Bollettino Astronomico · del cielo profondo così come la cometa 46P Wirtanen (vedi scheda)....

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Bollettino Astronomico 447 / 2018 19 Dicembre 2018

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Bollettino Astronomico

447 / 2018

19 Dicembre 2018

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Bollettino di informazione astronomica nr. 447 del 19/12/2018

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est pag. 2

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Bollettino di informazione astronomica nr. 447 del 19/12/2018

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est pag. 3

OSSERVATORIO ASTRONOMICO e PLANETARIO

G.Galilei 28019 SUNO (NO)

Tel. 032285210 / 335275538

www.osservatoriogalilei.com - [email protected]

Calendario lunare 2019

Mercoledì 19 dicembre 2018, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del terzo mercoledì di

ogni mese, in caso di condizioni meteo favorevoli, osservazioni al telescopio. In caso di cattivo tempo sarà in

uso il solo planetario. Si ricorda che la capacità ricettiva consentita per le proiezioni al planetario è limitata a

30 persone mentre per le osservazioni in cupola il limite scende a 15 persone per turno.

Luna: La Luna prossima al plenilunio (22/12) con fase 88,97%, rende difficoltosa l’osservazione degli oggetti

del cielo profondo così come la cometa 46P Wirtanen (vedi scheda).

Costellazioni: Si potranno vedere le principali costellazioni autunnali e invernali.

Pianeti: Subito dopo il tramonto e ormai basso sull’orizzonte Marte (tramonta alle 23.50), Urano, visibile per

buona parte della notte nella costellazione dei Pesci a 21°01’ dalla Luna

Solstizio d’inverno: 21/12/2018 23.23 STD

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CALENDARIO LUNARE DI DICEMBRE 2018 e GENNAIO 2019

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EFFEMERIDI DI DICEMBRE e GENNAIO 2019

Luna Luna Sole Sole

Data sorge tramonta sorge tramonta alba crepuscolo

---------- -------- -------- ------- -------- ------ ------

15/12/2018 13:00 ------ 07:59 16:42 06:11 18:30

16/12/2018 13:24 00:33 08:00 16:42 06:12 18:30

17/12/2018 13:49 01:37 08:01 16:43 06:12 18:31

18/12/2018 14:14 02:42 08:01 16:43 06:13 18:31

19/12/2018 14:43 03:50 08:02 16:43 06:13 18:32

20/12/2018 15:17 05:01 08:02 16:44 06:14 18:32

21/12/2018 15:58 06:13 08:03 16:44 06:15 18:33

22/12/2018 16:47 07:25 08:03 16:45 06:15 18:33

23/12/2018 17:47 08:32 08:04 16:45 06:16 18:34

24/12/2018 18:56 09:33 08:04 16:46 06:16 18:34

25/12/2018 20:10 10:23 08:05 16:47 06:16 18:35

26/12/2018 21:27 11:05 08:05 16:47 06:17 18:35

27/12/2018 22:41 11:40 08:05 16:48 06:17 18:36

28/12/2018 23:55 12:10 08:06 16:49 06:17 18:37

29/12/2018 ------ 12:38 08:06 16:50 06:18 18:37

30/12/2018 01:05 13:05 08:06 16:50 06:18 18:38

31/12/2018 02:14 13:32 08:06 16:51 06:18 18:39

---------- -------- -------- ------- -------- ------ ------ 01/01/2019 03:22 14:00 08:06 16:52 06:18 18:40

02/01/2019 04:28 14:32 08:06 16:53 06:18 18:41

03/01/2019 05:32 15:08 08:06 16:54 06:19 18:41

04/01/2019 06:32 15:49 08:06 16:55 06:19 18:42

05/01/2019 07:28 16:35 08:06 16:56 06:19 18:43

06/01/2019 08:17 17:27 08:06 16:57 06:19 18:44

07/01/2019 09:01 18:22 08:06 16:58 06:19 18:45

08/01/2019 09:38 19:21 08:05 16:59 06:18 18:46

09/01/2019 10:10 20:20 08:05 17:01 06:18 18:47

10/01/2019 10:38 21:21 08:05 17:02 06:18 18:48

11/01/2019 11:04 22:21 08:04 17:03 06:18 18:49

12/01/2019 11:28 23:23 08:04 17:04 06:18 18:50

13/01/2019 11:51 ------ 08:04 17:05 06:17 18:51

14/01/2019 12:15 00:26 08:03 17:07 06:17 18:52

15/01/2019 12:42 01:31 08:03 17:08 06:17 18:53

16/01/2019 13:12 02:38 08:02 17:09 06:16 18:54

17/01/2019 13:48 03:48 08:01 17:11 06:16 18:56

18/01/2019 14:31 04:58 08:01 17:12 06:16 18:57

19/01/2019 15:26 06:08 08:00 17:13 06:15 18:58

20/01/2019 16:30 07:13 07:59 17:15 06:15 18:59

21/01/2019 17:43 08:09 07:59 17:16 06:14 19:00

22/01/2019 19:01 08:57 07:58 17:17 06:13 19:01

23/01/2019 20:20 09:37 07:57 17:19 06:13 19:03

24/01/2019 21:38 10:10 07:56 17:20 06:12 19:04

25/01/2019 22:52 10:40 07:55 17:22 06:11 19:05

26/01/2019 ------ 11:08 07:54 17:23 06:11 19:06

27/01/2019 00:04 11:36 07:53 17:25 06:10 19:07

28/01/2019 01:13 12:04 07:52 17:26 06:09 19:09

29/01/2019 02:20 12:34 07:51 17:27 06:08 19:10

30/01/2019 03:25 13:09 07:50 17:29 06:07 19:11

31/01/2019 04:26 13:48 07:49 17:30 06:06 19:13

'------' indica nessun evento per questa data.

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Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est pag. 8

COMETE: 46P/Wirtanen

Object Name: 46P/Wirtanen

Object Type: Comet

RA (Topocentric): 04h 35m 26.6s

Dec (Topocentric): +34° 04' 44"

RA (2000.0): 04h 34m 11.9s

Dec (2000.0): +34° 02' 29"

Azimuth: 104° 08' 09"

Altitude: +63° 09' 03"

Magnitude: 8.89

Rise Time: 14:09

Transit Time: 23:07

Set Time: 08:10

Hour Angle: -02h 07m 41s

Air Mass: 1.12

Earth Distance (au): 0.08

Sun Distance (au): 1.06

RA Rate (arcsecs/sec): 0.108826

Dec Rate (arcsecs/sec): 0.141493

Date: 19/12/2018

Time: 21.00 STD

Constellation: Perseus

Constellation (Abbrev.): Per

omet Perihelion Month: 12

Comet Perihelion Day: 12.9271

Comet Perihelion Year: 2018

Comet Eccentricity: 0.6585

Comet Perihelion Distance: 1.0554

Comet Inclination: 11.7455

Comet Long. of the Asc. Node: 82.1655

Comet Longitude of Perihelion:

356.3274

Comet Ecliptic: 1.0000

Comet Magnitude 1: 14.0000

Comet Magnitude 2: 15.0000

Heliocentric Longitude: 1.6°

Heliocentric Latitude: +0.1°

Heliocentric Radius: 1.0595

Sidereal Time: 02:28

Julian Date: 2458472.33333333

Click Distance: 0.0000

Celestial Type: 36

Index: 651

Text Record Start: 0

Constellation Number: 62

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RECENSIONI (a cura di Silvano Minuto)

IL COSMO DELLA MENTE

Breve storia di come l'uomo ha creato l'Universo

Boncinelli Edoardo e Ereditato Antonio

Editore: Il Saggiatore

Edizione: 2018

Pagine: 208 p., Brossura

€ 12.00

Quanti anni ha la vita? Qual è il destino delle stelle? Se l'atomo è

fatto di vuoto, che cosa sostiene il mondo? Perché solo i nostri

neuroni, tra quelli di tutte le specie, sono in grado di descrivere i

neutrini? Edoardo Boncinelli e Antonio Ereditato ci raccontano

l'avventura dell'Universo: dall'esplosione iniziale al costituirsi

dell'architettura delle galassie, dal principio dello spaziotempo

all'evoluzione dei sapiens e al sorgere della coscienza umana.

Tornano a istanti che vanno da 10-30 a 10-20 secondi dopo il Big Bang, durante i quali sono avvenuti

cambiamenti più importanti che nell'ultimo miliardo di anni. Ci spiegano la natura ambivalente delle

particelle elementari, corpuscolare e ondulatoria insieme, grazie a cui possiamo far rivivere in laboratorio il

cosmo ai suoi esordi, clonando il «dinosauro-Universo-appena-nato». Si spingono fino ai giganteschi filamenti

delle galassie che formano la rete del cosmo e oltre, agli insondabili buchi neri. Penetrano il mistero di un

cervello troppo grande e complesso per sostenere soltanto la sua sopravvivenza ed enunciano una grande

verità: fra tutto ciò che conosciamo, solo la nostra mente - indecifrabile congegno biologico con neuroni più

numerosi delle stelle che popolano la Via Lattea - ci consente di donare una storia all'Universo in cui pensiamo

e agiamo da milioni di anni; di donargli, in fondo, l'esistenza. "Il cosmo della mente" spazia dalle distanze

siderali all'infinitamente piccolo; ascolta il moto di espansione dell'Universo, il suo respiro; osserva quelle

grandezze di cui solo oggi, grazie agli ultimi progressi tecnologici, iniziamo davvero ad avere contezza. È un

viaggio attraverso cui il lettore avrà modo di avvicinarsi alla radiazione cosmica di fondo; al luogo in cui, sul

confine tra noto e ignoto, svanisce ogni certezza e ci affacciamo alla vertigine dell'oscurità; là dove, insieme

alle stelle, brillano il mistero e la bellezza del cosmo, lasciandoci senza fiato.

PERSONAGGI - Riccardo Giacconi (a cura di Silvano Minuto)

E’ morto Riccardo Giacconi, Premio Nobel per la Fisica e considerato il padre dell’astronomia a raggi x

Riccardo Giacconi, astrofisico italiano vincitore del Premio Nobel

per la fisica nel 2002, è morto domenica 9 dicembre: aveva 87 anni.

Nato a Genova nel 1931, Giacconi nel 1956 si trasferì negli Stati

Uniti, dove avrebbe in seguito ottenuto la cittadinanza. Grazie ai

suo numerosi studi diede un contributo fondamentale nella

scoperta delle prime sorgenti cosmiche a raggi X. Per questo

motivo Giacconi è considerato il padre dell’astronomia a raggi X,

che ha permesso di studiare buona parte delle stelle collassate – come le supernovae, i buchi neri, le nane

bianche e le stelle di neutroni – così come i resti delle galassie.

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ASTROFISICA – Le onde gravitazionali – seconda parte (a cura di Dario Kubler - ASIMOF)

“Le onde gravitazionali esistono e lo spazio s’increspa come l’acqua in uno

stagno!” Cento anni dopo la formulazione della teoria di Einstein l’uomo è riuscito

nell’intento di rilevare le elusive onde gravitazionali.

(Segue dal bollettino 446)

L’antenna italo-francese VIRGO, anch’essa parte integrante della vasta collaborazione internazionale che ha

portato alla straordinaria scoperta, pur non essendo operativa durante la rilevazione del primo storico evento

nell’estate del 2015, lo è stata nelle successive rilevazioni a partire dall’anno 2016, contribuendo con la

propria osservazione a definire in maniera precisa la posizione in cielo dell’evento responsabile della

generazione delle onde gravitazionali, in virtù della possibilità di eseguire una vera e propria triangolazione

sia spaziale che temporale. È importante constatare quanto l’Italia sia stata protagonista e in primissima fila

nella ricerca delle onde gravitazionali sin dall’inizio, grazie ad una antica tradizione risalente alla lungimiranza

di Edoardo Amaldi, allievo di Enrico Fermi.

Una simulazione dello scontro fra le due stelle di neutroni

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Un evento recente che ha investito la Terra il 17 agosto del 2017 e ha visto il coinvolgimento diretto di VIRGO,

è stato particolarmente significativo. Proprio quando sulle Ande cilene il Sole stava tramontando e la galassia

di telescopi dell'ESO (European Southern Observatory) si preparava a una notte di osservazioni sfruttando

uno dei cieli più tersi del pianeta, VIRGO in Italia e le due antenne di LIGO negli Stati Uniti hanno captato un

nuovo "messaggio", questa volta anomalo perché della durata di ben 99 secondi. L’informazione sulla

posizione del nuovo evento, all’interno della costellazione dell’Idra, è stata immediatamente divulgata a tutta

la comunità astronomica internazionale, segnalando che qualche cosa di molto interessante stava accadendo

in quella zona del cielo. Di conseguenza in un batter d’occhio quasi tutti i telescopi della Terra, compresi quelli

in orbita, si sono concentrati per cercare di osservare emissioni sotto forma di raggi gamma e altre radiazioni

elettromagnetiche, emesse da un tale evento cosmico risalente a 130 milioni di anni fa. Nel giro di poche ore

ben 70 strumenti hanno allineato lo loro ottiche in un’unica direzione e, come strumenti di un'unica

orchestra, per la prima volta un fenomeno cosmico è stato studiato in "stereo" da tanti telescopi all’unisono.

Dallo spazio anche il telescopio spaziale FERMI in grado di rilevare i raggi gamma, è riuscito a rivelare un

fortissimo impulso gamma della durata di 100 millisecondi registrato 1,7 secondi dopo l’arrivo dell’onda

gravitazionale; una radiazione ad altissima energia considerata fino a ieri uno dei principali misteri

dell’astrofisica. Nel corso di quella stessa notte è nata ufficialmente una nuova branca dell’astronomia:

“l’osservazione multi-messaggera” che sfrutta tutti i possibili tipi di radiazione che raggiungono la Terra dagli

angoli più remoti dell’universo. I risultati ottenuti da osservatori terrestri e spaziali, gravitazionali ed

elettromagnetici, aprono una nuova era nello studio del cosmo. La peculiarità dell’evento consiste nel fatto

che sono state prodotte, oltre alle suddette onde gravitazionali, anche le tradizionali onde

elettromagnetiche, in completo disaccordo con la teoria che richiede che durante la fusione di due buchi neri

non ci si dovrebbe attendere alcuna emissione di onde elettromagnetiche. Evidentemente l’evento non fu

causato dalla coalescenza di due buchi neri, come nei casi precedenti, ma dalla fusione di due stelle di

neutroni, in grado di generare un nuovo corpo celeste, finora mai osservato in natura ma solo previsto sulla

carta: una “kilonova”: un oggetto celeste massivo ma privo dell’orizzonte degli eventi, diretto responsabile

dell’impossibilità dell’emissione elettromagnetica del corpo. Ma le sorprese non finiscono qui. Grazie alle

osservazioni eseguite dal rivelatore X-shooter del telescopio VLT (Very Large Telescope) dell’osservatorio

Panaral dell’ESO (European Southern Observatory), si è riusciti ad osservare la nube di oro, platino, uranio e

altri fra gli elementi più ricchi di nucleoni, generata dalla fusione delle due stelle. Ciò a conferma della teoria

che descrive come possano formarsi in natura i metalli più pesanti del ferro. Sappiamo che, all'interno della

fornace stellare, gli atomi si fondono fino a generare il ferro, ma non gli elementi più pesanti. Il processo può

avvenire all’interno delle superNovae, durante la loro esplosione finale, ma in quantità troppo piccole

rispetto a quanto vediamo intorno a noi. L'osservazione dello scontro di due stelle di neutroni ha chiarito

alcuni aspetti del processo. Quel che è avvenuto 130 milioni di anni luce da noi potrebbe benissimo essersi

verificato anche nella nostra galassia, la Via Lattea. L'oro, il platino, l’iridio, l’uranio e gli altri metalli pesanti

si raccolgono nelle nubi interstellari, che con il tempo danno vita ai nuovi pianeti. Le stelle di neutroni sono

uno degli oggetti più "estremi" del cosmo. Si formano quando una stella esaurisce il suo carburante e smette

di brillare. Al loro interno la pressione è così forte che protoni ed elettroni si fondono, formando neutroni. I

due corpi che si sono scontrati avevano una massa pari a 1,2 e 1,6 volte il Sole ma con un diametro non

superiore alle dimensioni di una città (poche decine di chilometri). La densità di una stella di neutroni è

talmente alta che una zolletta di zucchero, posta sulla sua superficie, peserebbe un miliardo di tonnellate! La

“miniera spaziale” generatasi contiene una quantità di oro pari a dieci volte la massa della Terra. Ma è

decisamente troppo lontana per essere raggiunta; giusto solo nei film di fantascienza! Con buona pace di

tutti.

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Per quanto riguarda il futuro

dell’osservazione delle onde

gravitazionali, l’ESA (European

Space Agency) ha deciso di

rispolverare una vecchia missione

della NASA (National Aeronautics

and Space Administration), proposta

negli anni ’80 ma mai realizzata,

chiamata LISA (Laser Interferometry

Space Antenna). La missione

spaziale sarà composta da tre sonde

poste ad una distanza reciproca di

2,5 milioni di chilometri in configurazione triangolare, orbitanti attorno al Sole sull’orbita terrestre a 20° di

distanza angolare dalla Terra. L’insieme delle tre sonde, che si scambieranno dei segnali luminosi tramite dei

raggi LASER, sarà in grado di rilevare onde gravitazionali della durata di alcuni minuti o addirittura ore, contro

gli attuali millisecondi. Nel frattempo l’ESA ha testato con enorme successo la fattibilità tecnica di tale

missione attraverso il lancio del satellite LISA-Pathfinder, che ha raggiunto il punto Lagrangiano L1 del sistema

Terra-Sole nel gennaio del 2017, portando a bordo un unico strumento costituito da due cubi d’oro e di

platino di 46 cm di lato e del peso di 2 kg, posti a 38 cm di distanza e retroriflettenti, in modo che ogni loro

spostamento reciproco possa essere misurato da un LASER. L’esito della missione è stato spettacolare,

confermando la fattibilità tecnologica di LISA. Si pensa che fra poco più di 15 anni saranno al lavoro strumenti

così potenti da permetterci di ascoltare le onde gravitazionali prodotte dal Big Bang, fornendoci per la

prima volta informazioni in grado di descrivere la peculiarità della nascita dell'universo.

Albert Einstein

Trovo affascinante pensare alle nuove onde

gravitazionali come all'altra metà del cielo, un nuovo

straordinario strumento per osservare l’Universo

nella sua completezza, i buchi neri che si incontrano

o anche per sondare che cosa avviene nel cuore delle

galassie. Similmente ad un faro che rompe il buio

proiettando la sua luce sulla scena consentendo di

osservare eventi altrimenti impossibili da scoprire, le

antenne gravitazionali sono oggi in grado di farci

ascoltare i segnali emessi da oggetti straordinari e

misteriosi distribuiti nel cosmo. Siamo al punto in cui

Galileo, dopo aver perfezionato il suo cannocchiale,

lo puntò verso la volta celeste e ne rimase estasiato.

È un trionfo per una piccola comunità di ostinati ricercatori che, in America come in Italia, ha passato la

propria esistenza a costruire delle macchine fantastiche, inseguendo un sogno: vedere onde completamente

nuove che nessuno aveva mai osservato prima. Un sogno basato su una fede tutta particolare: che la ragione

scientifica funziona. È un trionfo per la scienza ed ancora di più l’ennesimo trionfo per Einstein. Purtroppo

Albert Einstein è morto prima di poter assaporare i grandi successi ottenuti dalla sua teoria. Ma oggi noi

possiamo riconoscere al grande scienziato di averci illuminato con la scoperta di una legge di natura in grado

di spiegare in maniera chiara ed inequivocabile come è nato e come funziona l’intero Universo. E credo

proprio che il futuro non smetterà di stupirci.

Dario Kubler Presidente ASIMOF

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Bollettino di informazione astronomica nr. 447 del 19/12/2018

Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est pag. 13

COSTELLAZIONI – COCCHIERE O AURIGA (a cura di Silvano Minuto)

Culmina al meridiano intorno alle ore 22 del 20 gennaio. Copre 657 gradi quadrati e contiene 90 stelle più

brillanti della sesta magnitudine. Costellazione facilmente riconoscibile, si trova sopra il Toro, tra Perseo e

Gemelli. La sua stella principale, Capella, caratterizza questa plaga celeste. Le stelle più luminose formano un

pentagono che, per essere completato, deve prendere a prestito la stella Beta (β) del Toro. Alle nostre

latitudini è visibile quasi tutto l’anno. Nell’antichità rappresentava la figura di un uomo che tiene in braccio

una piccola capra, Amaltea, e quindi rimanda alla mitologia legata a Giove. Non mancano però altre

interpretazioni e leggende, La costellazione è conosciuta perché contiene tre famosi ammassi stellari molto

interessanti: M38, M36 e M37 facilmente rintracciabili e visibili anche con piccoli binocoli.

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Alfa - Capella

AR 05h 17m – D + 46° 00’

Mag. 0.1 – sp G0

Astro di un bel colore giallo di tipo solare. Risulta 150 volte più luminoso e con diametro 16 volte più grande

del nostro astro. E’ una delle stelle più brillanti del firmamento, sesta in ordine di luminosità; la quarta visibile

alle nostre latitudini. La temperatura superficiale è di 5600° K e la distanza si stima in 45 anni luce. Siamo in

presenza di un sistema multiplo, due stelle di mag. 11 e 14 si trovano a ben 12’ di distanza. Sono però

praticamente invisibili a causa del contrasto di luminosità con la principale.

Beta - Menkalinan

AR 05h 59m – D + 44° 57’

Mag. 1.9 – sp A0

Il nome significa “spalla dell’Auriga”. Si tratta di una variabile ad eclisse tipo Algol, con variazioni di luminosità

troppo poco accentuate per poter essere apprezzate dagli astrofili (1.9 e 2.1 in un periodo di 3.96 giorni).

Dista dal sistema sola 82 anni luce..

Epsilon – AR 05h 02m – D + 43° 49’

Variabile ad eclisse m. 2.9 – 3.8 – periodo 9892 gg

Si tratta di una variabile che lunghissimo (almeno per noi). La luminosità oscilla tra la mag. 2.9 e 3.8, può

quindi essere seguita ad occhio nudo. Occorre però munirsi di una buona dose di pazienza in quando il ciclo

completo è di ben 27.1 anni. L’eclisse dura 754 giorni e il minimo si protrae per circa un anno. L’ultimo ciclo

iniziato nel 2011

26 Aurigae

AR 05h 38m – D. + 30° 30’

Separazione 12.4” – 33.1” – mag. 6.0-8.0-11.5 – AP° 267-114

E’ un sistema multiplo con componente principale di mag. 6.0 e una compagna spettroscopica d mag. 6.3

(non visibile). A 12.4’ si trova un’altra stella di mag. 8.0 e a 33.1” una quarta di mag. 11.5.

AE Aurigae – Variabile irregolare

AR 05h 16m – D + 34° 19’

Mag. 5.4-6.1

Variabile dal comportamento definito strano e irregolare. Si trova all’interno di una nebulosa diffusa

denominata IC 405 che questa stella eccita e rende luminosa. La stella e la nebulosa non sono associate e

sembra provengano da zone diverse della nostra Galassia: si tratterebbe quindi di un incontro casuale.

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IC 405 - Nebulosa

AR 05h 16 m – D. + 34° 16’

Dimensioni 30x20’

Nebulosa diffusa che vie e eccitata dalla stella variabile AE Aurigae. E’ molto difficile da osservare nei

particolari. Tra qualche decina di migliaia di anni ritornerà ad essere una nebulosa oscura, quando al stella

eccitatrice si sarà allontanata.

Ngc 1912 – M 38

AR 05h 28m – D + 35° 50’

Dim. 21’ – mag. 6.4 – tipo Ammasso

Grande ammasso aperto contenente almeno 100 stelle

azzurre nate circa 200 milioni di anni fa. La componente più

brillante è di magnitudine 9.5 e molte altre stelle si

posizionano intorno alla 10^. L’ammasso è alla portata di un

binocolo e di piccoli telescopi. Molto curiosa è la forma assunta

distinguere una “P” o una croce dalle stelle; alcuni ritengono si

possa distinguere una “P” o una croce. possa distinguere una

“P” o una croce.

IC 405

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Ngc 1960 – M 36

AR 05h 36m – D + 34° 08’

Dim: 12 – mag. 6.0 – tipo Ammasso

Altro celebre ammasso aperto della costellazione; si trova 2.3° a SE di M 38. Contiene 60 stelle con

magnitudine tra 8.8 e 14; circa 10 di esse si attestano intorno alla mag. 10.

Ngc 2099 – M 37

AR 05h 52m – D + 32° 33’

Dim: 24” – mag. 5.6 – tipo Ammasso

Contiene circa 150 stelle ed è il più ricco ammasso dell’Auriga. Le

sue componenti più brillanti sono di magnitudine poco superiore

alla nona. Quasi tutte le componenti sono di classe A, quindi di

colore bianco e hanno un’età che si aggira sui 300 milioni di anni.

Sono presenti anche stelle giganti rosse e una stella di mag. 9.5

si trova nei pressi del centro, visibile ad un osservazione

binoculare.

M 36

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IC 405

AR 05h 16m – D + 34° 16’

Dimensioni 30x20’ – Nebulosa

Nebulosa diffusa che viene eccitata dalla stella variabile AE Aurigae. E’ molto difficile da osservare nei

particolari. Tra qualche decina di migliaia di anni ritornerà ad essere una nebulosa oscura, quando la stella

eccitatrice si sarà allontanata dalla nebulosa.

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L'INQUINAMENTO LUMINOSO ANTICIPA LA PRIMAVERA (a cura di Silvano Minuto)

Nelle aree più illuminate da attività antropiche le piante germogliano prima, con potenziali conseguenze

sull'intero ecosista che alimentano.

Le luci artificiali fanno germogliare gli alberi una settimana prima del solito nel Regno Unito: a dirlo è una

ricerca dell'Università di Exeter (Gran Bretagna) pubblicata su Proceedings of the Royal Society. È la prima

volta che la relazione tra inquinamento luminoso e data dello schiudersi delle gemme viene testata su scala

nazionale.

Lo studio si è avvalso di dati raccolti da volontari sparsi in tutto il Regno Unito, in un esempio efficace di

citizen science. I partecipanti hanno riferito la data di germogliamento di querce, sicomori, faggi e frassini

nella propria zona, e i dati sono stati confrontati con immagini satellitari per rilevare l'inquinamento luminoso

delle aree studiate.

Nei luoghi più illuminati, le piante hanno germogliato in media 7,5 giorni prima. L'effetto è parso più marcato

negli alberi che germogliano tardi, e nelle piante più basse rispetto alle fonti luminose cittadine.

I ricercatori temono ripercussioni a catena del fenomeno: l'anticipo della schiusa potrebbe turbare gli

equilibri delle falene che si nutrono delle foglie appena nate degli alberi, e di conseguenza degli uccelli che si

nutrono di falene. Nuovi studi valuteranno gli effetti delle diverse lunghezze d'onda di luce sulle varie specie.

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GALLERIA FOTOGRAFICA

La cometa 46P Wirtanen ripresa da Graziano Ventre

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La cometa 46P Wirtanen ripresa da Marco Pelasco

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Oreste Lesca: La Luna - sera del 13 11 2018 con bridge a mano ibera.

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ASTROFOTOGRAFIA – L’AURORA BOREALE (a cura di Alberto Villa)

Anticipiamo due stuppende immagini riprese dall’amico Alberto Villa, l’articolo completo, che descrive l’incredibile esperienza, sul

prossimo bollettino 448/2019

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LIBRI - L'IMPORTANZA DI LASCIAR VIVERE I LIBRI, FINESTRE SUL MONDO E FARMACI PER L'ANIMA

La lettura, attraverso il contatto fisico con la pagina, rappresenta un'ancora di salvezza per gli appassionati

di astronomia. Ogni libro, all’atto della pubblicazione, illustra le nuove scoperte che poi vengono superate da

altre ricerche e approfondimenti. Ripercorrere questo cammino è importante per riconoscere come si è

evoluta la ricerca astronomica.

Abbiamo quindi pensato di mettere a disposizione di soci e appassionati un certo numero di volumi che è

possibile trovare in Sede. Viene richiesta per il loro ritiro una piccola donazione a volume che abbiamo

identificato in € 5.00.

Ecco alcuni esempi dei libri disponibili.

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PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: +39 348 655 5417

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La costellazione di Ercole Descrizione:

Una delle più vaste costellazioni del cielo boreale, a forma di farfalla, posta tra la Corona Boreale e la Lira.

Contiene "l'apice solare", quel punto della galassia dove si dirige il Sole e tutto il sistema solare rispetto alle stelle vicine.

Sorge a metà Febbraio intorno alla mezzanotte a NNE, culmina fra Maggio e Giugno e tramonta poi ad Ottobre a NNO. Confina a Nord con il Drago, ad Ovest con Bifolco, Corona boreale e Serpente, a Sud con Ofiuco ed infine ad Est con Aquila, Freccia, Volpetta e Lira. Recentemente, sulla linea immaginaria che collega il gomito alla mano,

ad un terzo della distanza tra Theta Herculis e Iota Herculis, anche se non visibile ad occhio nudo, la stella HD 162826 è stata individuata come la gemella del nostro Sole. Visibile in: Primavera Ascensione Retta centrale: 17 hrs, 20 min Declinazione centrale: +30° Mito:

Ercole era figlio di Zeus e della donna Alcmene, nipote di Perseo ed Andromeda. Era, la dea moglie di Zeus, lo odiava in quanto prova vivente dell'infedeltà del marito e tentò più volte ad ucciderlo fin da piccolo. Dotato di una forza sovrumana, Ercole compì numerose imprese eroiche; tra queste liberò Tebe dai nemici ed in premio ebbe la mano di Megara, principessa di Tebe.

Ma Era riuscì a renderlo temporaneamente pazzo, abbastanza da spingerlo ad uccidere la moglie e i suoi tre figli. Per questa terribile colpa, Ercole fu condannato ad essere schiavo di Euristeo, re di Micene, il quale, dopo essersi consultato con Era, gli assegnò 12 missioni mortali note poi come le 12 fatiche di Ercole.

Tra queste ci furono lotte terribili contro il Leone, l'Idra ed il Drago. Ercole riuscì comunque a compiere tutte le imprese guadagnandosi il perdono e tornando ad essere un uomo libero. Oggetti più importanti nella costellazione:

• Alpha Herculis: spesso confusa con la vicina stella Alfa dell'Ofiuco, è una bella stella doppia, di cui la principale è

una variabile.

• M13: è uno spettacolare ammasso globulare spesso denominato il Grande Ammasso di Ercole; contiene oltre un milione di stelle, dista circa 26.000 anni luce e si stima che abbia una età di ben 10 miliardi di anni. Visibile anche con un semplice binocolo, in notti particolarmente limpide può essere osservato ad occhio nudo.

• M92: è un altro ammasso globulare ma rispetto ad M13 è più compresso e meno lumino

STUZZICAMENTE (a cura di M@L) Soluzione del numero scorso – 0002

La costellazione nascosta:

E R C O L E

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www.osservatoriogalilei.com – www.apan.it

APAN - Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus

C.F. osservatorio 00437210032 Casella sostegno del volontariato

Per collaborare al bollettino inviare una email a: [email protected] L'osservatorio ha una propria pagina facebook:

https://www.facebook.com/OsservatorioAstronomicoGalileoGalilei La pagina è moderata, quindi qualsiasi cosa scritta sulla bacheca non apparirà in pubblico prima di essere vagliata dagli amministratori. Ricordiamo che è possibile iscriversi all'associazione versando la quota per il 2018, invariata da anni, di

€25,00. I versamenti dei soci sono gli unici proventi dell'osservatorio. La quota può essere versata in

osservatorio oppure con bonifico su IBAN IT43J0503445690 000000008000

Hanno collaborato Corrado Pidò, Silvano Minuto. Mauro Laurora, Giuseppe Bianchi, Dario Kubler, Graziano ventre , Oreste Lesca, Alberto Villa (AAAV). Immagine di copertina: L’Italia ripresa dalla ISS – Credit: NASA [Public domain], via Wikimedia Commons

Didascalia Buon Natale:di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-NC-ND