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Legge 104/92direttive e normative successive
sono utili per ampliare la Legge 104/92e per INCLUDERE tutte le particolarità
non certificabili e non stabilizzate
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La D.M. 27/12/2012delinea e precisa la strategia inclusiva
della Scuola Italiana al fine direalizzare/tutelare
il diritto all’apprendimentoper tutti gli alunni in situazione di difficoltà
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Art.3 della Costituzione Italiana:“rimuovere gli ostacoli… che impediscono
il pieno sviluppo della persona umanae l’effettiva partecipazione”
La scuola intende DECONDIZIONARE e OFFRIRE
uguaglianza di opportunità (partendo dalla soggettiva realtàdi ciascuno in QUEL MOMENTO)
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Legge 8 Ottobre 2010, n.170e successive Linee Guida
riconosce la dislessia, la disgrafia,la disortografia e la discalculia
quali disturbi di apprendimento,denominati “DSA”
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Aspetti culturali diversi spostano l’attenzione dall’INTEGRAZIONE
(soggetto disabile da integrare al gruppo)all’INCLUSIONE
(attenzione rivolta all’organizzazione e al contesto)
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Riferimento all’ICF(International Classification of Functioning)
propone una prospettiva bio-psico-sociale
(funzionamento del soggettoe contesto nel quale opera)
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L’ICFchiama fortemente in causa
varie dimensioni: sociali, culturali, economiche, religiose, ecc…
ci obbliga a considerare la GLOBALITA’ e la COMPLESSITA’dei funzionamenti delle persone
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Secondo l’O.M.S.(Organizzazione Mondiale della Sanità)
la salute non è solo “assenza di malattia”,ma BENESSERE BIO-PSICO-SOCIALE
piena realizzazione del proprio potenziale
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Nelle nostre classi troviamo molti alunni con DIFFICOLTA’ - DISTURBI:
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• dell’apprendimento • dello sviluppo delle competenze • DSA e/o disturbi evolutivi specifici• da deficit attentivo• iperattività• disturbo della comprensione del testo • autismo• …
… ma ci sono anche DIFFICOLTA’:
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• emozionali• comportamentali• nelle relazioni• nell’ambito psico-affettivo
L’ICF aiuta a leggerela complessità del reale
INCLUDENDO l’ampia areadello svantaggio e della fragilità
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L’area dei BES è una MACROCATEGORIAche comprende 3 grandi Sotto-categorie:
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a) DISABILITA’b) DSAc) SVANTAGGIO
STRUMENTI OPERATIVI DI INTERVENTODifferenza tra
Certificazione, Diagnosi e Individuazionedei casi BES
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CERTIFICAREriferito alle disabilità
(Legge 104/92)Clinico
Dimensione BIO (ICF)
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DIAGNOSTICARERiferito ai DSA
e ai Disturbi Evolutivi Specifici(Legge 170/10 e DM Luglio‘11)
ClinicoDimensione BIO-PSICO (ICF)
Competenza ULSS e convenzionati
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INDIVIDUARERiferito ai BES
(DM 27/12/2012, C n°8 del 6/3/’13)Pedagogico-didattico
Dimensione sociale (ICF)Competenza del Consiglio di Classe/Team
In alcuni casi in collaborazionecon ULSS e convenzionati
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INDICATORI DI BESche possono essere individuati
dal Consiglio di Classe o dal Team Docenti:
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• Svantaggio socio-economico-culturale• Svantaggio linguistico-culturale• Difficoltà evolutive specifiche• Disagio comportamentale/relazionale• Difficoltà di apprendimento
Per riconoscere e individuare i BESall’insegnante interessa COMPRENDEREla situazione ATTUALE di funzionamento,è utile capire l’intreccio di elementi che
QUI e ORAcostituiscono il funzionamento dell’alunno
in quella serie di contesti
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E’ necessaria una certa SENSIBILITA’ per “cogliere in tempo e precocemente
il maggior numero possibiledi condizioni di difficoltà”
(Ianes-Macchia)
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Altra caratteristica dei BES èla REVERSIBILITA’ e TEMPORANEITA’
della definizione.Questa reversibilità facilita la famiglia
e l’alunno stesso ad accettare un percorsodi conoscenza e approfondimento
delle difficoltà e un successivo intervento di personalizzazione (PDP)
al fine di tutelare e garantireil diritto al percorso di apprendimento
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Il PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)deve essere un Progetto Educativo
dove si evidenzia lo sforzofatto dalla scuola e dalla famiglia
in un’ottica di patto educativo condiviso…
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… consapevoli chel’individuazione dell’insegnamento
e la personalizzazione dell’apprendimento sono la sfida pedagogica e didattica
che ci interpella.
La scuola davvero INCLUSIVAdeve organizzare adeguate risorse
per tutelare e garantireil diritto allo studio di tutti
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ATTENZIONE:
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• Non trasformare il gruppo/classein tanti singoli “casi clinici”
• Non fissare l’attenzione solosulle difficoltà dell’alunno,perdendo di vista la sua globalità(approccio globale)
• Non “etichettare”
• Al carattere “temporaneo” del PDP