Bollettino Luglio 2004

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- Anno 90 - n. 5 - 6 - 7 - L'effige di San Luigi Orione Pagg. 2-3 Adesso per tutti è l'ora dell'impegno Pag.4 Testimonianza di un fatto comune Pag. 5 La bussola Pag. 6 Saggio musicale Pag. 6 Guazzora: ricorda don Opilio - Neolaureata Pag. 7 San Luigi Orione ad Alzano Pag. 7 Alzano: primo incontro con Gesù Pag. 8 Restauri: conclusione per agosto Pag. 9 Il capitello di San Giorgio Pag. 10 Due righe su Don Bosco Pag. 11 Calcetto nell'Oratorio di Castelnuovo Pagg. 11-12 Calcetto a Viguzzolo Pag. 12 Corso animatori a Brusson Pag. 12 Tutti insieme a Cegni Pag. 13 Una bella esperienza dei catechisti Pag. 13 Dal "Centro San Carlo" Pag. 14 Prime Comunioni e Cresime Pag. 14 I crusé in gita Pag. 15 Gita a Gardaland Pag. 15 L'antica chiesa di San Francesco Pagg. 16-17 L'Arcangelo Michele Pagg. 17-18 Immagini di un tempo Pag. 18 Le vostre offerte Pagg. 19-20 - Maggio - Giugno - Luglio - 2004 - PERIODICO MENSILE DELLA PARROCCHIA Ss.PIETRO e PAOLO - Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969 - Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale AL - - Direttore Responsabile: Dott. Roberto Delconte - Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan - Impaginazione: P.Luigi Bloise - Stampa della Tipografia DIEFFE (s.n.c.) di Franco Fornito e Nando De Stefani Castelnuovo Scrivia (AL) - BOLLETTINO Giornale della comunità cristiana di Castelnuovo Scrivia PARROCCHIALE

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La bussola Pag. 6 Saggio musicale Pag. 6 Guazzora: ricorda don Opilio - Neolaureata Pag. 7 Il capitello di San Giorgio Pag. 10 Due righe su Don Bosco Pag. 11 Calcetto nell'Oratorio di Castelnuovo Pagg. 11-12 San Luigi Orione ad Alzano Pag. 7 Alzano: primo incontro con Gesù Pag. 8 Restauri: conclusione per agosto Pag. 9 L'effige di San Luigi Orione Pagg. 2-3 Adesso per tutti è l'ora dell'impegno Pag.4 Testimonianza di un fatto comune Pag. 5 PERIODICO MENSILE DELLA PARROCCHIA Ss.PIETRO e PAOLO

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- Anno 90 - n. 5 - 6 - 7 -

L'effige di San Luigi Orione Pagg. 2-3 Adesso per tutti è l'ora dell'impegno

Pag.4 Testimonianza di un fatto comune

Pag. 5

La bussola Pag. 6 Saggio musicale Pag. 6 Guazzora: ricorda don Opilio - Neolaureata

Pag. 7

San Luigi Orione ad Alzano Pag. 7 Alzano: primo incontro con Gesù

Pag. 8 Restauri: conclusione per agosto

Pag. 9

Il capitello di San Giorgio Pag. 10 Due righe su Don Bosco Pag. 11 Calcetto nell'Oratorio di Castelnuovo

Pagg. 11-12

Calcetto a Viguzzolo Pag. 12 Corso animatori a Brusson Pag. 12 Tutti insieme a Cegni Pag. 13Una bella esperienza dei catechisti

Pag. 13 Dal "Centro San Carlo" Pag. 14 Prime Comunioni e Cresime Pag. 14

I crusé in gita Pag. 15 Gita a Gardaland Pag. 15 L'antica chiesa di San Francesco

Pagg. 16-17

L'Arcangelo Michele Pagg. 17-18 Immagini di un tempo Pag. 18 Le vostre offerte Pagg. 19-20

- Maggio - Giugno - Luglio - 2004 -

PERIODICO MENSILE DELLA PARROCCHIA Ss.PIETRO e PAOLO - Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969 - Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale AL -

- Direttore Responsabile: Dott. Roberto Delconte - Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan - Impaginazione: P.Luigi Bloise - Stampa della Tipografia DIEFFE (s.n.c.) di Franco Fornito e Nando De Stefani Castelnuovo Scrivia (AL) -

BOLLETTINO

G i o r n a l e d e l l a c o m u n i t à c r i s t i a n a d i C a s t e l n u o v o S c r i v i a

PARROCCHIALE

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 2

A un mese dalla santificazione di San Luigi Orione aRoma, le parrocchie di Castelnuovo Scrivia, AlzanoScrivia e Guazzora hanno accolto solennemente lasua effige e vissuto momenti di preghiera profonda edi riflessione grazie alle celebrazioni di chi ha fatto lascelta di appartenere alla Congregazione Orionina. A Castelnuovo, nella cappella del presepe, è stataallestita una piccola mostra con alcuni dipinti relativi aDon Orione: uno stupendo ritratto eseguito nel 1986da Michele Mainoli, un pastello di G. Marvati del 1947ora in San Rocco, il grande pannello di G. Maragnanidel 1991 proveniente dalla cappella dell'"Istituto DonOrione", la tela di Giovanni Bonardi eseguita nel2001,l'ex-voto del Santuario delle Grazie fatto dipin-gere nel 1927 da Ernesto Buda, colui che poi donòtutte le sue proprietà al Santo, a testimonianza diGrazia ricevuta. Infine un ritratto realizzato nel 1939,un anno prima della morte di Don Orione, da RobertoTorti, detto "ad Carulina".Nelle prime settimane di giugno Suor Oliva ha fattoconoscere attraverso proiezioni video e racconti que-sto santo ai bambini e ai ragazzi di tutte le scuole,attirando la loro attenzione e curiosità. Una serata nella sala “Claudio Granotti” è stata dedi-cata a testimonianze su Don Orione, con interventi diLelio Sottotetti sui momenti castelnovesi del Santo, diGiordano Stella sulla difficile missione di Don Luigi interra siciliana all'epoca del terremoto di Messina, e diAntonello Brunetti - con il sussidio di diapositive - suuna serie di momenti e luoghi castelnovesi durante leriprese del film di Ermanno Olmi e Marcello Sienadedicato a Don Orione.L'effige di San Luigi Orione è arrivata a CastelnuovoScrivia il 10 Giugno all'Istituto Don Orione di viaGaribaldi, accolta da numerosi fedeli e dal VescovoMons. Martino Canessa, il quale dopo aver celebratola S. Messa, l 'ha accompagnata nella Chiesa

Parrocchiale. Alle ore 21 il direttore provinciale OperaDon Orione don Pierangelo Ondei ha celebrato la S.Messa "Don Orione e l'Eucaristia" che si è conclusacon la processione solenne del Corpus Domini per levie del paese. Nella mattinata di venerdì si è meditatoil S. Rosario con Mella Ermanno, mentre nel pome-riggio l'effige è stata portata ad Alzano Scrivia, accol-ta da via Molino dalla popolazione, in processione haraggiunto la chiesa parrocchiale. Fra Sereno dell'ere-

mo di Sant' Alberto di Butrio ha guidato la recita delRosario e celebrato la S. Messa alle ore 21 rifletten-do su "Don Orione e la vita contemplativa". L'effige èrimasta nella mattinata di sabato nella comunità alza-nese che ha pregato insieme alle Suore del PiccoloCottolengo di Tortona, mentre nel pomeriggio è stataaccolta dalla comunità guazzorese, che in processio-ne da via Vittorio Veneto ha raggiunto la chiesa par-rocchiale. Il diacono Ernesto Stramesi ha guidato lameditazione del S. Rosario mentre alle ore 21 il retto-re del Santuario della Guardia di Tortona, donFrancesco Maragno, ha celebrato la S. Messa :"L'amore di Don Orione alla Madonna". Domenica 13 giugno l'effige è ritornata a Castelnuovoalla Madonna delle Grazie dove alle ore 9 donMoreno Cattelan ha celebrato la S. Messa "DonOrione e il sacramento della Riconciliazione", e alle

L' effige di San Luigi Orionein missione i t inerante nelle nostre parrocchie

Il momento della celebrazione all'Istituto "Don Orione"con S.E. mons. Martino Canessa

Processione con l'effigie in via Garibaldi diretti verso laChiesa Parrocchiale

Accoglienza dell'effige ad Alzano Scrivia

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10.30 nella Chiesa parrocchiale viene celebratal'Eucaristia "Don Orione, apostolo dei giovani". Al ter-mine, tutta la comunità castelnovese, il sindacoGianni Tagliani , il parroco don Costantino, si sonorecati in Oratorio per dedicare ufficialmente, con unabenedizione solenne, questa struttura a San LuigiOrione. La targa apposta all'ingresso è stata scopertada suor Ilde, una religiosa orionina, molto cara a tuttinoi, che ha lavorato parecchi anni nella nostra comu-nità appunto per l'oratorio accanto a numerosi giova-ni. Nel pomeriggio alle ore 16 alla Casa di RiposoBalduzzi don Diego Lorenzo e le suore sacramentinenon vedenti di Tortona hanno celebrato e animato laS. Messa insieme a tutti gli ospiti del ricovero e algruppo Oftal che organizza ogni anno questo incon-

tro.Al termine, a ricordo di questa missione itinerantenelle diverse comunità, è stato consegnato un cuore,raffigurante le diverse parrocchie dei tre paesi, dipintoa mano su ceramica.

Queste celebrazione hanno approfondito la devozio-ne e la fede per questo santo, tanto caro e vicino amolte persone che lo ricordano vivamente passeggia-re nei nostri paesi offrendo sorrisi e parole di speran-za a chiunque incontrava.

Elisabetta Testa

Accoglienza e processione guidata dal diacono ErnestoStramesi a Guazzora

Santa Messa alla Madonna delle Grazie

La celebrazione della Messa nella Chiesa Parrocchiale diCastelnuovo

Inaugurazione della lapide, offerta dalla famigliaGranotti-Aschieri, con dedicazione dell'Oratorio a SanLuigi Orione

Santa Messa alla Casa di Riposo Balduzzi con partecipa-zione delle suore sacramentine non vedenti

Consegna del cuore raffigurante le chiese dell’UnitàPastorale

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Dopo la timida pioggia di sabato aPontecurone, con un cielo terso,luminoso ed un'aria mite, domenica24 maggio, la città e la diocesi diTortona hanno celebrato con unasolenne ed emozionante cerimoniala canonizzazione del loro San LuigiOrione. E capita veramente di radovedere le nostre città - spessodistratte e frammentate, per non direaccidiose - così unite e partecipi;quello che si è visto domenica aTortona non è stata una festa soltan-to, ma è uscita nitida e chiara, senzaschiamazzi e vanità, l'anima diTortona: fatta di generoso e silenzio-so impegno, di concretezza e solida-rietà. Si è trattato perciò di una gior-nata storica, che ha visto l'urna delSanto, che giovedì scorso era giuntain Cattedrale, riportata processional-mente, con migliaia di pellegrini efedeli, nel Santuario cittadino di SanBernardino (ove dal 1980 vienedegnamente conservata e veneratanell'attuale sistemazione). In realtà,come ha ricordato nel saluto finale ildirettore generale dell'Opera orioni-na Don Roberto Simionato, DonOrione in Duomo è come tornato acasa, in quanto non soltanto da lì, eda quel suo primo esperimento dioratorio, è iniziato tutto il suo fecon-do, luminoso e lungo cammino, maquella collocazione, nel cuore delladiocesi, testimonia l'amore di SanLuigi Orione per il suo vescovo, per il

Papa e per la Chiesa universale, cuiormai viene liturgicamente riconse-gnato. Le celebrazioni diocesane sono ini-ziate venerdì, con alcune importanticelebrazioni liturgiche, fra cui lamessa in Cattedrale alle 10 per gliammalati, presieduta dal vescovodiocesano Mons. Martino Canessa.Sono poi proseguite nella giornata disabato, con la solenne concelebra-zione nella Chiesa di Santa Maria diPontecurone, presieduta dal novellovescovo orionino Mons. AdolfoUriona, e con l'assistenza pontificaledi E. Em.za il cardinale GiovanniCanestri (che fu vescovo di Tortonadal 1971 al 1974), e numerosi sacer-doti e religiosi, fra cui il padre provin-ciale orionino Don Pierangelo Ondei,ed i due parroci di Pontecurone DonAdriano Marioni e Don Pietro Lanati.Dopo il rito religioso, il cardinaleCanestri ha benedetto ed inauguratol'itinerario orionino pontecuronese,che comprende la casa natale delSanto ed un museo che tenta di rico-struire le caratteristiche sociali, eco-nomiche e religiose della zona aitempi di Don Orione. Al termine èstato offerto un rinfresco presso lalocale Casa di riposo orionina, ove ilcardinale Canestri ha potuto salutaremolti ospiti della struttura, oltre adautorità e popolo. Finché, domenica 23 maggio, alleore 16,30, si è svolto in Cattedrale aTortona il solenne Pontificale presie-duto dal cardinale Giovanni Canestri,e da altri sei vescovi, tra cui abbiamoriconosciuto Mons. MartinoCanessa; il vescovo di AlessandriaMons. Fernando Charrier; il vesco-vo emerito di Ventimiglia Mons.Giacomo Barabino; il vescovoargentino Mons. Adolfo Uriona; ilvescovo della diocesi diFianarantsoa (Madagascar) Mons.Fulgence Rabemahafaly; oltre aldirettore generale orioninoSimionato, ed a moltissimi sacerdoti.Nella efficacissima omelia, Canestriha ricordato le parole pronunciate daGiovanni Paolo II nel giorno dellacanonizzazione, in particolare ha

sottolineato come "il cuore di questostratega della carità fu senza confiniperché dilatato dalla carità di Cristo".E "la passione di Cristo fu l'animadella sua vita ardimentosa, la spintainteriore di un altruismo senza riser-ve, la sorgente sempre fresca di unaindistruttibile speranza".Al termine della solenne concelebra-zione, che ha visto - lo ricordiamo -una grandissima partecipazione difedeli, tra cui diverse confraternite,diversi sindaci del vasto territorio dio-cesano, autorità civili e militari, rap-presentanti di molte associazioni divolontariato, tra cui la Croce Rossa,e tantissimi religiosi e religiose, l'urnadel Santo è stata riportata, con unasolenne ed emozionante processio-ne, al Santuario della Guardia e,dapprima, nel cortile del CentroMater Dei ove sono state benedettele nuove otto campane (dedicate allaSS. Trinità, a Gesù, alla B.V. Maria,a San Luigi Orione, ai SantiMarziano e Bernardino, a SanGiuseppe, a tutti i Santi ed al donodella pace) del Santuario. Uno deimomenti più significativi e, soprattut-to, di profonda commozione, è statoil lungo e fortissimo applauso che hasalutato la deposizione, ai piedi del-l'altar maggiore, dell'urna di SanLuigi Orione (contenente il suo corpoincorrotto, ad eccezione del cuore,custodito nell'amata terra argentina).Al termine del rito, verso le ore 20, ildirettore generale Don RobertoSimionato ha, davanti all'Urna,impartito la solenne benedizioneeucaristica a tutti i fedeli che ancoranumerosissimi gremivano ilSantuario. Nel saluto finale il direttore dellaCongregazione ha infine ricordato lanecessità che tutta la popolazionetortonese riconosca in San LuigiOrione un autentico modello di vitacristiana da imitare e seguire, affin-ché gli altri, "guardando noi", ricono-scano un segno del suo straordina-rio amore verso i fratelli, e possanocredere con maggior forza nell'amo-re di Dio.

Roberto Carlo Delconte

P o n t e c u r o n e e To r t o n a h a n n o f e s t e g g i a t o S a n L u i g i O r i o n e

ADESSO PER TUTTI L'ORA DELL'IMPEGNO

Il ritratto di Don Orione eseguitonel 1986 da Michele Mainoli

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È un racconto che ho udito in fami-glia. Reali i fatti ricordati, ma ignotiai molti cronisti che conobbero evidero all'opera san Luigi Orione. Unpiccolo episodio d'un momento tragi-co per le popolazioni di Messina e diReggio Calabria dopo il terremoto del1908, almeno per i pochissimi super-stiti della catastrofe.

Il protagonista fu un mio prozioacquisito, marito d'una delle sorel-le di mia nonna materna.Carabiniere in congedo, mi fupadrino al fonte battesimale nellaCattedrale di Tortona. Si chiamavaSalvatore, ma era un tortonesepuro-sangue. Quando nacque, lavigilia di san Giuseppe, non eranoancora passati sette anni dallaconquista di Roma, strappata daiSavoia con la forza al papa Pio IX.Membro di una famiglia numerosa,aveva deciso di risolvere il proble-ma della vita arruolandosinell 'Arma dei Carabinieri.Ovviamente, possedeva queirequisiti di onestà e di capacitàche glielo avevano consentito.Venne destinato alla città diGenova, prestò servizio con dili-genza, mai perse la pazienza (miraccontava) se non una volta, difronte ad un rampollo di buonafamiglia che pretendeva un tratta-mento di favore dopo aver infrantola legge. Il Natale del 1908 era trascorso intutta tranquillità. Due giorni dopo,la notizia della catastrofe nellazona dello Stretto giunse da Romasul fili del telegrafo. Radio e televi-sione sarebbero giunte dopo qual-che decennio, così come siamoabituati a fruirne. Messina eReggio distrutte: tutti i militi dispo-nibili dovevano partire immediata-mente, per soccorrere le popola-zioni colpite. I primi contingentipartirono, in treno per la Calabria,con una nave per la Sici l ia.Quando i Carabinieri, dopo quasidue giorni, giunsero sul posto, tro-varono che la realtà era molto piùgrave di quanto immaginassero.

Nessuna abitazione era ancoraagibile. Più che soccorrere dei vivi,il loro compito fu quello di recupe-rare e seppellire dei morti. A deci-ne di migliaia. Pioveva a dirottosulle rovine. Alloggio di fortuna peri militari fu un portico agricolo allaperiferia di Messina, adattato acaserma, cucina, dormitorio sugiacigli formati da sacchi di iutapieni di paglia o scartoss.Il primo giorno di attività, sotto l'ac-qua, iniziò la loro penosa opera direcupero. A sera, tutt i eranodistrutti. Salvatore si buttò, fradicioe sporco, sul suo giaciglio, avevasolo voglia di dormire.Improvvisamente apparve nelbuio, con una lanterna a petrolio inmano, uno strano individuo, nonalto, spettinato, la barba lunga, unvestito lacero ed inzaccherato, chesolo quando avvenne la presenta-zione si capì che si trattava di unatalare. "Sono don Orione, diTortona. So che siete stanchi, maho un bisogno urgente di aiuto.C'è qualcuno tra voi, due al massi-mo, che mi dà una mano per sal-vare una vita?" Salvatore, laicoper moda e per convinzione, sialzò tuttavia, e convinse un colle-ga amico a seguire don Orione.Ad una cinquantina di metri videro,tra le macerie d'una casa crollata,una ragazza, le gambe bloccateda una pesante trave. Era bruna,con lunghi capelli che le coprivanole spalle. Pallida, gli occhi chiusi,sembrava morta. Ma quando donOrione le sussurrò :"Coraggio,sono qui con due amici per tirartifuori", aprì gli occhi d'un verdeintenso alla luce della lampada,tentò un sorriso che finì in unasmorfia, e rispose: "Forse è tardi,mi sento morire…Prima però vor-rei confessarmi" Don Orione allon-tanò i due con un cenno dellamano, ascoltò la ragazza per qual-che minuto, le diede la benedizio-ne finale, mentre ella accennavacon la destra ad un segno dicroce. Poi, con la sinistra, proteseverso il sacerdote qualcosa…sem-

brava un quaderno, era un qua-derno, con la copertina nera e ifogli in costa dipinti di rosso.Come si usava e si continuò ausare per qualche decennio nellescuole. "Sono delle poesie, che hoscritto per il mio ragazzo. La miafamiglia non l'accettava, perchéera povero, di umile origine. Se ilquaderno finisse nelle mani di miopadre, non mi perdonerebbe nep-pure da morta. Padre, lo custodi-sca, come se glielo avessi dato inconfessione". Don Orione lo misenella capace tasca della talare.Poi, tutti e tre tentarono il salva-taggio. Mentre Salvatore, con unpaletto usato a modo di leva, sol-levava di qualche centimetro latrave, gli altri due, lentamente,tenendola per le spalle, liberaronola ragazza dal peso che ne oppri-meva le gambe. Ma appena liberaun fiotto di sangue uscì dalle feritein qualche modo prima bloccate, ela ragazza spirò. A questo puntodon Orione congedò i dueCarabinieri. "Lei non ha più biso-gno di alcuno. È già in cielo. Ioproseguo la mia fatica, voi andatea riposare. E tu, Salvatore, con-servami questo quaderno. Io loperderei. Me lo porterai a Tortona,quando torneremo a casa"Il quaderno finì nella cassetta d'or-dinanza, sotto la fodera della cartaa fiori che Salvatore aveva appli-cato con delle puntine da disegno.Il giorno dopo don Orione si tra-sferì a Reggio e non si videro più.Il giorno della mia laurea, quasicinquant'anni dopo, mio zio aprì lafamosa cassetta che aveva porta-to a casa all'atto del congedo, edestrasse alcuni oggetti che viaveva conservato, una macchinafotografica a soffietto Kodak per-fettamente funzionante, anche sepiù che quarantenne, la serie delledispense della Divina Commediaedite da Sonzogno e illustrate daGustavo Dorè, raccolte in servizionel 1896, un vecchio impermeabi-le di tela cerata. " Non sono ricco,sono fra i più preziosi ricordi della

Testimonianza di un fatto comune

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mia giovinezza. Te li regalo". Fu inquella occasione che vidi compari-re il quaderno nero con i foglirossi. "Questo lo conservo io. Hopromesso a don Orione di nondarlo ad alcuno. Purtroppo, un po'perché in chiesa ci vado poco, unpo' perché lui era sempre in giroper il mondo, non l'ho più incontra-

to. Poi è morto…" E ripose il quaderno nella casset-ta. Morì quattordici anni dopo. E'sepolto nel nostro cimitero; lasorte ha voluto che riposi accantoal maestro Emilio Arzani, in duecappelle contigue, ma separatisolo da un muro. Del quadernonon ho più saputo niente. Forse,

incontrando don Orione lassù nelloro nuovo mondo, l'avranno por-tato insieme alla giovane sicilianadagli occhi verdi, innamorata infeli-ce quaggiù, dove tutti e tre hannolasciato un'impronta. Quella cheho tentato di raccontare.

Lino Stella

LA BUSSOLALa morale cristiana discende da quella naturale, conuna fondamentale aggiunta, l'amore al prossimo,discesa dal messaggio di Gesù, che fa dire a SanLuigi Orione

Del bene a tuttiDel bene sempreDel male a nessuno.

Non è una costrittiva imposizione, che i sapientiodierni, quando non sanno cosa dire, imputano almedioevo. A parte la fittizia divisione storica dell'etàdell'uomo , il medioevo fu un momento di alta spiri-tualità, e lo testimoniano i documenti letterali, artistici,filosofici. Nel medioevo si viveva in una società pienadi virtù e di vizi, come tante altre, come l'attuale.Basta leggere le novelle del Decameron diBoccaccio per farcene un'idea.Siamo tuttavia sconcertati da certe affermazioni deimezzi di comunicazione, che tentano di imporre unloro modello di vita. E dicono che è attuale, moderno.Quanto s'udiva in chiesa cinquant'anni fa (le omeliesi chiamavano prediche) in fatto di società e di com-portamenti, vale ancora nella vita moderna?Soprattutto, l'idea di sacrificio, di progetto di vita guar-dando anche agli altri, è ancora attuale? Questo sen-tire la proposta incessante se la Chiesa si aprisse almondo moderno, accettasse i nuovi dogmi laicisti,non sarebbe più attuale, più considerata?Ecco il motivo del nostro sconcerto. Una mattina,nella messa cui partecipavo al Santuario delleGrazie, ho sentito un discorso che mi ha confortato. Ilbene è bene, la famiglia è un valore, la vita è sacra inogni occasione. Ho ritrovato la bussola. La direzioneproposta è quella di sempre. Mi sono detto: "Abbiamo il diritto di difenderci, di defi-nire disordine il disordine, male il male?" Che cosa dice la gente? Magari che gli altri sono

migliori dei cristiani. È vero? Vogliamo dibattere se sia opportuno mutare la posi-zione dei punti cardinali, inventare una diversa bus-sola?

L. Stella

SAGGIO MUSICALEÈ tornato, puntuale come l'arrivo della bella stagione,il Saggio musicale. Per la ventinovesima volta si sonopresentati al pubblico allievi ed allieve della scuolamedia (che ora si chiama secondaria di primo grado);da cinque anni rivediamo i loro fratelli minori dellascuola elementare (ora primaria). Enzo Consogno haistruito i piccoli, don Luigi Bernini è la musica a scuo-la da oltre un quarto di secolo. "Angeli e diavoli","Ikebana" eseguiti nei primi anni, sono classici, cherisvegliano la nostalgia di gente che ha già raggiuntola mezza età.I Saggi sono importanti per i ragazzi, annunciano l'ar-rivo delle vacanze estive, la fine d'un altro anno ascuola. Non si può non essere lieti, ed è una gioiacomunicarlo a tutti.I critici troveranno che non tutto è perfetto, che regnaalquanta confusione. Non si accorgono di quanta fati-ca è costata la preparazione da parte degli istruttori(non solo per educare gli allievi!), e del tocco magicodi Luigi Bloise a dosare la distribuzione dei suoni coni suoi complicati aggeggi elettronici… Quest'anno èaleggiato il richiamo al momento difficile che il mondosta vivendo. Abbiamo bisogno di pace, hanno cantatoe declamato i ragazzi. Noi, che in passato, ragazzicome loro , abbiamo vissuto direttamente la guerra, eimmaginiamo l'orrore in cui vivono in certe parti delmondo i loro coetanei, siamo solidali con chi grida:Basta! Ai signori della guerra, ai fabbricanti di armi,a quei responsabili che, forse perché indossano unadivisa, vedono nell'altro il nemico, non l'uomo. Lapace non è un partito, è bene e necessità per tutti.Unita alla giustizia, vorrei aggiungere all'amore alprossimo, per tutta l'umanità.Questi ci hanno detto, cantando, i ragazzi. È tempoche i papaveri che son alti, alti, alti si pieghino versoi piccoli, gli umili, i diseredati.Il bene, quello vero, costa poco, ed è un vantaggioper tutti. Il mio discorso semi-serio è una maldestraparafrasi del messaggio che Qualcuno trasmise almondo or sono due millenni. Il suo attuale rappresen-tante, Giovanni Paolo II, lo ribadisce ogni giorno,ricordando la voce degli angeli nella Santa Notte diBetlemme, che ripetiamo a messa all'inizio del Gloriae forse dovremmo meditare di più.

L. Stella

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Domenica 27 Giugno è stata cele-brata la liturgia della parola inmemoria della morte di Don OpilioCarrà, per quarant'anni parrocodella nostra parrocchia di SantaMaria Assunta.Con il neo-eletto sindaco, Sig.naPiera Vignoli e alcuni consiglieri,molti i presenti, e non solo guaz-zoresi, che hanno pregato con lanipote Manola e ascoltato le paro-le del diacono Ernesto Stramesi. Da un anno le campane non suo-nano più come prima e la portadella chiesa è quasi sempre chiu-sa, ma la comunità di Guazzora,che alla domenica partecipa sem-pre più numerosa alla messa, nondimenticherà Don Opilio, il pretedei presepi, che ha annunciato laparola di Dio e ha curato le funzio-ni rel igiose accompagnate damusica e canti, i vari momenti dipreghiera, la pratica della carità eil decoro della chiesa.Resteranno nella memoria i prese-pi allestiti ogni anno con entusia-smo e fantasia, come pure lesacre rappresentazioni dellaNatività e della Passione. Come cita il Vangelo "Lascia che imorti seppelliscano i loro morti: tuvà e annunzia il regno di Dio", iparrocchiani accolgono novità e

cambiamenti continuando a pro-fessare la loro fede, consapevolidel significato del loro esempio peri giovani.Ad un anno dalla sua morte, oltrea ricordare l'operato di Don Opilionella parrocchia, si ringrazianotutte le persone che in questoanno si sono adoprate per gestiree mantenere la chiesa in ottimecondizioni, pulita e accogliente. Questo rappresenta, nel suo pic-colo, un grande gesto di fede, inquanto la Chiesa è la nostra casa,renderla accogliente è un invito apartecipare alle funzioni religioseper ascoltare la Parola di Dio, è uninvito alla preghiera. In quest'otti-

ca, anche queste persone parteci-pano attivamente all'evangelizza-zione, per questo la comunità par-rocchiale di Guazzora le ringraziavivamente.Si ringraziano inoltre il parroco,Don Constantino, il viceparroco,Don Fulvio, e il diacono Ernestoper la loro disponibilità a ben ope-rare nella nostra comunità .La comunità parrocchiale diGuazzora

Guazzora ricorda don Opilio

N E O L A U R E ATA A G U A Z Z O R A

Il giorno 7 aprile, presso la Facoltàdi Agraria dell'Università del SacroCuore di Piacenza, ManuelaDelpero di Guazzora, membro delConsiglio Pastorale, ha conseguitola laurea in Scienze e TecnologieAgrarie, presentando la tesi daltitolo "Un'analisi comparata del-l'applicazione delle Politiche diSviluppo Rurale in Piemonte,Lombardia ed Emilia-Romagna".Subito dopo ha iniziato il suo lavo-ro, in un'azienda che si occupa difitofarmaci.Manuela, per la sua serietà e l'im-pegno negli studi e nella vita,come tanti giovani che seguono lasua strada, si merita rallegramentied auguri vivissimi.

P. C.

Venerdì 11 giugno alle ore 18,30,accompagnata dai frati dell'eremodi Sant'Alberto di Butrio e dallesuore della Divina Provvidenza delPiccolo Cottolengo di Tortona, ègiunta ad Alzano l'effige del SantoLuigi Orione, elevato agli altari daPapa Giovanni Paolo II il giorno 16Maggio scorso.Ad accogliere la foto del nostroSanto, all'ingresso del paese, ilparroco don Costantino accompa-gnato dal Diacono ErnestoStramesi e da una rappresentan-za di Alzanesi che insieme, in pro-cessione, hanno percorso le vieinfiorate del paese sino alla chiesaparrocchiale.Giunti in chiesa, è stato recitato ilSanto Rosario per ringraziare laS.S. Madonna del dono concesso

alle nostre terre. A presiedere lacelebrazione i frati Orionini.Alle 21 è stata celebrata la S.Messa alla quale ha partecipatoun folto numero di fedeli alcuni deiquali ha conosciuto la figura delSanto quand'era ancora in vita. Il mattino successivo è stato reci-tato il Santo Rosario,con la partecipazionedelle suore ciechedell 'Opera Orioninacon la presenza diDon Costantino.L'effige del Santo LuigiOrione era stata espo-sta in Piazza S.Pietro,lo scorso 16 maggio,alla presenza delSanto Padre nel gior-no della Beatificazione

del Santo e venerata il giorno suc-cessivo nella chiesa di S. MariaMaggiore da tutto i l popoloOrionino.I fedeli di Alzano ringraziano DonCostantino ed Ernesto Stramesiper il dono ricevuto e invocano laMadonna perché porti nei lorocuori tanto amore così come inse-gnato dal caro San Luigi Orione.

San Luigi Orione ad Alzano

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Il giorno dell'Istituzione della PrimaComunione è una ricorrenza atte-sa da tutti, qui ad Alzano, come inogni luogo.E' un giorno di grande festa chevede la totalità dei parrocchianiriuniti in Chiesa per festeggiare ibambini e i loro familiari. Quest'anno gli occhi di tutti i pre-senti erano puntati verso i cariEleonora, Roberto e Claudio chetutte le domeniche vediamo vesti-re la tunica da chierichetto e parte-cipare con assiduità e passionealla S. Messa. Per tante domeniche, inoltre, liabbiamo visti intorno a Cinzia (laloro catechista) ad ascoltare e par-tecipare alla lezione di catechi-smo. Domenica 20 giugno, però, eranopiù emozionati del solito e sicura-mente anche noi presenti lo erava-mo. La Chiesa era gremita, il primobanco era stato addobbato dibianco in onore dei nostri giovani

concittadini e le voci del piccolocoro, accompagnate con maestriadalle note di Stefano, contribuiva-no a creare un'atmosfera quasi"magica".Al momento della "preghiera deifedeli" i bambini e le loro mammehanno letto ognuno un'invocazio-ne, composta da loro stressi, cheha commosso l'assemblea.La messa è stata molto sentita e

partecipata ed al termine è seguitala consueta processione del"Corpus Domini" per le vie delpaese.I bambini, come è tradizione, por-tavano un cesto di petali di rose ene cospargevano la strada davantia Don Costantino che sorreggeval'Ostensorio con il SantissimoSacramento.Canti e preghiere si sono succe-duti mentre percorrevamo le stra-de addobbate a festa. Al ritorno inChiesa e al termine della cerimo-nia tutt i hanno applauditoEleonora, Roberto e Claudio e

AD ALZANO IL PRIMO INCONTRO CON GESÙ

I tre bambini di Alzano chehanno ricevuto per la prima voltaGesù Eucarestia

V I S I T AI N C H I E S AUna visita nella chiesa parrocchiale non avviene perabitudine, ha motivazioni particolari. Primo scopo èportare un saluto al Padrone di casa. Quando lo salu-tiamo con un segno di croce, forse non pensiamo allegrandi verità che racchiude. Ma Lui lo sa, ci compren-de.L'edificio, ora che è stato restaurato e restituito alloscopo per cui i nostri avi l' hanno voluto, è moltobello, imponente, caldo, familiare. Eppure, meriterebbe una più profonda conoscenza.Da essa discende la nostra storia, un passato ricco difatti, di personaggi, anche delle tante persone umiliche vi sono state battezzate, cresimate, hanno pro-messo fedeltà nel matrimonio cristiano, hanno ricevu-to l'estremo commiato.C'è un angolo che è rimasto così da quasi un millen-nio. Il pilastro a sinistra del presbiterio è stato conser-vato forse per motivi costruttivi. Una base, due colon-ne gemelle in pietra, il capitello di San Giorgio, esopra una colonna in muratura, con frammenti d'unaffresco che riproduce San Martino.Possiamo solo immaginare di quanti fatti è stato spet-

tatore. Avrà visto all'opera, forse progettista, MagisterAlbertus, in visita da imperatore Federico I, e poi ilCarmagnola, i Bandello, forse anche Leonardo daVinci ospite dei signori di Castelnuovo; e Bernardinoda Siena a predicare, seguito da tanti illustri oratori,dei quali ricordiamo alcuni del recente passato, SanLuigi Orione, Don Preti, Padre DomenicoSparpagliane, Don Bruno Bottallo…Forse sarà passato Ambrogio Spinola, negli ultimi tor-mentati mesi della sua avventurosa vita, prima diricevervi l'ultima benedizione.E poi la peste, e le tante guerre che hanno tormenta-to l'Europa nei secoli.E ricordo due avvenimenti, tanto diversi, ma legatialla nostra storia, il battesimo d'un umile bimba chesarebbe divenuta la Mamma di San Luigi Orione e lafragorosa conclusione della messa in occasionedelle nozze tra Ugo Ojetti e Nanda Gobba, testimoneGerolamo Rovetta, una presenza del giornalismo edella letteratura del primo novecento.La nostra chiesa parla di storia nostra, soprattutto cri-stiana. Difficile immaginare Castelnuovo senza lacroce sull'asta della bandiera sulla Torre, il punto piùalto del paese. Gli antenati credevano, così recita ilremoto angolo di medioevo che riscopriamo in questigiorni. A noi l'arduo compito di provare se abbianoavuto ragione.

L.Stella

abbiamo chiesto a GesùEucaristia la sua protezione per inostri ragazzi.

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I restauratori Giovanni Bonardi eFrancesca Regoli completeranno illoro intervento entro la festa patro-nale di San Desiderio, provveden-do alla ultimazione di quanto giàrealizzato sulla Controfacciata,

sulle cappelle del Battistero, diSan Carlo e della Annunciazione.È ormai completato l'interventosulla navata sud e sulle antichecolonne in mattoni.In particolare, tolti vari strati dimalte, sono ora visibili i blocchi dipietra che formavano le colonnebinate che sorreggono l'antichissi-mo capitello di San Giorgio. Illavoro di restauro ha, inoltre, fatto riemergere sulla colonna sovra-

stante il capitello un frammento diaffresco databile al Trecento e raf-figurante un personaggio nudo eimplorante che riceve una parte dimantello da San Martino di cui siscorge, per ora, solo la spada.Un paio di scoperte sono statefatte anche sulla controfacciata.Appena al di sopra dell'arco cen-trale, sotto l'intonaco, è apparsauna lapide che ricorda la conclu-sione dei lavori di rinnovamentodella chiesa, avvenuta nel 1622.Tale lapide verrà collocata in posi-zione più consona (all'ingressodella cappella di San Carlo) esoprattutto con entrambe le facce

visibili poiché, una volta estratta, siè scoperto che era stato riutilizza-to un marmo di epoca assai piùantica e finemente decorato.Si è capito infine il perché dellafitta ragnatela di crepe sull'intona-co fra la porta centrale e l'ingressonord. Togliendo la calce è statoevidenziato un grande arco di mat-toni corrispondente all'arco supe-riore della lunetta del portale diSansone. Ebbene, un centinaio dianni fa, per installare la grandebussola lignea centrale avevanoinserito una trave esattamente ovel'arco scarica la sua spinta sullaspalletta nord. Un errore cosìgrossolano, per non dire peggio,aveva creato problemi di coesioneall'intera facciata. Ovviamente si èprovveduto a ripristinare l'arco,che rimarrà a vista, e a sanare lecrepe con il cuci-scuci e malte adespansione.

Antonello Brunetti

I r e s t a u r i n e l l a P a r r o c c h i a l e d i C a s t e l n u o v oPREVISTA LA CONCLUSIONE PER AGOSTO

L'affresco trecentesco emerso sullacolonna soprastante il bassorilievodel capitello di San Giorgio, unascultura che il Porter data all'iniziodel Millecento

Lo schizzo dell’Affrsco (SanMartino e il povero) raffigura innero le parti emerse e con lineetratteggiate il resto delle figurescomparse o ancora sotto scialbo

Il marmo, rinvenuto sopra il por-tale della controfacciata, che testi-monia la conclusione del lungolavoro di rinnovamento dellachiesa (1585-1622)

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La più antica testimonianza dellapieve romanica si trova addossataal contrafforte a nord del coro ed ècostituita da due semicolonnebinate, con base e semicapitellofigurato, detto di San Giorgio.La base è unghiata ed è formatada un alto plinto, in parte nascostodietro ai gradini di marmo chedanno accesso all'altare, eseguitiin epoca successiva, e da due torisottili separati da una scozia.Il semicapitello segue l'andamentotondeggiante delle colonne che losorreggono e rappresenta unascena composta da tre figure . Asinistra è un animale che si àncoracon due delle zampe dotate di arti-gli al collarino del capitello; ha leali aperte, la coda arrotolata sullapancia e un'espresione insolitacon gli occhi sbarrati e la linguafuori dalla bocca. Alla sua destra è

un altro animale dal muso allunga-to e con una coda lunga, afferratocon gli artigli al collarino del capi-tello. Dietro questa figura emergeun uomo, di cui si scorge soltantoil volto e, forse, un braccio copertoda un'armatura a scaglie.L'abaco è decorato a palmette rac-chiuse entro girali.Il tutto misura metri 3,25 dal pavi-mento.Arthur Kinglsey Porter dedica nel1915 alcune pagine del suo fonda-mentale studio alla chiesa diCastelnuovo e paragona le "grote-sques" del capitello ai capitellidella cattedrale di Aversa inPuglia. Per quanto riguarda lecolonne binate afferma di nonaverne trovato alcun esempio inLombardia, mentre sono presentia Sainte Croix a Quimperlé inBretagna. In conclusione lo dataintorno al 1100.Confronti stilistici permettono dicollegare le figure scolpite sulcapitello con le innumerevoli rap-presentazioni di animali che sipossono osservare sulle facciate esui capitelli di molte chiese lom-barde (segue una dozzina di pagi-ne contenenti raffronti con capitellimedioevali del nord Italia).Tenendo conto di tutti gli esempirilevabili in area lombarda è plau-sibile pensare che l'opera presen-te nella chiesa di San Pietro aCastelnuovo sia stata eseguitaintorno al 1130-1140 damaestranze it ineranticomasco-pavesi con lacollaborazione di artistilocali estremamentericettivi ad apprendernele tecniche e ad assimi-larne i temi tradizionali.La scena scolpita sulcapitello è tradizional-mente letta come SanGiorgio e il drago, Secosì fosse, si tratterebbedi una delle più anticherappresentazioni di taleleggenda che si diffuse

SCHEDA SUL CAPITELLO DI SAN GIORGIO( d a l l a t e s i d i V a l e r i a B r u n e t t i )

in Occidente a partire dall'ultimodecennio dell'XI secolo. E' possibi-le vedere nella figura di sinistra undrago alato con le zampe artiglia-te, anche se si distacca dalla ico-nografia tradizionale di talemostro, solitamente dotato di unatesta crestata, di lingua biforcuta edi un tronco caudato simile a quel-lo dei rettili. L'altro animale potreb-be essere un cavallo, anche se hadegli artigli al posto degli zoccoli euna coda che ricorda di più quelladei felini. Infine di san Giorgio siintravvede solo la testa..Sopra l'abaco la struttura prose-gue con una semicolonna di mat-toni ricoperti di calce, probabilesupporto di qualche antico affre-sco. In cima vi è un capitello cubi-co, decorato con una croce rossa.L'insieme raggiunge così l'altezzacomplessiva di metri 5,05 dal pavi-mento.Per giustificare la strana presenzadi questi due diversi tipi di semico-lonne, binate in pietra e singola inmattoni, posti l'uno sull'altro certa-mente in epoche diverse, si puòipotizzare che la pieve romanicaoriginaria fosse molto più bassa diquella attuale, con una copertura acapriata, e che all'interno le colon-ne avessero tutte la stessa altezzadelle semicolonne binate cheancora conserviamo, le quali ave-vano probabilmente il compito disorreggere gli archi.

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DUE RIGHE SUDON BOSCO

Il 23 Giugno, noi chierichetti diCastelnuovo, insieme agli amici diSale, siamo partiti alla scoperta diColle D. Bosco; paese natale diSan Giovanni Bosco.Arrivati sul luogo, insieme ad altrigruppi di diversi oratori (1200ragazzi), Don Vincenzo (uno deicapi animatori del posto) ci ha par-lato delle opere e della vita di DonBosco.A noi é rimasto impresso il sognoche ebbe all'età di nove anni, chelui raccontò qualche tempo dopo:"A nove anni ho fatto un sogno,che mi rimase profondamenteimpresso Nel sonno mi parve diessere vicino a casa, in un cortileassai spazioso, dove stava raccoltauna moltitudine di fanciulli che gio-cava. Alcuni ridevano, non pochibestemmiavano. All'udire questebestemmie mi sono subito lanciatoin mezzo a loro, adoperando pugnie parole per farli tacere. In quelmomento mi apparve un uomo, michiamò per nome e mi disse: -Noncon le percosse, ma con la man-suetudine e con la carità dovraiconquistare i tuoi amici.Io gli domandai: - Chi siete voi chemi comandate cose impossibili? Gli rispose: - Io sono il figlio di coleiche tua madre ti insegnò a salutaretre volte al giorno. Il mio nomedomandalo a mia Madre. In quel momento vidi accanto a luiuna Donna di maestoso aspetto, mifece cenno di avvicinarmi, mi prese

con bontà per mano: -Guarda! midisse. Guardando mi accorsi chequei fanciulli erano tutti fuggiti; alloro posto vidi una moltitudine dicapretti, cani, gatti e tanti altri ani-mali.La Donna continuò: -Ecco il tuocampo, ecco dove dovrai lavorare;renditi umile, forte e robusto.Ciòche in questo momento vedi succe-dere di questi animali, tu lo faraicon i miei figli.A quel punto, sempre nel sogno, mimisi a piangere, e pregai quellaDonna di parlare in modo chiaro,perchè io non sapevo cosa volessefarmi intendere. Allora essa mipose la mano sul capo e mi disse:A suo tempo comprenderai tutto.Aveva appena detto queste paroleche un rumore mi svegliò, e ognicosa scomparve". Questo breve racconto ci può farcapire in modo semplice quanto è

grande l'amore di Gesù nei nostriconfronti.La giornata è continuata con unagrande "caccia al tesoro" per i piùgrandi. Per i ragazzi delle elemen-tari invece ci sono stati molti altrigiochi .E' stata proprio "una giornata allaDon Bosco"! Abbiamo trascorsouna giornata in allegria, giocandotutti insieme, con il massimo rispet-to reciproco. Proprio come volevaDon Bosco. Alla fine della giornataabbiamo pregato tutti assieme rin-graziando il Signore di averci fattotrascorrere una giornata all'insegnadell'amicizia.Cogliamo l'occasione per ringrazia-re la Parrocchia di averci portatonei luoghi più cari a San GiovanniBosco e di averci dato modo diapprofondire le nostre conoscenzesulle qualità del Santo patrono deigiovani.

I sei ragazzi castelnovesi partecipanti alla gita a Colle Don Bosco

Triangolare di calcettonell'oratorio di CastelnuovoLo sport è il mezzo ideale per diffondere tra i ragazzie anche tra gli adulti quei valori come la solidarietà, lacondivisione e l'aiuto reciproco che purtroppo vengo-no, in molti casi, sopraffatti dall'incomprensione e dal-l'emarginazione.Con lo scopo di far vivere ai ragazzi del nostro paesee di quelli limitrofi una giornata all'insegna del diverti-mento e dello sport, il nostro parroco Don Costantinoe il viceparroco Don Fulvio hanno organizzato untriangolare di calcetto, svoltosi nel campetto dell'ora-torio di Castelnuovo, nel pomeriggio di Sabato 19Giugno: le squadre coinvolte in questo torneo, oltrealla nostra, provenivano dalle parrocchie di Tortona eNovi Ligure.Questa piccola manifestazione, che però si era pre-posta grandi obiettivi, si è svolta nel migliore dei

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modi: i valori positivi citati in precedenza si sono pra-ticamente radicati nello spirito dei ragazzi e, accostatiall'agonismo sportivo, hanno reso le competizioniancor più interessanti.Una nota estremamente positiva ci arriva dal buoncomportamento della nostra squadra che ha ottenutorisultati soddisfacenti: la prima partita, infatti, ci havisti vittoriosi contro ragazzi molto preparati tecnica-mente e fisicamente, mentre nel secondo match lasituazione è un po' peggiorata.Tuttavia occorre ricordare che, in questi casi, i valoriche contano non sono solo la bravura sul campo e ilrisultato finale, ma gli aspetti essenziali sono il rispet-to reciproco, la solidarietà e il divertimento.

Se tutto ciò è avvenuto bisogna innanzitutto ringra-ziare Don Costantino e Don Fulvio che hanno messoa disposizione il nostro campetto e che si sono incari-cati di contattare i ragazzi dei vari oratori, la cui pre-senza era indispensabile.Infine vorrei ricordare una persona "speciale" che miha colpito in modo particolare e che considero unavera fonte di allegria e di spirito: Suor Bice, dell'orato-rio di Tortona, che nonostante l'età è molto vicina allarealtà dei giovani di oggi e che è una pura testimo-nianza di come la fratellanza, il gioco, il divertimentoe la spensieratezza sono valori che stanno alla basedi una lunga vita serena.

M.S.

C A L C E T T O AV I G U Z Z O L O

Domenica 2 maggio 2004 noi, ottoragazzi castelnovesi e dei paesivicini, classe 1990-1991, abbiamopartecipato, presso l 'oratorio"Beato Piergiorgio Frassati" diViguzzolo, ad alcune partite di cal-cetto insieme ad altre squadredella zona.Si tratta della nascente squadradel nostro oratorio. Colori: magliabianca con decorazioni rosse,pantaloncini rossi e calzettonibianchi.Accompagnati da Don Costantinoe da Don Fulvio, abbiamo giocatoin un piccolo ma nuovissimo cam-petto.Così come non si chiede l'età aduna signora, non ci chiederete né irisultati dei singoli incontri né ilnumero delle squadre partecipanti;vi diremo, però, che abbiamo por-tato a casa una bella coppa cometerzi classificati. Inoltre possiamoassicurarvi che abbiamo dimostra-to caparbietà ed una buona, quan-to inattesa, base tecnica.Non essendo abituati a giocareinsieme siamo stati piuttostocarenti nel coordinare le azioni.Inoltre i ruoli non erano ben distin-ti. Ci mancava infine un allenatore.Fortunatamente siamo stati rag-giunti, a giochi iniziati, da unamico di Don Costantino: il signorFedele (allenatore di squadre gio-vanili con lunga esperienza) cheha saputo prendere le redini dellasquadra e con precise disposizioniha fatto crescere il gioco dei nostriragazzi.Insomma siamo usciti a testa alta.A fine partite c'è stata la merendaper tutti offerta da Don Gino (par-

roco di Viguzzolo).Morale: E' stata una giornata posi-tiva che ha interrotto la monotoniadi molte domeniche.Siamo ora alla ricerca di allenatoriche possano tenere vivo in orato-rio l'entusiasmo insegnandoci agiocare bene e a tenere in eserci-zio il gruppo.

Speriamo che qualche lettore delBollettino abbia buona volontà e sifaccia avanti.

I partecipanti: Luca Aieta, RoccoGuadagni, Matteo Santi,Ferdinando Scacheri, LucaScarcella, Alessio Sozzè, AlessioVillani, Pietro Zeme

I partecipanti al Torneo di calcetto di Viguzzolo

Il corso per animatori dell'Oratoriosi è concluso con un fine settima-na a Brusson. Il "campo" si è svol-to nei giorni 30 aprile, 1 e 2 mag-gio e durante questi tre giorni

abbiamo avuto la possibilità disocializzare con altri ragazzi trami-te lavori di gruppo, durante i qualiabbiamo discusso e scambiatoopinioni sulla figura e sul ruolo del-l'animatore.In particolare utilissimo è stato l'in-contro con due ragazzi dellaF.O.M. (Federazione OratoriMilanesi) che ci hanno fornito unorientamento teorico e pratico effi-ciente e divertente.Grazie a questi incontri abbiamoacquisito delle nozioni importantidi animatori e non vediamo l'ora dimetterle in pratica. Giulia Bernardi, Sara Merlo,Cristiana Rossi

CORSO ANIMATORI A BRUSSON

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T U T T I I N S I E M E A C E G N I

Domenica 6 giugno certamentequalcuno avrà notato in piazza unpulmann di ragazzi festosi…erava-mo noi, in partenza per Cegni eper l'annuale convegno A.C.R.Il tema conduttore di quest'anno èstato: "Insieme è tutta un'altramusica".Questo messaggio esprime il biso-gno di fratellanza e amicizia chec'è e ci deve essere in ognimomento della nostra vita.Dopo la Santa messa celebratadal nostro Vescovo e dopo averconsumato il pranzo al sacco, ci siamo riuniti con i ragazzi delle diverse parrocchie e, divisi in gruppi, ci siamodivertiti insieme, cantando e ballando, come recita lo slogan del Convegno. Insomma, attraverso il gioco,abbiamo fatto amicizia con altri ragazzi e vissuto insieme momenti di gioia e di fratellanza.

Cristiana Rossi, Elena Salvadeo, Pietro Zeme

U N A B E L L AESPERIENZA DEIC A T E C H I S T I

A conclusione dell'anno cate-chistico, noi alunni delle classiseconda media, con don Fulvio,i nostri catechisti ed alcuni ani-matori, siamo andati a Brusson,ospiti della casa alpina diocesa-na "La Montanara" dove abbia-mo trascorso quattro splendidegiornate. Si è trattato di uncampo scuola che ha rappre-sentato una vera novità: "Allascoperta del volto del Padre"questo il filo conduttore delnostro cammino aiutati dalleinteressanti riflessioni proposteda Luigi, un nostro seminaristache ci ha fatto capire il verosenso di questa esperienza.Abbiamo vissuto quattro giornicircondati dalla natura, ridendoe scherzando. Ogni pomeriggiosiamo stati impegnati in pas-

seggiate e camminate con l'e-scursione più dura ma anchepiù bella che abbiamo compiutoil giorno prima di partire ammi-rando la bellezza del lago Blu:una vera e propria faticaccia,ma il desiderio di rilassarci inriva al lago ci ha dato la forzaper superare tutti gli ostacoliche trovavamo lungo un sentie-ro ripido ed impervio. Tutte le

sere poi gli animatori ci prepa-ravano qualche sorpresa edorganizzavano numerosi giochiper farci divertire dopo unaintensa giornata di "lavoro".Insomma un bellissimo camposcuola ma noi… già stiamoaspettando il prossimo!I ragazzi del catechismo di secon-da media

Il numeroso gruppo in posa prima del ritorno a Castelnuovo e uno deitanti giochi in pineta

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Giovedì 13 Maggio, in occasione di una serata bene-fica in memoria di Franca Cassola Pasquali a favoredell'Associazione E. Cucchi, abbiamo avuto l'oppor-tunità di conoscere alcuni ex giocatori dell'Inter.

Eravamo emozionati nel vedere i pilastri del vec-chio Inter dal vero. E' stato entusiasmante entrarenegli spogliatoi e stringere la mano di Bergomi, farcifare gli autografi da Baresi e Ferri e scattare con loroalcune foto.

Speriamo di ripetere in futuro l'esperienza e dipoter conoscere altri calciatori.

I Ragazzi del Centro San Carlo (Piero Marco Max)

Nelle foto i due foltigruppi di castelnovesiche il 18 aprile e il 9maggio hanno parte-cipato a questi dueimportanti momentidella loro vita religio-sa, in unione con iloro sacerdoti donCostantino e donFulvio, oltre al diaco-no Ernesto Stramesie al Vescovo diTortona.Li accompagnano inquesto cammino icatechisti: AlbinaPinuccia, Teresa,Franca, Elisa S., ElisaB., Elisabetta, Enricae Luigi.

RICEVIAMO DAL “CENTRO SAN CARLO”

PRIME COMUNIONI E CRESIME

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G I T A AGARDALAND

Ore 7.45. Si parte! Saliamo sulpullman e… che bello! A unirsi connoi in questa giornata ci sono inostri amici di Sale! Sarà una gita bellissima!Appena arrivati al parco dei diver-timenti ci fiondiamo niente di menoche in "Fuga da Antlantide", attra-zione nuova ed entusiasmanteche ci rinfresca dalla calura mattu-tina.E' tutto un tuffarsi da un'attrazioneall'altra, passando per le MagicMountain, per Space Vertigo, peril Top Spin e molte altre…Una giornata all'insegna del diver-timento e di un valore cristianomolto importante: la condivisio-ne… di risate, di emozioni, di"lavate" sul Colorado Boat, di"banchetti fraterni" al bar delBazar arabo, la cena ( tanto sospi-rata ) all'autogrill.Da non dimenticare lo spettacoloal Palablu , dove i delfini ci hannoentusiasmati con le loro acrobaziee le loro prestazioni calcistiche

insieme alle loro compagne otarieche si pavoneggiavano delle pro-prie capacità canore e di ballo.Abbiamo rivisitato con piacereanche gli Egizi e i Corsari, ottimosollievo dal caldo soffocante delpomeriggio.Un ringraziamento a donCostantino e, in particolare, a donFulvio che hanno reso possibilequesta esperienza e un viaggio in

pullman pieno di risate e diverti-mento.Infine rivolgiamo un invito a tutticoloro che per un motivo o per l'al-tro non sono riusciti a venire que-sta volta: il prossimo anno aggre-gatevi a noi e vi assicuriamo chetrascorrerete una giornata ricca diesperienze e di divertimento.Alla prossima!I ragazzi di Castelnuovo e di Sale

I C R U S É I N G I T A A L L A G O D ’ I S E OA ruota della gita a Ferrara realizzata dal Comitato di San Damiano, è stata organizzata dal Comitato chegestisce la chiesetta della Croce, per domenica 30 maggio, una escursione al Santuario della Madonna dellaneve di Adro. Successive tappe una antichissima cantina della zona di Franciacorta e poi il lago di Iseo. Gitaperfettamente riuscita, con una partecipazione notevole di amici della Chiesa della Croce.

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Sul numero di febbraio del BOL-LETTINO appariva l'annuncio cheerano evidenti, al l ' internodell'Opera pia Balduzzi, le struttu-re di una antica chiesa, probabil-mente quella di San Francesco,testimoniata come già esistentenel 1221 da Matteo MariaBandello.Castelnuovo era in passato unborgo di grande importanza, tantoche tutte e tre gli ordini francesca-ni vi stabilirono un loro convento,ovviamente con relativa chiesa: ifrati minori francescani alla Pace,lungo la strada vecchia perVoghera; i padri capuccini lungo lastrada per Viguzzolo: i francescaniconventuali al centro del paeseaccanto alle case dei Bandello.Era di quest'ultima chiesa che sifaceva cenno e si suggeriva disegnalarne le tracce allaSoprintendenza ai Beni architetto-nici e di studiare il modo di lasciar-ne testimonianza (ad esempio unalastra di vetro di un paio di metridavanti all'antico muro absidale)senza assolutamente intralciare ilavori di ripristino della Casa diriposo.Ora, sul numero di giugno delperiodico IL COMUNE, appare unarticolo non firmato che sintetizzo."Non era la chiesa di SanFrancescoA seguito del sopralluogo effettua-to in data 11 marzo 2004 si confer-ma la datazione tarda delle mura-ture individuate e l'insussistenza dielementi di interesse archeologico.Si tratta di murature di f ineOttocento che tra l'altro compren-dono tutto l'edificio e non sono dinessun interesse storico. Murasimili ai cascinali della zona, haconfermato l'architetto.Sul Bollettino veniva diffusa lanotizia del r i trovamento dellaChiesaLa chiesa venne demolita per farposto all 'Ospedale Opera piaBalduzzi nel 1860."Poiché viene citato "Il Bollettino",

faccio ricorso alla stessa pubblica-zione per un approfondimento sul-l'antica chiesa di San Francesco.- Nell'Archivio di Stato di Torino,alla voce "REGOLARI DI QUADAI MONTI - DIVERSI PAESIPER A e B: REGOLARI IN GENE-RE" ho esaminato una quindicinadi anni or sono due grossi fascicolie disegni datati 1723. Uno deidisegni riporta uno schizzo dellafacciata sud da cui si può ricavarel'evidente affinità con l'attuale fac-ciata, il che vuol dire che nel 1863-1865 l'edificio preesistente, ossia ilConvento di San Francesco, nonfu affatto demolito in toto perlasciare spazio all 'Opera piaBalduzzi.- Esaminando il voluminoso capi-tolato di appalto preliminare ailavori (21 aprile 1863, firmato dal-l'ing. Nicolò Bruno) si può notareche fra i tanti materiali da fornire euti l izzare mai si accenna allemigliaia di blocchi di arenaria,costituenti - come evidenziato dailavori in corso - la nervatura deimuri portanti, che quindi già si tro-vavano sul posto. - Analizzando vecchie mappe del-l'edificio, mi pare che sia un po'difficile negare la presenza, senon di una chiesa, almeno di una

navata o di una lunga cappellanell'angolo sud-est, come indicauna parziale planimetria qui alle-gata.- Apprezzo il fatto che sia statainterpellata la Sovrintendenzaarcheologica, ma io non ho maiparlato di "elementi di interessearcheologico", bensì di resti di pro-babili murature risalenti al XIIIsecolo. So bene quali sono lecompetenze della Soprintendenzaarcheologica, dopotutto la raccoltaarcheologica del Museo civico è ilrisultato di almeno una ventina dianni di mie ricerche sul territorio.Quante volte in passato ho avutorapporti con le quattroSoprintendenze di Torino e quindine conosco perfettamente lerispettive competenze! Ho inter-pellato quella archeologica per gliscavi a san Damiano, per la sco-perta della necropoli in piazza, perla lapide degli Attii, per i saggi invia Torino e in via Matteotti, ecc, equindi so bene che la competenzaper eventuali strutture emergentidel XIII secolo è soprattutto dellaSoprintendenza ai Beni monumen-tali e non di quella Archeologica.- Opinabile l'affermazione relativaa quelle vaste superfici costituiteda masselli di arenaria intervallaticon file a sassi o a mattoni, defini-te tecnica e materiale consuetonei cascinali della zona. Conoscobene il territorio, le case e i casci-

IN MERITO ALLA ANTICA CHIESA DI SAN FRANCESCO

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Da vecchie planimetrie disegnate dall'ing. Innocenzo Rigoni (vedi particola-re) risulta una struttura religiosa esattamente dove sei mesi fa, demoliti soffit-ti e pareti divisorie, tolto l'intonaco, sono state messe in evidenza antichemurature.

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nali di Castelnuovo, soprattuttodopo aver collaborato alla stesuradel Piano regolatore nei primi anniOttanta. Mai ho verificato l'uso diblocchi di arenaria eccetto che nelportale della Chiesa parrocchiale(datato 1183) e alla cascinaCavigiola. Il materiale usato qui danoi è sempre stato il mattone,spesso con riempimento a saccotramite malte e sassi. Nelle costru-zioni più antiche appaiono anchefile doppie, alternate, di grossiciottoli di Scrivia con superficieliscia all'esterno. In nessun luogoappaiono i blocchi di arenaria, qui,invece, presenti nella percentualedi almeno il 70%, frammisti a sassie mattoni. In particolare di notevo-le bellezza è l'alternanza di arena-ria e doppia fila di ciottoli bensquadrati che appare nella curvaabsidale a ridosso del lato estdella balconata al piano rialzato invia Ludovico Costa.- Per rendersi conto, da parte diqualsiasi castelnovese interessatoalla storia urbanistica e religiosa

del nostro paese, della atipicità delmateriale utilizzato ritengo siaopportuno recarsi sul posto, unavolta terminati i lavori, e prenderevisione del lacerto di muratura cheil progettista avrà certamente pro-posto di conservare come testimo-nianza della storia dell'edificio.

- Esattamente come, su suggeri-mento del parroco don Costantino,la Commissione lavori ha deciso difare sulla Controfacciata dellaParrocchiale in corrispondenza delportale centrale.

Antonello Brunetti

Il disegno della fiancata sud del Convento dei francescani nel 1723,molto simile all'attuale struttura dell'Opera pia Balduzzi

Sulla controfacciata della Parrocchiale sino a qualcheanno fa, fra il rosone e la bussola centrale, si potevascorgere una grande tela pressoché illeggibile.Rappresentava San Raffaele, l'angelo custode, cheaccompagnò Tobia nel suo viaggio e lo protesse daogni pericolo. La tela era stata ampliata perimetral-mente con pezzi di stoffa colorati ed era, oltre chesporchissima, consunta dalle infiltrazioni d'acqua.Venne restaurata dai Nicola di Aramengo con il patro-cinio della famiglia Granotti e collocata, con le dimen-sioni originarie più ridotte, sulla destra della Cappellalunga (l'arcangelo viaggiatore, il compagno del tuocammino, con le vesti tirate su sugli svelti malleoli).Quindi da una decina d'anni non vi è più un quadrosopra l'ingresso, il che, tra l'altro, ha consentito discoprire (era nascosta dal dipinto) la lapide di cui si facenno in altra pagina.Si è pensato perciò di ricuperare una tela che vennetolta nel 1994 dalla Cappella lunga in occasione delsuo restauro. Raffigura l'arcangelo Michele che conuna mano tiene una bilancia e con l'altra sollevaun'anima purgante. Questa si trovava parecchi annifa nella Cappella del Suffragio e per un motivo ovvio.Scrive Bargellini nella sua preziosa opera Mille santidel giorno "Michele è il vincitore del male e nostro

L ’ A R C A N G E L O M I C H E L EALL’INGRESSO DELLA PARROCCHIALE

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alleato nella quotidiana lotta contro le sue forze; èanche la guida dell'anima al momento del trapasso.Sarà al nostro fianco al momento del Giudizio e a luila Chiesa, nella messa dei defunti, raccomanda leanime avviate alla luce santa. A San Michele sono,perciò, dedicate di solito le cappelle e gli ossari deicimiteri. Un'altra sua raffigurazione tradizionale lo rap-presenta con le bilance per pesare il bene e il male".Molto probabilmente il dipinto era nato per l'altaredella Cappella del Suffragio, quando questa abban-donò il nome originario di Cappella di Cosma eDamiano. La sagoma e le dimensioni corrispondonoesattamente con lo spazio ora occupato dallaMadonna Assunta (quella con la torre in mano) edalla teca delle anime purganti. Quando l'8 dicembre1923 venne inaugurata la nuova Cappella delSuffragio, con i marmi riportanti i nomi dei Cadutidella grande Guerra, la tela venne trasferita nella vici-na Cappella lunga.La figura dell'arcangelo Michele mi pare particolar-mente appropriata, con questa sua funzione di indica-re agli esseri umani la strada verso il bene in vita e di

guidare le loro anime dopo la morte, in questa collo-cazione all'ingresso della chiesa.E' vero che nella Parrocchiale è presente un altroSan Michele, quello dipinto su tavole di pioppo e raffi-gurante l'arcangelo guerriero che trafigge il male rap-presentato da un mostruoso demone. L'opera, digrande valore e datata 1564, dopo il restauro del1997, finanziato dalla Cassa di Risparmio di Tortona,ha già però una sua collocazione ottimale all'ingresso(sulla sinistra) della Cappella lunga dopo essererimasta per decenni in condizioni miserevoli appesain un angolo della sacrestia.La grande tela, che potremmo battezzare "SanMichele nel giorno del Giudizio", una volta restauratada Giovanni Bonardi e tolte le impalcature della con-trofacciata, verrà collocata sotto il rosone.Un piccolo particolare conclusivo: si tratta di unaspesa abbastanza modesta ma non prevista inizial-mente. Chissà che non ci sia qualcuno o qualcuna,nel nome di Michele (Chi come Dio) e per amore del-l'arte, disponibile a patrocinare il restauro?

A.B.

La "Madonna Pellegrina"

Nel corso delle sue lunghe pere-grinazioni per l'Italia, allora immer-sa in un periodo assai difficile(Dopoguerra ed elezioni politichecon forti contrasti), la statua dellaMadonna Pellegrina giunse aCastelnuovo il 1° novembre 1948e vi rimase per due giorni.Proveniente da Molino, vennepresa in custodia dall'intera popo-lazione nei pressi dell'arco di viaRoma. Collocata su un carro trai-nato da sei cavalli bianchi, prece-duta da un gruppo di cavalieri incostume e affiancata da un servi-zio d'ordine caratterizzato da brac-ciali bianchi, venne portata in pro-cessione per tutte le vie del paesetappezzate da drappi ricamatiesposti ai balconi e alle finestre,raggiungendo tutte le chiese. Latappa finale del primo giorno fu ilSantuario delle Grazie.Il giorno successivo venne portataal ponte sulla Scrivia per essereaffidata ai Guazzoresi.Le foto pubblicate fanno parte diun album contenente cinquantaimmagini e sono state gentilmenteconcesse da Anna Simonelli.

A.B.

I M M A G I N I D I U N T E M P O

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Diamo qui di seguito l'elencodelle offerte pervenute inParrocchia, dall'ultimoBollettino Parrocchiale al 15giugno 2004.Ci scusiamo per eventuali erroried omissioni.Fam. Bloise 50 € in suffr. di Luigi eAngiolina - N.N. 250 € insuffr.defunti - FeramoscaAntonietta 20 € in suffr. del marito- N.N. 40 € in suffr. defunti - BassiPiera 25 € in suffr. defunti - I geni-tori e i nonni 100 € in occ. del bat-tesimo di Tava Matteo - N.N. 40 €in suffr. defunti - N.N. 50 € in suffr.defunti - N.N. 50 € in suffr. defunti- N.N. 200 € in suffr. defunti - 20 €in memoria di Ghibaudi Alfredo - Icoscritti della classe 1940 125 € -Bloise Antonio 50 € in suffr. defuntidella famiglia - Ghibaudi Sergio400 € in occ. del funerale delpapa' - Patrizia Stella 25 € in suffr.della zia - Fam Sacco 40 € in suffr.di Engaddi Luciana - Elisa eMichela 50 € in suffr. defunti - Ifamigliari 50 € in suffr. di RossiGino - Ferrari Caterina 50 € insuffr. defunti - Orsi Maria 100 € insuffr. del marito - Gerardo Alfarano25 € in suffr. defunti - GhibaudiGianfranco 75 € in memoria dellozio Ghibaudi Severino - 250 € inocc. del battesimo di ValentinaBattegazzore - Angelo Ghibaudi eGarbelli Anna 75 € in memoria diGhibaudi Severino - Novell iAngiolino 350 € in suffr. defuntiNovelli-Curone - Maria 50 € insuffr. defunti - Agostelli Angela 50€ in suffr. defunti - Fam. Ricci 50 €in suffr. di Gianluca e fam.- Fam.Trausi 50 € in occ. del battesimodi Alessandro - Arzani Giuseppee Sardi Elsa 29 € in onore dellaBeata Vergine di Lourdes - Fam.Versuraro 50 € in occ. del funeraledi Bernardetta Orfano - I famigliari600 € in occ. del funerale diAngeleri Pierino - LorenzoSottotetti e fam. 100 € in ricordodel 60° ann. dei suoi cari - LaCorale Beato Stefano Badello 225

€ in occ. del concerto di Natale - Ifamigliari 100 € in occ. del battesi-mo di Granata Elisa - CuroneRosetta 50 € in suffr. di StellaAngiolino - Santafede Maria Ede50 € in ric.dei defunti della famiglia- Ghibaudi Matilde 50 € in mem.diGhibaudi Severino - I nipoti Saccoe Ferrari 150 € in suffr. dello zioPierino - La moglie 50 € nel 4°ann. della morte del maritoRighetti - La mamma e la sorella25 € in ric.di Barbara De Luca -Cairo Ede 20 € in suffr. defunti - Ifamigliari di Setti Carlo 155 € -N.N. 100 € in suffr. defunti - Lamoglie 25 € in suffr. di SalvadeoGiuseppe - Sandra Gavio 2500 €per il restauro pala d'altare S.Gerolamo in memoria di GavioPierina e Domenico - Cairo Anna50 € in suffr. defunti - ArdizzoneAntida 50 € in suffr. defunti - Sig.raMusaro' 100 € in occ. del battesi-mo - N.N.20 € in suffr. defunti -Amendola Debora e Luca 50 € inmemoria di Zanaboni Angela eAmendola Antonio - Contardi 30 €- Paolo e Silvia Baudassi 100 € inmemoria del nonno - Fam.Basiglio (cascina Ceroggia) 100 €in ringraziamento - Fam Gatti -Deidda 50 € in suffr. defunti - Inipoti 50 € in memoria della caranonna Maria Ravanello Olezza -Fam. Breglia 100 € in occ. del bat-tesimo di Gaia - Fam. Carnevale -Baiardi 150 € - Perotti 20 € in suffr.defunti - N.N. 25 € in suffr. defunti- N.N. 100 € in ricordo di ZanaboniMaurizio - Veronese Alessandra50 € in suffr. di Molinari AnnaMaria - Gatti Luigina 50 € per irestauri - Milanese Carla 50 € per irestauri - N.N. 40 € in suffr. defunti- N.N. 40 € in suffr. defunti - Fam.di via Zanchetta 35 € in memoriadi Maurizio Zanaboni - Fam.Pagella 20 € in suff. defunti - N.N.50 € in onore della Madonna diLourdes - Fam. Bin 50 € in occ.del battesimo di Edoardo - Fam.Rivabella 70 € in occ. del battesi-mo di Matilde - Fam Lo Prete 20 €

in occ. del battesimo di Maurizio -Curone Giuseppe 20 € in suffr.defunti - N.N. 50 € in memoria diMaurizio Zanaboni - La nonnaMaria 25 € in ric. di Claudenzio ePasquale - N.N. 50 € in occ. dellaCresima - N.N. 25 € in suffr.defunti - La figlia, il genero e lanipote 200 € in occ. del funerale diBastida Pierina - N.N. 30 € insuffr. defunti - Gavio RinaSottotetti 50 € in suffr. defunti -N.N. 20 € in suffr. defunti - Fam.Ricci 50 € in suffr. di Gianluca -N.N. 50 € in suffr. defunti - SposiGiordano-Nisi 100 € in occ. delmatrimonio - I famigliari 200 € inocc. del funerale di DamianiGiovanni - I cugini Chiapedi 80 €in mem. di Ines - N.N. 25 € inmem. di Paolo Soldini nel 25°anniversario della morte - InveraldiLuigi 50 € in mem. della mammaChiapedi Ines - Gatto Concetta 20€ in suffr. defunti - BottaminoErnestina 220 € in mem. dei geni-tori - Angelo e Piera 100 € in occ.del loro 25 ° ann. di matrimonio -N.N. 20 € in suffr. di suor Proba -Sposi Carolla - Camillo' 50 € inocc. del matrimonio - Gita uominidel 1 Maggio 280 € per i restauri -Goggi Campili Angiolina 50 € insuffr. defunti - Sposi Prima-Tabbone 100 € in occ. del matri-monio - N.N. 50 € in suffr. defunti -La moglie Rita 50 € in suffr. diGrassi Pierino - N.N. 100 € insuffr. defunti - Sposi Denti -Ascione 150 in occ. del matrimo-nio - Fam. Mainoli - Giglio 50 € peri restauri - Fam. Lanzillotta 30 € insuffr. defunti - Fam. Bassi 100 € inocc. del battesimo di Bassi Lisa -Chilelli Carmela 20 € in suffr. diChilel l i Pietro - FormaianiAlessandra 50 € in occ. dellaprima comunione - N.N. 20 € insuffr. defunti - Fam. Celotti 100 €in occ. della prima comunione diEdoardo - La madrina 50 € in occ.della Cresima di Campili Giovanna- Fam. Ingrati 100 € in occ. delbattesimo - I figli 200 € in memoria

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BOLLETTINO PARROCCHIALE pag. 20

di Luigina Gatti ved. Patricola - Leamiche di Nella Zanaboni 25 € inmemoria di Maurizio - MassaAdele 200 € in occ. del funerale diBruni Giovanni Battista - Fam.Roda 100 € in suffr. di Roda Felice- Mori Ida 25 € in suffr. di TortiLuigi - Fam. Felicetta 100 € in occ.del funerale di Mannarino Annaved. Felicetta - Le sorelle 250 € inric. di Luigina - La Compagnia tea-trale Recitiamo Insieme 200 € peri restauri - Bloise Tonino 50 € insuffr.defunti - N.N. 60 € insuffr.defunti - I nipoti Deidda 50 €in suffr. della zia Luigina - Fam.Lazzaro 50 € - N.N. 40 € in suffr.defunti - N.N. 200 € - Ramaplast260 € - Elettrostampi 260 € -Alda, Francesco e Cristina 200 €in ric. del loro amato Ivo - CuroneMaria Grazia 120 € in occ. delfunerale della mamma - Fam. DeMattei 30 € in suffr. di De MatteiAldo - Severina 25 € in suffr. diAgostino - Veronese Alessandra50 € in suffr. del papa' - SposiMassimo e Concetta 50 € in occ.del matrimonio - Sposi Marchesi -Battegazzore 300 € in occ. del loromatrimonio - Alfarano Gerardo 50€ in suffr. di Donato e Annita -Bailo Paolo 20 € in suffr. defunti -Stella Rosina 50 € in mem. del fra-tello Angiolino - N.N. 30 € per levittime della strada -

ORATORIOBasket Club Castelnuovo 50 € -La nonna di Caterina Maria 50 € -N.N. 30 € - Chiara e Paolo 50 € inocc. del loro compleanno - ValeriaLenzi 50 € in occ. del suo com-pleanno - Carlot 20 € - N.N. 50 € -Cristiana e Claudia 100 € in occ.della Cresima e della primaComunione - I nipoti Santafede 60€ in ric. della zia Luigina - CarlotVanessa 20 € - U.S. CastelnuovoScrivia 20 € - Demicheli MariaTeresa 20 € - Gruppo Tavernelle150 € in occ. della festa medioe-vale -

SAN ROCCON.N. 50 € in mem. di Camilla -

MADONNA DELLE GRAZIEPietro Curone 30 € - Fam. di viaZanchetta 35 € in mem. di

Maurizio Zanaboni - N.N. 100 € -N.N. 50 € -

CENTRO SAN CARLON.N. 40 € -

SAN DOMENICOI famigliari di Setti Carlo 105 € -Todeschini Bisio Rosangela 150 €per il restauro dei candelieri -

CASA DI RIPOSOI vicini di via Lodovico Costa 50 €in mem. di Chiapedi Ines -

CORO LITURGICAL SONGEMMANUEL

Cristiana e Claudia 100 € in occ.della Cresima e della primaComunione - Alda, Francesco eCristina 100 € con gratitudine -

CHIESA DELLA CROCEI nipoti Aschieri in suffragio dellazia Luigina 60 euro - Anna, Pinettae Peppino in ricordo del cuginoAngelo Leva 150 euro - Mansueto100 euro - N.N. 50 euro -

CAPPELLA SANT'ANDREAImpresa Gino Castagnaro per con-clusione lavori 180 euro

CARITA'15 € per le missioni - 500 € per ipoveri - I bambini di terza elemen-tare 110 € alla Comunita' diSant'Egidio per le vaccinazioni deibambini poveri - ITIFIN Tortona2000 € per la Comunita' diSant'Egidio - I bambini dellaprima comunione 490 € per i bam-bini del Perù -

BOLLETTINOLuigina Sottotetti 50 € - PietroCurone 25 € - N.N. 20 € - N.N. 10€ - Rolandi Mario 10 € -Maresciallo Sacco Roberto 20 € -Grassi Monti Maria 30 € - GranataAngelo 10 € - Perotti 20 € - PrandiGiuseppe 20 € - Torti Angelo 50 €-

Angeleri Pierino 17/12/190729 /02/2004 - Orfano

Bernardetta 11/02/192101/03/2004 - Lemma

Francesco 08/04/196404/03/2004 - Pavanello Maria

29/01/1916 25/03/04 - ZanaboniMaurizio 08/07/1973 03/04/04 -Damiani Giovanni 21/02/1928

17/04/04 - Roda Felice03/11/1911 19/04/04 - BastitaPierina 10/02/1908 22/04/04 -Chiapedi Ines 23/03/1928

24/04/04 - Rossi Virginia05/02/1933 03/05/04 - BruniGiovanni Battista 24/05/1927 10/05/04 - Gatti Luigina 12/07/1921

14/05/04 - Mannarino Anna28/11/1921 20/05/04 - Boveri Eva

23/05/04 - Pani Ivo 10/04/195326/05/04 - Leva Angelo

30/08/1936 27/05/04 - GhislieriRosita 07/07/1918 28/05/04 -Gallo Aurora 27/07/1947 29/05/04- Zanotto Graziano 03/05/1952

17/06/04 - Bordon Gino23/10/1933 18/06/04 - PasiniAugusta 18/07/1929 18/06/04 -Zaletely Antonio 25/07/1927

21/06/04 - Brugnerotto Luigi15/01/1931 30/06/04 - FerrariGuido 07/03/1943 02/07/04 -Garavelli Antonietta in Balduzzi29/10/1926 06/07/04

TORNATI AL PADRE

21 Marzo: MusaròSofia18 Aprile: ColonnaEleonoraDe Pompeis Maddalena

Lo Prete MaurizioRivabella MatildeMagistro AlessandroBin Edoardo

24 aprile: GiordanoFrancesco - Nisi Giovanna1 maggio: Prima Stefano- Tabbone Michela2 maggio: Carolla Pietro -

Camillo Giuseppina8 maggio: Denti Fabrizio -Ascione Teresa5 giugno: Cuscuna' Massimo -Staltari Concetta6 giugno: Marchesi Paolo -Battegazzore Sara

16 Maggio: Ingrati FedericoTurco Nicolò Bassi Lisa

20 Giugno: Dachille AuroraCantarini Giulia