Bollettino Salesiano - Ottobre 1884biesseonline.sdb.org/1884/188410.pdf · meditazioni e preghiere,...

16
ANNOVIII.N .10 . Esceunavoltaalmese . OTTOBRE1884 BOLLETTINO SALESIANO Direzionenell'OratorioSalesiano .- ViaCottolengo,N .32 ;TORINO SOMMARIO . - IlSantoRosarioelaparoladelSommo Pontefice-EnciclicaPontificia- - Lequindicipro- messediMaria - IlRosarioelasalvezzainunami- niera - GraziadiMariaSS.Ausiliatrice - Lettera dalBrasile -CollegiSalesiani-- Educatoriiperfan- ciulle - FestadelSacroCuorediGesùnelcollegio diAlassio - UnapasseggiataalSantuariodiCrea . - FestadiS .LuiginelcollegiodiS .BasiliodiRandazzo - L'Amazzonia - LaPatagoniaeleTerreAustrali delContinenteAmericano- TriduoaS .Giovanni Evang .inTorino -Bibliografia : Lamenteedilcuore diSilvioPellico - IlveroAnticolericoedilRosa - rio - LacausadelleAnimepurganti . ILS .ROSARIO elaparoladel SommoPontefice . Élaterzavoltainpochimesicheil SommoPonteficeLeoneXIIIlevalavoce dalfondodelsuopalazzoVaticano , dal fiancodellatombadiS .Pietro,invitando ifedeliedimponendolorodiunirsi tutti insiemeperinvocarel'aiutodellaSantis- sìmaMadrediDioeMadrenostra,nelle presentienellefutureimminenticalamità . Laprimavoltacomandavachesulfinire diogniMessasirecitasserotre Ave ed una SalveRegina conapposito Oremus ; lasecondachecontriduosolennesiono- rasseinmodospecialeeintuttoilmondo lafestadellaNativitàdiMariaVergine ;ed oraperlaterzavoltavuolechesi con- sacriaMariatuttoilmesediottobrecolla recitaquotidianadelSantoRosarioinogni chiesaecappelladell'orbecattolico . Mesta , affettuosa,energicaèlavoce delSantoPadre .Interpretedella volontà diDioedellasuabontà , chesiriversa sullaterradalCuordìMaria,messoasen- tinellaeducedellacasadelnuovoIsraello, Essocompiel'obbligosuo .GesùCristo , nellasaladelcenacolo,dopoavereistituito ilSS .Sacramentodell'Eucarestia, impose aluinellapersonadiPietrodiconfortare nellafedeisuoifratelli : Ettualiquando conversusconfirmafratrestuos .Etual- l'occorrenzarivoltoconfermaituoifra- telli (LucaXXII,32) .EdilPapasivolge aifratelliefiglisuoieparlaeconferma . Essoindicalacagionepercuila fedesi illanguidisce , glierrorisiimpossessano dellementi,l'empietàsembratrionfare . LadivozioneaMariaSS . vascemando nellemassedelpopoloespecialmente in moltiluoghièandataquasiin disusola piapraticaquotidianadelSantoRosario . Edèlapreghieracheravvivala nostra fede ; lapreghieracheMariaprendedal nostrolabbro,presentaalsuoDivinFiglio ; conquestaintercededaGesùognispecie digrazie,specialmentelespirituali , che tengonoilprimoluogo,anzi,direi , sono iltutto . Questapreghieraperòconvienecheab- bialaforzael'efficaciadi quelleparole cheaGesùrivolgevaquell'infelice padre a'piedidelTabor : Credo,Domine,adiuva incredulitatemmeam .Iocredo,Signore, a iutalamiaincredulità(MarcoIX, 23) .

Transcript of Bollettino Salesiano - Ottobre 1884biesseonline.sdb.org/1884/188410.pdf · meditazioni e preghiere,...

ANNO VIII. N. 10 .

Esce una volta al mese .

OTTOBRE 1884

BOLLETTINO SALESIANO

Direzione nell'Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo, N . 32; TORINO

SOMMARIO . - Il Santo Rosario e la parola del SommoPontefice - Enciclica Pontificia - - Le quindici pro-messe di Maria - Il Rosario e la salvezza in una mi-niera - Grazia di Maria SS. Ausiliatrice - Letteradal Brasile - Collegi Salesiani -- Educatorii per fan-ciulle - Festa del Sacro Cuore di Gesù nel collegiodi Alassio - Una passeggiata al Santuario di Crea . -Festa di S . Luigi nel collegio di S . Basilio di Randazzo- L' Amazzonia - La Patagonia e le Terre Australidel Continente Americano - Triduo a S. GiovanniEvang. in Torino -Bibliografia : La mente ed il cuoredi Silvio Pellico - Il vero Anticolerico ed il Rosa

-

rio - La causa delle Anime purganti .

IL S. ROSARIOe la parola del Sommo Pontefice .

É la terza volta in pochi mesi che ilSommo Pontefice Leone XIII leva la vocedal fondo del suo palazzo Vaticano , dalfianco della tomba di S . Pietro, invitandoi fedeli ed imponendo loro di unirsi tuttiinsieme per invocare l'aiuto della Santis-sìma Madre di Dio e Madre nostra, nellepresenti e nelle future imminenti calamità .La prima volta comandava che sul finiredi ogni Messa si recitassero tre Ave eduna Salve Regina con apposito Oremus ;la seconda che con triduo solenne si ono-rasse in modo speciale e in tutto il mondola festa della Natività di Maria Vergine ; edora per la terza volta vuole che si con-sacri a Maria tutto il mese di ottobre collarecita quotidiana del Santo Rosario in ognichiesa e cappella dell'orbe cattolico .

Mesta , affettuosa, energica è la vocedel Santo Padre. Interprete della volontàdi Dio e della sua bontà , che si riversasulla terra dal Cuor dì Maria, messo a sen-tinella e duce della casa del nuovo Israello,Esso compie l' obbligo suo . Gesù Cristo ,nella sala del cenacolo, dopo avere istituitoil SS. Sacramento dell'Eucarestia , imposea lui nella persona di Pietro di confortarenella fede i suoi fratelli : Et tu aliquandoconversus con firma fratres tuos. E tu al-l'occorrenza rivolto conferma i tuoi fra-telli (Luca XXII, 32) . Ed il Papa si volgeai fratelli e figli suoi e parla e conferma .Esso indica la cagione per cui la fede siillanguidisce , gli errori si impossessanodelle menti, l'empietà sembra trionfare .La divozione a Maria SS . va scemandonelle masse del popolo e specialmente inmolti luoghi è andata quasi in disuso lapia pratica quotidiana del Santo Rosario .Ed è la preghiera che ravviva la nostrafede ; la preghiera che Maria prende dalnostro labbro, presenta al suo Divin Figlio ;con questa intercede da Gesù ogni speciedi grazie, specialmente le spirituali , chetengono il primo luogo, anzi, direi , sonoil tutto .Questa preghiera però conviene che ab-

bia la forza e l'efficacia di quelle paroleche a Gesù rivolgeva quell'infelice padrea' piedi del Tabor : Credo, Domine, adiuvaincredulitatem meam . Io credo, Signore,a iuta la mia incredulità (Marco IX, 23) .

Ed il suo fanciullo che era ossesso dal de-monio e steso in terra quasi morto, dopolo più spaventose convulsioni , fu presoper mano da Gesù, risvegliato, ed alzato .II giovanetto potè allora contemplare ilviso amabilissimo del suo Salvatore . In que-sto giovanetto mi raffiguro l'attuale societàe specialmente la crescente generazione ,la quale, quasi salutando Satana a suo prin

-

cipe, si dibatte tra le convulsioni dellemassime più spaventose , dell'incredulitàpiù stupida, dell' odio al suo Creatore eRedentore. Sopra di essa si addensano ineri nuvoloni dei castighi che non tarde-ranno a piombare. Chi la salverà? Lelagrime e la preghiera della Chiesa, il cre-scere della fede in coloro che rimasero fe-deli a Dio, l'invocazione di Colei che fuvergine fedele e tutte le eresie vinse esterminò nell'universo mondo . Alle pre-ghiere dei giusti presentate da Maria, Gesùbenedetto prenderà per mano il miserabilefanciullo, il quale, risanato e rialzato , ri-conoscerà l'amore di quel Dio che ora ri-getta .

Origine e scopo del SS. Rosario.

Ed ecco il fine pel quale il Sovrano Pon-tefice indice la recita del Rosario in tuttoil mondo . Il Rosario è la preghiera dellafede e del risanamento delle nazioni . Leg-gete la storia . Il Santo Rosario fu instituitoda Maria SS. per recare la pace alla terrae riconciliarla con Dio . Nel secolo dodice-sìmo e decimoterzo l'eresia Albigese, me-scolanza dei pìù mostruosi errori e dei co-stumi più scellerati, infestava orribilmentela Chiesa di Gesù Cristo . La contea di To-losa, moltissime città della Francia e spe-cialmente la Linguadoca si erano ribellateall'autorità dei Romano Pontefice. Ognicosa andava a sangue e a tumulto . Coimezzi umani era impossibile ricondurre lacarità fra quei forsennati che avean fattogetto della fede . S . Domenico allora, riso-luto di vincere l'eresia, implorò il soccorsodella Vergine, di Colei che S . Cirillo aveaproclamata nel Concilio di Efeso lo scettrodell'Ortodossia . Venne esaudito. Mentre ungiorno stava vegliando in orazione, futratto in estasi vide Iddio nell'atto cheimpugnati colla destra onnipotente tre acu-

tissìmi strali, già stava per iscagliarli sullaterra, per disfarsi di una genia di uominicosì superbi, viziosi, corrompitori . Dome-nico era atterrito a quello spettacolo, quan-

d'ecco comparisce .Maria SS. che rivolgen-dosi al Divin Salvatore, così gli dice : « Fi-glio mio! Non dimenticate, ve ne supplico,la vostra misericordiosa bontà . Voi nonvolete la morte dei peccatori , ma che siconvertano a penitenza e siano salvi . Eb-bene ! Ecco io stessa mi piglio l'impresadi ricondurvi i traviati sul sentiero dellavirtù, e gli eretici e gli infedeli alla fede .Calmate il vostro sdegno, buttate lungi davoi quelle folgori, placatevi . Io farò sì chegli uomini a voi si consacrino coll'osse-quio della mente, del cuore , della linguae di tutta insieme la loro persona . » Quindisi rivolgeva a S . Domenico e gli diceva« Domenico ! Comprenda la tua mente ilmio pensiero ; va, predica per ogni doveìl mio Rosario ; a te lo raccomando ed aituoi figli ; sarà questo pronto ed efficacerimedio a tanti mali . Rosarium institue ;

h oc tot malis erit remedium.Domenico al lampo di quella luce divina

vide il disegno , la forma , l' ordine dellanovella preghiera . La contemplazione deiprincipali misteri della vita di Gesù CristoSignor Nostro e della sua Santa Madreforma l'ossequio della mente . La preghieravocale del Pater, dell' Ave edelGloriaPatri forma l'ossequio della lingua ; l'af-fetto che si svolge naturalmente da questomeditazioni e preghiere, ripetute le tantevolte e coronate da giaculatorie e Litanie,forma l'ossequio del cuore .

Domenico e i suoi religiosi incomincia-rono tosto a predicare il Santo Rosariocome Maria SS . avealo insegnato, e i po-poli presero a recitarlo . In breve tempole intere popolazioni ritornarono in senoalla Chiesa e quell'eresia dileguossi tal-mente, che più non ne rimase traccia so-pra la terra .

Splendide vittorie ottenute

col S. Rosario .

Da quel tempo il Santo Rosario divennela preghiera non solo dei singoli fedeli ,ma della Chiesa universale, tutte le volteche doveasi ricorrere a Maria SS . per aversoccorso contro i nemici della nostra Fedesantissima .Nel 1573 Pio V ne istituiva la festa ,

in memoria della famosa battaglia di Le-panto , vinta dai Cristiani sui Turchi , ilgiorno stesso in cui le confraternite delRosario facevano pubbliche processioni inRoma e in tutto il mondo cristiano .

Nel 1682 i Turchi in numero di duecen-tomila comparivano sotto Vienna decisi diatterrare quel baluardo dell'Europa cri-stiana . La Chiesa però non avea dimenti-cata la sua prima vittoria e neppure aveaobliato il patrocinio cui essa la doveva . Dinuovo venne invocata Marìa colla recitadel S . Rosario in tutte le chiese ; ed ilTurco fu respinto per sempre dalla spadadi Giovanni Sobieschi .Clemente VI stimò egualmente grazia

segnalatissima della Madonna la splendidavittoria di Petervaradino riportata nell'Un-gheria sulle innumerevoli schiere di Turchidal principe Eugenio di Savoia, generalis-simo delle truppe di Carlo VI imperatore .La battaglia accadde in quello stesso giornonel quale si celebrava la festa della dedi-cazione di Santa Maria ad Nives e quasinello stesso tempo nel quale i Confratellidel Santissimo Rosario nell'alma città diRoma, con pubblica e solenne supplica-zione , con ingente concorso di popolo econ gran pompa religiosa imploravano u-milmente la potente intercessione dellaVergine Madre di Dio aiuto dei Cristiani .Era l'anno 1716 .

Sul principiare di questo secolo es-sendo Pio VII prigioniero di Napoleoneprima a Savona poi a Fontainebleau, aiCristiani , altro più non rimaneva cheimitare i fedeli della Chiesa primitiva ,quando San Pietro era in prigione ; pre-gare. Pregava il venerando Pontefice e conlui pregavano tutti i cattolici , implorandol'aiuto di Colei che è detta : Magnum inEcclesia praesidium : Grande presidio dellaChiesa. E Maria, mossa a pietà dei gemitidel Vicario di Gesù Cristo e delle preghieredei suoi figliuoli, cangiò in un momentole sorti d'Europa e di tutto il mondo .

Indulgenze che si acquistanocolla recita del Rosario .

Per questi splendidi segni della prote-zione di Maria ottenuti per mezzo dellarecita del S. Rosario , i Papi concesseronumerose indulgenze a coloro che prati-cassero questa divozione . - 1. Cento giornid'indulgenza per ogni Pater ed Ave a tutticoloro i quali reciteranno il Rosario intiero,o che ne reciteranno la terza parte . 2. Cin-que anni ed altrettante quarantene a tuttii fedeli che reciteranno la terza parte delSanto Rosario. 3 . dieci anni ed altrettantequarantene, a chi almeno contrito reciti

una terza parte del Rosario in unione dialtri fedeli, in chiesa o in casa che sia . 4 .A coloro i quali ne avranno recitata la terzaparte tutti i giorni per un anno indulgenzaplenaria in un giorno a loro scelta , pur-chè, confessati e comunicati, preghino se-condo l'intenzione del Sovrano Pontefice .5. Indulgenza plenaria nell'ultima domenicadi ogni mese a chi avrà il pio costume direcitare insieme con altri la detta terzaparte di Rosario almeno tre volte la setti-mana, purchè pentito, confessato e comu-nicato, visiti qualche chiesa o pubblico ora-torio ed ivi per qualche spazio di tempopreghi secondo la mente del Pontefice .Per guadagnare queste indulgenze , biso-gna che la corona sia benedetta da un sa-cerdote che ne abbia il potere speciale e chesi aggiunga la meditazione dei misteri allarecita delle decine. Moltissime altre indul-genze furono concesse ai confratelli e alleconsorelle della Compagnia del Rosario .

Il S. Rosario nei tempi passati .

Tante grazie della Madonna, tante indul-genze concesse , resero popolare in tuttoil mondo la recita del Santo Rosario e futra le cause precipue che la fede si con-servasse cosi viva nei cuori , specialmentedegl'Italiani . Nei tempi passati il Rosarioera la preghiera quotidiana delle famiglie,la preghiera che salutava il sole morentecome sospiro a quei giorni eterni nei qualila luce increata più non tramonterà ; eracome il sacerdozio del capo di famiglia acui spettava sempre l'alto onore, mai ri-nunziato di intuonarlo, era un cantico checonsacrava quasi tempio il tetto paterno .Si nasceva, si viveva , si moriva al suonomisterioso e di ineffabile dolcezza dell'AveMaria.Il Rosario era la prima voce materna

che risuonava attorno alla culla del neo-nato bambino ; era l'ultimo sospiro dei pa-renti intorno al feretro che veniva depostonel cimitero all'ombra della croce . Nei giornidell'afflizione era il gemito che chiamavain soccorso Maria , nei giorni della paceera il cantico dell'allegrezza .

Pochi o nessuno osavano sottrarsi allesanta abitudine di recitarlo tutti i giorni,In sul far della sera, se ti recavi a diportosulle spiagge del mare, tu udivi dai nobilipalagi e dai tuguri dei pescatori uscire ilsommesso mormorio del Rosario cui faceaeco l'onda , che melanconica rompevasi

sulle arene della spiaggia . Se ti inoltravinei paesi al di là dei monti, dai vigneti,dalle colline, dalle valli, dalle aie delle a-bitazioni campestri , il venticello ti recavasulle sue ali indistinto e gradito il suonodel Santo Rosario . Se ascendevi sulle piùalte montagne ascoltavi i pastori raccoltiintorno ai loro fuochi ripetere il Santo Ro-sario ; in quella calma sublime rotta solodalla voce dei torrenti, che dai profondivalloni fanno salire la fioca loro voce , tiparea che come nella visione di S . Gio-vanni Evangelista gli esseri inanimati siunissero aglì esseri intelligenti per cantarecon un cantico immenso le glorie di Dio edi Maria SS . I marinai in mezzo alle ster-minate solitudini dell'oceano è col SantoRosario che incominciavano le loro vigiliee pregavano la stella del mare a guidarliin porto sicuro : ed è con questo Rosarioin mano che i Colombo, i Vasco de Gama,i Cavrial e gli altri famosi navigatori sco-privano le isole e i continenti delle Ame-riche, delle Indie e dell'Affrica .

I re, i capitani, gli intieri eserciti è collarecita del Santo Rosario che si animavanoagli eroici combattimenti e pregavano Dio asegnar loro la via della. vittoria . In tempodel celebre assedio di Torino, nel 1707, sivedevano i battaglioni piemontesi anneritidal fumo e dalla polvere ritornare dallemura in piazza S . Carlo e posto un croci-fisso sovra i tamburi accatastati a modo dialtare, recitare il Santo Rosario ; e posciail Santo Rosario precedere il rullo dei tam-buri e lo squillo delle trombe che li richia-mavano sugli spaldi per rilevare i compa-gni stanchi dalle pugne continue . Ed allorafu visto un pugno di eroi sostenere , rin-tuzzare l'impeto di sessantamila nemici esalvare gloriosamente la patria . Oh tempiantichi di fede, ove siete andati? Dovremodunque disperare il rinnovellarsi di questoglorioso passato ? Dovremo sempre assi-stere a questo desolante declinar della fedenei cuori ? Non lo credo! Torneranno queigiorni antichi ? Lo spero ! Dio ha fatte sa-nabili le nazioni . Il cuore degli uomini ènelle mani di Dio, il quale veglia sempresulla sua Chiesa . La Vergine Benedetta èsempre l'Ausilio dei Cristiani , e eziandio

per lei fu detto:Prospera,procedeetregna . La preghiera è onnipotente : Petiteet accipietis . Adveniat regnum tuum !

Ed ecco perchè il Santo Padre grida atutto il mondo che si reciti il Santo Rosa-rio . Perchè si accresca la fede nei figliuoliche alla Chiesa rimasero obbedienti e per

questa preghiera resa efficace dalla fedepiù vivida, Iddio per mezzo di Maria ri-conduca all'ovile le pecorelle smarrite ; etutti insieme i giusti ed i ravveduti fac-ciano risuonare di bel nuovo la terra coicantici del S . Rosario .

ENCICLICA PONTIFICIA« A tutti i Venerabili Fratelli Patriarchi,

Primati, Arcivescovi e Vescovi del mondocattolico aventi Grazia e Comunione conla Santa Sede Apostolica .

» Leone PP. XIII,

» VENERABILI FRATELLI ,» SALUTE ED APOSTOLICA BENEDIZIONE,

» Noi nell'anno passato abbiamo , cometutti sapete , con nostre lettere enciclichedecretato che in tutte le parti del mondocattolico, per ottenere il soccorso celestea favore della Chiesa messa a così dureprove , la possente Madre di Dio sarebbeonorata secondo il santissimo rito del Ro-sario durante il mese di ottobre . Ciò fa-cendo, abbiamo seguito il Nostro propriogiudizio e l'esempio dei nostri predeces-sori che nei tempi più difficili della Chiesacon uno zelo sempre più grande di pietà,hanno usato di cercare un rifugio pressol'Augusta Vergine e implorare il suo aiutocon supreme preghiere .

» La Nostra volontà è stata dovunqueubbidita con un tal fervore ed una taleconcordia degli animi che ne è uscito fuoriuna prova luminosa dell'ardore per la re-ligione e la pietà che esiste nel popolo cri-stiano, della speranza universale che sifonda nella protezione celeste della Ver-gine Maria . Questo fervore di una pietà edi una fede dichiarata Ci ha recato unsollievo ed una grande consolazione ; e Noilo confessiamo in mezzo a queste noie e aquesti mali il cui fardello pesa sopra diNoi, Ci ha dato coraggio a sopportarnedi più gravi ancora, se egli è nel voleredi Dio che gli abbiamo a sopportare . Per-chèchè mentre che lo spirito di preghiera sispande sopra la casa di David e sopra gliabitanti di Gerosolima, Noi siamo condottia sperare certamente che un giorno IddioCi esaudirà ; e che sentendo pietà per levicissitudini della sua Chiesa, Egli ascol-terà in fine le preghiere di coloro che l'im-plorano per mezzo di Colei chi ha voluto

che fosse la dispensatrice delle grazie ce-lesti .

» Per la qual cosa, innanzi alla perma-nenza delle cause che Ci hanno portato adeccitare la pietà pubblica nell'anno caduto,Noi, come l'abbiamo detto, abbiamo cre-duto debito Nostro, o venerabili Fratelli ,di esortare ancora in quest'anno i popolicristiani a perseverare in questo modo dipreghiere e in queste formole dette delRosario di Maria, e a meritare così l'effi-cace protezione della possente Madre diDio. Poichè i nemici del nome cristianomettono una tale ostinazione nei loro pro-positi, i difensori non debbono avere unavolontà meno costante , quando special-mente il soccorso celeste e i benefizi cheDio ci dà, sono il più delle volte frutti dellanostra perseveranza .

» E giova il richiamare alla memorial'esempio di quella grande Giuditta , verotipo della Vergine benefattrice , che re-presse la stolta impazienza dei Giudei chevoleano stabilire a lor grado il giorno incui Dio doveva soccorrere la città oppressa .

» E buono ancora di osservare l'esem-pio degli Apostoli che hanno aspettato ildono immenso del Paracleto a loro pro-messo, perseverando unanimemente nellapreghiera con Maria, Madre di Gesù .

» E veramente trattasi ora di un'intra-presa ardua e di grande importanza, quelladi umiliare nell'orgogliosa cima della suapotenza un inimico antico e astutissimo ,di restituire la libertà alla Chiesa ed alsuo Capo, di salvare, di proteggere i ba-luardi sui quali riposano la sicurezza e lasalvezza della umana società . Pertanto con-viene vigilare perchè in questi giorni dilutto per la Chiesa, il santo uso del Rosa-

rio di Maria sia osservato con zelo epietà, tanto più che questa preghiera es-sendo composta in guisa da considerareper ordìne tutti i misteri della nostra sa-lute, è attissimo a rinfervorare lo spirito dipietà .

Cosi all'avvicinarsi dèl mese di ottobre,mese in cui si celebra la solennità consa-crata a Maria Vergine del Rosario , Noiabbiamo deciso di rinnovare, ancora perquest'anno tutte le prescrizioni stabilitenell'ultimo anno . Decretiamo quindi e or-diniamo che dal primo giorno di ottobreal secondo di novembre in tutte le chieseparrocchiali , ìn tutti i santuari pubblicidedicati alla Madre di Dio e in altri ascelta dell'Ordinario, si reciti ogni giornoalmeno le cinque decadi del Rosario ag-

giungendovi le Litanie : se è nel mattinosi dirà la S . Messa durante le preghiere,se dopo il mezzogiorno sarà esposto all'a-dorazione il SS . Sacramento e in seguito sidarà la benedizione .

» Noi desideriamo che le Confraternitedel Rosario, dovunque, ove le leggi lo per-mettono, facciano una solenne processioneper le vie ad eccitamento della pubblicapietà .

» Per ciò poi che riguarda l'Italia èoggi sopratutto necessario di implorare conla preghiera del Rosario l'aiuto della Ver-gine mentre che una calamità impensataè venuta tra noi prima che minacciata .La peste asiatica passando i limiti che lanatura seguendo la volontà di Dio parevaassegnarle, ha invaso le spiaggie popola-tissime di un porto francese e di là le re-gioni limitrofe dell'Italia . Si vuole dunquecercare un rifugio appresso di Maria, ap-presso di Colei che la Chiesa chiama a giustotitolo e a buon diritto la salutare , l'ausi-liatrice , la protettrice, affinchè propiziaalle preghiere che le sono gradite, Ella sidegni apportarci il soccorso implorato e dicacciare lungi da noi l'impuro morbo .

» Noi per aprire alla pietà cristiana itesori celesti della Chiesa rinnoviamo tuttele indulgenze concesse nel passato anno .

A tutti coloro che ai giorni prescritti a-vranno assistito alla recita pubblica delRosario e che avranno pregato secondo laNostra intenzione, ed eziandio a coloro che,impediti da una causa legittima , avrannofatto questo in privato, concediamo per cia-scuna volta una indulgenza presso Dio disette anni e di sette quarantene . A coloropoi che nel tempo detto avranno compiutiquesti esercizi dieci volte almeno sia pub-blicamente nelle chiese, sia per de' giustimotivi nell'interno della loro casa, e chesi saranno confessati e comunicati, conce-diamo sopra il tesoro della Chiesa la graziaplenaria dei loro peccati . Concediamo purequesta grazia plenaria dei peccati e la re-missione delle pene a tutti coloro che, sianel giorno della festa della Beata Verginedel Rosario , sia in un giorno qualunquedell'ottava seguente, si saranno confessatie comunicati, e avranno supplicato Dio ela sua Madre Santissima secondo la Nostraintenzione in un edifizio sacro al Signore .

» Volendo ugualmente provvedere a co-loro che vivono alla campagna e che sonospecialmente nel mese di ottobre impeditidalla coltura dei campi , concediamo chetutto ciò che abbiamo qui sopra decretato

come pure le sacre indulgenze da guada-gnarsi nel mese di ottobre , possa esseredifferito ai mesi seguenti di novembre e didicembre secondo la decisione prudentedegli Ordinari .» Non dubitiamo punto , o venerabili

Fratelli, che frutti ricchi ed abbondantinon rispondano a tali sforzi, soprattutto sele Nostre piantagioni che la vostra solleci-tudine avrà inaffiate ricevano dal cielol'abbondanza della grazia di Dio per il lorosviluppo. Noi teniamo per certo che il po-polo cristiano si mostrerà obbediente allaNostra parola ed alla Nostra autorità apo-stolica con quella fede e quel fervore dipietà di cui dette l' anno passato amplis-sima prova .

» Voglia la Patrona celeste, invocata conla preghiera del Rosario, assisterci propi-zia, e far sì che, tolta ogni dissidenza diopinioni, e restaurata la causa cristiana intutte le parti del mondo, Noi ottenghiamoda Dio la tranquillità desiderata della Chiesa .

» In pegno di questo benefizio, a Voi,al vostro Clero e ai popoli confidati allevostre cure mandiamo con amore la bene-dizione Apostolica .» Dato in Roma presso S . Pietro il 30

agosto 1884, settimo anno del Nostro Pon-tificato .

» LEONE PP. XIII . »

LE QUINDICI PROMESSE DI MARIAAI DIVOTI DEL SUO ROSARIO (*)-

1. Chi mi servirà costantemente recitando ilmio Rosario, riceverà qualche grazia speciale .2. A tutti coloro, che divotamente reciteranno

il mio Rosario, prometto la mia specialissimaprotezione e grazie grandi .3. Il Rosario sarà un' armatura potentissima

contro l'inferno , distruggerà i vizi , dissiperà ilpeccato ed abbatterà le eresie .

4. Esso farà rifiorire le virtù e le opere sante,farà conseguire alle anime le copiose misericordiedi Dio, e tirerà i cuori degli uomini dall' amorevano del mondo all'amore di Dio, e li solleveràal desiderio delle cose eterne . Oh quante animesi santificheranno con questo mezzo !5. L'anima che si raccomanda col Rosario, non

perirà .6. Chiunque reciterà divotamente il SS. Rosa-

rio colla considerazione de' suoi sacri misteri nonsarà oppresso da disgrazie , non verrà castigatodalla giustizia di Dio , non perirà di morte im-

(*) Fatte al Patriarca S. Domenico.

provvisa, ma si convertirà se peccatore e si con-serverà in grazia , se giusto , e sarà fatto degnodella vita eterna .7. I veri divoti del mio Rosario non morranno

senza i SS . Sacramenti .8. Voglio che i recitanti il mio Rosario in vita

ed in morte abbiano il lume e la pienezza dellegrazie , ed in vita ed in morte sieno ammessi apartecipare ai meriti dei beati nel paradiso .

9. Io , alla giornata , libero dal purgatorio leanime divote del mio Rosario .

10. I veri figliuoli del mio Rosario goderannouna grande gloria in cielo .

11. Tutto quello che chiederai per il Rosario,impetrerai .

12 . Coloro che propagano il mio Rosario , sa-ranno da me soccorsi in ogni loro necessità .

13. Io ho impetrato dal mio Dìvin Figliuoloche tutti quelli della Confraternita del Rosariopossano avere a loro confratelli tutta la corte ce-leste in vita e in morte .

14. I recitanti il mio Rosario sono miei figliuolie fratelli a Gesù Cristo mio unigenito .

15. La devozione al mio Rosario è un gransegno di predestinazione .

IL ROSARIO

e la salvezza in una miniera .

Il 20 giugno si sprofondava per l'altezza di100 metri l'ingresso di una miniera a Schwien-tochlowitz nell'Alta Slesia, mentre trovavansi nel-l'interno di essa 43 minatori . Era un immensoacervo di macerie che ostruiva l'ingresso dellagalleria . Ciascuno li credette perduti, poichè sem-brava impossibile poter rimuovere tanta mole dipietre e di terra prima che i sepolti fossero morti .Quindi attoniti gli altri operai stavano osservandoquella rovina, e dichiarando cosa impossibile sàl-vare i compagni, erano sul punto di abbandonarlialla loro sorte . Ma un impiegato della miniera ,il signor Reifland ,fervoroso cattolico insistetteperché si desse mano ai lavori di dissotterramento .Immantinente i direttori e i proprietari delle mi-niere, le autorità, compreso il presidente della pro-vincia di Slesia, fecero a gara nello spiegare il piùlodevole zelo . Migliaia di persone erano accorse sulluogo . Dopo un lavoro penosissimo di sei ore, sigiunse a scoprire l'entrata della galleria . Nessunpuò descrivere l'ansia solenne di quell'istante e ilsilenzio generale che seguì il grido : - È sco-perta ! - I primi operai penetrarono nel cunicolo .I quarantatrè sepolti stavano distesi immobili . Eranoancor vivi, ma in essi si notava appena un soffiodi vita . Trasportati immediatamente fuori, vennerloro prodigati i necessari soccorsi ; dopo di chei più non tardarono a ristabilirsi . Essi racconta-rono che, durante il loro soggiorno sotto terra,non avevan quasi mai cessato di recitare il Rosa-rio e d'invocare santa Barbara, patrona delle mi-niere . La loro fede fu degnamente ricompensata .

Allorquando l' ultimo di essi venne tratto fuoridella miniera, il direttore signor de Auenson in-vitò le 3,000 persone presenti a render pubblica-mente grazie a Dio, e tosto la folla intonò il TeDeum in tedesco con un fervore e con una espres-sione che commossero fino alle lacrime .

GRAZIA DI MARIA SS . AUSILIATRICE .

Sia benedetta la SS . Vergine che non cessa dispargere a larga mano i suoi favori su coloro chea lei ricorrono con fiducia figliale . Ecco una provanovella del suo potente patrocinio .

Guarigione della difterite e conseguenze .

Nel maggio 1880 Evangelina, graziosa fanciullettadi anni cinque fu assalita da una difterite dellaspecie più maligna, che non ostante tutti i più di-ligenti soccorsi dell'arte faceva temere assai dellasua vita. Richiesto il Sacerdote Giacomo Bellia,la benedisse colla reliquia del B . Benedetto Giu-seppe Labre ed avvicinandosi il 24 maggio pro-mise di celebrar per lei la S . Messa nella Chiesadi Maria SS . Ausiliatrice in Torino. Così fece, edal suo ritorno da Torino trovo l'Evangelina fuoridi pericolo .Ma che ? La malattia le aveva lasciato un triste

ricordo. Le era rimasto un difetto gravissimo nellavista, in un braccio , nella gamba destra e nellalingua per cui non poteva farsi intendere ne reg-gersi in piedi . Qual dolore per tutta la famiglia !E senza speranza, perchè i medici consultati asse-rirono d'accordo essere ciò un inconveniente, con-seguenza della malattia per i fortunati che rie-scono a campar la vita . Ecco dunque divenire ladesolazione della famiglia , quella che prima neera la gioia e l'ornamento .

La madre desolata, vedendo che i mezzi umanierano pienamente esauriti , pensò di riccorrere aicelesti . Delibera perciò di approfittarsi dell'Espo-sizione di Torino, onde cogliere l'occasione di cor-rere a prostrarsi ai piedi di Maria Ausiliatricenel suo rinomato Santuario . Va infatti , supplicaMaria SS. con calde lagrime di farle la graziacompleta, promette di vestir per tre anni la suaEvangelina con abito di color ceruleo, di condurlase guarita a Torino a ringraziarla nel suo San-tuario , di allevarla a Lei divota . Ciò avvenivadalle ore 9 alle 10 del mattino .

Il giorno dopo ritorna a casa e la prima a far-sele incontro al rumor della vettura ed a gridarea voce chiara : Mamma hai fatto buon viaggio?fu appunto Evangelina . A tal vista la madre fuoridi sè si slancia dalla carozza, non può credere agliocchi suoi vedendo la figlia interamente guarita ,abbraccia e bacia Evangelina , e corre dalla suo-cera a domandare quando fosse venuto tale mirabile cambiamento. La suocera le risponde : Ieridalle 9 alle 10 del mattino la bambina cominciòa ricuperare la vivezza primiera dello sguardo, aparlar più chiaro e ritornare a poco a poco ma

in poche ore alla perfetta sanità che avea godutoprima della difterite . Si immagini chi può la rico-noscenza della famiglia per Maria SS . Ausiliatrice .Par parte mia rinunzio a descriverla .

Ecco il fatto esposto tal quale accadde e tal qualelo racconta e le racconterà sempre la madre for-tunata che si sottoscrive qui sotto . In fede

E . A . BELLIASac . GIaCoMo BELLIA Pr.

LETTERA DAL BRASILE .

S. Paolo, nel fausto giorno di S . Giovanni Battista.MIO VENERATISSIMO PADRE,

Ho passato questo giorno in preda ad emozionisvariatissime e prima di raccogliermi a riposo ,sebbene l'ora sia assai inoltrata, voglio scriverlequeste poche linee per isfogo del mio cuore e persua consolazione .

E inutile che le dica che in ogni luogo ed inogni istante mi seguiva il pensiero delle commo-ventissime feste, che oggi avrebbero luogo in To-rino nel nostro caro Oratorio , intorno al nostroamatissimo padre ; ed io al trovarmi sì lungi, sisolo , mi sentiva alle volte stringere il cuore .La mestizia mi ha predominato in tutto il giorno .Invano mi sforzava di scuotere dall' animo mioquesta melanconia col pensiero che stando qui pervolontà del mio Padre e per dar gloria a Dio mitrovava pure vicino al suo cuore ; ma invano, poichèmi ritornava sempre più forte c più viva una speciedi innocente invidia a miei cari confratelli d'Italiache m' immaginava quest'oggi giubilanti intornoa Lei .

Io sono giunto a S. Paolo la sera del 19 diGiugno , per assistere l' indomani alla solennebenedizione della nuova Chiesa del Sacro Cuoredi Gesù offerta ai Salesiani . Ma per ragioni im-previste la si dovette differire di pochi giorni ecosì fu riservata questa commovente cerimonia perquest'oggi, onomastico di D . Bosco . Vi concorseuna gran folla di popolo, ed il zelantissimo Vescovo,circondato del Capitolo, da molti buoni sacerdotie dai chierici del Seminario ; cominciò alle diecila benedizione della Chiesa, dei sacri vasi e degliarredi già regalati pel divin culto . Poscia vi sicelebrò solennemente la s . Messa, assistita pon-tificalmente dal Vescovo, con musica ed orchestraed uno stupendo discorso recitato dal R . CanonicoRodriguez, Vicario generale della diocesi di SanPaolo, uomo di molta dottrina e grande eloquenza .Tutti erano commossi dalla magnificenza di questafunzione che durò ben quattro ore, terminando alledue pomeridiane . L'attuale edifizio comprende soloil coro e il presbitero della chiesa pregettata ,eppure è già sì grande e sì bello che rapisce ecommuove . Le belle pitture che adornano questaparte dell' edifizio , il magnifico altare , sor-montato da una preziosissima statua di GesùCristo in atto di indicare il suo divin Cuore tutto

in fiamme , la vasta ed elegante tribuna peicantori, tutto offre un insieme sì devoto e sìmaestoso che tocca il cuore .

Fuori poi, a un lato della chiesa s'innalza unmaestosissimo edifizio con spaziosi porticati e vastesale, che raggiunge in altezza la parte nuova delCollegio di Lanzo e ne equivale forse la metà inestensione . Ci manca solo il tetto ed i diversi pa-vimenti, che presto si spera di condurre a terminee poscia potrà ben ricoverare un centinaio di po-veri giovanetti .

Le confesso che io strabigliai al vedere già cosìprogredite le costruzioni, che appena otto mesi fasi cominciavano dietro mia indicazione ed inco-raggiamento .

Fin di domani l'ottimo Vescovo vorrebbe giàfarne donazione incondizionata davanti a pubbliconotaio ; ma con mia grande afflizione io non potròancora accettare, finché non abbia ricevuto da Lei laesplicita approvazione, che spero non tarderà moltoad arrivare .

Il Sacro Cuore di Gesù a cui è consecrata lanuova chiesa e la nuova casa saprà ben Lui to-gliere ogni ostacolo all' attuazione di questo pro-getto, che deve ridondare tutto a sua gloria .

Io non faccio altro che esporlo umilmente a Leimio amatissimo Superiore , perchè ne faccia quelcento che crede. A mio parere questa casa è di tantaimportanza e di tante speranze, che non avrei ri-morso di dedicarvi io stesso tutte le mie forze etutta la mia vita. Le limosine continuano e l'operava innanzi con vigore . In questa chiesa pensa ilVescovo fra poco di consecrare tutta la sua diocesial Sacro Cuore di Gesù e tiene già pronta unabella Pastorale in proposito, colla data di que-st'oggi .

Ben vorrebbe avere già fin d' ora due Missio-nari Salesiani per tener vivo il culto di questocaro Santuario ; ma per adesso non è possibilecontentarlo, verrà però il giorno in cui non due, mamolti Salesiani, con una grossa schiera d'innocentifanciulli faranno coro intorno al Cuore SS . di Gesù,rinnovando in terra gli spettacoli del Paradiso !

Oh! se potessi parlarle a viva voce e dirletutte le ragioni e le circostauze che perorano infavore dell'accettazione di questa casa che mi statanto a cuore! Ma mi rimetto interamente a Lei,che certo ama assai più di me e Dio e le animee la Congregazione nostra e sempre venererò qua-lunque cosa ella decida . Se ritorno su questo ar-gomento è perchè mi ci credo obbligato, essendostato da Lei stesso incaricato di provvedere, comeIspettore, alle Missioni di questo sventurato paesedel Brasile .

Mi perdonì intanto e raccomandi al Signorequesti buoni Cooperatori Salesiani, che tanto so-spirano il nostro arrivo, e con tanto zelo e sacri-fizi si adoperano per provvederci la casa ed imezzi per fare del bene .

Domani stesso io ritornerò a Nictheroy, di dovefra otto giorni m'imbarcherò pel Rio della Platadove sono atteso con ansietà. Oh ! se appena ar-rivato vedessi giungere colà l'amatissimo D . Ca-gliero, portatore dei sospirati aiuti per questa miapovera ispettoria! Ne prego ogni giorno Iddio, e

con tutto l'affetto ed ardore del mio cuore miraccomando pure a Lei in questo suo caro giorno ,onomastico, in cui tanti favori concede a' suoi figliche l' attorniano affettuosi . Oggi ho pregato , hosospirato molto , ho invocato la protezione delSacro Cuore di Gesù su di Lei, su di me, sopratutti i confratelli e giovanetti nostri ; e calda-mente implorai pure il patrocinio di S . Gio . Bat .di cui ho predicato il panegirico nella chiesa delMonastero della Madonna della Luce , dove sonoospite .

Finisco, pregandola ancora una volta che si ri-cordi di me, che tanto la amo e venero e che sempredesidero di essere

Suo Dev. figlio per Gesù CristoSac . LUIGI LASaGNA .

COLLEGI SALESIANI.

Le famiglìe, le quali hanno figli da mettere ineducazione, bramano di conoscere gli Istituti, cheporgono loro comodità e sicurezza per collocar-veli a suo tempo . Per la qual cosa noi diamo quìbreve cenno di alcuni Collegi Salesiani in Italia,nei quali si fa quanto occorre per garantire agliallievi moralità, scienza e sanità, e ai quali i no-stri Cooperatori e Cooperatrici possono indiriz-zare con tranquillità di coscienza quei giovanetti,che intendessero di percorrere la carriera deglistudi .

Oltre l' Oratorio di S . Francesco di Sales inTorino, l'ospizio di S . Vincenzo de' Paoli in Sam-pierdarena , l' ospizio di S . Pietro in Nizza Ma-rittima, l'ospizio della Croce in Lucca, la ColoniaAgricola di Moliano Veneto , l' ospizio di MariaImmacolata a Firenze e quello di S. Benigno Ca-navese, vi sono i Collegi di Borgo San Martino,di Penango , di Lanzo Torinese, di Varazze , diAlassio, di Este, di Magliano-Sabìno , e di Ran-dazzo in Sicilia .

In questi Collegi l' insegnamento comprende ilcorso Elementare e Ginnasiale, ed è impartito damaestri e professori patentati , e secondo i pro-grammi governativi . Nel Collegio di Alassio vi èpure il corso Liceale .

Borgo S. Martino è un paesello della Diocesidi Casale Monferrato , sulla linea di Alessandria-Vercelli, con stazione a pochi passi dal Collegio .

Penango è pur esso della Diocesi Casalese, postosopra amena collina presso Moncalvo , colla sta-zione propria sulla linea Asti-Mortara .Lanzo dista dodici miglia da Torino a piè delle

Alpi , e vi si va per ferrovia con più corse algiorno .

Varazze, Diocesi di Savona, trovasi sulla lineaGenova-Ventimiglia , e si arriva da Genova inun'ora e mezza di ferrovia .

Alassio, Diocesi di Albenga, trovasì sulla stessalinea Genova-Ventimiglia .

Este, città del Veneto, si trova sulla linea fer-roviaria di Padova-Bologna .

Macjliano-Sabino, è sulla ferrovia Roma-Firenze,colla stazione a Borghetto, a due ore dalla Capi-tale del mondo cattolico .Randazzo, posta sopra un ameno altipiano del

monte Etna, è come un centro della rete e dellevie provinciali di Messina, Catania, Nicosia , Mi-stretta. La stazione ferroviaria più vicina a Ran-dazzo è quella di Piedimonte sulla linea Messina-Catania .

In quasi tutti questi Collegi vi sono due gradidi pensione. La prima varia da L. 35 a 40 men-sili ; la seconda da L. 24 a 30 .

Per avere i rclativi programmi , e per le do-mande di accettazione bisogna dirigersi ai Diret-tori dei singoli Collegi , oppure al Sac . GiovanniBosco, via Cottolengo, n . 32, Torino .

EDUCATORII PER LE FANCIULLE.

Oltre ai mentovati collegi pei giovanetti , visono pure sei Educatorii per le fanciulle, il primonella città di Chieri sotto il titolo di Santa Te-resa, il secondo in Nizza Monferrato sotto il nomedella Madonna delle grazie , il terzo al Torrionedi Bordighera , e il quarto , il quinto , il sestonelle ridenti saluberrime colline circostanti l'Etna,a Bronte, a Mascali , e a Trecastagne in Sicilia,diretti dalle Suore di Maria Ausiliatrice .

Scopo di queste Case di educazione si è di darel'insegnamento scientifico e morale in modo , chelasci nulla a desiderare per una giovanetta di o-nesta e cristiana famiglia, cioè arricchirne la mentedi utili cognizioni, educarne il cuore a sode e cri-stiane virtù , addestrarla ai lavori femminili , einformarla a quei principii di civiltà , che sonorichiesti dalla sua condizione .

L' insegnamento è dato da maestre legalmenteapprovate . Esso abbraccia le 4 classi elementari,vale a dire : corso di lingua italiana , calligrafia,aritmetica, sistema metrico, e tenuta dei libri peruso domestico . La declamazione , ed uno specialeesercizio nello stile epistolare fanno eziandio partedell' insegnamento. Si danno pure lezioni di dise-gno , di lingua francese e di piano forte ; ma arichiesta e a carico dei parenti delle allieve .

I lavori femminili consistono nel fare gli abitiproprii, secondo la condizione delle allieve, lavoria maglia, calze, camicie, rappezzare, soppressare,far merletto e tutti i lavori più ordinarii di unaonesta famiglia .

La pensione mensile è di lire 24 , e si paga atrimestri anticipati .

Le domande di accettazione e deì programmi sipossono fare alla rispettiva Direttrice , od ancheal Sacerdote Don Giovanni Bosco, Superiore del-l'Oratorio di S. Francesco di Sales, Torino .

La città di Nizza Monferrato è una delle prin-cipali stazioni della ferrovia tra Alessandria eCavallermaggiore .

Quella di Chieri ha comunicazione diretta collaferrovia Torino-Chieri , e con le linee Torino-A-

lessandria, Torino-Cuneo , Torino-Savona con fer-mata a Troffarello .

Quella di Bordighera è sullo stradale della ma-rina che da Ventimiglia conduce a Bordighera ,luogo ameno e di dolce soggiorno agli Inglesi nellarigida stagione d'inverno.

Se la cristiana educazione dei ragazzi è ai giorninostri di massima importanza, non di minor mo-mento si è la buena istituzione delle fanciulle .Una figlia saggiamente istruita, e cristianamenteeducata riesce una benedizione, un angelo, un so-stegno, una sorgente di prosperità e di pace peruna famiglia . Guai invece se la giovanetta cre-scerà incolta ed ignorante , peggio poi se verràguasta nelle idee e corrotta nel cuore ! Non vi èmale peggiore che una donna cattiva .

Lo scopo precipuo dei Salesiani essendo quellodella cristiana educazione della gioventù, noi ver-remmo meno ad una parte del nostro dovere, senon inculcassimo ai nostri Cooperatori e Coopera-trici di aver massima cura delle fanciulle delleproprie famiglie , e di quante altre sono in loropotere .

Perciò cogliamo di buon grado questa propiziaoccasione per raccomandar loro i sopraddetti In-stituti di Chieri e di Nizza, di Bordighera Tor-rione e ai Siciliani quello di Bronte, Mascali e Tre-castagne . Se qualcuno avesse giovanette da col-locare in Casa di educazione , oppure gli venisseil destro di porgere a qualche famiglia un oppor-tuno consiglio, veda di approffittare di questi E-ducatorii , e farà un' opera da vero CooperatoreSalesiano .

FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ

NEL COLLEGIO DI ALASSIO .

Il 22 del mese di Giugno fu giorno di festa edei più belli nel Collegio nostro di Alassio . Ri-corderanno i benemeriti Cooperatori e le beneme-rite Cooperatrici l'articolo inserito nel Bollettinodel passato Gennaio in cui si parlava d'una graziache il Collegio miracolosamente otteneva dal cuoreSacratissimo di Gesù e le parole dell' EgregioDirettore Professore D. Cerruti Francesco di vo-lerne a suo tempo celebrare solennissima festa .La festa si celebrò e fu veramente una festa delcuore ; erano i cuori di più centinaia di giovanettiche uniti ai loro superiori ringraziavano il CuoreSantissimo di Gesù dei lavori concessi e ne pre-gavano l' amore e la protezione per l' avvenire ;erano i cuori di numerosi abitanti della città, chemossi dai canti, dai suoni festosi e più dall'amoreardente a questo Cuore Santissimo , traevano infolla al suo altare a riceverne benedizioni, a par-tecipare della festa . E quali fossero i loro senti-menti di amore e di riconoscenza lo dimostrò laloro frequenza al triduo di predicazione e meglioancora si vide nell'accademia Religiosa-Letterariadatasi la vigilia della festa . Al grido « Evviva ilSacro Cuore di Gesù » si apriva l'Accademia dal

Direttore con acconcie parole ed infuocate dallapiù ardente carità ; e continuavasi con dotti di-scorsi di quei professori con scelte composizioniin prosa e in versi, lette o declamate dagli alunnid'ognuna delle molte classi di quell'Istituto, dallaIa Elementare , alla più alta Liceale . Il mattinodel 22 Messa letta, Comunione generale dei con-vittori, di tutti gli addetti al Collegio e di moltidei fedeli accorsivi , durante la quale si esegui-rono eccellenti tratti di musica sacra . Verso leore nove il popolo di Alassio si era riversato sullevie e i giovani del Collegio in bell' ordine schie-rati stavano attendendo il Venerando prelato delladiocesi Mons. Filippo Allegro. Appena apparve lacarrozza vescovile , la gioia erompe , e l' insigneprelato vi è accolto fra il plauso, le musiche, glievviva di tutti . Degnavasi egli passare in Collegiotutto quel giorno, assistendo nel mattino pontifi-calmente alla Messa celebrata dal Rev. PrevostoTeol. Francesco Dellavalle , ed impartendo eglistesso nella sera la SS. Benedizione col Venerabile .Nella Chiesa splendidi gli addobbi , sontuosi gliapparati, classica la musica e maestrevolmente e-seguita . E qui ricordiamo un bellissimo mottettoappositamente composto dal maestro di musica delCollegio, a due cori con accompagnamento di mu-sica istrumentale e di scelta orchestra la cui ese-cuzione fu ripetuta alla sera . Ma io ricorderòsempre la commossione e la gioia provata da mee da tutti allorche infocati dalle calde parole delpio panegerista e vivamente compresi dalla realepresenza di Gesù esposto in Sacramento, si presentòil Direttore , e in modo solenne consecrava sestesso, gli alunni, le persone e le cose tutte delCollegio al Cuore dolcissimo di Gesù! Compiute lefunzioni religiose della sera, il Collegio dava di sèla più vaga mostra, tutto parato a festa, adorno dibandiere, di drappi, di stemmi, di fiori e splendentein ogni parte per cento e cento faci . La giocon-dissima solennità si chiuse infine colla rappresen-tazione teatrale dell' Opera « Il Fabbro » melo-dramma in due atti del M° De-Vecchi felicementeeseguito dai bravi convittori , nè interrotto chedalle continue acclamazioni degli spettatori, signorie popolo accorsovi in numero .

Tale si fu in Alassio la festa del Sacro Cuoredi Gesù la quale se fece paghi e contenti i cuoridi quei buoni giovani e di quanti vi presero partelasciando sfogo nell'effondersi dei loro affetti, digrande contento altresì pensiamo sia tornato aquesto Cuore dolcissimo , il quale sia in eternobenedetto e sempre, si abbia di simili trionfi . Adeternare poi la memoria di sì bel giorno i giovanettidel Collegio concorsero con vero slancio ad unaquestua per provvedere di un acquasantino in marmola chiesa nostra del Sacro Cuore di Gesù in Romaal Castro Pretorio. Furono raccolte oltre L . 300le quali unite a quelle già offerte questo invernoa tal fine per l' onomastico del Direttore , alleobblazioni dei privati informati della cosa , rag-giungono ormai la somma di circa L . 600.

UNA PASSEGGIATA AL SANTUARIO DI CREA,

MOLTO REV. SIGNOR DIRETTORE,

Com'ella ben sa, i giovani del Collegio S . Carloin Borgo S. Martino, che desiderano passare coiloro superiori le vacanze autunnali, si recano ognianno a villeggiare in Penango, delizioso paesellosulle colline del Monferrato presso Moncalvo . Colàuniti con quelli che rimasero del Collegio S . Pio V,formano come un sol corpo ; e membri di una stessafamiglia .

Or bene, con questo piccolo nucleo di giovani,il giorno diciotto di questo mese fummo al San-tuario di Crea per impetrare la protezione dellaSS. Vergine ed insieme per ricrearci in quell'a-mena passeggiata .

Eravamo partiti molto di buon mattino, ed allesette già eravamo giunti e ci riposavamo sotto ilporticato del Santuario, aspettando l'ora stabilitaper ascoltare la S. Messa e dare il nostro affet-tuoso saluto alla buona Madre Maria .

Il giorno era bellissimo ; amorevoli oltre ogninostra aspettazione furono le accoglienze avutedal M. Rev. Prevosto di Penango D . GiuseppeGaravelli, che da alcuni giorni si trovava a Crea,e dai Reverendi Padri Francescani, i quali ci fu-rono cortesi del locale , della cucina e di quantooccorreva a noi in quell'occasione . Tutto ci presa-giva una giornata di gran festa, e non ci ingannammo .

I più degli alunni si disponevano per comin-ciarla bene a ricevere i SS . Sacramenti dellaConfessione e della Comunione . Quando ci si an-nunzia che S . E. Rev.ma Monsignor Nazari di Cala-biana, Arcivescovo di Milano, desidera di celebrareegli stesso la S. Messa pel nostro piccolo drap-pello di circa sessanta persone . Una gioia improv-visa si diffuse fra tutti . Allora fu un tempestaredi domande da parte dei giovanetti ripieni di ma-raviglia e contentezza . - Proprio l'Arcivescovodi Milano diceva l'uno . - Benché sia tanto inol-trato negli anni, seggiungeva un altro, vuol pren-dersi tanto incomodo ! - E sì che è di salutecosì malferma ! ripigliava un terzo . - Quanto de-v'essere buono ! esclamavano tutti.

In questo mentre, dato il segnale , ognuno sirecò in chiesa, e all' apparire del Venerando Ve-gliardo i musici cantarono il mottetto : Sit nomenDomini benedictum dell'egregio Maestro Monsi-gnor Cagliero ; ed altri canti eseguirono pure conmaestria durante la Comunione ed alla fine dellaS . Messa. Intanto un buon numero di giovani edaltre persone si accostava a ricevere il Pane de-gli Angeli con un contegno e fervore veramenteedificante . Ma quello che colmò il nostro contentosi fu dopo la S . Messa, quando contro ogni nostraaspettazione S . E. degnavasi volgere un affettuosodiscorso ai giovani, ai superiori e al nostro amatoPadre D. Bosco .

Disse com'egli salutava di tutto cuore quellaschiera di giovani in un con i loro superiori, siperché prostrati dinanzi alla Vergine Santa, lesi dimostravano con quest'atto figliuoli ossequenti,

sì perché provenienti dall'antico collegio di Mira-bello, ora trasferito in Borgo S . Martino, che fuil primo seme sparso nel Monferrato da quel-l'uomo provvidenziale che é D . Bosco . Quel semefruttificò ; ed ora apporta utile grande alla so-cietà e alla S . Chiesa non solamente qui nel Mon-ferrato e nell'Italia tutta, ma e nella Francia enella Spagna e nelle più remote Americhe .

Quindi eccitava e ravvivava nel cuore dei giovanila divozione alla Vergine Santissima, additandolacome argine potentissimo contro la malvagità delnostro secolo, come guida e protettrice della gio-ventù nell'arduo cammino della vita, e come portosicuro dell'eterna salute .

Li esortava ancora ad essere docili ed obbedientialla voce dei superiori, assicurandoli che a questasola condizione avrebbe potuto uscire dal Collegiogiovani cristiani educati nella mente e nel cuore ;a questa sola condizione tornare di consolazionealle proprie famiglie , di grande vantaggio a sestessi ed alla civile società .

Rivolto poi ai maestri e superiori, loro met-teva innanzi D. Bosco quale modello e guida ; liesortava a volerne seguire le norme, e a non la-sciarsi sbigottire dalle difficoltà grandi che s'in-contrano nell'arte dell'educare ; ma collo sguardofisso nel premio che ci aspetta in Paradiso per-severare con animo costante e generoso nell' im-presa della salvezza delle anime .

In ultimo così poneva fine al suo dire : « Iosento, diceva, il peso degli anni, conosco, il gravecarico che la Divina Provvidenza mi ha impostocol trasferirmi dalla sede di Casale a quella piùalta si, ma assai più difficile di Milano ; nondi-meno io confido pure nelle vostre preghiere . Pre-gate sì voi per me ; e quando avrete la felicesorte di parlare col vostro amato Padre D . Bosco,quell'uomo della carità e dell'abnegazione, ditegliche l'Arcivescovo di Milano si raccomanda allesue orazioni . Ditegli che io lo amo e l'ammiro ,e che ogni giorno prego il Signore perché lo con-servi ancora molti anni in vita a vantaggio dellagioventù, della società, della Chiesa . Prego chela sua Congregazione possa crescere , dilatarsisempre più e portare i suoi benefici influssi allegenti tutte ; prego insomma che ogni pensiero diD . Bosco, ogni suo desiderio possa ora e sempre,coll'effettuarsi, venir pienamente coronato . »

Usciti dalla chiesa e fatta con buon appetito lacolazione, tutti insieme andammo alla visita dellecappelle che si trovano in bell' ordine lungo ilsacro monte di Crea . Verso mezzodì tornando alSantuario, seppimo che S . E . Monsignor Arcive-scovo voleva ancora vederci tutti distintamentenella sala di udienza ; e però ci avviammo versola sua abitazione , accompagnati dal benemeritoPrevosto di Penango . Non posso dirle con quantabenignità ci abbia accolti S . E . Si trattenne connoi un buon tratte di tempo , chiedendo notizieanzitutto della sanità di D . Bosco, e se l'avremmoveduto presto, aggiungendo che gli portassimo isuoi cordiali saluti . S'informò poscia delle nostrecase, del numero dei giovani e di tutto . Era comeGesù che si deliziava nel trovarsi tra i piccoli, enon contento di ciò il venerando Prelato , dopo

intrattenutosi famigliarmente coi nostri piccoligiovani per meglio infervorarli e raffermare inessi la divozione alla S . Vergine, volle distri-buire di propria mano ad ognuno una bellissimamedaglia portante l'effigie della B . V. di Crea .Infine, prostrati, noi ricevemmo la sua benedizione,ed uscimmo da quelle sale ciascuno esclamandoQuanto è affabile , quanto è buono l'Arcivescovodi Milano !

E non finirono qui i suoi segni di bontà versodi noi . Appena tornati alla nostra dimora di quelgiorno, noi ci sedevamo a pranzo coi giovani, edecco entrare due domestici carichi di bottiglie .Era la bontà di S . E., che ancor là ci raggiun-geva facendoci dono di un vino molto opportunoa rallegrare quella nostra modesta refezione .Verso le cinque fummo di nuovo in chiesa a

recitare il S . Rosario ; si cantarono in musica leLitanie e il Tantum Ergo ; e tutta la funzionefu assistita dall'esimio Prelato Monsignor Cala-biana, cui non finiremo mai di ringraziare e diamare .

Dopo la sacra funzione, presa per l'ultima voltala benedizione sua, ci licenziammo da lui con nuoveacclamazioni ed evviva ; e ci ponemmo in via pelritorno . Alle 7 1/2 di sera giungevamo in colle-gio . In questo modo ebbe fine quella cara e bellagiornata che per noi sarà sempre memoranda .

FESTA DI S, LUIGI

nel Collegio S . Basilio di Randazzo .

10 agosto 1884 .AMATISSIMO PADRE D . Bosco,

Credo che le torneranno gradite alcune notiziesulla festa di S . Luigi, celebrata qui nel nostroCollegio di S . Basilio in Randazzo il 3 agosto ul-timo scorso. Avrà così la S . V . una prova no-vella che questo Collegio è informate a quelmedesimo spirito di pietà soda e verace che fioriscenella nostra casa madre di Torino .

Per disporre i giovani a celebrare degnamentela festa del loro Patrono, si fece precedere il pioesercizio delle sei Domeniche , il quale loro fa-cendo conoscere le singolari virtù di S . Luigi ,servì assai bene ad accenderli di santo entusiasmoad imitarlo, e ricorrere a lui nelle comunioni piùnumerose . , e nelle divote visite al suo altare .

Ma lo spettacolo più censolante fu la comunionegenerale del giorno della festa . Erano 120 giovaniche facevano corona all'altare del Santo per rice-vere il Pane degli Angeli con un contegno eduna devozione degne di S . Luigi .

Verso le dieci fu cantata dai giovani la Messadi D . Cagliero, intitolata appunto di S. Luigi, e-seguita con esito sì felice da superare l'aspetta-zione nostra, e delle numerose e buone personeche accorsero alla festa. Alla sera dopo i vesprisolenni uno dei nostri sacerdoti disse l'elogio delSanto, additandolo come sublime esempio d'inno-cenza presentato da Dio al mondo, specialmente

alla studiosa gioventù, perchè le sia di potentestimolo a serbar l'illibatezza dei costumi in mezzoai tanti pericoli da cui è circondata . Chiudeva lareligiosa funzione la benedizione col Santissimo .A compire la festa e l'allegria si rinnovò allasera lo stupendo spettacolo che si era dato nellafesta di S . Basilio coi fuochi artificiali , lavoraticon singolar maestria dai valenti pirotecnici diRandazzo.

Tale fu la nostra festa di S . Luigi. E speriamoche Ella ne sarà soddisfatta , perchè le dimostrache anche noi, fedeli alle massime da lei apprese,cerchiamo di mantenere i giovani in santa alle-gria unendo in bell'accordo le pratiche di pietàcogli innocenti sollazzi e divertimenti , i qualiservono mirabilmente ad affezionarli alla virtù edallo studio . E possiam dirle con grande nostraconsolazione che questi giovani, sebbene più vivacied irrequieti dei continentali, guidati collo spiritodi S . Francesco di Sales, corrispondono assai benealle nostre fatiche, come n'è prova indubitata ilvederli anche usciti dal Collegio mantenersi ferminella pratica della religione , e frequentare sen-z'ombra di rispetto umano ai loro paesi le chiesee gli esercizi di pietà cristiana . Nè meno conso-lante è l'esito che si ottiene negli studi .

Avrà saputo che l'anno scorso gli alunni delnostro collegio che si presentarono agli esami pub-blici riuscirono tutti ottimamente. Lo stesso av-venne quest'anno ; di quattro che si presentaronoalla licenza, uno del quinto , un altro del quartoe due altri del terzo anno di ginnasio, tre otten-nero la licenza alla prima sessione ; il quarto do-vrà ripetere una sola materia in ottobre. Quindiben possiam dire che l'opera dei Salesiani in que-st'isola è benedetta dal Cielo , e che più copiosifrutti ancora si potrebbero cogliere se V . S. a-vesse persone da mandare qua ad aprire un altrocollegio e così far paghi i voti di tanti buoni Si-ciliani che desiderano affidar a noi l'educazionedei loro figli .

Il Signore si degni di mandare operai e con-fratelli , e di conservarci Lei per molto tempo .Intanto accolga , o buon Padre ,i sensi della fi-liale nostra affezione, con cui la preghiamo di vo-lerci tutti benedire e raccomandare al Signore .Preghi. soprattutto per me .

Suo aff.mo figlio in G. C.Sac. PICCOLLO FRANCESCO .

L' AMAZZONIA.

Eseguibilità del disegno.

Per conchiudere questo discorso già oltremodofastidioso, solo mi resta, signori, di aggiungerealcune parole sopra la eseguibilità del nostro di-segno .

Siamo in un secolo altrettanto tempestoso quantopieno di grandi e straordinarie imprese .

Stendesi attraverso dei continenti immensa retedi ferrovie ; il pensiero vola fino alle estremitàdella terra sopra le ali della folgore soggiogata ;

traforansi dall'uno all'altro lato le montagne, ta-gliansi istmi, e fannosi unire in istretto amplessomari e oceani, che stettero, son tanti mila anni,disgiunti , lanciansi sopra i grandi cammini delcommercio del globo lunghe linee di navigazionea vapore, si organizzano costosissime esplorazionisolo nell'interesse della scienza . E mestieri di mi-lioni per ciascuna di codeste imprese? Il genio del-l'uomo batte il piede, ed i milioni sorgono per in-canto, come le legioni di Pompeo . Or bene per unaimpresa sì grandiosa , sì bella , di tanti risultatipratici come questa nostra , dovranno mancare imezzi ? Havvi tra noi danaro per tutto ; spendonsiqui somme amplissime in opere di puro lusso , oben poco utilie solo quando si tratti di fareun po' di bene reale a questo povero popolo , cisi chiuderanno spietatamente gli scrigni e tutte leborse? Non deve essere così .

Abbiamo bisogno di un capitale, signori .E la condizione essenziale acciò si effettui qual-

sivoglia impresa : capitale per la compra del va-pore, capitale per la sua manutenzione . Questa ab-braccia non solo la spesa del personale del combu-stibile, e delle riparazioni ecc . ma ancora il sosten-tamento dei Sacerdoti impiegati nella missione ;perocchè conviene che, il loro ministero sia com-pletamente gratuito . E questo un punto in cui mitengo fermo in modo irrevocabile, ed ho per questoragioni ponderose . Salvi adunque i diritti parroc-chiali nelle parrocchie provviste , i sacerdoti delCristoforo predicheranno ed amministreranno isacramenti senza imporre alcun onere di sorta allepopolazioni, che vanno a soccorrere spiritualmente .

Pertanto fa d' uopo che la medesima impresaloro somministri il necessario per una onesta sus-sistenza .

Come riunire questo capitale assai considerevole?Senza dubbio avremo grandi difficoltà, ma ci dicela Sacra Scrittura che non dobbiamo rifuggire dalleimprese laboriose : Non oderis laboriosa opera (Ec-cles . vii, 16) .

Inoltre quello che uno si figura da prima diffi-cilissimo, quasi impossibile, diventa perfino facile,quando con generoso animo e volontà risolutaponiamo mano all'opera .

Il capitale di che trattiamo sarà dentro pocotempo riunito, concorrendo :

1° La provincia delle Amazzoni, che piena diaspirazioni generose, conscia dello splendido avve-nire che ha dinanzi a sè, non può, sopratutto nellostato di prosperità in che si trovano le sue fi-nanze , lasciar di aiutare largamente ed efficace-mente un'impresa di sì alta importanza per lei, eche la coprirà di tanto onore e di tanta gloria infaccia all'Impero ed alle altre nazioni .

2 ° Il governo imperiale, che senza dubbio devemostrarsi impegnato per la esecuzione del Cristo-foro, come un mezzo certamente atto a promuovere

lo sviluppo commerciale e morale di questa vastaed interessantissima porzione dell' Impero Ameri-cano .

3° Gli abitanti di questa vallata , capitalisti,negozianti, industriali, operai, impiegati pubblici,padroni e operai, riuniti ed arruolati in una vastaassociazione , che si ramificherà per tutto il ter-

ritorio della provincia e dell'impero , e per ogniparte dove saranno uomini di cuore .

L'Associazione ! Signori , ho proferito una pa-rola magica, che ha operato prodigi in tutti i se-coli. Una volontà soltanto , che può ella mai ?Nulla . Molte volontà riunite che possono mai?Moltissimo .

Una verghetta isolata rompesi ; il fascio resiste .Lo sforzo individuale muove una paglia ; lo sforzocollettivo rimuove montagne . Che dicono gli sco-raggiati ? Come fare ! E impossibile ! Non sanno,ignorano completamente la fecondità del principiod'associazione .

Vedete, signori ; se la metà dei lavoranti che siimpiegano nell'estrazione della gomma elastica des-sero anche solo il prodotto di un giorno del lorolavoro, sarebbe codesto più che sufficiente per loacquisto e l' adottazione del Cristoforo . Basta a-dunque uno sforzo comune . Si popolarizzi l'idea ;associamoci tutti , e quel che è ora un semplicedisegno, sarà di qui a poco un fatto compiuto .

Il R . Vicario generale il cui zelo ed intelligenza benconoscete, può essere il principale propagatore e pro-motore dell'idea in tutto il paese delle Amazzoni .

Una commissione composta dei più probi e di-stinti membri dell'alto commercio di questa capi-tale, sarà incaricata di custodire e zelare il capi-tale a misura che si andrà raccogliendo .

La parte che sarà destinata alla spesa del vapore,potrà essere ridotta con le dovute autorizzazionia polizze del debito provinciale, con l'interesse chela generosità della provincia fisserà, nell' intentodi favorire così utile intrapresa .

Ecco l'opera, signori ! Noi ergeremo per mezzodel Cristoforo un monumento, ma un monumentomaggiore e più glorioso che le muraglie di Tebe conle sue cento porte ; che i giardini pensili di Babilonia,delizie di Semiramide ; che il monumento di Mau-solo ; che le piramidi d' Egitto , sontuose tombedei Faraoni . Sono questi antichi monumenti operadella vanità, il nostro della carità ; quelli il tempoper la maggior parte li distrusse e annientò , ilnostro è immortale ; quelli sono vani sepolcri, chenon hanno restituito vita alle ceneri reali , cherinchiudevano , dal nostro si spanderà con gettoperenne la luce e la vita ! Il bello, il grande mo-numento che stiamo per innalzare , è un popolo ,un popolo delle Amazzoni per le Amazzoni .

Ecco l'opera ! Con profonda commozione del miospirito io ve l'affido. È vostra. Prendetene conto .

Ma prima di questo voglio porla sotto la pro-tezione di Dio, come il vecchio poeta Dante il suoParadiso, affinchè quel supremo Potere e infinitoAmore, che muove gli astri del cielo, e dirige ilcorso delle civilizzazioni, nella bella frase di Oza-nam, le dia il vigore e l' incremento che solo ilmedesimo Signore può dare .

Voglio depositarla con tutto il rispetto ai piedidel suo Vicario sopra la terra, dell'egregio Pon-tefice, l'immortale Leone XIII, che l' animi

con quella benedizione feconda del Sommo Ponti-ficato, che ha fatto crescere tante istituzioni am-mirabili nella cristianità .

Voglio offerirla come un omaggio del mio pro-fondo rispetto al nostro illustre Monarca , al suo

governo, alle due Camere, acciocché la prendanonella considerazione che loro sembra meritare .

Voglio presentarla come una testimonianza dimia stima al degno Magistrato che tiene in questomomento le redini dell'amministrazione di questaProvincia, ed alla patriottica Assemblea, che contanto zelo s'impegna nello sviluppare i vari ele-menti di sua prosperità .

Affido in fine e raccomando questa idea coi votipiù ardenti dell' anima mia a tutti i capitalistinazionali e stranieri, agli uomini religiosi e uma-nitarii, dell' antico e del nuovo mondo pel qualenon è ignota alcuna intrapresa , che come questaha per fine lo sviluppo del cristianesimo e dell'in-civilimento in qualsivoglia regione del nostro globo .Io vorrei sforzarmi a tutta possa per riuscire inquesta impresa grandiosa che tengo dinanzi agliocchi. Sarebbe la maggior consolazione del mio giàlungo ed affannoso Episcopato, vedere questo miodisegno tradotto in breve in una grande e splen-dida realtà. Se però non mi sarà dato di giun-gere al desiato termine, se Iddio non permetteràch'io senta il supremo conforto di accompagnareuna volta almeno ne' vecchi miei giorni il SS . Sa-cramento portato dal Cristoforo sopra le acquedelle Amazzoni, a popoli che tanto mi sono cari ;se mia sorte è di aspirare veementemente al bene,senza poterlo realizzare , almeno , uomo di desi-derii - vir desideriorum - morrò come Mosèsopra il mio Nebo, con le braccia stese verso laterra promessa ! (Fine) .

LA PATAGONIA

e le Terre Australi del Continente Americano .

Parte terza.

CAPO VII .

Governo, Lingua, Intelligenzadei Patagoni .

Gli abitanti delle Pampas e della Patagoniapropriamente detta hanno un governo poco bendeterminato. Sono divisi in tribù più o meno nu-merose ; ognuna è indipendente dall'altra . Varietribù furono già assoggettate alla Repubblica Ar-gentina od al Chilì, e questi prendono il nome diIndios mansos , cioè Indiani gia assoggettati emansuefatti, e sono le più vicine ai popoli assoget-tatori, alle cui leggi devono obbedire . Tra di essiincomincia a penetrare la civiltà e la religione ;ma pochi e quasi nessun sono i sacerdoti che diloro si possano curare ; non si trovano che di paesein paese a gran distanza e sebbene abbiano il nomedi Indios mansos sono per lo più ancora selvaggied idolatri .

La Repubblica Argentina si riserva il diritto dipressochè tutte le Pampas e della Patagonia,, edin nuova recente demarcazione dei confini assegnòalla provincia di Buenos Aires tutta la parte o-rientale fino a Carmen . Stabilì fortini sul Rio

Negro ed agisce vigorosamente affinchè dentro ilimiti stabiliti i selvaggi stiano a freno intiera-mente. Si aggiunse poi alla Confederazione Ar-gentina la nuova Provincia di Patagonia e per essafondò una piccola città col nome di Viedma sullasponda destra del Rio Negro in faccia a Carmen ;la costituì capitale della Provincia e la fece sededi un governatore . Tuttavia l'influenza di questogevernatore sui Patagoni è nulla , fuori che suquelli i quali o per bisogni o per ragione di com-mercio si lasciano sottomettere .

Poca diversità vi è fra i Patagoni veri ed iPamperos non assoggettati, poichè tutti come mi-gratori vivono parte del tempo in un luogo e partein un altro . Non pare però che i Pamperos nelleloro migrazioni vadano in paesi tanto lontani ; ar-rivati a poche giornate di distanza si fermano unastagione e poi per lo più tornano nei luoghi già daloro abbandonati . Questi sono quasi sempre in guerracogli Argentini . Scopo loro principale è di farefrequenti invasioni sulle frontiere della RepubblicaArgentina e per saccheggiare e portar via tuttociò che trovano e così arricchirsi di animali senzala fatica di domarli, e così vendicarsi, dicono dellapovertà, alla quale gli Europei impadronendosi delloro territorio, li hanno condannati .

I Patagoni propriamente detti non paiono cosìarrabbiati contro i bianchi perchè non ebbero an-cora tante lotte a sopportare, tuttavia gli Argen-tini dovettero abbandonare molti stabilimenti chenel secolo scorso in mezzo a loro si erano fondati :ma ciò avvenne specialmente per le discordie po-litiche della Repubblica . Ora che le sue leggi pa-iono sufficientemente organizzate nuovamente sicerca di stabilire come già si stabilirono vari for-tini avvanzati .

Le tribù vere Patagoniche che occupano tuttoil territorio fino allo stretto di Magellano vivonol' una indipendente dall' altra , senza leggi fisse .Nel loro interno hanno un sistema politico dei piùsemplici . Essi sono governati da un capo che chia-mano Caras-Ken e da noi Cacico, il cui potere nonsi esercita che in tempo di guerra . In pace vienrispettato, ma non gode di alcun privilegio . Questacarica non è ereditaria di diritto ; importa cheil figlio per succedere al padre dia prove di co-raggio e di eloquenza, altrimenti il posto è con-ferito ad un altro . I cacichi sono eletti e procla-mati nelle due grandi feste dell'anno (1) . Il cacicoè distinto dagli altri per un berretto di peli d'uc-celli colle loro piume cui pone in capo quando ri-ceve visite per dimostrare così l'alta sua dignità .

Ognuno vive a suo modo e il più scaltro è ilpiù stimato . Non conoscono divisione di terrenofra i membri della loro società . Le ricchezze nonpossono essere appo loro che mobiliari, e l'uso didistruggere alla morte d'ognuno tutto ciò che gliappartiene nel mondo, li mette nella necessità ditrovare nuovi mezzi di esistenza .

Tutte le tribù parlano la stessa lingua dallostretto di Magellano fino ai dintorni della Repub-

(1) I Patagoni fanno due feste solenni ogni anno conorgie straordinarie . Una è in primavera in onore delgenio del bene l'altra in autunno in onore del genio delmale.

blica Argentina ; tuttavia succede del loro idiomacome di tutti gli altri , vi si incontrano diversidialetti difficili ad impararsi, ma che riescono fa-cili a comprendersi , quando si conosce la madrelingua. Questa lingua sebbene parlata per un' e-stensione molto vasta di territorio , per quantopare, non è mai stata scritta in nessun luogo, eal certo non possiede nè grammatiche nè dizionari ;sembra tuttavia lingua ricchissima di combinazionied immaginosa, severa nella sua forma rozza, la-conica e sonora essendo nello stesso tempo armo-niosa, ricca di aggettivi, d'interiezioni e di mo-dulazioni del verbo . D'una costruzione consistente,essa ha potuto resistere alle continue modificazionicui sono soggette le lingue non fissate dalla scrit-tura. La difficoltà più grande consiste nel parlarla,poichè. essa è molto gutturale ed ha gran numerodi aspirazioni , più simile in questo alle lingueSlavo-germaniche che non alle Indo-latine. Il par-larla adunque per noi Italiani, Francesi, Spagnuoliriuscirà sempre difficilissima, specialmente perchèè piena di suoni che le nostre lettere non sapreb-bero esprimere .

L'unità di lingua è pei missionari un bene stra-ordinario poichè già molti delle famiglie dei sel-vaggi abitano nelle popolate città e nei paesi ; enoi stessi specialmente a Carmen ed a Viedma ab-biamo nei nostri ospizi molti giovani di famiglieselvaggie. Questo fa sì che la lingua potrà senzatanta difficoltà impararsi prima di inoltrarsi neipaesi deserti : ed anche col tempo si potranno com-porre grammatiche e dizionarii a grande aiuto deifuturi missionarii (1) .

D'Orbigues aggiunge : I Patagoni non mancanod'intelligenza, e il loro genio nazionale merita diessere preso in considerazione . I loro discorsi hannoun carattere rimarchevole d'energia, sono eloquen-tissimi ed hanno sovratutto l'ambizione di parlarea lungo senza esitare o deviare dall' argomento .Ciò che in particolar modo si distingue si è l'usofrequente del paragone . Questa tendenza li fa so-migliare ai popoli Orientali , che , come è noto ,fanno consistere la poesia nell'uso quasi continuodella metafora .

L' abitudine della caccia , il bisogno di potersidirigere nelle loro lunghe escursioni, secondo il solee le stelle, fecero nascere fra gli indigeni di quellecontrade idee astronomiche ; sebbene esse a pro-porzione di altri popoli siano molto rozze . Eglinotrasformarono la parte del firmamento da loro co-nosciuto come in un immenso quadro rappresen-tante la caccia degli Indiani. Così la via Latteaper loro è il cammino del vecchio indiano che cac-ciava lo struzzo . I tre re furono le palle che egligettava a quell'uccello, i cui piedi sono la crocedel Sud , mentre le macchie australi che accom-pagnano la via Lattea, non sono ai loro occhi chemazzi di piume formati dal cacciatore. Queste al-

(1) Fu già stampato nel 1876 a Buenos Aires per operadei RR. PP. Lazzaristi un libro intitolato « Piccolo ma-nuale del missionario, » catechismo in spagnolo ed in pa-ragone, con domande e risposte . Il General Moreno in unadiuturna escursione che fece in Patagonia raccolse moltivocaboli che radunò a modo di dizionario ; ma questi nonsi possono chiamare che primi tentativi .

legorie non isviarono gli Indiani dallo scopo pra-tico dell' astronomia. Così adottarono una nuovadivisione di tempo ragionevolissima ; quando lepiante cominciano a rifiorire, eglino rettificano eregolano i giorni supplementari . Questo prova chele nazioni le quali abitano l' estremità Sud delContinente Americano non sono certamente prived'intelligenza , e che coltivate potranno a poco apoco ridursi a civilizzazione .

TRIDUO A S. GIOVANNI EVANGELISTA

IN TORINO .

Nella Chiesa di S . Giovanni Evangelista si ce-lebrò solennemente il Triduo che nell' occasionedella Festa della Natività della SS . Vergine venneordinato dal S. Padre e raccomandato eloquente-mente dall' Em .m°Cardinale Arcivescovo. In quel-l'occasione predicò Mons. Omodei Zorini, canoniconella Cattedrale di Vigevano , il quale colla suaforbita e potente parola , trasse il numeroso udi-torio a religiosi pensieri . Opportunissimi furonogli argomenti che svolse con màestria e facondianei tre giorni : L'indifferentismo pratico - L'a-more a G. C. - L'allegrezza dei credenti nellaNatività di Maria . - In questo ragionamento ,che fu l' ultimo , mentre manifestò tutto lo zeloche lo anima per la gloria della SS . Vergine ,dimostrò come sapientemente il S . Padre raccolgail mondo cattolico intorno alla Vergine SS . Poi-chè siccome Maria diede al mondo G . C ., che soload ogni male può recare efficace rimedio , cosìEssa ridurrà a G . C. il mondo traviato, onde ri-trovi salute nei troppi mali che ora lo angustiano .Secondo le prescrizioni di S . Em. il CardinaleArcivescovo raccomandò una elemosina per i po-veri colpiti dal cholera . Fu cosa edificante e con-fortatrice il vedere come generosamente gli uditoricorrisposero all'invito . Furono raccolte L . 219, 70 .Che, tosto depositate alla Curia , a quest' ora a-vranno rasciugata qualche lagrima e procurato unpane o un abito a qualche vecchio abbandonato oa qualche orfanello derelitto .

Iddio ricompensa qui e nell' eternità colui cheha compassione degli infelici e gli aiuta .

Ci facciamo un dovere di notificare ai

nostri Cooperatori e Cooperatrici che da

qualche settimana il Sig. D. Bosco si

trova alquanto incomodato ; perciò lo rac-

comandiamo alle loro preghiere .

BIBLIOGRAFIA

LA MENTE ED IL CUORE DI SILVIO PELLICO .

È questo il titolo d'un ottimo libro, che vennepubblicato in questa città dal benemerito CircoloB. Sebastiano Valfrè della Gioventù Cattolica! Inesso a modo di Antologia furono raccolte le mi-gliori sentenze, le più soavi lettere e le più bellenarrazioni , che si possono ricavare dagli scrittidel letterato, filosofo e credente Saluzzese . A prin-cipio leggesi un brevissimo proemio , che spiegal' indole del libro ; tien dietro una stupenda let-tera del M. Rev . D. Ponte, già intimo amicodi Silvio Pellico, a cui seguono alcune parole toltedai dottissimi scritti dell'Eminentissimo CardinaleGaetano Alimonda . Questo libro fu stampato comesoave ricordo del terzo decennio della morte delloscrittore Saluzzese, che celebrossi in questa nostracittà dal Circolo 13. Sebastiano Valfrè il 6 delloscorso mese di Febbraio . E questo un tal generedi pubblicazione, che è destinato a far molto benee deve servire come antidoto a certi scritti d'in-dole letteraria ! E questa un' ottima Antologia ,che deve trovare aperte le porte di tutte le fa-miglie cristiane e di tutti gli istituti di sana edu-cazione. Conviene anzi desiderare, che possa questoflorilegio Pellicano riescire ad entrare in certescuole della cara nostra patria, nelle quali è tantofalsato l'indirizzo, che si deve dare alle crescentigenerazioni ! Tocca ora ai credenti nostri concit-tadini di far buon viso a quest' aureo libro , ilquale pel suo contenuto, per la nitidezza dei tipie pel suo prezzo , e più ancora per la sua mora-lità nulla lascia a desiderare . Coloro che si occu-parono nel promuovere, nel dirigere e nel pubbli-care la presente Antologia , non furono mossi daaltro desiderio, che di fare un po' di bene nelle at-tuali contingenze, in cui si trova la stampa . Lamente ed il cuore di Silvio Pellico si raccomandada sè ; e noi pigliamo questa raccomandazione inbuon conto ; e con tutto l' affetto dell' animo di-ciamo a tutti i Lettori del nostro diffuso Periodico :Comperate , leggete e procurate che sia letto ediffuso quest'aureo libro !

Si vende presso la Libreria Salesiana al prezzodi Lire 1,50.

IL VERO ANTICOLERiCO ED IL ROSARIO .

Raccomandiamo alla carità dei nostri Cooperatorie Cooperatrici la diffusione del Vero Anticolericoe del Rosario divotamente recitato . Sono dessidue opuscoletti testè pubblicati dalla TipografiaSalesiana .

Il Vero Anticolerico, facendoci conoscere le causeprime del microbo colerigene essere riposte nellacorruzione dell'uomo, la quale genera in Dio la col-lera, a questa ci rivolge, e questa cerca di disar-mare. L'Autore, che è il degnissimo sig . Curato diS. Giulia in Torino, per primo mezzo suggerisce

quello che un altro zelantissimo sacerdote torinese,suggerisce nel libretto annunziato nell'ultimo no-stro Bollettino, vale a dire d'ingaggiare con Diouna nuova lotta di Giacobbe, di pregarlo con tantainsistenza da stancarlo e vincerlo . Esso ci fa co-noscere il microbo, il modo di prevenirlo, quellodi reprimerlo ed il modo di vincerlo onoratamentecadendo nella pugna . La diffusione di quest' opu-scolo è adunque, in questi tempi d'inaudita paura,un'opera non solo di carità cristiana, ma di civiltàumana. Vendesi alle Librerie Salesiane di Torino,di Roma e di S . Pier d'Arena a soli 5 centesimi .Chi ne acquisterà 50 copie riceverà in dono LaCausa dei Mali presenti del Muzzarelli , libroche facendoci conoscere chiaramente la vera causadi tutti i mali, preparandoci a tutti combatterli,nessuno venendo addosso all' impensata , non ver-remo abbattuti dalla semplice paura , potendosidire che la paura dei mali umani è quasi il ter-mine dell' insipienza, come il timor di Dio è ilprincipio della sapienza.

Il Rosario divotamente recitato poi non avrebbebisogno d' altra raccomandazione dopo quelle cheleggonsi nell'Enciclica del S . Padre. Esso insegnaa servirci di quella maravigliosa invenzione, che,al dire d' Augusto Nicolas, il genio non è suffi-ciente a spiegare . Se ogni Ave Maria è come ilcolpo di un ariete, che batte in breccia le riverseparti di una torre, commove e finisce per placarela divina giustizia , sollevata contro di noi dalpeccato , è cosa chiara che un libretto , il qualeinsegna il modo pratico di usare questa specie diarma spirituale, vale quanto vale il frutto dellavittoria . Vendesi anch'esso dalla Libreria Salesianaalle stesse condizioni del Vero Anticolerico .

LA CAUSA DELLE ANIME PURGANTI .

Il mese di Novembre è sacro in modo specialealle s . Anime purganti . Chi volesse un librettinofatto appositamente per perorarne la causa , sitrova presso la Libreria Salesiana ; ed è intitolatoLa causa delle Anime purganti, In questo opu-scoletto vi è quanto abbisogna e per suffragarele care anime dei nostri trapassati colla novena,

l'ottavario e le pratiche di pietà per il mese in-tero. Si vende al prezzo di 20 cent .

Presso le stesse Librerie di Torino e presso aquella di San Pier d' Arena, trovasi vendibile Ilillese di Novembre Santificato ossia la divozioneverso le anime del Purgatorio, promossa per viadi brevi considerazioni e scelti esempi col modo

d'ascoltar la s. Messa in suffragio delle anime delPurgatorio;terza edizione, 0, 30.

SANTA TERESA DI GESU'

Rimasti senza copie della Vita di Santa Te-resa di Gesù , scritta dal Sac. Giovanni Bonetti,in occasione del III Centenario della Santa epu-blicato dalla Tipografia Salesiana in carta ordinaria,raccomandiamo quella stampata in carta fina . Ven-

desi alle Librerie Salesiane al prezzo mitissimo diL. 1, 20 . Legata elegantemente in tela per usostrenna a L. 2, 20.

Detto libro , come gran parte delle altre pub-blicazioni edite dalle Tipografie Salesiane, trovasivendibile anche in Via Lagrange, N . 20, sotto ilportone . Perciò chi volesse per comodità rispar-miarsi il cammino in Valdocco può provvedersi inquesto deposito di quei libri che desidera .

Con permesso dell'Aut . Eccl . - FERRAR[ GIUSEPPE gerente respons.

Tip. San Vincenzo de' Paoli, Sampierdarena 1884.

OPERE VARIE EDITE DALLA TIP, SALESIANA

1884 Marzo - Ottobre 1884disposte per ordine di formato

Formato in-64°

Piccola Biblioteca Ascetica18 Regol . pensieri ed affetti per le figlie del

Sacro Cuore eccL. 0 10

Formato in-32°Opuscoli Cattolici

A cent. 5 ciascuna copia, e L, 4 al cento .

102 . Vigo . Il vero anticolerico , ossia nozione,rimedii, prime cure ecc .

Collezione Ascetica39. Francesco di Sales (S .) . Il Teotimo Parte Ia L. 1 0040 . » » 2a » 1 0041 . Huguet. Glorie e virtù di S . Giuseppe . » 0 7542. Labd . Brevi istruzioni sulle principali verità

della Religione

. . » 0 5043. Martinengo, L'igiene dell'anima . Ediz . econ . » 0 60

Lectures MoralesMartinengo . La queue de la grande Béte

. » 0 35

Operette varie di DepositoBongiovanni . La lotta di Giacobbe ecc . . . » 0 1511 Santuario della Consolata in Torino . Memo-

rie storiche » 0 30

Letture Catt. di Torino376. Damiani . Guglielmo . Racconto . . .377 .

»

»

»

. . .

0 60378 .

»

»

»

. . .379 . Tassoni . Comp. della vita del B . Sebastiano

Valfrè » 0 25380. Compendio della vita di S. Rocco . . » 0 20381 . Guerra . Don Marco ossia perdono e con vito382 . »

»

»

l 0 60383 .

»

»

»