Bollettino Radar febbraio 2019 28.02.2019) · Dal 2013 la Svizzera sta intensificando la...
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Dipartimento federale dell'interno DFI
Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria USAV
Bollettino Radar febbraio 2019 (01. – 28.02.2019)
Scopo del Bollettino Radar:
Il Bollettino Radar valuta e raccoglie le informazioni rilevanti per la Svizzera sulla situazione internazionale e sulla
diffusione delle più importanti epizoozie e malattie animali. Ciò permette di riconoscere precocemente e comunicare
i possibili rischi per il Paese. Il Bollettino Radar è pubblicato con cadenza mensile. Nota: in presenza di un caso di
epizoozia o di minaccia incombente per la Svizzera si ricorre ai canali di comunicazione consolidati per la gestione
degli eventi all’interno del Servizio veterinario svizzero.
Fonti consultate ADNS, AHO, USAV, Defra, PAFF Committee, FLI, Healthmap, MediSYS, OIE, ProMED,
DISCONTOOLS, EFSA e altre.
Definizione dei simboli semaforici:
Rischio elevato che l’epizoozia/la malattia animale si manifesti in Svizzera, oppure manifestazione già in corso. Vengono adottate misure concrete per proteggere gli effettivi svizzeri.
Rischio medio che l’epizoozia/la malattia animale si manifesti in Svizzera. È opportuno prestare maggiore attenzione. A seconda della situazione vengono adottate misure per proteggere gli effettivi svizzeri.
Rischio ridotto che l’epizoozia/la malattia animale si manifesti in Svizzera. La situazione è tuttavia anomala e va tenuta sotto controllo. Non sono ancora necessarie misure per proteggere gli effettivi svizzeri.
2
mesi
1
mese
Att
.
Nuove notifiche
PSA
Peste suina africana (PSA): ulteriori casi in Belgio, Bulgaria, Ungheria,
Romania, Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Ucraina, Cina, Mongolia e
Vietnam.
BT Malattia della lingua blu (BT): BTV-8: ulteriori casi in Germania; BTV-16: un caso in Grecia.
-- TBC Tubercolosi (TBC): un nuovo caso sospetto in Austria.
Notifiche sintetiche e e aggiornamento delle notifiche del Bollettino Radar di gennaio 2019
AI Influenza aviaria (AI): nessun caso in Europa.
AE Afta epizootica (AE): nuovi casi in Marocco e Israele.
-- -- IBR Rinotracheite infettiva dei bovini (IBR): casi in Germania.
Informazione Influenza equina (EI)
Influenza equina (EI): numerosi casi in Francia, Germania, Belgio, Irlanda e Gran Bretagna.
Analisi di esclusione di epizoozie altamente contagiose in Svizzera
Programma di riconoscimento precoce della peste suina africana nei cinghiali in Svizzera
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Malattia Peste suina africana (PSA) – Belgio, Bulgaria, Ungheria, Romania, Polonia, Estonia,
Lettonia, Lituania, Ucraina, Cina, Mongolia e Vietnam
Situazione
Si continuano a registrare casi di PSA nella popolazione di cinghiali soprattutto in Polonia, Belgio, Ungheria e
negli Stati baltici nonché negli effettivi di suini domestici in particolare in Romania. In Asia si è verificata un’ulte-
riore diffusione dell’epizoozia verso il Vietnam.
Immagine PSA: Casi di PSA nei suini domestici e nei cinghiali notificati all’ADNS dal 1° al 25 febbraio 2019. Le
zone attualmente interessate dalla decisione di esecuzione 2014/709/UE sono mostrate qui.
Cinghiali
Dal 1° febbraio 2019 sono stati notificati all’ADNS nell’UE 478 casi di PSA (con uno o più animali coinvolti): 154
in Polonia, 121 in Belgio, 94 in Ungheria, 52 in Romania, 22 in Lituania, 22 in Lettonia, 12 in Estonia e uno
in Bulgaria (stato: 25.02.2019). L’Ucraina ha notificato quattro casi.
Suini domestici
Dal 1° febbraio 2019 sono stati notificati all’ADNS 29 focolai tra i suini domestici, di cui 26 in Romania e tre in
Ucraina. I focolai in Romania si sono verificati tutti in piccoli allevamenti che contavano al massimo 59 capi.
Anche le aziende colpite in Ucraina erano di piccole dimensioni.
Dalla comparsa del primo caso ad agosto 2018, la presenza della PSA in Cina è stata rilevata in 123 aziende.
Nel periodo in rassegna sono stati registrati quattro nuovi focolai. La Mongolia, dal primo focolaio segnalato a
metà gennaio 2019, ha notificato la presenza della PSA in dieci aziende. In Vietnam, il 19 febbraio 2019, è stata
riscontrata per la prima volta l’epizoozia in tre aziende.
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Commento
Uno dei cinghiali infetti in Belgio è stato trovato morto nel nord della zona I (area a rischio, dove finora non era
stata comprovata la presenza della PSA); le zone I e II (area infetta) vengono modificate di conseguenza. Le
autorità belghe lo considerano un caso isolato, in quanto tutti gli altri risultati emersi dall’intensa attività di sorve-
glianza erano negativi e la popolazione di cinghiali della regione è già stata ridotta notevolmente.
I casi di eliminazioni chiaramente illegali di carcasse di suini domestici infetti in Romania comportano un ulteriore
rischio per la propagazione dell’epizoozia. Queste carcasse rappresentano infatti una fonte d’infezione. È estre-
mamente difficile o impossibile individuare e quindi identificare da quali allevamenti provengano i capi in que-
stione e ricostruire le catene di infezione.
La diffusione della PSA in Mongolia e verso il Vietnam è presumibilmente causata dalle attività dell’uomo (tra-
sporto, commercio). Già a settembre 2018, gli esperti della FAO ritenevano pressoché certo che la PSA si sa-
rebbe diffusa nei Paesi confinanti con la Cina attraverso il commercio di carne e prodotti a base di carne infetti.
Conseguenze
per la Sviz-
zera
Il rischio di introduzione della malattia in Svizzera rimane elevato. Il virus della PSA resiste molto a lungo nell’am-
biente, soprattutto nel sangue, nei prodotti a base di carne e nelle carcasse di suini domestici e cinghiali infetti.
Il pericolo principale di un possibile arrivo della PSA è legato all’importazione e all’eliminazione o alla sommini-
strazione di prodotti a base di carne di suino o cinghiale contenenti il virus. Si mette quindi in guardia dal trasporto
di carne di suino o cinghiale e di prodotti a base di carne (prosciutto, salame, ecc.) dalle aree colpite. Se si
intraprendono viaggi venatori nelle zone interessate, prima del rientro occorre pulire e disinfettare accuratamente
scarpe, indumenti, utensili e veicoli potenzialmente contaminati (cfr. anche materiale informativo plurilingue).
Gli allevatori di suini sono chiamati a rispettare con rigorosità le misure di biosicurezza (divieto di alimentare gli
animali con resti alimentari, controllo degli accessi, stazione igienizzante, recinzioni sicure). In presenza di sin-
tomi poco chiari, occorre rivolgersi immediatamente al veterinario dell’effettivo, che può condurre accertamenti
richiedendo analisi di esclusione della PSA. Da gennaio 2019 sono state effettuate analisi di esclusione riguardo
alla PSA presso 18 aziende.
Nell’ambito del programma nazionale di riconoscimento precoce della PSA nei cinghiali, in tutta la Svizzera
vanno condotte analisi sui cinghiali trovati morti nonché sugli animali malati e sulla selvaggina infortunata che
sono stati abbattuti. Da gennaio 2019 sono stati sottoposti ad analisi nell’ambito del programma di riconosci-
mento precoce 11 cinghiali.
Nell’Unione europea la decisione di esecuzione 2014/709/UE, di recente modificata dalla decisione (UE)
2019/315, definisce le zone a elevato rischio di diffusione dell’epizoozia (parti I-IV).
In Svizzera si applica l’ordinanza dell’USAV che istituisce provvedimenti contro la propagazione della peste suina
africana nel traffico con Stati membri dell’Unione Europea, Islanda e Norvegia.
Fonti / link
Piattaforma sulla PSA della FAO, OIE-Wahis, Em-
pres-i, ADNS, PAFF, ProMED, FASFC, Pig progress
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito
dell’USAV e del FLI, e nella mappa aggiornata della
Commissione europea con le zone infette.
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Malattia Malattia della lingua blu (BT) – Germania (BTV-8) e Grecia (BTV-16)
Situazione
In Germania, dalla prima notifica a dicembre 2018, l’infezione da BTV-8 è stata riscontrata in 44 aziende, di cui
38 nel Baden-Württemberg (prevalentemente nel Baden del Sud), cinque nella Renania-Palatinato e una nel
Saarland. I bovini colpiti non presentavano segni clinici. La maggior parte dei focolai è stata rilevata nell’ambito
di controlli commerciali. La zona soggetta a restrizioni comprende attualmente il Baden-Württemberg, la Renania-
Palatinato e il Saarland nonché l’Assia meridionale e parti della Baviera e della Renania Settentrionale-Vestfalia.
Dal 1° febbraio 2019 l’epizoozia è stata accertata in otto aziende del Baden-Württemberg.
Nel periodo in rassegna, la Grecia ha segnalato all’ADNS un focolaio di BT (BTV-16) sull’isola di Lesbo.
Immagine BTV: Focolai di BTV notificati all’ADNS e al TSN dal 1° ottobre 2018 al 26 febbraio 2019.
Commento
In inverno i vettori (ceratopogonidi) dei virus BT sono poco attivi nelle regioni settentrionali dell’Europa. Inoltre la
riproduzione dei virus tra questi insetti dipende dalla temperatura. Pertanto si presume che non stia attualmente
circolando alcun virus della malattia. Le notifiche di focolai provenienti dalla Germania sono legate al genoma
virale che può presentarsi fino a sei mesi dopo l’infezione. Per evitare una diffusione della BT su vasta scala, è
necessaria un’elevata copertura vaccinale, che è quasi impossibile da ottenere con un programma di vaccina-
zione facoltativo.
Conseguenze
per la Svizzera
In Svizzera e nel Liechtenstein è presente una zona BT per il sierotipo 8. In quest’area il traffico di animali non
è soggetto ad alcuna limitazione. Il periodo privo del vettore è compreso tra inizio dicembre e fine marzo. È poco
probabile che si verifichino nuove infezioni in questi mesi. In Svizzera sono registrati tre vaccini contro il BTV-8,
ma al momento non possono essere forniti. Ulteriori informazioni sull’attuale situazione epizoologica sono dispo-
nibili sul sito Internet dell’USAV. Per l’esportazione di animali si applica l’ordinanza dell’USAV che istituisce prov-
vedimenti per evitare la diffusione della febbre catarrale ovina. Le garanzie nei certificati (TRACES) si basano
sulle formulazioni nel regolamento (CE) 1266/2007.
Fonti / link
ADNS, TSN (Animal Disease Reporting System) Ulteriori informazioni: USAV, FLI,
Commissione europea: mappa delle zone soggette a
restrizioni
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Malattia Tubercolosi (TBC) – Austria
Situazione
Dall’ultimo Bollettino Radar di gennaio 2019 lo Stato federato del Voralberg, che confina con la Svizzera, ha
posto un’altra azienda sotto sequestro provvisorio per sospetta tubercolosi bovina, facendo salire a tre il numero
di aziende che sono state interessate da questo provvedimento.
Da diversi anni, i principali responsabili della diffusione della TBC (M. caprae) nel Vorarlberg e in Tirolo sono i
cervi. Pertanto, nel quadro di un ampio programma di sorveglianza vengono effettuati controlli in queste regioni
presso tutti gli allevamenti bovini in cui gli animali sono stati estivati in zone frequentate dai cervi. Questo pro-
gramma si concluderà al più tardi a giugno 2019.
Commento
La pratica del foraggiamento della selvaggina, che durante l’inverno porta a riunirsi nel medesimo luogo e a
entrare in stretto contatto anche diverse centinaia di animali, favorisce la trasmissione della TBC dagli esemplari
malati a quelli sani. Il fatto che i pascoli di estivazione siano frequentati tanto dai bovini quanto dai cervi è consi-
derato la causa principale dei casi di TBC tra i bovini del Vorarlberg.
Conseguenze
per la Sviz-
zera
La Svizzera è esposta a un concreto pericolo di introduzione della TBC legato alle estivazioni in Austria, alle
importazioni di specie animali ricettive da tutte le regioni in cui è diffusa la malattia e agli spostamenti della
popolazione di cervi che dal Vorarlberg può raggiungere il nostro Paese. Come importante misura preventiva il
Cantone dei Grigioni vieta il foraggiamento privato della selvaggina ungulata (cervi, caprioli, camosci, stambec-
chi). Inoltre, prescrive di proteggere efficacemente provviste e resti di foraggio nelle aziende agricole in modo
che la selvaggina ungulata non possa accedervi.
Dal 2013 la Svizzera sta intensificando la sorveglianza della tubercolosi sia fra i bovini (LyMON) che nella popo-
lazione di animali selvatici. Nell’ambito della sorveglianza della tubercolosi nella fauna selvatica, vengono sotto-
posti ad accertamenti diagnostici esemplari di cervi e selvaggina morta in una determinata area di sorveglianza
della Svizzera orientale (San Gallo e Grigioni) e del Principato del Liechtenstein. Finora nessuno dei campioni
analizzati è risultato positivo alla TBC.
Il programma di monitoraggio dei linfonodi (LyMON) prevede l’esecuzione, presso i macelli, di test mirati per la
tubercolosi su linfonodi bovini che presentano alterazioni aspecifiche.
Fonti / link ADNS, VOL.AT, SRF Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell’USAV
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Notifiche sintetiche e aggiornamento delle notifiche del Bollettino Radar di gennaio 2019
Influenza aviaria
(AI):
Dall’ultimo Bollettino Radar di gennaio 2019, in Europa non è stato notificato alcun caso di influenza
aviaria.
La presenza dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) è stata constatata nel pollame in Nige-
ria e Sudafrica. Una moria di massa verificatasi in una colonia di pinguini di Pinguino del Capo (Sphe-
niscus demersus) in Namibia è stata ricondotta a un’infezione da HPAI H5N8 (Piattaforma ESA). Le
migrazioni degli uccelli verso nord inizieranno nelle prossime settimane. Non è quindi possibile esclu-
dere l’introduzione della malattia in Europa in quanto prossimamente raggiungeranno il nostro con-
tinente, ad esempio, le cicogne provenienti dal sud dell’Africa.
La notifica e l’esecuzione di accertamenti su uccelli acquatici selvatici rinvenuti morti o malati sono
di importanza fondamentale per il riconoscimento precoce dei contagi. La popolazione è invitata a
segnalare il rinvenimento di esemplari morti o malati a un guardiacaccia o all’ufficio veterinario can-
tonale competente, che provvederanno a disporre le necessarie analisi. Un resoconto circa gli uccelli
selvatici sottoposti ad analisi in Svizzera è disponibile sul sito Internet dell’USAV.
Il rispetto di misure di biosicurezza negli allevamenti di pollame assume grande rilevanza (si veda
anche la decisione di esecuzione (UE) 2018/1136). A tale riguardo, l’USAV mette a disposizione
materiale informativo di diverso genere sulle proprie pagine Internet dedicate all’influenza aviaria e
alla detenzione del pollame.
In caso di problemi di salute di origine incerta presso aziende avicole è consigliabile procedere ad
analisi di esclusione. Da gennaio 2019 non sono state effettuate analisi di esclusione riguardo all’in-
fluenza aviaria.
Nell’Unione europea, la decisione di esecuzione (UE) 2017/247 (di recente modificata dalla decisione
(UE) 2018/1842) regolamenta le zone di protezione e di sorveglianza negli Stati membri in cui è
presente la malattia. Per la Svizzera è in vigore l’ordinanza dell’USAV che istituisce provvedimenti
per evitare l’introduzione dell’influenza aviaria da taluni Stati membri dell’Unione europea.
Afta epizootica
(AE)
Da fine gennaio 2019 il Marocco ha notificato otto focolai di AE. In tutto, sono già 22 i focolai segna-
lati dall’inizio dell’anno.
In considerazione della maggiore frequenza dei casi registrati in Nordafrica, l’UE ha deciso, attra-
verso la decisione di esecuzione (UE) 2019/242, di estendere al Marocco e alla Libia le misure di
pulizia per i veicoli e le navi per bestiame provenienti da Algeria e Tunisia sancite dalla decisione di
esecuzione (UE) 2017/675.
Dall’ultimo Bollettino Radar di gennaio 2019, Israele ha segnalato due focolai nel nord-est del Paese
e un caso nelle alture del Golan. Il primo focolaio registrato nella regione risale all’inizio di settembre
2018. Il virus dell’AE all’origine della malattia appartiene al sierotipo O, topotipo East Africa 3 (Pro-
MED, OIE).
La situazione di pericolo per la Svizzera è immutata; il rischio che l’epizoozia possa essere introdotta
nel Paese dal Nordafrica e dalla Turchia, ma anche dalle estese regioni endemiche nel resto
dell’Africa e in Asia, è tuttora significativo. È ancora opportuno, dunque, tenere presente quanto
specificato nei consigli di viaggio e nelle Informazioni tecniche dell’USAV. Da gennaio 2019 non sono
state effettuate due analisi di esclusione relativamente all’AE.
Rinotracheite infet-
tiva dei bovini
(IBR)
In Germania, a gennaio e febbraio 2019, alcuni bovini provenienti da cinque allevamenti situati in
Baviera, Bassa Sassonia e Renania settentrionale-Vestfalia sono stati macellati in seguito a infezioni
da BHV-1 (virus dell’IBR). Dal 2017, la Germania è riconosciuta indenne da IBR secondo i requisiti
dell’UE. A causa della circolazione residua del virus a basso livello, non ancora del tutto estinta, nei
prossimi anni si dovrà fare i conti con sporadici focolai della malattia. Essi mettono a rischio lo stato
di «indenne dall’epizoozia» conseguito dal Paese e vengono combattuti con il massimo rigore
(agrarheute).
La Svizzera è indenne da IBR dal 1995. L’assenza della malattia viene documentata ogni anno at-
traverso uno specifico programma di sorveglianza.
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Informazione
Influenza equina
(EI)
Da dicembre 2018 sono stati riscontrati diversi focolai di influenza equina (EI) nei cavalli in Francia, Ger-
mania, Belgio, Irlanda e Gran Bretagna. La malattia si manifesta con sintomi analoghi alla forma influen-
zale che colpisce l’uomo: dapprima inappetenza e apatia, in seguito secrezioni nasali e oculari, tosse secca
e febbre alta. Il virus responsabile dell’infezione appartiene al sottotipo H3N8 Florida clade 1, che recente-
mente ha iniziato a circolare nella popolazione equina europea.
La malattia è diffusa in tutto il mondo, ad eccezione della Nuova Zelanda e dell’Islanda. Per prevenirla, gli
equini vengono sottoposti a vaccinazione. Gli organizzatori di manifestazioni sportive equestri richiedono
una corretta immunizzazione degli animali partecipanti.
Nell’ambito dei focolai attuali, anche alcuni animali vaccinati hanno contratto la malattia, ma hanno evi-
denziato sintomi più leggeri rispetto agli esemplari non vaccinati. Come misura prudenziale si consiglia di
ripetere il vaccino contro l’EI se sono trascorsi più di sei mesi dall’ultima somministrazione (Animal Health
Trust, Respe).
In Svizzera è possibile reperire notizie e ragguagli sulle malattie equine infettive nella piattaforma di noti-
fica e di informazione Equinella.
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Analisi di esclusione di epizoozie altamente contagiose in Svizzera
Qui di seguito una sintesi dei risultati relativi alle analisi di esclusione delle epizoozie altamente contagiose peste
suina africana e peste suina classica (PSA e PSC), afta epizootica (AE) e influenza aviaria (AI). Ulteriori
informazioni sulle analisi di esclusione sono disponibili sul sito web dell’USAV: PSA, PSC, AE, AI e ND.
Immagine AUS_1: Distribuzione geografica delle aziende che hanno inviato campioni per le analisi di esclusione
nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 27 febbraio 2019.
Tabella AUS_1: Risultati delle analisi di esclusione effettuate. dalla pubblicazione del Bollettino Radar di gennaio
2019. Le analisi di esclusione condotte nell’ambito del programma PathoPig sono opportunamente specificate
nella colonna Mittente.
Cantone Epizoozia Data del prelievo Mittente Specie animale Numero di animali Risultato
BE PSA/PSC 24.01.2019 PathoPig Suino 1 negativo
FR PSA/PSC 31.01.2019 PathoPig Suino 3 negativo
BE PSA/PSC 01.02.2019 PathoPig Suino 1 negativo
ZG PSA/PSC 04.02.2019 PathoPig Suino 3 negativo
ZG PSA/PSC 04.02.2019 PathoPig Suino 1 negativo
AG PSA/PSC 06.02.2019 PathoPig Suino 3 negativo
TG PSA/PSC 06.02.2019 PathoPig Suino 1 negativo
LU PSA/PSC 07.02.2019 Veterinario Suino 3 negativo
LU PSA/PSC 08.02.2019 PathoPig Suino 1 negativo
SO PSA/PSC 08.02.2019 PathoPig Suino 1 negativo
BE PSA/PSC 11.02.2019 Veterinario Suino 1 negativo
BE PSA/PSC 12.02.2019 PathoPig Suino 1 negativo
LU PSA/PSC 12.02.2019 PathoPig Suino 1 negativo
LU PSA/PSC 12.02.2019 PathoPig Suino 2 negativo
LU PSA/PSC 13.02.2019 PathoPig Suino 1 negativo
NW PSA/PSC 14.02.2019 PathoPig Suino 2 negativo
BE PSA/PSC 18.02.2019 PathoPig Suino 2 negativo
BL PSA/PSC 19.02.2019 Laboratorio Suino 2 negativo
Panoramica
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Analisi nell’ambito del programma nazionale di riconoscimento precoce della PSA nei cinghiali
Sintesi dei risultati relativi alle analisi effettuate su cinghiali trovati morti, abbattuti per malattia o infortunati per
rilevare l’eventuale presenza della peste suina africana (PSA). Ulteriori informazioni sul programma sono disponibili
sul sito web dell’USAV: Programma nazionale di riconoscimento precoce della PSA nei cinghiali.
Immagine PSA_1: Distribuzione geografica dei luoghi di ritrovamento di cinghiali i cui campioni sono stati inviati
per le analisi della PSA nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 27 febbraio 2019.
Tabella PSA_1: Risultati delle analisi effettuate dal Bollettino Radar di gennaio 2019 nell’ambito del programma
di riconoscimento precoce della PSA nei cinghiali.
Cantone Data prelievo campione Motivo dell’analisi Categoria di età
Numero di
animali Risultato
SG 15.01.2019 Selvaggina infortunata Piccolo (cinghialetto) 1 negativo
TG 31.01.2019 Clinicamente malato Porcastrone) 1 negativo
VD 31.01.2019 Ritrovato morto Adulto 1 negativo
TG 03.02.2019 Clinicamente malato Adulto 1 negativo
ZH 04.02.2019 Clinicamente malato Porcastrone 1 negativo
VD 04.02.2019 Selvaggina infortunata Sconosciuto 1 negativo
TG 07.02.2019 Ritrovato morto Porcastrone) 1 negativo
VD 07.02.2019 Selvaggina infortunata Sconosciuto 1 negativo
ZH 09.02.2019 Ritrovato morto Sconosciuto 1 negativo
ZH 18.02.2019 Clinicamente malato Piccolo (cinghialetto) 1 negativo
VD 21.02.2019 Selvaggina infortunata Adulto 1 negativo
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Comunicazioni di tipo redazionale
Il Bollettino Radar viene redatto dall’USAV in collaborazione con il Friedrich-Loeffler Institut (FLI). È disponibile in
due pubblicazioni distinte per la Svizzera e la Germania. Le valutazioni dei rischi legati ai casi di epizoozia e le
conseguenze vengono rappresentate in maniera specifica per i relativi Paesi. L’USAV e il FLI sono responsabili in
toto, dal punto di vista redazionale, dell’edizione del Bollettino Radar relativa al proprio Paese.
La presente versione è quella svizzera.
Le denominazioni dei Paesi utilizzate nel Bollettino Radar corrispondono alle denominazioni degli Stati in forma
breve secondo la lista del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
Le edizioni precedenti del Bollettino Radar possono essere consultate sul sito web dell’USAV al seguente link:
USAV - Bollettino Radar.
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