranno l'imperodi Cristo e glì saranno ossequenti, « e ogni lin-gua confesserà che il Signore Gesù Cristo è nellagloria di Dio Padre (2) » .

Allorchè la Chiesa in sul nascere era oppressadal giogo dei Cesari, ad un giovane Imperatoreapparve ìn alto una croce, auspice a un tempo

(1) Act. 1V, 12.(2) Phil. II, 11 .

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e autrice della splendida vittoria che immanti-nente seguì . Or eccovi dinanzi agli occhi ancheoggi un segno faustissimo e divinissimo, vale adire il sacratissimo Cuor di Gesù, che porta sudi sè la luce e che splende tra fiamme di sin-golar candore . Dobbiamo collocar . qui ogni spe-ranza, e a lui domandare e da lui aspettar lasalvezza .

Finalmente non vogliamo passar sotto silenzioun altro motivo, che riguarda Noi personalmente,ma ben giusto e grave, onde fummo mossi aquest'atto, ed è l'averci Iddio, autore di tutti ibeni, campato non molto tempo addietro da pe-ricolosa infermità . Di tanto beneficio vogliamoche resti memoria e pubblico segno di grati-tudine mercè la maggior glorificazione del Santis-simo Cuore da Noi ora promossa .

Perciò ordiniamo, o Venerabìli Fratelli, cheai nove, dieci, undici del prossimo giugno sifaccia nel maggior tempio di ciascuna città oterra un sacro triduo, e in ciascuno di quei giornisi aggiungano alle altre preghiere le litanie delSantissimo Cuore da Noi approvate ; nell'ultimogiorno poi vi si aggiunga la formola della Con-sacrazione ; formola che vi mandiamo insiemecon la presente Enciclica.

Impartiamo nel Signore con grande affetto labenedizione apostolica, auspice dei doni divini etestimonio della Nostra benevolenza, a voi, alclero ed al popolo alle vostre cure affidato .

Dato a Roma presso San Pietro al 25 dimaggio del 1899, anno vigesimo secondo delNostro Pontificato .

LEONE P .P. XIII .

le FESTE DI ROMA

UNo dei più bei frutti arrecati dal-l'Enciclica del Papa, sopra rife-rita, sono per certo le solennissimefeste celebrate nei giorni 9, 1011 giugno scorso nella nostra

Chiesa Monumentale del Sacro Cuore al CastroPretorio in Roma. Esse assumono un'impor-tanza singolare sopra tutte le altre, perchèsono la consacrazione magnifica al Cuor diGesù di tutta l'America Meridionale, il piùvasto campo dell'azione dei nostri Missionarinel nuovo mondo . Nella città eterna, nellaRoma dei Papi si trovano adunati in plenarioConcilio cinquantatrètra Arcivescovi e Vescovidell'America Meridionale, ed essi, inspirati dapersone eminenti, deliberarono di consacraresè, le loro diocesi e tutto il Sud-America nellaChiesa del Sacro Cuore, partecipando in formasolenne al triduo indetto dal Sommo Ponte-fice. Questo fatto è provvidenziale . Gli An-geli tutelari delle sterminate diocesi Ameri-cane avranno esultato di santa letizia nelvedere prostrati ai piedi del SS . Cuor di Gesùi Pastori e Duci delle anime affidate alla lorocustodia, proprio nel santuario eretto, sullaterra irrorata dal sangue dei martiri, da quelgrande Apostolo che migliaia di Missionariha già inviato e continua ad inviare, mercèla sua istituzione, laggiù in quelle remotecontrade, per illuminare tanti poveretti se-denti ancora nelle tenebre e nell'ombra dellamorte. Le nostre Missioni poi si avvantagge-

ranno per questo fatto di un più intimo vin-colo di unione coi Pastori delle singole dio-cesi, in cui sono stabilite .Noi togliamo dall'Italia Reale la relazione

di questo avvenimento, che sarà eterno nellastoria della nostra Pia Società .

Le feste incominciarono giovedì 8 giugno,vigilia della solennità del S . Cuore, coi primiVespri solenni, accompagnati da scelta mu-sica de' migliori maestri romani, eseguita daiSalesiani e loro alunni . Pontificò S . E. Rev.maMons. Girolamo Thomé da Silva, Arcivescovodi Bahia, Primate del Brasile ; fece il discorsoil R. P. Giovanni Lo Iacono, religioso delSS. Redentore e predicatore del mese di giugno,e Sua Em.za Rev .ma il Card. L. M. Parocchi,Vicario di S. Santità, impartì la benedizionecol Venerabile .Venerdì, 9, festa del Sacro Cuore e primo

giorno del triduo prescritto dal S . Padre collasua lettera Annum Sacrum, grande solennitàcon musica sceltissima e maestà di sacre fun-zioni . L'E.mo Cardinale Luigi Macchi distribuìper oltre un'ora la S . Comunione ai fedeli.La Messa solenne fu pontificata da S . E. R .maMons . Pietro Raffaele Gonzalez, Arcivescovodi Quito, e si eseguì la Messa sesta di Mozartcoll'introito, offertorio, ecc . di Andrea Me-luzzi, maestro di cappella a S . Pietro . I se-condi Vespri furono pontificati da S. E. Rev .maMons. Sinforiano Bogarin, Vescovo di Assun-

per la consecrazione al S. Cuore di Gesù

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zion del Paraguay, il quale impartì anche latrina benedizione col Venerabile, in sostitu-zione di S. E. Rev.ma Mons. Uladislao Ca-stellano, Arcivescovo di Buenos Aires . S . E .Rev.ma Mons. Pietro Brioschi, Vescovo diCartagena, tenne una bellissima allocuzionein lingua italiana, parlando con eloquenzadell'amore del Sacro Cuore verso gli uominie della poca corrispondenza degli uomini versodi Lui. La vasta Chiesa era piena zeppa e lagente vedevasii fin sopra gli altari . Era dav-vero cosa consolante vedere tante persone, diogni sesso, età e classe sociale, accorrere aprostrarsi. innanzi all'altare del S . Cuore, nellaChiesa che D . Bosco ha innalzato come mo-

numento della devozione di tutto il mondocattolico al medesimo Cuore SS. di Gesù.

Sabato, 10, celebrò la Messa della Comu-nione generale S. E. Rev.ma Mons. BernardoH errera Restrepo, Arcivescovo di Bogotà, ca-pitale della Colombia . Anche in questo gìornofurono numerosi i fedeli che si accostaronoalla S. Mensa. Alla sera poi, previa la recitadel S. Rosario, S. E. Rev.m a Mons. MarianoSoler, Arcivescovo di Montevideo, tenne in-nanzi a numeroso uditorio, composto in granparte della Colonia spagnuola ed americanadel Sud (erano anche presenti in posto di-stinto il Ministro e il Console dell'Uruguaycolle loro famiglie) una bellissima allocuzionein lingua spagnuola, parlando della grandezzadel Papa e dell'atto di consecrazione del mondoal S. Cuore di Gesù ; poi S . E. Rev .ma Mons .Prospero Alarcon, Arcivescovo di Messico,impartì la benedizione .

Domenica, 11, Messa della Comunione ce-lebrata da S. E. Rev.ma Mons. EmmanueleTovar, Arcivescovo di Lima, con grande af-fluenza alla S. Mensa. La Messa solenne, ac-compagnata colla musica di venerdì, fu pon-tificata da S. E. Rev.ma Monsignor DomenicoAmbrosi, Vescovo di Poggio Mirteto. Allasera poi intorno alle 5 1 /2 , funzione di chiusuradel triduo, con intervento di tutti i RR. PP .del Concilio Latino-Americano, i quali veni-vano a consacrare sè e le loro diocesi al SacroCuore in quel tempio che in parte fu innalzatocoll'obolo delle devote popolazioni americane.

Difatti al suono maestoso dell'organo i piùche cinquanta Vescovi Americani pigliarono

posto in appositi banchi ornati di pannoverde nel presbiterio . Fra loro fu pure fattoaccedere il Rev.m° Don Mìchele Rua comerappresentante di tutte le varie Missioni Sale-siano d'America. Cantato quindi dal popolo,che stipava la Chiesa, il Veni Creator, S. E .Rev.ma Monsignor Raimondo Angelo Jara ,il simpatico Vescovo di S. Carlo di Ancudnel Chilì, invitato dai cerimonieri apostolici,saliva il pergamo e togliendo a testo « accedethomo ad cor altum et exaltabitur Deus » in ele-gante latino parlò con maestà e calore deibenefizi che provengono all'individuo e allasocietà dalla devozione e consacrazione alS. Cuore di Gesù. Il discorso durò 40 minuti,lasciando in tutti la più salutare impressione .Quindi, mentre cantavansi in musica le Li-tanie del Sacro Cuore, procedette all'altarel'Em.m° Cardinale Parocchi per la trina be-nedizione del Venerabile. Innanzi al Santissimo

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esposto, S. E. Rev .ma Mons. Prospero Alarcon,Arcivescovo di Messico e Presidente in quelgiorno del Concilio Americano, lesse in lingualatina, ripetendola gli altri Vescovi, la for-mola di consacrazione dettata dallo stessoSanto Padre. Dopo la benedizione, il cleronumerosissimo, i Vescovi del Concilio e dietroa loro Sua Eminenza il Cardinale Vicariocogli altri sacri ministri, sfilarono tutt'attornoalla Chiesa e si ritirano in sacrestia, fra ladevota ammirazione dell'affollato popolo .

Intanto il concerto dell'Ospizio Salesianoeseguiva belle sinfonie nel vasto cortile del-l'Istituto, ed i Vescovi, deposti gli ornamentipontificali, si recarono insieme con numerosiinvitati in un vasto salone, decorato congrandì. bandiere di tutte le Repubbliche latino-americane, ove era preparato uno scelto rin-fresco .

Quivi il veneratìssimo D. Rua, venuto ap-positamente a Roma per ossequiare i VescoviAmericani, insieme col Rev.m° D. Cesare Ca-gliero, Procuratore Generale dei Salesiani,fece gli onori di casa, intrattenendosi cogliEE.mi Vescovi e cogli altri pessonaggi, iquali se ne partirono colla più dolce impres-sione nell'animo verso i Salesiani, e special-mente verso il loro Superiore Generale, ilSignor D. Michele Rua .

Queste bellissime feste lascieranno un gratoricordo nel cuore di tutti, e confermerannosempre più la stima e l'affetto che i Romaninutrono già così grande verso gli ottimi Figlidi Don Bosco, decoro omai non solo dellavostra Torino, ma di tutto il mondo cattolico .

Fin qui il corrispondente dell'Italia Reale.A noi poi sembra pregio dell' opera fre-giare il nostro Bollettino dei nomi di tutti gliEE. Arcivescovi e Vescovi, che (meno treper indisposizione), nella nostra Chiesa fecerola solenne consacrazione al Sacro Cuore.Ecco l'elenco desunto dalla Civiltà Cattolicadel 17 giugno 1899 .Arcivescovi . - 1. Thomò da Silva Girolamo,

di S. Salvatore di Bahia di tutti i Santi (Brasile) .- 2. Casanova Mariano, di S . Giacomo del Chili .- 3. Herrera Restrepo Bernardo, di Bogotà (Co-lombia) . - 4. Lopez y Romo Giacinto, di Linares(Messico) . - 5. Gillow Eulogio, di Antequera(Messico) . - 6. Alarcon Prospero, di Messico . -7. Gonzalez Pietro Raffaele, di Quito (Equatore) .- 8. Tonti Giulio, di Porto Principe (Haiti) . -9. Zubiria y Manzanera Giacomo, di Durango(Messico) . - 10. Castellano Uladislao, di BuenosAires (Argentina) . - 11. Soler Mariano, di Mon-tevideo (Uruguay) . - 12. Arcoverde do Albu-querque Gioacchino, di Rio Janeiro (Brasile).-13. Tovar Emanuele, di Lima (Perù) .Vescovi. - 14. Montes de Oca Ignazio, di

S. Lodovico Potosì (Messico) . - 15. Thiel Ber-nardo Augusto, di S . Giuseppe di Costarica (CentroAmerica) . - 16 . Conçalves Ponce de Leao Claudio,di S. Pietro nel Rio Grande (Brasile) . - 17. VieiraGioachino, di Fortalezza (Brasile) . - 18. CamachoRaffaele, di Queretaro (Messico) . - 19. Toro Re-ginaldo, di Cordova (Argentina) . - 20. Portugal

Giuseppe M .a, di Saltillo (Messico) . - 21. Puirre-don Ismaele, di Puno (Perù) . - 22. FontecillaFiorenzo, di La Serena (Chili) . - 23. LabarcaPlacido, di SS . Concezione (Chilì) . - 24. GomezPimenta Silverio, di Marianna (Brasile) . - 25. DosSantos Pereira Emmanuele, di Olinda (Brasile) .- 26. Duarte Silva Edoardo, di Goyaz (Brasile) .- 27. Pardo Vergara Gioaccbino, di Medellin(Colombia) . - 28. Padilla Paolo, di Tucuman(Argentina) . - 29. De Cayzedo y Quero Emma-nuele, di Popayan (Colombia) . - 30. Silva Ate-nogene, di Colima (Messico) . - 31. De La LastraRodesindo, di Paranà (Argentina) . -- 32. FalconGiovanni Antonio, di Cuzco (Perù) . - 33. MoriceGiovanni, di Les-Caies (Haiti) . - 34. Ortiz Giu-seppe, di Chihuahua (Messico) . - 35. EspinosaMariano Antonio, di La Plata (Argentina) . -36. Boneo Giovanni, di S . Fede (Argentina) . -37. Do Rego Maja Francesco, di Petropolis (Bra-sile) . - 38. Antonio M. Duràn, di Guaiana (Ve-nezuela.) . - 39. Da Costa Aguiar, di Amazzoni(Brasile) . - 40. De Camargo Borros Giuseppe, diCurytiba (Brasile) . - 41. Silva Antonio, di Me-rida (Venezuela) . - 42. De Castilho Brandào An-tonio, di Belem de Parà (Brasile) . - 43. BogarinSinforiano, dell'Assunzione (Paraguay) . - 44. Ro-jas Stefano, di Tolima (Colombia) . - 45. Plan-carte Francesco, di Cuernavaca (Messico) . -46. Ballon Emmanuele, di Arequipa (Perù). -47. Bianco Evaristo, di Soccorso (Colombia) . -48 . Brioschi Pietro, di Cartagena (Colombia) . -49. Campos Francesco, di Tabasco (Messico) . -50 . Linares Mattia, di Salto (Argentina) . - 51. JaraRaimondo, di S . Carlo d'Ancud (Chilì) . - 52. A-naya Giuseppe Omobono, di Sinaloa (Messico) . -53. Diaz Ignazio, di Tepic (Messico) .

Tre di questi Ecc.mi Vescovi, prima cheincominciasse il Concilio Americano, volleroonorare la nostra Casa-Madre di Torino diuna loro visita . Sono essi Mons. SinforianoBogarin dell'Assunzion del Paraguay, Mons .Girolamo Thomè da Silva di Bahia del Bra-sile, e Mons. Ramon Angel Jara di Ancudnel Chilì, il quale ultimo si fermò con noi,come già dicemmo, per la nostra solennità diMaria Ausiliatrice. Le accoglienze furono, perquanto potemmo, solenni e cordiali . Gradi-tissima tornò sopratutto all'Ecc.mo Vescovodi Ancud l'improvvisata fattagli dalla nostrabanda musicale, e nel ricevimento e nei variconcerti dati in quei giorni ; dell'esecuzionedell'inno chileno.

A lui, come pure agli altri venerandi Pa-stori Americani, che si degnarono manife-starci la loro viva soddisfazione, i nostri os-sequi e ringraziamenti .

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IL 24 GIUGNO A VALDOCCOQUANTE memorie, quanti palpitiarcani e pieni di soavità non su-scita ogni anno questa data alsuo ritorno nei membri della granfamiglia salesiana! Nella gioia

pura e sublime dell'amor figliale, essa divieneperno e calamita a migliaia e migliaia di cuori,i quali intorno ad essa si aggirano e si sentonoirresistibilmente attirati ad escogitare sempremille nuove industrie capaci ad esprimere,meno imperfettamente, l'ardenza degli affetti,che nutrono verso il Pa-dre Don Bosco, viventenel suo successore DonRua. Oh come bellamentesi estolle sempre in que-sto giorno il grido dellagioia, il cantico dell' a-more verso di Te, o Pa-dre, e verso Colui che,nuovo

Eliseo, raccolse iltuo manto e la tua sconfi-nata eredità di affetti!Poiché, come egregiamen-te cantò il tuo Poeta nel-l'inno per la festa

. . . il nome tuo fra gli angioli,Nei regni eterni accolto,Innanzi all'alma VergineGiammai si spegnerà .E in terra incancellabileTu vivi in mille e milleNei cuori ancor trascorronoQuei nembi di scintille,Che accese e ognora suscitaTua viva carità .

È il nome tuo che un tràmiteDivino a noi rischiara !Sia pur virtù difficile,Per te ci è bella e cara!Ed il tuo nome infondecíLetizia e santo ardir .

E il disco, che riverberaSu noi la fiamma tua,Del tuo gran cuor partecipe,È il figlio tuo DON RUA,Ognor tuo fido interpreteNell'opre e nei desir .

E in lui Te vivo scorgonoI popoli latini ;E ai nostri orecchi giunseroDa' più lontan confini .Plauso, trionfo e canticoChe il nome tuo lodò .Nè questa vivezza d'amore - dopo undici

anni, dacchè D. Bosco fu trapiantato nei ce-lesti giardini dell'eternità beata -reca me-raviglia a chi comprende che cosa sia amore,quell'amore cioè vero e sincero, le cui radici

sono tanto profonde nei cuori, che neppurla morte può avvizzire ed estinguere.D. Bosco fu l' uomo mandato da Dio ed

ebbe nome Giovanni, e questo suo nome, nelladata storica della natività del Precursore diCristo, echeggia annualmente, fra il profumodegli incensi e dei fiori, di suoni e canti fe-stosi inspirantisi solo alla legge dell'amore .Sì, nella solennità del Battista a Valdoccosi celebra sempre questa festa di famiglia,non solo dai fortunati, che ivi hanno loro

stanza, ma da quantinel nome di D. Boscosi trovano dispersi so-pra tutti i punti dellaterra.Tutti i figli, Sale-

siani e Suore di MariaAusiliatrice, giovanet-ti e giovanette da. loroeducati, Cooperatori eCooperatrici, tutti con-corrono alla figliale di-mostrazione. I più vi-cini mandano i loro rap-presentanti, e gli altrispediscono lettere, re-gali e componimenti dapresentarsi nei due trat-tenimenti, che si ten-gono in due distintesere : il 1° per festeg-giare il Successore edil 2° per commemorareDon Bosco; ma sì l'u-no che l'altro tratteni-mento hanno un unicooggetto : D. Rua vi-vente in D. Bosco oD. Bosco vivente inD. Rua.In ciascuna sera il

trattenimento durò dadue a tre ore . La musi-ca vocale ed istrumen-tale, la prosa e la poe-sia, le lingue classichee le moderno, tuttovenne messo in operaper esternare gli affettidei figli verso l'ama-tissimo Padre. Come

gli anni scorsi furono due serate piene disoavi emozioni .Innanzi al palco bellamente preparato per

D. Rua, per gli altri nostri Superiori e per iprincipali benefattori e benefattrici dell'Opera

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Salesiana, si osservavano in bell'ordine di-sposti i vari doni offerti per la fausta circo-stanza. Ammirammo due pianete e due caliciofferti dai giovani dell' Oratorio : un riccoassortimento di pianete di ogni colore e dibiancheria per chiesa dalle Figlie di Mariadell'Istituto S. Maria del Fiore (Valsalice) : unricchissimo paliotto e vari camici dalle Suoredi Maria Ausiliatrice ; una tovaglia dalla Sig . aVed. Cantoni ; un nuovo harmonium dal fab-bricante Sig. Bocca di Torino, nonchè varialtri graziosi ed utili regali. da parte dellaSig.na Ramoino e del Sig . G. Villa confettiere.Nel secondo trattenimento furono eziandio

letti gli omaggi dei lontani ed offerti i pre-senti in denaro, che costituiscono una bellarisorsa per le Missioni Salesiane . E per certocrediamo che nè gli alunni dei nostri Collegi,nè i Cooperatori tutti possano trovare occa-sione migliore di questa per aiutare le Operedel comun Padre e Fondatore .

Nel mattino della festa poi gli Antichi Al-lievi dell'Oratorio vollero, secondo la lodevolecostumanza di tutti gli anni, raccogliersi nu-merosi intorno a D. Rua per presentargli iloro augurii . Lesse un forbito discorso il M .R. Pievano di Villa del Bosco (Novara), DonAntonio Tricerri, antico allievo dell'Oratorio,e fecero il dono di un piviale e continenza telad'oro con un bel paliotto. Poscia in corpo questanobile rappresentanza degli Antichi Allievidell'Oratorio pellegrinò a Valsalice presso latomba di Don Bosco, dove, dopo le preci disuffragio e del cuore, il sullodato D . Tricerriimprovvisò un bel fervorino d'occasione, ani-mando tutti all'imitazione della vita attivadel Padre defunto .

E qui nulla diciamo delle intime giocon-dità proprio di famiglia ed il più spesso ine-sprimibili ; solo quale saggio di questo fami-gliar tripudio ci permettiamo riferire alcunebelle strofe del nostro sempre fecondo poetaProf. D. G. B. Francesia . Eccole

Questo bel giorno mi richiama al coreIl dolce folleggiar d'un tempo antico,Quando viveva tra noi padre e pastoreD. Bosco a tutti santamente amico

E come grato suon, che alletta e molee,Di quei dì la memoria torna dolce .

Oh più spesso tornasse S . Giovanni,Di S. Giovanni fosse l'anno intiero !Perchè, deposto il peso anche degli anni,Si riposa il pensier leggier leggiero!

E riposando quasi in dolce oblioS'assapora il piacer che c'è con Dio .

Qui posava D . Bosco, e qui soleaCon lieto guardo rimirarci in visoQui del verso al fragor che suona e creaCon un detto rubato in paradiso,Grato così che ancor nel core io sentoBravo! dicea, di te sono contento!

Come sul marmo lo scalpello incide,La parola s'imprime nella mente ;Alla dolce parola si sorride

E si folleggia come chi la sente :

Che sempre il detto d'amata personaA ben far, a ben dir forte ti sprona .

Ed il buon Padre ne' suoi anni estremiQuivi giungeva affaticato é stanco,

E mentre d'ogni parte incalzi e premiE regger vuoi l'estenuato fianco,

Rivolto a noi con suono più graditoChe il sento ancor, dicea : Son forte, ardito!

Qui succede il fragor della tempesta,Il tonar delle voci oneste e liete,Della gioconda e memoranda festaViva D. Bosco! Evviva! ognun ripete :

E con D. Bosco si comincia, il brioDella giornata consecrata a Dio .

Anche D. Rua, non vel dice anch'essoChe questo giorno sempre assai gli piace,Ed al suo nome cucinato a lessoOd in arrosto, non si dà più paceMa pur gli scende al cor e lo commove,Come alle cose più gioconde e nove .

Come i regi quaggiù sogliono fare,Quando prendon le redini del regno,Ei volendo in D . Bosco riposare,Formar la mente, moderar l'ingegno,Siccome serto su dorate chiome,Ai mille merti sovrappose il nome .

E quelli che verran dopo di noi,Che questo tempo chiameranno antico,Al veder, al contar i merti suoi,L'opre conte, ed il suo far pudico,Diranno che D . Bosco non è morto,

O in Lui rivive, se non è risorto !E Giovanni si chiama con Michele,

E per l'uno e per l'altro si fa festa :Ma se questo lo dice a Dio fedeleE lo pose de' suoi servi alla testa,Con S . Giovanni in bocca egli richiamaD'ogni buon Salesian l'ardente brama .

Ei non lo dice, che umiltà lo nega,Ma lo sospira dentro il core assai ;

E quando col Signor favella e pregaCon alma accesa e lacrimosi raiChe ognun, dice, che m'hai dato, siaCome Giovanni dalla mente pia

Ei punti il suo pensier sovra te stesso,L'anime cerchi da Gesù redente,All'imprese rivolto e sante e bellePensi guidare al ciel l'età crescenteMentre il secol per oro arde e ribolleDa mihi animas, dica, coetera tolle !

Tu che cominci a lavorar per Dio,Tu che a mezzo il cammin sei giunto ornai,Alza tua mente a lui, leva il desio,Fra questa polve di miserie e guaiSe sei Giovanni, discendendo a guerra,Al cielo guiderai tutta la terra .

Se quanti conta Salesiani il mondoSarem tutti Giovanni, come ci vuole,Non saremo a nessun Ordin secondo,Numerosa vedrem la nostra prole

E liberati agli infernali artigli,Cristiani torneran d'Africa i figli .

O ben venga questo giorno, e presto sia,Ch'ognun d'esser Giovanni si prepari

Enel breve aspettar, la musa miaPrega ogni ben a voi, amici cari ;,Ed a chi meglio preme l'orma sua,Vo' dir Giovanni D . Michele Rua .

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La Ma donna AusiliatriceED I COOPERATORI SALESIANI

L'Ausiliatrice del Popolo Cristianoama di particolar affetto i membritutti della gran famiglia salesiana,e questo materno speciale amoretrova ogni anno soave e pia cor-

rispondenza nel cuore dei suoi prediletti collacelebrazione di solenni feste ad onore di Lei .La solennità di Maria Ausiliatrice e la con-ferenza prescritta in simil circostanza assu-mono sempre maggior sviluppo e sono la piùbella prova che la nostra Madonna ci ama eche Ella è amata fortemente da quanti pre-diligono l'Opera del Padre nostro D . Bosco .E la cosa è naturalissima : la Madonna diD. Bosco ci ama, dunque 'noi pure dobbiamoamarla. Evvi alcuno fra noi che possa diredi non aver mai ricevuto grazie per interces-sione di. questa Madre amorosissima? No, nonvi ha alcuno che invano abbia a Lei fattoricorso ; più e più volte nel fortunoso maredi questa vita, prossimi a naufragare, invo-cammo l'amica stella e in breve ci accolse ilporto di salvezza . Tutti, sì, tutti quanti siamoin questa valle di pianto, ascritti al pio So-dalizio Salesiano, fummo dalla Madonna Au-siliatrice ricolmi di benedizioni e di grazie .Di qui la ragione vera ed intima delle solen-nità, che da per tutto si celebrano in suoonore ; di qui l'origine di questa simpatica,per quanto imperfetta, cronaca . Noi vorremmoche i nostri cari Direttori, Decurioni, Zela-tori e Zelatrici fossero più solleciti nell'in-viarci relazione di quanto fanno per onorarela nostra Madonna, perchè così la cronacasarebbe più compita . Rammentino questi nostribuoni amici che anche questo è un mezzoefficace per onorare Maria SS., poichè stascritto : qui elucidant me, vitam aeternam ha-bebunt.CAGLIARI. - Il M. R. D. Mario Piu, Diret-

tore Diocesano, ci scrive : « Quantunque i Coo-peratori Cagliaritani siansi riservati a celebraresolennemente la festa dell'Ausiliatrice in occasionedella benedizione della statua della nostra Ma-donna, pure non vollero lasciar passare inosser-vato il dì sacro alla nostra celeste Patrona. Lamattina del 24 nella Chiesa delle Cappuccine vi fuuna numerosa Comunione generale di Cooperatorie Cooperatrici, infra missam, celebrata dallo scri-vente . Poscia si impartì la benedizione col SS .Alla sera tenni nella medesima chiesa la prescrittaconferenza, trattando della divozione a Maria Au-siliatrice, nell'intento di propagarne sempre piùl'amore e la divozione e meritarci copiose le suegrazie per il maggior sviluppo della Società Sa-

lesiana in questa città. Dopo, Mons . Efisio Serra,Vicario Generale e Decano del R .mo Capitolo, chevolle spontaneamente onorare di sua presenza l'a-dunanza, impartì la benedizione col SS . Mentretributiamo al R .mo Prelato i sentimenti dellanostra riconoscenza, dobbiamo pure ringraziare ilM. R. D. Efisio Migoni, che si degnò assisterlo .Possa anche questo piccolo ossequio del nostroamore per Maria stringerci sempre più a Lei edal suo Divin Figlio Gesù . »CALTANISETTA. - Leggiamo nel cattolico

periodico di questa città l'Aurora in data 4 giugnoquesto espressivo articoletto : « Viva Maria Au-siliatrice! - Nel pomeriggio di giovedì ultimo lacittà fu spettatrice e parte attiva di un atto su-blime di religione, che assunse per le circostanzela forma di un vero avvenimento, che non saràdimenticato e ch'è un lieto augurio di altri piùimportanti, dei quali si occuperà la storia di Cal-tanisetta .

» N e fu occasione il ritorno del quadro, rappre-sentante Maria Ausiliatrice, dalla venerabile Chiesadella Saccara alla sua edicola, costruita dal pio ezelante Prof. M. Cucugliata sulle alture del Firrio,distante dalla città un chilometro .

La processione doveva sfilare per la via Maida,dove abita il pastore dei Valdesi, gl'insultatoridella nostra Gran Donna ; quindi la città e ilquartiere in particolare sentivano il bisogno diprotestare il loro affetto a Maria, il fermo attac-camento alla fede dei loro Padri e far vedere etoccare con mano ai Sigg . Valdesi, che hannosbagliato strada e città. Alle 5 1/2 un popolo im-menso, formato di ogni classe sociale, molti preti,tutte le Società Cattoliche con i loro stendardi edistintivi gremivano le strade e le piazze intornoalla Saccara. Le strade, specialmente la via Maida,eran coperte di fiori, i muri vestiti di arazzi edei migliori drappi, archi, iscrizioni a non finirmai ; canti, inni, mortaretti, la banda musicale,era il trionfo di Maria e della fede cattolica .L'entrata nelle vie della campagna era quanto sipuò desiderare di poetico, maestoso, commovente .Colline, alberi, muri di cinta, campi pieni digente, dalle nobili dame alle modeste contadine,che buttavano fiori al passaggio della Gran Re-gina e acclamavano incessantemente. Così si giunseall'edicola.

» Ma il popolo non era sazio, voleva udire lavoce di un Sacerdote, e il Can . Fiandaca, mon-tato su un rialzo di terra, lancia la voce ai quattroventi e, mentre accenna alle glorie di Maria Au-siliatrice, esorta il popolo a mantenersi fedele aMaria, a respingere le insidie degli eretici, piùpericolosi dei turchi, augurando migliori avveni-menti e un tempio all'Aiuto dei Cristiani .

» Un formidale grido dì « Viva Maria » coronòil discorso, e alle 7 1/2 quel gran popolo, tran-quillo e contento ritornava in città, soddisfattodella solenne dimostrazione di fede e della nobile

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protesta contro l'ingiuriosa e stupida frase dell'e-retico, che osò dire : Fra non guari Caltanisettasarà nostra! »GENOVA. - La cara e simpatica solennità

venne celebrata in S . Siro il 25 maggio, pro-mossa dal Comitato degli Antichi Alunni dell'O-spizio di Sampierdarena, e fu, come gli anni pas-sati, ricca di armonie celestiali, eseguendosi, diceil Cittadino nel suo n .° del 26 maggio, scelta eclassica musica, come la sanno eseguire i figli diD. Bosco . Venne cantata con ottima interpreta-zione la Settima Messa del Mozart, che è tra lealtre difficilissima, vari pezzi del Gounod, delBazin, del Cagliero, ecc . Il M . R. D. Zerollo, omaioratore assai favorevolmente noto, antico allievodi D. Bosco, col suo dire sempre forbito ed ele-gante, ma quel che è più profondamente convin-cente, tessè un bellissimo serto di lodi a MariaAusiliatrice, addimostrando che la Vergine SS .fu veramente Ausiliatrice amorosa e potente nelproteggere così visibilmente l'Opera Salesiana .NOVARA . - Nella Chiesa di Maria Ausilia-

trice annessa all'Istituto Salesiano il 28 maggio sisolennizzò la nostra Celeste Patrona. Non ostanteil tempo cattivo, grande fu il concorso : si feceronumerose Comunioni alla Messa della comunità,celebrata da Mons . Edoardo Pulciano. In tutte lefunzioni venne eseguita scelta musica del Mitte-rer, Haller e Bazin. Alla sera il R.mo P. G. Bat-tista da Livorno Cappuccino, predicatore del mesedi Maggio in detta Chiesa, disse uno stupendopanegirico, e come la sua parola franca, vibrata,faceva tutte le sere rigurgitare la chiesa di gente,così fu ascoltata con sommo interesse nell'innodi lode alla Vergine, Aiuto sempre del PopoloCristiano ed in modo particolare di D . Bosco . Fuuna festa cara a tutti .LODI . - Da questa città riceviamo una no-

tizia assai gradita e che merita tutto l'encomionostro. Quivi i RR . PP. Barnabiti tengono unfiorentissimo Collegio - dedicato a San Fran-cesco - per l'educazione dei giovani delle fa-miglie nobili, ed in qualità di Prefetti sono am-messi molti Ven .di Chierici, che fecero i loroprimi studii all'ombra del santuario di MariaAusiliatrice in Valdocco . Ora questi buoni Chie-rici, continuando il loro affetto per l'Opera diD. Bosco, conservano una tenera divozione versola Madonna Ausiliatrice, e quest'anno vollero so-lennizzarne la festa in Collegio. Il decurione Ch .Andrea Brambilla ce l'annunzia in brevi, ma cor-diali parole . Al mattino del 24 maggio Comunionegenerale ; più tardi Messa celebrata appositamente .La bellissima conferenza, che ci tenne il M . R .Prof. Barzaghi, segnò il punto più importantedella bella giornata. Serii propositi furono presiin questa circostanza intorno al modo di coope-rare veramente alla gloria di Maria SS . ed alleOpere del suo servo D . Bosco .Bene ! Così si devo fare e noi vorremmo che

quest'esempio trovasse imitatori in altri Istituti,e la divozione all'Ausiliatrice si propagherebbesempre più, con vantaggio sommo, in mezzo allagioventù nostra .PARMA. - « La domenica 4 giugno, così scrive

l'ottima Azione Cattolica di Reggio Emilia, nellaParrocchia di S . Benedetto, diretta dai figli diD. Bosco, tutto era festa e giocondità . Insiemecon la chiusa del mese di Maggio, essi vollero so-lennizzare la festa della celeste loro Patrona MariaAusiliatrice e riuscì oltre ogni dire attraente .

» Al mattino edificante ed assai numerosa la Co-munione generale, con scelta musica, anche allaMessa cantata, della Schola Cantorum di S. Bene-detto, che presso di noi ha una bella fama per lavalentia dell' esimio Direttore D . Baratta. Allasera dopo i vespri solenni, il predicatore del mese,M. R. D . Anzini, disse il panegirico dell'Ausilia-trice, un vero inno spirante affetto ed amore versola divina tesoriera del Padre Don Bosco . La be-nedizione solenne col SS . Sacramento pose finealle funzioni religiose, mentre il popolo, che gre-miva la chiesa tutta, sciamava dalle porte per re-carsi nel cortile - vagamente adobbato per lacircostanza - dove le fanciulle dell'Oratorio fem-minile, diretto dalle Suore di Maria Ausiliatrice,avevano preparata la festa del cuore e della le-tizia . Nè l'accademia fu inferiore all'aspettazionesuoni, canti, poesie, declamazioni, formarono aMaria SS. una bella corona e lasciarono nel nu-meroso e colto pubblico la più bella impressione .

» Chiuse il geniale trattenimento il M . Rev.doD. Baratta, che seppe trovare in fondo al suocuore nuovi tesori di idee nuove e piene di at-tualità per la fausta circostanza . È vivo in tuttiil desiderio di poter più di frequente assistere asì care e simpatiche feste salesiane . »

Altra cosa degna di menzione si è la confe-renza tenuta in questa città dall'illustre Avv .Stefano Scala il 17 Maggio in favore dell'OmaggioInternazionale . La forma affatto privata di questaconferenza, conferì assai al buon esito dello scopo,la costituzione del Comitato Parmense e dellaCommissione dello Dame Patronesse. L'Avv . Scalaespose l'origine, lo scopo ed i progressi dell'O-maggio, e terminò invitando i Parmigiani a volercostituire pur essi un Comitato per detto Omaggio .Il suo appello venne subito accettato .Il R.mo Arciprete Don Giuseppe Gazzi, dopo

avere esposto che l'anno scorso - decimo dellavenuta dei Salesiani a Parma - erasi gia costi-tuito un Comitato per ricordare degnamente que-sta data - Comitato che divenne in seguito per-manente - propose di annettere il detto Comitato,largamente rappresentato alla conferenza, al no-bile ciclo dei Comitati per l'Omaggio Internazio-nale. La proposta fu accettata da tutti con vivasoddisfazione.Questo Comitato (1), già benedetto di tutto

cuore dall'Ecc . Vescovo Mons. Magani, lavorerà,ne siam sicuri, alacremente per la diffusione del-l'Omaggio, tanto più perché Parma in ciò nondeve esser seconda alle altre città, avendo DonBosco chiusa la serie della sua operosità coll'ac-cettazione definitiva della Casa di Parma . Ed aciò sperare ci anima lo slancio, con cui le illustriSignore presenti si costituirono tosto in Commis-

(1) È così costituito : Bonassi dott . Pio ; Bergamini Don Fe-dele Rettore ; Bernardi D. Giovanni Rettore; Bolzoni D. Giu-seppe, Rettore; Bonani D . Giovanni . Arciprete; Bongrani cav .D . Camillo ; Boni Can . prof . D . Luigi ; Borri dott . Pietro ; Bo-selli conte Raffaele ; Campanini D . Gioacchino, Prevosto ; Cal-zolari Don Angelo, Arciprete ; Calza Don Camillo, Arciprete ;Calzolari D . Paolo, Rettore ; Caminati D. Cristoforo, Rettore ;Canali Lorenzo, cassiere del Comitato ; Castellina prof. D . At-tilio ; Cavalli D . Ricordano, Mansionario ; Contini D . Giovanni ;Rettore : Deblaw D . Enrico . Rettore ; Galli D . Michele, Arci-prete ; Gallinari Carlo ; Galloni Can . D . Pio ; Gambara DottorLuigi ;. Castaldi Enrico ; Gazzi D. Giuseppe, Arciprete ; LeoniCan . prof. D . Luigi ; Magawly Cerati Conte Giuseppe ; MarioniD . Luca, Rettore ; Marosi prof. Terenziano ; Micheli dott. Giu-seppe, segretario del Comitato ; Musi Don Angelo, Arciprete ;Oliva Angelo; Orsi D . Marcellino, Arciprete : Parma prof. DonGiuseppe ; Piva avv . Angelo; Rondani ing. Cesare : Savani DonUbaldo, Arciprete; Scauri Can . D . Giovanni, Direttore Dioce-sano ; Simonazzi dott . D. Roberto, Arciprete; Tramaloni DonAttilio, Curato Abbaziale ; Zucchelli D . Enrico Arciprete .

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rione di Dame Patronesse sotto la presidenza prov-visoria delle Ill .me Contesse : Magawly Cerati n .March. Crispolti ; Boselli Giuseppina n . Boschettie Boselli Eleonora (1) .A tutti e tutte l'umile espressione della nostra

profonda gratitudine e riconoscenza .GUALTIERI (REGGIO EMILIA) . - Togliamo

dall'Italia Reale la seguente corrispondenza daGuastalla in data 29 maggio : - « Ieri nella chiesaparrocchiale della vicina Gualtieri, la società delledonne cattoliche sotto la protezione della Madonnadi D. Bosco volle celebrare solennemente la festadella sua celeste Patrona Maria SS . Ausiliatrice .Molto numerosa fu la Comunione generale di uo-mini e donne. Alla Messa solenne, nella vastachiesa gremita letteralmente di gente disse ilpanegirico di Maria SS . il M . R. D. Anzini, Sale-siano, il quale per oltre tre quarti d'ora ci feceassistere allo spettacolo grandioso delle meraviglieoperate dall'Ausiliatrice a pro della Chiesa e delleanime, specialmente in questi nostri tempi, mercèi prodigi che si svolgono continuamente a Torinonel santuario di Valdocco . Alla sera di nuovofunzioni grandiose con intervento di numerosopopolo, e ben si può dire che questa solennità -la prima che si celebri da noi solennemente adonore della Madonna di D. Bosco - non avrebbepotuto essere più imponente e generale . Questaci è caparra per l'avvenire, e il nostro amatissimoArciprete insieme allo zelante Canonico Mantovanine possono ben andar superbi, perche mentre imaligni cercano di allontanare il popolo dallaChiesa, Maria SS . viene loro in aiuto a renderancor più devoto questo, nostro popolo sì svisatoda coloro che amano se stessi allora sopratuttoche gridano di amar solo il popolo . »VERONA. - Nella chiesa dell'Istituto di Don

Bosco, addobbata con eleganza e con maggiorsfarzo del consueto, l'8 giugno si solennizzò lafesta di Maria Ausiliatrice .

Alle 7 il prof. D. Pietro Scapini, così la Veronafedele del 9 giugno, celebrava la S . Messa per i piùche duecento convittori e dispensava la SS . Co-munione, dopo un acconcio e affettuosissimo fer-vorino .

Alle 9 1/4 Mons . G. B. Peloso, Vicario Vesco-vile, cantava la Messa solenne. Dai giovani del-l'Istituto fu eseguita buona musica sacra . Terminatala Messa solenne, il Prof. G. B. Francesia parlòcon la sua forma piana, facile, popolarissima percirca tre quarti d'ora. Non fu una predica e nep-pur diremo una conferenza, ma una conversazioned'amico, nella quale raccontò la storia della Casadi Verona dalle sue origini fino ad oggi, intrec-ciandola di osservazioni opportune, di piacevolianeddoti e terminando con dar prove recenti diquello che Maria SS . Ausiliatrice e Don Boscostesso dal cielo operano a vantaggio e delle CaseSalesiane e degli amici di quest'opera prodigiosa.La benedizione impartita dallo stesso Mons .

Vicario pose termine alla festa .BRA. - Nella Parrocchia di S . Antonino, dove

la pietà dei parrocchiani volle erigere un magni-

(1) Ecco l'elenco alfabetico della Commissione : Acier Giu-lietta ved . Del Bue; Alinovi Maria ; Alinovi Giuseppina ; Ba-jardi Iginia ; Bertoglio Angela n . Rossini ; Boselli ContessinaMaria ; Consigli Itala ; Cornini Giacomina ved. Campori ; Fat-tori Dalia ; Ferrar, Anna n . Fontechiari ; Guglielmoni Dome-nica ved . Moruzzi ; Misseroli Elvira ; Neva Beatrice; Pallavi-cino March. Antonietta; Polagatti Filomena; Riboldi Pascasia;Solari Maria ; Tarchioni Prudenzia ; Zanini Florinda ; ZubaniMaria ; Vitali Clelia ; Ugolotti Severina.

fico altare ad onore della Madonna Ausiliatrice,la cui statua domina e benedice dall'alto, il 28scorso maggio, si celebrò con tutta pompa la carasolennità salesiana . Disse il panegirico il nostroconfratello D . Giuseppe Rinetti, e la sua parola,piena di affetto tenerissimo verso la Madonna diDon Bosco, fu ascoltata da tutti con interessegrande. Tutto riuscì egregiamente ed alla mag-gior gloria della nostra buona Madre .

Alle ore 20 poi, come era stato annunziato atutti i Cooperatori e Cooperatrici braidesi, con ap-posito invito, ebbe luogo pure la prescritta con-ferenza tenuta dallo stesso D . Rinetti. Il nume-roso uditorio corrispose tosto al caldo appello delconferenziere con generoso offerte e si pensò tostodi costituire sotto la presidenza onoraria dei treR.mi Sigg . Parroci della città un Comitato localeper ricevere adesioni all'Omaggio Internazionale .Noi ci auguriamo che questo nuovo Comitato abbiaa lavorare efficacemente per la Chiesa di Valsa-lice, e a tutti, ma specialmente al R .mo. VicarioTeologo D. Luigi Pautasso, antico allievo del-l'Oratorio di Valdocco, Parroco di S . Antonino,anima della vita salesiana in Bra, noi porgiamoi nostri più sinceri ringraziamenti, implorando suloro le più elette benedizioni .

BIELLA. - Togliamo dalla Biella Cattolicadel 13 maggio : « È uso dei Salesiani consacrareuno dei sermoni del Mese Mariano a mostrare inMaria, Aiuto dei Cristiani, l'ispiratrice e la Pa-trona delle Opere fondate da Don Bosco . Tal di-scorso ebbe appunto luogo giovedì scorso nellaChiesa di S. Cassiano, affidata, come ognun sa,alla Pia Società Salesiana, dove si celebrano ognidì con divota pompa le funzioni del mese di Maria .

» Il M. R. D. Talice, Direttore dell'Istituto Sa-lesiano di Occhieppo Superiore, con quella suafacondia che lo fa ascoltare sì volentieri dai Biel-lesi, dopo aver tracciata con sunti interessantil'origine delle Opere Salesiane e mostrata l'uti-lità immensa che ne venne alla Chiesa ed allacivile società, poneva in bella luce l'interventodi Maria nella vasta impresa, inconcepibile senzail soprannaturale aiuto .

Di qui prendeva occasione a ben augurare del-l'Oratorio Salesiano di Biella, perchè sopra diesso è invocato il nome dell'Ausiliatrice dei Cri-stiani, la cui immagine esposta fra lumi e fiorisi venera nella Chiesa di S . Cassiano. Nello stessotempo inculcava conte mezzo più acconcio permeritarsene la protezione, l'essere generosi di aiutoverso le Opere Salesiane in genere e questa Casanascente in specie, la quale ha ora più che maibisogno di essere sostenuta, perchè se ne possanoricavare, i frutti sperati, massime a pro della gio-ventù . Noi siam persuasi, che la parola del R . D .Talice troverà eco nel cuore di molti e che laMadonna di D. Bosco sarà obbligata a mostrare lasua approvazione con straordinari favori . »CUORGNÈ. - Domenica, 4 giugno, il nostro

Collegio di Cuorgnè celebrava, con massima pompa,la festa di Maria Ausiliatrice . A renderla più so-lenne, con l'annuenza dell'Em .mo Cardinale Arci-vescovo di Torino, v'intervenne a pontificare eda predicare il Rev.mo Monsignor E. Montagnini,Conte di Mirabello e membro illustre del primoCollegio dei Prelati Romani .La sera precedente il Sac. D. Stefano Trione

tenne la conferenza salesiana d'uso, con nume-roso intervento di Cooperatori delle Opere di DonBosco .

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Alla Messa pontificale fu eseguita classica mu-sica dai giovani cantori del Collegio, coadiuvatida distinti artisti ed accompagnati dalla beneme-rita orchestra del paese . La folla accorsa era im-mensa. Dopo i Vespri solenni il prelodato Mon-signore tesseva uno splendido panegirico di MariaAusiliatrice ; poscia aveva luogo una devota pro-cessione di effetto sorprendente nei giardini ecortili interni dell'Istituto, Alla benedizione delSS. Sacramento tanto era la folla dei devoti, cheil Rev.mo Monsignore dovette discendere alla portamaggiore della Chiesa per benedire il popolo, cheoccupava tutto il piazzale .

Festa cotanto bella lasciò in tutti le più soaviimpressioni .

GORIZIA . - Con sommo piacere constatiamoche l'Opera del Padre nostro si diffonde quivisempre più, mercè importanti conferenze promosseda quei nostri zelanti Cooperatori. Lo scorsomaggio ne furono promosse tre di grande impor-tanza .

La 1a, stabilita per il 23 maggio, vigilia del-l'Ausiliatrice, fu tenuta dal nostro confratello ilProf. D . Albino Carmagnola . L'Eco del littoralescrive : « La chiesa era pressochè tutta occupata ;nel presbiterio v'era una parte dei chierici etutti gli allievi del Convitto di S . Luigi. L'illu-stre conferenziere, che si distingue per facilità dieloquio, con frase sempre pronta, per vivezza diespressioni, per dovizia di concetti, accompagnatotutto da una simpatica declamazione, esordì col-l'accennare ai trionfi della carità cristiana nelmondo, ricordando opere e personaggi che attra-verso dei secoli illustrarono la nostra Chiesa .Questo gli fece strada a parlare della veneratapersona di D . Bosco e dell'Opera sua, frutto diardente carità . »Tralasciamodal riferire il suntodella conferenza, che ne fa il sullodato giornale .

Direm solo con esso come il numeroso uditoriorimase pienamente soddisfatto dell'eloquente con-ferenza, e nell'uscire di chiesa versava la sua of-ferta per le Opere Salesiane .

La 2a fu tenuta la domenica 28 nella sala delGabinetto Cattolico dall'Ill.mo Mons . FrancescoDr. Petronio, Vicario Generale della diocesi diTrieste, benevolentissimo delle Opere nostre equanto mai zelante per farle conoscere, apprez-zare ed amare . Vi assistevano l'illustre signorPodestà Dottor Venuti, alcuni Monsignori Ca-nonici, parecchi Professori, Signore e Signori .L'illustre conferenziere parlò alla mente e piùancora al cuore. Egli era vivamente commosso ecosì muoveva i cuori de' suoi editori

« Una delle prove, esordì l'oratore, che grande-m ente caratterizzano l'amor di patria, è la con-cordia di azione di tutti indistintamente i citta-dini nel cooperare, con ammirabile gara, al pub-blico bene. L'evidenza dei fatti mi richiama l'atten-zione sopra questo spettacolo che date voi stessiin questo momento, con edificazione di quanti siinteressano al vero progresso di questa illustrecittà, splendente della luminosa aureola di che lerecingono la fronte augusta la fede in Dio, ilculto dei proprii innegabili principii ed il rispettoalla santità del dovere, lo zelo bene inteso dellaReligione, e l'amor del popolo e della patriaprosperità. Grazie a voi, quanti siete, che aveteprovveduto ad un vero bisogno di questa citta-dinanza .

» I Salesiani arrivarono da qualche tempo fravoi dall'alma città di Torino, terra di eroismoe di beneficenza, ferace di uomini e di istituzionisantissime, che onorano di pari passo la Religionee l'umanità : questi amabili discepoli del gloriosoApostolo Torinese qua vennero per rinnovare inmezzo a noi i prodigi di educazione della gio-

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ventù, operati già in molti e molti altri luoghid'Italia e del mondo intiero, con esultazione dimigliaia di genitori, che non rifiniscono di rin-graziarne la Provvidenza.

» I Salesiani, usciti dalla scuola del gran Salesio,il dottore impareggiabile per soavità ed unzionedi spirito, per zelo della salvezza delle anime edolcezza nel governo di esse, saranno apportatoridella sospirata primavera di pace e prosperità colvenire a prendersi cura dei fanciulli più abban-donati, sopra dei quali non più timori, ma spe-ranze, non più amarezze, ma pure gioie adune-ranno a gara la Chiesa e la patria, i genitori ela società .» Se l'onore a me conferito di tenervi parola di

questa sublime istituzione di beneficenza, mi ob-bliga a dimostrarvene, per quanto mi è dato, lariconoscenza, permettetemi, OO. SS ., che io vi facciaquest'oggi rilevar tutta l'importanza del bene cheavete e del merito che vi siete acquistato, coll'af-fidare la gioventù abbandonata a questi Sacer-doti di D. Bosco ; e sarà in grazia del vostro no-bile esempio, che molti e molti ancora s'innamo-reranno di questa bella Opera e concorrerannocolle loro offerte a compierla e ad estenderne, ilpiù che sarà possibile, i vantaggi che lietamenteci ripromettiamo . »Dopo questo indovinatissimo esordio, parlò da

pari suo della necessità ed importanza dell'edu-cazione religiosa dei figliuoli da parte dei geni-tori e delle autorità civili , dimostrando che,mentre le sette tutto fanno per pervertire lagioventù e piegarla ai loro pravi intenti, Diosuscitò D . Bosco ad incarnare in se e ne' suoifigli l'apostolato della gioventù . Ci spiace di nonpoterla riferire per intiero, come l'abbiam lettasull'Eco del littorale, ma non vogliamo defraudarei nostri lettori di questo passo pieno di ammae-stramenti .« Qual è dunque il segreto della forza irresi-

stibile di questa educazione impartita da D . Bosco?Onorevoli Signori! Non è altro che il segreto delcuore ispirato alla Religione, le due sole forzemorali, che valgano a predominare i fanciulli perquanto discoli essi siano . - Ah ! i genitori nonvogliono e non possono persuadersi, che il lorocuore non basta a padroneggiare quello dei figli .Essi dicono : „Noi li abbiamo messi al mondo,noi li abbiamo allevati bambini con molti stenti,noi ci logoriamo per infamarli, ed essi duri, in-sensibili, ingrati, ci voltano le spalle, ci disono-rano per le vie ." Sì, o genitori, è un fatto vero,desolante, ma non del tutto incomprensibile . Intutte le cose c'entra, più o meno, la filosofia, manella educazione la filosofia vuole la sua granparte. Persuadetevi, che il cuore da solo nonbasta, se non è ispirato ed informato dalla Reli-gione .

» Il ministro Portalis esclamava un giorno davantialla Camera francese : „Dio vi scampi da un po-polo senza Religione . La scuola dovrebbe esserdiretta a far rivivere la fede e la virtù nel popolo .Si ravvivi lo spirito di famiglia, si rintuzzi l'au-torità paterna, si renda santo l'esempio dellemadri, si educhino i figli obbedienti . .. Non vi èistruzione senza educazione, senza morale e senzareligione . »

» Di Cormenin in un suo libro intitolato : „fuoco!fuoco!" descrive la gioventù di Francia, che di-scende le scale della Sorbona col diploma di bac-cellierato . E' una gioventù che ha percorso lascuola del più puro naturalismo .- „Signor baccel-liere, che sapete voi di Religione ? - chiede uno

rispettosamente : - Io : nulla !" - Quali sono levostre opere di carità?" - ,Nessuna!-" -,,Chefate la mattina'?" - „Fumo" - .,,Che fate lasera ?"„Ballo al Mabille".-Spontaneo dia-logo, con cui l'autore dipinge al vivo la situazionedei giovani anche di distinte famiglie, educatiperò senza Religione . Ora, che v'aspettate voi, oSignori, dai giovani figli del popolo, che, usciticome uccellini dal loro nido, ne vanno senzaistruzione, raminghi per le vie, facendo gazzarracoi compagni ? Direte che non hanno cuore ? MaD. Bosco vi ha dimostrato il contrario .

» Il cuore c'è, manca solo la chiave per aprirlo!E la chiave non la cercate nelle tasche nè deisettari, nè dei naturalisti di qualsivoglia par-tito. Questa chiave non la troverete nemmenopresso i genitori di questi esseri disgraziati, per-che il più delle volte i genitori, privi essi stessidi religione, non sanno rendersi conto dell'utilità,che la religione deve portare nei figli . Questachiave del sentimento di dovere, di amor figliale,di amor patrio, di amore per ogni genere di virtùcercatela, o Signori, presso i buoni Salesiani, che,informati dallo spirito del loro santo IstitutoreD. Bosco, vi garantiscono, che la religione unitacoll'affetto è la maniera infallibile di penetrarnel cuore della gioventù più ribelle. - Con questae con niun'altra maniera, D . Bosco è riuscito nelsuo apostolato . Il cuore dei giovani ha bisognodi un padre, che in loro trasfonda non solo la vitaorganica ed animale, ma l'intelligenza e l'amore,il sentimento e la fede . Il padre naturale nonbasta a questo compito ; il maestro di belle let-tere non supplisce da solo a tutti questi bisogni ;ci vuole il Sacerdote, che discuopra al fanciullonella sublimità della vita naturale il sommo Pa-dre che sta nei cieli, da cui ogni paternità incielo ed in terra ha nome e valore, da cui parteil raggio illuminatore dell'intelligenza e del sen-timento - massime del dovere .

» E D. Bosco e con lui i suoi figli, nell'educarela gioventù disvelano la bellezza, l'autorità, lasantità di questo Padre celeste, con modi cosìinsinuanti, che i fanciulli cadono a ginocchi ra-piti di santo entusiasmo e pregano giubilanti,,Padre nostro che sei nei cieli" .

» Il cuore del giovane ha bisogno di una madre,che contribuisca non solo col latte materiale alnutrimento dei bambini, o colle dolci carezze aconquistar l'affetto degli adolescenti, ma altresìcogli esempi e con tutte le attrattive delle virtùa risvegliar l'emulazione nei loro figliuoli . Ma lamiseria umana, oh ! quanto non inferma questocompito difficilissimo delle madri terrene! DonBosco l'ha compreso, e nella sua ispirazione reli-giosa ha escogitato il rimedio . Egli ha trovatouna madre capace di rubare il cuore ai più riot-tosi tra i biricchini giovanetti . Egli ha presentatoloro Maria sotto il bel nome di Ausiliatrice ; egli,col suo esempio e coll'esempio de' suoi figliuoliSalesiani, insegna ai giovani ad amare, onorare,imitare questo modello perfetto delle madri, allacui dipendenza non disdegnò di mettersi il figliostesso di Dio, docile, obbediente, esemplare deibuoni figliuoli ; e dinanzi a questa Madre i biric-chini cadono volentieri a ginocchi, e col cuoreinondato da una ignota dolcezza, esclamano :,,Ave Maria" .

» Nobilitati, purificati, umanizzati, per così espri-mermi, questi informi figliuoli del popolo sottol'alito vivificatore della fede, si trovano trasfor-mati in guisa, da essere disposti a subire, comemolle cera, l'impronta di quella educazione, che,

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secondo il loro grado sociale, deve produrre asuo tempo il frutto desiderato . : . . . »La conferenza fu coronata da entusiastici e

fragorosi applausi; e noi mentre ringraziamo viva-mente l'oratore, facciamo ancor nostre le sueultime parole e diciamo agli amici tutti dell'O-pera di Don Bosco in Gorizia : Cooperatori e Coo-peratrici di quest'opera, adesso tocca a voi di co-ronar felicemente il vanto che vi siete acquistato,aiutando in tutti i riodi i figli di Don Bosco,che stendono le loro braccia verso i figliuoli delvostro popolo . Non sia chi neghi l'appoggio, ilconcorso, l'obolo della più fiorita carità, ed il giornodell'inaugurazione d'un completo Oratorio siaquello, in cui la città di Gorizia aggiunga unabella pagina alla storia delle sue avite glorie ebeneficenze .La 3a conferenza fu tenuta il 29 maggio dallo

stesso Mons . Petronio . Questa fu speciale ad al-cune Cooperatrici Salesiane per animarle vieppiùa concorrere per l'Oratorio festivo di Gorizia . Fucoronata da felice successo, perché quelle Signoresi misero con tutta l'anima a lavorare per il no-bile scopo .VICENZA. - Il giorno 27 maggio, dopo la

Messa delle 11, D . Albino Carmagnola tenne nellachiesa di S. Gaetano la prescritta ConferenzaSalesiana. Dinanzi ad una eletta udienza parlòdei miracoli della carità evangelica, illustrandoeloquentemente uno degli apostoli più grandi diquesta carità, quale fu appunto il Sacerdote DonGiovanni Bosco . Due giovani del Circolo dellaGioventù Cattolica raccolsero le offerte della ge-nerosità vicentina. Per mezzo di Mons. GiorgioDe Lucchi, nostro Direttore Diocesano, mandiamoa tutti i sensi della nostra gratitudine .SCHIO . - Nel dì sacro all'Ausiliatrice di

D. Bosco, nel magnifico duomo letteralmente gre-mito di popolo, non ostante la pioggia torrenzialeche cadeva, il nostro D . Carmagnola tenne laConferenza Salesiana, ed il devoto popolo ascoltòcon sommo interesse a parlare dei trionfi cristianiottenuti da D . Bosco e dai suoi figli, massimenelle Missioni d'America, col valido patrociniodi Maria SS . Ausiliatrice . E qui ci torna caro no-tare come abbiam letto sul Berico, che il 29 dellostesso mese a Schio si compì la cerimonia dellaposa della la pietra del futuro Istituto Salesiano .Mons. Arciprete, alla presenza di Mons . FrancescoPanciera, l'apostolo infaticabile della gioventùSchedense, dei benemeriti Cappellani Curati, del-l'Ing. Valente Dott . Letter, del bravo peritotecnico Sig. Dal Prà, degli addetti al lavoro, be-nediceva la prima pietra dell' Istituto Salesiano .Questa funzione, quantunque assai semplice e mo-desta, apporterà un altro giorno conseguenze be-nefiche, religiose e morali per i figli del popolo .Faxit Deus!MOGLIANO VENETO . - Per gentile con-

cessione del R.mo Arciprete D. Felice Busan,D. Carmagnola tenne il 28 maggio la ConferenzaSalesiana nella Chiesa Parrocchiale . L'oratoreanimò gli ottimi popolani e specialmente i giova-netti e le giovanette, che fecero in quel dì la 1aComunione, a voler seguire l'esempio del grandeD. Bosco nella vera divozione a Maria SS . Aiutodei Cristiani .BERCETO. - « In quest' importante borgo

della Provincia di Parma, ad 800 metri sul li-vello del mare, così scrive l'Italia Reale del 28maggio, il 22 corr. mese, secondo giorno della

solennità di Pentecoste, si fece una conferenzaper l'Omaggio, il cui felicissimo esito si deve to-talmente allo zelo ed all'attività di quel R .moPrevosto D . Carlo Orsi . L'antichissima, vasta emaestosa Chiesa Parrocchiale di S . Abbondio Dia-cono, alle ore 16 rigurgitava di gente, accorsa,piena di fede e di buon volere, dai paesi circon-vicini, per sentire parlare di D . Bosco e delle sueOpere; ed il M . R. D. Anzini, con parola facilee popolare, l'intrattenne, la trasportò per oltreun'ora, nei campi della carità e delle meravigliesalesiane. Raccomandò caldamente l'Omaggio oper promuoverlo, dopo la benedizione col SS ., sistabilì subito una Commissione di alcune personecon a capo il R.mo Prevosto (1) .

» Alla conferenza intervenne pure il ven . Semi-nario Vescovile Parmense, stabilito a Berceto, ecomprendente i corsi ginnasiali e liceali, e queivalorosi chierici, quando un dì saranno divenutisacerdoti, rammenteranno con particolare affettol'Opera di D . Bosco e la faranno conoscere nelleparrocchie affidate alle loro cure. È la prima con-ferenza salesiana a Berceto, dove le Suore diMaria Ausiliatrice da due anni dirigono l'AsiloInfantile, un fiorente Oratorio festivo e Labora-torio giornaliero per le ragazze . Don Bosco primaera appena conosciuto di nome, ora si ama e siprotegge l'Opera sua . »MANTOVA. - Il dì sacro all'Ausiliatrice del

Popolo Cristiano, D . Anzini, per opera dello ze-lantissimo Mons. Amos Marchesi, nostro DirettoreDiocesano, teneva la conferenza ai Cooperatori eCooperatrici Mantovane, raccolti numerosi, nonostante il diluviare d'acqua, nella Parrocchia diS. Barnaba . La sua parola eccitò in tutti i pre-senti una nuova scintilla di amore attivo perl'Opera Salesiana e promosse nuove adesioni al-l'Omaggio, che unite alle altre già raccolte inoccasione della festa di S . Francesco formano unanobile rappresentanza mantovana nel ComitatoGenerale .OSTIGLIA . - Il Cittadino di Mantova rice-

vette da Ostiglia in data 15 giugno e pubblicaquesta corrispondenza

« Mentre in questa borgata si celebrava solen-nemente per ispeciale privilegio l'ottava del CorpusDomini, giunse a coronare la festa il SalesianoDon Martino Recalcati, accompagnato dal M . R .Arciprete D . Amos Marchesi, Direttore Diocesanodei Cooperatori Salesiani, per una conferenza sulleOpere Salesiane di Don Bosco . La annunziò conbelle parole all'Evangelo della Messa solenne.S'adoperò fra giorno per raccogliere nuovi Coope-ratori e Cooperatrici e ad animare i già inscritti .- La sera poi dopo la processione col SS . Sacra-mento, salito il pergamo, con parola vibrata,franca, e bene spesso commovente, delineò conmaestria l'opera dell'Apostolo del secolo XIX,dall'umile sua origine alla vastissima diffusioneattuale nelle lettere, nelle scienze, nelle arti, nellabeneficenza, nelle missioni, nella stampa . La ri-strettezza del tempo non mi permetto di riassu-mere i punti più salienti : basti che dica che ilnumeroso uditorio pendeva attentissimo dalle suelabbra, e lo benedisse in cuor suo, specie allorche fece arridere la speranza di un Istituto Sale-siano in paese per l'educazione della nostra gio-ventù. Iddio irrighi e fecondi il buon seme cheil bravo Salesiano sparse copiosamente . »(1) Ecco i nomi : R.mo Carlo Don Orsi, Pioli Anselmo, Giu-

seppina Benatti, coniugi Orsi Agnetti.

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FAENZA. - Il 18 maggio nella Chiesa di S .Maria Nuova, gentilmente concessa dal M . R. Eco-nomo Parrocchiale, coll'intervento del R .mo Mons .Berardi, Vicario Generale della Diocesi Faentina,di altri insigni Ecclesiastici, del Venerando Semi-nario e di numerosissimi Cooperatori e Coopera-trici, ebbe luogo la conferenza prescritta per lafesta di Maria Ausiliatrice. Il nostro conferenziereD. Albino Carmagnola trattò della necessità e deivantaggi dell'educazione cristiana, che si imparteai giovani nei nostri Istituti. Fu ascoltato consomma attenzione e profitto morale .LUGO. - Lo stesso nostro egregio confratello

il 16 maggio tenne altra riuscitissima conferenzanella Cappella del Collegio Salesiano di questacittà, dove agli eletti convenuti l'oratore parlòdell'utilità degli Oratori festivi .NOVELLARA (REGGio EMILIA) . - L'Italia

Reale del 9 giugno pubblica la seguente relazioneavuta da questa popolosa borgata, in data 4 giugno :Oggi nella nostra chiesa parrocchiale, per curadel nostro amatissimo arciprete D . Enrico Volta,si tenne la la conferenza salesiana a favore del-l'Omaggio Internazionale promosso dalla stampa .La Chiesa alle ore 11 era stipata, gremita di gente,ed il conferenziere con fare spigliato ed ardenteci trasportò per oltre tre quarti d'ora nel campodella carità di Don Bosco, l'apostolo del nostrosecolo. Ci eccitò a divenire membri del Comitatogenerale per l'Omaggio, e la sua parola non è cer-tamente caduta inutile in mezzo a noi . Vennedurante la conferenza fatta subito una questuache fruttò una discreta somma a favore dellaMonumentale Chiesa di Valsalice .ASTI . - Lunedì 12 giugno il nostro D . Pen-

tore Tommaso tenne nella Parrocchia di S . Sil-vestro l'annuale conferenza salesiana per MariaAusiliatrice . Riuscì di generale soddisfazione vuoiper la nota valentia dell'oratore, come per il con-corso degli amici dell'opera nostra. Martedì 13si solennizzò la festa di S . Antonio da Padova . Equi ci piace notare di passaggio che, per prenderparte all'Omaggio internazionale al Divin Salva-tore, che il mondo si prepara a celebrare fra breve,quel R.mo Parroco, D . Secondo Gay, che è purenostro zelante Direttore Diocesano, volle innalzaresui confini di Asti, regione Viattosto, indicatis-sima per un santuarietto, una graziosa Cappelladedicata a S. Antonio. Sul frontone sorge la sta-tua del Sacro Cuore di Gesù, al quale, come silegge nell'iscrizione sottoposta, lo stesso Prevostooffre, dedica, consacra terras, animas, personasimplorando su tutti e su tutto la sua benedizione .Di più lo stesso Prevosto ha pubblicato un bell'o-puscolo (1) sulla Pia Opera del Pane di S. Antonio,opuscolo che raccomandiamo vivamente a quantidesiderano conoscere quest'opera mondiale perpraticarla .FOSSANO. - Giovedì, 8 giugno, previa breve

analoga lettura, lo stesso D . Pentore tenne all'O-ratorio S. Luigi la conferenza salesiana, veramente

(1) La Pia Opera del Pane di S . Antonio secondo il metodoproposto dal Parroco di S . Silvestro in Asti . Opuscolo di 64pagine in XVI . In esso il Sac . D . S . Gay parla diffusamentedi quest'opera provvidenziale, indicando un bel modo di im-piantarla. Seguendo inoltre il metodo di Don Bosco propone diinvocar il Santo con un'efficace orazione, che potrebbe chiamarsidei tre pani, perchè in essa oltre alle grazie particolari, gli sidomandano il Pane Eucaristico, quello della divina parola el'altro corporale. Vendibile in Asti presso il detto Parroco aldrezzodi 20 centesimi la copia.

splendida sotto ogni riguardo, ad una eletta rap-presentanza di signori Cooperatori e signore Coo-peratrici fossanesi, seguita dalla classica SalveRegina del maestro Capocci, bellamente eseguitadalla scuola di canto del Collegio Don Bosco .

La benedizione col Venerabile, in cui gli stessibravi convittori cantarono il grandioso Tantum-Ergo del Mozart, venne data dal Can . Bertoglio,Direttore Diocesano, il quale non si tenne di farsentire la sua calda e forbita parola, ringraziandodi gran cuore il valente conferenziere e i bene-meriti Cooperatori componenti quella sempre caraadunanza della più schietta carità cristiana .BALERNA (CANTON TICINO) . - « Abbiamoassistito con vero piacere (così una corrispondenzada questa simpatica e dilettevole borgata, in data19 maggio alla Voce del Popolo di Locarno) dome-nica p. p. alla conferenza che il M. R . D. AugustoSossella, Direttore della Casa Salesiana di Legnago,tenne in questa insigne Chiesa plebana intorno aDon Bosco ed alle Opere di lui . Non esitiamoaffermare che tutto riuscì egregiamente ; e nonpoteva essere altrimenti, trattandosi dell'Apostolodella carità cristiana . Compatta la folla degliascoltanti del paese e del vicinato .L'oratore esordì con un pensiero gentilissimo

di saluto riconoscente e grato . Passò poi a di-scorrere di Don Bosco. Ebbe tratti commoventie smaglianti e parole veramente nobili, specieallorche intrecciò il suo dire con la lettera te-stamento di Don Bosco ai suoi benefattori e al-lorchè si raccomandò alla carità generosa degliottimi Ticinesi . « Tutto è buono, denaro, abiti,mobilia, specie poi la preghiera viva e costante .Pregate, pregate che il Signore faccia scendere lesue copiose benedizioni su voi, sulle vostre fami-glie, sulla diletta patria vostra, sulle opere contanto amore da voi protette . Don Bosco aleggi,spirito d'amore, di conforto e di carità su tuttivoi e vi ottenga da quella Madre, che tanto amòin terra, da Maria SS. la più copiosa ricompensaai vostri sacrifizi per l'Opera salesiana . »

» Dopo la conferenza si impartì la benedizione colVenerabile ed i giovanetti del Collegio, che tuttiin corpo assistevano all'eletta adunanza, canta-rono il Tantum Ergo del Perosi. L'indomani silesse la S. Messa per i defunti Cooperatori e Coo-peratrici. Noi facciamo i più caldi voti, perchè leparole dell'illustre conferenziere non siano cadutoinvano, come pure non sia dimenticata la racco-mandazione del caro Rettore di Balerna di aiu-tare e diffondere con tutti i mezzi la buona stampa,ma che trovino un'eco generosa nel cuore deibuoni Ticinesi, cui sta grandemente a cuore ilbene della gioventù e della patria . »SOLDUNO (CANTON TICINO) . - Lassù in ci-

ma all'incantevole Lago Maggiore, a cinque mi-nuti dalla ridente cittadina di Locarno - la NizzaMarittima della libera Elvezia - s'adagia molle-mente, appiè dei monti locarnesi e dinanzi allamite guardatura dell'azzurro cielo, che riflette lesue meraviglie nelle limpide acque del Verbano,il paesello di Solduno, dove mercè lo zelo delM. R. Rettore D . Agostino Anzini, la domenica -4 giugno fu tenuta dal M . R. D. Mellano, Di-rettore del Collegio Pontificio di Ascona, affidatoda Leone XIII ai Salesiani, la prima conferenzasalesiana. La vetusta e grande Chiesa Parrocchialededicata a S . Giovanni Battista fu gremita didevoto popolo, accorso anche dalla vicina Locarnoper ascoltare la fervida parola dell'oratore, assai

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favorevolmente conosciuto nel Ticino . Lasciò intutti profonda impressione . Oh! si moltiplichinonei simpatici paeselli della Svizzera italiana que-ste utilissime conferenze ed il popolo ne ricaveràsommo vantaggio morale !TRIESTE. - Nella monumentale artistica

Chiesa di S . Maria Maggiore il 3 giugno D . Car-magnola tenne la conferenza salesiana ad un belnumero di Cooperatori Triestini . Questa riusci-tissima conferenza fu presieduta da S . E. R.maMons. Sterk, Vescovo della Diocesi, cui noi umi-liamo i nostri devoti ossequi e ringraziamenti .PIRANO (TIROLO) . - La domenica 4 giugno

la stesso D . Carmagnola per opera del R .mo no-stro Direttore Diocesano e dell'ottimo Mons . Ar-ciprete, tenne in duomo, stipato di gente, la con-ferenza per Maria Ausiliatrice . L'oratore, comegià a Trieste, fu ascoltatissimo e fece conoscerel'opera salutare degli Oratori festivi .BORETTO (REGGIO EMILIA).-La domenica28 maggio in questo popoloso borgo del Reggianosi compì un vero avvenimento . Mercè le cure delR.mo Arciprete D . Costante Soliani e dell'egregiogiovane Contini venne preparata una prima con-ferenza salesiana ed un'altra per la Pia Unionedei giovani sotto la protezione di S. Luigi. Al-l'ora stabilita la grandiosa chiesa nuova, apertaal pubblico solo dal 1886 e contenente ben 4000persone, era stipata di gente e D. Anzini parlòa quella moltitudine della carità cristiana ope-rante nel pensiero e nell'azione di D . Bosco . Piùtardi, dopo la benedizione col SS ., ebbe luogo laconferenza per la Pia Unione di S . Luigi. Lachiesa di nuovo gremita, illuminata dagli ultimiraggi del sole morente, dava l'aspetto di un maredi teste semoventi, e l'oratore parlò dello scopodella Pia Unione, del dovere che hanno i ge-nitori di farvi ascrivere i propri figli, se nonvogliono vedere le tristi conseguenze della man-canza di religione nei loro figli . Con esempi, an-che recenti, fece toccar con mano questo dovereche incombo ai genitori di educare ed usare imezzi per far educare bene i propri figli . Ebbeparole di eccitamento anche pei giovani, affinchèsi inscrivano senza rispetti umani a questa Unionee nel nome dolcissimo di Maria, essendo appuntonegli ultimi dì del bel mese a Lei dedicato, ter-minò fra la generale soddisfazione .MILANO . - Togliamo dal n. 9 del « Don

Bosco » di Milano : - La festa di Maria SS. Au-siliatrice celebrata il 6 giugno riuscì splendidaoltre ogni dire .Alle sette del mattino giungeva all' Istituto

Mous. Lurani, nostro amatissimo benefattore, vicelebrava la santa Messa e distribuiva la SS . Co-munione a tutti gli alunni ed a varii membri delComitato Salesiano intervenuti alla pia funzione,resa anche più solenne dai varii mottetti . eseguitidalla nostra Schola Cantorum . Monsignore ebbelusinghiere parole per tutti i superiori e si partìveramente commosso .

Alle 9 1/2tutta la nostra comunità era nellagrande e bella chiesa di S . Maria Segreta, ove ce-lebrava pontificalmente Mons . Viola . Infra Missam,il nostro D. Pentore, intratteneva il numerosouditorio sulle glorie di Maria SS ., infervorandoogni cuore a, ricorrere con viva fiducia a Lei,Aiuto potente dei Cristiani .

Alle 10 arrivava alla stazione centrale il nostroamatissimo Superiore e Padre Don Rua e tostoveniva a S . Maria Segreta, ove la nostra Schola

Cantorum eseguì la Missa Pontificalis del M. L .Perosi .

Alle 15 1/2 giungeva all'Istituto S . E . il nostroveneratissimo Cardinale e poco dopo entravanella nuova Cappella tutta addobbata a festa perla Conferenza ai Cooperatori .Rivolse per primo la parola ai numerosi accorsi

il nostro carissimo D . Pasquale Morganti, Diret-tore del Comitato Salesiano, ricordando breve-mente ciò che il Comitato aveva fatto coll'aiutodei Cooperatori Salesiani, raccomandando tuttaviaal loro buon cuore di porgere pronto e largo soc-corso ai gravi ed urgenti nostri bisogni .

Parlò poscia, riverentemente ascoltato, il nostroamatissimo Padre, ringraziando cordialmente tuttidella benevolenza e carità, con cui aiutano i po-veri figli di D. Bosco. Si congratulò del nuovoramo dell'Istituto, e in modo speciale dell'Ora-torio Festivo aperto, vera arca di salvezza pertanta gioventù ; raccontò varii graziosi e commo-venti aneddoti del suo viaggio e finì con unacalda ed affettuosissima raccomandazione ai Coo-peratori di aiutare quest'Opera, che dovrà portaretanto bene alla Chiesa ed alla società .Parlò da ultimo, ascoltatissimo, S . E. il Cardi-

nale, compiacendosi e congratulandosi ed Coope-ratori del bene già fatto, incoraggiandoli ed esor-tandoli a continuare sempre più generosamentenell'opera intrapresa ; opera che ricolma di con-solazioni soavissime il suo cuore di pastore e padre,opera che tutta ridonda a vantaggio della Chiesae della civile società ; spera sopra ogni altra ne-cessariissima ai nostri giorni per salvare tantapovera gioventù e preparare con essa novelle ge-nerazioni cresciute alla fede ed alla cattolica ci-viltà. L'eloquente Porporato pose termine al suodire, inspirato al suo zelo ardente per la salutedelle anime, augurandosi di poter quanto primacompiere nel nostro Istituto nuove funzioni, paria quelle che tanta gioia arrecarono già al suopaterno cuore .

Faccia Iddio che siano presto appagati i pii ecaritatevoli desiderii dell'amato Pastore !MALTA. - La Gazzetta di Malta del 16 giu-

gno scrive : La terza riunione annuale dei Coo-peratori Salesiani non riuscì meno splendida delledue precedenti : e, senza dubbio, molti di quelliche, lunedì scorso, gremivano la Chiesa del Pilar,ansiosi di udire la parola affascinante del profes-sore Dr. Salvatore Castaldi, si ricorderanno perun pezzo di quella eletta adunanza. Notiamo trai molti che ci vengono alla memoria, l'illustris-simo giudice Dr . Paolo De Bono, il dotto confe-renziere dell'anno scorso , vanto del nostro foroe dei Cooperatori Salesiani Maltesi, già preso unpo' di mira dai nemici della Religione e dellapatria - e poi il grande oratore Padre VincenzoSammut S. J., altro vanto di quest'Isola latina,già destinato a conferenziere salesiano per l'annoventuro - e poi il Rev . Rettore del SeminarioDiocesano, il Magistrato Dr. Frendo Azopardi, ilCav. Architetto Galizia, il Colonnello Prof. Dr .Manchè R. M. A . . il Prof. Rev . Dr. Em. Vassallo,l'Onor. Dr. Bonnici, Mons . Marmarà, il signorGius. Muscat-Azopardi P. L., il Soprintendentedei telegrafi signor Cav. Roberto Portelli, il Ba-rone Von Tucher, il Cav. Ferris, Ispettore a ri-poso delle Scuole Governative, e l'Onor . Bencini,rappresentante della Borsa di Malta nel Consigliodi Governo : ma facciamo questi nomi solo perdare un'idea della rispettabilità degli uditori,perché poi tutti gli altri, che non nominiamo per

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brevità e che riempivano la bella navata di quellasimpatica chiesa, sono anch'essi di quella portata .Occupata la sedia presidenziale da S . E. Rev .m aMons. Arcivescovo, che, per sua bontà, intervieneogni anno alle adunanze salesiane, Mons . Can .Dr. Luigi Farrugia, Direttore Diocesano dei Coo-peratori Salesiani, prese la parola per salutare ladistintissima assemblea ed invitare l'illustre con-ferenziere ad ascendere la tribuna . Il Prof. Ca-staldi, infatti, improntando sopra alcuni appunti,che aveva in mano, uno de' suoi maschi discorsi, fecesfogo di quella profonda dottrina sociale e di quelclassico linguaggio italiano, che nessuno possiedemeglio di lui . Egli, Professore di Economia Poli-tica nella nostra Regia Università ed AvvocatoCriminalista per elezione, ma, prima dell'uno edell'altro, esimio letterato ed ottimo poeta, di-mostrò, inneggiando arditamente alla geniale me-moria del grande Don Bosco, come la vita senzaDio è vita di delitti e di disinganni e come l'e-conomia del bene sociale si trova soltanto nell'ab-negazione cristiana, insegnata, colla generositàdel sacrifizio, dalla carità cattolica. Argomentoaltissimo, degno del sommo Fondatore dei Sale-siani e dell'uditorio che pendeva estatico dallelabbra del dotto oratore ! E' inutile aggiungereche il discorso è stato coronato da un fragoroso

applauso, e che S . E. Rev.ma Mons. Pace vollel'egregio Dr. Castaldi vicino a sè per complimen-tarlo come ben meritava e che tutti gli astantisi affollarono intorno a lui per stringergli lamano .

L'adunanza, prima di sciogliersi, è stata bene-detta dal venerato Arcivescovo e ringraziata daMons. Can. Farrugia, il quale, senza dubbio, fragli onori del Protonotariato Apostolico, del Cano-nicato della Cattedrale e del Professorato di Fi-losofia, non mette in ultimo luogo quello di essereil benemerito Direttore Diocesano dei Coopera-tori Salesiani Maltesi .

Sospendiamo per ora questa nostra cronacadell'amore che i popoli nutrono verso la Ma-donna di D . Bosco e l'Opera Salesiana. In moltipiù altri luoghi ancora si è inneggiato a MariaAusiliatrice, si son tenute conferenze sale-siane e ben volentieri le accenneremo in unprossimo numero. Per ora assicuriamo tuttiche dinanzi all'altare della nostra Madonnas'innalzano quotidiane preci per quanti coo-perano con noi alla diffusione delle Opere delPadre nostro D. Bosco.

Non polendo, per mancanza di spazio, presentare le relazioni delle varie grazie ottenute daMaria Ausiliatrice in questi ultimi paesi, ci accontentiamo di riportare il solo elenco dei relatori .B*) - Balerna (Canton Ticino-Svizzera) : La Sig .a

Zariatti, a mezzo di quel nostro Direttore, con offertaper una Messa di ringraziamento . - Bastia di Balocco(Novara) : Giuseppina Macerandi, 10 . - Borganzo :Luigia Pissarello in Ardissone, 5 per Messa . -Brescia-Mompiano : Antonio Casari, offerta per tre Messe .C) - Cagliari : Giuseppina O . P ., offerta per la

guarigione di sua marito Faustino Porceddu e di unasua parente ; Faustino Porceddu, 5 per una Messa pelnonno Pasquale Falqui . - Caldogno : D . F. P . a nomedi C. M . - Canelli : Margherita Bigatti, 10 per Messa .- Caprino Veronese : Giovanni Zambonini, 4. - Ca-ramagna Piemonte : N. N . ; Maria Becchio V . di Bar-tolomeo Ingaramo, una medaglia d'argento . - Casta-gnole Piemonte : N. N., 20. - Castel d'Aiano (Bologna) :Maria Bernardi, 2 . - Chiavari : Giuseppina Bardi, 2per Messa ; Teresa Lugaro-Bardi, 5 per favore ottenutoad un suo congiunto . - Conzano : Maria Scagliotti, 2 .- Cuneo : T. S ., 2 per sollievo ottenuto in mezzo adafflizioni morali.D) - Domaso : Sac . Carlo Mazzoletti, 2 per una

Messa .E) - Envie : Sac. Robasti, 2 .F) - Faenza : G . C., offerta per l'ottenuta guari-

gione ad un colono di Corledo ; una Cooperatrice Fa-entina, 10 .G) - Gavirate (Como) : Filippo Pellegatta, 32 a

nome dello zio D . Ottavio Pellegatta per la guarigionemiracolosa della sorella Maria . - Genova : Ester Ma-gnasco, 5 . - Grugliasco : Giuseppe Guidetti, 5 .I) - D. Isabella L . Jansen (Brasile) : Giuseppe

Vigolo, 200,00 reis (circa L . 20) per la miracolosa gua-rigione della moglie Elisabetta Serafini in seguito avoto fatto. - Isnello (Palermo): Nicolò Mogavero fuAntonio, 25 .L) - Londra : Alfonsina Berudi, 10 per grazie. -

Lu Monferrato : Maria Villasco, 10 per guarigione damal d'occhi . - Lupia di Sandrigo (Vicenza) : MariaPeruzzo e consorte per la guarigione del figlio LuigiGiacchin .M) - Mondovì Breo : P . Giacomo Rissone, 10 a

mezzo di Rossi Margherita, per favori spirituali etemporali ricevuti dal Sig . Giorgio Boetti ; EugeniaDematteis, 10 per Messa di ringraziamento ; Luigi

(*) L'ordine alfabetico qui segnato è quello delle città e paesicui appartengono i graziati da Maria Ausiliatrice.

Drocco, furiere 1° Alpini, 2 per la guarigione del fra-tello Ernesto. - Montecchio : Giuseppe Infanti, 3 peruna Messa a nome di pia persona graziata .N) - Nazaret del Brasile (America) : Maria Anto-

nietta Tognini, 10 per Messa . - Novara : C . G. amezzo del Direttore dell'Istituto Salesiano, 20 .O) - Olginate Molgora (Conto) : N. N. a mezzo del

Sac. Cesare Mandelli, 12.P) - Parone (Valsesia) : D. Pietro Bagnati, Vice

Parroco, 5 . - Pavia : Giovanni Manzoli, 2 per Messadi ringraziamento ; M. F., 15 . - Piasco : BartolomeoBarale, 10 a nome della famiglia ; G . F . - Piazza Ar-merina: Ch. G . Giunta, 2 ; Ch. L . Miggio, 1 .R) - Renzi Pietra : D . G. B . Pastorino Arciprete,

5 per Messa di ringraziamento a nome di pia personaguarita per l'intercessione di Maria Ausiliatrice . -Rivarolo Canavese: F. G. con offerta per due Messe.-Roma: 1) . Giovanni Cei del Seminario Lombardo, 5 .- Romano Canavese : Maria Vajo, 5.S) - Saluzzo : Faida Giuseppe fu Domenico ; Mad-

dalena Bonelli-Gazzola, 2. - S. Stefano Bello : Vir-gilio Cerretto a mezzo del Parroco D . Luigi Sotti-mano . - Sarzana: Giambattista Luciani, 25 per Messae benedizione di ringraziamento .T) - Torino : Conte Prospero Balbo di Vinadio,

Cooperatore Salesiano ; Francesco Coppola ; GiuliaRiccardi Ved. Cobianchi, 2 . - Trezzo Tinella: D. Ro-berto Saumartino, Prevosto, 3 a nome di certa Prospe-rina Culasso guarita per intercessione di Maria Ausi-

liatrice.V) - Varano : Carolina Groppi, 5 . - Pigliano : G .

G., 2 . - Vigone : Le Sorelle Gianoglio, 5 . - Villa-franca Piemonte : A. Reinaldi, 2 per Messa . - Villal-vernia (Alessandria) : Eugenia Melone, 1 . - Voghera :S. P . offerta per una Messa per la pronta Maria

"del figliuoletto dopo aver fatto ricorso a Maria .Z) - Zinasco Nuovo (Pavia) : Angola Magnaghi V.

Livraga, 2 . - Zuccarello : Don Bartolomeo Isalica, 5 anome di persona graziata da Maria .X) - Clotilde Cinico . - S. Preve, 5 per Messa .

- E. Melone, 1 per Messa. - Giovanni Previo, 2 perMessa . - Franceschina Baratelli, 5 ; e Francesco Ba-ratelli, 1 .Un anonimo si raccomanda alle preghiere

dei Cooperatori .

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NECROLOGIAD . LUIGI CALCAGNO

Ispettore delle Case Salesiane dell'Equatore e di S. Salvador

COME già abbiamo annunziato loscorso maggio, questo nostro ca-rissimo Confratello e zelante Mis-sionario rendeva la sua bell'animaa Dio il giorno 13 aprile in S .Tecla presso la capitale della Re-

pubblica di San Salvador, nel Centro-America .La sua sanità, già per l'innanzi non del

tutto florida, era stata tremendamente scossadai lunghi ed inenarrabili disagì del suo e-silio dalla Repubblica dell'Equatore . Venutoposcia in Europa, D . Calcagno era sì esaustodi forze da non poter quasi reggersi in piedi ;eppure da vero figlio di D . Bosco qual egliera, con ammirabile spirito d'abnegazione eper l'ardentissimo zelo, onde era divorato perla salvezza delle anime, ben lungi dal ripo-sarsi , non esitò punto a mettersi alla testadella nuova schiera di Missionari destinatialla Repubblica di San Salvador, e nuova-mente attraversare l'Oceano . Nel suo nuovocampo d'azione, non ostante la malferma suasalute, operò in pro della gioventù quel beneimmenso, e praticò quelle preclare virtù, chegià tutti avevano ammirate in lui, mentre eraSuperiore delle Case dell'Equatore .Dopo aver assistito al Capitolo Generale

tenutosi in Valsalice nello scorso settembre,pareva più non gli bastassero le forze perriprendere il lungo e penoso cammino di SanSalvador ; tuttavia praticando la bella mas-sima di S. Francesco di Sales : nulla doman-dare e nulla ricusare, dando prova di non or-dinaria fortezza d'animo, quantunque già co-vasse in seno quella malattia che dovevarapircelo, fece ritorno al posto assegnatoglidall'ubbidienza . Sarebbesi detto che avesseun melanconico presentimento esser quello ilsuo ultimo viaggio, e che più non avrebberiveduto il signor D. Rua e la vecchia suagenitrice, tanto era la pena che gli trafiggevail cuore nel dir loro addio. Pur troppo nonandava errato ; poichè, non ostante la suaresistenza al male, pure il martedì della set-timana santa, mentre predicava gli eserciziai Confratelli radunati nel Collegio di S . Tecla,dovette darsi per vinto ed affidarsi alle manidei medici. Quella che sembrava solamenteinfluenza, dopo diligente consulto fu ricono-sciuta gravissima malattia di fegato, e fugiudicata indispensabile una dolorosa opera-zione.

Ma sventuratamente nè questa, nè tutte lealtre intelligenti ed amorose cure dei medici,nè l'assistenza più industriosa dei Confratellie la carità dei benefattori riuscirono a pro-

lungargli la vita, poichè alcuni giorni dopo ilnostro amatissimo Confratello D . Luigi Cal-cagno andava a ricevere la ricompensa daDio preparata alle sue apostoliche fatiche edalle lunghe eroiche sue sofferenze .In D. Calcagno l'umile nostra Società per-

detto uno de' suoi più cospicui membri, unuomo di fede vivissima, un sacerdote esem-plare, uno de' suoi più zelanti Missionarii euno dei Salesiani più santamente affezionatia Don Bosco e scrupolosamente accurati diconservarne lo spirito . Perfino nel delirio dellastraziante sua agonia non cessava di predicareora sul mistero della SS . Trinità, ora sulSS. Sacramento, ora sulla divozione a MariaAusiliatrice, e ciò faceva con tale slancio econ tanta correzione di linguaggio da farnemeravigliare quanti l'assistevano e strapparloro le lagrime.

Ne sono solo i Salesiani a piangere la mortedi D. Luigi Calcagno, poichè, appena datol'ultimo respiro, la notizia di sua morte sisparse per tutta la Repubblica colla rapiditàdel fulmine, e fu considerata quale comunesventura. Nessuno, neppure fra quelli chemilitano in campo nemico, si mostrò indiffe-rente a questo lutto della Famiglia Salesiana,e da tutte le autorità ecclesiastiche e civilie da ogni ceto di persone si ebbero parole disentito compianto e di grande elogio pel carodefunto, tanto erano conosciute ed apprezzatele rare sue doti. Tuttavia noi, memori cheIddio perfino negli Angeli suoi trova difetto,et in Angelis suis reperit pravitatem (Iob . IV, 18),lo raccomandiamo vivamente ai suffragi ditutti i nostri benevoli lettori .

II Cav . LORENZO ROCCA .

PADRE dell'attuale EconomoGenerale della nostra Pia

Società e di un altro nostroconfratello, il Cavaliere Lo-renzo Rocca di Milano, venneda Dio chiamato alla pacedei giusti il 9 giugno, festadel Sacro Cuore di Gesù, dicui era divotissimo, in età dianni 69. Era uno di quegli

uomini dì stampo antico, che vanno semprepiù scomparendo nella nostra età, vuoi per lafede viva dei patriarchi, come per la semplicità,bonarietà e spiritosità propria dei giusti . Profon-damente cattolico, zelò con fede e carità ardentela gloria del Signore, pel quale tutta spese la suavita informata a somma pietà ed attaccamento

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alla Santa Sede, meritandosi la croce Pro Ecclesiaet Pontifice.L'opere caritatevoli compiute con animo umile

quanto generoso a pro dei Circoli Cattolici Mila-nesi e specialmente del Circolo dell'immacolata,che da lui ebbe vita, sostegno e conforto, le curesollecite e più che paterne a tanti poveri orfa-nelli, la pace ridonata mercè sua a tante desolatefamiglie, sono la più splendida corona alla suavita, che santamente si spense benedetta dalSommo Pontefice, confortata nei suoi ultimi istantidalla visita di S. E. il Card. Arcivescovo di Mi-lano e del venerando Successore di D. Bosco. Fuuno dei primi Cooperatori di D . Bosco e si di-ceva felice d'avergli potuto donare gli unici duefigli viventi e spesso raccontava come avesse ri-preso fortemente una persona di alta condizioneperchè ne lo dissuadeva . Egli lascia luminosamemoria di sè con esempi, che vorremmo nonandassero perduti per le giovani generazioni .

Il Canonico D. DOMENICO TINETTI .

QUESTO zelante Cooperatore e valorosissimo com-pagno d'armi del principe dei pubblicisti cat-

tolici il teol . Giacomo Margotti, del quale occupòdegnamente il posto alla direzione del giornale

ESERCIZI SPIRITUALI PER MAESTRE ED ALTRE PIE SIGNORE

Cooperatrici Salesiane .

Anche quest'anno, nell'Istituto delle Figlie di Ma-ria Ausiliatrice in Nizza-Monferrato, avranno luogoalcuni giorni di Esercizi Spirituali per le Maestreed altre pie Signore Cooperatrici Salesiane, chedesiderassero di attendere colla dovuta tranquil-lità di spirito alle cose dell'anima e dell'eternità .

Essi cominceranno la sera del 16 agosto e fi-niranno il mattino del 24 . Saranno dettati daSacerdoti Salesiani .

La pensione è fissata in L . 20 ; per le MaestreL. 15, eccetto che desiderino un particolare trat-tamento riguardo alla camera .Chi intende prendervi parta è pregata a signi-

ficarlo non più tardi del 10 agosto alla Superioradelle Figlie di Maria Ausiliatrice in Nizza-Monfer-rato, la quale come segno di ammissione spediràun semplice biglietto di visita .Nizza-Monferrato ha stazione propria sulle linee

ferroviarie di Alessandria-Cavallermaggiore e To-rino-Asti-Acqui-Ovada-Genova .

L`INAUGURAZIONE SOLENNE DELL'ISTITUTO SALESIANO

di Bologna .

L'Avvenire del 31 maggio così ci descrive que-sto caro avvenimento salesiano : Nella semplicitàsomma, che l'ha circondata, è riuscita solennis-sima la cara funzione dell'inaugurazione dell'Isti-tuto Salesiano della B . V. di S . Luca, celebratasiieri fuori porta Galliera .

Vi intervennero assai numerosi Cooperatori e

finche l'Unità Cattolica rimase a Torino, rendevail 26 maggio la sua bell'anima a Dio, andando acogliere la palma promessa a quelli che la lorovita consumarono nel combattere , a visiera al-zata, per la gloria di lui .Dottissimo ed arguto, pari alla dottrina ed allo

spirito aveva la pietà e la modestia ; nessunaconversazione più affabile della sua ; così vivacecome urbana la polemica ; s'ebbe avversari, nonconobbe nemici ; bastava avvicinarlo per conce-pirne contemporaneamente stima ed affetto .

Pubblicista di prim'ordine e insieme prete mo-dello, Don Tinetti, come già il teologo Margotti,dimostrò splendidamente che le virtù speciali delsacerdozio possono benissimo accoppiarsi collanecessità dell'energico battagliare quotidiano nel-l'aspro campo del giornalismo .Per Don Bosco e le sue Opere ebbe sempre un

affetto tenerissimo e cooperò efficacemente coisuoi scritti e coi giornali da lui diretti (UnitàCattolica, Italia Reale ed Italia Reale-Corriere Na-zionale) al bene della nostra Pia Società .Mentre lo raccomandiamo alle preghiere dei

nostri Cooperatori, sulla tomba di lui, la cui salmavenne tumulata nel camposanto del suo natioS. Martino Canavese, preghiamo requie all'animadell'intrepido soldato morto sulla breccia, dopotrentasei anni di combattimento giornalistico, so-stenuto senza rimprovero e senza paura .

Cooperatrici di Don Bosco, sacerdoti ed invitati,cosicche quando poco dopo le ore 16 giunse l'E.moCard. Arcivescovo con Sua Ecc. Mons. Zoccoli,Vescovo di Sebaste, ed il Rev .m° D . Rua, il log-giato del grandioso edifizio, tutto adorno a zendadimulticolori, e buona parte del prato dinanzi alloggiato stesso era gremito del più scelto e gentilepubblico bolognese .Sua Eminenza con a lato Mons . Vescovo, che

è anche Presidente del Comitato per l'Istituto, eDon Rua, prese posto sotto un serico baldacchinorosso a ricche frangie d'oro steso sul muro al cen-tro del loggiato ; e tosto gli alunni cantori sale-siani intonarono un inno a 4 voci, dedicato al-l'E.mo e musicato per l'occasione dall'egregiomaestro Arnaldo Galliera . L'inno di elegantefattura e di effetto grandioso fu calorosamenteapplaudito .

Prese quindi la parola il Rev .mo Direttore deiCooperatori Salesiani Mons. Carpanelli . Con feli-cissima improvvisazione paragonò la festa inau-gurale ad una verdeggiante primavera, al battesimodi nuova creatura . La primavera è ricca di pro-messe, il battesimo è solennità piena di auguri,così questa festa inaugurale è pur essa piena dipromesse e di auguri .Di promesse e di auguri, che non potranno fallir

mai, perchè hanno per fondamento Cristo, il suospirito, il suo amore. La pietra, che poco più didue anni or sono il Cardinale Arcivescovo bene-disse e nascose nelle viscere del terreno, è segnoverace del fondamento, su cui basa l'opera deiSalesiani, fondamento benedetto da Dio che du-rerà perpetuo .

NOTIZIE VARIE

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Passò quindi l'oratore zelantissimo a conside-rare quello, che per l'Istituto è già stato fatto,con quello che esso dovrà essere, quando avràcompimento, secondo i disegni già fissati . Moltoresta ancora da fare : la generosità, la carità deiBolognesi deve prendere impegno di voler affret-tare con tutte le forze il giorno, in cui por manoai nuovi lavori .La B. Vergine di S. Luca, cui l'Istituto s'inti-

tola, risguarderà il compimento dei lavori cometrionfo che Le è dovuto ; la gloria e l'onor suoè impegnato nella impresa .Gli avi nostri congiunsero il tempio, che Ella

ha sui colli, alla città per interminabile catena diarchi ; noi dobbiamo adoperarci a compiere ilnuovo tempio che Ella si è scelto in basso sulpiano. Con altre sentitissime ed ispirate parole,Monsignore conchiuse manifestando l'augurio cheil prossimo autunno si possa seppellire la primapietra per il proseguimento dei lavori . L'oratorefu più volte in prima e da ultimo salutato dafragorosi applausi .

Un prefetto salesiano si presentò subito appressorecitando un affettuosissimo Saluto a Don Rua .Quanta poesia in quel giovane chierico portantein nome dei Salesiani e dei piccoli alunni la pa-rola del cuore commosso al Superiore, al veneratoPadre di tutta la grande famiglia! Quanta poesia,quanta fede, quanto impeto e quanto slancio d'a-more!Si cantò quindi il salmo Laudate pueri in falso

bordone a tre voci sul tono 8°, del maestro G .Mattioli . Apprezzatissimo fu il lavoro musicale, edammirata la esecuzione, affiatata, intonatissima,di ottimo effetto .

Seguì un piccolo alunno con la recita di un pa-tetico brano « L'orfanello » che riscosse pur essocalorose acclamazioni .E fu la volta di quella perla di sacerdote e di

letterato, ch'è il Can . Masotti , la cui voce nonmanca mai in una festa della religione e dellacarità . Egli recitò alcuni indovinati elegantissimimartelliani, ridondanti di quella grazia di forma,di quella soavità di affetto, che sono preziosa ca-ratteristica dal valentissimo poeta . Il pubblicodimostrò di averli gustati secondo il merito, scop-piando dopo la recita in un applauso lungo edinsistente, così come con altro lungo ed insistenteapplauso aveva salutato il poeta al suo primolevarsi .

Chiuse la prima parte del programma accade-mico la barcarola « Sur l'onde » del maestro Bil-luna, pur essa applaudita .

Aprì la seconda parte il Direttore dell'Istituto,l'amatissimo Don Viglietti. Con l'ingenua, umo-ristica schiettezza, che gli è abituale, espose tuttele strettezze, in cui versa la sua Casa, e chiamògentilmente la carità dei Bolognesi a provvedervi .Ed i Bolognesi non saranno certamente sordi allasua dimanda . Ne sta garante l'urbana ilarità, cheaccompagnò le parole dell'ottimo Salesiano, e lecalorose acclamazioni, che le incoronarono da ul-timo .Seguì un secondo brano, recitato da un giovi-

netto alunno con ardita spigliatezza e franca erisoluta foga. Sul tema «come si gode in Collegio»Il giovinetto narrò briosamente la lieta vita deicollegiali salesiani, meritandosi i segni dellaschietta compiacenza dell'adunanza. Ammiratis-simo fu anche il Magnificat in falso bordone a3 voci sul tono 5° di egregia fattura, ed eseguitoanche questo a perfezione .E sorse Don Rua : si fa intorno un religioso si-

lenzio . L'esile, mistica voce del venerando Supe-riore tutti desiderano raccogliere con la più re

-

verente premura . Sente Don Rua il bisogno diversare la piena degli affetti, che gli occupano ilcuore. Fu buon pensiero quello dì scegliere perl'accademia il salmo Laudate pueri, perchè va benaltamente lodato il Signore, cui è da recarsi ilprimo merito dell' inaugurato edificio ; buona edoverosa anche la scelta del canto del Magn ificatcome omaggio alla Madonna, che l'Istituto ha

raccolto sotto il suo patrocinio ; ma ad altri an-cora egli sente il dovere di significare tutta lasua gratitudine, all'Em .mo Arcivescovo, a Mons .Vescovo di Sebaste, a Mons . Carpanelli, a tuttii bravi Cooperatori, a tutte le ottime Coopera-trici . Per essi è sorto questo Istituto, che meritaveramente il nome di Istituto del miracolo, perla rapidità, per lo slancio con cui ha potuto sor-gere. Egli, che pur tanti Istituti ha visti sorgereper tante parti del mondo, non conosce esempioche possa eguagliarsi a quello dato da Bologna .Non tutto però è fatto : l'ha detto Mons . Carpa-nelli . Manca la Chiesa : mancano i locali per unOratorio festivo . Insiste quindi Don Rua sullautilità grande degli Oratori, e dai ricordi delrecente suo viaggio per la Spagna adduce esempitoccantissimi per dimostrare questa utilità, ed il

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pubblico pende ammirato dalle labbra del vene-rando sacerdote. Il quale concluse facendo pro-prio l'augurio espresso già da Mons . Carpanelliche il giorno non tardi, in cui si provveda ancheall'Oratorio. Le parole di Don Rua furono salutatoda una reverente ovazione .E si passò al pezzo più importante del pro-

gramma musicale, all'esecuzione cioè dell' AveMaria a 4 voci dell'Arcadelt (1540) . Il pregevo-lissimo brano fu vivamente gustato per la suaefficace semplicità e per la purezza del suo saporepalestriniano . L'esecuzione ne fu addirittura ot-tima, per l'impasto perfetto delle voci, l'esattis-sima esecuzione e la precisione del colorito . Gliapplausi che salutarono il pezzo furono ben me-ritati .

A coronare degnamente la riuscitissima festaprese per ultimo la parola S . E. il Card. Arcive-scovo. E scendendo dal ricordo di ciò che egliebbe a dire il giorno della posa della prima pie-tra dell'Istituto, chiama a riconoscere come nonfu male che quella pietra fosso posta senza primaconsigliarsi sei mezzi corrispondessero all'impresacui si metteva mano, ma non senza aver primapregato il Signore e chiesto il suo aiuto per con-durla innanzi . In prova di ciò l'E .mo tratteggiamirabilmente quanto da quel giorno è passato, ilsorgere del grandioso edificio, il gran bene chei Salesiani già hanno potuto fare e fanno tutta-via. L'opera progettata non è compiuta, ma ilSignore continuerà bene gli aiuti che ci ha apertisin dal principio. La generosa carità dei Bolo-gnesi, cui quest'ultimo scorcio di secolo ha offertoargomento di tante buone speranze, non devesfiduciarsi. Pensi i forti appoggi, sui quali essapuò contare : primo tra questi il carissimo D . Rua,cui le cure del governo universale non impedí .-scono di risguardare con particolare affetto, poilo zelo e l'attività dell'instancabile Don Viglietti,di cui risparmia l'elogio perche sta sulle labbrae sul cuore di tutti i Bolognesi . Con questiaiuti non hanno i caritatevoli concittadini che aprestar la loro buona volontà, a mostrarsi prontisempre ad un qualche sacrificio e le speranze oggimanifestato per il compimento dell'opera sale-siana saranno presto una bella realtà .

ADOLFO EQuiNI. - Figurine per Album . - LibreriaSalesiana. . Torino. Ed . lusso L . 2,50 ; econ . L . 1,50.È l'ultima novità uscita dalla nostra Libreria

editrice, ma artisticamente e letterariamente hail primato sulle altre . Il giovane autore di questo

menissimo ed originale libro ha già realizzatele speranze da noi espresse nell'annunziare le sueLetture poetiche, e se in esse egli si era solo mo-strato assai buon gustaio di tutte le bellezze dellanostra letteratura, ora si rivela autore fecondo ericco delle migliori doti , che ad ottimo scrittoresi addicono .In queste Figurine per album - che compren-

dono un attraente racconto con sette intermezzipoetici - colpisce a prima vista la differenzagrande che passa tra la prosa e la poesia . Lostile della prosa è spigliato, geniale , brillantesopratutto nel dialogizzare ; la lingua è pura, e no-

tevole è il passaggio con cui fa parlare un toscanoo un non toscano, cosa abbastanza difficile . Degnidi nota sono certi momenti psicologici , in cuil'autore si mostra acuto osservatore della vitafamiliare, e la. descrizione della natura nei con-trasti della vita umana . La descrizione del deliriod'un povero ammalato, mentre di fuori imperversaun temporale con pioggia a rovesci, lampi e tuoniè condotta con tanta maestria di arte, che fa quasisupporre l'autore abbia assistito realmente ad unascena sì straziante. Ed arte maestra è veramentequella che sa in pochi tocchi dare grandi imma-gini . Delicatissimo è pure il capitolo per un cespodi rose, che può interessare sopratutto i musici;e lanota umoristica ha eziandio la sua pagina nella per-sona del prof . Vincenzo . - Gli intermezzi poetici sidirebbero quasi d'un altro autore, sì grande è la di-stinzione che egli fa fra il campo della prosa e quello

L'E .mo, che parlò con effusione apertissima dicuore, dichiarando di tener fatto a se stessoquanto si fa per i Salesiani, che ormai Egli siritiene una cosa sola con l'Istituto inaugurato,fu salutato alla fine del suo nobilissimo discorsodalle commosse acclamazioni dei presenti, comepure calorosamente applaudite furono le parolecon cui accennò all'assistenza che ai piccoli del-l' Oratorio di S . Carlino portano nell' insegna-mento del catechismo gli egregi giovani del Cir-colo universitario Benedetto XVI .Chiuse la dolce e soave festa l'inno con cui

fu aperta .Dopo gl'intervenuti passarono a visitare l'Isti-

tuto, per il quale fu universale e profonda l'am-mirazione .

IL 50° ANNO DI LAUREA

del Cav . GIOVANNI ALBERTOTTI Medico primario

dell'Oratorio di Valdocco .

Con animo grato notiamo questo avvenimento,perchè l'esimio Dottor Albertotti si merita tuttala riconoscenza nostra per l'opera costante e mi-rabile che presta da oltre cinque lustri per i nostriammalati .

Gli infermieri, prendendo occasione dalla festaonomastica del benemerito Dottore, nei recintidell'infermeria tutti pavesati di zendadi e ban-diere con relative iscrizioni, gli prepararono unabella festicciuola, cui prese parte, insieme cogliaddetti all'infermeria, cogli infermi dai loro lettied i convalescenti, un Superiore del Capitolo, checelebrò la S. Messa, con fervorino di circostanza,nella cappella dell'infermeria, alla presenza dellostesso Cav. Albertotti e di altri medici . Ven-nero letti vari auguri in prosa ed in poesia gen-tilmente graditi dal festeggiato ed applauditi daipresenti . Al glorioso veterano dell'arte medicapresentiamo i nostri ringraziamenti, le nostresincere congratulazioni ed i più fervidi augurid'ogni miglior prosperità presente e futura .

RIVISTA BIBLIOGRAFICA

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della poesia, sopratutto lirica, come nel caso suo .Mentre nella prosa è sempre familiare, diremmoalla Manzoniana od alla Fucini, nella poesia in-vece è di una sostenutezza aristocratica . Non unverso che abbia del prosaico, del trascurato, matutti sono di una rotondità sonora, che piace senzanauseare . Alla, forma schiettamente buona poi non

vien meno il concetto . Il giovane poeta piangel'immatura morte della madre sua e lo fa conquel dolore sentito e talora concitato, ma piùspesso rassegnato e calmo, che fa penare di piùchi lo sente, ed obbliga il lettore a prender parteal suo dolore ed a piangere con lui . Chi infattinon si sente stringere d'affanno e cordoglio alleggere nel secondo intermezzo questo sonetto, checi permettiamo riprodurre come saggio della venasoave ed amorosa del poeta?

E tu mi confortavi con l'incantode la tua dolce voce, e mi dicevitante parole al coro, e mi tergevicon la morbida mano il molle pianto .Geme la terra sotto il greve manto,a l'umidore delle ghiaccie nevi ;e tu, ch'eri sì gracile, e temeviogni aliar di vento, in camposantosei sola, al buio, al freddo, e forse chiaminel silenzio profondo che t'agghiaccia,e mi ripeti : Adolfo, Adolfo, m'ami ?

Oh, madre, sì, t'amo d'immenso amore ;vorrei stringerti qui fra le mia braccia,stringerti stretta qui sovra 'l mio core !

L'autore in questi sette intermezzi si mostrapoeta in tutta l'estensione della parola, e noi ciauguriamo ch'egli possa al più presto arricchirela patria letteratura di nuove e più poderoseopere .E qui dobbiamo aggiungere una parola per la

parte artistica del libro tipograficamente consi-derato. È un'edizione di lusso, in formato oblungo,ricca di incisioni su acquarelli di E. Canova . Noidiamo qualche saggio di queste finissime incisioni .notando che la carta del nostro periodico non per ;mette la riproduzione in tutta la loro finezza . Èun libro che sotto qualsiasi aspetto non esitiamodichiarare un vero gioiello d'arte e di letteratura ;ed ogni altra raccomandazione è superflua .

Sino DAMIANI. - Vita e miracoli di S. Antonio daPadova colla appendice sulla grandiosa opera delpane. - Libreria Salesiana di S . Benigno Ca-navese a L. 0,20 la copia.Oggi specialmente che per la Pia Opera del pane

la divozione al Santo di Padova ha preso nuovoincremento, questa pubblicazione è di tutta at-tualità . 2 una vita popolare, narrativa, scrittacon tutto brio e spontaneità, splendido lavoro bendegno dell'aurea penna del Damiani già cotantobenemerito nella repubblica letteraria : . Sono pa-gine che non solo si leggono con gusto e frutto,ma si divorano con vera avidità. La figura delSanto vi compare delineata a tinte vivissime, cir-condata per gli innumerevoli miracoli dall'aureoladi taumaturgo. Merita invero questo fascicolo diessere universalmente conosciuto e largamentediffuso .

L'edizione è di formato 32°, di pag . 128, illu

-

strata e ridotta a tenue prezzo, onde è accessibilead ogni borsa .

ANGELO M. ZECCA . -Raccolta di complementi latini,ad uso del ginnasio inferiore . - Lib. Sal . 1899 .

Torino .

Page 28: Bollettino Salesiano - Luglio 1899biesseonline.sdb.org/1899/189907.pdf · 2004. 7. 31. · Bollettino Salesiano SOMMARIO LUGLIODI 1899 PROMULGAZIONE DEL GIUBILEO UNIVERSALE DELL'ANNO

È un nitido manualetto legato alla bodonianadi circa 100 pag. ed utile assai per i principiantidi latino. Completa il Donato per la parte dellasintassi . Lo raccomandiamo a tutti gli interessatidello studio della lingua del Lazio . - PrezzoL. 0 .70 (E) .

Pia Società della Buona Stampa di Asti . -Un bel modo veramente facile e pratico per pro-muovere la buona stampa ed ottenere GRATIS gior-nali, libri, ed in modo particolare le LettureCattoliche di D . Bosco è quello escogitato dallaPia Associazione della buona stampa, stabilitasiin Asti. A questo fine basta inscrivere in appo-site schede tanti soci aderenti, che paghino an-nualmente 5 centesimi . Essi per sì piccola offertavengono inscritti nella Pia Società : godono tragli altri vantaggi anche l'applicazione di dodiciMesse. Ai promotori poi, ai cooperatori, agli zela-tori che inscrivano 50, 100, 200 di tali soci, si

spediscono gratis, in conformità del regolamento,tanti bei libri e buoni giornali . Per essere poiascritto in perpetuo come socio aderente,e go-derne in perpetuo i vantaggi, basta pagare unalira per sempre. Per avere il regolamento e leschede, rivolgersi con cartolina doppia al M. R.D. Secondo Gay in Asti, direttore di detta Asso-ciazione .

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» 2 -N. 410 Magniicat . . (E) » 2 -Siamo d'avviso che questa recentissima novità mu-

sicale piacerà assai, perchè è d'uno stile sostenuto,e ad un tempo elegante . L'autore cercò di evitare leastruserie che generano difficoltà di esecuzione, epoco valgono in fatto di buon gusto . E vi è riuscitosenza cadere in quella povertà di concetto e di armo-nizzazione, che spesso s'incontra nella musica di cantocosì detta facile .

Cooperatori defunti in Aprile, Maggio e Giugno 1899.99 Rossi Federico - Possagno (Tre-

viso) .100 Ruffino Caterina - Torino.101 Scarrone Carolina - Conzano (Ales-

sandria) .102 Scarsi Giuseppina - Acqui (Ales-

sandria) .103 Simonetti Giuseppe - Aserea (Pe-

rugia) .104 Sormani Giuseppina Ved . Albini

Alessandria .105 Stefani Lorenzo fu Domenico detto

Catus - Asiago (Vicenza) .106 Stucchi D. Andrea-Brivio (Como) .107 Timossi Benedetta - Acqui (Ales-

sandria) .108 Torre Giacinta Véd . Musso - To-

rino .109 Tremolada Carlo - Solbiello (Ali-

lane).110 Torri Can . D . Luigi Professore -

Arena (Novara) .111 Vangioni D. Luca - Massa (Massa-

Carrara) .112 Varengo Giuseppe - Casaglio (Cu-

neo) .113 Zampagni Mario - Porge (Arezzo) .114 Zanoli Antonio - Trecato (Novara) .115 Zocchi Carlo - Cimalmotto (Sviz-

zera) .

1 Allione Felicita - Torino .2 Allora Luigia - Castagnito (Cuneo) .3 Andreis Avv. Luigi - Torino.4 Batfico Rapallo Angioletta - Genova .5 Baroni Giacinto - Lavezzola (Ra-

venna) .6 Bansa Mons . Agostino, Cardinale Ar-

civescovo - Firenze.7 Bertoglio Maria - Cuorgnè (Torino) .8 Bertucci Caterina - Bardi (Pia-

cenza) .9 Bertuzzi Giuseppe - Castion (Bel-

luno) .10 Bottoni Giovanni - Vigolo (Berga-

mo) .11 Bondeli-Pastorelli Teresa - Lugo

(Ravenna) .12 Bonelli Anna Maria Ved . Buffa -

Genova .13 Bordignon Gio, anna- S. Giorgio in

Bosco (Padova) .14 Borgnis D . Vittorio - Arena (No-

vara) .15 Bosco Lucia - Torino .

-16- Brugnoli Giuseppe - S. Pietro Incar .

( Verona) .17 Bruni Don Pietro - Gombola (Mo-

dera) .18 Bozzetti Natalina di Giosuè - To-rino .

19 Campagnari-Stringo Carolina .- Ca-prino (Verona) .

20 Cardinale Giuseppe - Sant'Agata(Messina).

21 Caron Cav . Giovanni, Notaio - Gat-tinara (Novara) .

22 Carassi del Villar March .a Alfonsan- March .a Raggi - Fossano (Cu-neo) .

23 Castelli Elisabetta Ved . Aghemo -Torino .

24 Cocchini D . Gio . Battista - Gran-discutta (Udine) .

24* Cocchis Michefo - S. Margherita(Torino).

25 Conti Marianna - S. Girolamo (Gua-stalla) .

25* Dagnino Giuseppe - Rosario diS . Fè (America) .

26 Daverio D . Giovanni - Arnate (Mi-lano) .

27 Daviso di Charvensod Candida -Chieri (Tosino) .

28 Degani Lucia - Legnago S . P . (Ve-rona) .

29 De Luca Can. Vincenzo - Casoria(Napoli) .

30 Doglia Giuseppina n. Colli - Vi-gevano .

30* De Paulis D . Giacomo, Vicario Ge-nerale - Romagnano (Novara) .

31 Donna Ernestina - Torino.32 Federighi Angela-nuovo (Belluno).33 Terrore Margherita Ved. Rocca -

Torino.34 Filippi D . Giuseppe, Curato - Pres-

sano (Trento) .35 Fioretti Marcuglia Maria - Zoppè

(Treviso) .36 Fusato D . Luigi - Bassica (Treviso) .37 Galperti Paolo - Cortenna (Como) .38 Gazzoli di Rosana Can . Mons. Sta-

nislao Vicario Generale - Torino .39 Gerardi Carlotta - 'l'orino .40 Giacosa D . Giovanni - Castellinaldo

(Cuneo) .41 Gilberti Luigia - Casalsigone (Cre-

mona) .42 Giordano Giuseppina Ved . Ceva -

Torino.43 Guenzi Gabriella - Casale Monfer-

rato (Alessandria) .44 Guglielmi Marchese Rodolfo - Roma.45 Relfes Giov . Battista, Rettore -

Schmitten (Svizzera) .46 Lomazzi Basilio - Solbiate Olona

(Milano) .47 Luchini Teresa - Lumini (Verona) .48 Mainini Giovanni - Vanzaghello

(Milano) .49 Malaspina di Carbonera Marchesa

Teresa - Volpedo (Alessandria).

50 Malesan Don Giuseppe, Parroco -Villanova (Verona) .51 Massi Can . Vincenzo - S. Elpidio

al Mare (Marche).52 Mamino Maddalena - Trabosa (Cu-

neo) .53 Molgora Don Giuseppe - Balsamo

(Milano) .54 Mondone Felice - Roasio (Cuneo).55 Montali Don Domenico, Rettore -Maiatico (Parma)56 Nasi Bar.ea Damigella Maria Pia -

Monastorolo (Cuneo) .57 Odorico Don Pietro - Sequals (U-

dine) .58 Ongari D . Gio . Battista - Spiazzo(Trento).59 Paleotti D . Francesco - Ascoli Pi-

ceno.60 Paoletti Don Girolamo - Premaor

(Treviso) .61 Parigi Luigia - Asti (Alessandria).62 Pedevilla Onorata - Tortona (Ales-

sandria).63 Picco Giuseppina - Torino.64 Pietroboni Marianna - Gandino (Ber-

am o) .65 Politi-Erra Luisa - Lucca .66 Preti Pietro - Savona (Genova) .67 Quattrini Aristide - Locarno (Sviz-

zera) .68 Rettagliala D. Gabriele - Casanova

(Pavia) .69 Revelli Maria Maddalena - Doves

(Cuneo).70 Ricci D, Achille, Arciprete - Ospi-

taletto (Mantova) .71. Rivani Maddalena - Bologna .72 Rossi Conte Comm . Giuseppe - Bo-

logna .73 Rubinelli Maria - Crusinallo (No-

vara).74 Satta Teol . D . Felice, Prov . Gene-

rale - Nuoro (Sassari) .75 Siccardi D . Dodovico - Porto Mau-

rizio .76 Sirtori Rachele - Garlate (Como) .77 Socal Laura Ved . Vivian - Cavassi,

(Treviso) .78 Stangoni Don Salvatore - Aggius

(Sassari)79 Tarino Can . Pietro - Biella

(Novara).80 Tellaro Can . Michele - Chieri (Ta-rino).

81 Toujas D . Domenico, Segretario Vesc .e Rettore della Cattedrale -S. Fè

(America) .82 Vallana Carlo - Torino .83 Zavattaro Giuseppe- Vignale Monf .

(Alessandria).