Bollettino 1/2015 (parte a)

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2 GENNAIO_APRILE_2015 In copertina: Foto di Monte Battaglia nel 1944 scattata prima degli eventi bellici. (Archivio ANPI Faenza). ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA E’ convocata per mercoledì 25 Marzo 2015, alle ore 12, ed in seconda convocazione per giovedì 26 Marzo 2015, , , , , alle ore 21,00 l’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci della Sezione di Faenza, presso la Sede Sociale in via Campidori 28, Rione Rosso, Sala del Baiocchino, per discutere il seguente ORDINE DEL GIORNO 1. Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea; 2. Lettura verbale dell’Assemblea precedente (11Dicembre 2014); 3. Bilancio consuntivo dell’anno 2014; 4. Relazione del Presidente sull’attività prevista nel 2015; 5. Elezioni dei Delegati Sezionali; 6. Varie ed eventuali. Dalle ore 20,30 del 26 Marzo 2015 funzionerà la verifica dei poteri. Si ricorda che all’Assemblea avranno diritto di voto i soci in regola con il tesseramento 2014, quelli che ancora non hanno rinnovato per il 2015 e i nuovi soci 2015. Il Presidente Ettore Fabbri Dei Soci della Sezione di Faenza del Club Alpino Italiano Nozioni di primo soccorso La Sezione, grazie alla disponibilità del Socio Dott. Paolo Lega, organizza due serate didattiche per apprendere le prime fondamentali nozioni di pronto soccorso che potranno venirci utili, sia nella vita quotidiana sia nelle uscite in montagna. Le serate sono a ingresso libero e si terranno presso la Sede in via Campidori 28 con inizio alle ore 21.15 e con il seguente programma: Giovedì, 2 Aprile: alimentazione, pronto soccorso, punture d’insetti, morso di vipera, zecche. Giovedì 9 Aprile: elementi di rianimazione cardio-polmonare di base. Relatore delle serate: Dott. Paolo Lega, Medico Rianimatore. rivista 1_2015.p65 12/02/2015, 18.42 2

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1° bollettino 2015 (parte a)

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2GENNAIO_APRILE_2015

In copertina: Foto di Monte Battaglia nel 1944 scattata prima degli eventi bellici. (Archivio ANPI Faenza).

ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIAE’ convocata per mercoledì 25 Marzo 2015, alle ore 12, ed in seconda convocazione per giovedì 26 Marzo2015, , , , , alle ore 21,00 l’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci della Sezione di Faenza, presso la SedeSociale in via Campidori 28, Rione Rosso, Sala del Baiocchino, per discutere il seguente

ORDINE DEL GIORNO 1. Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea; 2. Lettura verbale dell’Assemblea precedente (11Dicembre 2014); 3. Bilancio consuntivo dell’anno 2014; 4. Relazione del Presidente sull’attività prevista nel 2015; 5. Elezioni dei Delegati Sezionali; 6. Varie ed eventuali.

Dalle ore 20,30 del 26 Marzo 2015 funzionerà la verifica dei poteri. Si ricorda che all’Assemblea avranno dirittodi voto i soci in regola con il tesseramento 2014, quelli che ancora non hanno rinnovato per il 2015 e i nuovisoci 2015.

Il PresidenteEttore Fabbri

Dei Soci della Sezione di Faenza del Club Alpino Italiano

Nozioni di primo soccorsoLa Sezione, grazie alla disponibilità del Socio Dott. Paolo Lega, organizza due serate didattiche per apprenderele prime fondamentali nozioni di pronto soccorso che potranno venirci utili, sia nella vita quotidiana sia nelleuscite in montagna. Le serate sono a ingresso libero e si terranno presso la Sede in via Campidori 28 con inizioalle ore 21.15 e con il seguente programma:

Giovedì, 2 Aprile: alimentazione, pronto soccorso, punture d’insetti,morso di vipera, zecche.

Giovedì 9 Aprile: elementi di rianimazione cardio-polmonare di base.

Relatore delle serate: Dott. Paolo Lega, Medico Rianimatore.

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Editoriale

Il PresidenteEttore Fabbri

La sezione del C.A.I. di Faenza è posta in Via Campidori, 28 (sede Rione Rosso).Tel. 0546 22966 - La Sede Sociale della Sezione è aperta a tutti il

giovedì dalle ore 20,30 alle ore 23,00 ed il sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00.giovedì dalle ore 20,30 alle ore 23,00 ed il sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00.giovedì dalle ore 20,30 alle ore 23,00 ed il sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00.giovedì dalle ore 20,30 alle ore 23,00 ed il sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00.giovedì dalle ore 20,30 alle ore 23,00 ed il sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00.

SEDE E ORARI DELLA SEZIONE C.A.I. DI FAENZA

È possibile effettuare le iscrizioni e rinnovare l’adesione al club:A FA FA FA FA FAENZA:AENZA:AENZA:AENZA:AENZA: Presso la Sede Sociale negli orari sopra indicati;

Presso la Ferramenta Chesi, Centro Commerciale Cappuccini, Via Canal Grande,Tel. 0546 21616 (ore negozio);

A TREDOZIO:A TREDOZIO:A TREDOZIO:A TREDOZIO:A TREDOZIO: Presso Gabriele Ferrini, Via XX Settembre, 65 - Tel. 0546 943929;A RUSSI:A RUSSI:A RUSSI:A RUSSI:A RUSSI: Presso Ballardini Luigi, Via Molinaccio, 61 - Tel. 339 2625666;A RIOLO TERME:A RIOLO TERME:A RIOLO TERME:A RIOLO TERME:A RIOLO TERME: Presso Piero Pasini, Via Zauli, 9 - Tel. 0546 70871.

Informazioni sull’attività della Sezione:A FA FA FA FA FAENZA:AENZA:AENZA:AENZA:AENZA: nella bacheca di Via Severoli (angolo palazzo comunale di fronte alla Pretura).A TREDOZIO:A TREDOZIO:A TREDOZIO:A TREDOZIO:A TREDOZIO: nella bacheca di Via XX Settembre.A RUSSI:A RUSSI:A RUSSI:A RUSSI:A RUSSI: nella bacheca di Piazza Dante, Sede Banca S. Geminiano e S. Prospero.A CASTEL BOLOGNESE:A CASTEL BOLOGNESE:A CASTEL BOLOGNESE:A CASTEL BOLOGNESE:A CASTEL BOLOGNESE: nella bacheca di Via Garavini (di fronte Credito Romagnolo),

con informazioni presso il Sig. Sportelli Domenico, Via Giovanni XXIII, 333.A RIOLO TERME: A RIOLO TERME: A RIOLO TERME: A RIOLO TERME: A RIOLO TERME: nella bacheca di Via Aldo Moro (di fronte al Comune)

Cari Soci, con le vostre votazioni, nell’Assemblea Ordinaria di Dicembre scorso, si sono rinnovate le carichesociali. Al riguardo, desidero esternarvi alcuni miei pensieri e tanti doverosi ringraziamenti (alcuni di voi lihanno già sentiti in Assemblea). Ebbene, il fatto che mi abbiate rinnovato l’incarico mi fa ritenere che nei primitre anni me la sia cavata abbastanza bene; forte di questa convinzione e con un po’ di esperienza in più miriprometto di continuare a fare del mio meglio affinché, nella nostra Sezione, tutto continui ad andar bene e,possibilmente, si possa ulteriormente migliorare. Fra i nostri Soci ci sono armonia e spirito collaborativo,ottimi requisiti affinché le cose vadano bene, il nuovo Consiglio grazie all’esperienza degli “anziani” e all’entu-siasmo dei nuovi eletti saprà ben gestire le attività della Sezione, sono quindi fiducioso che, in modi diversi econ diverse aspettative, potremo tutti frequentare la montagna con piacere e soddisfazione.Passo ai saluti e ai ringraziamenti: ringrazio, anche in nome del nuovo Consiglio, voi Soci elettori per la fiduciache ci avete riservato; saluto e ringrazio i Consiglieri uscenti per quanto fatto finora. Ringrazio i nuovi Consi-glieri, i Revisori e i Delegati per quello che faranno!Un grazie, per le loro attività d’istruzione e accompagnamento, va a chi ha cariche tecniche: Accompagnatori diEscursionismo, Istruttori e Aiuto Istruttori di Alpinismo, Scialpinismo e Arrampicata libera. Infine, il mio rin-graziamento più sentito (concedetemelo) va a tutti coloro che, pur non ricoprendo cariche istituzionali o tecni-che, si adoperano per le varie attività della Sezione: guidano escursioni, tengono corsi, fanno parte di commis-sioni, si occupano di sentieri, palestra, muro di arrampicata, carte topografiche, biblioteca, magazzino, giornalino,sito internet, sede sociale e, probabilmente, di altro ancora.Tutti voi, Consiglieri, Tecnici e Operatori volontari, siete la forza della Sezione, grazie!

Congratulazioni ai Soci, Paola Carroli e Guido Selicato, per la nascita della piccolaAnita. Tutti gli amici della Sezione si uniscono alla gioia dei novelli genitori augurandouna montagna di belle cose.

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Dai racconti scritti e orali di nostri conoscenti, di nostrifamigliari e di ricercatori storici, nel corso degli anni ab-biamo appreso tante notizie e informazioni sul periodo del-l’ultima guerra. Questi racconti ci hanno fatto comprende-re le enormi sofferenze patite per la perdita di vite umane eper la distruzione di abitazioni, di villaggi, di servizi civili edi attività lavorative.Ascoltando le persone che hanno vissuto quei tragici mo-menti, abbiamo colto nei loro volti i momenti di paura e diangoscia mentre parlavano di rappresaglie, di bombarda-menti, di prigionia nei campi di concentramento, di com-battimenti per liberare le nostre terre dagli invasori nazi-fascisti.E dunque, dobbiamo chiederci se stiamo facendo abba-stanza affinchè ciò non accada nuovamente, e come tra-smettere queste memorie alle nuove generazioni.E’ importante ricordare, prima di tutto a noi stessi, che tut-to questo è accaduto ieri e qui, sulle nostre terre, nelle no-stre case e alle nostre famiglie. E’ accaduto sulle nostrecolline e montagne, sui sentieri, sui crinali e nelle valli chegli escursionisti o, semplicemente, gli amanti dell’ambientemontano, frequentano e percorrono con assiduità e in ognidirezione.Settanta anni fa in questi luoghi difficili e ostili vi abitava-no moltissime famiglie, in particolare di contadini, che vis-sero in prima persona e duramente il passaggio del fronte:

San Valentino, Cà Cornio, Monte Lavane, Gamogna,Crespino, Capanna Marcone, la zona dove gli alleati sfon-darono la Linea Gotica, la Valle del Rovigo, le Spiagge, Càdi Vestro, l’Otro, Casetta di Tiara, Monte Faggiola, Doga-na, Monte Battaglia, Castagno, Monte Cece, Cà Malanca,Molino Boldrino, Purocielo, Cà di Guzzo e tanti altri nomi.A ogni nome è associata la storia di una comunità con lesue sofferenze, è associato un evento bellico e il sacrificiodi chi ha lottato per la liberazione del Paese.Percorrere questi sentieri di montagna che collegano i bor-ghi, le case, le vette e le vallate, non deve essere solo unmodo per trascorrere piacevolmente alcune ore nella natu-ra, ma anche l’occasione per meditare sulla durezza e lacrudeltà della guerra, di riflettere sul nostro recente passa-to, di ricordare tutti coloro che si sono sacrificati per unmondo più libero e pacificato.E’ da queste riflessioni che è nata l’idea di studiare un iti-nerario escursionistico che offra la possibilità di dedicarealcuni momenti della nostra vita individuale e collettiva auna maggiore conoscenza della nostra storia recente.

Il trekking collega Cà Cornio,l’alto Appennino Faentino e Imolese,Monte Battaglia e Cà Malanca.L’itinerario completo permette di percorrere un vero e pro-prio cammino nei luoghi della memoria, ed è articolato insette tappe con partenza da Modigliana seguendo, in lineegenerali, la cronologia degli avvenimenti storici. Tra l’al-tro, con i mezzi pubblici è possibile raggiungere il puntodi partenza del trekking e rientrare ai propri luoghi di pro-venienza al termine del percorso. A ogni arrivo di tappa èdisponibile una struttura attrezzata per il pernottamento.L’intero itinerario e i supporti organizzativi sono descrittiin un opuscolo in stampa in queste settimane e che saràdistribuito a breve.Per il 2015, in occasione delle ricorrenze per il settantesimoanniversario della Liberazione, è inaugurato il trekking conalcune varianti, comunque non indicative, rispetto al per-corso integrale che sarà pubblicato nell’opuscolo, per ra-gioni strettamente organizzative e contingenti.

“SULLE TRACCE DELLALIBERTÀ”, UN TREKKINGCHE UNISCE I LUOGHIDELLA MEMORIA NELSETTANTESIMOANNIVERSARIO DELLALIBERAZIONE

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L’iniziativa è stata promossa dalle Sezioni CAI di Faenza eImola, con l’adesione della Sezione UOEI di Faenza e dellaSezione CAI di Lugo, con la collaborazione delle SezioniANPI di Faenza e Imola, nonchè di alcune associazioni divolontariato presenti nei territori interessati al trekking. Han-no garantito la loro collaborazione per il buon esito del-l’iniziativa le Amministrazioni Comunali dove transiterà iltrekking.A tutti va il ringraziamento delle Sezioni CAI organizzatrici.

Domenica 19 aprile: prologoModigliana - San Valentino - ModiglianaItinerario: Modigliana m 171 - Cà Cornio m 491 - S.Valentino m 611 - Modigliana m 171Segnavia: 573 - 573A; dislivello: 430 metri in salita; tem-po di percorrenza: ore 5 andata-ritorno; difficoltà: ELocalità di partenza: Modigliana alle ore 9.00Trasporto con mezzi propri alle ore 8.00 da PiazzalePancrazi, Faenza.Dal centro di Modigliana, piazza “Pretorio”, percorrendovia Lattanzi si segue il segnavia 573 fino sotto la Roccac-cia. Si oltrepassa e si prosegue su carraia a mezza costaper quasi un chilometro in prossimità di Cà La Villa, perpoi compiere una svolta ad angolo retto adestra e, in leggera salita, si supera Ca’Fusina. Si segue quindi la strada per circa1600 metri, fino a quando sulla destra sidistacca una carraia poco visibile che portarapidamente al crinale sovrastante. Conti-nuando in parte su crinale panoramico ein parte a mezza costa sul versante del tor-rente Tramazzo, si raggiunge Cà Valle. Ri-prendendo nuovamente la strada ancoraper 600 metri, si svolta a destra su unacarrareccia in rapida salita, passando neipressi di Cruno Vecchio, si giunge a unbivio e imboccando a sinistra il sentiero573A si arriva a Cà Cornio, poco primadel toponimo Pianazza. Dopo una brevecerimonia a Cà Cornio in ricordo del sa-crificio di Silvio Corbari, Iris Versari, Adria-no Casadei e Arturo Spazzoli, si proseguesu carrareccia fino a giungere in breve alla

Cà Cornio

Chiesa di S. Valentino, dove è organizzato il pranzo (il co-sto del pranzo è stabilito dagli organizzatori). Dopo il pranzoritorno a Modigliana seguendo lo stesso percorso.

Lunedì 20 aprile - prima tappa:Ponte della Valle - Campigno.Itinerario: Ponte della Valle m 520 - Cippo Neri-Bellenghi- Eremo di Gamogna m 793 - Canove m 898 - Bocchettadel Vento m 1036 - Taglio della Regina m 1010 - Capannodel Partigiano m 1190 - Farfareta m 642 - Campigno m616; segnavia: 521A - 521 - AM - 555 - 533A - 523; disli-vello: 700 metri in salita e 600 metri in discesa; tempo dipercorrenza: ore 7,00; difficoltà: E.Località di partenza: Ponte della Valle alle ore 9.00Ritrovo a Faenza alle ore 8.00 in Piazzale Pancrazi con tra-sporto in pullman.Da Ponte della Valle si segue la strada che proviene daLutirano con segnavia 521A, che in breve porta a Val diNoce. Si prosegue sulla strada fino a Cà Rio di Mesola (m595) poi si sale lungo la ripida carrareccia che conducealla vista del Poggio di Gamogna, passando a fianco del-

Lavane, Capanno dei Partigiani

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l’omonimo cimitero con sosta presso il Cippo che ricordail sacrificio di Bruno Neri e Vittorio Bellenghi. Quindi cis’immette nel sentiero con segnavia 521 proveniente daMarradi, per giungere all’Eremo di Gamogna (m 793). Sirisale lungo la pendice del sovrastante Monte Gamogna(m 1013). Proseguendo sul sentiero 521B si raggiunge,lungo una dorsale erbosa, la casa Canove (m 898), quindisi percorre per un breve tratto la provinciale Marradi - S.Benedetto in Alpe. Poco dopo, imboccando il sentiero consegnavia AM, in breve si entra nella Valle del Marchese,s’incrocia il metanodotto e si segue il sentiero con segnavia555 fino alla Bocchetta Cà del Vento (m 1036). Proseguen-do si giunge al Taglio della Regina (m 1010), dove il sen-tiero s’immette nella strada di servizio del metanodotto e lasegue fino a una sella (m 1190). A sinistra lungo il sentie-ro con segnavia 413 si può salire al Monte Lavane (m 1242),mentre a destra si giunge alla Capanna del Partigiano, consosta in ricordo della battaglia del Lavane, per poi scende-re lungo il sentiero con segnavia 533, dove prima s’incon-tra il rifugio di Poggio Giuliano e poi si raggiunge l’abitatodi Farfareta (m 642), quindi Campigno.Rientro con pullman a Faenza degli escursionisti giorna-lieri.Pernottamento presso il Rifugio ex-scuole di Campigno.

Martedì 21 aprile - seconda tappa:Campigno - Crespino - CasagliaItinerario: Campigno m 616 – Crespino m 536 – Casagliam 753; segnavia: 539 – 537 – 547 - AM; dislivello: 500metri in salita e 400 metri in discesa; tempo: ore 7,00; dif-ficoltà: ELocalità di partenza: Campigno ore 9.00Per gli escursionisti giornalieri ritrovo a Faenza alle ore8.00 in Piazzale Pancrazi con trasporto con pullman.Si riprende il percorso in direzione di Farfareta, lasciando-lo poco dopo per imboccare il sentiero con segnavia 539-AM e raggiungere in discesa il Mulino di Campigno. Siattraversa il ponte sul torrente, salendo su una carrarecciafino a Gattolete. Si segue sempre il segnavia 539 lungo“Val di Rovino” fino a Passo Poggio della Frasca (m 934).Da qui si scende rapidamente in Val Coloreto, passandodai ruderi di Cà Valcoloreto (m 710), per immettersi a

fondovalle nella carrareccia con segnavia 537 fino al pon-te sul Fosso del Lago. Si passa sotto il ponte della ferroviaFirenze-Faenza, con in vista la confluenza del Fosso con ilFiume Lamone, per poi risalire l’argine che porta sulla stradaregionale nei pressi dell’abitato di Crespino del Lamone(m 536). Presso il Sacrario dei Caduti breve cerimonia inmemoria dei quarantadue civili trucidati dai nazi-fascisti. Ilpercorso prosegue sul sentiero con segnavia 547 che, inrapida salita, porta nella pineta soprastante l’abitato, in-crociando il sentiero con segnavia AM e percorrendolo finoall’abitato di Casaglia (m 753).Rientro degli escursionisti giornalieri da Crespino con pull-man per Faenza.Pernottamento nel posto-tappa della GEA a Casaglia.

Mercoledì 22 aprile - terza tappa:Casaglia - Badia di MoschetaItinerario: Casaglia m 753 - Monte La Faggeta m 1137 -Passo Ronchi di Berna m 1103 - Le Spiagge m 989 - Pratoall’Albero m 1023 - Capanna Marcone m 1021 - La Serram 904 – Badia Moscheta m 569; Segnavia: AM - 547 -505 - 743 - 00 - 713; dislivello: 400 metri in salita e 600metri in discesa; tempo di percorrenza: ore 7,00; difficoltà: E.Località di partenza: Casaglia ore 9.00Per gli escursionisti giornalieri ritrovo a Faenza alle ore8.00 in Piazzale Pancrazi con trasporto con pullman.

Crespino, il sacrario

Capanna Marcone nel dopoguerra

Si riparte in salita sul sentiero con segnavia AM, percorsoil giorno prima, per immettersi poco dopo sul sentiero consegnavia 547 che prosegue sempre in salita fino al MonteFaggeta (m 1137) e la dorsale con segnavia 505. Si attra-versano in direzione Nord-Est le faggete che ricoprono ilcrinale per arrivare nelle vicinanze di Monte Archetta, quindisi entra nell’ampia cresta prativa del Frassinello e in brevesi arriva al Passo Ronchi di Berna (m 1103). Si proseguesulla carrareccia che scende a sinistra, senza segnavia CAI,per Cà di Vagnella (m 1003) che, in poco tempo, portaall’agriturismo Le Spiagge (m 989). Qui si stabilì la primasede del comando della 36.ma Brigata Garibaldi. Si lasciaLe Spiagge per scendere al Torrente Rovigo, lo si attraver-sa imboccando la salita sul sentiero con segnavia 743, lun-go uno stradello a tornanti. Questo tratto coincide con la

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vecchia strada di un secolo fa, e si arriva infine sull’asfaltopoco prima dell’area di sosta di Prato all’Albero (m 1023).Si prosegue sulla strada forestale che si dirige verso il Passodel Giogo con segnavia 00 e si raggiunge Capanna Marcone(m 1021). In questo luogo si svolse un duro combattimen-to fra truppe tedesche e una compagnia della 36.ma Briga-ta Garibaldi nel mese di agosto 1944.Il sentiero continua seguendo il crinale, attraversando gran-di faggete, per giungere in località Acqua Buona (m 1019).Si abbandona la strada forestale di crinale con segnavia 00per curvare a destra su strada bianca in discesa, senza nu-merazione CAI, che in breve ci porta al rifugio la Serra (m904). S’imbocca il sentiero con segnavia 713 che scenderapidamente dall’area pianeggiante che circonda il rifugio,per arrivare infine a Badia Moscheta (m 569). Sui crinali esulle vette percorse dal segnavia 00, nei pressi del passodel Giogo, le truppe alleate nel settembre 1944 aggiraronole difese tedesche e sfondarono la Linea Gotica.Rientro con pullman a Faenza degli escursionisti giorna-lieri. Pernottamento nell’Ostello di Badia Moscheta.

Giovedì 23 aprile - quarta tappa:Badia Moscheta - PalazzuoloItinerario: Badia Moscheta m 569 - Valle Inferno m 541 -Casetta di Tiara m 640 - L’Otro - La Faina m 980 - Cà diVestro m 872 - Poggio Altello m 1168 - Passo Sambuca m1061 - Palazzuolo; segnavia: 713 - 711 - 701 - 739 - 701;dislivello: 700 metri in salita e 200 metri in discesa; tempodi percorrenza: ore 7,00; difficoltà: E.Località di partenza: Badia Moscheta ore 9.00Per gli escursionisti giornalieri ritrovo a Faenza alle ore7.00 in Piazzale Pancrazi con trasporto con pullman.Seguendo il sentiero con segnavia 713 si passa dal Moli-no del Veccione e si percorre tutta la Valle dell’Inferno. Allafine della vallata si raggiunge il Molinaccio, quindi si at-traversa il Torrente Rovigo per salire a Casetta di Tiara (m640). Sosta con una breve cerimonia di fronte alla lapideposta sui muri della chiesa, che ricorda le vittime della rap-presaglia nazifascista e i caduti partigiani. Dalla borgatas’inerpica verso il crinale uno stradello a fondo dissestato

con segnavia 711 che, passando dai ruderi di L’Otro,s’immette sul sentiero di crinale con segnavia 701-607.Proseguendo si passa da La Faina (m. 980), fino a incro-ciare il sentiero con segnavia 739 che, con una pista moltoevidente, va in direzione di Monte della Colonna (m 872),per poi scendere al borgo in rovina di Cà di Vestro (m872), altra sede del comando della 36.ma Brigata Garibaldi.Si arriva a Pallereto e infine si tocca Val Cavaliera (m 855),con un panorama spettacolare sulla forra del Rovigo, siprosegue sovrastando Pian di Rovigo e con una traversataa mezza costa si giunge a Cà dell’Altello (m 1021). In salitasi guadagna lo sperone di roccia panoramico (m 1125)per scendere a destra nella faggeta posta ai piedi del Pog-gio dell’Altello e immettersi nuovamente nel sentiero consegnavia 701, per terminare il percorso sul Passo dellaSambuca, dove si sosterà di fronte al monumento che ricor-da i caduti nella lotta di liberazione su queste montagne.Dalla Sambuca a Palazzuolo sul Senio trasporto degli escur-sionisti con un servizio di navetta.Rientro con pullman a Faenza degli escursionisti giorna-lieri. Pernottamento a Badia di Susinana.

Venerdì 24 aprile - quinta tappa: Palazzuolo -Monte BattagliaItinerario: Visano (Palazzuolo) m 543 - La Faggiola m 1030– Dogana m 985 - Monte della Croce m 742 - Valmaggiorem 697 - Monte Carnevale m 709 - Monte Battaglia m 715-Casola Valsenio; segnavia: 609 - 701Dislivello: 700 metri in salita e 300 metri in discesa; tempodi percorrenza: ore 7,00; difficoltà: ELocalità di partenza: Dalla chiesa di Visano (Palazzuolo)ore 9.00Per gli escursionisti giornalieri ritrovo a Faenza alle ore7.30 in Piazzale Pancrazi per il trasporto con pullman.Si prende a salire lungo il sentiero con segnavia 609, peruna pista ben tracciata che, con una bella veduta suPalazzuolo, sale alla Cà dei Castagnoli, ai ruderi deiCampiali (m 843) e ai grandi Prati Piani. Si sceglie la dire-zione verso la Faggiola, lungo il crinale sovrastante il rioGranarolo e Cortecchio. Proprio a Cortecchio, nell’edificiochiamato l’Albergo, nell’inverno 1944 si radunarono i pri-mi gruppi di partigiani. Si lambisce la cima più orientaledel Monte Faggiola (m 1030) e infine ci s’immette su unalarga pista che scende ai margini dei prati dove s’incontra-no, da una parte il cippo in mattoni eretto in memoria deicaduti della 36.ma Brigata Garibaldi e, dall’altra due minu-scoli laghetti, per poi immettersi sul sentiero con segnavia701. Si prosegue lungo la dorsale in direzione Nord-Est,per arrivare a un prato con dei ginepri dove si trovano iruderi dell’antica Dogana (m 985) tra le Legazioni e gli sta-ti del Granduca, lungo la via di crinale che suppliva all’at-tuale ruolo della strada “Montanara”, costruita soltanto nellametà dell’ottocento. Di seguito si giunge a Monte Macchiadei Cani (m 965). Scendendo s’incontrano brevi tratti dimuro e la base di una torre quadrata del “CastrumPaventae”, per giungere a Monte della Croce (m 742). Sem-

Badia di Moscheta

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pre sulla dorsale ci s’immette su strada a fondo ghiaiatoche conduce alla chiesa di Valmaggiore (m 697). Si prose-gue su strada bianca, sempre con segnavia 701, per giun-gere in breve a Monte Carnevale (m 709), aggirandolo sullato Ovest. Continuando per un breve tratto si lascia a de-stra la strada con segnavia 625A che scende all’agriturismoCà Budrio (m 440) e Baffadi, per proseguire ancora sulcrinale fino a Monte Battaglia (m 715), salendo su un sen-tiero che porta alla restaurata torre. Breve cerimonia in ri-cordo dei combattimenti dell’ottobre 1944.Trasporto degli escursionisti a Casola Valsenio con servi-zio di navetta. Rientro con pullman a Faenza degli escur-sionisti giornalieri.Pernottamento presso Casa Olmatelli di Casola Valsenio.

Sabato 25 aprile - sesta tappa: Rivacciola-CàMalancaIIIIItinerario: Rivacciola m 276 - Monte Cece m 764 - Pog-giolo m 404 - Cà Malanca m 720; segnavia:627 - 18 UOEI;dislivello: 800 metri in salita e 350 metri in discesa; tem-po: ore 4,30; difficoltà: E.Località di partenza: Rivacciola ore 9.00L’escursione è organizzata insieme alla Sezione UOEI diFaenza.Ritrovo a Faenza ore 8.00 da Piazzale Pancrazi e trasportocon pullman.Si parte dalla chiesa di Rivacciola (m 276), imboccando ilsentiero con segnavia 627 che dalla provinciale sale pas-

Il museo di Cà Malanca

sando in mezzo all’abitato prima del ponte sul Senio. Su-perate le prime case, una carrareccia porta a Cà Ruinate,per proseguire in salita lungo la vallata. Lasciata lacarrareccia, ci s’immette in un tratto di sentiero in mezzoad una pineta che copre tutto il fianco del crinale. In fortesalita si raggiunge la cima di Monte Cece (m 764), dove èstato eretto un memoriale che ricorda i combattimenti del-l’ottobre 1944. Si scende sul lato opposto del monte, pri-ma su un sentiero ben tracciato, poi su una carrarecciacon tornanti in forte discesa fino ai ruderi di CàMartinfabbro (m 556). Proseguendo, si arriva a pochi passidall’agriturismo Poggiolo (m. 404) e sulla strada bianca difondovalle del torrente Sintria. Si segue quest’ultima a de-stra in direzione Sud per un breve tratto, lasciandola sullasinistra, per proseguire sul sentiero sempre con segnavia627 che porta alla Costa dei Preti (m 443). Si prosegueancora in salita su un fondo sassoso e infine nell’ultimotratto su carraia per incrociare la strada forestale sul crina-le con segnavia 505 e raggiungere il parcheggio di CàMalanca (m 720), rifugio e sede del Museo Storico dellaResistenza e della guerra di Liberazione.Nella stessa giornata a Cà Malanca si svolgono le celebra-zioni in ricordo del 70 della Liberazione.Nell’ambito della manifestazione è organizzato il pranzo (Ilcosto del pranzo è stabilito dagli organizzatori della mani-festazione).Dopo il pranzo e le celebrazioni, alle ore 15.30 circa, par-tenza degli escursionisti sul sentiero n. 505 verso CroceDaniele dove aspetta il pullman per il rientro a Faenza.

Prenotazioni e informazioni utiliIl trekking può essere fatto sia da escursionisti che parteci-pano a due o più tappe con pernottamento (con un massi-mo di venti posti disponibili) sia da escursionisti giorna-lieri, avvalendosi di un trasporto con pullman da Faenza.

����� Le prenotazioni si effettuano a partire dal 1omarzopresso le sedi CAI di Faenza e Imola negli orarisezionali.

����� Per usufruire dei pullman si versa un accontodi E 10 per ogni escursione.

����� Tutti i pranzi sono al sacco, ad eccezione didomenica 19 (San Valentino) e sabato 25 aprile(Cà Malanca) dove, volendo, vi è la possibilità dipranzare nell’ambito della manifestazione.

����� Agli escursionisti che pernottano nei posti tappa idettagli organizzativi, nonchè i costi relativi ai tra-sporti, ai pernottamenti stessi e ai pasti serali saran-no forniti al momento della prenotazione.

In occasione delle soste serali a Badia Moscheta, Palazzuolosul Senio e Casola Valsenio, in collaborazione con le As-sociazioni del volontariato e le Amministrazioni comunali,saranno organizzati alcuni eventi legati al tema del trekking.

Per informazioni: Franco Conti (cell.3346438221),Ettore Fabbri (cell.3383367060).Monte Cece, cippo

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Una gita alla portata di tutti alla scoperta dell’“altro” mareAdriatico dall’alto delle montagne croate, comprese in unterritorio dalle limitate dimensioni ma in grado di offrirepercorsi e scorci paesaggistici unici.I parchi nazionali rappresentano la parte più affascinantedel ricco e naturale patrimonio croato e comprendono ter-ritori di particolare valore naturalistico, culturale e scienti-fico, nei quali è vietato lo svolgimento di quelle attività chepossono minacciare il loro valore naturalistico e paesag-gistico. Degli otto parchi nazionali faremo visita al N.P. Pak-lenica e al N.P. Krka, ubicati nella regione di Zadar e diSibenik in Dalmazia.

Il Parco di KrkaIl Parco di KrkaIl Parco di KrkaIl Parco di KrkaIl Parco di Krka si estende lungo il fiume Krka, che scorreper settantacinque chilometri attraverso un canyon profondoe spettacolare, ricco di cascate fragorose: Bilu i?a buk,Miljacka, Brljan, Ro njak, la cascata di Manojlovac, la ca-scata di Ro ki slap e la famosa Skradinski buk, alta quaran-tasei metri, considerata la più grande barriera di tufo inEuropa.Nel Parco Nazionale di Krka spiccano due monumenti cul-turali e storici: il Monastero francescano sull’isola di Viso-vac e il Monastero di Cherca.

VisovacVisovacVisovacVisovacVisovac si trova dove il fiume Krka si allarga, ed è menzio-nato per la prima volta in alcuni documenti del XIV secolo.Attorno al 1445, i francescani si trasferirono sull’isola, oc-cupandosi di scienze e educazione; nel 1576 eressero ilmonastero e la chiesa, quest’ultima ricostruita nel XVIIIsecolo.Particolarmente interessante è la centrale idroelettrica co-struita nel 1895 e grazie alla quale Sibenik è diventata laterza città al mondo con illuminazione pubblica elettrica, ela corrente elettrica alternata (un anno prima della famosacentrale elettrica di Tesla alle cascate del Niagara!).

Trekking d’estate inCroazia, tra mare emontiDal 16 al 20 giugno2015

Il Parco di PIl Parco di PIl Parco di PIl Parco di PIl Parco di PAKLENICAAKLENICAAKLENICAAKLENICAAKLENICA si estende suuna superficie di foreste e torrenti ali-mentati da sorgenti d’acqua perenni. Lagrande quantità d’acqua a disposizio-ne favorisce una vegetazione ricchis-sima e varia, con un clima che passada mediterraneo a subalpino. Affasci-nante in tutte le stagioni, il parco ècomposto da due profonde e impres-sionanti gole: Velika Paklenica e MalaPaklenica, entrambe ricche di forestedi pini, faggi e querce bianche. Qui vi-vono rapaci come l’aquila, il falco e ilraro grifone.Il Parco è meta di migliaia di amanti del-le arrampicate, la roccia carsica si prestameravigliosamente a questo sport.

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Sibenik (Sebenico)Sibenik (Sebenico)Sibenik (Sebenico)Sibenik (Sebenico)Sibenik (Sebenico) si trova quasi al centro della costaadriatica croata, centro amministrativo e culturale dell’in-tera regione. Sibenik si estende lungo la costa tra Zara eSpalato, e si tratta della più antica città croata sull‘Adria-tico. Anche nel cuore medievale di Sebenico, il protago-nista è un monumento inserito nella lista dell’UNESCO:si tratta della Cattedrale di San Giacomo, unico edificio inEuropa realizzato esclusivamente in pietra.

Zadar (Zara)Zadar (Zara)Zadar (Zara)Zadar (Zara)Zadar (Zara) è il centro principale della Dalmazia setten-trionale; il suo centro storico conserva l’aspetto e l’atmo-sfera di un’antica città mediterranea. Le strade pedonalilastricate in marmo sono piene di rovine romane, di chie-se medievali e di musei affascinanti. Sul lato dell’entro-terra la città è ancora riparata dalle massicce fortificazionidel XVI secolo, mentre la baia è circondata da alte mura.Opatjia (Abbazia)Opatjia (Abbazia)Opatjia (Abbazia)Opatjia (Abbazia)Opatjia (Abbazia) sulla costa del golfo del Quarnaro, sitrova appena a tredici chilometri da Fiume e offre le più

belle vedute della costa croata.La città sorse intorno alla Chiesa di San Giacobbe, costru-ita sulle fondamenta di un’abbazia benedettina (da qui ilsuo nome) e fino al 1844 Opatija fu un umile villaggio dipescatori con trentacinque case e la chiesa. Fu con l’arrivodel ricco possidente Iginio Scarpa di Fiume che la cittàiniziò a trasformarsi in uno dei più importanti luoghi divilleggiatura, frequentati dall’aristocrazia austroungarica enon solo, grazie alla costruzione di Villa Angiolina.Oggi Opatija è diventata una meta abituale per il turismo,complici lo splendido scenario costiero, le acque cristalli-ne e i numerosi parchi e giardini.

TTTTTutte le informazioni pratiche relative alla gitasociale le trovate sul sito www.caifaenza.it. Gio-vedì 16 aprile, riunione in sede degli interessatiall’uscita per dare l’adesione e l’anticipo di e100, e per definire i particolari organizzativi.

Pensando di fare cosa gradita ai tanti Soci con la passionedi salire le montagne percorrendo sentieri attrezzati o vieferrate, abbiamo pensato di inserire nel programma sezio-nale di quest’anno bensette uscite dedicate aquesta specialità al confi-ne fra l’escursionismo el’alpinismo. Non sarà uncorso, ma normali uscite,inserite nel programmadelle attività domenicali.Le ferrate proposte sonostate scelte e messe in ca-lendario in modo che cisia un progressivo au-mento delle difficoltà tec-niche nel corso dei mesi.Questo, per far sì che possano avvicinarsi alle ferrate tuttiquei Soci che vogliano passare dai sentieri orizzontali a

quelli verticali. Si comincia già a fine marzo, complice, spe-riamo, il clima favorevole, andando a percorrere una ferra-ta sul Lago di Garda. Per i Soci che si avvicinano per laprima volta alle ferrate, abbiamo pensato di trascorrere unagiornata didattica al parco avventura di Fratta Terme. Af-frontare i percorsi sospesi fra gli alberi può sembrare unapproccio inconsueto, ma in realtà ci sono percorsi perniente banali; provare per credere! Poi via via nel corso deimesi si faranno uscite nelle Prealpi e nelle Dolomiti dove,fra giugno e luglio, passeremo due fine settimana; la salitaalla cima del Civetta sarà il gran finale.Il programma, con le date dettagliate, è pubblicato nellepagine a seguire.Le uscite sono riservate ai Soci in possesso di kit comple-to per ferrate (imbrago completo, dissipatore e casco omo-logati), chi ne fosse sprovvisto, lo potrà noleggiare in sede.Il numero massimo di partecipanti ammesso a ogni uscitaè di venticinque. Si consiglia di controllare sul programmadell’uscita la data d’inizio delle iscrizioni. Le uscite saran-no condotte da accompagnatori di escursionismo titolati.Buon divertimento a tutti.

FERRATE CHE PASSIONE

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Caro Socio, sei fra i tanti che negli ultimi venti annihanno partecipato a un corso di Sci Alpinismo o diArrampicata su roccia organizzati dalla Scuola Pie-tramora della quale la nostra Sezione fa parte? Maga-ri in questi anni hai cambiato sport, ma, se ti è rima-sta un po’ di voglia di andare a sciare fuori pista o difare una bella arrampicata su roccia, continua a leg-gere!Grazie alla disponibilità degli Istruttori sezionali di SciAlpinismo, di Alpinismo e di Arrampicata sportiva,abbiamo deciso di inserire nel programma delle atti-vità alcune uscite dedicate a queste specialità. Se co-mincia a nevicare, si parte con lo Sci Alpinismo conun’uscita in febbraio e una in marzo. Requisiti minimiper partecipare (oltre ad avere l’attrezzatura da sci al-pinismo): essere Soci CAI e naturalmente saper scia-re. Per le date: controllare nelle pagine a seguire op-pure sul sito della sezione; la destinazione sarà defi-nita, in base alle condizioni della neve, entro il giove-dì precedente la data dell’uscita.Responsabile sezionale da contattare per informa-Responsabile sezionale da contattare per informa-Responsabile sezionale da contattare per informa-Responsabile sezionale da contattare per informa-Responsabile sezionale da contattare per informa-zioni e iscrizioni:zioni e iscrizioni:zioni e iscrizioni:zioni e iscrizioni:zioni e iscrizioni:Paola Marabini (cell. 3397589018,Paola Marabini (cell. 3397589018,Paola Marabini (cell. 3397589018,Paola Marabini (cell. 3397589018,Paola Marabini (cell. 3397589018,e-mail: [email protected])e-mail: [email protected])e-mail: [email protected])e-mail: [email protected])e-mail: [email protected])

Novità nel programmadi attività sezionale:Sci Alpinismo eArrampicata su roccia.

Per i Soci interessati a riprovare ad arrampicare, sem-pre grazie alla disponibilità degli Istruttori sezionalidi Alpinismo e Arrampicata, proponiamo un program-ma con due uscite in falesia e, a luglio, un fine setti-

mana in Dolomiti. Si potranno affronta-re, in base alle capacità dei partecipanti,varie vie di arrampicata con diverse dif-ficoltà. Oltre ad un minimo di esperienzae allenamento sono richiesti: imbrago,casco e scarpette. Per le date delle usci-te, controllare nelle pagine a seguire op-pure sul sito della Sezione; la destina-zione sarà definita, in base alle condizionimeteo, entro il giovedì precedente la datadell’uscita.Responsabile sezionale da contattareResponsabile sezionale da contattareResponsabile sezionale da contattareResponsabile sezionale da contattareResponsabile sezionale da contattareper informazioni e iscrizioni:per informazioni e iscrizioni:per informazioni e iscrizioni:per informazioni e iscrizioni:per informazioni e iscrizioni:Serghej Regnoli (cell. 335330672,Serghej Regnoli (cell. 335330672,Serghej Regnoli (cell. 335330672,Serghej Regnoli (cell. 335330672,Serghej Regnoli (cell. 335330672,e-mail: [email protected])e-mail: [email protected])e-mail: [email protected])e-mail: [email protected])e-mail: [email protected])

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ne dell’incaricoprofessionale.

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L’incontro con Roberto non è stato proprio cosi casuale,lui con il suo distributore di benzina davanti a casa mia, iocon la mia macchina che per camminare ha bisogno digasolio. Lui con il suo carattere molto aperto verso gli al-tri, in poche parole una bella persona, e io prossimo allapensione e alla ricerca di amici con cui condividere la pas-sione per la montagna, e il gioco è fatto. Il distributore, fraun pieno e l’altro, era il luogo dove studiavamo le escur-sioni da fare nei rari fine settimana liberi da impegni fami-liari. Poi un bel giorno anche Roberto è andato in pensio-ne e allora… montagne arriviamo!. Eravamo fuori quasi tuttele settimane in Appennino lui profondo conoscitore sia dellecime, sia della flora e anche un po’ della fauna. Quandodurante l’ escursione si arrivava in vetta mi elencava tuttele cime che ci circondavano, e io provavo una certa invi-dia, e altrettanto faceva con fiori e piante, insomma per luil’Appennino non aveva segreti, e devo a lui se oggi so ri-conoscere qualche fiore e qualche vetta delle nostre mon-tagne. Poi è arrivata la scoperta del G.P.S., e allora, apriticielo, ogni traccia sul terreno, per lui, e di conseguenzaanche per me, si doveva andare a vedere dove finiva. Si eraformato un feeling fantastico, si camminava più o meno

Per ricordare una bellapersona: Roberto Tassinari

dello stesso passo e si parlava deinostri problemi e dell’ambiente checi circondava, insomma si “facevasera”, come si suol dire, senza ac-corgersene. Nel frattempo il grup-po si era allargato ad altri amici delCAI e l’Appennino non ci bastavapiù, e allora fu la volta delle AlpiOrobie, delle Dolomiti di Sesto coni Cadini di Misurina, dell’Altopianodi Asiago con l’Ortigara e i Castel-loni di S. Marco. La mente vagavanel cercar sentieri da mettere sottogli scarponi e vette da raggiungere,come dei ragazzi che si sentono immortali e così bisognafare, tanto ci pensa la vita a tagliarti le gambe come è suc-cesso a Roberto. I primi dolori, i primi ricoveri in ospeda-le, e lui diceva: non voglio poi mica fasciarmi la testa, “ciandrò su dietro”. Poi la tremenda sentenza: CANCRO chenel giro di pochi mesi se l’è portato via.Ciao Roberto, hai lasciato un grande vuoto in me, nella tuacompagna Anna e in altri amici, farò tesoro di quello chemi hai insegnato, comunque “sei andato avanti” a cammi-nare sui sentieri del Paradiso!

Massimo Raccagni

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Massi e Diavoli

Salendo da Imola verso Firenzuola s’incontra una landadesolata di brughiera da cui emergono delle masse roc-ciose. Due di questi sono Sasso di San Zenobi e Sassodella Mantesca (o della Maltesca o, meglio, del Diavolo), ilprimo è integro, di colore scuro, con riflessi verdi e grigivenati di ruggine, mentre il secondo è spezzato, di colorescuro, con riflessi bianchi e blu. Nel IV secolo d.C. il ve-scovo di Milano, Aurelio Ambrogio, incontrò il vescovo diFirenze, Zenobi (oppure Zanobio, Zanobi o Zenobio, masempre senza il nome), a Pietramala dalle parti di Firen-zuola. Il vescovo di Firenze si era ivi recato per la sua ope-ra pastorale, percorreva l’Appennino convertendo gli indi-geni pagani al cristianesimo, e in seguito all’incontro Ze-nobi iniziò a convertire con fervore gli indigeni della zonatra la val Diaterna, la Caburaccia e la valle dell’Idice. Que-sta nuova forza non piacque per niente al Diavolo il quale,evidentemente, era molto interessato all’area, e, infuriato,attese Zenobi sulla Via Flaminia Minor, nei pressi di Ospe-daletto, e lo sfidò: “Il primo che avesse raggiuto la cimadel monte portando sulle spalle un enorme masso avrebbevinto” e dominato sulle terre (tra la val Diaterna, la Cabu-raccia e la valle dell’Idice). Zenobi si affidò a Dio e accettòla sfida. Il Diavolo si caricò sulle spalle un masso di di-

di Alessandro Rivalta [email protected]

mensioni enormi e iniziò a salire verso la vetta della mon-tagna. Zenobi si caricò, anch’egli, un grande masso sumignolo (!) e iniziò la rincorsa del Diavolo di gran carrierasuperando facilmente l’avversario. Il Diavolo, capendo diaver perso la scommessa, andò su tutte le furie, gettò ilmacigno a terra mandandolo in frantumi tra fuoco e fiam-me nei pressi di Mantesca, nella vicina Valle del Sillaro, esparì, le rocce vicine al luogo sono ancora rosse (Sassodella Mantesca). Zenobi continuò la corsa fino alla vetta,dove posò il masso integro (Sasso di San Zenobi). Dalpunto di vista Geologico, il Sasso di San Zenobi e il Sassodella Mantesca sono ofioliti, rocce di colore verde scuro,di origine magmatica sottomarina. Si tratta di lave effusedurante eruzioni vulcaniche sottomarine dovute all’apertu-ra di un oceano, esse, infatti, ne costituivano il fondale. Imovimenti della crosta terrestre hanno poi chiuso l’ocea-no, sollevando e spostando gli Appennini e smembrandoil fondale magmatico oceanico, il quale in gran parte è sta-to fuso nel mantello e in piccola parte sollevato con gliAppennini. Durante il sollevamento i resti del fondale oce-anico, dispersi entro altre rocce, sono stati metamorfosati.Essendo rocce più resistenti rispetto a quelle circostantiora emergono dal paesaggio formato in gran parte da ar-gille e arenarie (i depositi che si accumularono sul fondodell’oceano). Il Diavolo con le ofioliti non c’entra nulla, maesse hanno avuto comunque una storia geologica trava-gliata e un’origine infernale.

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15GENNAIO_APRILE_2015 LXXXIV - LE ORCHIDEE

FIORI SPONTANEI DELL’APPENNINO

ROMAGNOLO (a cura di Ettore Contarini)

24 – LE ORCHIDEE (8o)

Orchidea sambucina[Orchis sambucina Linnaeus; = Dactylorhizasambucina (L.) Soò; Dactylorhiza latifolia (L.)Baum e K.].

fusto: alto fino a 30 cm, tubuloso, nella partemedio-bassa avvolto dalle guaine delle foglie,mentre appare scanalato longitudilmente nel-la parte alta;foglie: larghe, lanceolato-lineari, lunghe fino ol-tre i 10 cm nel basso fusto contro una larghezzadi 1,5-3 cm, poste in posizione più o meno eret-ta;fiori: di solito in numero di 15-20, addensati inuna infiorescenza cilindrico-globosa lunga finoa 8 cm, di colore variabile ma dove predomi-na, secondo le colonie di piante, o il rosso-por-porino-violaceo intenso (Fig. 1) oppure il giallo(Fig. 2), ma quasi sempre con esemplari mischia-ti dei due colori (Fig. 3); più raramente appareanche un color rosa pallido o il fuxia (Fig. 4); perciò che riguarda la struttura fiorale, brattee lan-ceolate, fogliose, di lunghezza fino a 4 cm e ol-tre, avvolgenti la base dell’infiorescenza; tepaliesterni lanceolati, di 7 mm, e i laterali più riflessi;labello a 3 lobi, con quello medio leggermentepiù lungo dei 2 laterali; sperone in posizione di-scendente;frutti: capsule con minutissimi semi, come in tut-te le orchidee;habitat: prati e pascoli asciutti (rivedi fig. 3); sulnostro Appennino centro-settentrionale mai aldi sotto degli 800-900 m di altitudine;fioritura: di norma in maggio-giugno;

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16GENNAIO_APRILE_2015LXXXV - LE ORCHIDEE

distribuzione: europeo-caucasica;etimologia: come già precisato in altreoccasioni, il primo nome del binomioscientifico, Orchis, deriva dal greco “te-sticolo”, per la presenza sotterranea didue bulbi appaiati rinvenibili in tutto que-sto gruppo di piante; il secondo nome,sambucina, sembra riferirsi al sambuco(Sambucus), ma non è molto chiaro per-chè il buon Linneo abbia tirato in balloquest’ultima pianta... Per ciò che riguar-da invece al sinonimo del genere,Dactylorhiza, il significato non lascia dub-bi: deriva dalle due parole greche

Fig. 1 – Orchidea sambucina(Dactylorhiza sambucina Linna-eus). Fioritura in primo piano dellavarietà a fiore rosso(Foto E. Contarini).

Fig. 2 – Orchidea sambucina(Dactylorhiza sambucina Linna-eus). Fioritura in primo piano dellavarietà a fiore giallo(Foto E. Contarini).

Fig. 3 – Orchidea sambucina (Dactylorhiza sambucina Lin-naeus). Fitta fioritura a colori misti in un pascolo sul monteFumaiolo (FC). (Foto E. Contarini).

Fig. 4 – Orchidea sambucina (Dactylorhiza sambucina Lin-naeus). Fioritura a colori misti che va dal rosa pallido al fuxia(Foto E. Contarini).

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17GENNAIO_APRILE_2015 LXXXVI - LE ORCHIDEE

dactylos, dito, e rihzos, radice; quindi,radice digitata.

Orchidea macchiata[Orchis maculata Linnaeus; = Dactylorhiza ma-culata (L.) Soò]. Specie da intendersi in sensolato.

fusto: alto fino a 60 cm, eretto, sottile, non cavocome in altre specie vicine, cilindrico o fittamen-te irregolare per striature longitudinali, foglioso

Fig. 6 – Orchideamacchiata

[Dactylorhizamaculata (L.) Soò].

Particolare dellefoglie basali

macchiate di scuroin modo

caratteristico(Foto E. Contarini).

Fig. 5 – Orchideamacchiata[Dactylorhizamaculata (L.) Soò].Pianta intera fiorita(Foto E. Contarini).

Fig. 7 – Orchideamacchiata[Dactylorhizamaculata (L.) Soò].Fioritura in primopiano(Foto E. Contarini).

Fig. 8 – Orchidea macchiata[Dactylorhiza maculata (L.) Soò].Fioritura in primo piano della sot-toscpecie fuchsii (Druce) Hylan-der, molto diffusa sull’Appenninoromagnolo (Foto E. Contarini).

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18GENNAIO_APRILE_2015LXXXVII - LE ORCHIDEE

e spesso rossastro fin sotto all’infiorescenza; (Fig.5);foglie: le inferiori larghe, ovali, quasi senpre con-torte, a volte spatolate, cosparse di chiazze scu-re sulla pagina superiore (Fig. 6), anche se è uncarattere che, pur raramente, a volte non com-pare; le cauline sempre più ridotte salendo,strette, a volte lesiniformi;fiori: portati da una infiorescenza prima tenden-zialmente conica (Fig. 7) poi, con lo sviluppofiorale pieno, cilindrica e molto allungata, avolte fino a 15-20 cm di sviluppo; tepali esternilunghi 10 mm e larghi appena 2 mm; gli interniconniventi a cappuccio; labello più o meno atre lobi, con quello centrale generalmente piùstretto dei due laterali ma distintamente di lun-ghezza maggiore; colore roseo più o menointenso, con venature più cariche sul labello ea volte sui tepali;frutti: piccole capsule contenenti moltissimi semi,come in tutte le orchidee;habitat: margine di boschi e di cespuglieti, ten-denzialmente in ambiente un po’ umido; saledalla pianura fin oltre i duemila metri di altitudi-ne; sull’Appennino romagnolo la specie risultadiffusa specialmente sul piano submontano(400-800 metri di quota);fioritura: da maggio a luglio, secondo l’altitudi-ne;distribuzione: paleo-temperata; nell’ambitoeuro-asiatico sono state distinte molte formeche, secondo le valutazioni dei singoli studiosi,sono divenute specie distinte, o solo sottospe-cie, o ancora soltanto varietà della orchideamacchiata nei suoi vari aspetti; caso emblema-tico, largamente presente anche sull’Appenni-no romagnolo, la sottospecie fuchsii (Druce)Hylander (Fig. 8);etimologia: del genere botanico Orchis già s’èdetto (vedi); il secondo termine del binomioscientifico, maculata, è ovviamente dovuto allediffuse macchie scure che caratterizzano le fo-glie basali.

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MARZODa Ven. 20 a Dom. 22 Con le ciaspole nelle Alpi Carniche

Difficoltà: EE, accompagnatori: Beppe Dal Prato, Andrea MartininoDom. 29 Ferrata dell’Amicizia a Riva del Garda

Difficoltà: EEA, accompagnatori: Riccardo Bisello, Ettore FabbriAPRILEDa Dom.19 a Sab.25 Trekking “sulle tracce della Libertà”

Difficoltà: E, accompagnatori: Franco Conti,Dom.26 Avvicinamento alle Ferrate, Parco Avventura a Fratta Terme

Difficoltà: EEA, accompagnatori: Laura Bettoli, Mauro RenziMAGGIODom. 10 Ferrata della Pietra di Bismantova e Malpasso

Difficoltà: EEA, accompagnatori: Beppe Dal Prato, Mauro RenziSab.24 e Dom 25 Anello di sentieri attorno al Lago di Ledro

Difficoltà: E, accompagnatori: Laura Bettoli, Stefano MirandolaGIUGNOMar.2 Sui sentieri della Grande Guerra, i forti dell’altopiano di Lavarone

Difficoltà: E, accompagnatori: Riccardo e Ettore BiselloDom 7 Sentiero attrezzato Franco Galli al Corno Battisti, Gruppo del Pasubio

Difficoltà: EEA, accompagnatori: Ettore Fabbri, Claudio Patuelli.Da Mar. 16 a Sab. 20 Gita sociale in Croazia: Parchi Nazionali di Paklenica e Krka

Difficoltà: E, accompagnatori: Laura Bettoli, Mario CortesiSab.27 e Dom 28 Ferrate in Dolomiti, Trincee al Padon e Finanzieri a Cima Colac

Difficoltà: EEA, accompagnatori: Riccardo Bisello, Ettore FabbriLUGLIODom 12 e Lun.13 Uscita su ghiacciaio: salita al Gran Paradiso, il 4000 tutto Italiano

Difficoltà: EEA, accompagnatori: Nicoletta Filipponi, Mauro RenziDa Sab. 25 a Lun. 27 Ferrate nel gruppo del Civetta

Difficoltà: EEA, accompagnatori: Remo Fabbri, Sandro SportelliAGOSTODom 2 Appennino Bolognese, sentieri attorno al Lago Brasimone

Difficoltà: E, accompagnatori: Ettore Fabbri, Laura BettoliSETTEMBREDa Giov.3 a Dom. 6 Monviso, periplo su sentieri e salita alla vetta per la via normale

Difficoltà: EE/PD, accompagnatori: Mauro Renzi, Luigi MazzottiSab.19 e Dom 20 Anelli di sentieri in Val Masino

Difficoltà: EE, accompagnatori: Stefano Bentivogli, Stefania GhettiOTTOBRESab. 3 e Dom 4 Il crinale spartiacque dal Passo delle Radici al Passo del Cerreto

Difficoltà: E, accompagnatori: Stefano Mirandola, Sandro SportelliSab.17 e Dom. 18 Larici in veste autunnale nella Valle dei Mocheni

Difficoltà: E, accompagnatori: Anna Beltrami, Laura Bettoli, Riccardo BiselloNOVEMBREDom. 22 Pranzo sociale, preceduto da breve escursione

Difficoltà: E, accompagnatori sezionali

PROGRAMMA GITE ANNO 2015

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Via Colombo, 6 - 48018 FAENZA (RA) - Tel. (+39) 0546.46944 - Fax (+39)0546.46948IL NEGOZIO DEGLI SPORIL NEGOZIO DEGLI SPORIL NEGOZIO DEGLI SPORIL NEGOZIO DEGLI SPORIL NEGOZIO DEGLI SPORTIVITIVITIVITIVITIVI

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NOTIZIE DALLA SEGRETERIAA cura di Claudio Patuelli

Tesseramento per l’anno 2015

Con il tesseramento 2015 torniamo alla (quasi) normalità, dopo tutto lo spreco di tempo e di carta dell’annoscorso! Rimane per i “nuovi” Soci l’obbligo della compilazione dei moduli dati anagrafici e privacy, ma per i“vecchi” si torna alla procedura solita: ci si presenta in Sede o presso i consueti fiduciari (che trovate elencatinelle pagine del Bollettino) con la tessera, si paga la quota sociale e si ritira il bollino 2015. Ricordo piuttostodi segnalare eventuali cambi d’indirizzo e di e-mail per poter ricevere regolarmente la stampa sociale e leeventuali comunicazioni.Le quote sono leggermente aumentate (solo per i Soci ordinari), mentre si aggiunge una novità positiva per iSoci dai 18 ai 25 anni, i cosiddetti “juniores”, che beneficiano di una quota ridotta.Le quote sociali allora sono:

Ordinari E 43,00Familiari E 22,00Juniores (dai 18 ai 25 anni) E 22,00Giovani (minore di 18 anni) E 16,00

Inoltre per i nuclei familiari in cui sono presenti almeno un Socio ordinario e un giovane, gli eventualiulteriori Soci giovani presenti nel nucleo pagano solo E 9,00. 9,00. 9,00. 9,00. 9,00.La quota associativa è comprensiva di copertura assicurativa per spese di soccorso in caso d’incidenti inmontagna, R.C. e di polizza infortuni, che però copre esclusivamente i Soci in attività sociale(escursioni in programma da bollettino, manutenzione programmata di sentieri, ecc,). I massimali della polizzainfortuni sono E 55.000 caso morte, E 80.000 per invalidità permanente, E 1.600 per spese mediche. Imassimali possono essere raddoppiati per i casi morte e invalidità con il versamento aggiuntivo di E 3,80all’atto del rinnovo.

Rinnovo associativo per i Soci lontaniPer i Soci che non hanno la possibilità di venire a Faenza, è possibile rinnovare la tessera pagando la quotasociale tramite Bonifico bancario indicando chiaramente nella causale il cognome e nome del Socio (o deiSoci) di cui si chiede il rinnovo. L’importo va aumentato di 1,00 E per le spese di spedizione del bollino. Lecoordinate bancarie per il bonifico sono:

Beneficiario: CAI FAENZABanca di appoggio: Credito Cooperativo Ravennate e Imolese – Sede di FaenzaIBAN: IT 61 Q 08542 23700 000000086438

I Soci della sezione nel 2014A conclusione del tesseramento 2014 sono risultati iscritti alla nostra Sezione:Soci ordinari n.519 Soci familiari n.173 Soci giovani n.90Per un totale di 782 SociPer un totale di 782 SociPer un totale di 782 SociPer un totale di 782 SociPer un totale di 782 Soci

Indirizzo e-mail della Sezione: [email protected] Internet della sezione: wwwwwwwwwwwwwww.caifaenza.it.caifaenza.it.caifaenza.it.caifaenza.it.caifaenza.it

Rivista CAI nazionale on-line: www.loscarpone.cai.it

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NOTIZIE DALLA SEGRETERIAA cura di Claudio Patuelli

Bollettino CAI Faenza: Direttore Responsabile Prof. Domenico Tampieri.Redaz. e amministraz.: Via Campidori, 28 - 48018 FAENZA (RA) - Tel. 0546 22966 - 0546 21616 (c/o Chesi).Riunioni, Biblioteca, iscrizioni ed escursioni: ogni giovedì dalle ore 20,30 alle ore 22,30. Sabato dalle 10,00 alle 12,00.Redazione: Maurizio Solaroli, Fabbri Ettore, Mauro Renzi, Irene Bandini, Laura Bettoli, Claudio Patuelli, Mario Cortesi,Dalla Vecchia Pierluigi, Bisello Riccardo.Impaginazione: Romano Leonardi e-mail: [email protected] - Ivan Calamelli e-mail: [email protected]: Tipografia Romagna - Faenza - Tel. 0546 31314 - Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 711 del 5/7/1982.

Di seguito i negozi convenzionati con la nostra sezione:* DECATHLON Centro Comm.le Le Maioliche Faenza (sconto, vedi sotto)ERBORISTERIA BELLENGHI Via Castellani Faenza – Sconto 10%IL GRANDE SLAM A.s.d. Palestra Via Volta Faenza – Sconti fino al 10%BETTOLI SPORT Corso Garibaldi Faenza – Sconto 15%CAPO NORD Corso Mazzini Forlì – Sconto 15%GOMMAPLASTICA Via Lapi 117 Faenza – Sconto 15%FERRAMENTA CHESI Centro Comm.le Cappuccini Faenza – Sconto 10%CICLI TASSINARI – Via Strocchi 17 Faenza – Sconto 10%CARTOLERIA LEGA – Corso Mazzini 33 Faenza – Sconto 10%OUTDOOR & TREKKING STORE - Via Trieste 48/a Ravenna - Sconto 15 %Convenzione Salewa.Comunichiamo a tutti i soci, quanto inviatoci dal punto vendita OutletSalewa di Castel Guelfo. Tutti i soci dietro presentazione tessera CAI otter-ranno uno sconto del 10% sul materiale ad eccezione di quello già inofferta, o in saldo. La promozione vale comunque anche negli altri OutletSalewa in Italia.

E’ ora disponibile la nuova carta escursionistica del-l’Appennino Faentino in formato digitale, adatta adessere caricata su tutti i G.P.S e “tablet” che dispon-gono di programmi adeguati.

LA NUOVA CARTA IN FORMATO DIGITALE I file disponibili sono:

NORD .ECWSUD.ECW,

NORD.KMZ,SUD.KMZ,

NORD.RMAP,SUD.RMAP

e sono tutti scaricabiligratuitamente collegan-dosi al sito della Sezionedi Faenza:www.caifaenza.it

* Convenzione sconto ai soci CAI presso negozio Decathlon di FaenzaRiceviamo e proviamo a spiegarvelo in due parole, la nuova convenzione sconti.I soci interessati a una raccolta punti per accumulo di uno sconto, devono passare in sede e ritirare una Tessera FedeltàDecathlon, che va esibita ad ogni acquisto. Sulla tessera verranno caricati dei punti pari a 10 ogni 8,00 euro di spesa. Ogni400 punti si accumula uno sconto di 6,00 euro che si può decidere di scontare da un prossimo acquisto, ecc. La tessera èvalida per acquisti nei negozi Decathlon su qualsiasi genere di materiale, e non più come era in passato solo per materialeda montagna. In sede abbiamo tutto il materiale informativo. Chi crede può attivare la tessera anche presso il puntovendita di Faenza.Grazie ai vostri acquisti anche la sezione riceverà una percentuale di punti, con i quali a fine anno potrà acquisire materialetecnico da utilizzare durante le uscite sezionali.

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